ACQUA RISORSA SCARSA ANCHE NEL NORD Oltre la guerra in Europa, l’inflazione all’8%, il Covid che non molla nemmeno in estate, la mancanza di manodopera, c’è un’altra sfida ora per le aziende del centro-nord: la siccità provocata dal cambiamento climatico in corso IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS
ELNATHEDITORE
N.40 l LUGLIO 2022 l TRIMESTRALE
Editoriale
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Eugenio Felice
Termometri roventi Il 3 luglio un grosso pezzo del ghiacciaio della Marmolada, il più alto gruppo montuoso delle Dolomiti, si stacca e travolge decine di escursionisti che stanno salendo verso la vetta, causando morti e feriti. Il giorno prima si era raggiunta sulla cima, a 3.340 metri di altitudine, la temperatura record di 10 gradi. Il 27 giugno l’apertura dei telegiornali era sull’ondata di caldo eccezionale in tutta Europa, con 40 gradi a Firenze e Roma, ma anche 32 gradi nel nord della Norvegia. Oltre al caldo, la siccità, con l’acqua del mare che è risalita per 30 km lungo il fiume Po, che sta attraversando in questo sciagurato 2022 “la peggior crisi idrica da settant’anni ad oggi”, come ha dichiarato l’Autorità del bacino distrettuale del Po. Ancora: dalla fine degli anni ’50 non si registravano piogge così scarse sull’Italia nel periodo gennaio-maggio. Che dire: il global warming, o cambiamento climatico, che non significa solo temperature più alte e meno piogge, ma anche fenomeni climatici estremi e invasione di insetti e animali alieni, non è una storia che si è inventata Greta
INFLAZIONE IN ITALIA DAGLI ANNI ‘80 25 20
21,2
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5 0 -5 1980 ‘83 ‘86 ‘89 ‘92 ‘95 ‘98 2001 ‘04 ‘07 ‘10 ‘13 ‘16 ‘19 2022
Thunberg e nessuna azienda del settore primario può oggi operare senza prendere dei concreti provvedimenti. “Investire in tecnologia e innovazione è determinante per le aziende agricole per far fronte al cambiamento climatico e alle sfide dei mercati, gestire in maniera responsabile le risorse naturali e avere cura del futuro”, ha spiegato Francesco Pugliese, direttore ricerca e sviluppo di Consorzi Agrari d’Italia (ha lo stesso nome dell’amministratore delegato di Conad ma è un’altra persona). “I dati parlano chial N.40 l LUGLIO 2022
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ro: le tecnologie applicate all’agricoltura, dalle centraline meteo ai sensori di umidità del terreno fino ai raffinati sistemi basati sull’intelligenza artificiale, riducono fino al 20% i consumi di acqua rispetto ai sistemi di coltivazione tradizionali”. A essere bollente non è solo il termometro del clima, ma anche quello dei prezzi. Il rincaro delle materie prime, il rincaro dell’energia e del petrolio, il rincaro dei trasporti, hanno portato l’inflazione a livelli che non si vedevano dagli anni Ottanta: a giugno l’indice ha segnato un +8% su base annua in Italia, livello record che non si toccava dal 1986. Un problema che non investe solo le aziende del settore ortofrutticolo, ma anche quelle della distribuzione, che nel primo semestre del 2022 hanno cercato di calmierare i prezzi, riducendo i margini. “La sfida quest’anno non sarà quella di aumentare il fatturato alle casse, ma di chiudere il bilancio in utile”, ci ha confessato un alto dirigente di uno dei più sani gruppi distributivi del Nordest. Una situazione di grande incertezza, che mette ancora più tensione al rapporto, impari, tra fornitori del settore agroalimentare e grande distribuzione, con la Legge 51/2022 sulle pratiche commerciali sleali che rimane del tutto inapplicata.
FRUITBOOKMAGAZINE
controeditoriale
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Eugenio Felice
Le tendenze corrono sui social Frutta importata nel mirino 12
4,98 euro al kg. È ciò che accomuna, oltre all’origine straniera, i kiwi verdi Zespri della Nuova Zelanda venduti in un supermercato di Milano (in foto) con i pomodori datterino dell’Olanda venduti in un supermercato di Padova, tra fine giugno e inizio luglio. Troviamo le foto su Linkedin, a postarle sono due persone diverse. Non trattandosi di addetti ai lavori del settore ortofrutta, è interessante capire cosa vedono oggi in questi frutti. Ecco il primo testo che accompagna la foto dei kiwi della Nuova Zelanda, un post piuttosto popolare con quasi 1.000 reazioni e 350 commenti in una settimana, di Carlo Paris, presidente del comitato sostenibilità di Enav - Ente Nazionale Assistenza al Volo: “Mentre nelle nostre aziende ci chiedono informazioni impossibili su quanta CO2 emettiamo e piani altrettanto impossibili per ridurla nei prossimi anni, smettiamo di lavorare, andiamo a fare la spesa nei più avanzati e sostenibili supermercati milanesi e troviamo dei kiwi importati dalla Nuova Zelanda con sole 24 ore di volo aereo. Mentre so quanto sia difficile e inquinante per emissioni di CO2 il volo aereo, mi sorge spontanea una domanda: quanta CO2 si emette per portare kiwi (che si trovano anche in Italia) dalla Nuova Zelanda? Abbiamo un così spasmodico bisogno di consumarli? Peraltro colti molto prima della maturazione e conservati in celle frigorifere con ulteriori emissioni di CO2? Può la libertà del consumatore e del supermercato essere contraria al buon senso e all’interesse della collettività e del pianeta?” FRUITBOOKMAGAZINE
Il secondo post, quello sui pomodori datterino olandesi, è meno popolare, con una cinquantina di commenti e 150 reazioni, ma sulla stessa lunghezza d’onda. Nel testo del post, il presidente e amministratore delegato di Fruttagel, Stanislao Fabbrino, scrive: “Oggi facendo la spesa ho trovato questo. Caro Alì Supermercati, siete bravissimi, avete un banco dell’ortofrutta strepitoso ma sinceramente che il 2 di luglio nel vostro punto vendita di Monselice, in un momento drammatico per la nostra agricoltura in Italia, io trovi del pomodorino datterino sfuso coltivato in Olanda: non si può vedere!”. Luigi Asnaghi, grande esperienza nel settore ortofrutta, commenta: “Da sempre in certi periodi certe merceologie italiane sono improponibili. E di conseguenza se si desidera un prodotto decente ci si rivolge all’estero. Probabilmente se si fosse investito in ricerca anziché in demagogie campanilistiche ora la musica sarebbe diversa”. Questi post su Linkedin, nonostante le imprecisioni - il kiwi della Nuova Zelanda ovviamente non arriva via aerea - lasciano intendere come il sentiment degli italiani - ma in realtà sta succedendo in tutti i Paesi evoluti - sia sempre più orientato verso un consumo responsabile, che premia il localismo, il prodotto nazionale e il basso impatto ambientale. Nonostante un camion di pomodori siciliani ci metta più tempo ad arrivare alle piattaforme distributive del Nord Italia rispetto a un camion che scende dall’Olanda e nonostante la forte propensione alle esportazioni dell’Italia per certi prodotti, come mele e kiwi, che certo non saranno favoriti da questa tendenza globale.
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PAG. EDITORIALE TERMOMETRI ROVENTI
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CONTROEDITORIALE LE TENDENZE CORRONO SUI SOCIAL FRUTTA IMPORTATA NEL MIRINO
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IMMAGINI
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24 BUONE NOTIZIE LEO, PESCA PIATTA EXTRA PRECOCE CAMPIONESSA DI AROMATICITÀ 26 MARKETING FRUIT BEACH PARTY: TUTTO IL VALORE DELL’ESPERIENZA DI PRODOTTO 28 LA NOTIZIA GORILLAS, L’UNICORNO GIÀ ZOPPICA ITALIA MERCATO NON STRATEGICO 30 CRONACA I COBAS BLOCCANO LE PIATTAFORME LIDL DI SOMAGLIA E BIANDRATE 32 MERCATI - PATATE PIZZOLI, UNA PATATA DI SUCCESSO FIGLIA DELLA RICERCA AGRONOMICA 36 SEGMENTI AL DEBUTTO ANTONIO FRANCESCON LA “SELEZIONE DEL FONDATORE” 40 FRAMMENTI INSALATE DI QUARTA GAMMA IN CRISI. CHIUDE NOVANATURA 42 INNOVAZIONE “DOSSIMO, IL CUORE ITALIANO”: IL NUOVO POMODORO DI HM.CLAUSE 44 RETAIL VIP E CE.DI.GROS, UN ESEMPIO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE 48 TREND CENSIMENTO AGRICOLO ISTAT: IN 38 ANNI SCOMPARSE 2 AZIENDE SU 3 50 IL LIBRO NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA: È IN CORSO LA RIVOLUZIONE DIGITALE NEURONEWS 52 BIAS COGNITIVI: COSA SONO E COME POSSONO RAFFORZARE IL TUO BRAND FRAMMENTI 54 MELE, L’OFFERTA DI EUROSPIN E LIDL A CONFRONTO: CHI VINCE? ANNIVERSARI 56 LIDL ITALIA SFIORA I 6 MILIARDI ENTRO IL 2030 1.000 PUNTI VENDITA STRATEGIE 60 LOMBARDIA, DESPAR RIPARTE DA ASPIAG. INTERVISTA A SALVIATO SOLUZIONI 62 FYSIUM, CONTROLLO MATURAZIONE PER UN DECUMULO OTTIMIZZATO MENS SANA 64 RITENZIONE IDRICA NEMICA DELLE DONNE. COME BATTERLA A TAVOLA? PANORAMA
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CONTENUTI
70 / DUE GIGANTI 66 / CORTILIA CON IL VENTO IN POPPA: NUOVA DELLO SPORT PER SEDE E B CORP
74 / FRI-EL AMPLIA 76 / NESPAK, PIROZZI LA GAMMA CON STRABENA NUOVO AD: «PACKAGING CAMPIONE DI GUSTO
SEMPRE PIÙ FLUIDI»
80 / PENNY. SI RINNOVA 84 / SWEETANGO PRIMA L’ORTOFRUTTA VALE GIÀ MELA CLUB PREMIUM IL 14% DELLO SCONTRINO
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MINI ANGURIA GAVINA
DELLA STAGIONE
FRUITBOOKMAGAZINE
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ELNATHEDITORE Direttore responsabile Eugenio Felice Hanno collaborato: Valentina Bonazza, Salvo Garipoli, Irene Forte, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Vanessa Righetti, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato, Marco Zanardi
86 / CAMPAGNA ESTIVA 90 / SOCIAL PLASTIC: TRA LUCI E OMBRE, IMBALLAGGIO SOSTENIBILE LA SVOLTA DA LUGLIO?
E SOCIETÀ RIGENERATIVA
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Redazione e Pubblicità Via Poiano 53 37029 - San Pietro in Cariano (Vr) Tel. 045.6837296 redazione@fruitbookmagazine.it adver@fruitbookmagazine.it Abbonamenti Spedizione in abbonamento postale Abbonamento Italia: 50,00 euro abbonamenti@fruitbookmagazine.it Graphic designer Marco Fogliatti Fotolito CianoMagenta Stampa Color Art Spa - Via Industriale 24/26 25050 - Rodengo Saiano (Bs) Carta Magno Volume - 115 gr - Sappi 100% biodegradabile e riciclabile Tiratura numero luglio 2022: 8.000 copie
94 / LE ARANCE PIÙ 98 / DAI TERRENI DELLA SUCCOSE? LE SELEZIONA VAL VENOSTA FRAGOLE E AGRICOLA LUSIA
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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Tutto pronto Pescantina (Vr) 1 giugno 2022 Ha aperto il 1 giugno il nuovo Eurospin di Pescantina (Vr). Sorge al posto di un fabbricato dismesso da anni e in stato di abbandono, lungo la Statale 12 del Brennero. I lavori sono stati ultimati in tempi record, circa 6 mesi. La superficie di vendita è di 1.200 metri quadrati, mentre sono 27 i lavoratori impiegati.
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Alto potenziale Rimini, 5 maggio 2022 Rimini è diventata la capitale mondiale della ciliegia per tre giorni, in occasione dell’International Cherry Symposium, parte del ricco programma di Macfrut. Durante il Cherry Global Players, evento nell’evento moderato da Fm, le aziende leader erano concordi: per la ciliegia c’è ancora un grande potenziale di crescita.
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Benessere Rimini, 3 giugno 2022 La campionessa di nuoto Federica Pellegrini è stata protagonista a Rimini Wellness presso lo stand di OrtoRomi. Si è esibita in una divertente prova in cucina, con la foodblogger Bettina In Cucina. Insieme hanno preparato ricette fresche, smart e all’insegna del benessere, tutte a base di prodotti OrtoRomi.
buone notizie |
Carlotta Benini
Leo, pesca piatta extra precoce campionessa di aromaticità 24
È nel salernitano la più grande coltivazione al mondo di pesca Leo, una nuova varietà platicarpa sul mercato già nella prima decade di maggio di cui ha l’esclusiva l’Azienda Agricola Eleuteri, socia di Op Armonia. La sua caratteristica unica è la dolcezza, che supera i 10 gradi brix, e la straordinaria aromaticità, caratteristica ancora più rara nei frutti raccolti a maggio. Eleuteri: “Nel 2022 raccogliamo i primi frutti di dieci anni di ricerca e sperimentazione” La pesca Leo è prodotta e commercializzata da Op Armonia attraverso l’associata Azienda Agricola Eleuteri, che nel 2017 ha acquisito l’esclusiva di questa varietà extra precoce di origine spagnola e che a Battipaglia ha realizzato il più grande impianto esistente dedicato a questa coltura. “Nel 2018 abbiamo piantato nel salernitano 30 mila piante, per lo più a pieno campo - spiega Marco Eleuteri”, presidente della Op campana che con 80 produttori soci nel Centro e Sud Italia è tra i leader nel settore dell’ortofrutta di alta qualità. “Oggi aggiunge - dopo 10 anni di ricerca e di sperimentazione, iniziamo a raccogliere i frutti di questo lungo lavoro”. E sono frutti eccellenti: dolcissimi, morbidi e gustosi, con un grado brix superiore a 10, nettamenFRUITBOOKMAGAZINE
te più dolce della frutta estiva in circolazione a inizio maggio, e con un marcato profilo aromatico tipico della pesca Saturnia. Ha infatti l’intenso sentore di rosa matura che ha questa varietà quando è in piena stagione. Dieci anni di ricerca e sperimentazione, racconta il presidente di Op Armonia, perché quella della pesca Leo è una storia lunga, fatta di decine e decine di prove gustative e di analisi sensoriali svolte in laboratori specializzati, volte a trovare la pesca perfetta con cui aprire la stagione. “Leo è una varietà messa a punto da un breeder spagnolo, ma si trova in Italia la coltivazione più estesa al mondo: è la nostra!”, afferma Eleuteri. Nel territorio di Battipaglia questa pesca piatta extra precoce ha trovato l’ambiente ideale per sviluppare le sue caratteristiche uniche. “30 mila piante di una varietà così precoce sono una sfida non da poco, ma a noi le sfide piacciono, per questo abbiamo messo a dimora 6 mila piante anche nelle Marche”, rivela Eleuteri. La campagna comincia verso il 7-8 maggio e prosegue fino al 25-30 maggio. “Dal prossimo anno - prosegue il presidente di Op Armonia - contiamo di superare i 2 mila quintali”. Per il 2023 si prospetta anche un investimento per mettere 5 ettari sotto serra e anticipare così ulteriormente il calendario produttivo e commerciale. I primi frutti potrebbero essere sui banchi già a fine aprile. A proposito di commercializzazione, Leo è stata scelta da un’insegna leader della Gdo per aprire la stagione delle pesche nella sua premium private label. l N.40 l LUGLIO 2022
marketing |
Salvo Garipoli*
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*direttore SGMarketing
Fruit Beach Party: tutto il valore dell’esperienza di prodotto È recente il lavoro realizzato da Ipsos e McKinsey per conto di GS1 dal titolo “Nuovo Codice Consumi”, che delinea i cambiamenti in atto nella domanda. Con un dinamismo ormai permanente che si traduce in maggiore volatilità e minore fedeltà, il valore della customer experience diventa imprescindibile per l’azione di chi produce e/o distribuisce ortofrutta. Il caso Fruit Beach Party Due gli elementi strutturali che rilevano. Da un lato il fenomeno legato agli “acceleratori (tragici) del cambiamento”: è pari all’80% la quota di italiani preoccupati per l’economia a causa del conflitto in Ukraina, e poi, un italiano su cinque è ancora molto preoccupato dal rischio di contagio Covid. Dall’altro, l’affermarsi di una società liquida, fortemente condizionata da eventi di breve-brevissimo periodo, che spesso vanifica gli sforzi delle aziende di individuare segmenti consumer significativi. Un dinamismo ormai permanente che si traduce in maggiore volatilità e minore fedeltà. In questo contesto, l’emozionalità e l'esperienza di consumo, l’omnicanalità e l’esperienza d’acquisto, associate alla dimensione della cura del “sé” e dell’ambiente che si abita, rappresentano elementi di contesto imprescindibili per l’azione di chi produce e di chi distribuisce. Tutto si muove attorno al valore della customer experience e all’impatto che essa ha su percepito e comportamento di acquisto e consumo. Se guardiamo all’ortofrutta e ai consumi domestici, è ahimè mai superfluo evidenziare un andamento annuo medio di crescita in 5 anni pari a +1% a valore e un poco consolante -1,9% a volume, elaborazioni SGMarketing su dati Cso-Gfk, tutto questo a fronte di un percepito di categoria più che positivo. Elementi che ci confermano quanto risulti utile e importante per tutto il comparto identificare strumenti e modalità di comunicazione per intercettare l’attenFRUITBOOKMAGAZINE
zione del consumatore, qualificare i messaggi-chiave offrendo suggerimenti di consumo più contemporanei e destrutturati. Da questo punto di vista, l’estate può diventare un ottimo trampolino di lancio, essendo una stagione che incide sulla struttura assortimentale a punto vendita e sulle modalità ed occasioni di consumo. È partendo da queste considerazioni che, per la prima volta, assumendosi direttamente la regia, SGMarketing ha lanciato un’iniziativa di valorizzazione dedicata al settore sviluppando un road-show esperienziale su sei stabilimenti balneari del centro-nord Italia, dal titolo “Fruit Beach Party”. Un progetto che vede alcuni tra i brand più rilevanti del mercato collaborare per stimolare attivamente il consumatore finale. Dall’8 al 23 luglio, a Cervia, in Versilia e sul litorale Veneto, Berryway per la categoria dei piccoli frutti, Citrus L’Orto Italiano per i limoni, Metis per le susine, Moncada per i pomodori, Pink Lady per le mele e Solarelli a suggello della nettarina di Romagna IGP, daranno vita ad un vero festival dell’ortofrutta da vivere e far vivere ai consumatori presenti in spiaggia attraverso degustazioni di prodotto tal quale e nella modalità del cocktail esclusivo, giochi di ruolo e tante condivisioni in modalità social. Un vero e proprio laboratorio in cui poter testare il potere della marca, il valore di prodotto e il livello di conoscenza del grande pubblico. l N.40 l LUGLIO 2022
la notizia |
Giancarlo Sbressa
Gorillas, l’unicorno già zoppica Italia mercato non strategico 28
Dalla focalizzazione sull’ipercrescita a un chiaro percorso verso la redditività, che porta con sé un importante ridimensionamento aziendale. È questo il nuovo corso di Gorillas, l’unicorno berlinese del quick commerce - consegne in 10 minuti - che ha annunciato a maggio il taglio di circa 300 dipendenti nel suo team globale, che viene così dimezzato, e la rivisitazione dei piani di sviluppo. L’Italia è Paese non strategico: licenziamento per 540 lavoratori Esattamente un anno fa, grazie a un finanziamento da 290 milioni di dollari (circa 238 milioni di euro), aveva raggiunto lo status di “unicorno”, ovvero di startup con una valutazione di mercato superiore al miliardo. Gorillas, la app del quick commerce che consegna la spesa in soli 10 minuti, nata a Berlino nella primavera del 2020 grazie all’intuizione del 33enne turco Kağan Sümer, oggi mostra i primi segni di cedimento. A fine maggio l’azienda ha infatti diramato un comunicato stampa in cui ha annunciato il dimezzamento del team globale e la ridefinizione dei piani di sviluppo in alcuni Paesi che non si sono rivelati strategici come da aspettative. Tra questi c’è l’Italia. Gorillas è approdato nel nostro Paese il 31 maggio 2021, portando nel mercato del food FRUITBOOKMAGAZINE
delivery un servizio di spesa a domicilio on demand che punta su tre fattori: l’estrema velocità di consegna e costi fissi di 1,80 euro, una community di biker muniti di bici elettriche che costituiscono la spina dorsale della piattaforma e una rete di dark store di proprietà che garantiscono la disponibilità di prodotti di prima necessità, generi alimentari e soprattutto freschi (pesce, carne, frutta e verdura, latticini), il tutto “allo stesso prezzo del supermercato e dei negozi al dettaglio”. “Al momento, il 90% dei nostri ricavi proviene da cinque mercati chiave che hanno intrapreso un chiaro percorso verso la redditività: Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti. Per questo motivo, abbiamo deciso di affinare la nostra attenzione e continuare a far crescere questi cinque mercati, dove vediamo un enorme potenziale”, ha annunciato Gorillas a fine maggio. E L’Italia? Come la Spagna, la Danimarca e il Belgio, parliamo di “mercati a sé stanti attraenti”, per i quali Gorillas sta valutando tutte le possibili opzioni strategiche per il marchio. “In linea con l’attenzione alle nostre nuove priorità chiave e ai nostri principali mercati europei, circa 300 membri del nostro team globale lasceranno Gorillas”, ha precisato l’azienda. E il 4 luglio la doccia fredda, con l’avvio della procedura di licenziamento per i 540 lavoratori italiani. “Sebbene questa sia stata una decisione difficile da prendere - si legge in conclusione nella nota -, queste sono mosse necessarie che aiuteranno Gorillas a diventare un’attività più forte e redditizia, con una maggiore attenzione ai suoi clienti e al suo marchio. Con i nostri investimenti attuali stiamo rafforzando la nostra posizione sia finanziariamente che strategicamente per un futuro di successo”. l N.40 l LUGLIO 2022
cronaca |
Eugenio Felice
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Due piattaforme di Lidl nel Nordovest sono state bloccate per lo sciopero di un manipolo di lavoratori, aderenti al sindacato Si Cobas. Il blocco è iniziato a Somaglia (Lodi) la mattina del 3 maggio ed è terminato nella serata del 5 maggio. A Biandrate (Novara) il blocco c’è stato il 6 maggio. Nel 2021, a Biandrate, era morto un lavoratore, Adil Belakhdim, rappresentante dei Si Cobas, travolto da un camion mentre stava protestando. Disagi per i fornitori Da martedì 3 maggio alla serata di giovedì 5 maggio i camion non sono riusciti a entrare nella piattaforma di Somaglia, che rifornisce la rete vendita di Lidl a Milano e in altre province lombarde. Il blocco nella piattaforma di Biandrate è scattato invece il 6 maggio ed è terminato lo stesso giorno. A Biandrate lo scorso giugno un lavoratore, il 37enne Adil Belakhdim, padre di due figli e coordinatore interregionale dei Si Cobas era morto travolto da un camion mentre stava protestando, anche allora infatti era in corso uno sciopero dei Si Cobas. Molti fornitori hanno saputo dei blocchi direttamente dagli autisti, cui prima è stato chiesto di dormire sui camion fuori dalla piattaforma, poi all’indomani FRUITBOOKMAGAZINE
sono stati dirottati verso altre piattaforme di Lidl Italia o verso i magazzini da cui erano partiti. Questo ha riguardato anche le forniture di ortofrutta, merce a veloce deperibilità. “Con noi Lidl Italia è molto esigente - ci ha riferito un fornitore - ci chiede numerose certificazioni, sempre più stringenti, in merito alla salubrità dei prodotti, all’impatto ambientale delle produzioni, alle condizioni di lavoro nei campi e all’interno dei nostri magazzini. I fatti di questi giorni appaiono paradossali: ci viene chiesto di essere campioni di virtuosismo, ma poi dei loro lavoratori lamentano condizioni terribili e caporalato”. La replica di Lidl Italia: “L’azienda condanna fermamente, sia nel merito che nel metodo, i picchetti organizzati di fronte ai propri centri logistici di Biandrate e Somaglia da Si Cobas, in quanto il blocco dei camion in entrata e uscita attuato è illegittimo, illegale e ha impedito il regolare funzionamento di entrambe le piattaforme. Più in generale, Lidl rigetta con forza le accuse mosse da tale associazione, che non è firmataria dei contratti collettivi applicati dalla Società, non è riconosciuta e non è rappresentativa in azienda, come peraltro dimostrato dalla scarsa partecipazione dei dipendenti al presidio organizzato”. “Riguardo alle dichiarazioni del fornitore - continua ancora Lidl Italia - l’azienda invita lo stesso a visitare qualunque punto vendita, centro logistico o ufficio dell’azienda per verificare di persona le condizioni di lavoro dei dipendenti e il clima che vi si respira”. l N.40 l LUGLIO 2022
Nella foto: un dettaglio del polo logistico Lidl di Somaglia (Lodi)
I Cobas bloccano le piattaforme Lidl di Somaglia e Biandrate
mercati patate |
Irene Forte
Pizzoli, una patata di successo figlia della ricerca agronomica 32
La stagione della scavatura è iniziata con ottimi risultati per Pizzoli Spa, azienda che negli anni ha contribuito a far crescere un intero settore nazionale. La ricerca e sviluppo in campo agronomico è per Pizzoli un’area di sempre maggiore investimento: ogni anno a Cadriano (Bo) si testano nuovi genotipi resistenti agli agenti patogeni e ai problemi legati al cambiamento climatico Il segreto del successo di Pizzoli Spa è presto spiegato: da azienda di riferimento nazionale nella produzione e nella vendita di patate fresche e surgelate, l’azienda accompagna da sempre i desideri e le scelte dei consumatori e ciò gli ha consentito di selezionare negli anni solo le varietà che, per la loro qualità, sono di fatto richieste e acquistate ogni giorno dalle famiglie italiane. Come la varietà Soprano, per esempio, dalle ottime performances quali-quantitative, che si conferma una varietà eccellente e prediletta da un numero sempre maggiore di produttori e in generale dagli operatori della filiera produttiva. I motivi del suo successo si rivelano sia sul ciclo precoce grazie alla
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sua velocità di abbucciatura unica, sia sul ciclo medio tardivo dove esalta le caratteristiche di brillantezza e sapore, accompagnata sempre da ottime rese produttive e bassissimi scarti. Negli areali del centro procede bene lo sviluppo delle piante delle varietà Primabelle, Orchestra, Clairette, Sound e Amany. Tante di queste varietà vengono commercializzate in prodotti di successo: da Iodì, la patata fonte di iodio, alle referenze premium profilate per modalità di preparazione: Aurea, Bianca e Rossana, quest’ultima a buccia rossa di varietà Chérie dall’inconfondibile aspetto e sapore. La ricerca e sviluppo in campo agronomico è per Pizzoli Spa un’area di sempre maggiore investimento: ogni anno a Cadriano, in provincia di Bologna, si testano nuovi genotipi resistenti agli agenti patogeni e ai problemi legati al cambiamento climatico. In questi campi, inoltre, si sperimentano pratiche agronomiche sempre più sostenibili ed efficaci anche con un ridotto utilizzo di fitofarmaci. Pizzoli Spa conferma in tal modo ancora una volta la sua spiccata attitudine a garantire risultati concreti e di lungo termine, ruolo e posizione che si è guadagnata generazione dopo generazione grazie a una filiera controllata: gli areali italiani a più alta vocazione, gli agronomi più esperti e le varietà più pregiate, accuratamente selezionate da uno staff di grandi professionisti.
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bilanci |
Irene Forte
Zespri, un altro fatturato record Ricavi oltre 2,4 miliardi di euro 34
A dispetto della fase storica complicata Zespri ha chiuso la stagione 2021/22 con risultati record: per la prima volta il fatturato globale ha superato la soglia dei 4 miliardi di dollari neozelandesi (+12%), corrispondenti a 2,43 miliardi di euro. I ricavi globali sono il frutto della vendita di 201,5 milioni di cartoni di kiwi (+11% sulla stagione 20-21) e hanno consentito al gruppo di registrare un utile netto dopo le tasse di 361,5 milioni di NZD, il migliore di sempre Un raccolto record, l’investimento continuo nelle politiche di brand e la capacità di sfruttare al meglio la sua struttura globale hanno permesso a Zespri di ottenere un risultato record per la stagione 2021/22, con un fatturato totale che per la prima volta supera la soglia dei 4 miliardi di dollari neozelandesi (circa 2,43 miliardi di euro). Nonostante le immense sfide affrontate dal settore in questa stagione, le vendite si attestano per la precisione a 4,03 miliardi di NZD, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con un fatturato operativo globale totale in aumento del 15% che si attesta a 4,47 miliardi di NZD. Anche i volumi di vendita globali sono aumentati dell’11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 201,5 milioni di cartoni. Le vendite di Zespri per forFRUITBOOKMAGAZINE
niture non neozelandesi sono aumentate a 536,9 milioni di dollari neozelandesi, mentre l’utile netto di Zespri al netto delle tasse è di 361,5 milioni di NZD, un risultato record e in aumento rispetto all’utile rideterminato del 2020/21 di 277,1 milioni, guidato da una forte performance complessiva e dalla continua domanda di licenze per Zespri SunGold. Il rendimento medio per ettaro di Zespri Green ha raggiunto i 75.500 dollari neozelandesi, mentre quello di Zespri SunGold è stato a 176.000 NZD. Il kiwi verde biologico ha avuto un rendimento in crescita con una media per ettaro di 67.752 NZD (va considerata la minuore resa), quello giallo bio si è attestato a un rendimento medio per ettaro di 144.000 NZD. Poi c’è il kiwi Zespri Sweet Green, che ha ottenuto un rendimento medio per ettaro di 54.600 NZD. Prospettive per la stagione 2022/23? L’amministratore delegato di Zespri, Dan Mathieson, in un comunicato stampa ha affermato che le sfide permangono nella stagione in corso, con la pandemia che continua ad avere un impatto sulla supply chain globale, in particolare sulle reti di spedizione. L’industria sta continuando a lavorare sodo per garantire il miglior raccolto per la stagione 2022/23, che ha volumi inferiori alle previsioni iniziali. La raccolta del kiwi SunGold e del RubyRed - quello a polpa rossa, l’ultima novità in termini varietali - è stata completata mentre il confezionamento del kiwi Green è in pieno svolgimento. “Sappiamo che nella stagione in corso si prospetta uno scenario più difficile - ha dichiarato l’amministratore delegato -, ma il settore continua ad adattarsi e a lavorare insieme per assicurarci di soddisfare la crescente domanda dei nostri kiwi, gestendo l’incertezza e le sfide e lavorando sodo per conseguire un altro importante risultato”. l N.40 l LUGLIO 2022
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Irene Forte
Al debutto Antonio Francescon la “selezione del fondatore” 36
La commercializzazione da parte di AOP Mantuafruit della nuova linea premium Antonio Francescon - la Selezione del fondatore è iniziata a metà giugno. La qualità viene garantita da un’analisi non invasiva di ogni singolo frutto, che ha almeno 14 gradi brix. Così Bruno Francescon: “I meloni sono prodotti secondo la tradizione tramandataci dal nonno e sono coltivati solamente nei terreni migliori che conosciamo bene, perché li coltiviamo da oltre 50 anni” AOP Mantuafruit ha iniziato poco prima della metà di giugno la commercializzazione di melone retato numerato di alta qualità. L’inizio del raccolto nei terreni di OP Francescon ha segnato l’inizio della stagione del melone retato Antonio Francescon - Selezione del fondatore. “Finalmente siamo pronti per la commercializzazione di questo melone dalle eccellenti caratteristiche organolettiche, prodotto secondo la tradizione tramandataci dal nonno Antonio, un melone che viene coltivato solamente nei terreni migliori della nostra OP, terreni che conosciamo bene perché li coltiviamo da oltre 50 anni”, ha dichiarato il presidente Bruno Francescon. “Il mercato attendeva da tempo un melone retato di alta qualità, garantito per gusto e sapore”, ha spieFRUITBOOKMAGAZINE
gato il direttore commerciale di AOP Mantuafruit, Alessio Orlandi. Grazie alle attente operazioni colturali e alla scarsa piovosità fin qui registrata, il melone nell’areale mantovano sta registrando una qualità eccezionale. Il connubio perfetto tra tradizione e innovazione consente di selezionare per questa linea premium, attraverso l’analisi non invasiva di ogni singolo frutto, solamente i frutti che hanno un grado zuccherino superiore a 14 gradi brix. L’innovazione tecnologica è quindi in grado di compiere ciò che Antonio Francescon faceva ogni giorno nel selezionare i frutti migliori da portare sulla propria tavola. Nella linea Antonio Francescon, inoltre, non c’è solo innovazione ma anche ricerca varietale: infatti solamente alcune varietà vengono utilizzate per essere vendute con il brand premium. “Secondo le analisi di mercato - ha aggiunto Alessio Orlandi - il cliente apprezza un melone retato tradizionale di alta qualità e garantito per ogni singolo frutto”. Per questo motivo è nato il progetto Antonio Francescon, in cui ogni melone è numerato proprio come una bottiglia di vino pregiato e viene venduto a pezzo con un codice ean dedicato affinché ci sia il massimo controllo anche nel punto vendita a sigillo della massima garanzia. “Considerando che lavoriamo per stagione 300/400 tonnellate di meloni al giorno - ha concluso Bruno Francescon - potremmo destinare alla nuova linea fino al 10% della produzione, vale a dire circa 2.5003.000 tonnellate a stagione”. Un melone premium con questi volumi finora in Italia non si era mai visto. l N.40 l LUGLIO 2022
lo studio |
Giancarlo Sbressa
La spesa alimentare online? Nel 2030 può arrivare al 30% 38
Ma solo nei Paesi più evoluti nel commercio elettronico e tra questi non c’è l’Italia. A rivelarlo è una ricerca pubblicata da McKinsey & Company. L’UK è il Paese più avanzato d’Europa nell’e-commerce alimentare: nel 2021 aveva una quota del 12% contro il 2,9 dell’Italia. Per il 2030 la stima più aggressiva indica un 30% per l’UK, di cui il 7 “instant delivery”, contro il 10 dell’Italia, di cui 3 di “instant delivery”. Francia e Olanda sono seconda e terza A far migrare i consumatori verso la spesa online ha contribuito sicuramente il Covid, che ha anche ridimensionato la concorrenza del settore, facendo nascere nuovi attori sul mercato. Secondo lo studio di McKinsey, i consumatori europei nel 2022 prevedono di usare i servizi alimentari online con la stessa
frequenza del 2021. Ma i risultati variano da Paese a Paese: le vendite online si concentrano in Regno Unito (+5%), Olanda (+4%) e Francia (+2%) dove la quota di mercato alimentare online è cresciuta dell’8-12% nel 2021. Per gli acquisti di alimentari online i Paesi leader sono Regno Unito, Francia, Olanda FRUITBOOKMAGAZINE
e Svezia mentre l’Italia è ancora in coda, assieme a Germania, Spagna e Polonia. Nel Regno Unito la percentuale è quattro volte quella in Italia. A determinare la crescita dei servizi online sarà soprattutto la consegna programmata (con la promessa di un servizio in giornata), mentre la consegna istantanea (definita come consegna su richiesta, in genere con un tempo di consegna compreso tra 15 e 30 minuti, tipo Gorillas) potrebbe raggiungere il 37% del mercato totale del food-at-home nei principali Paesi. Per l’instant delivery le stime più aggressive parlano di una quota del 7% nel Regno Unito contro una quota del 3% in Italia. I rivenditori tradizionali che non sono presenti online potrebbero perdere importanti quote di mercato, soprattutto nelle aree urbane. Per il Regno Unito, ad esempio, secondo lo studio, entro il 2030 l’online potrebbe essere il canale più grande del Paese, superando anche i supermercati. I negozi offline saranno obbligati a ripensare le loro strategie omnicanale, con diverse opzioni. In primis possono decidere se costruire da soli le proprie offerte online o se collaborare con terze parti. Se l’online non sarà la scelta principale, per sopravvivere i negozi fisici dovranno comunque aggiungere qualche novità come il clicca e ritira oppure creando un’esperienza che porti i clienti nei negozi fisici, strategie che li dovrebbero portare anche a ridurre i costi. l N.40 l LUGLIO 2022
frammenti |
Eugenio Felice
Insalate di quarta gamma in crisi. Chiude Novanatura 40
Il gruppo spagnolo GAC / Foodiverse ha chiuso la Novanatura che aveva rilevato nel 2019 da Florette Italia. L’azienda di Casaleggio Novara (No) è specializzata nelle insalate in busta pronte al consumo e creme di verdure spalmabili. Il 31 maggio è stato l’ultimo giorno di lavoro per i circa 20 dipendenti. La chiusura è dovuta alla crisi che sta attraversando il comparto delle insalate di quarta gamma, non tanto in termini di fatturato quanto di redditività Ha chiuso il 31 maggio lo stabilimento per le insalate in busta pronte al consumo e le creme di verdure spalmabili di Casaleggio Novara (No), facente capo alla società Novanatura, costituita nel 2019 dopo la cessione da parte di Florette Italia al gruppo spagnolo GAC, che nel frattempo ha assunto la corporate indentity Foodiverse. Novanatura, uno dei molteplici attori del settore della quarta e quinta gamma attivi in Italia, uno dei più piccoli, vendeva ad alcuni gruppi della distribuzione organizzata i propri prodotti sia con il marchio internazionale della capogruppo - Sun & Vegs - che a marchio del distributore. Anche prodotti a elevato tasso di servizio, come il guacamole all’avocado fresco in versione spalmabile. La chiusura dello stabiliFRUITBOOKMAGAZINE
mento di Casaleggio Novara ha comportato il licenziamento di 20 persone occupate nelle linee produttive (erano 22, ma due si sono già ricollocate). La trattativa con i sindacati per un possibile rilancio dell’attività è durata poco più di un mese, ma senza esito positivo. “La quarta gamma versa in una situazione drammatica”, ha commentato un operatore del settore. “È vero, ha chiuso uno degli stabilimenti più piccoli in Italia, ma non è che i leader di mercato se la passino poi tanto meglio. Lavoriamo tutti in perdita, non siamo capaci di far alzare i listini ai gruppi della grande distribuzione, siamo schiacciati dalla loro forza commerciale. Lo documenta anche Nielsen, con prezzi medi per le insalate in busta pronte al consumo addirittura in flessione nei primi quattro mesi del 2022, a fronte di costi di produzione, in campagna e negli stabilimenti, che sono esplosi”. “Quello che incassiamo oggi - ha aggiunto l’operatore che abbiamo interpellato - basterebbe solo per pagare la parte industriale del processo, non la materia prima. I tender che fanno i grandi gruppi a giugno c’è quello di Selex GC - non aiutano a definire un prezzo equo. Non bisognerebbe mica scendere sotto i costi di produzione, come vorrebbe anche la recente legge contro le pratiche sleali, ma oggi è questo che sta succedendo”. Il prossimo stabilimento di quarta gamma a chiudere potrebbe essere, secondo le ultime indiscrezioni, quello del gruppo di Marco Brunelli che serve i punti vendita Iper la Grande i e Unes. Il problema del settore delle insalate in busta pronte al consumo resta quello della redditività. Un problema che i rialzi dei costi delle materie prime e dell’energia degli ultimi mesi hanno reso (quasi) insormontabile. l N.40 l LUGLIO 2022
innovazione |
Carlotta Benini
“Dossimo, il cuore italiano’’: il nuovo pomodoro di Hm.Clause 42
