1 minute read

buone notizie | Valentina Bonazza

è u n a s v o l t a s t o r i c a p e r l ’ a g r i c o l t u r a italiana. A differenza degli OGM, le TEA inducono le mutazioni utilizzando geni che provengono dalla stessa specie: si tratta di mutazioni ottenute grazie all’editing genetico, identiche a quelle che si originano in na tura

È una svolta storica per l’agricoltura italiana l’approvazione all'unanimità in Sen a t o d e l l ’ e m e n d amento al decreto Siccità volto ad avviare la sp erim ent az i o ne in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (TEA)

Advertisement

L’obiettivo? Portare l a r i c e r c a a g r i c o l a biotech fuori dai laboratori per offrire piante dal patrimonio genetico migliorato senza utilizzare specie estranee o OGM e di farlo in tempi rapidi, non paragonabili a quelli necessari per gli incroci tradizionali. Il risultato? Piante più resilienti al cambiamento climatico, capaci di sopravvivere con poca acqua, in climi estremi e terreni poco fertili, ma anche resistenti a malattie e parassiti e con più elevate qualità nutrizionali Infatti, a differenza degli OGM in cui il DNA delle piante subisce una manipolazione in laboratorio con l’inserimento di geni di provenienza esogena, la tecnologia TEA induce le mutazioni utilizzando geni che provengono dalla stessa specie: mutazioni indistinguibili ottenute grazie all’editing genetico, identiche a quelle che si originano in natura. Semplificando al massimo si può dire che le TEA sono un ’evoluzione degli OGM. Le TEA tra l’altro sono già utilizzate in altre parti del mondo, come Australia e Giappone, dove nei supermercati si possono trovare pomodori o broccoli frutto di tecniche di evoluzione assistita, come sottolinea Roberto Defez, senior researcher all’Institute of Biosciences and BioResources del CNR. del CNR l N 44 l LUGLIO 2023

Salvo Garipoli*

This article is from: