Fruitbook Magazine 39

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FRUITBOOKMAGAZINE

LA ROBOTICA DIVENTA PROTAGONISTA

Dove? Sia nei campi di raccolta, sia dentro le centrali ortofrutticole. I robot non si stancano, non fanno errori, non vanno in malattia e non fanno scioperi. Sostituiscono la manodopera nei lavori usuranti e ripetitivi, tagliando i costi

N.39 l MAGGIO 2022 l

IDEE TENDENZE MERCATI BUSINESS

ELNATHEDITORE

N.39 l MAGGIO 2022 l TRIMESTRALE













Editoriale

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Eugenio Felice

La globalizzazione è finita?

Fosse comuni a Bucha, in Ucraina

“L’invasione russa dell’Ucraina ha messo fine alla globalizzazione come l’abbiamo sperimentata negli ultimi 30 anni”. Questo è quanto ha scritto il 23 marzo Larry Fink, il fondatore di BlackRock, la più grande società di investimento al mondo con sede a New York, nella sua lettera agli azionisti. è la conseguenza di tre eventi: prima Donald Trump che ha destabilizzato i commerci mondiali con la bandiera “America First”, poi il Covid-19 che ha impresso un’accelerazione all’economia digitale gettando le fondamenta per cambiamenti sistemici; infine è arrivato l’attacco della Russia all’Ucraina, l’evento più traumatico, “perché oltre a mostrarci civili europei uccisi per strada, ha anche scardinato quel poco che restava della globalizzazione”, commenta Mario Platero sulle colonne di La Repubblica, nell’edizione del 28 marzo. Del resto la globalizzazione, intesa come consumo smodato e irresponsabile delle risorse del pianeta era arrivato a un livello fuori da ogni etica. Come si può riempire un carrello di vestiti e pagarli pochi euro come succede da Primark

senza immaginare che, alla fine, qualcuno il conto lo paga? Ci va bene spendere 1.300 euro per l’ultimo iPhone ma poi non siamo disposti a spendere più di 69 centesimi per mezzo kg di pasta o 99 centesimi per un kg di mele? Le bollette energetiche di inizio anno ci hanno svegliato e fatto capire che è ora di fare acquisti più consapevoli: compriamo di meno, ma compriamo pagando il giusto. I prezzi alle stelle dei noli marittimi, hanno reso molto meno conveniente esportare oltremare, soprattutto nelle Amel N.39 l MAGGIO 2022

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riche e in Asia. Quindi le banane e gli ananas, certo, continueranno ad arrivare, auspichiamo con prezzi rispettosi di comunità ed ecosistemi, ma le copiose esportazioni di kiwi italiani in Asia di alcuni anni fa forse rimarranno solo un ricordo. “Si sta profilando un mondo fatto a blocchi - scrive sempre Mario Platero - di gruppi di Paesi in concorrenza tra loro, un multipolarismo competitivo che difficilmente si trasformerà, in tempi brevi, in cooperazione”. Come dire: sarà sempre più difficile aprire nuovi mercati, concentriamoci su quelli su cui siamo già presenti, a partire da quelli vicini. In questa difesa del Pianeta, un ruolo determinante giocano gli agricoltori. Un ruolo che però va riconosciuto, anche nel prezzo. “Le aziende agricole hanno assorbito per lungo tempo i progressivi incrementi di costi, stringendo i denti e sopportando fin troppo i capricci dei mercati”, ci riferisce Luigi Noro, presidente di Apo Scaligera. “I mercati sono sempre più esigenti in termini di qualità, packaging, servizi. Tutto ciò non può essere garantito con prezzi uguali o minori al passato. Il peso dei costi andrebbe quanto meno condiviso con tutti gli attori della filiera. Perché una sostenibilità a 360 gradi prevede anche che ci sia un reddito soddisfacente per tutti”.

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controeditoriale

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Eugenio Felice

Shock energetico e caro prezzi Un estate con meno meloni 12

Meloni e angurie, quella che si sta per aprire è una campagna ricca di incognite per i produttori italiani, stretti nella morsa dei rincari delle materie prime, i cui costi sono esplosi già dallo scorso autunno, a cui si è aggiunto lo shock energetico e di approvvigionamento causato dal conflitto russo-ucraino. Alcuni principali player del comparto, nello sconforto di fronte ai costi di produzione più che raddoppiati, in alcuni casi triplicati, hanno annunciato una riduzione nella programmazione dei trapianti per la stagione estiva 2022, al fine di ottimizzare i costi investendo sulla qualità del prodotto, più che sulla quantità. Questo anche in considerazione di una incertezza che aleggia anche sui consumi, con le famiglie italiane strette anch’esse nella morsa del carovita. “OP Francescon ha pianificato una riduzione delle superfici investite a melone, parliamo in media di un 10% in meno di trapianti”, ci ha rivelato Bruno Francescon, presidente dell’Organizzazione di produttori di Rodigo (Mn), parte a sua volta di AOP Mantuafruit, che oggi è una delle realtà leader in Italia per i meloni e le angurie di qualità. “La maggior parte dei nostri soci conferitori ha diminuito le superfici, chi del 5%, chi del 15%, per una media appunto del 10%”, precisa. La riduzione di superfici per la stagione estiva 2022 riguarda anche Perla Nera, l’anguria midi senza semi a buccia scura della società consortile Perla Nera, di cui fanno parte anche le aziende partner Peviani e OP la Mongolfiera e di cui Francescon è presidente. FRUITBOOKMAGAZINE

“La riduzione dei nuovi impianti è un processo avviato già dallo scorso autunno (perché come da prassi i terreni vengono preparati prima dell’inverno, ndr), quando si stava già delineando una situazione complessa sul fronte dell’aumento dei costi delle materie prime e della logistica - spiega Bruno Francescon -. Le cose poi durante l’inverno sono peggiorate e sono letteralmente deflagrate nei primi mesi dell’anno, con aumenti spropositati dell’energia e del gasolio, sia quello agricolo che quello industriale, senza contare l’aumento dei prezzi degli imballaggi, cresciuti circa del 40%”. “Siamo veramente molto preoccupati di fronte a questi aumenti dei costi di produzione, che si traducono anche in tanti centesimi al chilo in più sul prodotto finale”, è lo sfogo del presidente di OP Francescon, che sottolinea come sia ancora difficile quantificare questi aumenti in quanto sono in continua variazione, non c’è una stabilità. “Mai come quest’anno è necessario consolidare le partnership con la GDO e lavorare in sinergia facendo programmazione”, sottolinea Alessio Orlandi, direttore commerciale di AOP Mantuafruit. “Già oggi gli ordini sono a 60-80 giorni, occorre fare programmi a medio-lungo termine: senza pianificazione, per ovvi motivi, non si può lavorare”. “In questo senso - continua a proposito dei rapporti con i buyer - andremo a privilegiare quei clienti con cui è già in essere un rapporto di fiducia e di collaborazione”. Ci sarà poco spazio quindi per prezzi selvaggi: “Chi va all’arrembaggio e vuole fare leva sulle offerte shock, quest’anno sarà in difficoltà a reperire il prodotto da mettere sui banchi”.

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PAG. EDITORIALE LA GLOBALIZZAZIONE È FINITA?

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12 CONTROEDITORIALE SHOCK ENERGETICO E CARO PREZZI UN’ESTATE CON MENO MELONI IMMAGINI

CONTENUTI

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24 BUONE NOTIZIE ORTOROMI INGAGGIA LA PELLEGRINI PER PROMUOVERE IL “BENESSERE” 26 MARKETING ITALIANI SEMPRE PIÙ FLEXITARIANI ATTRATTI DA TUTTO CIÒ CHE È GREEN 28 LA NOTIZIA UNIFRUTTI (E ORANFRIZER) PASSANO ALLA HOLDING DI ABU DHABI ADQ 30 SCENARI CARTON PACK PASSA NELLE MANI DELLA LONDINESE A&M CAPITAL 34 PRIVATE LABEL CONAD, QUASI UN ARTICOLO SU TRE È VENDUTO A PROPRIO MARCHIO 36 TRASFORMATO PESTOOD DI PLANET FARMS, PESTO CON BASILICO DA VERTICAL FARM 38 AZIENDE SANT’ORSOLA, BILANCIO DA RECORD CRESCE LA GAMMA RESIDUO ZERO 40 CRONACA SALVI, GRAVE INCENDIO DISTRUGGE IL MAGAZZINO CJO DI EBOLI (SA) 42 PACKAGING SORMAPAPER, LA VERTBAG 100% IN CELLULOSA, IN SCENA A BERLINO 46 FIERE TORNA INTERPOMA, L’UNICA FIERA DEDICATA UNICAMENTE ALLA MELA 48 ECCELLENZE PORTENTO, IL POMODORO TOP DAL GUSTO AUTENTICO FIRMATO GANDINI 50 IL LIBRO BODY POSITIVITY: LA DIETA META CURA FORMA FISICA E MENTALE 52 NEURONEWS NUDGE MARKETING, SPINTA GENTILE A UN CONSUMO PIÙ SOSTENIBILE 54 INSIDER MELE, ALLEANZA TRA SFT E VOG? KÖSSLER: «SOLO BUON VICINATO» 56 INNOVAZIONE CON HM CLAUSE MELONI SEMPRE BUONI, A “OTTIMA CONSERVAZIONE” 62 PRODOTTI PEDON SVELA A CIBUS LE ZUPPE GIÀ PRONTE, PRATICHE E GUSTOSE MENS SANA 64 ALLERGIE, INTOLLERANZE, SENSIBILITÀ L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE PANORAMA

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iFRESH

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72 / SAMBOA, LE MELE 66 / FRUIT LOGISTICA, DI QUALITÀ TOP, TRE CONSIDERAZIONI A FIERA CONCLUSA

76 / UNA CORRETTA 78 / ECCO GLI ESTRATTI CLASSIFICAZIONE EQUIVALE DIMMIDISÌ LIMITED EDITION

A PIÙ SOSTENIBILITÀ

CHINOTTO E CEDRATA

80 / DELOITTE TOP 250: 86 / CULTIVA, BOSCOLO: COME SI STA MUOVENDO ÂŤLA CARBON NEUTRALITY LA GDO MONDIALE?

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ÂŤRACCOLTE MATUREÂť

ENTRO CINQUE ANNIÂť

FRUITBOOKMAGAZINE

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ELNATHEDITORE Direttore responsabile Eugenio Felice Hanno collaborato: Valentina Bonazza, Salvo Garipoli, Irene Forte, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Vanessa Righetti, Giancarlo Sbressa, Matteo Sgaravato, Marco Zanardi

92 / APO SCALIGERA, 96 / NICOFRUTTA, FRAGOLE SOSTENIBILI DAL PRIMA AZIENDA A OTTENERE VIVAIO ALLA TAVOLA

LA BANDIERA BLU

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Redazione e PubblicitĂ  Via Poiano 53 37029 - San Pietro in Cariano (Vr) Tel. 045.6837296 redazione@fruitbookmagazine.it adver@fruitbookmagazine.it Abbonamenti Spedizione in abbonamento postale Abbonamento Italia: 50,00 euro abbonamenti@fruitbookmagazine.it Graphic designer Marco Fogliatti Fotolito CianoMagenta Stampa Color Art Spa - Via Industriale 24/26 25050 - Rodengo Saiano (Bs) Carta Magno Volume - 115 gr - Sappi 100% biodegradabile e riciclabile Tiratura numero maggio 2022: 8.000 copie

100 / LIDL SVILUPPA 102 / OP PRIMO SOLE, CON GLOBALGAP STANDARD VOLA IL FATTURATO, PER LA BIODIVERSITÀ

TRAINATO DA DOLCE LUCANO

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Le botteghe Ponte a Greve (Fi) 31 marzo 2022 Dopo l’incendio dello scorso 3 giugno, ha riaperto al pubblico il supermercato Unicoop Firenze a Ponte a Greve. Moltissime le novità, a partire dallo spazio verde all’ingresso fino al punto di ristoro. I reparti sono presentati sotto forma di botteghe, su una superficie che è cresciuta a 4.000 metri quadrati.




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Dubai vs Milano Dubai, 15 febbraio 2022 Si sono esibiti anche i Coldplay a Expo 2020 Dubai, per promuovere convivenza e sostenibilità. Oltre a un gran numero di colleghi dello showbiz internazionale. Nonostante il Covid e la guerra, il primo expo del Medio Oriente è stato capace di attirare 24 milioni di visitatori, 1,5 in più rispetto all’Expo di Milano. Chapeau.


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Nuova normalità? Berlino, 6 aprile 2022 Dopo un anno di stop dovuto al Covid, è tornata in presenza, ad inizio aprile, la più grande fiera al mondo del settore: Fruit Logistica. Nonostante le ridotte dimensioni, con un’esposizione a -40%, è positivo il giudizio degli operatori. Una fiera dalle dimensioni e dai ritmi più umani, a sorpresa senza mascherine.



buone notizie |

Eugenio Felice

OrtoRomi ingaggia la Pellegrini per promuovere il “benessere” 24

Nonostante il calo dei consumi a volume nel primo trimestre del 2022 per l’ortofrutta in Italia e tutta l’incertezza derivante dal rincaro delle materie prime e dei costi energetici, con l’aggravante di una guerra che non sappiamo come e quando avrà termine, ci sono ancora aziende che investono per promuovere sé stesse e l’intera categoria. è il caso di OrtoRomi, che ha ingaggiato la campionessa Federica Pellegrini per promuovere una “scelta di benessere” OrtoRomi ha annunciato in aprile l’avvio di una partnership con la campionessa olimpica Federica Pellegrini per la campagna multicanale 2022 dal titolo “OrtoRomi, la mia scelta di benessere” e centrata sul benessere: la mission che la cooperativa persegue ogni giorno, garantendo prodotti di alta qualità, sani, genuini e naturali. La campagna è declinata su radio, social media, stampa, media digitali e punto vendita. “Abbiamo scelto Federica perché incarna proprio quei valori di autenticità, semplicità, vicinanza alla natura e determinazione che connotano l’identità di OrtoRomi”, ha dichiarato la responsabile marketing Martina Boromello. Con la campagna 2022, la cooperativa OrtoRomi ha l’obiettivo di rafforzare la notorietà del FRUITBOOKMAGAZINE

brand trasmettendo l’alta qualità dei prodotti OrtoRomi, alimenti buoni, sani, genuini e naturali la cui filiera rispetta i criteri di sostenibilità - ossia mira a ridurre l’impatto sull’ambiente e lo spreco di risorse - e che contribuiscono al benessere psico-fisico delle persone. “Oggi sempre più il consumatore è attento e consapevole nelle scelte d’acquisto in ambito alimentare, e ricerca in modo crescente cibi in grado di contribuire a migliorare il proprio stato di benessere - ha aggiunto Martina Boromello -. Per questo abbiamo fortemente voluto un claim ingaggiante e facile da ricordare che unisse il concetto della “scelta” e quello del “benessere”. Con freschezza, spontaneità e naturalezza, Federica Pellegrini è protagonista di un accattivante storytelling tematico che ruoterà intorno al concetto di benessere a 360°, valorizzando il brand OrtoRomi e le sue tre principali categorie di prodotto: le insalate fresche, gli estratti di frutta e verdura e le zuppe pronte. Un invito vivace e coinvolgente a prendersi cura di sé, provando le infinite note di sapore di un assortimento ricco, pronto al consumo e diversificato. La campagna è on air sulle principali emittenti radiofoniche italiane, sui social dove anche gli utenti sono invitati a condividere i propri momenti di benessere con l’hashtag #lamiasceltadibenessere e sui media digitali. Sarà inoltre declinata sulle testate di settore e sulle testate consumer più rilevanti di ambito lifestyle e supportata con attività specifiche sul punto vendita. l N.39 l MAGGIO 2022