Dossimo F1 è la nuova frontiera del Cuore di Bue, una nuova varietà messa a punto da Hm.Clause, tra i leader globali nelle sementi per pomodori. Conquista a prima vista grazie alla sua bella forma a cuore. Il morso fondente rimanda al gusto del pomodoro di un tempo. Inoltre, garantisce eccellenti performance anche dal punto di vista agronomico “È il frutto dell’amore”, esordisce Giovanni Canino, responsabile food chain di Hm.Clause Italia È un cuore rosso brillante, con forma liscia e regolare. Attrae nell’aspetto, ma soprattutto è una sorpresa al palato, con una pienezza di gusto che rimanda con la memoria ai pomodori di una volta e con una consistenza unica per le varietà della sua categoria. È quasi un full flesh: pieno e polposo, le sue cavità placentari sono ridottissime e ha un morso gustoso e fondente che conquista il consumatore finale. Dossimo F1 è la nuova frontiera del Cuore di Bue: è messo a punto da Hm.Clause e rappresenta l’evoluzione di una varietà - Cupidissimo F1 - già introdotta con successo sul mercato. “Dossimo è il frutto dell’amore - esordisce Giovanni Canino, responsabile della food chain di Hm.Clause Italia, facendo riferimento alla forma peculiare di FRUITBOOKMAGAZINE
questo pomodoro, che indubbiamente incuriosisce e induce all’acquisto -. Oltre alla sua omogeneità, questa varietà di calibro medio grande, tra 200 e 220 grammi, viene apprezzata per la sua eccellente colorazione, al viraggio a maturazione completa. Il suo sapore è squisito, con un retrogusto un po’ erbaceo tipico del pomodoro nostrano”. Lavorando costantemente sul miglioramento della qualità genetica, con Dossimo F1 Hm.Clause ha messo a punto un pomodoro dalle eccellenti caratteristiche organolettiche, dalle performance superiori. La pianta, rustica e molto produttiva, dimostra un ottimo pacchetto di resistenze e ha una buona tenuta anche in post raccolta. Infine Dossimo F1 si adatta a tutti i tipi di coltivazione e garantisce produzioni elevate molto costanti e di ottima qualità. “Dal punto di vista agronomico si sta rivelando un successo - continua Canino - ora stiamo cercando di farlo conoscere e apprezzare alla Gdo, insieme a tutta la famiglia che noi definiamo Cuore Italiano”. Una sfida, per certi versi. Sicuramente una posizione in antitesi rispetto a un mercato del pomodoro da tavola che propende in maniera sempre più marcata verso calibri dolci e piccoli. “Con le tipologie Cuore Italiano quello che andiamo a proporre è il recupero del gusto, spesso dimenticato, del pomodoro di una volta - conclude Canino -. Il nostro lavoro si concentra sull’individuazione di varietà con caratteristiche sempre più performanti, per cercare di innovare e di stupire, in un settore molto competitivo come quello del pomodoro da tavola”. l N.40 l LUGLIO 2022
retail |
Irene Forte
VIP e Ce.Di.Gros, un esempio virtuoso di collaborazione 44
Collaborazione. È la parola chiave alla base dell’iniziativa congiunta messa in atto da VIP, l’Associazione dei produttori ortofrutticoli della Val Venosta, e la catena distributiva romana Ce.Di.Gros. In aprile gli addetti di alcuni negozi erano stati in Val Venosta per conoscere da vicino il Consorzio VIP. Gli stessi si sono poi cimentati nell’allestimento dei reparti ortofrutta dei punti vendita Ammirare la bellezza dei paesaggi montani della Val Venosta, annusare il profumo dei meleti in fiore, ascoltare i racconti dei contadini sull’alternarsi delle fasi di produzione, accarezzare le mele, percependone la buccia liscia e la polpa carnosa, e infine degustarle come un sommelier farebbe con un calice di vino. Tutti e cinque i sensi sono stati coinvolti e solleticati nella visita del 27 e 28 aprile di Ce. Di. Gros in Val Venosta, alla scoperta di VIP, l’Associazione dei Produttori Ortofrutticoli della valle. Gli allestimenti nei punti vendita sono poi stati realizzati seguendo le linee guida tracciate durante il soggiorno formativo in Val Venosta. Ma sarebbe riduttivo affermare che i referenti di Ce.Di.Gros abbiano solo messo in pratica quanto appreso durante la visita. Perché quello che hanno fatto al ritorno nei loro punti vendita è stato molto di più: hanno saputo veicolare con passione e impegno i valori di VIP, del territorio in cui opera e delle sue mele. Il risultato è che gli allestimenti messi in atto nei reparti ortofrutta hanno superato le aspettative. “Quando abbiamo ricevuto le foto dei reparti ortofrutta, ci è stato subito chiaro che i materiali forniti avevano solo rappresentato la base di partenza, e che ogni punto vendita si era messo in gioco per valorizzare e rendere speciale lo spazio dedicato”, commenFRUITBOOKMAGAZINE
ta Benjamin Laimer, responsabile marketing della Associazione dei Produttori Ortofrutticoli della Val Venosta. Ad ogni punto vendita infatti era stato fornito materiale promozionale accattivante ed esplicativo al contempo, in grado di assolvere ad una doppia finalità: attirare il consumatore e informarlo, mettendolo nella condizione di conoscere tutte le diverse varietà di mela in commercio e scegliere quella migliore per lui. “La selezione dei tre reparti migliori è stata così difficile per noi… che alla fine ne abbiamo premiato il doppio, scegliendone sei”, racconta Laimer, che aggiunge: “Questo è stato davvero un esempio di grande successo di una collaborazione tra produttore e distribuzione e ci auguriamo di poter realizzare in futuro campagne simili con molti dei nostri clienti, contribuendo così al successo della vendita delle mele della Val Venosta, per noi e per loro”. “Siamo consapevoli che attività di questo tipo funzionano solo se c’è una reale e sincera volontà di col-
laborazione reciproca. Insieme si possono fare cose che da soli non sono nemmeno concepibili”, conclude il responsabile marketing VIP. Questa esperienza è stata un esempio virtuoso di cooperazione, valore che è alla base dei risultati di VIP e a fondamento della sua stessa esistenza. l N.40 l LUGLIO 2022
fiere |
Valentina Bonazza
Fruit Attraction torna a ottobre Focus su logistica e biologico 46
Fruit Attraction, in programma dal 4 al 6 ottobre a Madrid, ha pubblicato in giugno sul sito l’elenco degli espositori 2022, che vede già confermato oltre l’85% degli spazi. I professionisti possono pianificare le visite alle aziende di loro interesse grazie alla piattaforma Live Connect, la più grande rete professionale del settore ortofrutticolo. In concomitanza si terrà Fresh Food Logistics e il Biofruit Congress, il congresso internazionale dell’ortofrutta bio Fruit Attraction, in programma a Madrid dal 4 al 6 ottobre, ha pubblicato già dal mese di giugno sul sito web gli espositori che hanno confermato la loro presenza in fiera. I professionisti possono pianificare le visite alle aziende di loro interesse grazie alla piattaforma Live Connect, la più grande rete professionale del settore ortofrutticolo. A più di tre mesi dall’inizio della fiera organizzata da Fepex e Ifema, oltre l’85% degli spazi è stato confermato. Le previsioni per l’edizione di quest’anno sono positive, con numeri di partecipazione simili a quelli del 2019, con 90.000 professionisti e 1.800 aziende. Così facendo, la fiera pone il settore spagnolo in prima linea nella commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli per tutto il mondo e si consolida come punto di incontro per tutti i FRUITBOOKMAGAZINE
professionisti che compongono l’intera filiera. Fruit Attraction ha confermato la partecipazione di tutte le Comunità Autonome della Spagna, oltre alla partecipazione internazionale di 42 Paesi. In occasione di Fruit Attraction, il 4 ottobre, si terrà anche la quinta edizione di Biofruit, il congresso internazionale dell’ortofrutta biologica in cui verranno trattati i temi legati al futuro del biologico e di altre “catene del valore” in crescita. Durante la giornata, buyer europei e istituzioni internazionali faranno un focus sulle migliori strategie per far crescere il mercato biologico in Europa e nel mondo dopo il Covid-19, periodo che ha visto crescere la domanda di biologico e la richiesta di un maggiore impegno nei confronti dell’ambiente e delle questioni sociali. Sempre durante Fruit Attraction, si svolgerà anche Fresh Food Logistics, l’incontro internazionale legato alla logistica del fresco, che registra il 90% degli spazi già prenotati. Fresh Food Logistics, spazio dedicato esclusivamente alle aziende di distribuzione e logistica che offrono servizi al settore ortofrutticolo internazionale. Durante Fresh Food Logistics si terrà anche il terzo Fresh Food Logistics Summit, organizzato da Alimarket, con il titolo “Nuove sfide della logistica del freddo: Risorse per affrontare il cambio di paradigma”. L’evento vede la partecipazione di José Luis Gómez, direttore della logistica e dell’IT di La Sirena; Agustín Planells, vice direttore commerciale e direttore della logistica di Anecoop; Ángel Rubio, resposabile della supply chain di Covap; Pedro Becerril, direttore della logistica di Ultracongelados Virto; Santiago Navarro, direttore della logistica di Delfín Ultracongelados; Julio Nestar, reefer manager di MSC Spagna e Alfonso Morenos, direttore della logistica di Aviserrano (Logialcor). l N.40 l LUGLIO 2022
trend |
Irene Forte
Censimento agricolo Istat: in 38 anni scomparse 2 aziende su 3 48
Dal 1982 ad oggi sono scomparsi i due terzi delle aziende agricole italiane e questa riduzione è stata più accentuata negli ultimi 20 anni: le aziende del settore primario oggi sono infatti meno della metà rispetto al 2000. Sono i dati del settimo Censimento generale dell’Agricoltura dell’Istat, che racconta come sta cambiando il settore agricolo evidenziando come alla diminuzione in numero delle aziende corrisponda l’aumento di quelle di grandi dimensioni Qual è la situazione aggiornata dell’agricoltura in Italia? Come sta evolvendo il settore primario? L’Istat ha presentato a fine giugno i risultati del settimo Censimento generale dell’Agricoltura: è stato svolto tra gennaio e luglio 2021, con riferimento all’annata 2019-2020. Meno aziende agricole, ma di dimensione maggiore: questa la tendenza che salta all’occhio. A ottobre 2020, infatti, risultano attive in Italia 1.133.023 aziende agricole e, nell’arco dei 38 anni intercorsi dal 1982 (anno di riferimento del terzo Censimento dell’agricoltura, i cui dati sono comparabili con quelli del 2020) sono scomparse quasi due aziende agricole su tre. Aumenta, però, la Sau (superficie agricola utilizzata) che nello stesso periodo è passata da 5,1 a 11,1 FRUITBOOKMAGAZINE
ettari medi per azienda. In 38 anni, quindi, sono scomparsi quasi i due terzi delle aziende agricole italiane e questa riduzione è stata più accentuata negli ultimi 20 anni: il numero di aziende agricole si è infatti più che dimezzato rispetto al 2000, quando era pari a quasi 2,4 milioni. “In primo luogo l’agricoltura italiana è andata riducendosi nel numero di aziende, che però sono divenute più grandi”, ha dichiarato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. “Il secondo aspetto che emerge dai dati è che il mondo dell’agricoltura italiana mantiene la propria impronta familiare, mentre l’intensità di manodopera si riduce. Tra il 2010 e il 2020 la forza lavoro complessiva è scesa del 28,8%, in termini di addetti, e del 14,4% in termini di giornate standard lavorate”. Guardando al presente, la fotografia dell’agricoltura italiana nel 2020 vede il 93,5% delle aziende agricole gestito nella forma di azienda individuale o familiare. Una quota che è in leggera diminuzione rispetto al 2010 (era del 96,1%) mentre nello stesso decennio aumenta l’incidenza relativa delle società di persone (dal 2,9% al 4,8%), delle società di capitali (dallo 0,5% all’1%) e in misura lieve anche delle “altre” forme giuridiche (dallo 0,1% allo 0,2%). Le aziende individuali o familiari, pur continuando a rappresentare il profilo giuridico ampiamente più diffuso nell’agricoltura italiana, sono le uniche in chiara flessione rispetto al 2010, mentre crescono tutte le altre forme giuridiche. l N.40 l LUGLIO 2022
il libro |
Giancarlo Sbressa
Nulla sarà più come prima: è in corso la rivoluzione digitale 50
Siamo su una nave in tempesta, alla ricerca della rotta giusta, per una terra ancora sconosciuta. Ma stiamo attraversando una crisi economica o si tratta di una vera e propria rivoluzione? A questa domanda prova a dare una risposta Sebastiano Barisoni, giornalista e vicedirettore esecutivo di Radio 24, che è intervenuto il 19 maggio all’assemblea di Fruitimprese Veneto che si è svolta a Illasi (Vr): “La chiave è la continua ricerca del nostro valore aggiunto” È davvero il caso di archiviare definitivamente la globalizzazione, come sostengono in molti, o piuttosto ricordare quali conquiste di ricchezza e libertà ha portato in tutto il mondo? La verità è che l’emergenza del coronavirus ha accentuato in modo drammatico le caratteristiche di un processo già in atto da quando lo smartphone è diventato compagno sempre più presente e attivo nella nostra vita. La verità è anche che è ora di iniziare a modificare i maggiori fattori nocivi della globalizzazione, cogliendo gli aspetti mi-gliori della rivoluzione digitale, a partire dalla continua ricerca del valore aggiunto che guida le nostre scelte economiche e che pone il consumatore in una posizione di forza mai vista prima. Ma per non subire passivamente una rivoluzione dettata dal web, occorre anche riconoscere che ci sono aspetti di umanità e di empatia che l’intelligenza artificiale e gli algoritmi non sono in grado di raggiungere e su cui le imprese dovrebbero puntare forze e strategie. Con passione divulgativa e lucidità di analisi Sebastiano Barisoni, brillante e stimato giornalista, nonché vicedirettore esecutivo di Radio 24, ha presentato il suo ultimo volume, “Terra incognita”, nel corso dell’assemblea di Fruitimprese Veneto - presieduta da Stefano Pezzo - che si è svolta presso il ristorante Le Cedrare di Illasi lo scorso 19 maggio. FRUITBOOKMAGAZINE
Sono tre le “i” della rivoluzione tecnologica e sociale in corso, secondo Barisoni. È indistinta, dunque colpisce tutti. Irreversibile, la nostalgia non è solo fuori luogo è persino pericolosa. Infine, è imprevedibile. Non si tratta di rassegnarsi ai guai, ma di adattarsi come l’Italia ha fatto, bene, nei suoi anni migliori. Il singolo cittadino, ha aggiunto Bariso- “Terra incognita”, Sebastiano ni nella sua relazio- Barisoni, Solferino Editore, 192 ne, è colto da una pagine, 16,00€, pubblicato a sorta di schizofre- dicembre 2020 nia. “La rivoluzione è bellissima - ha dichiarato - fin quando possiamo scegliere il meglio, ma diventa un problema quando siamo noi ad essere scelti. Apprezziamo le libertà di comprare online, ma ci rammarichiamo quando ciò è causa della chiusura di un’attività commerciale e della perdita del lavoro. Sfruttiamo le mille opportunità di una società low cost ma non vorremmo mai pagarne le conseguenze in termini di minori salari e occupazioni ancora più precarie. Il consumatore ha il coltello dalla parte del manico ma spesso non si accorge che lo sta rivolgendo contro sé stesso”. La chiave per cavalcare e non subire la rivoluzione in corso è la continua e a volte affannosa ricerca del valore aggiunto. “Non è la nave più grande ad avere maggiori possibilità di successo di fronte ai grandi cambiamenti ma quella che è più capace di adattarsi”, ha spiegato Barisoni, che individua nell’empatia e nell’intelligenza emotiva le bussole di un nuova cittadinanza più attenta all’ambiente, all’economia circolare, alla sostenibilità delle produzioni. l N.40 l LUGLIO 2022
neuronews |
Matteo Sgaravato*
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Durante una normale giornata, la nostra mente è invasa da una moltitudine di informazioni di vario tipo. Il cervello però non ha la facoltà di memorizzare una tale quantità di dati e perciò usa delle “scorciatoie” mentali per risparmiare fatica e tempo; queste strategie se da un lato portano l’intelletto a funzionare in modo più efficiente, dall’altro, a volte, lo spingono a commettere degli errori di valutazione e ragionamento che influenzano le decisioni future Questi “errori” prendono il nome di bias cognitivi. I bias cognitivi (il significato greco è pregiudizio, predisposizione) derivano da informazioni già presenti e archiviate nel cervello che, per errore, vengono valutate in maniera sbagliata o non del tutto corretta. Per questo, ad esempio, la maggioranza delle persone pensa che il lavoro da poliziotto sia più rischioso rispetto a quello da pescatore, anche se le statistiche indicano l’esatto contrario. Questo specifico bias è chiamato “availability bias” ed è dovuto alla disponibilità di informazioni: sono molte più le notizie di cronaca nera che coinvolgono gli agenti di polizia rispetto a quelle che riguardano i pescatori. Perché i bias dovrebbero interessarti? Come accennato, queste scorciatoie mentali possono modificare il processo decisionale di un individuo. Ciò si trasforma in un’opportunità per poter influenzare una qualsiasi azione, compreso un acquisto. Nel caso del settore ortofrutticolo, l’utilizzo dei bias può spingere i consumatori a preferire un prodotto bio, piuttosto che un alimento con determinate proprietà organolettiFRUITBOOKMAGAZINE
che o, semplicemente, ad aumentare gli acquisti all’interno di quel reparto specifico. Ad esempio, affiancando l’immagine di un personaggio famoso conosciuto per il suo fisico ad un particolare alimento, il cliente assocerà i due elementi (authority bias) e di conseguenza la probabilità che l’acquisto si realizzi sarà maggiore. L’obiettivo, però, non è quello di stravolgere il comportamento di un utente, ma quello di dare rilevanza a informazioni per lui di valore in grado di soddisfare un suo bisogno preesistente e/o inconscio, cosicché il risultato sia positivo per entrambi. Per questo è fondamentale confermare le aspettative di ricompensa create nel cliente poiché, in caso contrario, il risultato sarebbe peggiorativo. Un altro potenziale rischio che è importante conoscere è che l’inserimento di troppi stimoli potrebbe creare una certa confusione nel cliente che, scoraggiato, potrebbe anche non arrivare a una decisone
finale e quindi abbandonare completamente il processo d’acquisto. Per scoprire nel dettaglio quali bias utilizzare per potenziare il tuo brand e come metterli in pratica in modo efficace, non perderti il prossimo numero di Fm! l N.40 l LUGLIO 2022
*amm. delegato Sgaravato Srl
Bias cognitivi: cosa sono e come possono rafforzare il tuo brand
frammenti |
Eugenio Felice
Mele, l’offerta di Eurospin e Lidl a confronto: chi vince? 54
Mele, meglio andare da Eurospin o da Lidl? Siamo stati in due punti vendita della provincia di Verona per vedere come le due insegne leader del canale discount declinano l’offerta di uno dei frutti più consumati: le mele. L'assortimento di Lidl è più ampio del 30% sia con le varietà tradizionali che con numerose varietà club, vendute sfuse, nei vassoi di cartone o ancora nei sacchi da 2 kg. Presente in entrambe le insegne una sola referenza di mele bio Dove si trova la scelta più ampia di mele ad inizio giugno scegliendo il canale discount, dove notoriamente l’offerta è più essenziale rispetto a un supermercato tradizionale? Per scoprirlo siamo andati nei punti vendita delle due insegne leader in Italia, Eurospin e Lidl. Abbiamo visitato due punti vendita di ultima generazione della provincia di Verona: l’Eurospin di Pescantina aperto il 1 giugno 2022 e il Lidl di Domegliara, aperto pochi anni fa. Ed effettivamente la differenza è notevole. Abbiamo contato infatti 11 referenze di mele da Eurospin, di cui 10 di mele convenzionali e una di mele bio. Una sola mela club proposta dal leader tra i discount, la prima a imporsi sui mercati internazionali e oggi ancora la più famosa: la Pink Lady, proposta in un vassoio FRUITBOOKMAGAZINE
