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Deardorff

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Questa e quella

Questa e quella

Per l’appunto, Deardorff: quanti sogni, quanti ricordi, che straordinaria evocazione di un Tempo e un Mondo che, soltanto qualche anno fa, faceva palpitare i cuori di chi -noi tra questi- considerano discriminante anche la forma degli utensili fotografici, fatta salva la propria relativa ottima funzionalità (e le due componenti sono sempre indivisibili tra loro). Da e con Lisette Model (1901-1983), fotografa statunitense, austriaca di nascita, che ha illuminato il Novecento: «La macchina fotografica è uno strumento di indagine. Fotografiamo non soltanto ciò che conosciamo, ma anche ciò che ci è ignoto. Quando punto l’obiettivo su un soggetto, è come se formulassi una domanda. A volte, la fotografia è la risposta, e io sono colei che impara».

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La statunitense Deardorff è stata un autentico mito per generazioni di fotografi e usata da tanti autori di ogni grandezza espressiva e creativa. Grande formato folding in legno -interpretazione tecnica che gli americani definiscono “View”-, è stata prodotta senza sostanziali modifiche dal 1924 al 1988, quando il marchio è stato ceduto a una cordata giapponese, capeggiata da Horseman, che lo tenne in vita per pochi anni ancora.

La L. F. Deardorff & Sons, di Chicago, fu fondata dal capofamiglia Laben F. Deardorff, apprezzato riparatore di macchine fotografiche professionali, e condotta dal figlio Merle S. A Antonio Bordoni parte costruzioni per pellicola di dimensioni ancora superiori, tre furono i formati standard: al consueto, 8x10, 5x7 e 4x5 pollici, rispettivamente equivalenti a 20,4x25,4cm, 12,7x17,8cm e 10,2x12,7cm (semplificati in 20x25cm, 13x18cm e 10x12cm).

Ma la Deardorff per eccellenza, quella dei sogni, delle speranze e del desiderio, è la otto-per-dieci.

Archivio FOTOgraphia

Oltre la propria personalità fotografica, in primo piano, ma forse anche in dipendenza da questa, numerose e gratificanti sono state -negli anni- le menzioni interne ed esterne che ne hanno celebrato quantomeno la forma.

Leggiamo dall’avvio di Il dettaglio, romanzo di William Bayer, in originale Blind Side, del 1989 (in Italia, dal 1996), con protagonista un fotografo, per l’appunto (con nostre correzioni alla cattiva traduzione italiana): «La prima volta che la scorsi, il mio campo visivo era confuso; niente di sorprendente, visto che stavo fissando nel vetro smerigliato di una macchina fotografica a lastre. Entrò nella mia inquadratura e si fermò, in piedi, fuori fuoco. Mi ci volle qualche secondo per coglierne la figura». Più avanti, la decifrazione: «Sistemai il treppiedi, montai un obiettivo da 120 millimetri sulla mia Deardorff [eccoci!], mi coprii il capo con un panno nero e mi apprestai a inquadrare e mettere a fuoco».

Comunque, se vogliamo considerarla così, la più eccellente celebrazione pubblica della Deardorff riporta a una emissione filatelica statunitense del 1978, sostanzialmente coincidente, quantomeno nei tempi, con il francobollo italiano dedicato all’Informazione fotografica, illustrato con una immagine di Tina Modotti, realizzata in Messico, nel 1925, alternativamente definita Fili del telefono, oppure Prospettiva con fili elettrici. Se vogliamo, proprio per questo feticismo (?) Deardorff, il francobollo statunitense esplicitamente riservato alla Photography / Fotografia merita un approfondimento. I dati ufficiali della propria identificazione tecnica sono presto riassunti. Si tratta di un francobollo da quindici centesimi, tariffa base dell’epoca, che l’United States Postal Service, l’Amministrazione postale statunitense, ha emesso il 26 giugno 1978. Rispetto la media, ai tempi oscillante attorno tirature prossime ai quaranta milioni di esemplari, la particolarità filatelica del soggetto fotografico ha consigliato di incrementare la tiratura, fino a 163.200.000 esemplari 3,1x4cm circa (!), riuniti in 4.080.000 fogli interi da quaranta francobolli ciascuno.

Questo francobollo commemorativo, appunto dedicato alla Fotografia (in America?), venne presentato ufficialmente in occasione di due simultanee convenzioni di settore: l’Ottantasettesima International Exposition of Professional Photography e la Ventiseiesima National Industrial Photographic Conference, che si sono svolte entrambe a Las Vegas, in Nevada, a fine giugno 1978.

Addirittura, a cura della potente associazione dei fotografi professionisti, si tenne una solenne cerimonia nella Circus Maximus Room del celebre Caesars Palace, di Las Vegas. Lunedì 26 giugno 1978, giorno di emissione, alle undici del mattino, fece gli onori di casa un comitato tecnico e d’onore, composto da dirigenti del servizio postale, esperti di colorimetria e stampa litografica, rappresentanti delle associazioni di categoria (fotografi professionisti e responsabili di aziende produttrici e distributrici); ospite di prestigio: Joseph Rosenthal, autore della nota fotografia (epocale e premio Pulitzer) della bandiera statunitense issata sulla sommità del monte Suribachi, nell’isola di Iwo Jima, il 23 febbraio 1945, durante la Seconda guerra mondiale.

Il francobollo statunitense celebrativo della Fotografia è stato disegnato da Benjamin Somoroff, dell’Ansel Productions, di New York. Illustratore editoriale, Benjamin Somoroff ha studiato pittura al Philadelphia College of Art, prima di specializzarsi sotto la guida dell’art director di origine russa Alexey Brodovitch, che dalle pagine di Harper’s Bazaar ha fatto da guida a una intera generazione di fotografi di moda: Richard Avedon, Hiro e Irving Penn sopra tutti.

La visualizzazione del francobollo è chiara ed esplicita: inconfondibili elementi fotografici, sovrastati da una affascinante Deardorff 8x10 pollici in legno, fanno da cornice a una composizione di fantasia giallo-magenta-ciano dei colori primari sottrattivi, sulla cui combinazione si basa la stampa grafica, e non soltanto questa. Si distinguono anche un antico obiettivo, un anello adattatore per obiettivi, una lampa-

da da studio di grande potenza luminosa e un album fotografico del passato remoto. A margine della vicenda, nell’ambito delle consuete segnalazioni di costume, va annotato che questo francobollo è stato diversamente utilizzato dalle associazioni di categoria statunitensi, arrivando anche a particolari interpretazioni a spilla. Archivio FOTOgraphia (4) Ma si tratta di tutt’altra questione, estranea allo stretto ambito filatelico. Da qui, tornando alla Deardorff in chiave feticista (questo va riconosciuto, e ci mancherebbe altro), almeno due segnalazioni in copertine di periodici illustrati: uno statunitense, con soggetto di prestigio; l’altro italiano, con richiamo alla opprimente e invadente Società dello spettacolo. In questo ordine. Tra tre copertine dedicate a Richard Avedon in gesto fotografico da riviste statunitensi (le altre due, Newsweek, del 16 ottobre 1978, con Sinar Norma, e The Magazine, allegato domenicale del Sunday Times, del 26 settembre 1993, con Deardorff defilata, in taglio), quella di United, mensile delle linee aeree United Airlines, del luglio 1986, è la più esplicita in materia di Deardorff 8x10 pollici, che Richard Avedon ha utilizzato per il suo consistente e coinvolgente progetto In the American West, raccolto in monografia da Harry N. Abrams, nel 1985. Con la stessa Deardorff, Richard Avedon ha scritto capitoli significativi della Storia. Copertina italiana: mensile GQ, dell’aprile 2014, con la modella Gisele Bündchen, in una raffigurazione comprensiva di una affascinante Deardorff in legno 8x10 pollici: Ai tempi, secondo una classifica stilata

La tiratura di 163.200.000 francobolli statunitensi dedicati alla Fotografia (con dall’autorevole rivista sta-

Deardorff; emissione del 26 giugno 1978) è stata raggiunta con 4.080.000 fogli tunitense di economia da quaranta francobolli ciascuno. Forbes, la modella era la

Il 10 agosto 1980, il francobollo statunitense della Fotografia è stato usato per celebrare il centenario dell’associazione Professional Photographers of America. più pagata del mondo. I quarantatré milioni di dollari guadagnati nel

Deardorff con il fotografo Richard Avedon e la modella Gisele Bündchen: in co- 2013 stabilirono una cipertina di United, del luglio 1986, e GQ, dell’aprile 2014. fra da record. A chi intessa. ■ ■

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