marketing |

Salvo Garipoli*

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In uno scenario caratterizzato da acquisti domestici di ortofrutta che negli ultimi 5 anni registrano valori negativi a volume, non compensati da un incremento a valore, l’annuale indagine di SGMarketing presentata a MarcaFresh ha permesso di rilevare i trend e le sensibilità emergenti sul fronte della domanda, con la conferma di una virata dalle proteine animali al mondo veg Se vi dicessi che il futuro sarà all’insegna dei vegetali, ci credereste? è pari a ben il 30,1% la quota di italiani che nel breve periodo dichiara di voler sostituire nel proprio pasto quotidiano le proteine di origine animale, con frutta, verdura, legumi e derivati. A certificarlo, l’indagine SGMarketing effettuata in modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione di 1.000 responsabili acquisto e consumatori di ortofrutta, che è riuscita a identificarne il profilo e l’atteggiamento. Mossi dalla convinzione che le dinamiche di mercato inerenti al nostro settore vanno considerate nella logica del regime alimentare nel suo complesso, gli intervistati, in rapporto alle principali categorie del food, rilevano una frequenza di consumo settimanale che pone al vertice frutta e verdura, con più di 18 atti di consumo, seguite dai carboidrati (8 atti di consumo) e dal latte e derivati (circa 6 momenti). Una tendenza questa, che nel futuro prossimo premierà sempre di più il valore della “dieta mediterranea”, privilegiando leggerezza e benessere, e facendo così registrare andamenti più che positivi per ortofrutta (che arriverà a toccare i 20 atti complessivi di consumo), legumi (in crescita da 3,2 atti di consumo a 4,2), carni bianche e pesce, ambedue categorie caratterizzate da quasi 3 atti prospettici. Se entriamo nel merito del mondo flexitariano, urge rilevare come tale FRUITBOOKMAGAZINE

segmento di consumo sia costituito prevalentemente da donne (il 33% del totale campione) e dalle fasce più giovani, minori di 35 anni (36% del totale intervistati) in primis, seguiti da chi ha un’età compresa tra 36 e 45 anni (32%). è interessante sottolineare come i flexitariani penetrino in maniera più che proporzionale il consumo di vegetali, sia nelle connotazioni più tradizionali (98% acquistano ortofrutta sfusa e ben il 78% quella confezionata) che in quelle più innovative, con una propensione ad avvicinarsi alla IV gamma per il 77% (74% media complessiva), ai burger e derivati vegetali per il 45% (37% media), e succhi ed estratti 40% vs 34% del totale campione. Inoltre i flexitariani sono costituiti da consum-attori che fanno della responsabilità sociale, economica e ambientale, driver funzionali al processo di selezione, acquisto e consumo. Ancora, i flexitariani connotano in maniera più rilevante della media degli italiani il valore della sostenibilità per l’ortofrutta, ponendo al vertice dell’interesse la stagionalità, il residuo zero e la riduzione degli sprechi alimentari.

Tutti elementi strategicamente rilevanti per gli operatori del settore che, proprio in questo momento di incertezza sul fronte della gestione dei costi e delle dinamiche negoziali, devono potersi ritrovare, collaborativi e lungimiranti di fronte ad una consapevolezza che ha tutte le parvenze della buona notizia. l N.39 l MAGGIO 2022

*direttore SGMarketing

Italiani sempre piÚ flexitariani attratti da tutto ciò che è green



la notizia |

Giancarlo Sbressa

Unifrutti (e Oranfrizer) passano alla holding di Abu Dhabi ADQ 28

ADQ, società di investimento e holding con sede ad Abu Dhabi, ha acquisito la quota di maggioranza di Unifrutti Group, tra i leader mondiali del settore ortofrutticolo, con più di 14 mila ettari di terreno in Cile, Filippine, Sud Africa, Italia, Spagna e Argentina. L’investimento in Unifrutti andrà ad arricchire il portafoglio alimentare e agricolo di ADQ, allo stesso tempo rappresenta un investimento strategico che accelera la strategia di crescita di Unifrutti La società di investimento e holding con sede ad Abu Dhabi ADQ espande il proprio portafoglio agroalimentare acquisendo dagli attuali azionisti una quota di maggioranza di Unifrutti Group, tra i leader mondiali in produzione, approvvigionamento, commercio e distribuzione di frutta e verdura fresca. L’operazione accelererà la strategia di crescita globale di Unifrutti. Con circa 560 mila tonnellate di frutta fresca venduta ogni anno e più di 14 mila ettari di aziende agricole, Unifrutti opera in piena coesione con l’intera catena di produzione, servendo più di 500 clienti in 50 Paesi. Gil Adotevi, direttore esecutivo per i settori Food and Agriculture di ADQ, ha così commentato: “Stiamo sviluppando il nostro portfolio di prodotti alimentari e agricoli con l’obiettivo di generaFRUITBOOKMAGAZINE

re forti rendimenti finanziari, rafforzando al contempo la resilienza alimentare negli Emirati Arabi Uniti. Il nostro investimento in Unifrutti permetterà ad ADQ di sviluppare una piattaforma globale dedicata ai prodotti freschi complementare al portfolio già esistente di ADQ, all’interno della catena di produzione alimentare. Crediamo che il nostro investimento strategico a lungo termine aiuterà ad accelerare la prossima fase di crescita di Unifrutti e a rafforzare la sua forte posizione di leader nel settore globale della frutta e verdura fresca”. Parlando a nome degli azionisti di Unifrutti, le famiglie De Nadai e Mondin hanno commentato: “Questa acquisizione rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo per Unifrutti. Con ADQ cominciamo una nuova fase di crescita del gruppo. L’esperienza di ADQ nel settore agroalimentare rende la società un partner ideale. Siamo entusiasti di lavorare al loro fianco per cogliere le opportunità commerciali che offre il settore e generare una crescita sostenibile”. A finire sotto il controllo della holding di Abu Dhabi non è solo Unifrutti, ma anche tutte le società del gruppo, tra cui c’è la siciliana Oranfrizer, tra i pricipali protagonisti della frutticoltura siciliana, ambasciatrice dell’arancia rossa nel mondo. l N.39 l MAGGIO 2022



scenari |

Giovanni Turrino

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21 Invest, gruppo di private equity guidato da Alessandro Benetton, ha ceduto Carton Pack, azienda pugliese produttrice di imballaggi per il settore alimentare, in particolare per la frutta e la verdura, alla finanziaria londinese A&M Capital Europe, dopo averla tenuta in portafoglio per circa tre anni e mezzo. Carton Pack rimane saldamente sotto la gestione della famiglia Leone e grazie a questa partnership potrà intraprendere una nuova fase di crescita Carton Pack, uno dei principali player italiani nello sviluppo, produzione e fornitura di packaging per l’industria alimentare, con un focus specifico sulle confezioni ortofrutticole e oltre 50 anni di esperienza nel proprio settore, è passata in mani britanniche. 21 Invest ha annunciato infatti la cessione dell’azienda di packaging barese alla società di private equity londinese A&M Capital Europe. Fondato e guidato da Alessandro Benetton, 21 Invest ha tenuto in portafoglio Carton Pack per circa tre anni e mezzo. Carton Pack nell’ultimo periodo ha registrato una forte crescita del fatturato e ha anche completato tre componenti aggiuntivi (uno in Italia, uno in Spagna e uno in Germania) al fine sia di ampliare la propria FRUITBOOKMAGAZINE

gamma di prodotti sia di migliorare la propria impronta internazionale, ha scritto 21 Invest in una nota ufficiale veicolata su LinkedIn. L’azienda ha completato la sua managerializzazione, con l’assunzione, tra gli altri, di un cfo e di un responsabile delle vendite estere e ha aumentato sostanzialmente la sua forza lavoro che ha raggiunto circa 400 dipendenti nel 2021 (+25%). Carton Pack ha inoltre stretto una partnership con Plastic Bank per la fornitura di “social plastic”, nello specifico r-PET derivante da bottiglie riciclate raccolte nelle zone costiere dei Paesi in via di sviluppo, da persone con difficoltà economiche. Alessandro Benetton, fondatore e managing partner di 21 Invest, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dei grandi risultati raggiunti dall’azienda, sia in Italia che all’estero. Abbiamo supportato Carton Pack nel completamento del suo processo di managerializzazione, nell’ampliamento della sua impronta geografica e nella focalizzazione su soluzioni di packaging sostenibili. Carton Pack ora è pronta, sotto la guida della famiglia Leone, a perseguire un’ulteriore fase di crescita al fianco di Alvarez & Marsal Capital Europe”. Gianni Leone, amministratore delegato di Carton Pack, ha aggiunto: “Grazie a 21 Invest, Carton Pack ha potuto rafforzare ulteriormente la propria leadership in Italia e ampliare significativamente la propria presenza sui mercati esteri. La nuova partnership ci consentirà di completare il percorso di sviluppo e di perseguire ulteriori opportunità di M&A”. l N.39 l MAGGIO 2022

Nella foto: un dettaglio dello stand di Carton Pack alla fiera Fruit Logistica 2022

Carton Pack passa nelle mani della londinese A&M Capital



strategie |

Irene Forte

Mele, troppe varietĂ ? Al via il progetto category di Melinda 32

Il Consorzio della Val di Non punta a massimizzare il valore della categoria, semplificando la lettura dello scaffale attraverso la segmentazione della propria gamma in sei cluster che raggruppano mele con caratteristiche comuni e rispondono a specifici bisogni dei consumatori, guidandoli così nel processo di acquisto. Banco di prova, i supermercati del gruppo padovano Alì Con l’obiettivo di massimizzare il valore della categoria mele e guidare i consumatori nelle loro scelte d’acquisto, aiutandoli ad orientarsi fra le proposte varietali presenti ad oggi in commercio, Melinda ha ideato il suo nuovo progetto di category. L’attività si ripropone di semplificare la lettura dello scaffale attraverso la suddivisione della gamma di prodotto in sei cluster, ciascuno dei quali contenente mele con caratteristiche comuni. All’interno di ogni cluster sono state poi valorizzate le caratteristiche distintive delle singole mele, ognuna in grado di rispondere a specifici bisogni. Alla luce del rapido e continuo ampliarsi del segmento mele e dell’affollamento del mercato, Melinda propone un’iniziativa in grado di evidenziare il valore aggiunto dei prodotti che compongono il proprio assortimento varietale, puntando

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così a favorire il consumo di questi frutti, con benefici per l’intera filiera. La gamma è stata così segmentata in sei cluster, a cui sono stati attribuite definizioni efficaci ma semplici, altamente user friendly, proprio per facilitare la leggibilità dello scaffale: le classiche, che racchiudono il gusto della tradizione; le fresche, croccanti e ricche di succo; le dolci, con infinite sfumature di dolcezza, croccanti e succose; le biologiche; le edizioni limitate, dedicate ai pionieri del gusto e a target specifici; le rustiche, coltivate in armonia con la natura vicino ai borghi di montagna. In aggiunta, il Consorzio della Val di Non ha creato un posizionamento per ogni singola mela, in modo da guidare i consumatori non solo nella scelta del gruppo di mele, ma anche della varietà, mettendo in evidenza le particolarità di ciascuna di esse, in grado di rispondere a specifici bisogni. Il progetto, già presentato ai principali player italiani della GDO, è partito con i punti vendita del gruppo veneto Alì Supermercati, tra i primi ad appoggiare l’iniziativa, ed è stato declinato attraverso il posizionamento di appositi cartelli che identificano la categoria, la varietà e anche tramite etichette sulle confezioni dedicate alle singole tipologie di mela. “Abbiamo trovato molto innovativo l’approccio di Melinda, che con questa iniziativa si pone dalla parte del consumatore guidandolo nel proprio processo di acquisto”, ha affermato Giuliano Canella, il responsabile del reparto freschi di Alì.

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private label |

Irene Forte

Conad, quasi un articolo su tre è venduto a proprio marchio 34

Nel 2021 la marca del distributore Conad ha raggiunto un fatturato di 4,8 miliardi di euro (+5,8% sul 2020) con una quota del 30,7% sul totale del largo consumo confezionato a livello Italia. Avanzini: “La marca del distributore gioca un ruolo primario sia nella tutela del potere d’acquisto dei consumatori, sia nel sostegno alla filiera agroalimentare italiana”. La marca privata Conad è un punto di riferimento per oltre 11 milioni di famiglie I prodotti a marchio Conad, la cui offerta si è negli anni ampliata abbracciando eccellenza, convenienza e innovazione di prodotto, si sono confermati un driver fondamentale di crescita nel 2021, contribuendo a rafforzare la leadership di Conad nel panorama della grande distribuzione italiana. La marca Conad ha infatti conquistato il 30,7% di quota sul totale del largo consumo confezionato a livello Italia (canale super) con un fatturato pari a 4,8 miliardi di euro, in crescita del 5,8% a valore rispetto al 2020. La marca privata è diventata negli anni un punto di riferimento per oltre 11 milioni di famiglie italiane che scelgono ogni settimana Conad per fare la spesa, grazie anche al paniere di prodotti “Bassi e Fissi”, che dal 2013 offre centinaia di prodotti indispensabili per la vita quoFRUITBOOKMAGAZINE

tidiana a un prezzo ribassato, garantendo un risparmio stimato fino a 1.500 euro a famiglia. La convenienza data da un ottimo rapporto tra qualità e prezzo è una delle linee strategiche di sviluppo adottate dall’insegna per l’offerta Mdd, insieme all’attenzione alla salute e al benessere del cliente, alla valorizzazione del servizio, al consolidamento dell’offerta premium e all’impegno per la sostenibilità. La sostenibilità rappresenta un’area strategica sempre più importante per produttori, distributori e consumatori, alleati nella consapevolezza che sia uno degli asset di successo e di responsabilità, in grado di caratterizzare l’offerta dei prodotti Mdd. “La marca del distributore gioca un ruolo primario sia nella tutela del potere d’acquisto dei consumatori, sia nel sostegno alla filiera agroalimentare italiana, contribuendo alla definizione di un modello di società sempre più orientato alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica” ha commentato Francesco Avanzini, direttore generale di Conad. “Grazie ai nostri prodotti a marchio, sosteniamo la produzione del Paese e generiamo valore che redistribuiamo a valle a migliaia di aziende agroalimentari italiane, per la gran parte Pmi. Una sostenibilità che per noi è molto concreta e che può essere attuata solo grazie alla collaborazione di tutti i soggetti che operano nella filiera: agricoltura, industria e distribuzione”. Conad si impegna per la massimizzazione degli imballaggi sostenibili nei prodotti della marca privata: ad oggi, il 70% delle oltre 5.200 referenze a marchio Conad presenta un packaging sostenibile - riciclabile o che utilizza materiale proveniente da riciclo, con materiale biodegradabile o compostabile, e con un’ottimizzazione delle dimensioni e della grammatura degli imballaggi. l N.39 l MAGGIO 2022



trasformato |

Irene Forte

Pestooh di Planet Farms, pesto con basilico da vertical farm 36

Planet Farms, la più rilevante realtà di vertical farming oggi presente in Europa, ha lanciato in aprile il suo primo prodotto trasformato. Si chiama Pestooh ed è un pesto realizzato con basilico, non trattato, coltivato in vertical farm, senza l’utilizzo di pesticidi e disponibile 365 giorni all’anno. È disponibile da Esselunga, in packaging in carta certificata FSC: due le referenze proposte con e senza aglio - che contano al loro interno pochissimi ingredienti Planet Farms, leader nel vertical farming, ha lanciato sul mercato il nuovo pesto realizzato con basilico proveniente da agricoltura verticale. Si chiama Pestooh ed è disponibile nei punti vendita di Esselunga. è un prodotto unico, di qualità molto elevata, con proprietà organolettiche eccellenti preservate grazie alla velocità di trasformazione del prodotto: solo poche ore e una manciata di chilometri dalla raccolta del basilico alla vaschetta. Inoltre, grazie alla filiera completamente integrata e automatizzata sviluppata da Planet Farms, il basilico, così come le insalate, non deve essere lavato, preservando e mantenendo intatti gli olii essenziali della foglia fino alla trasformazione del prodotto. Il basilico coltivato da Planet Farms, con FRUITBOOKMAGAZINE

un processo sostenibile, fresco tutto l’anno, conferisce a Pestooh un gusto autentico, il gusto del pesto fatto con un basilico da agricoltura verticale, e dalle caratteristiche uniche. Anche il basilico di Pestooh, come tutti gli altri prodotti Planet Farms è coltivato senza l’utilizzo di pesticidi, è disponibile 365 giorni all’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche, grazie ad un processo che consente un enorme risparmio di acqua (-95%) e di suolo (-90%) rispetto all’agricoltura tradizionale in campo aperto. Il basilico di Planet Farms inoltre nasce da un seme non trattato, purissimo. La ricetta di Pestooh, disponibile con e senza aglio, ha solo 6 ingredienti indispensabili, 7 per la versione con aglio: olio extra vergine di oliva, basilico Planet Farms da agricoltura verticale, Parmigiano Reggiano DOP stagionato 12 mesi, Pecorino Romano DOP, pinoli mediterranei, sale, aglio. Pestooh si presenta al consumatore con un pack innovativo e colorato, realizzato in materiale FSC riciclabile nella carta confermando la scelta stilistica e grafica lanciata con le insalate. “I prodotti a marchio Planet Farms esprimono i valori nei quali crediamo fortemente e che sono la base dei nostri processi di coltivazione - hanno commentato Luca Travaglini e Daniele Benatoff, co-founder e co-ceo Planet Farms -. Ci impegniamo ogni giorno per offrire al consumatore un prodotto buono, fresco e attento all’ambiente. Il basilico è una delle migliori espressioni della nostra produzione, con un gusto incredibile, valorizzato fin dalla scelta delle semenze”. l N.39 l MAGGIO 2022



aziende |

Giancarlo Sbressa

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Il bilancio 2021 di Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Tn) ha registrato un forte incremento del fatturato, arrivato a 79 milioni di euro (+21,5% rispetto al 2020). Sono cresciuti anche il liquidato ai soci e il patrimonio netto. L’utile della cooperativa si è attestato a 344 mila euro. Rieletto alla presidenza Silvio Bertoldi, in carica dal 2008. Dopo il mirtillo a residuo zero, in arrivo entro l’estate anche un altro frutto di bosco a residuo zero è un bilancio con i fiocchi quello chiuso a fine 2021 della società cooperativa agricola Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Tn) nonostante gli effetti pandemici, i ben noti fenomeni climatici avversi della scorsa annata e la concorrenza internazionale sempre più agguerrita.Si tratta del miglior bilancio dell’ultimo

decennio. Il fatturato complessivo aziendale del 2021 ha raggiunto i 79 milioni di euro, pari ad un incremento del 21,5 per cento sul 2020. Quello caratteristico del settore piccoli frutti è aumentato del 18 per cento nel medesimo periodo. Tra i fattori che hanno contribuito all’esito positivo FRUITBOOKMAGAZINE

dell’annata - si legge in una nota rilasciata dalla cooperativa - spiccano il coraggio e la fedeltà aziendale di tutti i soci che non si sono lasciati scoraggiare dai pur rilevanti aspetti esterni negativi del 2021. Hanno giovato gli effetti positivi generati dalla riorganizzazione completa della cooperativa, ideata negli anni scorsi e in buona parte realizzata. I più significativi sono l’ingresso in azienda di nuove risorse umane, il nuovo stabilimento nel Villaggio dei Piccoli Frutti, il rinnovo degli impianti, l’ampliamento del mercato, la capacità produttiva di durata annuale, il potenziamento di settori strategici e la capacità di interpretare ed anticipare l’andamento del settore e di reagire di conseguenza. Pur a fronte di un aumento dei costi complessivi pari all’11 per cento nel 2021, l’incremento del fatturato del settore caratteristico aziendale ha consentito di riservare ai soci una significativa remunerazione, cresciuta del 6,8 per cento rispetto al 2020. Ingente l’incremento del patrimonio netto aziendale passato dagli 8,6 milioni del 2019 a oltre 13 milioni nel 2021, aumento capace di sostenere gli investimenti che seguiranno e le previsioni a lungo termine elaborate da Sant’Orsola, tese ad aumentare la produzione e la sua qualità. L’utile è stato pari a 344 mila euro. Sul fronte dei prodotti, è previsto l’arrivo sul mercato nella primavera 2022 del lampone a residuo zero, che va ad aggiungersi al mirtillo a residuo zero, recentemente premiato come Prodotto dell’Anno. l N.39 l MAGGIO 2022

Nella foto: Silvio Bertoldi e Matteo Bortolini, presidente e direttore di Sant’Orsola

Sant’Orsola, bilancio da record Cresce la gamma residuo zero



cronaca |

Eugenio Felice

Salvi, grave incendio distrugge il magazzino CJO di Eboli (SA) 40

La sera del 18 marzo un grave incendio ha distrutto il magazzino di Eboli (SA) del Consorzio Jonico Ortofrutticoltori, che fa parte del Gruppo Salvi. Le colonne di fumo nero erano visibili a km di distanza. Le fiamme, che sarebbero partite da un macchinario, sono state alimentate dal vento forte e hanno mandato in fumo centinaia di bins. La struttura, che si trova nella Piana del Sele, lavorava kiwi, fragole, pesche e nettarine. La solidarietà di OP Armonia Un grave incendio si è sviluppato nella serata di venerdì 18 marzo nella zona industriale di Eboli, al confine con Battipaglia, in provincia di Salerno. L’incendio ha distrutto il magazzino del Consorzio Jonico Ortofrutticoltori - CJO che fa parte del Gruppo Salvi, tra i maggiori operatori italiani del comparto ortofrutticolo. Il fuoco, che secondo gli inquirenti sarebbe stato causato dal corto circuito di un macchinario e non avrebbe natura dolosa, è stato alimentato dal forte vento e ha mandato in fumo centinaia di bins che si trovavano all’interno del magazzino e fuori nel piazzale. Il rapido intervento dei pompieri non è servito a evitare la quasi completa distruzione del magazzino. La colonna di fumo nero carico di diossine era visibile a kilometri di distanza. Non si sono registrati FRUITBOOKMAGAZINE

feriti. Il magazzino lavorava principalmente kiwi nella stagione invernale, fragole in primavera, pesche e nettarine in estate. Le diossine sprigionate dall’incendio sono classificate come inquinanti altamente tossici. La sera dell’incendio, il Comune di Eboli, sulla sua pagina ufficiale, ha raccomandato alla cittadinanza “massima allerta e attenzione. Si invita la popolazione a tenere finestre e porte chiuse. Si consiglia anche di evitare, nel raggio di un chilometro, il consumo di verdure e frutta coltivate a cielo aperto. Una comunicazione analoga è stata diffusa dal Comune di Battipaglia. Secondo le prime stime, i danni ammonterebbero a 5 milioni e mezzo di euro. A seconda delle stagioni, nel magazzino lavoravano tra i 50 e le 100 persone. I carabinieri di Eboli hanno acquisito le immagini registrate dalle videocamere dei capannoni vicini: dalle prime analisi, gli inquirenti sembrano escludere la matrice dolosa dell’incendio: dalle immagini sembrerebbe partito tutto da un macchinario per la lavorazione del kiwi, andato in corto circuito. Ipotesi confermata anche da Antonio Costantino, presidente del CJO. L’azienda, che come dicevamo fa parte del Gruppo Salvi di Ferrara, ha già avviato dei contatti con le istituzioni e i sindacati per tutelare il personale, circa 100 impiegati nell’ultimo periodo. Il Consorzio Jonico Ortofrutticoltori ha ricevuto tanta solidarietà da altre aziende della zona, anche concorrenti, per poter effettuare alcune lavorazioni come ad esempio quella della fragola, che in questo periodo dell’anno è in piena campagna. è il caso della OP Armonia, che ha messo a disposizione un capannone e una linea di lavorazione, dove un primo gruppo di dipendenti del CJO ha ripreso a lavorare. l N.39 l MAGGIO 2022



packaging |

Eugenio Felice

Sormapaper, la Vertbag 100% in cellulosa, in scena a Berlino 42

Sorma Group si è presentata a Fruit Logistica con uno stand ricco di novità sul fronte del packaging. Tra queste spicca per sostenibilità la Sormapaper Vertbag in cellulosa, certificata FSC, che va ad arricchire la linea plastic free “In Sorma lavoriamo costantemente alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e di nuove soluzioni per rendere sempre più completa la nostra offerta. Ogni nostra scelta è diretta a far convivere efficienza e sostenibilità”. Con queste parole Mario Mercadini, marketing manager di Sorma Group, ha commentato la partecipazione a Fruit Logistica, dove l’azienda romagnola nelle tre giornate di fiera ha presentato diverse novità, a partire dal packaging. è infatti plastic free l’ultima evoluzione della Vertbag, la confezione stand-up ad alta visibilità e traspirabilità che ha rivoluzionato il modo di presentare i prodotti ortofrutticoli. La nuova Sormapaper Vertbag unisce tutti i vantaggi del modello originario - ampia superficie di stampa, leggerezza, resistenza e traspirabilità - coniugandoli con materie prime provenienti da fonti rinnovabili e con la possibilità di smaltire correttamente l’intera confezione. Realizzata da una rete tubolare in cellulosa e un’ampia banda personalizzabile in carta, la Sormapaper Vertbag è stampata senza utilizzo di solventi, e a favore di colori termoadesivi a base d’acqua. è certificata FSC, il marFRUITBOOKMAGAZINE

chio della gestione forestale responsabile. Questa nuova confezione in carta è compatibile con la stessa confezionatrice Sorma CBR-170 che realizza le classiche Vertbag ed è disponibile in due versioni leggermente diverse in termini di larghezza della banda: Sorma Papervertbag, più larga e adatta a contenere fino a 2 kg di prodotto, e Sormapack, più stretta, consigliata per il mezzo kg. Oltre a questa novità, altri due nuovi modelli della linea Sormapaper vanno ad arricchire ulteriormente la proposta plastic free di Sorma Group: le retine in cellulosa con etichetta in carta FSC e i cestini retinati, ovvero cestini in carta chiusi da una rete in cellulosa, anch’esse con etichetta in carta FSC. I packaging che compongono la linea sono tutti compatibili con le confezionatrici Sorma e non. Realizzate in formati diversi e pensati per rispondere alle diverse esigenze dei confezionatori, si prestano al confezionamento di tutti i prodotti ortofrutticoli: il modello più grande contiene fino a 2 chilogrammi di prodotto. “Per noi la direzione non è solo lavorare a prodotti ecofriendly, ma anche proporre soluzioni concrete e pratiche ha voluto sottolineare Mario Mercadini nel corso della kermesse berlinese -. Dunque soluzioni facilmente smaltibili dal consumatore, adatte per le diverse tipologie di prodotto, compatibili alle macchine in dotazione del confezionatore e con le stesse caratteristiche di robustezza e durabilità per evitare lo spreco alimentare”. l N.39 l MAGGIO 2022



scenari |

Eugenio Felice

Ucraina, i bombardamenti non risparmiano la distribuzione 44

Un missile, nella notte tra il 20 e il 21 marzo, ha distrutto il centro commerciale Retroville di Kiev, che ospitava 250 negozi, 25 tra bar e ristoranti, otto sale cinematografiche, due piscine, un centro fitness e un ipermercato Novus, gruppo distributivo attivo dal 2009 in Ucraina, considerata l’azienda di vendita al dettaglio di generi alimentari più dinamica e all’avanguardia del Paese. Secondo le forze armate russe, ospitava mezzi di artiglieria mobile ucraini La guerra scoppiata in Ucraina a fine febbraio non ha risparmiato gli edifici civili. Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 marzo c’è stato l’ennesimo attacco missilistico sulla capitale Kiev da parte delle forze armate russe: sono stati colpiti il grande centro commerciale Retroville, che è andato distrutto e ospita-

va anche l’ipermercato Novus, e alcuni edifici residenziali nelle vicinanze, colpiti dall’onda d’urto delle esplosioni, in una zona piuttosto centrale del quartiere di Podil. Secondo la procuratrice generale dell’Ucraina, nell’attacco sono morte almeno otto persone. I russi hanno spiegato, fornendo prove visive, FRUITBOOKMAGAZINE

che il mall era diventato un obiettivo militare in quanto ospitava mezzi di artiglieria mobile ucraini come il Multiple Launch Rocket System (il tipico camion militare russo con il sistema di lancia razzi sul cassone). Le immagini che sono arrivate dalla zona colpita all’indomani dell’attacco missilistico sono eloquenti e sono state diffuse da tutti i media mondiali: dall’inizio dell’invasione non c’era mai stato un bombardamento così violento nella capitale su degli edifici civili. Vicino al centro commerciale - che è stato raso al suolo - c’era una palazzina uffici che è rimasta in piedi, ma con i vetri delle finestre completamente distrutti. Il centro commerciale Retroville ospitava oltre a 250 negozi, 25 bar e ristoranti - tra cui McDonald’s e KFC - otto sale cinematografiche, due piscine, un centro fitness e un ipermercato Novus, gruppo distributivo attivo dal 2009 in Ucraina, considerata l’azienda della grande distribuzione alimentare più dinamica e all’avanguardia del Paese. Lo avevamo visitato di persona, un ipermercato Novus, alcuni anni fa, in occasione di una fiera specializzata. Un ipermercato moderno, con una certa presenza di frutta e ortaggi italiani. La guerra non ha solo fatto perdere un mercato di esportazione per l’Italia: per il mondo dopo la guerra si parla già di addio al G20 e di blocchi che opereranno in concorrenza tra di loro. è la fine della globalizzazione. l N.39 l MAGGIO 2022



fiere |

Giovanni Turrino

Torna Interpoma, l’unica fiera dedicata unicamente alla mela 46

Torna in presenza Interpoma, dal 17 al 19 novembre, a Fiera Bolzano. L’Alto Adige è il territorio d’elezione per la produzione melicola, nonché la più grande area di coltivazione dell’Unione Europea. Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano: “I padiglioni sono già quasi al completo e la presenza estera è come sempre ben nutrita. Siamo certi che sarà un’edizione piena di novità e opportunità di fare business”. Ricco di contenuti l’Interpoma Congress Da sempre punto di riferimento globale per la produzione, conservazione e commercializzazione della mela, quest’anno Interpoma sarà ricca di contenuti e guarderà al futuro con due temi di grande attualità: digitalizzazione in agricoltura e utilizzo sostenibile delle risorse, tematiche che verranno declinate e affrontate nelle diverse iniziative previste durante i tre giorni. I riflettori anche quest’anno saranno puntati sull’Interpoma Congress, il meeting internazionale dedicato alla mela coordinato in questa edizione da Walter Guerra, dal 2005 responsabile del gruppo di lavoro Pomologia del Centro di Ricerca Laimburg, di cui è vicedirettore dal 2021. Interpoma Congress sarà suddiviso in due sessioni, le mattine del 17 e del 18 novembre. La prima giornata sarà presieduta da Gerhard FRUITBOOKMAGAZINE

