Footballweb il magazine nr 12

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Avellino, quattro sconfitte nelle Salernitana, ad ultime cinque gare un passo dalla B

Il magazine sportivo del sito www.footballwe.it

Anno 1 numero 12

Napoli, la porti un bacione a Firenze


Marcello Curzio Michele Pisani Vincenzo Di Siena Gianni Pagnozzi Vincenzo Celentano Valerio Lauri Stefano Sica Italo Borriello Raffaele Cioffi Mariano Messinese Maurizio Longhi Mauro Savini Gianluca Basile Luca Bosio Isidoro Niola

www.footballweb.it - il calcio in rete - Supplemento web di NF - registrazione al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Numero 323 del 2 Marzo 1985Direttore Responsabile Marcello Curzio

Numero 12

Redazione www.footballweb.it

Aprile 2015

Footballweb

Grafica ed impaginazione a cura di Michele Pisani

- settimanale online -

Numero 12 Anno 1


L’EDITORIALE

Mazze e panelle fanno i figli belli

volte nelle ultime cinque gare. La condizione di Rastelli può essere messa in discussione ? Marino ha azzeccato la tattica. far giocare l’Avellino e colpirlo di contropiede. Peccato, soprattutto perchè a fare la gara, scelta voluta del tecnico biancorosso, sono stati proprio i biancoverdi. Mancano sette gare, tre in casa e quattro in trasferta, tutto è in gioco visto che ad eccezione del Carpi le altre squadre di testa non fanno grossi balzi in avanti. In Lega Pro la Salernitana continua la sua inarrestabile calvalcata verso la cadetteria.  A sole quattro gare dalla fine della stagione i granata hanno cinque punti di vantaggio sul Benevento. Con altri sette punti la promozione sarà matematica. Manca poco.

L’EDITORIALE

Sarà un caso, una coincidenza ma il ritorno alla vittoria del Napoli passa per un ritiro. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, il presidente del club azzurro è andato su tutte le furie annunciando di prendere dei seri provvedimenti. Troppe illazioni attorno alla squadra allenata da Rafa Benitez. Il Napoli potrebbe, stando ad una nota, agire nei confronti di chi, in settimana, ha scritto di festini nei quali sarebbero stati presenti alcuni dei calciatori. Cattura la nostra attenzione un tweet di un ex calciatore del Napoli. Pasquale Casale ha esortato DeLa a continuare con il ritiro visto che la sua squadra ha ottenuto un risultato così importante. La Lazio, ottava vittoria consecutiva in campionato, scavalca in classifica la Roma e si porta al secondo posto. Sabato affronterà la Juventus. Vedremo cosa succederà. Intanto il Napoli oltre a scavalcare la Fiorentina ha superato in classifica anche la Sampdoria, bloccata sul pari dal Milan. Adesso gli azzurri sono quarti a sette punti dalla Roma. Tutto è possibile ma non sarà di certo una impresa facile. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Un tifoso dell’Avellino, su facebook, ha chiesto se è normale che una squadra che lotta per vincere il campionato possa avere un rendimento cosi altalenate. Non crediamo che abbia detto, in questo caso scritto, nulla di strano. In serie B l’Avellino cade a Vicenza. La compagine biancoverde ha perso ben quattro

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Gli azzurri si ritrovano con la Fiorentina

La settimana più turbolenta dell'era Benitez, caratterizzata dalle sconfitte contro la Roma in campionato e dall'eliminazione dalla finale di Coppa Italia a beneficio della Lazio, con tutto uno strascico di polemiche che ne è conseguito attorno alle presunte trasgressioni notturne di alcuni calciatori , si conclude con una vittoria più che netta contro la squadra di Montella, superata nuovamente in classifica. Troppo presto per affermare che la decisione del Presidente De Laurentis di relegare in ritiro la squadra stia già sortendo gli effetti sperati, ma comunque qualche segnale incoraggiante inizia a vedersi. Nella sfida al San Paolo con i viola, il Napoli è apparso fin da subito più concentrato anche se nella prima mezz'ora entrambe le compagini apparivano imballate e faticavano non poco a rendersi pericolose sotto la porta avversaria. Borja Valero e compagni riuscivano ad avere la meglio a centrocampo ma poi non riuscivano mai a concludere in porta, e questa è stata una costante che si è mantenuta per tutto l'incontro. Dal canto suo il Napoli, dopo l'imbarazzo iniziale, riusciva a rendersi pericoloso su un traversone di Mertens, che veniva deviato da Neto in angolo, dopo che Basanta per anticipare Higuain lo aveva indirizzato dentro la sua porta. Pochi minuti dopo il belga, autore di un ottima prova, portava in vantaggio gli azzurri con la specialità della casa, il tiro a giro di destro sul palo lontano. Ci sarebbe subito la possibilità di mettere il risultato al sicuro, perché su una conclusione balistica da fuori area di Higuaìn, la palla va in gol dopo aver battuto contro la traversa. Lo vedono quasi

tutti tranne l'arbitro e l'addizionale di linea. Francamente continua a sfuggirmi l'utilità di quest'ultima figura, dal momento che non ne azzeccano mai una nemmeno a pagarli, e il guaio è proprio questo....la Federcalcio li paga....ecco forse sarebbe il caso che in questo ambito la Figc prendesse seriamente in considerazione una spending review. Il secondo tempo ricomincia come era finito il primo. Higuain si divora il raddoppio da solo davanti a Neto in uscita che lo costringe a defilarsi sulla linea di fondo. La svolta avviene con l'avvicendamento di Gabbiadini con Hamsik, lo slovacco entra nel frangente di partita più consono alle sue caratteristiche e subito lo dimostra correggendo con freddezza in rete uno splendido assist confezionatogli da Callejon. Dopo il secondo gol subito, la Fiorentina scompare definitivamente e il Napoli potrebbe dilagare ma non lo fa. Riesce solo a segnare il terzo gol sul finale con un delizioso tocco di Callejon imbeccato da Lorenzo Insigne, che appare sempre di più una preziosa arma a disposizione per questo importante finale di stagione. Domani si continua con il ritiro ad oltranza in vista dell'impegno tedesco in Europa League, e chissà che questo spirito di sacrificio e di gruppo ritrovato non ci regali qualche bella emozione. Nel frattempo mi sono accontentato di non aver visto Ghoulam in marcatura. Ottima la prova di Strinic e di tutto il pacchetto difensivo.

GIANNI PAGNOZZI

La voce del tifoso azzurro

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NAPOLI


Qualche tempo fa si sarebbe gridato "Clamoroso al Tardini" perché il fanalino di coda Parma, già fallito, già retrocesso, già cancellato dal Calcio che conta, ha battuto la Juventus! E con merito. Si, perché i bianconeri, schierati in campo da Allegri con una formazione inedita in vista dell'andata del quarto di finale di martedì prossimo contro il Monaco, mancavano dei loro big o quasi. Assenti Buffon, Tevez, Pirlo, Evra, Bonucci, Barzagli, oltre all'infortunato Pogba, al Tardini è scesa in campo una Juve 2 con uno schema 4-3-1-2. In difesa Allegri ha fatto giocare centrali Chiellini ed Ogbonna con Padoin e Lichtsteiner esterni. A centrocampo Sturaro, Marchisio e Vidal con Pereyra dietro le punte Coman e Llorente. Una Juve mai in partita, molle, senza quegli "occhi della tigre" che abbiamo visto tutti nella semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Le attenuanti non mancano agli uomini di Allegri, forse già con la testa al Monaco, ma perdere contro il Parma, questo Parma, non è sicuramente un buon biglietto da visita in vista di martedì prossimo. Di contro, l'undici di Donadoni ha giocato con grande intensità ed agonismo, facendo la sua onesta partita e rintuzzando con molta efficacia le poche iniziative juventine. I Ducali stanno onorando la maglia e la regolarità del campionato e con il successo sulla prima della classe hanno inanellato 7 punti in tre partite. Onori a Roberto Donadoni che, malgrado le oggettive difficoltà, si sta dimostrando un grande professionista ma soprattutto un grande uomo. Dicevamo di una Juve mai pericolosa, fatta eccezione nel primo tempo di un colpo di testa di Vidal e di un sinistro di Coman che Mirante ha ribattuto quasi sulla linea di porta. Il gol del Parma e' arrivato al ventesimo della ripresa con l'argentino Mauri che ha infilato Storari con un preciso sinistro dalla distanza su ser-

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vizio di Belfodil Ci saremmo aspettati una veemente reazione della Juve ma alla fine vi è stata solo tanta confusione ed imprecisione. A nulla è valso l'ingresso in campo a mezz'ora dalla fine di Morata che ha rilevato l'evanescente Pereyra. Da segnalare infine l'esordio in serie A del diciottenne Vitale che ha rilevato ad un quarto d'ora dalla fine Coman. Con la caduta di Parma la Juve interrompe la serie positiva di 20 partite utili consecutive e subisce la seconda sconfitta in campionato. Adesso si guarda al primo atto del quarto di finale di Champions in programma martedì prossimo allo Stadium contro il Monaco. Sarà tutta un'altra musica (si spera) e non ci riferiamo alle note dell'inno della massima competizione continentale.

ISIDORO NIOLA

La voce del tifoso juventino

Interrotta una serie positiva

Juventus


Una piacevole domenica

Finalmente l’Inter torna a vincere, dando soddisfazione ai suoi tifosi. Mancini vede un po’ di luce, forse negli ultimi mesi, si è parlato troppo dell’Inter che verrà, perdendo di vista la situazione attuale. Paradossalmente se l’Inter non riuscisse (a dir il vero molto probabile), a centrare la qualificazione in una competizione europea, non sarebbe soggetta a verifiche UEFA, quindi, niente sanzioni e soldi risparmiati per il mercato della prossima stagione. Però il fascino della Champions League e dell’Europa League è unico, a chi non piacerebbe vedere la propria squadra, giocare in giro per l’Europa, il Mercoledì o il Giovedì. Il pensiero: “Se ci fossimo noi in campo, sarebbe ricorrente…” Ieri, ho postato sul mio profilo facebook, lavori in corso ci vediamo a settembre.Tutto questo perché ogni domenica, sembra una giornata di sperimentazione per Mancini, che non ha ancora trovato la giusta chiave tattica per alcuni giocatori, dal modulo alla posizione in campo.Contro l’ Hellas Verona, fuori Shaqiri e dentro Hernanez come trequartista, ennesimo cambiamento, sono sicuro che Mancini abbia una sua idea, su come debba giocare l’Inter, ma credo che i suoi interpreti a volte deludano le sue aspettative. Negli ultimi giorni, si è parlato di rivoluzione e di giocatori “messi in punizione” dalla società, facendoli allenare di Pasqua, forse tutto questo per dare la consapevolezza a tutti che nell’ Inter e per l’ Inter si debba dare di più. Il risvolto della medaglia, di fatto, sono alcuni dati statistici, che dovrebbero far riflettere la società, prima di parlare o adoperare scelte “ Sacrificali” di alcuni giocatori, come: le 50 presenze nell’Inter con 25 goal di Mauro

Icardi e le 100 presenze sempre nell’Inter di Handanovic con l’ennesimo rigore parato.Dati inconfutabili, come la presenza in campo di entrambi, incida, di fatto, sulle prestazioni della squadra. Spero vivamente in un bel finale di campionato, niente si può pretendere dalla classifica, in quanto, i giochi già sono fatti, speriamo di divertirci vedendo giocare questa INTER, già da domenica prossima contro il Milan. Sicuramente, un buon finale di campionato, magari sviluppando un bel gioco con una manovra veloce e fluida, potrebbe dare l’input per far ben sperare nella prossima stagione.

MAURO SAVINI

La voce del tifoso interista

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Inter


I 5 giorni che sconvolsero Firenze

Fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla lotta al terzo posto. Tra martedì e domenica si è consumato il dramma sportivo della Fiorentina di Montella. Due sconfitte pesanti in sequenza contro Juventus e Napoli, 6 gol subiti e 0 realizzati. Proprio mentre la stagione entra nella fase calda, la squadra di Montella si scioglie sotto il sole primaverile. Senza alibi e senz'anima. I Viola sono scesi in campo, ma è come se non lo avessero fatto. Avevano la testa altrove. Ma andiamo con ordine. In Coppa di Lega hanno sciupato un' impresa pazzesca. Dopo aver espugnato lo Juventus Stadium (1-2) la Fiorentina è crollata sotto i colpi di una Juventus rimaneggiata, ma tenace e concentrata sull'obiettivo. Demeriti dei viola o meriti dei bianconeri? Suicidio o omicidio? Spesso il confine è labile. Ma gli uomini di Montella partivano da una posizione di vantaggio e avevano la possibilità di giocarsi tra le mura amiche il passaggio del turno. La presunzione di essere già a Roma il 7 giugno, e la scelta del tecnico gigliato di affidarsi a una linea mediana leggera hanno inciso sicuramente sull'eliminazione. Capitolo campionato. Dopo la debacle si aspettavano risposte sul campo contro il Napoli, reduce da una settimana orribile, culminata con l'eliminazione dalla Coppia Italia per mano della Lazio e il ritiro punitivo imposto da De Laurentiis, sempre più padre padrone del Napoli, a tecnico e giocatori. Insomma, i viola erano feriti, i partenopei in coma. Ma sono risorti. Una settimana dopo Pasqua. E scusate il ritardo, direbbe Troisi. Ma (forse) ne è valsa la pena. Perchè il Napoli ha strameritato di vin-

cere: corto, compatto e micidiale nelle ripartenze. Il pressing di Gargano ha mandato fuori giri Borja Valero, sempre più in crisi di rendimento e identità, e annullato Salah. E la Fiorentina? Chi l'ha vista. Mai pericolosa, una sola occasione, peraltro all'88' con il risultato già nel congelatore. Imbarazzanti gli errori difensivi, sterile il possesso palla, Ilicic prima e Gomez poi abbandonati a se stessi. A fine gara Montella ha fatto autocritica e ha ammesso di non essersi rivisto nella squadra. Forse il primo passo di una rivoluzione tecnica in vista della gara di giovedì contro la Dinamo Kiev. Avversario temibile, ma non favorito nei pronostici. Tuttavia, se questa è la Fiorentina, la collina da scalare può trasformarsi nell'Himalaya.

MARIANO MESSINESE

La voce del tifoso viola

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FIORENTINA


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AlA San SanSiro Sirosorride sorridesolo solo Mihaijlovic Mihaijlovic

Sogni d'Europa. Quello del Milan, praticamente una chimera, che ha però guadagnato qualche piccola speranza nelle ultime due giornate, con altrettante vittorie. Quello della Sampdoria, fermata nell'ultimo turno dalla sconfitta con la Fiorentina, dopo una buona serie di risultati utili. LA CRONACA - Partita bloccata ma viva, nelle prime battute, con la Sampdoria che prova a costruire e il Milan pronto a ripartire, per sfruttare le doti degli elementi in campo. Per vedere il primo tiro in porta bisogna, però, andare al 10' quando Eto'o, in aria di derby per i suoi trascorsi nerazzurri, prova ad impegnare dalla distanza un attento Diego Lopez. Al 14' arriva la risposta del Milan: è Van Ginkel ad incrociare un destro rasoterra dai 20 metri, che Viviano devia in angolo. Ancora Eto'o, al 21', prova a sorprendere il Milan con un tiro a giro da lontano, che sibila a poca distanza dal palo destro della porta rossonera. Il Milan, però, gioca bene: aggressivo in fase di non possesso e veloce con rapide verticalizzazioni quando imposta il gioco. A funzionare bene è soprattutto la banda di destra rossonera, formata da Cerci e Abate, che al 30' produce un cross su cui s'avventa Destro, ma il colpo di testa è debole e telefonato per la presa di Viviano. Episodio curioso al 37': alcuni riflettori di San Siro si spengono, ma dopo una brevissima pausa, decretata dall'arbitro, si riprende a giocare. Nelle battute finali della prima frazione si fa vedere anche Cerci, che, dopo uno scambio veloce con Menez, spara alto dal limite dell'area. Si conclude a reti inviolate, dunque, il primo tempo. Nell'intervallo Mihaijlovic decide di applicare qualche correttivo allo schema tattico. Passa, infatti, dal 4-2-3-1 al 4-4-2 con Eto'o alle spalle di Okaka in attacco ed Eder sulla fascia, pronto a sacrificarsi e a limitare le scorribande di Cerci sulla destra. La mossa del tecnico serbo blocca la manovra rossonera, che diventa più involuta e lenta. Di contro, il Milan si espone alle ripartenze blucerchiate. Al 57' la Sampdoria passa in vantaggio: Eto'o verticalizza in modo straordinario per Soriano

