EUROPA CONTRO IL PACKAGING DI PLASTICA La Francia è il primo Paese in Europa che ha deciso di eliminare il packaging di plastica per numerosi tipi di frutta e vedura dal 2022, mentre il divieto riguarderà tutta l’ortofrutta dal 2026. La Spagna va nella stessa direzione IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS
ELNATHEDITORE
N.37 l OTTOBRE 2021 l TRIMESTRALE
Editoriale
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Eugenio Felice
Esselunga vs Nestlé e co. Stiamo vivendo un periodo turbolento, caratterizzato dal rialzo prepotente dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Diversi analisti sostengono che il peggio debba ancora arrivare e che nei prossimi mesi potremmo assistere alla mancanza sugli scaffali di alcuni prodotti, perché le materie prime non solo sono molto care ma iniziano anche a scarseggiare e i costi energetici sono fuori controllo. Per diverse aziende è più conveniente pagare le penali di mancata fornitura che fornire prodotto in perdita e se mancano alcune componenti salta tutto il processo produttivo. In questo scenario quasi apocalittico, Esselunga ha varato lo scorso 10 novembre la campagna “Il carovita sale? Noi abbassiamo i prezzi”, a difesa del potere d’acquisto del consumatore finale. Una campagna continuativa, promossa su larga scala, in cui si specificano due cose: la prima è il taglio dei prezzi tra il 4% e l’8% su 1.500 prodotti, quasi tutte le categorie merceologiche più acquistate, dalla pasta al
riso, all’olio, fino ai prodotti per l’igiene; la seconda è che non verrà aumentato il prezzo di nessuno dei prodotti in assortimento, tra cui l’ortofrutta. Una scelta di campo forte che ha fatto discutere, perché qualcuno il conto dei rincari alla fine lo deve pagare e il rischio è che lo paghi l’anello commercialmente più debole. Nel caso della filiera agroalimentare, i piccoli produttori, quelli che lavorano nei campi. l N.37 l OTTOBRE 2021
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Il gruppo meneghino, però, ha prontamente messo in chiaro che “l’azienda ha scelto di rinunciare a una parte del proprio margine auspicando che anche gli altri operatori della filiera e, nello specifico la grande industria, vogliano collaborare a vantaggio del consumatore, avviando uno sforzo comune. La scelta è di non gravare sui piccoli produttori: Esselunga da sempre ha attuato partnership durature e virtuose con i propri fornitori”. Il gruppo presieduto da Marina Caprotti è disposto a investire 140 milioni di euro, rinunciando a parte dei propri margini appunto, per sostenere questa campagna. I “piccoli” fornitori di ortofrutta possono quindi stare tranquilli e più di uno ci ha confermato che, nonostante i prezzi a scaffale siano rimasti invariati, Esselunga ha accettato il rialzo dei listini senza opporre resistenza. Del resto i soldi si fanno in altri reparti del supermercato. Solo per fare due esempi: nel 2020 Nestlé ha avuto utili pari a 11,2 miliardi di euro, Procter & Gamble (quella dei rasoi Gillette per capirci) ha avuto utili nello stesso anno pari a 14,3 miliardi di dollari. Di cosa stiamo parlando allora? Auspichiamo che anche gli altri attori della grande distribuzione facciano altrettanto, senza far pagare alle aziende del settore ortofrutticolo il conto del carovita.
FRUITBOOKMAGAZINE
controeditoriale
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Eugenio Felice
Rincaro delle materie prime: chi ci guadagna e chi ci perde? 14
Durante il corso di macroeconomia che stavo frequentando, all’Università degli Studi di Verona, uno studente chiese al professore: “Al fine di migliorare le condizioni economiche di ciascuno di noi, gli Stati non potrebbero far stampare più banconote alle banche centrali e regalarle alle persone?” Domanda legittima. Il professore rispose: “Sì, si potrebbe fare, ma la conseguenza sarebbe un aumento della domanda che andrebbe a mettere sotto pressione l’offerta con risultato una crescita dei prezzi. L’economia sarebbe in sostanza drogata e tornerebbe in equilibrio con l’inflazione”. Praticamente quello che sta accadendo oggi, con le manovre multimiliardarie avvallate dai vari Stati, Italia compresa, per rispondere alla pandemia globale. Quale azienda non ha avuto agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto? Quale lavoratore non è stato sostenuto nonostante sia dovuto rimanere a casa? Ed ecco che il conto sta arrivando puntuale, con un rincaro prepotente delle materie prime, in corso già dalla seconda metà del 2020. Basta vedere un prodotto ampiamente consumato da ciascuno di noi, il carburante per auto: nei distributori serviti a inizio novembre siamo arrivati oltre 1,80 euro al litro per il gasolio, oltre la soglia psicologica dei 2,00 euro per la benzina. Stesso trend per il legno, l’acciaio, l’alluminio, il rame, etc. Per il gas si parla di aumenti addirittura di 7-9 volte rispetto alla fase più bassa del 2020. In aumento vertiginoso anche i prezzi di cereali, zucchero e olio di palma. Per il caffè ci sarà un aumento di altri 10 centesimi al bar a inizio 2022. FRUITBOOKMAGAZINE
In questo mercato impazzito ci possiamo aspettare che ci guadagnino i più forti e ci perdano i più deboli. Ha fatto bene Patrizio Podini, patron di MD, a inizio ottobre, a richiamare l’attenzione sulle possibili “speculazioni scellerate” e sugli “aumenti ingiustificati” che potrebbero produrre una “emergenza sociale”. Quasi un avvertimento nei confronti dei propri fornitori. Il problema è che, per il settore alimentare, come per molti altri settori, l’aumento drammatico dei costi è una realtà. “L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che si verificherà a breve sarà inevitabile, pena la chiusura di tante nostre imprese”, ha dichiarato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, che ha lanciato, a fine ottobre, un appello drastico: o si fa pagare di più i consumatori, oppure molte aziende non riusciranno più a gestire i costi divenuti insostenibili. Un appello rivolto proprio alla Gdo, che per non ritoccare i prezzi sugli scaffali sta riducendo in modo pericoloso i margini dei fornitori. Il rischio, secondo Federalimentare, è quello di prosciugare del tutto i vantaggi connessi alla fase di ripartenza dell’economia. “Ognuno deve fare la sua parte: gli attori della filiera in primis”, ha concluso il presidente di Federalimentare, che ha aggiunto: “È inoltre auspicabile che si intervenga per contenere la speculazione in altri settori”. Non tutti piangono infatti per la situazione: il colosso danese AP Moller-Maersk si appresta a chiudere il 2021 con un utile record di oltre 16 miliardi di dollari, il miglior risultato mai registrato da un’azienda in Danimarca.
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PAG. EDITORIALE DA FARE
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CONTROEDITORIALE RINCARO DELLE MATERIE PRIME: CHI CI GUADAGNA E CHI CI PERDE?
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IMMAGINI
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26 BUONE NOTIZIE CRESCE IL PLANT FOOD: NEL PIATTO PIÙ ORTOFRUTTA E MENO CARNE 28 MARKETING IL PIACERE DI MANGIARE BENE COME DINAMIZZARE LO SCAFFALE? 30 SCENARI METAVERSO: NELLA REALTÀ VIRTUALE IL PROSSIMO CAPITOLO DI INTERNET 34 LA NOTIZIA FRANCIA E SPAGNA, STOP PLASTICA PER DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI 36 RIFLESSIONI FIERE TRA DIGITALE E METAVERSO SE TOGLIESSIMO L’ULTIMO GIORNO? 38 PROGETTI YOOM, IL POMODORO GOURMET COLTIVATO IN ITALIA TUTTO L’ANNO 40 PERCORSI FRI-EL GREENHOUSE, A OSTELLATO IN PRODUZIONE ALTRI 9,5 ETTARI 44 FIERE MARCAFRESH RADDOPPIA: SI TERRÀ NEL 2022 A BOLOGNA SU 600 MQ 46 TECNOLOGIA SORMA, NUOVA PESATRICE PRECISA COMPATTA, DELICATA E VELOCE 48 RETAIL EUROSPIN E LIDL, NEW ENTRY NELLA TOP TEN DI MEDIOBANCA 50 SCENARI ECCO TERRA MIA ITALIA, LA RETE CHE TUTELA L’AGROALIMENTARE ITALIANO IL LIBRO 52 “IL PAESE DEI LIMONI”: QUELLO CHE NON SAI SUL RE DEGLI AGRUMI NOVITÀ 56 AURAGRICOLA INFORMA: FINOCCHIO MONOPORZIONE SALVA SPRECHI NEURONEWS 58 ACQUISTI D’IMPULSO, COME FUNZIONANO E COME INCENTIVARLI MERCATI 60 AGRUMI, L’IMPORT HA DELUSO. IN EUROPA ATTESE QUOTAZIONI VIVACI PRODOTTI 68 UN AUTUNNO CON GUSTOSE NOVITÀ PER LE ZUPPE FRESCHE DIMMIDISÌ MENS SANA 74 ALIMENTAZIONE, PREPARIAMOCI AL MEGLIO PER AFFRONTARE IL FREDDO PANORAMA
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iFRESH
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CONTENUTI
76 / BONTÀ DI STAGIONE 82 / PLANET FARMS: CRESCITA ESPONENZIALE PIATTI PRONTI FRESCHI PER TUTTI I GUSTI
86 / L’APE DI GIULIETTA 90 / L’ARTE DELLA MELA, INVESTE NELLE SERRE MARLENE CELEBRA TECNOLOGICHE
LE QUATTRO STAGIONI
96 / COME CONQUISTARE 100 / ZIPPSOLUTION IL CLIENTE NEL NEGOZIO? È SOSTENIBILE, FLESSIBILE, LA PROPOSTA VIP
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PER IL VERTICAL FARMING?
ANCORA PIÙ AUTOMATICA
FRUITBOOKMAGAZINE
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ELNATHEDITORE Direttore responsabile Eugenio Felice Hanno collaborato: Carlotta Benini, Valentina Bonazza, Elena Callegaro, Salvo Garipoli, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Vanessa Righetti, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato
102 / È DI JINGOLD IL 106 / PLAFONI ANDREA PRIMO SHOP ONLINE LA CIPOLLA GOURMET DEDICATO AL KIWI
HA MESSO RADICI
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110 / CAMPIDANESE: 112 / LUCA BATTAGLIO: PER I CARCIOFI CAMPAGNA «PER L’AVOCADO GRANDI INCERTA. VOLANO I COSTI
MARGINI DI CRESCITA»
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Simply walk out Dubai 6 settembre 2021 Ha aperto all’interno del Mall of the Emirates il primo supermercato senza casse (e senza contanti) del Medio Oriente. Si chiama Carrefour City+ e lavora con un’app per smartphone e un sofisticato sistema di telecamere che sono disseminate nel punto vendita. 1.300 le referenze, tra cui l’ortofrutta.
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Nicchie crescono Parma, 31 agosto 2021 L’antico Pomodoro Riccio di Parma ha partecipato per la prima volta alla fiera Cibus lo scorso settembre, grazie all’Associazione degli Agricoltori Custodi, che lo ha “salvato” dall’estinzione. È molto dolce, grande e dalla buccia sottile. Coltivato in campo aperto, si raccoglie a mano tra fine luglio e metà settembre.
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Filiera cortissima Mare Adriatico, 23 settembre 2021 Profeta e Audace si apprestano a tirare a bordo la rete con le sardine appena pescate nell’Alto Adriatico. Sono due dei pescherecci della flotta che lavora appositamente per Pam Panorama per garantire ai punti vendita di tutta Italia pesce freschissimo, in 24 ore. È uno dei fiori all’occhiello del retailer veneto.
buone notizie |
Eugenio Felice
Cresce il plant food: nel piatto più ortofrutta e meno carne 26
La buona notizia è che, nonostante il potere commerciale sia in mano alla distribuzione, nonostante i cambiamenti climatici che stanno impattando pesantemente sulle produzioni agricole, la popolazione mondiale è sempre più consapevole che mangiare prodotti a base vegetale faccia bene alla salute e al pianeta (nella foto l’Impossible Burger 100% vegetale). E la frutta e verdura? Secondo Tiendeo.it la ricerca dei consumatori in tre anni ha fatto +59% Il 29 ottobre Fresh Del Monte ha postato su Linkedin la notizia che secondo uno studio di IRI il plant-base food si trova nel 53% delle case degli americani e che il trend potrà solo continuare a crescere a doppia cifra. I consumatori sono in particolare i millennials, più sensibili a una alimentazione salutare a ai problemi del pianeta in termini di CO2. Un kilo di proteine animali richiedono molte più risorse rispetto a un kilo di proteine vegetali. Per questo sempre più gruppi distributivi stanno mettendo in assortimento la cosiddetta fake meat, la carne vegetale, con successo. Tra i primi in Italia a proporre burger vegetali c’è stata Riverfrut con la linea Cottintavola, Zerbinati con i Burger’Z, La Linea Verde con i burger pensati anche per i più piccini. FRUITBOOKMAGAZINE
Ma in generale qual’è il trend? In occasione del World Vegan Day, che si è celebrato il giorno 1 di novembre, Tiendeo.it, compagnia leader nei servizi driveto-store per il settore retail ed esperti in cataloghi digitali, ha preso in esame i dati degli ultimi tre anni relativi alle ricerche di carne e di frutta e verdura, oltre a quelle specifiche di prodotti vegani. I risultati sono uno specchio della tendenza globale, che promuove un consumo responsabile di prodotti a base di carne, recuperando abitudini alimentari che includano alternative vegetariane e al tempo stesso nutritive. Crescono le ricerche di frutta e verdura, diminuiscono quelle della carne. Da un’analisi dei dati relativi agli ultimi tre anni infatti, si registra un aumento del 59% rispetto al 2019 di ricerca di frutta e verdura. Tendenza che già si delineava in modo chiaro nel 2020, con un aumento del 53% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda invece la carne, nel 2020 si è registrata una diminuzione del 7% nelle ricerche dei consumatori, mentre nel 2021 il salto è stato decisamente importante, con un crollo del 38% rispetto ai dati del 2019. Parallelamente, le offerte di prodotti vegetariani e vegani triplicano nell’ultimo anno: sono in molti i consumatori che hanno introdotto questi alimenti all’interno della propria alimentazione, e i retailer lo sanno, sono infatti sempre più presenti prodotti vegetariani e vegani all’interno dei volantini dei retailer. Le prospettive quindi sono positive, sempre che al mondo agricolo venga riservata una corretta marginalità. l N.37 l OTTOBRE 2021
marketing |
Salvo Garipoli*
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*direttore SGMarketing
Il piacere di mangiare bene Come dinamizzare lo scaffale? Non c’è pandemia che tenga, se vogliamo supportare il consumo di ortofrutta dobbiamo essere in grado di elevarne il percepito sensoriale. Il gusto accanto al salutismo è infatti un driver imprescindibile per attirare, sostenere e coltivare la relazione con il consumatore finale In un contesto votato all’omnicanalità da un lato e all’omologazione degli assortimenti supportati da promozioni aggressive sempre più last minute dall’altro, il punto di vendita deve riappropriarsi, trainato dai freschi, della propria dimensione esperienziale. In tal senso, la necessità di fare sintesi tra istanze consumer e gestione espositiva rappresenta la chiave di posizionamento distintivo a cui il retailer deve votarsi per attrarre e fidelizzare lo shopper. Non è un caso che i manager della GDO posizionino come prioritari la riprogettazione del punto vendita (45% dei rispondenti) e la riqualificazione del personale (39%), secondo il rapporto Coop-Nomisma. Sul fronte consumer, stessa fonte informativa, emerge come la pandemia abbia cambiato le abitudini alimentari di un italiano su due con il 42% di consumatori che dichiara di mangiare pasti più sani ed equilibrati rispetto al passato. Ancora di più, il rapporto rileva l’appeal dell’ortofrutta che, sebbene non supportata da evidenze analitiche sempre positive, si mantiene elevata, con una quota di coloro i quali ne segnalano l’incremento del consumo pari a ben il 53%. Elemento che, se associato alla ricerca di più qualità nel cibo per il 49% e di maggiore regolarità nella frequenza di consumo (49%), delinea l’immagine di un Paese e di un consumatore sempre più consapevole e alla ricerca del “pasto bilanciato”. Ed è coerentemente con quanto espresso che, tra tutte le attivazioni a punto vendita in essere, segnalo il caso di Coop Lombardia all’insegna dello smartfood: un programma sulla nutrizione sviluppato dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. FRUITBOOKMAGAZINE
Come recita il sito che promuove l’iniziativa, ricercatori e nutrizionisti entrano al supermercato per suggerire gli alimenti ideali per comporre colazioni, spuntini e pasti salutari e dare consigli sull’alimentazione quotidiana. In pratica, all’insegna della più sana “dieta mediterranea” e nella piena libertà decisionale, si suggerisce al consumatore di combinare una fonte proteica animale, cereali integrali e frutta e verdura di stagione. A sostegno, per una completa valorizzazione a punto vendita, il retailer, declina il programma, proponendo un display dedicato all’iniziativa: l’“isola smartfood”. Un concept espositivo che, applicando la leva del cross-category, mixa prodotti differenti e identifica a scaffale i differenti momenti di consumo. A supporto del sell out, in maniera correlata, il programma viene supportato da promozioni che diventano un innesco positivo in grado di alimentare il “consumo consapevole”. Un percorso ambizioso votato a dinamizzare lo scaffale ispirando il consumatore grazie a un concetto di vendita all’insegna del ben-essere che, in attesa che la bagarre, tutta giocata in UE, legata all’uso del nutri-score e al nutrinform-battery trovi soluzione, salvaguarda forma e sostanza. l N.37 l OTTOBRE 2021
scenari |
Vanessa Righetti
Metaverso: nella realtà virtuale il prossimo capitolo di internet 30
Come evolverà internet nei prossimi anni? Mark Zuckeberg di Facebook ha la sua idea precisa e si chiama metaverso. Lo ha presentato il 28 ottobre a Connect 2021. È un mondo virtuale, chiamato Horizon, in cui ci muoveremo grazie ad occhiali per la realtà aumentata, con un avatar, ovvero una nostra rappresentazione digitale. Andremo ad esempio al supermercato, poi la spesa ci sarà portata, realmente, a casa. Riguarderà tutto, dai meeting alle fiere Il colosso Facebook cambia nome. E no, non è propriamente Facebook, il social, a cambiare nome. Il padre di tutti i social network continuerà a chiamarsi Facebook. A cambiare nome, invece, sarà il gruppo che possiede anche Facebook, oltre che Instagram, WhatsApp e Messenger. Dal 1° dicembre 2021 infatti, il gruppo si chiama Meta, che significa “oltre”, accompagnata dal logo di un simbolo dell’infinito. Ma in che direzione va questo infinito dove vuole spingersi Zuckeberg? Nel metaverso. Il metaverso, che altro non è che un luogo-non luogo dove sarà possibile vivere in un mondo digitale a tutti gli effetti verosimile, praticamente identico al mondo reale che conosciamo. Si tratta quindi di un meta-luogo dove il nostro mondo verrà perfettamente riprodotto in versioFRUITBOOKMAGAZINE
ne digitale. Ci saranno strade, case, uffici, banche, negozi, ristoranti, cinema, discoteche, biblioteche, supermercati, fiere. Per accedere al metaverso basterà avere un avatar proprio come accade in videogiochi come Fortnite ovvero una rappresentazione digitale di un visitatore in un sito web, per dirlo in termini strettamente informatici. L’avatar sarà un personaggio digitale che sarà identico a noi; una rappresentazione 3d della nostra persona col quale viaggeremo nel metaverso. L’idea di Zuckerberg è sì visionaria, ma nemmeno troppo: si tratta di staccarsi da un’idea solo di gioco, per portarla nel mondo reale, del quotidiano. Il metaverso di Facebook si chiamerà Horizon, e al suo interno si potrà fare tutto quello che facciamo ogni giorno, col plus di poterlo fare stando a casa. Ovviamente si potranno anche fare degli acquisti, utilizzando le criptovalute, il Diem nel caso di Horizon. Col nostro avatar potremo incontrare amici, fare shopping, meeting di lavoro, riunioni, partecipare a fiere ed eventi. Tutto questo, mentre il nostro corpo fisico starà comodamente sul divano. Una seconda vita dove le distanze geografiche non esisteranno e dove, allo stesso tempo, tutti ci potremo incontrare. Per accedere al metaverso, oltre l’avatar, serviranno degli occhiali per la realtà aumentata, equipaggiati anche con sensori capaci di cogliere le espressioni del volto: sorrisi, smorfie, emozioni, persino le lacrime. Tutto trasferito sui volti virtuali dei nostri avatar in tempo reale. Chiaramente tutto questo impatterà anche sul settore ortofrutticolo e del food in generale, sul modo di relazionarsi tra le persone, sia negli incontri d’affari che nel modo di fare le transazioni. Nascerà un’economia digitale, le cui regole scopriremo strada facendo. l N.37 l OTTOBRE 2021
tendenze |
Giovanni Turrino
Orti urbani e reducetarianesimo nei trend 2022 di Whole Foods 32
I cibi e le abitudini alimentari del domani? Ce li svela Whole Foods Market che ha stilato la classifica annuale delle dieci tendenze del food&beverage che saranno protagoniste del 2022. Dall’agricoltura urbana al reducetarianesimo, ovvero lo stile di vita dei vegani che non vogliono rinunciare del tutto a carne e prodotti di origine animale, dallo yuzu alla moringa, dagli alcolici buzz-less alle bevande gassate funzionali: ecco cosa vorranno i consumatori Come tutti gli anni, un team di esperti di prodotto di Whole Foods Market ha monitorato le tendenze alimentari da tenere d’occhio per il 2022, individuando 10 top food trend, ovvero quei prodotti destinati a diventare un must sulle tavole dei consumatori globali. Il team, composto da oltre 50 tra buyer locali e globali, coltivatori ed esperti culinari, ha analizzato l’approvvigionamento dei prodotti e le preferenze dei consumatori per stilare la lista delle innovazioni del food&beverage destinate a diventare tendenza durante il prossimo anno. “Man mano che l’industria alimentare si adatta lentamente a una nuova normalità, ci aspettiamo che i consumatori diano la priorità a cibi e bevande che offrono vantaggi aggiuntivi, come bibite funzionali, e FRUITBOOKMAGAZINE
prodotti che supportano il loro senso di benessere, come gli orti urbani e i prodotti coltivati con processi agricoli sostenibili anche nei confronti del suolo”, ha dichiarato Sonya Gafsi Oblisk, chief marketing officer di Whole Foods. Ecco allora che fra i 10 top trends 2022 per Whole Foods troviamo l’agricoltura urbana, che include tutte quelle tipologie di coltivazione indoor che hanno visto un boom negli ultimi anni e che si avvalgono di metodi all’avanguardia, dall’idroponica e acquaponica ai funghi coltivati sopra le corsie dei negozi, fino ai prodotti freschi coltivati da robot. I produttori, dichiara Whole Foods, stanno trovando nuovi modi per coltivare colture iperlocali e massimizzarne l’efficienza. Un esempio di eccellenza in questo senso è il progetto Gotham Greens inaugurato nel 2013 a New York con la collaborazione di Whole Foods Market. Il frutto dell’anno nei top trend 2022 di Whole Foods è lo yuzu, un agrume poco conosciuto coltivato principalmente in Giappone, Corea e Cina. Ha le dimensioni di un mandarino, è molto aspro e viene utilizzato nella preparazione di vinaigrette, hard seltzers, maionese e altro ancora. Il suo tipico sapore, che unisce quello di lime, limone e pompelmo, è amato dagli chef, che lo utilizzano per dare un tocco di personalità alle loro zuppe, verdure, noodles e pesce. Nei top trends 2022 ci sono poi la curcuma e un nuovo stile di alimentazione, il reducetarianesimo, che ama una cucina vegana senza rinunciare completamente a carne e altri prodotti di origine animale. l N.37 l OTTOBRE 2021
la notizia |
Giancarlo Sbressa
Francia e Spagna, basta plastica per alcuni prodotti ortofrutticoli 34
In Spagna c’è un disegno di legge che mira a ridurre l’utilizzo di imballaggi in plastica promuovendo allo stesso tempo lo sfuso e l’utilizzo di materiali alternativi, con delle eccezioni, a partire dal 2023. In Francia invece si parte già nel 2022 con alcuni frutti e ortaggi ma dal 2026 sarà su tutta l’ortofrutta La vendita di frutta e verdura in imballaggi di plastica sarà vietata in Spagna dal 2023? Come ha scritto El Pais nel mese di settembre, il governo sta ultimando un decreto reale che mira a ridurre l’inquinamento da plastica promuovendo allo stesso tempo lo sfuso e l’utilizzo di materiali meno inquinanti. La legge si applicherà ai lotti inferiori al chilo e mezzo, mentre saranno esclusi i prodotti “a rischio di deterioramento quando venduti sfusi”, come fragole e piccoli frutti. L’elenco completo dei prodotti sarà redatto dall’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione. In Francia invece si parte già nel 2022, con una trentina di prodotti ortofrutticoli che saranno venduti senza imballaggi in plastica. Sotto i post pubblicati
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sui social dal ministero della Transazione ecologica francese nel mese di ottobre. Il decreto, firmato dalla ministra per la transizione ecologica transalpina Barbara Pompili, insieme ai colleghi dell’Economia e dell’Agricoltura, entrerà in vigore dal primo gennaio 2022 e vieta l’utilizzo di imballi in plastica per il confezionamento di frutta e verdura fresca non trasformata come porri, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, patate, carote, pomodori tondi, cipolle, rape, cavoli, cavolfiori, zucca, pastinaca, ravanello, topinambur, ortaggi con radice. Tra la frutta sono interessati dal divieto mele, pere, arance, clementine, kiwi, mandarini, limoni, pompelmi, prugne, meloni, ananas, mango, frutto della passione e cachi. Sempre dal primo gennaio 2022, in Francia sarà vietato l’uso dei bollini sull’ortofrutta sfusa, a meno che questi non siano prodotti con materiali compostabili o su carta. Il decreto tuttavia prevede delle eccezioni. La frutta confezionata in lotti superiori al chilo e mezzo può continuare ad essere venduta in imballaggi di plastica così come “la frutta e la verdura che presentano un rischio significativo di deterioramento se vendute sfuse” come i frutti di bosco, che potranno essere venduti in packaging in plastica fino al 2026. anno a partire dal quale tutta la frutta e la verdura sarà venduta senza imballaggi in plastica.
