22 12 3 DALL’ISTRIA ALL’AFRICA I CINQUE PREMI MASI FIVE MASI PRIZES FROM ISTRIA TO AFRICA
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Anno 8 - Numero 22 - Agosto 2012 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA
GILLO DORFLES TESTIMONE DEL NOVECENTO GILLO DORFLES WITNESS TO THE 1900s
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HEMINGWAY, L'AMARONE E IL VENETO NEL CUORE HEMINGWAY, AMARONE AND THE VENETO IN HIS HEART
cultura e territorio
Direttore editoriale Demetrio Volcic Direttore responsabile Antonio Di Lorenzo Segreteria di redazione Dora Stopazzolo Traduzioni Stephen Hobley Progetto grafico Neodesign Studio Impaginazione e stampa a cura di La Grafica – Vago di Lavagno (Vr)
In copertina: Gillo Dorfles. Cover photograph: Gillo Dorfles.
COMUNICATO DELLA FONDAZIONE
MESSAGE FROM THE FOUNDATION
Da questo numero la direzione della Rivista “Le Venezie” è affidata ad Antonio Di Lorenzo, al quale la Fondazione Masi dà il benvenuto e augura buon lavoro. A Giuseppe Brugnoli, che rimane nel Consiglio della Fondazione, va un caloroso ringraziamento per averla ideata e diretta con passione e professionalità fino ad oggi.
This edition sees the management of “Le Venezie” magazine pass to Antonio Di Lorenzo – he receives greetings and best wishes for his task from the Masi Foundation. Giuseppe Brugnoli, who remains part of the Foundation Council, has our warmest thanks for having conceived and managed the magazine with passion and professionalism up to today.
« Assumo questo incarico con grande onore e impegno. La Fondazione Masi è un simbolo di cultura internazionale. È stato acutamente osservato: “In una bottiglia di vino è racchiuso l’universo”. In questa rivista intendiamo raccontare orizzonti e protagonisti di questo universo che si apre dal Veneto al mondo ».
«I am honoured to take on this task, which I do enthusiastically. The Masi Foundation is an icon of international culture. It has aptly been observed: “the whole universe can be found in a bottle”. We hope to reflect on the horizons and personalities in the universe that can be observed from the Veneto outwards».
Antonio Di Lorenzo
Antonio Di Lorenzo
Anno 8 - Numero 22 - Agosto 2012 Pubblicazione quadrimestrale registrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669 II
Hanno collaborato a questo numero Mario Bagnara Ulderico Bernardi Isabella Bossi Fedrigotti Ilvo Diamanti Cesare Galla Michael Garner Davide Paolini Franco Ruffo Dora Stopazzolo Referenze fotografiche Archivio Fondazione Masi Archivio Masi Biblioteca Internazionale «La Vigna» Centro di Ricerche Storiche di Rovigno Francesco Dalla Pozza Giampaolo Mascalzoni Museum MillesgÅrden Flavio Pèttene Triennale di Milano
© 2012 – Fondazione Masi Villa Serego Alighieri Gargagnago di Valpolicella (Verona) Testi e immagini possono essere riprodotti, anche parzialmente, con autorizzazione Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA
sommario contents EDITORIALE EDITORIAL C’è la crisi? Investiamo nella cultura
2 There’s a crisis? Let’s invest in culture di Antonio Di Lorenzo
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Hemingway, l’Amarone e il Veneto nel cuore
36 Hemingway, Amarone and the Veneto in his heart di Franco Ruffo
PREMIO MASI MASI PRIZE
INIZIATIVE DI FONDAZIONE FOUNDATION INITIATIVES
Kuki Gallmann - Il coraggio è la sua forza Kuki Gallmann - her strength and courage
a cura di / written by Dora Stopazzolo
di Isabella Bossi Fedrigotti
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wine world
Veneto-friulani 43 dei Tango, passion without end, music
Tango, passione infinita: le musiche
di Michael Garner
from Veneto-Friuli
Battistoni sul podio
Premio Fondazione Masi all’ensemble “Sans Souci” Masi Foundation prize for “Sans Souci” ensemble
La sua non è certo musica… per vecchi 9 Battistoni on the podium His is no music… for old men di Cesare Galla
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È Radossi il guardiano dell’Istria, porta della “Serenissima” Radossi, the guardian of Istria, gateway to the “Serenissima” Stella, giornalista investigativo,
e narratore della bella storia 15 attore Stella, investigative journalist, actor and fine story teller di Ilvo Diamanti
IL PERSONAGGIO FEATURED PERSONALITY Gillo Dorfles “Ho visto da vicino letteratura, arte e architettura del Novecento” Gillo Dorlfles “I have seen the literature, art and architecture of the 1900s up close”
a cura di / written by Dora Stopazzolo
La terra del Barolo e di Pavese premia
Singleton e il suo “Mister Amarone” 46 Kate The land of Barolo and Pavese gives an award to Kate Singleton and her “Mister Amarone”
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di Antonio Di Lorenzo
VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE
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Viaggio nel bollito: un carrello di delizie The world of the “bollito” - a trolley of delights di Davide Paolini
IL MESTIERE DEI CAMPI E DELLA CANTINA THE ART OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS I consigli della luna per seminare e raccogliere ortaggi
from the moon on crop sowing 32 Advice and vegetable picking di Mario Bagnara
Nuovo sito web e Rivista on line della Fondazione Masi New website and online magazine for Masi Foundation
VITE E VINO NELLE VENEZIE VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA
di Ulderico Bernardi
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Sei “Premi Masi” sulla scena del “Ristori” Six “Masi Prize” winners with pieces at the “Ristori”
“Master of Wine” il più prestigioso riconoscimento
mondo di vino 6 nel “Master of Wine” - the most prestigious title in the
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UN VINO UNA STORIA WINE STORIES
Il management all’Università si impara dal grande rosso University management studies department learns from Amarone I terroir delle Venezie sbarcano a Parigi
dall’OIV 48 incoronati “Le Venezie” given an award by OIV in Paris
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Nella capitale dei Nobel una mostra e un’opera d’arte centrata sull’Amarone An exhibition about Amarone in the home of the Nobel Prize
VITA NELLE VENEZIE: FATTI E APPUNTAMENTI LIFE IN THE VENETIAN AREA: NOTES AND EVENTS Novità dal mondo della Fondazione Masi
50 News from the Masi Foundation
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EDITORIALE EDITORIAL
C’È LA CRISI? INVESTIAMO NELLA CULTURA THERE’S A CRISIS? LET’S INVEST IN CULTURE Antonio Di Lorenzo
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uando l’economia è in affanno, la tentazione ricorrente (che in Italia purtroppo si realizza spesso) è di tagliare gli investimenti nel settore culturale, perché sono ritenuti una spesa improduttiva. Siccome i conti si devono sistemare il più in fretta possibile, usare le forbici per la cultura è una comoda scorciatoia. Ma si tratta di una politica senza strategia, due volte sbagliata. Prima di tutto perché è ormai confermato da tutti un dato: per ogni euro investito nella cultura ne tornano indietro molti di più, anche in termini di benefici per il territorio. E questo sarebbe già un motivo sufficiente. Ma c’è dell’altro. La verità è che sui temi del rapporto tra cultura e sviluppo c’è bisogno in Italia di un’autentica rivoluzione copernicana. Si deve comprendere che i beni culturali e la sfera della conoscenza sono davvero determinanti per lo sviluppo economico e l’occupazione. In Italia i 5.500 musei messi assieme hanno meno visitatori del Louvre di Parigi: vogliamo continuare a disinteressarci dei tesori che abbiamo in casa? E poi cultura significa ricerca e, quindi, innovazione: l’una e l’altra portano progresso e sviluppo. Ancora. Cultura vuol dire investire nella propria identità. Il passato è il nostro futuro. Perché i valori non tramontano. E non tradiscono. Camminano, invece, sulle gambe di uomini e donne che aprono prospettive, allargano orizzonti, illuminano di speranza. Alcuni di loro si incontrano nelle pagine che seguono: sono stati scelti quest’anno dalla Fondazione Masi come simbolo delle Venezie che guardano al mondo e al futuro, che danno ricchezza di significato alla nostra vita, non solo alla loro. Sono persone così che offrono una ragione per avere ottimismo e fiducia, al di là di qualsiasi segno negativo dell’economia. Sono i testimoni di un’idea che deve trovare sempre più spazio se vogliamo costruire davvero un futuro ricco di valore: c’è la crisi? Allora investiamo nella cultura.
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hen the economy runs out of steam, the usual temptation (which unfortunately is often the case in Italy) is to cut investments in the world of culture, because culture is regarded as unproductive. And since speed is of the essence, cutting the culture bill is a convenient shortcut. But this is an example of politics without a strategy, and is doubly mistaken. First of all, because one thing is acknowledged by everyone: for every euro invested in culture many more come back in return, also in terms of benefit for the territory. This should be quite enough. But the truth is that when talking about the relationship between culture and growth, Italy needs a truly Copernican revolution. It must be understood that cultural artefacts and the world of knowledge are crucial to the development of the economy and the growth of employment. In fact, Italy’s 5,500 museums put together have fewer visitors than the Louvre in Paris: do we really want this lack of interest in our own cultural treasure trove to continue? And then culture implies research and therefore innovation: both of these processes bring progress and development. There’s more. Culture means investing in one’s own identity. The past is our future. So that cultural values are not dimmed. And do not mislead us. Cultural values accompany men and women who open up vistas, enlarge horizons, and use hope as a guiding light. Some of these people are to be found here in the following pages: they have been chosen by the Masi Foundation this year as the symbol of the Venetian lands facing outwards, towards the world and the future. They have enriched our lives as well as their own. They give us a reason for optimism and faith, quite apart from any negative signs in the economy. They are the witnesses of an idea that must become ever more popular if we want to construct a value-rich future: there’s a crisis? Right, let’s invest in culture.
PREMIO MASI MASI PRIZE
KUKI GALLMANN IL CORAGGIO È LA SUA FORZA KUKI GALLMANN HER COURAGE IS HER STRENGHT
di Isabella Bossi Fedrigotti
Premio Grosso d’Oro alla scrittrice d’origine veneziana che vive in Kenya The Grosso d’Oro Prize for a writer of Venetian origin who lives in Kenya Kuki Gallmann, Premio Grosso d’oro veneziano di Kuki Gallmann, this year’s winner of the Grosso d’Oro quest’anno, è una di quelle speciali donne senza le Veneziano Prize, is one of those special women without quali il mondo sarebbe diverso, più povero, più dispewhom the world would be different: poorer and more rato, in un certo senso. Trevigiana di origine, figlia dello desperate in some ways. Born in the province of Treviscrittore Cino Boccazzi, a trent’anni si trasferì in Africa, so, the daughter of Cino Boccazzi the writer, she went to in Kenya, per seguire il marito, PaKenya in Africa when she was thirty olo Gallmann. E lì è rimasta, l’ayears old, following her husband, fricana bianca, oggi naturalizzata Paolo Gallmann. And there she keniota, e lì ancora oggi lavora per stayed, a white African, now a natsalvaguardare il magnifico bush uralised Kenyan, always remaining di Ol Ari Nyiro, la tenuta di centhere , with a mission to safeguard tomila acri trasformata da più di the magnificent bush landscape of trent’anni in riserva naturale, per Ol Ari Nyiro, the hundred-thousandproteggerne la fauna selvatica, per acre estate made into a game redifenderla con straordinaria passerve over the last thirty years, to sione dai suoi nemici interni ed protect its wildlife and to defend it esterni: pericolosissimi tra l’altro, ferociously from its enemies, both Kim Basinger l’ha al punto che il Governo di Nairointernal and external. So dangerinterpretata nel film bi le assegnò un presidio militare, ous were these enemies, in fact, peraltro presto ritirato in quanto that the Nairobi Government gave “Sognando l’Africa” la sua presenza sembrava sfidare her military protection, which was Kim Basinger i bracconieri diventati, di consehowever quickly withdrawn when played her in the film guenza, molto più aggressivi. her presence seemed such a chalL’avventura è la sua vita, il coraglenge to the poachers that they be”I Dreamed of Africa” gio la sua forza. Dopo non molti came even more aggressive. 3
anni il marito morì in un incidente stradale, poche Her life is one of adventure, her courage is her strength. settimane prima che nascesse la loro figlia Sveva; Not long after arriving, her husband died in a road ace tre anni dopo ella perse anche Emanuele, il ficident just a few weeks before the birth of her daughglio diciassettenne nato da un precedente matrimoter Sveva; three years later, she also lost Emanuele, her nio, ucciso dal morso di un serpente dal quale stava seventeen-year-old son from a previous marriage, killed estraendo il veleno. by a bite from a snake whose venom he was extracting. Ogni altra donna, probabilmente, sarebbe tornata a Any other woman would probably have gone home at casa per dimenticare, per trovare that stage, to forget, to find conconforto, per porre più distanza solation, and to distance herself La sua riserva protegge possibile tra sé e i luoghi del suo as far as possible from her pain. la natura e gli animali dolore; non Kuki Gallmann. RimaNot Kuki Gallmann. She stayed se e fondò, in ricordo dei carissiand she founded the Gallmann dai bracconieri mi perduti, la Gallmann Memorial Memorial Foundation, in memory Her game reserve Foundation, un centro di studi e of her loved ones, as an enviprotects Nature and di educazione ambientale per gioronmental education centre for vani kenioti che lì possono seguiyoung Kenyans to study how to wildlife from poachers re dei corsi di preparazione alla look after their land and how to tutela del territorio e allo sviluppo promote sustainability. Kuki’s big sostenibile. La teoria forte di Kuki è, infatti, la possibile idea is, in fact, the promotion of a way of life that sees armoniosa convivenza tra uomo, animali e natura: non men, animals and Nature live together harmoniousa caso nello Ol Ari Nyiro risiedono e lavorano diverly, and it is no coincidence that local tribes share the se tribù indigene condividendo la riserva con elefangame reserve at Ol Ari Nyiro with elephants, leopards, ti, rinoceronti, leopardi e una ricchissima, esuberante and an exuberant quantity of vegetation. vegetazione. Then there is Kuki the writer, who began her career in Poi c’è la scrittrice, che nasce, sì, in Africa in quanAfrica with all her books (“Dreaming of Africa”, “Afrito i suoi libri (“Sognando l’Africa” “Notti Africane”, can Nights”, “The Colour of the Wind“ and “Elephants “Il colore del vento“ e “Elefanti in giardino”, tutti in the Garden”, all published by Mondadori) set in Af4
Kuki Gallmann vive in Kenia a Ol Ari Nyiro, centomila acri di riserva naturale, nella quale vivono diverse tribù e in cui gli animali sono protetti. Gli elefanti sono cacciati per il prezioso avorio: quando il bottino è scoperto, viene bruciato. Kim Basinger ha interpretato Kuki nel film “Sognando l’Africa”. Kuki Gallmann lives in Kenya at Ol Ari Nyiro, a hundred thousand-acre nature reserve, the home to many tribes and a sanctuary for animals. Elephants are hunted for their valuable ivory; when a hoard is discovered it is burnt. Kim Basinger played her in the film “I Dreamed of Africa”.
pubblicati da Mondadori) sempre dell’Africa ci parlano, però è anche figlia del Veneto e dell’ambiente intellettuale nel quale ha trascorso la giovinezza, a fianco del suo grande padre, medico, scrittore ed esploratore, autore di romanzi e di libri di viaggio, amico di Parise e di Comisso. Puntata dopo puntata, Kuki Gallmann nei suoi libri racconta di sé, della vita africana, degli incontri, degli scontri, delle perdite e delle vittorie, degli amati amici kenioti, dei grandi e piccoli animali, della natura potente, sovrastante, annichilente a volte.
Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e giornalista, collabora al Corriere della Sera con articoli di cultura e costume, tiene un forum di conversazione sul sito internet del Corriere. Tra i suoi maggiori successi letterari, Amore mio uccidi Garibaldi, Di buona famiglia (Premio Campiello) e La valigia del signor Budischowsky. È presidente della Fondazione Masi.
rica. But she is also a daughter of the Veneto and the intellectual times of her youth, spent alongside her great father, the doctor, writer and explorer, author of novels and travel books, the friend of Parise and Comisso. Chapter after chapter, Kuki Gallmann tells us about herself in her books: her life in Africa, her adventures, fights – victories and defeats, her Kenyan friends, the animals – big and small, and Nature, the all-powerful force that presides over everything, sometimes destructively.
Isabella Bossi Fedrigotti, author and journalist, writes for Corriere della Sera on culture and modern life; she has an interactive web forum on the Corriere site. Her most important literary successes include: Amore mio uccidi Garibaldi, Di buona famiglia (Campiello Prize) and La valigia del signor Budischowsky. President of the Masi Foundation.
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PREMIO MASI MASI PRIZE
“MASTER OF WINE” È IL PIÙ PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO NEL MONDO DEL VINO “MASTER OF WINE”, THE MOST PRESTIGIOUS TITLE IN THE WINE WORLD di Michael Garner
Ritirerà il Civiltà del vino Lynn Sheriff, la presidente in carica Receiving the Civiltà del Vino Prize, Lynn Sheriff the current president L’istituto Masters of Wine è stato fondato a metà degli The Institute Masters of Wine was founded in the mid anni Cinquanta per rispondere a una crescente esigen1950s to meet a growing need for education throughza di educazione nel mondo degli operatori del settore out the trade. Members of The Worshipful Company of vinicolo. I membri della Worshipful Vintners, (one of the City of London’s Company of Vintners (una delle asearliest livery companies, granted a sociazioni professionali più antiche Royal Charter in 1353) and the Wine della City di Londra, istituita con Deand Spirit Association had devised creto Reale nel 1353) e la Wine and the Master of Wine examination as Spirit Association idearono l’esame a measure of professional standdi Master of Wine per certificare ards. Twenty-one candidates sat the un determinato livello professionale. first examination in 1953 and only Dei 21 candidati al primo esame nel 6 passed, forming the Institute two 1953, solo 6 lo superarono, dando years later. The medieval Livery Comorigine all’Istituto due anni dopo. panies, originally guilds responsible Le Corporazioni medievali, responfor the regulation of their trades, sabili delle regole del mercato, avehave a notable history of both culI “Masters of Wine” vano anche una storia importante in tural and educational patronage. di tutto il mondo si termini di patrocinio della cultura e Though nowadays an autonomous ritroveranno in Toscana della formazione. Tuttavia, oggi, l’istiorganisation, the Institute maintains tuto mantiene il suo patrimonio cothis patrimony, drawing great credtra due anni me organizzazione autonoma, traenibility from its independent status. In two years’ time, the do grande credibilità proprio per la Education remains the core activity. world’s “Masters of sua indipendenza. With a mission to pursue excellence La formazione rimane il cuore della Wine” come to Tuscany through the exchange of ideas and sua attività. Allo scopo di promuovethe promotion of learning, the Insti6
re l’eccellenza attraverso lo scambio tute has grown exponentially since di idee e la promozione della conoits inception and now numbers 297 L’esame? Serve scenza, l’istituto è cresciuto in modo members in 23 different countries. determinazione, molto esponenziale dalla sua nascita e oggi This year a record 98 entrants from studio ma anche ironia conta 297 membri in 23 diversi Paesi. 21 countries will sit the exam in LonQuest’anno registra il record di pardon, Sydney or Napa! The examination? tecipanti all’esame: 98 candidati tra You need determination The MW qualification is acknowlLondra, Sydney e Napa. edged universally to represent the and a lot of work but Il titolo di Master of Wine è riconomost prestigious set of credentials a sense of humour too sciuto universalmente come la quain the trade and is notoriously diffilifica più prestigiosa nel mondo del cult to attain. Lynne Sheriff MW the vino ed è risaputo quanto difficile sia ottenerlo. Lynn Shecurrent chairman of the Institute recalls her own period riff MW, attualmente a capo dell’istituto, così ricorda i suoi of study: “It required intense concentration, solid deanni di studi: ”Richiedeva intensa concentrazione, solida termination, a healthy sense of humour and dogged determinazione, un sano senso dell’ironia e un’accanita staying power!” The course takes a minimum of three tenacia”. Il corso di preparazione dura tre anni: i candidati years (candidates must have at least five years’ prior
Quest’anno, grazie all’interessamento dell’“Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi”, di cui Masi è socio fondatore, si è tenuta per la prima volta in Italia una Masterclass dei Master of Wine. This year, thanks to the involvement of the “Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi”, of which Masi is a founder member, a Master of Wine Masterclass was held in Italy for the first time.
devono avere almeno 5 anni di esperienza sul mercato e aver conseguito qualifiche di rilievo. Nei primi due anni ci si prepara per un esame diviso in due prove su quattro argomenti (viticoltura, enologia, distribuzione e problematiche attuali) e tre assaggi alla cieca dove gli studenti devono giudicare 12 vini secondo il tipo di vitigno, le tecniche di produzione, la zona d’origine, la qualità e lo stile. Entrambe le prove devono essere superate per passare a quella di terzo livello: una tesina su un argomento legato al commercio del vino approvato dall’Istituto. Se la prova è superata con successo, lo studente può finalmente di-
experience in the trade and hold relevant qualifications). The first two are spent studying for a two part examination involving four theory papers (viticulture, winemaking, the business of wine and contemporary issues) and three blind tasting papers where students assess 12 wines for grape variety, winemaking technique, country/region of origin, quality and style. Both parts must be passed before the third stage: a 10,000 word dissertation on a trade-related topic approved by the Institute. If successfully completed the student can finally become a member of the Institute 7
ventare membro dell’Istituto e usare il and use the title Master of Wine. titolo di Master of Wine. Though a “small and select club”, the Benché si tratti di un “piccolo e selezioInstitute takes the “pursuit of excelnato club”, l’istituto promuove l’obiettivo lence” to a wider audience. Tastings dell’eccellenza presso un pubblico ben and masterclasses, generally open to più ampio. Degustazioni e “masterclass” members of the public who have a (lezioni straordinarie tenute da MW), serious interest in fine wine, are usuaperte ad un pubblico di persone seriaally held at the Vintner’s Hall overmente interessate, si tengono regolarlooking the River Thames in the City mente alla Vintner’s Hall che s’affaccia of London. Furthermore every four sul Tamigi, nella City. Inoltre, ogni quatyears the Institute organises an interL’Istituto conta 293 tro anni l’istituto organizza un simposio national symposium to bring together membri in 23 Paesi internazionale convocando gli operatori the movers and shakers of the trade del settore da ogni nazione a discutere The Institute numbers from across the world to explore imdei temi più attuali riguardanti l’industria portant current and future issues 293 members del vino sullo sfondo di tavole rotonde, facing the wine industry against a in 23 countries dibattiti e degustazioni. L’istituto, come backdrop of debates, discussions and organizzazione no profit, gioca un ruolo tastings. The institute, a not for profit fondamentale nel determinare gli standard qualitativi del organisation, plays a vital role in setting standards for settore e i produttori di vino di qualità e gli appassionati di the wine industry and quality wine producers and wine tutto il mondo ne sono i beneficiari. lovers everywhere are the ones to benefit. Sadly there Sfortunatamente nessun italiano ha ancora conseguito il is no Italian Master of Wine to date. In 2012 however titolo di MW. Nel 2012, grazie all’interessamento dell’Istithanks to the involvement of the Vino Italiano di Qualtuto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi, di cui Masi ità Grandi Marchi, of which Masi is a founder member, è socio fondatore, si è tenuta la prima Masterclass in Itathe first Masterclass in Italy took place in Tuscany and lia, in Toscana, e il prossimo simposio che radunerà i the next Symposium which will see Masters of Wine Masters of Wine di tutto il mondo sarà ospicome together from across the globe, will be held in tato a Firenze nel 2014. Florence.