da quattro frutti in cartoncino con film plastico. Cinque in tutto le varietà di mele presenti sui banchi di Eurospin. Quattro le referenze vendute sfuse da Eurospin: Fuji in offerta a 0,99 euro / kg, Granny Smith a 1,99 euro / kg, Red Delicious a 1,69 euro / kg, Golden Delicious a 1,69 euro / kg. Tre le referenze vendute in sacco da 2 kg: Fuji a 2,49 euro, Red Delicious a 2,49 euro, Golden Delicious in offerta a 1,98 euro. Una la referenza venduta in cassetta: Golden Delicious Melinda a 3,49 euro. Due le referenze vendute in vassoio filmato da 4 frutti: Pink Lady a 2,49 euro (800 grammi) e Red Delicious a 1,69 euro (850 grammi). Una la referenza venduta in vassoio 100% cartoncino: Golden Delicious bio a 2,00 euro. Tutti e tre i vassoi erano esposti in un murale refrigerato, assieme ad altra frutta e verdura confezionata, anche di quarta e quinta gamma. Da Lidl Italia abbiamo contato 14 referenze. C’erano le mele per bambini vendute in sacchi da 1 kg in offerta a 1,49 euro. C’era una referenza bio, la Pinova Alto Adige IGP, in vassoio da 600 grammi 100% cartoncino a 1,79 euro. Cerano le mele club Envy in offerta (sconto del 31%) in vassoio da 4 frutti da 800 grammi a 1,49 euro. Abbiamo trovato solo due referenze vendute sfuse: le Golden e le Red Delicious Alto Adige IGP a 1,69 euro al kg. Ancora: 7 referenze erano proposte in vassoio, tra cui le mele club Ambrosia, Evelina e Pink Lady (vassoio da 1 kg e sei frutti 100% cartoncino a 2,89 euro). Infine due referenze, Golden e Red Delicious, erano vendute in sacco convenienza da 2 kg a 2,49 euro. In tutto, abbiamo contato quindi nove varietà di mele presenti sui banchi di Lidl Italia, contro le cinque di Eurospin: una scelta quindi decisamente più ricca. l N.40 l LUGLIO 2022
anniversari |
Giovanni Turrino
Lidl Italia sfiora i 6 miliardi Obiettivo mille store nel 2030 56
Nel 2021 Lidl Italia ha fatturato 5,9 miliardi di euro, in crescita del 6,9%, e nel triennio 2022-2024 investirà sul territorio nazionale 1,5 miliardi per l’apertura di 150 nuovi punti vendita e per il potenziamento della struttura logistica. L’insegna quest’anno festeggia 30 anni nel nostro Paese. Da sola Lidl esporta il 10% del valore totale di export di frutta e verdura italiana a livello globale e genera un impatto complessivo sul PIL da 3,5 miliardi di euro Lidl Italia, catena di supermercati leader nella Gdo formata da una squadra di 20 mila persone e 700 punti vendita sul territorio nazionale, ha chiuso il 2021 realizzando un fatturato di 5,9 miliardi di euro con una crescita del 6,9% sull’anno precedente. Il 27 giugno il gruppo ha presentato il piano aziendale dei prossimi tre anni e confermato gli impegni sul fronte della sostenibilità. Nel corso della conferenza stampa dal titolo “Insieme per uno sviluppo sostenibile: persone, prodotti, investimenti” che si è tenuta a Milano in occasione del traguardo dei 30 anni di attività dell’azienda in Italia, è stato anche illustrato uno studio di SDA Bocconi che analizza l’impatto economico di Lidl sul sistema Paese. FRUITBOOKMAGAZINE
Nel triennio 2022-2024 Lidl Italia investirà sul territorio nazionale 1,5 miliardi di euro per l’apertura di 150 nuovi punti vendita e per il potenziamento della rete logistica, con l’obiettivo di arrivare a 1.000 negozi entro il 2030, con la creazione di oltre 6 mila nuovi posti di lavoro su tutto il territorio nazionale già entro il 2024. Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia, commenta: “Siamo un’azienda che ha fatto dell’evoluzione una costante del proprio percorso. Siamo cresciuti senza mai perdere di vista la nostra identità e costruendo, giorno dopo giorno, un forte legame con i clienti, con il territorio e le comunità in cui operiamo. Immagino i prossimi 30 anni ricchi di nuovi ambiziosi traguardi che segneranno il nostro percorso di miglioramento continuo, con la volontà di essere sempre più il punto di riferimento per la spesa degli italiani, un datore di lavoro attrattivo e una realtà in grado di portare valore aggiunto nei territori in cui opera. Questa è la nostra missione”. Secondo lo studio di SDA Bocconi, Lidl ha generato impatti complessivi sul PIL nazionale per circa 3,5 miliardi di euro. Inoltre, Lidl rappresenta il terzo player della GDO in Italia a livello di occupazione. Facendo parte di una realtà internazionale operativa in 31 Paesi con circa 11.900 punti vendita, Lidl svolge anche un ruolo di volano per la filiera agroalimentare nazionale, contribuendo al suo export nel mondo: nel 2021 ha esportato ortofrutta per 550 milioni di euro, vale a dire il 10% delle esportazioni totali di ortofrutta dell’Italia. l N.40 l LUGLIO 2022
mercati pesche |
Carlotta Benini
Per Donnalia pesche al top C’è attesa per l’Igp di Delia 58
È iniziata a luglio con qualità ottima e volumi in aumento del 15% la campagna delle pesche e nettarine della Di Pasquale Ortofrutta, che con il brand Donnalia valorizza sui mercati le eccellenze siciliane. Compresa la pregiata Pesca di Delia Igp, tipica del territorio in cui ha sede l’azienda. “Quando arriverà l’ok del ministero, la commercializzeremo con il nostro brand premium e il bollino giallo e blu dell’Europa”, ci annuncia Vincenzo Di Pasquale Procede con i migliori auspici la campagna delle pesche e nettarine Donnalia, brand premium della Di Pasquale Ortofrutta, azienda guidata dai fratelli Vincenzo e Angelo Di Pasquale che negli ultimi anni si è distinta sul mercato con prodotti e packaging esclusivi, in grado di valorizzare al meglio le eccellenze siciliane. L’azienda ha sede a Delia, in provincia di Caltanissetta, dove viene coltivata anche la pregiata Pesca di Delia Igp, che dopo avere ottenuto a inizio 2021 il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta ora attende solo il via libera del ministero per fare il suo debutto sul mercato con il bollino giallo e blu dell’Europa. “È in fase di costituzione il consorzio di tutela della Pesca di Delia Igp - spiega Vincenzo Di Pasquale, responsabile commerciale dell’azienda di FRUITBOOKMAGAZINE
famiglia -, attendiamo solo che si concluda l’iter burocratico poi saremo pronti per commercializzare il prodotto Igp con il nostro brand Donnalia. Speriamo di riuscire a farlo già a partire da questa campagna”. Il disciplinare di produzione dell’Igp, infatti, oltre a varietà di pesche e nettarine precoci e medie comprende anche varietà tardive in maturazione dal 21 agosto al 10 ottobre, per un prodotto che si può trovare sui banchi fino all’autunno inoltrato. La consistenza della polpa e la dolcezza superiore sono i tratti distintivi della Pesca di Delia, che grazie alle condizioni climatiche e alle caratteristiche uniche del territorio in cui viene coltivata sviluppa un tenore zuccherino non inferiore a 11,5-12 gradi brix. Per quanto riguarda pesche e nettarine in generale, la Di Pasquale Ortofrutta è specializzata in varietà a polpa gialla e a maturazione medio-tardiva, commercializzate con il brand Donnalia in Gdo e nei mercati all’ingrosso. “La raccolta è entrata nel vivo i primi giorni di luglio - racconta il responsabile commerciale -, il prodotto quest’anno si presenta di qualità eccellente e anche i volumi sono positivi, superiori del 15% rispetto alla scorsa annata. I calibri inizialmente non sono stati molto elevati, penalizzati dal forte caldo di giugno, ma già dalla terza settimana di luglio le pezzature sono state più sostenute”. A questo proposito, prosegue con successo il progetto “Donnalia Mini”, brand lanciato lo scorso anno per valorizzare i frutti di calibro inferiore con un elegante packaging ad hoc. “Donnalia è sinonimo di made in Sicily, a sei anni dal suo lancio è un brand conosciuto e apprezzato dai buyer e dai consumatori - conclude Di Pasquale -. E i clienti sono disposti a pagare un premium price per un prodotto curato nei dettagli, con un gusto eccellente”. l N.40 l LUGLIO 2022
strategie |
Eugenio Felice
Lombardia, Despar riparte da Aspiag. L’intervista a Salviato 60
Chiuso col fallimento il capitolo L’Alco, spetta ad Aspiag Service il compito di far tornare le insegne Despar, Eurospar e Interspar in Lombardia. Il 1 giugno ha aperto a Como il primo Eurospar in affiliazione. A dicembre a Mariano Comense aprirà il primo Interspar a gestione diretta. È l’inizio di un percorso che porterà Aspiag Service a una rete di 60 negozi, tra affiliati e diretti, entro il 2026. L’intervista al direttore sviluppo e costruzioni, Massimo Salviato “Entro la fine del 2022, se tutto procede senza intoppi, nel mese di dicembre dichiara Salviato apriremo il nostro primo punto vendita a gestione diretta a Mariano Comense, in provincia di Como. Il primo giugno abbiamo aperto invece, sempre a Como, il primo punto vendita a insegna Eurospar in affiliazione. Le aperture interesseranno inizialmente le provincie di Milano, Monza Brianza e Como. A seguire le altre province della Lombardia. Nella città metropolitana di Milano approderemo per la fine del 2023, quando inaugureremo un nuovo punto vendita: questo sarà molto probabilmente un negozio di quartiere, sostenibile e dotato di comodo parcheggio. Nel contempo valuteremo certamente anche l’apertura di negozi in affiliazione”. FRUITBOOKMAGAZINE
“Prediligeremo - specifica Salviato - i negozi di quartiere di dimensione medio/piccola, a insegna Eurospar e Despar. Ci saranno anche gli Interspar, che confermiamo nella metratura media di 2.500 mq di area di vendita, nelle aree di rigenerazione urbana e riqualificazione urbanistica. Anche in questa regione prediligeremo uno sviluppo fondato su tre direttrici: sostenibilità e innovazione, recupero e riqualificazione, evoluzione e miglioramento continuo. In ogni caso, non andremo a realizzare centri commerciali ma, al massimo, parchi commerciali”. “In tutti e tre i nostri canali - aggiunge Salviato stiamo aggiornando gli spazi affinché i punti vendita siano sempre più fruibili da parte dei clienti, i prodotti locali e freschi siano valorizzati e il negozio sia in armonia e sintonia con il contesto urbano in cui si inserisce. Anche la sostenibilità continua ad essere per noi un elemento molto importante. Tutti i nostri punti vendita sono in classe A3/A4. Tutte le nuove aperture dal 2020 vengono certificate ISO14001”. “Nei reparti all’interno dei punti vendita - sottolinea Salviato - non cambia la metratura, cambia piuttosto l’assortimento e l’esposizione dei prodotti. L’evoluzione e l’ottica di miglioramento continuo, infatti, ci hanno portato a realizzare nei nostri punti vendita dei veri e propri “mondi”, come nell’Interspar di Casier (in foto). Questo sistema facilita il processo di acquisto dei clienti rendendo la spesa più intuitiva”. Al momento la Lombardia sarà rifornita dai ce.di. esistenti, in particolare da quello di Castel San Pietro Terme (Bo). l N.40 l LUGLIO 2022
soluzioni |
Giancarlo Sbressa
Fysium, controllo maturazione per un decumulo ottimizzato 62
Fysium si appresta a iniziare la quinta campagna mele in Italia, una garanzia per i magazzini per la conservazione delle mele, grazie alla sua qualità farmaceutica che ha permesso di non avere alcuna criticità nelle centinaia di applicazioni fatte nelle precedenti campagne. Luca Rivoira (Retarder): “La principale novità è che ora, grazie alla gascromatografia, possiamo monitorare il reale stato dei frutti dentro le celle per ottimizzare il piano di decumulo” Fysium è la tecnologia per generare 1-MCP, la molecola che ha rivoluzionato la conservazione della mela, senza lasciare alcun residuo rilevabile sui frutti. Retarder Srl di Verzuolo (CN) è l’azienda che si occupa, in esclusiva, dello sviluppo commerciale di Fysium in Italia e della sua applicazione, con perso-
nale specializzato appositamente formato, diretto da Michele Scrinzi. La campagna che si appresta ad iniziare sarà la quinta per Fysium, una tecnologia di qualità farmaceutica che ha raccolto in questi anni consensi unanimi da parte degli operatori italiani del comparto mele che la hanno adottata. Con gli anni l’applicazione di Fysium è diventata FRUITBOOKMAGAZINE
sempre più efficiente ed efficace. “Abbiamo informatizzato tutti i processi con una app e web-app che abbiamo appositamente sviluppato di nome Retarder Now - ci spiega il responsabile commerciale Luca Rivoira - che va a semplificare e ottimizzare la gestione dei trattamenti di Fysium nelle celle di conservazione delle mele. Abbiamo poi velocizzato ed efficientato i processi grazie a un laboratorio di analisi che abbiamo allestito, due anni fa, presso la nostra sede di Verzuolo (in foto, un prelievo) in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, diretto dalla professoressa Cristiana Peano”. “La novità 2022 - annuncia Luca Rivoira - è la possibilità di fare dei prelievi di aria nelle celle tramite la gascromatografia con cui possiamo monitorare la concentrazione di etilene e quindi lo stato reale delle mele all’interno della celle. In tal modo, da una parte il frigorista può intervenire tempestivamente in caso di criticità, anticipando un possibile problema, dall’altra si ottimizza il piano di decumulo allineandolo al reale stato dei frutti”. Retarder fornisce un ventaglio completo di soluzioni per il post raccolta della frutta. Il magazzino è stato raddoppiato, per ovviare ai problemi di approvvigionamento di materie prime. Inoltre la partnership con Infia si è rafforzata, aggiungendo al Nord Ovest il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. Retader, infine, è sponsor di Prognosfruit (Belgrado, 3-5 agosto), a sottolineare il forte legame dell’azienda con le mele. l N.40 l LUGLIO 2022
mens sana |
Alice Gelmetti (dietista)
Ritenzione idrica nemica delle donne: come batterla a tavola? 64
La ritenzione idrica è un’alterata ripartizione dell’acqua corporea. Tutti noi infatti siamo fatti per il 60% di acqua che viene ripartita in due zone: intracellulare ed extracellulare. L’acqua mantiene attive e funzionali le funzioni metaboliche, oltre ovviamente a mantenerci giovani. Ai fini della riduzione della ritenzione idrica e della cellulite è fondamentale essere correttamente idratati ma anche mangiare in modo sano e praticare costante attività fisica Se vi è un disequilibrio tra l’acqua intra ed extra cellulare (di solito in rapporto 6:4) essa si accumula e stagna nelle cellule, col tempo porta ad infiammare il tessuto e procede (se c’è anche accumulo di grasso) con la nascita della vera e propria cellulite, uno dei problemi più fastidiosi per le donne, soprattutto quando arriva il tempo della prova costume. Tra le cause principali troviamo sicuramente una scorretta idratazione: è infatti fondamentale bere molto e con l’aumento delle temperature spesso non si raggiungono i fabbisogni necessari, portando all’accumulo di scorie e ristagno di acqua nel reparto intra-cellulare. Un’altra causa è la scorretta circolazione, dovuta a motivi congeniti o alla sedentarietà. Abbiamo poi l’eccessivo consumo di sale che porta all’accumulo di liquidi. Per FRUITBOOKMAGAZINE
ogni grammo di sale bisognerebbe bere quasi un litro d’acqua per rimediare! Motivi più seri da un punto di vista clinico potrebbero essere l’insufficienza venosa, malattie cardiovascolari, malattie renali ed insufficienza renale e problemi tiroidei. Come possiamo fare però con la dieta a controllare la ritenzione idrica? La prima cosa è controllare l'insulina: mangiare alimenti raffinati o lavorati o ricchi di zuccheri porta a un’eccessiva attivazione dell'insulina, l’ormone che abbassa i livelli di zucchero nel sangue. L’insulina aumenta la vasocostrizione a livello del microcircolo, peggiorando la situazione. No quindi a prodotti lavorato, da forno, ricchi di zuccheri e prodotti con farine raffinate. Sì a cibi freschi, non raffinati, integrali e ricchi di acqua, come frutta e verdura. Ancora: soprattutto dopo l’allenamento intenso o di lunga durata è bene assumere carboidrati complessi che ricostituiscono il glicogeno consumato. Mangiare quindi pasta, pane, riso e altri cereali integrali anche la sera non è quindi un peccato mortale, anzi. È consigliabile anche aumentare gli introiti di potassio: fagioli bianchi, spinaci, patate, zucchine, funghi, banane e mandorle sono tra i più ricchi di questo minerale. Molto importanti sono anche sodio e magnesio. Poi bisogna assumere le giuste proteine, in base anche all’attività sportiva svolta. Frutta e verdura, infine, sono i paladini della lotta contro la ritenzione! Le vitamine A-E-C per esempio aiutano la formazione del collagene che migliora l’irrorazione sanguigna. Consiglio di non farsi mai mancare soprattutto asparagi, finocchi, ananas, cavolfiori, ma anche tè verde e caffè (massimo 4 al giorno). Sono tutti diuretici naturali! Oltre alla dieta, non vanno dimenticate l’attività fisica e il benessere psicologico. l N.40 l LUGLIO 2022
Cortilia col vento in poppa: nuova sede e B Corp Mario Gasbarrino è uscito dal consiglio di amministrazione Eugenio Felice
Cortilia, food-tech company fondata nel 2011 da Marco Porcaro e tra i leader indiscussi nel mercato della spesa online sostenibile a filiera corta, ha inaugurato il 4 maggio il nuovo centro operativo che sorge nel comune di Cassina de’ Pecchi (Milano). Inoltre, dopo aver trasformato nel dicembre 2020 il proprio statuto in Società Benefit, ha ottenuto anche la certificazione B Corp: gli obiettivi economici vanno di pari passo con gli obiettivi di responsabilita ambientale e sociale Un recente studio dell’agenzia statunitense McKinsey rivela che nel Regno Unito l’e-commerce alimentare potrebbe raggiungere una quota del 30% nel 2030. In un Paese più conservatore come l’Italia la quota per lo stesso anno potrebbe raggiungere il 10%. Ne parliamo nella rubrica “lo studio” a pagina 38. Tutto questo per dire che il commercio elettronico è un canale di vendita che non può più essere trascurato, né dal mondo della produzione di generi alimentari né dal mondo della distribuzione “tradizionale”. Parliamo qui di uno dei casi più concreti di un vero specialista del genere, quel Cortilia di Marco Porcaro, partito nel 2012 con i suoi furgoncini che consegnavano i prodotti dell’orto alle famiglie di Milano in 24 ore dall’ordine e oggi presente in ben cinque regioni del Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Ligu-
ria, Veneto, Emilia-Romagna. Il fatturato? Beh, siamo a 40 milioni di euro nel 2021, ancora poca cosa rispetto ai numeri di colossi come Esselunga, ma in crescita del 21% rispetto al 2020. E gli investimenti continuano ad essere importanti: la piattaforma della spesa online a filiera corta a inizio 2021 ha chiuso un round di investimenti per 34 milioni di euro, sottoscritto anche da Red Circle Investments, il fondo del patron di Diesel Renzo Rosso che poco prima era uscito da NaturaSì. Tra i soci di Cortilia ci sono poi diversi fondi di venture capital. Su Cortilia oggi non si compra con un click solo frutta e verdura di stagione, ma anche vari prodotti alimentari come pesce, carni e
Cortilia ha inaugurato il 4 maggio la nuova sede di Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano. Per il nuovo headquarter, è stato studiato uno spazio multifunzionale di 50.000 mq, parte di un importante progetto di riqualificazione dell’area in cui sorge e in linea con i più alti standard di sostenibilità ambientale. Il sito ha ottenuto la certificazione L EED con livello “gold”.