l N.37 l OTTOBRE 2021
riflessioni |
Eugenio Felice
Fiere tra digitale e metaverso Se togliessimo l’ultimo giorno? 36
Le fiere del settore alimentare e dell’ortofrutta sono ripartite in presenza a settembre. Prima Cibus e Macfrut, poi Fruit Attraction e TuttoFood. Positivo il giudizio da parte degli operatori, nonostante il numero di visitatori ed espositori in flessione rispetto al pre-Covid. “Meno persone nei corridoi ma più qualità dei visitatori”, è il commento più diffuso che abbiamo raccolto. Ma come evolveranno le fiere fisiche nella nuova normalità post-Covid? L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha accelerato i processi di digitalizzazione in molteplici ambiti dell’economia. Ci si è resi conto che forse, con i viaggi di lavoro, in auto, treno o aereo, si era andati un po’ oltre. Abbiamo scoperto le possibilità delle videochiamate e degli incontri virtuali. Era proprio così necessario impiegare tre, quattro, cinque ore di automobile per parlare vis-à-vis con un cliente per mezz’ora in una sala riunioni? C’è poi un’altra questione, quella del global warming: oggi più che mai abbiamo di fronte la sfida, enorme, di contenere e ridurre l’inquinamento che noi generiamo e che sta avvelenando il pianeta. Le fiere, quindi, come evolveranno nella nuova normalità post emergenza sanitaria? Possiamo tracciare qualche ipotesi. Dovranno essere coFRUITBOOKMAGAZINE
mode da raggiungere e da frequentare, meglio se in città di alta attrattiva per rendere il migliore possibile il post fiera (o fuori salone), perché spesso i rapporti di lavoro più solidi non si stringono tra gli stand di una fiera. Dovranno - e questa è una condizione a nostro avviso imprescindibile - portare delle novità concrete che giustifichino lo spostamento. Questo è un compito ovviamente degli espositori. Novità da vedere, da toccare con mano, da assaggiare. L’ente fieristico dovrebbe poi guidare i visitatori, anche attraverso strumenti virtuali, alla scoperta di queste novità. Solo così una fiera fisica può avere ancora un senso. Un buyer, di prodotti, servizi o tecnologie, non va alle fiere per trovare nuovi fornitori, ne ha già anche troppi che li tirano per la giacca, né tantomeno per chiudere contratti o definire programmi commerciali. Quei tempi sono passati. C’è poi la questione tempo, una risorsa sempre più scarsa. I viaggi bruciano tempo e inquinano il pianeta, oltre a provocare stress. Lunedì 6 settembre c’è chi ci ha messo oltre 5 ore per raggiungere Rimini partendo da Milano per recarsi a Macfrut. Allora, ha ancora senso organizzare fiere fisiche di tre o quattro giorni? Il personale che si sposta in fiera ha un costo, così come le hostess, gli alberghi, etc. Ha ancora senso fare stand grandiosi da 100 mila euro e passa come succede a Fruit Logistica nell’era della digitalizzazione? Ci sono fiere che da anni propongono con successo una formula più snella. È il caso del PLMA di Amsterdam: due giorni secchi di fiera, stand di metratura contenuta, aree comuni dove si presentano le ultime novità. “A Macfrut l’ultimo giorno non c’era nessuno - ha commentato un operatore del settore - meglio ridurre le fiere a due giorni, migliorerebbe anche il giudizio sulle fiere stesse”. l N.37 l OTTOBRE 2021
progetti |
Eugenio Felice
Yoom, il pomodoro gourmet coltivato in Italia tutto l’anno 38
Prosegue il percorso di affermazione del pomodoro viola gourmet Yoom sul mercato italiano e su quelli esteri. Un pomodoro sviluppato da Syngenta che ha già vinto numerosi premi per le sue caratteristiche uniche. Il produttore di riferimento in Italia è Orticoltura Gandini che, dopo una fase di test che ha permesso di perfezionare le tecniche di coltivazione, ha avviato da fine settembre la produzione in Calabria, sempre all’interno di serre tecnologiche Tra i protagonisti del Food&Science Festival che si è tenuto a Mantova i primi di ottobre c’è stato il pomodoro viola Yoom, grazie all’azione congiunta di Syngenta, l’azienda sementiera che lo ha sviluppato, e Orticoltura Gandini, che ne è il produttore di riferimento per l’Italia. Il pomodoro dalle spiccate proprietà salutistiche e dal gusto umami è stato infatti offerto in degustazione ai partecipanti al Festival. Inoltre, Orticoltura Gandini ha ricevuto il Premio Futuro Sostenibile per il metodo di produzione - la coltivazione idroponica fuori suolo in serre tecnologiche - a basso impatto ambientale. “I riscontri avuti nel corso del Festival sono in linea con gli ultimi test svolti in distribuzione”, ci spiega Mattia Gandini, responsabile commerciale di OrtiFRUITBOOKMAGAZINE
coltura Gandini. “La produzione primaverile ed estiva di Yoom, nelle serre idroponiche di Guidizzolo (Mn), ci ha permesso di affinare le tecniche di coltivazione, per ottenere delle bacche dal colore e dal gusto ottimali. Adesso usciamo dalla fase di test ed entriamo nella fase commerciale vera e propria. La produzione autunnale e invernale avviene in Calabria, sempre all’interno di serre tecnologiche, su una superficie di 5.000 mq. Poi a marzo riprenderà la produzione nel Mantovano. In tal modo possiamo garantire ai clienti della grande distribuzione e al consumatore un pomodoro sempre buono e sempre uguale per dodici mesi l’anno”. “Siamo convinti - precisa Gandini - che Yoom si ritaglierà la sua nicchia, il mercato dei pomodori premium di alta gamma è in costante espansione e Yoom con le sue caratteristiche distintive in termini di colore, gusto e salute, ha le carte in regola per fidelizzare i clienti della grande distribuzione, qualificando al contempo la loro offerta”. “Yoom è un progetto globale - sottolinea Bruno Busin, product development specialist solanacee di Syngenta - che soddisfa tutta la filiera, dal coltivatore ai consumatori più esigenti, che seguono stili di vita salutari ed esperienze sensoriali nuove e appaganti”. l N.37 l OTTOBRE 2021
percorsi |
Giancarlo Sbressa
Fri-el Greenhouse, a Ostellato in produzione altri 9,5 ettari 40
Procede spedito il piano di sviluppo di Fri-el Greenhouse nel sito di Ostellato, in provincia di Ferrara. Da ottobre è in produzione la serra numero 3 di 9,5 ettari. Nell’autunno 2022 con la serra numero 4 per altri 9,5 ettari si completerà quella che già oggi è la serra tecnologica più grande d’Italia per la produzione di orticole, pomodori in particolare. Fa capo al gruppo Fri-el, uno dei principali produttori italiani di energia elettrica da fonti rinnovabili Il trapianto della serra numero 3 di 9,5 ettari, che si va ad aggiungere alle serre numero 1 di 5,5 ettari e numero 2 di 5,5 ettari, è avvenuto a fine luglio e la produzione è iniziata già dai primi giorni di ottobre. Attualmente quindi Fri-el Greenhouse produce a Ostellato (Ferrara) su 20,5 ettari e sta completando
la costruzione della serra numero 4, anch’essa di 9,5 ettari come la numero 3, che andrà in produzione nel secondo semestre del 2022 portando così a compimento l’ampliamento previsto dal progetto iniziale per arrivare a 30 ettari di serre tecnologiche. FRUITBOOKMAGAZINE
“Con entusiasmo e attenzione abbiamo deciso di procedere al completamento del business plan, nonostante la crescita importante dei prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia”, ha dichiarato Florian Gostner, titolare di Fri-el Greenhouse. “La valutazione di completare lo sviluppo - ha aggiunto si innesta nella volontà di continuare ad avere una produzione per 12 mesi l’anno dando una risposta concreta di servizio ai clienti, con l’intento di fidelizzare gli stessi, senza dimenticare l’aspetto fondamentale di garantire la sicurezza del posto di lavoro ai circa 400 dipendenti attualmente impiegati”. L’inaugurazione del nuovo impianto produttivo a Ostellato (Fe), con adiacente nuovo magazzino completamente automatizzato che consentirà un servizio sempre più efficiente al cliente, è avvenuta il 10 novembre alla presenza di autorità e giornalisti. Friel Greenhouse è diventata, nel giro di pochi anni, uno dei più importanti player della produzione ortofrutticola nazionale e la più grande serra d’Italia. Il progressivo sviluppo del brand H2Orto, nato per spiegare la produzione nel rispetto dell’ambiente e del risparmio idrico, uniti alla produzione a qualità costante, oltre alla recente certificazione nichel free, ha consentito una fidelizzazione del cliente finale che compie atti di acquisto costanti, testimoniati dalle rotazioni dei prodotti nei punti vendita. Nelle serre sono in corso delle prove su peperoni e cetrioli. l N.37 l OTTOBRE 2021
filiere |
Giancarlo Sbressa
Pam, una filiera cortissima per offrire pesce eccellente 42
Pam Panorama, la storica insegna della grande distribuzione della famiglia Bastianello, ha presentato a un gruppo di giornalisti lo scorso 23 settembre la flotta di pescherecci che salpa ogni notte per assicurare alla rete Pam di tutto il territorio nazionale la fornitura del miglior pesce fresco dell’Alto Adriatico, garantendo non solo freschezza, ma anche varietà e territorialità, in meno di 24 ore. Presto la flotta verrà ampliata per coprire anche il Tirreno Il segreto di questa velocità - meno di 24 ore dal mare al banco di vendita - è il processo di lavorazione cortissimo, concentrato, con delle tempistiche ottimizzate in ogni fase al fine di preservarne la qualità. Il fattore umano è quello che fa la differenza: l’esperienza dei pescatori e del personale altamente qualificato è l’elemento chiave che permette alla filiera corta di funzionare al meglio, garantendo la qualità di un pesce che in 24 ore passa dal mare al banco del supermercato. Il mare nel quale la flotta che lavora con Pam pesca è l’Alto Adriatico, ricco dal punto di vista ecologico e faunistico, e il porto di partenza è quello di Chioggia, in provincia di Venezia. La flotta salpa prima dell’alba, a bordo il comandante monitora gli strumenti per scorgere i banchi di pesci e decidere il FRUITBOOKMAGAZINE
momento migliore per calare le reti. I marinai si mettono all’opera e raccolgono il pescato in barca, lo selezionano in base alla qualità e ciò che supera l’attento controllo viene stipato in apposite cassette e ricoperto interamente di ghiaccio. Una volta rientrati in porto la materia prima passa dal centro di lavorazione dove sarà ulteriormente selezionata e conservata, fino alla sua veloce partenza verso i banchi pescheria di tutta Italia dei supermercati Pam. Crostacei, molluschi, mitili, sogliole, triglie e pesce azzurro in gran quantità vengono pescati ogni giorno. E per essere più efficaci possibili i pescatori utilizzano diverse tecniche di pesca specifica. “La qualità di quello che i nostri clienti portano in tavola è la cosa più importante per noi e abbiamo sempre riservato la massima attenzione al reparto pescheria”, dichiara Luca Migliolaro, direttore commerciale freschi, freschissimi e surgelati di Pam Panorama, che ha accompagnato i giornalisti in mare aperto per osservare da vicino i pescherecci Profeta e Audace a caccia di sardine. “Negli anni ’70 - ha spiegato Migliolaro - siamo stati tra i primi a introdurre nei supermercati il banco del pesce a servizio e, da allora, siamo cresciuti fino ad arrivare alla flotta di pescherecci che ci permette di dare ai nostri clienti ogni giorno il meglio di ciò che il mare ha da offrire. Il reparto pescheria rappresenta per noi il fiore all’occhiello, basti pensare che il pescato in Pam Panorama pesa il 46% sul totale del pesce proposto. Nell’ottica di un continuo miglioramento e arricchimento dei nostri banchi, stiamo lavorando per ampliare la nostra flotta anche nel Mar Tirreno e sulle coste del Lazio. Un percorso che è oggi in fase di estensione a tutta la rete di punti vendita e che ci aprirà a nuove rotte”. l N.37 l OTTOBRE 2021
fiere |
Giancarlo Sbressa
MarcaFresh raddoppia: si terrà nel 2022 a Bologna su 600mq 44
Marca, rassegna che apre il calendario 2022 del quartiere fieristico di Bologna, propone la seconda edizione di MarcaFresh, il format esclusivo dedicato ai prodotti freschi con uno sguardo rivolto all’innovazione sostenibile e nato dall’expertise di SGMarketing, società di consulenza specializzata nei prodotti freschi. Si svolgerà in presenza Covid permettendo il 19 e 20 gennaio 2022, con il raddoppio dello spazio espositivo dedicato ai freschissimi È confermata la seconda edizione di MarcaFresh, in programma a Bologna Fiere il 19 e 20 gennaio 2022 e per l’occasione il format raddoppia lo spazio: con un’area di oltre 600 mq dedicata all’ortofrutta, nel padiglione 29, MarcaFresh si conferma contenitore esperienziale per tutti gli attori della filiera. Il format dell’evento prevede un’ampia area personalizzata in cui, per due giorni, le aziende diventano protagoniste, esponendo in spazi dedicati e presentandosi al pubblico dei professionisti della produzione e della distribuzione attraverso la propria offerta e il racconto delle esperienze di approccio a un mercato destinato a evolvere in chiave di innovazione e sostenibilità, all’interno della “Piazza dei freschi”. FRUITBOOKMAGAZINE
Il tema di quest’anno è “Sostenere il reparto Ortofrutta: l’impegno di GDO e Produzione”, con l’obiettivo di individuare e condividere le leve strategiche e operative che guideranno la crescita del reparto ortofrutta e la sua valorizzazione nei prossimi anni. Ad aprire i lavori il convegno promosso e diretto da SGMarketing in collaborazione con Marca che, a partire da un’analisi multi-prospettica trade e consumer, si qualificherà con la presenza di un panel di retailer nazionali che condivideranno best cases e strategie a sostegno dell’ortofrutta. Il workshop si propone di fornire, agli operatori del trade, linee operative utili a interpretare il futuro che cambia all’insegna della responsabilità sociale, economica e ambientale. Un format di successo che ha registrato il tutto esaurito nella scorsa edizione: 16 le aziende partecipanti, numerosi i visitatori che hanno seguito i lavori inaugurali e le testimonianze aziendali che hanno animato la due giorni. Marca si conferma l’unico evento in Italia dedicato interamente alla marca del distributore (MDD), secondo in Europa, punto di riferimento per distributori, retailer e buyer e momento di confronto per l’elaborazione delle strategie di sviluppo del business. l N.37 l OTTOBRE 2021
tecnologia |
Giovanni Turrino
Sorma, nuova pesatrice precisa compatta, delicata e veloce 46
In occasione della fiera Macfrut, Sorma Group ha presentato in première assoluta la sua nuova pesatrice WD4-S. Si tratta di una macchina con performance elevate, superiori a quelle già presenti sul mercato, che va a completare l’offerta di pesatrici dell’azienda. Pensata specialmente per gli agrumi, ma adatta anche a kiwi e avocado, le sue performance sono ugualmente alte sia con frutti grandi sia con quelli più piccoli La nuova macchina, compatta ed efficiente, si distingue grazie ai nastri alimentatori posti al suo interno, permettendo di risparmiare spazio e risultare così posizionabile all’interno di qualsiasi magazzino. Le sue dimensioni ridotte non le fanno perdere efficacia, infatti WD4-S può alimentare fino a quattro confezionatrici. Oltre all’adattabilità e alla compattezza, WD4-S si contraddistingue anche per la tecnologia adottata, che garantisce velocità e precisione. Grazie al software di nuova generazione e industria 4.0 che opera dal punto di vista elettronico, la precisione nella pesatura è elevatissima. Inoltre, a differenza delle pesatrici ora sul mercato, questo parametro non varia all’aumentare della velocità, permettendo di pesare fino a 70 pack al minuto. Pensata specialmente per gli agrumi, ma adatta anche per kiwi e avocado, le sue performance sono ugualmente alte sia con i frutti grandi sia con quelli di piccole dimensioni (da 40mm a 110mm) grazie a un sistema auto-adattivo per il riconoscimento del calibro. Un’ulteriore sistema di fotocellule segnala, in secondo luogo, quando il frutto esce da una delle 108 tazze singole, facendo arrestare il macchinario per evitare eventuali danni agli alberi e alle cellule di pesatura, e aumentando così la sicurezza della lavorazione. Il software dispone inoltre di un “programma di lavorazione delicata”, pensato per abbattere qualsiasi possibile ammaccatura. Infine, al pari FRUITBOOKMAGAZINE
delle macchine più recenti lanciate sul mercato dal Gruppo Sorma, il pannello di controllo della WD4-S è touchscreen: semplice, intuitivo e facilmente fruibile dagli addetti. La pesatrice WD4-S è stata presentata dopo un collaudo durato sei mesi, durante i quali nessun problema è stato rilevato. “Siamo molto soddisfatti della nuova pesatrice WD4-S” - ha commentato Andrea Mercadini, amministratore delegato del Gruppo Sorma - perché risponde alle concrete esigenze che emergono dal confronto tra Sorma e gli operatori. Abbiamo creato un macchinario innovativo e dalla tecnologia sofisticata che al contempo si adatta a qualsiasi linea di confezionamento. Le prestazioni e le caratteristiche uniche ci hanno infatti permesso di vendere già i primi 25 pezzi”. Sorma Group opera dal 1973. Attualmente è l’unico complesso di aziende al mondo in grado di offrire “chiavi in mano” l’intera linea di macchinari necessari a selezionare, pesare e confezionare automaticamente oltre 30 referenze ortofrutticole, congiuntamente alla fornitura del materiale tecnico per creare tutte le forme di packaging, per rispondere efficacemente ai requisiti, sempre più severi, della GDO. Sono oltre 160 i modelli di macchine automatiche proposti, protetti da 60 brevetti interamente sviluppati da un team interno di 35 ingegneri. l N.37 l OTTOBRE 2021
retail |
Giancarlo Sbressa
Eurospin e Lidl new entry nella Top 20 di Mediobanca 48
I fari nel deserto, ovvero le imprese che sono cresciute nell’anno del Covid: così Mediobanca presenta il suo 56° studio sulle migliori società italiane, stilando la classifica delle 20 aziende che si sono distinte per il maggiore giro d’affari. La novità nell’indagine 2020 è l’ingresso nella top 20 dei settori food e Gdo, quest’ultima rappresentata in particolare dagli alfieri della crescita in epoca di pandemia, i discount: Eurospin e Lidl inseguono Esselunga L’Area Studi Mediobanca ha presentato a novembre la 56.esima edizione dello studio sulle principali società italiane, stilando la classifica dei 20 top player per fatturato. “Pur in presenza di una crisi di portata eccezionale, circa il 30% delle aziende che compongono la graduatoria ha realizzato, nel 2020, un incremento di fatturato - dichiara Mediobanca -. In particolare si sono distinte alcune aziende del comparto alimentare, della distribuzione organizzata, del farmaceutico e del settore informatico”. La grande novità dello studio di Mediobanca, infatti, è proprio l’ingresso nella Top 20 del food e della Gdo, quest’ultima con il format che in epoca di pandemia ha performato meglio: il discount. Eurospin e Lidl Italia infatti si piazzano rispettivamente al 18° e al 20° posto delFRUITBOOKMAGAZINE
la classifica delle aziende a maggior fatturato con un giro d’affari di 6,3 miliardi di euro per la prima e di 5,5 miliardi di euro per la seconda. Il gruppo distributivo che fattura di più resta Esselunga, che con la società Superit è all’11° posto della classifica, con un giro d’affari di 8,2 miliardi di euro nel 2020. Nella Top 20 mancano Conad e Coop Italia perché la stessa non prende in considerazione i fatturati aggregati delle cooperative che ne fanno parte ma li considera singolarmente. Non è un caso che i discount abbiano registrato queste performance da record, considerando il momento storico che stiamo attraversando. La stessa Mediobanca inquadra lo studio nell’ottica della ripresa economica, sottolineando come “dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia da Covid-19 nel 2020, l’economia mondiale è stimata in ripresa del 5,9% nel 2021 e del 4,9% nel 2022. Il Pil italiano crescerebbe più della media dell’area euro: +5,8% nel 2021 (+0,9 punti percentuali in più rispetto alle stime di luglio) e +4,2% nel 2022”, pur ricordando che “sulle speranze di ripresa economica incombono le tensioni sui prezzi di energia, gas e petrolio e il rialzo dei prezzi delle materie prime dovuto alla loro scarsa disponibilità”. Mediobanca ha analizzato i bilanci di 3.437 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. Nel dettaglio, 2.573 società industriali e di servizi, 252 holding, 27 Sim, 29 società di leasing, 39 di factoring e credito al consumo, 403 banche e 114 assicurazioni. Sul podio per fatturato troviamo i grandi gruppi energetico-petroliferi pubblici: Enel (fatturato di 62,6 miliardi di euro), Eni (44 miliardi) e GSE (26,3 miliardi). In quarta posizione il manifatturiero con FCA, a seguire i servizi guidati da Telecom Italia. l N.37 l OTTOBRE 2021
scenari |
Irene Forte
Ecco Terra Mia Italia, la rete che tutela l’agroalimentare italiano 50
È operativo il progetto Terra Mia Italia, nato dall’esperienza del suo presidente Marco Bellucci, che vede già i primi prodotti sul mercato, come diversi tipi di agrumi. Alla base del progetto ci sono concetti guida come qualità, eccellenza delle aziende produttrici, tracciabilità dei prodotti, con utilizzo di blockchain e marcatori del dna, tutela del made in Italy e del made by Italy, certezza delle transazioni, dialogo diretto tra produttori e GDO Terra Mia Italia si propone come il presente e il futuro del settore agroalimentare: anticipa ciò che nei prossimi anni succederà e soprattutto è garanzia di qualità per il consumatore finale e la grande distribuzione. Il progetto è già in azione e sta immettendo i primi prodotti sul mercato, in particolare diverse tipologie di agrumi, dal clementino di Corigliano ai limoni di Rocca Imperiale fino al bergamotto prodotto a Brancaleone. Terra Mia Italia nasce dall’esperienza di Marco Bellucci, presidente della nuova realtà, dal 1985 consulente di settore e impegnato in più ruoli, in Italia e all’estero, nella valorizzazione dei prodotti nazionali. Terra Mia Italia è un progetto che si basa su di un contratto di rete che associa circa 400 aziende del FRUITBOOKMAGAZINE
territorio italiano, OP e cooperative nazionali, con la formula del contratto di rete. Numerose le piattaforme a disposizione, tra cui una a San Giuliano Milanese per le consegne AxA. Alla base del progetto ci sono qualità, eccellenza delle aziende produttrici, tracciabilità dei prodotti, certezza delle transazioni, tutela del “made in Italy e del made by Italy”, dialogo diretto tra produttori e GDO, servizi agli associati. Le parole guida del progetto sono blockchain, guerra all’Italian sounding, marcatori del dna, legate inscindibilmente l’una all’altra. Grazie alla blockchain, fotografando il QR code apposto sulle confezioni, i consumatori potranno vedere tutta la storia dei prodotti, dal campo al punto vendita. Quali sono gli obiettivi di Terra Mia Italia? “Dare maggiore marginalità alla produzione e valore aggiunto alla grande distribuzione - afferma Bellucci - e ciò sarà possibile perché per la prima volta la produzione si è strutturata per avere un rapporto diretto con la GDO ed essere veramente protagonista del suo operato, saltando figure intermedie della filiera che non fanno che aumentare i costi finali. Non offriamo prodotti generici - conclude Bellucci - ma ricercati e di grande qualità, i top di gamma, il risultato di un meticoloso lavoro di selezione”. l N.37 l OTTOBRE 2021
il libro |
Carlotta Benini
“Il Paese dei limoni”: quello che non sai sul re degli agrumi 52
Oggi è quasi dato per scontato, eppure è un superfood dalle comprovate virtù salutistiche; è un alimento a spreco zero ed è un frutto sempre di stagione, perché in Italia matura 12 mesi l’anno. È il limone, agrume tradizionalmente legato al BelPaese, grazie al quale deteniamo un record europeo e mondiale per il numero di Igp, ben sette. Queste e altre curiosità sono svelate ne “Il Paese dei limoni”, il nuovo volume della giornalista Manuela Soressi È il re degli agrumi, sempre di stagione, perché nel nostro Paese matura lungo tutto l’anno, e che nei vari territori vocati si fregia dell’Indicazione Geografica Protetta. Tutti lo conosciamo e lo utilizziamo come ingrediente universale, eppure pochi di noi conoscono tutte le sue caratteristiche, i suoi segreti e lo sconfinato mondo che si cela dietro a questo frutto. Stiamo parlando del limone, un agrume fortemente legato al BelPaese, dalla storia alla cucina. In Italia in media ogni anno si consumano 5 chili di limoni pro capite, ma siamo sicuri di consumarli nel modo corretto? Non del tutto. Spesso infatti utilizziamo solo il succo e la polpa, scartando buccia e albedo (la pellicina bianca), che in realtà sono componenti altrettanto preziose per l’organismo, per il loro contenuto nutrizionale. Ogni parte del limone infatti è ricca di vitamine, flavonoidi e antociani, ecco perché possiamo considerarlo un autentico superfood. Di queste e di altre curiosità ci parla Manuela Soressi, giornalista specializzata nel food&travel, nel suo nuovo libro “Il Paese dei limoni”, un viaggio alla scoperta dei limoni italiani che si fregiano dell’Igp, ognuno dei quali esprime l’anima di un territorio, di cui ha contribuito a disegnare il paesaggio e ne porta i sapori e i profumi in tavola. Oggi in Italia ci sono sette tipologie di limone a marFRUITBOOKMAGAZINE
chio Igp e centinaia di altre varietà. Grazie ai limoni di Sorrento, Amalfi, Femminello del Gargano, Rocca Imperiale, Siracusa, Interdonato di Messina ed Etna deteniamo un record europeo e mondiale. In Italia esistono anche delle limonaie storiche e visitabili, la curiosità è che si trovano sul Lago di Garda, tra Veneto, Lombardia “Il Paese dei limoni”, Manuela e Trentino, rappre- Soressi, Trenta Editore, 128 sentando le coltiva- pagine, prezzo di 18,00€, zioni di limone più pubblicato a ottobre 2021 a Nord in tutto il mondo. Il limone è un frutto antispreco, perché ogni sua componente è preziosa, non si butta via nulla, inoltre è l’unico frutto fresco che matura 12 mesi l’anno, regalandoci cinque fioriture, nonostante durante l’estate sia necessario ricorrere al prodotto di importazione a causa dei limitati quantitativi prodotti in Italia durante i mesi più caldi, dal tipico colore verde. E da stagione a stagione cambiano inoltre il sapore e l’acidità, la forma, il calibro, la proporzione tra succo e polpa e il profumo, che può essere più o meno intenso. Nel volume scritto a quattro mani con la food blogger Ramona Pizzano, la giornalista Manuela Soressi rivela pagina dopo pagina i diversi caratteri di ogni varietà di limone made in Italy, offrendo tante ricette per valorizzare gusti e aromi. La prefazione del libro, disponibile nelle librerie e in formato digitale, è stata curata da Paolo De Castro, europarlamentare, docente presso l’Università degli Studi di Bologna e già ministro delle Politiche agricole. l N.37 l OTTOBRE 2021
frontiere |
Carlotta Benini
Insetti snack, il superfood del futuro, un’esperienza croccante 54
Gli insetti edibili hanno un profilo nutrizionale incredibile: contengono più proteine della carne, più calcio del latte, più Omega 3 del pesce. Sono un vero e proprio superfood che guarda al futuro e alla lotta ai cambiamenti climatici. Oggi due miliardi di persone li consumano regolarmente e non sono solo preziosi per la dieta, ma offrono anche “un’esperienza gustativa unica”. Parola della startup Essento, che li ha introdotti da tempo in Coop Svizzera L’idea di mangiarli a qualcuno può suonare strana per non dire disgustosa - eppure sono considerati il cibo del futuro, già presenti in tutto il mondo nella dieta di due miliardi di persone. Stiamo parlando degli insetti edibili, il superfood sostenibile per eccellenza, in quanto la sua produzione ha un impatto minimo sul benessere del pianeta. Non solo: grilli, tarme della farina e cavallette contengono più proteine della carne, più calcio del latte, più ferro degli spinaci, più Omega 3 del pesce, più fibre delle farine integrali, più potassio delle banane e sono ricchi di aminoacidi essenziali. Con un biglietto da visita così, come non fare degli insetti edibili una proposta snack, per una pausa di salute… e di gusto? Ci ha pensato Essento, startup di Zurigo che si è lanFRUITBOOKMAGAZINE
ciata in questo mercato nel 2017, quando la Svizzera - per prima in Europa - autorizzava l’utilizzo di insetti edibili per prodotti destinati agli scaffali della grande distribuzione. Essento in particolare collabora fin dagli esordi con Coop Svizzera per il lancio sul mercato di una linea completa di prodotti a base di insetti. Essento oggi ha anche un’e-commerce dove è presente una proposta completa di prodotti a base di questi superfood del futuro: dalle farine, ai burger, dagli snack alle barrette proteiche, nello shop online si può acquistare di tutto. Colpisce in particolare la linea degli insetti snack, perché grilli, tarme della farina e cavallette, dopo essere state essiccate, si consumano tutte intere, insaporite con sale, aromi e spezie a seconda del tipo di referenza. “Gli insetti snack sono il sapore della rivoluzione alimentare! - scrive l’azienda sul portale Swiss Made, primo marketplace di prodotti elvetici Da accompagnare a un drink dopo il lavoro, o da gustare o casa, sul tuo divano, ti offrono un’esperienza croccante ed ecologica. Sono una proposta irresistibile da condividere con gli amici. Inoltre sono ricchi di proteine e contengono solo ingredienti naturali”. La linea di insetti snack Essento è composta da tre referenze: grilli alla paprika, tarme della farina al sale e pepe e cavallette alle erbe alpine. “Provale tutte e tre - continua l’azienda - non te ne pentirai!”. Gli insetti edibili di Essento sono prodotti a Zurigo, da allevatori che considerano il benessere di questi animaletti una priorità, garantendo la massima tracciabilità di filiera e utilizzando metodi altamente sostenibili, che richiedono uno scarso impiego di risorse. Ne derivano prodotti di alta qualità, 100% svizzeri, con il migliore impatto gustativo, un contributo alla lotta ai cambiamenti climatici. l N.37 l OTTOBRE 2021
novità |
Valentina Bonazza
Auragricola inForma: finocchio monoporzione salva sprechi 56
Si parla tanto di alimentazione sana, valorizzazione dell’ortofrutta italiana e nuovi trend di consumo. Auragricola ha deciso di mettere in pratica questi aspetti proponendo in GDO l’innovativa linea di finocchi “inForma” benessere in tasca. Una confezione in plastica 100% riciclabile che racchiude un finocchio prelavato, ottimo anche come spuntino. A questo si aggiunge anche l’attività di beneficenza, con il sostegno alla fondazione “i bambini delle fate” Alto impatto a scaffale, naming che richiama il benessere, la qualità e la praticità: è “inForma” benessere in tasca, la nuova referenza di Auragricola che propone il finocchio monoporzione da minimo 350 grammi in busta di plastica 100% riciclabile, evitando l’uso della vaschetta. Una scelta innovativa, che posiziona il finocchio Auragricola, 100% italiano, da filiera certificata e controllata (come si legge sulla confezione) non come una commodity ma come uno snack o un ingrediente utile per seguire un’alimentazione sana, evitando gli sprechi. Le abitudini di acquisto e di consumo degli italiani stanno cambiando velocemente. I nuclei familiari si fanno più piccoli e l’attenzione ad evitare sprechi si FRUITBOOKMAGAZINE
fa sempre più alta. Ecco quindi l’idea della monoporzione: il packaging, infatti, è stato ideato e costruito per evitare sprechi alimentari, perché permette ai consumatori di non acquistare più cibo di quello di cui hanno effettivamente bisogno nella vita di tutti i giorni. La busta monoporzione di inForma è realizzata in modo tale da aumentare significativamente la durata di conservazione del prodotto, che non perde la sua freschezza, riducendo quindi la quantità di rifiuti e i costi totali. Il finocchio in busta monoporzione garantisce, inoltre, anche una maggiore igiene e integrità del prodotto, elementi che con la pandemia sono diventati sempre più prioritari per i consumatori. Sulla confezione compare anche l’attenzione al sociale: Auragricola ha deciso di sostenere “I Bambini delle Fate”: una fondazione benefica che finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo e disabilità. Auragricola è il brand dell’azienda di Famiglia Buono che da oltre 60 anni produce, lavora e commercializza prodotti ortofrutticoli in terre altamente vocate di tutta l’Italia meridionale, e coltiva il suo finocchio seguendo i disciplinari della produzione integrata e da filiera sostenibile, controllata e certificata. La sede è a Nocera Inferiore, nel salernitano. Per garantire il finocchio 12 mesi l’anno, la produzione è dislocata in quattro regioni vocate: Calabria, Campania, Abruzzo e Puglia. Per la realizzazione del progetto “InForma”, Auragricola si è appoggiata all’agenzia di comunicazione visiva SM ADV. l N.37 l OTTOBRE 2021
neuronews |
Matteo Sgaravato*
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La maggior parte dei consumatori prepara una lista della spesa, ma difficilmente torna a casa avendo acquistato solamente i prodotti annotati. Perché succede? Perché, una volta raggiunto il punto vendita, la parte emotiva prevale su quella razionale, spingendo ai cosiddetti acquisti d’impulso. Il coinvolgimento emotivo nel reparto ortofrutta però risulta decisamente basso: come fare per incrementare le vendite? Andiamo al supermercato con una lista in testa ma poi acquistiamo anche dell’altro. Questa azione è dovuta al fatto che il comportamento dell’acquirente è spesso influenzato da meccanismi psicologici inconsci, che prevaricano sulle argomentazioni e sulle convinzioni più razionali. Gli stimoli che possono condurre a un acquisto d’impulso possono essere di varia natura: sconti, offerte o particolari condizioni di acquisto pubblicizzate sul punto vendita, oppure un prodotto nuovo che generi curiosità; o ancora, possono scaturire da un ricordo, ad esempio se il consumatore si rende conto di aver trascurato un’esigenza, oppure da una suggestione, se imbattendosi in un prodotto si accorge che soddisfa un’esigenza non pianificata. In questi casi, la decisione di acquisto avviene nei primissimi secondi dalla percezione dello stimolo. Dove conviene intervenire? Come evitare errori o dispendi di risorse? Una risposta arriva dall’applicazione delle neuroscienze al marketing: grazie a un approccio di questo tipo, è possibile testare in anticipo e con certezza scientifica gli effetti che un determinato stimolo avrà sul consumatore, senza procedere a tentativi. Trattandosi di un interessante meccanismo di vendita, molte catene della grande distribuzione si stanFRUITBOOKMAGAZINE
no organizzando per poterne trarre maggiori vantaggi. Alcuni stanno, per esempio, riprogettando il reparto dell’ortofrutta per renderlo più caldo e accogliente, magari utilizzando espositori effetto legno invece che in plastica tradizionale, o comunque impostando concept espositivi diversi, o predisponendo luci che mettano in risalto i colori della frutta e della verdura, o impiegando micronebulizzatori per dare l’idea di prodotti più freschi e quindi più invitanti; alcuni produttori stanno invece rivedendo la loro offerta, cercando di aumentare le referenze a scaffale per incontrare le diverse esigenze dei consumatori, o enfatizzando le caratteristiche distintive dei prodotti, o studiando un packaging più accattivante. Le variabili sono però talmente elevate che è necessaria un’accurata strategia di marketing per ottenere un risultato efficace. Il punto di partenza dovrà essere un’attenta analisi, sia del prodotto che dell’intero contesto nel quale esso andrà collocato, in modo
da avere chiaro l’ambiente in cui si andrà ad agire. A fianco a questa si procederà con un’analisi del target obiettivo e dei suoi processi decisionali, valutando le reazioni agli stimoli e analizzando l’attività cerebrale. Così facendo sarà possibile mettere in atto una strategia realmente efficace, con messaggi declinati nei modi e nei tempi più appropriati. l N.37 l OTTOBRE 2021
*amm. delegato Sgaravato Srl
Acquisti d’impulso, come funzionano e come incentivarli
mercati agrumi |
Irene Forte
Agrumi, l’import ha deluso. In Europa attese quotazioni vivaci Con Marcello Porrello, il responsabile commerciale di Agricola Lusia, facciamo il punto sull’andamento del mercato agrumicolo d’oltreoceano e diamo uno sguardo alla campagna mediterranea appena iniziata. Per quanto riguarda l’import, a consuntivo risultano disattesi gli iniziali auspici del mercato agrumicolo estivo collegati alle previste riaperture del comparto turistico-alberghiero. Sul fronte mediterraneo, i minori volumi dovrebbero favorire i prezzi L’autunno è una fase di passaggio per il mercato degli agrumi: si passa dal prodotto proveniente dall’Emisfero Sud a quello coltivato nel Mediterraneo. “A consuntivo - ci spiega Marcello Porrello, responsabile commerciale di Agricola Lusia - risultano disattesi gli iniziali auspici del mercato agrumicolo estivo collegati alle previste riaperture del comparto turistico-alberghiero, risultato condizionato non tanto dalla contrazione della domanda ma da ragioni di tipo logistico, in primis i disordini di Durban, con la conseguente congestione dei porti. Prima il limone sudafricano ha beneficiato della scarsità di offerta sul mercato europeo, scarsità che ha portato un aumento del 40% dei prezzi. Dopo poche settimane però, con l’arrivo del limone argentino, si è registrato un drastico calo FRUITBOOKMAGAZINE
Export Agrumi da Sud Africa Dati in milioni di cartoni (15 kg)
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90 80 70 60 50 40 30 20 10 0
+14%
2020 2021
+8% +22% Arance
Limoni
Pompelmi
Fonte: PPECB/AGRIHUB
dei prezzi con perdite di valore superiori al 70%. Dopo l’exploit del 2020, registriamo una performance incolore per le arance d’oltremare. Ad incidere caratteristiche organolettiche insufficienti soprattutto per il Navel e un’offerta superiore rispetto alla stagione passata. Questi aspetti hanno portato ad una flessione vicina al 50% rispetto alla stagione 2020”. “Sul fronte Mediterraneo - precisa Porrello - per limoni e arance si stimano sia per Spagna che Italia volumi inferiori del 20% e auspicabilmente migliori ritorni per la produzione. Ciò è imputabile in primis alle ondate di caldo e alla siccità di quest’estate che, unite alle carenze idriche, hanno apportato ad una fioritura diffusamente scarsa. Ancora da valutare l’impatto del ciclone Apollo sulla produzione della Piana di Catania”. “Con riguardo ai pompelmi conclude Porrello - l’estate ha visto alti e bassi. Sul fronte Mediterraneo richiede attenzione la campagna dello Star Ruby turco, che sembra non aver superato le problematiche fitosanitarie dello scorso anno visto il susseguirsi di rilevamenti di residui di trattamenti post-raccolta superiori ai limiti dell’Ue. Grave il caso Clorpirifos”. l N.37 l OTTOBRE 2021
logistica |
Giovanni Turrino
CPR lancia Redea: la cassa “parlante” ispirata alla natura 62
Rivoluzione sostenibile per CPR System che lancia Redea, la nuova cassa ultra smart che guarda al futuro ispirandosi alla natura. Sostituirà le iconiche casse verdi entro due anni. Di colore beige, Redea è disponibile in formati differenti che pesano dal 4 al 9% meno delle precedenti grazie alle nervature inserite nella struttura che prendono spunto dalla natura e che consentono inoltre un’ottimale areazione interna, a vantaggio dei prodotti che contengono Lo sguardo al futuro di CPR System è legato a tre parole chiave: efficienza, valore e sostenibilità che sintetizzano la rivoluzione del gruppo leader italiano nella produzione, movimentazione, riciclo degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili. Il grande cambiamento parte dal prodotto con la nascita e la distribuzione della nuova cassa Redea disponibile in sei formati che, nell’arco di due anni e mezzo, andrà a sostituire totalmente i 16 milioni di casse verdi che saranno rigranulate e riutilizzate nel nuovo formato. Nel corso della presentazione ufficiale, avvenuta il 2 settembre all’Università di Bologna, il presidente di CPR System Paolo Gerevini ha svelato anche il nuovo logo e il sito web che ha subito un completo restyling. FRUITBOOKMAGAZINE
“Una vera trasformazione a 360° per progettare il futuro - ha dichiarato Gerevini - certamente i risultati di questi primi vent’anni fugano ogni dubbio sulla validità e l’efficienza del nostro modello di economia circolare. Oggi siamo chiamati a dare risposte ancora più avanzate e in linea con la necessità urgente di abbassare le emissioni, ridurre l’immissione di rifiuti nell’ambiente, aumentare l’efficienza logistica, digitalizzare. Ebbene, noi ci siamo e abbiamo innovato unendo sostenibilità ed efficienza, partendo dal know how dei primi 20 anni”. “Le nuove casse Redea - ha proseguito Gerevini hanno dimensioni e peso inferiori alle precedenti e questo ci consente una ottimizzazione dei trasporti riducendoli del 20% circa rispetto a prima con un risparmio del 10,3% nelle emissioni di CO2 in fase di trasporto. Il consumo di carburante si riduce dell’1,66%. Parlando sempre di efficienza e sostenibilità, risparmiamo il 50% di acqua con i nostri sistemi di gestione. I nostri impianti fotovoltaici generano parte del nostro autoconsumo. Sul fronte della digitalizzazione Redea è una cassetta parlante, l’etichetta Smart Label dotata di codice a barre e un tag RFID consentono di gestire ed elaborare tante informazioni importantissime per l’ottimizzazione del sistema. La nostra storia - ha concluso Gerevini - ci ha sempre visti all’avanguardia in Europa su questi temi e direi che lo siamo ancor di più oggi perché la chiave di lettura del futuro sta proprio nella creazione di “valore condiviso” all’interno dell’intera filiera”. l N.37 l OTTOBRE 2021