Dichgans, esperto del settore e dei mercati che per quasi trent’anni è stato direttore del consorzio melicolo VOG, e avrà come focus le nuove dinamiche del settore della mela negli Stati Uniti. Il 18 novembre verrà approfondito invece un tema attuale, quello della raccolta robotizzata, con la presenza dei più grandi produttori mondiali di robot per la raccolta, che interverranno ed esporranno i loro prodotti. Nell’edizione 2022 della fiera melicola torna anche l’Interpoma Award, organizzato da Fiera Bolzano in collaborazione con la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano e SOI, Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana. Al centro del concorso sono le tecnologie innovative che permettono di ottimizzare la gestione dell’acqua nei meleti, consentendo risparmio idrico e migliorando la resa o la qualità dei frutti. Come di consueto durante la tre giorni non mancherà la parte formativa e dimostrativa, con la possibilità per operatori e stampa di prendere parte a visite guidate “fuori salone” presso le realtà più rappresentative della produzione melicola altoatesina e dei più innovativi sistemi di lavorazione. Saranno sei i tour organizzati il 17 e 18 novembre, alcuni dei quali dedicati al biologico e alla sostenibilità. Sarà pubblicato anche quest’anno in occasione della kermesse ipoma, il magazine ufficiale di Interpoma, uscito per la prima volta durante Interpoma Connects 2020 e stampato su carta mela. Il primo numero della rivista offre un esaustivo report dedicato al futuro dell’industria melicola in Alto Adige e ritrae alcuni personaggi che vivono il mondo della mela con grande passione, come lo “scout delle mele” Markus Bradlwarter, che parla della sua incessante ricerca di nuove varietà in ogni angolo del pianeta. l N.39 l MAGGIO 2022



eccellenze |

Carlotta Benini

Portento, il pomodoro top dal gusto autentico firmato Gandini 48

Portento è un pomodoro premium disponibile tutto l’anno. Si distingue per il colore rosso brillante, il sapore distintivo e la forma elegante che ricorda le tipologie allungate del passato. Mattia Gandini: “La continua ricerca varietale, legata allo studio delle abitudini alimentari dei consumatori, ha portato la nostra azienda a coltivare questa varietà di pomodoro, che conquista i consumatori e anche la Gdo, con numeri che non ci aspettavamo” è una tipologia di pomodoro con una forma molto elegante, dal colore rosso brillante e dal gusto distintivo, che riporta alla memoria le tipologie antiche e dal sapore autentico. Coltivato in serre hi-tech con metodi rispettosi dell’ambiente e della salute, è una scommessa che si sta rivelando vincente, che conquista i consumatori e anche la grande distribuzione. Stiamo parlando di Portento, l’innovativo pomodoro di qualità premium firmato Orticoltura Gandini, frutto della continua ricerca varietale portata avanti dall’azienda di Guidizzolo leader del pomodoro top di gamma coltivato fuori suolo in idroponica. “Una ricerca legata allo studio delle abitudini alimentari dei consumatori, che ha portato la nostra azienda a coltivare la varietà FRUITBOOKMAGAZINE

Portento - spiega Mattia Gandini, responsabile commerciale dell’azienda mantovana, associata a OP Valleverde -, un pomodoro che ricorda le varietà di una volta, come il tipico San Marzano, soprattutto nel sapore, pieno e autentico: caratteristiche che il consumatore oggi apprezza molto”. Portento fa parte della famiglia dei lunghi-rossi ed è una varietà messa a punto in collaborazione con Seminis (Bayer); i primi quantitativi sono stati messi in produzione nel 2019, quando ci sono stati anche i primi test commerciali. “Nel 2020 abbiamo avuto il primo ciclo produttivo vero e proprio - continua Gandini - e una distribuzione più capillare in Gdo, dove abbiamo registrato numeri inaspettati. Oggi Portento è presente in alcune principali insegne nazionali e riscontra un alto interesse da parte del consumatore, che premia il prodotto per la sua eccellente qualità”. Il pomodoro Portento di Gandini è coltivato nelle serre tecnologiche del Mantovano da aprile fino a novembre, quindi la produzione si sposta al Sud, in Sicilia e Calabria, dove è coltivato da novembre a maggio: il prodotto è quindi presente sul mercato 12 mesi l’anno. è un pomodoro sostenibile, certificato Nichel Free, confezionato in un packaging anch’esso sostenibile in cartone (vassoio da 400 grammi) con film ed etichetta compostabili. Un’altra peculiarità che rende distintivo questo pomodoro top di gamma sui banchi? “è confezionato con il picciolo, che dà al consumatore un’ulteriore garanzia di freschezza e qualità del prodotto”, conclude Mattia Gandini. l N.39 l MAGGIO 2022



il libro |

Giancarlo Sbressa

Body positivity: la dieta Meta cura la forma fisica e mentale 50

Meta - Medical Education Transform Action è un protocollo interdisciplinare di trasformazione e rinascita per persone in sovrappeso oppure obese. Non si tratta di un semplice piano alimentare ritagliato intorno al paziente - chiarisce la dietologa Monica Germani - ma di un metodo che cura la forma fisica e mentale nel segno della body positivity. La perdita di peso? È solo la parte conclusiva di un percorso fatto di consapevolezza e accettazione di sé “Per molti il peso è un’ossessione. E anche se scientificamente è un concetto superato da tempo, continuiamo a essere legati a quel maledetto numero e a rincorrerlo invano. Ci focalizziamo sui chili in più come se essere magri fosse di per sé sinonimo di stare bene. Non è così. Accettarsi con pregi e difetti è l’unico punto di partenza possibile per cominciare un reale percorso di cambiamento e andare incontro a una metamorfosi vera e profonda. Senza una trasformazione interiore, la dieta non farà effetto: non esistono alimenti che fanno bene o che fanno male, non esiste il lecito così come non esiste il proibito. Esistono soltanto le scelte consapevoli, momenti di trasgressione a cui seguiranno recuperi. Questa è la strada per trovare l’equilibrio. Solo così potrai acquisire abitudini che ti libereranno una volta per tutte dal concetto di dieta restrittiva, regalandoti un nuovo rapporto con te stesso e con quello che mangi”. Monica Germani, ideatrice del metodo “Meta Experience”, in questo libro, pubblicato lo scorso febbraio, ci guida passo dopo passo in un percorso di cambiamento prima di tutto interiore. Oltre a fornirci le indicazioni necessarie per modulare una dieta su misura e costruire uno stile di vita cucito sulla nostra personalità e le nostre esigenze, ci indica quali piccole strategie mettere in atto fin da subito per acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi e FRUITBOOKMAGAZINE

recuperare un rapporto equilibrato con il cibo e con le nostre forme. “A cambiare sarà l’idea stessa dello stare a dieta: tu non sei a dieta, stai cambiando il tuo stile di vita. Tu non stai rinunciando al dolce, sei felice di non averne più bisogno solo per sentirti pieno e coccolato. Tu non ti obblighi a fare del movimento, semplicemente non “La tua dieta sei tu”, Monica sei mai stato così Germani, Mondadori Editore, soddisfatto di te 216 pagine, 18,50€, pubblicato stesso come da il 1° febbraio 2022 quando hai preso coscienza di ciò che il tuo corpo è in grado di fare e di quanto benessere ti stai regalando”. Un percorso per iniziare a sorridere a te stesso e alla vita, e ottenere risultati inaspettati, concreti e duraturi. “L’obesità è ormai un fenomeno di rilevanza mondiale al punto tale che l’OMS ha coniato il termine globesity - global più obesity - per dire che è una epidemia totale, con 1,4 miliardi di adulti in eccesso di peso”. Monica Germani rilancia l’allarme con un occhio attento all’Italia dove “anche a causa della pandemia, un maggiorenne su due, circa 23 milioni di persone, è in sovrappeso”. “La maggior parte delle persone in sovrappeso ammette di aver cominciato a prendere chili in occasione di eventi importanti e impattanti della loro vita”, puntualizza Germani. Ecco allora che capire i retroscena e le implicazioni psicologiche di una persona che tende a mettere peso in maniera significativa diventa prioritario. Diversamente anche la migliore delle diete restrittive è destinata a fallire. L’approccio Meta parte proprio da qui: dall’analisi degli aspetti psicologici dell’obesità”. l N.39 l MAGGIO 2022



neuronews |

Matteo Sgaravato*

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La teoria del nudge marketing come disciplina proviene da numerosi studi condotti in ambito economico e neuroscientifico e hanno lo scopo di guidare il consumatore verso la direzione auspicata, tramite una “spinta gentile”. Il nudge marketing prevede l’introduzione di piccoli cambiamenti all’interno di ambienti come i supermercati al fine di influenzare i comportamenti dei consumatori a fare la scelta migliore senza mai limitarne la libertà decisionale La disposizione delle aree interne a supermercati e punti vendita non è mai lasciata al caso, ma è piuttosto frutto di uno studio approfondito da parte degli addetti ai lavori, con l’intento di invogliare all’acquisto di determinati generi alimentari. Secondo i teorici del nudge marketing, gli economisti Richard H. Thaler (premio Nobel nel 2017) e Cass R. Sunstein (professore di Legge della Harvard Law School), ogni decisione presa dal consumatore si colloca all’interno di un contesto specifico, che ha il potere di influenzarne l’esito. I nudge, in tale contesto, hanno la capacità di modificare le informazioni che una persona ha di fronte, per far sembrare più naturale la scelta che prenderà. Ma quindi, come prende le decisioni un potenziale cliente? Secondo l’opera “Thinking, Fast and Slow” di Daniel Kahneman e Amos Tversky, nel cervello di ognuno ci sono due aree che governano le fasi decisionali. I nudge, nello specifico, sfruttano l’area dedicata al subconscio, che si basa sui nostri bias cognitivi, preparando la strada per un cambiamento comportamentale. I nudge, per essere davvero efficaci, devono essere non intrusivi: l’obiettivo è spingere il cliente ad assumere un determinato comportamento senza FRUITBOOKMAGAZINE

forzature, facendo percepire la scelta finale a cui lo vogliamo condurre come divertente e mentalmente facile da prendere. Un recente studio realizzato dall'Università di Cambridge sull’utilizzo delle tecniche di nudge marketing, ad esempio, ha dimostrato come, per ridurre l’impatto ambientale del cibo e spingere i consumatori a diminuire il consumo di carne, non servono raccomandazioni o disincentivi economici. Come arrivare dunque al risultato desiderato? Lo studio di cui sopra, sostiene che sia sufficiente raddoppiare le opzioni vegetariane proposte all’interno dell’ambiente d’acquisto. In questo contesto diventa particolarmente efficace l’utilizzo di nudge informativi, messi in campo per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte. I nudge funzionano perfettamente anche online e hanno un enorme impatto sui volumi di conversioni, registrazioni e fidelizzazione dei clienti.

La “spinta gentile” fornita dal nudge marketing invita dunque il consumatore ad avere maggiore consapevolezza delle proprie azioni: in particolare, nel campo della sostenibilità e del biologico, i nudge puntano a valorizzare gli effetti positivi della scelta compiuta, evidenziando come l’acquisto di questi prodotti abbia effetti benefici sulla salute di ognuno. l N.39 l MAGGIO 2022

*amm. delegato Sgaravato Srl

Nudge marketing, spinta gentile a un consumo piĂš sostenibile



insider |

Eugenio Felice

Mele, alleanza tra SFT e VOG? KĂśssler: ÂŤSolo buon vicinatoÂť 54

Acque agitate in Trentino. Dopo il naufragio di OP Valli Trentine, dopo la chiusura dei rapporti con Apofruit, SFT ha paventato, nell'ultimo incontro con i soci dello scorso 7 aprile, la reale possibilità di divorziare da APOT e dal sistema melicolo trentino per approdare nel porto della altoatesina VOG. Il suo presidente Georg Kössler ha però frenato: “Non intendiamo essere coinvolti nelle discussioni interne del mondo agricolo trentino. Solo buon vicinato” SFT - Società Frutticoltori Trento di Aldeno (Tn), rilevante realtà trentina delle mele con circa il 50% di produzione biologica, ha riunito i soci lo scorso 7 aprile per parlare del futuro. Gli ultimi 10 anni hanno visto prima il divorzio dal Consorzio La Trentina, poi il naufragio di OP Valli Trentine (la corsa in solitaria sotto la presidenza di Mauro Coser), infine la chiusura del sodalizio con il Gruppo Apofruit. All’orizzonte, secondo le parole pronunciate dall'attuale presidente di SFT, Silvano Grisenti, c’è ora il consorzio altoatesino VOG, che è anche la maggiore realtà italiana nelle mele per volumi commercializzati. è la strada più percorribile: le alternative sono l’alleanza con un’azienda privata, come la Clementi di Laives (Bz), o il matrimonio con il sistema APOT / Melinda, peralFRUITBOOKMAGAZINE

tro auspicato a inizio aprile alla fiera Fruit Logistica da Ernesto Seppi, presidente di Melinda. La convinzione del presidente di SFT, Silvano Grisenti, è che da soli oggi non si vada da nessuna parte. “Abbiamo il dovere di essere un ponte verso l’Alto Adige. L’unica speranza come Trentino, anche nel nostro settore, è di ritagliarci una nicchia: la globalizzazione, senza qualità, ci estromette dal mercato”, ha dichiarato durante l’incontro con i soci del 7 aprile, motivando la sua idea di aprire un nuovo capitolo della storia di SFT iniziando un cammino assieme a VOG. “Dobbiamo salvaguardare la storia, voi soci avete avuto coraggio in tempi difficili. Cento posti di lavoro non sono pochi, dobbiamo creare le condizioni perché i dipendenti possano avere certezza nel domani”. “Dobbiamo crescere - ha sottolineato il presidente Grisenti - e la proposta di VOG ci permette di farlo. Questa decisione è anche nell’ottica di una maggiore remunerazione per voi soci e riconoscervi ciò che vi spetta”. A distanza di qualche giorno è arrivata però la parziale smentita di Georg Kössler, presidente di VOG: “Il focus del nostro consorzio è da sempre quello di commercializzare nel miglior modo possibile le mele dei nostri produttori altoatesini. Questo obiettivo è previsto anche dallo statuto. Non intendiamo essere coinvolti nelle discussioni interne del mondo agricolo trentino. Manteniamo per tradizione un rapporto di buon vicinato con il mondo cooperativo regionale, sempre nel rispetto dei ruoli. Il nostro intento è quello di rafforzare la collaborazione con i vari soggetti del mondo delle cooperative della regione, senza interferenze nelle strategie commerciali”. Difficile quindi che la SFT possa entrare a far parte del consorzio VOG, più facili collaborazioni di varia natura. l N.39 l MAGGIO 2022