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CORTILIA, TRA I LEADER DELLA SPESA ONLINE, IN NUMERI
2011 100 50 175% 40 fondazione
mila mq nuova sede
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mila e oltre clienti attivi
crescita 2020
regioni servite
milioni di euro fatturato 2021
salumi, formaggi e latticini, uova, pane, una grande varietà di altre specialità fresche e secche, vino e birra artigianale, prodotti per la cura della persona, la pulizia della casa e per animali. Insomma, è diventato un vero supermercato online, con forte vocazione sui freschissimi. Cortilia ha inaugurato il 4 maggio la nuova sede di Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano. Spinta dalla crescita esponenziale del business negli ultimi anni - il fatturato del 2020 aveva registrato una variazione al rialzo eccezionale del +175% sull’anno precedente - e dalla necessità di riunire in un unico luogo tutte le funzioni aziendali per ottimizzare i flussi di lavoro e proporre un servizio sempre più di alto livello, l’azienda ha studiato uno spazio multifunzionale di 50.000 metri quadrati, parte di un importante progetto di riqualificazione dell’area in cui sorge, e in linea con i più alti standard di sostenibilità ambientale. L’approccio orientato al rispetto ambientale, al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2 è valso al sito la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), che è il riconoscimento più diffuso a livello mondiale per quanto riguarda l’edilizia sostenibile, con livello di attestazione “gold”. “La costruzione del nuovo headquarter è iniziata a metà del 2020 con l’idea di creare uno spazio di lavoro che ci rispecchiasse al 100%: innovativo dal punto di vista tecFRUITBOOKMAGAZINE
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nuovo headquarter è uno spazio di lavoro che “ci Ilrispecchia totalmente: è innovativo dal punto di
vista tecnologico e responsabile verso l’ambiente e le persone. Questo importante traguardo coincide anche con l’ottenimento della certificazione B Corp ” Marco Porcaro (fondatore e ceo di Cortilia)
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Marco Porcaro Renzo Rosso
nologico e responsabile verso l’ambiente e le persone”, ha commentato Marco Porcaro, fondatore e ceo di Cortilia. “I nostri obiettivi prevedono di potenziare i processi logistici, sostenere la crescita e rendere disponibile per i nostri collaboratori un contesto lavorativo che contribuisca a migliorare e arricchire l’esperienza professionale in presenza e che abbia anche un impatto positivo sulle comunità lo-
KEY MAN Riccardo Medici Resp. Acquisti Ortofrutta Cortilia l N.40 l LUGLIO 2022
cali. Questo importante traguardo coincide inoltre con l’ottenimento della certificazione B Corp, che ci rende ancora più fieri delle scelte intraprese fino a oggi e ancora più desiderosi di continuare il cammino che abbiamo iniziato più di dieci anni fa”. La nuova sede Cortilia, alimentata da energia elettrica proveniente al 100% da fonte rinnovabile, è dotata anche di un sistema fotovoltaico di ultima generazione in grado di generare oltre metà del fabbisogno energetico . Gli accorgimenti strutturali adottati nella progettazione sono volti a efficien-
tare i consumi energetici, compresa una gestione responsabile delle risorse idriche, garantita da un innovativo impianto di raccolta delle acque piovane. All’interno del polo si trova anche il nuovo magazzino semi-automatizzato, già in grado di gestire una movimentazione di decine di migliaia di pezzi giornalieri e composto da tre zone di stoccaggio a differenti temperature per il mantenimento ottimale delle diverse categorie di prodotti dell’e-commerce. Caratterizzato da un forte impiego di tecnologia, il sistema consentirà una maggiore efficienza di tutti i processi di logistica e ultimo miglio all’aumentare dei volumi.
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Due “giganti” dello sport per anguria Gavina Spot TV a luglio sulle reti nazionali di Rai, Mediaset e La7 Eugenio Felice
OP Campidanese, azienda di riferimento in Sardegna per la produzione di ortofrutta, ha scelto per la sua campagna estiva “L’Isola delle Dolci Meraviglie” due giganti dello sport: Alessia Orro, campionessa europea di pallavolo, e Francisco Porcella, campione mondiale di surf, protagonisti dello spot TV sulle reti nazionali che promuove la mini anguria premium Gavina. Lotta: “Due giganti dello sport, cresciuti sotto il sole della Sardegna”. Si rafforza la partnership con Coop Italia
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dichiara Salvatore Lotta, direttore commerciale di OP Agricola Campidanese. Francisco Porcella è nato nel 1989 a New York ma è cresciuto in Sardegna fino a quando non ha deciso di trasferirsi alle isole Hawaii per inseguire il suo sogno di cavalcare le onde del mare. A soli 28 anni, ha sfidato la tempesta di Nazarè, in Portogallo, domando le onde che in questa località possono raggiungere i 30 metri d’altezza. Francisco ha ricevuto il Biggest Wave Award, il riconoscimento più prestigioso del mondo del surf e ben tre nomination. Alessia Orro è nata nel 1998 a Narbolia, nella stessa provincia di Oristano in cui ha sede OP Agricola Campidanese. Alessia Orro, nonostante la giovane età, vanta già una carriera ricca di successi alle spalle con le squadre di club con cui ha conquistato due volte la coppa CEV e con la maglia della nazionale con cui nel 2021 si è laureata campionessa d’Europa, rice-
DELLA MINI ANGURIA GAVINA
Come rinfrescare le giornate (e le serate) di questa torrida estate? Una soluzione golosa è la mini anguria Gavina, che è tornata protagonista sulle reti televisive nazionali di Rai, Mediaset e La7 nel mese di luglio. La mini anguria Gavina viene prodotta in esclusiva da OP Agricola Campidanese, la più importante organizzazione di produttori della Sardegna, con sede a Terralba (OR). Lo spot TV, che potete guardare leggendo il QR code di questa pagina, vede come testimonial d’eccezione due veri giganti dello sport: il campione mondiale di surf Francisco Porcella, nonostante la giovane età già volto noto al grande pubblico grazie anche alla partecipazione alla popolare trasmissione televisiva Ballando con le Stelle e al reality Pechino Express, e Alessia Orro, campionessa europea di pallavolo, una delle colonne portanti della Pro Victoria Monza e della nazionale di volley. “Abbiamo cercato due giganti dello sport che fossero al tempo stesso anche espressione di quel meraviglioso territorio che è la Sardegna”,
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LEGGI IL QRCODE!
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vendo anche il premio come miglior palleggiatrice del torneo. “È un’estate segnata dal caldo torrido e dalla siccità. A complicare le cose - spiega Salvatore Lotta - c’è la situazione economia generale, che vede un’inflazione che non si vedeva così alta dagli anni Ottanta e che noi produttori agricoli vediamo da svariati mesi con rialzi a doppia cifra per i mezzi tecnici, l’energia, il carburante e i trasporti. Nonostante questa situazione, abl N.40 l LUGLIO 2022
biamo deciso di investire in comunicazione, come del resto facciamo da tanti anni, per trasmettere un messaggio di positività agli italiani, attraverso due campioni dello sport semplici, genuini e di successo, proprio come la nostra anguria Gavina, di cui abbiamo l’esclusiva, mini nel formato ma un gigante nel gusto, che piace ai consumatori per l’aroma, la croccantezza, la dolcezza, il formato, i pochi semi; che piace anche alla grande distribuzione perché le permette di elevare e segmentare l’offerta a scaffale, con un prodotto altamente distintivo e dall’ottima shelf life”. FRUITBOOKMAGAZINE
Miele da oscar. OP Campidanese collabora con OP Terrantiga Apicoltori Sardi che fornisce al colosso ortofrutticolo di Terralba le api utili per l’impollinazione dei fiori di numerose varietà di prodotti, tra i quali anguria e meloni. OP Terrantiga, sede a San Sperate (Su), ha a disposizione le intercapedini fra un campo coltivato e l’altro per collocare le sue arnie e lasciare che le api svolgano la loro preziosa attività, producendo anche miele biologico: è uno dei migliori in Europa, come attestano i recenti premi vinti da Terrantiga al concorso internazionale Biomiel.
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Al centro, Salvatore Lotta, direttore commerciale di OP Agricola Campidanese di Terralba (OR)
Per OP Agricola Campidanese l’avvio della campagna estiva è stato fin da subito vivace. “Il clima ci ha aiutato - spiega Salvatore Lotta con temperature ben sopra la media già a fine maggio, arrivando anche a dieci gradi più del normale. Il caldo torrido e la siccità comunque non ci spaventano: siamo abituati e attrezzati ad affrontare tali situazioni climatiche in Sardegna e più in generale nelle regioni del Sud. La siccità è soprattutto un problema per il centro-nord Italia”. La stagione è partita almeno quindici giorni prima del solito, con le prime raccolte in campo aperto di meloni e angurie già a metà giugno, sebbene di solito si inizi a fine giugno. Complice il gran caldo, i consumi sono subito schizzati in FRUITBOOKMAGAZINE
alto: “Nel mese di giugno abbiamo registrato una domanda in crescita fino a un +30%, sia dall’Italia che dall’estero”, afferma Salvatore Lotta. L’OP sarda, conosciuta anche con il brand L’Orto di Eleonora e che ha nelle angurie Gavina ed Eleonora e nei meloni Majores e Corallo i fiori all’occhiello della produzione estiva, le vendite sono ormai consolidate anche sui mercati esteri: sono l’Olanda, la Svizzera e la Polonia i mercati più ricettivi”. “L’unica vera preoccupazione che abbiamo - commenta Salvatore Lotta - è che il caldo stia facendo anticipare troppo la maturazione
della frutta, creando qualche possibile problematica più avanti. C’è un anticipo nella raccolta di 10-12 giorni: il rischio, in generale, è che si arrivi a Ferragosto con poco prodotto. Grazie alla nostra programmazione, organizzata già a ottobre, siamo in grado di garantire un certo equilibrio, sia dal punto di vista produttivo che commerciale. Sul mercato, tuttavia, resta l’incognita della disponibilità di prodotto nella fase centrale della stagione. Vedremo. La stagione è comunque partita molto bene, nonostante le alte temperature abbiano causato qualche scarto in più con le produzioni scottate dal sole e nonostante la mancanza di manodopera, con un 20% di braccianti in meno rispetto al necessario”. Ma torniamo alla mini anguria Gavina protagonista dello spot TV con Alessia Orro e Francisco Porcella. OP Agricola Campidanese la produce in esclusiva dal 2005, un periodo in cui la coltivazione e distribuzione delle mini angurie in Italia era ancora limitata a poche e poco diffuse varietà. “Dal 2021 la vendiamo in comarketing con Coop Italia, che la ha inserita nella linea Origine, tenendo comunque in evidenza il marchio Gavina. L’esperienza è stata strabiliante, ben sopra le aspettative di entrambe le parti, tanto che per quest’anno abbiamo rinnovato e ampliato la collaborazione. Abbiamo ad ogni modo in essere accordi di distribuzione anche con altre insegne”.
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Fri-El amplia la gamma con Strabena, il pomodoro campione di gusto Fri-El dispone a Ostellato (FE) del più grande sito italiano per produrre i pomodori in idroponica Carlotta Benini
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Un pomodoro che sembra una fragola? Così affascinante e sofisticato da conquistare il consumatore a prima vista, appagando l’impulso d’acquisto con un’esperienza gustativa unica? È Strabena, il nuovo pomodoro ramato di Fri-El Green House, leader della coltivazione in idroponica che ha acquisito da De Ruiter l’esclusiva per la produzione e distribuzione In Italia. “Siamo certi che in breve tempo conquisterà il mercato nazionale”, rivela l’Ad di Fri-El Green House Florian Gostner Fri-El Green House, azienda di Ostellato leader nella produzione di pomodori in idroponica, commercializzati presso la Gdo in Italia e all’estero, con il marchio H2Orto, ha recentemente acquisito da De Ruiter l’esclusiva per la produzione e distribuzione sul territorio nazionale di un’innovativa varietà di mini plum che promette di conquistare il mercato italiano. “Si chiama Strabena ed è un pomodoro premium di qualità superiore, che si distingue nettamente da tutte le altre varietà del nostro assortimento varietale. - esordisce Florian Gostner, amministratore delegato dell’azienda ferrarese -. È caratterizzato da bacche da 20-25 grammi con un alto tenore zuccherino, da 8 a 9 gradi brix, e da un sapore veramente particolare in termini di dolcezza”. I primi impianti sono stati messi a dimora nella settimana 34 e i primi frutti sono disponibili a partire dalla 42esima settimana. “Siamo certi che questa varietà regalerà grosse soddisfazioni e che in breve tempo conquisterà il mercato italiano”, continua Gostner, spiegando che StraFRUITBOOKMAGAZINE
bena è già stato testato con successo lo scorso anno in alcuni mercati esteri. Anche da punto di vista agronomico il nuovo pomodoro ramato di De Ruiter è molto performante. Le sue parti verdi sono estremamente potenti e saldamente attaccate al rachide, che, tra l'altro, è molto lungo e quindi molto attraente per i consumatori. Strabena ha vinto tutte le prove di gusto effettuate da Fri-El Green
Fri-El di Ostellato (Ferrara) fa parte del Gruppo Fri-El, attivo nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il piano industriale prevede di arrivare a 60 ettari di serre nei prossimi anni e, sul fronte della sostenibilità, a emissioni zero di CO2 entro il 2025. H2Orto è il brand premium dell’azienda che identifica la produzione di pomodori e di altre orticole.
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House, e anche da alcuni clienti, per testare il percepito su questo pomodoro dal sapore dolcissimo. Ora è pronto per il suo debutto in Gdo. “Strabena sarà commercializzato con il brand H2Orto - spiega Davide D’Ignoto, responsabile vendite di Fri-El Green House -, il packaging è in cartone o in plastica, a seconda delle esigenze del cliente, e su ogni confezione spiccherà il bollino della certificazione Nichel Free, che rispecchia appieno i valori aziendali e la massima sostenibilità della coltivazione in idroponica”. Fri-El Green House è partecipata dal Gruppo Fri-El, uno dei principali produttori italiani di energia elettrica da fonti rinnovabili. La sostenibilità “circolare” - ovvero non solo ambientale, ma anche economica e sociale - è il valore cardine dell’azienda ferrarese, che con i l N.40 l LUGLIO 2022
suoi 31 ettari di serre ipertecnologiche è l’unica realtà in Italia in grado di garantire una qualità costante 365 giorni l’anno, prodotta in un unico sito in modo totalmente green. La coltivazione avviene fuori suolo, con l’utilizzo di lana di roccia e fibra di cocco, in serre hi-tech in vetro e ferro illuminate a Led e riscaldate con energia verde da biogas, con un consumo idrico e di suolo inferiore del 70% rispetto alle colture convenzionali. “Il piano industriale prevede di arrivare a 60 ettari di serre - rivela l’amministratore delegato -. Ma l’obiettivo principale è la transizione energetica entro 2025. Vogliamo diventare indipendenti dai combustibili fossili e rendere il bi-
lancio di CO2 pari a zero dal punto di vista energetico”. Oggi, a dispetto delle difficoltà che il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare, Fri-El Green House continua a crescere mettendo in campo nuovi e ambiziosi progetti e con un fatturato che entro fine anno si prevede quasi triplicato rispetto al 2020. Oltre al pomodoro (a grappolo, cocktail e ciliegino) produce anche cetrioli e ora sta testando anche la coltivazione dell’esotico. “Nelle serre a Crevalcore, (Bo), stiamo facendo dei test con papaya e mango - conclude Florian Gostner -. Andremo a raccogliere i primi frutti tra settembre e ottobre. Al momento si tratta solo di piccoli quantitativi sperimentali, ma stiamo già raccogliendo grande interesse da parte dei clienti”.