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Carlotta Benini
Candine, la mela di Apofruit alla conquista dei mercati 64
Sui banchi da settembre a maggio, per via dell’elevata shelf-life, croccantezza costante, produttiva sia in pianura che in montagna, resistente alla ticchiolatura e per questo ideale per la coltivazione bio: con queste caratteristiche vincenti la mela Candine, esclusiva di Apofruit per l’Italia, va alla conquista dei mercati, anche dell’estero, a cui oggi va il 20% del prodotto, con previsione di crescita. Ce ne parla il direttore della cooperativa Ernesto Fornari Succosa, di polpa consistente e sempre croccante, dolce e dall’inconfondibile colore della buccia rosso brillante intenso, su fondo rosso-aranciato: è Candine, la mela della varietà Regal You di cui la cooperativa Apofruit Italia detiene in esclusiva la produzione e la commercializzazione per il nostro Paese. La raccolta di questa mela club - i partner di Apofruit sono Agro Selection Fruits, costitutore della varietà, e Blue Whale, produttore e distributore esclusivo in Francia, inoltre ci sono altri esclusivisti in Spagna e Portogallo - è partita intorno al 20 settembre nelle zone di pianura e a fine mese in quelle di montagna e i consumatori potranno trovarla sui banchi fino ad aprile-maggio. Uno dei tratti distintivi di Candine, infatti, è la sua elevata shelf life: è una delle poche mele presenti sul mercato per 8-9 mesi grazie alla sua capacità di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche organolettiche. Caratteristiche “che non passano inosservate e che faranno breccia nel cuore dei consumatori”, esordisce il direttore generale di Apofruit Ernesto Fornari, con cui abbiamo fatto il punto sulla nuova stagione commerciale. “Candine è coltivata dai nostri soci dell’Emilia Romagna e del Trentino, inoltre, grazie a un accordo in esclusiva con Gullino, viene prodotta anche nel cuneese - prosegue Fornari -. Ad oggi abbiamo 110 ettari di impianti in produzione con l’oFRUITBOOKMAGAZINE
biettivo, già annunciato e che confermiamo, di raggiungere i 260 ettari entro il 2025”. Per quanto riguarda le previsioni produttive, nel corso della attuale campagna commerciale saranno immessi sul mercato circa 10 mila quintali di mele Candine, tra bio e convenzionale, ma nel 2022 la proiezione è di 40 mila quintali. Candine è anche una mela resistente alla ticchiolatura, questo significa che necessita di meno trattamenti. “È quindi strategica per il biologico - sottolinea Fornari -. La direzione verso la quale stiamo andando è quella di avere il 30% di prodotto bio entro i prossimi anni”. Apofruit commercializza Candine in tutti i canali nazionali: mercati all’ingrosso, GDO e dettaglianti. “In un panorama melicolo molto ampio, Candine ha tutti i requisiti per farsi notare, ma la prova di assaggio è fondamentale, perché il gusto è uno dei suoi tratti distintivi”, aggiunge il direttore generale di Apofruit. Per questo la cooperativa ha organizzato a fine settembre attività promozionali nei mercati ortofrutticoli e ha in programma anche iniziative in GDO, per far conoscere ai consumatori le caratteristiche uniche di questa mela. “Stiamo inoltre consolidando l’attività all’estero conclude Ernesto Fornari -. Sudest Asiatico, Paesi del Golfo e Centro-Sud Europa sono i nostri mercati di riferimento. Quest’anno partiamo con un 20% di prodotto destinato all’export, per poi andare a crescere man mano che ci avvicineremo all’obiettivo dei 260 ettari entro i prossimi quattro anni”. l N.37 l OTTOBRE 2021
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Irene Forte
Dole, al via la nuova campagna “Il sole anche quando non c’è” 66
La prima edizione di Dole Creative Academy si è conclusa con il debutto della campagna di comunicazione Dole Italia “Il Sole anche quando non c’è”, svelata in anteprima alla 38esima edizione della fiera Macfrut. L’azienda è uscita fuori dagli schemi per ridisegnare la propria comunicazione in Italia con la collaborazione dell’Università Cattolica di Piacenza e i creativi di McCann Worldgroup Italia attraverso un vero e proprio business game Un business game che ha permesso di combinare passione, competenza e creatività. Ognuno di noi vive quotidianamente momenti di stress, delusione, tristezza e stanchezza. La frutta fresca, così buona e dolce naturalmente, può dare una svolta a una giornata sottotono grazie al prezioso legame tra l’ener-
gia che il sole trasmette alla frutta e quella che questa è in grado di trasferire a sua volta alle persone che la consumano. Il sole è energia pura, luce e calore, dona vita e perFRUITBOOKMAGAZINE
mette ai prodotti illuminati e scaldati dai suoi raggi, nei Paesi più naturalmente vocati, di crescere deliziosi e succosi e quindi, a loro volta, di “portare il sole anche quando non c’è”. La frutta fresca Dole può cambiare e stravolgere la percezione di un momento negativo della nostra giornata trasformandolo in un momento positivo. Perché ogni giorno è nella bontà della nostra frutta. Sono quattro i soggetti protagonisti del progetto, volti a rappresentare diverse situazioni quotidiane e altrettante occasioni di consumo: un bambino (immagine sopra), una donna, una ragazza sportiva e una famiglia (immagine a lato). La campagna è on-air a partire dallo scorso 7 settembre e coinvolge diversi mezzi, tra cui stampa, outdoor e social. Il concept creativo è stato sviluppato durante il percorso di Dole Creative Academy, mediante il quale oltre 60 studenti del corso di food marketing e strategie commerciali dell’Università Cattolica di Piacenza, organizzati come delle vere e proprie agenzie pubblicitarie sotto la guida dei professionisti di McCann, hanno portato avanti uno sfidante esperimento che ha consentito di rompere gli schemi e portare novità nel campo della comunicazione. La nuova campagna è veicolata su tutti i mezzi di comunicazione aziendale partendo dalla pagina ufficiale, Facebook e il Blog Dole. l N.37 l OTTOBRE 2021
prodotti |
Giancarlo Sbressa
Un autunno con gustose novità per le zuppe fresche DimmidiSì 68
DimmidiSì amplia la fortunata gamma di zuppe fresche Gusto d’Oriente con la referenza Phuket, presentata in anteprima a Cibus 2021. Si tratta di un Tom Yum con manzo: una zuppa ispirata alla cucina thailandese dal sapore agrodolce e piccante. Un’altra novità è la zuppa di Lenticchie con Cime di Rapa, una specialità della tradizione pensata per allargare la proposta delle ricette classiche. Per le zuppe fresche campagna pubblicitaria multicanale Due le novità presentate da La Linea Verde per il mondo zuppe fresche pronte alla fiera Cibus 2021 di inizio settembre. La prima è la Zuppa Phuket della linea Gusto d’Oriente, un prodotto dall’effetto wow che incontra i gusti di un target giovane, dinamico, curioso, attratto dalle cucine orientali e alla costante ricerca di proposte che coniughino bontà, freschezza, innovazione e qualità. Ispirata alla famosa ricetta thailandese Tom Yum, è una zuppa dal sapore agrodolce e piccante grazie a ingredienti tipici: lemongrass, latte di cocco, coriandolo e peperoncino. È proposta nella versione con carne, con tagli di manzo di prima qualità - marinati in un mix di spezie e poi cotti a fuoco lento - che donano una consistenza e un sapore sopraffino. Non potevano infine mancare i funghi FRUITBOOKMAGAZINE
shiitake caratteristici della cucina orientale. In linea con il packaging system della linea, la confezione è di forte appeal. È caratterizzata da un design orientaleggiante e coerente con il target, “scintilla” sullo scaffale, grazie ad una texture dorata con effetto metallizzato. La nuova referenza completa la gamma Zuppe Gusto d’Oriente DimmidiSì, affiancandosi alle zuppe Tokyo, Mumbai e Bangkok. Con questo lancio, La Linea Verde, che ricopre da sempre un ruolo di leadership nel mercato delle zuppe fresche, si propone ancora una volta come innovatore del settore puntando sui “trendyfood”. La Zuppa Phuket è venduta in formato monoporzione da 350 grammi in imballo riciclabile al 100%, con cluster di cartone riciclato al 90% e certificato FSC. Altra novità dell’autunno 2021 è la Zuppa di Lenticchie italiane con Cime di Rapa. Una specialità della tradizione pensata per allargare la proposta delle ricette classiche e un’alternativa che ammicca soprattutto al target, sempre più numeroso, che fa dell’italianità esplicitata in etichetta uno dei principali driver di scelta in campo alimentare. La nuova zuppa fresca è speziata e aromatica. Ha come protagoniste principali le lenticchie verdi e rosse esaltate con carattere dalla cima di rapa, preziosi ingredienti italiani che fanno parte della nostra tradizione culinaria. È senza patata ed è fonte di fibre e proteine. Da settembre è disponibile nei banchi frigo dell’ortofrutta, nel formato da 620 grammi (2 porzioni) in ciotola microondabile e riciclabile al 100% mentre il cluster è in cartone riciclato al 90% certificato FSC. Tutto il mondo delle zuppe DimmmidiSì è sostenuto da un importante investimento pubblicitario multicanale su televisione, radio (è coinvolto anche il Purè Fresco) e sui vari mezzi digital. l N.37 l OTTOBRE 2021
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Eugenio Felice
Fruit Attraction 2021, Melinda protagonista all’Innovation Hub 70
Melinda è stata tra i 16 finalisti dell’Innovation Hub di Fruit Attraction 2021. A catturare l’attenzione della giuria di esperti è stato il packaging 100% compostabile per le mele biologiche, con un vassoio in carta-erba, bollini compostabili e un film in bioplastica Mater-Bi sviluppato da Novamont. Oltre a Melinda, a rappresentare l’Italia in questa vetrina dedicata all’innovazione c’era anche Unitec con le tecnologie Uniq Kiwi e Uni Intelligent Weight Solution Melinda, consorzio trentino tra i leader in Italia nel comparto mele, è stata tra i 16 finalisti dell’Innovation Hub Awards di Fruit Attraction 2021, con il suo packaging 100% compostabile per la linea bio. Le confezioni da quattro frutti erano in mostra, oltre che nello spazio dedicato tra i padiglioni 8 e 10, anche presso lo stand APOT nel padiglione 8 della kermesse madrilena. A catturare l’attenzione della giuria di esperti è stata la sostenibilità ambientale della confezione, presentata lo scorso dicembre da Melinda. A rappresentare l’Italia in questa vetrina dedicata all’innovazione, c’era anche Unitec con le tecnologie Uniq Kiwi per la selezione della qualità interna dei frutti e Uni Intelligent Weight Solution (la nuova divisione di robotica). FRUITBOOKMAGAZINE
Tutta la confezione Melinda, realizzata con una grafica consumer friendly, può essere riciclata con la raccolta della frazione organica dei rifiuti per essere trasformata in compost, ossia concime per il terreno, dopo il trattamento in appositi impianti industriali. A garanzia della certificata biodegradabilità e compostabilità, ogni confezione della linea Melinda Bio riporta il marchio “OK compost Industrial” valido per ogni singolo componente del pack. “L’intero processo - dichiara Melinda in un comunicato stampa non solo permette una migliore gestione dei flussi dei rifiuti, riducendo la loro contaminazione, ma anche di riportare materia organica pulita in suolo, contribuendo al ripristino della sua fertilità e alla riduzione delle emissioni di CO2”. La confezione è composta da un vassoio in cartaerba, da bollini ed etichette in materiale compostabile e da un film in bioplastica Mater-Bi sviluppato da Novamont, azienda italiana leader nella produzione di bioplastiche da fonti rinnovabili, biodegradabili e compostabili secondo lo standard U NI EN 13432. Secondo una logica di learning by doing, la partnership tra Melinda e Novamont ha dato vita anche a un progetto di ricerca sull’utilizzo degli scarti della lavorazione della mela della filiera Melinda per l’estrazione di zuccheri di seconda generazione che saranno utilizzati per il processo produttivo della bioplastica stessa: un esempio di bioeconomia circolare che vede due realtà appartenenti a settori estremamente diversi collaborare a un progetto di territorio. l N.37 l OTTOBRE 2021
frontiere |
Vanessa Righetti
Expo Dubai, al padiglione Italia le microalghe purificano l’aria 72
Dalla Sardegna a Dubai. Microalghe, come la spirulina, che catturano la CO2, principale causa del cambiamento climatico in corso, e la trasformano in ossigeno. Succede nel padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, premiato peraltro come miglior progetto imprenditoriale dell’anno durante i prestigiosi Construction Innovation Awards. Ad occuparsi di questa tecnologia sostenibile e tutta made in Italy è stata la Tolo Green Finalmente, possiamo dirlo, dopo un anno di ritardo si respira di nuovo aria di Expo, e non solo. Per essere più precisi, si può dire che al padiglione Italia dell’Esposizione Universale 2020 a Dubai si respira grazie a delle alghe. Tra le attrazioni che hanno registrato un record di presenze all’apertura, spicca il padiglione Italia, dove la parola d’ordine è “soste-
nibilità”. Si può eliminare o quantomeno ridurre la CO2, la temuta anidride carbonica, emessa anche dal nostro stesso respiro? La risposta è sì. Ma si può fare anche di più. Al padiglione Italia dell’Expo, infatti, microalghe coltivate in enormi vasche assorbono la CO2 emessa dal FRUITBOOKMAGAZINE
respiro dei visitatori e la restituiscono all’esterno come ossigeno. Le microalghe in questione sono di tre tipi: spirulina, dunaliella ed haematococcus. Ad occuparsi di questa tecnologia è stata la Tolo Green, partner tecnico del padiglione Italia. Guidata da Gilberto Gabrielli, già docente all’Università Bocconi, la Tolo Green da sei anni investe nella produzione biologica di microalghe e da 14 anni in energie rinnovabili. Le preziose alghe, coltivate al momento in un impianto in Sardegna, sono ricche di proprietà nutrizionali e la Tolo Green ne sta studiando i suoi vari utilizzi. La spirulina, soprattutto, la più ricca di proteine e amminoacidi, la rende incredibilmente versatile in moltissimi ambiti, da quello alimentare (viene utilizzata in alcuni estratti freschi cui dà un tipico colore azzurro) ai fertilizzanti. Il padiglione Italia, ideato da Carlo Ratti e Italo Rota è dotato di vasche per la coltivazione di questi micro-organismi, e si può veramente dire che respiri da solo. Le alghe, infatti, presenti in vasche inserite nella struttura stessa del padiglione, nutrendosi dell’anidride carbonica rilasciata dal respiro dei visitatori sono in grado di rimetterla in circolo sotto forma di ossigeno. L’Expo di Dubai, che chiuderà il 31 marzo 2022, consentirà ai visitatori, grazie anche ad alcuni pannelli digitali, di osservare il processo di crescita e lavorazione delle microalghe e di conoscere in tempo reale i valori di CO2 “mangiata” dagli organismi e le quantità di ossigeno rilasciata dagli stessi. l N.37 l OTTOBRE 2021
mens sana |
Alice Gelmetti (dietista)
Alimentazione, prepariamoci al meglio per affrontare il freddo 74
Come affrontare al meglio il cambio di stagione? La prima cosa da tutelare con i primi freddi è come sempre la salute. Il primo a risentire dei bruschi cali di temperatura è infatti il sistema immunitario. Il freddo lo indebolisce, soprattutto quando arriva tutto in un colpo. Ecco quindi che è di fondamentale importanza sostenerlo al meglio. E anche questa volta la dieta è di particolare importanza, da accompagnare, come sempre, a uno stile di vita sano Con i primi freddi è di fondamentale importanza sostenere il sistema immunitario. Cosa preferire nella dieta? La vitamina C è un elemento importante per la prevenzione. Una sua funzione è infatti quella di modulare la risposta del sistema immunitario, soprattutto nelle malattie da raffreddamento, ad esempio raffreddore, febbre e sintomi influenzali. Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono alcuni frutti, tendenzialmente aciduli, come agrumi, ananas, kiwi, fragole e ciliegie; alcune verdure come lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti, broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori e peperoni; tuberi come le patate, soprattutto le novelle. Secondo i LARN, la razione consigliata per l’adulto è di 60 mg/die (più o meno la stessa dose contenuta in un kiwi di media dimensione o due FRUITBOOKMAGAZINE
arance o una bella porzione delle verdure citate). Altro capitolo degno di nota lo meritano le fibre e le sostanze antiossidanti. Le fibre sono delle sostanze indigeribili presenti soprattutto in frutta, verdure, legumi, cereali integrali e tuberi. Grazie al loro potere “legante” le fibre acchiappano le sostanze in eccesso del nostro corpo per eliminarle. Un esempio su tutti è il colesterolo che grazie alle fibre si riduce se in eccesso. Questo aiuta quindi a sistemare i livelli di salute generali che peggiorerebbero situazioni di indebolimento fisico. Soggetti fragili infatti hanno indubbiamente reazioni avverse peggiori rispetto a quelli sani, quindi mantenersi in salute è comunque una prerogativa fondamentale per affrontare anche il cambio di stagione. Gli antiossidanti sono invece delle sostanze che ci proteggono dall’azione dei radicali liberi, molecole composte da elettroni spaiati responsabili dell’invecchiamento cellulare. Gli agenti antiossidanti sono di due tipi: endogeni (prodotti naturalmente dal nostro corpo) ed esogeni (inseriti nel nostro corpo tramite la dieta). Quelli esogeni quali sono? Per citarne alcuni, le vitamine A, C, E, il selenio, le antocianine, i carotenoidi, il licopene, il coenzima Q-10. E dove si trovano? Licopene, selenio, antocianine, vitamiana E, clorofilla, coenzima Q10 si trovano in moltissimi alimenti vegetali, frutta e ortaggi in particolare. Ricordatevi infine che la dieta non è tutto. Per aiutarci a gestire al meglio la stagione invernale ci vuole anche uno stile di vita sano! Ecco alcuni consigli: fare attività fisica e mantenersi attivi, limitare le bevande alcoliche, mantenersi normopeso, non fumare, dormire a sufficienza e, come sempre, prendersi cura di noi stessi sempre, sia dentro che fuori. Buona prevenzione e dieta a tutti! l N.37 l OTTOBRE 2021
Bontà di Stagione piatti pronti freschi per tutti i gusti Linee innovative e di alta qualità per Euroverde Soc. Agricola Carlotta Benini
Euroverde Società Agricola porta innovazione nei banchi refrigerati della GDO con un’offerta di zuppe pronte fresche, contorni e risotti, profonda e di alta qualità. Sono circa 40 le referenze a marchio Bontà di Stagione, brand premium dell’azienda bresciana, tra ricette stagionali e continuative. Piatti pronti gourmet che si distinguono per la qualità e naturalità delle materie prime fresche e altamente selezionate, di stagione e legate al territorio È un anno da ricordare, il 2021, per Euroverde Società Agricola, storica azienda di Azzano Mella (Bs) attiva nel settore ortofrutticolo da oltre sei decenni, che oggi si distingue nel mercato della quarta gamma e dei piatti pronti freschi con le sue linee innovative e di alta qualità. Con produttori afferenti che insieme coprono un totale di 200 ettari, Euroverde vanta una produzione annuale di piatti pronti freschi che supera i 20 milioni di porzioni, mentre la quarta gamma supera quota 50 milioni. I suoi prodotti sono distribuiti in tutta Italia nelle principali catene della Gdo e spiccano nei banchi refrigerati sia come referenze private label che a marchio Bontà di Stagione, brand premium dell’azienda bresciana. 12 milioni di investimenti in qualità e innovazione. Euroverde pun-
ta su qualità e ambiente per continuare a crescere. Ha archiviato il 2020 con numeri di tutto rispetto, confermando un trend positivo che nell’ultimo triennio le ha fatto segnare un +36% e mettendo a segno importanti investimenti. Il 2021, quanto a crescita, potrebbe superare gli obiettivi del piano industriale 2021-25. “Con una chiara visione proiettata verso il futuro esordisce Giovanni Putelli, presidente del cda Euroverde -, l’azienda continua a investire nel reparto produttivo e nelle risorse umane: negli ultimi tre anni è stato investito, mediamente, il 13% del fatturato. Gli investimenti effettuati dal 2018 ad oggi sono pari a 12 milioni di euro”. “Voglia di crescere e massima attenzione alla sostenibilità, economica e ambientale, sono i cardini del nostro modo di operare - gli fa eco l’amministratore delegato
Con produttori afferenti che insieme coprono 200 ettari, Euroverde vanta una produzione annuale di piatti pronti freschi che supera i 20 milioni di porzioni, mentre la quarta gamma supera quota 50 milioni. I suoi prodotti sono distribuiti in tutta Italia nelle principali insegne della Gdo e spiccano sia come referenze private label che con il marchio Bontà di Stagione.
