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2 • 6 marzo 2020
INFURIANO LE POLEMICHE DA BAR
L’Ape Zaia Il “doge” insultato perchè sconsiglia di andare nei locali a bere lo spritz. Sono gli stessi che gli davano del razzista quando voleva la quarantena per gli studenti di ritorno dalla Cina. Ora sono state chiuse tutte le scuole. Qualcuno lo accusa anche di aver indebolito i nostri ospedali SEGUE DALLA PRIMA (...) Ma visto che alle diagnosi e alle analisi sociolinguistiche bisogna alternare anche un po’ di odio politico gettato a casaccio, ecco che i leoni da tastiera hanno deciso di mettere nel mirino Zaia, governatore del Veneto da dieci anni (e da allora in testa a ogni classifica di gradimento) e a capo di una delle Regioni più virtuose non d’Italia ma d’Europa, lo dicono i dati. ALLUVIONI E FRANE Zaia, quello che negli ultimi due lustri grazie allo straordinario lavoro della Protezione Civile, del sistema sanitario e più in generale dell’intera macchina del Veneto, è riuscito a fronteggiare con efficienza alluvioni, frane, mareggiate, è stato massacrato per l’uscita sui cinesi che mangiano i topi vivi, e chissenefrega se ha subito riconosciuto l’errore e chiesto scusa motivando lo scivolone (perché tale è stato) con lo stress e la stanchezza accumulati in questi giorni infernali. Immaginiamo che gli eroi del www. non sarebbero mai incappati nella topica. Prima ancora, quando il contagio qui non c’era (almeno ufficialmente), il “doge” era
stato dipinto dal governo e dai perdigiorno internauti come un bifolco razzista perché voleva interdire l’accesso a scuola per due settimane ai ragazzi (di qualsiasi nazionalità) appena rientrati dalla Cina, e peccato che poche settimane dopo l’esecutivo abbia disposto la chiusura di tutte le classi d’Italia. SPRITZ E PATATINE Qualcuno in queste ore ha perfino l’ardire di accusare Zaia di aver indebolito i nostri ospedali, e pazienza se da ogni parte del Paese, specialmente dal Sud, si riversano nei nostri nosocomi per non crepare. Certe menti impegnate adesso stanno insultando il leghista perché ha detto che in un periodo complicato come questo sarebbe meglio non bere lo spritz al bar, che chi vuole può ovviamente farlo ma potrebbe mettere a repentaglio la salute altrui. Apriti cielo! Forse, in una fase in cui questo malandato Paese ha adottato provvedimenti sconosciuti perfino in tempo di guerra (esagerati o meno che siano), il governatore della seconda regione più contagiata d’Italia avrebbe dovuto dire «Ammassatevi al bancone, starnutite sulle patatine e fate il gioco della bottiglia?».
Zaia con gli assessori Lanzarin e Bottacin
IL BOLLETTINO MEDICO
Verona, i casi positivi sono già diventati 27 Sono arrivati a quota 407 (+21) i casi di Coronavirus in Veneto, mentre i ricoverati sono 116 (+15), dei quali 25 in terapia intensiva. Lo fa sapere la Regione Veneto, sottolineando che sono 96 i positivi a Treviso, 90 a Vo', 69 a Padova, 66 a Venezia, 27 a Verona, 19 a Vicenza, 14 a Limena, 8 a Mirano, 4 a Belluno e Rovigo, 2 sono casi
collegati alla Lombardia (anche se residenti in Veneto) e per 8 è in corso l'assegnazione epidemiologica.
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VENERDÌ 6 MARZO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
Le “regionarie” sulla piattaforma Rousseau: si clicca fino alle 12 di oggi poi parte la campagna elettorale, in 17 in corsa per la poltronissima
Il M5s vota il presidente Cappelletti torna in pista con Baldin e Scarabel Sfida a Zaia e Lorenzoni REGIONALI 2020
l M5S si avvia a scegliere il candidato presidente sulla piattaforma Rousseau per lanciare la sfida a Zaia e a Lorenzoni. Si vota fino alle 12 di oggi e i 10 mila iscritti del Veneto, sui 132 mila in Italia, avranno solo l’imbarazzo della scelta. In corsa 17 candidati, ma la gara riguarda tre big: Enrico Cappelletti, ex senatore e stretto collaboratore di Vito Crimi, capo politico del M5s e viceministro agli Interni. Poi c’è Erika Baldin, consigliere regionale in carica, avvocato di Chioggia e protagonista delle battaglie contro il megadeposito di Gpl e della sanatoria con il demanio delle 200 abitazioni del Lusenzo. Per capire come la pensa, basta leggere questo post su Facebook:
I
Un comizio di Enrico Cappelletti in piazza delle Erbe a Padova
«Dopo la sparata sui topi vivi mangiati dai cinesi e la ritirata con le scuse all’ambasciata cinese, ora il Governatore del Veneto Zaia punta tutto sugli influencer per “salvare la Regione”. È veramente su questo che dovremmo sperare per il nostro futuro?». C’è anche il riferimento alle “regionarie” su Rousseau: «Io sono tra i candidati presidenti, pronta ad assumermi le responsabilità di questo incarico, tanto importante. Buon voto...». Il terzo candidato è Simone Scarabel, vicepresidente del consiglio regionale, che su Facebook scrive: «Ho scelto di candidarmi al ruolo di Presidente perché so cosa mi aspetta, avendolo già fatto, e posso dire che questi 5 anni in Consiglio Regionale del Veneto, sono stati veramente utili per capire ancora meglio le qualità e le criticità di questa bellissima regione». Nella lista della piattaforma Rousseau compaiono anche Andrea Pegoraro di Vigonovo; Tindaro Giuseppe Bisazza di Scorzè; Antonio Gallo di Verona; Katia Bannò di Verona; Luigi Capoani di Treviso; Dario Dedi di Musile di Piave; Fabio Rossignoli di Caorle; Caterina Ivana De Muri di Schio; Massimo Trento di Sovramonte; Gloria Testoni di Marano di Valpolicella; Stefano Pedrollo di Arcole; Flavio Pinton di Villafranca Padovana; Maria Salandra Viale di Bassano del Grappa; Viktoria Vlasovskaia di Erbezzo. Ma Enrico Cappelletti che dice? Nel M5s tutti lo danno per favorito. I conti si faranno oggi
alle 12, ammesso che tutto fili liscio, visto che la procedura per votare su Rousseau è assai complicata sotto il profilo burocratico. Cappelletti è uno storico attivista grillino, uno di fondatori del Movimento con Di Maio, Dibattista, Morra e Crimi. Eletto senatore nel collegio di Vicenza dal 2013 al 2018, ha scritto e depositato da primo firmatario sette disegni di legge in materia di riforma della prescrizione, concussione, corruzione e abuso d’ufficio. In Veneto ha guidato la protesta e le battaglie dei comitati contro la Pedemontana da Montecchio a Spresiano. Con Luigi Di Maio, Sonia Perenzoni, Jacopo Berti e Manuel Brusco ha scritto e consegnato all’ex procuratore di Vicenza, Antonino Cappelleri, l’esposto che ha fatto partire l’inchiesta contro la Miteni sull’inquinamento da Pfas. Un passaggio fondamentale, senza il quale difficilmente si sarebbe arrivati al processo che si sta celebrando in questi mesi in tribunale a Vicenza a carico di 12 ex manager del colosso di Trissino. Conclusa la sua attività di parlamentare, Cappelletti ha ceduto le quote della sua azienda di certificazione sostenibile e ha lavorato per un paio d’anni all’ufficio legislativo di Palazzo Chigi con il governo Conte1. Poi, con la nascita dell’alleanza rosso-gialla si è trasferito al Viminale, nello staff di Vito Crimi. Ora conta di approdare in consiglio regionale. — Albino Salmaso
TREVISO. Un ginecologo dI Treviso è agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale. Nelle scorse ore, il professionista è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare, emesso dal giudice delle udienze preliminari Bruno Casciarri su richiesta della procura. Pochi i dettagli emersi su una vicenda ancora al vaglio delle indagini degli investigatori. In base alle poche notizie filtrate sul delicatissimo caso, il ginecologo è finito nei guai dopo una visita avvenuta nel gennaio scorso, in una struttura ospedaliera della Marca, su una paziente di 30 anni, che vive nella provincia di Treviso. La donna aveva prenotato regolarmente la visita attraverso il Cup e per la prima volta si era affidata alle cure del ginecologo indagato. Tutto sarebbe avvenuto durante la visita. Il professionista sarebbe, secondo la denuncia, inequivocabilmente andato oltre il suo ruolo allungando le mani e compiendo un particolare atto sessuale che ha sconvolto la donna. E’ la seconda denuncia. —
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arresto a treviso
Violenza su una ragazza Ginecologo ai domiciliari
MAGGIORI INFORMAZIONI: Modalità di partecipazione, perizie, foto, planimetrie, avviso di vendita disponibili su www.tribunale.treviso .it, www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it, www.canaleaste.it, www.asteonline.it, www.rivistaastegiudiziarie.it, www.ivgtreviso.it, www.entietribunali.it. Per visitare l’immobile rivolgersi al Custode Giudiziario o Curatore indicati sull’avviso. VENDITE PRESSO A.P.E.T.: Le vendite delegate ai notai, sia analogiche sia telematiche, si svolgono presso A.P.E.T. – Treviso, Via Camillo De Carlo n. 1, piano 1° (tel. 0422590556, fax 0422411322, e-mail apet@notariato.it. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. VENDITE DELEGATE AD ASSET: Vendite analogiche presso la sede di “Asset – Associazione Esecuzioni Treviso” in Treviso, Viale Appiani n. 26/B, telematiche come da avviso di vendita. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. VENDITE PRO.D.ES: Vendite analogiche presso il Tribunale di Treviso, Aula F, telematiche presso i locali di ASTE 33 Srl in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20. Per modalità e termini di partecipazione visionare l’avviso di vendita o contattare PRO.D.ES – Professionisti Delegati Alle Esecuzioni (Treviso, P.zza Ancilotto 8, tel. 04221847175, fax 04221847176, e-mail info@prodestreviso.it). VENDITE EX-ACTA: Vendite analogiche presso il Tribunale di Treviso, Aula C, telematiche presso i locali di ASTE 33 Srl in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. VENDITE TRE.DEL: Vendite analogiche presso il Tribunale di Treviso, telematiche presso i locali di ASTE 33 Srl in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20. Per modalità e termini di partecipazione visionare l’avviso di vendita o contattare TRE.DEL Associazione Professionale (Treviso, Via Dei Mille 1/D, tel. 0422424247, fax 0422424251, e-mail info@tredel.it). VENDITE IN TRIBUNALE: Le vendite si svolgono presso l’Aula F del Tribunale. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita.