Michael Garner, specializzato nel vino italiano da più di 25 anni. Contribuisce regolarmente alla rivista Decanter Magazine ed è uno dei giudici del concorso Decanter World Wine Awards. Insieme a Paul Merritt ha pubblicato Barolo: Tar and Roses: A study of the wines of Alba (Century, WAG, 1991), ed è docente dei corsi WSET (Wine and Spirits Education Trust).
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Michael Garner has specialized in Italian wine for over 25 years. He is a regular contributor to Decanter Magazine and a judge at the Decanter World Wine Awards. He co-wrote Barolo: Tar and Roses with Paul Merritt (published by Century) and for many years taught Diploma studies for the WSET.
PREMIO MASI MASI PRIZE
BATTISTONI SUL PODIO LA SUA NON È CERTO MUSICA… PER VECCHI BATTISTONI ON THE PODIUM HIS IS NO MUSIC… FOR OLD MEN di Cesare Galla
Premio Masi per la Civiltà Veneta. È un giovane direttore di grande talento Masi Civiltà Veneta Prize. A highly-talented youthful conductor Le coincidenze hanno il loro arcano fascino. A patto di Coincidences have their own arcane sort of fascination. As non considerarle come promesse, ma piuttosto come long as they are regarded as challenges rather than prosfide. Forse è per questo che Andrea Battistoni (al mises. Perhaps this is why Andrea Battistoni (soon to be quale è assegnato uno dei tre Premi Masi per la Civiltà one of the three winners of the Masi Civiltà Veneta Prize) Veneta) preferisce in genere sorusually prefers to skate over the covolare sulla singolare coincidenza incidences that are special to him. che lo riguarda. Perché certo non Because it is certainly not the right moè il caso di tentare, ora, paragoni ment for any risky comparisons in his azzardati. Ma rimane il fatto: l’encase. Still, the fact remains that the enfant prodige veronese della direfant prodige orchestral conductor from zione d’orchestra è un violoncellista Verona is a cellist who has risen to the salito sul podio, come il sommo podium, just like the great Arturo TosArturo Toscanini. In realtà, la legcanini. In fact, Toscanini’s fame is acgenda di Toscanini è nata proprio tually based on his abrupt translation nel passaggio “ex abrupto” dalle file from the orchestral ranks to the podidell’orchestra alla bacchetta, menum, while Battistoni has gone through tre Battistoni ha seguito la strada the motions of school and study, like Come Toscanini è della scuola e dello studio, peraltro wildfire however. And only time will tell passato dal violoncello bruciando le tappe. E quanto a quel whether he is really worthy to be the che seguirà, solo il tempo ci dirà se alla direzione d’orchestra heir of such an illustrious predecessor. e quanto potrà essere considerato Immediate success is not seen as Like Toscanini: l’erede di quel grande. good form today, in a country like from cellist to Bruciare le tappe non è visto di ours where the generational handbuon occhio oggi, in un Paese over sometimes appears just never orchestral conductor come il nostro, nel quale il ricamto happen. Which should make us 9
Il musicista veronese bio generazionale talvolta sembra non reflect on just how complex Battistoni’s avvenire mai. E questo deve far rifletcareer is. It is not easy to have an estere su quanto la carriera di Battistoni tablished career in your early twenties, sia complicata. Non è facile affermarsi but at 23 he was the “first guest cona poco più di vent’anni, a 23 diventaductor” at the Regio di Parma, and at re “primo direttore ospite” del Regio 24 he had his debut at La Scala, both di Parma, a 24 debuttare alla Scala, conducting the Filarmonica orchestra nell’opera e anche alla testa della Filarand at the opera. He has also worked monica, e mettere piede alla Deutsche at the Deutsche Oper in Berlin, at Saint Oper a Berlino, a San Pietroburgo, in Petersburg and in many leading conIl maestro veronese molti teatri che contano in Italia e in cert halls in Italy and Europe… It is not ha appena scritto Europa… Non è facile per mille moeasy for a thousand reasons, many very tivi, moltissimi dei quali sono concrevalid ones, but above all because when un libro ti, ma specialmente perché, quando the initial surprise and even admiration Veronese director cessa l’iniziale sorpresa, magari anche wears off that’s when the phase of not with a book just out ammirata, inizia la fase in cui non ti si being forgiven anything starts. Young perdona nulla. Perché i giovani, si sa, people, we all know, have got to grow devono crescere, ma anche non montarsi la testa… up, but also not to get big-headed about things… Di fatto, Battistoni sta costruendo la sua carriera con In fact, Battistoni seems to be constructing his career with esemplare attenzione, e ad essa ha dato già molta, poexemplary care, and has already had many great sucsitiva sostanza. Questo “ragazzo con la bacchetta” ama cesses. This “young man with a baton” likes the great il grande repertorio romantico, non vede l’ora di arrivare Romantic repertory and can’t wait to get to the stage of a dirigere Mahler o Bruckner, ma intanto sta lavorando, conducting Mahler or Bruckner, but just for the moment per così dire, sui “fondamentali”, da Mozart a Verdi. Ha he’s working on what might be called “the basics”, of Modalla sua una tecnica nitida e incisiva, un gesto che aczart to Verdi. He’s got a sharp and incisive way of conductcontenta a sufficienza il pubblico ma serve soprattutto ing; it’s a way of doing things that is sufficiently appealing alle orchestre. E quando le orchestre riconoscono il tato the public, but above all, it’s done for the orchestra. And lento, le cose filano. Nella frenetica primavera del dewhen orchestras recognise talent then things happen. Durbutto alla Scala, cui è seguita una concretissima estate ing his hectic spring debut at La Scala, followed by a busy divisa fra Berlino e Verona, ha trovato anche il tempo summer in both Berlin and Verona, he also found the time di scrivere un libro che nel titolo allude a un fortunato write a book, whose title, Non è musica per vecchi (“No to romanzo rimbalzato dalla letteratura al cinema (da music for old men”), is an allusion to a successful novel Cormac McCarthy ai fratelli Coen): Non è musica per by Cormac McCarthy called “No country for old men”, subvecchi. sequently made into a film by the Coen brothers.
Andrea Battistoni si è messo in testa di fare uscire dal museo la musica che dirige, e ha molti numeri per riuscirci. Ha recentemente diretto la Turandot all’Arena. Andrea Battistoni has set himself the task of taking the music he conducts out of its museum, and he has all the right qualifications to do it. He recently conducted Turandot in the Arena.
Non è una minaccia, è una certezza e una promessa insieme. Battistoni si è messo in testa di fare uscire dal museo la musica che dirige, e ha molti numeri per riuscirci. Anche se magari non rinuncia a fare anche l’altra musica, quella superficialmente considerata generazionale, quando si trova con gli amici. Lungo la strada di Mozart e Beethoven, Dvorak e Mussorgskij, Cajkovskij e Ravel, dalla Sinfonia Linz al Bolero, si dispiega la curiosità e l’orgoglio della sfida che questo giovane porta sul podio in tutta Europa. Comunicare, ovvero divulgare, è la sua parola d’ordine: suono, tempo, equilibrio, rigore espressivo ed energia, “significato” intimo dentro e oltre il mondo del suono. La missione è appena iniziata. È chiaro che Andrea Battistoni non si pone limiti, e ha ragione. Intanto, può già andare fiero di aver frantumato anche un altro luogo comune, quello che vuole che nessuno sia “profeta in patria”. Egli, la patria veronese l’ha già conquistata, al Filarmonico e all’Arena, nel mondo sinfonico e in quello operistico. Un bel viatico per il gran mondo della musica.
Cesare Galla, giornalista, è vice caporedattore del quotidiano Il Giornale di Vicenza, critico musicale dello stesso e de L’Arena di Verona. Ha pubblicato La società del Quartetto. Ottant’anni di musica a Vicenza, Le sinfonie di Beethoven, Croce e delizia, Incontri veneti con il melodramma di Verdi.
This is no threat; it’s a combination of certainty and promise. Battistoni is leading the charge to take the music he is conducting out of the museum, and he’s got many years to do it. Even if he doesn’t give up making that “other” music, what is casually called “music for another generation”, when he’s with friends. Along the road of Mozart and Beethoven, Dvorak and Mussorgsky, Tchaikovsky and Ravel, from the Linz Symphony to Bolero, curiosity and pride in the challenge are the factors that this young man brings to the podium all over Europe. Communication, or rather popularisation, is his watchword, involving sound, tempo, balance, strength of expression and energy, the “inside meaning” within or beyond the world of sound. The mission has only just begun. It’s clear that Andrea Battistoni sets himself no limits, and he’s right. Meanwhile he can be proud of laying to rest another ghost: the one that says that “noone is a prophet in his own country.” He’s already conquered the Veronese homeland, with the Filarmonico orchestra and the Arena, so both the world of orchestral music and the world of operatic music. A good viaticum for the world of music in general.
Cesare Galla, journalist and deputy editor of Il Giornale di Vicenza, music critic for the same and for Verona’s L’Arena. His publications include: La società del Quartetto. Ottant’anni di musica a Vicenza, Le sinfonie di Beethoven, Croce e delizia, Incontri veneti con il melodramma di Verdi.
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PREMIO MASI MASI PRIZE
È RADOSSI IL GUARDIANO DELL’ISTRIA, PORTA DELLA “SERENISSIMA” RADOSSI THE GUARDIAN OF ISTRIA, GATEWAY TO THE “SERENISSIMA” di Ulderico Bernardi
Premio per la Civiltà Veneta all’instancabile studioso e custode dell’italianità The Masi Civiltà Veneta Prize goes to a tireless scholar and guardian of Italian culture La civiltà veneta fiorì in uno Stato esteso tra le Alpi OroVenetian civilisation flourished in a state that stretched biche e le isole greche. Un impero da Mar e da Tera from the Orobie Alps to the Greek islands: an empire con capitale Venezia, nata da Attila come il sereno dal da Mar e da Tera with its capital at Venice, fashioned by vento, nella felicissima immagine Attila like the calm after the storm, di Ippolito Nievo. La soglia del Sein Ippolito Nievo’s delightful image. renissimo Dominio era l’Istria. Qui The threshold of the Serenissimo le grandi navi che percorrevano inDominio was at Istria. Here the big faticabili l’Adriatico trasbordavano le ships that tirelessly crossed the Adrimerci preziose d’Oriente su navigli atic unloaded their precious cargo adatti alle basse acque lagunari. Qui from the East onto boats that were si cavava la magnifica pietra biandesigned for the canals feeding into ca per campi e campielli, palazzi e the shallow waters of the lagoon. chiese, e si traevano i roveri destinati Here they quarried the magnificent all’Arsenale. Qui conviveva serenablocks of white stone used for town mente la varietà di popoli che comsquares, large and small, palazzi poneva la Repubblica dei Dogi. and churches, and here was the oriMettevano a confronto le loro ingin of the oak trees destined for use Il suo Centro di Rovigno telligenze slavi, italici, illirici e greci, in the Arsenale. Here was a place cuore della tutela dalmati e morlacchi, albanesi, monwhere all the peoples of the Doges’ tenegrini, in un rimescolio di autoctoRepublic lived together in harmony. e della ricerca ni e trapiantati durato otto secoli, tra Slavs, Italians, Illyrians, Greeks, DalHis Centre in Rovigno spopolamenti causati da pestilenze e matians and Morlachs, Albanians the heart of research carestie, e nuovi insediamenti di genti and Montenegrins vied for business convogliate nella penisola istriana per in a melting pot of the indigenous and record keeping mare e per terra. and migrant populations that sim12
Lo Stato Veneto ha nutrito la forte pianta multietnica con largo spirito di tolleranza. Fino alla sua caduta, quando la catastrofe dei nazionalismi d’ogni colore l’ha sradicata selvaggiamente, spargendo semi d’odio, in un turbine di violenza. La componente latina ne ha sofferto in modo atroce, fino a esserne sopraffatta. Quanto è rimasto del suo valore andava difeso con coraggio e tenacia, in nome del diritto universale delle genti a preservare la propria identità. È quanto ha fatto Giovanni Radossi per la presenza italiana in Istria, identificandosi con il suo Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, opponendosi alla riduzione delle residue autonomie, sollecitando risorse per la produzione di ricerche in ogni campo: dalla toponomastica originaria alle parlate locali, dai blasoni comunali alle architetture tipiche, dalla demografia ai censimenti, ai mestieri, all’archeologia, alle
mered for eight centuries, fuelled by exoduses caused by plague and poverty, and new pressures from immigrants to the Istrian peninsula who arrived by both sea and land. The Venetian State sheltered the strong shoot of multiethnicity here with the broad umbrella of tolerance. Right up to its fall, when catastrophe fuelled by every type of nationalism uprooted tolerance altogether, spreading the seeds of hate in a turbine of violence. The Latin population suffered appallingly, up to its extinction. What remained of its values has been defended with courage and tenacity, in the name of the universal human right of all peoples to preserve their identity. This is what Giovanni Radossi did for the Italian presence in Istria, identifying it with his Centre for Historical Research in Rovigno, preserving what re-
Giovanni Radossi, a destra nella foto, assieme a Giovanni Spadolini. Radossi ha tutelato e valorizzato con grande impegno la cultura italiana in Istria. Giovanni Radossi (right) with Giovanni Spadolini. Radossi has protected and promoted Italian culture in Istria with tireless enthusiasm.
storie dei paesi. Il tutto poi è confluito nei volumi pubblicati dal Centro rovignese. Testimoniando un patrimonio d’arte e di cultura che in questo breve spazio compreso fra Trieste e il golfo del Quarnero ha annoverato poeti e pittori di fama, musicisti, scrittori, usciti dal crogiolo riscaldato alla gran fiamma della scuola veneziana. Briosa come una sonata per violino di Giuseppe Tartini, piranese, e terragna come una fertile pagina di Fulvio Tomizza, di Materada; aggraziata come un brano di Pier Antonio Quarantotti Gambini nei soggiorni di Semedella, e vi-
mained, and finding the resources to carry out research in every field: from the source of the original place names, to local ways of speaking, to the armorial achievements of local town councils and common styles of architecture, from demographics to censuses, to trades, archaeology and town histories. Which has all been collected together in the works published by his Research Centre. The short distance between Trieste and the Gulf of Quarnero boasts a cultural and artistic inheritance that includes many famous poets and painters, composers 13
vace quanto le Nozze istriane di Antonio Smareglia, and writers all forged in the great fire of Venetian creapolesano. tivity. Fiery as a violin sonata by Giuseppe Tartini; conPercorrendo instancabilmente questo scenario spavoluted and earthy as a page by Fulvio Tomizza, from zio-temporale, fecondato nei secoli dagli umoMaterada; delightful as a piece by Pier Antonio Quarri veneziani, Giovanni Radossi – Nino per gli amici antotti Gambini written during his stays at Semedela; barcaioli che condividono la passione del mare e lively as the Istrian wedding of Antonio Smareglia, from dei suoi frutti (le grancevole e i gronghi pescati nei the Polesine. brómboi davanti al Canal di Leme) – ha praticato nei The untiring habitué of this temporal space with its decenni l’intuito e gli scrupoli dello studioso vero, cocenturies of Venetian influence is Giovanni Radossi, niugandoli con la difficile arte diplomatica dell’operacalled Nino by his boatman friends, who share his pastore di cultura, in un contesto sion for the sea and its bounty che obbligava gli italiani d’I(the crabs and eels fished from Il presidente Ciampi in visita stria a difendere continuamenthe brómboi in front of the Leme te la libertà di ricerca e la verità Canal). Radossi has used the storica, mediando fra arroganmethods of a real scholar for ze ideologiche ed esigenze di decades, together with the difradicamento di una comunificult diplomatic skills of a man tà duramente provata dall’esoof culture in a context which has do quanto fiera della propria forced the Istrian Italians to deautoctonia. fend their right to research and Se la civiltà veneta manda anhistorical truth, mediating beIl presidente Ciampi in visita cora i suoi echi in Istria, nelle tween ideological arrogance and a Rovigno sue chiese e nei suoi cimiteri the need to find roots in a comPresident Ciampi on a visit dalle lapidi in italiano, nei suoi munity as sorely tried by flight as parlari bùmbari o veneti, nei proud of its own independence. to Rovigno suoi canti corali mai dimenticaIf Venetian culture still has a resti, molto si deve a quest’uomo, onance in Istria, in its churches che circondandosi di tanti operosi collaboratori ha and in its cemeteries with their gravestones in Italian, mantenuto fede al blasone popolare della sua città in its bùmbari or Venetian sayings, in its never-to-benatale, quella Ruvigno piena de inzegno, che spaforgotten choral chants, much of the credit is due to ca i sassi come el legno! Così recitava il motto, alluthis man. He and his many tireless helpers have kept dendo all’abilità di fendere la roccia locale con cunei faith with the popular motto of his native city: Ruvidi legno dilatati dall’acqua, ma anche per esprimere gno piena de inzegno, che spaca i sassi come el legno! metaforicamente l’innata capacità di cavarsela in ogni Splitting stones like wood (“che spacca i sassi come il circostanza, solcando i mari del mondo o navigando legno”) refers to the local practice of quarrying stone tra i flutti insidiosi della politica, sempre pronta a solwith wooden wedges expanded with water, but it is levare sospetti d’irredentismo. also a metaphorical way of pointing out an innate capacity to get by in any circumstance, sailing the seven seas serenely or surviving the breaking waves of politics, always ready to allay suspicions of irredentism.
Ulderico Bernardi, ordinario di sociologia nell’Università Ca’ Foscari di Venezia, insegna ancora nel Master di cultura del cibo e del vino. Ha appena pubblicato: Istria d’amore, Santi Quaranta Editore, Treviso, 2012. È membro della Commissione del Premio Masi per la Civiltà Veneta.
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Ulderico Bernardi, professor of sociology at Università Ca’ Foscari in Venice, and long-time teacher in the Masters course on the culture of food and wine. He has just published: Istria d’amore, Santi Quaranta Editore, Treviso, 2012. Member of the Commission for the Masi Civiltà Veneta Prize.