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1954 13 200 20
40 50
Euroverde Società Agricola in cifre
anno di inizio attività
ettari di aziende agricole
mila mq di superficie
milioni e oltre di piatti pronti (stima 2021)
e oltre referenze tra zuppe, contorni e risotti milioni e oltre di insalate di IV gamma (stima 2021)
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Marco Spalla -. Dal 2020 stiamo investendo anche per la realizzazione di un nuovo impianto dove accorpare tutta la produzione, dalle insalate di quarta gamma alle zuppe pronte fresche, dalla preparazione al confezionamento fino alla logistica”. Contemporaneamente nuove risorse sono dedicate all’incremento delle coltivazioni “in house” delle materie prime, in modo da controllarne direttamente la qualità, garantire il rispetto dell’ambiente e consentire un’ottimizzazione dei processi produttivi. “Il 2020 è stato un anno impegnativo e anche il nostro settore ha risentito della crisi dovuta all’emergenza sanitaria - aggiunge Fabrizio Ziliani, dal 2018 proprietario unico di Euroverde -. In particolare abbiamo rilevato un cambiamento nelle tipologie e modalità di consumo, che ci ha costretti ad adeguarci in tempi strettissimi a questi nuovi trend, mantenendo FRUITBOOKMAGAZINE
però sempre la massima attenzione sulla qualità del prodotto e sulla sua sicurezza”. Risotti freschi, la novità. Riso rigorosamente made in Italy, velocità di preparazione, delicatezza di abbinamenti e capacità di soddisfare anche i palati più esigenti in ragione dell’utilizzo esclusivo di materie prime di altissima qualità, in linea con quella che da sempre è la filosofia dell’azienda. Ecco i punti di forza dei risotti freschi di Euroverde, l’ultima novità che ha arricchito l’offerta di piatti pronti a marchio Bontà di Stagione. Una proposta gourmet caratterizzata da un mix di innovazione e tradizione: pronti in soli tre minuti (scaldati nel forno a microonde o
in padella), i risotti Bontà di Stagione risultano come fatti in casa, da mani esperte. La ricetta infatti segue i dettami della migliore cucina italiana: prima quindi si fa il soffritto, poi si aggiunge il brodo vegetale, poi il riso si cuoce direttamente in pentola, curandone attentamente la mantecatura. La linea, messa a punto con gli chef e lo staff interno di Euroverde, oggi si compone di sei ricette, di cui due novità assolute, arrivate sui banchi della Gdo da ottobre. “Si tratta del Risotto ai Funghi con Porcini, che si sposa perfettamente con la stagione autunno-inverno, e del Risotto allo Zafferano, realizzato in collaborazione con Zaffy - rivela Franco Rollè, direttore commerciale di Euroverde -. Le nuove proposte vanno ad affiancare il Risotto agli Asparagi, il Risotto alla Zucca, il Risotto Carciofi e Radicchio e il Risotto all’Ortolana”. “Tutte e sei le referenze - prol N.37 l OTTOBRE 2021
Riso made in Italy, velocità di preparazione, delicatezza di abbinamenti e capacità di soddisfare anche i palati più esigenti in ragione dell’utilizzo esclusivo di materie prime di altissima qualità, in linea con quella che da sempre è la filosofia dell’azienda. Ecco i punti di forza dei risotti freschi di Euroverde
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segue - sono proposte in versione monoporzione da 300 grammi e contengono ingredienti freschi, 100% naturali e riso 100% italiano. Sono preparate con il metodo della tradizione, senza l’uso di panna né di alcun tipo di conservante, addensante o aroma”. I risotti spiccano sui banchi grazie anche alla confezione in cartone autoportante, che può essere esposta verticalmente o posizionata in vasca. “Siamo presenti in tutta Italia, nelle principali insegne della Gdo da Nord a Sud - conclude Rollè -. Le due novità di ottobre, il risotto ai funghi e quello allo zafferano, sono in testa alle classifiche di vendita rispetto agli altri risotti”. Il restyling dell’immagine aziendale. In questi ultimi due anni l’azienda di Azzano Mella è stata impegnata in un profondo restyling dell’intera immagine aziendale: dal marchio Bontà di Stagione, brand premium, al packaging. Il disegno e il lettering del logo Bontà di Stagione originale è stato mantenuto, arricchito dal nuovo pay off “Società agricola dal 1954”. Una scelta intrapresa da Euroverde per comunicare al consumatore la sua forte identità agricola, maturata in quasi 70 anni di lavoro, caratteristica che le ha permesso di presidiare l’intera filiera, dal campo al prodotto finito, garantendo tracciabilità, eccellenza qualitativa e sicurezza alimentare. Proprio in questi ultimi mesi è stato completato il restyling del packaging di tutti i prodotti: le prime l N.37 l OTTOBRE 2021
La collezione autunno inverno dei risotti freschi Bontà di Stagione, il marchio premium di Euroverde
confezioni protagoniste del re-design sono state le zuppe monoporzione, passate dallo storico flow pack a un cluster in cartoncino autoportante 100% riciclabile, che spicca nei banchi refrigerati della Gdo grazie alla possibilità di essere esposto verticalmente, ottimizzando gli spazi. Uno sforzo creativo, sviluppato internamente, che ha portato anche al restyling della linea di insalate di quarta gamma “Le Insalate Fresche e Pronte”. Il nuovo packaging, estremamente originale, conveniente e pratico, è caratterizzato
da un’importante fascia colore centrale su un fondo bianco che differenzia i tre formati principali: verde per le baby leaf e miste fino ai 250 grammi, viola per il maxi formato e rossa dedicata alle attività promozionali. Infine, sono stati dedicati due film personalizzati ai cavalli di battaglia, Duetto Julienne e Mista Julienne. Una confezione con una forte personalità, caratterizzata dalla rappresentazione in primo piano degli ingredienti principali. Le buste, tutte in formato “stand up”, 100% riciclabili, sono in grado di stare in piedi grazie al particolare fondo quadro, aumentando così la propria visibilità sul banco frigo.
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“Soci della natura” OrtoRomi rafforza il proprio brand Giancarlo Sbressa
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La Cooperativa Agricola OrtoRomi sta attuando un’importante strategia di sviluppo, puntando unicamente sul brand OrtoRomi con cui firma l’intera gamma prodotto. Il piano di crescita è finalizzato a far divenire OrtoRomi marchio di riferimento in Italia per le insalate di quarta gamma, le zuppe, i piatti pronti e gli estratti di alta qualità, garantiti e prodotti direttamente con pratiche agricole e processi produttivi autenticamente sostenibili. OrtoRomi è prima di tutto una società cooperativa agricola e grazie alla propria identità può presidiare l’intera filiera, dalle aziende agricole al prodotto finito, garantendo tracciabilità, eccellenza qualitativa e sicurezza igienico-sanitaria. Tutte le azioni mirano a ridurre l’impatto sull’ambiente e a limitare gli sprechi di risorse. OrtoRomi lavora per mettere al servizio del consumatore finale prodotti a valore aggiunto: pratici, buoni e pronti al consumo, concepiti per favorire il benessere di corpo e mente. “Siamo consapevoli di quanto impegno richieda questo percorso di qualità e trasparenza - dichiara Martina Boromello, responsabile marketing e comunicazione - ma siamo altrettanto certi che ci permetterà di essere ogni giorno più vicini ai nostri consumatori accrescendo la loro fiducia nel brand. La nuova veste grafica parlante ha l’obiettivo di rassicurare il consumatore e aumentare la percezione della qualità, trasmettendo i fonFRUITBOOKMAGAZINE
La cooperativa agricola, tra i maggiori protagonisti nel segmento delle insalate di quarta gamma, delle zuppe, dei piatti pronti freschi e degli estratti di alta qualità, sta attuando un’importante strategia di sviluppo, puntando unicamente sul brand OrtoRomi con cui firma l’intera gamma prodotto. Presto quindi non vedremo più sugli scaffali il brand Insal’Arte. Martina Boromello: “Questo percorso di qualità e trasparenza ci permetterà di essere ogni giorno più vicini ai nostri consumatori”
damentali concetti di prodotto sicuro, sano, certificato, garantito, di qualità”. Il logo, pur mantenendo la forma e i colori peculiari, è stato ridefinito per parlare al consumatore di oggi, attento, consapevole, sensibile ai trend topic: salute, benessere e sostenibilità. È stato inoltre creato un nuovo pay off: “Soci della natura”: distintivo e ingaggiante, valo-
rizza la forte interconnessione tra OrtoRomi e l’ambiente, nonché la rilevanza della componente umana dell’azienda. In questo quadro, OrtoRomi sta attuando un restyling del packaging di tutti i prodotti procedendo linea per linea: le prime confezioni protagoniste del re-design sono state quelle relative alle referenze della linea di insalate di quarta gamma. l N.37 l OTTOBRE 2021
Il caso Planet Farms: vertical farming verso una crescita esponenziale? L’agricoltura 4.0 attira sempre più investimenti dal mondo dell’industria e della finanza Eugenio Felice
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Inaugurata a Milano da Planet Farms il 25 ottobre la più grande e avanzata vertical farm d’Europa, alla presenza di personalità illustri come il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Di Planet Farms, che con le sue insalate è presente da settembre in Esselunga e presso altre insegne selezionate, hanno parlato radio, televisioni, giornali. Daniele Benatoff: “È il momento di guardare avanti, di capire dove va la strada” Quando il TG5 in prima serata, così come altri telegiornali nazionali e regionali, mandano in onda un servizio di un minuto e 35 secondi sull’inaugurazione della “fattoria verticale” da primato di Planet Farms a Milano, ti rendi conto che stiamo parlando di qualcosa di inedito per l’agricoltura. Il settore primario, infatti, viene solitamente attenzionato dai media per fatti negativi come le calamità naturali estreme (si veda cosa è successo in Sicilia a cavallo tra ottobre e novembre), i rincari apparentemente ingiustificati dei prezzi (le famose zucchine a Porta a Porta da Bruno Vespa hanno fatto storia), i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori come il caporalato, l’inquinamento dei terreni agricoli con rifiuti tossici, etc. etc. È cambiata insomma la narrazione, c’è qualcosa di nuovo e straordinario nel settore agricolo di cui ora si può parlare, in modo positivo. Un nuovo “paradigma”, come lo ha definito il co-fondatore di Planet Farms Daniele Benatoff, che permette di produrre ovunque sia necessario, quindi in prossimità dei FRUITBOOKMAGAZINE
luoghi densamente popolati, insalatine, erbe aromatiche, un domani anche pomodori e piccoli frutti come mirtilli, more e lamponi, risparmiando il 95% dell’acqua rispetto all’agricoltura tradizionale, senza utilizzo di pesticidi, per 12 mesi l’anno. Un processo industriale, insomma, ad elevato tasso di tecnologia, all’interno di un magazzino chiuso dove non entra la luce del sole - definito anche dagli
Dal sito internet dell’azienda: “Portiamo gusto nel mondo senza privare il Pianeta delle sue risorse. Stiamo trasformando il modo di fare agricoltura. Orgogliosi della nostra tradizione culinaria italiana abbiamo creato la Vertical Farm sostenibile per eccellenza, per dare vita a un nuovo futuro, in cui potremo nutrire le persone con cibi freschi, nutrienti e saporiti, che facciano bene a noi e al nostro Pianeta”. Foto sotto: il co-fondatore Luca Travaglini. Foto a lato: un dettaglio della vertical farm di Cavenago (Mi). Pagina successiva: il ministro Patuanelli.
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addetti ai lavori “indoor farming” per ottenere un prodotto estremamente sano, naturale, responsabile. Come ha specificato il co-fondatore Luca Travaglini: “In questo modo potremmo produrre al Polo Nord, come nel deserto del Sahara, ma anche su una nave da crociera. Nei primi due casi non lo faremo perché non sono luoghi densamente popolati. Sulle navi da crociera invece ci stiamo già lavorando”. l N.37 l OTTOBRE 2021
Chi è stato tra i quasi 400 fortunati partecipanti all’evento di inaugurazione del sito di Cavenago (Mi) ha potuto constatare l’interesse diffuso ai più svariati livelli per il vertical farming. Alla tavola rotonda, su uno scenografico palco a sviluppo verticale che ricordava alcuni programmi televisivi del tardo pomeriggio, hanno partecipato il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il pro-rettore dell’Università Cattolica di Milano Antonella SciarFRUITBOOKMAGAZINE
è il momento di darsi una pacca sulle spalle “maNon di capire dove va la strada. Vedere quello che
abbiamo realizzato, nonostante il Covid, e pensare che nei prossimi anni andremo a fare ancora solo tre tagli del nastro è però veramente una tristezza ” Daniele Benatoff (co-fondatore di Planet Farms)
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rone Alibrandi. Personalità di altissimo profilo del mondo della finanza e dell’industria erano poi presenti sotto l’enorme tensostruttura, come il patron di Diesel Renzo Rosso, che con la sua Red Circle in primavera è entrato tra i soci di Planet Farms, dopo aver disinvestito nei supermercati biologici di NaturaSì. “In tre anni siamo passati da un’idea, presentata poi in Trienna-le a Milano nel 2019, a uno stabilimento produttivo che rifornisce già oggi centinaia di supermercati. Non è il momento, però, di darsi una pacca sulle spalle ma di guardare avanti e di capire dove va la strada”, ha dichiarato Daniele Benatoff. “Una strada - ha aggiunto che va in crescita esponenziale. Vedere cosa abbiamo realizzato, nonostante il Covid, e immaginare FRUITBOOKMAGAZINE
che nei prossimi anni andremo a fare ancora solo tre tagli del nastro è però veramente una tristezza”. “È una tristezza - ha precisato Benatoff - perché non è quello che un movimento come quello del vertical farming può arrivare a creare. Il pianeta e i nostri figli, le nuove generazioni che oggi sono i grandi assenti di questo evento, ci chiedono responsabilità ed efficienza nel consumo delle risorse”. L’evento di Planet Farms è stato sapientemente condotto da Cecilia Sala, giovane e brava giornalista, cosmopolita e coraggiosa, che ricordiamo in particolare per i servizi da una Kabul nuovamente nelle mani dei talebani. I partecipanti
all’evento sono stati allietati dalle portate di Chicco Cerea, chef del ristorante tristellato Da Vittorio di Brusaporto (Bg), che durante il periodo più buio del lockdown ha lavorato senza risparmiarsi nell’ospedale da campo degli alpini di Bergamo, tra sirene di ambulanze e strade deserte, potendo contare anche sulle insalatine ed erbe aromatiche di Planet Farms. Dal gusto sorprendente, come ha ammesso lo stesso chef, perché alla fine, quello che forse oggi più di ogni altra cosa conquista il consumatore finale, è proprio la soddisfazione del palato. Strada tutta in discesa allora? Non proprio. Come ha sottolineato la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi della Cattolica durante l’evento, per questa nuova agricoltura non servono solo capitali, che ora ci sono in abbondanza, non serve solo il sostegno della politica, che almeno a parole c’è ai più svariati livelli, ma serve anche formare le professionalità che poi saranno impiegate in queste che assomigliano più ad aziende dell’high tech che non del mondo agricolo. Serve poi, come ha evidenziato sempre la docente, un’attenta opera di informazione nei confronti del consumatore finale, perché è lui alla fine che acquista le buste di insalata da vertical farming ed è lui che ne deciderà le sorti. Il presupposto, ovviamente, è di fornirgli un prodotto eccellente. Perché se lì si sbaglia, la partita è già persa.
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Innovazione e sostenibilità L’Ape di Giulietta investe nelle serre tecnologiche 5 ettari di serre che permettono di far crescere le piante in condizioni ottimali per tutto l’anno Elena Callegaro
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“Ape” per richiamarsi all’insetto che più di ogni altro gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione degli ecosistemi, e “Giulietta” a testimonianza del legame con il territorio veronese e veneto e la sua propensione all’innovazione e all’operosità. L’Ape di Giulietta è una società cooperativa agricola nata nel 2014, con base in provincia di Verona, che riunisce 14 cooperative socie, più altre 10 aziende conferenti. È presieduta da Enzo Gambin L’Ape di Giulietta nasce da un gruppo di imprese che hanno creduto nel metodo di coltivazione riconducibile alla buona pratica agricola e all’agricoltura convenzionale a residuo zero. Ne fanno parte aziende a prevalente indirizzo produttivo orticolo, in misura minore frutticolo. I soci lavorano principalmente in Veneto, ma anche in altre regioni italiane, dalla Puglia alla Calabria fino alla Sicilia. La cooperativa è retta da un consiglio di amministrazione e sottoposta a revisione contabile e gestionale, ha una propria struttura e organizzazione del personale con suddivisione di competenze e mansioni. “Il nostro punto di forza sta certamente nel legame fortissimo con il territorio - spiega il presidente di L’Ape di Giulietta, Enzo Gambin ma soprattutto nella capacità di proporre prodotti a ridotto impatto ambientale grazie a numerosi fattori che intervengono nel nostro modo di coltivare, dal tipo di lavorazioni meccaniche, alle tecniche fertilizzanti e di gestione delle serre e dei campi con criteri che appartengono ad un tipo di agricoltuFRUITBOOKMAGAZINE
ra orientata alla conservazione e alla difesa dell’ambiente”. L’Ape di Giulietta infatti coltiva anche all’interno di 5 ettari di serre a tecnologia ultramoderna che permettono di far crescere le piante in condizioni ottimali nell’arco di tutti i 12 mesi, anche per produzioni anticipate o fuori stagione. “In queste serre riusciamo a ricreare le migliori condizioni microclimatiche per lo sviluppo della verdura, dalla temperatura controllata, all’umidità, dalla luminosità al ricircolo dell’aria”, spiega Gambin.
Enzo Gambin, presidente della società cooperativa L’Ape di Giulietta con base in provincia di Verona e che riunisce 14 cooperative socie più altre 10 aziende conferenti. I prodotti conferiti dai soci arrivano presso gli stabilimenti della cooperativa ad Arcole (Vr) dove sono lavorati, conservati, confezionati e spediti secondo standard tra i più severi richiesti da normative comunitarie e clientela.
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La società cooperativa L’Ape di Giulietta nasce nel “2014 da un gruppo di imprese che hanno creduto
nel metodo di coltivazione riconducibile alla buona pratica agricola e all’agricoltura convenzionale a residuo zero. L’indirizzo è prevalentemente orticolo ” Enzo Gambin (pres. Cooperativa L’Ape di Giulietta)
“Avvalendoci di questa tecnologia innovativa riusciamo a mantenere un ambiente perfettamente sano che favorisce uno sviluppo fisiologico delle piante evitando ed escludendo l’attacco di parassiti vegetali, che vengono contenuti intervenendo su umidità, temperatura e luce, come anche di parassiti animali, come gli insetti che possano rovinare le piante, che vengono fermati con delle speciali reti che ne impediscono l’entrata. In queste serre - continua Gambin - produciamo ad esempio zucche, melanzane, pomodori, peperoni, si tratta di coltivazioni fuori suolo per le quali si utilizza una sostanza organica già predisposta e grazie alla quale le piante si alimentano in maniera conforme alle loro necessità. Un altro vantaggio riguarda il fatto che le particolari condizioni ambientali nelle serre favoriscono lo sviluppo dei meccanismi di autodifesa della pianta”. La capacità produttiva della cooperativa è in grado di soddisfare esigenze di fornitura per elevati volumi di prodotti, tutti di grande qualità igienica ed organolettica, come patate, cipolle, zucchine, zucche, melanzane, radicchio, cavolo cappuccio e verza, asparagi e meloni. “Siamo pronti per raddoppiare l’estensione delle serre ad alta tecnologia - aggiunge il presidente della cooperativa - compatibilmente però con l’incerto andamento e le esigenze del mercato. Mi riferisco anche all’aumento del metano, che ricade inevitabilmente anche sui costi di produzione. Alla fine l N.37 l OTTOBRE 2021
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purtroppo a farne le spese è sempre il consumatore finale. Si tratta - conclude Gambin - di una stangata che farà lievitare inevitabilmente i prezzi, le persone si orienteranno verso l’acquisto di prodotti che costano meno, vale a dire quelli di importazione che vengono da Paesi con legislazioni diverse rispetto alle nostre. Il punto è anche: quale sarà poi l’impatto di tutto ciò sulla salute?”. La continua ricerca e l’assistenza tecnica ai propri associati, in ambito agronomico e fitosanitario, ha permesso lo sviluppo di colture con elevati livelli di specializzazione e di programmazione, conseguendo una crescita importante nel setto-
re. I prodotti conferiti dai soci arrivano negli stabilimenti della cooperativa ad Arcole (Vr) dove sono lavorati, conservati, confezionati e spediti secondo standard tra i più severi richiesti da normative comunitarie e clientela. Le aziende agricole conferitrici sono certificate secondo gli standard Global Gap e Grasp per garantire le buone pratiche agricole. Anche L’Ape di Giulietta è certificata Global Gap in Catena di Custodia, per offrire un maggior livello di integrità e trasparenza. Il miglioramento della qualità dei prodotti e dei cicli produttivi è l’obiettivo cardine della cooperativa che è impegnata anche in una collaborazione con l’Ulss 9 Scaligera con progetti di sicurezza alimentare e ambientale.
