TEMPO PRESENTE N. 505-507

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TEMPO PRESENTE

MIGRAZIONI

STORIE, NUMERI, ECONOMIE E CULTURE DI UN MONDO IN MARCIA

Alberto Aghemo – Paolo De Nardis – Luca Alteri – Luca Di Sciullo

Mario Tiberi – Mario Carta – Maurizio Ambrosini – Amarilda Dhrami

Aldo Meccariello – Fabio Vander – Vittorio Pavoncello – Elena Rossi

Angelo S. Angeloni – Enrico Cuccodoro – Cesira Fenu

N. 505-507 gennaio-marzo 2023 - Anno 44° Nuova Serie euro 15,00

DIRETTO RESPONSABILE

Alberto Aghemo

La Nuova serie della rivista ha ripreso le pubblicazioni dal 1980 per iniziativa e sotto la direzione di Angelo g. SAbAtini †

COMITATO EDITORIALE

Italo Arcuri – Giuseppe Cantarano – Ester Capuzzo

Antonio Casu – Elio d’Auria

Mirko Grasso – Rossella Pace – Giorgio Pacifici

Gaetano Pecora – Vittorio Pavoncello - Sergio Venditti

COMITATO DEI GARANTI

Presidente: Emmanuele Francesco Maria Emanuele

Hans Albert - Alain Besançon - Natalino Irti - Bryan Magee

Hanno fatto parte del Comitato:

Enzo Bettiza - Karl Dietrich Bracher - Francesco Forte

Pedrag Matvejevic - Luciano Pellicani - Giovanni Sartori

REDAZIONE

Giuseppe Amari † - Angelo S. Angeloni - Patrizia Arizza

TEMPO PRESENTE aderisce al Cric

Coordinamento delle riviste di cultura italiane

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Proprietà: Tempo Presente Srl

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17891 del 27/11/1979

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ISSN 1971-4939

Iscrizione al ROC, Registro Operatori di Comunicazione n. 38300

Stampa: F.lli Pittini Snc

Viale Ippocrate, 65 - 00161 Roma (RM)

Prezzo dei fascicoli: Italia € 15,00 - Estero € 20,00

Arretrati dell’anno precedente: il doppio

Abbonamento annuo: Italia € 60,00 - Estero € 80,00

Abbonamento sostenitore € 100,00

Per informazioni sugli abbonamenti: luciano.lucarini@pagine.net

L’abbonamento non disdetto entro il 30 novembre si intende tacitamente rinnovato

Tempo Presente è una pubblicazione della Fondazione Giacomo Matteotti ETS

TEMPO PRESENTE RIVISTA DI CULTURA FONDATA DA IGNAZIO SILONE E NICOLA CHIAROMONTE
Chiuso
in redazione il 31 marzo 2023

TEMPO PRESENTE

Rivista di cultura fondata da Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone

N. 505-507 gennaio-marzo 2023

Anno 44° Nuova Serie

MIGRAZIONI

STORIE, NUMERI, ECONOMIE E CULTURE

DI UN MONDO IN MARCIA

Alberto Aghemo

In questo numero…

Migrazioni. Storie, numeri, economie e culture di un mondo in marcia p. 6

PAolo De NArDis e lucA Altieri

Sotto altri cieli. Le migrazioni ieri, oggi e domani p. 11

lucA Di sciullo

La sfida delle migrazioni e la mortale non-volontà di decifrare un segno dei tempi p. 43

mArio tiberi

L’emigrazione come problema: complesso, epocale o strutturale. Comunque, da affrontare p. 52

mArio cArtA

La crisi in Ucraina: un’occasione per la riforma della politica di immigrazione e asilo dell’Ue? p. 74

mAurizio AmbrosiNi

Come gli immigrati stanno sviluppando il pluralismo religioso: i risultati di una ricerca p. 82

AmArilDA DhrAmi

Nuotatrici: storie e drammi di migrazioni per mare p. 92

AlDo meccAriello

Migrazioni interiori: Günther Anders e il pensiero apolide p. 97

FAbio VANDer

In exitu. Per una filosofia dell’emigrazione p. 105

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Vittorio PAVoNcello

Ukraina, teatro di guerra p. 110

eleNA rossi

Madre Terra [Матінка земля] p. 112

A.A.

Argo e Odi: la migrazione per mare raccontata ai bambini p. 115

ANgelo s. ANgeloNi

Altrove: i classici della letteratura dell’esilio p. 117

STORIE E STORIA

Alberto Aghemo

È andata così: il contesto familiare di Lisa Giua Foa a cento anni dalla nascita p. 124

eNrico cuccoDoro

La Memoria e il domani, per la Costituzione.

Considerazioni sulle celebrazioni del 27 gennaio p. 136

LETTURE

cesirA FeNu

Migr-Azioni: storia e società dell’umanità in cammino p. 142

Babaje’ e i bambini invisibili di Francesco Romagnoli p. 147

L'immagine di copertina, che non necessita di commenti, è un’elaborazione grafica nella foto tristemente celebre del piccolo Alan Kurdi, vittima dei trafficanti di esseri umani, tratta da Il racconto della Costituzione, graphic novel di Giuseppe Amari e Riccardo

Pescosolido, che firma la tavola, recentemente edita dalla Fondazione Giacomo

Matteotti nella collana SCUOLA FORMAZIONE CITTADINANZA ATTIVA.

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GIUSEPPE AMARI

È difficile crederlo ed è ancora più difficile dirlo, ma è proprio così: Giuseppe Amari − “Pino” per tutti noi − ci ha improvvisamente lasciati. Colpito il primo marzo da un grave infarto, il suo cuore non ha retto.

Gli amici veri, quelli ai quali ti appoggi nella vita e che ti danno forza e conforto, quelli che ti regalano idee e storie e bandiere da seguire non dovrebbero mai morire, hanno il dovere di essere immortali o perlomeno di sopravviverti. Pino era un vero grande amico ma si è sottratto a questo dovere e arrendersi all’evidenza che non c’è più è oggi molto, molto difficile.

Avremo modo, tutti noi insieme, di ricordare con affetto l’amico insostituibile e di onorare degnamente la sua figura straordinaria di studioso, di saggista, di narratore e poeta, di sindacalista, di intellettuale lucido e presente, brillante e generoso, sempre pronto a sostenere una causa giusta.

Segretario del Comitato scientifico della Fondazione Giacomo Matteotti, è stato negli ultimi anni l’ideatore e il coordinatore di alcuni dei più importanti progetti scientifici e formativi del nostro Istituto: dal Preludio alla Costituente del 2018 sino alla recente graphic novel Il racconto della Costituzione che, grazie al suo straordinario talento di narratore e di formatore, ha riscosso un grande apprezzamento tra i giovani e nelle scuole di tutta Italia.

Negli ultimi anni ha inoltre collaborato attivamente a «Tempo Presente» come redattore, curando in particolare, di recente, i fascicoli monografici dedicati alla Pandeconomy e alla Piena e dignitosa occupazione.

Grande studioso del tema della democrazia, a lui si devono preziosi saggi su Federico Caffè, il grande economista con il quale si era laureato, e numerosi scritti su Roosevelt, sui diritti umani, sul ruolo del sindacato nel mondo del lavoro. Per anni collaboratore della Fondazione Di Vittorio, ha firmato studi di grande valore, oltre che per i tipi della Fondazione Matteotti, con le edizioni EDIESSE e con Castelvecchi.

Sino a pochi giorni fa era attivamente impegnato nella realizzazione di una nuova graphic novel, dal titolo Matteotti e noi che, su suo soggetto originale, intendeva illustrare la memoria dell’eroe socialista in vista del centenario nella morte. Proseguiremo quel lavoro, anche se sarà difficile senza il suo prezioso e raro talento ideativo, perché così avrebbe voluto Pino e, soprattutto, per dedicarlo alla sua memoria, che vive in noi e con noi.

R.I.P.

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In questo numero…

MIGRAZIONI STORIE, NUMERI, ECONOMIE E CULTURE DI UN MONDO IN MARCIA

Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri. loreNzo milANi

Da sempre l’uomo è in marcia: la natura umana è, intrinsecamente, liminale. L’umanità è il cammino: verso l’altrove, verso le terra promessa, verso la pace, verso una landa più prospera e accogliente.

