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Il pancreas: cos'è e come funziona

Le collane

Il pancreas [dal greco pan-, «tutto» e krèas, «carne»] è una voluminosa ghiandola allungata collocata nell’addome, dietro allo stomaco, nell’ansa del duodeno (la prima parte dell’intestino tenue). Viene suddiviso in tre parti: testa, corpo e coda. La testa è la parte più voluminosa del pancreas ed è quella che tocca il duodeno. Ha principalmente due funzioni: una esocrina e una endocrina. Che cosa si intende con questi termini? Esocrine sono quelle ghiandole che riversano la loro produzione o in organi interni o all’esterno del corpo, per esempio le ghiandole salivari e le ghiandole sudoripare. Endocrine sono invece quelle ghiandole che riversano i loro prodotti, in genere ormoni o molecole con funzione di segnalazione, direttamente nel sangue, come l’ipofisi e la tiroide. Nel pancreas la funzione principale è quella esocrina, che riguarda il 97-99% delle cellule dell'organo: produrre gli enzimi necessari alla digestione del cibo; questi vengono incanalati nel dotto pancreatico principale (o dotto di Wirsung) che, unendosi al dotto biliare proveniente dal fegato e dalla cistifellea, si apre nel duodeno. Questo succo pancreatico è un liquido limpido, incolore, composto principalmente da acqua, sali, bicarbonato di sodio e, appunto, enzimi, tra cui l’amilasi e la lipasi pancreatica, essenziali per la digestione. La funzione endocrina, invece, riguarda alcuni sparsi agglomerati di cellule chiamati isole di Langerhans che producono diversi ormoni: il più noto è l’insulina, necessaria per il controllo degli zuccheri nel sangue, cioè la glicemia.

Il tumore del pancreas

La maggior parte delle lesioni che si riscontrano nel pancreas, soprattutto quando si fanno accertamenti per altri motivi, è rappresentata da tumori benigni. Infatti, con il miglioramento e la diffusione delle tecniche diagnostiche, ci si è accorti che le lesioni pancreatiche “innocenti” sono molto più frequenti di quanto si pensasse. In base a recenti studi epidemiologici, si ritiene che più di un milione di italiani portino con sé inconsapevolmente un tumore benigno del pancreas, di tipo cistico (più frequente) o di tipo “neuroendocrino” (NET). Questa è sicuramente una buona notizia, ed è importante saperlo proprio per evitare eccessive ansie qualora si dovessero riscontrare queste formazioni durante dei controlli. Esistono però anche i tumori maligni del pancreas, che nella maggior parte dei casi (circa il 90-95%) colpiscono le cellule esocrine. Il 90% dei tumori esocrini del pancreas è rappresentato dall’adenocarcinoma, un tumore maligno che origina dall’epitelio ghiandolare pancreatico. L’adenocarcinoma è definito duttale quando deriva dalle cellule che rivestono i dotti escretori che trasportano i succhi pancreatici, mentre solo una piccola parte

degli adenocarcinomi origina dalle cellule acinari del pancreas, coinvolte nella produzione degli enzimi digestivi. Vi sono poi tumori cistici maligni (per fortuna, una minoranza dei tumori cistici del pancreas) che rappresentano il restante 5-10% dei tumori esocrini pancreatici. Il tumore del pancreas è la quarta causa di morte per neoplasia nella popolazione generale. La sua incidenza è in aumento, soprattutto tra gli uomini. Nel 2019 sono stati circa 14.000 i nuovi casi di carcinoma del pancreas in Italia e si stima che nel 2030 esso costituirà la seconda causa di morte per cancro. Purtroppo, ancora oggi, rimane una delle neoplasie a prognosi più infausta: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per i pazienti diagnosticati fra il 2009 e il 2015 è pari al 10%. È però lecito aspettarsi un aumento di questa percentuale per i nuovi pazienti, dato il miglioramento delle cure registrato negli ultimi dieci anni. Libertà di sapere. Libertà di scegliere

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