FRUITBOOKMAGAZINE
Nespak, Pirozzi nuovo AD: «La sfida? Sono packaging sempre più fluidi e circolari» Nespak fa parte del Gruppo Guillin, tra i leader globali nel packaging per ortofrutta Carlotta Benini
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Paolo Pirozzi è il nuovo amm. delegato di Nespak, tra i leader, con il Gruppo Guillin di cui fa parte, delle confezioni per ortofrutta in materiali eco-friendly, in plastica come l’r-PET e in cartone. “Oggi la sfida è gestire il packaging in modo sempre più fluido, coniugando fra loro i vari materiali in modo complementare nell’ottica di una massima sostenibilità circolare”, sottolinea Pirozzi. Esempio di questa fluidità è la gamma Agripack in cartoncino con coperchio in r-PET Rispondere alle richieste del mercato coniugando l’esigenza crescente di sostenibilità con una gestione sempre più fluida dei vari materiali da imballaggio, che nelle confezioni oggi si integrano fra di loro in modo sempre più performante, con un obiettivo su tutti: massimizzare la shelf life dell’ortofrutta e ridurre gli sprechi alimentari. Queste le sfide colte dal nuovo amministratore delegato di Nespak Paolo Pirozzi, da maggio 2022 al timone dell’azienda di Massa Lombarda (RA), tra i leader del packaging per ortofrutta, parte a sua volta del Gruppo Guillin. “Far vivere esperienze positive ai nostri clienti - esordisce il manager - in un contesto in cui il packaging da prodotto e servizio diventa sempre più protagonista dell’esperienza stessa: questa la mission del gruppo, che colgo con entusiasmo insieme al nuovo incarico, che arriva in un momento altamente sfidante come quello attuale e certamente di grande opportunità”. Inoltre, per Pirozzi è un ritorno al mondo del packaging agroalimentare: “Questo nuovo incarico è per FRUITBOOKMAGAZINE
Paolo Pirozzi è da maggio 2022 al timone di Nespak, azienda con sede a Massa Lombarda (Ravenna), parte del Gruppo Guillin, tra i leader nel packaging per ortofrutta.
me un piacevole ritorno nel mondo dell’ortofrutta, settore in cui Nespak con le sue confezioni è un primario market leader - esordisce Paolo Pirozzi -. L’ingresso ufficiale in azienda è coinciso con la partecipazione a Macfrut, una piacevole occasione per fare networking e riallacciare di persona vari contatti nel settore”. Pur nel momento storico che stiamo vivendo, Nespak si conferma protagonista sul mercato con nuove soluzioni progettate in ottica eco-friendly in grado di offrire ai propri clienti un servizio personalizzato, di qualità ed ecosostenibile, a servizio della filiera. Insieme al Gruppo Guillin, Nespak grazie alla profonda conoscenza tecnica dei vari materiali si è specializzata nel misurare anche l’impatto ambientale dell’imballaggio, tramite lo studio LCA (Life Cycle Assessment) che fornisce l’analisi del ciclo di vita dell’imballaggio consentendo al cliente di fare scelte l N.40 l LUGLIO 2022
vivere esperienze positive ai nostri clienti, in “unFarcontesto in cui il packaging da prodotto e servi-
zio diventa sempre più protagonista dell’esperienza d’acquisto e consumo: questa la mission del gruppo che colgo con entusiasmo insieme al nuovo incarico” Paolo Pirozzi (amministratore delegato di Nespak)
consapevoli, basate su informazioni affidabili e dati scientificamente misurabili. “Oggi sta emergendo una sempre maggiore complementarità fra la plastica riciclata post consumo e riciclabile e il materiale cellulosico, con utilizzi di packaging sempre più fluidi e circolari e non in contrapposizione fra loro - spiega il nuovo amministratore delegato di Nespak -. Questa è una piacevole sfida che mi trovo ad affrontare, di fronte ai nuovi trend di mercato da gestire e armonizzare fra di loro”. “Il core business di Nespak è la plastica - precisa Pirozzi - ma l’azienda è in grado di proporre packaging innovativi con vari materiali, a supporto degli utilizzi e delle esigenze tecniche e prestazionali specifiche del cliente, aiutando il cliente stesso a fare scelte consapevoli e mantenendo sempre la massima attenzione verso il consumatore finale”. “La priorità - precisa - rimane quella di garantire la migliore conservazione e protezione di frutta e verdura, riducendo allo stesso tempo lo spreco alimentare”. “Oggi, infatti, si rimarca molto poco il fatto che, purtroppo, le perdite nella filiera sono ancora ingenti” prosegue, e quindi cita l’ultimo rapporto “Driven to waste: food global losses on farms” redatto dal Wwf e Tesco, secondo cui ogni anno nel mondo 2,5 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate lungo la catena che porta dalle aziende agricole e dagli allevamenti alla tavola. Si tratta del 40% circa del cibo prodotto globalmente. “Questo fel N.40 l LUGLIO 2022
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nomeno globale dovrebbe essere un primario obiettivo delle aziende che operano nel settore e dei nostri politici - puntualizza l’Ad di Nespak -. La vera sfida da perseguire, per le attività economiche mondiali produttrici di valore aggiunto e generatrici di ricchezza e di lavoro, è la riproduzione dell’efficienza a rifiuti zero degli ecosistemi, pertanto massimo focus globale sul residuo zero, sulla massima circolarità, su recupero e riciclo post consumo integrati”. In questo contesto si inserisce la
scelta del gruppo Guillin e quindi di Nespak di consolidare la partnership avviata nel 2020 con la società Bantam, che si occupa di recuperare le bottiglie di plastica nelle zone costiere dei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Indonesia, trasformandole in PET riciclato etico e sostenibile a marchio POP - Prevented Ocean Plastic. “Da maggio 2022 abbiamo rafforzato questo sodalizio - rivela Pirozzi - che oggi ci permette di firmare alcuni dei nostri prodotti in plastica con il logo POP, a garanzia che il packaging contiene al proprio interno oltre al PET riciclato che potremmo definire ‘domestico’ anche un importante componente di PET proFRUITBOOKMAGAZINE
Secondo il rapporto “Driven to waste: food global losses on farms” redatto dal Wwf e da Tesco ogni anno nel mondo 2,5 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate lungo la catena che porta dalle aziende agricole e dagli allevamenti alla tavola. Si tratta del 40% circa del cibo prodotto globalmente.
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veniente dal riciclo di tali bottiglie raccolte in zone costiere. Così Nespak con il Gruppo Guillin dà un importante contributo alla salvaguardia degli oceani e alla riduzione dell’impatto ambientale e aiuta le popolazioni locali, creando indotto economico, opportunità lavorative e sostenendo iniziative in loco, in un'ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Parlando di packaging innovativi e sostenibili che coniugano al loro interno la presenza di diversi materiali, l’ultima novità lanciata sul mercato da Nespak è una gamma di vassoi e cestini in cartoncino teso e micro-ondulato con coperchio in PET riciclato che va ad ampliare la linea Agripack di packaging per l’ortofrutta. Si tratta di un imballaggio innovativo, disponibile in vari formati, che si rivela particolarmente adatto al confezionaFRUITBOOKMAGAZINE
mento di ciliegie, albicocche, pesche a polpa morbida e di tutti quei prodotti che necessitano di essere preservati dagli schiacciamenti e dai maneggiamenti (come fragole e uva, ad esempio). L’innovazione di Agripack cellulosico è rappresentata innanzitutto dalla carta speciale idrorepellente applicata all’interno del vassoio, che lo rende così resistente all’umidità, problema frequentemente riscontrabile nei packaging tradizionali in cartone utilizzati per l’ortofrutta. La progettazione della confezione, con coperchio in r-PET a incastro, favorisce inoltre la ventilazione laterale, garantendo così al prodotto una shelf life superiore. A differenza poi di altri vassoi
in cartoncino che, per diventare resistenti all’umidità, hanno una pellicola plastica applicata nello strato interno, nel caso di Agripack parliamo di una soluzione composta da monomateriali, la cui gestione post consumo è immediatamente comprensibile da parte del consumatore: il vassoio è 100% cellulosico e va smaltito nella carta, il coperchio è in r-PET e va nella plastica. Il coperchio in r-PET permette inoltre l’impilabilità del prodotto sui banchi dei supermercati, consentendo quindi una gestione più facile in punto vendita e permettendo anche di ottimizzare gli spazi espositivi - soluzione, questa, particolarmente utile per gli store di dimensione più ridotta -, aumentando al contempo la visibilità del prodotto stesso. Non da ultimo, il prodotto è protetto e resta intatto nella sua freschezza una volta che viene riposto nella shopper, fino al consumo in casa. Può anche essere riutilizzato a livello domestico, come contenitore porta oggetti, oppure essere parte integrante dell’occasione di consumo (il frutto può essere servito direttamente nel vassoio che lo contiene). La gamma completa in cartone Agripack può essere personalizzabile con tecniche di stampa ad alta risoluzione, che oltre a valorizzare il prodotto e il brand consentono di inserire nella confezione informazioni utili al consumatore, rendendo di fatto la confezione un packaging parlante.
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Penny. si rinnova L’ortofrutta è già al 14 per cento Penny. è il quarto operatore in Italia nel canale discount Eugenio Felice
Con il punto vendita di Saronno (VA), che ha aperto al pubblico il 16 giugno, si inaugura il nuovo corso di Penny., gruppo della grande distribuzione attivo in Italia con 410 punti vendita a gestione diretta, parte del gruppo tedesco Rewe che nel 2021 ha sfondato la soglia dei 75 miliardi di euro di fatturato. Il negozio di Saronno è di ultima generazione, con 900 metri quadrati di superficie commerciale, gastronomia e macelleria servite, classe energetica A4 (cioè il massimo)
Lo diciamo subito, non è un refuso: se nell’articolo che state leggendo vedete un punto dopo la parola Penny è perché ora l’insegna è diventata “Penny.” Prima era Penny Market ed è ormai parte del passato anche se il cambio di insegna nella rete vendita italiana richiederà qualche mese. Il cambiamento è già avvenuto in altri Paesi europei dove è presente l’insegna che fa parte del gruppo tedesco Rewe, che nel 2021 ha sfondato la soglia dei 75 miliardi di euro di fatturato nei 21 Paesi in cui è presente. Il management che abbiamo incontrato a Saronno (VA) per l’inaugurazione del nuovo punto vendita ha tenuto a precisare che non si tratta di una semplice operazione di rebranding per l’insegna disco-
unt presente in Italia dal 1994: Penny. indica un’offerta commerciale che è stata modificata per incontrare le esigenze sempre in evoluzione della clientela, sia in termini di assortimento che in termini di esperienza di acquisto. E l’ortofrutta è parte cruciale dell’offerta commerciale dei 410 punti vendita presenti oggi in Italia, tutti a gestione diretta, come ha specificato Pasquale Nicastro, direttore acquisti di Penny. “È il reparto più interessante e distintivo ha dichiarato il 16 giugno a Saronno (VA) - sviluppa mediamente il 14% del fatturato della rete vendita in Italia, con 350 referenze attive e circa 200 fornitori. Sempre più importante è la private label, anche in questo reparto. Abbiamo ad esempio “Natura è - Agricoltura Sostenibile” per l’ortofrutta italiana da produzione integrata con pesticidi inferiori del 70% rispetto
Il punto vendita di Saronno (VA) inaugurato lo scorso 16 giugno è di ultima generazione, con 900 metri quadrati di superficie commerciale, gastronomia e macelleria servite, classe energetica A4 (cioè il massimo). Sui muri esterni ci sono anche essenze e botaniche con funzione estetica e di efficientamento energetico. Grande enfasi al reparto ortofrutta, che si trova all’ingresso.
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nostro assortimento del reparto ortofrutta oggi “si Ilconcentra sul gusto, sull’origine italiana quando
possibile e sulla salubrità. Abbiamo praticamente pensionato le aste settimanali, puntiamo a rapporti di partnership di lunga durata coi nostri fornitori ” Nicolò Padrin (category ortofrutta Penny Italia)
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Da sinistra: Nicolò Padrin, category manager ortofrutta, e Pasquale Nicastro, direttore acquisti di Penny. Nella foto sotto, la private label “Natura è - Agricoltura Sostenibile”, con il 70% in meno di pestici rispetto ai limiti di Legge, 100% origine italiana e filiera controllata.
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ai limiti di Legge. Abbiamo anche “Vicino - prodotti del tuo territorio” per valorizzare l’ortofrutta prodotta poco distante dai punti vendita. C’è poi “Welless - Costruisci il tuo benessere”, nostra private label di recente introduzione, che potrebbe essere tra le imminenti novità del reparto ortofrutta, penso in particolare agli estratti di frutta e verdura che hanno un’elevata accezzione salutista”. Ma come si sta muovendo il reparto ortofrutta per Penny.? Lo abbiamo chiesto al suo category manager Nicolò Padrin. Innanzitutto il legame con la casa madre Rewe è forte ma è sempre maggiore l’autonomia negli acquisti: oggi dell’assortimento di ortofrutta presente nei 410 punti vendita Penny. solo il 10% viene da Eurogroup Italia, la centrale di acquisti del gruppo Rewe per l’ortofrutta italiana con base a Verona. Il restante 90% viene acquistato direttamente dagli uffici di Penny Italia a Cernusco sul Naviglio (MI). “Il nostro assortimento oggi si concentra sul gusto - ci ha spiegato Nicolò Padrin - sull’origine italiana, quando possibile, sulla salubrità dell’ortofrutta. Abbiamo praticamente pensionato le aste settimanali, puntiamo a rapporti di partnership di lunga durata con i nostri fornitori”. Sembrerebbe insomma di sentire la classica relazione da convegno. Ma poi Nicolò Padrin, mentre esploriamo nel negozio di Saronno (VA) un reparto ortofrutta altamente scenografico e accattivante, grazie anche al sapiente lavoro dello spel N.40 l LUGLIO 2022
1994 1,37
14%
PENNY MARKET IN ITALIA IN CIFRE primo store
miliardi di euro fatturato 2021
quota ortofrutta
410
negozi oggi
18 7
regioni servite
centri distributivi
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cialista / ispettore frutta e verdura Ivan Mantovani (professione di recente introduzione per Penny.), ci porta degli esempi concreti: “Stiamo passando da una riduzione del 50% a una del 70% dei pesticidi rispetto ai limiti di Legge su tutta la linea “Natura è”. Andiamo a trovare i fornitori e con loro testiamo varietà specifiche da inserire nel nostro assortimento, con programmi precisi di produzione, così da avere un’offerta distintiva rispetto a quella dei competitor. Un esempio è quanto stiamo facendo con un produttore del Mantovano che produce in esclusiva per noi e per il mercato italiano una tipologia di pomodoro da coltivazione idropol N.40 l LUGLIO 2022
nica dalle grandi caratteristiche organolettiche e distintivo dal punto di vista estetico”. Terminiamo con qualche dato che è stato divulgato nel corso dell’evento di Saronno (VA). I punti vendita sono con l’apertura di Saronno 410 e diventeranno circa 425 entro fine anno, tutti a gestione diretta (come succede per Aldi Italia e Lidl Italia). Il fatturato di Penny Market Italia nel 2021 è arrivato a 1,37 miliardi di euro, mentre per il 2022 il management si aspetta di arrivare vicino a 1,5 miliardi di eu-
ro. Quest’anno saranno 28 le ristrutturazioni di negozi e circa 75 i milioni di euro di investimenti, di cui 30 milioni destinati al nuovo cedi in corso d’opera a Buti, in provincia di Pisa, che servirà da fine anno la Toscana al posto del deposito di Altopascio. Sarà un immobile di 23 mila metri quadrati con possibilità di costruirne ulteriori 10 mila su una superficie di 86 mila metri quadrati, in grado di servire oltre 100 punti vendita. Sono in tutto 7 i centri distributivi di Penny Market in Italia, 18 le regioni servite, quasi 4.500 i collaboratori, di cui il 75% sono donne.
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È Sweetango la prima mela premium della stagione. Da Guinness la sua croccantezza Carlotta Benini
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Per SweeTango il debutto commerciale è a settembre, quando i primi frutti arriveranno sui banchi della Gdo e nei mercati, con una linea di packaging esclusiva dalla grafica pop di sicuro impatto a scaffale, una mela che promette di conquistare consumatori e distributori. SweeTango è la mela croccante dal morso da Guinnes che per l’Italia è un’esclusiva dei consorzi Melinda, VIP e VOG. I tre big della melicoltura italiana, che insieme rappresentano il 70% della produzione nazionale del comparto, uniscono per questo progetto le forze, per valorizzare sul mercato una mela club dal posizionamento premium, che si distingue dalle altre varietà anche per la sua epoca di maturazione: la raccolta infatti parte ad agosto e i primi quantitativi arrivano appunto sui banchi nella seconda metà dell’estate. SweeTango è una varietà che nasce dall’incrocio fra Honeycrisp e Zestar. Oltre alla sua dolcezza, in perfetto equilibrio con la componente acidula, e alle note aromatiche di ananas, banana e semi di finocchio, offre un’esperienza al morso nuova, croccante e appagante. Questa caratteristica deriva dalla conformazione stessa della mela: le cellule all’interno della sua polpa sono infatti più irregolari rispetto a una mela tradizionale, quindi al morso si sprigiona una succosità superiore. Il crunch che si ottiene mordendo questa mela è davvero forte, tanto che in Nuova Zelanda hanno perfino istituito un Guinnes World Record di SweeTango FRUITBOOKMAGAZINE
Arriva sui banchi a fine estate la prima produzione italiana di SweeTango, la mela club commercializzata in esclusiva dai consorzi Melinda, VIP e VOG che, oltre che per il periodo precoce di raccolta, si distingue dalle altre mele per un’esperienza di morso unica. La varietà, nata dall’incrocio fra Honeycrisp e Zestar, è infatti così “crunchy” che in Nuova Zelanda è entrata nei Guinness dei Primati. I tre partner hanno sottolineato per SweeTango un posizionamento premium
come mela più rumorosa nel momento in cui viene morsa: lo dicono i decibel rilevati. SweeTango sarà oggetto di un’importante campagna di comunicazione multicanale che accompagnerà il lancio italiano, volta a consolidare la brand awareness di una mela che nei suoi primi test commerciali nel mondo ha riscosso subito un elevato interesse, in particolar modo in America. Sono pre-
visti importanti spazi televisivi nelle settimane di settembre, con uno spot a rotazione su tutte le principali reti nazionali che raggiungerà - si stima - 18 milioni di consumatori. Il pubblico più giovane e altospendente sarà intercettato attraverso i social network, inoltre sono previste anche attività promozionali in store e nei mercati. I volumi previsti per il raccolto 2022 sono di 5.000 tonnellate. l N.40 l LUGLIO 2022
Campagna estiva tra luci e ombre. Svolta da luglio? Apofruit Italia si conferma tra i protagonisti della frutta estiva Carlotta Benini
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Partita con qualche incertezza iniziale e con un ritardo generalizzato dovuto alla primavera avversa, a fine giugno la campagna estiva di Apofruit Italia è al giro di boa e le prospettive per il grosso della produzione, tra luglio e agosto, sono ottimistiche. Il punto della situazione con il direttore commerciale Mirco Zanelli, che spiega: “I volumi di produzione sono sotto i massimi di un’annata piena, ma anche i consumi non sono più quelli del passato, nonostante le attività promozionali” Pesche e nettarine. La campagna si è aperta a maggio con il prodotto precoce del Sud, che ha subìto un ritardo generalizzato a causa delle temperature primaverili sotto la media. La previsione quest’anno, per Apofruit Italia, è di commercializzare poco più di 22 mila tonnellate di pesche e nettarine, con un recupero del 30% rispetto al 2021, ma con quantitativi comunque sotto la media rispetto ai livelli pre pandemia. “Il mercato - spiega Mirco Zanelli sia quello nazionale che quello estero, è partito discretamente, con quotazioni soddisfacenti nelle prime settimane. A fine giugno eravamo in piena raccolta, sia nel Sud che nel Nord, specie per quanto riguarda le nettarine. È stato un momento piuttosto congestionato, in cui la sovrabbondanza di prodotto sul mercato ha generato un ribasso delle quotazioni. Ma confidiamo in una ripresa da luglio, quando la pressione dell’offerta dovrebbe diminuire”. Se infatti nella prima parte della campagna c’è stato sul mercato molto prodotto spagnolo, a discapito di quello italiano, parFRUITBOOKMAGAZINE
tito in ritardo e con volumi ridotti, da luglio il made in Italy dovrebbe riprendersi i suoi spazi sui banchi. Se infatti le pesche e nettarine precoci, in Spagna, si sono salvate dalle gelate, lo stesso non si può dire per il prodotto tardivo iberico, fortemente colpito. Dal punto di vista organolettico, le pesche e nettarine in raccolta fino a fine giugno sono caratterizzate da un calibro inferiore, dovuto probabilmente all’anticipo dell’estate, che ha causato un rapido sviluppo dei frutti e, non da ultimo, dal clima torrido e siccitoso. “I nostri soci sono attrezzati per affrontare la crisi idrica con impianti di ultima generazione che permettono di ottimizzare l’utilizzo di acqua e di ridurre al minimo gli sprechi puntualizza Zanelli -. Tuttavia per la qualità e la pezzatura finale dei frutti che andranno sul mercato dal mese di luglio, tutto dipenderà dall’andamento climatico. La partita, insomma, è ancora aperta”.
Mirco Zanelli, dal gennaio 2016 è il direttore commerciale di Apofruit Italia.