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Volumi in crescita e debutto in Tv per envy la mela supersweet Irene Forte
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“Si preannuncia una stagione davvero dinamica per envy, mela che ogni anno conquista fasce di mercato sempre più ampie - commenta Klaus Hölzl, responsabile vendite del Consorzio VOG -. La qualità quest’anno è ottima, grazie al raggiungimento di una perfetta colorazione e alla presenza di calibri ideali per envy, che vanno incontro alle esigenze di tutti i nostri clienti e i consumatori finali”. Particolarmente dolce e succosa, intensamente fruttata e con un coinvolgente aroma tropicale di grande impatto, envy è il marchio che identifica i frutti di qualità della varietà Scilate, incrocio varietale tra Gala e Braeburn, che si colloca nel segmento delle mele supersweet. È commercializzata prevalentemente in Italia, sia nel canale della GDO che in quello del dettaglio, ma è apprezzata anche all’estero soprattutto in Scandinavia, Germania e Spagna. “Ci sono tutte le premesse per fare molto bene anche in questa stagione - afferma Fabio Zanesco, direttore commerciale del Consorzio VIP -. Avremo a disposizione le mele envy fino a tutto il mese di aprile. Stiamo registrando un forte interesse non solo da parte del mercato nazionale e dei principali mercati europei, ma anche da destinazioni che non avevamo ancora servito”. La campagna di comunicazione dedicata a envy anche quest’anno rivestirà un ruolo molto importante, verrà declinata attraverso attività trade, PR e un’intensa campaFRUITBOOKMAGAZINE
È iniziata sotto i migliori auspici la stagione di vendite di envy, mela club coltivata e commercializzata dai consorzi altoatesini VOG e VIP. Dopo il successo delle passate stagioni, la mela supersweet sarà supportata da una nuova campagna di comunicazione di grande impatto con la messa in onda, per la prima volta, di uno spot TV. Quest’anno i volumi di envy a disposizione dei due consorzi altoatesini raggiungeranno 10.800 tonnellate in tutto, di cui 250 a certificazione bio
gna social media e si caratterizzerà, per la prima volta, dalla messa in onda di uno spot TV per coinvolgere il consumatore finale: a gennaio 2022 verrà trasmesso un primo commercial televisivo della envy, che comunicherà a un pubblico molto ampio le straordinarie caratteristiche sensoriali di questa mela, a partire dalla sua purezza, evidenziando con forza la sua bellezza, così com’è, sia dentro che
fuori, attraverso il claim “assaggia per credere”. E sarà ancora il tema della “purezza” il filo conduttore del concept ideato per la campagna digital di mela envy, guidata dall’hashtag #purestories. Non mancheranno, infine, attività di degustazione, supportate da materiali informativi e sampling, che si svolgeranno nei punti vendita del dettaglio specializzato e della grande distribuzione. l N.37 l OTTOBRE 2021
L’arte della mela, Marlene celebra le quattro stagioni Il nuovo spot televisivo protagonista alla Biennale di Venezia Eugenio Felice
On air la nuova campagna di comunicazione Marlene, brand nato nel 1995 per dare un’identità alle mele prodotte dal consorzio altoatesino VOG. La campagna è una naturale evoluzione della precedente e prevede uno spot dedicato alla “Figlia delle Alpi”, in televisione dal primo giorno d’autunno, e un vestito grafico di accompagnamento alle mele diverso per ogni stagione. Cosa significa? Che ad esempio i bollini, definiti con un contest artistico, cambieranno ogni stagione Un nuovo spot televisivo e una campagna ricca di iniziative raccontano come il clima unico dell’Alto Adige - Südtirol e il trascorrere delle stagioni rendano speciali le mele Figlie delle Alpi. In estate il caldo sole altoatesino regala energia al melo che solo così può portare a piena maturazione le sue mele. In autunno, mentre il paesaggio si tinge di colori e arrivano i primi freddi, che donano il colore ai frutti, inizia la raccolta delle mele. D’inverno la neve copre i meleti, il sole è basso all’orizzonte e la natura è in letargo, concedendo ai meli il necessario riposo. La primavera risveglia la natura e porta linfa negli alberi: sbocciano i fiori che daranno origine ai frutti. L’intensità delle quattro stagioni dell’anno nel territorio vocato dell’Alto Adige - Südtirol è uno degli elementi che più influiscono sulla qualità delle mele Marlene: proprio
questo filo conduttore accompagna la nuova campagna di comunicazione della mela Figlia delle Alpi durante la stagione 2021-2022. “Vogliamo raccontare attraverso i suoni, le immagini e le testimonianze dirette tutto quello che succede nei meleti Marlene durante il passaggio da una stagione all’altra, nell’alternanza di caldo e freddo, riposo e attività, che rende uniche le nostre mele”, ha spiegato Walter Pardatscher, direttore generale del Consorzio VOG, il più grande player italiano del comparto mele, con una produzione annuale superiore alle 500 mila tonnellate. A settembre il nuovo spot TV Marlene dedicato alle quattro stagioni ha dato il via ufficiale alla nuova campagna. Il debutto in anteprima è avvenuto su uno dei palcoscenici più famosi del mondo, quello della Mostra Internazionale
VOG produce nel cuore geografico dell’Alto Adige - Südtirol, dove sorge la più vasta area chiusa d’Europa vocata alla frutticoltura. A un’altitudine tra i 200 e i 1000 metri, su terreni di straordinaria qualità, crescono numerose varietà di mele. I 300 giorni di sole all’anno regalano un’ottima maturazione ai frutti e conferiscono loro quell’eccellente aroma, fresco e succoso.
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L’arte è un linguaggio universale proprio come il “cibo. La campagna vuole far vedere al mondo cosa
c’è dentro una mela Marlene, l’impegno di 5.000 contadini che stagione dopo stagione lavorano in un ambiente straordinario per offrire una mela unica ” Hannes Tauber (resp. marketing Consorzio VOG)
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LE STAGIONI
SONO MARLENE
FIGLIA DELLE ALPI
GUARDA LO SPOT!
Il nuovo spot di mela Marlene è stato proiettato in anteprima sul red carpet alla Biennale di Venezia. Nelle immagini della pagina affianco, i bollini che cambieranno ogni stagione e che sono il risultato di un contest artistico unico nel suo genere, che ha raccolto le opere di oltre 6.000 artisti da 36 Paesi.
d’Arte Cinematografica di Venezia che nel mese di settembre ha celebrato la sua 78.esima edizione. Il nuovo spot, frutto di un lavoro durato un anno intero, è stato girato con una tecnica di regia innovativa: riesce a raccontare in 60 secondi il passaggio da una stagione all’altra che avviene nei meleti Marlene in modo continuo e fluido, grazie alla scelta di utilizzare un montaggio senza tagli, ricco di inquadrature spettacolari e time-lapse. Lo spot televisivo, anche nella versione da 30 secondi, mostrato a un ristretto numero di giornalisti durante un press tour nelle vallate dell’Alto Adige a inizio settembre, è stato trasmesso nei mesi successivi in Italia, Spagna, Malta e CiFRUITBOOKMAGAZINE
pro, sia in TV che al cinema. Contemporaneamente è partita un’intensa campagna media che ha coinvolto i canali dell’out of home, pubblicità su riviste locali e nazionali, attività digital con post e stories sugli account di Marlene e video su YouTube. “Il nuovo spot rappresenta la naturale prosecuzione dello spot “Marlene Figlia delle Alpi” lanciato nel 2017. Declineremo l’universo di Marlene lungo tutte le quattro stagioni e porteremo avanti alcune iniziative che hanno l’obiettivo di rendere concretamente tangibile
l’unicità delle nostre mele”, ha sottolinaeto Hannes Tauber, responsabile marketing del Consorzio VOG. “Faremo capire perché nei nostri meleti, durante 365 giorni, ci siano le condizioni climatiche ideali per esaltare il gusto di tutte le differenti varietà di mele con il bollino blu”. Per Marlene verranno elaborati molteplici nuovi contenuti che si basano sul concetto delle quattro stagioni. I soci agricoltori del Consorzio VOG, inoltre, con i loro racconti porteranno i consumatori nel cuore dei meleti, durante ognuna delle quattro stagioni, illustrando quali cambiamenti influiscono sulla maturazione delle mele. L’atleta e campionessa altoatesina Dorothea Wierer mostrerà invece le attività sportive all’aria aperta che è possibile svolgere in Alto Adige Südtirol nelle diverse stagioni. Ma quali saranno gli effetti della nuova comunicazione sul prodotto che si troverà a punto vendita? Le l N.37 l OTTOBRE 2021
Dal 22 settembre la campagna di comunicazione della mela Figlia delle Alpi, dedicata al tema delle quattro stagioni, ha visto come protagonisti alcuni dei mezzi di trasporto più utilizzati, dai tram agli autobus, realizzando vere e proprie mostre d’arte itineranti in diverse città. Durante la Settimana della Moda, alcuni dei tram di Milano hanno colorato le strade con le immagini autunnali di Marlene. In 12 stazioni italiane, inoltre, è stato proiettato il nuovo spot dedicato alle quattro stagioni. L’attività ha coinvolto anche la Spagna, con l’utilizzo degli autobus.
confezioni e il bollino applicato alle mele varieranno, graficamente parlando, di stagione in stagione (immagini a lato). Quindi ci sarà un bollino specifico per l’autunno, uno specifico per l’inverno, uno specifico per la primavera e uno specifico per l’estate. Nell’incontro di Merano per i giornalisti di inizio settembre sono stati svelati i bollini, che sono il risultato di un contest che ha messo alla prova le abilità dei 25 artisti che erano arrivati finalisti al contest per i 25 anni di Marlene. “L’arte è un linguaggio universale, proprio come il cibo”, ha spiegato Hannes Tauber. “Abbiamo raccolto più di 6 mila opere d’arte provenienti da 35 Paesi con il contest per i 25 anni di mela Marlene che ha visto vincere l’opera di Francesca Cito. L’obiettivo della campagna è far vedere al mondo cosa c’è dentro una mela Marlene, l’impegno di 5.000 contadini che stagione dopo stagione lavorano in un ambiente straordinario per offrire ai consumatori, in Italia e all’estero, una mela dalle caratteristiche uniche”. L’inizio della campagna 2021/2022 vede un leggero calo della produzione del VOG, che raggiungerà circa 500 mila tonnellate. I calibri saranno inferiori alla precedente stagione, che era stata comunque caratterizzata da dimensioni dei frutti più grandi della media. Lo scenario europeo vede un incremento complessivo del 10% della produzione rispetto al 2020. “C’è una crescita di produzione, ma siamo anl N.37 l OTTOBRE 2021
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cora lontani dai raccolti record del 2018”, ha commentato Klaus Hölzl, responsabile vendite VOG. “Inoltre, togliendo il prodotto destinato all’industria, la quantità per il mercato fresco sarà presumibilmente paragonabile a quella dell’anno scorso e questo fa prospettare una campagna commerciale sufficientemente equilibrata”. A livello di varietà, all’interno del raccolto VOG ci saranno buoni quantitativi di Gala, Golden Delicious e Fuji, ma soprattutto prosegue la crescita delle mele club
envy, Yello e Kanzi. A queste si affiancheranno le prime quantità commerciali delle tre novità lanciate quest’anno - RedPop, Giga e Cosmic Crisp - e quantitativi in crescita per le mele Joya e Crimson Snow, già presenti sul mercato da alcuni anni. Il trend di espansione delle nuove varietà conferma il buon proseguimento del programma di innovazione varietale VOG. Anche dal punto di vista della produzione bio, le prospettive sono positive: l’aumento degli ettari di meleti (+7%) porterà a 32 mila tonnellate il raccolto, con una disponibilità garantita per 12 mesi all’anno.
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«Le selezioni brasiliane rivoluzioneranno il mercato delle mele» Eugenio Felice
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Il nuovo progetto è stato presentato da Marco Rivoira, ceo del Gruppo Rivoira, Gerhard Dichgans, direttore generale del progetto, ed Emmanuel De Lapparent, project manager di IFO. Le nuove selezioni, di cui il Gruppo Rivoira detiene i diritti in esclusiva mondiale per la produzione e commercializzazione, si presenteranno con un unico brand che sta sviluppando un’agenzia creativa di Milano. Il brand dovrebbe essere presentato ufficialmente alla fiera Fruit Logistica 2022, Covid permettendo. Le mele hanno superato brillantemente i test in produzione in areali pianeggianti e collinari del Cuneese, test iniziati sette anni fa. Questa primavera sono stati quindi piantati 30 mila alberi. La superficie investita è programmata in 200 ettari entro il 2024. Il potenziale globale è di 4.000 ettari. È solo l’inizio, hanno spiegato Rivoira e Dichgans, perché l’obiettivo è di produrre le selezioni brasiliane in diversi areali del mondo, i più vocati, con dei partner altamente qualificati. Anche in Italia ci saranno dei partner, dialoghi sono in corso con i consorzi altoatesini VOG e VIP. Le selezioni oggi sono tre, dalla più precoce alla più tardiva, ma il consumatore non se ne accorgerà, perché il brand sarà appunto unico. Più varietà, ma con le stesse eccellenti caratteristiche. Questa è una delle feature distintive e innovative del progetto. “I consumi di mele sono in flessione da anni”, ha sottolineato Marco Rivoira. FRUITBOOKMAGAZINE
Gruppo Rivoira ha presentato alla fiera Fruit Attraction di Madrid le nuove selezioni brasiliane, di cui detiene i diritti in esclusiva mondiale per la produzione e la commercializzazione. Le nuove selezioni brasiliane si presenteranno con un unico brand e saranno disponibili 12 mesi l’anno. Marco Rivoira: “Bisogna semplificare il processo di acquisto al consumatore finale, che sarà conquistato da queste mele molto dolci, croccanti e succose, oltre che di aspetto eccellente e distintivo”
“Troppe nuove varietà, che si assomigliano per aspetto e gusto, ognuna con il suo brand, il consumatore è confuso. Dall’altra parte le varietà tradizionali sono poco gratificanti a livello gustativo perché il mercato ha spinto con i prezzi bassi a grandi rese per ettaro e alla riduzione dei costi in campagna. Con le nuove selezioni vogliamo semplificare il processo di acquisto
delle mele, offrendo al consumatore finale delle ottime mele per 12 mesi l’anno”. Le selezioni brasiliane raggiungono naturalmente fino a 17 gradi Brix, saranno raccolte nel momento ideale di maturazione per offrire a distribuzione e consumatori frutti eccellenti, il raccolto inizia a metà agosto, la conservazione può arrivare a 12 mesi senza forzature. l N.37 l OTTOBRE 2021
Come conquistare il cliente in store? La proposta VIP Un progetto innovativo per valorizzare le mele sul punto vendita Giancarlo Sbressa
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Un raccolto 2021 dalla qualità eccellente e dai volumi normali per le mele prodotte in Val Venosta, il Paradiso delle Mele. Un comparto che sta vivendo una forte innovazione in termini varietali, per assecondare i gusti dei consumatori finali. Ma come orientarli sul punto vendita? Come può la grande distribuzione rendere più performante il comparto? Le risposte le ha VIP, con il progetto La Saporeria, presentato a Fruit Attraction e messo in pratica a novembre presso la rete Unicomm La Saporeria è stata tra i protagonisti dello stand di Mela Val Venosta alla fiera Fruit Attraction che si è svolta a Madrid, in presenza, nella prima settimana di ottobre. La Spagna è tra i mercati di riferimento per l’associazione delle cooperative ortofrutticole della Val Venosta, che quest’anno può contare su una produzione di mele di qualità eccezionale e volumi “normali”, con un raccolto di circa 340 mila tonnellate. Il progetto La Saporeria, che recentemente è stata premiata per l’efficacia e l’originalità così come il progetto “Il Paradiso delle Mele”, è stato lanciato la scorsa primavera. Di cosa si tratta? Ce lo ha spiegato il responsabile marketing di VIP, Benjamin Laimer, che abbiamo incontrato in fiera a Madrid: “Quello che abbiamo realizzato è comunicare e promuovere il prodotto in modo originale e sfidante, un modo mai visto prima, presentando la mela come uno stimolo per i sensi, oltre che come una sana abitudine alimentare”. “Abbiamo aperto una strada nuova nella comunicazione della mela - ha sottolineato Laimer FRUITBOOKMAGAZINE
- raggiungendo risultati che dobbiamo consolidare. Intanto i riconoscimenti ricevuti, oltre a inorgoglirci, ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Stiamo dimostrando che la mela non è un prodotto scontato, tantomeno banale, ma una ricchezza per il palato tutta da scoprire, oltre che essere un frutto sano”. “Proprio per valorizzare al meglio questa nuova narrazione - ha aggiunto il responsabile marketing di VIP - stiamo proponendo ai partner della distribuzione moderna nuovi concept espositivi accattivanti che guidano il cliente finale nell’acquisto della varietà di mela che più si allinea con i suoi gusti, in base a parametri come croccantezza, dolcezza, acidità, succosità, ma anche aroma e profumo”. L’attività nel punto vendita può essere sostenuta da totem interattivi e da materiale pop cartaceo e flyer informativi. Insomma, l’obiettivo è emozionare il consumatore,
L’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta viene fondata nel 1990, riunisce sette cooperative e 1.650 frutticoltori (1.400 a produzione integrata, 250 a produzione bio), con 5.200 ettari di terreno per 320 mila tonnellate di mele raccolte mediamente ogni anno.
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informarlo, guidarlo nell’acquisto e portarlo a scoprire quanta bontà sta dietro a ogni mela prodotta in Val Venosta. Anche in termini di sostenibilità, tema che anche quest’anno ha caratterizzato lo stand di Mela Val Venosta a Madrid. Uno stand realizzato interamente senza materiale plastico, con uno stile accogliente, a partire dall’illuminazione dai toni caldi, in cui dominava come materiale il legno per richiamare ai luoghi di provel N.37 l OTTOBRE 2021
nienza delle mele, luoghi ritratti anche nelle tante foto appese e incorniciate nello stand. In evidenza anche il progetto BioGraphy per conoscere i bio-contadini e l’ampio assortimento varietale in cui spiccano le ultime novità club come Cosmic Crisp. Un booster per le vendite. “Con La Saporeria - ha spiegato Laimer vogliamo dare agli attori della grande distribuzione italiana un supporto professionale e qualificato per aumentare le vendite di mele all’interno di super e ipermercati. La nostra promessa di essere First FRUITBOOKMAGAZINE
Stiamo proponendo ai partner della distribuzione “nuovi concept espositivi accattivanti che guidano il
cliente finale nell’acquisto della varietà di mela che più si allinea con i suoi gusti. L’obiettivo è quello di valorizzare il comparto e aumentare le vendite” Benjamin Laimer (responsabile marketing VIP)
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Nella foto Benjamin Laimer, responsabile marketing di VIP, l’associazione delle cooperative ortofrutticole della Val Venosta. La foto è stata scattata alla fiera Fruit Attraction che si è svolta a Madrid, in presenza, nella prima settimana di ottobre. Tra gli elementi in evidenza allo stand VIP c’era anche La Saporeria, un progetto di valorizzazione delle mele sul punto vendita rivolto agli operatori della distribuzione moderna italiana.
class apple partner assume in questo caso una nuova dimensione. È un lavoro di squadra, che viene fatto in sinergia con il cliente della grande distribuzione, un servizio che offriamo su misura per il cliente. L’obiettivo è far emozionare il consumatore finale sul punto vendita, guidarlo all’acquisto, raccontare il territorio di provenienza”. Un esempio concreto è quanto VIP ha fatto nel mese di novembre con la Unicomm, società della famiglia Cestaro aderente a Selex Gruppo Commerciale con sede a Dueville (Vi) e un fatturato 2020 di 2,2 miliardi di euro. L’attività ha comportato una personalizzazione del reparto ortofrutta dedicato alle FRUITBOOKMAGAZINE
mele, attraverso diversi elementi. Tra questi spicca il totem interattivo “Il tuo TrovaMela” - previsto per le superfici più grandi - che dialoga direttamente con il consumatore finale, una guida per trovare la mela preferita, che gioca sui colori del verde (aspro), del giallo (dolce e acidula), dell’arancione (dolce e poco acidula) e del rosso (dolce), colori che sono riproposti in modo coerente con dei cartelli sopra i banchi di vendita delle mele, dove sono posizionati anche dei flyer che spiegano ancora più in
dettaglio le caratteristiche delle diverse varietà e che il consumatore finale può portarsi a casa. Ancora: sul frontale dei banchi di vendita e delle singole cassette sono applicati dei pannelli che riproducono lo splendido paesaggio della Val Venosta e le grafiche giocose e magiche legate alla campagna “Il Paradiso delle Mele”. “C’è quindi un aspetto informativo - ha sottolineato Laimer - che si combina con un aspetto emozionale. Ma non è tutto, ci sono ancora due elementi rilevanti legati all’attività svolta con Unicomm. Il primo è che abbiamo ingaggiato i clienti con un concorso che ha come call to action la sostenibilità, un l N.37 l OTTOBRE 2021
L’esposizione di mele della Val Venosta in un Emisfero di Unicomm, nel mese di novembre. Sotto il sampling di mele Kissabel Rouge che ha interessato per un weekend la rete Unicomm. Assieme alla mela, intera, è stato consegnato un flyer informativo. Kissabel Rouge è il brand della varietà di mela del programma Ifored dal colore rosso energizzante sia nella buccia che nella polpa. Il gusto è intenso, con note di frutti di bosco. La produzione è ancora limitata in Italia e in altri Paesi, ma il potenziale è elevato, grazie alle sue caratteristiche uniche.
tema estremamente importante per i melicoltori della Val Venosta. Abbiamo messo in palio due biciclette elettriche come premio finale ad estrazione, oltre a 200 buoni sconto da 50 euro da spendere in negozio. Si tratta di premi in linea con il nostro posizionamento, premi che si fanno portatori dei nostri valori e al tempo stesso vanno a supportare ulteriormente le vendite”. “L’ultimo elemento rilevante - ha continuato il responsabile marketing VIP - è la degustazione: per un weekend nei punti vendita a insegna Emisfero abbiamo regalato ai clienti non una fetta, ma una mela intera, della varietà a polpa rossa a marchio Kissabel, così che potessero portarla a casa e assaggiarla, perché no magari in compagnia di familiari o amici. Kissabel è portatrice di una grande innovazione nel mondo delle mele e per questo abbiamo deciso di investire in un’attività ad hoc con delle promoter dedicate che hanno distribuito anche del materiale informativo. Tutto rimanda a TrovaMela, che è presente nei totem interattivi all’interno dei punti vendita ma anche online e dove il consumatore può conoscere in modo divertente e unico tutte le singole varietà che sono prodotte in Val Venosta”. “Per avere la garanzia che questo insieme di attività siano realizzate in modo efficiente ed efficace - conclude Laimer - serve tanta collaborazione da parte del gruppo distributivo, prima e durante le attività, l N.37 l OTTOBRE 2021
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con il coinvolgimento di diversi reparti, dagli acquisti al commerciale passando per il marketing e il personale impiegato nei singoli negozi. È un lavoro che si fa insieme, cercando soluzioni che convincano entrambe le parti. Il messaggio che vogliamo lanciare ai tanti attori della grande distribuzione italiana
è che, se hanno bisogno di un supporto professionale per aumentare, nella rete di negozi, le vendite di mele, a beneficio di tutti gli attori coinvolti, a partire dal consumatore finale, il primo referente cui possono rivolgersi è VIP”.
