Footballweb...Giornale numero 48

Page 1

L’ombra d’oro del Vesuvio Avellino e Salernitana quattro punti in due

La Casertana delle meraviglie

Numero 48 del 26 Gennaio 2016

Diretto da Marcello Curzio


Footballweb

- settimanale online -

Marcello Curzio Michele Pisani Vincenzo Di Siena Gianni Pagnozzi Vincenzo Celentano Valerio Lauri Stefano Sica Italo Borriello Raffaele Cioffi Mariano Messinese Maurizio Longhi Mauro Savini Luca Bosio Isidoro Niola Gianluca Russo Pasquale Casale Angelo Bosio Mario Fantaccione www.footballweb.it - il calcio in rete - Supplemento web di NF registrazione al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Numero 323 del 2 Marzo 1985Direttore Responsabile Marcello Curzio

Numero 48 del 26 Gennaio 2016

Redazione www.footballweb.it


800.000 volte grazie

il tempo sia galantuomo ed alla fine chi non merita dovra’ sparire dal mondo dell’editoria. E’ il nostro augurio, spero sia anche il vostro. Il Napoli e’ la squadra piu’ forte, non lo diciamo noi ma i numeri. Gli azzurri giocano il miglior calcio, solo la Juventus segue a ruota mentre le altre sono di una spanna al di sotto. Che sia la volta buona ? Lo scudetto all’ombra del Vesuvio, un vanto per la citta’ e non il solito titolo che ne denigra una intera popolazione senza fare le dovute, quanto necessarie, differenziazioni. In serie B l’Avellino pareggia a Modena e continua la sua corsa ai play off. La Salernitana, rivoltata come un guanto nel mercato di riparazione, torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi ovvero battendo il Brescia per tre reti a zero. Torna l’entusiasmo tra i supporters granata che non considerano la salvezza una chimera. Vedremo, anzi ce lo auguriamo. In Lega Pro continua la corsa della Casertana che vince a Melfi e tiene a distanza Foggia, Benevento e Lecce, porprio con i pugliesi se la vedranno domenica, un risultato favorevole permetterebbe alla compagine di mister Romaniello di continuare a sognare un tritorno, tanto atteso, in cadetteria

L’EDITORIALE

A piccoli passi, come si deve, verso sempre piu’ traguardi ambiziosi. Siamo giunti a ottocentomila visitatori in poco piu’ di un anno. L’obiettivo, raggiungibile grazie al vosto affetto, è quello di arrivare ad un milione all’anno. Un sito, il notro, capace di raccogliere un gruppo davvero eterogeneo con la presenza di giornalisti, di ex calciatori, uomini di spettacolo ed uno stilista. Tutti assieme, appassionatamente, in nome e per conto della passioen che ci contraddistingue. Cerchiamo di non essere di parte, diciamo, anzi scriviamo, quello che vediamo e lo facciamo appendendo al chiodo la sciarpa da ultras. Chi ci legge apprezza la nostra onestà, il tentativo di essere distanti da polemiche stucchevoli e soprattutto di non prendere posizione per questioni geografiche. Il calcio, pulito da interessi personali, esiste e noi cerchiamo di prendere spunto dai grandi cronisti che scrivono quello che vedono e non quello che fa piacere ai tifosi. Di editori interessati che calpestavano i diritti piu’ elementari di questo difficile mestiere ne abbiamo conosciuti, l’importante e’ evitarli e stare alla larga il piu’ possibile, crediamo che


MAURIZIO LONGHI

Il Napoli resiste in vetta, la Juve insegue Lasagna indigesta per l'Inter

Per il momento è una lotta tra Napoli e Juventus per il trono del campionato ma sicuramente non è un discorso che riguarda solo loro due. Eppure, ad inizio anno, gli azzurri sembravano ancora acerbi per il primo posto avendo cambiato tanto con l'insediamento di Sarri in panchina, che ad Empoli aveva vissuto il suo primo campionato in massima serie, mentre molti davano la Vecchia Signora ormai sazia dopo quattro scudetti consecutivi. Tra l'altro, l'inizio di campionato stava confermando tutto ciò: il Napoli non aveva equilibrio, perdeva punti e subiva tanti gol, la Juve non indovinava una partita ed era diventata docile anche nel proprio stadio. E mentre il Napoli, pian piano, iniziava a risalire, per la Juve sembrava ancora notte fonda. Dopo mesi, gli uomini di Sarri hanno conquistato addirittura la leadership del campionato, mentre la Juve è lì sotto, con soli due punti in meno, dopo l'impressionante score di undici vittorie consecutive. A volte, non è importante quando trovi la quadratura del cerchio ma avere la capacità di trovarla. Nell'ultimo turno, il Napoli si è imposto al Ferraris contro la Sampdoria, in una sfida piena di emozioni. Sul doppio vantaggio firmato da Higuain e Insigne, i blucerchiati sembravano frastornati prima di rientrare in partita a fine primo tempo con Correa. Rimasti in dieci e incassato il tris di Hamsik, sono stati tenuti ancora in partita da Eder prima che Mertens chiudesse i giochi. È un Napoli atomico in attacco, mentre non è stato sempre impeccabile in fase difensiva e questo è un aspetto su cui bi-

sogna focalizzarsi viste le ombre degli ultimi anni. La Juve, invece, ha prevalso di misura contro la Roma di Spalletti. Non è stata una gara spettacolare, i giallorossi hanno badato soprattutto a non prenderle, cercando di chiudere tutti i varchi ai bianconeri.

www.footballweb.it


I quali bianconeri, magari sono meno feroci rispetto agli ultimi anni, ma di contro sanno aspettare il momento giusto per colpire e in difesa i meccanismi sono ritornati perfetti. Poi con un Dybala così, suo il gol che ha steso i capitolini, niente è precluso. Beffa atroce per l'Inter che, in vantaggio contro il Carpi grazie a Palacio, sembrava in pieno controllo della partita prima che Lasagna, nel recupero, gelasse San Siro. Succede questo quando non si riescono a chiudere le partite, sta di fatto che serpeggia un po' di malumore in casa nerazzurra per aver sprecato altri punti in casa e, peraltro, ancora negli ultimi minuti. Chirurgica la Fiorentina contro il Torino, con un due a zero secco, i viola si sono imposti sul Torino grazie alle reti di Ilicic (al suo decimo centro in campionato) e Gonzalo Rodriguez. Inter e Fiorentina sono appaiate al terzo posto con 41 punti, sei in meno alla capolista Napoli, mentre più dietro, a quota 35, c'è questa Roma che è la vera delusione del campionato ma che è molto attiva sul mercato. Il

Milan non è riuscito a sbancare Empoli, ci ha provato ma i toscani sapevano sempre rispondere. A Bacca ha risposto Zielinski, mentre Maccarone a Bonaventura per un 2-2 finale che ha premiato soprattutto la tenacia dei padroni di casa visto che la truppa di Mihajilovic avrebbe voluto l'intera posta in palio. Dopo essere passata in svantaggio dopo cinque minuti per il gol di Cesar, la Lazio ha travolto il Chievo con un poker firmato da Candreva, doppietta per lui, e due giovani tra i più interessanti come Cataldi e Keita. Un altro poker è stato quello con cui il Palermo ha liquidato l'Udinese, due squadre che avevano immaginato un campionato più tranquillo, mentre quella che continua a risalire è il Bologna, aggiudicatasi anche il derby emiliano con il Sassuolo. Dopo il pareggio in casa della Roma, l'Hellas Verona ha conquistato un altro punto contro il Genoa, altra squadra alla ricerca di una boccata d'ossigeno, si sono spartite la posta Frosinone e Atalanta con un risultato ad occhiali.

Foto Renato Epifano Vico Rose Melito di Napoli www.footballweb.it


L’evasione questa sconosciuta

GIANNI PAGNOZZI

L’ennesima bufera giudiziaria si è abbattuta sul calcio italiano, l’ennesimo scandalo che terrà impegnati milioni di tifosi in discussioni il più delle volte poco inerenti alla questione e certamente di difficile comprensione per la maggior parte di essi dal momento che l’ipotesi di reato nell’inchiesta partita dai PM della Procura di Napoli, Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, è evasione fiscale e false fatturazioni. Sul piano mediatico l’aspetto singolare della vicenda è data dal fatto che si forniscono i nomi dei soggetti coinvolti, Galliani, De Laurentiis, Lotito, Blanc, e non quello delle società per cui gli stessi hanno operato. Sarebbe stato più giusto e onesto da parte degli organi di informazione, fare i nomi delle società coinvolte dal momento che se si è prodotta un irregolarità in ambito fiscale e il soggetto perseguibile nella fattispecie è sempre la società. Forse a qualcuno avrebbe dato fastidio leggere che Milan Juve Napoli e Lazio sono indagate per evasione fiscale e allora meglio fare i nomi di chi nel 2012 ha sottoscritto quei contratti e meglio ancora se oggi non occupa più alcuna carica dirigenziale all’interno del consiglio di amministrazione. Sono piccole sfumature queste, che aiutano a comprendere il livello di coinvolgimento dell’informazione cosiddetta libera ed indipendente (era una battuta) nel riportare vicende che in un modo o nell’altro riscuotono interesse collettivo. Il danno di immagine per il momento dovranno sobbarcarselo i vari Galliani, De Laurentiis, Lotito e il povero per cosi dire Blanc.

Il Pagnozzi pensiero

NAPOLI

Certamente nel caso in oggetto l’evasione fiscale è dimostrabile qualora esistano fatture false, e francamente resto perplesso ad immaginarmi uno di questi soggetti che si adoperi a ricevere e pagare una fattura falsa. Piuttosto il nocciolo della vicenda pare essere l’attribuzione del compenso al procuratore del calciatore ritenuto alto dal fisco italiano e quindi ritenuto da quest’ultimo un operazione per far transitare i guadagni del calciatore al procuratore e quindi sottrarli al prelievo fiscale italiano, cosa questa già un tantinello più complicata da dimostrare. Ad ogni buon conto sarebbe auspicabile che questa puntigliosità in materia, il fisco italiano la pretendesse anche quando i soggetti interessati sono delle multinazionali che operano sul nostro territorio e generano proventi miliardari che puntualmente vengono presentati in dichiarazioni dei redditi in contesti extranazionali o addirittura in molti casi nei cosiddetti paradisi fiscali, approfittando di regimi di tassazione con aliquote estremamente più basse di quelle in vigore in Italia. Per quello che mi riguarda preferirei che il fisco si adoperasse in maniera efficace per recuperare quella montagna di soldi che società come Apple, Google, Amazon, Facebook, Twitter, Microsoft eludono ogni anno allo Stato Italiano, piuttosto che correre dietro agli spiccioli dei procuratori di Lavezzi e Paletta, ma senz’altro questa non sarebbe una notizia da prima pagina per il tifoso elettore.

