Salernitana, ad un passo dalla B Cocenti sconfitte per Benevento e Casertana
Sorrento, sconfitta nel derby si dimette Cioffi
Il punto sulla D con mister Campana
Il magazine sportivo del sito www.footballwe.it
Anno 1 numero 10
Zito riporta il sorriso in casa biancoverde
Aprile 2015
Footballweb
Grafica ed impaginazione a cura di Michele Pisani
- settimanale online -
Numero 10 Anno 1
Redazione www.footballweb.it Marcello Curzio Michele Pisani Vincenzo Di Siena Gianni Pagnozzi Vincenzo Celentano Valerio Lauri Stefano Sica Italo Borriello Raffaele Cioffi Mariano Messinese Maurizio Longhi Mauro Savini Gianluca Basile Luca Bosio Isidoro Niola
www.footballweb.it - il calcio in rete - Supplemento web di NF - registrazione al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Numero 323 del 2 Marzo 1985Direttore Responsabile Marcello Curzio
L’EDITORIALE
Campania in agrodolce Footballweb raddoppia. Oltre al solito numero settimanale abbiamo deciso, visto lo spezzettamento, di uscire anche con un mumero speciale solo per la serie B, Lega Pro e dilettanti. Si è giocato Mercoledì ed ieri, in attesa della massima serie che scenderà in campo Sabato alle 12.30 con il derby del sud tra Roma e Napoli, il grosso lo vedremo alle 15, chiuderà la giornata la gara tra Juventus ed Empoli alle 18. In serie B torna a vincere l’Avellino. La compagine di Rastelli ha la meglio, grazie ad una rete di Zito, con il Modena. Gli irpini fanno un bel balzo in avanti, complice le sconfitte di Bologna, Frosinone, Pescara e Spezia. In Lega Pro la Salernitana vince nel derby contro la Paganese, il Benevento lascia i tre punti a Lecce. Il distacco tra le due contendenti è di cinque punti, sei se si calcola lo scontro diretto. Mister Brini ha dichiarato che nulla èancora defitivo e visto gli scontri diretti da
giocare c’è ancora spazio per qualsiasi rimonta. Cade e male tra le mura amiche la Casertana di Sasà Campilongo. La sconfitta contro il Melfi apre una mini crisi visto che i falchetti nelle ultime tre gare hanno raccolto solo due punti e gli ultimi risultati penalizzano i rossoblu per la corsa play-off. In quarta serie ancora una sconfitta per il Sorrento, Renato Cioffi si dimette e per i costieri le cose si mettono davvero male. L’Arzanese vince contro la Puteolana che è sempre più desolatamente ultima in classifica. Gli uomini di mister Poetza salgono a ventisei punti a cinque dalla salvezza diretta senza passare per i play-out. Vincono Pomigliano e Scafatese, perdono Sarnese, Cavese e Frattese. Il Toorecuso non si presenta ad Agrigento e perde a tavolino. La società campana ha deciso per il futuro di far scendere in campo la juniores.
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Frattali 6,5 – Ottimo intervento nella ripresa su un bolide di Fedato. Si conferma attento e sicuro. Pisacane 6 – Ancora una buona gara per il centrale avellinese. Sempre rapidissimo nei ripiegamenti e molto partecipativo nella fase di impostazione. Ely 6.5 – Con lui in campo è tutta un’altra musica. La difesa non va mai in affanno. Chiosa 6,5 – Se Granoce, che anche al Partenio dimostra di essere un gran attaccante, non si rende mai pericoloso il merito è suo Bittante 6- Bene in fase d'attacco, un poco meno sotto l'aspetto difensivo. Schiavon 5,5 - Troppo nervoso e impreciso ancora una gara sottotono per l’ex cittadella. (13' st D'Angelo 5 - Il capitano non entra mai in partita. Da lui ci si attende di più). Arini 6 – Gara sufficiente per l’ex Andria ,che appare troppo impacciato in fase di impostazione Zito 7,5 - Grande prova dell'esterno ex Ternana. Un gol da cineteca e vera spina nel fianco per la difesa ospite Sbaffo 6 - Bene nel primo tempo dove fa vedere alcune giocate importanti. Cala notevolmente nella ripresa. (37' st Soumarè sv). Castaldo 6,5 preciso il cross confezionato a Zito in occasione del gol del vantaggio. Dimostra ancora una volta di essere fondamentale per questa squadra Trotta 6 - Soffre le fatiche degli impegni con l'under 21. Preziosissimo il suo contributo alla fase difensiva . (46' st Comi sv). All. Rastelli 6.5- Come al solito schiera benissimo la squadra in
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campo adottando un intelligente 43-1-2 che gli permette di coprire meglio tutte le zone del campo accorciando moltissimo la distanza tra centrocampo e attacco che spesso con il 3-5-2 diventano chilometriche. Questa volta a differenza della scorsa gara interna con il Perugia non stravolge l’assetto tattico quando sostituisce uno stanco Sbaffo con il frizzante Soumarè che gli consente con la sua dinamicità di tenere lontano dalla porta bianco verde la squadra avversaria. Nel complesso tatticamente la squadra è piaciuta moltissimo tenuto conto anche la striscia negativa di tre sconfitte da cui era reduce,però la difficoltà nel chiudere le gare rimane sempre un brutto neo da correggere, soprattutto in previsione degli spareggi per la promozione in serie A.