innovazione |

Giovanni Turrino

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HM.Clause ha sempre dimostrato forte sensibilità a tutte le problematiche che affliggono la filiera orticola, mettendo a disposizione il proprio know-how per creare e proporre soluzioni concrete, cercando di anticipare i tempi. Ecco allora una gamma di meloni che racchiude in sé due caratteristiche importanti: il mantenimento delle qualità in campo e in post-raccolta e le eccellenti caratteristiche organolettiche Leader internazionale nella produzione di sementi orticole, HM.Clause ha sviluppato una gamma di meloni che mantiene i migliori standard qualitativi sia in campo che in post raccolta e che comprende diverse tipologie: il retato italiano tradizionale, con polpa arancione e rossa, e il melone liscio. HM.Clause si propone come partner di riferimento per tutti gli attori di questo settore. Riguardo il melone le sfide sono numerose. L’evoluzione dei costi di produzione e l’emergenza climatica si presentano come dei fattori determinanti nella scelta e nel lavoro di miglioramento varietale. La gamma di meloni di HM.Clause combina molti vantaggi sia al livello economico che in termini di sostenibilità. Migliorare la durata e la qualità dei frutti significa diminuire gli sprechi e ottiFRUITBOOKMAGAZINE

mizzare l’impatto ambientale del prodotto che, invece di esser perduto, viene consumato. La gamma di meloni di HM.Clause garantisce, così, una maggiore redditività e una migliore organizzazione del lavoro di tutti gli attori della filiera orticola, sia a livello della produzione, che della logistica, che della distribuzione. HM.Clause, nel suo ruolo, concentra gli sforzi nella ricerca e nel miglioramento genetico, in modo da ottimizzare tutte le qualità organolettiche di ogni singolo prodotto. Così, la gamma di meloni che mantiene le sue qualità sia in campo che in post-raccolta consente di offrire dei frutti sempre buoni, attraenti e saporiti… per un periodo più lungo. La gamma abbraccia diverse tipologie, tutte conosciute e apprezzate dai consumatori italiani: retato tradizionale a polpa arancione e rossa e anche liscio. Questa complementarità rafforza l’esperienza del consumatore dal punto di vista sensoriale e gustativo. Il buon mantenimento dei prodotti offre inoltre una maggiore flessibilità nel modo di consumare il melone scelto. Ad oggi, questa gamma comprende due meloni retati italiani tradizionali, Menphis F1 e Graffio F1, accompagnati da Granato F1, una novità a polpa rossa disponibile per tutta l’estate, e da Dolcir F1, per gli amanti del melone liscio. In aggiunta a queste varietà, HM.Clause continua il suo lavoro per ampliare la gamma varietale e allargare la disponibilità dei prodotti anche su altre tipologie. l N.39 l MAGGIO 2022

Nella foto: Granato F1, la novitĂ  a polpa rossa di HM.Clause

HM.Clause, una gamma meloni che mantiene bene le qualitĂ 



esteri |

Massimiliano Lollis

Idroponica, per Gotham Greens tre nuove serre in Usa nel 2022 58

Gotham Greens, specialista dell’urban farming, ha annunciato per il 2022 l’apertura di tre nuove serre a Seagoville (Texas), Monroe (Georgia) e Windsor (Colorado). Non solo: l’azienda prevede anche il raddoppio delle superfici delle serre già operative a Chicago e Providence. Sostenibilità è la parola chiave della tecnologia impiegata dall’azienda nelle sue serre alimentate al 100% da energia elettrica rinnovabile. Insalate e aromatiche sono prodotte tutto l’anno Gotham Greens - il pioniere mondiale dell’urban farming che dal 2011 a Brooklyn ha fatto delle insalate coltivate in serra “rooftop”, ovvero sui tetti di palazzi e vecchi magazzini, il suo marchio di fabbrica - ha annunciato l’apertura, nel 2022, di tre nuove serre rispettivamente a Seagoville (Texas), Monroe (Georgia) e Windsor (Colorado), oltre al raddoppio delle superfici delle serre già operative a Chicago e Providence per una capacità totale prevista di 1,2 milioni di piedi quadri, circa 110 mila metri quadrati. In un’intervista rilasciata a SFA News Daily, Viraj Puri, cofondatore e ceo di Gotham Greens, ha affermato che il merito delle ottime performance registrate dall’azienda negli ultimi due anni - un aumento delle vendite del 28% nel solo 2021 - è soprattutto da imputare alla FRUITBOOKMAGAZINE

sua struttura decentralizzata e alle reti di fornitura locali: “Il nostro modello di business unico - ha affermato - ci ha permesso di rimanere flessibili durante tutto il periodo della pandemia”. Con l’aggiunta delle tre nuove serre, l’azienda arriverà a gestire 12 serre in otto Stati Usa, rafforzando la sua rete di serre presenti a New York, Rhode Island, Maryland, Illinois, Colorado e California. Serre strategicamente posizionate per servire più rapidamente le insegne Gdo clienti - come Whole Foods Market, Kroger Co., Albertsons Cos. e Sprouts Farmers Market - ma anche ristoranti e fornitori, per un totale di 3 mila negozi serviti in 45 Stati Usa. Non semplici serre. Nelle serre sviluppate da Gotham Greens è presente tecnologia idroponica altamente innovativa e improntata alla sostenibilità. Il sistema, alimentato al 100% da energia elettrica rinnovabile, permette infatti di coltivare lattuga e diverse tipologie di insalate e erbe aromatiche utilizzando il 95% in meno di acqua e il 97% in meno di terra rispetto all’agricoltura convenzionale. A gestire il tutto è un sistema intelligente che analizza una miriade di dati in tempo reale e calibra temperatura e clima in base alle esigenze della pianta. Un sistema affinato negli anni: “Le nostre nuove serre - ha spiegato Puri - dispongono della tecnologia più avanzata, con elevata automazione, controllo di clima e dati. Gotham Greens ha continuato ad alzare il livello del design e della tecnologia impiegata nelle serre sia hardware che software progettati per massimizzare l’efficienza e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali. Per esempio le nostre tecniche di irrigazione ci permettono di utilizzare meno di 4 litri d’acqua per far crescere un cespo di lattuga contro i quasi 40 della coltivazione in campo aperto”. l N.39 l MAGGIO 2022



tendenze |

Carlotta Benini

Angello, il peperone snack-size di Solarelli diventa multicolore 60

Tra le novità presentate al MarcaFresh di Bologna di aprile c’è stato anche Angello, il mini peperone rosso e senza semi, sviluppato da Syngenta e commercializzato da Apofruit Italia, che spiccherà presto sui banchi in una confezione multi-colored. “Sono infatti in arrivo le varietà gialla e arancione, che renderanno la proposta più accattivante, nella vaschetta da 350 grammi”, ci ha spiegato il responsabile marketing di Apofruit, Gianluca Casadio Il 12 e 13 aprile si è svolta a Bologna la fiera Marca, tra le principali in Europa per la marca del distributore. Una fiera in presenza, a distanza di una sola settimana da Fruit Logistica a Berlino. Tra le novità presentate nella piccola sezione dedicata all’ortofrutta - MarcaFresh - abbiamo notato il mini peperone Angello di Solarelli, la marca top di gamma di Apofruit Italia. Di cosa si tratta? Angello è piccolo e dolce, molto gustoso e delicato, capace di conquistare tutti i consumatori più esigenti in termini di moderne tendenze di consumo e di incontrare il favore di tutti coloro che abitualmente non apprezzano i peperoni, perché magari restano indigesti. Angello infatti, di fatto il primo peperone snack-size FRUITBOOKMAGAZINE

senza semi sviluppato da Syngenta e commercializzato da Apofruit Italia, è altamente digeribile e il suo sapore gradevole, unito alla praticità legata al consumo, lo rende perfetto per essere gustato in ogni occasione. Oggi il mini peperone seedless - presente sui banchi con il marchio in co-branding Angello e Solarelli - ha una carta in più per conquistare nuovi consumatori: il colore. “Sono infatti in arrivo le varietà gialla e arancione - ci ha spiegato a Marca Gianluca Casadio, responsabile marketing di Apofruit Italia -. Per noi rappresentano una novità esclusiva. Andremo così a rivoluzionare la confezione, rendendola più accattivante grazie alla proposta delle tre colorazioni di Angello”. Le proprietà organolettiche delle tre varietà colorate - massima dolcezza e delicatezza, elevata croccantezza, grande contenuto di vitamina C - restano le stesse, così come la caratteristica principale e assai apprezzata della assenza di semi. Angello di Solarelli oggi è coltivato in Sicilia dai soci produttori di Apofruit, per un totale di due ettari dedicati. “Per la prossima campagna abbiamo programmato di raddoppiare le superfici investite - ci ha rivelato Gianluca Casadio - con l’obiettivo di essere presenti sul mercato con prodotto 100% made in Italy per tutto l’anno”. “Inoltre, a partire dai prossimi mesi estivi - ha aggiunto infine - faremo anche un test con i nostri soci in Romagna, per vedere di coprire la finestra commerciale e dare più continuità alle forniture”. l N.39 l MAGGIO 2022



prodotti |

Giancarlo Sbressa

Pedon svela a Cibus le zuppe giĂ  pronte, pratiche e gustose 62

Cibus è stata per Pedon l’occasione per presentare in anteprima al pubblico le ultime novità. L’azienda ha proposto una visione evolutiva dello scaffale di legumi, cereali e semi sempre più orientata verso segmenti ad alto contenuto di servizio. Non solo linee a rapida cottura ma anche prodotti già pronti. Ed è proprio su questi ultimi che l’azienda veneta ha deciso di investire, ampliando la linea de “I Pronti” con un nuovo segmento: le Zuppe La famiglia de “I Pronti” si allarga con l’arrivo delle nuove Zuppe Pedon che rappresentano l’evoluzione naturale della linea: Zuppa di fagioli con pasta e Zuppa di legumi con cereali. Due referenze che riprendono le classiche ricette a base di legumi ma reinterpretate in modo innovativo da Pedon. Soluzioni già

pronte, ricche e gustose. Ricette buone e genuine, perfette per un pasto veloce e sano, anche fuori casa. Sono cotte al vapore, con ingredienti 100% naturali, senza conservanti, glutammato e zuccheri aggiunti. Buone come fatte in casa, ideali per spezzare la routine. Pratiche e facili da consumare grazie al packaFRUITBOOKMAGAZINE

ging, monoporzione da 300 grammi e microondabile che apri e scaldi in soli 2 minuti. Inoltre, grazie alla lunga shelf-life e alla conservazione in dispensa a temperatura ambiente sono un ottimo modo per combattere lo spreco in cucina. Uno studio Doxa, realizzato per Pedon, ha rilevato come più dell’80% dei consumatori intervistati dichiari di essere interessato all’acquisto. Tra le principali motivazioni il fatto che le nuove zuppe siano un pasto bilanciato e completo, valide alleate in cucina perché ti permettono di consumare un piatto che altrimenti sarebbe difficile e lungo da preparare. “Un lancio che si inserisce coerentemente nel percorso di crescita della marca Pedon”, dichiara il direttore marketing Matteo Merlin. Il nostro obiettivo è continuare a proporre una visione evolutiva della categoria dei legumi e cereali, dalle proposte tradizionali, alle cotture veloci, fino ad arrivare ad alternative sempre più pronte che combinino praticità, salubrità e gusto, fattori sempre più decisivi per il consumatore nell’atto d’acquisto.” Il mercato di legumi e cereali è sempre più orientato verso segmenti ad alto valore aggiunto. La linea de “I Pronti” Pedon continua nel suo percorso di crescita registrando un balzo in avanti del 29% a volume nell’anno solare 2021 rispetto all’anno precedente. Un riscontro positivo e crescente da parte dei consumatori, che dimostra come i tempi siano maturi per l’evoluzione della categoria. l N.39 l MAGGIO 2022



mens sana |

Alice Gelmetti (dietista)

Allergie, intolleranze, sensibilità L’importanza dell’alimentazione 64

Le reazioni allergiche sono scatenate dal sistema immunitario, che reagisce in modo troppo violento nei confronti delle sostanze che ingeriamo. Esso infatti le riconosce come estranee e scatena una cascata di eventi che si manifestano in diversi modi, che possono andare da eritemi e orticarie, disturbi gastro-intestinali, fino allo shock anafilattico. Ci sono poi le intolleranze e le sensibilità. Che ruolo hanno in tutto ciò ortaggi, frutta fresca e frutta secca? A differenza delle allergie, le intolleranze non dipendono dal sistema immunitario dell’organismo. Per la maggior parte dei casi le intolleranze sono dovute a un difetto enzimatico. Ci sono poi le sensibilità alimentari, oggi molto di moda, un argomento abbastanza complesso poiché si discosta un po’ dalla scienza medica. Infatti, mentre per intolleranze ed allergie esistono oggi strumenti all’avanguardia che permettono di diagnosticarle, le sensibilità non hanno nessun metodo riconosciuto dalla scienza che le individui. Un soggetto sensibile, ad esempio, è la persona che pur non essendo celiaco (e quindi negativo al test eseguito attraverso le analisi del sangue specifiche) sente disturbi dopo aver mangiato la pasta. I principali imputati al banco delle reazioni avverse agli FRUITBOOKMAGAZINE

alimenti sono: latte, uova, grano, pesce, arachidi, noci, soia, crostacei, frutta e verdura. Gli allergeni di origine vegetale sono solitamente divisi in quattro categorie: cupine (viciline e legumine) ossia le proteine di riserva dei semi; prolamine, che comprendono le proteine di riserva dei semi, la buccia di alcuni frutti e ortaggi come mele, pesche, pomodori, peperoni, e nei cereali (quelle che causano la celiachia); proteine di difesa delle piante (funghi, batteri e virus) o condizioni ambientali avverse; profiline a cui appartengono alcuni allergeni del lattice, della betulla o dei cross-reagenti dei pollini (pesca, ciliegia, pera, nocciola, ecc.). Dove trovarli? Nei cereali, nelle arachidi e nella frutta a guscio, nella soia e nei legumi, in sedano, sesamo e senape. L’allergia al sedano è molto frequente in Italia. La sensibilizzazione al sesamo e alla senape invece, era trascurabile fino a pochi anni fa. L’introduzione e diffusione della cucina etnica e l’aggiunta di essi come ingrediente dei prodotti da forno (grissini, cracker, pane, ecc.), hanno fatto sì che il numero dei sensibili abbia subito un visibile aumento negli ultimi anni. In caso di allergie di stagione, può essere molto importante fare attenzione a determinati alimenti a causa della cosiddetta cross-reattività tra allergeni dei pollini e cibi che normalmente ingeriamo. Le allergie stagionali restano un brutto tasto dolente per le persone che ne soffrono, ma con una attenzione in più all’alimentazione anche il sistema immunitario nel tempo migliora e reagisce meglio. Il consumo di frutta e verdura di stagione aiuta per esempio a evitare lo scatenarsi di reazioni allergiche, soprattutto iniziando a consumarli in età pediatrica e durante la gravidanza. Via libera quindi all’ortofrutta, sempre e comunque! Buona dieta a tutti l N.39 l MAGGIO 2022




Fruit Logistica, tre considerazioni a fiera conclusa Le fiere nell’era dell’incertezza, tra pandemia, guerra e inflazione Eugenio Felice

Dopo un anno di stop, è tornata in presenza ad aprile Fruit Logistica, la più grande fiera al mondo del settore ortofrutta. Un’edizione controversa, che ha visto una drastica riduzione di visitatori ed espositori - tra le defezioni eccellenti quella del Gruppo Orsero - a causa delle incertezze che hanno peraltro fatto posticipare la fiera. Ma qual è il giudizio di chi, a Fruit Logistica, ci è andato? Qual è stato il “trend topic” di questa edizione? E come è andata la convivenza con il Covid-19? L’importante era ripartire. Sono stati circa 40 mila, secondo i dati degli organizzatori, i visitatori che tra il 5 e il 7 aprile 2022 sono arrivati a Berlino per partecipare a Fruit Logistica. Nel 2020 erano stati 72 mila, l’anno prima 78 mila, praticamente il doppio. “Quest’anno la fiera è andata bene così. L’importante era ripartire”. Questo il commento che abbiamo raccolto presso uno stand italiano alla più grande fiera al mondo del settore ortofrutta, che a causa del Covid-19 è stata posticipata da febbraio ad aprile. Due mesi dopo, ma più o meno con lo stesso freddo, tanto che la sera del 4 aprile ha nevischiato. Uno stand ridotto nelle dimensioni, quello dove abbiamo raccolto il commento: normalmente era da oltre 100 mila euro. Il downsizing è stato generalizzato: visitatori quasi dimezzati; meno espositori, circa 2.000 nel

2022 contro i 3.300 del 2020, e stand mediamente più piccoli. Interi padiglioni erano privi di esposizione, come il 6.2, dove era presente solo un ristorante. Gli stand italiani sono stati 332 contro i 545 dell’edizione 2020 (-40%). Tanti i big assenti, tra cui il più grande di tutti, il Gruppo Orsero quotato in borsa. Il giudizio generale degli operatori, sia espositori che visitatori, è stato comunque positivo: le aspettative erano piuttosto basse, tra pandemia da Covid-19, Ramadan nei Paesi di lingua araba (dal 1 aprile al 1 maggio), guerra in Ucraina, globalizzazione sulla via del tramonto a causa di costi di trasporto ed energetici alle stelle. Così ha commentato Andrea Pe-

Nella foto a lato, la scritta “climate neutral” nello stand della tedesca BayWa Global Produce, tra i leader mondiali del settore ortofrutticolo. BayWa ha in portafoglio Tarners & Growers, basata in Nuova Zelanda e titolare delle varietà di mele Envy e Jazz, e AlDahra, che produce ortaggi in serre tecnologiche in Medio Oriente. Al centro c’è l’attenzione alla sostenibilità.

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2000 -40%

FRUIT LOGISTICA 2022 IN CIFRE

espositori

rispetto al 2020

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40 -45%

332 -40%

mila visitatori

espositori italiani

rispetto al 2020

rispetto al 2020

viani, direttore commerciale di Peviani Spa: “L’ottimismo e la fiducia nelle nostre capacità ci hanno spinto a partecipare a questa edizione 2022 con uno stand più grande e con la nostra squadra commerciale quasi al completo. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare i nostri clienti internazionali e i nostri fornitori dell’Emisfero Sud, condividendo con loro i nostri obiettivi a breve e lungo termine. Siamo contenti dei risultati ottenuti, siamo soddisfatti dell’esito della nostra partecipazione”. Sostenibilità al centro? Sì, ma quella economica. “La grande distribuzione è venuta in fiera affamata di risposte”, ci ha detto Massimiliano Persico, responsabile marketing di Carton Pack, azienda leader nel packaging alimentare - con una grande specializzazione su quello ortofrutticolo - che a Fruit Logistica ha confermato nel 2022 l’area espositiva nel padiglione 4.2, al contrario di altre aziende sue competitor. “La grande distribuzione ha capito, così come le centrali ortofrutticole, che devono rivolgersi a dei tecnici per avere delle risposte, in questo periodo in cui la materia prima viene a mancare o ha prezzi molto elevati. È inutile decidere di puntare su un determinato imballaggio se poi questo ha costi esagerati o le sue componenti non si trovano. Si rischia di prendere una strada sbagliata. Oggi la plastica si dimostra ancora la scelta più sostenibile dal punto di vista economico”. FRUITBOOKMAGAZINE

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grande distribuzione è venuta in fiera affamata “diLarisposte. Ha capito, così come le centrali ortofrut-

ticole, che devono rivolgersi a dei tecnici per avere delle risposte, in questo periodo in cui la materia prima viene a mancare, o ha prezzi molto elevati ” Massimiliano Persico (resp. marketing Carton Pack)

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“Oggi scarseggia di tutto, i costi sono alti e i tempi di approvvigionamento lunghi”, continua Massimiliano Persico di Carton Pack, che da poco ha trovato un nuovo partner nella londinese A&M Capital Partners, sempre sotto la sapiente guida della famiglia Leone. “Per la carta, oggi ci vogliono dai 4 ai 6 mesi, quindi chi fa la campagna estiva è necessario che ordini ora tutto l’imballaggio altrimenti rischia di restare senza. Carta che è aumentata di prezzo in modo maggiore rispetto alla plastica. Da marzo 2021 a marzo 2022 parliamo di prezzi a +35-40% per la plastica, di prezzi a +55-60% per la carta. Sono considerazioni da fare in un periodo di inflazione tornata a livelli che non si toccavano dagli l N.39 l MAGGIO 2022

anni ’90 e con bollette energetiche che hanno ridotto in modo significativo la capacità d’acquisto delle famiglie”. Carton Pack propone sia imballaggi in plastica - tra cui il Social Plastic - che in carta. Berlino Covid-free? Ha lasciato un po’ perplessi gli operatori del settore la decisione di non rendere obbligatoria la mascherina all’interno dei padiglioni espositivi di Fruit Logistica 2022. Ancora tanti i casi in Germania, pochi i casi a Berlino: questa la spiegazione data dagli organizzatori. Peccato che la quasi totalità di espositori e

visitatori venisse da fuori Berlino. Quindi cosa è successo? Quasi nessuno nella tre giorni di fiera ha indossato la mascherina, pur “raccomandata”. Però qualcuno il Covid-19 se lo è preso, in fiera, e lo ha portato a casa. Del resto la storia del Covid-19 è fatta di chiaroscuri e proprio nei giorni di fiera, il noto microbiologo Andrea Crisanti sosteneva che “la mascherina non basta più, il virus è diventato troppo contagioso”. Se fosse così, in fiera si sarebbero contagiati tutti. Per fortuna non è andata così. Diciamo che oggi il Covid-19 è derubricato a virus influenzale, dai sintomi blandi. Ci dovremo convivere a lungo, ma (si spera) senza stress.

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A Fruit Logistica il premio innovazione al pomodoro Amela Giancarlo Sbressa

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È la Spagna a conquistare il più alto gradino del podio del Fruit Logistica Innovation Award 2022, l’oscar dell’innovazione in ortofrutta che, con le premiazioni dei tre finalisti avvenute nel primo pomeriggio di giovedì 7 aprile, ha chiuso in bellezza la kermesse ortofrutticola berlinese, che nonostante il Covid-19, la guerra in Ucraina e lo spostamento di date ha richiamato circa 40 mila visitatori professionali (-45% rispetto a due anni fa). L’oro del FLIA 2022 è andato alla cooperativa La Palma di Granada, che ha vinto il primo premio grazie al suo pomodoro Amela, una varietà innovativa sviluppata in Giappone che si distingue per il suo sapore ricco, dolce e intenso. Un altro pomodoro peraltro aveva già vinto questo prestigioso premio, si tratta dello Yoom di Syngenta, che aveva sbaragliato la concorrenza nell’edizione del 2020, l’ultima in presenza. Sul secondo gradino del podio al FLIA 2022 troviamo Flying Autonomous Robots (FARs) dell’azienda israeliana Tevel Advanced Technologies Ltd. L’innovazione premiata è quella dei robot autonomi volanti a sei gradi di libertà di orientamento, che possono raccogliere frutti diversi, riducendo la necessità di manodopera. La capacità dei robot di avvicinarsi a ciascun frutto da una posizione e da un’angolazione ottimale si basa sull’avanzata intelligenza artificiale e sulla visione computerizzata. Ciò garantisce la raccolta allo stadio di maturazione ottimale. FRUITBOOKMAGAZINE

Il pomodoro Amela della cooperativa spagnola La Palma ha vinto il Fruit Logistica Innovation Award 2022: è una varietà innovativa sviluppata in Giappone caratterizzata da un elevato grado brix e un mix di nutrienti e amminoacidi che gli conferiscono un eccellente equilibrio gustativo. Al secondo posto è arrivata l’israeliana Tevel Advanced Technologies con i robot Flying Autonomous Robots per la raccolta hi-tech dei frutti. Al terzo posto Syngenta, con il cavolfiore a stelo iStem

La robotica, per elevare i processi produttivi e ridurre il costo della manodopera, è la prossima sfida che il settore ortofrutticolo tutto dovrà affrontare in tempi brevi. Il terzo premio è andato infine alla multinazionale delle sementi Syngenta con iStem, un cavolfiore a stelo unico nel suo genere: è perfettamente porzionabile e può esse-

re consumato intero, crudo o cotto. Il gambo, che raggiunge i 13 cm, sviluppa un altro stelo piÚ piccolo e alcune foglie. La pianta è molto ricca di fibre. Anche il gambo è commestibile e ha un sapore dolce con un retrogusto di nocciola. È stato introdotto sul mercato inglese nel 2021 e ha ottenuto il Superior Taste Award 3 stelle. l N.39 l MAGGIO 2022



Samboa: le mele di qualità top «raccolte mature» Intanto cresce l’automazione nello stabilimento di Verzuolo (Cn) Eugenio Felice

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In occasione di Fruit Logistica il Gruppo Rivoira ha presentato Samboa, il brand che identifica le tre varietà brasiliane di mele Luiza, Venice e Isadora. Il progetto punta ad alzare l’asticella della qualità, promessa dal marchio nella sua mission: “Tutti i giorni, un fantastico frutto”! Grande enfasi sarà data al concetto di “raccolta al meglio della maturazione, venduta al massimo della qualità”. Samboa si distingue al palato per dolcezza, croccantezza e succosità. Obiettivo: 4.000 ettari Durante un’affollata conferenza stampa che si è svolta lo scorso 6 aprile in occasione di Fruit Logistica, Marco Rivoira, amministratore delegato del Gruppo Rivoira, ha svelato ai giornalisti del settore e ai partner europei e d’oltreoceano il progetto Samboa, brand che va a identificare sul punto vendita le selezioni di mele brasiliane, che oggi sono tre: Luiza, Venice e Isadora. “Sono 6 anni che lavoriamo a questo progetto - ha dichiarato Rivoira - che abbiamo chiamato “Progetto Brasile” per non rivelare il nome del marchio fino all’ultimo, ovvero a questa fiera”. “Con questo progetto - ha sottolineato - Rivoira - vogliamo assumerci la responsabilità nei confronti del consumatore stabilendo delle regole di produzione per i coltivatori e certificando gli standard attraverso un’azienda indipendente. “Raccolta matura dall’albero” sarà il nostro sigillo di qualità, una parte aggiuntiva e integrante del concept del marchio Samboa”. Emmanuel de Lapparent, capo dello sviluppo della IFO France ha spiegato brevemente come si sono FRUITBOOKMAGAZINE

incontrati, alla fine degli anni ’90, con il team di ibridazione della Epagri, a Santa Caterina in Brasile, e come alla fine siano state selezionate e testate le tre sorelle tra le molte varietà ibridate. “Luiza, Venice e Isadora sono state scelte per le loro caratteristiche agronomiche - ha spiegato Emmanuel de Lapparent - ovvero la resistenza ai parassiti e al glomerella fungus, le esigue esigenze contro il freddo invernale e, ultimo ma non per importanza, il loro sapore e la loro consistenza: croccantezza e succosità unite a un’estrema dolcezza”. Adattatesi ai climi caldi, queste tre varietà prendono colore facilmente e vengono raccolte in momenti diversi. La prima, Luiza, viene raccolta nella stessa finestra temporale della varietà Gala; Venice viene raccolta in tardo settembre; Isadora, in tardo ottobre. Gerhard Dichgans, il global manager del progetto Samboa, ha dichiarato: “Queste sono le tre gemelle

Quella del Gruppo Rivoira è una storia imprenditoriale iniziata nel primo dopoguerra grazie all’intuizione e all’intraprendenza di Giovanni Rivoira, un pioniere dell’innovazione in agricoltura che si dedicò con successo al settore della produzione e del commercio della frutta. Grazie alle competenze ereditate e al know-how continuamente aggiornato, il Gruppo Rivoira si conferma tra i leader privati nella commercializzazione di mele, kiwi, frutta a nocciolo e ciliegie.

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perfette per costruire una nuova segmentazione nel mercato delle mele: la categoria extrasweet / superdolce, che è quello che la gran maggioranza dei consumatori in Europa e nei mercati mediterranei e asiatici cerca. Essere sui banchi della frutta per 12 mesi l’anno e avere queste solide proprietà organolettiche farà sì che la Samboa sia la scelta preferita dei consumatori”. “Abbiamo una mission statement molto chiara: Tutti i giorni, l N.39 l MAGGIO 2022

un fantastico frutto - ha continuato Gerhard Dichgans - e mantenere questa promessa sarà alla base della nostra strategia. Ed è possibile, perché queste tre varietà hanno la caratteristica unica di venire raccolte dall’albero già mature: in questo modo, tutti i sapori e gli aromi sono già completamente sviluppati”. Il progetto Samboa sta procedendo spedito verso la fase commerciale: nella primavera del 2021 sono stati piantati dal Gruppo Rivoira i primi 30 mila alberi in Piemonte, seguiti da altri 125 mila alberi delle tre varietà Luiza, Venice e IsaFRUITBOOKMAGAZINE


Bama Gruppen AS, il principale importatore e distributore di frutta e verdura fresca in Norvegia, ha assegnato al Gruppo Rivoira il premio “Fornitore dell’anno” per la sua capacità di identificare e sviluppare le giuste varietà, lavorando strategicamente per sviluppare nuove e migliori varietà. Marco Rivoira, executive manager del gruppo piemontese, ha ritirato il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta a Berlino mercoledì 6 aprile, nei tre giorni di svolgimento della fiera Fruit Logistica.