che, tutto solo, non può sbagliare. Gli uomini di Inzaghi accusano il contraccolpo psicologico e si ritraggono nella propria metà campo, intimoriti. A salire in cattedra è sempre Samuel Eto'o che galleggia abilmente tra la linea di centrocampo e Okaka, dispensando tocchi di grande classe. Al 72' il Milan dà segni di risveglio e lo fa da calcio d'angolo: Mexes svetta e incorna, ma Duncan salva sulla linea. E' solo il preludio al pareggio, perchè, sul calcio d'angolo successivo, De Jong rovescia verso la porta e trova la deviazione decisiva del maldestro Duncan, che spiazza Viviano. I rossoneri trovano dunque il pareggio nel momento migliore della Samp. A questo punto, l'inerzia della partita pare cambiare di nuovo, col Milan che spinge e i blucerchiati che arretrano. All'82' i rossoneri colpiscono anche il palo: Menez riparte velocissimo e scarica su Suso che rientra sul sinistro e lascia partire un tiro a giro, che infrange i propri sogni di gloria sul montante. L'assalto finale del Milan non produce risultati e la partita termina sul punteggio di 1-1. Un pareggio che non serve a nessuno. Probabilmente, serve ancora meno al Milan, che avrebbe potuto dare corpo alle poche residue speranze d'Europa solo vincendo. La Sampdoria conserva i 7 punti di vantaggio sui rossoneri. Mihaijlovic sposta gli equilibri nel secondo tempo, inventandosi un Eto'o in versione "Totti": il camerunese è stato l'ago della bilancia della ripresa. La squadra di Inzaghi ha evidenziato, ancora una volta, i soliti limiti nella costruzione del gioco, soprattutto dopo aver subito il gol. Reazione di carattere tardiva e ottimo impatto di Suso, che ha dato maggiore vitalità rispetto a quanto avesse fatto Cerci. Se prima la strada del Milan era in salita, adesso è una vera e propria scalata, decisamente improba per le possibilità dei rossoneri.

VALERIO LAURI

La voce del tifoso rossonero

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Milan


Dopo il ritiro imposto dal patròn De Laurentiis, il Napoli torna alla vittoria davanti al proprio pubblico, contro un’inconsistente Fiorentina. Una viola imbottita di palleggiatori da Montella, soprattutto nel primo tempo, ma mai pericolosa dalle parti di Andújar. Gli azzurri, come vorrebbero in tanti, ogni domenica e contro qualsiasi avversario, giocano alla vecchia maniera. All’italiana. Corti, attenti a non scoprirsi. E micidiali nelle ripartenze, sfruttando il baricentro troppo alto degli avversari. Napoli vicino al gol già dopo pochi minuti, grazie a un’accelerazione di un ispirato Mertens. Il belga si invola sulla sinistra, dopo un preciso lancio di Strinić, e mette una palla pericolosa al centro. La difesa viola rischia un clamoroso autogol. Il vantaggio è solo rimandato. A circa metà della prima frazione, è ancora Mertens a proporsi al limite dell’area. Riceve la sfera da Higuaìn e trova un delizioso destro a effetto. Neto, incolpevole, non può fare altro che raccogliere la palla dalla porta. Gli uomini di Montella insistono nel loro possesso palla, ma sono lenti e prevedibili. Anche Salah, uno dei più temuti, non riesce quasi mai a accendersi, se non con giocate belle sul piano delle stile, ma inconcludenti. Higuaìn sfiora il raddoppio verso la fine del primo tempo. Il “pipita” sfrutta un errore in disimpegno della difesa avversaria, e si lancia verso la porta. Giunto quasi al limite dell’area, scaglia un violento destro. La sfera si stampa sulla traversa e torna in campo, ma sembra aver varcato la linea di porta. Materiale per la moviola. Nella ripresa, Montella prova a correre ai ripari. Inserisce Mario Gomez per dare maggior peso all’attacco. A fine gara, però, non

si conta un solo tiro in porta della compagine viola. Si fa vedere invece Gabbiadini, fino a quel momento piuttosto in ombra, con un sinistro a effetto, dal lato destro dell’area, che termina di poco fuori. Lo stesso Gabbiadini, dopo pochi minuti, è sostituto da Hamsik. Giusto il tempo di ambientarsi, poi lo slovacco trova il meritato raddoppio. Callejon rifinisce dalla destra, “Marekiaro” fa quello che gli riesce meglio. L’inserimento senza palla. Si trova a tu per tu con Neto e lo trafigge con un tocco morbido. C’è spazio anche per Lorenzo Inigne e il redivivo Zuniga, che prendono il posto di Higuaìn e Mertens. La partita è ormai chiusa. Il solito errore difensivo rischia di riaprirla. Il portiere azzurro sbaglia un rinvio e consegna la palla a Borja Valero. Lo spagnolo entra in area e conclude, ma manca lo specchio della porta. Il suo connazionale Callejon, invece, su assist di Insigne, torna al gol dopo un lungo digiuno, grazie anche a una grave disattenzione di Savic, il peggiore in campo tra le due squadre. La palma del migliore, invece, è tutta per Walter Gargano. Piedi ruvidi, brutto da vedere, ma tatticamente indispensabile. Benitez predica un calcio offensivo e a tratti troppo spregiudicato. Oggi i suoi giocatori si sono comportati nel modo opposto. Sarà il segno di un imminente cambio di gioco? Forse, ma a partire dalla prossima stagione. Con un altro allenatore.

Luca Bosio

Il Bosio parlante

Conto Sala(h)to per la Fiorentina

Il Bosio parlante 10


Era importante vincere contro la Fiorentina per il morale ma lo era poco per la classifica. Le partite da vincere erano altre e il Napoli le ha steccate, l'ultima quella contro la Roma che poteva riaprire i giochi per secondo e terzo posto. Invece, contro una squadra giallorossa a dir poco imbarazzante, gli azzurri sono stati capaci di perdere ottenendo la quarta sconfitta consecutiva in trasferta. In casa, invece, dopo due pari consecutivi, è arrivata questa vittoria contro una Fiorentina imbottita di seconde linee. Un successo netto, perentorio, inequivocabile, con un costante dominio degli azzurri su cui non c'è alcuna obiezione. Resta la sensazione che se il Napoli fosse stato a pochi punti dal podio con la gara accompagnata da una maggiore tensione emotiva, si sarebbe fatto soggiogare dalla paura e non avrebbe fornito una prestazione simile. Perché, più volte, c'è stata la dimostrazione che questa squadra non ha carattere, non ha personalità, ma sono tante le cose che non ha: come la qualità a centrocampo, come la coesione tra i reparti, come l'attaccamento alla maglia (a parte pochi casi). Da qui a dire che il ritiro punitivo indetto dal presidente sia servito a qualcosa, ce ne passa, contro la Fiorentina è stata una vittoria di Pirro, quasi senza senso se non quello di poter ambire al consolidamento del quarto posto. E già se il Napoli arrivasse terzo non ci sarebbero i motivi per essere soddisfatti, figurarsi non ottenere neanche quello, come succederà a meno di una Caporetto giallorossa. Che, tutto sommato, non desterebbe neanche tutta questa sorpresa visto che la squadra di Garcia è davvero in ambasce, tornando con un solo punto dalla trasferta granata, è stata anche superata da una Lazio stratosferica. Ma che la Roma

stesse sulle gambe, lo si è visto anche contro il Napoli, con gli azzurri che si sono fatti prendere dal timore di segnare quando un'altra squadra sarebbe stata corsara senza problemi. Il Napoli aveva otto punti di vantaggio su quella Lazio che ora è seconda, un suicidio perfetto quello partenopeo, si poteva stare alle spalle della Juve, invece, si deve difendere il quarto posto. Quella Lazio ha anche eliminato Higuain e compagni dalla coppa Italia, andandosi a prendere la finale contro la Juventus, un'altra umiliazione atroce, come se non bastassero quelle già subite. Intanto si avvicina la gara con il Wolfsburg, allettante sotto il profilo del fascino e del prestigio ma pensare che questo Napoli possa impensierire i lupi di Germania è quasi impensabile. Nel calcio tutto può succedere ma gli uomini di Benitez hanno riscosso una fiducia così scarsa che, qualora dovessero tornare con un risultato positivo dalla Volkswagen Arena, potrebbero dilapidare tutto al San Paolo. Se ci è riuscita la Lazio a passare il turno a Fuorigrotta, a maggior ragione potrebbe farlo la vice-capolista della Bundesliga. Il Napoli è una squadra senz'anima, senza gioco, che non suscita entusiasmo, e non può bastare una vittoria in una partita quasi inutile, per riacquistare credibilità agli occhi della gente. Quella gente che aveva sognato qualcosa di grande per questa stagione ma a cui è stato offerto il peggio in rapporto alle aspettative e ai proclami presidenziali.