VENDITE PRESSO A.P.E.T. ABITAZIONI ED ACCESSORI BORSO DEL GRAPPA (TV) – Via Molinetto n. 89 - Lotto unico (Lotto uno e Lotto due in perizia), piena proprietà per l’intero di complesso edilizio ad uso artigianale catastalmente costituito da: - appartamento ad uso abitazione (del custode) composto da cucina, corridoio, camera e w.c. al piano terra; magazzini, laboratori, uffici e servizi ai piani primo sottostrada, terra, primo e secondo; - magazzino e sala esposizione al piano terra; - locali adibiti a deposito macchinari ai piani primo, sottostrada e terra; - locale adibito a deposito macchinari ai piani primo, sottostrada e terra; - lastrici solari; - tettoia al piano terra; - corti esclusive. In parte occupato con titolo non opponibile alla procedura. Prezzo base Euro 470.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 352.500,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 23.06.2020 ore 13.00. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Ada Stiz presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario "Aste 33 S.r.l.", con sede in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20, tel. 0422.693028/fax 0422.316032, e-mail info@aste33.com. R.G.E. N. 256/2016 CONEGLIANO (TV) – Viale XXIV Maggio n. 78 - Lotto unico, piena proprietà per l’intero di unità immobiliari facenti parte di un condominio denominato "Condominio MAGNOLIA", e precisamente appartamento ad uso abitazione così catastalmente composto: cucina, soggiorno, due camere, bagno, disimpegno e due portici al piano terra; pertinenziali garage al piano seminterrato ed aree scoperte esclusive di complessivi catastali mq. 135. Occupato senza titolo. Prezzo base Euro 123.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 92.250,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 23.06.2020 ore 09.45. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Alessandro Degan presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario "Aste 33 S.r.l.", con sede in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20, tel. 0422.693028/fax 0422.316032, e-mail info@aste33.com. R.G.E. N. 219/2017 PONZANO VENETO (TV) – Via Camalò n. 30 - Lotto unico, piena proprietà per l’intero di compendio immobiliare, costituito da: - appartamento ad uso abitazione catastalmente composto da: ingresso, soggiorno, cucina, ripostiglio, bagno, due camere e terrazzo al piano primo; - appartamento ad uso abitazione catastalmente composto da: ingresso, soggiorno, cucina, ripostiglio, bagno, due camere, portico al piano terra; due cantine al piano
interrato; - appartamento ad uso abitazione catastalmente composto da: ingresso, soggiorno, cucina, ripostiglio, bagno, due camere e terrazzo al piano mansardato; - centrale termica al piano interrato; - magazzino ad uso artigianale, con ufficio, al piano terra; area scoperta di pertinenza di catastali mq. 986. Occupato senza titolo. Prezzo base Euro 200.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 150.000,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 26.05.2020 ore 09.00. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Marco Tottolo presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario "Aste 33 S.r.l.", con sede in Treviso, Strada Vecchia di San Pelajo n. 20, tel. 0422.693028/fax 0422.316032, e-mail info@aste33.com. R.G.E. N. 564/2018 SAN VENDEMIANO (TV) – Via Calpena nn. 34 – 34/A – 34/C - Lotto 2 (in perizia Compendio 2), piena proprietà per l’intero di unità immobiliari facenti parte di un fabbricato ad uso residenziale e precisamente: - abitazione catastalmente composta da: cantina e magazzino al piano sottostrada; taverna, disimpegno, w.c. e ampio ripostiglio al piano terra; soggiorno, cucina, due camere, due ripostigli, disimpegno, bagno, w.c. e due terrazze al piano primo; - abitazione catastalmente composta da: cucina, camera, ripostiglio, disimpegno, bagno e centrale termica-lavanderia al piano terra; - pertinenziali magazzino ai piani terra e primo, con due terrazzi; garage al piano terra e area scoperta esclusiva di pertinenza di complessivi catastali mq. 637. Occupato senza titolo. Prezzo base Euro 330.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 247.500,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 23.06.2020 ore 09.00. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Alberta Corsi presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario I.V.G. Treviso-Silea via Internati 1943-45 n. 30 Tel. 0422435022/030 fax 0422/298830, e-mail asteimmobiliari@ivgtreviso.it, sito internet www.ivgtreviso.it. R.G.E. N. 571/2016
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civ. 12/1, piena proprietà per l’intero di unità immobiliare catastalmente composta da: uffici e servizi al piano primo. Libero. Prezzo base Euro 70.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 52.500,00. Lotto 4, civ. 8 (catastalmente 6), piena proprietà per l’intero di unità immobiliare catastalmente composta da: palestra con locali accessori e di servizio al piano terra. Occupato con titolo non opponibile alla procedura. Prezzo base Euro 178.500,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 133.875,00. Lotto 5, civ. 10, piena proprietà per l’intero di unità immobiliare catastalmente composta da: magazzini e servizi al piano terra. Libero. Prezzo base Euro 197.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 147.750,00. Lotto 6, civ. 14, piena proprietà per l’intero di unità immobiliare censita come opificio e catastalmente composta da: magazzini, ufficio, negozio e servizi al piano terra. Occupato con titolo non opponibile alla procedura. Prezzo base Euro 160.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta Euro 120.000,00. Vendita senza incanto sincrona mista in data 23.06.2020 ore 10.30. Offerte analogiche in busta chiusa presso la sede A.P.E.T.; offerte digitali tramite modulo precompilato scaricabile dal sito del Ministero della Giustizia e da inviare all’indirizzo PEC offertapvp.dgsia@giustiziacert.it. Delegato alla vendita Notaio Paolo Valvo presso A.P.E.T. – Treviso. Custode Giudiziario I.V.G. Treviso-Silea via Internati 1943-45 n. 30 Tel. 0422435022/030 fax 0422/298830, e-mail asteimmobiliari@ivgtreviso.it, sito internet www.ivgtreviso.it. R.G.E. N. 94/2016
VENDITE ADAV ABITAZIONI ED ACCESSORI ESECUZIONE: RG N. 179/2017 E.I. Giudice dell’esecuzione: Dott. Marco Saran; Delegato alla vendita: Avv. Julka Lanfranco presso A.D.A.V. Lotto unico, piena proprietà per l’intero. Unità immobiliari consistenti in un appartamento sito al piano terra con area scoperta esclusiva pertinenziale - compreso in un complesso condominiale denominato “Residence Raffaello B” e costituito da n. 2 corpi di fabbrica di tre piani oltre a piano interrato, ubicato nel Comune di Oderzo (TV), in via F. Coppi n. 7 - composto da ingressosoggiorno, cucina, due camere, due bagni, loggia e terrazzo (su cui insiste tettoia in legno con copertura retraibile non autorizzata), di superficie commerciale di ca. mq. 103,40, oltre ad area esterna pertinenziale scoperta di superficie catastale di mq. 174,00 ed a garage, sito al piano interrato, della superficie lorda di ca. mq. 27,15. In perizia di stima si evidenzia difformità edilizia. Stato di conservazione: buono. Gli immobili sono occupati da parte esecutata con famiglia. Custode giudiziario: ASTE.COM srl Istituto Vendite Giudiziarie con sede in Silea (TV), via Internati ‘43-45 n.30; tel. 0422 435030 – e-mail: asteimmobiliari@ivgtreviso.it -
sito internet: www.ivgtreviso.it - pec: ivgtreviso@pec.ivgtreviso.it. Prezzo base: Euro 107.551,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta: Euro 80.664,00. Rilancio minimo in caso di gara tra gli offerenti Euro 2.000,00. Vendita senza incanto nella forma della vendita telematica sincrona mista 16 giugno 2020 h. 16.10, presso la sala aste di ASTE.COM srl Istituto Vendite Giudiziarie in Silea (TV), via Internati ‘43-45 n.30, offerte da presentare in bollo entro le ore 13 del giorno precedente in forma analogica presso lo studio del delegato avv. Julka Lanfranco in Treviso via G. L. Olivi n. 34 ovvero in forma telematica secondo le indicazioni riportate nel Manuale Utente pubblicato sul portale delle vendite telematiche del Ministero della Giustizia e le Disposizioni stabilite dal Tribunale di Treviso. ESECUZIONE: RG N. 632/2014 E.I. Giudice dell’esecuzione: Dott.ssa Francesca Vortali; Delegato alla vendita: Avv. Maria Miraglia (A.D.A.V.) LOTTO UNO: piena proprietà per l’intero. Trattasi di appartamento al piano terra, con garage al piano terra su corpo staccato, compreso in un edificio a tre unità edilizie, con ingresso e vano scale comuni, sito in Comune di Cordignano, via Vittorio Veneto n. 33 e via dei Tintori. L’appartamento è composto da: ingresso, cucina, soggiorno, 1 bagno, 3 camere e vano c.t.. Al garage, dotato di piccolo ripostiglio, si accede da via Tintori. Stato di conservazione e manutenzione: sufficiente. Prezzo base: Euro 65.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta: Euro 48.750,00. Rilancio minimo in caso di gara tra gli offerenti Euro 3.000,00. LOTTO QUATTRO: piena proprietà per l’intero. Trattasi di abitazione al piano terra con soffitta al piano primo, e garage al piano terra, siti in Comune di Cordignano, via dei Tintori. L’appartamento è composto da: ingresso, soggiorno, cottura, bagno e antibagno, camera e portico, per una superficie lorda di circa mq.77, con una pompeiana di 22 mq. Soffitta al piano primo di circa 37 mq. Stato di conservazione e manutenzione: buono. Prezzo base: Euro 94.000,00. Offerta minima per la partecipazione all’asta: Euro 70.500,00. Rilancio minimo in caso di gara tra gli offerenti Euro 4.000,00. Vendita senza incanto nella forma della vendita telematica sincrona mista: 11 giugno 2020 h. 10.30, presso la Sala Aste Telematiche messa a disposizione dal Gestore della vendita telematica incaricato Edicom Finance s.r.l, sita in Treviso, via Strada Vecchia di San Pelajo, 20 (presso Aste 33 srl). Offerte da presentare in bollo entro le ore 13 del giorno precedente: - in forma analogica presso lo studio del delegato avvocato MARIA MIRAGLIA, sito in Conegliano, Via Cavour n. 36 - o in forma telematica secondo le indicazioni riportate nel Manuale Utente pubblicato sul portale delle vendite telematiche del Ministero della Giustizia e le Disposizioni stabilite dal Tribunale di Treviso. Custode giudiziario: Istituto Vendite Giudiziarie con sede in Silea (TV), Via Internati 43-45 n. 30, tel. 0422/435022, fax 0422/298830 – email asteimmobiliari@ivgtreviso.it – web www.ivgtreviso.it. La richiesta di visita dell’immobile deve essere inoltrata attraverso il Portale Vendite Pubbliche (https://portalevenditepubbliche.giustizia.it/)
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Corriere del Veneto Venerdì 6 Marzo 2020
VE
Primo piano L’emergenza
LO STUDIO La difficile convivenza con il coronavirus della popolazione di Vo’ Euganeo — focolaio iniziale in Veneto e «zona rossa» dal 23 febbraio, dopo la morte di Adriano Trevisan — diventerà il primo studio scientifico internazionale sulla storia naturale del Covid-19. Concluso il primo maxi screening (2.800 tamponi e 84 positivi, per un indice del 3%), l’Università di Padova da oggi e per tre giorni ne effettuerà un secondo sugli abitanti, sempre su base volontaria. L’obiettivo è di studiare l’evoluzione del virus, definirne le dinamiche di trasmissione e le classi di rischio per morbilità e mortalità, comprendere il rapporto tra positivi al tampone e sintomatici, prevedere la curva di remissione e la durata dell’infezione. La Regione ha deliberato un finanziamento di 150mila euro e a coordinare il tutto saranno i ricercatori del Dipartimento di Medicina Molecolare guidati dal professor Andrea Crisanti, a capo del laboratorio di Microbiologia e Virologia, centro di riferimento regionale per l’analisi dei tamponi. «Scattare una seconda fotografia della situazione dopo quella iniziale ci permetterà di arrivare a parametri numerici e a informazioni utili alle istituzioni a prendere decisioni su base scientifica e non emotiva — spiega Crisanti —. Per esempio se il numero di positivi dovesse diminuire ancora, si potrebbero dedurre il valore delle misure di contenimento e la capacità riproduttiva del virus. Il nuovo screening servirà anche a tracciare previsioni sulla mobilitazione delle risorse, a programmare i nuovi interventi, a calcolare il rischio. Insomma, per adottare una strategia efficace abbiamo bisogno di dati certi e noi li forniremo alla Regione, quindi lo studio ha un significato scientifico e uno pratico». «Non è mai stato condotto un approfondimento di tale portata — assicura il rettore dell’Ateneo VENEZIA
Le foto di Vo’ di Renato Piva
VO’ EUGANEO (PADOVA) Esiste un luogo del Veneto che, potendo, oggi nessuno o quasi sceglierebbe di visitare e men che meno di abitare? Se esiste (con onestà, un sondaggio sul punto non l’abbiamo fatto) probabilmente quel luogo si chiama Vo’ Euganeo. Fino al 21 febbraio, due settimane fa, Vo’ si limitava a condividere col genovese Ne e il verbanese Re il record, tra i Comuni italiani, di brevità del nome, oltre a paesaggi collinari relativamente simili. Le due lettere dell’antico Vadum, ora, nell’immaginario collettivo sono state sostituite con due parole: zona rossa. Cancellati il profilo lucido del Venda, il parco degli Euganei, la terra scura e ferrosa; come fosse mai esistita la chiesetta di Ma-
Progetto dell’Università di Padova finanziato dalla Regione. Inizia oggi, su base volontaria, termina domenica. «Avrà valore internazionale»
Vo’, nuovi tamponi ai residenti per scrivere la storia veneta del virus L’iniziativa Da ieri e fino a domenica
Il «Corriere« entra nella zona rossa: trecento copie gratis agli abitanti VO’ EUGANEO Da ieri (e fino a
domenica) Corriere della Sera e Corriere del Veneto vengono distribuiti gratis ai cittadini che vivono all’interno della zona rossa, a Vo’ Euganeo. Trecento le copie che, quotidianamente, vengono regalate nel paese del Padovano che da quasi due settimane si trova isolato (e con le edicole chiuse) a
causa dei molti contagiati dal coronavirus. L’iniziativa avviene anche grazie all’organizzazione dell’Agenzia Chiminelli, che effettua il trasporto delle copie. (Nella foto qui sopra, scattata nella farmacia del paese, il sindaco Giuliano Martini intento a leggere il Corriere del Veneto) © RIPRODUZIONE RISERVATA
padovano, Rosario Rizzuto — della popolazione di Vo’ conosciamo tutto, è il modello ideale da esaminare. Potremo individuare il tasso di guarigione, partendo da chi inizialmente era positivo ed è diventato negativo. Conosciamo i sintomi che accusavano, vedremo in quanto tempo si negativizzano e se familiari e altri contatti stretti siano diventati positivi a loro volta». «I tamponi saranno effettuati nell’ambulatorio ricavato dal Comune nella scuola elementare», ha annunciato ieri in piazza ai concittadini il sindaco Giuliano Martini. Se ne occuperanno gli specializzandi di Malattie Infettive, affiancati da uno di Fisiatria, due di Chirurgia e dalle infermiere volontarie della Croce Rossa. «Il Comitato della Cri di Padova dispone di 1300 volontari ed è già attivo nel trasporto dedicato dei soggetti positivi — illustra il presidente Giampietro Rupolo —. Arriveremo a Vo’ con una colonna mobile di tre mezzi e ogni giorno metteremo a disposizione 5-6 infermiere per fare i tamponi più altri dieci volontari per la logistica». Nel giro di una settimana, dal termine dello screening, il laboratorio di Padova dovrebbe aver analizzato questa seconda tornata di tamponi, oltre ai 1500 che arrivano quotidianamente dagli ospedali. Tasso di errore? «Per ora nessuno, sono stati validati tutti dall’Istituto superiore di Sanità — rivela Crisanti — il test da noi messo a punto ha un’altissima affidabilità». Oggi a Vo’ ci sarà anche il professor Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina di Padova: «Il progetto validerà modelli matematici
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Rizzuto Vedremo l’evoluzione del Covid19, il rischio morbilità e mortalità, la curva di remissione, i contagi
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Crisanti Daremo alle istituzioni dati utili a prendere decisioni su una base scientifica e non emotiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quella Grande Bellezza che il temibile morbo non riesce ad offuscare
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Susanna Magrin Natura, animali, c’è tutto ciò che serve per un paradiso e lo è ancor di più oggi, che il tempo si dilata per via della quarantena
ria Assuntrice, dimenticate le sue ombre intime; dimenticata anche la chiesa dedicata a San Lorenzo, nella parte vecchia dell’abitato. I 3.304 vadensi non esistono più, e così le loro storie. Persone, famiglie, case, lavori, negozi, campi e vigneti: dal giorno della morte di Andriano Trevisan, prima vittima italiana da coronavirus, Vo’ è il paese del morbo e della paura che, partita dalla Cina, ora attanaglia le gambe d’Italia e d’Europa. A Vadum, nell’antichità stava per guado, non si entra e non si esce: tutti nella palude sanitaria della quarantena, almeno fino a domani... È la verità della cronaca ma non è l’unica. L’altra racconta come Vo’, semplicemente, altro non sia che uno spicchio
di paradiso. «Non vado molto d’accordo con le parole», dice Susanna Magrin: «Le foto sono il mio modo di esprimermi». Impiego da infermiera in una casa di cura dell’area collinare, riempie i giorni del «riposo» che le hanno imposto con un racconto fatto di bellissime immagini. Fotografa il paese e pubblica, nella pagina social del solito «Se sei di…». L’obiettivo è una passione nata sei anni fa, qualche tempo dopo aver preso casa a Vo’, lei che è di Lozzo Atestino: «Volevo un posto dove poter stare vicino ai genitori e ho scelto questo…». Non un posto qualunque: «Verde, natura, animali: c’è tutto quel che serve per poter dire che siamo in un angolo di paradiso. Per me lo è soprattutto in questo
periodo, in cui sembra che il tempo si dilati…». L’infermiera racconta un tempo sospeso, sensazione amplificata da questo strano inverno, quasi una primavera rattrappita nel calore e nel colore. Passeggia per le case e tra i campi, fermando attimi già lenti di per sé: «È un perdermi in ogni scatto per ritrovarmi. Ci sono stati dati confini che non sono nostri. È un modo per evadere…». Susanna Magrin ha perso da poco una persona cara. È successo qualche giorno prima che attorno a Vo’ si
che forniscano un razionale scientifico a politiche di sanità pubblica pesate sull’analisi dei rischi e sulla valutazione delle misure di prevenzione in atto. Le linee guida prodotte potranno essere applicate in altre aree, contribuendo al contenimento dell’infezione. Il modello infatti, primo al mondo, potrà essere esportato nel resto d’Italia e all’estero, così da essere validato su altre coorti di pazienti». Il governatore Luca Zaia puntualizza: «Dare la parola agli scienziati è la scelta giusta. Ringrazio i cittadini di Vo’, che non sono cavie ma protagonisti di una svolta preziosa. Hanno la mia totale solidarietà, per l’alto senso civico e di responsabilità dimostrato in una vicenda così difficile. Spero che domenica, giorno di scadenza del decreto sulla zona rossa, il Comune padovano sia liberato dal cordone sanitario. Se altri residenti risulteranno positivi, andranno in isolamento domiciliare. Ormai i canonici 14 giorni di quarantena sono trascorsi, non ha più senso prolungare l’isolamento di una realtà già in ginocchio dal punto di vista economico e sociale». A proposito del mondo produttivo, chiosa Crisanti: «L’economia si aiuta debellando l’infezione. Non c’è nulla di più sbagliato che mandare un messaggio rassicurante alla gente per poi smentirlo, bisogna dire la verità. All’inizio è stata sottovalutata la gravità della situazione, l’ultimo decreto è un passo avanti, anche se non prevede risorse per la ricerca: estendendo le misure di contenimento all’intero Paese, il governo ha preso atto della reale entità del problema». Michela Nicolussi Moro
«Zona rossa» Una delle fotografie scattate da Susanna Magrin all’interno del territorio di Vo’ Euganeo
stringesse la cintura dell’isolamento sanitario: «Non era il momento per la quarantena, non è davvero il massimo ma gli amici mi stanno accanto e mi aiutano. Poi, per alleggerire la situazione, ci sono le foto di quello che mi offre Vo’, che non è poco». Al 7 marzo, termine della clausura, mancano ormai poche ore ma le persone sono stanche: «Però siamo anche positivi, anche se qui non conosco tantissima gente. Si spera che questa brutta cosa finisca e che, dopo, il paese possa essere identificato con qualcosa che non sia la statistica di un virus». Case diroccate nel verde, lampi di tarassaco giallo e bianco, il profilo dei colli sotto una luce da polo sud. Poi animali, tanti animali. L’obiettivo di Susanna cattura un paradiso fatto di natura, vita che respira: «Lo scatto che preferisco? Forse quello dell’airone bianco, che mi restituisce la sensazione di libertà. Nel momento in cui l’ho visto volar via, la libertà era quello che mi mancava». Comprensibile. Il paradiso, del resto, è un dono: non lo si può imporre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO PIANO
VENERDÌ 6 MARZO 2020 IL MATTINO
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L’allarme globale: l’economia padovana
Imprese in trincea «Adesso il governo sblocchi i nostri 3 milioni di euro» Il presidente della Camera di commercio Santocono «Pronti a varare un maxi piano di aiuti all’economia» Riccardo Sandre PADOVA. Un piano straordina-
rio per le imprese colpite dalle conseguenze del Coronavirus. A lanciare la proposta di un plafond milionario per l’economia padovana sono stati il presidente della Camera di commercio Antonio Santocono e l’intera giunta camerale padovana riunitasi lo scorso 4 marzo. Un piano che necessita però della collaborazione del Governo e dei ministeri dello Sviluppo Economico e delle Finanze. «Facciamo un patto» ha proposto Santocono. «Il Governo ci liberi dai vincoli della Legge di Stabilità e noi metteremo sul piatto risorse straordinarie a disposizione delle imprese colpite». Sul tavolo della giunta camerale padovana infatti c’è un piano di investimenti da 5,3 milioni circa 3 dei quali bloccati dalla Legge di Bilancio 2020 che vincola la spesa degli Enti camerali a non superare il tetto di spesa medio già stanziato per i tre anni precedenti. Un vincolo che di fatto costringe l’ente di piazza Insurrezione, la cui ricca dote finanziaria de-
riva della vendita di alcune importanti partecipazioni, a più che dimezzare le sue prospettive di investimento pure avendo nel frattempo approvato un aumento del 20% dei diritti camerali da incassare dalle aziende del territorio. «L’emergenza epidemiologica sta mettendo sotto pressione l’attività di moltissime imprese e settori della nostra economia» spiega il presidente della Cciaa di Padova. «L’epidemia sanitaria merita la massima attenzione, ma non dobbiamo assolutamente trascurare l’emergenza economica che si è creata. Ricordo infatti che dietro a ogni impresa al collasso, ci sono famiglie che tirano la cinghia o, addirittura, che non riescono più ad andare avanti. Per questo, come Camera sentiamo il dovere di intervenire per stare vicino alle nostre imprese, e lo facciamo in sinergia con le associazioni di categoria del territorio». Ma per farlo il Mise e il ministero della Finanze devono dare il loro via libera all’impiego di tutte le risorse previste dal piano. A queste, piazza Insurrezione, è pronta ad aggiungere altri fondi per offrire un’an-
i commercialisti
«Necessario lo stop dei versamenti fiscali Ires e Irap» Per tutte le imprese venete «è subito necessario uno stop agli acconti fiscali Ires e Irap 2020 per evitare alle imprese con il bilancio del 2019 in utile, di versare acconti alti in quest’anno che è iniziato con una pesante crisi economica sul territorio». È la richiesta dell’Ordine dei commercialisti di Padova. Fondamentale, aggiungono, è disporre la rateizzazione pluriennale del versamento del saldo degli acconti fiscali. «Le imprese del nostro territorio - osserva Dante Carolo presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova - non possono permettersi una crisi di liquidità, per questo motivo è necessario intervenire per tutelarne la stabilità finanziaria sia alleggerendo subito il carico fiscale, che è già alto nelle situazioni di normale amministrazione».
