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TUNNEL SOTTO IL SELLA: LA PROPOSTA IN VISTA DELLE OLIMPIADI
dolomitici in futuro dove dovranno essere realizzati?Prima di entrare nelle nostre valli. All'imbocco, in modo tale da evitare gli attuali picchi di traffico. Il turista, ripeto, dovrà abituarsi a partire dalla seconda casa o dall'hotel a piedi. Tocca a noi garantire un'offerta adeguata di mezzi e servizi in modo tale che lo faccia davvero. In futuro avremo anche una App per verificare in tempo reale quanti mezzi circolano sui Passi e quanti parcheggi sono effettivamente disponibili?Sì, certo. Fa tutto parte del concetto di gestione digitale del traffico. Abbiamo un team di esperti al lavoro e i sindaci delle valli interessate sono tutti d'accordo.©RIPRODUZIONE RISERVATA
Alto Adige | 23 Marzo 2021
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Traffico sui Passi, Demetz: «Ecco le priorità dimenticate»
massimiliano bona SELVA GARDENA «Vanno benissimo i quattro fonometri sui Passi dolomitici, va benissimo il monitoraggio dei mezzi grazie a 24 telecamere ma bisogna anche mettere in conto altri interventi concreti in tempi brevi»: a parlare è il sindaco di Selva Roland Demetz che fa un lungo elenco delle priorità indicate nel 2016 - quando l'assessore provinciale era Florian Mussner - ma ancora in stand-by.Sindaco, da cosa partiamo?«Dal monitoraggio dei parcheggi. Bisogna disporre di tabelloni elettronici che indichino le disponibilità in tempo reale: così se non ci sono posti le auto nemmeno iniziano a salire. Le prime indicazioni vanno date all'imbocco della valle».Per la val Gardena lei pensa a Pontives?«Potrebbe andare bene».Secondo tema caldo: la rotatoria per fa girare gli autobus a Passo Sella: manca ancora?«Sì, ne abbiamo una provvisoria. È inutile potenziare i collegamenti se poi non riusciamo a far girare i mezzi pubblici in modo adeguato. Tra l'altro servirebbe anche per i bus provenienti da Canazei. La Provincia dovrebbe destinare alcune centinaia di migliaia di euro. La ritengo una cosa urgente».Gli impianti di risalita, dicono in molti, sono cari. La Gardena Card costa 80 euro e per le famiglie in vacanza è oggettivamente cara. In una settimana sono altri 3-400 euro...«Concordo. Serve una tessere unica per gli impianti di risalita con tariffe oggettivamente vantaggiose. Una tessera di mobilità a prezzi ragionevoli rappresenterebbe un reale disincentivo all'uso dei mezzi privati. Altrimenti il turista, alla fine, decide di usare comunque la sua vettura. E noi siamo punto e a capo».Poi ci sono i parcheggi selvaggi lungo la strada che porta a Passo Sella. Cosa bisogna fare? Multe a raffica?«Bisogna impedirli a ogni costo. Ma le multe non sono una soluzione adeguata, almeno in prospettiva. Bisognerebbe ad esempio utilizzare il terreno sfruttato in modo improprio dalle auto per farne una ciclabile. Anche perché in alta stagione, su una strada di montagna, i bikers finiscono con occupare un'intera carreggiata altrimenti».C'è anche un problema di sicurezza...«Assolutamente sì. Una piccola corsia dedicata contribuirebbe a risolvere in larga misura il problema».Gli interventi che ha elencato sindaco costano davvero parecchi soldi. E il Covid ha costretto a fare altre scelte...«Lo capisco, ma si potrebbe almeno iniziare con qualcosa di concreto. Bisogna stanziare una somma e spalmarla su più annate. Invece, monitoraggio e fonometri a parte, siamo fermi al 2016. Il nostro obiettivo di fondo è lo stesso della Provincia ma bisogna iniziare a dare seguito ai buoni propositi».Poi bisognerà andare al Ministero con i dati sui flussi...«Certo, quello è il traguardo. Prima dobbiamo iniziare a creare le premesse...».©RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 5 Marzo 2021
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Tunnel sotto il Sella e viabilità olimpica Il piano della Regione per la ripartenza
Irene Aliprandi Belluno Poco meno di 25 miliardi per 155 macro progetti, con qualche sorpresa e più di un'assenza eccellente. La Regione Veneto ha elaborato la sua proposta di investimenti da realizzare con i fondi del Recovery plan e in queste settimane ne sta discutendo con tutti i portatori di interesse. Oggi, in particolare, scadono i termini per la presentazione delle osservazioni da parte delle Province, che hanno potuto visionare il documento, che conta di 460 pagine, solo pochi giorni fa.il tunnel del sellaL'elenco degli investimenti contenuti nel "Piano
per la ripresa e la resilienza della Regione Veneto" è diviso per ambiti di intervento, non per province, ma non mancano riferimenti specifici ad opere che il Veneto attende da tempo e conosce bene. Per la provincia di Belluno, c'è però una novità poco più che inedita: il tunnel sotto il massiccio del Sella. Anzi, i tunnel, perché si pensa ad un'opera complessa che colleghi su strada il Veneto con le Province di Trento e Bolzano sotto i quattro passi dolomitici che si snodano attorno al massiccio del Sella, mediante un sistema di gallerie che dovranno connettere dalle viscere della montagna i passi Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Del progetto si era fatto un accenno l'estate scorsa, poi più nulla e trovarlo inserito nel piano strategico per la ripresa del Veneto è abbastanza singolare. La Regione ha messo in preventivo 100 milioni di euro, ipotizzando di concludere il progetto a fine 2021 e di completare l'opera a fine 2026. Ovviamente 100 milioni non possono bastare, ma il piano cita la partecipazione dei vicini trentini e altoatesini con altri 300 milioni di euro. La priorità indicata, tuttavia, è 2, cioè necessaria e non indispensabile e il tunnel rientra nella macro area degli interventi per la competitività turistica della montagna.il treno delle dolomitiNel documento si cita anche il Treno delle Dolomiti, progetto caro al presidente della Regione Luca Zaia, che spinge per superare i limiti di una mobilità dolomitica esclusivamente su gomma. Un passaggio doveroso, ma che ha creato una sorta di competizione tra le valli bellunesi, perché tutte vorrebbero veder passare il treno nei loro centri. Non sono mancati, inoltre, i dubbi sull'utilità di un mezzo turistico, con tempi lenti e prospettive limitate, ma che ha il merito di aver aperto un dibattito sulla necessità di prolungare la ferrovia dando un collegamento più rapido ai bellunesi sia a sud che a nord.Il documento si limita a descrivere il Treno delle Dolomiti come un mezzo a servizio dell'area dolomitica, che da Calalzo proseguirà verso Cortina ed Auronzo. Il preventivo è notevole: un miliardo di euro per 72 mesi di lavori, ma anche in questo caso la priorità è solo a livello 2.le olimpiadiUn capitolo a parte è dedicato all'appuntamento di Cortina del 2026. La Regione ha inserito nel piano 500 milioni per la viabilità di accesso con tempi preventivati di 62 mesi, altri 91 milioni per le infrastrutture necessarie all'organizzazione dell'evento e 48 milioni per adeguare il servizio idrico integrato di Cortina, sempre con la stessa tempistica. In questo caso le opere citate hanno priorità 1.i tempiOggi le Province invieranno le loro osservazioni, dopodiché il piano passerà nelle mani dei consiglieri regionali per poi essere inoltrato al governo. È improbabile che tutte le richieste vengano accolte, ma si tratta di un punto di partenza su cui lavorare. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzettino | 14 Marzo 2021
p. 10, edizione Belluno
Tunnel sotto il Sella: passi senza auto
La Regione pensa in grande e dopo il doppio tunnel sotto al lago di Alleghe, inserisce nel Piano di resilienza un altro faraonico progetto: quattro gallerie che uniscano le provincie di Belluno e di Trento passando sotto al gruppo del Sella, nella quale far transitare tutto il traffico tra i due territori che altrimenti dovrebbe salire sui passi dolomitici con le conseguenze che da anni sono sotto agli occhi di tutti. Uno dei tunnel inzierebbe ad Arabba, passerebbe sotto al Pordoi collegando la val Badia, la val Gardena e sbucando in val di Fassa a Canazei.
IL PROGETTO
L'ipotesi per il versante bellunese è stata elaborata dal dipartimento Regionale di Difesa del Suolo dell'Assessore Gianpaolo Bottacin; alla parte veneta costerebbe circa cento milioni di euro dei 400 totali che si stima possa costare quest'opera mastodontica un tempo relegata nel cassetto dei sogni. La possibilità di attingere a fondi europei ora modifica il quadro rendendolo più concreto. Si tratterebbe di bypassare i quatto passi Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo con altrettante galleria sotto la loro verticale. Una soluzione per decongestionare i valichi dolomitici dall'assalto del traffico selvaggio che in certi periodi dell'anno, che coincidono son l'apice delle stagioni turistiche, raggiunge numeri ormai impossibili da gestire.
CONTROMISURE INUTILI
Fino ad oggi tutte le contromisure e le ipotesi di gestire il traffico che sale lungo le arterie che portano ai passi si sono rivelate fallimentari. Far pagare i pedaggi o istituire servizi navetta ha portato a poco o nulla. Per il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones l'opera potrebbe essere l'unica soluzione valida per rendere ancora vivibili in stagioni turistiche i passi dolomitici liberando le strade solo al transito pedonale o ciclistico.
IL SINDACO
Per Grones potrebbe essere la volta buona: «Da anni Trento, Bolzano e Veneto discutono la questione del Sella. Il collegamento delle valli ladine in galleria sotto il massiccio da realizzarsi con fondi europei, costituirebbe un progetto con una valenza ambientale unica al mondo. Il traffico sui quattro passi ha raggiunto ormai livelli insostenibili. In determinati periodi dell'anno collassano dal traffico tanto che sembra di essere in tangenziale a Milano. Lo dicono i numeri, ma anche chi viene a trascorrere qui le vacanze. Qui vendiamo aria sana, storia, cultura, benessere. Non traffico e rumore: questa è la soluzione migliore considerati anche i fondi europei che sembra stiano arrivando sono un'occasione unica per poter realizzare opere come queste. Il trenino delle Dolomiti è senz'altro una chicca e può rappresentare un valore aggiunto, ma non è la soluzione definitiva al traffico».
LE CRITICHE
Più di una perplessità invece arriva dall'associazione ambientalista Mountain Wilderness che sottolinea alcune criticità legate alle falde acquifere, alla gestione dei materiali di scavo e all'aumento di traffico conseguente l'opera. Tutti aspetti da approfondire con attenzione. Il tempo non manca. Dario Fontanive
Corriere delle Alpi | 18 Marzo 2021
p. 20
Si moltiplicano progetti inediti e non concertati
Un tunnel nel massiccio del Sella con svincolo sotterraneo per collegare tre province diverse; un trenino turistico che faccia il giro ad anello tra Calalzo, Cortina e Auronzo e ora una proliferazione di laghi in mezzo alle Dolomiti. Le prime proposte per l'utilizzo delle ingenti risorse del Recovery Fund, almeno per quanto riguarda il territorio della provincia di Belluno, lasciano un po' perplessi. Progetti faraonici e costosissimi, ma soprattutto di dubbia utilità se si considerano i grandi temi di cui il territorio discute da anni: uno sbocco a nord, la sistemazione della viabilità intervalliva, un serio piano di messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico, il rilancio del turismo e il consolidamento della manifattura sono, al momento, del tutto ignorati a favore di idee inedite, elaborate senza alcun collegamento con il territorio dove non c'è una concertazione in corso. Nel frattempo i sindaci segnalano che nei municipi il personale è ridotto all'osso e, anche se arrivasse una pioggia di miliardi, i Comuni non sarebbero in grado di spenderli. --
Corriere delle Alpi | 19 Marzo 2021
p. 30
Gallerie sotto il Sella «un'occasione unica per il mondo ladino»
L'INTERVENTO Piace il sistema di gallerie sotto il Sella che è allo studio per collegare le valli ladine tra il Bellunese e il confinante Trentino Alto Adige; soprattutto avrebbe una valenza importante sia dal punto di vista economico e sia culturale. A sostenerlo è in prima persona Albert Pizzinini, segretario politico di Ladins Dolomites. «È di questi giorni la notizia dell'inserimento nella lista dei progetti della Regione Veneto per il "recovery fund" della realizzazione di una galleria sotto il Sella per collegare Arabba alle altre valli ladine. L'iniziativa va colta con favore. Un sistema di gallerie che colleghi le valli ladine tra di loro è necessario», spiega Piccinini, «e può essere realizzato in modo efficiente solo in questo modo. Tale collegamento, oltre ad una valenza economica, avrebbe un'importanza fondamentale dal punto di vista socio-politico per le valli ladine, che vanno unite e non separate. Fanno sorridere le posizioni di chi ritiene che il collegamento naturale della Val Badia sia con Brunico mentre quello della Val Gardena con Chiusa. E, dato che non si è in grado di garantire l'apertura per tutto l'anno dei passi dolomitici, bisogna muoversi in questa direzione. Oltretutto questo progetto avrebbe un importante impatto ambientale; si potrebbero chiudere i passi intorno al Sella al traffico motorizzato sfruttandoli invece per sviluppare il turismo della bici. Non ci sarebbe vantaggio più grande della possibilità che si avrebbe di transitare sui passi con la bici da maggio ad ottobre senza il pericolo delle automobili e delle moto. Un richiamo turistico che permetterebbe di destagionalizzare il turismo. Il turismo intensivo stagionale che conosciamo nelle valli ladine ha mostrato tutti i suoi limiti. Non possiamo diventare supermercati per 4 o 5 mesi l'anno», dice ancora Pizzinini, «bisogna distribuire meglio ma questo sarà possibile solo con le adeguate infrastrutture tra cui il collegamento tramite galleria sarebbe una fondamentala. Si possono pur sgomberare immediatamente le paure di chi teme che in questo modo ci sia un accrescimento del traffico. Nulla di piu' insensato, le valli ladine per chi ci vuole arrivare sono comunque raggiungibili. Procrastinare crea solo danno soprattutto per i residenti. Per molti anni la galleria è stata vista come un'utopia, ma tale non è: ci vuole solo la giusta determinazione, unita a rappresentanti politici lungimiranti e capaci. Se ci faremo scappare anche questa possibilità non potremo poi che che morderci le mani. Zaia anche in questo caso si dimostra ben più capace dei rappresentanti ladini di Fassa, Badia e Gardena, che paiono come appisolati». --a.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alto Adige | 25 Marzo 2021
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