Maurizio Longhi

Arida manus...Longhi

Erano altre le partite da vincere

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Ricordate quella vecchia canzone napoletana che parla del caffè e dello zucchero in fondo ad una tazza ? Ebbene a costo di procuravi il diabete, gireremo fino a quando il dolce di quella tazza potrà, finalmente, alleviare le sofferenze calcistiche di un popolo, quello biancoverde, che da troppo soffre per le vicissitudini della propria squadra del cuore. La nostra avventura vive un altro capitolo, questa volta non siamo andati lontano. Lo abbiamo trovato a pochi chilometri dal capoluogo irpino. E' nato in una città di mare tra le più belle d'Italia, è un calciatore che può vantare un personalissimo record. La soddisfazione è di quelle che contano e che vanno tramandate ai posteri, magari inserendoci anche una giusta dose di vanagloria. Ha indossato le casacche delle più importanti società calcistiche campane, una dopo l'altra e passando di categoria in categoria. Antonio Capone, professione esterno di attacco è stato, negli anni a cavallo tra i settanta e gli ottanta, un puntero di quelli che hanno mangiato più polvere di tutti ma che alla fine è riuscito a calcare il manto erboso dei più grandi palcoscenici del calcio italiano. Alcuni dei suoi colleghi contattati da ultrà Avellino li abbiamo raggiunti solo telefonicamente ma il "puntero" Capone lo abbiamo trovato, ironia della sorte, su un campo di calcio. Vederlo giocare, una partita amichevole per beneficenza, ha fatto un piacevole effetto e tenuto conto della difficoltà che ha l'attuale attacco non nascondo di aver tentato di "ingaggiarlo". Classe pura, per nulla scalfita dai capelli oramai bianchi. Antonio Capone è restato nel campo del pallone, ha un ruolo come responsabile delle giovanili dell'Alba Pratola nell'avellinese oltre al ruolo di opinionista in tivvù in una nota trasmissione dedicata ai tifosi del Napoli. La prima domanda è anche la più importante: Quanto conta aver giocato in una squadra come l'Avellino?" Tantissimo. Giunsi in casacca biancoverde dalla squadra della mia città. Non sempre si è profeti in patria. Venni in Irpinia con gli stimoli giusti, posso dire che proprio in quegli anni ad Avellino si stava per vivere uno dei periodi più importanti in assoluto. Ho giocato un solo anno, quello prima del campionato poi vinto e che portò i lupi in massima serie. Serbo un ricordo in-

delebile, una esperienza unica grazie alla quale sono potuto arrivare al calcio che conta. Avellino è una grande piazza, un traguardo per molti giocatori, anche se..." Cosa è cambiato da allora? " Non sento che c'è la giusta armonia tra società e pubblico e soprattutto questi ultimi campionati tra sali e scendi, non rendono il giusto merito ad una città che ha il calcio nel sangue". Tanti ricordi anche se una sola stagione, tra l'altro condita con ben nove reti e di quei tempi era un bottino davvero dignitoso per una seconda punta.

Gli ex del calcio

Gli ex del calcio: Antonio Capone

Gli ex del calcio


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Gli ex del calcio

proprio al Partenio". La ricordiamo tutti, come fosse adesso. La compagine biancoverde era al secondo posto in classifica con 25 punti ad 8 di distanza dall'Inter. In pratica la miglior posizione di tutti i tempi per i lupi irpini. Ci fu il momentaneo pari grazie al solito Gil De Ponti, ma alla fine il risultato fu ad appannaggio dei napoletani con il definitivo vantaggio nella ripresa. "Eravamo in una posizione di classifica tutt'altro che rassicurante e giocavamo in casa di una delle compagini che si trovavano ad inseguire la capolista. Ricordo che fu un periodo memorabile per l'Avellino, si parlò addirittura di un posto in Uefa". Ritorniamo all'anno passato in Irpinia, ha qualche ricordo particolare ? Fu una annata da incorniciare, comunque ci furono delle gare mi rimarranno sempre chiare nella mente. Una fu quella con il Brescia, segnai un gol, un'altra fu quella con il Varese, vincemmo grazie ad una mia doppietta". Una cosa è certa, non possiamo dirle di passare qualche volta per Avellino, data la modesta distanza che intercorre dalla sua Salerno, ma con l'invito a farci tornare il sorriso con le sue conclusione a rete le rinnoviamo un saluto ad un "Vero. Giocammo un campionato pieno di presto arrivederci. "E' stato un piacere, un casoddisfazioni. Con me c'erano Adriano Lom- loroso saluto a tutti i tifosi dell'Avellino". bardi, Mario Facco, Gianfilippo Reali ed Alberto Cavasin. Grandi atleti ed amici che non dimenticherò mai". Antonio Capone ha dato tante soddisfazioni ma anche un grosso dispiacere, se lo ricorda? "Come potrei dimenticarlo, segnai una doppietta all'Avellino e Michele Pisani


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Quarta sconfitta consecutiva nelle ultime cinque gare in trasferta, un gol fatto e cinque subiti. Quattro secondi tempi sprecati (compreso quello di Carpi dove il gol del raddoppio emiliano fu realizzato al novantesimo) e numerose pallegol fallite. È questo il magro bottino, racimolato dall’Avellino nelle ultime gare lontane dal Partenio dopo l’entusiasmante vittoria ottenuta in casa del Livorno con cui ha completamente annullato l’ottimo trend del mese di febbraio che l’aveva avvicinato, prepotentemente, al Bologna vice capolista. Anche ieri sera, contro un modesto Vicenza, la truppa di Rastelli ha palesato quella sterilità offensiva nascosta sola dall’exploit di Castaldo nel girone d’andata. Peccato aver vanificato l’ottimo schieramento tattico di mister Rastelli, che senza esterni disponibili, ha dovuto, gioco forza, affidarsi ad un 4-3-1-2 più votato alla difesa che alla costruzione della manovra visto la marcatura di Soumarè su Di Gennaro.

Anche l’inserimento di Sbaffo, nella ripresa, non ha portato gli effetti desiderati, imbottigliando ancora di più il gioco nella parte centrale del campo favorendo così la tattica difensiva dei locali. Pesa infine sull’andamento della gara l’ennesima svista arbitrale ai danni dell’Avellino in occasione del gol del vantaggio biancorosso realizzato dal bomber Cocco in seguito ad una evidentissima spinta ai danni del centrale irpino Chiosa molto simile, a quella vista in settimana nella semifinale di coppa italia tra Fiorentina e Juventus dove una condotta di gioco molto simile dell’egiziano Salah ai danni del bianconero Bonucci fu sanzionato con l’annullamento del gol del vantaggio viola che sul risultato di 0-0 avrebbe cambiato sicuramente l’esito della semifinale.

ITALO BORRIELLO

L’angolo del Lupo

Una ‘spallata’ di Cocco lancia il Vicenza

Avellino


Le pagelle ai Lupi 15

Bene Pisacane e Soumarè, Konè ennesima delusione DI ITALO BORRIELLO Gomis 6 – Ordinaria amministrazione. Non ha colpe sul gol subito Pisacane 6,5 –ancora il migliore, conferma di essere uno dei difensori più rapidi in Italia. Bravo anche in fase d’impostazione Ely 6 – buona gara del centrale brasiliano. Sempre elegante e sicuro Chiosa 5.5 - più che ingenuo sul gol di Cocco ci è sembrato un po’ molle. Però il fallo l’ha subito ed era nettissimo. Per il resto solita grande gara Bittante 6 - Buona gara del giovane ex viola sebbene in alcune occasioni non viene protetto a dovere dai centrocampiCastaldo 5,5 – Non è in serata, ha una ocsti. casione d’oro nella seconda frazione dove sfiora il gol di testa. Kone 5 – non ci siamo. Quello che doveva essere il valore aggiunto di questa squaTrotta 6 – Il gioiellino dell’Under 21 lotta dra sta venendo meno nel periodo crutanto e ha una occasione importante nella ciale. Troppo incostante e impreciso ripresa dopo pochi minuti di gioco. All.Rastelli 6 - tatticamente la squadra è messa benissimo, annulla con l’impiego di Soumarè il forte Di Gennaro non subendo mai più di tanto il Vicenza. La mancanza degli esterni non gli permette di modificare l’assetto tattico in corso in modo da Schiavon 6 – in fase di non possesso diallargare la retroguardia avversaria. sputa la sua più che dignitosa gara ma in Un po’ male la fase d’impostazione visto fase di impostazione lascia ancora molto i numerosissimi errori in disimpegno dei a desiderare 25' st D'Angelo 6 – Entra in suoi che limitano non poco la fase di poscampo con coraggio e cerca di trovare sesso. Ancora una volta vengono vanifianche il gol). cate potenziali azioni pericolose per passaggi sbagliati, appoggi affrettati o adSoumarè 6,5 – Non fa respirare Di Gendirittura mancati come in occasione di un naro. Limita le giocate dell’ex Palermo e contropiede di Soumarè nei primi quaranMilan, con il fantasista dei biancorossi tacinque minuti che non vede Trotta e Ca(32' st Comi sv). staldo lanciati a rete.