www.footballweb.it


E sono undici. Undicesima vittoria consecutiva per la Juve che allo Stadium batte la Roma e continua a rimanere nella scia del Napoli, a sole due lunghezze dai partenopei che hanno vinto a Marassi contro la Samp. Una vittoria di misura, 1-0 che porta la firma di Paulo Dybala sempre più il leader ed il valore aggiunto di questa squadra che sta viaggiando a ritmi impressionanti. Roma ricacciata a -10, l’Inter e la Fiorentina a -4. Risultati impensabili fino a tre mesi fa quando prima della partita di Reggio Emilia con il Sassuolo i bianconeri occupavano il quattordicesimo posto in classifica. La Juve ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi, ha tirato fuori uno spirito e una voglia di vincere simili a quella degli anni scorsi e attorno alla vecchia guardia (parliamo di Buffon, Marchisio, Bonucci e Chiellini) e ai giovani (ci riferiamo a Dybala, Pogba, Morata) ha costruito un gruppo di acciaio semplicemente inossidabile. La vittoria ottenuta contro la Roma del nuovo corso di Luciano Spalletti va ben al di là del risultato. E’ il frutto di una caparbietà e di uno spirito combattivo ben sintetizzato dal motto “fino alla fine” che simboleggia i valori sportivi e non di questa squadra e di questa società. Ha sofferto la Juve ma non perché la Roma abbia creato occasioni da gol (alla fine Buffon è rimasto totalmente inoperoso) ma perché il bunker creato da Spalletti che ha schierato a Torino una formazione imbottita di centrocampisti, ha praticamente bloccato tutte le iniziative juventine. E così la gara poteva essere risolta solo da un colpo di genio ed il genio si chiama Paulo Dybala, al suo dodicesimo gol in campionato. Allegri ha schierato il solito 3-5-2 con tutti i titolarissimi mentre la Roma giocava a specchio almeno fino alla metà campo, con il solo Dzeko di punta apparso abbandonato a se stesso e mai pericoloso. Gli stessi Pjanic e Salah sono risultati evanescenti mentre De Rossi, nervosissimo e ammonito nei primissimi minuti di gara, non sembra aver interpretato al meglio i nuovi compiti affidatigli dal mister di Certaldo. Dicevamo di una partita bloccata che però la Juve aveva cercato di sbloccarla con le iniziative di Dybala e Pogba apparsi subito in vena.

Foro Bianconero

ISIDORO NIOLA

Undicesimo sigillo consecutivo Juventus

L’argentino impegnava Scezny su punizione mentre il francese offriva ad Evra un buon pallone che però il terzino calciava a lato. Nella ripresa il clichet della partita non cambiava e così Allegri decideva di inserire Cuadrado al posto di Lichtsteiner attorno al ventesimo. Il colombiano diventava una spina nel fianco per Digne e con le sue accelerazioni mandava in crisi il settore sinistro della difesa giallorossa. La Juve sfiorava il vantaggio con Evra, servito magnificamente da una invenzione sull’asse Pogba-Mandzukic ma il tiro del terzino veniva respinto con la pancia da Sczezny. Al minuto 32 della ripresa la Juve passava: lancio filtrante di Pogba per Dybala che entrava in area e con un tocco di interno sinistro angolatissimo batteva Sczezny. Spalletti a questo punto toglieva Florenzi ed inseriva il giovanissimo Sedik nel tentativo di sfruttare le palle aeree mentre Allegri sostituiva Dybala per Morata. La partita praticamente finiva così con la Roma che inutilmente ma senza costrutto cercava il pareggio. Al triplice fischio finale di Banti i bianconeri potevano esultare consapevoli di aver vinto una partita di fondamentale importanza per il prosieguo del campionato e per la rincorsa al vertice della classifica. Adesso appuntamento a mercoledì prossimo per la prima semifinale di Coppa Italia: allo Stadium e’ di scena l’Inter.

www.footballweb.it


Venerdi 29 Gennaio ore 19.30 su TvCampane1 645 del digitale terrestre


VIOLA ROCK: Starman(s)

ENZO PAUDICE

Sta per finire un mese abbastanza duro, non c’è che dire. Da un lato la scomparsa di David Bowie (scusate il ritardo ma è il primo articolo dopo la morte del Duca Bianco) dall’altro l’addio (o forse l’arrivederci) di Pepito Rossi. Due uomini stelle (starman), secondo l’asserzione data dallo stesso Bowie a sè stesso, forse in quello che si può definire il suo album più bello, ovvero The rise and the fall of ziggy stardust and the spiders from mars. Su Bowie c’è poco d’aggiungere, a proposito di Pepito il discorso è invece differente. Perché forse non tutti definirebbero Pepito Rossi una stelle del calcio, sebbene molti non possano obiettare il fatto che ciò sia dipeso dai suoi infortuni che da una mancanza di talento. Ma poco importa, perché per ogni tifoso della Fiorentina Pepito, lo è e lo sarà sempre a pieno titolo. Vi è entrato di diritto qualche anno fa, precisamente il 20 ottobre 2013, quando segno una splendida tripletta alla mai amata Juve. A rincuorarci di queste due perdite, c’è stata fortunatamente la vittoria della Viola sul Toro, in una partita, per essere sinceri, a tratti alquanto noiosa. Passata in vantaggio con (il solito) Ilicic, sem-

L’angolo viola

Fiorentina

pre più leader della squadra, la Fiorentina si è limitata a controllare il Torino, che di fatto si è reso una sola volta pericoloso. Non si vuole togliere del merito alla Viola, sia inteso, anzi ciò ci permette di rimarcare che la squadra di Sousa ha dimostrato un ulteriore miglioramento. Abbiamo infatti come la sensazione che la viola abbia maturato un fare cinico, che le permette di portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo. Elemento importante per chi aspira in alto. Di fatto, dopo una partita a controllare l’avversario, alla prima occasione buona (un calcio d’angolo), il secondo Gonzalo più prolifico della serie A chiude la gara con un bellissimo colpo di testa. Tre punti d’oro, dopo due giornate a secco, che da un lato danno morale, dall’altro invece permettono di acciuffare (o meglio riacciuffare) l’Inter al terzo posto, fermata in casa dal Carpi. La Fiorentina resta quindi a pieno titolo nella corsa per un posto Champions’ (per lo scudetto è certamente più dura). Una Champions’ tuttavia da conquistare senza più Pepito, ma a cui, nonostante ciò, vorremo sempre bene e sosterremo sempre. E pertanto se lasciate passare il paragone Bowie-Pepito, ci passerete anche la dedica a Pepito di una delle ultime frase di quello straordinario album, ovvero quando il Duca Bianco grida con tutta la sua meravigliosa voce: “Oh no love! you’re not alone.” Stay Rock and Forza Viola

www.footballweb.it


Mancini non sa più’ vincere

MAURO SAVINI

Dopo la Lazio, il Sassuolo e l’Atalanta, anche domenica, in casa contro il Carpi, l’Inter spreca, lasciando punti negli ultimi minuti. Dopo un inizio incerto, dove l’inter lascia una sola occasione al Carpi, i nerazzurri prendono in mano le redini dell’incontro. Ci sono regole non scritte nel calcio ed una di questa, è “Chi troppo spreca nulla ottiene”, così dopo essere andata in vantaggio con Palacio e aver successivamente esaltato le doti di Belec, scuola Inter, al minuto 92 in contropiede patisce il pareggio del Carpi. L’Inter si schiera con un 4-4-2 , con Palcio ed Icardi schierati in contemporanea con l’Ljajic che gira sugli esterni, dopo il vantaggio Mister Mancini la rimodula, passando a tre dietro con l’ innesto di Miranda al centro della difesa. l nerazzurri rimangono in controllo della partita, ma come la storia ci insegna, se gli incontri non si chiudono, a volte, anzi, spesso per i nerazzurri quest’anno, si patisce la beffa finale. Mancini spinto dai prossimi impegni cambia parecchio, Montoya sulla destra non è all’altezza, evidenziando i propri limiti difensivi, Filipe Melo al rientro, esegue con Brozovic e Perisic il compitino, niente di più, mentre Icardi non riesce mai a duettare con Palacio, che corre sempre e tanto, sopra le righe Ljaljic, unico punto fisso dell’attacco nerazzurro. A differenza degli anni passati l’Inter stenta con le piccole, dove la-

Pensiero nerazzurro

Inter

scia punti e orgoglio. Da qui in avanti, si aprono delle settimane terribili per l’Inter. Il 27 Gennaio a Torino contro la Juventus per la Coppa Italia, Domenica 31 gennaio in campionato contro il Milan, in un derby che promette scintille, Mercoledì 03 Febbraio contro il Chievo, a Milano, per la 23 giornata e di nuovo Domenica 07 Febbraio, a Verona, quindi c’è poco tempo per rimpiangere i punti persi, perché si rigioca subito e tanto. Nessuna rassegnazione così come non c’era esaltazione, ma tanto lavoro ancora da fare, E’ presto per fare i conti, mancano tutti gli scontri diretti. Lavorare e lavorare senza pressione per raggiungere l’obiettivo minimo ovvero la qualificazione in Champions League. Avanti Inter…

www.footballweb.it


Raggiunti due volte dall’Empoli

VALERIO LAURI

U n ’o c c a s i o n e persa. Dopo la bella vittoria di San Siro con la Fiorentina, i tre punti ad Empoli sarebbero stati la maniera migliore di avvicinarsi ad una settimana cruciale. Il Milan ha provato ad avere la meglio sui toscani, capitalizzando al meglio i pochi spazi concessi dagli avversari, ma la squadra di Giampaolo ha punito i rossoneri su due incertezze difensive evitabili. Martedì, la semifinale d’andata di Coppa Italia con l’Alessandria (all’Olimpico di Torino) e poi domenica il derby, per cercare di raddrizzare un’annata caratterizzata, finora, dalle montagne russe dell’incertezza. LA CRONACA – Mihajlovic sceglie di dare fiducia allo stesso undici che ha battuto la Fiorentina, Giampaolo affida la difesa agli uomini-mercato Barba e Tonelli. Nelle battute iniziali non accade nulla per quasi 8 minuti, poi il Milan, all’improvviso, passa in vantaggio. Antonelli lancia Bacca in verticale (colombiano in sospetta posizione di offside), l’attaccante protegge la palla dal ritorno di Barba e trafigge Skorupski con un colpo preciso. La squadra di Mihajlovic, a questo punto, lascia l’impostazione all’Empoli e prova a pungere sulle ripartenze. Le offensive toscane si limitano ad un tiro da fuori di Zielinski al 18′, che non trova la mira. Al 25′, il Milan si riaffaccia dalle parti di Skorupski: combinazione Bertolacci–Bonaventura, ma il tiro mancino dell’ex Atalanta è troppo debole per impen-

L’angolo del diavolo

Milan

sierire il portiere polacco. I padroni di casa fanno le prove generali del pareggio al 29′: punizione dalla sinistra e Maccarone incorna in rete, ma il gol viene annullato per il fuorigioco di Big Mac. Passano solo tre minuti e l’Empoli si riporta sul pari: azione tutta in verticale che coglie impreparata la difesa milanista, Saponara allarga per Zielinski che trafigge Donnarumma tra le gambe. Portiere rossonero non esente da colpe nella circostanza, ma ingenua tutta la difesa nel concedere una prateria in contropiede. A questo punto, la partita sale di tono e di ritmo, eppure le occasioni latitano, perchè le squadre tendono a chiudersi bene. Per vedere un’occasione da gol, bisogna arrivare al 43′, quando Antonelli si sovrappone a Bonaventura, sulla sua fascia di competenza, e crossa basso e teso, ma Niang, ben appostato, non riesce a rendersi pericoloso e l’azione sfuma. E’ l’azione che di fatto conclude la prima frazione.Nella ripresa, Alex rimane negli spogliatoi per un problema fisico, al suo posto entra Zapata. Il Milan rientra col piglio giusto e, così come nel primo tempo, torna in vantaggio dopo pochi minuti. Azione ficcante e caparbia tra Bacca e Niang al limite dell’area, il disimpegno di Tonelli finisce sul volto del francese che serve involontariamente Bonaventura, l’ex Atalanta è freddissimo e capitalizza l’occasione. Quinta rete in questo campionato per Bonaventura. Pochi minuti dopo, l’autore del gol è protagonista di un episodio dubbio in area empolese.

