9 minute read

Fotografi CNA In tempi forzati

di Angelo Galantini

Come tutti ben sappiamo, avendole vissute in cronaca, allo stesso momento complessiva e individuale, le recenti restrizioni sociali determinate dalle attenzioni comportamentali in materia di pandemia da Covid-19 hanno influito a tutto tondo, coinvolgendo sia lo svolgimento privato delle giornate, sia quello professionale. Molti fotografi hanno osservato questi istanti applicando il proprio linguaggio espressivo e documentativo. Alcune di queste testimonianze hanno dato vita a edizioni librarie, ognuna declinata con passo autonomo, pur riferendosi allo stesso evento.

Advertisement

Tutte queste riflessioni in passo fotografico, ciascuna degna di attenzione, sono state rivolte soprattutto in avanti, quando e per quanto sarà necessario guardarsi indietro, per capire un particolare sradicamento sociale che si è manifestato ed esteso a livello globale, in tutto il mondo. Tra le tante, per quanto ci riguarda, osserviamo con particolare trasporto una iniziativa avviata e svolta da fotografi aderenti alla CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, che hanno agito dalle sedi locali di Torino, Lombardia, Toscana e Friuli Venezia Giulia.

Raccolto in monografia cartacea, pubblicata lo scorso febbraio, il progetto Artigiani vs Covid-19 (altrove, Imprese ITaliane vs COrona VIrus Disease 2019) è stato svolto nell’aprile Duemilaventi, alla prima prepotente manifestazione del virus. Sedici i fotografi coinvolti, ognuno referente alla propria sede CNA di riferimento geografico e professionale. Ogni fotografia messa in pagina comprende commenti e approfondimenti sull’azienda avvicinata, in ognuna delle quali le misure si sicurezza hanno comportato disagi e alterazione del percorso standard di attività professionale.

Ovviamente, la pubblicazione è introdotta da doverose rilevazioni compilate da responsabili della potente Confederazione e fotografi professionisti che hanno ideato e realizzato il progetto. Anche e ancora, l’incessante sequenza delle immagini, tra le quali abbiamo selezionato quante per questa presentazione, avvicinandoci con nostro passo doverosamente giornalistico, estraneo al senso complessivo, che non richiederebbe alcuna distinzione (ma!), è preceduta da una particolare introduzione di Maurizio Rebuzzini, nostro direttore editoriale.

Nello specifico, proprio questo testo affronta il senso e valore dell’iniziativa, osservandola da un punto di vista viziato, oltre che mirato: rivolto più alla Fotografia, in quanto lessico, che alle legitRaccolto in monografia cartacea, pubblicata lo scorso febbraio, il progetto Artigiani vs Covid-19 (altrove, Imprese ITaliane vs COrona VIrus Disease 2019) è stato svolto nell’aprile Duemilaventi, alla prima prepotente manifestazione del virus, con conseguenti regolamentazioni che hanno influito sui tempi e modi dell’attività artigiana professionale. Sedici i fotografi coinvolti, ognuno in coerenza alla propria sede CNA di riferimento geografico. Ogni fotografia messa in pagina comprende commenti e approfondimenti sull’azienda avvicinata, in ognuna delle quali le misure di sicurezza hanno comportato disagi e alterazione del percorso standard di attività professiotime e autorevoli componenti sindacali che hanno confezionato il prospetto e la sua consistente concretizzazione fisica. Da qui, l’introduzione Guardatele bene queste fotografie, di Maurizio Rebuzzini. ■ ■ in nale. Testimonianza di un Tempo attuale, che a breve dovremo riconsiderare in termini storici. Sicuramente

TEMPI FORZATI

(doppia pagina precedente) NTB, di Cazzano Sant’Andrea, in provincia di Bergamo. Azienda che da quarant’anni opera nel settore tessile, nel cuore del distretto industriale dell’alta Val Seriana.

(centro pagina) Ferramenta Guizzo, di Torino. Tolto un breve periodo, Mauro Stefano Guizzo, titolare dell’attività, ha potuto rimanere sempre aperto, in merito a una attività commerciale socialmente necessaria.