Le pagelle ai Lupi

Arini 6 - Prestazione sufficiente quella del mediano ex Andria.( 1' st Sbaffo 6,5 – Da maggiore qualità alla mediana biancoverde. Un inserimento importante e coraggioso da parte di Massimo Rastelli).


L'eroe Mauri, l'artigliere Denis e l'orchestra Lazio

Premiare l'impegno, bacchettare gli insufficienti o valutare i risultati? Tanti spunti anche in questa 30° giornata di Serie A. E allora diamo i voti ai protagonisti di questa giornata di campionato nella massima serie.

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L'alunno rossonero becca un recupero dal maestro Eto'o, reagisce, ma conserva l'insufficienza, perdendo una ottima occasione. DISTRAZIONE

VOTO 3: all'UDINESE di Stramaccioni. Tre, come le sberle rifilate dal Palermo ai friulani. I rosanero venivano da un periodo non esaltante e, nella loro rinascita, ci ha messo del suo anche la squadra bianconera. Troppe le disattenzioni nell'ultimo periodo, che hanno portato la squadra di Di Natale e soci a raccogliere soli 3 punti nelle ultime 4 gare. Decisamente pochi. CALO

VOTO 9: a Germàn DENIS. El Tanque è tornato a far sentire i cingoli sul terreno di gioco e l'Atalanta è tornata alla vittoria. Spettacolare il primo gol in rovesciata, freddissima la trasformazione del raddoppio dal dischetto. La vittoria col Sassuolo permette agli orobici di portarsi a 4 punti da Empoli e Verona e distanziare il Cesena, terzultimo, di 7 lunghezze. ARTIGLIERE

VOTO 4: alla FIORENTINA di Montella. Dopo la cocente, quanto inattesa, eliminazione dalla Coppa Italia, un'altra piccola delusione per i viola. Una vittoria avrebbe permesso di staccare la Samp e lasciare il Napoli a distanza. Invece è arrivato il sorpasso della banda di Benitez. La speranza è che il morale non ne risenta nella trasferta di Europa League a Kiev. RIDIMENSIONATI

VOTO 10: a Josè MAURI. Il voto va però esteso a tutto il Parma. No, non è inclusa la società, ma solo i giocatori e i tifosi, che stanno dando un senso a questo campionato. Il club è fallito, ma la passione, quella, no! Il giovane Mauri sia da esempio per tutti quei giovani col calcio nel cuore. Le sirene dall'Inghilterra (ma non solo) sono insistenti, ma il talento italo-argentino, col Boca nel cuore, dà l'anima in ogni gara. EROE/I

VOTO 5: al MILAN. L'obiettivo era chiaro: vincere contro una diretta concorrente per la zona Europa, per continuare a sperare in un piazzamento, comunque difficile. Obiettivo non centrato, nonostante la buona volontà. Come a dire: il ragazzo si impegna, ma ha evidenti limiti.

Valerio Lauri

Il diploma di Lauri

VOTO 6: a Sinisa MIHAJLOVIC. Il tecnico serbo riesce ad VOTO 0: agli ADDIZIONALI DI PORTA. L'introduzione di ottenere un buon risultato, col minimo sforzo. Il pareggio queste figure nel calcio italiano ha portato più danni che ottenuto col Milan mantiene la sua Samp in gioco per benefici. Di addizionale c'è solo l'aggiunta di nuovi pro- l'Europa League, con il vantaggio di tenere i rossoneri a 7 blemi ai dubbi che poteva già avere un arbitro (che è pur lunghezze di distanza. I blucerchiati sfiorano anche la vitsempre un essere umano). La Goal Line Technology, dal- toria di prestigio, se non fosse per la sciagurata distral'anno prossimo, aiuterà quanto meno a risolvere il pro- zione di Duncan. ATTENTO blema dei gol/non-gol, presentatosi già in 4 occasioni quest'anno. INUTILI VOTO 7: a Rafa BENITEZ. Glielo dobbiamo, dopo tante bacchettate. Il professore spagnolo si mette alla lavagna VOTO 1: alla JUVENTUS. Non ci pareva vero di poter re- e illustra all'alunno Montella la sua idea di calcio. Con ben legare, una volta tanto, i bianconeri nei "cattivi" di gior- 4 uomini offensivi in campo (Callejon, Mertens, Gabbianata. Le attenuanti sono tante: la testa alla Champions, il dini e Higuaìn) riesce a schiacciare la Fiorentina e congran turn-over e un campionato già quasi chiuso. Certo durre in porto la vittoria, senza troppi patemi. Anche i è, che la sconfitta con il Parma, ultimo e fallito, resta una professori possono imparare la lezione. IN CATTEDRA magra figura per gli uomini di Allegri. FIGURACCIA VOTO 8: alla LAZIO di Pioli. Il voto è solo per analogia alVOTO 2: al CAGLIARI di Zeman. Le statistiche parlano l'ottava vittoria consecutiva dei biancocelesti. Con una sichiaro: nelle ultime 10 gare gli isolani hanno racimolato curezza disarmante, la banda di Pioli mette in scena la il penoso bottino di 2 soli punti. Una media da retroces- sua sinfonia di gioco collettivo, senza sbavatura alcuna. Il sione paurosa. A fine gara il boemo ha stigmatizzato par- risultato è un'opera musicale in due atti perfetta: l'espelando di gara sfortunata (riferendosi ai legni colpiti dai rienza e il sacrificio di Klose, l'estro di Candreva e Felipe suoi) e salvezza ancora possibile. Di certo, sarà un'impresa Anderson, le geometrie di Biglia e tanto altro. ORCHEdifficile. DECLINO STRA


Granata, una giornata di riposo totale

Giornata di riposo per i granata, ma con il pensiero fisso alle prossime 4 finali da giocare, ed in special modo al prossimo duro scoglio da affrontare. Sabato una dura sfida in quel di Castellammare, dove ad attendere ci saranno i gialloblu stabiesi alla ricerca di punti per consolidare la loro posizione play off. La ripresa deglii allenamenti, è fissata per domani lunedì alle 15 al campo Volpe, a porte rigorosamente chiuse. Bisogna un pochino staccarsi dall'entusiasmo che vive una parte della tifoseria. Un premio, quello della domenica libera, che Fabiani e Menichini hanno voluto dare a Lanzaro e compagni, protagonisti di una schiacciante vittoria, che hanno confermato il primo posto in classifica con 5 punti di vantaggio sul Benevento, a 4 contese dalla fine. Da domani tutti concentrati su Sabato prossimo (ore 15) c’è il derby in casa della Juve Stabia, I granata che hanno un ruolino migliore lontano dall'Arechi, fanno ben sperare, perchè se la Salernitana riuscisse a superare indenne la gara contro le vespe, matematica a parte, potrebbe davvero dirsi con un piede in Serie B. A Castellammare il tecnico granata ritroverà sicuramente Tuia, che ha scontato ieri la squalifica, e Mendicino, fermatosi precauzionalmente a causa di un’influenza gastrointestinale. In forse i recuperi di Trevisan e Nalini, che tuttavia potrebbero strappare la convocazione. “Nalini ha cominciato a correre, Trevisan ha ancora qualche problema alla caviglia: da lunedì rientrano entrambi nel gruppo, poi vediamo come evolverà la situazione, perchè i carichi di lavoro aumentano e potrebbero avere qualche fastidio” ha commentato ieri Menichini in sala

stampa. Contro gli stabiesi si rivedrà anche Manolo Pestrin, tenuto in panchina ieri per risparmiarlo, vista la diffida che pende sulla sua testa: un giallo galeotto avrebbe impedito la sua partecipazione all’importante sfida del Menti, dunque il capitano è rimasto in panca a rifiatare ulteriormente, dopo aver saltato anche la partita di Pagani in precedenza, causa squalifica. Chi invece a Castellammare non ci sarà è Giampietro Perrulli: l’ex attaccante della Lupa Roma, che era diffidato, ha rimediato ieri un’ammonizione e martedì si vedrà notificare il turno di stop forzato dal Giudice Sportivo. Entra in diffida, col giallo di ieri, Davide Moro che va a far compagnia a Francesco Favasuli

RAFFAELE CIOFFI

Spazio granata

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SALERNITANA


SALERNITANA

Record di punti ma non basta Salernitana, detta i ritmi della gara e regola la pratica con quattro goals, mandando in visibilio i diecimila e seicento spettatori che hanno affollato il Principe degli Stadi. Danze aperte da un bolide di Favasuli, poi una magia di Calil che su lancio di Moro salta marcatore e portiere prima di depositare in rete. Al rientro in campo Gabionetta segna la sua doppietta, con secondo goal su rigore. Spazio anche per Cristea, che liberato da Calil sbaglia davanti a Rossi.