www.footballweb.it


Milan

Milan si gioca anche la carta Boateng (al posto di Honda), ma il risultato non cambia più. Anzi, nei secondi finali, i rossoneri rischiano la beffa su un cross dalla destra, con un tocco di Zapata, che per poco non fa secco Donnarumma. Mihajlovic, a fine gara, tornerà sull’episodio del mani in area di Mario Rui che, a suo dire, ha condizionato l’esito della gara. In realtà, al Castellani, le squadre si sono equivalse, tanto nel punteggio, quanto nel gioco. D’altronde, è ormai da inizio anno che il Milan è un cantiere in divenire, tra incertezze societarie, gioco altalenante e mercato discutibile. Con i mezzi a disposizione, il tecnico serbo sta facendo il possibile, ma non è detto che basti. L’Empoli di Giampaolo

della porta difesa da Donnarumma. Mihajlovic prova a dare pericolosità all’attacco rossonero, inserendo Balotelli per Niang, ma il risultato è tutto in una punizione centrale bloccata da Skorupski e un cartellino giallo ingenuo. Il tecnico serbo del

conferma le buone cose fatte vedere finora, rialzandosi dopo le botte subite, non perdendo mai la bussola e poggiandosi all’estro dell’ex avvelenato Saponara. Il Milan poteva vincerla, ma anche perderla. Nel dubbio, ha scelto di pareggiarla.

L’angolo del diavolo

Su un cross di Bonaventura, infatti, Mario Rui si oppone con il braccio largo. La distanza è ravvicinata, ma la dinamica del braccio è anomala e sarà dura per i moviolisti non dare ragione alle proteste di Mihajlovic. Fatto sta che per Russo di Nola e per l’addizionale di porta non c’è nulla. Di lì a poco (al 61′, per la precisione), l’Empoli pareggia. Uno schema su calcio piazzato dei toscani porta al tiro Pucciarelli, Donnarumma respinge così così e Maccarone realizza il gol del pari con un tap-in ravvicinato. L’Empoli prende coraggio e prova ad usufruire del contraccolpo psicologico subito dai rossoneri. Al 77′ Zielinski, su invito di Saponara, fa tremare i tifosi rossoneri con una botta di sinistro da fuori che, per poco, non inquadra lo specchio

www.footballweb.it


'Dybala coi Lupi', il 'Napolifunzionale' e 'Masaccio' Ilicic VOTO 0 - a Daniele DE ROSSI. Capitan Futuro sceglie di apostrofare Mandzukic con insulti razzisti che le telecamere non si fanno sfuggire. L'episodio di cui si rende protagonista riempirà le pagine dei giornali per tutta la settimana. CAPI-

Il diploma di Lauri

VALERIO LAURI

Il diploma di Lauri

costruita sulla forza fisica e sul cinismo, non può permettersi certi errori. Le responsabilità non sono solo sue, ma l'attaccante argentino sbaglia un gol praticamente fatto e finisce sul banco degli imputati. SOTTO ACCUSA

VOTO 6 – a MACCARONE e LASAGNA. Tempi duri per chi vuole dimagrire. I carboidrati non possono mancare nella dieta italiana. Loro lo fanno notare alle miTAN FRACASSO lanesi, segnando le reti del pareggio. E disturbando la VOTO 1 - a Edgar BARRETO. Affrontare il Napoli, di digestione del 21° turno. IPERCALORICI questi tempi, non è mai facile. Ma il centrocampista della Samp è un vero valore aggiunto... per i parteno- VOTO 7 - a Stefano PIOLI e Roberto DONADONI. L'alpei. Indirizza la partita, qualora ce ne fosse bisogno. lenatore biancoceleste, col lavoro silenzioso, ha riportato i suoi a -4 dall'Europa, con 12 punti nelle ultime ASSISTMAN 6 gare. Quello rossoblu ha trasformato la squadra felVOTO 2 - a Mario BALOTELLI. Al rientro dall'infortunio, sinea, riportando Giaccherini in odore di nazionale e dopo aver decantato il suo ritorno ai giornali, regala il Bologna in posizioni più consone agli investimenti una mezz'ora di rara indolenza e inconsistenza. Si fatti. PROFESSIONISTI prende il solito giallo evitabile e sbaglia un gol fatto, ma il magnanimo guardalinee lo scagiona con un fuo- VOTO 8 - a JOSIP ILICIC. Il rinascimento fiorentino passa dai...suoi piedi. Pennella la punizione del vanrigioco inventato. IRRECUPERABILE taggio e dipinge con dovizia le trame offensive viola. VOTO 3 -all'UDINESE di Colantuono. E sono tre. Tre Ne viene fuori la tredicesima opera d'arte di Paulo sconfitte di fila per i friulani che li portano a soli sei Sousa e l'aggancio all'Inter. MASACCIO punti dalla zona pericolo. Contro il Palermo, altre 4 reti subite, come contro la Juve. C'è qualcosa che non VOTO 9 - al NAPOLI di Sarri. Messe alle spalle le polequadra e l'ammiraglio Colantuono deve correggere i miche infrasettimanali, arriva la quinta vittoria consecutiva. Higuain-dipendenti? Macchè, oltre problemi quanto prima. FUORI ROTTA all'argentino, altri 3 marcatori diversi. NAPOLIFUNZIOVOTO 4 - al declino delle GENOVESI. Il Grifone non rie- NALE sce a dare il colpo di grazia alla condannata Verona. La Samp si fa del male da sola, contro il già fortissimo VOTO 10 - a Paulo DYBALA. Ogni suo controllo di palla Napoli. La linea di galleggiamento è ora di 5 punti, ma è un boato di meraviglia. Pare sia nato con la palla inocchio a non commettere ulteriori passi falsi. DERIVA collata al piede e, quando decide di disfarsene, regala tocchi di classe. Come quello di ieri, decisivo. DYBALA VOTO 5 – a Mauro ICARDI. Una squadra come l'Inter, COI LUPI

Foto Renato Epifano Vico Rose Melito di Napoli www.footballweb.it


La difesa sbaglia, l’at acco no: il Napoli sbanca Marassi

GIANLUCA RUSSO

La capolista non sbaglia. Soffre, ha due pericolosi cali di tensione ma, grazie soprattutto alla sua forza in attacco, la squadra azzurra, oggi in elegante completo rosso, sbanca meritatamente il Ferraris. Higuaìn è letale in occasione dello 0 a 1 ma ha sbagliato due occasioni altrettanto facili. Non c’è problema, però, se Hamsik, solita grande prestazione a centrocampo, e Mertens indovinano due spettacolari colpi da biliardo che affossano la Samp, che ha tentato due volte la rimonta: con Correa sullo 0-2 e con Eder sull’1 a 3. Ambasce difensive a parte, vittoria meritata quella del Napoli, che tiene il campo con piglio autoritario ed allunga sull’Inter, frenata inaspettata-

L’INVIATO AZZURRO

NAPOLI

mente dal Carpi. Gara non facilissima per il direttore di gara, Orsato di Schio: c’erano sia il rigore per il Napoli in occasione dello 02 (Barreto, che aveva già mandato in gol Higuaìn con un retropassaggio errato, atterra Albiol), che l’espulsione di Cassani, netto il secondo giallo al difensore per fallo su Insigne. Qualche dubbio su un contropiede del Napoli fermato per fuorigioco e per un contatto Zukanovic-Higuaìn. In attesa della partitissima tra Juventus e Roma, il Napoli resta lì, solo al comando. Le speranze di scudetto diverrebbero più concrete, probabilmente, con acquisti di spessore dal mercato di gennaio. Invece De Laurentiis ha preferito proseguire con la linea giovane. E’arrivato Alberto Grassi, bresciano, classe ’95, centrocampista dell’Atalanta, arriverà, forse, Barba, classe ’93, difensore dell’Empoli

www.footballweb.it


Caro Mancini non si puo’ sempre vincere La rasoiata di Mariano Messinese

Vabbè, basta parlare di questa polemica stucchevole. Torniamo al calcio giocato: il Napoli travolge la Samp a domicilio e conquista la sesta vittoria consecutiva. Nel pre-partita Aurelione De Laurentiis aveva annunciato:” Abbiamo acquistato un grande giocatore. Presto saprete chi”. Dopo 20′ tutti avevano capito che era Barreto. Comunque in una difesa di polli come quella blucerchiata, i piccioni del Marassi non hanno certo sfigurato. Pensate che per proteggerli si sono mossi anche i volontari del WWF. Temevano che Cassano se li cucinasse all’arrosto. Per il resto nulla di nuovo. Come ha detto il mio amico Valerio, il Milan s’è fermato a Empoli. E Boateng è tornato a bombarsi la Satta. Dopo aver inchiappettato la Fiorentina

per bene. Certo che il Dio del calcio è una persona molto democratica. Pensate che a Ilicic ha dato il destro solo per scendere dal tram. E il sinistro per segnare delle punizioni stupende. Invece a Padoin ha regalato zero presenze e millemila trofei. La Juve intanto non molla: 11ma vittoria consecutiva contro una Roma imbarazzante. Zero tiri in porta, mai pericolosa. Il mio amico Paolino non ha dubbi:”E’ chiaro, hanno giocato contro Spalletti. E’ tutta una congiura per cacciarlo. Vogliono Nedo Sonetti, lo special one di Piombino in panchina”.

Il signor Doppia G è tornato a lavoro. Non voleva, eh! Prima s’è dato malato. Poi s’è messo in aspettativa. Infine ha ceduto. Comunque mi ha chiamato per tessere le lodi del sistema lavorativo indiano:”Altro che Italia! Qui c’è una serietà incredibile. In Italia gli impiegati vanno a timbrare in mutande a notte fonda. In India è impossibile! Timbriamo in giacca e cravatta. E poi sotto abbiamo le mutande. Tipo Pierluigi Pardo ai mondiali brasileiri. Che cultura!”

L’Avellino interrompe la striscia di vittorie consecutive, ma allunga la serie positiva pareggiando al 90′ contro il Modena. Io e il buon Stefano Sica l’abbiamo seguita insieme con Michelone Pisani collegato via Skype. A 1′ dalla fine il nostro direttore ci ha detto:”Ragazzi, questa partita la meritano loro. E’ giusto così. Rendiamo onore ai nostri avversari. Noi siamo calati e loro hanno legittimato, ed è giust…” Non ha fatto in tempo a finire la frase che il belga-congolese ha pareggiato e Michelone non ci ha visto più” Tièèèè. modenesi lo avete preso nel MOKULU”. Con tanto di gestaccio. Vabbè, che mondo sarebbe senza il nostro Pisanone? Sicuramente più pacato, ma anche più noioso.

www.footballweb.it

La rasoiata di Mariano Messinese

Che settimana terribile per Mancini! Prima le offese di Sarri e poi il pareggio all’ultimo minuto contro il Carpi ridotto in 10. Partiamo dal primo punto: l’allenatore del Napoli gli ha dato del finocchio nei minuti conclusivi del match di Coppa Italia. Apriti cielo! L’Italia s’è divisa come ai tempi di Coppi e Bartali. O delle elezioni del ’48. Il povero Mancini è stato sommerso da ironie e accuse gratuite. Qualcuno ha tirato in ballo la storia che “mister bei capelli” dovrebbe pagare 40000 euro alla ex moglie. Ma allora, caro Robertino, non era meglio essere finocchio sul serio? E veniamo al punto numero due. Il nostro eroe aveva detto:”Basta. Non si può sempre vincere 1-0″. Aveva ragione. Infatti oggi è finita 1-1. Ah, mia madre ha letto il titolo sul televideo (tranquilli, comunque usa anche lo smartphone)”Lasagna beffa….” e ha pensato che i Nas avessero scoperto delle confezioni di pasta al forno al cinese. Ti voglio bene, mamma!