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dora nella primavera del 2022, così da riuscire a raggiungere l’obiettivo dei 200 ettari entro il 2024. I nuovi partner europei e d’oltreoceano hanno già mostrato grande interesse per il progetto: l’obiettivo finale è piuttosto ambizioso ed è quello di raggiungere nei prossimi 10 anni i 4.000 ettari a livello mondiale. Per saperne di più sul look & feel del marchio, è già attivo online il sito www.samboa.it Nuova linea robotica. “Storicamente abbiamo sempre investito tantissimo in tecnologia, sia per ridurre i costi che per migliorare il sistema qualitativo aziendale”, ci spiega Marco Rivoira, che abbiamo raggiunto telefonicamente a metà aprile. “Nel 1982 i nostri genitori pallettizzavano già in modo automatico, lo avevano visto fare nel settore del vino. Questo consentiva FRUITBOOKMAGAZINE

di caricare i container con il muletto, evitando pesanti lavori manuali. Vorrei poi ricordare, in anni più recenti, i magazzini automatici verticali che abbiamo installato, sia per il prodotto precalibrato che per quello già confezionato e pallettizzato. Nell’ultimo anno abbiamo poi investito ulteriormente nell’energia solare, passando a un’autoproduzione che è arrivata a coprire il 55% del nostro fabbisogno energetico: credo che nel settore ortofrutticolo non ci siano in Italia casi simili”. “Nell’ottica di poter lavorare maggiori volumi produttivi - aggiunge Rivoira - abbiamo deciso di ampliare il magazzino mele, mettendo due linee vassoiatrici di Frutmac, che ci permettono di confezio-

nare 100% plastic free per i mercati del Nord Europa, e una linea all’avanguardia Mafroda con 16 robot, 8 per parte, che confezionano in modo completamente automatico le mele, mettendole nell’alveolo dalla parte del colore. La linea è dotata in testa di una macchina selezionatrice in grado di riconoscere la qualità interna ed esterna dei frutti e di scartare i frutti guasti”. “Questa linea ad elevata automazione - conclude Rivoira - ci permette di elevare ulteriormente il livello qualitativo della nostra proposta e il grado di soddisfazione di clienti e consumatori finali. Un investimento in tecnologia avanzata che va di pari passo con la nostra attenzione per le risorse umane, con l’obiettivo di valorizzarle, facendole performare al meglio”.

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Una corretta classificazione dell’ortofrutta si traduce in un futuro più sostenibile A tu per tu con il presidente Angelo Benedetti e il direttore commerciale Nour Abdrabbo di Unitec Giancarlo Sbressa

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Fruit Logistica 2022 è stata l’occasione per fare il punto con i vertici di Unitec sullo stato dell’arte della classificazione di frutta e verdura. Il gruppo di Lugo di Ravenna, vicino al traguardo dei 100 anni di storia, permette alle centrali ortofrutticole sparse in giro per il mondo di classificare 350 miliardi di frutti ogni anno. Una tecnologia che permette anche di ridurre gli scarti e gli sprechi, dando un futuro sostenibile a ciascun frutto. Presentate soluzioni per frutta secca e avocado Conti alla mano, le centrali ortofrutticole che si avvalgono delle molteplici soluzioni brevettate Unitec, grazie ad esse selezionano ogni anno ben trecentocinquanta miliardi di frutti, che - per dare un’idea - corrispondono a oltre 40 frutti per ciascun abitante della Terra. Chi l’avrebbe detto che, in meno di 100 anni di storia, Unitec sarebbe stata in grado di implementare oltre 6.500 linee di lavorazione permettendo ai suoi clienti di raggiungere punti di vendita e consumatori in ogni angolo del nostro Pianeta? “Questo è stato possibile perché in Unitec siamo davvero connessi con il settore ortofrutticolo”, ha dichiarato Angelo Benedetti, presidente di Unitec, durante una conferenza stampa a Berlino in occasione della fiera Fruit Logistica dello scorso aprile. “È proprio grazie alla nostra connessione che abbiamo sviluppato una moltitudine di soluzioni brevettate per il sorting per dare risposte specifiche alle necessità del mercato. Questo, secondo standard precisi e coerenti di qualità che ci vengono richiesti dai FRUITBOOKMAGAZINE

nostri clienti. Grazie alle nostre soluzioni, ogni frutto è processato in modo non invasivo e senza creare alcun danno meccanico al prodotto, salvaguardandone le caratteristiche organolettiche”. Le soluzioni di Unitec, pensate per dare risposte alla lavorazione di circa 50 diverse tipologie di frutti, sono realizzate internamente all’azienda e, quindi, sono al 100% made in Italy: dalla definizione del progetto fino alla realizzazione

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delle componenti meccaniche, elettriche ed elettroniche, per arrivare ai sistemi di automazione e di tracciabilità. Ma nuove e crescenti richieste dal mercato impongono continui progressi nella lavorazione dei prodotti ortofrutticoli che vanno personalizzati specie per specie in funzione delle diverse esigenze e necessità. Le soluzioni Unitec sono infatti studiate proprio a partire dalle caratteristiche di ogni tipologia di frutto e declinate in base alle esigenze del mercato, per cui offrono una concreta opportunità di incrementare il successo di ciascun business in modo personalizzato. Unitec innova senza sosta per continuare a dare risposte ai propri clienti, con costanti aggiornamenti e upgrade, al fine di continuare a sviluppare soluzioni sempre più performanti per la classificazione della qualità esterna e interna dei frutti, con i sistemi della gamma Vision e Uniq dedicati a frutti specifici. “In particolare, in quest’ultimo periodo, in Unitec abbiamo lal N.39 l MAGGIO 2022

vorato ai sistemi Hazelnut e Walnut Vision, per la classificazione della qualità esterna delle nocciole e delle noci, e a soluzioni di classificazione della qualità esterna e interna degli avocado, con Avocado Vision e Uniq Avocado”, hanno spiegato i vertici aziendali a Berlino. L’elevato livello di precisione e automazione di Hazelnut Vision può arrivare ad azzerare l’utilizzo della selezione manuale. Con le soluzioni di visione Avocado Vision e Uniq Avocado, Unitec ha creato poi un’efficace risposta alla necessità di classificare la qualità esterna e la qualità interna dei pregiati Avocado Hass, rilevando sia le eventuali difettosità esterne, interne e il livello di maturazione del frutto, sempre salvaguardando totalmente l’integrità del prodotto. I sistemi di sorting Unitec permettono di offrire al consumatore finale avocado in

linea con il giusto grado di maturazione, in maniera coerente nel tempo. I sistemi di classificazione Avocado Vision e Uniq Avocado, poi, associati alla calibratrice Unical 10.0, sono in grado di coniugare affidabilità nella classificazione della maturazione, della qualità con il massimo dell’efficienza nel processo di lavorazione. “In Unitec, attraverso le molteplici soluzioni brevettate per la filiera ortofrutticola, contribuiamo a ridurre gli scarti e gli sprechi garantendo un futuro sostenibile a ciascun frutto - ha concluso l’azienda -. Con le oltre 6.500 linee di lavorazione installate nel mon-do, Unitec è in grado di indirizzare a una vita diversa dal consumo fresco oltre 45 miliardi di frutti in 5 continenti, più o meno 1 milione di tonnellate che corrispondono a una quantità pari allo spreco alimentare prodotto in Italia in un anno, secondo la fonte Waste Watcher International Observatory”.

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DimmidiSĂŹ a Berlino con gli estratti limited edition vintage chinotto e cedrata Irene Forte

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La Linea Verde, azienda leader nelle insalate di quarta gamma, nelle zuppe fresche, nei piatti pronti freschi e negli estratti, si è presentata a Fruit Logistica lo scorso aprile con le ultime novità da proporre sul mercato italiano e su quelli esteri. In particolare, per quanto riguarda gli estratti freschi, dopo il successo di Menta & Limone, DimmidiSì punta su un altro gusto decisamente classico: l’estratto Purple Energy ai Frutti di Bosco, con mirtilli, more, lamponi e fragole. Una referenza che intercetta i gusti emergenti: negli ultimi anni, infatti, i consumi di frutti di bosco sono notevolmente cresciuti (nell’ultimo anno i consumi in Italia di frutti di bosco sono cresciuti del 7,8% - fonte GFK). La Linea Verde ha poi presentato due vere prime assolute per il mercato italiano, cavalcando il trend del Vintage con un’originale linea Limited Edition che reinterpreta i mitici anni ’60 con due bibite iconiche e inconfondibili, che hanno dissetato intere generazioni: la Cedrata, con succo di lime, limone e cedro, e il Chinotto con succo di limone, chinotto, bergamotto e tamarindo. Un collarino dedicato a valorizzare la loro storia evidenzia la Limited Edition a scaffale, mettendone in evidenza l’anima vintage. Queste novità affiancano la gamma già consolidata degli Estratti DimmidiSì Juicing dando freschezza, gusto e movimento al business del banco frigo dell’ortofrutta nella grande distribuzione. Gli estratti FRUITBOOKMAGAZINE

La bella stagione si avvicina e la Linea Verde con il suo brand DimmidiSì risponde alla crescita del mercato dei succhi di frutta freschi (che tra l’agosto 2020 e l’agosto 2021 sono cresciuti dell’11% sia in valore sia in volume - IRI Liquid Data) con fresche novità per la gamma DimmidiSì Juicing, così da soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori moderni. Propone sia una nuova referenza nella gamma “continuativa” sia una Limited Edition, una formula stagionale vincente

DimmidiSì sono mix di frutta e vegetali estratti a freddo, freschi e genuini, tutti 100% veggie, 100% naturali, senza aromi, coloranti e conservanti e senza aggiunta di zucchero e acqua. DimmidiSì Juicing è declinata in tre linee: Sì al Relax con le ricette “Fragola & Limone” e “Mango, Passion Fruit & Zenzero”; Sì all’Equilibrio con le referenze “Pompelmo rosa & Limone”, “Menta & Limone”, “Zenzero

& Limone” e “Arancia, Lime & Bergamotto”; Sì allo Sprint con “Zenzero & Mirtillo”, “Zenzero & Melagrana” e ora “Frutti di Bosco”. Tutti gli imballi DimmidiSì sono già 100% riciclabili e, per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, le bottigliette de La Linea Verde sono realizzate con il 30% di PET riciclato. Le nuove proposte sono disponibili nelle migliori catene della Gdo da metà aprile. l N.39 l MAGGIO 2022



Come si sta muovendo la distribuzione mondiale? Conad è al 61.mo posto Conad, Coop Italia, Esselunga ed Eurospin sono gli unici grocery retailer italiani nella Top 250 Giancarlo Sbressa

80

Secondo il report Global Powers of Retailing 2022 i 250 retailer più grandi al mondo hanno generato un fatturato pari a 5.110 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2020, segnando una crescita del 5,2%. Amazon si conferma seconda in classifica, con una crescita a doppia cifra, la maggiore tra le aziende presenti nella Top 10 dei retailer mondiali. Il podio si conferma interamente statunitense, mentre il primo gruppo italiano è Conad, che sale al 61.mo posto Deloitte ha presentato la 25.esima edizione dello studio Global Powers of Retailing in cui vengono analizzati i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2021 resi pubblici dai più grandi retailer del mondo. Secondo il report 2022 i 250 retailer più grandi al mondo hanno generato un fatturato pari a 5.110 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2020/2021, segnando una crescita del 5,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nell’anno fiscale 2020, 69 aziende su 250 hanno registrato vendite in diminuzione rispetto all’anno fiscale 2019, mentre 158 hanno avuto variazioni in aumento. Considerando l’arco temporale 2015-2020, la performance aggregata dei Top 250 retailer si è rivelata piuttosto stabile in termini di crescita delle vendite e dei margini. Amazon in crescita si conferma al secondo posto tra le Top 10. Le prime quattro posizioni sono stabili. La top 10 continua a essere dominata dai retailer statunitensi e registra nel 2020 una crescita del 12,4%. Da segnalare l’ingresso in FRUITBOOKMAGAZINE

Top 10 dell’e-commerce cinese JD.com, ora in nona posizione, con una crescita portentosa del 27,6% (minore comunque a quella di Amazon, +34,8%). Walmart si conferma stabile al primo posto della Top 10, con un fatturato monstre di 559 miliardi di dollari (+6,7%). La marginalità delle prime dieci aziende è cresciuta di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, un risultato positivo nonostante la pressione esercitata sui rivenditori dall’intensa concorrenza, dall’aumento dei costi del lavoro, dagli effetti delle politiche protezioniste, dall’inflazione e dagli investimenti per migliorare l’ecommerce. L’Europa si conferma l’area geografica meglio rappresentata: sono 90 le aziende che hanno nel Vecchio Continente e due di esse rientrano nella Top 10 (Lidl e Aldi). Positivo l’andamento dei retailer italiani: Conad è al 61.esimo posto (in crescita), seguono Coop Italia (77.esimo, l’unico in flessione), Esselunga (116.esimo, in crescita), infine troviamo Eurospin che guadagna 10 posizioni (è 153.esimo).

Deloitte è un’azienda di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. Fa parte delle cosiddette Big Four, le quattro più grandi aziende di revisione, insieme a PricewaterhouseCoopers, EY e KPMG. Conta circa 250 mila dipendenti impiegati in oltre 150 diversi Paesi nei rami in cui opera: revisione, tassazione, consulenza, finanza. Il 25.mo report Global Powers of Retailing è stato presentato a febbraio 2022 ed esplora i trend in atto nei maggiori 250 gruppi della grande distribuzione mondiale.

l N.39 l MAGGIO 2022


Global Powers of Retailing Top 250, anno fiscale 2020 Nome del retailer

Paese di origine

Fatturato 2020 in milioni di dollari

Fatturato 2020 di gruppo in milioni di dollari

0

Walmart Inc.

Stati Uniti

559,151

559,151

0

Amazon.com,Inc.

Stati Uniti

213,573

0

Costco Wholesale Corporation

Stati Uniti

0

Schwarz Group - Lidl

2

Cambiamento posizione rispetto al 2019 1 2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Numero di Paesi serviti

Crescita del fatturato nel 2020

Ipermercato

26

6.7 %

386,064

E-commerce

21

34.8 %

166,761

166,761

Cash&carry

12

9.2 %

Germania

144,254

145,064

Discount

33

10.0 %

The Home Deport, Inc.

Stati Uniti

132,110

132,110

Home improvement

3

19.9 %

-1

The Kroger Co.

Stati Uniti

131,620

132,498

Supermercato

1

8.3 %

-1

Walgreens Boots Alliance, Inc.

Stati Uniti

117,705

139,537

Drug store / farmacia

9

1.5 %

0

Aldi Einkauf GmbH & Co. oHG and Aidi International Services GmbH & Co. oHG

Germania

117,047

117,047

Discount

19

8.1 %

4

JD.com, Inc.

Cina

94,423

108,028

E-commerce

1

27.6 %

1

Target Corporation

Stati Uniti

92,400

93,561

Discount

1

19.8 %

-2

CVS Health Corporation

Stati Uniti

91,198

268,706

Drug store / farmacia

1

5.3 %

3

Lowe’s Companies, Inc.

Stati Uniti

89,597

89,597

Home improvement

2

24.2 %

-1

Ahold Delhaize

Olanda

85,177

85,177

Supermercato

10

12.8 %

0

Aeon Co., Ltd.

Giappone

75,077

81,204

Ipermercato

11

0.3 %

-5

Tesco PLC

Regno Unito

73,888

74,838

Ipermercato

5

-10.3 %

0

Albertson Companies, Inc.