ITALO BORRIELLO
Le pagelle ai Lupi
Zito ‘impallina’ i canarini, Schiavon sotto tono
Avellino
L’opinione
Venerdi un’altra battaglia da vincere 5 Il bomber unico, un po’ come il leader massimo non garantisce la promozione. Se si guarda la classifica marcatori la nostra sensazione trova conferma. Seguiteci in questo semplice ragionamento. A parlare sono i numeri. Una volta la differenza la facevano i grandi attaccanti, adesso, visto che in rete ci vanno anche i difensori, si punta più sulla terza linea ovvero meglio una difesa granitica che un attacco prolifico. Carte alla mano. Facciamo due conti. In testa, nella classifica marcatori del campionato di serie B, con diciassette reti ci sono Marchi e Calaiò, rispettivamente calciatori di Pro Vercelli e Catania. Due compagini che lottano per evitare di retrocedere. Addirittura, la compagine isolana ha al secondo posto Maniero con sedici reti. In altri tempi una squadra con due bomber di razza avrebbe avuto un’altra classifica. Quarantasei gol realizzati, tredici più dell’Avellino ma evidentemente le trentotto subite fanno la differenza in negativo. Solo il Vicenza che annovera nelle sue fila Cocco, anche lui sedici reti all’attivo è l’unica squadra a lottare per la promozione. Al Modena non basta Granoche, sempre sedici reti, in quanto i canarini con la sconfitta di ieri sono precipitati nella zona a rischio. L’Avellino ha il suo bomber in Castaldo, quindici timbri ma in questo caso sono stati essenziali per
la posizione in classifica dei Lupi irpini. A tredici reti, ben lontano dalla vetta, troviamo un calciatore del Carpi che è saldamente primo in classifica. Il ‘leader massimo’ è il nigeriano Jerry Uche Mbakogu ma in realtà i cinquantatre gol della compagine allenata da Castori sono frutto di un’ottima coralità visto che a segno ci vanno quasi tutti. Il Bologna, secondo in classifica, vede il suo miglior realizzatore in Mancuso che è a dieci reti, un quarto di quelle messe a segno dai felsinei. La trentacinquesima giornata ci regala un’anteprima di tutto rispetto ovvero il big-match tra Vicenza ed Avellino. I veneti sono terzi con cinquantatre punti, gliirpini attardati di una sola lunghezza. Di fronte sempre per le statistiche, i peggiori attacchi e difese delle prime quattro. L’Avellino ha solo un più tre tra quelle segnate e quelle subite, il Vicenza un più sei ma gli uomini di Marino hanno subito due reti in più rispetto alla retroguardia irpina. Partita da tripla ? Senza dubbio alcuno anche se l’Avellino ha il dente avvelenato per la sconfitta dell’andata al Partenio Michele Pisani
Serie B
Torna alla vittoria l’Avellino. Battuto il Modena con un gol di Zito il primo in maglia biancoverde per l’ex ternano. L’importante era portare a casa i tre punti. Il resto conta poco. Non è stato facile avere la meglio sui gialloblu ma al di là di tutto contava riprendersi dopo le tre sconfitte consecutive. La classifica dice che i Lupi sono di nuovo ad un passo dalla seconda piazza, ovvero promozione diretta. Quattro i punti che dividono gli irpini dal Bologna che ha perso, malamente, a Carpi. La compagine allenata da Castori è una realtà senza dubbio alcuno e merita più di tutti la promozione in massima serie per la continuità offerta nell’arco dell’intera stagione, dimostrando la sua indiscutibile superiorità in ogni momento. La trentaquattresima giornata, tredicesima di ritorno, tutto sommato, è stata favorevole agli uomini di Rastelli visto che oltre al Bologna hanno perso anche Frosinone, Crotone e Pescara. Solo un pareggio per il Vicenza che Venerdi, in anticipo, se la vedrà proprio con Trotta e compagni. Vincono e fanno un bel passo in avanti il Perugia e Livorno. Ma andiamo con ordine. Gli uomini di Marino non vanno oltre il pareggio a Vercelli. Non bastano ben quattro legni ai biancorossi per guadagnare l’interaposta in palio. Flop interno per il Vicenza che subisce l’effetto ‘Corvia’. Una tripletta dell’ex attaccante della Roma rovina i propositi della viglia agli adriatici che speravano di agganciare la zona play-off. Prima vittoria per Panucci con il suo Livorno che assieme a Perugia e Spezia stazionano agli ultimi posti nella speciale classifica per giocarsi gli extender-play. Conosce la sconfitta anche Lo Spezia che dopo aver conquistato otto punti nelle ultime quattro gare si arrende, gran parte del match in inefiorità numerica, alla fame di punti del Crotone che agguanta Cittadella e Pro Ver-