Non vorremmo trovarci nei panni del ri-nuovo allenatore della Roma, mister Luciano Spalletti. La sua squadra è uscita dallo Juventus Stadium con una sconfitta e con zero tiri nello specchio della porta. Zero. È questo il dato preoccupante, la notizia della sfida contro la Juventus di Allegri. Il resto è aria, al massimo rumore di sottofondo. C’è ancora tanto da lavorare, e questo si sapeva. Si sperava però che il cambio tecnico riuscisse a destare almeno dal torpore, se non dal sonno profondo, alcuni elementi. Insomma, nessuno si aspettava una squadra rivoluzionata e con delle idee brillanti, ma come minimo sarebbe stato lecito vedere undici uomini che cacciassero gli attributi in campo. Invece niente. Difesa a oltranza e lanci in avanti per un Dzeko isolato e imbrigliato nella morsa Chiellini-Barzagli. Praticamente un topolino nella lettiera di un gatto. L’assetto tattico è cambiato, certo. Se dovesse essere promosso a modulo definitivo, difesa a tre con De Rossi che torna a ricoprire il ruolo di centrale difensivo, posto nel quale si è sempre adattato egregiamente, ma che non riesce a valorizzarne le caratteristiche. Danielino è un centrocampista. Punto. Manolas è stato spostato sul centro destra, e meno male che Kostas c’è. Rudiger è stato posizionato sulla sinistra, ma continuiamo a ritenere che il suo ruolo ideale sia quello a bordo campo. L’indolente bosniaco è stato messo a fare la mezz’ala, con compiti sia di impostazione che di copertura. Un paio di telecronisti Sky hanno avuto il barbaro coraggio di dire che ha giocato pure una buona partita. Questa rubrica, sforzandosi, al massimo si è ricordata di un calcio di punizione che stava per andare in porta, ma che alla fine un giocatore della Juve è riuscito fortunosamente a deviare. Sotto il calcio piazzato, niente. I ruoli che hanno suscitato maggiori perples-

Il romanista

ANGELO BOSIO

“A Roma, manco ‘n tiro ‘n porta”

Roma

sità, però, sono stati quelli di Radja Nainggolan e Mohamed Salah. Il belga è stato visto da Spalletti come trequartista nelle ultime due uscite della squadra giallorossa. Lo stesso tecnico toscano, infatti, ha dichiarato che lo considera un centrocampista che deve essere libero di interpretare il ruolo. Può darsi che abbia ragione, ma fino a questo momento abbiamo ammirato il ninja per la furia agonistica e i palloni recuperati,non per le prodezze da numero dieci, alle immediate spalle della prima punta. Forse si tratta di una mossa tattica per aggredire subito il primo portatore di palla avversario. Il tempo ci dirà. L’altro leone in gabbia, almeno questa è l’impressione che ha dato, risponde al nome di Salah. L’egiziano sembrava spaesato, sempre alla ricerca della zolla giusta, e sempre circondato da avversari. Infatti scaricava subito palla all’indietro, come un Gattuso qualunque. Su Dzeko, onestamente, questo modesto spazio si è stancato di aspettarlo. È vero che ha ricevuto pochi palloni giocabili, ma è anche vero che non ha mai fatto sentire il corpo, i centimetri, la forza fisica. Con rispetto parlando, è proprio “na pippa”. Sulla Juventus c’è poco da dire. Non ha fatto sfracelli e non ha realizzato una goleada, per fortuna della Roma, ma ha dominato il campo dall’inizio alla fine. E ha un valore aggiunto: Dybala. Il furetto argentino è imprendibile, e il gol che ha messo dentro merita solo di essere applaudito. Per rapidità d’esecuzione e capacità tecnica. La Roma è ormai definitivamente fuori dalla lotta per lo Scudetto. L’obiettivo massimo è il terzo posto. Il mercato di gennaio, intanto, ha visto sbarcare a Trigoria Diego Perotti, proveniente dal Genoa. Forse arriverà anche l’ex Milan Stephan El Shaarawy. Nulla da dire sulle doti tecniche di entrambi. L’inserimento negli schemi è ancora da valutare, ma sono due giocatori reduci da importanti infortuni e sempre a rischio. Alla Roma piace il brivido, c’è poco da fare.

www.footballweb.it


Napoli troppo forte, ha Correa un piccolo rischio

LUCA BOSIO

Napoli sempre più capolista e con un sogno nel cassetto: il Tricolore. Allo stadio Marassi di Genova, contro la Sampdoria di Vincenzo Montella, gli uomini di Sarri si confermano sempre più macchina da gol e da occasioni. Quattro reti, ma come al solito il tabellino poteva registrare almeno un paio di marcatori in più. La Sampdoria gioca una partita a viso aperto e con grande intensità agonistica, come vuole il suo allenatore. Nel primo tempo, il peggior attore protagonista è il centrocampista doriano Edgar Barreto. Prima, con uno scriteriato retropassaggio, consegna palla a Higuaìn che s’invola verso la porta e fa uno a zero. Poi, dopo pochi minuti, stende Albiol in piena area di rigore, con un intervento ingenuo e decisamente evitabile. A questo Napoli non si possono fare regali. Insigne ringrazia e mette dentro il pallone del raddoppio. I giochi sembrano finiti, ma il laterale colombiano Carbonero ruba palla a Koulibaly e mette un’interessante palla al centro. Velo di Cassano e Correa, il migliore in campo per i blucerchiati, insacca alle spalle dell’incolpevole Reina. Bella azione della Samp e la partita si riapre. Il pubblico del Marassi si scalda, crede nella rimonta. Va anche un po’ su di giri, in verità, infatti sembrerebbe che qualcuno abbia intonato dagli spalti i soliti cori contro i napoletani. Si attendono indignazioni in ordine sparso. Nella ripresa, Montella dalla panchina e il sempre eccentrico presidente Ferrero suonano la carica per Cassano e compagni. Mattia Cassani, però, trentaduenne terzino di grande esperienza, emula Barreto e commette un inutile fallo da

Il Bosio parlante

NAPOLI

ammonizione su Insigne. Ha già un cartellino giallo sulle spalle. L’arbitro Orsato non può fare altro che mandarlo a prendere un tè caldo. Sugli sviluppi dell’azione successiva, è Hamsik a infliggere il terzo dispiacere alla compagine avversaria. Con una serpentina in area di rigore, salta due avversari e di punta fulmina Viviano. È un gol bellissimo. È il ruggito del capitano che mette il suo sigillo a un’altra grande prestazione. Forse il miglior “Marekiaro” da quando indossa la maglia del Napoli. Pepe Reina, forse a causa della lunga inattività tra i pali, è distratto sul debole colpo di testa di Eder e permette alla Sampdoria di rifarsi sotto. L’ultima parola la mette Dries Mertens, che salta secco Carbonero e con un preciso laterale sinistro porta a quattro le reti della sua squadra. Higuaìn vuole l’ennesima doppietta, e ci prova in tutte le maniere. Sfida da solo l’intera retroguardia della Sampdoria. Spesso lo fermano con un fallo, ma il direttore di gara non fischia. Il “Pipita”, però, accoglie tutte le decisioni con un sorriso. Il “suo” Napoli è uno spettacolo per gli occhi. Anche quando non riesce a correre a duecento all’ora. Anche quando qualcuno si prende delle fisiologiche pause. L’organizzazione e gli automatismi del gruppo riescono sempre a mascherare gli errori dei singoli. Dal mercato di gennaio, intanto, arriva dall’Atalanta il centrocampista Alberto Grassi. Resta da capire come, non essendo un top player ma il classico calciatore “di prospettiva”, possa inserirsi in un contesto così armonico. È una mezz’ala di potenza e sostanza, quindi dovrebbe ricoprire il ruolo di vice Hamsik o vice Allan. Edy Reja, che lo ha allenato a Bergamo, assicura che si tratta di roba buona. Ah, la grande Inter dell’ortaggio Mancini pareggia in casa contro il Carpi. Lo squadrone

www.footballweb.it


Un interminabile viaggio senza soste. Ultrà Avellino non conosce pause. Dopo Italo Schiavi, ecco l’ennesimo “aggancio” per la rubrica dell’amarcord. Cento anni di storia, migliaia di giocatori che hanno indossato la mitica casacca bianco verde e noi, presunzione a parte, ci siamo ripromessi di scovarli tutto anche a costo di rimbalzare da una stagione all’altra. Il libro dei ricordi staziona, per questa settimana, nell’anno della promozione in cadetteria, datato 1994-95. Una finale play off terminata ai rigori. A Pescara, contro un sorprendente Gualdo Tadino, i lupi riconquistarono la serie B per poi perderla la stagione successiva. Una squadra di tutto rispetto, calciatori che arrivarono anche a giocare in massima serie. Umberto Marino era uno di quelli. Trovarlo non è stato facile, vive proprio a Gualdo. Scherzi del destino non vi pare? Il suo lavoro ? Non ha mai lasciato il calcio. Dopo le esperienze a Frosinone, Fermo, Ascoli e Trieste, da allenatore in seconda a responsabile del settore giovanile, l’ex esterno d’attacco bianco verde è in attesa di collocazione e segue, sarà solo un caso, proprio il girone dell’Avellino. Il suo obiettivo è esordire in prima squadra e non glielo auguriamo di vero cuore. Ma andiamo con ordine ricordando, solo per i più distratti, che di quella squadra, allenata da Papadopulo prima e da Boniek dopo abbiamo già rintracciato Cudini, Roberto Carannante e Marasco. Un po’ alla volta e tutti faranno parte della lunga lista dell’amarcord di Ultrà Avellino. No ci credete ? Uomini di poca fede. Umberto assieme a Francesco, anch’egli un attaccante e Pier Paolo, storico presidente oltre che apprezzato direttore, sono i Marino dell’Avellino, ognuno con la sua storia.