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Zippsolution di Frutmac sostenibile, flessibile, ancora più automatica Giancarlo Sbressa
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Mele? Kiwi? Agrumi? Pere? Alcune tipologie di pomodori? Cachi? In Francia, assieme ad altre decine di tipi di frutta e ortaggi, non potranno essere più confezionati con imballaggi in plastica già dal 1 gennaio 2022, eccezion fatta per le confezioni che superano il chilo e mezzo. La Spagna dovrebbe fare lo stesso, ma iniziando la “stretta” nel 2023. Altri Paesi europei seguiranno la stessa strada, chi prima, chi dopo. All’impegno dei vari governi, si aggiunge quello dei gruppi della grande distribuzione. La conseguenza? Senza entrare nel merito della sostenibilità economica e del food waste, e quindi dei costi di questa transizione dalla plastica alla carta o allo sfuso, va rilevata un interesse crescente per le confezioni in carta e materiali alternativi alla plastica. In questo campo eccelle la Frutmac, che non fornisce solo i materiali, ma anche i macchinari per il confezionamento della frutta e degli ortaggi. Se per i magazzini più grandi e strutturati il vassoio biodegradabile in carta o carta erba Blitz è diventato il punto di riferimento in Europa, per i magazzini di dimensioni più contenute che necessitano di soluzioni più compatte e flessibili, adatte anche a diverse tipologie di frutta o ortaggi, Frutmac propone Zippmatic, una macchina veloce e facile da utilizzare con una tecnologia che chiude da sopra a incastro i vassoi con alette, senza utilizzo di plastica e senza utilizzo di colla (foto della pagina). è quindi un imballaggio green al 100%. FRUITBOOKMAGAZINE
Frutmac, azienda di Nalles (BZ) che da oltre 50 anni progetta e costruisce linee di confezionamento per alimenti freschi, ortofrutta in particolare, ha presentato prima a Macfrut, poi a Fruit Attraction, le ultime novità tra cui spicca lo SmartDispenser che rende la linea Zippmatic ancora più automatica. Di cosa si tratta? Di un disimpilatore automatico di vassoi con (o senza) alette, compatto e flessibile, adatto a diversi formati e dimensioni. Grande l’interesse per Zippsolution
Ora Zippsolution è ancora più automatica: tra settembre e ottobre, prima alla fiera Macfrut e poi alla fiera Fruit Attraction, Frutmac ha presentato lo SmartDispenser, un disimpilatore compatto e flessibile per vassoi con (o senza) alette di diverse dimensioni e forme, sviluppato per automatizzare l’alimentazione delle macchine confezionatrici. Lo SmartDispenser può essere
facilmente posizionato parallelamente a una linea di confezionamento e sistema automaticamente i vassoi sul nastro trasportatore. Nonostante le dimensioni contenute, ha una capacità di 80 confezioni al minuto. Lo SmartDispenser può essere facilmente integrato in qualsiasi linea d’imballaggio esistente, anche nelle linee per i vassoi convenzionali. l N.37 l OTTOBRE 2021
È di Jingold il primo shop online dedicato al kiwi Oriental Red ha vinto il Fruit Logistica Innovation Award 2019 Giovanni Turrino
È attesa una campagna 2021-22 ottimale per Jingold che registra una forte richiesta per il kiwi a polpa rossa Oriental Red, dall’elevato grado brix. “I volumi sono in forte incremento”, rivela il responsabile marketing Federico Milanese. Crescono anche le varietà a polpa gialla (+10%) mentre si conferma stabile il Jingold Green. Grandi novità sul fronte digitale: è attivo dal 10 novembre il primo e-commerce dedicato esclusivamente al kiwi e la app “Gli Specialisti del Kiwi” La nuova stagione del kiwi è iniziata in autunno. Il consumo in questi ultimi anni è esploso e ha posizionato questo frutto tra i preferiti dai consumatori abituali di frutta. Il nuovo consumatore è molto attento alla qualità e alle proprietà di quello che mangia e alle nuove proposte ed è per questo che c’è molto entusiasmo per l’andamento della stagione. Jingold si conferma tra i leader di settore e ha iniziato la commercializzazione con il suo fiore all’occhiello, il kiwi a polpa rossa Oriental Red, super richiesto da parte dei consumatori che hanno già avuto la possibilità di gustarlo. “C’è molta richiesta e curiosità per il kiwi a polpa rossa. I primi impianti stanno entrando progressivamente in produzione - conferma il responsabile marketing Federico Milanese - e quest’anno i volumi sono in forte incremento. Il pro-
dotto ha un elevatissimo grado brix ed una sostanza secca ottimale, per questo siamo convinti che la campagna invernale avrà successo”. “Le operazioni di raccolta sono terminate nel mese di novembre continua Milanese -. Se da una parte le quantità di Hayward a marchio Jingold Green son attese in linea con lo scorso anno, le varietà a polpa gialla, per le quali riscontriamo un prodotto di buona pezzatura con un alto grado brix, faranno segnare un incremento del 10% rispetto alla stagione precedente”. “Significativo - aggiunge anche l’incremento del prodotto biologico a polpa gialla, che è cresciuto del 30% circa, permettendoci di raggiungere con anticipo gli obiettivi che si eravamo dati per aumentare ulteriormente la quota di mercato in questo segmento”. La sostenibilità è, infatti, un tema
Jingold si occupa di produzione e commercializzazione di kiwi dal 2001. Conta oggi oltre 800 produttori in Italia e nel mondo. Tra i suoi principali valori ci sono il rispetto per l’ambiente, la certificazione della qualità delle aziende agricole, l’impegno nel tutelare gusto e proprietà salutari di ogni frutto. Cinque le varietà: Jintao, Jinyan, Boerica, Jingold Plus e Oriental Red.
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Dal 10 novembre è attiva la vendita online dei “kiwi Jingold, il primo e-commerce dedicato a questo
frutto, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere il consumatore e incoraggiarne il consumo giornaliero con una confezione studiata ad hoc in vari formati ” Federico Milanese (responsabile marketing Jingold)
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Federico Milanese a Fruit Attraction 2021 con la confezione da 21 kiwi studiata per l’ec-commerce
che Jingold ha a cuore. Il gruppo ha intrapreso un percorso per trovare delle soluzioni sempre più sostenibili, cercando di realizzare delle intere linee prodotto con materiali 100% riciclabili, pur mantenendo l’obiettivo di preservare la qualità dei frutti all’interno della confezione. Allo stesso tempo le confezioni sono state rese ancora più attrattive e facilmente riconoscibili per individuare intuitivamente la varietà di kiwi contenuta all’interno. Con queste importanti premesse, la campagna 2021-22 di Jingold segna alcune rilevanti novità sul fronte digitale. Dal 10 novembre infatti è attivo il nuovo servizio di vendita online dei prodotti a marchio Jingold. Per la prima volta un’azienda italiana lancia sull’eFRUITBOOKMAGAZINE
commerce un monoprodotto fresco a livello nazionale, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere il consumatore e incoraggiare il consumo giornaliero di kiwi. Il progetto ecommerce di Jingold nasce con l’obiettivo di consentire agli amanti del kiwi di ricevere direttamente a casa propria il kiwi preferito, giallo, rosso, verde e bio, in una confezione appositamente studiata, che ne preserva le qualità e in una quantità ottimale per soddisfare le abitudini di consumo del suo nucleo famigliare. L’offerta si compone infatti di diversi formati di confezioni, a multipli di sette frutti e declinate su più varietà, studiati
appositamente per i diversi nuclei familiari: i pack sono da sette frutti, oppure da 14 frutti o ancora da 21 frutti. “Una ricerca che abbiamo realizzato di recente ha evidenziato come il primo driver d’acquisto per il kiwi sia l’aspetto salutistico - spiega Federico Milanese - abbiamo pertanto cercato di dare maggiore visibilità alle proprietà dei kiwi esaltandone le caratteristiche principali come l’elevatissimo apporto di fibre e di vitamina C”. In contemporanea al progetto online, Jingold ha lanciato una campagna promozionale su tutti i principali ortomercati italiani per promuovere il nuovo progetto “Gli Specialisti del Kiwi”. Il progetto ha come obiettivo quello di consentire al consumatore di localizzare il punto più vicino a lui in cui vengono venduti i kiwi Jingold. Tramite una web app appositamente sviluppata, visibile sul sito dell’azienda, i clienti potranno visualizzare su una mappa interattiva il punto vendita più vicino e le varietà disponibili. Nel caso non vi siano punti vendita in prossimità della propria abitazione i clienti potranno realizzare l’acquisto direttamente online. I due progetti fanno parte della strategia aziendale volta a raggiungere i consumatori di kiwi tramite modalità multicanale e, attraverso la digitalizzazione, a incrementare le informazioni sui prodotti e rafforzare la customer intimacy.
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Plafoni Andrea: la cipolla gourmet ha messo radici Clara è il nome della cipolla dolce dell’azienda veneta Eugenio Felice
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Una cipolla dalle proprietà organolettiche eccellenti che allo stesso tempo è a prova di bacio? È la cipolla dolce, che per via del suo basso contenuto di acido piruvico non fa lacrimare e non lascia l’alito cattivo. Ora viene prodotta anche in Italia, grazie all’impegno di Plafoni Andrea, azienda veronese che la propone anche sotto forma di mostarda, petali sott’olio, grissini e disidratata. Una produzione artigianale, tutta veneta, che oggi chiunque può acquistare su clarashop.it “Una sorprendente esplosione di gusto, per esaltare ogni palato”. La scatola color avana firmata Clara trasmette tanta passione e artigianalità, valorizzando al meglio quelli che vengono definiti alimenti “poveri” ma ricchi di storia e tradizioni, “buoni come una volta”. Plafoni Andrea, storica azienda di Cologna Veneta (Vr), prosegue il suo percorso di crescita, adattandosi ai tempi che cambiano. Così, tra il 2020 e il 2021, l’azienda specializzata unicamente in cipolle, aglio e scalogno, ha deciso di puntare alla produzione diretta di cipolla dolce, ad arricchire la proposta commerciale con prodotti trasformati come mostarde, petali sott’olio e panificati, di raggiungere direttamente il consumatore finale, implementando l’e-commerce clarashop.it. Ma andiamo con ordine. Clara, la cipolla dolce dalle mille virtù. Dal 2017 Plafoni Andrea commercializza una propria speciale varietà di cipolla dolce, unica nel suo genere. Clara, infatti, cresce su terreni con componenti molFRUITBOOKMAGAZINE
to specifiche: sono terreni aridi, con molto gesso, carbonato di calcio e poco zolfo, risultando così più ricca d’acqua e più digeribile. Il suo gusto dolce ne fa un ingrediente estremamente versatile in cucina, adatta a moltissime ricette, dalla pasta alle torte salate o da gustare cruda all’interno di insalate. Ciò che rende ancora più unica Clara è che grazie al suo basso contenuto di acido piruvico non fa lacrimare e non lascia l’alito cattivo: una cipolla quindi “a prova di bacio” che può essere gustata in tutte le occasioni. Questo prodotto interpreta una linea di sviluppo commerciale precisa, andando a intercettare quel pubblico - anche giovane - che tradizionalmente eviterebbe la cipolla classica, ma che invece grazie a Clara riesce a utilizzare in modo più disinvolto la cipolla all’interno della propria alimentazione quotidiana. Con il 2021, grazie alla costituzione della Società Agricola Clara, la
L’azienda, che ha sede a Cologna Veneta (Vr), è attiva sin dagli anni ’50 nel commercio di prodotti ortofrutticoli. Nel corso degli anni si è specializzata nella lavorazione, conservazione e commercializzazione della cipolla. Nel 2007 l’azienda passa dal padre al figlio Andrea, il quale ha ampliato la rete di collaborazioni e ha riorganizzato la struttura aziendale, creando peraltro la divisione ricerca e sviluppo e puntando anche alla produzione diretta.
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Plafoni Andrea ha voluto compiere una scelta importante: quella di produrre la cipolla dolce direttamente e sul territorio veneto. Tale scelta è stata fatta prendendo in considerazione alcune accortezze. Clara, infatti, viene coltivata senza l’impiego di nitrati e bassissimi livelli di solfati all’interno dei prodotti impiegati, in modo da aumentarne salubrità e qualità. La filiera di Clara, dalla produzione alla trasformazione, viene seguita l N.37 l OTTOBRE 2021
direttamente, passo dopo passo, in modo da garantire al consumatore finale un prodotto sano, buono e unico, che risponde ai criteri di creatività, innovazione e amore per la tradizione che da sempre guidano l’azienda di Cologna Veneta. Non solo prima gamma: mostarda, petali sott’olio e panificati. Da una cipolla così unica è nata un’esclusiva linea di sfiziosi prodotti artigianali che vanno dalla mostarda ai grissini, passando per i sott’oli, ideali per un aperitivo o per mille ricette in cucina. Tutto a base di cipolla dolce, 100% made in Veneto. FRUITBOOKMAGAZINE
Clara è la cipolla dolce di Plafoni Andrea. Quella prodotta in Veneto è disponibile da fine maggio ai primi di ottobre. Negli altri mesi è importata dal Perù. L’azienda sta investendo in ricerca e sviluppo per ottenere una varietà a semina primaverile per avere produzione nazionale disponibile tutto l’anno.
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La linea di trasformati firmati Clara è 100% made in Veneto e ha come base la cipolla dolce
Clara contraddistingue l’intera linea di prodotti derivati, che ad oggi sono le mostarde, i petali sott’olio (chiamati così perché la forma ricorda quella del petalo di un fiore), i grissini e la cipolla disidratata a freddo, per mantenere tutte le proprietà, il gusto, il colore e l’odore tipici della cipolla fresca. Tutti i prodotti sono frutto di una lunga e attenta ricerca nel trovare la giusta ricetta che sappia esaltare il gusto unico e inconfondibile di Clara, dolce ma distintivo. L’artigianalità contraddistingue l’intera linea, anche nel modo di presentarsi, con etichette acquarellate da cui traspare una grande attenzione a ogni minimo dettaglio. La linea di prodotti trasformati rappresenta la sintesi di esperienza e creatività che mira a coniugare inFRUITBOOKMAGAZINE
novazione e amore per la tradizione veneta attraverso prodotti sani, originali e dal gusto sorprendente, intercettando quindi le esigenze del consumatore contemporaneo, attento al sapore, ma anche al cibo sano e con una “storia” da raccontare. I petali sott’olio contano diversi abbinamenti che seguono le stagioni, con tre versioni continuative: petali sott’olio di cipolla dolce, petali sott’olio con mirtilli rossi e petali sott’olio con pere e menta. Con la linea di trasformati Clara, Plafoni Andrea punta sulle piccole e medie realtà gastronomiche del territorio veneto, realtà che risultano in linea con la visione e i
valori dell’azienda: piccole macellerie, gastronomie o botteghe alimentari riescono infatti ad avere un rapporto diretto e di fiducia con il cliente, il quale viene accompagnato e guidato durante l’acquisto. In questo modo possono consigliare e valorizzare il prodotto, spiegandone il valore aggiunto e perché no, anche i retroscena. Una linea che peraltro ha già ottenuto un importante riconoscimento: i petali di cipolla dolce sott’olio con pomodoro hanno vinto il Merano WineHunter Award 2021 in occasione del Merano Wine Festival di inizio novembre. Il premio viene attribuito a prodotti nazionali e internazionali, a seguito di un’attenta valutazione da parte di una commissione tecnica. La linea Clara è inoltre entrata nel circuito di “Eccellenze Italiane” a seguito delle segnalazioni positive pervenute dai consumatori che hanno provato i prodotti firmati Clara. Vendite online. Nonostante il canale dei Mercati all’ingrosso e quello della grande distribuzione rappresentino la parte rilevante del business, Plafoni Andrea, visti i recenti accadimenti legati all’emergenza sanitaria, ha implementato uno shop online - clarashop.it - per arrivare direttamente a casa dei consumatori, con un cofanetto, definito scrigno gourmet, dedicato ai prodotti firmati Clara, confermando lo spirito aziendale, che fonde tradizione, passione e innovazione.
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Agricola C ampidanese: « Per i carciofi la campagna è incerta. Volano i L’organizzazione di produttori sarda è presente nelle principali insegne della Gdo e anche all’estero Carlotta Benini
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Avvio di campagna sottotono per il carciofo, penalizzato dal clima. Salvatore Lotta: “Se a questo quadro aggiungiamo gli ultimi, vertiginosi rincari delle materie prime e dell’energia, la situazione si fa preoccupante”. La realtà sarda può contare su una struttura solida e su prodotti di alta qualità, commercializzati con il brand L’Orto di Eleonora. “Tutti i nostri carciofi, compresa la linea premium Passioni Gourmet, sono senza glifosato e presto saranno anche a residuo zero”, rivela Lotta è una campagna dai profili incerti quella 2021-2022 per i carciofi italiani e in generale per molti prodotti ortofrutticoli. I costi alle stelle delle materie prime e dell’energia, insieme a tutti i vertiginosi aumenti che attanagliano l’economia italiana, non fanno dormire sonni tranquilli agli agricoltori e c’è chi inizia a paventare un rischio anche per i consumatori: quello di non trovare il prodotto sui banchi. Per Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese, la situazione è complessa. “Ad oggi l’unica certezza che abbiamo è l’aumento dei costi produttivi esordisce -. Non ci resta che sperare in un intervento a livello politico, che possa calmierare i rincari vertiginosi delle ultime settimane. Diversamente prevedo nei mesi a venire momenti molto particolari per la vendita dei prodotti ortofrutticoli”. Tornando al prodotto invernale, i carciofi sono uno dei fiori all’occhiello della grande OP sarda, che li commercializza anche con il suo brand L’Orto di Eleonora. “A causa del clima siccitoso che ha attaFRUITBOOKMAGAZINE
nagliato l’isola per mesi, la campagna è iniziata con grande ritardo spiega il direttore commerciale -, non siamo neanche al 20% della produzione che dovrebbe esserci in questo periodo. Le temperature sopra la media stagionale, inoltre, non hanno incentivato i consumi”. I prezzi? Anche questi nella prima parte della campagna sono stati sotto la media rispetto alla scorsa annata e anche al 2019.
Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese, la maggiore Organizzazione di Produttori della Sardegna, specializzata nella produzione e valorizzazione di numerose specie orticole e frutticole fortemente legate al territorio, come appunto il carciofo, anche nella versione Spinoso di Sardegna DOP.
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La preoccupazione per la situazione attuale non “scalfisce l’ottimismo e la speranza in un’imminente
ripresa del mercato. Siamo una grande organizzazione e faremo come sempre del nostro meglio per ottimizzare le risorse e limitare al massimo i danni ” Salvatore Lotta (dir. comm.le Agricola Campidanese)
La preoccupazione non scalfisce però l’ottimismo e la speranza in una ripresa del mercato. “Siamo una grande organizzazione e faremo come sempre del nostro meglio per ottimizzare le risorse e limitare il più possibile i danni - dichiara Salvatore Lotta -. Dobbiamo essere positivi. Abbiamo sempre lavorato al fianco di clienti importanti della Gdo, che hanno a cuore queste problematiche. Per questo mai come oggi è fondamentale fare programmazione: noi pianifichiamo le vendite e condividiamo i planning con i clienti e i distributori, al fine di affrontare i mesi di campagna con più tranquillità”. Nel paniere de L’Orto di Eleonora troviamo le tipologie di carciofo più apprezzate dal mercato: ecco allora il Thema, dal cuore tenero, e lo Spinoso sardo, vera e propria icona della biodiversità dell’isola, che si fregia anche della DOP. Poi arriveranno sul mercato anche il carciofo Violetto, il Terom e il Romanesco. I produttori soci della OP coltivano il carciofo in diverse aree dell’isola, con grande attenzione per l’ambiente e la salute: la produzione infatti già dal 2019 è 100% senza glifosato e presto sarà anche a residuo zero. I carciofi di Agricola Campidanese vengono commercializzati nelle principali insegne della Gdo locale e nazionale, con importanti clienti anche all’estero. “A fine novembre siamo partiti con la distribuzione in Svizzera, Olanda e Germania, le aspettative sono alte - rivela Lotta -. In particolare già dallo l N.37 l OTTOBRE 2021
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scorso anno abbiamo lavorato benissimo con un importante cliente svizzero, registrando numeri da record nelle vendite del carciofo Passioni Gourmet, grazie a una speciale promozione con la quale veniva commercializzato insieme a olio e bottarga made in Sardegna”. A proposito della linea premium “Cuore di carciofo - Passioni Gourmet (il prodotto mondato e privato delle brattee esterne), continua anche il progetto di co-marketing con il territorio sardo, valorizzato nello speciale packaging in carto-
ne personalizzato, sul fondo, con le immagini fotografiche delle principali bellezze storiche e paesaggistiche dell’isola. “Speriamo che, con le temperature in ribasso, la produzione entri nel vivo e i consumi decollino - conclude il direttore commerciale di Agricola Campidanese -. E soprattutto che la situazione sanitaria non peggiori di nuovo: le persone hanno bisogno di ritrovare un po’ di normalità. Questi rincari hanno colpito duro anche le famiglie, costrette a mettere mano al portafoglio. Sarebbe triste se, per fare economia, gli italiani dovessero fare dei tagli al carrello dell’ortofrutta”.