RAFFAELE CIOFFI

Spazio granata

Sarà una stagione memorabile ? I presupposti ci sono tutti. L’importante è non perdere di vista l’obiettivo principale ovvero l’approdo in cadetteria senza passare per la ‘trappola’ dei play-off. Un dato è acquisito, scolpito nella pietra: la Salernitana straccia ancora di più il record di Delio Rossi, sono 76 i punti finora conquistati, anche se ancora manca la matematica. Il final countdown è iniziato, siamo, inesorabilmente, giunti alle fasi finali. Servono per archiviare questa stagione trecentosessanta minuti, la Salernitana, fa un ulteriore passo e si avvicina, sensibilmente, al traguardo che si era prefissata la società ad inizio della stagione. Sotto gli occhi attenti dei co-patron Lotito e Mezzaroma, gli uomini di Menichini sfoderano la prestazione perfetta e concedono poco o nulla ai volenterosi uomini di Cucciari, che seppur ben messi in campo fanno solo da comparsa al cospetto della capolista. Solo un’occasione sullo 0-0 (se non vogliamo contare il penalty e segnato da Del Sorbo, regalato a fine gara ai laziali) quando Bariti, su di un capovolgimento di fronte,parte e fa una fuga di 50 metri, da posizione defilata impegna Gori. Da quel momento il nulla, la capolista decide di giocare. Sale in cattedra la

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SALERNITANA

Mezzaroma: “7 punti per la matematica”

Mendicino? Ha avuto un problema fisico e non ce l’ha fatta. Sulla tattica non parlo, sull’atteggiamento mentale mi è piaciuta molto“. Sabato prossimo, c’è forse la gara più difficile da qui al termine del torneo: “Prossima tappa Juve Stabia e speriamo di continuare così. Il merito è non solo nostro ma va condiviso con tutti quelli che fanno parte della famiglia Salernitana. È stato un percorso di crescita condiviso ed è stato bello vedere che si è risvegliato qualcosa“. Raffaele Cioffi

Spazio granata

E'giunto sabato sera in città, piombando nel ritiro dell'hotel Mediterranea per stare vicino alla squadra in questo rush finale. Aveva il timore che la sosta avesse potuto un tantinello fermare la squadra. Ma è stato tutto perfetto all’Arechi. Vittoria e prestazione che riducono alla distanza tra la Salernitana e la serie cadetta. Il co-patron dei granata Marco Mezzaroma che ha assistito al match accanto al cognato Lotito lo sa bene, e si spinge anche in calcolo matematici “Non sono pochi i 7 punti che mancano per la matematica perché il calcio ci ha insegnato che non bisogna dare per scontato nessun risultato. Vero che da oggi, c'è una partita di meno, ma non bisogna abbassare la concentrazione. Abbiamo giocato bene, in alcuni momenti anche un bel calcio, che ci ha permesso di chiuder prima la partita. È stata una giornata positiva e vedere che la concentrazione e la cattiveria agonistica fossero elevate indica che i ragazzi stanno rispondendo benissimo. Dobbiamo affrontare ogni partita come fosse l’ultima e dopo affrontare quella successiva, non dobbiamo fare calcoli particolari dando il massimo sempre. I tifosi hanno diritto a fare voli pindarici ma c’è da conquistare il traguardo, i ragazzi li ho visti molto concentrati e bisogna continuare così. Finora è stato il campionato più difficile, e gli sforzi fatti fin qui sono stati importanti. Ogni gara ha bisogno della concentrazione che abbiamo avuto oggi.

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Ora la faccenda si fa difficile, complicata; non impossibile perché nel calcio, come nella vita d'altronde, nulla è impossibile. Ma molto molto difficile si, questo lo possiamo tranquillamente ammettere. La sconfitta di Foggia, immeritata quanto si vuole, precipita i casertani ben al di là del quarto posto utile per accedere ai playoff. Non ci sarebbe istantanea migliore per descrivere la partita delle parole di De Zerbi, che qualcuno ricorderà con la maglia del Napoli all'epoca della rifondazione, e che ora guida dalla panchina i rossoneri della Daunia. “Non meritavamo di vincere, la Casertana ha fatto meglio di noi e bisogna ammettere che stasera siamo stati fortunati”, ecco il pensiero di De Zerbi nell'immediato dopopartita. Parte forte la Casertana che dopo due minuti si fa già vedere dalle parti di Micale con Cissè che prova dalla distanza senza però impensierire più di tanto l'estremo ospite. Ancora rossoblù al quinto minuto, ma Mancino spreca la prima di tante occasioni calciano lontano dai pali foggiani. Il Foggia, migliore attacco del campionato, si vede per la prima volta al 20' quando Agnelli con un gran tiro da fuori rischia seriamente di siglare un eurogol con la palla che sorvola di poco la trasversale della porta difesa da Fumagalli. Dopo un'altra occasione sprecata dal duo CissèMancino, il Foggia passa, sorprendentemente, in vantaggio: da calcio di punizione calciato da Gigliotti, sulla respinta di Fumagalli, Loiacono si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e con una ginocchiata ribadisce il pallone in rete. La Casertana non si abbatte e risponde al colpo improvviso, ma quello che accade al 33' ha dell'incredibile: dopo un'azione corale Mancosu calcia senza pensarci su ma Gigliotti salva sulla linea, la palla, ancora viva, viene arpionata da Cissè che trova sulla sua strada un miracoloso intervento del portiere Micale. Ancora al 37' Mattera, uscendo palla al piede, serve Cissè che crossa per Mancino che a botta sicura con un gran tiro al volo centra la traversa che ancora adesso

sta stremando. Il primo tempo termina così, con la Casertana incredibilmente in svantaggio. Il secondo tempo riparte con il Foggia subito in attacco; già al 3' da un calcio d'angolo battuto da Sainz, la palla viaggia lungo tutta l'area senza trovare il tocco di nessuno. I rossoblù si riaffacciano dalle parti di Micale al 54' quando il redivivo Agodirin mette in difficoltà, seppur con un tiro non irresistibile, l'estremo rossonero. Sul rovesciamento di fronte per poco non si avverava il detto "gol mancato gol subito, anche se Fumagalli, con un ottimo intervento, fa in modo di lasciare in corsa i suoi compagni; Fumagalli che si ripete al 68' con una parata davvero bella, negando ai satanelli un raddoppio che sarebbe stato mortificante per la mole di gioco prodotta dai Casertani. Partita svelta e ricca di emozioni: dopo l'ennesimo spreco degli attaccanti rossoblù al minuto 70, ancora al 78' e ancora Mancino, timbra per la seconda volta la traversa dopo che la palla era stata smorzata da un intervento di Micale. Nulla da fare per i rossoblù. Mancano dieci minuti alla fine della gara ma ai cento tifosi giunti da Caserta, era ormai chiaro che questa era una di quelle partite in cui potevi tirare in porta altre cento volte senza che la palla sarebbe mai riuscita a varcare la linea bianca. Sfortuna? Certamente si. Ma è anche vero che vincendo in casa con il Melfi, tanto per citare l'ultimo incredibile pronostico non rispettato, si sarebbe potuto guardare a questa gara "sfortunata" con occhio meno ansioso. Ma questo è il calcio. A poche gare dal termine della regular season, seppur con una gara da recuperare, la Casertana è fuori dalla zona playoff. Non resta da fare altro che rimboccarsi le maniche, lavorare duro e crederci. Ora più che mai.

VINCENZO DI SIENA

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I falchetti

Falchetti: Fine del sogno ?