L’esterno napoletano si rese artefice del rigore, durante i novanta minuti, realizzato al 3’ della ripresa da Esposito che consentì ai lupi di pareggiare lo svantaggio contro il Gualdo nella finale play off. “Una delle mie maggiori soddisfazioni della mia esperienza avellinese”. Ventotto gare, tre reti. Una stagione in serie C1 ed una breve parentesi l’anno dopo in cadetteria prima di trasferirsi all’Atletico Catania. “Giocavo da esterno, ho fatto solo tre reti ma in realtà non toccava a me metterla dentro”. Parlaci di quella stagione, della squadra. “C’erano giocatori davvero interessanti. Ricordo con piacere Roberto Carannante, Marasco, De Juliis, Nocera, Fioretti, Esposito e Fonte. Ognuno bravo nel suo ruolo. Una compagine di ottimi professionisti, un gruppo unito. All’inizio c’era Papadopulo poi venne Boniek. Non riuscimmo nell’impresa di vincere e direttamente il campionato ma ci rifacemmo in finale contro una squadra molto forte come il Gualdo Di Novellino”. Cosa ha di particolare questa città, perché tutti la ricordano sempre con piacere? “Avellino è una tappa fondamentale per chiunque. Una città che vive di calcio con dei tifosi unici e calorosissimi”. Chiunque ha giocato con i lupi ha sempre in serbo un ricordo particolare, una emozione da raccontare. Marino non ci pensa su due volte e ci parla del commendatore Sibilia.

www.footballweb.it

Gli ex del calcio

Michele Pisani

Umberto Marino

Gli ex del calcio


A disp.: Nunziata, Orocini, Traini. All. NOVELLINO AVELLINO: Landucci, Bocchino, Cudini, De Juliis, Carannante R., Nocera, Esposito, Fioretti, Provitali (39' Minuti), Marasco, Marino (93' Fonte). A disp.: Galati, Lupo, Federico. All. BONIEK Arbitro: SERENA di Bassano Del Grappa. Marcatori: Tomassini (G) 32' * Esposito (A) 48' rigore. Ammoniti: Lombardo, Del Giudice, Esposito, Serra, Bocchino, Fioretti, Tomassini, De Juliis. Spettatori: 18.000 (circa 4000 da Gualdo)

Sequenza dei calci di rigore: Fioretti (A-no) * Tomassini (G-no) * Fonte (A-si) * Serra (G-si) * Cudini (Ano) Lombardo (G-si) * Minuti (A-si) * Di Napoli (G-no) * Esposito (A-si) * Melotti (G-si) Bocchino (A-si) * Signorelli (G-si) * Carannante (A-si) * Costantini (G-no) Carriera di Umberto Marino

2002-03 2002-03 2001-02 2000-01 2000-01 1999-00 1999-00 1999-00 1998-99 1997-98 1996-97 1995-96 1995-96 1994-95 1994-95 1993-94 1992-93 1991-92 Finale Play-Off serie B Stadio "Adriatico" di 1990-91 1989-90 Pescara - 24/06/1995 1988-89 GUALDO-AVELLINO 1-1 (5-6 d.c.r.) GUALDO: Verderame, Siroti (57' Luzi), Di 1987-88 1986-87 Sauro, Costantini, Lombardo, Spigarelli, (88' Signorelli), Melotti, Del Giu- 1985-86 dice, Di Napoli, Serra, Tomassini.

Nocerina C2 12 Sangimignano CND 4 Catania C1 3 Vis Pesaro C1 13 Catania C1 11 Catanzaro C2 1 Ancona C1 19 Fermana B 11 Fermana C1 34 A.Catania C1 29 Gualdo C1 12 A. Catania C1 24 Avellino B 7 Avellino C1 21 Siena C1 7 0 Siena C1 32 7 Triestina C1 22 Triestina C1 19 Triestina B 25 Siena C2 30 7 Siena C2 29 6 Pro Patria C2 23 Nissa C2 25 6 Nissa C2 15 0

www.footballweb.it

1 2 1 1 4 0 6 3 14 5 4 7 0 3 3 5 5 4

Gli ex del calcio

“Un vero personaggio. Uno come pochi. Amava vincere e faceva di tutto per allestire sempre una squadra competitiva. Una forza della natura con tutti i suoi pregi ma anche i difetti. Oggi potremmo dire che Zamparini gli somiglia o in un passato uno come Gaucci”.Hai mai segnato un gol al Partenio ? “Si. Contro la Turris, un tiro dalla distanza. Ebbi un grosso applauso dal pubblico”. Segui l’Avellino ? “Ti dico di più. Io tifo per i biancoverdi. Detto tra di noi ma se non lo vince l’Avellino il campionato chi ci deve andare in B ? Squadre che hanno solo la decima parte del tifo che c’è in Irpinia. Ci sono squadre importanti come il Perugia ma l’Avellino ha storia da vendere”. Parli con entusiasmo del tifo bianco verde, lo ricordi ancora? “Certo. Il Partenio era un arena quando giocavamo e la differenza la facevano i sostenitori sugli spalti. A me è sempre piacuta una tifoseria cosi. Se andavi bene ti osannava ma se giocavi male erano dolori. Uno stimilo per fare sempre bene”. Torniamo ad oggi, chi conosci della squadra ? “Biancolino è uno che ha sempre fatto bene, soprattutto in bianco verde. E’ un valore aggiunto. Un armadio a due ante che sa farsi rispettare. Ho incrociato spesso, da giocatore, Rastelli. In b un anno io ero a Trieste e lui a Lucca. Ebbene io dico che l’uomo giusto al posto giusto. Un professionista serio, un uomo modesto e umile. Auguro all’Avellino di ritornare nel calcio che conta. Lo merita la città ma soprattutto i tifosi”. Quali sono le squadre maggiormente accreditate per la vittoria finale ? “Vedo bene il Perugia, il Benevento ma ci sarà di certo qualche sorpresa. L’Avellino e lo ripeto è tra le mie favorite”. Anche l’ennesimo appuntamento con l’amarcord volge al termine. Umberto Marino è un’altra “vittima”. Siamo pronti per un altro aggancio. Siamo solo all’inizio, venghino siori e siori sulla giostra dei ricordi. Altro giro, altra corsa.


Special guest star OSCAR DI MAIO


MARIANO MESSINESE

Mike Tullberg: la meteora precipitata nello Stretto

La forza fisica inversamente proporzionale alla freddezza sotto porta. Sì può riassumere così l’esperienza italiana di Mike Tullberg. Il centravanti danese sbarcò in riva allo Stretto, sponda reggina, negli ultimi giorni di mercato dell’agosto 2007. Tre giorni dopo la presentazione al Granillo, venne subito schierato dal 1′ dal tecnico Ficcadenti per la gara contro il Torino. Ma facciamo prima un passo indietro: la Reggina si presenta al taglio del nastro della stagione con un grosso punto interrogativo: non c’è più Rolando Bianchi, autore dei 18 gol che hanno salvato la squadra di Mazzarri nel 2006-2007. In pratica, Ficcadenti dovrà fare a meno dell’eroe della salvezza nel campionato della penalizzazione. Non è un problema da poco. Anzi è un rompicapo. Ma Foti ha l’intuizione per risolvere il cubo di Rubik: fare spese in Danimarca. E così arrivano il difensore Kris Stadsgaard, altra meteora e l’attaccante Tullberg. Avessi detto i fratelli Laudrup. MIke Tullberg è un centravanti. E’ alto 1,85 e pesa 77kg. Ma ha un grosso difetto: segna poco. In pratica, un peccato capitale per chi gioca in quel ruolo. Del resto i numeri parlano chiaro: 56 presenze e appena 12 reti nel campionato danese. Tradotto: ha lo stesso score di Thomas Helveg. Solo che quest’ultimo è un terzino. Al debutto Tullberg non sfigura. Almeno per una buona ora di gioco: lotta e sgomita contro la difesa

avversaria. Fino a quando Amoruso non lo libera davanti al portiere. Il danese è solo, ha tutto il tempo per controllare e tirare in porta. Invece spara alle stelle. Ficcadenti lo toglie dal campo qualche minuto dopo. Il giorno seguente, la “Rosea” parla di un Tullberg spumeggiante come la birra, ma poco concreto. Comunque sufficiente. Quindi sarà Confermato per la prossima gara? No. Rimandato? Nemmeno. Bocciato, senza appelli. Eh sì, il calcio è spietato, ma Ficcadenti lo è ancora di più. Tullberg invece non lo è per niente. Soprattutto davanti al portiere. Da allora Tullberg vede il campo solo in altre 4 occasioni. Addirittura l’arrivo di Ulivieri complica le cose, invece di migliorarle, perchè il danesone viene degradato in Primavera. A fine stagione lascia la Calabria e si trasferisce in Scozia in prestito. Rescinde con la Reggina nell’agosto del 2009. Ad appena 27 anni, dopo un brutto infortunio, appende gli scarpini al chiodo. Eh già, il calcio è proprio spietato, Vero, Mike?

www.footballweb.it


RAFFAELE CIOFFI

Appena un quarto d’ora più recupero, lo status di panchinaro difficilmente rivedibile considerato l’exploit della coppia Caprari-Lapadula. Per Andrea Cocco l’avventura al Pescara potrebbe davvero essere ai titoli di coda. Gli abruzzesi passeggiano al “Curi” di Perugia e volano al terzo posto in classifica, ma il centravanti sardo ha dovuto accontentarsi delle briciole. “E’ l’ultima gara con noi? Non so…”, la sibillina replica di Massimo Oddo a chi gli chiedeva se l’ex Vicenza fosse davvero al passo d’addio. Una parziale ammissione che stride rispetto alle dichiarazioni di qualche settimana or sono quando lo stesso tecnico definiva Cocco “incedibile e titolarissimo”.

Spazio granata

Un Cocco per i granata SALERNITANA

Ammissione che diventa quasi totale nelle parole del patron abruzzese Daniele Sebastiani, intercettato al termine della goleada in terra umbra: “Cocco alla Salernitana? Dipendesse da noi no. Il ragazzo non ha chiesto la cessione, ma non teniamo nessuno a dispetto dei santi”. Tradotto dal “politichese” calcistico: l’entourage di Cocco ha informato il Pescara dell’esistenza di una trattativa ben avviata con la Salernitana, ove mai le società dovessero raggiungere l’intesa economica l’affare potrebbe concretizzarsi. Il Pescara ha sparato 500mila euro per il cartellino o in alternativa un prestito con obbligo di riscatto, avendo la necessità di rientrare dal corposo investimento effettuato ad agosto per strapparlo al Vicenza. In alternativa Sebastiani ha chiesto l’inserimento di una contropartita tecnica: piace Coda ma Lotito lo considera incedibile, spiragli per Sciaudone che potrebbe tornare utile a Oddo in caso di partenza di Valoti e Bulevardi.

www.footballweb.it


Roberto come Lorenzo. Anche i lupi hanno un Insigne re degli assist

C’è voluto un guizzo del rientrante Mokulu per evitare la prima sconfitta del 2016 all’Avellino di Tesser,che dopo una settimana terribile caratterizzata da infortuni e cessioni importanti è riuscita a limitare i danni su uno dei campi più difficili della serie B. Schierata con il solito modulo 4-3-1-2 con Gavazzi al posto di Sbaffo nel settore sinistro di centrocampo è stata sempre la squadra irpina a menare le danze del match nonostante la mancanza di una punta di peso che garantisse la profondità necessaria per tenere sempre alto il baricentro del gioco. Ancora una volta sono stati fondamentali i cambi di Attilio Tesser che da quel grande stratega che è ha saputo ridare linfa ad un Avellino in difficoltà dopo il vantaggio dei locali. È sicuramente un punto guadagnato quello racimolato oggi dai lupi allo stadio Braglia che possono così preparare al meglio il prossimo incontro che li vedrà opposti alla corazzata Cagliari di Rastelli. Pagelle:

Frattali 6.5: provvidenziale nel primo tempo nell’ evitare a Lupi di portare i locali in vantaggio. Si ripete nel secondo tempo quando evita il raddoppio del Modena. Biraschi 6: sulla sua fascia di competenza si sviluppa la maggior parte delle sortite offensive del Modena grazia alla spinta di Bentivoglio e Lupi . Solite lacune sulla lettura del gioco in occasione del gol modenese. Ancora una volta invece di seguire l’uomo si incanta a guardare il pallone dal quale scaturisce il vantaggio dei canarini Pucino 6: positiva nel complesso la sua gara,nonostante non giochi sulla sua fascia di competenza. Sfortunato in occasione del gol locale poiché nel tentativo di coprire l’uomo lasciato libero dalla lettura sbagliata dei centrali consegna a Bentivoglio la solitudine necessaria per realizzare il gol del

vantaggio.