PREMIO MASI MASI PRIZE
STELLA, GIORNALISTA D’INCHIESTA, ATTORE E DELICATO NARRATORE STELLA, INVESTIGATIVE JOURNALIST, ACTOR AND FINE STORY TELLER di Ilvo Diamanti
Premio Masi Civiltà Veneta. Una carriera lunga quarant’anni The Masi Civiltà Veneta Prize. A forty year career Gian Antonio Stella è giornalista, saggista, narratore. AtGian Antonio Stella is a journalist, essayist, and story tore. E forse mi sfugge qualcosa. Ha influenzato il dibatteller. And actor. And perhaps I have missed something tito, ma anche il linguaggio dei nostri out. He has influenced the debate, and tempi. È, infatti, artefice e responsabile also the language of our times. He is, in Ha rivelato – insieme a Sergio Rizzo – di una delle fact, together with Sergio Rizzo, responparole maggiormente usate – e forse sible for coining one of the most often abusate – della nostra epoca. La Caused, and perhaps often abused, terms sta. La famigerata classe politica e diriof our times. La Casta (The Caste) – gente, inamovibile e titolare di privilegi the infamous political and managerial ingiustificati, in rapporto al rendimenclass, solid proprietors of privileges that to scadente delle prestazioni erogate. are unjustified given the miserable way Tanto più di fronte ai sacrifici richiesti ai they perform their jobs. Which is even cittadini. La Casta. Titolo di un libro del more shameful in view of the sacrifices 2007 (Rizzoli). A causa del quale Gian demanded of ordinary citizens. La Casta Antonio Stella è stato accusato di aver – the title of a book published in 2007 inventato l’antipolitica. Non di aver deby Rizzoli. After which Gian Antonio nunciato le deviazioni della politica e Stella was accused of having invented Ha scoperchiato dei partiti. “antipolitics”. Not of having denounced la pentola dei Stella ha, però, dedicato la sua attenthe misdoings of the political class. zione e i suoi libri a molti altri fenomeStella has, however, dedicated his attenprivilegi della Casta ni, emergenti ed emersi, nella storia tion and his books to many other pheHe revealed the recente del Paese. Fra i tanti, mi limito nomena, emerging and emerged, in the Casta and its pot a citare: Schei, che nel 1996 (Mondarecent history of our country. Just to give dori) ha annunciato l’irrompere del a few examples, there is: Schei (Monof privileges mitico Nordest; Dio Po (Mondadori, dadori), which announced the arrival of 15
1996), che ha celebrato i fasti e i nefasti dell’ascesa lethe “mitico Nordest” in 1996; Dio Po (Mondadori 1996), ghista. L’Orda. Quando gli albanesi eravamo noi (Rizwhich celebrated the glories and the disgraces of the rise zoli, 2003). Primo di una serie di saggi sul fenomeno of the Lega Nord. Then there was L’Orda. Quando gli aldell’immigrazione. Negri, froci, giudei banesi eravamo noi (Rizzoli 2003), the & Co. L’eterna guerra contro l’altro first of a series of essays on the immi(Rizzoli, 2009), sull’intolleranza cregration question, and Negri, froci, giudei scente, che inquina la nostra società. & Co. L’eterna guerra contro l’altro (RizInfine, di recente, Vandali. L’assalto zoli 2009), on the growing intolerance alle bellezze d’Italia (Rizzoli, 2011), sul that disfigures our society. Lastly, Vandegrado del patrimonio culturale. A dali. L’assalto alle bellezze d’Italia (Rizzoli me piace anche il narratore sensibile, 2011), is about the decay in our cultural autore de Il maestro magro, (Rizzoli, heritage. I also like the work of Stella 2005). Stella, d’altronde, non sta mai the sensitive novelist, author of Il maesfermo. È sempre in azione, sempre in tro magro (Rizzoli 2005). In fact, he viaggio: dall’alba (letteralmente) fino never stops; he’s always working and a tarda notte, assistito dal suo PC poralways travelling. Literally from dawn tatile, dove ha organizzato un archivio to late at night. Helped by his laptop infinito e magico. Una parola chiave, computer, where he has organised an un nome e un cognome. Ed esce endless magical database. Put in the Ha denunciato tutto su tutti. In un attimo. Naturalkey word, a name and a surname, and l’assalto alle mente, tutti lo conoscono come giorit all comes up. Instantly. Naturally, evenalista, per le sue inchieste e i suoi ryone knows him as a journalist, for his bellezze d’Italia fondi sul “Corriere della Sera”, dove enquiries and his in-depth features for He denounced the racconta, a ritmo quotidiano, episodi “Corriere della Sera”, where he writes assault on Italy’s e personaggi del malcostume politico about the disgraces of the public and e sociale. Ma Stella è autore multimepolitical world on a daily basis. But Stelcultural monuments diale. Propone le sue indagini a teala is a multi-media author. The fruits of 16
Un primo piano di Gian Antonio Stella durante un convegno (accanto); assieme a Gualtiero Bertelli a teatro (al centro); con Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca che nel 1999 gli assegnarono il premio “È giornalismo”. Pictures, right to left: close-up of Gian Antonio Stella at a conference; together with Gualtiero Bertelli in a theatre; and with Indro Montanelli, Enzo Biagi, and Giorgio Bocca, who awarded him the “È giornalismo” prize in 1999.
tro, ma anche al cinema. Dove, insieme a Sergio Rizzo, his enquiries can be seen on the stage and the screen ha di recente sceneggiato il film-documento “Silvio too: together with Sergio Rizzo he has recently made a forever”. Dedicato, come recita il titolo, alla biografia film documentary called “Silvio forever”. Dedicated, as the senza fine di Berlusconi. Personalmente, lo conosco title suggests, to the endless story of Berlusconi. Personda (quasi) sempre. Dai tempi del lially, I have known Stella (almost) forevceo. Dove è stato mio vicino di baner. Since school time. When he was my Incisivo nella co per tre anni. Fino alla maturità, di classmate for three years. Up until gradcui abbiamo celebrato i 40 anni, pochi uation. Of which we celebrated the 40th scrittura è efficace mesi fa. Insieme ai compagni della III anniversary just a few months ago. Gian anche sul palco A io e Gian Antonio eravamo studenti Antonio and I, together with our other Incisive in his inquieti. Dal punto di vista dei voti: tra school friends in Class IIIA, were troublei peggiori. some boys. And from the point of view writing and good Quando ci capita di parlare ai giovani of school marks, amongst the worst. on stage too studenti che frequentano il Pigafetta If we happen to meet young students di Vicenza, il nostro vecchio liceo, difrom the Pigafetta school in Vicenza, ciamo loro: “Abbiate fiducia nel futuro. Anche se non where we were, we tell them: “Have faith in your fuavete combinato granché in questi anni. Guardate ture. We didn’t manage to achieve a lot in our time at noi: siamo la prova che c’è speranza per tutti”. school, either. Look at us: we’re proof that there’s hope for everyone”.
Ilvo Diamanti, professore di Scienza Politica e di Comunicazione Politica presso l’Università di Urbino. Insegna Régimes Politiques Comparés all’Università Paris II, Pantheon-Assas. È, attualmente, presidente della SISE, Società Italiana di Studi Elettorali. Scrive su “la Repubblica” e su “Il Gazzettino”. Gli è stato conferito il Premio Masi nel 2002.
Ilvo Diamanti, professor of Political Sciences and Political Communication at the University of Urbino. Lecturer in Régimes Politiques Comparés at the ‘University of Paris II, Pantheon-Assas. Currently, president of SISE, Società Italiana di Studi Elettorali. Writes in “la Repubblica” and “Il Gazzettino”. Winner of the Masi Prize in 2002.
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IL PERSONAGGIO FEATURED PERSONALITY
“HO VISTO DA VICINO LETTERATURA, ARTE E ARCHITETTURA DEL NOVECENTO” “I HAVE SEEN THE LITERATURE, ART AND ARCHITECTURE OF THE 1900s UP CLOSE” di Antonio Di Lorenzo
Gillo Dorfles, a 102 anni, lucidissimo, racconta i protagonisti di un secolo Gillo Dorfles, at 102 years old, talks about the leading artists of the century Ha un Mirò nell’angolo di casa, come fosse capitato lì per caso. La sua abitazione a Milano è stracolma di quadri, libri e sculture. Potrebbe essere un museo. Del resto, ha vissuto da testimone il Novecento dell’arte, dell’architettura e della letteratura: dalla sua Trieste a Los Angeles, da Roma a New York. Ma non ricordate ad Angelo “Gillo” Dorfles i suoi centodue anni, anche se li porta con lucidità ed eleganza. E viaggia autonomo in treno su e giù per l’Italia. Vi risponderà pacato ma sicuro: “Ho dimenticato metà secolo e sto dimenticando l’altra metà, perché voglio vivere nel futuro”. Il suo viso scavato è uno specchio del tempo che piacerebbe a Borges, la figura è ossuta ma sempre impettita, come se vestisse ancora la divisa di ufficiale dell’amato “Nizza Cavalleria”.
He’s got a Mirò in the corner at home, resting there as if by chance. In fact, his place in Milan is stuffed with pictures, books and sculptures. It could be a museum. Apart from anything else, he has actually experienced the arts of the twentieth century at first hand: from his origins in Trieste to Los Angeles, from Rome to New York. But don’t remind Angelo “Gillo” Dorfles of his age, even he carries his 102 years with lucidity and elegance. And travels up and down Italy by train, by himself. He replies to questions calmly but steadily: “I have forgotten half a century and I’m forgetting the other half, because I want to live in the future”. His craggy face is a reflection of time that would go down well with Borges: bony but unbowed he holds himself as if he were still wearing the uniform of an officer in his beloved “Nizza Cavalry” regiment.
È vero che il bello non è sempre di buon gusto? Non si deve confondere. C’è il bello lezioso e oleografico e c’è anche il bello di cattivo gusto. Tutto dipende dalla sensibilità e dalla cultura. Qual è il quadro più bello che ha ammirato? Non esiste il più e il meno: c’è sempre uno che è più e uno che è meno. Mai usare la parola bello in senso assoluto. Lei è diventato celebre, fra l’altro, per i suoi studi sul
Is it true that beautiful things are not always tasteful? Don’t mix these things up. There is affected beauty and conventional beauty, and there’s also bad taste beauty. It all depends on sensitivities and culture. What’s the most beautiful picture you have seen? There isn’t a “most” or a “least” beautiful picture, but there is always one that is more beautiful than another, and one less. Never use beauty in an absolute sense. You have become famous, among other things, for
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kitsch iniziati 45 anni fa. Su questo tema ha allestito di recente un’interessante mostra alla Triennale di Milano. Perché le interessa tanto il kitsch? Perché è uno dei problemi centrali dell’arte moderna. È il problema del limite. Voglio capire fino a che punto gli elementi considerati non arte possono essere uniti all’arte. Lei ha detto: il kitsch non è cattivo gusto, ma ambiguo gusto. Ci sono molti artisti recenti che producono appositamente opere di cattivo gusto: pensi a Baj con i suoi generali e le dame. Anche Dalì e Magritte hanno volutamente inserito nelle loro opere elementi di gusto deteriore. Come per le opere d’arte ci sono anche uomini kitsch? Ci sono più uomini che opere kitsch. Mi fa qualche esempio?
the studies of kitsch you began 45 years ago. And you put on an exhibition on this theme as part of the Triennale di Milano recently. Why are you so interested in kitsch? Because it is one of the central themes of modern art. It’s the problem of limits. I want to understand where the dividing line is between art and “non art”. You said kitsch is not bad taste, just ambiguous taste. There are many artists now who deliberately make works in bad taste: think of Baj with his generals and women. Dalì and Magritte, too, quite deliberately put elements of doubtful taste in their art. Just like in art, are there also kitsch people? There are surely more kitsch people than kitsch works of art. Can you give me an example? People who look at art without understanding differenc-
L’uomo, l’estetica, i libri
The man, aesthetics, his books
Angelo, chiamato familiarmente “Gillo”, Dorfles è nato nel 1910 quando Trieste faceva parte dell’impero austroungarico. È critico d’arte, pittore e filosofo. Professore di estetica nelle università di Trieste e di Milano, ha dato un considerevole contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del Dopoguerra, a partire dal Discorso tecnico delle arti (1952), cui hanno fatto seguito tra gli altri Il divenire delle arti (1959) e Nuovi riti, nuovi miti (1965). È autore di numerose monografie su artisti di varie epoche (Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja); ha inoltre pubblicato due volumi dedicati all’architettura (Barocco nell’architettura moderna, L’architettura moderna) e un famoso saggio sul disegno industriale (Il disegno industriale e la sua estetica, 1963).
Angelo Dorfles, called “Gillo” by his friends, was born in Trieste in 1910 when it was part of the Austro-Hungarian Empire. He’s an art critic, painter and philosopher. As Professor of Aesthetics at the universities of Trieste and Milan he contributed greatly to the development of Italian aesthetics after the war, beginning with his Discorso tecnico delle arti (1952), followed by Il divenire delle arti (1959) and Nuovi riti, nuovi miti (1965), amongst others. He is the author of numerous monographs on painters from various epochs (Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja). He has also published two books on architecture (Barocco nell’architettura moderna, and L’architettura moderna) and a famous essay on industrial design (Il disegno industriale e la sua estetica, 1963).
Chi guarda l’arte e non capisce le differenze, chi si addormenta al concerto, chi ascolta canzonette… Che cos’è la televisione per lei? La maestra del kitsch. Non ha contribuito al gusto, ma potrebbe farlo. Professore, lei è l’estetica. L’ha insegnata per molti anni nelle università. Come la definisce? L’estetica è applicare le categorie della filosofia all’arte. Ha iniziato interessandosi di Klee, Kandinsky e Mondrian: come mai? Perché erano la grande novità dell’epoca tra le due guerre.
es, people who sleep through a concert, people who listen to ditties… What is television for you? The schoolmistress of kitsch. It hasn’t contributed to taste, but it could do. Professor, you are an aesthete. You taught aesthetics for many years in the universities in Venice, Trieste and Rome. How would you define it? Aesthetics is the application of the categories of the philosophy of art. You began with an interest in Klee, Kandinsky and Mondrian. Why? 19
Al pari dell’astrattismo, che pure lei Because they were the great novelties ha sostenuto molto. of the between-the-wars period. Era l’espressione artistica più vicina al Like abstract art, which you are a mio temperamento. Bisognava uscire fan of, too. dal paesaggio, dal ritratto, dalla natura This was the form of art closest to my morta. Anche Margherita Sarfatti, che temperament. It was essential to get era intelligente, li appoggiava. away from landscapes, portraits and Lei è stato un testimone del Novestill lifes. Even Margherita Sarfatti, who cento: come lo ricorda? was an intelligent woman, was one of Me ne ricordo solo la metà. Il resto per their supporters. fortuna l’ho dimenticato. Spero di diYou have witnessed the twentieth menticare anche questa parte. Ho conosciuto molto century: how do you remember it? Perché? I only remember half of it. The rest, bene Italo Svevo: Voglio entrare nel futuro. luckily, I have forgotten. I hope I will era adorabile Comunque lei ha conosciuto molti forget it all. protagonisti del Novecento. Why? I knew Italo Svevo Certo, ma a chi vuole che interessi? Because I want to become part of the well: he was Non capita a tanti di aver frequenfuture. a lovely man tato a Trieste Aron Hector Schmitz, But you did know many of the classe 1861, impiegato in una fabbrileading protagonists of the twentica di vernici, più conosciuto in letteratura come Italo eth century. Svevo. Of course, but who’s interested in them now? Un uomo d’oro, dal carattere splendido, adorato dai niNot many people can say they knew Aron Hector poti che… non leggevano i suoi libri. Era poco consideSchmitz in Trieste: born in 1861 and an employee rato come letterato in famiglia; ma anche in Italia non ci of a paint factory, but better known in literature as si accorse di lui finché non fu scoperto da Montale nel Italo Svevo. 1925. A wonderful man with a splendid character, adored Anche Montale è stato suo amico. by his grandchildren… who never read his books. His Per gli intimi era Eusebio. Era genovese, come mia mafamily never believed in him much as a literary man; dre, e la sua famiglia aveva una fabbrica di prodotti chimiand Italians in general didn’t know about him until he ci che riforniva la Veneziani di Trieste dove lavorava Svevo. was discovered by Montale in 1925. A Trieste, da bambino, lei ha conosciuto anche UmMontale was one of your friends, too. berto Saba. Close friends called him Eusebio. He came from Avrò avuto sette anni e assieme a mia madre passai daGenoa, like my mother, and his family had a factory vanti alla sua libreria antiquaria. Chiesi alla mamma di that supplied chemicals to the Veneziani company in entrare perché avevo visto un libro. “Non xè roba par Trieste, where Svevo worked. ti”, mi liquidò Saba. In Trieste, as a young child, you knew Umberto Come mai? Saba, too. Era il Fedone di Platone. Ma a me interessava la I must have been seven years old when I copertina e la rilegatura, non n il contenuto. passed by his antiquarian bookshop with my mother. I asked if I could go in to look “Gillo Dorfles. Kitsch, oggi il kitsch”, mostra a cura di Dorfles presso la Triennale di Milano (13.06-2.08 2012). Dorfles had an exhibition at the Milan Triennale: “Gillo Dorfles. Kitsch, oggi il kitsch” (13.6-2.8 2012).
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Saba l’ha reincontrato, grazie alle nipoti, qualche at a book I had seen. “Non xè roba par ti”, said Saba, anno dopo. Come lo ricorda? “It’s not for you”. Insopportabile. Stizzoso, presuntuoso anche se di noteWhy not? voli qualità poetiche. It was Plato’s Phaedo. But it was the cover and the Com’era la Trieste degli anni ’20? binding that had taken my eye, not the contents. Aveva ancora un valore intellettuale importante. Si Saba met you again, thanks to his grandchildren, respirava davvero la cultura mitteleuropea. Tutti legsome years later. How do you remember him? gevano Thomas Mann, Arthur Schnitzler, Frank WeImpossible. Petulant and overbearing, even if he did dekind: le signore perbene si scambiavano i loro libri. have notable gifts as a poet. Man mano che il fascismo avanzava, questa caratteriWhat was Trieste like in the Twenties? stica si perse. It was still an important place for intellectual life, a centre A proposito di poeti, lei ha scritto l’introduzione for real Mitteleuropean culture. Everyone read Thomas dell’ultima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, Mann, Arthur Schnitzler and Frank Wedekind, and welledita dal Corriere. Come lo ricorda? to-do women lent each other books by Era una persona di estrema vivacità, al these authors. But as Fascism gained contrario di Montale. a hold all this disappeared. E Salvatore Quasimodo? Talking about poets, you wrote the Non era simpatico. Aveva un cattivo introduction to Giuseppe Ungaretcarattere, ma è stato un grande poeta. ti’s final collection of poetry, pubDai poeti agli scrittori: com’era Celished by the Corriere. How do you sare Pavese? remember him? Molto simpatico, affabile, come del reHe was a very lively person, quite unsto tutto il gruppo dell’Einaudi. Devo a like Montale. lui se ho pubblicato i miei primi sei liAnd Salvatore Quasimodo? bri, che non erano semplici. Not a very nice person. An abominaHa visto da vicino anche Giulio ble character, but a great poet. Einaudi… Talking about writers rather than Umberto Saba era Non aveva un carattere facile, voleva poets: what was Cesare Pavese like? sempre imporsi. Very likeable, genial, like all the Einaudi invece insopportabile …e Carlo Emilio Gadda crowd. It’s him I must thank for publishe stizzoso Estremamente raffinato e interessante. ing my first six books, which weren’t easy. Umberto Saba, Lei è anche un pittore. Cosa dipinge? Did you meet Giulio Einaudi in on the other hand, Me stesso e le mie idee. Ho regalato person… un mio autoritratto a Cesare Zavattini. He didn’t have an easy character; he was petulant Lei ha sempre avuto la passione per always wanted to dominate. and overbearing l’arte e il disegno. Ha avuto anche …and Carlo Emilio Gadda maestri? Very sophisticated and interesting. No, per fortuna nessuno. Così mi illudo di fare qualcosa You are also an artist. What do you paint? di originale. Myself and my ideas. I have given a self-portrait to CePerò ha iniziato laureandosi in medicina, con una sare Zavattini. specializzazione in psichiatria. Perché? You have always had a love for art and design. Perché cercavo una facoltà seria, che non fosse legge o Have you had any teachers? ingegneria. Non ho mai esercitato la professione mediNo, luckily no-one. So I can pretend to be doing someca, per fortuna dei miei ipotetici clienti. thing original. La sua grande passione sono stati i cavalli ed è entraBut you began with a degree in medicine, specialisto nel “Nizza Cavalleria”, il reggimento più prestigioso. ing in psychiatry. Why was that? E ne sono molto orgoglioso. Era il 1939, ero sottotenenBecause I was looking for a serious faculty that wasn’t te. Un amico al ministero mi raccomandò, anche se girò either law or engineering. I have never put my medical 21
la voce che la regina Elena mi avesse appoggiato. Ho avuto la fortuna di fare quello che desideravo: passare un anno sempre a cavallo. Militare a parte, s’è dedicato anche ai cavalli da corsa a San Siro. E ha commentato: con loro bisogna essere aerei. Bisogna levitare su quei cavalli. Non so ancora come ho fatto: ero minuto sì, ma ancora un pochino troppo pesante. Lei ha sempre favorito l’innovazione: si schierò a favore della Pop-Art. È stata una vera rivoluzione, perché prendeva oggetti d’uso quotidiano e li inseriva nell’opera d’arte. È stato un merito americano aver inventato una tipologia che non esisteva. Ha conosciuto anche Andy Warhol. Lo intervistai per il Corriere. Era un uomo molto originale e intelligente, indubbiamente un artista geniale. A proposito di pittori, uno dei suoi meriti è stato quello di aver lanciato Lucio Fontana, celebre per le sue tele con i tagli. Non è stato solo merito mio, era già conosciuto prima dei tagli nelle tele. Era uno scultore, un grande scultore. Poi sono arrivati i tagli. Ne ho parlato fra i primi: diciamo che l’ho motivato a proseguire. Lei crede nella moda: perché? È una delle basi della società, non solo contemporanea. È uno dei pochi modi per applicare qualità artistiche al 22
studies into practice, fortunately for any potential patient. Your great enthusiasm was horses, and you enrolled in the most prestigious cavalry regiment, the “Nizza Cavalleria”. Which I was very proud of. I was made a lieutenant in 1939. A friend in the ministry recommended me, and it’s even been rumoured that it was Queen Elena herself who supported me, but I was lucky enough to spend a year doing exactly what I wanted: horse-riding. Military service aside, you also got involved with race horses at San Siro. And you said: with them you have to be air-borne. With racehorses you need to levitate. I’ve no idea how I did it: yes, I was tiny, but I was still a little bit too heavy. You have always been a proponent of innovation: you’re a great defender of Pop Art. This was a real revolution, because it took everyday objects and put them into works of art. It was the Americans who invented this. And you knew Andy Warhol, too. I interviewed him for the Corriere. He was a very original and intelligent man, a very genial artist. Talking about artists, one of your successes was to launch the career of Lucio Fontana, famous for his slashed canvases. It wasn’t just me; Fontana was already famous before the slashed canvases. He was a sculptor, a great sculp-
Gillo Dorfles riceve nel 2005 il Premio Masi (a sinistra); al centro in un recente incontro con Alessandra Boscaini presso il Savoy Beach Hotel di Ravello (SA) e accanto, con Renzo Piano, alla mostra delle sue architetture a Milano nel 2007. Gillo Dorfles: receiving the Masi Prize in 2005 (left); in a recent encounter with Alessandra Boscaini (centre) at the Savoy Beach Hotel in Ravello (SA); with Renzo Piano (right) at his architecture exhibition in Milan in 2007.