Casertana


Speciale Formula uno

La Mercedes torna a ruggire

distinto nella scorsa stagione. Dopo la prima gara senza punti, Kimi è per due volte giunto quarto, in Cina ha guidato come ai bei tempi dimostrando che ha ancora volgia di correre e farci divertire. Un occhio alle altre scuderie, partiamo dalla Williams che oramai è notevolmente ridimensionata, Massa e Bottas non sono più veloci come in passato e la Ferrari ha un avversario in meno. La Red Bull esce con le ossa rotte. Ricciardo e Kvjat dovranno fare attenzione a Toro Rosso e Sauber. Non fa più notizia lo stato in cui versa La McLaren. I motori Honda non sono per nulla performanti, ci vuole tempo e pazienza. I giapponesi amano fare le cose con calma e prima o poi troveranno la soluzione giusta per essere competitivi anche se fa davvero effetto vedere Button e Alonso, un mondiale piloti per il primo e due per il secondo, che vengono doppiati in un Gran Premio Michele Pisani

Formula uno

La Mercedes mostra i muscoli e torna a vincere dopo l’errore di strategia commesso in Malesia. Sotto la bandiera a scacchi passa per primo Hamilton, alle sue spalle Rosberg. Nemmeno il tempo di tirare il fiato che il circus dei motori è pronto per l’ennesimo Gran Premio. Domenica si corre in Bahrein, nel circuito di Manama. In Cina ha vinto, anzi stravinto, la Mercedes che non porta solo sul podio i suoi due piloti ma ribadisce a chiari lettere che per quest’anno non ce n’è per nessuno o almeno questa è la loro intenzione. Vince Hamilton, terza pole stagionale, che comanda la classifica piloti. Alle sue spalle c’è Vettel. Il tedesco della Ferrari è la nota lieta in questo scorcio di stagione. Per le rosse di Maranello non s’è ripetuto il brillante risultato di Sepang ma un terzo e quarto posto è più che accettabile visto lo stato di grazia in cui versa, da due anni, la monoposto di Stoccarda. Il circuito di Shanghai era più adatto alle vetture della casa tedesca mentre quello di domenica prossima potrebbe, condizionale d’obbligo, riservarci qualche altra sorpresa. Quale ? Intanto, come la scorsa stagione, non corre buon sangue tra i due piloti. Oramai è guerra senza esclusione di colpi tra Hamilton e Rosberg ed il tedesco di certo non vorrà fare da comparsa. Nico si è lamentato della ‘strategia’ dell’inglese che più che pensare a vincere sembrava volesse che il suo compagno-rivale fosse sorpassato da Sebastian Vettel. Vedremo come andrà a finire ma l’impressione è che ci sarà battaglia tra i due piloti della Mercedes e questo potrebbe favorire Vettel e Raikkonen. Buone notizie in casa Ferrari: lo svedese sembra essersi svegliato, definitivamente, dal torpore che lo ha contrad-

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Libe

ri ed

indi pe n den ti

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Vorresti introdurre il reato di apologia della Democrazia Cristiana per mandare a casa il governo Renzi? Ti senti inadeguato come Mazzarri alla guida del Barcellona? Pensi che il testo di "Finchè la Barca va" sia stato scritto da Schettino? Non ti preoccupare, per te c'è la Rasoiata, la rubrica più spettacolare di una partita del Chievo

di di Mariano MarianoMessinese Messinese

Indignarsi è una ammissione di colpevolezza. Chi se la prende ha sempre la coscienza sporca. Per esempio Florenzi, dopo un rigore inventato, brevettato e consegnato ai giallorossi, ai microfoni di Sportmediaset attacca l'operato degli arbitri. Quando gli fanno notare il favore ricevuto, non risponde e se ne va. Invece ieri il Parma, ucciso dai debiti e dalla classifica, ha battuto la Juve. Che impresona! Capitan Lucarelli, tornato a casa, ha twittato:" "Rinato il calcio delle persone perbene. Avanti così ragazzi, orgoglioso di noi". Qualche tifoso della Juve ha pensato che fosse rivolto contro la Vecchia Signora e suo figlio Moggi. Ma allora: o avete la coda di paglia o ammettete di rubare. Spero nella prima Gol fantasma di Higuain al San Paolo. Colpa dell'addizionale di porta. Ma come mi hanno fatto notare, questi più che addizionare, sottraggono i gol. Tra l'altro l'addizionale del San Paolo è stato il migliore in campo per la Fiorentina. E questo la dice lunga sullo strapotere del Napoli e l'inconsistenza della Viola. Capitolo salvezza. Anche Gary Lineker dice la sua: " Il calcio si gioca in undici contro undici. E alla fine si salva sempre il Chievo". Parola di bomber. Insomma, anche in coda sembra già tutto deciso. Il Cesena perde, il Cagliari altrettanto. Pertanto per animare la corsa alla permanenza in A, l'Atalanta ha deciso che segnerà almeno un gol in rovesciata a partita. Questo si chiama coraggio! E spettacolo. Continua il momento delicato per l'Avellino. La squadra di Rastelli cade anche a Vicenza. Per consolarsi Michele Pisani ha deciso di affogare i suoi dispiaceri nel gelato: "Che gusti mi consiglia?" Risposta:"Abbiamo dell'ottimo gelato artigianale al COCCO". Michelone non ci ha visto più e digrignando i denti ha detto:" No, grazie, credo che prenderò un Cucciolone dell'Algida nel bar di fronte!

La Rasoiata

La Rasoiata

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Nelle ultime sette partite il Sorrento non hai mai segnato, conquistando solo un misero punticino, perdendo anche due scontri diretti contro Battipagliese e Noto. Il quadro è deprimente, non può essere mister Pirone, il quarto cambio alla guida tecnica della squadra, a far cambiare le cose. Non si possono fare miracoli, la verità è che questa squadra si sta avviando ad un inesorabile declino e non c'è neanche un po' di orgoglio. Si rischia di dire sempre le stesse cose ma, dopo dicembre, tutto è andato a cadere, i problemi già c'erano ma almeno si lottava, si provava a fare gruppo, ora neanche questo. Possono cambiare gli allenatori e possono cambiare i presidenti, tanto quest'anno è successo di tutto e di più, ma la musica è sempre la stessa: questa squadra va in campo a soccombere. A volte, non ha neanche la parvenza di una squadra, ma di undici giocatori che scendono in campo per se stessi, per la propria immagine e non per onorare la maglia rossonera. C'è anche chi, nonostante tutto, vuole ancora lottare e non si arrende, ma poi si rende conto di predicare nel deserto, e pochi marinai non possono salvare una barca in tempesta. Ecco perché c'è bisogno di un timoniere all'altezza, mister Pirone ha avuto ancora poco tempo per dimostrare ciò che può fare, la prima non è stata confortante sul piano del risultato visto che si è ritornati sconfitti da Frattamaggiore, ma ci sono state sicuramente prestazioni peggiori. La Frattese si è imposta per una rete a zero sui costieri con un gol di Longo a cinque minuti dalla fine, una sconfitta che ha anche il sapore della beffa per un Sorrento che già pregustava di uscire indenne dallo “Iannello”. Sarebbe cambiato poco per la classifica, ma un punto poteva servire per il morale anche perché, quando non si è capaci di vincere e di segnare, tanto vale provare a tenere la propria porta inviolata. Ma neanche questo riesce a questa squadra che, prima o poi, capitola e non riesce più a reagire perché il peso offensivo è inconsistente. Comunque, per commentare l'ennesima sconfitta dei rossoneri, in quello stadio che lo scorso anno è stato fatale contro l'Arzanese, apriamo i microfoni al nostro Stefano Sica, membro esperto e autorevole della nostra redazione. Questo il suo pensiero: “Ad onor del vero, non è stato un brutto Sorrento, specialmente nel primo tempo. Si vede che il nuovo allenatore, nei pochi giorni che ha avuto a disposizione per preparare la sfida, ha fatto un buon lavoro muovendo le corde giuste. Nella ri-