L’angolo del Lupo

ITALO BORRIELLO

Avellino

Jidayi 6: schierato ancora nel ruolo di centrale guida bene il reparto arretrato. Chiosa 6.5: il migliore della linea difensiva , conferma i miglioramenti visti nelle gare precedenti D’Angelo 6: contiene bene le folate del Modena che si sviluppano principalmente nella sua zona, si fa notare anche in zona gol grazie ad alcuni colpi di testa pericolosi Paghera 6.5: buona prova dell’ex Lanciano sia in fase di possesso che in quella di interdizione .Con lui in campo la difesa soffre meno. Copre benissimo la linea difensiva evitando così che l’elastico arretrato dei biancoverdi vada spesso in difficoltà come avvenuto spesso nel girone d’andata. Gavazzi 6.5: buon rientro dell’ex rossoverde che sfiora il gol del vantaggio con quel missile terra aria che si stampa sotto la traversa. Il suo modo di trasformare in ripartenze le palle strappate agli avversari a centrocampo consentono ai lupi di non andare mai in affanno soprattutto ora che con la mancanza di un ariete in avanti la squadra spesso è schiacciata nella propria metà campo. Bastien 6.5: preziosissimo il suo lavoro di copertura. Veloce e rapido nelle fasi di impostazione. Castaldo 6:senza Trotta e Mokulu per lui si fa dura, infatti gli avversari lo braccano ovunque. Però è sempre in agguato Tavano 6:impiegato così fa quello che può. Uno come lui ha bisogno di una squadra che arrivi spesso nell’area avversaria ,meglio ancora se in quella del portiere. Mokulu 7: se recupera la forma fisica può fare meglio di Trotta. Il suo ingresso trasforma la gara dei lupi. Ha i numeri del classico attaccante europeo ,tipo Drogba o Benzema Insigne 7: il fratello è a quota sette nella classifica degli assist lui lo segue a ruota. Se riuscisse ad essere continuo è più letale di Lorenzo. Eccezionale il lavoro di Tesser nella sua crescita e gestione.

www.footballweb.it


In edicola il nuovo libro di Felice D’Aliasi scritto da Rino Scioscia e Michele Pisani

I ragazzi del ‘72

www.footballweb.it


RAFFAELE CIOFFI

Luci all’Arechi, finalmente la Salernitana ritorna alla vittoria. Dopo quattro sconfitte consecutive l’undici granata si riscatta e porta a casa tre punti fondamentali, sia ai fini della classifica sia per la panchina di mister Torrente. Al termine del match, il co-patron Claudio Lotito s’è soffermato ai microfoni dei cronisti presenti nella sala stamp, parlando del match, della posizione del tecnico e del calciomercato che a breve entrerà nella fase più calda. “Sotto la Curva ho solo detto che la squadra è stata cambiata e che verrà ulteriormente rinforzata – ha dichiarato Lotito dopo i mugugni di alcuni tifosi assiepati in Curva Sud – Non c’è nulla da chiarire, ho portato questa squadra dalla D alla B. Ho preso in mano le redini del mercato, e non avremmo più grossi problemi”. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, dunque. Ma guai ad abbassare la testa, c’è una classifica che parla chiaro e bisogna tirarsi assolutamente fuori dalle sabbie mobili: “La classifica non è compatibile con le potenzialità della squadra. Non abbiamo raccolto tanto perchè falcidiati da infortuni e da fattori imponderbabili. Oggi è il giorno della rinascita, abbiamo avuto un furore agonistico non indifferente e stiamo allestendo una squadra per ottenere risultati diversi, lo si è visto: siamo stati uniti, compatti, granitici. Resterà chi ha la testa. Procuratore di Cocco in tribuna? Non so neanche chi sia… Ci stiamo guardando intorno – ha poi continuato Lotito – e completeremo il roster nei vari ruoli. Sono venuto di persona a vedere la partita per rendermi conto di quello che c’è ancora da fare. Oikonomidis è un altro under 21 di prospettiva, anche in Europa League ha fatto girare la testa agli avversari. Quindi… La squadra oggi ha fatto bene, speriamo che continui così”. Sibillino sul mercato, dato che successivamente l’agente di Andrea Cocco ha davvero fatto capolino nel ventre dell’Arechi in compagnia di Angelo Fabiani, ma soddisfatto dell’approccio alla gara dei suoi e dei nuovi innesti: “Oggi ci siamo coperti bene – am-

Spazio granata

Salernitana, ritorno alla vittoria SALERNITANA

mette -e in attacco siamo stati cinici. Bernardini? Non è un caso che con lui non prendiamo gol, poi se lo prendiamo e alla prima partita si rompe una costola non so cosa dobbiamo fare, comunque abbiamo preso altri due centrali: uno è Prce che ha buone potenzialità e può far bene. Se tutta la squadra gioca in forma corale i risultati si otterranno. Se Gabionetta resta? Dipende da me, decido io. Qui vogliamo gente motivata, non per farmi una cortesia, perchè paghiamo con grande puntualità gli stipendi e siamo corretti. Accettiamo le richieste e rispettiamo diritti e doveri dei calciatori. Non siamo da penultimo posto, questo è sicuro. Delegittimato Fabiani? I giocatori che abbiamo ceduto hanno già trovato collocazione quindi vuol dire che non sono scarsi. Poi abbiamo deciso anche di tenere calciatori che erano stati protagonisti lo scorso anno e con un contratto da rispettare che noi, da persone serie, rispetteremo. Zito è un buon giocatore, Oikonomidis è in Nazionale, sono calciatori funzionali alle nostre aspettative. Ceccarelli è un giocatore che è servito e servirà alla causa, dà più forza ed esperienza. Avete visto Terracciano oggi? Bella prestazione perché più sereno con l’assetto tattico. Ho parlato con Torrente – chiosa il patron di Salernitana e Lazio – ed abbiamo fatto il punto della situazione. Lavoreremo per questo nei prossimi giorni”.


Avellino

ITALO BORRIELLO

Solito commento affidato al nostro opinionista, l’ex biancoverde Mauro Pantani. “Un punticino non si rifiuta, specialmente se ottenuto nell’extra-time dopo una partita giocata a buoni livelli per 60 minuti, e compromessa da un’unica distrazione della difesa fino a quel momento attenta e puntuale come non mai ………la storia di questa gara e’ in quanto sopra detto,nel colpo di testa di Mokulu che ha raddrizzato il risultato e nota negativa da sottolineare, nella totale mancanza di incisività’ e penetrazione degli avanti biancoverdi che non sono riusciti a concretizzare neppure un golletto, quando per due terzi dell’incontro avevamo il pallino in mano… …oggi anche Castaldo pur lottando da par suo, non e’ stato il miglior Castaldo,ma questo può’ accadere,quello che non deve succedere e’ la totale apatia, mancanza di entusiasmo, impalpabilita’ di un giocatore TAVANO che, non sereno, opaco e improduttivo sembra insoddisfatto di far parte di

L’angolo del Lupo

Mauro Pantani: “Insigne, un altro assist…”

questo gruppo ….la sensazione e’ PALESE anche perche’ il suo passato di uomo che faceva sfracelli e’ noto a tutti……., adesso e’ statico,abulico,.inconsistente,non creativo…… trova difficoltà’ anche nei calci piazzati,insomma e’ un giocatore pallido,triste,privo di smalto,chiuso e impenetrabile nella sua insicurezza ,mancanza di allegria,.di intraprendenza e impertinenza da monello,doti necessarie a un attaccante…….in.questa situazione si barcamena da quando e’ arrivato e lui lo sa di essere un corpo estraneo,…..detto questo….. secondo me può’ superare la sua assenza emotiva solo guardandosi dentro e trovando nella sua persona le risposte di quello che andando avanti assume pian piano il ruolo di fallimento……. i tifosi si aspettavano e si aspettano ancora, molto da un giocatore che ha conosciuto anche la Nazionale,e che ora soffre nel suo grigiore senza trovare una via d’uscita……sta a lui e solo a lui impadronirsi di motivazioni adeguate e riscattarsi,… …privati di Trotta il suo ruolo e’ ancora piu’ importante,si dia una mossa,magari allenandosi di piu’ e meglio se e’ un fattore fisico e ricordando psicologicamente a se stesso che quando si va in una nuova societa’ quello che e’ stato il tuo passato non conta piu’ niente ……e’ qui ad AVELLINO che devi dimostrare di meritare la fiducia e la stima di chi non aspetta altro che di volerti bene e affezionarsi a te….ce la farai…??….spero proprio di si……. dimenticavo un applauso a una squadra che lottando caparbiamente ha riequilibrato un incontro che non meritava assolutamente di perdere e qui un abbraccio lo merita il redivivo INSIGNE che colleziona un altro ASSIST per la testa di MOKULU….., credo sia il quarto nelle ultime 4 partite……ecco la nota positiva della trasferta a Modena… ..come si vede la squadra nella sua interezza c’e’ e non e’ poco………il prossimo incontro con il Cagliari ci dirà’ di quali panni si veste l’amatissimo AVELLINO……sara’ GLORIA…???….AUGURONI…….!!!!!!….”

www.footbal-


RAFFAELE CIOFFI

Un fiume in piena, sempre, quando ha voglia di aprirsi nelle interviste. Ora che Lotito è (ri)sceso in campo in prima persona per trattare i rinforzi della Salernitana nel mercato di gennaio, non conosce un attimo di pausa. Il co-patron granata è al lavoro, in vista della trasferta di La Spezia, potrebbero esserci ulteriori ufficialità. “Si vede o no che c’è aria nuova?” s’è chiesto sulle colonne dell’edizione del quotidiano La Città. Decisamente si, ma non può essere una vittoria, pur bella, a cancellare le delusioni del girone d’andata e soprattutto gli stenti in classifica. “Mi hanno chiamato alcuni esponenti del tifo, scusandosi per l’atteggiamento poco urbano di qualcuno”, ha affermato il co-patron tornando per un attimo sull’accaduto di venerdì sera al termine della gara, quando sotto la curva sud al suo indirizzo furono emessi fischi e parole dure. Lotito s’è tuffato sul mercato: “Lavoro per convincere Braafheid che è un grande giocatore: non è solo terzino sinistro ma può giocare dovunque, anche centrale – conferma – Roberto Insigne? Non fa bene la fase difensiva, pur essendo un ottimo esterno. Non ho capito cosa voglia l’agente di Coda, dovrebbe essere lusingato

Spazio granata

Lotito: “Fateme lavorà” SALERNITANA

dal contratto che gli abbiamo fatto e dalle richieste che abbiamo respinto al mittente”. Il riferimento è alle dichiarazioni velenose di Beppe Galli, procuratore di Coda, che in questi giorni ha dichiarato chiaramente che la Salernitana farebbe bene a cedere il suo assistito se dovesse ingaggiare un nuovo attaccante. “Prenderemo chi diciamo noi – controbatte Lotito – La concorrenza deve stimolare e non rendere fiacchi. C’erano tre centravanti pure prima con Eusepi, dunque parliamo di aria fritta. Ora devo pensare a finire la squadra, non posso inseguire le chiacchiere. Cristiano Lombardi? A me piace”. Quest’ultimo è un classe 1995 di proprietà della Lazio, già accostato alla Salernitana in passato: esterno d’attacco estroso, rapido, forse ancora un po’ acerbo l’anno scorso quando non giocò con tanta continuità a Trapani nel suo prestito in Sicilia. Ad Ancona però, dov’è stato ceduto sempre a titolo temporaneo in questa prima parte di stagione, sta facendo benissimo: 18 presenze e 3 gol, sarà pure Lega Pro ma la Salernitana sembra volerci fare un pensierino come soluzione alternativa agli esterni attualmente in rosa, al di là di una cessione o meno di Gabionetta che Lotito, tuttavia, sembra allontanare: “Vi ricordate di Negro? Anche lui voleva andar via, poi gli parlai e recuperammo un calciatore rinato. Adesso fatemi sistemare due o tre cosette, fateme lavorà”.