corpo umano, che se non fosse vestito sarebbe orribile. tor. The slashes came afterwards. I was one of the first Compreso quello femminile. to talk to him about this: let’s say that I encouraged Ha detto che obiettivo della moda è creare delle nohim to go on with it. vità che non durino troppo. You believe in fashion: why? L’effimero è uno dei grandi meriti della moda. Anche It’s one of the foundations of society, and not just conl’arte è effimera, ma non fino a questo punto. temporary society. It’s one of the few ways of applying Lei nel 1948 è stato tra i fondatori del Mac, Moviartistic qualities to the human body, which would be hormento per l’arte concreta e in seguito dell’Adi, Asrible without clothes. Females included. sociazione per il design industriale. Si You have said the aim of fashion is to sente un anticipatore? provide transient novelty. Le Venezie sono Non so se ho anticipato tutto. Di certo The ephemeral nature of fashion is one la parte più civile non quello che ha a che fare con le macof its great merits. Art, too, is ephemeral, dell’Italia chine. Riguardo ai movimenti artistici, il if not quite to the same extent. design industriale e l’architettura mi inteIn 1948 you were one of the founders The Venetian ressavano molto. of MAC (Movement for Concrete Art) regions are the Anche architetti illustri ne ha conosciuand then ADI (Association for Industrimost civilised ti parecchi. A iniziare da Frank Lloyd al Design). Do you regard yourself as Wright, progettista del Guggenheim ahead of the times? part of Italy Museum a New York. I don’t know if I predicted everything. L’ho conosciuto molto bene. Sono stato Certainly not all the things you can do anche suo ospite in California. Era eccezionale per la with machines. As far as artistic movements were sua presunzione e per la sua genialità. concerned, I found industrial design and architecture Mies van der Rohe. fascinating. Tutto il contrario. Uomo di grande riservatezza. You have known quite a few famous architects, too. Frank O’ Ghery. Beginning with Frank Lloyd Wright, the creator of Molto interessante. Con il suo museo a Bilbao ha trathe Guggenheim Museum in New York. sformato la città basca. I knew him very well. I also went to California as his 23
Anche Mario Botta ha realizzato un guest. He was remarkable for his sense museo significativo a Rovereto. of self-importance and for his geniality. Egli è un esempio di spontaneità. Non Mies van der Rohe ha imitato nessuno. Ha avuto il merito Quite the opposite. A very private man. di inserire un museo nel cuore della citFrank Ghery tà senza rovinare l’ambiente. Very interesting. His museum in Bilbao Come giudica Renzo Piano? has transformed this Basque city. È un vecchio amico, ma è anche il priMario Botta, too, has created an immo architetto che abbiamo. Ha un’inportant museum in Rovereto. ventiva straordinaria: pensi all’auditorium He’s a great example of spontaneity. di Roma o al grattacielo di Londra. He wasn’t copying anyone. His great Perché lei sostiene l’Expo di Milano achievement was to build a museum Frank Lloyd Wright: del 2015? in the city centre without ruining the Spero di vedere qualche architettutownscape. maestro di ra nuova, la città ha bisogno di rinnoWhat do you think of Renzo Piano? presunzione vamento. He’s a great friend, but he’s also our e capacità Lei ha detto che vuol vivere nel futuleading architect. He has extraordinary inFrank Lloyd Wright: ventive powers: just think of the auditoriro. Di cosa si vorrebbe occupare un domani? um in Rome or the skyscraper in London. maestro of Di Internet e Google, cose del genere. Why do you support the 2015 Expo in self-importance Uso il computer ma sono negato. Forse Milan? and capability un giorno ci arriverò. I hope to see some new architecture, Che musica le piace? the city needs renewal. Quella d’avanguardia: Stockhausen e Donatoni, ma anYou have said that you want to live in the future. che Stravinsky e Gervasoni. What would you like to be involved in then? Come vede il Nordest d’Italia? Internet and Google, something like that. I use a computer, Le Venezie sono la parte più civile dell’Italia. Forse non but I’m not really into it. Perhaps one day I’ll get there. c’è la fantasia del Sud o la coscenziosità di lombardi e What music do you like? piemontesi, ma quel territorio resta una delle parti miAvant-garde music: Stockhausen and Donatoni; Stravingliori del Paese. Sia per il carattere e la simpatia degli sky and Gervasoni, too. abitanti sia per il loro interesse, quasi sempre molto What do you think of Italy’s North-East? vivace. The Venetian regions are the most civilised parts of ItA 102 anni, con tutte le persone che ha conosciuto, aly. Perhaps they lack the fantasy of the South and the non ha ancora scritto un’autobiografia. Perché? conscientiousness of the Lombards and the PiedmonNon mi interessa. Ci penseranno i posteri. tese, but it’s one of the best parts of Italy. The people are charming and almost always very active. At 102 years old, considering all the people you have known, why haven’t you yet written your autobiography? I don’t care about that. People who come after me will do it.
Antonio Di Lorenzo, giornalista, è caporedattore de Il Giornale di Vicenza. Ha scritto vari libri su argomenti di storia locale, economia, architettura e gastronomia. È stato direttore tecnico del “Master in Giornalismo” all’università di Padova.
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Antonio Di Lorenzo, journalist, is the editor of Il Giornale di Vicenza. Author of various books on local history, economics, architecture and gastronomy. Past technical director of the “Master in Giornalismo” at Padua University.
VENEZIE ART DE VIVRE VENETIAN ART DE VIVRE
VIAGGIO NEL BOLLITO UN CARRELLO DI DELIZIE THE WORLD OF THE “BOLLITO” A TROLLEY OF DELIGHTS di Davide Paolini
Il piatto ha differenti declinazioni, nomi e ricette nelle diverse regioni d’Italia A different way of preparation, name and recipe for each part of Italy La risposta alla quérelle “bollito o lesso” trova già un’esauriente risposta nell’Artusi, sebbene in molti pensino che questi due termini siano equivalenti per definire questo grande piatto della tradizione italiana, con radici profonde soprattutto in Piemonte ma anche in Lombardia, Emilia e Veneto. In realtà sono due ricette completamente diverse: il lesso si ottiene sfruttando la carne per il brodo e in alcune regioni (Toscana e Romagna) viene riproposto anche come avanzo di una seconda preparazione (in padella con le verdure, freddo in insalata). Il bollito viene servito per gustare vari tagli di carne saporita da accompagnare con salse e mostarde. Che sia bollito o lesso subito si sente il profumo, magari quello di casa, al mattino di Natale o di una domenica fredda e piovosa, così come salgono i ricordi… Sì, perché è una pietanza di casa, di famiglia sebbene in alcuni locali sparsi per il Buon Paese il bollito sia gustoso, ma non emozionante. Il nome non è la sola diversità perché i tagli di carne che compongono il bollito variano di regione in regione, anzi di provincia in provincia e addirittura sono chiamati in modo diverso a causa delle differenti sezionature provinciali degli animali. Il taglio chiamato “scaramella”, usato dai maghi del bollito in Piemonte, non è conosciuto a Milano: qui prende
il nome di bianco costato della croce e bianco costato reale. Il cappello da prete noto ai milanesi e ai piemontesi a Modena diventa ala di spalla, a Napoli gamboncello, a Palermo cannolo di spadduni. Insomma, una vera e propria babele gastronomica dei tagli che non toglie comunque la leadership al bollito misto alla piemontese con i suoi sette tagli sacri che utilizzano al Moderno di Carrù (Cuneo), borgo di poco più di 4.000 abitanti ma teatro ogni anno della Fiera del bue grasso. La ricetta piemontese è composta da: scaramella, spalla, muscolo (polpaccio), fiocco di punta, tenerone, cappello da prete, stinco di un bue maturo di razza piemontese di almeno quattro anni. Se la carne non è ben marezzata, cioè non presenta abbondanti strisce di grasso intramuscolare, una volta bollita risulterà di una conistenza assai stopposa. Oltre ai magnifici sette, il carrello si allarga perché fanno parte di questo misto anche la lingua, la testina, la coda, lo zampino, cotechino e gallina, ovviamente bolliti a parte. E appunto la cottura ha i suoi segreti, determinanti per raggiungere l’eccellenza. I tagli di bue vengono bolliti assieme, ma in tempi differenti, in acqua e sale grosso. Gli accorgimenti non finiscono qui: l’acqua usata deve coprire appena le carni, così da poter serrare i pori dei diversi tagli e ridurre lo scambio tra i succhi interni e il brodo che si va formando. 25
GRAN BOLLITO di Armando Bordin Locanda Castelvecchio, Verona
Dopo trent’anni di arrosti e bolliti, ho il piacere di fare un ripasso del Gran Bollito alla Veronese, partendo da un pentolone colmo d’acqua, sedano, carote, cipolle, finocchio e due belle manciate di sale grosso. Poco prima del bollore vi immergiamo una bella copertina di spalla (o cappello del prete), una lingua naturale, una lingua salmistrata, una bella gallina (meglio se ruspante), un bel pezzo di doppione di manzo con il suo osso (o in alternativa un pezzo di scaramella di vitello-parte bassa della pancia). In una pentola a parte, in acqua fredda, mettiamo a bollire i nostri cotechini a fuoco lento. La strada non è finita se non mettiamo in un coccio di terracotta, brodo, pane grattugiato, midollo d’osso di vitello, due belle manciate di pepe macinato e lasciamo andare il tutto per ore, ore ed ore… avremo così la famosa “Pearà”, storica salsa veronese che accompagna il gran bollito. Aggiungiamo a questa le altre salse, la verde, il kren e la nostra mostarda di mele renette e melograno.
GRAN BOLLITO by Armando Bordin Locanda Castelvecchio, Verona
After thirty years’ experience of roast and boiled meat, I am delighted to write down the recipe for a Gran Bollito alla Veronese, starting with a large pan full of water, celery, carrots, onions, fennel and two good handfuls of sea salt. As the liquid comes to a boil, add the following cuts: a good piece of chuck steak (known as cappello del prete), a tongue, a corned tongue, a good chicken (better if it is free-range), and a good piece of veal flank – from the lower part of the belly (or beef ribs). Cook the cotechino sausages in another pan using a slow heat on cold water to start. The essential finishing touch is the famous pearà sauce, the traditional Veronese accompaniment to a bollito made in a terracotta pot with meat stock, breadcrumbs, veal marrow and freshly grated pepper, and left to cook for hours and hours, and hours. The other sauces used are salsa verde, horseradish and mostarda made with renette apples and pomegranates.
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bovino, ma soprattutto suino perché nel ristorante Fini, La tempistica di cottura non è di facile codificazione: in ora purtroppo chiuso, veniva così servito: zampone, cogenerale 3 chilogrammi di bue devono bollire per 3 ore. techino, salsiccia, costata di maiale, prosciutto di Praga Sette tagli per sette salse, così recita la grammatica delcon aggiunta di copertina (polpa di spalla), stinco, zamla ricetta piemontese che offre non solo accostamenti petti, testina e lingua di vitello con vicine cipolline all’acedal gusto diverso, ma anche differenti colori. Il bagnetto to balsamico, lenticchie, purè di patate, spinaci al burro. rosso si presenta acceso, nonché denso e cremoso, otLa musica in cucina cambia ancora nel Veneto dove adtenuto con salsa di pomodoro ridotto con aromi: cipolla, dirittura in città diverse (Verona, aglio, sedano, rosmarino, alloro e Padova, Treviso) il carrello cambia salvia. Il bagnetto verde è il risulAlla Locanda Castelvecchio la sua offerta a cominciare dal ritato di un cocktail di prezzemolo, storante “da Dino” a Silea (Treviaglio, acciughe e olio extra vergine. so) dove il gran piatto si presenta Quindi si arriva al marrone scuro in modo davvero originale rispetto della cugnà, dal sapore asprigno, al resto dell’Italia perché vengono semidensa, dolce, prodotta da utilizzate carni di animali da cortimosto d’uva di dolcetto (ci sono le (oca, anatra, gallina e cappone) variazioni con il barbera), privato di assieme al fiocco, guancia, testina, bucce e semi, cotta a fuoco lento neretti e cotechino. per 4-5 ore con aggiunta di mele A Verona il gran piatto di bollito cotogne, fichi, pere e nocciole. addirittura si può ordinare tutPoi arriva il caleidoscopio di colori: ti i giorni (forse l’unico esempio la mostarda di Cremona. Quindi il in Italia) alla storica Locanda di color oro della salsa delle api otteAlla Locanda Castelvecchio Castelvecchio, il cui locale risale nuta da miele d’acacia, noci tritate all’Ottocento, trasformato da fare senape. Sempre la senape si di Verona c’è una versione macia appunto in ristorante. Qui ritrova in una salsa preparata con estiva e una invernale la ricetta è davvero unica in Italia semi di questa pianta erbacea Locanda Castelvecchio perché c’è una versione estiva mescolati nell’aceto. Invece la salcon i tagli di codone o cappello sa di rafano è prodotta con radice in Verona has a summer del prete, lingua, lingua salmistradi rafano tritata, macerata in aceto version and a winter one ta, guancia di vitello e caramele condita con olio e sale. la, mentre la versione invernale In Emilia i sapori proposti camdicembre-gennaio prevede pure biano radicalmente, a cominciare la coda, il piedino, la gallina e i dalla salse. Nel ristorante Cocchi di nervetti. In ogni stagione, comunParma servono il carrello con queque, l’accompagnamento è fatto sti tagli: lingua, zampetti e testina con una salsa davvero speciale: di vitello, cotechino e cappone, ma la pearà (da non confondere con soprattutto la picaia che altro non un’altra salsa altrettanto nota: la è che la pancia di vitello (oppure peverada), nome derivato dall’incima di vitello), farcita con pangratgrediente più significativo: il pepe. tato, parmigiano e uova. Le salse Di questa salsa nel Veneto ci sono di accompagnamento sono una a più versioni contrastanti: chi metbase di carote in agrodolce, un’alte il formaggio e chi no, comuntra di peperoni, una con un triplo que la pearà di Armando Bordin, concentrato di pomodori e infine patron della Locanda Castelvecuna mostarda assai piccante. chio, è unica. Oltre alla pearà in A pochi chilometri da Parma, nelquesto locale veronese si accosta la golosa Modena il grande bollito traduzione al bollito la mostarda di mele reha un linguaggio diverso, non più 28
Accanto, chef e brigata del Cocchi di Parma, un tempio del bollito. Left: chef and brigade at Parma’s Cocchi restaurant, a temple to bollito. Anche il Guyot di Milano è un ristorante che propone una versione del bollito di alto livello. Milan’s Guyot restaurant is another place where they make a high-class version of bollito. Nella pagina precedente. Armando Bordin della Locanda Castelvecchio a Verona. Preceding page. Armando Bordin of the Locanda Castelvecchio in Verona.
nette e melograno di cui viene prodotto qualche quintale all’anno. L’accostamento vinicolo consigliato alla Locanda Castelvecchio è sempre e solo Amarone, il grande rosso della Valpolicella, mentre in Emilia è il Lambrusco a farla da padrone, in Piemonte il dolcetto. Nel vicentino, in particolare ad Altavilla, il bollito viene messo a punto con grande cura, in particolare al ristorante “al Leoncino” di Sergio Miolo che utilizza solo bovini femmina di due anni che addirittura non abbiano partorito (chiamata sorana). I tagli classici serviti sono sposati con una salsa di rafano davvero speciale, il crèn, frutto di una preparazione d’altri tempi. Le radici vengono raccolte dopo le gelate, sistemate sotto la sabbia per circa un anno; quindi, vengono tolte e rimesse ancora nella sabbia. Il crèn a questo punto può essere utilizzato e grattato sul bollito. Non sempre è possibile preparare un grande bollito misto soprattutto quando a tavola sono solo due commensali e quindi diventa uno spreco acquistare 7-9 tagli. Il bollito si può cucinare con tagli di vitellone, maschio castrato, scottona sostiene un grande macellaio come Franco Cazzamali di Romanengo (Cremona) oltre che con il famoso bue grasso, non facile da essere reperito in tutta Italia. Chi volesse un piatto eccellente, sebbene non ricco come il gran misto alla piemontese, può acquistare tre soli tagli: testina (che va cotta a parte o messa in pre bollitura), muscolo e cappello di prete.
È un mix di parti grasse e non che risulta molto equilibrato, al quale si possono aggiungere la gallina e un cotechino, da assaggiare caldo o freddo il giorno dopo. Insomma una ricetta da cui può scaturire anche un buon brodo. Un avvertimento, non solo per questa mia proposta ma per questo straordinario piatto di carne è il controllo del PH dell’acqua in cui viene bollito: non deve essere inferiore a 7. Nell’acqua da bollire vanno aggiunte verdure quali sedano e carote, nonché un sacchetto con dentro chiodi di garofano e cannella. Ma a proposito di questa straordinaria pietanza non si può certo tralasciare un piatto diventato famoso, ossia “il bollito non bollito” di Massimo Bottura. Una proposta che sposa in pieno l’aforisma “la tradizione è un’innovazione riuscita” perché i tagli che utilizza sono: testina, lingua, guancia, coda, pancia e cotechino, ma molto alleggerite. La diversità sta nella cottura in sottovuoto a una temperatura di 63° per un periodo tra le 18 e 24 ore e nella presentazione che avviene sotto forma di sette cubetti. Certo manca così il rito bellissimo, godereccio, che prelude all’assaggio, ovverossia quando il patron o il maître estraggono dal carrello i tagli. Il vantaggio, o meglio il sacrificio a questo atto estetico, è la miglior digeribilità perché la cottura non altera le qualità organolettiche e il colore delle carni, rispetto ai bolliti sottoposti a lunghi sobbollimenti. 29
Toni Mörwald, eclettico chef viennese, ambasciatore dell’arte di cucinare (ristoranti stellati, accademia di cucina, catering di lusso, libri e trasmissioni televisive) propone un classico Tafelspitz (a destra) con salse particolari. Toni Mörwald, the eclectic chef from Vienna, is an ambassador for the culinary arts with Michelin starred restaurants, an academy of cuisine, an up-market catering business, books and television appearances. He makes a classic Tafelspitz (right) with some special sauces.
