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1.3 Metodologia progettuale
Metodologia progettuale
Una grafica animata in genere va dai 30 secondi ai 3 minuti e anche se breve, necessita di sceneggiatura, storyboard, bozzetti degli oggetti e/o persone in movimento, un canovaccio per dettagliare il dialogo o la direzione della storia. Nel marketing ci sono tre tipi di grafica animata che gli esperti scelgono di utilizzare in base agli obiettivi che desiderano raggiungere: La motion graphics di Explainer che ha l’obiettivo di chiarire un prodotto, un processo o un concetto; La motion graphics emotiva che mira a ispirare una particolare risposta emotiva nel pubblico; La motion graphics promozionale che viene utilizzata per sensibilizzare un servizio, un prodotto o un’iniziativa.
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Per ottenere un prodotto finale che trasmetta informazioni in modo accurato e convincente è essenziale affidarsi e collaborare con un Designer o con un’agenzia specializzata nella progettazione della comunicazione visiva. Per far si che il prodotto centri tutte le richieste di un determinato cliente o target, bisogna utilizzare una metodologia progettuale e quindi porsi alcune domande per realizzare la storia giusta, come:
chi è l’utente che voglio raggiungere? cosa voglio che ricordi, impari e/o faccia? come voglio farlo sentire?
come comunicare al meglio la storia attraverso:
Testo in movimento: lo storytelling di solo testo può essere ottimo per situazioni in cui sarà difficile l’utilizzo del suono (es. una grafica proiettata durante un concerto). È anche un
modo intelligente per coinvolgere le persone, poiché devono prestare maggiore at-tenzione quando leggono;
Una voce fuori campo: per accompagnare l’animazione sul display. La voce fuori campo non deve però dare le stesse informazioni che potrebbero essere visualizzate in modo rapido ed efficiente sullo schermo (es. una visualizzazione animata di dati).
Solo visual: sebbene non sia così comunemente usato, si può comunque creare una gra-fica in movimento avvincente senza testo.
Come in qualsiasi progetto visivo, semplicità e chiarezza sono la chiave del successo e non bisogna dimenticare l’importanza che possono avere lo stile e il colore. Una volta ideato lo storyboard si potrà pensare di tradurre lo stesso in disegni reali. Importantissima è la fase di animazione che deve necessariamente far riferimento a:
Stile di animazione: la transizione da una scena all’altra, così da avere una giusta coe-sione della storia;
Tempismo: la velocità dell’animazione può creare o distruggere l’immagine animata. Setroppo affrettato la gente non riuscirà a leggere e di conseguenza a cogliere ciò che si vuol trasmettere. Se troppo lento si perderà l’attenzione della gente. Occorre inoltre prendere in considerazione le variazioni strategiche per stimolare l’emotività. Musica: uno degli strumenti essenziali per guidare la narrazione. Può condizionare l’umore e influenzare il tono della storia.
Effetti sonori: la chiave è usare solo ciò che aggiunge valo-