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A luglio entra nel vivo la campagna delle pesche e nettarine di Romagna, mentre il prodotto della Puglia e della Basilicata prosegue fino al mese di agosto, con le varietà tardive. A proposito di Romagna, c’è un progetto partito già nella scorsa campagna che quest’anno si conferma con sviluppi interessanti. Si tratta delle pesche gialle Solarelli Dolci e Saporite, una linea di frutti al giusto grado di maturazione messa a punto in l N.40 l LUGLIO 2022
partnership con alcune aziende socie, che raccolgono e confezionano il prodotto direttamente in campo, per poi farlo arrivare entro 24 ore sui banchi della Gdo. Una strategia con la quale Apofruit - presente con i suoi prodotti su tutti i canali distributivi, in Italia e all’estero - ha voluto rilanciare un prodotto tradizionale, le pesche gialle, che negli ultimi anni aveva perso un po’ di appeal agli occhi del consumatore, oggi valorizzato sui banchi con un packaging eco-friendly in cartone dove si evidenzia che il frutto è pronto per essere gustato nel pieno della sua bontà. FRUITBOOKMAGAZINE
“Sulle ciliegie si è detto tanto quest’anno, nulla tuttavia che non fosse già stato scritto gli anni scorsi”, spiega Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit Italia, a proposito della complessità della campagna di un prodotto che quest’anno, più di tutti forse, ha pagato il prezzo della crisi: dei consumi, della manodopera, dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici. Nella pagina a fianco, la confezione di pesche gialle Solarelli “Dolci e Saporite”, una linea di frutti al giusto grado di maturazione: passano solo 24 ore dalla raccolta al banco di vendita.
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STIME DI PRODUZIONE 2022 - ITALIA unità: tons
Piemonte/Lombardia/Liguria Veneto/Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Centro Italia Sud Italia TOTALE 2022 PRODUZIONE 2021 MEDIA 2016-2020
VARIAZIONE 2022/2021 Media 2016/2020
TOTALE
Pesche 42.428 17.610 43.519 26.468 339.131 469.156
Nettarine 65.415 22.349 125.616 28.422 294.929 536.731
Percoche 972 1.459 11.759 1.346 59.185 74.721
Pesche+Nettarine
353.298 508.336
350.236 579.536
60.767 73.437
703.534 1.087.872
+115.858 +33% -39.180 -8%
+186.495 +53% -42.805 -7%
+13.954 +23% +1.284 +2%
+302.353 +43% -81.985 -8%
107.843 39.959 169.135 54.890 634.060 1.005.887
Fonte: CSO Servizi / Europêch
Albicocche e susine. “Per le prime - esordisce Mirco Zanelli - nei mesi di luglio e agosto abbiamo ancora il 60% di produzione da gestire. Fino a fine giugno, l’offerta molto abbondante ha determinato un andamento di mercato non entusiasmante, ma anche in questo caso si confida per una ripresa da luglio. Le richieste stanno già aumentando, sia a livello nazionale che europeo, quindi confidiamo che il mercato presto si stabilizzi e che i prezzi si posizionino su valori più in linea con le aspettative dei nostri soci produttori”. L’albicocca è un prodotto strategico per Apofruit Italia, sul quale sono stati fatti negli ultimi anni imFRUITBOOKMAGAZINE
portanti investimenti. Dopo il deficit produttivo delle ultime due campagne, quest’anno si prospetta un riallineamento dei volumi, con una crescita del 40% rispetto al 2021 e una previsione complessiva di circa 10 mila tonnellate raccolte e commercializzate. Particolari aspettative sono riposte sull’albicocca rossa, innovativo gruppo varietale caratterizzato da frutti di qualità omogenea che si distinguono per la tipica colorazione purpurea della buccia e che hanno una dolcezza superiore, almeno
di 2 o 3 gradi brix, rispetto alle cultivar a polpa gialla. Da quest’anno, in collaborazione con Agricola Guidi e per il tramite Mediterraneo Group, sono commercializzate anche all’estero, a partire dall’ultima settimana di giugno. Il packaging è di alta gamma e sostenibile - vassoio e coperchio completamente riciclabili nella carta - e il prodotto è commercializzato sia con il marchio Solarelli, che con il brand Albisole o con la marca del distributore. “Complessivamente contiamo di commercializzare circa 2 mila tonnellate di albicocche rosse, quindi un quantitativo più che raddoppiato rispetto allo scorso anno”, rivela Zanelli. Passando alle susine, va considerato che negli anni hanno segnato il passo nei consumi a causa di un minor lavoro sull’innovazione e sul rinnovamento varietale. “Con i nostri produttori in questi anni abbiamo cercato di valorizzare al meglio le varietà disponibili - gialle, rosse e nere - cercando di premiare le aziende che ottengono un prodotto con un grado brix più elevato, capaci di soddisfare le aspettative del consumatore di oggi, che vuole un frutto dolce e succoso”, spiega il direttore commerciale di Apofruit Italia. La produzione di susine è rimasta abbastanza costante negli ulitimi anni, avendo subìto di meno i danni delle gelate del 2020 e del 2021. Quest’anno si prevedono quantitativi in aumento del 15% sul 2021 con la raccolta che è iniziata nell’ultima settimana di giugno. l N.40 l LUGLIO 2022
In base alle richieste che riceviamo dai clienti sul “mercato italiano e anche al riaffacciarsi di clienti
che negli ultimi due anni avevano scelto di rifornirsi in Spagna, siamo fiduciosi che la campagna estiva possa proseguire e concludersi in modo discreto ” Mirco Zanelli (direttore comm.le Apofruit Italia)
Ciliegie. “Sulle ciliegie si è detto tanto nei mesi di piena campagna, giugno in particolare, nulla tuttavia che non fosse già stato scritto gli anni scorsi”, esordisce Zanelli a proposito della complessità della campagna di un prodotto che quest’anno, più di tutti forse ha pagato il prezzo della crisi: dei consumi, della manodopera, dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici. L’annata 2022 delle ciliegie è stata caratterizzata a livello nazionale da una produzione abbondante, con un’offerta sul mercato che ha superato la domanda. La qualità dei frutti è stata influenzata ancora una volta dal clima, con il caldo eccessivo che ha portato a maturazione i frutti troppo rapidamente, penalizzandoli in fatto di calibro e non esaltando al meglio le loro caratteristiche organolettiche. Come le fragole, poi, quello delle ciliegie è un comparto dove la manodopera è fondamentale, in termini di esperienza e di ore lavorative. “Con temperature così alte la gestione del prodotto durante e dopo la raccolta è fondamentale, va raffreddato in tempi rapidi, altrimenti perde in qualità”, spiega il direttore commerciale di Apofruit. La mancanza di efficienza in questi passaggi si è riflettuta quindi - non è il caso di Apofruit, è un discorso generale - sulla qualità dei frutti presenti sui banchi. Non da ultimo, oggi il potere di acquisito delle famiglie è diminuito e il consumatore è molto più attento a quello che mette nel carl N.40 l LUGLIO 2022
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rello: e se parliamo di ciliegie, i prezzi in alcuni casi sono stati sostenuti. “Quello che noi osserviamo - puntualizza Zanelli - è la differenza della situazione produttiva in alcune aree dove oggi si sconta il fatto di non aver lavorato sull’innovazione varietale e di non avere investito per andare incontro a quelle richieste che già negli ultimi anni si erano evidenziate sul mercato. Per contro, ci sono aree come
l’Emilia Romagna in cui gli investimenti negli ultimi anni si sono concentrati su varietà a calibro sostenuto, protette anche da coperture contro insetti e pioggia. Ecco, in un’annata complicata come questa, queste produzioni si difendono e porteranno a casa risultati soddisfacenti. A proposito di innovazione nei territori, prosegue la valorizzazione della Ciliegia di Vignola Igp, un prodotto trainante su cui puntiamo molto, apprezzato anche dalla Gdo e strategico anche per l’export”.
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Cresce Social Plastic, l’imballaggio sostenibile per una società rigenerativa Social Plastic è un progetto nato in America e che fa capo a The Plastic Bank Recycling Corp. Giancarlo Sbressa
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All’inizio del 2019 Carton Pack ha attivato un progetto corporate di grande valore nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, con due obiettivi stimolanti: dare un valore nuovo e unico alla plastica riciclata (r-PET) e intraprendere azioni più incisive nei confronti di sostenibilità e impegno sociale. A due anni dal debutto in Italia, abbiamo chiesto a Floriana Vitale, corporate communication manager di Carton Pack, di fare con noi il punto della situazione Poteva sembrare una scommessa: a due anni dal lancio, che risultati ha raggiunto il progetto? È successo molto in questi anni, e quella che sembrava una scommessa si è trasformata in una realtà. Sono stati fatti passi da giganti e il progetto Social Plastic è ormai affermato nel mercato Italiano. Questi prodotti e questo progetto supportano un’economia circolare, riducendo la necessità di utilizzare plastica vergine negli imballaggi, incoraggiandone il riutilizzo. Da quando è iniziato il nostro impegno per la tutela degli oceani e abbiamo preso parte attivamente al progetto, esattamente nel 2020, Carton pack ha impedito a 440.000 kg di plastica, equivalenti a 22 milioni di bottiglie di plastica, di raggiungere l’oceano. Quali sono i riscontri del progetto? FRUITBOOKMAGAZINE
Carton Pack, sede principale a Rutigliano (Ba), forte di oltre 50 anni di esperienza, è specializzata nella produzione di imballaggi specifici per l'industria dei prodotti freschi, ortofrutta in particolare. Carton Pack fornisce un servizio a livello internazionale, mettendo a disposizione del cliente lo sviluppo di progetti personalizzati, soluzioni di imballaggio innovative e in linea con i trend di mercato. Con una capacità produttiva di 50.000 ton/anno, Carton Pack si afferma oggi tra i leader internazionali di mercato contando su una struttura produttiva e logistica dislocata su circa 100 mila mq.
Sono a oggi una decina le imprese che hanno creduto in questo progetto oltre alla grande distribuzione che ha rappresentato per noi un vero punto di svolta: ci sono, Garden Frutta, OP Primo Sole, Bruno, Bragantini, Agrypack, Spreafico, Le Motte, Zaini, Fogliati, La Fortuna, Nuova Tropeano, F.lli Galati, Merlino Orto, Di Palma e freschissima di ingresso la Meneghello Funghi. Nel retail invece, c’è Aldi con cui abbiamo una partnership insieme ai loro fornitori, e che continua a rinnovare il suo interesse nei confronti dei nostri prodotti. Cos’è Social Plastic e come nasce questo prodotto? Social Plastic, è un progetto che nasce in America da Plastic Bank Corp., sostanzialmente è plastica recuperata dall’ambiente e dalle spiagge prima che possa finire nei mari e negli oceani, nel rispetto dell’etica e della sostenibilità e ha come scopo non solo la tutela dell’ambiente, ma migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo dove l’inquinamento da plastica è il più elevato di sempre. Carton Pack è il primo e unico produttore di imballaggi nel mercato dei prodotti freschi europeo che ha preso provvedimenti per dare l N.40 l LUGLIO 2022
Social Plastic è un progetto che nasce in America da Plastic Bank Corp.: si tratta di plastica recuperata dall’ambiente e dalle spiagge prima che finisca nei mari. Ha come scopo non solo la tutela ambientale ma anche il miglioramento delle condizioni di vita delle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo.
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un valore completamente nuovo alla plastica riciclata r-PET con un’azione più decisiva verso la sostenibilità ambientale e sociale nel rispetto degli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite. Perché proprio Social? L’intento di questo ambizioso programma è dare alla plastica un nuovo valore sociale ed ecologico e attuare azioni più decisive nei confronti della sostenibilità e dell’impegno sociale. Da rifiuto che inquina i mari e l’ecosistema, la plastica raccolta dagli oceani, si trasforma in una risorsa che genera reddito per i Paesi in via di sviluppo. Una risposta concreta ai problemi di inquinamento ambientale nelle aree in cui la situazione è di piena emergenza. Questo modello di business apre le porte a un’economia circolare, utilizzando le risorse già esistenti e creando un nuovo welfare per i Paesi emergenti. l N.40 l LUGLIO 2022
Perché un produttore o un retailer dovrebbero scegliere un imballaggio in Social Plastic? Scegliere di abbracciare questo progetto può portare alle imprese importanti risultati in termini di impegno CSR, oltre a un importante ritorno in termini di brand equity e immagine. Il consumatore ormai è sempre più attento a queste dinamiche sociali e ambientali e si sente molto più coinvolto dai brand che adottano questo genere di iniziative. Non ultimo l’aspetto che riguarda la valorizzazione degli imballaggi in plastica, che negli ultimi anni hanno subìto un importante attacco da parte dei media, dei retailer e dei consumatori, con risultati a volte cotroproducenti per lo stesso ambiente (il fenomeno del green washing, ndr). È importante consapevolizzare che la plastica non porta solo inquinamento e disastri, ma che una buona e corretta gestione del materiale può portare addirittura dei benefici sia per l’ambiente che per le persone. FRUITBOOKMAGAZINE
Scegliere di abbracciare Social Plastic può portare “alle imprese importanti risultati in termini di impe-
gno CSR, oltre a concreti ritorni in termini di brand equity e immagine. Il consumatore ormai è sempre più attento a queste dinamiche sociali e ambientali ” Floriana Vitale (resp. comunicazione Carton Pack)
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Ci sono diverse iniziative emergenti che utilizzano plastica recuperata dagli oceani, cosa vi differenzia? Il nostro progetto oltre a occuparsi del recupero della plastica dalle spiagge e dall’ambiente per prevenire l’inquinamento dei mari, si occupa principalmente dell’aspetto sociale di questa operazione. È fondamentale aver chiaro che acquistando questi prodotti, si contribuisce a rendere migliori le condizioni di vita delle popolazioni che risiedono nei territori da cui si recupera il materiale. Questo non è assolutamente banale e scontato. Per questa gente poter pagare l’assicurazione sanitaria dei propri bambini, poterli mandare a scuola e garantirgli un’istruzione e un futuro migliore è realmente qualcosa di straordinario. La raccolta dove avviene di preciso? La raccolta avviene sulle spiagge di zone particolarmente colpite dalla problematica dell’inquinamento, come Haiti, Filippine, Indonesia, Egitto, Camerun e Brasile. Carton Pack ha attivato un progetto di realizzazione di un sistema ambientale rigenerativo che ci consente di utilizzare la Social Plastic proveniente dal Camerun.
dizzato e comune a tutte le materie prime. Quando il prodotto arriva da noi in Carton Pack, viene trattato come r-PET e quindi può essere utilizzato sia con una laminazione di PET vergine o in alternativa può essere purificato grazie al nostro sistema di sanificazione e utilizzato al 100%, garantendo la sua alimentarietà. Come riconosco questi prodotti rispetto a quelli convenzionali? Tutti i prodotti Social Plastic sono dotati di un marchio sul fondo che permette l’immediata riconoscibilità del prodotto e lo trasforma in un vero e proprio veicolo per le informazioni e i valori del progetto.
Questi prodotti sono effettivamente compatibili con il contatto alimentare? Assolutamente sì, tutto il materiale raccolto viene trasformato in scaglia r-PET, seguendo un iter standarFRUITBOOKMAGAZINE
Immettere del denaro in zone ad alto rischio di criminalità, non potrebbe essere rischioso? Certo, infatti si cerca di limitare al minimo la circolazione di denaro contante, prediligendo dei crediti che possono essere poi convertiti dai collectors per l’acquisto di quello di cui hanno bisogno. Tutto questo è assolutamente certificato e garantito. Ancora, un altro aspetto fondamentale da questo punto di vista è sicuramente la certificazione che garantisce l’impegno contro lo sfruttamento minorile, problematica comune in queste zone del mondo.
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Le arance più succose? Le seleziona Agricola Lusia grazie alla Ca’ Foscari L’appuntamento di Venezia è stata l’occasione per Agricola Lusia di festeggiare i 20 anni di attività Eugenio Felice
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Si è svolto l’8 giugno presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia l’evento “I Succosi: dall’innovazione alla sostenibilità”, organizzato da Agricola Lusia, azienda veneta specializzata nella commercializzazione di arance e altri agrumi, sia di provenienza italiana che di importazione. La scelta della location non è stata casuale: il ruolo dell’Università Ca’ Foscari è stato fondamentale per arrivare a un sistema ora brevettato di selezione non distruttiva delle arance in base alla loro succosità Come fare a distinguere la propria offerta di arance sul mercato? Come far comprare al consumatore più arance? È questa la sfida che alcuni anni fa si è posta Agricola Lusia, azienda veneta specializzata nella commercializzazione di agrumi con sede a Lusia (Ro) e guidata dall’amministratore delegato Daniele Campagnaro. Una sfida vinta, dato che oggi c’è un brevetto su un sistema di selezione delle arance in base alla loro succosità. Un parametro tutt’altro che secondario, dato che secondo un’indagine commissionata dalla stessa Agricola Lusia, la succosità è il primo driver di scelta per il consumatore finale quando deve acquistare delle arance. Se ne è parlato nella sede storica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nell’aula Baratto con vista sul Canal Grande, nel corso dell’evento “I Succosi: dall’innovazione alla sostenibilità” organizzato da Agricola Lusia. Una scelta non casuale, dato che per trovare questo sistema non distruttivo di selezione delle arance l’azienda veneta si è affidata proprio all’Università e FRUITBOOKMAGAZINE
a quel grandissimo serbatoio di idee rappresentato dai giovani studenti. Un percorso che ha portato, dopo anni di ricerca e il coinvolgimento di numerosi gruppi di lavoro, a un grande risultato, un percorso che non è concluso dato che si sta studiando l’applicabilità del sistema di selezione anche ad altri tipi di agrumi, come i limoni e i pompelmi. Ad aprire i lavori è stato Daniele Campagnaro, il giovane amministratore delegato di Agricola Lusia. Con entusiasmo e soddisfazione ha raccontato degli studi negli Stati Uniti, della chiamata a gestire una delle aziende di famiglia, Agricola Lusia appunto, dell’impegno nella sua completa riorganizzazione, con l’aiuto prezioso dell’attuale general manager Nicola Modica, e della volontà di innovarla nel suo core business, cioè la commercializzazione di agrumi, arance in particolare, italiane e di importazione dalle origini più
Agricola Lusia è un’azienda specializzata nell’approvvigionamento, confezionamento e distribuzione di agrumi, arance in particolare. È stata fondata nel 2001 e può vantare un’esperienza familiare nel comparto costruita in tre generazioni. L’azienda è dotata delle più moderne attrezzature per rispondere alle esigenze della grande distribuzione, con uno stabilimento di 4.000 mq. Agricola Lusia ha costruito e consolidato negli anni un network di produttori di alto livello, fornitori diretti sia dell’Emisfero Sud sia di quello Nord, in base alle stagionalità dei frutti. Ciò consente ad Agricola Lusia di garantire ai gruppi della grande distribuzione un servizio di alta qualità, puntuale e continuativo.
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vocate nel mondo. L’evento non è stato solo l’occasione per porre l’attenzione su questo processo di innovazione unico nel suo genere ma anche per celebrare i 20 anni di attività di Agricola Lusia. Tra i relatori dell’evento di Venezia c’è stato anche Fabio Ferrari, grande conoscitore delle dinamiche del settore ortofrutticolo e appassionato di marketing, diretl N.40 l LUGLIO 2022
tore operativo di Agricola Lusia, che ha spiegato la genesi del brand valoriale Gioia e del progetto I Succosi per valorizzare, in termini commerciali, queste arance ad elevato tasso di succosità. I test di mercato presso i supermercati del Gruppo Alì hanno dato ragione al progetto di Agricola Lusia - il consumatore effettivamente apprezza il prodotto e si vendono più arance - e ora, in questi mesi estivi, è in corso l’inserimento della linea I Succosi in altri gruppi distributivi, tra i quali c’è anche Coop. FRUITBOOKMAGAZINE
L’innovazione delle arance a succosità garantita ha “richiesto 6 anni di intenso lavoro. La collaborazione con una realtà accademica d’eccellenza come l’Università Ca’ Foscari di Venezia rafforza l’impegno aziendale verso scelte responsabili e sostenibili ” Daniele Campagnaro (amm. delegato Agricola Lusia)
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Un’innovazione che ha richiesto 6 anni in intenso lavoro di oltre 30 professionisti, un’innovazione protetta da brevetto, nel metodo, nel macchinario e nel software, un brevetto di proprietà congiunta tra Agricola Lusia e Ca’ Foscari. FRUITBOOKMAGAZINE
“Dobbiamo fare due cose: capire come funziona il mondo e trasmetterlo agli studenti a alle aziende”, ha spiegato Vladi Finotto, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università Ca’ Foscari. “Abbiamo un enor-
me patrimonio che sono i ragazzi. Stanno studiando e hanno tanta voglia di essere utili. Un’azienda ingaggia l’università coinvolgendo i giovani. È vero, tante idee non sono realizzabili ma alcune sono una prima traccia. L’impresa scarica a terra queste idee e le porta sul mercato. Così si fa innovazione. Noi forniamo figure sempre più specializzate ma non è facile trovare aziende che le facciano crescere. Agricola Lusia in questi termini è una storia di successo”. Nel corso dell’evento si è parlato anche di sostenibilità, sia in termini di imballaggio che di spreco alimentare. Su questo tema è intervenuta Elena Semenzin, professoressa di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, nonché delegata alla Sostenibilità dell’Università Ca’ Foscari. L’impegno di Agricola Lusia su questo tema è concreto, nella scelta degli imballaggi, nel risparmio di acqua ed energia, nella riduzione degli sprechi, nella responsabilità sociale, nella trasmissione dei valori di uno stile di vita sano. Un impegno che sarà certificato dal primo bilancio di sostenibilità, che dovrebbe arrivare proprio per l’anno fiscale 2022. Di riduzione degli sprechi ha parlato anche Francesco Aquila, giovane cuoco pugliese residente in Emilia Romagna, vincitore della decima edizione di MasterChef Italia, che a chiusura dell’evento di Venezia ha preparato un piacevolissimo drink analcolico a base di arance.
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Dai terreni di montagna della Val Venosta fragole e cavolfiori di qualità top Fragole e cavolfiori in estate? Dalla Val Venosta prodotti di stagione dalla sorprendente qualità Giancarlo Sbressa
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La Val Venosta non esprime solo mele di ottima qualità apprezzate in tutto il mondo ma, in estate, anche fragole e cavolfiori coltivati con passione in altitudine da produttori con un’esperienza decennale. Per le fragole si stima un raccolto di 320 tonnellate e disponibilità fino ad agosto inoltrato. Tutte le fragole sono di qualità extra con calibro dai 25 mm in su. Il cavolfiore, che si distingue per la delicatezza del suo odore, dovrebbe raggiungere un raccolto di ben 3.200 tonnellate Fragole. La campagna in Val Venosta è iniziata a metà giugno e durerà fino ad agosto inoltrato arricchendo gli scaffali della GDO così come i piccoli negozi di ortofrutta. I volumi previsti sono in linea con quelli dell’estate 2021, pari a 320 tonnellate circa, e in linea è anche la qualità, che si prevede altissima. “Le fragole, grazie alle giornate assolate e alle basse temperature notturne, sono cresciute lentamente, assumendo il sapore e il profumo intensi che le caratterizzano”, dichiara Christian Pohl, responsabile vendite fragole e piccoli frutti di VIP. La distribuzione avviene per il 20% all’interno della provincia di Bolzano, attraverso i negozi delle cooperative associate a VIP, i dettaglianti della zona e i reparti ortofrutta di alcuni punti vendita della GDO locale, serviti attraverso un trasporto dedicato che tre volte a settimana, partendo da una delle cooperative del Consorzio, rifornisce questi negozi in modo diretto. L’80% rivolto al resto d’Italia, in particolare al Centro-Nord, è destinato per il 40% alla grande FRUITBOOKMAGAZINE
distribuzione organizzata e per il restante 40% al canale tradizionale del commercio all’ingrosso. Le fragole a marchio Val Venosta sono coltivate soprattutto in Val Martello, che parte dal paese di Laces e si estende per 30 chilometri a lato della Val Venosta. I produttori, circa 40, sono dislocati in un territorio che si estende da altitudini di 800-900 metri a circa 1700
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metri. “I terreni di coltivazione sono anche molto ripidi, presentano condizioni di raccolta difficili se non addirittura ostili, ma i notevoli sacrifici degli agricoltori sono ripagati dalla bontà di questo prodotto, unico nel suo genere”, commenta Pohl. Il prodotto è confezionato in vassoi da 250 grammi, con flowpack per le confezioni destinate alla GDO. Tutte le fragole a marchio Val Venosta sono di qualità extra con calibro dai 25 mm in su. Cavolfiori. È una lunga tradizione quella che lega il Consorzio VIP al cavolfiore estivo, che in Val Venosta viene prodotto da quarant’anni. La raccolta inizia nella seconda metà di giugno e si prevede durerà fino a fine settembre. In termini di volumi, le stime sono in linea con l N.40 l LUGLIO 2022
l’anno scorso, 3.200 tonnellate circa. “Il tempo è stato favorevole, con una buona escursione termica tra il giorno e la notte, e la produzione si presenta bene”, commenta Reinhard Ladurner, responsabile vendite orticole di VIP. Il prodotto viene commercializzato su tutto il territorio nazionale, solo il 5% va sui mercati esteri. “La rete di vendita è davvero capillare e la nostra logistica ci permette di arrivare ai punti vendita anche con singole pedane”, precisa Ladurner. L’alta qualità del prodotto è da un lato dovuta alle condizioni climatiche della Val Venosta, particolarmente adatte a que-
sta coltivazione, e dall’altro alla competenza dei produttori, che vantano un’esperienza pluridecennale. Il consorzio VIP è leader in Italia nella produzione e commercializzazione di cavolfiori estivi e ha contribuito ad alimentare il trend del consumo di questo prodotto durante i mesi caldi. “È anche grazie a noi se il cavolfiore non è più visto solo come ortaggio invernale, ma anche come ingrediente top per le insalatone estive o per veri piatti gourmet - commenta il responsabile vendite orticole di VIP - e non è un dettaglio trascurabile il fatto che il nostro cavolfiore si distingua per la delicatezza del suo odore, che non è sgradevole neanche durante la cottura”.
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I N T E R P O M A 2 0 2 2, N O V E T O U R G U I D A T I P E R S C O P R I R E I S E G R E T I D E L LE M E LE L O C A L I
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Durante i tre giorni di Interpoma, la fiera internazionale dedicata alla mela in programma a Fiera Bolzano il 17, 18 e 19 novembre, saranno proposte diverse occasioni per scoprire tutte le buone pratiche adottate nei frutteti della regione. Come coltivare mele celebri in tutto il mondo per la loro altissima qualità? Le buone pratiche adottate in Alto Adige sono replicabili anche altrove? Come sono organizzate le diverse fasi di lavorazione post raccolta? A tutti questi e a tanti altri interrogativi risponderanno direttamente “sul campo” i 9 tour guidati che Interpoma ha organizzato in collaborazione con il Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige per gli operatori del settore. Vediamo nel dettaglio alcuni tour. “Don’t panic…it’s organic! Produzione e strategie nel mercato biologico” riguarderà le produzioni biologiche: sotto i riflettori ci saranno Biosüdtirol (VOG) a Lana e l’azienda Runstnerhof di Gargazzone. “Parola d’ordine innovazione. Sperimentazione varietale e lavorazione” si svolgerà il 17 novembre a Laives, con una visita presso Fuji Società Agricola Srl e presso VOG Products.
ME L A E NV Y C H I U D E U NA G R A N D E S T A G I O N E V O G E V IP : “ O R A NU O V I I N V E S T IM E N T I” Contemporanea, diversa da tutte le altre, premium e di alta qualità. Sono le caratteristiche che gli italiani associano ad envy dopo aver visto il nuovo spot, che ha accompagnato la stagione 2021/2022 della mela supersweet. Commercializzata
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Ancora durante il giovedì di Interpoma sarà in programma il tour “Il futuro è oggi. Alta tecnologia e nuove visioni per la coltivazione” in Val Venosta, presso la Cooperativa frutticola Mivor (VIP) a Laces e l’azienda frutticola Michael Mitterer a Castelbello. La giornata di venerdì 18 novembre si aprirà con il tour “Sostenibilità prima di tutto. Due best practices” alla Cooperativa frutticola Roen (VOG) a Caldaro.
in esclusiva per l’Italia dai Consorzi VOG e VIP, envy ha fatto quest’anno il suo debutto in TV, ottenendo ottimi risultati in termini di visibilità e gradimento. La campagna commerciale, che si è conclusa nel mese di giugno, è stata positiva e dinamica, grazie anche a un posizionamento innovativo. “La campagna di comunicazione B2C, lo spot televisivo e tante attività su punti vendita della Gdo selezionati per supportare envy hanno spinto il consumatore all’assaggio di questa mela dal gusto tropicale. Anche l’anno prossimo proseguiremo su questa linea - aggiunge Fabio Zanesco, direttore commerciale di VIP -. Il gusto dolce e gli aromi fruttati di questa eccezionale mela hanno conquistato i consumatori nei mesi invernali, confermandoci che envy non è solo una mela, è un’esperienza sensoriale!” Le prospettive per envy sono positive: dopo il buon andamento della stagione da poco conclusa, i due consorzi altoatesini vedranno nei prossimi anni un aumento dei volumi e un’intensificazione delle attività ai consumatori. E sarà ancora il tema della “purezza” il filo conduttore del concept ideato per la campagna digital di mela envy, guidata dall’hashtag #purestories. Non mancheranno, infine, anche per la stagione entrante, attività di degustazione in Gdo. l N.40 l LUGLIO 2022
D I M M I D I S Ì , P ER F O R M A N C E R E C O R D P E R L A L IN E A P I A T T O U N IC O . P A R T NE R S H I P C O N F I L E NI
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Il segmento delle insalatone in ciotola è sempre più performante: nei primi cinque mesi dell’anno, infatti, è aumentato del 27% (dati Nielsen), con punte superiori al 48% a maggio. In questo contesto si segnala la performance record per la linea DimmidiSì Piatto Unico, che è cresciuta del 66% nell’intero periodo e più del +105% a maggio, guadagnando così 8 punti percentuali di quota di mercato. Numeri che confermano la bontà delle strategie de La Linea Verde, azienda leader capace di orientare il settore e anticipare i tempi. Oggi la linea delle insalatone arricchite DimmidiSì si presenta con una nuova grafica d’impatto che favorisce la leggibilità delle ricette a scaffale, per una maggiore riconoscibilità e per un processo d’acquisto più intuitivo. Da questa primavera il pollo grigliato che utilizza nelle proprie insalatone è 100% italiano Fileni, rinomato produttore italiano di carni avicole e prima azienda al mondo, nel suo settore, ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione B Corp per la grande attenzione alla sostenibilità. Convinti sia un ulteriore driver di scelta a scaffale per il con-
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Perla Nera, l’anguria dal formato medio, con pochissimi semi e di altissima qualità, è protagonista dell’estate 2022, con una importante campagna di comunicazione multicanale. Le attività promozionali che si prolungheranno per l’intera stagione prevedono un’assidua presenza in TV, sia su canali FRUITBOOKMAGAZINE
sumatore, a partire dalla metà di giugno, sul fronte delle confezioni dei Piatti Unici Pollo e Olive e Caesar Salad è stato evidenziato il marchio Fileni con un bollino impattante. Qualità, italianità e bontà: i valori che DimmidiSì condivide con Fileni e che rendono ancora più forte il messaggio di questa nuova partnership. Perché Fileni? “Perché è una realtà sul podio del mercato avicolo italiano, leader dell’alta qualità, un’azienda tesa all’innovazione, tra le prime a ottenere la certificazione di prodotto e della rintracciabilità di filiera”, spiega La Linea Verde.
generalisti nazionali sia su quelli tematici, coinvolgimento di influencer, attività social su Facebook e Instagram, oltre alla sponsorizzazione del campionato italiano di Beach Volley 2022. Perla Nera è ultra dissetante e ricca di antiossidanti naturali, distribuita in esclusiva da OP Francescon / AOP Mantuafruit, Peviani Spa e OP La Mongolfiera. “Già nel corso del 2021 abbiamo ottenuto ottimi riscontri dalla nostra campagna di comunicazione - spiega Bruno Francescon, presidente del Consorzio Perla Nera -. Ora è il momento di consolidare il posizionamento che siamo riusciti a raggiungere, mirando ad avvicinare ancora di più i consumatori a scoprire le caratteristiche uniche e inimitabili della nostra anguria, che è già in pole position per quanto riguarda la riconoscibilità, con un vantaggio dal 30 al 40% rispetto alla concorrenza”. La partnership con il campionato italiano di Beach Volley 2022 in qualità di title sponsor garantisce a Perla Nera la presenza anche sulle frequenze di Eurosport, dove viene trasmessa la competizione, in particolare su Eurosport 2 con brand video personalizzati pre e post partita. Inoltre questi video verranno trasmessi anche su altri canali tematici della rete Discovery: Food Network, Real Time e Home & Garden. l N.40 l LUGLIO 2022
V I P, C R E S C E I N G D O I L P R O G E T T O T R O V A M E L A P E R G UI D A R E IL C ON S UM A T OR E A L L ’ A C QU IS T O Se è vero che non esiste la varietà di mela perfetta in assoluto, è altrettanto vero che esiste quella perfetta per un dato consumatore. L’obiettivo del progetto di category management TrovaMela, già applicato da VIP in più di 400 punti vendita della GDO, è quello di individuarla. Ogni anno arrivano sugli scaffali dei supermercati nuove varietà di mele e per il consumatore diventa sempre più difficile riconoscere quella giusta per lui dalla sola osservazione della forma e del colore. Ecco che entra in gioco Trova-Mela, lo strumento semplice e intuitivo con il quale da due anni VIP supporta al meglio il consumatore nella scelta della mela giusta per lui. “È da due anni che forniamo indicazioni sul sapore agli amanti delle mele attraverso il nostro codice colore - puntualizza Benjamin Laimer, responsabile marketing di VIP -. Le mele aspre sono contrassegnate dal colore verde, quelle acidule dal giallo, quelle dolci poco acidule dall’arancione e quelle dolci dal rosso”. Inoltre vengono fornite informazioni su succosità e croccantezza, grazie a parametri esplicativi stampati sui cartelli delle singole varietà.
D O LE I T A L I A È P A R T N E R D E L L A T A P P A A L E C C E D E L B E A C H P R O T O U R “ F E A T U R E S ” 2 02 2
Il circuito mondiale di Beach Volley, caratterizzato dalla partecipazione dei migliori atleti al mondo in base alla propria posizione nel ranking mondiale e suddiviso su tre diversi livelli - Elite 16, Challenge e Futures - dal 7 al 10 luglio è arrivato a San Cataldo (LE), per la seconda delle quattro tappe l N.40 l LUGLIO 2022
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Per VIP questa è la strada giusta con la quale continuare ad aumentare la consapevolezza di clienti e consumatori finali su quanto il mondo delle mele abbia da offrire e su come la sua complessità possa facilmente essere resa comprensibile. “Siamo fiduciosi - dichiara Laimer - che nei prossimi anni saremo in grado di supportare molti altri consumatori nella loro scelta grazie a questo strumento semplice e intuitivo”.
“futures” in programma quest’anno, per la prima volta, in Italia. Dole Italia, azienda leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca, è stata partner di questo importante appuntamento della nota competizione internazionale che si è tenuta sulle sponde dell’adriatico, proseguendo nel suo continuo sostegno di numerose discipline sportive. La bontà delle banane premium Dole, frutto amato dagli sportivi e ricco di sali minerali, vitamine e altri eccellenti nutrienti, è stato offerto a tutti gli atleti impegnati nel corso delle 4 giornate in una avvincente sfida. “Continua il nostro fitto calendario di appuntamenti sportivi, occasioni preziose - commenta Cristina Bambini, responsabile marketing Dole Italia - per promuovere i valori dello sport associati a una corretta alimentazione ricca di frutta fresca. Siamo estremamente felici di prendere parte a un evento internazionale e che vede protagonista il volley, un fantastico sport di squadra dove la preparazione fisica e la dieta, come in ogni altra disciplina sportiva, sono fondamentali. E se la competizione si svolge in spiaggia, come in tal caso, sottoponendo gli atleti ad un notevole dispendio di liquidi e di energia, il sostegno attraverso ciò che si mangia e ancora piu importante”. FRUITBOOKMAGAZINE
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Carlotta Benini
Tulips chiude un terzo round da 4 milioni. Ora acquisizioni 104
Tulips, primo supermercato online puro in Italia, in rapida crescita, ha chiuso con successo il 30 giugno il terzo round di finanziamento da 4 milioni di euro. L’importo è stato sottoscritto da un selezionato numero di imprenditori, professionisti e investitori professionali. “Stiamo già lavorando a una nuova raccolta di capitali da 2 milioni di euro”, ha annunciato Enrico Martini, ceo di Tulips nonché co-fondatore della società nata a Cesena nel 2017 Se il round precedente era finalizzato a investimenti, soprattutto in tecnologia, per potenziare e robotizzare i quattro dark store di Cesena, Rimini, Ravenna e Bologna, il nuovo capitale è destinato alle prime acquisizioni. Il forte rallentamento dei consumi ha colpito negli ultimi mesi di caro-energia tutto il settore della grande distribuzione online, che aveva beneficiato dei lockdown durante la pandemia. In difficoltà sono soprattutto alcune aziende giovani e di minori dimensioni. “Stiamo guardando afferma Enrico Martini, ceo e cofondatore di Tulips insieme a Mattia Mordenti - a realtà che possano integrarsi proficuamente nel nostro modello di business: in Emilia Romagna, dove oggi siamo presenti, ma non solo”. Società innovativa con sede a Cesena, dove è nata nel 2017, attraverso i suoi dark store di prossimità (veri e propri supermercati ma senza l’accesso del pubblico) Tulips è in grado di garantire prodotti locali di qualità, con lavorazione di fresco e super fresco, a prezzi competitivi e consegnati in tre ore, con forte attenzione alla sostenibilità e all’ambiente. Il modello di business, basato su una filiera completamente integrata per gestire sia le merci che i clienti, garantisce una maggiore redditività. La società guidata da Enrico Martini ha chiuso il 2021 con 5 milioni di euro di fatturato (+84% sul FRUITBOOKMAGAZINE
2020) e punta al raddoppio quest’anno. I clienti serviti nel 2021 sono stati 32 mila, i prodotti consegnati circa 2 milioni con uno scontrino medio di 75 euro, in linea con l’online dei giganti della grande distribuzione in Italia. Quello che parte adesso è per Tulips il quarto round di raccolta di capitali. Prima di quello appena chiuso da 4 milioni di euro, la società aveva incassato 300 mila euro dal primo round tenutosi attraverso la piattaforma CrowdFundMe e successivamente 3 milioni dalla holding MTH di proprietà dell’imprenditore Gianluca Marchetti. Tulips si definisce il primo supermercato online puro indipendente d’Italia. Ha adottato il modello di business dei Proximity Dark Store, ovvero magazzini tecnologici, con laboratori per la lavorazione dei prodotti freschi, in grado di servire in 3 ore con prezzi competitivi una ristretta area geografica. Il modello di business si basa su una filiera completamente integrata che permette di gestire direttamente merci e clienti. Dalla homepage del sito di Tulips capiamo che una volta riempito il carrello si può decidere quando riceverlo o ritirarlo, anche in giornata, e si può pagare in contanti o con il pos, quando arriva la spesa a casa. E i prezzi? “Sono gli stessi del supermercato - si legge nel sito - con Tulips puoi anche risparmiare”. l N.40 l LUGLIO 2022