There are two types of boiled meat: “lesso” is the meat comprise one based on carrot in agrodolce (sweet and remaining as a result of making broth, while “bollito”, sour), one based on peppers with a triple concentrate of cooked in water, is a specific preparation of various cuts tomatoes, and a spicy type of mostarda. of meat served with sauces and mostarda (candied fruit). In the Veneto there are many variations. “Da Dino” at The cuts used are different in each part of Italy. At the Silea (Treviso) has an original take on the recipe used “Moderno” in Carrù (Cuneo), a village with little more in the rest of Italy, since the meats used include farmthan 4,000 inhabitants where the “Fiera del bue grasyard animals too: goose, duck, chicken and capon. so” (Fair of the Fat Oxen) takes place every year, the At Armando Bordin’s Locanda Castelvecchio in Verona dish presented is “bollito misto alla piemontese” with the recipe is truly unique in Italy in that there is a sumits seven sacred cuts. The cuts of beef are cooked tomer version using the “capello del prete” cut, tongue, gether but for different lengths of time, in water and corned tongue, veal cheek and caramelised veal, while sea salt. The water used must just cover the meat. Usuthe winter version uses oxtail, calf’s foot, chicken and ally, three kilograms of meat are boiled for three hours. chopped tendons. Both seasonal variations are accomSeven cuts for seven sauces: this is the grammar of this panied by the same special sauce: pearà (which is not to Piedmontese recipe which provides be confused with another equally fanot only taste combinations but also mous sauce: peverada), whose name different colours. There is the “bagcomes from its most important connetto rosso”, and the “bagnetto verde” stituent ingredient: pepper. up to the dense brown cugnà sauce If there are only a few guests for the with its sweet and sour taste made meal it is too much to buy seven difout of the must of dolcetto grapes. ferent cuts of meat to make a bollito. In Emilia the tastes are different. At In this case, Franco Cazzamali, the Il Guyot di Milano the Cocchi restaurant in Parma the master butcher, advises the use of meat trolley has the following cuts: just three cuts: “testina” or calf’s head celebre per i risotti è calf’s tongue, foot and brawn, pork (which can be cooked separately), una tappa obbligata sausage (cotechino) and capon, “muscolo” (lean meat) and “capanche per i bolliti and, above all, picaia, which is nothpello di prete”. This is a balanced mix The Guyot in Milan, ing less than belly of veal stuffed with of fatty and lean meat which could breadcrumbs, parmesan and egg. also be enhanced with the addition famous for its risottos, The sauces served with the meat of chicken and “cotechino” sausage. 30
is also an obligatory stop for bollito
TAFELSPITZ
TAFELSPITZ
(Bollito di punta di manzo)
(Boiled beef)
Mörwald
Mörwald
2-2,5 kg di punta manzo, 2 kg di ortaggi (carote, sedano rapa, rape, porri, etc.), rametti di prezzemolo, bacche di ginepro, foglie di alloro, pepe in grani. Preparazione: lavare le verdure, sbucciarle e metterle da parte. Portare ad ebollizione in una grossa pentola le bucce delle verdure e le spezie e quindi aggiungere la carne. Far bollire a fuoco vivace, quindi abbassare il fuoco finché il brodo sobbolle e lasciar cuocere per 3-4 ore, togliendo man mano la schiuma. Nel frattempo, lessare 1,5 kg di patate, poi soffriggerle in olio e 2 cipolle finemente tritate, condire con cumino, pepe e sale. Tagliare le verdure in bastoncini, cuocerle nel brodo del bollito lasciandole croccanti e disporle in un ampio piatto insieme alla carne tagliata a fette, al cavolo, alle patate, alla salsa di mele e alla salsa all’erba cipollina.
2-2.5 kg Beef brisket, 2 kg vegetables (carrots, celeriac, turnips, leeks, etc.), sprigs of parsley, juniper berries, bay leaves, peppercorns. Preparation: wash the vegetables, peel them and set aside. Bring the vegetable peelings and spices to the boil in a large pan before adding the meat. Bring to a rolling boil over a high heat, then lower to simmer for 3-4 hours, skinning off the scum as necessary. Meanwhile, boil 1.5 kg potatoes before frying them in oil with 2 finely chopped onions. Season with cumin, pepper and salt. Chop the vegetables into sticks and cook them in the meat broth until still just crunchy. Serve the meat sliced on a large plate with the vegetables, cabbage, potatoes, apple sauce and chive sauce.
CAVOLO SAVOY CON PANCETTA 2 cavoli Savoy, 200 gr di pancetta affumicata, 1 cipolla, 0,2 lt di panna da cucina, sale e pepe, aglio. Preparazione: tagliare il cavolo a strisce, sbollentarlo in acqua salata e raffreddarlo in acqua ghiacciata. Tagliare lo speck e la cipolla in cubetti, farli soffriggere nell’olio e aggiungere il cavolo. Aggiungere la panna, lasciarla addensare e condire con il sale, il pepe e l’aglio.
SAVOY CABBAGE WITH PANCETTA 2 Savoy cabbages, 200g smoked pancetta, 1 onion, 20cl cream, salt and pepper, garlic. Preparation: cut the cabbage in strips, blanch in salted water and refresh in iced water. Cut the pancetta and onions into cubes before sautéing in oil and adding the cabbage. Add the cream, let it thicken and season with salt, pepper and chopped garlic.
APFELKREN/SALSA DI MELE AL RAFANO 5 mele sbucciate, tagliate in spicchi, pulite dai semi, 150 ml di vino bianco, 1 o 2 ortaggi a radice, ½ bastoncino di cannella, 1 cucchiaio e ½ di zucchero, ½ rafano grattuggiato. Preparazione: sciroppare le mele col vino bianco e le spezie. Levare i chiodi di garofano e il bastoncino di cannella e passare a purè le mele. Lasciar raffreddare la mousse di mele, aggiungervi il rafano e condire.
APFELKREN/APPLE SAUCE WITH HORSERADISH 5 apples, peeled, cored and sliced; 150 ml white wine, 1 or 2 root vegetables, ½ cinnamon stick, 1.5 spoonfuls sugar, ½ grated horseradish root. Preparation: caramelise the apple with the sugar and spices. Discard the cloves and cinnamon before puréeing the apples. Add the grated horseradish to the apple purée and leave to firm up.
SALSA ALL’ERBA CIPOLLINA 5 uova bollite/sode, 300 gr di mollica di pane bianco , ¼ lt di latte, 8 tuorli d’uovo, 250 gr d’olio, sale, pepe, zucchero, aceto, erba cipollina fresca. Preparazione: mettere a bagno il pane nel latte, preparare una maionese con l’olio e i tuorli d’uovo. Tritare leggermente le uova sode, strizzare il pane e mescolare con la maionese. Condire con sale, pepe, zucchero e aceto. Prima di servire aggiungere erba cipollina fresca appena tritata.
Davide Paolini, giornalista esperto di cibo e vino per Il Sole 24 Ore, Panorama, Vanity Fair, Europeo e molte altre. Conduce per Radio24 “Il Gastronauta” e ne ha fatto una filosofia, un modo di mangiare con la propria testa, fuggendo i luoghi comuni culinari.
CHIVE SAUCE 5 hard boiled eggs, 300g white bread crumbs, 250cl milk, 8 egg yolks, 250g oil, salt, pepper, sugar, vinegar, freshlypicked chives. Preparation: soak the bread in the milk and make a mayonnaise with the egg yolks and the oil. Chop the boiled eggs roughly, squeeze out the bread and mix with the mayonnaise. Season with salt, pepper, sugar and vinegar. Add the chopped, freshly picked chives before serving.
Davide Paolini is an expert food and wine journalist for Il Sole 24 Ore, Panorama, Vanity Fair, Europeo and many other publications. His “Il Gastronauta” programme, broadcast on Radio 24, has created a philosophy of thinking about eating and avoiding populist eating houses.
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IL MESTIERE DEI CAMPI E DELLA CANTINA THE ART OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS
I CONSIGLI DELLA LUNA PER SEMINARE E RACCOGLIERE ORTAGGI ADVICE FROM THE MOON ON CROP SOWING AND VEGETABLE PICKING di Mario Bagnara
Il “Giardino di agricoltura” edito nel 1592 era un vademecum per l’agricoltore Published in 1592, “Giardino di agricoltura” is a vademecum for the farmer Il manoscritto trecentesco di Pietro De Crescenzi, Ruralium Commodorum Opus, soprattutto dopo l’edizione a stampa, ebbe una grande eco nei secoli successivi e numerosi ne furono gli imitatori. Nel Cinquecento notevole interesse suscitò il ravennate Marco Bussato che, di famiglia ferrarese, forse nato a Ravenna nella prima metà del XVI secolo, rimase orfano in giovane età, ma divenne famoso per la pratica degli innestì su cui compose un manuale, Pratica historiata dell’innestare gli arbori, pubblicato a Ravenna nel 1578. Seguì, nel 1592, il capolavoro Giardino di Agricoltura, edito a Venezia con pregevoli xilografie. Curioso segno dei tempi è anzitutto l’annotazione che egli fa all’inizio dei 64 capitoli tematici che costituiscono la parte principale del piccolo trattato: il padre di famiglia che desidera allietare la sua casa con un delizioso e utile giardino, posto a tramontana, per poterne d’estate godere, oltre che la vista, anche l’aria fresca che ne spira, deve circondarlo con una profonda fossa d’acqua, piena di pesci anche grossi, e una siepe di cespugli spinosi, per proteggerlo dai viandanti e dai ladri. Seguono gli Avvertimenti sui lavori dei campi suggeriti mese per mese: un vero e proprio calendario che l’agricoltore vero, diligente e prudente, anche in questa seconda parte del trattato indicato come “padre di famiglia” valente e sollecito, innamorato dell’agricoltura, rispetta fedelmente. Sono istruzioni che assumono an32
Pietro De Crescenzi’s fourteenth century text, Ruralium Commodorum Opus, was very popular in subsequent centuries and was often imitated, especially after it began to appear in a printed version. Marco Bussato, part of a family from Ferrara, but probably born in Ravenna where he was orphaned at a young age in the first half of the sixteenth century, popularised it in the 1500s and became famous for his expertise in grafting, about which he wrote a manual called Pratica historiata dell’innestare gli arbori, published in Ravenna in 1578. His masterpiece, Giardino di Agricoltura, illustrated with fine woodcuts, was published in Venice in 1592. A curious sign of the times is the note added to the beginning of the 64 themed chapters at the heart of this small treatise which advises the farmer, always referred to as a pater familias, to enhance his house with a delightful and useful sunset-facing garden. This way, he will benefit not only from the view but also from the fresh summer breezes. He should also surround house and garden with a deep water-filled ditch, full of large fish, and a thorn-bush thicket, to ward off beggars and thieves. Following this come the Notices about work in the fields, arranged month by month: a real calendar for the diligent farmer, described here too in the second part of the treatise as a worthy and attentive pater familias, passionate about agriculture, who will follow instructions faithfully. These instructions also have a social worth, since they are
A chiusura degli “Avvertimenti” del Giardino di agricoltura di Marco Bussato si trova questa tavola xilografica a piena pagina raffigurante il sole e la luna che influenzano tutte le attività agricole. This full-page woodcut, to be found at the end of the “Notices” in Marco Bussato’s Giardino di Agricoltura, depicts the sun and the moon, whose influence is so important for agricultural activities. Pagina successiva. Testatine raffiguranti le attività del mese di agosto, la vendemmia e la pigiatura in settembre, e le attività di ottobre. Overleaf. Chapter headings depicting agricultural tasks for the months of August, September (grape harvest and pressing), and October.
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che una valenza sociale, perché non alludono a nobili proprietari di immense campagne, bensì a piccoli proprietari terrieri che comunque hanno bisogno di braccianti, da gestire però con particolare attenzione ed equità. Nel mese di settembre, ad esempio, si provvede ad assumere nuovi collaboratori, non solo pattuendo per iscritto le condizioni, ma facendo anche l’inventario di quanto è a loro portata di mano nelle abitazioni concesse e negli spazi aperti della proprietà, compresi gli alberi da frutto, soprattutto le viti. E a dicembre si fanno i conti secondo gli accordi pattuiti. Il tutto illustrato con capilettera e testatine che per l’incisività e la chiarezza della grafica e la qualità delle immagini, esprimono, oltre alla competenza agricola, anche la simpatia dell’autore per il raffinato mondo contadino tratteggiato negli stessi aspetti paesaggistici e architettonici. Un significato particolare assume la xilografia nella quale, sopra frondosi alberi, campeggiano i volti del Sole e della Luna che, esaltati da una luminosa aureola raggiante, divengono quasi le divinità tutelari dell’agricoltura: per il buon esito di una coltura, sono determinanti le istruzioni sul clima influenzato dal calore solare e ricorrenti i richiami alle quattro fasi lunari per precisi consigli su semine e periodici interventi su ortaggi, alberi… Il calendario del Bussato non presenta ricette culinarie, ma, con le sue indicazioni su semina, coltivazione e raccolta delle varie piante e dei relativi frutti, può essere letto anche come documento dell’alimentazione di fine Cinquecento: tra agosto, settembre e ottore, si parla di sorgo, frumento, orzo, miglio, fagioli, noci, maggiorana, mandorle, spinaci, cipolle, porri, scalogne, fichi, pesche, prugne, cedri, arance, miele e soprattutto uva. Comprensibile quindi l’immediato successo del Giardino di Agricoltura. Alla prima edizione infatti ne seguirono subito altre tre (nel 1593, nel 1599 e nel 1612, forse postuma), arricchite dallo stesso autore e pubblicate, sempre a Venezia, da stampatori di volta in volta diversi. Sono volumi di notevole pregio antiquario, tutti posseduti dalla Biblioteca Internazionale “La Vigna” insieme con altre quattro edizioni della fine del Settecento di cui una, del 1794, stampata a Bassano dai Remondini. Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale «La Vigna» di Vicenza. È stato docente e preside nei licei statali, assistente universitario, assessore alla cultura nel Comune di Vicenza e presidente dell’Associazione nazionale delle città e siti Unesco italiani. È pubblicista e saggista, autore di varie monografie di carattere storico e scientifico.
given without any reference to aristocratic owners of large domains, but instead are intended for smallholders, who need the assistance of farmhands and need to manage them with particular attention to fair-mindedness. In the month of September, for example, new workers need to be taken on, who won’t just have contracts dictated to them, but who will negotiate about what they are allowed to grow in their homes and in the spare land around the property, including fruit trees and, above all, vines. And in December a reckoning gets made according to these agreements. The entire treatise is illustrated with capital letters and section summaries which for the sharpness and clarity of their graphics as well as the quality of the images show not only the author’s competence in the subject matter, but also his closeness and understanding of the sophisticated world of the farmer, as he deals both with its effect on the countryside and on architecture. The woodcuts are particularly important, with the faces of the Sun and the Moon above leafy trees, lit up with aureole rays and assuming the roles almost of the tutelary divinities of agriculture. For growing to be successful, instructions which take note of the Sun’s heat and the four phases of the Moon are vital for giving precise advice about sowing and other crucial time dependent activities in fields and orchards. Bussato’s calendar does not include any culinary recipes, but with its instructions about the planting, cultivation and harvesting of various crops and fruits it can be seen as a set of food instructions for the end of the 16th century. In August, September and October, the instructions concern millet, wheat, barley, beans, nuts, marjoram, almonds, spinach, onions, leeks, scallions, figs, peaches, plums, cedars, oranges, honey, and above all, grapes. Which makes the immediate success of Giardino di Agricoltura easy to understand. The first edition was quickly followed by another three – in 1593, 1599 and 1612 (perhaps posthumous) – with text added by the same author and still published in Venice, but occasionally by different printers. These are valuable antiquarian publications, all of them in the possession of the Biblioteca Internazionale “La Vigna”, together with the other four editions at the end of the eighteenth century, one of which, the 1794 version, was printed by Remondini in Bassano.
Mario Bagnara is president of the Biblioteca Internazionale «La Vigna». His career includes posts as a lecturer, school head, university assistant, town councillor for culture in Vicenza and president of the Association of Italian UNESCO Cities and Sites. He is a publicist and writer, as well as the author of various historical and scientific monographs.
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UN VINO UNA STORIA WINE STORIES
HEMINGWAY, L’AMARONE E IL VENETO NEL CUORE HEMINGWAY, AMARONE AND THE VENETO IN HIS HEART
di Franco Ruffo
Il grande scrittore nei ricordi di Arrigo Cipriani, Giorgio Gioco, Fernanda Pivano The great writer remembered by Arrigo Cipriani, Giorgio Gioco and Fernanda Pivano “Hemingway era un sentimentale che simulava. Per “Hemingway was a sentimental man who pretended questo Ernesto e Venezia erano destinati ad incontrarnot to be. This is why Ernest and Venice were destined si e ad amarsi”. Lo scrive José L. Castillo Poche, l’amico to meet and to fall in love”. So writes José L. Castillo spagnolo dello scrittore statunitense in quel prezioso Poche, Hemingway’s Spanish friend, in the great book volume (“Hemingway e Venezia”) frutto del convegno “Hemingway e Venezia” that came out of the conferalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia (e poi a Bassano ence at the Fondazione Giorgio Cini in Venice (and then del Grappa) del novembre 1986. Ma il reciproco amoat Bassano del Grappa) in November 1986. But reciprore con Venezia, potrebbe mettere Hemingway alla pari cal love with Venice just puts Hemingway at the same con altri due grandi amanti della Serenissima, come il level as two other great lovers of the Serenissima, his suo compagno di gioco Ezra Pound ed Henry James. colleague Ezra Pound and Henry James. However, to Per comprendere, invece, il rapporto quasi esclusivo understand the very personal, almost exclusive, relationdi Hemingway con Venezia e le Venezie – la sua casa ship that Hemingway had with Venice and the Veneprivilegiata ancora prima di Cuba e della Spagna – octian region – his favourite places even before Cuba and corre ampliare l’orizzonte al vissuto hemingwayano nei Spain – one must look at the Hemingway experience due periodi storici che lo videro protagonista nelle noin the two historical periods that saw him take centre stre terre. A iniziare dagli ultimi stage in our country. The story due anni della Grande Guerra: begins in the last two years of Ha dedicato al Veneto partito volontario, ebbe il ruolo the Great War when he arrived due romanzi su di autista barelliere con il Corpo as a volunteer ambulance driver di spedizione americano del gen. with the American Expeditiondue epoche della sua vita Pershing con base a Bassano del ary Force led by General PershHe wrote two novels about Grappa, e poi anche a Vicenza e ing, based first at Bassano del the Veneto concerning two a Schio. Compito assegnato anGrappa, and then at Vicenza and che ad un artista americano a at Schio. He shared his job with different periods of his life tutto tondo come John Dos PasJohn Dos Passos, an all American 36
Anche Valpolicella Masi a Venezia per Hemingway Nella sua lunga storia la famiglia Boscaini con i vini delle tenute Masi ha rifornito le cantine dei più prestigiosi ristoranti e hotel di Venezia e del Veneto, inclusi alcuni di quelli regolarmente frequentati da Hemingway: l’Harry’s Bar di Cipriani, il Gritti di Riva degli Schiavoni e a Verona il 12 Apostoli della famiglia Gioco. Tra i Valpolicella che lo scrittore definiva “cordiale come la casa di un fratello con cui si va d’accordo” (Di là dal fiume tra gli alberi”) c’era sicuramente quello di Masi!
Masi Valpolicella in Hemingway’s Venice too Some of Venice and the Veneto’s best hotels and restaurants have been supplied with wine from the Masi estate by the Boscaini family, including Hemingway’s old haunts: Harry’s Bar at the Cipriani, the Gritti on Riva degli Schiavoni, and the Gioco family’s 12 Apostoli restaurant in Verona. One of those Valpolicellas that Hemingway famously described as being “as friendly as the house of a favourite brother” (Across the River and into the Trees) was surely a Masi bottle! In alto, Hemingway pescatore con una giovane Inge Feltrinelli. Above: Hemingway the fisherman with a youthful Inge Feltrinelli. Vecchie bottiglie di Amarone Masi. Tra esse le annate preferite da Ernest Hemingway. Old bottles of Masi Amarone. One of these would have been Ernest Hemingway’s favourite vintage.
