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3.3 Musica
3.3 Musica
Se dovessimo staccare l’impianto audio durante la riproduzione di un film o di una qualsiasi opera di Motion Design, sicuramente la sensazione potrebbe essere di un progetto piatto e incompleto. Che siano semplici effetti sonori, jingle per spot pubblicitari, o vere e proprie composizioni musicali, la componente audio è necessaria per esaltare le caratteristiche e le animazioni di una determinata composizione. Come il programmatore e il Motion Designer devono collaborare, la stessa cosa devono fare l’udito e la vista, per far si che il progetto sia efficace. Una musica classica non può sposarsi con una tipografia che si evolve in maniera troppo dinamica, e allo stesso modo, una grafica animata in maniera troppo veloce con una musica dal suono rock, non può essere accompagnata da evoluzioni grafiche di animazione lente e fuori tempo. Uno dei campi in cui il Motion Design è stato utilizzato e continua ad esserlo è quello dei videoclip musicali. La televisione e la musica si sono accompagnate a vicenda da sempre. Il mondo della discografia infatti intuì subito che la televisione poteva essere sfruttata come un’ottima vetrina di presentazione di un brano poiché poteva rappresentare una forma di promozione estremamente incisiva, più di tanti passaggi radiofonici, creando un collegamento tra l’artista e i suoi fans. Ma la presenza fisica di questi artisti nelle varie trasmissioni televisive dipende dai loro impegni, così per ovviare a questo problema negli anni 50 si cominciarono a produrre dei cortometraggi da inserire all’interno dei programmi televisivi o nei locali pubblici. Tra i primi artisti ad utilizzare questo nuovo mezzo ci furono i Beatles 32 che, nel loro momento di massima popolarità, non erano in grado di fronteggiare le massicce richieste di apparizioni pubbliche.
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32. The Beatles è stato un gruppo musicale britannico, fondato a Liverpool nel 1960 e attivo fino al 1970. Il gruppo era composto da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr
33. Copertina dell’album musicale “Thriller” di Michael Jackson
(1958-2009), soprannominato The King of Pop. Cantante, ballerino, compositore, produttore discografico e filantropo statunitense.
34. Alcuni frame del videoclip “Sign o’ the Times” di Prince del 1987 Dalla metà degli anni ‘70 in poi, i video musicali hanno avuto un ruolo sempre più importante nel marketing della nuova musica. L’emittente MTV ha guidato la prima ondata da quando è stato lanciato nel 1981. Mentre gli anni ‘80 e ‘90 vedevano la TV come la via principale di accedere ai video musicali, Internet è diventata poi, a ridosso degli anni 2000, la piattaforma dominante, grazie anche a YouTube nato nel 2005, che è attualmente la piattaforma più utilizzata per la condivisone di materiale audiovisivo. Il videoclip ha assunto dunque sempre maggiore importanza nelle strategie di lancio promozionale dei brani musicali e si è fortemente evoluto dal punto di vista artistico. Uno dei videoclip più bello e conosciuto al mondo è stato sicuramente quello del brano Thriller di Michael Jackson 33 nel 1983. Con il passare degli anni, i registi di videoclip di questo periodo cominciano ad utilizzando effetti sempre più sofisticati, mixando tecniche di ripresa tradizionale a tecniche native della nascente tecnologia video. Verso la fine degli anni 80, si iniziarono a realizzare le prime sperimentazioni di Motion Graphic anche nel campo della musica. Ne è l’esempio il videoclip della canzone “Sign o’ the Times” di Prince 34 , che mostra soltanto il testo della canzone in forma grafica e animata, così da attribuire un tono più artistico e originale al prodotto; nel 2016, Bruno Mars con il brano That’s What I Like 35 , che utilizza effetti di grafica in movimento mixati con il movimento del suo corpo; oppure ne è l’esempio recente di un cantante italiano Fedez con il brano “Bimbi per strada (Children)” 36 che ha utilizzato la modellazione 3D per realizzare il video clip.