(passante) Gimoto srl, di Cassano d’Adda, in provincia di Milano. Azienda che produce abbigliamento e accessori per moto, che per forza di cose ha momentaneamente convertito verso la realizzazione di mascherine filtranti.

FB Vito sas, di Robassomero, in provincia di Torino. Azienda che si occupa di costruzione di carpenteria metallica civile e industriale e di serramenti. Guardatele bene queste fotografie. Sfogliate con attenzione questa pubblicazione mirata. Prendete in considerazione sia l’argomento annunciato, sia il suo svolgimento per immagini. Così che è proprio l’esecuzione fotografica che fa la differenza, che stabilisce il passo, la cadenza, perché della trama sappiamo tutto, non soltanto molto, visto e considerato che sta accompagnando la nostra vita da un anno abbondante... condizionandola perfino.

Dunque, non si tratta di discutere una volta ancora, una di più e -certamente- una di troppo sulla pandemia che ci ha travolti, subordinandoci a ritmi esistenziali controllati e accertati. Quanto, invece, è opportuno riflettere su come una qualificata quantità (e qualità!) di fotografi aderenti alla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) abbiano affrontato e svolto il tema della resistenza nel proprio lavoro, in tempi e con modi limitati e controllati da una serie di regolamentazioni mediche e sociali oggettivamente disarmanti, quantomeno nel proprio ascendente sul quotidiano di ciascuno di noi, artigiani compresi. È anche di Fotografia che dobbiamo parlare. Per quanto, alla luce di ben altre pressioni attuali, possa apparire argomento minoritario, qui e ora, è doveroso sottolinearne un mandato. Nel farlo dal punto di vista di addetto ai lavori (qualsiasi cosa questo significhi e possa significare), è giocoforza allearsi con considerazioni e riflessioni che

Virgilio Ardy

appartengono al lungo cammino del linguaggio e dell’espressività fotografici. Da e con Edward Steichen (18791973), fotografo statunitense spesso erroneamente frainteso a causa del suo status sociale elevato: «Missione della fotografia è spiegare l’Uomo all’Uomo, e ogni Uomo a se stesso» (nel 1969, in occasione del suo novantesimo compleanno). Da e con la sociologa statunitense Susie Linfield: «Quale sarebbe la nostra comprensione del mondo se non ci fossero le fotografie?» (in La luce crudele. Fotografia e violenza politica, edizione italiana Contrasto Books, del 2013, dell’originario The Cruel Radiance: Photography and Political Violence, del 2011). Da e con lo scrittore statunitense David Knowles: «La storia è ineluttabile, o per meglio dire, la storia diventa destino e viceversa» (in I segreti della camera o[b]scura, in traduzione Fazi Editore, del 1997, dell’originale The Secrets of Camera Obscura, del 1994). Da e con l’eccelso fotogiornalista italiano Tano D’Amico, capace di riflettere trasversalmente, oltre la propria fotografia: «Quando si mette in discussione un regime, per prima cosa si deve cambiare lo sguardo; prima di tutto si deve cambiare l’immagine. L’immagine nuova irrompe dagli strappi della storia» (in L’immagine perduta, capitolo di Fotografia e destino. Appunti sull’immagine; Mimesis Edizioni, 2020). Così confortati, affrontiamo come e quanto la Fotografia appartenga alla vita quotidiana. Nella vita odierna, ricca di

Enrico Giudicianni Gagarin srl, di Cesano Maderno, in provincia di Milano. Ligure di nascita e lombardo di adozione, Franco Bocca Gelsi è un produttore cinematografico specializzato in film arthouse, opere prime e seconde. Con i set bloccati, ha testato la sua capacità di stare da solo. Inoltre, ha potuto verificare come e quanto si può utilizzare lo smartworking, che da necessità temporanea si sta proiettando verso il futuro.

Lavgon di Lavinia Vincenzi, di Zinasco, in provincia di Pavia. Anche qui, si è parzialmente potuto reagire al crollo dell’attività tessile con una moderata conversione in mascherine: indispensabile per non fallire completamente.

Mario Donadoni e Andreas Ikonomu Paola Meloni 37

(in alto, da sinistra, sulla doppia pagina)

Sottopassaggio della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, a Firenze.

Piazza Castello, Torino.

Piazza del Duomo, Milano.