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sos, con il quale Hemingway condivise momenti forti e artist, and had some harsh experiences, and little good un giudizio non leggero sull’esercito italiano nella rotta to say about the rout of the Italian army at Caporetto. di Caporetto. Sketches of his experiences are to be found in his masPennellate decise di vissuto che ritroviamo in un capolaterpiece “Farewell to Arms”, which wasn’t, however, voro come “Addio alle Armi”, completato, però, nel 1929. completed until 1929. This is the greatest novel ever Il più grande romanzo mai scritto written on the condition of Italy in sulla condizione dell’Italia nella the First World War. After the war Prima Guerra Mondiale. Un pehe went to Schio, Collalto and riodo, quello di guerra, proseguito Fossalta di Piave in 1922, but restnel 1922 con le sue soste a Schio, lessness and wild living were the Collalto e Fossalta di Piave. E, già norm already by then. allora, con tutte le sue irrequietezHemingway returned to the Veneze e sregolatezze. to from 1947 onwards, after the Hemingway torna nel Veneto a Second World War. His favourpartire dal 1947, dopo la Seconda ite places were Caorle – where Guerra Mondiale. Caorle – con il he met his first and greatest love suo grande e giovane amore, ma – but also Cortina, Verona and anche, come ricordano ancora gli Trieste, out hunting with a bottle anziani, a caccia con la bottiglia in in his hand, as old men still remano – Cortina, Verona, ma ancall. But however restless his travche Trieste, furono le tappe priviels, Venice remained his favourite legiate di un viaggiare irrequieto, destination. This was the Venice ma sempre con Venezia al primo that his friend Castillo-Poche deposto. Quella Venezia che, attinscribed as “the essential force begendo ancora al suo amico Castilhind Hemingway’s romanticism”. Hemingway diciottenne, lo-Poche, era “il motivo essenziale A Venice, however, seen through dell’io romantico di Hemingway”. soldato nella Grande Guerra the filter of alcohol. Read his novUna Venezia però, vista anche el “Across the River and into the nel Veneto con l’occhio ed il cuore travisati Trees” (1950) where he tells the Eighteen-year-old dall’alcol. Basta leggere “Di là del story (his own autobiography, in fiume, tra gli alberi” (1950) dove Hemingway, a soldier in the fact) of the fifty-year old sick at racconta la storia (autobiografia, heart Colonel Cantwell and his Veneto during the Great War in realtà) del colonnello Cantwell, love for the nineteen-year old cinquantenne, malato di cuore, e Venetian Countess Renata to trace del suo amore per la diciannovenne contessina veneziana the story of Hemingway’s own stay in Venice. Bottles of Renata, per delineare i momenti del soggiorno veneziano Valpolicella drunk in the rooms of the Gritti Palace Hotel, di Hemingway. Bottiglie di Valpolicella consumate nelle or Dry Martinis drunk in Harry’s Bar were his “faithful, sistanze del Gritti Palace Hotel, o i Martini secchi dell’Harlent friends”. Arrigo Cipriani, the great maestro of Harry’s ry’s Bar erano i suoi “compagni fedeli e silenziosi”. Arrigo Bar, remembers what a special place Torcello was for Cipriani, il gran maestro dell’Harry’s bar, ricorda che TorHemingway. “At the end of 1948 – he says – he moved cello fu un luogo speciale per il nostro. “Sul finire del 1948 to Locanda Cipriani, where he could write in peace, enjoy – annota – si spostò alla Locanda Cipriani, dove poteva the calm island atmosphere, and do some duck shootscrivere in pace, godere della quiete dell’isola, partecipare ing. This is where he finished “The Great Blue River”. alla caccia alle anatre. Qui terminò “The Great Blue River”. Arrigo Cipriani remembers his first meeting with HemArrigo Cipriani racconta così il suo primo incontro con Heingway: “I was 18 years old when I saw him for the first mingway: “Avevo 18 anni e l’ho visto per la prima volta, time in the spring of 1950. My parents had sent me there nella primavera del 1950. I miei mi avevano mandato lì to revise for my first Law examination and to check how per preparare il mio primo esame a Giurisprudenza e per things were going. Hemingway’s presence was tangible 38
dare un’occhiata ai lavori. La presenza dello scrittore era tangibile in tutta la Locanda. Mia zia Gabriella ogni tanto riprendeva i camerieri a bassa voce per non svegliare lo scrittore. Quando non andava all’alba a caccia di anatre, dormiva fino a tardi dopo aver scritto tutta la notte. E doveva essere tutta la notte, se le bottiglie vuote di Valpolicella che lasciava fuori dalla porta erano più di tre. Una mattina di sole ero in giardino e facevo pigramente finta di studiare, quando si aprì una finestra. Alzai gli occhi e lo vidi. Non ricordo se quando incrociammo i nostri sguardi, il primo sorriso fosse il mio o il suo. Ricordo con mol-
throughout the Locanda. Every so often my aunt Gabriella gave instructions to the staff in a low voice so as not to wake the writer up. When he didn’t go duck hunting at dawn he used to sleep late after having written all night. And it must have been all night, if the empty bottles of Valpolicella left outside the door were more than three in number. One sunny morning I was in the garden pretending to be working when a window opened. I looked up and saw him. I don’t remember who reacted first when we saw each other, but I remember his smile very clearly, behind the white beard. He waved at
La celebre foto, conservata da Arrigo Cipriani, di suo padre Giuseppe assieme a Ernest Hemingway a Torcello, isola nella laguna veneziana, alla fine degli anni Quaranta. I bicchieri che hanno davanti testimoniano la passione per il vino. The famous photograph, in Arrigo Cipriani’s possession, showing his father, Giuseppe, with Ernest Hemingway on the island of Torcello, in the Venetian lagoon at the end of the 1940s. The glasses in front of them are testimony to a passion for wine.
ta chiarezza il suo, che mi rivolse dietro la barba bianca. Mi fece un cenno di saluto con la mano ed io risposi allo stesso modo: l’impressione che ne ebbi fu quella di un uomo di grande personalità, che egli espresse con quel gesto amichevole rivolto ad uno sconosciuto. E proprio questo ci è rimasto di lui. Amava la vita e osservava le cose e le persone con grande curiosità. Così come lo conosciamo dai suoi libri”. Per Verona, Giorgio Gioco, cuoco e proprietario dello storico “12 Apostoli” ricorda: “Arrivava, sempre inatteso con la sua camicia a scacchetti, scendeva direttamente in
me, and I waved back: it was a gesture that gave me the impression of a great personality, this friendliness towards a complete stranger. That’s what I remember about him. He loved life, he was very curious about things and he was a great people watcher. Just like we would guess from reading his books”. As far as Verona is concerned, Giorgio Gioco, chef- proprietor at the famous “12 Apostoli” remembers: “He would always arrive out of the blue, wearing his checked shirt and immediately go down to the cellar to search for a bottle of Recioto Amarone (which is what Valpo39
cantina e risaliva con una bottiglia di Recioto Amarone licella’s great red wine was called then – Ed.) and he (così si chiamava allora il grande rosso della Valpolicelwould drink it at a corner table with a great plate of la ndr.) e in un tavolo d’angolo, abbinava il vino ad una steak and plenty of onions. This was a real habit, and he grande costata con tanta cipolla. Un rito immutabile, una was a legend”. A legend too for retired bank manager figura mitica”. Come è mitica per Franco Andreetta, diriFranco Andreetta, a fan of Hemingway, but also of Dos gente di banca in pensione, appassionato di Hemingway, Passos (the author of “Three Soldiers”, which wasn’t as ma anche di Dos Passos (autore di “I tre soldati”, che successful as Hemingway’s novels but tells the story of però non ebbe altrettanto successo dei romanzi di Hethe ambulance station at Ca’ Erizzo in Bassano), and of mingway, dove si racconta delle ambulanze accampate a the legends and stories attached to Hemingway, with his Ca’ Erizzo di Bassano) e di storie e miti attorno allo scritlove for an American nurse of Polish extraction, who we tore, il suo innamoramento per un’infermiera americana next find in “Across the River”. In reality, as the old men of di origini polacche, che ritroviamo poi in “Di là del fiume”. Caorle can still remember, his love was for a certain AdriNella realtà, come ricordano ancora i vecchi di Caorle, il ana Ivancich. And when he went hunting he was armed suo amore vissuto fu per Adriana Ivancich. E quando anwith a rifle and a bottle of wine, as journalist Gualtiero dava a caccia era armato di fucile e di bottiglia di vino, Hrtabar found out. A novel within a novel, an incredible come ha ricostruito il giornalista Gualtiero Hrtabar. Roseries of adventures, as remembered and related by Anmanzo nel romanzo di una storia incredibilmente densa dreetta, with the Veneto and the Venetians to the fore. di episodi, quello che ricorda e racconta Andreetta, con il Fernanda Pivano, Hemingway’s friend, translator and Veneto ed i veneti in primo piano. eternal confidante (especially in Venice and Cortina, Ma, occorre seguire Fernanda Pivano, amica, confidente but also in Cuba) is the key to understanding the strong di ogni momento (soprattutto a Venezia e Cortina, ma anrelationship between Hemingway and the world that che a Cuba) e traduttrice, per penetrare meglio, in assosurrounded him, to understanding the bragging and luto, il forte rapporto di Hemingway con il mondo che lo the bluster – fuelled especially by alcohol and food – circondava, per spiegare le sue gradassate, le spavalderie that he employed, in his stays in the Veneto above all, – il mix di alcol e cibo in primis – con le quali (soprattutto conquer his obsession with death. And also to unto in terra veneta) voleva vincere l’ossessione della morderstanding his desire – Hemingway the tombeur de te. Ed anche per comprendere quel suo desiderio – egli femmes, the macho man, but strictly monogamous – tombeur de femmes, macho, ma for love and for new affairs that rigorosamente monogamo – di saw him engaged in some excitBottiglie di Valpolicella al amore, di nuovi amori che da Caing, if never simple, escapades “Gritti”, Martini all’Harry’s bar orle a Cortina a Venezia lo videin Caorle, Cortina and Venice. Pie Amarone ai 12 Apostoli ro protagonista coinvolto in storie vano remembers more the man esaltanti e mai semplici. E Pivano than the writer, and the courage Bottles of Valpolicella at the ricorda più l’uomo che lo scrittore, he needed to conquer his per“Gritti”, Martinis at Harry’s il coraggio che gli serviva per vinsonal fears of death, the eternal Bar and Amarone cere le proprie paure (la morte), puta he was always talking about. quell’eterna puta di cui le parlava Pivano still remembers Cortiat the 12 Apostoli spesso. na, and Hotel Concordia which Pivano ricorda ancora Cortina, con opened only for Hemingway, the l’albergo Concordia che apriva solo per Hemingway, il cafcaffe latte at the hotel in Pocol, the aperitif at Caffè della felatte nell’albergo a Pocol, l’aperitivo al Caffè della GenGenzianella, the long sessions at Bar del Posta. All epizianella, le lunghe soste al Bar del Posta. Tutte cerimonie sodes washed down with Gordon’s Gin and Valpolicela base di Gordon Gin, di Valpolicella. Ma narra anche di la. But she can also remember visiting Titian’s House, soste alla Casa di Tiziano, di approfondimenti su Stendhal learning about Stendhal and Flaubert at Brunico, and e Flaubert a Brunico, dei percorsi, pieni di confessioni, in confessional drives in a Buick along the Val Badia. Right Buick lungo la Val Badia. Tutto fino al 1950, ancora splenup to 1950, still looking great, full of energy and charm, dido d’aspetto, nel pieno delle sue forze e del suo charme, surrounded by an entourage of aristocratic Venetians. circondato dal suo entourage di aristocratici veneziani. “Mi “He told me – Pivano says – how he would call his lat40
Giorgio Gioco, in una foto storica, davanti al suo “12 Apostoli” a Verona. A sinistra l’angolo del locale veronese che ricorda la visita di Hemingway, del quale è riprodotta, in alto, anche la firma. Giorgio Gioco in a vintage photograph in front of his “12 Apostoli” restaurant in Verona. Left, a corner of this historic Veronese location where Hemingway’s presence is remembered: his signature is reproduced above the table.
disse – ricorda Pivano – che il suo ultimo romanzo, il romanzo di Venezia, lo avrebbe chiamato “Across the River and into the Trees”. Ma l’ultima volta a Venezia, fu quattro anni dopo, stesso appartamentino al Gritti, gremito di 87 valigie, fucili, lance Masai, ma il viso già emaciato, le mani quasi trasparenti, senza forza, il corpo schiantato dal disordine, dalle lesioni interne e dalle fratture. Ma non rinunciava ancora alla lotta per l’esistenza”. Venezia nel cuore. Tanto da far dire a Sergio Perosa (curatore della pubblicazione degli atti su Hemingway in Italia): “Hemingway deve a Venezia lo stimolo e la profonda ispirazione a dare il meglio di sé. Venezia deve a Hemingway momenti di splendida resa artistica”. Un rapporto paritario.
Franco Ruffo, veronese, giornalista per passione, lavora con Alberto Cavallari al Gazzettino, poi diventa responsabile delle redazioni di Verona e Trento. Per Confindustria Verona, ha fondato e diretto per anni la rivista Verona Manager. Collabora nel Triveneto per Il Sole 24 Ore e Agrisole, per Verona con la Rai, La Stampa e L’Arena.
est book, the novel set in Venice, “Across the River and into the Trees”. In fact, his last visit to Venice was four years later, staying in the same little apartment at the Gritti, stuffed with 87 pieces of luggage, rifles, and Masai spears. His face was emaciated, his hands almost transparent, very weak, his body breaking up under the pressure of internal injuries and fractures. But he never stopped the struggle for life”. Venice was in his heart. So much so that Sergio Perosa (editor of a book about Hemingway’s deeds in Italy) says: “Hemingway owes the stimulus and the deep inspiration to find the best in himself to Venice. Venice should be grateful to Hemingway for a splendid artistic outpouring”. A very equitable relationship then.
Franco Ruffo, from Verona, is a dedicated journalist who helped Alberto Cavallari at the Gazzettino before running the Verona/Trento department. He founded and ran Verona Manager for years for Confindustria Verona. Triveneto correspondent for Il Sole 24 Ore and Agrisole, Verona correspondent for RAI, La Stampa and L’Arena.
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INIZIATIVE DI FONDAZIONE FOUNDATION INITIATIVES
SEI “PREMI MASI” SULLA SCENA DEL “RISTORI” SIX “MASI PRIZE” WINNERS WITH PIECES AT THE “RISTORI”
Marco Paolini e Luigi Meneghello nel film “Ritratti” di Carlo Mazzacurati. Marco Paolini and Luigi Meneghello in Carlo Mazzacurati’s film ”Ritratti“.
a cura di / written by Dora Stopazzolo
Verona. Proposte di film e teatro curate da Alessandro Anderloni Verona. Stage and screen events directed by Alessandro Anderloni Sei proposte teatrali e cinematografiche ideate da Six stage and cinema events conceived by Alessandro Alessandro Anderloni hanno dato vita alla rassegna Anderloni enlivened the festival called “Di teatro e cin“Di teatro e cinema della memoria”, svoltasi al teaema della memoria” (“Stage and screen of memory”), tro Ristori di Verona. Anderloni ha definito il teatro, held at Verona’s Teatro Ristori. The theatre has recently sapientemente restaurato, uno dei “luoghi che probeen carefully restored and Anderloni describes it as fumano di Storia e di storie raccontate, che custodi“one of those places with a long history, the repository scono il ricordo e l’anima di chi li ha frequentati, che of memories and the spirit of its habitués, inviting us to invitano a entrarci e mescolare il fascino dell’antico fold the charm of olden times into the uncertainties of e l’incertezza del presente”. Ospiti della rassegna althe present”. Festival protagonists included some of the cuni tra i grandi protagonisti veneti del teatro e del greatest names in the world of stage and screen in the cinema, accomunati dall’aver ricevuto in varie edizioVeneto, united by the fact they have all been Masi Civiltà ni il Premio Masi alla Civiltà Veneta: il regista Carlo Veneta Prize winners at one time or another. Film direcMazzacurati che con Marco Paolini tor Carlo Mazzacurati presented one of his ha dedicato uno dei suoi “Ritrat“Ritratti” series, dedicated to the great actor ti” al grande scrittore Luigi MeneLuigi Meneghello and shot with Marco Paoghello, l’attore Giuseppe Battiston lini. Giuseppe Battiston, the actor, performed nella pièce di estrema attualità a piece of great topicality: “18 mila giorni. Il “18mila giorni. Il Pitone”, ancora Pitone” (“18 thousand days. The Python”). Paolini e Battiston nel film di AnPaolini and Battiston featured again in a film drea Segre “Io sono Li” e Bepi De Anche De Marzi by Andrea Segre called “Io sono Li” (“I am Marzi che con i cori I Crodaioli there”) and Bepi De Marzi with I Crodaioli sulla scena e Le Falìe ha presentato lo scritand the Le Falie singers presented a story by to di Mario Rigoni Stern “Avevano De Marzi on the Mario Rigoni Stern called “Avevano vent’anni vent’anni e li mandarono oltre le stage as well e li mandarono oltre le steppe” (“Twenty steppe”. years old and sent beyond the steppes”). 42
TANGO, PASSIONE INFINITA. LE MUSICHE DEI VENETO-FRIULANI TANGO, PASSION WITHOUT END. MUSIC FROM VENETO-FRIULI I ballerini Lidia Pieri e Pietro Faccioli danzano per Alma Migrante. Dancers Lidia Pieri and Pietro Faccioli perform for Alma Migrante.
Alma Migrante. Vivo successo per lo spettacolo Alma Migrante. A highly successful event La Fondazione Masi, in collaborazione con il ConThe Masi Foundation, working in collaboration with the corso Internazionale di Musica da Camera “Salieri“Salieri-Zinetti” International Chamber Music Competition, Zinetti”, ha proposto al Teatro Ristori di Verona lo put on a tango music event in Verona’s Teatro Ristori. “Mi spettacolo “Mi Gran Tango”, un viaggio nell’anima Gran Tango” was a journey round the Venetian world veneta di Buenos Aires attraverso musiche tanguein Buenos Aires as seen through the tango music comre di compositori di origine veneto-friulana emigrati posed by emigrants to Argentina from the Veneto-Friuli in Argentina. I pezzi sono stati eseguiti dall’ensemble region. The music was played by the Alma Migrante enAlma Migrante, cantati da Rubén Peloni e interpretasemble, with the assistance of singer Rubén Peloni, actor ti dall’attore Andrea Favari e dai ballerini Lidia Pieri e Andrea Favari and dancers Lidia Pieri and Pietro Faccioli. Pietro Faccioli. The youthful Alma Migrante ensemble gave the audiLa giovane ensemble ha ampliato e approfondito il geence a lesson in the tango genre, starting with music by nere partendo da Astor Piazzolla e arrivando alla scoAstor Piazzolla and going on to reveal discoveries by the perta dei veneti Manlio Francia e Mario Venetian composers Manlio Francia and Battistella, con le cui composizioni ha Mario Battistella, the same programme meritato il Premio discografico Fondathat won them the Masi Foundation Rezione Masi alla Civiltà Veneta nel 2011. cording Section of the 2011 Masi Civiltà La Fondazione ha inciso questo reVeneta Prize. The Foundation has made pertorio in un CD distribuito a una sea CD of this music and distributed it to a lezionata lista di destinatari in tutto selected group of recipients around the il mondo: si è voluto così dare testi- L’anima world. The recording is intended as a monianza dell’apertura dei veneti alle tribute to the openness of Venetians to di Buenos Aires culture e ai generi musicali più divercultural and musical genres from other si, nei quali hanno saputo immergersi Buenos Aires parts of the world, through which they esprimendo ad alti livelli tutta la loro soul have been able to express their own creatività. creativity at the highest level. 43
PREMIO FONDAZIONE MASI ALL’ENSEMBLE “SANS SOUCI” MASI FOUNDATION PRIZE FOR “SANS SOUCI” ENSEMBLE
L’Ensemble Sans Souci. The Sans Souci Ensemble.
Musica Barocca. Giovani interpreti diretti da Nalin con grande successo Baroque music. Young performers conducted by Nalin in great success Il riconoscimento della Fondazione Masi, nell’ambiThe Masi Foundation prize, awarded as part of the “Sato del Concorso Internazionale di Musica da Camelieri-Zinetti” International Chamber Music Competition, ra “Salieri-Zinetti”, è stato aggiudicato all’ensemble went to the “Sans Souci” Baroque music ensemble, barocco “Sans Souci”, diretto dal maestro Giuseppe conducted by maestro Giuseppe Nalin, with the folNalin con la seguente motivazione: “Per aver prolowing citation: “For presenting a programme of music posto un programma centrato su musicisti del bacentred on Baroque Venetian musicians who became rocco veneto divenuti acclamati protagonisti nelle famous composers in European courts, and, as such, corti europee e, in questa veste, ambasciatori delambassadors for Venetian and Italian culture abroad”. la civiltà veneta e italiana”. L’ensemble composta The ensemble, comprising Giuseppe Nalin (oboe), da Nalin (oboe), Nicolò Dotti (oboe), Alessandra Nicolò Dotti (oboe), Alessandra Borin (soprano), Borin (soprano), Paolo Tognon (fagotto) e RaffaePaolo Tognon (bassoon) and Raffaele Vrenna (harple Vrenna (clavicembalo) ha proposto brani dei sichord) played pieces by the following composers: seguenti musicisti: Agostino SteffaAgostino Steffani (Castelfranco Veneto ni (Castelfranco Veneto 1655 - Fran1655 - Frankfurt 1728), Antonio Lotti (Vencoforte sul Meno 1728), Antonio ice 1667 - 1740), Antonio Caldara (VenLotti (Venezia, 1667 - 1740), Antonio ice 1670 - Vienna 1736) and Giovanni Caldara (Venezia, 1670 - Vienna, 1736), Benedetto Platti (Padua 1697 - WurGiovanni Benedetto Platti (Padova, zburg 1763). The Masi Foundation’s 1697 - Wuzburg, 1763). L’impegno della commitment to the promotion of perFondazione Masi per la valorizzazio- Ambasciatori formances by youthful interpreters of ne di giovani interpreti della musithe Venetian music on the international delle Venezie ca veneta nel mondo è iniziata nel stage began in 1999 and continues to1999 e continua con la produzione di Ambassadors for the day with the production of original mucd musicali originali e concerti nelle Venetian regions sic CDs and concerts in the Venetian Venezie. regions. 44
NUOVO SITO WEB E RIVISTA ON LINE DELLA FONDAZIONE MASI NEW WEBSITE AND ONLINE MAGAZINE FOR MASI FOUNDATION Philippine de Rothschild nell’albo d’oro dei Premiati. Philippine de Rothschild in the prizewinners’ Roll of Honour.
Un modo più dinamico per comunicare i valori veneti A more dynamic way to promote Venetian values A pochi giorni dalla trentunesima edizione del Premio, Just days away from the thirty-first edition of the è on line il nuovo sito web della Fondazione Masi. Masi Prize, Mas Foundation has launched its new Questa nuova realizzazione è un esempio dell’atwebsite. This restyling is the result of the greattenzione che la Fondazione vuole dedicare alla muler attention the Foundation intends to give to sotimedialità e a Internet come decisivo strumento di cial media and the internet as crucial methods of comunicazione. communication. Tra gli altri contenuti, nel sito sono disponibili i profili Contents on the site include profiles and award citae le motivazioni dei cinque prestigiosi nomi di espotions for the five illustrious personalities who are the nenti dell’arte e della cultura cui è assegnato il Premio winners of the Masi Prize for leading exponents of Masi. Inoltre si naviga nella linea del tempo ricordanart and culture. A time-line gives details of the many do le tante personalità illustri che si sono succedute important people who have been on the podium sul podio e hanno apposto la loro firma sulla botte di before and who have autographed the essential Amarone, che è la sostanza ambita del symbol of the Prize, a barrel of Masi Premio. Amarone. Il progetto, sviluppato con l’agenzia The new website has been developed www.fondazionemasi.com Armando Testa di Milano, ha privileby the Armando Testa agency in Migiato gli aspetti dinamici, dando un lan and designed to be dynamic, with www.fondazionemasi.org importante spazio ad eventi, notispace given to events, news and press zie e rassegna stampa, e alla comconferences, and to an interactive ponente interattiva che prevede, tra Si sfoglia anche component that will, amongst other l’altro, la possibilità di sfogliare la rithings, allow the reader to browse “Le Venezie” vista “Le Venezie” on line, senza through the “Le Venezie” magazine on trascurare la documentazione delle at- You can leaf through line, while ensuring the Foundation’s tività della Fondazione e contenuti di “Le Venezie” too activities and research projects are fulapprofondimento. ly documented. 45
VITE E VINO NELLE VENEZIE VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA
LA TERRA DEL BAROLO E DI PAVESE PREMIA KATE SINGLETON E IL SUO “MISTER AMARONE” AN AWARD FROM BAROLO FOR KATE SINGLETON AND HER “MISTER AMARONE” Kate Singleton e Giovanna Romanelli, presidente Fondazione Pavese. Kate Singleton and Pavese Foundation president, Giovanna Romanelli.
a cura di / written by Dora Stopazzolo
La Fondazione di Santo Stefano Belbo e il concorso Il vino nella letteratura The Santo Stefano Belbo Foundation and the Wine in Literature Competition Arriva dal Piemonte, terra di grandi vini e patria del Barolo, un lunsinghiero riconoscimento alla storia del Re dei vini veneti, l’Amarone. Mister Amarone: un uomo e un vino dal Veneto al mondo, il libro che la scrittrice e giornalista inglese Kate Singleton ha voluto dedicare alla storia di Masi e al ruolo centrale del suo presidente, Sandro Boscaini, nel determinare il successo dell’Amarone nel mondo, è stato infatti premiato nella XI edizione del concorso letterario “Il vino nella lettaratura” della Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo. La motivazione espressa dalla giuria coglie alcuni aspetti profondi dell’opera: “Romanzo agile e gradevole nella forma e nei contenuti che racconta molto più della storia nobile e antica di un vino e di una famiglia: esso infatti ci parla di un patrimonio individuale e collettivo, espresso dal terroir di cui il vino è immagine e significazione. Perciò il paesaggio delle colline situate a nord-est dell’Adige diviene un microcosmo rassicurante di peculiarità, un’interfaccia tra il Mediterraneo e le Alpi”. Successo di critica oltre che di lettori, dunque, per l’edizione italiana del volume, pubblicata da Marsilio nel 2011, cui si è aggiunta ora quella in lingua inglese della casa editrice americana Wine Appreciation Guild, intitolata “Amarone. The making of an Italian wine phenomenon”, in distribuzione nei principali 8 Paesi anglofoni del mondo. 46
Amarone has been given a flattering prize by Piedmont, the home of great wines and homeland of Barolo, as Mister Amarone: un uomo e un vino dal Veneto al mondo gets an award from the Cesare Pavese Foundation. This book, written by English writer and journalist Kate Singleton, centres on the story of Masi and the crucial role of its president, Sandro Boscaini, in making Amarone an internationally successful wine. It wins its prize in the XI edition of the “Il vino nella letteratura” competition held by the Cesare Pavese Foundation in Santo Stefano Belbo. The jury citation is about some of the book’s most profound characteristics: “A fluid and attractive story in form and content which tells us much more than just the noble story of a wine and of a family: in fact, it tells us about their inheritance, individually and collectively, expressed by a terroir where wine provides both its image and its meaning. Thus, the hilly countryside north-east of the Adige becomes a reassuring and unique microcosm, an interface between the Mediterranean and the Alps”. Critical success then, for the Italian version of this book (Marsilio 2011). An English version has now been brought out by the Wine Appreciation Guild of America called “Amarone. The making of an Italian wine phenomenon”, and can be found in the principal 8 Englishspeaking countries of the world.
IL MANAGEMENT ALL’UNIVERSITÀ SI IMPARA DAL GRANDE ROSSO UNIVERSITY MANAGEMENT STUDIES DEPARTMENT LEARNS FROM AMARONE Il libro racconta il vino e il produttore. The book talks about a wine and its producer.
Boscaini all’università di Padova e al CUOA di Vicenza Boscaini at Padua University and CUOA in Vicenza Mister Amarone, ovvero Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e vice presidente della Fondazione Masi, ha fatto scuola di marketing presentando il libro di Kate Singleton Mister Amarone: un uomo e un vino dal Veneto al mondo in due prestigiose sedi: la Fondazione CUOA di Altavilla Vicentina e alla facoltà di Economia & Management dell’università di Padova. Nel primo caso lo hanno potuto ascoltare 40 studenti, provenienti da vari 8 Paesi, del Politecnico di Milano, nell’ambito del work-shop “Branding Nordest” organizzato dal Festival Città Impresa e ricco di testimonial dello sviluppo economico dell’area. Nel secondo caso il presidente di Masi Agricola ha tenuto una lezione all’interno del corso di Marketing ripercorrendo tra le pagine del libro il fenomeno Amarone da vino di territorio a rosso apprezzato in tutto il mondo. I punti toccati sono stati: il prodotto (cos’è l’Amarone e come è cambiato nel tempo), la promozione (come è diventato un vino di livello internazionale), il prezzo (quale quello giusto) e la distribuzione, cioè quali siano le prospettive dei canali tradizionali e di quelli innovativi.
Mister Amarone, or Sandro Boscaini, the president of Masi Agricola and vice-president of the Masi Foundation, has used Kate Singleton’s book “Mister Amarone: un uomo e un vino dal Veneto al mondo” to give a lesson in marketing to two prestigious bodies: the Fondazione CUOA in Altavilla Vicentina and the Faculty of Economics and Management at Padua University. The first location saw 40 international students from the Polytechnic of Milan listen to the presentation as part of a “Branding Nordest” workshop organised by the Festival Città Impresa (Festival of Business Cities) which was full of evidence about the economic development of the area. In the second case, Masi Agricola’s president used the book in a Marketing course to trace the phenomenon of Amarone as a territorially significant wine, now popular worldwide. His subjects were: the product (what Amarone is and how it has changed over time), its promotional trajectory (how it has become an international brand), its pricing (how to calculate what it should be) and its distribution (what possibilities come with traditional and with non-traditional channels).
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I TERROIR DELLE VENEZIE SBARCANO A PARIGI INCORONATI DALL’OIV “LE VENEZIE” GIVEN AN AWARD BY OIV IN PARIS Il vigneto cru di Mazzano di Masi, emblematico terroir delle Venezie. Masi’s cru vineyard, Mazzano, an iconic site in the Veneto.
Il volume sulle “diversità riflesse nel bicchiere” riceve una menzione speciale Masi’s book on “diversity reflected in the glass” gets a special mention Il volume “Le Venezie: le diversità di terroir riflesse nel bicchiere”, edito dalla Fondazione Masi nel 2011, ha ricevuto la “menzione speciale” nella categoria “Vins et territoires” del premio internazionale “Prix de l’OIV”. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 14 dicembre nella sede dell’OIV a Parigi. Lo studio edito dalla Fondazione Masi è dedicato alle zone vocate alla viticoltura delle Venezie, approfondendo l’interazione vite-terreno-clima-paesaggio, grazie al contributo delle sperimentazioni del Gruppo Tecnico Masi e delle ricerche del professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, di Diego Tomasi del Cra-Vit di Conegliano e di Adriano Garlato dell’ARPA Veneto. Si tratta di un riconoscimento importante in considerazione del prestigio e della portata globale del promotore, l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, massima associazione del settore vitivinicolo, che in vista del premio seleziona un gran numero di opere da tutto il mondo. Il volume è parte di una trilogia nella quale è stato pubblicato nel 2006 “Oseleta, paradigma della viticoltura delle Venezie”, mentre è in lavorazione uno studio dedicato alla tecnica dell’appassimento delle uve.
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Masi Foundation’s book “Le Venezie: le diversità di terroir riflesse nel bicchiere”, published in 2011, has been given a “special mention” in the category “Vins et territoires” of the international “Prix de l’OIV” competition. The awards ceremony will take place on 14 December at the OIV headquarters in Paris. The Masi Foundation book is dedicated to the specialist wine growing areas of the Venetian regions and examines the interaction between vines-soil-climatecountryside, thanks to a series of experiments held by Masi Technical Group and the research carried out by Professor Attilio Scienza of Milan University, Diego Tomasi of Cra-Vit in Conegliano and Adriano Garlato of ARPA Veneto. Given the international prestige and influence of the sponsors of the prize, the Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, the leading wine sector association, which recognises the value of works from all over the world, this is an important achievement. The prize-winning book is part of a trilogy which began in 2006 with “Oseleta, paradigma della viticoltura delle Venezie”. The third book, dealing with the techniques used in grape drying, is still being finalised.
NELLA CAPITALE DEI NOBEL UNA MOSTRA E UN’OPERA D’ARTE CENTRATI SULL’AMARONE
Un affascinante interno del museo di Stoccolma. Fascinating museum close-up in Stockholm.
AN EXHIBITION ABOUT AMARONE IN THE HOME OF THE NOBEL PRIZE
A ottobre, al museo “Millesgården” di Stoccolma doppia iniziativa culturale Dual-purpose cultural event at the Millesgården Museum in Stockholm Il museo “Millesgården” di Stoccolma, casa-studio dello scultore Carl Milles (1875 - 1955) divenuta fondazione nel 1936 e luogo espositivo delle sue opere, ma anche di altri artisti moderni e contemporanei, inaugurerà il 6 ottobre una mostra dedicata all’Amarone, alla sua storia, alla sua tecnica e al suo straordinario apprezzamento in Svezia, così come in molti altri 8 Paesi del mondo. La fondazione ha chiesto la collaborazione di Masi come autorevole e storico produttore di questo grande vino, coinvolgendo anche l’artista Ernst Billgren, cui è stata chiesta un’opera ispirata all’etichetta del Costasera di Masi, e l’importatore di Masi in Svezia, Philipson Soderberg, da vent’anni impegnato nella promozione e distribuzione di vini di qualità. Il Gruppo Tecnico Masi fornirà alcune “arele” per l’appassimento delle uve veronesi, alcuni carotaggi dei terreni di collina da cui proviene l’amarone, nonché ampie foto e materiale didattico che documentano non solo la storia e la tecnica, ma soprattutto l’innovazione e lo stile dell’amarone moderno.
An exhibition on the subject of Amarone, its history, its production methods and its extraordinary popularity in Sweden, just like in many other countries of the world, begins on 6th October this year at Stockholm’s Millesgården Museum, the studio and home of sculptor Carl Milles (1875-1955). The museum foundation, established in 1936, puts on exhibitions of the eponymous artist’s work together with other modern and contemporary artists, and Masi, as an authoritative and historic producer of Amarone, was asked to help in an exhibition that will also involve artist Ernst Billgren, who was asked to contribute a work of art based on the Masi Costasera label. Assistance was also sought from Masi’s importer in Sweden, Philipson Soderberg, who has been engaged in importing and distributing quality wines for more than twenty years. The Masi Technical Group will supply some “arele”, used in grape drying, and some soil samples from hillside Amarone vineyards. They will also send photographs and educational material showing not only the history and technique of the wine, but also, most importantly, the innovations and style of modern Amarone. 49
VITA NELLE VENEZIE: FATTI E APPUNTAMENTI LIFE IN THE VENETIAN AREA: NOTES AND EVENTS
IL MARZEMINO CHE PIACEVA A MOZART E LA CONTESSA Il Marzemino di Bossi Fedrigotti ha allietato la presentazione del Don Giovanni di Mozart, in scena nella stagione dell’Arena di Verona, ospitata dalla locale Libreria Feltrinelli. La contessa Marie José Bossi Fedrigotti, la cui famiglia coltiva da secoli questo vitigno autoctono della Vallagarina, oggi prodotto in collaborazione con Masi, ha spiegato che “l’eccellente Marzamino” è citato in un’aria dell’opera e che si hanno diverse prove della preferenza del geniale compositore per questo rosso.
MARZEMINO, BELOVED OF MOZART AND THE COUNTESS Bossi Fedrigotti Marzemino accompanied the performance of Mozart’s Don Giovanni, on stage as part of the Arena season in Verona, in a presentation at the Libreria Feltrinelli. Countess Marie José Bossi Fedrigotti, whose family has cultivated this native grape from the Vallagarina for centuries, now made into wine with Masi’s help, explained how “l’eccellente Marzamino” was called for in one of the opera’s arias and that there are several references to Mozart’s delight in this red wine.
UNA MOSTRA SU MISSONI E IL COLORE IN ISTRIA È approdata a Maribor e poi a Capodistria la mostra su Ottavio Missoni. Il Genio del colore, dedicata al “fulgido esempio di eccellenza italiana nel mondo”, già Premio Masi Civiltà Veneta 1986. L’esposizione illustra lo sportivo, l’artista e lo stilista. L’allestimento è curato dall’Unione Italiana, in collaborazione con le Gallerie Costiere di Pirano, l’università Popolare di Trieste, la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni, il Centro Italiano “Carlo Combi” e la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria.
AN EXHIBITION ON MISSONI AND COLOUR IN ISTRIA Maribor and then Capodistria are the locations for an exhibition called Ottavio Missoni. The genius of colour, dedicated to this “shining example of Italian excellence in the world”, who was awarded the Masi Civiltà Veneta Prize in 1986. Missoni as sportsman, artist and stylist are the themes explored. The exhibition is organised by Unione Italiana, in collaboration with Gallerie Costiere from Pirano, the Università Popolare of Trieste, Fondazione Ottavio e Rosita Missoni, Centro Italiano “Carlo Combi” and the “Santorio Santorio” Italian Community in Capodistria.
IL REGISTA DE BOSIO E L’AIDA DEL 1913
Il regista Gianfranco De Bosio, Premio Masi Civiltà Veneta 1984, ripropone l’Aida degli inizi in occasione del festival lirico areniano: “Ho visto troppe edizioni deludenti”, spiega. Con la regia di Daniel Oren l’opera verdiana è stata riproposta nella scenografia originale di Fagiuoli del 1913, fatta rivivere in chiave attuale da De Bosio. E nel 2013, per il centenario dell’Aida a Verona, accetta la sfida di un doppio allestimento: il suo tradizionale e quello più moderno della compagnia catalana Fura dels Baus.
FILM DIRECTOR DE BOSIO AND THE 1913 AIDA Film director Gianfranco De Bosio, Masi Civiltà Veneta Prize 1984, gives us a version of Aida based on the original for the Arena opera festival. “I have seen too many disappointing productions”, he explains. Directed by Daniel Oren, Verdi’s Aida is performed with stage set designs based on Fagiuoli’s original 1913 ones, remade in modern fashion by De Bosio. For the 2013 centenary production of Aida in Verona he has taken on the challenge of a double production: one the traditional version and the other a more modern one from the Catalan company Fura dels Baus.
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MUSICA IN VILLA NELLA CORTE MASI Tango a settembre a Gargagnago, nella corte delle Cantine Masi, per la rassegna Musica in Villa, con Alma Migrante, vincitore del Premio discografico Fondazione Masi alla Civiltà Veneta 2011, nell’ambito del concorso internazionale di musica da camera “Salieri-Zinetti”. I giovani interpreti di musica tanguera hanno ridato vita alle pagine di compositori emigrati dal Veneto nelle taverne di Buenos Aires, come Manlio Francia e Mario Battistella. Vini in tema alla serata: gli argentini di Masi Passo Blanco e Passo Doble.
MUSICA IN VILLA AT CORTE MASI Tango in September at Gargagnago in the Cantine Masi courtyard as part of the Musica in Villa concert series. The performers are Alma Migrante, winners of the Masi Foundation Civiltà Veneta Recording Prize 2011 in the “Salieri-Zinetti” International Chamber Music Competition. These youthful tango music players have given new life to the music of émigré composers from the Veneto, such as Manlio Francia and Mario Battistella, who once performed in the taverns of Buenos Aires. Wines for the evening will fit the theme: Masi’s Argentinian Passo Blanco and Passo Doble.
CELEBRATA CON GLI STUDENTI LA POESIA DI ZANZOTTO Massimo Cacciari, Eugenio Borgna e Marzio Breda sono gli illustri relatori della rassegna Poesia in primavera organizzata dal Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica dell’università di Verona e dal liceo classico Scipione Maffei. Tra le figure dei protagonisti del Novecento, celebrato Andrea Zanzotto, Premio Masi Civiltà Veneta 2001. Breda, che ha curato li libro intervista In questo progresso scorsoio, ha parlato sul tema: “Quando un poeta diventa moralmente indispensabile: l’eredità civile di Zanzotto”.
ZANZOTTO’S POETRY CELEBRATED BY STUDENTS Massimo Cacciari, Eugenio Borgna and Marzio Breda are the distinguished speakers at the Poesia in primavera festival organised by the Department of Philology, Literature and Linguistics at the University of Verona and the Scipione Maffei high school. Among the twentieth-century poets featured is Andrea Zanzotto, winner of Masi Civiltà Veneta Prize 2001. Breda, who edited the book of interviews In questo progresso scorsoio, spoke on the theme: “When a poet becomes morally indispensable: society’s debt to Zanzotto”.
PIERRE CARDIN DONA IL PALAIS LUMIÈRE A VENEZIA Pierre Cardin, trevigiano di nascita e Premio Masi Civiltà Veneta 1997, ha progettato il Palais Lumière, un’avveniristica costruzione di cristallo progettata per la terraferma di Venezia, come torre di luce per accogliere il visitatore, circondata da prati e parchi per bambini. La proposta è stata accolta dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia. Così commenta il governatore Luca Zaia: “Per lui è la sublimazione di una carriera e di una vita, senza chiedere nulla in cambio se non di agevolare le procedure”.
PIERRE CARDIN BEQUEATHS HIS PALAIS LUMIÈRE TO VENICE Pierre Cardin, born in the province of Treviso and winner of Masi Civiltà Veneta Prize 1997, has planned a Palais Lumière, a futuristic glass construction for Venice’s mainland with a tower of light to welcome the city’s visitors, surrounded by parks and playgrounds for children. The proposal has been welcomed by Regione Veneto and Venice’s town council. Governor Luca Zaia says: “For him, this is the apex of his career and his life, and he asks for nothing in return, except facilitation of the planning process”.
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LORENZETTO VINCE IL PREMIO LIONS E PUBBLICA LA VERSIONE DI TOSI Stefano Lorenzetto ha vinto la prima edizione del premio di giornalismo La solidarietà e le grandi firme, organizzato dal Lions club international Multidistretto 108 Italy. Inoltre ha appena pubblicato La versione di Tosi. Intervista con il leghista eretico (Marsilio, 205 pagine) nel quale traccia, con efficacia e brillantezza, il ritratto del sindaco di Verona da quando, bambino, è scappato dall’asilo sino a oggi. Tosi con sincerità parla di sé, della politica e soprattutto della Lega.
LORENZETTO WINS PREMIO LIONS AND PUBLISHES LA VERSIONE DI TOSI Stefano Lorenzetto has won the first edition of the journalists’ prize La solidarietà e le grandi firme, organised by the Lions Club International Multidistretto 108 Italy. He has also just published La versione di Tosi – Intervista con il leghista eretico (Marsilio, 205 pages) in which he brilliantly and incisively traces the career of Verona’s mayor, from his escape from nursery school to today. Tosi talks about himself, politics and above all, the Lega Nord, with great sincerity.
L’EPISTOLARIO DI TIZIANO A CURA DI LIONELLO PUPPI A cura di Lionello Puppi, è appena uscito il volume Tiziano, l’epistolario (Alinari-24 Ore, 406 pagine) con la prefazione di Charles Hope. Si tratta dell’edizione completa delle lettere indirizzate e ricevute da Tiziano nel corso della sua vita, esattamente dal 1513 al 1576. La ricerca ha visto impegnato Lionello Puppi per anni nella ricerca non solo documentale in diversi Paesi europei, ma anche nel riordino dell’archivio tizianesco custodito dalla Magnifica Comunità di Cadore.
TITIAN’S LETTERS EDITED BY LIONELLO PUPPI Edited by Lionello Puppi, prefaced by Charles Hope, a new book on Titian appears as Tiziano, l’epistolario (Alinari-24 Ore, 406 pages). This is the complete edition of letters sent to and from the artist in the course of his life, from 1513 to 1576 to be exact. This great work of research has seen Lionello Puppi working for years not only in the archives of several European countries, but also reorganising the Titian archive held by the Magnifica Comunità di Cadore.
IL SORÌ DI GAJA TRADOTTO IN CINESE Il libro Sorì San Lorenzo-Angelo Gaja e la nascita di un grande vino (E. Steinberg, Slow food, 1996), affascinante storia del vino mito prodotto nelle colline attorno Barbaresco, nelle Langhe, è stato tradotto in mandarino, dopo un lungo lavoro filologico e interpretativo. Gaia Gaja, figlia di Angelo (membro della commissione Premio Masi Civiltà del Vino), sottolinea che “l’impresa vuol essere un atto d’amore verso il vino e le storie che ci gravitano intorno, nell’intento di comunicare in quel mercato emergente che cosa realmente significa il vino per noi italiani”.
IL SORÌ DI GAJA TRANSLATED INTO CHINESE After long philological and interpretative research, the book about the fascinating story of the legendary wine produced in the hills surrounding Barbaresco, Sorì San Lorenzo – Angelo Gaja e la nascita di un grande vino (E. Steinberg, Slow Food 1996), has been translated into Mandarin. Her father is a member of the commission for the Masi Civiltà del Vino Prize, but daughter Gaia Gaja comments, “this undertaking is intended to be a declaration of love for the wine and the history that surrounds us, created to show an emerging market exactly what it is that wine means to us Italians”.
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I VESTITI DELLE DONNE DI ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI È fresco di stampa I vestiti delle donne (Barbera, 176 pagine) di Isabella Bossi Fedrigotti. Si tratta di quattro lunghe storie ambientate in altrettanti periodi storici: Rinascimento, Romanticismo, Secolo breve (Novecento), Anni Zero (primo scorcio del 21° secolo). I vestiti sono lo spunto per raccontare le vicende che vedono le loro vite al centro di altrettante vicende: dal matrimonio in crisi per colpa di un vestito calpestato, alla solitudine di un uomo, che riscopre la vita osservando la vicina di casa.
I VESTITI DELLE DONNE BY ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI Hot off the press is I vestiti delle donne (Barbera, 176 pages) by Isabella Bossi Fedrigotti. The book is made up of four full-length stories set in four historical periods: the Renaissance, the Romantic era, the Age of Extremes (19th century), and Anni Zero (first years of 21st century). The stories are about women’s clothes and the events that make them important in a woman’s life. So, a marriage in crisis because of some clothes being trodden on, or a lonely man who discovers life again by watching his female neighbour.
BRUGNOLI A LOURDES SCOPRE L’IRONIA DI DIO Un giovane professore universitario, né credente né miscredente, annoiato e scontento della vita, accetta la sfida di un vecchio prete suo professore di religione al liceo e compie un viaggio a Lourdes per dimostrargli che i miracoli non esistono. È l’idea da cui parte L’ironia di Dio, “quasi un romanzo”, come lo definisce l’autore, Giuseppe Brugnoli, che lo pubblica con Angelo Colla editore. Il professore si imbarca, con intento scientifico, come barelliere. Sembra che non accada niente, e invece al ritorno…
BRUGNOLI DISCOVERS GOD’S IRONY AT LOURDES A young university professor, neither a believer nor an unbeliever, bored and unhappy with his life, accepts the challenge from his religious instruction teacher at school, an old priest, to go on a journey to Lourdes to show that miracles don’t exist. This is the theme of L’ironia di Dio (published by Angelo Colla), which its author, Giuseppe Brugnoli, describes as “almost a novel”. The professor takes a job as a stretcher-bearer, with scientific research in mind. It seems that nothing happens at all, until he returns…
ULDERICO BERNARDI RACCONTA LA SUA ISTRIA D’AMORE Ulderico Bernardi ha appena pubblicato Istria d’amore (Santi Quaranta, 162 pagine) uno dei punti più alti e più belli della sua narrativa e del suo pensiero. Tutta l’opera è attraversata da un’elegia scabra e umanissima, dal sentimento del viaggio come metafora, dal paesaggio percepito come forza e geografia dell’anima; da un’Istria, terra veneziana e slava, mischiata di tante culture, piccolo specchio dell’universo, dall’attenzione privilegiata per le persone.
ULDERICO BERNARDI TALKS ABOUT HIS ISTRIA D’AMORE Ulderico Bernardi has just published Istria d’amore (Santi Quaranta, 162 pages), one of his most imaginative works and one of his best stories. In an unrelenting but very human elegy he uses travel as a metaphor and sees the countryside as strength and the geography of the soul; and he talks about Istria, a land of Venetians and Slavs, a cultural melting pot and microcosm of the world, with close observation of individual people.
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RIVELLA LASCIA SPAZIO AL RINNOVAMENTO DEL CONSORZIO Ezio Rivella, cavaliere del Lavoro, dopo due anni da presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, ha deciso di passare la mano. Vuole lasciare spazio all’interno del Consorzio: cita Dante e parla di “calar le vele”. Vuole dedicarsi alla sua aziende piemontese (Bel Sit, Barbera e Moscato d’Asti) e allo studio di progettazione di cantine: in cinquant’anni ne ha create 550. Ezio Rivella, con Castello Banfi, ha letteralmente inventato il Brunello, alla fine degli anni Settanta.
EZIO RIVELLA STEPS ASIDE AT CONSORZIO DEL BRUNELLO Ezio Rivella, Cavaliere del Lavoro, has decided to hand over his responsibilities as president of Consorzio del Brunello di Montalcino, after two years in office. He wants to leave space internally at the Consorzio: he quotes Dante and talks about “calar le vele” (“reefing his sails”). He wants to spend more time with his Piedmontese wineries (Bel Sit, Barbera and Moscato d’Asti) and to his activities as a winery designer: in fifty years he has created 550 of them. At Castello Banfi, Rivella literally invented Brunello, at the end of the Seventies.
WINE SPECTATOR PREMIA LE CIRQUE PER L’ECCELLENTE LISTA VINI Sirio Maccioni, Premio Masi Civiltà del Vino 2000, e il suo famoso ristorante Le CirqueNew York, ha ricevuto il “Best of Award of Excellence 2012” dall’autorevole rivista americana Wine Spectator per la sua lista vini, una delle migliori del mondo. Più di 500 etichette dei grandi vini d’Italia, Francia e Stati Uniti, accompagnano infatti la cucina regionale italiana e francese proposta da Maccioni, originario di Montecatini, nei suoi ristoranti stellati non solo negli Stati Uniti, ma anche in India e Repubblica Dominicana.
LE CIRQUE AWARDED PRIZE BY WINE SPECTATOR FOR TOP WINE LIST Sirio Maccioni (Masi Civiltà del Vino 2000) and his famous restaurant “Le Cirque – New York” have been given the “Best of Award of Excellence 2012” prize by the authoritative American magazine Wine Spectator for the wine list, one of the best in the world. The list comprises more than 500 top-level wines from Italy, France and USA, served with regional French and Italian cuisine. Maccioni is from Montecatini by origin, and his award-winning restaurants are to be found in India and the Dominican Republic, as well as in USA.
MAZZACURATI RACCONTA IL CUAMM IN MOZAMBICO Il documentario Medici con l’Africa di Carlo Mazzacurati, Premio Masi Civiltà Veneta 2009, è stato proiettato fuori concorso alla Biennale del Cinema di Venezia. “Volevamo restituire lo spirito del CUAMM” spiega il regista: “Un gruppo di persone e due studenti di medicina del Mozambico si raccontano con ironia, in modo non retorico o invasato, in un paese non certo tranquillo”. L’attività della ONG è stata riconosciuta nel 2011 con il premio Grosso d’Oro Veneziano assegnato al fondatore don Luigi Mazzucato.
CUAMM IN MOZAMBIQUE, ACCORDING TO MAZZACURATI Carlo Mazzacurati’s documentary Medici con l’Africa (“Doctors with Africa”) has been shown as part of the fringe at the Biennale del Cinema festival in Venice. Mazzacurati (Masi Civiltà Veneta 2009) explains, “We wanted to rediscover the original spirit of CUAMM, so the film shows a group of people and two medical students in the troubled country of Mozambique relating their stories in a light-hearted, unstuffy way”. The activities of this NGO were recognised in 2011 with the award of the Grosso d’Oro Veneziano prize to its founder, Don Luigi Mazzucato.
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APPUNTAMENTI EVENTS
1 SETTEMBRE 2012 40 ANNI DEL CENTRO TEDESCO
1 SEPTEMBER 2012 40 YEARS OF GERMAN CENTRE
Università Cà Foscari, Venezia. La Fondazione Masi è partner dell’evento che celebra 40 anni di attività di una istituzione d’assoluto prestigio, patrocinata dal Ministero della Cultura e della Comunicazione tedesco e dalla Fondazione Fritz Thyssen per la diffusione della cultura scientifica. I vini Masi sono stati scelti per il ricevimento come rappresentativi dell’eccellenza delle Venezie.
Cà Foscari University, Venice. Masi Foundation is a partner in the event celebrating 40 years of activity for this highly prestigious institution, with the German Ministry for Culture and Communications and the Fritz Thyssen Foundation for the spread of scientific knowledge as its patrons. Masi wines have been chosen for the reception ceremony with illustrious personalities from the Veneto as guests.
9 SETTEMBRE 2012 MUSICA IN VILLA
9 SEPTEMBER 2012 MUSICA IN VILLA
A Corte Masi a Gargagnago, ore 21.00. Annuale appuntamento musicale promosso dalla Magnifica Comunità della Valpolicella, durante il quale si esibiranno gli “Alma Migrante”, Premio Discografico Fondazione Masi alla Civiltà Veneta 2011 nell’ambito del Concorso internazionale di musica da camera “Salieri-Zinetti”.
Held at Corte Masi, Gargagnago, 9.00 pm. Annual concert promoted by the Magnifica Comunità della Valpolicella, featuring the “Alma Migrante” ensemble, winners of the Masi Foundation Recording Prize (Civiltà Veneta 2011) held as part of the “Salieri-Zinetti” International Chamber Music Competition.
29 SETTEMBRE 2012 XXXI PREMIO MASI
29 SEPTEMBER 2012 XXXI MASI PRIZE
Assegnazione dei ”Premio Masi Civiltà Veneta, Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino e Grosso d’Oro Veneziano”. La cerimonia si svolgerà come di consueto presso le Cantine Masi di Gargagnago di Valpolicella e il Teatro Filarmonico di Verona.
Awards ceremony for Masi Civiltà Veneta Prize, Masi International Civiltà del Vino Prize and Grosso d’Oro Veneziano. As usual, held at Cantine Masi in Gargagnago di Valpolicella and Teatro Filarmonico in Verona.
OTTOBRE 2012 OTTOBRE MUSICALE
OCTOBER 2012 OTTOBRE MUSICALE
Una serie di 4 concerti (4, 11, 18, 25 ottobre, chiesa di San Bernardino, Verona), organizzati dall’Associazione Musicale “Fr. Terenzio Zardini”, dedicati in particolare alla diffusione della musica di compositori veronesi e veneti, in collaborazione con il conservatorio Musicale “F. E. Dall’Abaco” di Verona.
Series of four concerts (4, 11, 18, 25 October, Church of San Bernardino, Verona), organised by Associazione Musicale “Fr. Terenzio Zardini”, whose aim is to spread the music of Veronese and Venetian composers, in collaboration with Conservatorio Musicale “F. E. Dall’Abaco” of Verona.
Villa Serego Alighieri, sede della Fondazione Masi - Villa Serego Alighieri, the Masi Foundation headquarters
LA FONDAZIONE MASI THE MASI FOUNDATION La Fondazione Masi è impegnata a promuovere e valorizzare il territorio, la popolazione, il patrimonio culturale, le grandi capacità dell’ingegno e produttive della Civiltà Veneta. Particolare attenzione è riservata alla cultura e alla produzione vitivinicola, che rappresentano caratteri peculiari del territorio veneto. Le finalità sono perseguite operando a livello nazionale e internazionale anche in collaborazione con Amministrazioni, Enti pubblici e privati, Fondazioni e altri organismi italiani e stranieri. La Fondazione Masi nasce nel 2001 dall’esperienza ventennale del Premio Masi, del quale intende assicurare la continuità e l’indirizzo, affiancandolo con una serie di iniziative in ambito culturale e ampliando così la propria attenzione a tutto quel mondo che ha fatto dei valori della civiltà veneta motivo ispiratore e stimolo per un progresso produttivo, culturale e civile su scala internazionale. Il 16 aprile 2007 la Regione Veneto ha conferito alla Fondazione Masi personalità giuridica, riconoscendone i valori e le finalità statutarie. The Masi Foundation has as its aim the promotion and development of the territory, the population and the cultural inheritance of the Venetian territories, as well as the skill and productive capabilities that are part of the civiltà veneta (Venetian culture). Particular attention is given to the art of winemaking, which is a special characteristic of the Venetian regions. The Masi Foundation acts at both national and international levels in collaboration with governments, public and private institutions, foundations and other Italian and foreign entities. The Masi Foundation was established in 2001 as a product of twenty years experience with the Masi Prize to guarantee the continuity of the Prize. At the same time it began a cultural programme to highlight the values of the civiltà veneta that are the inspiration behind manufacturing, cultural and civil progress on an international scale. On 16th April 2007 the Masi Foundation was given official status as a legal entity by Regione Veneto, with full recognition of its values and statutory aims.
Ferro da Gondola, foto Fulvio Roiter-Archivio Masi, tratto da “Masi, valori veneti”, Artegrafica, 2004. Gondola prow, photo from Fulvio Roiter – Masi Collection, published in ”Masi, Valori Veneti” (Artegrafica 2004).
Presidente Isabella Bossi Fedrigotti Presidente Onorario Demetrio Volcic Vicepresidente Sandro Boscaini Consiglieri Francesco Benedetti Bruno Boscaini Giuseppe Brugnoli Pieralvise di Serego Alighieri Maurizio Marino Giuseppe Nicolò Ezio Rivella Marco Vigevani Revisore Giovanni Aspes
ALBO D’ONORE DEL PREMIO MASI MASI PRIZE ROLL OF HONOUR 1981 Civiltà Veneta ELIO BARTOLINI BIAGIO MARIN GIULIO NASCIMBENI ALVISE ZORZI
1982 Civiltà Veneta I SOLISTI VENETI UTO UGHI
1983 Civiltà Veneta CASA MARZOTTO BRUNO VISENTINI
1984 Civiltà Veneta ANTONIO CIBOTTO GIANFRANCO DE BOSIO ANNA PROCLEMER
1986 Civiltà Veneta CASA BENETTON OTTAVIO MISSONI LUCIANO VISTOSI
Civiltà del Vino
Civiltà del Vino
NORIS SILIPRANDI
NICOLÒ INCISA DELLA ROCCHETTA
1996 Civiltà Veneta IVANO BEGGIO DON ANTONIO MAZZI PIERRE ROSENBERG
Civiltà del Vino PHILIPPINE DE ROTHSCHILD
1997 Civiltà Veneta ENZO BETTIZA PIERRE CARDIN FEDERICO FAGGIN
Grosso d’Oro Veneziano MILAN KUCAN
ANGELO BETTI
1988 Civiltà Veneta GAETANO COZZI GIANCARLO LIGABUE PILADE RIELLO FULVIO TOMIZZA
1989 Civiltà del Vino EMILE PEYNAUD
1990 Civiltà Veneta CLAUDIO MAGRIS ZORAN MUŠIC HUGO PRATT
1991 Civiltà del Vino ZELMA LONG
1992 Civiltà Veneta FERNANDO BANDINI GIUSEPPE GOZZETTI DEMETRIO VOLCIC
CARLO GUARIENTI PAOLA MALANOTTE LUIGI MENEGHELLO
Civiltà del Vino
2004 Civiltà Veneta FERRUCCIO DE BORTOLI NADIA SANTINI ETTORE SOTTSASS
Civiltà del Vino ANDREA MUCCIOLI E LA COMUNITÀ DI SAN PATRIGNANO
1999 Civiltà Veneta TULLIO KEZICH CLETO MUNARI GIORGIO ZANOTTO
Civiltà del Vino MONDAVI & FRESCOBALDI [LUCE JOINT VENTURE]
2000 Civiltà Veneta FONDAZIONE GIORGIO CINI TOMMASO PADOA-SCHIOPPA MARCO PAOLINI GIUSEPPE SINOPOLI
Civiltà del Vino
1995 Civiltà Veneta ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI CECILIA DANIELI PAUL GIROLAMI LUCIA VALENTINI TERRANI GIUSEPPE ZIGAINA
LUIGI LUCA CAVALLI-SFORZA
2010 Civiltà Veneta FRANCESCO TULLIO ALTAN DIANA BRACCO DE SILVA MARIO BRUNELLO
2005 Civiltà Veneta GUIDO BERTOLASO GILLO DORFLES FRANCESCO MACEDONIO ALESSANDRO MAZZUCCO
FEDERICO CASTELLUCCI
Grosso d’Oro Veneziano VARTAN OSKANIAN
2006 Civiltà Veneta PINO CASTAGNA FONDAZIONE CARIVERONA MARSILIO EDITORI
2001 Civiltà Veneta MARIO RIGONI STERN RENZO ROSSETTI WOLFGANG WOLTERS ANDREA ZANZOTTO
FRATELLI TORRES
SILVIO BERTOLDI ILVO DIAMANTI FULVIO ROITER SUSANNA TAMARO
Civiltà del Vino
2011 Civiltà Veneta GIUSEPPE BATTISTON ARRIGO CIPRIANI MASSIMO MARCHIORI
Civiltà del Vino JACQUES ORHON
Grosso d’Oro Veneziano MONS. LUIGI MAZZUCATO
Grosso d’Oro Veneziano ALVISE ZORZI
2007 Civiltà Veneta ANTONIA ARSLAN GIANNI BERENGO GARDIN MILO MANARA
Civiltà del Vino PETER HAYES
Grosso d’Oro Veneziano HANS-DIETRICH GENSCHER
Commissione del Premio Masi per la Civiltà Veneta DEMETRIO VOLCIC – relatore FERNANDO BANDINI GABRIELLA BELLI ULDERICO BERNARDI ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI MARZIO BREDA GIUSEPPE BRUGNOLI PIERALVISE DI SEREGO ALIGHIERI ILVO DIAMANTI MASSIMO FERRO STEFANO LORENZETTO PILADE RIELLO MARCO VIGEVANI STEFANO ZECCHI ALVISE ZORZI
2008 Civiltà Veneta BEPI DE MARZI LIONELLO PUPPI GIOVANNI MARIA VIAN
Civiltà del Vino GABRIELLA BELLI NOVELLO FINOTTI CESARE MONTECUCCO
PETER ESTERHAZY
Civiltà del Vino
FAMIGLIA KRUG
2003 Civiltà Veneta
Grosso d’Oro Veneziano
ANTONIO CARLUCCIO
SIRIO MACCIONI
2002 Civiltà Veneta PIER GIUSEPPE CEVESE RENATO OLIVIERI ERMANNO OLMI APOLLINARE VERONESI
Grosso d’Oro Veneziano
SERGI DI NEKRESI
Civiltà del Vino
HUGH JOHNSON
1994 Civiltà Veneta
Civiltà del Vino
Civiltà del Vino 1998 Civiltà Veneta
Civiltà del Vino 1993 Civiltà del Vino
LINO DAINESE CARLO MAZZACURATI PAOLO RUMIZ
GEORGE SANDEMAN
EZIO RIVELLA
1987 Civiltà del Vino
2009 Civiltà Veneta
DONALD ZIRALDO
Grosso d’Oro Veneziano SANJIT BUNKER ROY
Commissione del Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino EZIO RIVELLA – relatore PIERO ANTINORI FEDERICO CASTELLUCCI ANGELO GAJA FRANK PRIAL JENS PRIEWE DEMETRIO VOLCIC
Gillo Dorfles - Ph. Gianni Berengo Gardin
Villa Serego Alighieri in Valpolicella 37015 Gargagnago - Verona - Telefono +39 045 6832511 www.fondazionemasi.com 路 www.premiomasi.com 路 www.premiomasi.it