celli. Il Latina continua l’altalena di vittorie altrenate a sconfitte. La compagine di Juliano passa in vantaggio e poi rincorre gli avversari sino al definitvo vantaggio ad opera di Dellafiore. Continua il momento positivo del Perugia che in cinque gare ha vinto per ben tre volte. Due fuori dalla mura amiche. Dopo l’Avellino i grifoni hanno battuto anche l’Entella con un gol per tempo. Ardemagni e Falcinelli gli eroi di giornata. Anche il Catania fa un bel passo in avanti, un secco tre a zero aVarese con il diciassettesimo timbro di Calaiò addirittura in inferiorità numerica. Anche la Ternana riesce a spezzare il digiuno, vittima sacrificale il Bari. Gli umbri che in quattro gare avevano raccolto la miseria di un solo punto con una doppietta di Ceravolo sconfiggono i pugliesi e soprattutto ne ridimensionano le pretese in chiave promozione. Il Bari, come la scorsa stagione, confidava nel finale di campionato, nel tentativo di ripetere l’impresa. Per adesso rimane solo un sogno. Per i play off c’è una nutrita schiera di pretendenti con almeno sette club che non molleranno e che renderanno il campionato ulteriormente equilibrato oltre che interessante. Archiviata la trentaquattresima giornata, i fari sono già proiettati verso il prossimo turno. Su tutte spicca il big match tra Vicenza ed Avellino. All’andata, la sconfitta al Partenio dei Lupi, diede vita alla magnifica rincorsa dei veneti, un motivo in più per l’Avellino ovvero battere gli uomini di Marino, continuare la corsa verso la promozione ma soprattutto ‘eliminare’ una scomoda rivale.
Michele Pisani
Il campionato cadetto
Lupi, vittoria del cuore 6
Vista dal campo
Tre punti che per l'Avellino sono ossigeno puro. E che riscattano una seconda parte di marzo infeconda dal punto di vista dei risultati anche se non tutta da gettare sotto il profilo delle prestazioni. Gli irpini, suicidi col Perugia e sciuponi col Catania, contro il Modena hanno dato la certezza di essere vivi e vegeti. E di credere nel piccolo miracolo della promozione diretta. Lo si visto intanto dall'approccio al match, convinto e feroce. Un inizio che ha messo spalle al muro un Modena costretto costantemente alla difensiva e in palese difficoltà sulle palle alte. Ritmi forsennati e occasioni a grappoli per i Lupi (provvidenziale Pinsoglio in due delle tre chance capitate a Pisacane nel giro di pochi minuti). Poi il vantaggio griffato Zito (nella foto) con una fiondata su assistenza di Castaldo. Proprio l'esterno napoletano, piazzato come mezz'ala mancina nel 4-3-1-2 di Rastelli, ha vissuto una serata di grazia che ne certifica l'indispensabilità assoluta in questa fase della stagione. Di gran lunga il migliore dei suoi, dai suoi piedi sono partite praticamente tutte le trame più pericolose dei biancoverdi. Forma fisica al top e motivazioni al massimo: Zito è in questo periodo l'uomo in più dell'Avellino. E non sarà facile per Rastelli rinunciare a lui nel big match di Vicenza (ammonito, era diffidato e sarà squalificato). Il Modena ci ha messo una mezz'ora abbondante per prendere le misure agli irpini e capire di essere in campo non certo per una scampagnata. E' vero che, prima del gol incassato, era stata annullata una rete a Fedato, pescato in fuorigioco. Ma solo dopo lo svantaggio i canarini hanno provato ad imporre il loro gioco costringendo gli avversari ad arretrare il baricentro. E proprio sugli sviluppi di una combinazione velenosa, gli ospiti sono andati nuovamente a segno con Fedato, ancora fermato dal secondo assistente per un altro off-side. Volitivo il Modena anche ad inizio ripresa, un po' sulla falsariga dell'ultimo quarto d'ora del primo tempo. Mag-
giore l'ampiezza con le iniziative di Fedato a sinistra ed Acosty a destra. In ombra però Granoche, generoso (al pari, va detto, di Signori) ma non incisivo, persino sui tanti traversoni sfornati dagli esterni. Lupi, invece, molto attendisti e tesi perlopiù alle ripartenze. Una pressione, quella modenese, tuttavia sterile. Perché di pericoli veri non ne sono mai arrivati dalle parti di Frattali, se non uno in extremis con un colpo di testa di Garritano che ha trovato il portiere biancoverde molto reattivo. Insomma, è sembrato che il Modena nella ripresa mantenesse il proprio possesso palla, certamente maggiore di quello dell'Avellino, più per forza di inerzia che per reale volontà di far male. Un atteggiamento che i biancoverdi hanno accettato, magari senza brillare o rendersi pericolosi, ma controllando abbastanza tranquillamente la gara. Perfetta la linea difensiva di Rastelli e apprezzabile il solito lavoro taglia e cuci di Arini. Più in ombra Schiavon e impalpabile Trotta. La risposta tanto attesa dunque è arrivata e fa giustizia delle sconfitte forse immeritate con Perugia e Catania. E, col Bologna adesso a -4, anche l'Avellino rilancia la propria candidatura alla seconda piazza. Sperando magari che un nuovo ciclo positivo possa durare più di un mese. Perché, con sette squadre racchiuse in appena sei punti nella parte sinistra della classifica, i margini per sbagliare saranno sempre più ridotti. E il quarto posto che l'Avellino si è guadagnato dopo questa serata magica, può essere un tesoretto precario se non sorretto dalla continuità. Rastelli a fine partita giura sulla fedeltà di Taccone che, mai come negli ultimi tempi, gli sarebbe stato molto vicino. Ci sarà bisogno anche di questa empatia per garantirsi grandi obiettivi.
Stefano Sica
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Vista dal campo
Avellino, tre punti importanti
L’angolo sulla B
Il Carpi vede la A, che bagarre in coda retta mediante la roulette dei play-off. Viceversa dal dodicesimo a scendere è un tutti contro tutti per scongiurare l'inferno della Lega Pro. Addirittura 9 squadre nello spazio di 4 punti. Più giù il Varese che sembra già aver sventolato bandiera bianca, dopo lo 0-3 casalingo contro il Catania, rivitalizzato da due vittorie consecutive e il Brescia, deciso però a vendere cara la pelle, nonostante la scure della giustizia sportiva. Le più attrezzate per centrare la salvezza diretta sembrano comunque Ternana, Trapani e Latina, tutte vincitrici ieri sera. Resta complicata la situazione del Crotone, implacabile in casa, disastroso lontano dalle mura amiche, e della Pro
ciano), si conferma il Perugia che vince d'autorità a Chiavari grazie alla premiata ditta Arde&Falci. Fanno rumore le cadute dello Spezia a Crotone e del Frosinone a Trapani. Crolla invece inaspettatamente il Pescara in casa contro il Brescia, già con un piede e mezzo nella fossa. Male anche il Bari sconfitto a Terni. Al netto dei risultati, più o meno sorprendenti, l'impressione è che dal secondo all'undicesimo posto sono tutti in lizza per la promozione diretta o indi-
Vercelli, scivolata indietro dopo una prima parte di campionato eccellente. Ma i giochi non sono ancora fatti. E le sorprese sono dietro l'angolo. Come ci ha spesso abituato la B, il campionato più schizofrenico d'Italia.
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L’angolo sulla B
Manca solo la matematica. Ma ormai è chiaro a tutti che nel prossimo campionato di Serie A ci sarà anche il Carpi. Venerdì la squadra di Castori ha compiuto altri tre passi decisivi verso la promozione diretta. Vittima sacrificale: il Bologna, l'antagonista dei biancorossi. Almeno così sembrava alla vigilia. Alla fine il Carpi si aggiudica game, set e derby. Mentre il Bologna dovrà guardarsi le spalle da qui fino al termine. Comunque Lopez può tirare un sospiro di sollievo. Il Vicenza non ne ha approfittato, merito di una Pro Vercelli indomita e tenace che ha bloccato i biancorossi sul pari. Risale l'Avellino, (1-0 al Modena), risorge il Livorno (idem contro il Lan-
Mariano Messinese
Grande sostanza, esperienza e senso della posizione: l’estrema sintesi della prestazione sono i punti forti di Andrea Bovo. E lo sono stati anche oggi nella battaglia vinta oggi al Marcello Torre di Pagani. Schierato in sostituzione dello squalificato Pestrin, l’ex Padova non ha demeritato in una partita sostanzialmente non brillantissima: “Non fa piacere star fuori, ma lo spirito con cui ho affrontato anche gli spezzoni di gara dimostra che tutti ci sentiamo parti di un progetto che va al di là del minutaggio e della pre-
loro pressing. Non bisogna fare calcoli, ma rimanere sempre sul pezzo per non scivolare su una buccia di banana. Quanti punti servono per andare in B? Ottantadue è una buona quota, ma dobbiamo fare almeno gli stessi punti del Benevento perché questo significherebbe promozione sicura. Noi continuiamo a vincere, speriamo di far rosicare i nostri avversari a maggio”. Anche Bovo minimizza la lite tra Cristea e Gabionetta: “C’è stata un po’ di tensione nell’episodio in cui abbiamo rischiato. Potevamo tener palla in
senza dal 1′. E’ troppo importante l’obiettivo, siamo un gruppo composto da calciatori che vogliono rilanciarsi e l’unico modo per farlo è vincere il campionato. Oggi era arrivato il mio turno ed ho provato a mettere in difficoltà l’allenatore dimostrando di poter meritare il posto. Abbiamo sofferto un po’ all’inizio, il campo non ci permetteva di uscire in palleggio aggirando il
maniera più furba, non l’abbiamo fatto ed abbiamo rischiato di subire gol sul corner. Quando il risultato conta così tanto bisogna stare attenti, fortunatamente ci è andata bene ma è tutto rientrato”.
RAFFAELE CIOFFI
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Spazio granata
Bovo: “Perl la B servono ottantadue punti”
SALERNITANA
SALERNITANA
I granata vivranno una dolce Pasqua, grazie alla sorpresa trovata nel Pesce d’Aprile. Un pesce che ha donato il solito scherzo burla che vuole la tradizione. Ma ha portato in dono il +5 in classifica (che sarebbe +6 per lo scontro diretto) grazie all’orgoglio e la rabbia messa in campo dal Lecce, che nonostante contava 4 squalificati e Miccoli infortunato, ha fatto lo sgambetto al Benevento di Brini. Leggendo la classifica che dice Salernitana 73, Benevento 68, si può affermare che i granata hanno dato lo scatto per portarsi nella più classica delle fughe, quando mancano ancora 5 tappe, pardon gare alla fine della stagione regolare. La tifoseria inutile dirlo, fantastica, e la mente vola per capire quale sarà la giornata buona per tirare fuori le bottiglie dal frigo e festeggiare. Con la tifoseria che fantastica e passerà di sicuro una Pasqua felice,essendo il tutto inaspettato, c’è qualcuno che va in campo, ma sveste il granata e prefeisce indossare i panni del pompiere. Questo pompiere d’occasione, è colui che è stato sicuramente uno dei migliori in campo nel sofferto derby vinto al Torre di Pagani. Insieme al compagno di reparto, Lanzaro, ha alzato una diga, Tuia, capitano di giornata, ha praticamente annullato l’attacco della Paganese. Una Paganese che si è resa pericolosa al quinto minuto e poi all’ultimo secondo su azione d’angolo: “Abbiamo rischiato al 94′ e questo dobbiamo evitarlo” – ha dichiarato il centrale a fine partita “dobbiamo essere più cinici e chiudere la partita. In ogni caso oggi era importante conquistare i tre punti e ci siamo riusciti. Non possiamo che essere soddisfatti “. Con la dodicesima vittoria in trasferta, la Salernitana sale in classifica a quota 73 punti, quando ormai mancano solo cinque giornate alla conclusione del campionato, e gli stregoni che distano 5 lunghezze il capitano di giornata, prende la pompa ed annaffia la gioia, un po’ per scaramanzia, un po’ per non perdere la giusta tensione che serve in questi
momenti: “Mancano ancora tante partite e abbiamo in programma due scontri diretti contro Juve Stabia e Casertana. La strada è lunga però dobbiamo essere sinceri, l’obiettivo si sta avvicinando“. La vittoria ottenuta al Torre secondo Tuia non è stata affatto facile: “Non so se da fuori qualcuno possa aver avuto questa sensazione. In campo non è stata facile. Abbiamo affrontato una squadra a caccia di punti per la salvezza che ha giocato con il coltello tra i denti. Sicuramente l’autogol ci ha dato grande tranquillità ma dispiace non aver chiuso la partita“. Se si pensa che circa un mese fa, la Salernitana, era dietro agli stregoni, con un distacco di 4 punti, ed oggi le parti si sono ribaltate. Possono sembre pochi, ma rimane un vantaggio sicuramente sostanzioso, anche perché le giornate da disputare si contano su di una sola mani. Una delle classiche dichiarazioni, che fanno allenatore e giocatori di una formazione leader del campionato è: “il campionato si deciderà in primavera”. Frase che sembra ancora una volta essere stata veritiera. Calil e compagni negli ultimi dieci turni hanno conquistato ben 25 punti, mentre i giallorossi hanno strappato solo 18 punti. Probabile che in queste dieci giornate si è consumato questo vantaggio, e chissà se possa bastare per decidere la regina del girone C. Nel Sannio sperano inevitabilmente, in un miracolo calcistico, ma ora la truppa di Menichini ha il destino nelle proprie mani. Nelle prossime settimane è tutto sa vedere, la strada verso la meta chiamata serie B è sempre più corta. Cinque curve e poi la bandiera scacchi si agiterà e decreterà chi salirà sul gradino più alto del podio.
RAFFAELE CIOFFI
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Spazio granata
Tuia: “Dobbiamo essere più cinici”
SALERNITANA
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Un successo importantissimo per la Salernitana, che espugna il Torre di Pagani col minimo sforzo e si porta a +5, sul Benevento che esce sconfitto dal Via del Mare di Lecce. Un vantaggio pesante con ancora cinque gare da disputare. È bastato un autogol di Moracci per avere la meglio su una Paganese, che poco ha fatto nell'arco dei 90'. Con due occasioni una ad inizio gara, è la seconda al 94' che avrebbe avuto il sapore della beffa. Alla fine la formazione azzurrostellata è stata domata. La gioia finale è stata rovinata dal battibecco tra Cristea e Gabionetta, che al triplice fischio finale stavano quasi per venire alle mani: Mendicino e Menichini sono prontamente intervenuti per sedare il tutto, col brasiliano che è fuggito negli spogliatoi senza salutare i tifosi come ha fatto invece il resto della squadra. Come uno scioglilingua, 4-33 contro 4-3-3. Menichini conferma le indiscrezioni iniziali con Calil alla guida dell’attacco, completato da Gabionetta e Negro sugli esterni. Il trainer granata deve rinunciare agli infortunati Trevisan, Nalini e Bianchi e privo pure dello squalificato Pestrin: chiavi della regia nelle mani di Moro, con Bovo e Favasuli ai suoi lati, mentre in difesa si rivedono Lanzaro e Franco. Il primo si posizione al centro accanto a Tuia, peraltro capitano per l’occasione, il secondo va a sinistra. Colombo confermato terzino destro. Per la Paganese invece due cambi in extremis a distinta già stampata: Armando Perna si fa male nel riscaldamento e Sottil è costretto a inserire Donida dal primo minuto sulla destra, facendo scalare Tartaglia al centro. Dentro pure Russini mezzala, al posto dell’inizialmente indicato titolare Malaccari. Primo brivido di marca paganese, al quinto minuto, quando Deli s’inserisce in posizione regolare e libera la girata di destro in area che termina sull’esterno della rete, strozzando in gol l’urlo del gol ai sostenitori locali. Risponde Gabionetta all’undicesimo con una bella percussione sulla destra: Djibo bruciato, tunnel a Deli in accentramento e conclusione che termina sul fondo. Dopo sette minuti è Negro, dalla distanza, a impensierire Casadei che si distende e blocca a terra la conclusione. La Salernitana prende in mano il pallino del gioco e cresce alla distanza, con gli uomini di Sottil che tentano esclusivamente le ripartenze. Nessun problema per l’estremo difensore locale quando al 24’ Calil tenta la deviazione di testa su calcio piazzato, ma la sfera gli piomba lentamente tra le braccia. Al 28’ occasione nitidissima per i granata: calcio di punizione battuto a sorpresa dalla trequarti per Negro, bravo ad andar via sulla sinistra e a sorprendere Casadei con
un tentativo di cross dal fondo: la contemporanea opposizione di palo e portiere evita il gol. Sul finire di tempo (43′) l’episodio più contestato: da destra Tuia ha appoggiato un pallone interessantissimo in area proveniente dal piede caldo di Negro, su cui s’è avventato in spaccata Lanzaro, ma proprio mentre la sfera si stava dirigendo in porta, con Casadei a terra, Colombo ha deciso di ribadire in rete ma…era in offside: la segnalazione dell’assistente Salvatore Sangiorgio arriva con leggero ritardo, peraltro con palla forse già entrata. Vibranti proteste di tutta la panchina, l’episodio farà discutere. Nella ripresa la Salernitana spinge e trova il vantaggio dopo dieci minuti grazie a un tesissimo cross dalla sinistra di Michele Franco, ottimamente servito da Negro, che mette in difficoltà Moracci, il quale non riesce a distaccarsi dalla traiettoria e batte il suo stesso portiere per il più classico degli autogol. Menichini non lascia ma…raddoppia: fuori uno spento Favasuli, dentro Perrulli. L’ex Lupa Roma, però, si piazza a centrocampo e tatticamente non cambia nulla. Al quarto d’ora il sorprendente Tuia esce benissimo palla al piede dalla difesa e dopo uno slalom importante arriva alla conclusione dal limite, ma ciabatta clamorosamente verso l’alto. Menichini gioca anche la carta Cristea al posto di un Calil in ombra. I granata accelerano, la Paganese è in bambola ed è Gabionetta che prova a salire sugli scudi al 19’ con una conclusione deviata che fa la barba al palo. Sottil esaurisce i tre cambi a sua disposizione prima della mezzora: l’ultimo a fare il suo ingresso è Biasci, che va a posizionarsi accanto a Girardi in avanti. Attacco più pesante, dunque, ma è ancora la Salernitana a fare più male: minuto 25’, Perrulli si libera bene in area e impegna seriamente Casadei che mette in corner sul suo palo. Negro accusa un piccolo fastidio all’inguine (32’), il trainer lo sostituisce precauzionalmente con Mendicino. Cinque minuti più tardi la Salernitana fallisce clamorosamente il colpo del kappaò dopo un contro piede ben innescato da Moro, con palla aperta in profondità sulla sinistra per Mendicino, abile a servire l’accorrente Gabionetta, autore però di una conclusione imprecisa a tu per tu con Casadei. Al secondo minuto di recupero cerca gloria Mendicino dal limite, ma la sua conclusione ha poca fortuna. La Salernitana finisce dominando, contro una Paganese ormai stanca e incapace di impensierire la retroguardia, che tenta solo con la forza della disperazione (una girata di Longo a recupero qusi finito) di pervenire al pareggio. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ora sotto con la Lupa Roma dopo Pasqua. Raffaele Cioffi
Spazio granata
A Pagani missione compiuta 11
Mai come nella sconfitta bisogna essere obiettivi, guardare le cose con quanta più oggettività possibile riconoscendo i meriti all'avversario e, soprattutto, facendosi un severo esame di coscienza. A cinque partite dalla fine, anche se per la Casertana sono sei visto il recupero da disputare a Martina, diventa obbligatorio da parte di tutti, società, squadra e tifosi, capire dove si vuole andare, cosa si vuol fare. Certo, gli alibi ci sono tutti. Il ritorno tra i professionisti (in un campionato vero, visto che quello dell'anno scorso fu "particolare" visto l'anno di transizione) dopo tanti anni, i problemi atavici di una città senza infrastrutture, senza una classe dirigente che riesca a garantire un minimo di efficienza, una tifoseria fin troppo fiaccata da anni e anni di amarezze e umiliazioni. Perché questa lunga premessa? Perché una prestazione come quella contro il Melfi non può che passare agli archivi come uno stop inaspettato quanto preoccupante. In queste occasioni si spera sempre di essere smentiti, ma questa sera la Casertana, con questa sconfitta, complica terribilmente la corsa ai playoff. Tenuto conto che si riprenderà da Foggia (e stavolta sperando che la Rai non abbia problemi dell'ultimo millesimo di secondo, la partita dovrebbe essere visibile su Raisport) campo non certo facile, per poi recuperare il mercoledì seguente a Martina, ecco che in dieci giorni la Casertana si gioca il suo futuro. Centrocampo falcidiato dagli infortuni con Campilongo costretto a reinventarsi la linea mediana con la prima da titolare per De Liguori. Solito 4-3-3 con Caccavallo in avanti insieme a Cissè e Mancino. Primi minuti di studio con le due squadre che si punzecchiano con cross e azioni corali. Ma al già al 16' Caturano fa valere una di quelle leggi universali del calcio: il gol dell'ex. Imbeccato da Fella ai limiti dell'aria fa partire un missile che trafigge l'incolpevole Fumagalli. La reazione c'è ma i ritmi non sono altissimi così il Melfi riesce a controllare anche se alla prima occasione Mancino, imbeccato involontariamente da Spezzani, con un delizioso tocco di precisione mette alle spalle del
portiere avversario. Per venti minuti la Casertana cerca di fare il suo ma si capisce che c'è qualcosa che non va, anzi il Melfi gioca come se nulla fosse successo. Che non fosse aria lo si capisce quando, alla mezz'ora, Mattera colpisce il palo. Tempo che Dermaku rischi l'autogol e si va negli spogliatoi sull'1-1. Ripresa che non poteva cominciare in modo più ingannevole: Mancosu la mette dentro per Idda che fa esplodere un destro micidiale che porta i falchetti in vantaggio. Ma quando la partita sembrava ritornata sui binari giusti la Casertana scompare dal campo. Da ora sarà solo Melfi o al massimo sterili tentativi, nulla più. Tempo otto minuti e il Melfi riacciuffa il pareggio: su corner il capitano Dermaku anticipa tutti e insacca. All'occasione di Murolo risponde Caturano, finchè, a dieci minuti dal termine, una Casertana proiettata in avanti viente punita da un Melfi ben messo in campo; Fella, con un bellissimo gol da posizione decentrata, manda all'inferno i tifosi rossoblù giunti al "Pinto". Sale in cattedra anche Perina che prima su Bianco e poi su Mancosu nel finale di gare compie due veri miracoli. Al triplice fischio era a tutti ben chiaro che, mai come quest'anno, il pesce d'aprile può corrispondere ad una dura e cruda realtà. Non bisogna essere disfattisti, per carità. Mai nello sport, come nella vita, perdere le speranze o fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Ma è certo che la classifica parla chiaro. Attendendo il Matera. Ma ora bisogna reagire, bisogna fare in modo da non buttare all'aria tutto ciò che di buono, anzi di ottimo, è stato fatto. Bisogna ritrovare quella brillantezza che aveva permesso alla squadra di acciuffare le prime posizioni, già dal prossimo impegno di Foggia. Cinque settimane di fuoco e di passione attendono la Casertana e i suoi tifosi da oggi al 10 maggio.
