2 minute read
Kiwi, sfruttamento braccianti a
Irpi Media ha realizzato un’indagine sullo sfruttamento dei braccianti indiani utilizzati nei campi per la raccolta di kiwi a Latina. Una parte rilevante di questi kiwi fa parte del circuito Zespri, c h e r i c h i e d e a i p r o d u t t o r i i l c e r t i f i c a t o
GlobalGAP Grasp, un modulo del noto standard internazionale volto proprio a garantire i diritti dei lavoratori: qualcosa quindi non quadra. Zespri: “Qualsiasi sfruttamento del lavoro è inaccettabile”
Advertisement
Il primo marzo Irpi Media ha pubblicato l’indagine “Il sapore amaro dei kiwi”, che ha portato alla luce una situazione di sfruttamento diffuso della manodopera indiana, largamente utilizzata nei campi di raccolta di kiwi a Latina, prima provincia d’Italia e d’Europa per la produzione di questo frutto ricco di vitamine che viene dalla Nuova Zelanda. L’indagine ha comportato oltre 50 interviste tra Latina e Punjabi in India, da maggio a dicembre 2022 Sono stati sentiti i braccianti, le loro famiglie, le agenzie di viaggio, i sindacati dei lavoratori, le azie d agricole, le Orga zazioni di Produt dove i frutti vengo c o n f e r i t i È s t a s e n t i t a a n c h e Z spri, il brand globa le dei kiwi per cu alla fine una parte rilevante di questa manovalanza indiana è impiegata. L’indagine è stata realizzata con il sostegno di Journalismfund eu
L’indagine riporta le testimonianze dirette dei lavoratori indiani, a volte senza contratto, a volte con contratti grigi (una parte della busta paga la devono ridare indietro in contanti al datore di lavoro), con paghe da 5 o 6 euro l’ora, 7 euro nei migliori dei casi, controllati da capisquadra che urlano, insultano, sgridano e minacciano La paga minima per un operaio agricolo stabilita dal contratto provinciale dovrebbe essere di circa 9 euro Gli indiani arrivano dal Punjab e sono di religione sikh Nella maggioranza dei casi non parlano l’italiano e questo è quello che vogliono i loro supervisori. Secondo l’Inps sarebbero nella sola provincia di Latina quasi 9.500. In realtà sono molti di più, una parte senza permesso di soggiorno Ancora: i lavoratori indiani sarebbero vittime di licenziamenti immotivati, privi di servizi igienici adeguati, con pause troppo brevi e senza i dispositivi obbligatori di protezione Non mancano i suicidi per le terribili condizioni di vita e di lavoro.
Zespri considera le testimonianze riportate nell’indagine dei casi isolati: “Mentre la stragrande maggioranza dei datori di lavoro dell’industria dei kiwi si prende cura dei propri dipendenti, una piccola minoranza potrebbe non farlo Qualsiasi sfruttamento dei lavoratori è inaccettabile e ci impegniamo a chiedere conto a chi è coinvolto Prendiamo estremamenl i l bbiamo avviato un’indagine capire come sostenere al i lavoratori coinvolti”.
Zespri collabora con oltre 1.200 produttori di kiwi in Italia ai quali è richiesto il certificato GobalGAP Grasp, un modulo volto proprio a tutelare i diritti dei lavoratori. GobalGAP, interpellato, ci ha detto: “Se il produttore viola la legge non ci si può aspettare che gli standard volontari sostuiscano la polizia o il siema giudiziario”
Bonazza