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L’avocado? Può triplicare i volumi. Battaglio: “In Italia ha enormi potenzialità” L’avocado Hass al centro di una conferenza stampa organizzata a fine novembre da Battaglio Spa Valentina Bonazza
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Gustoso, versatile, sostenibile e dal grande potenziale, soprattutto in Italia: è l’avocado Hass, un frutto esotico che, al di là della moda e delle false credenze, si presta a mille preparazioni in cucina. Una coltura con un impatto idrico molto basso, ancor meno di quello di banane e mele, e dall’apporto nutrizionale notevole. Battaglio Spa ha investito su una filiera di qualità con produzione diretta in Colombia e una disponibilità sui dodici mesi, a beneficio della GDO e degli italiani Nel 2030 l’avocado della varietà Hass sarà il frutto tropicale più commercializzato al mondo e la sua produzione raggiungerà i 12 milioni di tonnellate, il triplo rispetto al 2010, come sottolinea il rapporto dell’Agricultural Outlook 21-30 della Fao-Ocse. La varietà Hass registrerà un tasso di crescita annuo composto del 4,8% durante il periodo 2020-2025, andandosi a confermare la varietà più popolare al mondo. In Italia siamo già attestati su un’importazione pari a 25 mila tonnellate annue; solo nel 2020 le vendite sono aumentate del 67% (Mordor Intelligence, FAO, Osservatorio Immagino di GS1 Italy). Nel primo semestre del 2021 l’import è di 18 mila tonnellate, +55% sul 2020. Da questi dati è partita la conferenza stampa “It’s Avocado Time!” di Battaglio Spa in collaborazione con SG Marketing, dedicata al mercato dell’avocado Hass e al suo potenziale di crescita in Italia. La conferenza, che si è tenuta il 23 novembre a Milano, presso l’Hotel Hyatt Centric Milan Centrale, alla presenza degli operatori trade e FRUITBOOKMAGAZINE
Nel 2018 prende avvio il nuovo ambizioso progetto Agricola Persea, frutto di una consolidata e proficua collaborazione tra Battaglio e C.I. Tropical, azienda leader in Colombia per la produzione ed esportazione di banane. Dopo aver individuato e acquistato circa 1.000 ettari di terreno nella Valle del Cauca, in Colombia, la nuova impresa ha iniziato la messa a coltura dell’avocado Hass. La nuova piantagione è una delle più grandi coltivazioni di avocado al mondo.
della stampa, hanno partecipato Luca Battaglio, presidente di Battaglio Spa, e Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing. A suggello dell’evento, in apertura, l’intervento del World Avocado Organization - WAO che, attraverso le parole del suo presidente Xavier Equihua, ha illustrato in un video le leve di valorizzazione attivate a livello mondiale dall’associazione, a supporto di sell-in e sell -out della categoria, e fornito elementi utili a certificare sul fronte ambientale l’impronta idrica sostenibile di questo frutto, che presenta valori decisamente inferiori in rapporto alle principali filiere agroalimentari (da 600 a 700 litri /kg avocado contro i quasi 2.500 litri, ad esempio, per un chilo di riso). “L’Avocado si conferma un prodotto con un potenziale di crescita molto alto in Italia - ha spiegato Salvo Garipoli - in quanto da un lato viene universalmente riconosciuto come un frutto superfood e l N.37 l OTTOBRE 2021
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dall’altro come un elemento estremamente versatile in cucina, un ingrediente prezioso, che riesce a elevare il gusto di tantissimi piatti, come ha dimostrato l’indagine effettuata da SG Marketing e condotta tramite 800 interviste ad acquirenti di frutta esotica”. L’indagine ha messo in luce come in Italia l’avocado sia un prodotto sempre più presente nelle abitudini di consumo. Interessante notare come l’avocado sia associato a l N.37 l OTTOBRE 2021
momenti di convivialità: per il 50% dei partecipanti all’intervista la convivialità infatti è stato un fattore di innesco rilevante. Inoltre è versatile: se è vero che ben il 77% dei consumatori di avocado lo predilige per i pasti principali (colazione, pranzo e cena) è anche vero che un buon 47% lo assume anche fuori pasto (il 52% uomini) o dopo cena, soprattutto i giovani: 49% della fascia 18-35 anni e 51% della fascia 36-45 anni. Il canale d’acquisto principale, per il 71% dei rispondenti, è il supermercato, a seguire il fruttivendolo (18%) e il discount (6%), solo molto FRUITBOOKMAGAZINE
In Italia l’avocado ha grandi margini di crescita: i “consumi pro-capite sono circa un terzo di quelli del
Nord Europa e degli Usa. Questo ci ha spronato a investire nel nuovo progetto, di ampio respiro, che dall’Italia ci collega direttamente con la Colombia ” Luca Battaglio (presidente di Battaglio Spa)
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Luca Battaglio, presidente di Battaglio Spa, azienda leader nell’importazione di frutta
marginalmente il mercato e il canale online. Focalizzandoci sulla GDO, il 92% delle referenze analizzate è costituito da avocado Hass, il 48% degli avocado in GDO è sfuso, il 52% confezionato. Quindi per la GDO l’avocado può diventare un fattore di distintività in virtù di un assortimento più ampio e profondo. “Appurato quindi per l’avocado un posizionamento ben preciso nella testa del consumatore, il campione da noi intervistato suggerisce un’interessante ulteriore opportunità di sviluppo nella gestione del prodotto sul punto vendita. In tal senso - sottolinea Garipoli - è pari a ben il 35% la quota degli italiani che vorrebbe vedere l’avocado venduto in reparto accanto a categorie complementari più penetrate, quaFRUITBOOKMAGAZINE
li pomodoro, insalate e zucchine, così come emerge prepotentemente l’importanza del ruolo di una migliore comunicazione sul luogo d’acquisto, che aiuterebbe l’utente a destreggiarsi più facilmente nella scelta del frutto, così come nella successiva fase di cucina”. Ecco quindi che l’avocado in Italia ha enormi potenzialità, come ha sottolineato anche Luca Battaglio durante il suo intervento, nel quale ha illustrato i motivi che hanno condotto l’azienda piemontese a focalizzarsi proprio su questo frutto esotico. Basti pensare che ad oggi in Italia si consumano 440 grammi circa di avocado pro capite al-
l’anno, 1,3 kg in Europa: “Nel nostro Paese - sottolinea Battaglio l’avocado ha ampi spazi di crescita, c’è una domanda non soddisfatta che ha generato il nostro interesse e la possibilità di dar vita ad un nuovo progetto. Da qui l’investimento di ampio respiro, che dall’Italia ci collega direttamente con la Colombia”. “In quel Paese infatti - ha aggiunto Luca Battaglio - è attiva la nostra società Agricola Persea, che comprende 1.000 ettari di coltura a un’altitudine tra i 1.600 e i 2.000 metri nella Valle del Cauca (parte centro-occidentale della Colombia). Insieme al nostro partner commerciale locale C.I. Tropical abbiamo dato vita a un progetto che ci consente di importare anche in Italia frutti di altissima qualità, dando vita allo stesso tempo ad una iniziativa dal forte sostegno economico e sociale per il territorio di produzione”. Quando Battaglio ha iniziato il progetto, cinque anni fa circa, il consumo pro capite in Italia era ancora minore: circa 200 grammi pro capite annui rispetto ai 7 kg pro capite annui in Cina, per esempio. La presenza di Battaglio in Colombia garantisce un controllo totale della filiera e una logistica efficiente, capace di supportare la produzione e il commercio di avocado Hass durante l’arco dei 12 mesi. Entro la fine del 2021 Battaglio stima di importare 6 mila tonnellate di avocado Hass, quindi circa il 20% delle quote di mercato.
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KANZI, 24 MILA TONS PRODOTTE IN ALTO ADIGE DISPONIBILITÀ FINO A GIUGNO 2022
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È iniziata a ottobre all’insegna della dinamicità la campagna 2021-22 di Kanzi, la mela club prodotta in Italia dai consorzi VOG e VIP, mela che ha ormai conquistato un posto di primo piano sugli scaffali dei reparti ortofrutta grazie alle sue peculiarità: una vivace colorazione rossa, croccantezza e succosità della polpa, insieme a un grande equilibrio fra dolcezza e acidità. Il raccolto 2021 in Alto Adige si attesta poco oltre le 24.000 tonnellate, con una qualità molto buona e una dimensione nella norma, solo lievemente inferiore rispetto a quella della passata stagione. Le attività di marketing anche quest’anno rivestono un ruolo di primo piano e sono guidate dal nuovo messaggio Yes You Kanzi, che sottolinea il potere dell’energia sprigionata dalla mela. Nel mese di ottobre sono già entrate nel vivo grazie alla partnership con la “Deejay Ten”, la corsa podistica organizzata da Radio Deejay. Yes You Kanzi è anche il nome del nuovo concorso internazionale che ha preso il via a novembre. Attraverso il sito yesyoukanzi.com, si chiede ai consumatori quali sono le sfide che affrontano quotidianamente in vari
ambiti della loro vita e per le quali hanno bisogno di energia. Le risposte consentiranno di scoprire una divertente e sempre aggiornata “mappa geolocalizzata” dei loro desideri e delle attività che vogliono portare a termine, anche a seconda delle diverse aree geografiche. Il messaggio che si vuole dare è che grazie all’energia di Kanzi non c’è niente che non si possa fare, nello sport, nel lavoro e nel tempo libero.
ZERBINATI LANCIA LA LINEA RISOTTO GIUSTO! A BASE DI VERDURE E RISO PIEMONTESE Zerbinati entra nel mondo dei risotti con la nuova linea Risotto Giusto!, una gamma di risotti monoporzione, pronti in meno di due minuti, ispirati alle ricette più apprezzate dagli italiani. Zucca, zafferano e parmigiana di verdure sono alla base delle ricette della gamma, che ha l’obiettivo di aggiungere valore allo scaffale ortofrutta, cogliendo le nuove esigenze di gusto del consumatore. Quello dell’ortofrutta infatti è uno degli scaffali più in linea con i trend del momento: prediligere alimenti green, locali, freschi e sani è diventato un must nella spesa di molti italiani. Lo scaffale di frutta e verdura ha tutte queste caratteristiche ma ciò che va costantemente elevato è la componente di gusto: un gusto buono, genuino e sano, che abbia al centro le verdure, sempre. Così nasce la linea Zerbinati Risotto Giusto!, con prodotti che si differenziano da quelli già presenti a scaffale non solo per gli ingredienti e le ricette ma anche per l’altissima qualità, in grado di conquistare anche i palati più esigenti. La nuova gamma, disponibile a scaffale dallo scorso 30 agosto, è comFRUITBOOKMAGAZINE
posta da Risotto Zucchine e Zafferano, Risotto Verdure alla Parmigiana e Risotto alla zucca (100% vegetale), tutti caratterizzati da una cottura al dente, preparati con verdure selezionate e solo riso piemontese. Entra a far parte della linea anche la Paella di Verdure, un prodotto 100% vegetale. l N.37 l OTTOBRE 2021
CULTIVA LANCIA IL SUO BRAND: AL VIA LA NUOVA LINEA DI INSALATE IN BUSTA Cultiva, la OP con sede a Taglio di Po (Ro), specialista in prima e quarta gamma, ha presentato a settembre la sua nuova linea di insalate in busta. Dopo essersi consolidata nel mercato come co-packer di importanti insegne in Italia e all’estero, si propone oggi con il suo brand, con l’intento di offrire, oltre a prodotti qualitativamente elevati, il proprio modello di business a responsabilità circolare per accrescere il valore della terra, dei suoi prodotti e di tutti i protagonisti della filiera, dai produttori fino ai consumatori. “In Italia assistiamo i clienti con le private label, che restano strategiche anche nei piani della nuova Cultiva - commenta
UNITEC SVELA A FRUIT ATTRACTION LA NUOVA DIVISIONE ROBOTICA
Fruit Attraction è stata per il Gruppo Unitec l’occasione per presentare le più recenti soluzioni tecnologiche, interamente progettate e sviluppate dal team ricerca & sviluppo interno, volte a generare sempre nuovi risultati per le centrali ortofrutticole mondiali. Tra le novità presentate in fiera ci l N.37 l OTTOBRE 2021
Massimo Bragotto, direttore generale - ma ora i tempi sono maturi per proporci con il nostro marchio. Vogliamo far conoscere a tutti il nostro mondo che contiene expertise, filiera, innovazione, persone, prodotti, sviluppo e sostenibilità, per davvero, non solo a parole. Per Cultiva innovare è da sempre l’asset principale quindi diviene fondamentale avere un laboratorio nel quale provare, testare, studiare, importare idee che poi si trasformino in prodotti e che necessariamente devono avere un vestito”. Prosegue Federico Boscolo, ad Cultiva: “Un brand affiancato alle private label conferisce un necessario benchmark per il consumatore e la nascita del nostro è necessaria per proporci con tutta l’innovazione che stiamo testando a partire dal campo; lo concepiamo infatti come un vivaio da cui le private label potranno poi attingere”.
sono state le innovative tecnologie di Uni Robotic, la nuova divisione Unitec specializzata in soluzioni robotiche intelligenti, nata con l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle centrali ortofrutticole di riduzione dei costi fissi e ottimizzazione della manodopera nel processo di lavorazione con l’impiego di robot antropomorfi e non, in grado di garantire un forte aumento dell’efficienza e un sensibile aumento della precisione nella manipolazione dei frutti e delle confezioni. In particolare, in fiera a Madrid è stato possibile vedere dal vivo due tecnologie. UNI Intelligent Weight Solution è la tecnologia robotica in grado di regolare in maniera intelligente il riempimento delle casse di kiwi in base al peso stabilito. Quando il peso della cassa non è conforme a quello definito, il robot interviene prelevando o aggiungendo frutti per raggiungere il peso della cassa desiderato senza mai regalare peso nelle confezioni. UNI Intelligent Punnet Pack è l’innovativo sistema tecnologico che permette di afferrare i cestini a due a due posizionandoli all’interno della cassa fino al suo completo riempimento. Questo sistema consente di eliminare del tutto il confezionamento manuale, aumentando l’efficienza e consentendo un’importante riduzione dei costi. FRUITBOOKMAGAZINE
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FEDERDISTRIBUZIONE E CONIP ASSIEME PER LA CIRCOLARITÀ DEGLI IMBALLAGGI ORTOFRUTTA
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Al via un protocollo d’intesa tra Federdistribuzione e Conip, consorzio nazionale imballaggi plastica per sostenere il progetto “Usa&Recupera”. L’iniziativa prevede la promozione del sistema “ad anello chiuso”, che utilizza materiali in plastica riciclata per la produzione di casse, pallet e dotazioni destinate all’allestimento dei reparti di ortofrutta nei punti vendita della distribuzione moderna. Ad oggi, l’applicazione del sistema ad “anello chiuso” permette di risparmiare in un anno oltre 51 milioni di euro di importazioni di petrolio e il ricorso a 140.000 tonnellate di materia prima vergine oltre a evitare l’utilizzo di 628 milioni di litri d’acqua e ridurre emissioni equivalenti a 155.000 tonnellate di CO2. Il sistema porta in dote risultati tangibili ed è un esempio concreto di economia circolare applicata ai processi aziendali: i materiali per il contenimento e l’esposizione dell’ortofrutta, realizzati con plastica riciclata, dopo il loro regolare utilizzo, vengono ritirati e dunque avviati alle procedure di riciclo dando vita a nuovi imballaggi, pronti per essere riutilizzati, alimentando un circolo virtuoso.
PALBOX PRESENTA IVY: IL CASSONE PER MELE 100% RICICLABILE CHE RISPARMIA IL 65% DI CO2 Nel mese di novembre, di fronte ad un ricco parterre di partecipanti, tra imprenditori del settore melicolo, rappresentanti delle istituzioni altoatesine e trentine ed esperti in sostenibilità e logistica, Palbox ha presentato ivy, il nuovo modello di cassone che ha l’obiettivo di rivoluzionare la logi-
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Con questo accordo le aziende associate a Federdistribuzione potranno contribuire a incrementare i risultati già ottenuti dal sistema di raccolta e riutilizzo degli imballaggi Conip. “Il reparto ortofrutta ha un ruolo centrale per le nostre aziende ed è ad alta rotazione. Applicare un sistema di recupero e riutilizzo di materiali è un esempio di come si possano combinare risultati significativi in termini di sostenibilità ambientale a vantaggi sul piano gestionale ed economico”, ha commentato Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione.
stica delle mele e di altri prodotti agroalimentari. Ispirato alla natura, ivy è un cassone in PEHD (polietilene ad alta densità) di grandi dimensioni che stabilisce nuovi standard a livello di gestione logistica, design e innovazione di prodotto, contribuendo in modo importante ad uno sviluppo più responsabile della logistica delle mele, e non solo. Le peculiarità e i vantaggi di ivy sono diversi: grazie all’innovativo processo di produzione, il peso del cassone rispetto ai modelli precedenti è ridotto del 20%, il che rappresenta un miglioramento nella logistica e una maggiore sicurezza. Il peso ridotto permette un abbassamento dei consumi e delle emissioni, nella produzione e nel trasporto delle mele, contribuendo ad una riduzione complessiva di CO2 del 65%. ivy può essere dotato di un tag RFID a garanzia della tracciabilità nella logistica, utile anche a monitorarne l’utilizzo sostituendo l’etichetta stampata. Il suo design originale, sviluppato per un’integrazione con i contesti paesaggistici in cui vengono utilizzati i cassoni, esprime al meglio il concetto che sta alla base di ivy, ovvero una gestione delle risorse attenta all’ambiente. Alla fine del ciclo di vita, infatti, ivy viene riciclato al 100% e con la nuova materia plastica Palbox si impegna a realizzare altri prodotti. l N.37 l OTTOBRE 2021
LIBRETTI PORTA AL CIBUS DI PARMA I POMODORI GRAN GUSTO PER UN CONSUMO “ON THE GO” Tra i 500 nuovi prodotti presentati nel corso della ventesima edizione della fiera Cibus di Parma, in scena dal 31 agosto al 3 settembre 2021, ci sono stati anche quelli del Gruppo Libretti, realtà siciliana leader nel comparto orticolo, sia per il mercato fresco che trasformato. Presso lo stand da 80 metri quadrati posizionato nel padiglione 5, ci ha accolto il direttore generale Giuseppe Libretti, per presentarci le ultime novità, partendo, data l’anima industriale della fiera parmense, dai prodotti trasformati a marchio Bottega di Sicilia - Qualità Superiore. Cibus 2021 è stata la prima grande fiera europea del settore agroalimentare a ripartire in presenza, ma rigorosamente con Green Pass, dopo l’emergenza Covid-19. In generale, il commento è stato positivo per le tante aziende presenti, nonostante i numeri ridotti alle edizioni pre-pandemia. La divisione trasformati del Gruppo Libretti è stata creata circa 10 anni fa per valorizzare i prodotti non idonei a essere venduti nel mercato del fresco o comunque eccedenti rispetto a quanto richiesto dal mercato del fresco. Pomodori in particolare, uno dei segmenti in cui eccelle il gruppo sici-
liano.“Per questo abbiamo creato il brand Bottega di Sicilia, presente oggi in diverse insegne della grande distribuzione italiana ed estera”, ci spiega Giuseppe Libretti. “Qui a Parma presentiamo la passata siciliana con ciliegino e la passata siciliana con datterino, anche con l’aggiunta di basilico, che l N.37 l OTTOBRE 2021
vanno ad aggiungersi alle salse e conserve di pomodoro. C’è poi la novità assoluta delle confezioni da 200 grammi di pomodoro ciliegino secco, 100% siciliano, da consumare come snack o per insaporire piatti gourmet, adatto sia al canale GDO che a quello Horeca. La cosa importante - ha sottolineato Libretti - è fornire ai clienti prodotti sani, coerenti e che diano soddisfazione al palato”.
Cibus 2021 è anche l’occasione per presentare alcune novità per il settore fresco. “Abbiamo i bicchieri per un consumo on the go dei pomodorini“, ci riferisce Giuseppe Libretti. “In realtà sono in commercio da inzio estate presso diverse insegne della GDO italiana e quindi possiamo dire che l‘accoglienza da parte del consumatore finale è stata entusiasmante, decisamente sopra le nostre aspettative. Non è solo un’innovazione di formato, con i bicchieri di plastica 100% riciclabile inseriti in padelle con alveolo specifico, ma anche di prodotto, essendo una linea premium con elevate caratteristiche organolettiche. Si tratta di tre referenze da 250 grammi: un mix multicolor di datterino, una monoreferenza di ciliegino rosso e una monoreferenza di datterino rosso”. Gruppo Libretti nasce come azienda agricola nel 1950, in una cultura contadina che ha saputo nel tempo rinnovarsi, pur mantenendo vivo un modo autentico di fare agricoltura. La meticolosa ricerca del periodo ideale per la semina, per le cure, e per la raccolta dei prodotti d’ogni singolo appezzamento, rappresentano alcune delle peculiarità del Gruppo Libretti. La continua evoluzione commerciale arricchisce l’azienda di nuove motivazioni, con la consapevolezza di non disperdere le conoscenze acquisite, per valorizzare il patrimonio ortivo e confrontarsi con i mercati da protagonisti. FRUITBOOKMAGAZINE
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iFresh |
Carlotta Benini
Amazon Fresh apre a Bologna Spesa a casa anche in un’ora 120
Dopo Milano, Roma e Torino, Amazon punta anche su Bologna e inaugura il suo servizio di consegna della spesa in giornata, anche di prodotti freschi e freschissimi come frutta e verdura. In concomitanza diventa operativa il nuovo centro logistico nel bolognese, che prevede l’inserimento di 30 nuovi dipendenti nei prossimi tre anni. Da dove proviene l’ortofrutta venduta su Amazon Fresh? Abbiamo curiosato fra gli scaffali virtuali, ecco chi sono i fornitori La spesa a Bologna arriva a casa anche in un’ora con Amazon Fresh, il servizio di consegna della spesa in giornata che comprende anche i prodotti alimentari e i freschi, già attivo a Milano, Roma e Torino. Dal 26 ottobre è attivo anche sotto le Due Torri e alcuni comuni limitrofi (i primi a partire sono stati Sala Bolognese, Castel dei Britti, Sasso Marconi e Castel Franco Emilia), sempre riservato ai clienti Prime del colosso dell’e-commerce. Lo ha comunicato l’azienda spiegando che il nuovo servizio di e-commerce per la città felsinea si propone di offrire una selezione di prodotti che continueranno ad arricchirsi e ad aumentare nel corso delle settimane, comprendono anche cibi freschi come carne, pesce, frutta e verdura oltre a prodotti per la cura della casa e della persona. Nella selezione ci sono pure specialità legate al territorio emiliano. Da dove provengono i prodotti, in particolare l’ortofrutta? L’origine è principalmente italiana, i fornitori al momento si contano sul palmo di una mano e sono in grado di coprire le principali referenze di frutta e ortaggi. Parliamo di colossi come Peviani e Spreafico, fornitori dei principali prodotti ortofrutticoli freschi, anche biologici, di erbe aromatiche e di alcuni legumi secchi. Poi nello store di Amazon Fresh si trovano anche alcuni grandi brand come Melinda per le mele e FRUITBOOKMAGAZINE
Bonduelle e Zerbinati per la quarta gamma e i piatti pronti freschi. La spesa si fa tramite sito web o applicazione Amazon, la consegna avviene in giornata da mezzogiorno fino alle 20, in finestre di 2 ore, senza costi aggiuntivi per ordini superiori a 80 euro. In alcune zone coperte dal servizio, i clienti Amazon Prime potranno scegliere la consegna programmata in una finestra di un’ora. Inoltre, esattamente come a Milano, Roma e Torino, per garantire il servizio è stato aperto un nuovo centro logistico che prevede l’inserimento definitivo di 30 nuovi dipendenti nei prossimi tre anni. L’avvio del servizio Fresh a Bologna segue di poche settimane quello di Torino e dovrebbe sbarcare in altre metropoli italiane entro la fine dell’anno. Nel capoluogo piemontese e in alcuni comuni limitrofi Amazon Fresh è partita il 21 settembre, sempre con consegna della spesa in giornata, in finestre di due ore a scelta, unicamente per i clienti Amazon Prime. Amazon Fresh a Torino offre più di settemila prodotti, scelti da un’ampia selezione di carni tra cui tagli pregiati di Chianina o Black Angus, frutti di mare e pesce fresco tra cui pesce spada, salmone, orate, snack salutari come frutta secca e biscotti, prodotti biologici come frutta e verdure, uova e conserve, pasta, articoli per la casa e altro ancora: tutto quello che serve per fare una spesa completa in modo veloce e senza stress. l N.37 l OTTOBRE 2021