VINCENZO DI SIENA
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I falchetti
Pesce d’Aprile ? No, dura realtà
Casertana
IL PUNTO SULLA SERIE D
Per chi suona la Campana 13 ed ormai vinto meritatamente dall'Akragas di mister Feola. L'Agropoli si abbatte sul Tiger Brolo (4-0). Marcianise ormai in caduta libera perde in casa con il Rende (0-1) ormai lontana parente alla squadra che ci aveva abituato a vedere il direttore D'Anna. La Battipagliese batte una diretta concorrente alla salvezza ovvero il Noto (2- 0) e spera ancora in una salvezza diretta che dista solo quatto punti. Il Sorrento ancora una volta sconfitto in casa, vince il Neapolis (0-1) in un derby che rimanda i ragazzi di Moxedano nei play-off e nello sconforto i costieri del neo-presidente Damiano Genovese con Renato Cioffi che da le dimissioni dopo solo due gare in cui aveva raccolto un punto. La Frattese delle meraviglie viene travolta in Sicilia dalla Leonfortese (41), in un campionato così ricco di soddisfazioni ci può stare un piccolo incidente di percorso per i frattesi del tecnico Grimaldi e del direttore De Simone.
VINCENZO CELENTANO
Ristorante Stefano a Melito Via C. Colombo 12, 80017 Melito di Napoli
Il punto sulla serie D
Nel Girone H il campionato si è riaperto grazie alla vittoria del Potenza sul campo della Fidelis Andria e, insieme al Taranto, si riapre la caccia alla Lega Pro. Il Monopoli si abbatte come un ciclone contro la Cavese (4-1), gli uomini di Agovino ancora una volta a mani vuote lontani dal Lamberti, è proprio il caso di dire che il tifo cavese è il 12° uomo in campo. La Sarnese frena la sua imbattibilità che durava da gennaio sarnese, in casa perde contro un ottimo Taranto. Il derby tra Arzanese e Puteolana lo vincono i ragazzi del direttore De Mare, per la Puteolana si fa sempre più notte fonda e ancora una volta dimostra tutte le sue difficoltà realizzative, ottimi tre punti per l'Arzanese trascinati dal rientrante Baratto dopo due gare in panchina, in goal con Figliolia e Roghi. Il Pomigliano ritorna alla vittoria che mancava dal 22 febbraio contro il Grottaglie, fa suo il derby contro l'appagato Gelbison ed alla ripresa del campionato l'aspetta la sfida salvezza contro la Scafatese che con Marcucci batte il San Severo 2-1, Proprio Marcucci, vero trascinatore, stende un blasonato Francavilla solo nei tabellini, ma in campo non pervenuto, come dicevo la Scafatese del trascinatore Marcucci, in inferiorità numerica, 10 contro 11, recupera nei titoli di coda con un rigore da lui procuratosi e poi realizzato (in precedenza aveva mancato un altro rigore sempre da lui procurato), nel recupero serve un cioccolatino per Farriciello che mette in rete. Un elogio va ai volenterosi ragazzi di Scafati che non hanno mai mollato, ma Marcucci nella gara in questione chiamarlo eroico è riduttivo.Nel Girone I si scrive una pagina poco allegra in quello che doveva essere un big match tra Akagras e Torrecuso, è calato il sipario senza che la partita si disputasse. Dopo aver condotto un gran campionato i ragazzi di mister Dellisanti non si sono presentati in Sicilia e questo sicuramente non per volere del tecnico e di giocatori, arrivare secondi oppure terzi non è una vergogna. Una pagina triste in un girone dove già da tempo aveva mollato l'Orlandina che manda la Juniores in campo, campionato falsato secondo il mio parere
L’intervista
Ciao Isidoro, con il mercato di gennaio e quindi con il tuo arrivo, il San Giorgio ha cambiato faccia e adesso sogna la salvezza diretta. Cosa ne pensi ? "Con l'arrivo di calciatori importanti come Caccia, Loasses, Velotti, Alyev e con i calciatori che già erano in gruppo (Martucci, Scognamiglio, Pascucci, Mosca, ecc.) si è creata la giusta sintonia e si è formato un gruppo fantastico che non ha mai mollato. Ma ci tengo a fare un plauso agli Under come Rigotti, Viscovo, Pane, Di Tommaso, Migliaccio, Romano che hanno dimostrato di valere tanto e di aspirare a categorie superiori. Invito gli addetti ai lavori a seguirli attentamente perché meritano". Con due partite alla fine del campionato, il San Giorgio può aspirare alla salvezza senza passare dai play-out, secondo te come finirà ? "Non sono un mago ma posso certamente dire che daremo l'anima per salvarci evitando i playout, il destino dipende solo da noi". Quando hai accettato l'offerta del presidente Arpaia, ti aspettavi di arrivare a questo punto con il San Giorgio quasi salvo ? "La situazione era drammatica ma ho accettato la sfida con coraggio. La squadra aveva solo 4 punti e ora siamo padroni del nostro destino". In campo sei un gladiatore e combatti per la maglia, in futuro vorresti ancora vestire la maglia del San Giorgio ? "Quest'anno ho dovuto lottare tanto ricoprendo un ruolo del centrocampo che non è
proprio il mio preferito ma credo che ho fatto una grande stagione, grazie anche ai consigli e la fiducia del mister. Il mio futuro è vincere le prossime due gare ma non posso negare che a San Giorgio sto come a casa e mi farebbe piacere restarci".
Vincezo Celentano
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L’intervista
Izzo: “Daremo l’anima per salvarci”
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