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2.3 Software utilizzati

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Ringraziamenti

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2.3 Software utilizzati

Il Motion Designer oltre alle competenze grafiche, necessita di attrezzature performanti, in grado di reggere rendering lunghi e pesanti. Soprattutto nel mondo cinematografico, se si dovessero realizzare render di CGI con una sola workstation di fascia bassa, si impiegherebbero anni. Ovviamente con il passare del tempo la tecnologia è entrata a far parte del mondo del design, abbandonando i classici elaborati su carta e incrementando l’utilizzo dei computer sempre più potenti, con software sempre più performanti e puntando ad una riduzione dei costi di produzione. Tra i vari software necessari per un motion designer attualmente in commercio possiamo trovare “Adobe After Effects”, “Adobe premiere pro”, “Maxon Cinema 4d”, “Apple Motion”, ecc... Anche se molto spesso si fa utilizzo di software ancora più complessi o che sono stati sviluppati inizialmente per altri settori, come “Autocad”, “Autodesk’s Maya”, “3D Studio Max” e “Rhinoceros” nati per l’architettura o il disegno industriale. Ogni software risponde a esigenze ben specifiche, che spaziano dal Graphic Design, all’animazione, dalla Motion Graphic, alla modellazione 3D,

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dal compositing ad i soli effetti visivi, etc… Ma una cosa che non può assolutamente mancare nel bagaglio culturale di un Motion Designer, sono i software basilari per la comunicazione e progettazione grafica. Tra i più utilizzati troviamo:

Adobe Photoshop, Illustrator e Indesign

Tutti coloro che decidono di intraprendere questa carriera, non possono non conoscere e utilizzare i software principali della software house Adobe, fondata nel 1982 a San Josè (California), ovvero: Photoshop per le composizioni bitmap, Illustrator per quelle vettoriali e indesign per impaginare il tutto. Il primo, la cui prima versione risale al 1990, è pensato alla base come programma di fotoritocco, ma permette di creare e di gestire un gran numero di elaborazioni grafiche tutte raster, con la possibilità di ottenere file che possono essere anche destinati al mondo della stampa (solo se in alta risoluzione). Ci sono anche effetti, metodi di fusione, possibilità di scontornare immagini e tutta un’altra serie di “tools” fondamentali per chi lavora come grafico.

Illustrator invece, nato nel 1987, da la possibilità di realizzare file vettoriali, basate su vettori, che permettono di avere una qualità elevata anche su grandi dimensioni, essendo elementi che possono essere sommati fra loro e moltiplicati per dei numeri. All’interno del programma sono presenti diversi strumenti per disegnare e colorare, allineare oggetti, sfumare, elaborare forme etc. Ogni progetto, può essere convertito anche in formato raster come il jpg o png. Con Illustrator è possibile creare logotipi e piccoli impaginati come flyer, brochure, template per il web, banner e così via.

Indesign invece, nato nel 1999, da la possibilità di realizzare impaginati più complessi, con una mole di dati più elevata (l’elaborato di tesi è stato realizzato con questo programma) e si può definire come l’unione dei due programmi precedenti. Anch’esso da la possibilità di esportare in vari formati, ma no viene preso in considerazione per quanto riguarda il mondo destinato al motion. Inoltre, con Photoshop e Illustrator è possibile creare composizioni divise in livelli editabili a piacere del designer, che successivamente grazie all’ottimo ecosistema creato dalla casa produttrice, verranno importati in Adobe After Effects, così da poter procedere con l’animazione.

Adobe After Effects

Per entrare nel vivo della progettazione e dar vita ai progetti, bisogna utilizzare software di animazione. Tra i più utilizzati troviamo “After Effects” sempre di casa Adobe. Nato nel 1993, ha favorito lo sviluppo e l’affermazione di un linguaggio che oggi domina la cultura visuale: il design di immagini in movimento. Si tratta dello strumento standard del settore “movimento”. Viene utilizzato per realizzare titoli animati, dissolvenze tra immagini, correzione colore, effetti speciali, etc… After Effects unisce i campi dell’animazione, del graphic design, della fotografia e del cinema. Le produzioni ottenute attraverso la sua innovativa interfaccia utente influenzano tutte le aree della comunicazione visiva. Esso consente di regolare movimenti, supportare livelli 2D e 3D, creare effetti personalizzabili. I metodi per creare diversi effetti sono molti, bisogna solo capire come farlo, studiandolo.

Cinema 4D

Se si vuole dare un aspetto tridimensionale al proprio progetto grafico, esistono dei plugins di after effects che permettono di integrare il 3D ma non è come utilizzare un vero software di sviluppo 3D. Esistono software di tutti i tipi, ad esempio: lightwave, maya, softimage, 3ds max, Blender. Cinema 4D rientra tra i software per la modellazione 3D più utilizzati. Nel mondo della motion graphic viene affiancato da programmi come illustrator ed after effects. Prodotto nel 1990 dalla software house tedesca “Maxon computer gmbh”. Il programma supporta tecniche di modellazione procedurale, poligonale e solida; permette la creazione e l’applicazione di texture, la gestione dell’illuminazione, l’animazione e il rendering delle scene. Cinema 4D inoltre è disponibile in quattro diverse varianti, tra cui quella broadcast, che possiede tutto il necessario per creare grafiche dinamiche in modo veloce e semplice.

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IL MOTION DESIGN E I SUOI UTILIZZI

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