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Gianni Marilotti Indirizzo di saluto del presidente della Commissione per la Biblioteca e per l’Archivio storico del Senato della Repubblica
Sono particolarmente lieto della circostanza che, in occasione della ricorrenza dei cinquant’anni dalla morte, si renda omaggio – sia pur tardivamente e dopo molte colpevoli omissioni – alla memoria di uno dei più autorevoli e brillanti intellettuali del nostro Novecento: Nicola Chiaromonte. Già da qualche tempo, avvicinandosi la data del 17 gennaio del 2022, si sono registrate interessanti e autorevoli iniziative di ricerca ed editoriali che ci hanno restituito lo straordinario spessore intellettuale filosofico, politico e morale di questa figura eccellente, attraverso la pubblicazione di biografie, di studi monografici, di intensi carteggi e, da ultimo, con la riproposta degli interi suoi scritti in edizione critica. La gran parte degli autori di tale imponente produzione culturale partecipa ai lavori di questa giornata di studi, lodevolmente promossa, «in occasione del cinquantesimo della scomparsa», dalla Fondazione Giacomo Matteotti, dal Centro per la Filosofia Italiana e dalla rivista «Tempo Presente», che da Chiaromonte fu fondata e diretta, insieme a Ignazio Silone, tra il 1956 e il 1968. All’iniziativa hanno peraltro aderito altre autorevoli istituzioni tra le quali voglio ricordare l’Istituto Luigi Sturzo, che ospita la sessione antimeridiana dei lavori – che porta il titolo di una delle opere più celebri di Nicola Chiaramonte, Credere e non credere, e ne analizza il pensiero politico e filosofico – e il Senato della Repubblica, che ospita quella pomeridiana, dedicata – sotto il titolo, anch’esso chiaromontiano, Che cosa rimane – all’eredità culturale del Nostro. Gli organizzatori hanno voluto dare a questo incontro di studio il titolo Nicola Chiaromonte o del pensiero libero e reputo che non si potesse trovare espressione migliore per rendere con icastica semplicità l’idea del tratto intellettuale che più di ogni altro ha segnato questa figura poliedrica di pensatore impegnato nelle lettere, nelle arti, nel confronto filosofico, nell’attività di critico teatra-