Ieri i popoli delle steppe e delle savane hanno colonizzato l’Europa, poi gli europei hanno colonizzato le Americhe; la globalizzazione, più di recente, ha fatto il resto. Oggi, il flusso inarrestabile dal Sud al Nord del mondo e da Oriente a Occidente vede in cammino, in un flusso incontenibile, lavoratori e disoccupati, profughi e richiedenti asilo, studenti e apolidi: tutti con il loro pesante bagaglio di bisogno e di speranza. A tutti loro è dedicato questo numero monografico di «Tempo Presente» che intende analizzare − con un approccio come sempre interdisciplinare e trasversale – storie, numeri, economie e culture di un mondo in marcia trattando uno dei fenomeni divenuti epocali del nostro tempo e che tuttavia ha da sempre caratterizzato la storia dell’umanità. Attraverso le riflessioni di esperti – sociologi, statistici, cooperanti, economisti, accademici, giuristi, filosofi e artisti − e le testimonianze dei protagonisti emergono in queste colonne i principi, i valori e i limiti della cultura dell’accoglienza e le criticità di un confronto difficile ma inevitabile tra società, costumi, lingue e religioni costrette a meticciarsi nell’esodo globale.

Si può certamente argomentare, come fanno assai brillantemente Paolo De Nardis e Luca Alteri nel poderoso saggio introduttivo a questo numero − Sotto altri cieli. Le migrazioni ieri, oggi e domani − che la migrazione è stata per millenni la storia stessa dell’umanità ed è, oggi, una variabile strutturale delle società capitalistiche, un prodotto degli imperialismi contemporanei, un mezzo per calmierare il mercato del lavoro e per divergere verso “lo Straniero” l’attenzione dell’opinione pubblica, fornendo un comodo capro espiatorio a società spaventate dall’“inquinamento identitario”. È, questa, solo una delle ragioni che rendono

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difficile “normalizzare” la figura del migrante, inserendola a pieno titolo nella «modernità politica occidentale».

Luca Di Sciullo nel suo La sfida delle migrazioni e la mortale non-volontà di decifrare un segno dei tempi espone il fenomeno con l’evidenza inconfutabile dei numeri (l’Autore presiede il Centro studi e ricerche IDOS, che da anni pubblica preziosi e rigorosi Dossier e Rapporti sui fenomeni migratori) tuttavia accompagnati dalle profonde considerazioni di un osservatore critico. Il suo intervento unisce all’accuratezza delle rilevazioni una partecipe sensibilità che ci aiuta a comprendere, attraverso il dato quantitativo, un allarmante «segno dei tempi».

Economista autorevole, Mario Tiberi affronta − nel successivo saggio L’emigrazione come problema: complesso, epocale o strutturale comunque, da affrontare − il tema nell’ottica della sua disciplina con il rigore scientifico che gli è proprio unito, come sempre nelle sue trattazioni, a una vasta analisi storica del fenomeno in tutte le sue articolate e complesse implicazioni. È invece di taglio giuridico-internazionale l’interessante e quanto mai attuale saggio di Mario Carta, La crisi in Ucraina: un’occasione per la riforma della politica di immigrazione e asilo dell’Ue?, che con efficacia fa emergere, sotto la drammatica urgenza del conflitto alle porte dell’Europa, due aspetti rilevanti della questione: da una parte, il fatto che i migranti con sempre maggiore frequenza si presentano come profughi e richiedenti asilo; d’altra parte, la manifesta inadeguatezza della politica immigratoria dell’Unione europea che deve di necessità, sotto l’incalzante spinta degli eventi, ridefinire nuove strategie di accoglienza e una riforma complessiva della propria politica in materia.

Riconosciuto e apprezzato studioso, Maurizio Ambrosini ci propone, a seguire, un’interessante riflessione − Come gli immigrati stanno sviluppando il pluralismo religioso: i risultati di una ricerca − che analizza il fenomeno migratorio attraverso lo sviluppo sul territorio di un pluralismo religioso di dimensioni e caratteristiche inedite per la storia sociale italiana. La riflessione parte dagli esiti di una ricerca promossa dal Centro studi Confronti di Roma, insieme alla Chiesa valdese-metodista e alla Fondazione Lelio e Lisli Basso, che censisce, nella sola Lombardia, la vasta presenza sul territorio di centri islamici, di chiese evangeliche a carattere etnico, di comunità cattoliche, di templi Sikh e di centri buddisti. Un panorama articolato e stratificato che pone un problema complesso: se la partecipazione religiosa sia di sostegno ovvero di freno alla integrazione sociale dei migranti di prima e seconda generazione.

Nuotatrici: storie e drammi di migrazioni per mare, di Amarilda Dhrami, prende invece spunto dal recente film di Sally El Hosaini The Swimmers, che si basa sulla storia vera delle sorelle siriane Yusra e Sara Mardini, per raccontare storie e drammi di migrazioni femminili per mare sino ad affrontare l’ineludibile recente tragedia di Cutro e a svolgere amare riflessioni sull’inadeguatezza delle politiche immigratorie e di accoglienza sia italiane che dell’Unione europea.

È pressoché impossibile affrontare oggi il tema dell’emigrazione dal punto di vista filosofico senza fare riferimento al pensiero di Günther Anders, il pensatore

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contemporaneo che più di ogni altro ci ha lasciato una meditazione profonda e tragica sulla migrazione intesa e vissuta come condizione umana e dimensione spirituale. Il primo contributo, firmato da Aldo Meccariello, porta il titolo Migrazioni interiori: Günther Anders e il pensiero apolide e analizza opere quali L’uomo è antiquato e Stenogrammi filosofici, per raccontare la precarietà della condizione umana e il nomadismo come metafora dell’esistenza. A seguire, con In exitu. Per una filosofia dell’emigrazione, Fabio Vander ci offre una brillante lettura di L’emigrante, testo recentemente riproposto a trent’anni dalla morte dell’Autore, opera ormai riconosciuta come un classico della riflessione filosofica sul trauma del migrante nella sua condizione di esule e della sua disumanizzazione, della sua perdita di dimora, di dignità, di identità.

I tre contributi che seguono ci parlano di esperienze artistiche legate alla migrazione e alla condizione di esule che si propongono al contempo come narrazione, come momento di autocoscienza e come riflessione critica sul presente. Ukraina, teatro di guerra, firmato da Vittorio Pavoncello, presenta il laboratorio teatrale Up4inclusion e la testimonianza di Donne for Peace, il gruppo di esuli ucraine guidato da Vohla Marozava, presto protagonista dello spettacolo Women in selfie, per la regia dello stesso Pavoncello che ha di recente messo in scena, sul medesimo tema, il dramma Badanti, interpretato da Elisabetta Magrini e Valentyna Hembik.

A quell’esperienza Madre Terra di Elena Rossi si ricollega direttamente e per due motivi: il primo è che l’intenso e vibrante componimento poetico, che qui si offre nella duplice versione italiana e ucraina, è dedicato alle donne esuli di Women for Peace; la seconda è che sono proprio loro a interpretarlo con rara efficacia nella versione in video realizzata da Vittorio Pavoncello, che si può vedere utilizzando il QR-Code qui pubblicato accanto al testo. Segue una breve presentazione del cortometraggio in animazione Argo e Odi, pensato per i più piccoli, che sull’eco del mito di Ulisse racconta con efficacia e poesia le migrazioni per mare di ieri e di oggi.

Angelo S. Angeloni, infine, con il suo Altrove: i classici della letteratura dell’esilio conclude questo ampio itinerario sul tema della migrazione con un’affascinante ed evocativa lettura dei classici della letteratura dell’esilio da Omero alla Bibbia, da Ovidio a Dante, da Foscolo a Silone.

La sezione intermedia della rivista, STORIE E STORIA, si apre con il ritratto del coté familiare materno di Lisa Giua Foa tratteggiato da Alberto Aghemo − È andata così: Lisa Giua Foa a cento anni dalla nascita − in occasione della recente ricorrenza del centenario della nascita dell’intellettuale torinese, autorevole testimone e protagonista del nostro tempo. Chiude queste pagine la riflessione sviluppata da Enrico Cuccodoro in occasione della Giornata della Memoria: La Memoria e il domani, per la Costituzione. Considerazioni sulle celebrazioni del 27 gennaio.

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Il fascicolo si chiude con le consuete LETTURE. Due le proposte, che ci riconducono entrambe al tema delle migrazioni, firmate da Cesira Fenu: la prima Migr-Azioni: storia e società dell’umanità in cammino, sviluppa alcune recenti riflessioni di Franco Ferrarotti sul tema; la seconda, Babajé e i bambini invisibili di Francesco Romagnoli, ci racconta una storia mirabile di cooperazione e di solidarietà.

BUONA LETTURA!

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