presa, quando la Frattese ha alzato i ritmi giocando come solitamente fa, allora il Sorrento è entrato in affanno capitolando verso la fine. Secondo me, i nerostellati hanno subito un po' la sconfitta contro la Leonfortese e per questo non hanno avuto un buon impatto alla gara, le cose migliori sono state fornite nella seconda frazione di gioco. Sulla vittoria c'è la mano di un grande tecnico come Teore Grimaldi che ha dimostrato ancora una volta la sua sapienza tattica e la sua capacità di leggere la partita, per il prossimo anno merita sicuramente un progetto vincente. La mossa di togliere un centrocampista e di schierare un esterno come Corace, passando dal 4-3-3 al 4-2-4 si è rivelata vincente e gliene va dato atto. Per quanto riguarda il Sorrento, ripeto, ci sono state dei passi avanti sul piano della prestazione perché tante volte si è perso giocando malissimo, stavolta si è perso ma dimostrando di non essere ancora morti. Pare che il nuovo tecnico Pirone abbia portato con sé anche un preparatore atletico per risollevare lo stato fisico della squadra, e la sensazione è che stia facendo un lavoro certosino per arrivare nel migliore dei modi al play out. Proprio sul tecnico, ci tengo a sottolineare che, a mio modesto avviso, dovrebbe essere lui a parlare con la stampa, finora non abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo, anche nel post-gara dello “Ianniello” ma, a quanto pare, non dipende da lui bensì da disposizioni societarie. Va anche detto che il direttore Dionisio, presentatosi ai nostri microfoni per commentare la partita, è stato molto disponibile e non si è sottratto alle nostre domande, però, soprattutto dopo le gare, solo un allenatore può chiarire alcuni concetti. A Frattamaggiore, inoltre, si è sentita molto l'assenza di Majella, uno come lui avrebbe dato più peso al reparto offensivo, per il resto, nel 4-2-3-1 di Pirone, ha funzionato alla grande l'esperimento di Lettieri largo a destra, mentre non mi ha convinto Pasini dietro Pignatta. Per quanto riguarda la gara del play out, in cui ci si giocherà la permanenza in categoria, scontato dire che bisogna fare di tutto per giocarla in casa, altrimenti bisognerebbe evitare una trasferta siciliana dove gli ambiente sono caldissimi, specialmente in gare così decisive”.

MAURIZIO LONGHI

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Spazio rossonero

Buon gioco ma sempre lo stesso risultato

SORRENTO


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IL PUNTO SULLA SERIE D

Per Perchi chisuona suonalalaCampana Campana

Nel Girone I il Sorrento esce sconfitto da Frattamaggiore con un risultato di misura (01), anche se i ragazzi di Teore Grimaldi sono andati più volte vicino al gol e colpendo anche due legni. Il neopresidente costiero Damiano Genovese si aspetta una salvezza dal suo staff per programmare un futuro più

roseo in penisola sorrentina, per i frattesi continua la marcia trionfale. Il Torrecuso si ricompatta dopo l'inspiegabile assenza di Agrigento e ne fa le spese la Battipagliese del bravo Carmelo Condemi, che sicuramente non si aspettava nessun regalo, ma non hanno digerito il forfait dei sanniti della gara precedente: 2-1 il finale. Il Marcianise vince 2-0 contro l'Agropoli trascinati dal rientrante El Ouazni e capitan Ciano, per i delfini insieme alla sconfitta perdono anche il secondo posto a discapito del Rende. Roccella e Neapolis si dividono la posta con un pareggio a reti bianche che mantiene in corsa Mandragora e co. per un posto nei play-off.

VINCENZO CELENTANO

Ristorante Stefano a Melito Via C. Colombo 12, 80017 Melito di Napoli

Il punto sulla serie D

Le campane del Girone H continuano ad alternare risultati importanti a grandi pause. La Cavese regina e battistrada delle cugine corregionali, rifila una manita ad una Sarnese che mai si era trovata in altre gare così in difficoltà. I metelliani del bravo mister Agovino confermano la legge del Lamberti: 5-2 il risultato finale. Il Pomigliano vince il derby di Scafati nonostante l'inferiorità numerica per quasi tutta la gara per l'espulsione di Terracciano, sugli scudi Pastore e Marasco e domenica il presidente Pipola si aspetta la partita della vita contro il Francavilla tra le mura amica, dopo tutti gli sforzi economici di quest'anno, buona la prova dei canarini ma troppi errori di gioventù per i baby di Amarante: 1-3 risultato finale. La Puteolana esce a testa alta dal match testacoda contro la Fidelis Andria, perde di misura e spera ancora di rientrare nel discorso playout: finale 0-1 con gol di Lattanzio. L'Arzanese della famiglia Serrao e De Vita, esce ancora sconfitta fuori dalle mura amiche, perde 3-1 a Bisceglie e a nulla serve il gol iniziale di Marco Esposito, ma già da domenica prossima il bravo Enzo Potenza saprà dare la medicina giusta per battere la Gelbison, che a sua volta conferma che in casa è un osso duro (un po' meno lontani da Vallo della Lucania), ne fa le spese il Gallipoli che perde 32.


Complimenti alla Turris La Turris approda in Serie D: vince con un 2-0 all’inglese contro un buon Gladiator, vincere non è mai semplice ma Torre del Greco con storia, piazza, e tifosi è un arma in più e mette fine al campionato. I corallini ritornano nel massimo campionato dilettantistico e faccio i miei miei complimenti ed auguri per un grande futuro ricco di soddisfazioni. Sia in chiave play-off che play-out è ancora tutto aperto e si deciderà all’ultima giornata del campionato. Il San Marco Trotti vince contro un Campania molto giovane e acquisisce la salvezza matematica, complimenti alla società del presidente Todisco e del direttore Aiello che insieme al tecnico Masecchia e a tutto lo staff tecnico raggiungono una salvezza meritata. Grande vittoria della Sibilla con il duo d’attacco Guarracino-Iorio che vincono uno scontro diretto contro l’Hermes Casagiove che li potrebbe salvare direttamente. l’Herculaneum del presidente Mazzamauro corsaro a Quarto,vince in un campo difficile contro una squadra che lotta per non retrocedere e assetata di punti salvezza, è tutto rimandato alla prossima settima nello scontro diretto contro la Sessana che potrebbe aprire la porta dei play-off, secondo il mio punto di vista meritati e che sarebbero un giusto premio a tutto l’ambiente ercolanese. Manita del Real Forio, in grande spolvero Magaddino che mette un macigno su una Puteolana 1909 ultima in classifica. Vittoria importante del San Giorgio in chiave salvezza che vince contro un Portici già salvo da mesi grazie al gran lavoro so-

cietario e tecnico, l’ultima giornata sarà determinante per i sangiorgesi. Pari a reti bianche tra Sessana e Virtus Volla, per la società del presidente Vrola si aprono le porte dei play-off, la promozione in Serie D passerà dagli spareggi. L’Isola di Procida vince una partita da cardiopalma contro uno Stasia quasi salvo, ci auspichiamo tutti in una salvezza diretta del club di Salvatore di Costanzo. Un pensiero per il piccolo Checco, bimbo di 4 anni morto prematuramente nel casertano, mi dispiace tantissimo e faccio le mie condoglianze insieme alla redazione. Grazie di cuore, R.I.P. piccolo angelo.

VINCENZO CELENTANO

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Il punto sull’Eccellenza con il ds Mignano

IL PUNTO SULL’ECCELLENZA GIRONE A


IL PUNTO SULL’ECCELLENZA GIRONE B 27

Gragnano, è qui la festa ? Massa Lubrense che perde in casa lo scontro diretto ed è certa di disputare i play-out. Buon pari del Forza e Coraggio con l'Eclanese già retrocesso. La Nocerina vince in tranquillità con il Valdiano ed è salva matematicamente e buon pareggio della Mariglianese contro il San Tommaso, a conferma del suo buon campionato. Vittoria molto importante del Campagna che mette a serio rischio retrocessione la Vis Ariano che riposerà all'ultima giornata. Prossimo turno

Real Pontecagnano-Campagna Mariglianese-Eclanese Gragnano-Massa Lubrense Pro Scafatese-Real Vico Sant'Agnello-San Tommaso Forza e Coraggio-Sant'Antonio Abate Nocerina-Faiano Palmese-Valdiano Riposa: Vis Ariano

VINCENZO CELENTANO

Il punto sull’Eccellenza con mister Di Liddo

Grande vittoria del Gragnano, in quel di Vico Equense contro un buon Real Vico Equense, che conferma la vittoria di uno strepitoso campionato. Complimenti a tutto lo staff ed in particolare al mio amico Maurizio Coppola. Il Sant'Agnello perde con il Faiano ma la testa ormai è rivolta già ai play-off. Bella vittoria della Pro Scafatese a Sant'Antonio Abate, all'ultima giornata dovrà vedersela con il Vico per confermare i play-off. In zona play-out la Palmese con una vittoria sul già tranquillo Valdiano può confermare la salvezza. Grande vittoria del Real Pontecagnano Faiano sul campo del


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