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Wall Of Sound Gallery
WALL OF SOUND
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Oggi, non abbiamo limitato la Fotografia di Guido Harari al solo richiamo e riferimento musicale, che ne definisce l’ossatura, preferendo certificare il suo essere ritrattista eccelso (da pagina 18).
Allo stesso momento, non ignoriamo quanto e come abbia fotograficamente vissuto il mondo della musica, interpretandolo con uno sguardo a dir poco unico (e irripetibile?). Dalla musica leggera (brutta identificazione) a tutto il panorama nel proprio insieme e complesso, ha fotografato pressoché tutti i miti contemporanei.
Il celeberrimo cantautore, chitarrista e poeta statunitense Lou Reed, cantore crudo e ironico dei bassifondi metropolitani e dell’oscurità umana, ha affermato: «Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento. Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi. E, poi, un certo genere di immagini è possibile solo con una persona amica, non con un estraneo. Io considero Guido un amico, non un fotografo, ed è per questo che riesce a cogliere immagini come le sue».
Dal Duemila, consapevole di un passaggio inevitabile nel Tempo fotografico professionale, Guido Harari ha avviato anche progetti paralleli alla sua Fotografia d’autore, andando a considerare altri archivi fotografici, vicini alla sua visione del mondo, per curare autorevoli e prestigiose monografie illustrate, che si sono aggiunte alle tante sue che si sono incessantemente susseguite nei decenni, a partire dalla prima: Lindsay Kemp; con testi di David Haughton; Editoriale Domus, 1982.
Oltre a preziosità bibliografiche rivolte a un pubblico selezionato, prima che attento, nel 2004, con Mondadori, è stata pubblicata The beat goes on, con fotografie private e documenti di Fernanda Pivano, che ha vissuto da protagonista stagioni e movimenti culturali irripetibili. Nel 2018, sue fotografie a tema sono state raccolte nell’edizione Rizzoli di Fabrizio De André. Sguardi randagi, emozionante racconto visivo di una vita al massimo e di venti anni di collaborazione con il cantautore genovese.
Nel 2012, per Chiarelettere, Guido Harari ha curato due libri con passo lieve dalla musica di origine alla vita di destinazione: Gaber. L’illogica utopia e Quando parla Gaber. Pensieri e provocazioni per l’Italia. Ancora per Chiarelettere, nel 2015, è stata la volta di Pier Paolo Pasolini. Bestemmia.
Nel 2011, Guido Harari e Cristina Pelissero hanno inaugurato Wall Of Sound Gallery, ad Alba, in provincia di Cuneo, indirizzata al collezionismo. L’intenzione esplicita e dichiarata è quella di «creare una particolare capsula del tempo, dove l’immaginario collettivo può riconnettersi con l’emozione visuale della musica e della sua cultura». È così nato un luogo ideale per gli appassionati di musica e fotografia, per collezionisti abituali e anche per chi vorrebbe muovere i primi passi in questo ambito. Tra fotografie di grande qualità delle icone leggendarie della musica, e anche immagini meno conosciute o finora non disponibili, sono presenti volumi preziosi in edizione limitata e manifesti d’epoca. Wall Of Sound Gallery, via Gastaldi 4, 12051 Alba CN (riferimento fotografico quali Sempre e comunque in ficato); 0173362324; www.wallofsoundgallery.com, info@wallofsoundgallery.com. chiave musicale. Martedìvenerdì 10,3012,30 15,3019,00; sabato e domenica su appuntamento. Forte di un’esperienza più che quarantennale come fotografo, autore di libri e curatore di mostre, Guido Harari ha così esteso e amplificato il proprio passo, la propria cadenza, procedendo, insieme con Cristina Pelissero e con la grafica Anna Fossato, al restauro di archivi dimenticati, contribuendo a riaccendere l’interesse di pubblico e media per fotografi storici, quali i troppo spesso dimenticati Art Kane e Joe Alper, rendendo le loro incredibili immagini di nuovo o per la prima volta disponibili sul mercato. Rappresentando un numero sempre crescente di fotografi internazionali di chiara fama e la crema degli autori italiani del genere, Wall Of Sound Gallery, di Alba, è riferimento qualificato per qualunque appassionato di fotografie musicali fine art. Inoltre, la galleria pubblica propri libri/cataloghi e cura/produce mostre anche per musei. ■ ■