Tre testimonianze di lockdown da città capoluogo di regione; ripetiamole: Firenze, Torino e Milano. Oltre le testimonianze e certificazioni dei disagi che si sono abbattuti sulle attività professionali, argomento principale, se non unico, della monografia realizzata dalla CNA, alla Storia tramandiamo anche inconsuete situazioni cittadine. Città senza abitanti, città incredibilmente vuote, città assurdamente deserte. Al presente, tutti noi ancora lo ricordiamo bene, per averlo vissuto giorno dopo giorno sulla nostra pelle. Tra qualche anno, tra altri anni, che impressione faranno queste visioni apocalittiche e fantascientifiche? Basta aspettare... per chi ci arriverà.

Andrea Nannini

contraddizioni e povera di emozioni autentiche, c’è tanto bisogno di certa fotografia, quella svolta e proposta da autori/ interpreti che mettono il proprio cuore e la propria mente in ciò che realizzano: ed è giusto questa la condizione trasversale che ordina tra loro le immagini raccolte in questa autorevole pubblicazione, sia in riferimento al tema affrontato, sia per richiami più alti e universali.

Abbiamo soprattutto bisogno della capacità che ha la Fotografia di discernere dall’insieme quell’istante significativo, dal quale ognuno di noi può decollare per pensieri propri, per osservazioni individuali. È il “momento decisivo”, che il francese Henri Cartier-Bresson (1908-2004) ha fatto proprio, riprendendo un pensiero del Cardinale de Retz (Jean-François Paul de Gondi; 1613-1679): «Non vi è alcunché a questo mondo che non abbia un momento decisivo». È il “momento decisivo”, che Henri Cartier-Bresson ha addirittura teorizzato in forma fotografica, introducendo l’originaria raccolta di sue immagini: quell’Images à la Sauvette, del 1952 (con simultanea edizione statunitense The Decisive Moment, appunto), eccezionale monografia, fondamentale per un certo uso della Fotografia. E qui si impone un passaggio di Henri Cartier-Bresson: «A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza, e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa, che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione».

Massimo Terazzan

E qui, e ora, poniamoci una domanda: cosa attira la nostra attenzione fotografica? Alla quale e per la quale avremmo risposta certa, per quanto in forma di dubbio: parecchi elementi; nessuno dei quali è significativo di per sé, ma tutti sommati hanno ed esprimono senso. Ancora: perché elevare la Fotografia al di sopra di quanto il suo lessico e la sua espressività già visualizzano? Perché, come l’attuale raccolta evidenzia e sottolinea, non di sola sostanza a tutti tangibile è fatta la Vita. Da e con il poeta Walt Whitman (1819-1892): «Oh me, oh vita! Domande come queste mi perseguitano, / infiniti cortei di infedeli, città gremite di stolti, / [...] Che v’è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita? / Risposta. Che tu sei qui, che

Enrico Giudicianni

la vita esiste e l’identità, / che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un verso».

Siccome al critico (?) è richiesto di instaurare un rapporto io-tu tra se stesso e il lettore, per arrivare ad amare consapevolmente quello che prima amavamo spontaneamente, riprendiamo da capo.

Guardatele bene queste fotografie. Non commettete l’errore di andare a stabilire quale sia “meglio” di un’altra, secondo canoni casuali. No!

Nel proprio insieme e nella propria continuità, queste fotografie non valgono per se stesse, ma per quanto ciascuno di noi prova con ognuna di loro e con tutte loro insieme, in una equazione continua di andata-e-ritorno.

Guardatele bene queste fotografie. ■ ■

Nicoletta Fasani, di Milano. Ovviamente, l’attività di Nicoletta Fasani, artigiana nel più autentico dei significati possibili, che disegna e realizza abiti da donna trasformabili e componibili, ha molto risentito dei codici antivirus. Ma l’atteggiamento è rimasto positivo.

Satam, di Milano. Durante l’emergenza, il sindacato degli artigiani tassisti di Milano e provincia non si è fermato, mettendosi a disposizione per il sostegno di cittadini in condizioni disagevoli.

Artigiani vs Covid-19 / Imprese ITaliane vs COrona VIrus Disease 2019; 192 pagine 23x23cm.

This article is from: