2 minute read
La ripresa spinge l’high yield pag
LA RIPRESA SPINGE L’HIGH YIELD
Per gli esperti, le opportunità più interessanti arrivano da telecomunicazioni, comparto chimico e automobilistico e dai titoli che beneficeranno della crescita post-Covid
Advertisement
Sibilla di Palma
I tassi ancora molto bassi e il rischio di default reso più contenuto dalla ripresa economica e dalla liquidità garantita dalle Banche Centrali. Un mix che, secondo gli esperti, rende i bond high yield (ovvero che offrono alti rendimenti a fronte di un ridotto merito creditizio degli emittenti) una valida strada per gli investitori disposti ad alzare l’asticella del rischio per ottenere rendimento dal reddito fisso. A sostenere le potenzialità degli high yield è Nick Hayes, gestore del fondo Axa WF global strategic bonds, secondo cui “il contesto di politica economica basterebbe di per sé a motivare una forte propensione al rischio nei portafogli fixed income. A questo si aggiunge anche un quadro congiunturale molto robusto. Il Fondo Monetario Internazionale stima una crescita mondiale del 6% per il 2021, trainata da Stati Uniti (6,4%) e Cina (8,4%)”.
Il contesto favorevole
Uno scenario che, secondo Hayes, rende le obbligazioni high yield lo strumento che meglio sintetizza opportunità e rischi nel contesto attuale, nonostante questo tipo di obbligazioni abbia avuto rendimenti più alti in passato: “la forte crescita del Pil
> Nick Hayes
gestore del fondo Axa WF global strategic bonds
> Uli Gerhard
gestore Bny Mellon global short-dated high yield bond fund.
CHART
I rendimenti del reddito fisso
6,1% 8,1%
-0,8%
Titoli di Stato tedeschi
0,4% 1,2% 2,8%
Titoli di Stato Usa 5 anni Obbl. soc. europee IG Obbl. soc. Usa IG
Titoli europei HY
Titoli Usa HY Fonte: Bloomberg sostiene infatti non solo le valutazioni aziendali e le proiezioni degli utili, ma limita anche significativamente la probabilità di default. Oltre a questo – aggiunge - la strategia monetaria delle banche centrali contiene la volatilità dei mercati ai minimi storici e la performance degli high yield è meno sensibile al rischio di tasso grazie alla duration tipicamente corta e allo spread significativo”. Inoltre, evidenzia Hayes, “con i rendimenti governativi in salita e gli spread investment grade (emissioni ritenute meno rischiose, ndr) ai minimi, pensiamo che una allocazione sugli high yield possa andare oltre quelle percentuali che l’asset class occupava in passato. Quest’ultima rappresenta non a caso circa un terzo del nostro fondo obbligazionario attivo, con una forte componente di high yield statunitensi”.
I settori più interessanti
Uli Gerhard, gestore Bny Mellon global short-dated high yield bond fund, spiega di aver recentemente aumentato l’esposizione al comparto high yield europeo, “dove vediamo valutazioni più attraenti e una minore volatilità dei tassi”. Il suggerimento è poi di focalizzarsi su titoli con scadenza a breve così da proteggersi dalla sensibilità ai tassi d’interesse e “investire esclusivamente in società che offrono visibilità sul percorso atteso per il rimborso del debito”. A livello di settori, “riteniamo che il settore automobilistico e quello chimico stiano beneficiando della ripresa delle economie e della domanda latente, oltre che di un rifornimento delle scorte nel caso del comparto chimico – puntualizza Gerhard – Abbiamo inoltre un’ampia esposizione alla sanità e alle telecomunicazioni, dove i flussi di cassa sono stabili e prevedibili”. Guardando invece ai titoli che beneficeranno della ripresa post-Covid, “preferiamo gli emittenti con un focus domestico, come per esempio le catene di pub britannici o i parchi a tema, mentre tendiamo a evitare i titoli nel settore dell’intrattenimento con un focus internazionale, come le compagnie aeree”, conclude Gerhard.