Tre punti per il morale e per il primato. Ora testa al Lecce

Vincenzo di Siena

“Oggi contava solo vincere”, questo in sintesi il pensiero di mister Romaniello nel post gara. Tre punti importantissimi, fondamentali quelli che la squadra rossoblu ha oggi conquistato in terra lucana; importanti e fondamentali perchè incrementano (aspettando i risultati delle altre) e confermano il primato, e perchè rinsaldano il morale della squadra che non riusciva a vincere lontano dal Pinto da più di un mese, dopo due partite non certo esaltanti nelle quali si sono gettati al vento quattro punti nei minuti finali. Ma il calcio è quello che ancora dovrà accadere, quindi senza esaltarsi troppo per quello che si è fatto e senza piangersi troppo addosso, viviamo il presente e prepariamo il futuro. Vittoria pesante anche per le tante assenze che in settimana hanno decimato la rosa a disposizione di mister Romaniello: oggi mancavano il lungodegente Agyei, Alfageme (che si spera di recuperare per il big match di sabato contro il Lecce), Negro, Marano e Mancosu, aggiuntisi alla lista degli infortunati nella giornata di venerdì. Centrocampo e attacco da ridisegnare dunque. Dall’altra parte il Melfi dell’ex allenatore rossoblu Ugolotti, vive un particolare momento di tensione, causa gli scarsi risultati che la squadra ha inanellato nelle ultime uscite. “Sciopero” del tifo e stadio mezzo vuoto fanno il resto. I circa duecento rumorosi e festosi sostenitori provenienti da Caserta hanno creato un’atmosfera surreale; sembrava quasi di giocare in casa. Non è stata una bella partita, non tante le occasioni, non la migliore prestazione dei falchetti: ma in determinate situazioni e in un campionato ciò che conta sono solo ed esclusivamente i tre punti, obiettivo quest’oggi centrato grazie alla determinazione di un gran gruppo di persone. Tutti in campo, mai come quest’oggi, in situazione di emergenza, hanno dato il massimo, garantendo impegno e dedizione. La prima occasione della partita capita tra i piedi di De Angelis che tenta per ben due volte ma senza successo: prima un difensore del Melfi, poi l’imprecisione impediscono agli ospiti di passare

Falchetti di terra di lavoro

Casertana

subito in vantaggio. Partita non entusiasmante e dal ritmo compassato, con le due squadre che tentano di farsi male con le ripartenze: intorno al quarto d’ora doppia occasione per il Melfi, entrambe propiziate dal veloce Canotto, uno che anche all’andata mise in difficoltà la retroguardia rossoblu. Doppio brivido per la Casertana visto che prima Masini poi Longo, imbeccati entrambi proprio dal veloce esterno lucano, vanno a un passo dalla marcatura col pallone che si spegne di poco al lato. Quindi è la volta degli ospiti che con De Angelis, certamente il migliore in campo quest’oggi, si rendono pericolosi: al 15′ una grande parata di Santurro evita lo svantaggio ai suoi, poi è solo la sfortuna a strozzare in gola l’urlo di gioia all’attaccante rossoblu quando intorno al ventesimo, sfruttando un errore del difensore Demontis, calcia morbidamente la sfera, con il pallone termina la sua corsa sfiorando il palo e spegnendosi mestamente a fondo campo. La Casertana piano piano cresce mettendo più intensità nelle manovre e cercando più insistentemente il punto del vantaggio. Così alla mezz’ora, Jefferson, da vera prima punta, ricevuto il pallone lo smista sulla fascia dove l’accorrente Mangiacasale la mette in mezzo trovando De Angelis pronto a ribadire in rete con un colpo di testa perentorio. Al 33′ la Casertana passa in vantaggio, gol importantissimo; gli ultimi dieci minuti trascorrono senza che si possa segnare alcunchè sul taccuino, tranne un’ennesima occasione dello scatenato De Angelis. Partita non certamente esaltate o per i palati fini ma tant’è, la Casertana va negli spogliatoi forte del vantaggio di un gol a zero. prepararle; certe partite si giocano col cuore e con la testa più che con le gambe. La seconda frazione, a livello estetico, è anche peggio della prima; questi sono quei casi dove il commentatore deve far ricorso a tutta la sua capacità retorica per poter imbastire un commento quantomeno soddisfacente. Per i primi venti minuti di gioco si fa davvero fatica a individuare situazioni degne di nota: la Casertana si limita a controllare il Melfi a tentare come può di raggiungere il pareggio.

www.footballweb.it


fensiva che, se all’inizio di campionato era stata il fiore all’occhiello della truppa rossoblu, oggi risulta non essere più precisa e impeccabile come a inizio stagione. Ma i campionati, tutti, dalla A ai dilettanti, i vincono avendo innanzitutto una robusta difesa; un calo fisico era prevedibile, e incidenti di percorso possono starci. Ci mancherebbe. Ora tutti a pensare al Lecce, perchè certe partite non bisogna Lega Pro 2015/2016, Girone C, 19a giornata 23 gennaio 2016, Melfi, stadio “Valerio” MELFI – CASERTANA 0-1

Falchetti di terra di lavoro

Padroni di casa che vanno vicinissimi al gol intorno al 25′ quando è il palo a salvare Gragnaniello e i suoi: da un’azione che sembrava non dover causare alcun pericolo, il lucano Cason si ritrova a colpire di testa, peraltro senza un’adeguata opposizione della retroguardia ospite, col pallone che a Gragnaniello battuto, lo ripetiamo, trova il palo e poi Tito che sulla ribattuta si rifugia in calcio d’angolo. Il Melfi ci crede e poco dopo deve essere un ottimo e provvidenziale Idda a salvare su Masini, col Melfi che ancora una volta arriva a un passo dalla marcatura. Meccanismi difensivi decisamente da migliorare. La Casertana non si rifà più viva dalle parti di Santurro tranne che allo scadere quando Matute cerca, ma invano, di servire De Angelis. Al triplice fischio dell’arbitro è gran festa per i duecento sostenitori rossoblu giunti fino al “Valerio” di Melfi e per i giocatori in campo. Tre punti pesantissimi, conquistati non senza patemi d’animo. Il periodo non certo positivo che la squadra sta attraversando negli ultimi tempi non è certo superato, ma se a questo si aggiunge la lunga sfilza di assenti, tra centrocampo e attacco, allora si capisce come questa vittoria risulti ancor più importante per i fini del morale e della classifica. In attesa di tempi migliori, si resta in testa alla classifica, con la possibilità di preparare al meglio della condizione psicologica il big match di sabato sera contro il Lecce allo stadio “Pinto”. Una di quelle partite di cartello, di quegli eventi importanti che possono imprimere una svolta decisiva al campionato della Casertana. Priorità recuperare gli infortunati e registrare la meglio una fase di-

Melfi: Santurro, Demontis, Giron, Maimone, Cason, Colella, Canotto (26′ s.t. Tortolano), Finazzi (20′ s.t. Zane), Masini, Herrera, Longo (10′ s.t. Soumarè) . A disp.: Gagliardini, Scognamiglio, Amelio, Giacomarro, Zane, Prezioso, Tortolano, Annoni. All. Ugolotti

Casertana: Gragnaniello, Rainone, Pezzella (16′ s.t. Tito), Capodaglio, Idda, Murolo (34′ s.t. Bonifazi), Mangiacasale (20′ s.t. Finizio), De Marco, Jefferson, Matute, De Angelis. A disp.: Maiellaro, Gala, Bonifazi, Finizio, Tito, Varsi, Potenza, Rajcic, Cesarano, Guglielmo, De Filippo. All. Romaniello Arbitro: Piccinini di Forlì – Assistenti: Rugini e Gnarra

Rete: 33′ De Angelis

Spettatori: 1000 circa (200 i tifosi provenienti da Caserta)

www.footballweb.it


STEFANO SICA

L’Ischia e’ un porto di mare, mercato caldo

E' caldo il mercato dell'Ischia, soprattutto per quanto riguarda le uscite che, al momento, superano di gran lunga le operazioni in entrata. Ha salutato ufficialmente Luca Orlando, passato alla Pro Piacenza, mentre Nicola Mancino ed Ameth Fall sono ad un passo dal Rimini. I loro addii seguono quelli di Nicolas Izzillo (acquisito dalla Juve Stabia), Matteo Patti (andato al Catanzaro), Fabio Meduri (preso dal Monopoli) e Luca Bargiggia (per lui risoluzione consensuale del contratto ed accordo quasi fatto col Chioggia). Nella serata di ieri sono arrivati a Napoli due giovani prodotti del vivaio del Lecce, che nelle prossime ore potrebbero anche firmare con gli isolani: si tratta del centrocampista classe '96 Luca Guadalupi e dell'attaccante classe '97 Luigi Cuppone. Entrambi hanno militato in questa prima parte di stagione col Lugano. Guadalupi, lo scorso anno, aveva totalizzato tre presenze col Martina, Cuppone, invece, aveva vestito la maglia del Carpi. Insomma, il club in questa finestra di mercato è un cantiere a cielo aperto, in attesa di perfezionare il rientro sull'isola a partire da lunedì prossimo, dopo la trasferta di Martina Franca. E proprio la gara in terra pugliese, prevista per domenica pomeriggio, sarà di quelle da non fallire: la squadra di Incocciati, tuttora penultima,

con una vittoria scalerebbe a -2 dai gialloblù risucchiandoli ancora più nella zona rossa. Tuttavia, al match con gli azzurri, l'Ischia si presenta con tante incognite in fase offensiva. Mancherà Kanoute, squalificato, e l'attacco è tutto da reinventare. Possibile, a questo punto, l'esordio del brasiliano ex Pescara Pablo Cavani, che domenica è andato in panchina nella sfida col Messina. In assenza di Di Vicino (si attende ancora il transfer dall'Estonia), rientrerà Armeno, che ha scontato il turno di squalifica con i peloritani. Di Costanzo potrà così riproporre il 4-4-2 con il giocatore puteolano esterno offensivo a destra e Porcino a sinistra. In mediana ci saranno Calamai e Spezzani, mentre in difesa, con Iuliano tra i pali, da destra a sinistra agiranno Florio (che col Mes sina ha preso il posto di Armeno sulla fascia), Filosa, Moracci e Bruno. Davanti, il giovane Manna potrebbe affiancare Cavani, anche se ci si aspetta qualche colpo in settimana che possa rinforzare il reparto offensivo. Di Costanzo avrà, comunque, diversi giorni per sperimentare l'undici da mandare in campo contro i pugliesi, sperando magari in qualche rinforzo last minute che gli semplifichi la vita. Di sicuro occorrerà ripartire dall'ottimo primo tempo messo in mostra coi siciliani.