l’emergenZa
Sospensione e proroga dei pagamenti Tra gli interventi prioritari il presidente della Camera di commercio Antonio Santocono (in altro a destra con il ministro Stefano Patuanelli) indica l’estensione delle misure di sospensione e proroga dei pagamenti delle imprese.
cora di salvezza ad un territorio altrimenti sull’orlo di una nuova recessione economica. «Due settimane fa abbiamo inviato una lettera al Governo, al Mise e al Mef per chiedere due cose» chiarisce Santocono. «Lo sblocco del catenaccio imposto dal Governo alle risorse camerali a disposizione per sostenere le imprese e l’estensione delle misure varate di sospensione e proroga delle scadenze per i pagamenti delle imprese, anche al resto
della provincia padovana e a tutto il Veneto. Ora, visto il lievitare dell’emergenza, lanciamo al Governo un urgente appello affinché ci liberi in tempi rapidi dai lacciuoli della Legge di Stabilità, permettendoci di utilizzare le risorse economiche che qui a Padova abbiamo per un primo sostegno alle imprese. Chiediamo in particolare una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi camerali per il credito attraverso i moderni istituti di pa-
La denuncia di una titolare di un’azienda agricola di Piove di Sacco «Calo della domanda legato al virus, così ci mettono in ginocchio»
Crollo dei prodotti km zero «Abbiamo dovuto buttare 20 quintali di radicchio» IL CASO
E
ffetto coronavirus anche sull’agricoltura locale con l’emergenza sanitaria che mette in difficoltà le imprese del territorio. Penalizzate le produzioni di stagione. «Abbiamo dovuto buttare» racconta Paola Franceschin, titolare a Piove di Sacco di un’azienda agricola, che è anche responsabile di zona della Confederazione Italiana agricoltori «venti quintali di radicchio di Verona e variega-
Paola Franceschin
to di Castelfranco a causa dell’emergenza coronavirus. Vendiamo i nostri prodotti d’eccellenza al Maap, il mercato agroalimentare di Padova. La struttura sta registrando un complessivo calo di domanda di ortofrutta. Non giungono richieste da parte dei negozi di frutta e verdura di prossimità sparsi in tutta la provincia. Questo perché vi è un sostanziale decremento del flusso dei clienti che escono dalle proprie abitazioni solamente per necessità stringenti». A terra da raccogliere l’im-
L’imprenditrice agricola al lavoro: buttati 20 quintali di radicchio fresco
prenditrice piovese ha lasciato qualcosa come mezzo ettaro di radicchio. Anche nel punto vendita al dettaglio legato all’azienda gli affari non vanno come al solito, con il giro di clientela ridotto al minimo e agli acquirenti più affezionati. Le difficoltà sono generali. Marco Zambon, presidente dell’associazione “Dalla Terra alla tavola”, è titola-
re di un’azienda agricola di Monselice. L’asparago è una fra le primizie prodotte, la cui varietà precoce è peraltro già pronta. Per l’emergenza sanitaria il Consorzio dell’Asparago di Pernumia non riesce però a reperire sufficiente manodopera. «Il Consorzio» spiega «è composto da venti imprese agricole cui fanno capo 250
gamento. Se lo farà, siamo pronti a rivedere senza indugi il Bilancio 2020 e incrementare immediatamente il plafond finanziario per varare progetti e risorse straordinarie a sostegno delle imprese in ginocchio a causa del Coronavirus e correre così in loro aiuto. Sarebbe un segnale decisivo da parte del Governo e siamo certi che le nostre imprese ne trarrebbero importanti benefici per ripartire». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
operai stranieri, soprattutto romeni, che normalmente fanno la stagione, da metà marzo a metà maggio. Ci riferiscono che non se la sentono di venire in Italia anche perché, una volta rientrati in Romania, sono tenuti a sottostare a una quarantena di due settimane. Di fatto, per loro il gioco non vale la candela». «Chiediamo che si intervenga con un piano straordinario di aiuti economici alle aziende agricole che subiscono danni sia nella produzione sia nella vendita dei prodotti» dichiara il presidente di Cia Padova, Roberto Betto «che veda la Regione direttamente coinvolta nella gestione ed erogazione dei finanziamenti. Siano annullati, non sospesi, i contributi previdenziali Inps e quelli Inail relativamente alle attività agricole. Occorre infine garantire liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero. Per ovviare alla questione degli operai stagionali che non si trovano proponiamo di tornare all’utilizzo dei voucher semplificati». — Alessandro Cesarato
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Primo Piano
Venerdì 6 Marzo 2020 www.gazzettino.it
I proprietari di B&B: «Biennale fino a Natale per aiutare il turismo»
Le precauzioni
Un appello dall’extralberghiero: «Prolungare l’evento per compensare lo spostamento dell’apertura in agosto» `
CULTURA E TURISMO VENEZIA Propongono di trasformare un’emergenza in opportunità, per provare a destagionalizzare il turismo. L’Abbav (Associazione degli host della regione Veneto che include i gestori di strutture alternative all’alberghiero), prende spunto dal rinvio ad agosto dell’apertura della Biennale di architettura, prevista per il 23 maggio e propone - per risollevare la crisi del turismo da coronavirus - di prolungare l’evento nei mesi invernali.
Ca’ Farsetti, consiglieri a distanza VENEZIA Le norme di Salute pubblica emanate dal Governo hanno coinvolto anche il Consiglio comunale, che si è riunito ieri in una seduta a porte chiuse, senza pubblico, ma trasmessa come sempre - in streaming dal sito dell’amministrazione. Tutto come al solito, se non per la maggior distanza tra i consiglieri, che si sono disposti a scacchiera, a due metri l’uno dall’altro. Durante il dibattito si è posto il problema sul come organizzare le sedute successive.
«Non c’è motivo per disertare il lavoro» Bufera sul sindaco: «Visione padronale» LAVORO A DISTANZA VENEZIA Per il sindaco Luigi Bru-
gnaro non c’è alcuna ragione per fare telelavoro o smart working tra i dipendenti. Lo aveva detto all’incontro dei sindaci dell’area metropolitana e all’opposizione, ma anche ai sindacati, queste cose sono suonate offensive. «Non c’è nessuna scusa di esimersi dal proprio lavoro - aveva detto il sindaco - neanche dagli uffici amministrativi che non hanno nessun rapporto col pubblico. Se comincia qualcuno a dire “ho paura, sto a casa perché ne ho diritto”, allora hanno diritto a stare a casa anche gli autisti dei bus delle ambulanze e poi cominciamo con le precettazioni. Non c’è nessun motivo logico, soltanto paura. Noi dobbiamo dare l’esempio di essere presenti sul territorio e seri nelle cose». Apriti cielo. Ieri sono arrivate durissime reazioni dai partiti
d’opposizione. «Il sindaco ha chiesto ai dipendenti di essere seri e di non esimersi dal lavoro - commenta Monica Sambo, Pd - la serietà noi la chiediamo in primis al sindaco e all’amministrazione. Chiediamo di ottemperare ai decreti e alle circolari ministeriali che indicano quale strumento quello del lavoro agile per venire incontro ai lavoratori nella gestione del periodo emergenziale, lo chiedo in particolare per i dipendenti che soffrono di gravi patologie, immunodepressi , in gravidanza e anche per aiutare quelle famiglie che in questo momento si trova-
LE CONSIGLIERE SAMBO E LA ROCCA ALL’ATTACCO: «POSIZIONE IRRESPONSABILE QUELLO È IL FUTURO»
no in difficoltà data la chiusura delle scuole almeno fino al 15 marzo». Sambo, con i colleghi Emanuele Rosteghin, Nicola Pellicani, Bruno Lazzaro, Rocco Fiano e Giovanni Pelizzato, ha anche depositato due mozioni che impegnano il Comune ad avviare al più presto lo “smart working” per il tempo necessario al superamento del periodo emergenziale. Ancora più dura Elena La Rocca, consigliera del Movimento 5 Stelle. «Quella di Brugnaro è una posizione irresponsabile - afferma - da tempo mi batto contro le resistenze del Comune di Venezia contro telelavoro e smart working. Forme di lavoro che rappresentano il futuro in termini di sostenibilità negli spostamenti casa - lavoro, conciliazione con esigenze familiari e nei confronti di diversamente abili. Futuro che il sindaco non vede, accecato dalla sua visione del lavoro arcaica e padronale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PROPOSTA «Anziché concentrare gli eventi (come Biennale, Regata Storica, Mostra del cinema) tutti nei mesi autunnali - spiega Eliana Avenali, segretario tesoriere dell’Abbav - si dovrebbe destagionalizzare, perché ad esempio a novembre non c’è niente, quindi noi non possiamo lavorare quando gli hotel offrono doppie a 50 euro. Si dovrebbero creare eventi più diffusi sul calendario. E visto che è stato deciso di aprire la Biennale Architettura a fine agosto, che non la chiudano a novembre, ma che proseguano almeno fino al prossimo Carnevale». L’associazione ha scelto quindi di inviare una lettera al neo presidente Roberto Cicutto, al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al governatore Luca Zaia e all’assessore regionale competente Federico Caner. All’interno della comunicazione si legge anche tutta la paura per un futuro incerto, per la comunicazione che viene data all’estero e per la mancata programmazione dei flussi turistici.
LE PREOCCUPAZIONI A spiegare i temi e fornire un quadro della situazione è la stessa Avenali: «Stiamo ricevendo cancellazioni a pioggia. Oggi (ieri, ndr) sono arrivate quelle relative a settembre, appena scoppiato il caso del virus si erano azzerate anche quelle di luglio, senza parlare di Pasqua, che avevamo già capito esser persa». Un danno economico rilevante che rischia di lasciare a spasso tante famiglie:
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«Le persone che chiamano non vogliono sentire ragioni, dicono che casomai richiameranno in futuro, ma sappiamo come funziona il mercato. Di media si lavora con sei mesi di anticipo, ma in alcuni casi, come quello delle navi da crociera i cui ospiti cercano una notte in più, anche con un anno». Oltre a questo, il problema riguarda la comunicazione: «Dando questo segnale, pare che in città si potrà venire solo da settembre, ma per quel tempo in molti rischiano la chiusura», spiega Avenali. Gli effetti quindi sono a catena sul tessuto economico locale: «Se noi stiamo soffrendo - prosegue Avenali - operatori come quelli delle agenzie di cambio se ne stanno a casa». Per questo la scelta della Biennale Architet-
CHIESTO UN INCONTRO TRA IL NUOVO PRESIDENTE CICUTTO, ZAIA E BRUGNARO «NOI, IN CRISI COME GLI ALTRI»
tura ha fatto sobbalzare gli affittacamere: «La decisione di posticipare l’apertura è stato uno choc, un disastro totale, come si può pensare di spostare un evento del genere da maggio a fine agosto? A quel tempo saremo già chiusi».
GLI SCENARI Il pericolo è di perdere altri mesi di lavoro andando a intasare invece quello in cui solitamente la mostra del cinema porta nuovamente ad accendere i riflettori sulla città: «Sarebbe un disastro totale, la mostra del cinema è contingentata, ma poi c’è l’interesse per la Regata Storica, come si fa a far coincidere gli eventi? Con la Vernice della Biennale la domanda aumenta, così ci sarebbe una saturazione eccessiva». Mentre gli altri mesi sarebbero deserti, fanno capire dall’Abbav. «Pensi che di quota annuale chiediamo 120 euro, è capitato che ci si sia stato chi abbia chiesto di pagare con carta di credito, in maniera da trasferire il costo sul mese dopo, dato che in questo mese non c’erano soldi», conclude Avenali. Tomaso Borzomì © RIPRODUZIONE RISERVATA
Associazioni di categoria
Ente bilaterale, sportello e finanziamento VENEZIA L’emergenza coronavirus sta provocando pesanti contraccolpi al settore del turismo della provincia di Venezia. Le disdette, infatti, stanno arrivando massivamente, nell’ordine del 50-80%, in alcuni casi si parla addirittura del 100%. in questo frangente alberghi, campeggi, agenzie di viaggi, ristorazione e pubblici esercizi stanno valutando, loro malgrado, un’eventuale chiusura. Di fronte a questa situazione critica, l’Ente Bilaterale del Turismo della provincia di Venezia che rappresenta parte datoriale (Fipe Venezia, Associazione Veneziana Albergatori, Aepe Venezia, federalberghi Veneto, Faita nordest, Fiavet Veneto) e parte sindacale (Filcams-Cgil, Fisascat, UilTucs) ha deliberato di
intervenire in supporto dei propri associati con due azioni concrete: l’apertura di uno sportello anti crisi nella sede dell’Ente e delle associazioni di categoria per l’attivazione di procedure semplificate al fine di accedere agli ammortizzatori sociali e alle forme di sostegno al reddito contrattualmente previste; l’adozione di un intervento economico con un finanziamento straordinario massimo di 200 mila euro a sostegno dei dipendenti di aziende coinvolte in questa gravissima emergenza. L’intervento economico stanziato sarà impegnato a favore del sostegno al reddito connesso alla sospensione dell’attività aziendale determinata dal coronavirus.
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Primo Piano
Venerdì 6 Marzo 2020 www.gazzettino.it
AL TAVOLO Da sinistra Stefano Merigliano, Manuela Lanzarin, Luca Zaia e Rosario Rizzuto alla presentazione dello studio su Vo’ Euganeo
I contagi verso quota 500 ma ci sono i primi 3 guariti A 2 settimane dall’inizio dell’epidemia ` Per numero di positivi Treviso e Padova un segnale di fiducia. I morti salgono a 11 superano Vo’. Cambiano i criteri dei decessi `
ESPERTO Il professor Andrea Crisanti, direttore dell’Unità operativa di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova
LE PRESCRIZIONI A proposito di prescrizioni, Crisanti torna sulle dichiarazioni che avevano scatenato qualche polemica nei giorni scorsi: «Avevo detto che all’inizio è stata sottovalutata la gravità del Coronavirus e non me ne pento perché i fatti mi hanno dato ragione. Anche se purtroppo non ha stanziato nulla per la ricerca, il nuovo decreto è sicuramente un passo avanti: per la prima volta il Governo ha preso atto della situazione e ha comunicato con franchezza ai cittadini la
ESAMI A sinistra code davanti alle scuole di Vo’ per effettuare il tampone. Sopra, il sindaco Giuliano Martini
con quindici persone, per tre giorni: i test saranno effettuati nell’ambulatorio ricavato alle scuole elementari di Vo’», specifica il presidente Giampietro Rupolo. Oltre agli infermieri volontari, ci saranno i medici specializzandi. «Abbiamo ottenuto la disponibilità dei futuri speciali-
vera entità del problema. La cosa peggiore è dare ai cittadini un messaggio rassicurante che poi viene smentito. Non si può dire che siamo i migliori perché abbiamo bloccato le frontiere, se poi scoppia questo casino. Sono dell’idea che bisogna sempre dire la verità, tutta». Rivendicando la decisione di aver assunto «provvedimenti anche impopolari, per cui sono stato preso in giro, come la chiusura di Schiavonia o l’allestimento delle tende», Zaia chiede a Crisanti: «Ai cittadini cosa direbbe?». Risposta del professore: «Direi che siamo di fronte a una situazione senza precedenti, per cui servono misure senza precedenti. E direi che l’economia si aiuta eliminando l’epidemia, che è una cosa completamente diversa da un’alluvione». Angela Pederiva
La polemica
IL QUADRO
«L’immagine veneta va tutelata all’estero»
VENEZIA Due settimane fa il Nordest precipitava nell’incubo del Coronavirus. Era infatti venerdì 21 febbraio quando a Vo’ Euganeo scoppiava il primo focolaio e all’ospedale di Schiavonia moriva Adriano Trevisan: la prima vittima d’Italia, ma anche «il mio papà, il marito di mia madre Linda, il nonno di Nicole e di Leonardo», avrebbe poi rimarcato sua figlia Vanessa, già sindaco del paese padovano diventato “zona rossa”, ricordando che dietro ogni numero di questa emergenza c’è una persona, con la sua famiglia e con la sua storia. Un monito che vale anche oggi, quattordicesimo giorno di emergenza, in cui si comincerà a tirare le somme dell’epidemia, tenendo inevitabilmente conto pure del nuovo bollettino con cui la Regione ieri sera ha aggiornato il bilancio dei casi confermati di contagio: 459 soggetti in Veneto, di cui 3 guariti e 11 deceduti, con questi ultimi che adesso tornano ad essere contabilizzati nel loro complesso, cioè sommando le persone mancate “per Coronavirus” a quelle “con Coronavirus”, in attesa del responso definitivo da parte dell’Istituto superiore di sanità.
sti, perché non era il caso di distogliere altro personale dal servizio sanitario nazionale», evidenzia Merigliano, numero uno della Scuola di medicina. I laboratori dell’Azienda Ospedaliera hanno una capacità di analisi di 1.500 campioni al giorno: precedenza sarà data alle richieste delle varie Ulss, ma l’obiettivo è di ottenere gli esiti del paese-cluster nel giro di una settimana. Domanda (retorica) di Zaia: «Quanti nostri risultati sono stati cannati finora, secondo l’Istituto superiore di sanità?». Risposta (fiera) di Crisanti: «Nessuno, sono stati validati tutti». Conclude quindi il governatore: «Massima serietà, i cittadini di Vo’ non saranno delle cavie. Questo nuovo studio anzi dimostrerà, secondo noi, che il cordone sanitario non servirà più dopo domenica: allora i fatidici 14 giorni saranno passati, ciò che doveva essere incubato sarà stato incubato e quella comunità sarà la più sicura d’Italia». A.Pe.
VENEZIA L’immagine del Veneto, e dell’Italia, resta un tema centrale nell’agenda pubblica internazionale. Ieri è tornato a parlarne il governatore Luca Zaia: «Spero vivamente che questo Paese cominci a tessere rapporti personali, con presenza fisica, con tutti i leader degli Stati che hanno dubbi o nei quali si parla male dell’Italia. E si faccia capire che questo non è un Paese di infettati, in quarantena, ma con un’alta civiltà, che sta affrontando il tema, a differenza di qualcun altro che fa finta di non vederlo». A preoccupare il presidente della Regione sono anche le richieste di certificazione dei prodotti: «Noi come sanità siamo a disposizione, però se si continua con questa pandemia mediatica di far credere che tutto quello che passa per il Veneto, per la Lombardia, per l’Emilia Romagna o per l’Italia abbia un problema sanitario, allora vuole dire che non funziona nemmeno quello che dovrebbe essere un presidio minimo di diplomazia internazionale, che dobbiamo assolutamente avere e ripristinare velocemente». Nel frattempo è stato inviato a Bruxelles il videointervento di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, in occasione del dibattito sull’impatto del Coronavirus sulle comunità locali, ospitato dal Comitato delle Regioni in cui il vicentino è capo della delegazione italiana. «Al momento – ha detto – è complesso prevedere l’andamento della malattia, ma la gestione nella Regione Veneto ha dimostrato con numeri reali che lo scenario è governabile e i risultati possono essere positivi. Quanto stiamo sperimentando porta un segnale di speranza per tutti: abbiamo lavorato con scienza e coscienza aprendo una nuova stagione positiva di cooperazione fra ricerca, università, sanità e pubblica amministrazione, che hanno messo insieme le loro forze non solo per sconfiggere il Coronavirus ma anche l’ignoranza e le fake news».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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«PER LAVORO SIAMO ABITUATI A COMBATTERE LE MALATTIE, CURIAMO E OPERIAMO PAZIENTI CON HIV E EBOLA: DATECI UNA DEROGA»
I POSITIVI Fra le 9 e le 17, i tamponi positivi sono aumentati di 52 unità. La ripartizione fra i diversi cluster è avvenuta con una rimodulazione di Vo’, dove sono stati considerati solo i residenti in paese e sono stati esclusi gli altri, per cui il dati è sceso a 84 (-6). Si accentua dunque il sorpasso da parte di Treviso, che sale a 108 (+12), nonché di Padova, che arriva a 104 (+21). Seguono Venezia con 82 (+8), Verona con 37 (+10), Vicenza con 22 (+3), Belluno con 6 (+2) e Rovigo che si attesta a 4. I casi associati alla Lombardia diventano 3, mentre per i restanti 9 è in corso l’assegnazione.
I RICOVERATI Cresce il numero dei ricoverati: secondo quest’ultima rileva-
IN AUMENTO IL NUMERO DI RICOVERATI, ANCHE SE SOLO PER DUE È STATO NECESSARIO UN POSTO IN TERAPIA INTENSIVA
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Casi confermati (al 05.03) TOTALE REGIONE VENETO
84
4
Vo’
Rovigo
459
37
108
Verona
Treviso
82
22 Vicenza
Venezia
*# 104
6
Padova
Belluno
collegati alla Lombardia *# 3 Casi Assegnazione epidemiologica in corso
9
11
18
deceduti
dimessi
Ricoverati totali
Strutture di ricovero Azienda Ospedale Università Padova
36 Azienda Ospedaliera Univ. Integrata Verona 6 ULSS2 - Ospedale Treviso 38 ULSS3 - Ospedale Mestre 18 ULSS3 - Ospedale Venezia 13 ULSS3 - Ospedale Mirano 1 ULSS5 - Ospedale Rovigo 4 ULSS7 - Ospedale di Santorso 3 ULSS8 - Ospedale Vicenza 5 ULSS9 - Ospedale Legnago 3 Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 3 Tot. Regione Veneto 130
(di cui in Terapia Intensiva)
11 2 7 3
2
25
Nel numero di 11 deceduti sono stati inseriti i 3 che nel precedente bollettino erano stati collocati fra i decessi non correlati a infezione da coronavirus, in ottemperanza a quanto fissato da una circolare del Ministero della Salute che chiede che tutti i decessi vengano inseriti nello stesso cluster. I decessi eventualmente non correlati saranno valutati dall’Istituto Superiore di Sanità.
zione sono 130 (+19), di cui 25 in Terapia Intensiva (+2), Ma ad aumentare sono pure i pazienti dimessi (18, cioè 4 in più). E, soprattutto, adesso ci sono anche i malati che risultano guariti: trascorso il periodo di incubazione, il cui inizio era stato fissato appunto al 21 febbraio, ieri sono state dichiarate di nuovo sane 3 persone, che sono state curate rispettivamente negli ospedali di Padova, Mestre e Mirano.
I DECESSI Per quanto riguarda gli 11 defunti, la cifra include anche le tre persone che fino al penultimo bollettino erano state collocate fra i decessi non correlati a infezione da Coronavirus. Una nuova circolare del ministero della Salute, infatti, chiede che tutti i morti vengano inseriti nello stesso cluster: sarà poi l’Iss a valutare quali sono i casi determinati da altre cause. L’indicazione è stata prontamente raccolta dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, che mantiene il triste primato dei decessi in Veneto con la scomparsa di un
93enne ricoverato in Geriatria, attraverso questa precisazione: «Tutti e sette i pazienti finora deceduti nell’Ulss 2 erano anziani, con pluripatologie, e sono deceduti con positività Sars-CoV-2, non per Covid-19». Notare la differenza: “Sars-CoV-2” è il virus, mentre “Covid-19” è la malattia.
LE RACCOMANDAZIONI A proposito di anziani, ieri sono rimbalzate anche in Veneto le nuove raccomandazioni dell’Iss, finalizzate a spiegare consigli come quello di evitare strette di mano e abbracci: «Hanno lo scopo di evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale che è lo scenario peggiore durante un’epidemia per la sua difficoltà di gestione. Nel caso del Coronavirus dobbiamo tenere conto, inoltre, che l’Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO PIANO
VENERDÌ 6 MARZO 2020 IL MATTINO
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L’allarme globale: l’economia padovana
Imprese in trincea «Adesso il governo sblocchi i nostri 3 milioni di euro» Il presidente della Camera di commercio Santocono «Pronti a varare un maxi piano di aiuti all’economia» Riccardo Sandre PADOVA. Un piano straordina-
rio per le imprese colpite dalle conseguenze del Coronavirus. A lanciare la proposta di un plafond milionario per l’economia padovana sono stati il presidente della Camera di commercio Antonio Santocono e l’intera giunta camerale padovana riunitasi lo scorso 4 marzo. Un piano che necessita però della collaborazione del Governo e dei ministeri dello Sviluppo Economico e delle Finanze. «Facciamo un patto» ha proposto Santocono. «Il Governo ci liberi dai vincoli della Legge di Stabilità e noi metteremo sul piatto risorse straordinarie a disposizione delle imprese colpite». Sul tavolo della giunta camerale padovana infatti c’è un piano di investimenti da 5,3 milioni circa 3 dei quali bloccati dalla Legge di Bilancio 2020 che vincola la spesa degli Enti camerali a non superare il tetto di spesa medio già stanziato per i tre anni precedenti. Un vincolo che di fatto costringe l’ente di piazza Insurrezione, la cui ricca dote finanziaria de-
riva della vendita di alcune importanti partecipazioni, a più che dimezzare le sue prospettive di investimento pure avendo nel frattempo approvato un aumento del 20% dei diritti camerali da incassare dalle aziende del territorio. «L’emergenza epidemiologica sta mettendo sotto pressione l’attività di moltissime imprese e settori della nostra economia» spiega il presidente della Cciaa di Padova. «L’epidemia sanitaria merita la massima attenzione, ma non dobbiamo assolutamente trascurare l’emergenza economica che si è creata. Ricordo infatti che dietro a ogni impresa al collasso, ci sono famiglie che tirano la cinghia o, addirittura, che non riescono più ad andare avanti. Per questo, come Camera sentiamo il dovere di intervenire per stare vicino alle nostre imprese, e lo facciamo in sinergia con le associazioni di categoria del territorio». Ma per farlo il Mise e il ministero della Finanze devono dare il loro via libera all’impiego di tutte le risorse previste dal piano. A queste, piazza Insurrezione, è pronta ad aggiungere altri fondi per offrire un’an-
i commercialisti
«Necessario lo stop dei versamenti fiscali Ires e Irap» Per tutte le imprese venete «è subito necessario uno stop agli acconti fiscali Ires e Irap 2020 per evitare alle imprese con il bilancio del 2019 in utile, di versare acconti alti in quest’anno che è iniziato con una pesante crisi economica sul territorio». È la richiesta dell’Ordine dei commercialisti di Padova. Fondamentale, aggiungono, è disporre la rateizzazione pluriennale del versamento del saldo degli acconti fiscali. «Le imprese del nostro territorio - osserva Dante Carolo presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova - non possono permettersi una crisi di liquidità, per questo motivo è necessario intervenire per tutelarne la stabilità finanziaria sia alleggerendo subito il carico fiscale, che è già alto nelle situazioni di normale amministrazione».
l’emergenZa
Sospensione e proroga dei pagamenti Tra gli interventi prioritari il presidente della Camera di commercio Antonio Santocono (in altro a destra con il ministro Stefano Patuanelli) indica l’estensione delle misure di sospensione e proroga dei pagamenti delle imprese.
cora di salvezza ad un territorio altrimenti sull’orlo di una nuova recessione economica. «Due settimane fa abbiamo inviato una lettera al Governo, al Mise e al Mef per chiedere due cose» chiarisce Santocono. «Lo sblocco del catenaccio imposto dal Governo alle risorse camerali a disposizione per sostenere le imprese e l’estensione delle misure varate di sospensione e proroga delle scadenze per i pagamenti delle imprese, anche al resto
della provincia padovana e a tutto il Veneto. Ora, visto il lievitare dell’emergenza, lanciamo al Governo un urgente appello affinché ci liberi in tempi rapidi dai lacciuoli della Legge di Stabilità, permettendoci di utilizzare le risorse economiche che qui a Padova abbiamo per un primo sostegno alle imprese. Chiediamo in particolare una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi camerali per il credito attraverso i moderni istituti di pa-
La denuncia di una titolare di un’azienda agricola di Piove di Sacco «Calo della domanda legato al virus, così ci mettono in ginocchio»
Crollo dei prodotti km zero «Abbiamo dovuto buttare 20 quintali di radicchio» IL CASO
E
ffetto coronavirus anche sull’agricoltura locale con l’emergenza sanitaria che mette in difficoltà le imprese del territorio. Penalizzate le produzioni di stagione. «Abbiamo dovuto buttare» racconta Paola Franceschin, titolare a Piove di Sacco di un’azienda agricola, che è anche responsabile di zona della Confederazione Italiana agricoltori «venti quintali di radicchio di Verona e variega-
Paola Franceschin
to di Castelfranco a causa dell’emergenza coronavirus. Vendiamo i nostri prodotti d’eccellenza al Maap, il mercato agroalimentare di Padova. La struttura sta registrando un complessivo calo di domanda di ortofrutta. Non giungono richieste da parte dei negozi di frutta e verdura di prossimità sparsi in tutta la provincia. Questo perché vi è un sostanziale decremento del flusso dei clienti che escono dalle proprie abitazioni solamente per necessità stringenti». A terra da raccogliere l’im-
L’imprenditrice agricola al lavoro: buttati 20 quintali di radicchio fresco
prenditrice piovese ha lasciato qualcosa come mezzo ettaro di radicchio. Anche nel punto vendita al dettaglio legato all’azienda gli affari non vanno come al solito, con il giro di clientela ridotto al minimo e agli acquirenti più affezionati. Le difficoltà sono generali. Marco Zambon, presidente dell’associazione “Dalla Terra alla tavola”, è titola-
re di un’azienda agricola di Monselice. L’asparago è una fra le primizie prodotte, la cui varietà precoce è peraltro già pronta. Per l’emergenza sanitaria il Consorzio dell’Asparago di Pernumia non riesce però a reperire sufficiente manodopera. «Il Consorzio» spiega «è composto da venti imprese agricole cui fanno capo 250
gamento. Se lo farà, siamo pronti a rivedere senza indugi il Bilancio 2020 e incrementare immediatamente il plafond finanziario per varare progetti e risorse straordinarie a sostegno delle imprese in ginocchio a causa del Coronavirus e correre così in loro aiuto. Sarebbe un segnale decisivo da parte del Governo e siamo certi che le nostre imprese ne trarrebbero importanti benefici per ripartire». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
operai stranieri, soprattutto romeni, che normalmente fanno la stagione, da metà marzo a metà maggio. Ci riferiscono che non se la sentono di venire in Italia anche perché, una volta rientrati in Romania, sono tenuti a sottostare a una quarantena di due settimane. Di fatto, per loro il gioco non vale la candela». «Chiediamo che si intervenga con un piano straordinario di aiuti economici alle aziende agricole che subiscono danni sia nella produzione sia nella vendita dei prodotti» dichiara il presidente di Cia Padova, Roberto Betto «che veda la Regione direttamente coinvolta nella gestione ed erogazione dei finanziamenti. Siano annullati, non sospesi, i contributi previdenziali Inps e quelli Inail relativamente alle attività agricole. Occorre infine garantire liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero. Per ovviare alla questione degli operai stagionali che non si trovano proponiamo di tornare all’utilizzo dei voucher semplificati». — Alessandro Cesarato
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Primo Piano
Venerdì 6 Marzo 2020 www.gazzettino.it
L’emergenza a Nordest L’ALLARME VENEZIA Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, circa 400 sanitari in Veneto si trovano in quarantena. Quasi tutti questi medici, infermieri e operatori sono risultati negativi al tampone e non manifestano alcun sintomo, ma siccome sono entrati in contatto con pazienti contagiati, nei loro confronti il ministero della Salute ha disposto comunque l’isolamento domiciliare fiduciario per 14 giorni. «Un’autentica follia: di questo passo rischiamo di dover chiudere i reparti», è l’allarme del professor Andrea Crisanti, direttore dell’unità operativa di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, sostenuto dal governatore Luca Zaia e dall’assessore Manuela Lanzarin: «Da giorni stiamo chiedendo al ministro Roberto Speranza di modificare queste disposizioni, garantendo un’altra soluzione valida per gestire comunque in sicurezza la situazione».
IN SOFFERENZA Da un angolo all’altro del Veneto, le strutture stanno andando in sofferenza: l’Ulss 2 Marca Trevigiana (che sta patendo anche otto contagi confermati nel personale di Geriatria del Ca’ Foncello) ha sospeso temporaneamente le ferie come indicato dal ministero; Feltre ha rinviato gli interventi chirurgici programmati; l’Ulss 7 Pedemontana sta riorganizzando i servizi alla luce del fatto che Santorso ha bloccato 60 dipendenti; la Fp Cgil segnala 290 lavoratori fermi nella sola Ulss 3 Serenissima. «Sono direttive che vengono prese lontano dal campo – lamenta Crisanti – con effetti finali distorsivi. Se le misure sono giuste per un’azienda, in un ospedale significa non dare un servizio alla comunità. Ad esempio nella Pediatria di Padova abbiamo testato 500 soggetti tra addetti e bambini, trovandone positive due. Se applicassimo alla lettera la circolare ministeriale, rischieremmo di dover rispedire a casa tutto il personale che si è avvicinato a loro. Il problema è che i medici devono occuparsi anche di altri problemi di
LA PROPOSTA DEL VENETO: TENERE IN SERVIZIO CHI È NEGATIVO E SOTTOPORLO AL TEST OGNI GIORNO PER DUE SETTIMANE
IL PROGETTO VENEZIA Cosa vuol dire “Emergenza Sars-CoV-2 – Regione Veneto”? «Significa che finora il mondo viaggiava nella nebbia, mentre adesso grazie a Vo’ Euganeo potrà accendere i fari»: Andrea Crisanti, che ne è il responsabile insieme a Stefano Merigliano, traduce così il titolo dello studio scientifico che da oggi a domenica sarà condotto nel paese-cluster con la collaborazione di Enrico Lavezzo e della Croce Rossa Italiana. «Un progetto unico nel suo genere a livello nazionale e internazionale», rimarca il governatore Luca Zaia, la cui Giunta ha appositamente deliberato lo stanziamento di 150.000 euro, a favore del Consorzio per la ricerca sanitaria, su proposta dell’assessore Manuela Lanzarin.
LA FOTOGRAFIA Era stato proprio Zaia ad accompagnare le misure di quarantena della “zona rossa” con
In quarantena 400 medici Reparti a rischio chiusura Costretti a casa tutti i sanitari presenti nei reparti `Il virologo Crisanti: «Una follia, lasciate lavorare in cui c’erano contagiati, anche se non sono malati chi non ha nulla». Zaia: «È una norma da cambiare» `
salute: purtroppo le persone continuano ad avere gli infarti e i bambini le leucemie. Per questo proponiamo un’alternativa: mantenere in servizio chi è negativo e asintomatico, sottoponendolo tutti i giorni al test per due settimane, in modo da verificare continuamente se per caso diventa positivo».
LA RICHIESTA Anche ieri il governatore Zaia ha rinnovato una richiesta in tal senso al ministro Speranza: «Spero che metta mano alla nor-
ma. La quarantena potrebbe essere volontaria, garantendo il tampone quotidiano dei sanitari negativi, anche di quelli che hanno avuto contatto con un paziente positivo. Sono evenienze che a un medico capitano spesso». Conferma il professor Stefano Merigliano, presidente della Scuola di medicina di Padova: «Per lavoro siamo abituati a combattere le malattie. Curiamo e operiamo pure i pazienti con Hiv e Ebola: stare a casa con esito negativo per il Coronavirus, e oltretutto senza sintomi,
per noi è tradire la professione. Al ministero chiediamo: lasciateci lavorare. L’ha fatto anche una nostra specializzanda, risultata negativa al pomeriggio e di guardia nella notte...». Il racconto non stupisce l’assessore Lanzarin: «Ad oggi la direttiva nazionale non permetterebbe di lavorare, ma ci sono Ulss che lo consentono e Ulss che lo vietano, in base alle valutazioni sanitarie dei singoli casi e sempre nella massima sicurezza. È chiaro che una deroga ministeriale semplificherebbe la vita a tutti».
Vo’ si mette ancora in coda per un altro giro di tamponi: «Grande aiuto alla scienza» un’azione di sorveglianza a tappeto della popolazione. «Ho ricevuto delle critiche – ricorda il governatore – perché secondo qualcuno disattendevo le linee guida. Ma era il primo focolaio del Veneto e ho pensato subito alla psicosi». Nella località padovana sono stati così effettuati circa 2.800 degli 11.000 tamponi complessivamente eseguiti in Veneto, evidenziando 90 casi positivi e cioè il 3,54% del totale. «Ma quella è stata la fotografia di un momento – spiega Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova – mentre l’analisi dell’epidemiologia virale richiede un’osservazione nel tempo. Per questo sarà scattata una seconda istantanea dello stesso
campione a distanza di due settimane dalla prima. Questo ci permetterà di rendere un grande servizio alla comunità scientifica nazionale e internazionale».
I PARAMETRI Mai infatti prima d’ora, «nemmeno in Cina» chiosa Crisanti, era stata svolta una ricerca su una comunità di questo tipo. Tecnicamente saranno fissati i parametri numerici relativi a valori come il tasso di trasmissione e mortalità, il tempo di raddoppiamento delle infezioni, il rapporto tra positivi al tampone e sintomatici, le curve di regressione e la durata dell’infezione. In buona sostanza quelle informazioni permetteranno di stu-
diare la storia naturale del virus, definire le dinamiche di trasmissione e individuare le classi di rischio stratificate per morbilità e mortalità. «Per la prima volta il contrasto al Coronavirus avrà una metrica – spiega ancora il direttore di Microbiologia e Virologia – su cui basare le decisioni di sanità pubblica: una misura di contenimento non dovrà più fondarsi sull’onda emotiva, ma su dati scientifici». Elementi che finora sono però mancati. «Di fronte a un virus che non conosciamo, com’è questo – osserva il rettore Rizzuto – abbiamo due possibilità di intervento: da un lato farci carico nell’immediato di una malattia altamente contagiosa, dall’altro cercare di capir-
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MAI PRIMA D’ORA ERA STATA FATTA UNA RICERCA COSÌ PRECISA SULLA STORIA E L’EVOLUZIONE DEL CONTAGIO
ne l’evoluzione nel tempo. Ecco, abbiamo voluto percorrere entrambe le strade».
LA COLONNA MOBILE Dunque questa mattina si metterà in moto da Padova la piccola ma preziosa colonna mobile della Cri. «Tre mezzi,
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AL TAVOLO Da sinistra Stefano Merigliano, Manuela Lanzarin, Luca Zaia e Rosario Rizzuto alla presentazione dello studio su Vo’ Euganeo
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ESPERTO Il professor Andrea Crisanti, direttore dell’Unità operativa di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova
LE PRESCRIZIONI A proposito di prescrizioni, Crisanti torna sulle dichiarazioni che avevano scatenato qualche polemica nei giorni scorsi: «Avevo detto che all’inizio è stata sottovalutata la gravità del Coronavirus e non me ne pento perché i fatti mi hanno dato ragione. Anche se purtroppo non ha stanziato nulla per la ricerca, il nuovo decreto è sicuramente un passo avanti: per la prima volta il Governo ha preso atto della situazione e ha comunicato con franchezza ai cittadini la
ESAMI A sinistra code davanti alle scuole di Vo’ per effettuare il tampone. Sopra, il sindaco Giuliano Martini
con quindici persone, per tre giorni: i test saranno effettuati nell’ambulatorio ricavato alle scuole elementari di Vo’», specifica il presidente Giampietro Rupolo. Oltre agli infermieri volontari, ci saranno i medici specializzandi. «Abbiamo ottenuto la disponibilità dei futuri speciali-
vera entità del problema. La cosa peggiore è dare ai cittadini un messaggio rassicurante che poi viene smentito. Non si può dire che siamo i migliori perché abbiamo bloccato le frontiere, se poi scoppia questo casino. Sono dell’idea che bisogna sempre dire la verità, tutta». Rivendicando la decisione di aver assunto «provvedimenti anche impopolari, per cui sono stato preso in giro, come la chiusura di Schiavonia o l’allestimento delle tende», Zaia chiede a Crisanti: «Ai cittadini cosa direbbe?». Risposta del professore: «Direi che siamo di fronte a una situazione senza precedenti, per cui servono misure senza precedenti. E direi che l’economia si aiuta eliminando l’epidemia, che è una cosa completamente diversa da un’alluvione». Angela Pederiva
La polemica
IL QUADRO
«L’immagine veneta va tutelata all’estero»
VENEZIA Due settimane fa il Nordest precipitava nell’incubo del Coronavirus. Era infatti venerdì 21 febbraio quando a Vo’ Euganeo scoppiava il primo focolaio e all’ospedale di Schiavonia moriva Adriano Trevisan: la prima vittima d’Italia, ma anche «il mio papà, il marito di mia madre Linda, il nonno di Nicole e di Leonardo», avrebbe poi rimarcato sua figlia Vanessa, già sindaco del paese padovano diventato “zona rossa”, ricordando che dietro ogni numero di questa emergenza c’è una persona, con la sua famiglia e con la sua storia. Un monito che vale anche oggi, quattordicesimo giorno di emergenza, in cui si comincerà a tirare le somme dell’epidemia, tenendo inevitabilmente conto pure del nuovo bollettino con cui la Regione ieri sera ha aggiornato il bilancio dei casi confermati di contagio: 459 soggetti in Veneto, di cui 3 guariti e 11 deceduti, con questi ultimi che adesso tornano ad essere contabilizzati nel loro complesso, cioè sommando le persone mancate “per Coronavirus” a quelle “con Coronavirus”, in attesa del responso definitivo da parte dell’Istituto superiore di sanità.
sti, perché non era il caso di distogliere altro personale dal servizio sanitario nazionale», evidenzia Merigliano, numero uno della Scuola di medicina. I laboratori dell’Azienda Ospedaliera hanno una capacità di analisi di 1.500 campioni al giorno: precedenza sarà data alle richieste delle varie Ulss, ma l’obiettivo è di ottenere gli esiti del paese-cluster nel giro di una settimana. Domanda (retorica) di Zaia: «Quanti nostri risultati sono stati cannati finora, secondo l’Istituto superiore di sanità?». Risposta (fiera) di Crisanti: «Nessuno, sono stati validati tutti». Conclude quindi il governatore: «Massima serietà, i cittadini di Vo’ non saranno delle cavie. Questo nuovo studio anzi dimostrerà, secondo noi, che il cordone sanitario non servirà più dopo domenica: allora i fatidici 14 giorni saranno passati, ciò che doveva essere incubato sarà stato incubato e quella comunità sarà la più sicura d’Italia». A.Pe.
VENEZIA L’immagine del Veneto, e dell’Italia, resta un tema centrale nell’agenda pubblica internazionale. Ieri è tornato a parlarne il governatore Luca Zaia: «Spero vivamente che questo Paese cominci a tessere rapporti personali, con presenza fisica, con tutti i leader degli Stati che hanno dubbi o nei quali si parla male dell’Italia. E si faccia capire che questo non è un Paese di infettati, in quarantena, ma con un’alta civiltà, che sta affrontando il tema, a differenza di qualcun altro che fa finta di non vederlo». A preoccupare il presidente della Regione sono anche le richieste di certificazione dei prodotti: «Noi come sanità siamo a disposizione, però se si continua con questa pandemia mediatica di far credere che tutto quello che passa per il Veneto, per la Lombardia, per l’Emilia Romagna o per l’Italia abbia un problema sanitario, allora vuole dire che non funziona nemmeno quello che dovrebbe essere un presidio minimo di diplomazia internazionale, che dobbiamo assolutamente avere e ripristinare velocemente». Nel frattempo è stato inviato a Bruxelles il videointervento di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, in occasione del dibattito sull’impatto del Coronavirus sulle comunità locali, ospitato dal Comitato delle Regioni in cui il vicentino è capo della delegazione italiana. «Al momento – ha detto – è complesso prevedere l’andamento della malattia, ma la gestione nella Regione Veneto ha dimostrato con numeri reali che lo scenario è governabile e i risultati possono essere positivi. Quanto stiamo sperimentando porta un segnale di speranza per tutti: abbiamo lavorato con scienza e coscienza aprendo una nuova stagione positiva di cooperazione fra ricerca, università, sanità e pubblica amministrazione, che hanno messo insieme le loro forze non solo per sconfiggere il Coronavirus ma anche l’ignoranza e le fake news».
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«PER LAVORO SIAMO ABITUATI A COMBATTERE LE MALATTIE, CURIAMO E OPERIAMO PAZIENTI CON HIV E EBOLA: DATECI UNA DEROGA»
I POSITIVI Fra le 9 e le 17, i tamponi positivi sono aumentati di 52 unità. La ripartizione fra i diversi cluster è avvenuta con una rimodulazione di Vo’, dove sono stati considerati solo i residenti in paese e sono stati esclusi gli altri, per cui il dati è sceso a 84 (-6). Si accentua dunque il sorpasso da parte di Treviso, che sale a 108 (+12), nonché di Padova, che arriva a 104 (+21). Seguono Venezia con 82 (+8), Verona con 37 (+10), Vicenza con 22 (+3), Belluno con 6 (+2) e Rovigo che si attesta a 4. I casi associati alla Lombardia diventano 3, mentre per i restanti 9 è in corso l’assegnazione.
I RICOVERATI Cresce il numero dei ricoverati: secondo quest’ultima rileva-
IN AUMENTO IL NUMERO DI RICOVERATI, ANCHE SE SOLO PER DUE È STATO NECESSARIO UN POSTO IN TERAPIA INTENSIVA
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Casi confermati (al 05.03) TOTALE REGIONE VENETO
84
4
Vo’
Rovigo
459
37
108
Verona
Treviso
82
22 Vicenza
Venezia
*# 104
6
Padova
Belluno
collegati alla Lombardia *# 3 Casi Assegnazione epidemiologica in corso
9
11
18
deceduti
dimessi
Ricoverati totali
Strutture di ricovero Azienda Ospedale Università Padova
36 Azienda Ospedaliera Univ. Integrata Verona 6 ULSS2 - Ospedale Treviso 38 ULSS3 - Ospedale Mestre 18 ULSS3 - Ospedale Venezia 13 ULSS3 - Ospedale Mirano 1 ULSS5 - Ospedale Rovigo 4 ULSS7 - Ospedale di Santorso 3 ULSS8 - Ospedale Vicenza 5 ULSS9 - Ospedale Legnago 3 Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 3 Tot. Regione Veneto 130
(di cui in Terapia Intensiva)
11 2 7 3
2
25
Nel numero di 11 deceduti sono stati inseriti i 3 che nel precedente bollettino erano stati collocati fra i decessi non correlati a infezione da coronavirus, in ottemperanza a quanto fissato da una circolare del Ministero della Salute che chiede che tutti i decessi vengano inseriti nello stesso cluster. I decessi eventualmente non correlati saranno valutati dall’Istituto Superiore di Sanità.
zione sono 130 (+19), di cui 25 in Terapia Intensiva (+2), Ma ad aumentare sono pure i pazienti dimessi (18, cioè 4 in più). E, soprattutto, adesso ci sono anche i malati che risultano guariti: trascorso il periodo di incubazione, il cui inizio era stato fissato appunto al 21 febbraio, ieri sono state dichiarate di nuovo sane 3 persone, che sono state curate rispettivamente negli ospedali di Padova, Mestre e Mirano.
I DECESSI Per quanto riguarda gli 11 defunti, la cifra include anche le tre persone che fino al penultimo bollettino erano state collocate fra i decessi non correlati a infezione da Coronavirus. Una nuova circolare del ministero della Salute, infatti, chiede che tutti i morti vengano inseriti nello stesso cluster: sarà poi l’Iss a valutare quali sono i casi determinati da altre cause. L’indicazione è stata prontamente raccolta dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, che mantiene il triste primato dei decessi in Veneto con la scomparsa di un
93enne ricoverato in Geriatria, attraverso questa precisazione: «Tutti e sette i pazienti finora deceduti nell’Ulss 2 erano anziani, con pluripatologie, e sono deceduti con positività Sars-CoV-2, non per Covid-19». Notare la differenza: “Sars-CoV-2” è il virus, mentre “Covid-19” è la malattia.
LE RACCOMANDAZIONI A proposito di anziani, ieri sono rimbalzate anche in Veneto le nuove raccomandazioni dell’Iss, finalizzate a spiegare consigli come quello di evitare strette di mano e abbracci: «Hanno lo scopo di evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale che è lo scenario peggiore durante un’epidemia per la sua difficoltà di gestione. Nel caso del Coronavirus dobbiamo tenere conto, inoltre, che l’Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 6 MARZO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
CORTINA
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milano-cortina 2026
la soddisfazione di seam
Olimpiadi, dalla Regione fondi per 113,5 milioni
Linea Bianca: Cortina in passerella su Rai1 sabato 21 marzo
Disponibile online la suddivisione dei soldi per capitoli di spesa e per annualità Il presidente Zaia: «Dimostriamo da subito la serietà con cui affrontiamo le cose»
Alessandra Segafreddo CORTINA. Ammonta a 113 mi-
lioni e mezzo di euro lo stanziamento che la Regione Veneto ha messo a bilancio per i Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026. La Regione, come annunciato, concorre alle spese per la realizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici, sia con spese di investimento, per un totale di 113, 5 milioni di euro, sia con spese di natura corrente, per un importo di oltre 43 milioni di euro, già stanziati a bilancio per il periodo 2020-2022. In un’ottica di trasparenza, alla base del progetto olimpico, i numeri sono pubblicati sul sito della Regione e consultabili da chiunque. Tra le spese di natura corrente si evidenziano quelle per il funzionamento e per il finanziamento delle attività degli Organismi e dell’Agenzia di progettazione olimpica quantificate in 200 mila euro per ciascuno degli esercizi 2020, 2021 e 2022. Rientrano inoltre fra le spese correnti quelle per il concorso all’eventuale copertura di deficit del Comitato organizzatore dei Giochi quantificate in 14. 210. 261, 56 euro per ciascun esercizio fino al 2026. La giunta veneta, guidata da Luca Zaia, che ha fortemente voluto i Giochi invernali, contribuisce poi al finanziamento delle spese di investimento per la realizzazione di sedi competitive e non competitive nel Comune di Cortina d’Ampezzo e nel Co-
Mauro Corona durante la puntata di Linea Bianca CORTINA. «Il nome Cortina è
La delegazione di Milano-Cortina nel giorno dell’assegnazione dei Giochi
mune di Verona con 15 milioni di euro nel 2020 e con 35 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2021 e 2022, per un totale di 85 milioni nel triennio 2020-2002. Al finanziamento dei Giochi Paralimpici
«Dal 2020 iniziano gli investimenti e gli accantonamenti per le garanzie al Cio» nell’area dolomitica, il Veneto concorre inoltre con un importo di 27, 5 milioni di euro nel triennio 2020-2022, quantificati in euro 5, 5 milioni per l’esercizio 2020 e in euro 11 milioni
l’incontro
Accolti in municipio i cinque nuovi operatori del Sagf della Finanza
Il benvenuto in municipio ai nuovi operatori del Sagf
per ciascuno degli esercizi 2021 e 2022. Per far fronte infine alle spese di partecipazione della Regione del Veneto, in veste di aderente istituzionale, al Comitato organizzatore dei Giochi invernali Milano Cortina 2026 (Ocog) e all’Agenzia di progettazione Olimpica è stato stanziato 1 milione di euro per l’esercizio 2020. «Questo», spiega il governatore Luca Zaia, «è il primo bilancio regionale che contiene la voce “Giochi Olimpici”. Dal 2020 iniziano gli investimenti e gli accantonamenti per le garanzie da fornire al Cio. Ancora una volta dimostriamo da subito la serietà del Veneto nel portare a buon fine l’evento olimpico, consapevoli che si tratta
di risorse che resteranno sul territorio e che, per quanto riguarda le garanzie, al termine dei giochi invernali del 2026 ritorneranno nella disponibilità della Regione per nuovi investimenti. La Regione ha fortemente creduto all’importanza dell’organizzazione della XXV edizione delle Olimpiadi invernali perché, oltre a rappresentare un’irripetibile opportunità per il territorio del Veneto e, in particolare per l’area dolomitica, gli investimenti economici porteranno benefici a lungo termine, quali la crescita dell’offerta turistica sostenibile, opere infrastrutturali che miglioreranno l’accessibilità di tutta la Provincia di Belluno». –
CORTINA. In sala consiliare il benvenuto dell’amministrazione comunale ai cinque nuovi elementi in forza alla stazione di soccorso della Guardia di Finanza di Cortina. «Grazie per averci accolto in Comune per la presentazione di questi giovani, veri esperti della montagna», ha dichiarato ieri pomeriggio il colonnello Gaetano Giacchi presentando al sindaco Gianpietro Ghedina, e al vice Luigi Alverà, le nuove forze del Sagf: Gabriele Colomba Gabriele, Fabio Pettinà, Osvaldo Zanella, Federico Dellantone e Igor Valt Igor. «I militari», ha aggiunto Giacchi, «hanno superato un concorso difficile e selettivo per seguire la loro passione e vocazione per la montagna. Nell’anno del centenario del-
la scuola alpina della Guardia di Finanza di Predazzo è un piacere dare il benvenuto a Cortina a questi ragazzi, che portano a 14 il numero totale di operatori di soccorso alpino della stazione di Cortina: fondamentali anche in vista dei prossimi grandi appuntamenti internazionali». «È un piacere dare il benvenuto a questi grandi professionisti e angeli custodi del nostro territorio», ha dichiarato il sindaco Ghedina, «alla presenza del colonnello Giacchi, del capitano Massimo Perrone, del maggiore Alessandro Caputo, del maresciallo aiutante Paolo Simoni e del vicesindaco Alverà. Il Soccorso alpino è un fiore all’occhiello del nostro territorio». — A.S.
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già di per sé un brand, la realtà vanta una tradizione ampiamente consolidata. Per questo motivo la conversione tra passaggio televisivo e presenza turistica è da considerare certa». Parola di Seam Cortina Marketing che, con Chiara Costa, ha seguito da vicino, nei giorni scorsi, il confezionamento della puntata di Linea Bianca che andrà in onda il 21 marzo alle 14 su RaiUno. Una puntata concentrata attorno al tema dei grandi eventi sportivi attesi all’ombra delle Tofane ma che divagherà su più fronti. «Possiamo anticipare che sarà dato ampio spazio al parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo che il 22 marzo festeggerà i trent’anni», ha aggiunto la Costa, «poi ancora alla gastronomia con la partecipazione speciale di Mauro Corona sul set realizzato al passo Giau nel ristorante Da Aurelio dello chef Luigi Dariz. Si parlerà anche di sensibilizzazione alla donazione del sangue grazie alla presenza speciale a Cortina dell’autoemoteca di Donatorinati». Linea Bianca sarà per la terza volta in onda, quest’anno, dal territorio dolomitico bellunese, per la prima centrando l’obiettivo su Cortina tra passato, presente e futuro. «È un
momento importante per il nostro territorio, i grandi eventi in programma hanno ridato linfa ed entusiasmo», prosegue Chiara Costa, «insieme alla Dmo Dolomiti abbiamo sposato il progetto senza tentennamenti, convinti che un passaggio televisivo oggi, per una realtà come Cortina, rappresenti il miglior bigliettino da visita possibile. Linea Bianca poi, sotto questo punto di vista, rappresenta una garanzia. Lo testimoniano i numeri: ogni puntata fa registrare milioni di telespettatori che per noi, si trasformano, tutti indistintamente, in potenziali turisti. Se la Dmo Dolomiti crede ciecamente nella bontà del prodotto Linea Bianca noi non possiamo che essere d’accordo». Un lavoro sviluppatosi su più giorni, a metà tra i sopralluoghi e le riprese. Il tutto con la supervisione del cobduttore Massimiliano Ossini, da considerare a tutti gli effetti “cittadino onorario” di Cortina dove lo si vede spesso anche in veste privata. «Il prodotto confezionato è di assoluto pregio», conclude Chiara Costa, «ogni puntata di Linea Bianca riesce a generare sentimenti ed emozioni; sarà così anche per la nostra Cortina». — Gianluca De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA
un incidente a s.stefano
Due soccorsi per malori in abitazione e in baita CORTINA. Due attacchi di cuore risolti dall’intervento dei sanitari: i due pazienti, ricoverati al San Martino di Belluno, stanno meglio dopo i trattamenti e ricoverati in unità coronarica. Un cortinese è stato soccorso ieri in elicottero perché si è sentito male nella sua abitazione. Il secondo caso c’è stato invece in una baita a Pecol, con un turista di Fermo che si è sentito male ed è stato soccorso. Non sono gravi invece le
condizioni di una automobilista, portata in ospedale a Pieve di Cadore dopo l’incidente che l’ha coinvolta a S. Stefano. La donna a bordo di una Punto si è scontrata con una Seat che aveva fatto per svoltare, lungo via Udine a S. Stefano. Un brutto incidente ma lesioni non gravissime per la donna che è rimasta incastrata nell’abitacolo ed è stata estratta dai vigili del fuoco del distaccamento. Sul posto anche i carabinieri. —