1.5 LA VALORIZZAZIONE DELLE AREE INDUSTRIALI ATTRAVERSO LE ARTI CREATIVE I luoghi dismessi sono testimonianze di una cultura del produrre e del lavoro in un territorio, spesso celata da fratture e stratificazioni di un passato industriale che oggi rappresenta un segno debole, incapace di comunicare le sue peculiarità in quanto non adeguato ai modelli culturali sempre più tecnologici. Obiettivo fondamentale diventa quindi la riappropriazione della storia e delle memorie di questi luoghi per poterne nuovamente comunicare i significati perduti. L’uso di forme innovative di comunicazione prevede il potenziamento del carattere estetico complesso della cultura post-industriale che diventa un ambiente dal forte potenziale artistico nel quale è possibile mettere in evidenza e stimolare sensazioni, attraverso luci, assetti spaziali e multimedialità, per innescare riflessioni sul ruolo delle memorie, perdute nel giro di poche generazioni per via dei rapidi mutamenti degli scenari socio-economici della popolazione e dei sistemi di informazione. Nella prospettiva di valorizzazione artistico culturale assumono un ruolo essenziali gli strumenti per controllare la complessità dei fattori di progetto e l’assunzione di nuove competenze multidisciplinari. Alle discipline tradizionali dell’architettura, della storia e dell’economia si affiancano le scienze della comunicazione, per ri-diffondere la conoscenza storica e definire l’impatto potenziale di nuovi usi. Le aree dismesse, attraverso una iniziale promozione artistica, possono inse-
rirsi nello scenario produttivo della new economy ospitando laboratori di ricerca e sviluppo per la produzione del design, dell’entrateinment, dei media, della pubblicità, diventando motore trainante di un economia sempre più digitalizzata, soprattutto nell’ambito dei piccoli comuni che vogliono promuoversi sul territorio. «La comunicazione è la prima fase della valorizzazione per segnalare, per documentare e non secondariamente per dare forma all’emozione nella narrazione delle memorie e delle storie, al fine di ri-costruire l’identità del luogo ed accrescerne la fruizione.»1 1 R. Maspoli in “Le espressioni d’arte e la rivalorizzazione della memoria del patrimonio industriale” in “Ripensare il costruito, il progetto di recupero e rifunzionalizzazione degli edifici” (2004), pag. 375.
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