www.footballweb.it


Tanto gioco e buona forma fisica non hanno prootto gol e vittoria, nonostante le moltissime occasioni create e sciupate di un nulla, ma hanno divertito i 600 spettatori presenti al Mazzella. Insomma, la scossa data da Di Costanzo, che esordiva in panchina contro il suo recente passato, è stata tangibile. Preziosi gli inserimenti di Porcino ed i movimenti di Kanoute ed Orlando, il quale non scendeva in campo dalla lontana trasferta di Castellammare. E proprio l'attaccante salernitano, fermo a lungo ai box per un infortunio alla coscia dopo uno scontro con Migliorini, è stato uno dei migliori. Sebbene, nella ripresa, i gialloblù abbiano ceduto il passo ad un chiaro calo atletico che, tuttavia, ha limitato anche le risorse del Messina, apparso come i rivali più brillante nei primi 45'. Poche chance su entrambi i fronti e pari tutto sommato giusto. La difesa isolana ha retto bene, concedendo una sola palla-gol a Gustavo (fenomenale Iuliano nella circostanza) grazie alla solidità del duo Filosa-Moracci (quest'ultimo ha tentato un paio di volte di risolvere le grane anche su calcio franco) e di Bruno che, spostato a destra, è stato predone della fascia accorciando sempre con puntualità ed ottimo smalto. Pollice alto anche per l'esordio di Giampaolo Sirigu, che non ha sfigurato andando persino vicino al gol con un acuto inserimento in area. Nella serata di domani è stata programmata una cena sociale con staff tecnico e calciatori: obiettivo, ricompattarsi e confrontare idee ed opinioni per uscire tutti insieme da questo momentaccio.

Anche se, proprio ieri, è caduta un'altra tegola sul club con la squalifica per tre mesi del massaggiatore Alessandro Grassi, punito dalla Commissione Disciplinare per i pagamenti irregolari risalenti all'epoca della sua militanza con la Nocerina (affare che ha coinvolto altri ex tesserati rossoneri). Insomma, piove sul bagnato, ma la fine del mercato potrà essere almeno uno spartiacque importante per misurare ambizioni e qualità del gruppo di Di Costanzo.


Il punto sull'Eccellenza di Maurizio Longhi

MAURIZIO LONGHI

Il punto sull’Eccellenza campana

Ormai l'Herculaneum è inarrestabile e ne ha rifilate ben sei alla Virtus Volla, i granata sono in netta fuga e pare improbabile un loro calo. Qualora ci fosse, si ha il vantaggio necessario per assorbirlo e ripartire spediti verso la serie D, davvero non c'è che dire: grande campionato da parte degli uomini di mister Squillante che non stanno sbagliando un colpo. La vice-capolista è, per la seconda settimana consecutiva, la Boys Caivanese di mister Amorosetti che ha battuto 3-1 l'Isola di Procida e allunga sul Portici, sconfitto in casa contro il San Giorgio. Se la compagine gialloverde viaggia come un treno, quella guidata da mister Borrelli attraversa un periodo davvero difficile. Tante defezioni stanno mutilando questo Portici soprattutto in attacco e se, dopo poco più di dieci minuti di gioco, viene espulso uno dei due superstiti del reparto offensivo, allora si capisce che è un momento in cui tutto gira storto. La squadra granata ha violato il “Liguori” di Torre del Greco con un poker perentorio e conquista il quarto successo consecutivo condito da una prolificità impressionante con sedici gol segnati. È un San Giorgio in grande crescita e che vuole ritagliarsi un posto nei play off ma c'è da fare i conti con un Savoia ripresosi dopo mesi di grande calvario. Per gli oplontini, è arrivata una vittoria in rimonta contro l'Hermes Casagiove, tre punti che sono una grande boccata d'ossigeno per una squadra che sta vivendo un momento surreale visto che, per protesta, i tifosi di Torre Annunziata hanno allontanato la società dalla città. Dopo aver

conquistato la finale di coppa Italia, la Sessana viene piegata dal Gladiator che, dal canto suo, aveva un estremo bisogno di ritornare al successo. I sammaritani vogliono risalire qualche posizione in classifica anche a fronte degli investimenti effettuati nell'ultima sessione di mercato. Si è rianimata anche la Sibilla che ha battuto di misura il Casalnuovo, alla sua seconda sconfitta consecutiva, mentre l'Arzanese, sempre più fanalino di coda, è stata abbattuta dal Real Forio, il Mondragone solo nel finale ha evitato il tonfo casalingo contro lo Stasia.

www.footballweb.it


è stata bloccata sul pari anche l'attuale capolista. Va alla US Scafatese il derby tutto gialloblu, tutto canarino, quella che possiamo chiamare la stracittadina di Scafati, il Montesarchio è andato a sbancare San Tommaso, il Massa Lubrense non ce l'ha fatta in casa del Castel San Giorgio, mentre il Faiano, dopo la scoppola rimediata contro il Sant'Antonio Abate, si è riscattato subito piegando la Palmese.

www.footballweb.it

Il punto sull'Eccellenza di Maurizio Longhi

È sempre più una diade al vertice del girone B. Ormai FC Sorrento e Città di Nocera non sbagliano più un colpo, nell'ultimo turno si sono sbarazzate rispettivamente di Sant'Antonio Abate e Sorrento Calcio. Se andiamo a vedere i nomi di chi hanno segnato alle due battistrada, sicuramente si fa fatica a credere che si tratti di Eccellenza. Parliamo di Scarpa, Vitale, Carotenuto, quest'ultimi sono appaiati in vetta alla classifica cannonieri con quindici gol, del resto stiamo pur sempre parlando di giocatori di un'altra categoria. La forza delle due squadre si sta distinguendo rispetto a tutto il girone, ma il FC Sorrento può sempre vantare due punti in più rispetto ai molossi, è un duello avvincente ed emozionante che, almeno in questo momento e con le debite proporzioni, sta somigliando a quello che si sta giocando in serie A tra Napoli e Juventus. Due punti persi dall'Eboltana in casa del Faiano, la compagine eburina stava cercando, seppur a fatica, di restare ad una distanza non troppo siderale dal duo di testa ma il risultato ad occhiali di Teggiano, ha spento le velleità della terza forza del campionato. Il San Vito Positano, però, ha sprecato la possibilità di portarsi a ridosso dell'Ebolitana non riuscendo ad andare al di là del pari contro la Mariglianese ma quello di Brusciano è un campo difficilissimo, dove


Il Nola riposa, R.u.s. Vico, Campania e Cicciano non sbagliano Promozione

VALERIO LAURI

Turno interlocutorio nel girone A del Campionato regionale campano di Promozione. Nei piani alti, rimane quasi tutto invariato. Il Nola conquista i tre punti, raggiungendo quota 41, senza scendere in campo, come accadrà in questo girone di ritorno a tutte le squadre del girone, quando si troveranno di fronte la “ritirata” Juve Pro Poggiomarino (ora Viribus Unitis). Si tiene a tre lunghezze il Rinascita Vico che, dinanzi ai propri tifosi, riesce a portare a casa, grazie alla rete di Tufano nei minuti finali, il bottino pieno contro un Real Poggio combattivo, ma sempre più fanalino di coda. La sensazione è che per la testa della classifica sarà una lotta a due, ma occhio a Campania e Cicciano, anch’esse vittoriose nella 18esima giornata. Per il Cicciano vittoria per 3-2 col S. Vitaliano nel nome di Montaperto: il navigato bomber, autore di una doppietta, ha vinto il confronto con l’altro cannoniere del girone, Ciro Quaranta, autore an-

ch’esso di una doppietta. Il Campania tiene il passo del Cicciano (33 punti in classifica), grazie alla vittoria di rigore contro il Cimitile. Frenata, invece, per il Galazia (Maddalonese) che, allo stadio ‘Cappuccini‘, non va oltre il pari col Villa Literno e perde terreno. Pareggio spettacolare di metà classifica tra Comprensorio Atellano e Real Maceratese: gli atellani riacciuffano il pari nella ripresa dopo lo svantaggio della prima frazione e falliscono il match point, sbagliando un rigore con Angelino nelle battute finali. Recuperano, invece, punti preziosi S. Maria La Fossa e Vitulazio. Le due casertane batt o n o r i s p e tt i va mente Vis Capua (col punteggio di 2-0) e Sangennarese (sconfitta per 3-0 dai vitulatini). I capuani navigano in brutte acque a 15 punti, visto che adesso la distanza che li separa dalla zona franca per la salvezza è diventata di cinque lunghezze. Siamo appena alla seconda giornata di ritorno, ma qualche verdetto già va delineandosi.


Real Vico ed il sogno Play-Off

Finisce in parità la sfida del ”Vigilante Varone” tra Virtus Sant’Antonio Abate e Real Vico Equense valida per la 16esima giornata del girone C di Prima Categoria 2015/2016: a Sant’Antonio Abate, gara piacevole e dai ritmi alti con il risultato di parità che alla fine lascia l’amaro in bocca alla squadra di Tommaso Spano. Dopo il vantaggio vicano firmato da Francesco Palumbo, dopo appena 7 minuti, per i padroni di casa al 30′ è arrivato il pari firmato D’Auria; il Vico ritorna in vantaggio al 73′ con Salvatore Bilgini, ma gli abatesi, 7 minuti dopo, fissano il pari finale con il gol di Galasso. Una gara che negli ultimi minuti di gioco però poteva risolversi davvero con qualunque esito. Il Real Vico Equense ci ha provato fin dai primissimi istanti: pressing alto, ritmi veloci, ed un assedio quasi continuativo, che hanno portato al vantaggio firmato Palumbo, che si è trovato sui piedi un pallone fin troppo invitante da spingere in rete, con la difesa giallorossa che si è fatta trovare ampiamente impreparata. Sembrava il preludio ad una gara tutta in discesa per gli azzurro-oro, ed invece la Virtus si è subito ricompattata, rispondendo colpo su colpo alle iniziative

vicane. Gli uomini di Somma vanno a segno con D’Auria: splendido tiro al limite dell’area dell’attaccante giallorosso, che anticipa i difensori vicani, non impeccabili nell’occasione. La gara prosegue, anche nella ripresa, su ritmi elevati: il centrocampista vicano Giuliano Apuzzo con un gran tiro dalla distanza mette i brividi al portiere locale. Il Vico ritrova di nuovo il vantaggio con il gol di Bilgini su colpo di testa. Gli ospiti sbagliano anche un rigore: sul dischetto si presenta Valentino Ostieri, ma il tiro risulta debole e centrale e finisce tra le mani del portiere. La Virtus Sant’Antonio Abate si rende pericolosa in contropiede e sui calci da fermo, ma gli attaccanti giallorossi sono sfortunati e imprecisi. Ma nonostante tutto gli abatesi trovano il gol del pari: Inserra respinge nell’area un tiro e Galasso ne approfitta per mettere in rete il pallone. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro decreta la fine della gara: i vicani si assestano a quota 26 punti, al quarto posto, per i giallorossi invece è un punto che permette di continuare a coltivare il sogno play-off. Vincenzo Celentano


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.