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Uno sguardo al futuro: le prospettive della ricerca
Le collane
La sperimentazione clinica di nuovi protocolli di cura
Vale la pena di cominciare con una buona notizia: la ricerca di nuovi approcci e cure farmacologiche per migliorare il trattamento (e la prognosi) dei tumori del pancreas è in continua evoluzione. In cosa consiste, precisamente, uno studio di sperimentazione clinica? Si tratta di un tipo di ricerca medica con l’obiettivo di identificare nuove terapie o una migliore combinazione di farmaci già preesistenti, sia in termini di efficacia che di tollerabilità clinica. La partecipazione a uno studio clinico sperimentale è su base volontaria e il paziente deve essere sempre correttamente e adeguatamente informato sui dettagli, sugli obiettivi e sui potenziali rischi. L’arruolamento di un paziente deve sempre rispondere a determinate caratteristiche dello studio, definite criteri d’inclusione. Non tutti i pazienti, infatti, possono essere arruolati in tutti gli studi clinici, anche se ne esprimono la volontà. Generalmente sono i medici che, durante il percorso di cura, propongono ai pazienti di entrare in uno studio clinico, se reputano di offrire qualche beneficio, soprattutto dopo aver intrapreso le terapie standard o di prima linea.
È bene comprendere i rischi e i benefici di questa opportunità:
• prendere parte a uno studio clinico vuol dire avere accesso a trattamenti spesso innovativi e all’avanguardia, ottenere un’attenzione medica elevata e beneficiare di una cura potenzialmente più attiva, contribuendo al progresso della ricerca medica e alla salute non solo personale ma collettiva;
• d’altra parte, non sempre la partecipazione a un trial clinico equivale a ottenere il vantaggio desiderato, soprattutto nel caso degli studi clinici randomizzati in cui i partecipanti non vengono tutti assegnati al nuovo trattamento. Una parte di essi, definita gruppo controllo, continua a ricevere il trattamento standard in modo tale da poterlo comparare con quello innovativo.
• Inoltre, è probabile che nel corso dello studio vengano intraprese terapie nuove, non ampiamente studiate in precedenza, con il conseguente rischio di esposizione a effetti avversi sconosciuti.
Libertà di sapere. Libertà di scegliere
Questo aspetti sono comuni a tutti gli studi clinici, ma non devono necessariamente spaventare a priori: ogni paziente può decidere se partecipare o meno. In ogni caso, tutti gli studi devono rispettare delle procedure molto rigorose per massimizzare la tutela dei pazienti arruolati e poggiare su solide basi scientifiche pre-cliniche. Attraverso queste procedure, gli studi clinici, costituiscono uno strumento fondamentale per far progredire la medicina e rendere le malattie sempre più curabili.
Gli studi clinici in oncologia attivi in Italia
Sul sito dell'AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)è possibile consultare il database di tutti gli studi clinici attualmente disponibili in Italia (anche quelli dedicati al tumore del pancreas), permettendo un rapido accesso alle informazioni sulle sperimentazioni, tra cui i centri partecipanti e le caratteristiche degli studi: https://studiclinici.aiom.it/studi-clinici/home/1,509,1,
Le collane
L’immunoterapia
Alcuni farmaci in sperimentazione rientrano nella categoria dell’immunoterapia. Gli immunoterapici sono farmaci innovativi che potenziano le difese immunitarie dell’organismo per contrastare la crescita e la diffusione dei tumori. A differenza dei chemioterapici, quindi, non hanno come bersaglio diretto le cellule tumorali, bensì rinforzano il sistema immunitario che agisce contro il tumore. Purtroppo, a differenza di altre neoplasie, gli immunoterapici non hanno finora dato risultati positivi nei carcinomi del pancreas. La spiegazione risiede nel microambiente tumorale, la zona dove il tumore risiede e si sviluppa, che inattiva le capacità di difesa del sistema immunitario. Anche i farmaci più recenti, come gli immunoterapici, non riescono ad aggirare la protezione offerta dal microambiente al tumore. L'obiettivo della ricerca futura è cambiare il microambiente tumorale per far sì che l’immunoterapia possa essere efficace.
Le terapie biologiche
Un’altra importante categoria di molecole è quella rappresentata dai farmaci biologici, ovvero terapie che agiscono in maniera selettiva su alcune anomalie molecolari delle cellule tumorali. Sono terapie “intelligenti” che rientrano nella realtà innovativa della medicina personalizzata. A differenza della chemioterapia, infatti, interferiscono con alcuni processi specifici delle cellule tumorali risparmiando le cellule sane del nostro organismo e riducendo così gli effetti collaterali. Ne è un esempio il farmaco olaparib (poli-inibitore della polimerasi [PARP]) indicato nel trattamento del tumore pancreatico metastatico nei pazienti con mutazione dei geni BRCA1 e 2.
Su cosa lavora la ricerca
Il tumore del pancreas è un tumore con caratteristiche biologiche peculiari, che lo rendono difficilmente aggredibile dai farmaci. Una parte della ricerca è impegnata nel comprendere questo fenomeno, dovuto principalmente a un microambiente tumorale particolarmente ostile:
• le cellule immediatamente intorno al tumore, dette cellule stromali, vengono “corrotte” e reclutate diventando cellule difensive del tumore stesso, producendo proteine infiammatorie;
• molto spesso il tumore pancreatico si circonda di una componente fibrosa-cicatriziale che “blinda” il tumore dalle possibili aggressioni esterne.
Alcuni obiettivi della ricerca:
• capire la patogenesi del tumore, ovvero la successione delle mutazioni che portano allo sviluppo e alla progressione del tumore del pancreas, sia nelle forme familiari che in quelle non ereditarie, dette sporadiche;
• individuare le possibili alterazioni molecolari responsabili della sensibilità o resistenza ai farmaci biologici e agli immunoterapici.