Stati Uniti

69,690

69,690

Supermercato

1

11.6 %

0

Edeka-Verbund

Germania

68,268

69,522

Supermercato

1

9.7 %

1

Rewe Group

Germania

61,853

77,761

Supermercato

11

8.9 %

-1

Seven & i Holdings Co., Ltd.

Giappone

52,317

54,426

ComoditĂ /forecourt store

17

-13.2 %

1

Best BuyCo., Inc.

Stati Uniti

47,262

47,262

Elettronica

3

8.3 %

7

Publix Super Markets, Inc.

Stati Uniti

45,204

45,204

Supermercato

1

17.5 %

0

Centres Distributeurs E. Leclerc

Francia

44,676

55,959

Supermercato

6

1.0 %

1

Woolworsths Limited

Australia

41,533

41,533

Supermercato

2

-10.7 %

2

The IKEA Group (INGKA Holding B.V.)

Olanda

39,174

41,586

Arredamento

30

-4.1 %

6

Loblaw Companies Limited

Canada

38,663

39,300

Ipermercato

3

10.1 %

6

ITM DĂŠveloppement International (IntermarchĂŠ)

Francia

37,496

52,768

Supermercato

4

3.9 %

3

J Sainsbury plc

Regno Unito

36,997

37,554

Ipermercato

2

0.7 %

-1

Casino Guichard-Perrachon S.A.

Francia

36,370

37,052

Ipermercato

27

-7.9 %

-9

Auchan Holding SA

Francia

36,045

36,604

Ipermercato

13

-30.9 %

-7

LVMH MoĂŤt Hennessy - Louis Vuitton S.A.

Francia

35,856

50,889

Altre specialitĂ 

80

-15.8 %

-2

Suning.com Co., Ltd.

Cina

34,547

36,545

Elettronica

1

-6.0 %

3

Dollar General Corporation

Stati Uniti

33,747

33,747

Discount

1

21.6 %

-8

The TJX Companies, Inc.

Stati Uniti

32,137

32,137

Abbigliamento/calzature

9

-23.0 %

0

H-E-B Grocery

Stati Uniti

32,000

32,000

Supermercato

2

13.5 %

4

Coles Group Limited

Australia

28,757

29,033

Supermercato

1

3.1 %

4

Migros-Genossenschafts Bund

Svizzera

28,457

31,895

Ipermercato

3

7.7 %

0

Mercadona, S.A,

Spagna

28,129

28,129

Supermercato

2

5.6 %

-2

X5 Retail Group N.V.

Russia

27,310

27,342

Discount

1

14.3 %

Formato di vendita principale

81


Global Powers of Retailing Top 250, anno fiscale 2020 Cambiamento posizione rispetto al 2019

Nome del retailer

39

7

Coop Group

5 2

40 41 42 43 44 45

82

46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Supermercato

7

3.7 %

25,509

Discount

2

8.0 %

25,425

25,425

Home improvement

13

2.1 %

Hong Kong SAR

24,718

105,779

Grande magazzino

1

94.3 %

Francia

21,435

30,544

Supermercato

3

4.7 %

Germania

24,277

28,683

Cash & carry

24

-3.5 %

Spagna

23,431

23,431

Abbigliamento / calzature

216

-27.9 %

Germania

23,310

23,310

Elettronica

13

-2.9 %

Regno Unito

22,640

22,640

Supermercato

1

0.4 %

Australia

22,215

25,311

Supermercato

4

10.6 %

Portogallo

21,988

21,988

Discount

3

3,5 %

Canada

21,592

21,662

Supermercato

1

6.3 %

Stati Uniti

21,000

21,000

Ipermercato

1

4.0 %

Russia

20,874

21,478

ComoditĂ  / forecourt store

1

13.3 %

Hong Kong SAR

20,579

20,579

Drug store / Farmacia

27

-5.7 %

Svezia

20,099

20,099

Abbigliamento / calzature

74

-19.6 %

Fatturato 2020 di gruppo in milioni di dollari

Svizzera

25,623

32,135

Dollar Tree, Inc.

Stati Uniti

25,509

Groupe Adeo SA

Francia

Alibaba Group Holding Limited / New Retail & Direct Sales

4

Système U, Centrale Nationale

-6

Metro AG Inditex, S.A.

-2

Ceconomy AG

1

Wm Morrison Supermarkets PLC

9

Westfarmers Limited

1

JerĂłnimo Martins, SGPS, S.A.

5

Empire Company Limited

3

Meijer, Inc.

0

PJSC “Magnit”

-4

A.S. Watson Group

-13

Crescita del fatturato nel 2020

Fatturato 2020 in milioni di dollari

44

-12

Numero di Paesi serviti

Paese di origine

H & M HERRES & Mauritz AB

Formato di vendita principale

-4

Fast Retailing Co., Ltd.

Giappone

18,579

18,600

Abbigliamento / calzature

24

-12.3 %

-3

Reliance Retail Limited

India

18,454

18,494

Supermercato

1

-5.3 %

5

E-MART Inc.

Sud Corea

17,426

18,663

Supermercato

6

16.4 %

-16

Macy’s, Inc.

Stati Uniti

17,346

17,346

Grande magazzino

3

-29.4 %

18

NIKE, Inc. / Nike Direct

Stati Uniti

17,136

44,538

Abbigliamento / calzature

76

32.0 %

-2

CP ALL Plc.

Thailandia

16,780

17,441

ComoditĂ  / forecourt store

1

-4.5 %

9

Conad Consorzio Nazionale Dettaglianti Soc. Coop. a.r.l.

Italia

16,366

18,178

Supermercato

5

12.4 %

-1

Rite Aid Corporation

Stati Uniti

16,365

24,043

Drug store / Farmacia

1

4.8 %

5

Kingfisher plc

Regno Unito

15,880

15,880

Home improvement

8

7.2 %

12

BJ’s Wholosales Club Holdings, Inc.

Stati Uniti

15,430

15,430

Cash & carry

1

17.0 %

1

Pan Pacific International Holdings

Giappone

15,335

16,041

Discount

7

1.5 %

-10

Kohl’s Corporation

Stati Uniti

15,031

15,955

Grande magazzino

1

-20.4 %

16

Vipshop Holding Limited

Cina

14,935

15,610

Non-store

1

17.2 %

21

PetSmart, Inc.

Stati Uniti

14,600

14,600

Arredamento

2

23.2 %

5

Qurate Retail Group

Stati Uniti

14,177

14,177

Non-store

7

5.3 %

-3

Yamada Holdings Co., Ltd. (Formerly Yamada Denki Co., Ltd.)

Giappone

14,176

16,526

Elettronica

4

3.7 %

46

Wayfair Inc.

Stati Uniti

14,145

14,145

Non-store

4

55.0 %

13

Spar Holding AG

Austria

13,864

13,942

Supermercato

8

9.9 %

Regno Unito

13,858

13,858

Supermercato

2

6.1 %

5

John Lewis Partnership plc

-15

The Gap, Inc.

Stati Uniti

13,800

13,800

Abbigliamento / calzature

40

-15.8 %

15

Otto (GmbH & Co KG)

Germania

13,783

18,108

Non-store

30

11.8 %


Global Powers of Retailing Top 250, anno fiscale 2020 Cambiamento posizione rispetto al 2019

Nome del retailer

Paese di origine

Fatturato 2020 in milioni di dollari

Fatturato 2020 di gruppo in milioni di dollari

76

Lotte Shopping Co., Ltd.

Sud Corea

13,709

13,709

77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

-11

Numero di Paesi serviti

Crescita del fatturato nel 2020

Grande magazzino

5

-8.2 %

Formato di vendita principale

-4

Coop Italia

Italia

13,642

16,412

Ipermercato

1

-0.7 %

4

Currys plc. (formely Dixons Carphone plc) Regno Unito

13,624

13,624

Elettronica

7

1.7 %

5

Metro Inc.

Canada

13,396

13,376

Supermercato

1

7.3 %

7

ICA Gruppen AB

Svezia

13,345

13,705

Supermercato

4

6.1 %

-18

FEMSA Comercio, S.A. de C.V.

Messico

13,058

13,058

ComoditĂ  / forecourt store

6

-3.7 %

-11

DĂŠcathlon S.A.

Francia

12,993

12,993

Articoli sportivi

60

-8.1 %

5

AutoZone, Inc.

Stati Uniti

12,632

12,632

Autoricambi

3

6.5 %

8

Yonghui Superstores Co,. Ltd.

Cina

12,607

13,500

Ipermercato

1

10.8 %

Stati Uniti

13,532

12,532

Abbigliamento / calzature

1

-21.9 %

Cile

12,402

12,679

Supermercato

5

8.3 %

Finlandia

12,229

13,249

Supermercato

3

3.2 %

-25

Ross Stores, Inc.

-5

Cencosud S.A.

4

S Group

10

Alimentation Couche-Tard Inc.

Canada

12,119

34,936

ComoditĂ  / forecourt store

24

8.2 %

-10

Marks and Spencer Group plc

Regno Unito

11,951

11,951

Grande magazzino

100

-10.1 %

-10

I. Brands, Inc.

Stati Uniti

11,847

11,847

Abbigliamento / calzature

75

-8.3 %

10

Menard, Inc.

Stati Uniti

11,800

11,800

Home improvement

1

10.3 %

2

DirkRossmann GmbH

Germania

11,796

11,796

Drug store / Farmacia

8

3.5 %

3

Compagnie Financière Richemont SA

Svizzera

11,700

15,314

Altre specialitĂ 

54

0.6 %

Stati Uniti

11,604

11,604

Altre specialitĂ 

2

14.3 %

Francia

11,296

14,930

Abbigliamento / calzature

95

-17.5 %

Germania

11,098

12,972

Drug store / Farmacia

13

3.6 %

Spagna

11,098

12,077

Grande magazzino

19

-27.0 %

10

O’Reilly Automotive, Inc.

-20

Kering S.A.

3

dm-drogerie markt Verwaltungs-GmbH

-28

El Corte InglĂŠs, S.A.

91

Coupang, Inc.

Sud Corea

11,045

11,967

Non-store

1

90.9 %

6

Hy-Vee, Inc.

Stati Uniti

11,000

11,000

Supermercato

1

8.9 %

7

Shoprite Holdings Ltd.

Sud Africa

10,892

10,892

Supermercato

13

7.1 %

11

Wegmans Food Markets, Inc.

Stati Uniti

10,796

10,796

Supermercato

1

11.3 %

25

Tractor Supply Company

Stati Uniti

10,620

10,620

Altre specialitĂ 

1

27.2 %

7

NorgesGruppen ASA

Norvegia

10,529

10,754

Discount

1

13.3 %

-1

The Sherwin-William Company / American Group

Stati Uniti

10,383

18,362

Home improvement

15

2.1 %

-41

Nordstrom, Inc.

Stati Uniti

10,357

10,715

Grande magazzino

2

-31.6 %

10

Giant Eagle, Inc.

Stati Uniti

10,350

10,350

Supermercato

1

8.9 %

-14

Dairy Farm International Holdings Limited

Hong Kong SAR

10,269

10,269

Supermercato

10

-8.3 %

-11

China Resources Vanguard Co., Ltd.

Cina

10,178

12,722

Ipermercato

1

-7.6 %

0

Canadian Tire Corporation, Limited

Canada

10,152

11,087

Altre specialitĂ 

1

3.1 %

1

Advance Auto Parts, inc.

Stati Uniti

10,106

10,106

Altre specialitĂ 

5

4.1 %

3

Co-operative Group Ltd.

Regno Unito

9,966

14,708

ComoditĂ  / forecourt store

1

3.4 %

Cile

9,888

10,444

Home improvement

7

4.7 %

Belgio

9,756

11,570

Supermercato

3

5.2 %

-10 7

S.A.C.I. Falabella Colruyt Group

83


Global Powers of Retailing Top 250, anno fiscale 2020 Cambiamento posizione rispetto al 2019 114 115 116 117 118 119

84

120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148

Paese di origine

Fatturato 2020 in milioni di dollari

Fatturato 2020 di gruppo in milioni di dollari

Southeastern Grocers, Inc. (formerly Southeastern Grocers, LLC)

Stati Uniti

9,645

9,645

7

Dick’s Sporting Goods, Inc.

Stati Uniti

9,584

2

Esselunga S.p.A.

Italia

4

Tengelmann Group

5

Numero di Paesi serviti

Crescita del fatturato nel 2020

Supermercato

1

16,5 %

9,584

Articoli sportivi

1

9,5 %

9,350

9,350

Ipermercato

1

2.6 %

Germania

9,346

9,460

Home improvement

19

4,1 %

Adidas Group

Germania

9,267

22,616

Abbigliamento / calzature

50

4.1 %

9

Belsia Group Co., Ltd.

Giappone

9,249

9,694

Home improvement

1

8.9 %

6

Salling Group

Danimarca

9,246

9,302

Discount

3

7.4 %

-26

Bed Bath and Beyond Inc.

Stati Uniti

9,233

9,233

Altre specialitĂ 

3

-17.3 %

27

Zalando SE

Germania

9,097

9,097

Non-store

17

23.1 %

25

Chow Tai Fook Jewellery Group Limited

Hong Kong SAR

9,050

9,050

Altre specialitĂ 

11

23.6 %

-52

Steinhoff International Holdings N.V.

Sud Africa

8,839

8,839

Discount

29

-34.1 %

WinCo Food LLC

Stati Uniti

8,800

8,800

Supermercato

1

8.6 %

Olanda

8,776

8,818

Supermercato

2

13.8 %

Giappone

8,660

8,660

Drug store / Farmacia

2

9.3 %

Nome del retailer

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • sale • scende • stabile 22

6

19 8

Jumbo Groep Holding B.V. Tsuruha Holdings Inc.

Formato di vendita principale

-15

Gruppo Coppel

Messico

8,660

8,660

Grande magazzino

2

1.5 %

-14

SIGNA Retail Group

Austria

8,548

8,548

Grande magazzino

20

-11.8 %

-1

FNAC Darty S.A.

Francia

8,537

8,537

Altre specialitĂ 

12

1.9 %

15

Emke Group / Lulu Group International

Emirati Arabi

8,400

8,400

Ipermercato

10

0.0 %

-2

Kesko Corporation

Finlandia

8,400

12,160

Supermercato

7

0.7 %

-14

Louis Delhalze S.A.

Belgio

8,302

8,402

Ipermercato

4

-8.1 %

Taiwan

8,019

8,773

ComoditĂ  / forecourt store

4

1.2 %

Germania

8,000

8,000

Ipermercato

4

-1.6 %

Mercury Retail Holding plc

Russia

7,896

7,979

ComoditĂ  / forecourt store

1

n/a

15

BÍM Birleşik Mağazalar A.Ş.

Turchia

7,891

7,891

Discount

3

38.0 %

-1

Distribuidora Internacional de AlimentaciĂłn, S.A. (Dia, S.A.)

Spagna

7,844

7,896

Discount

4

0.2 %

Real Hypermarket Business

Germania

7,750

7,750

Ipermercato

1

1.5 %

-8

Bic Carrera Inc.

Giappone

7.737

7.851

Elettronica

1

-5,1 %

0

JD Sports Fashion Plc

Regno Unito

7.696

7.934

Altre specialitĂ 

20

0,9 %

-3

The SPAR Group Limited

Sud Africa

7.648

7.648

Supermercato

13

13,5 %

-5

Majid Al Futtaim Holding LLC

Emirati Arabi

7.616

8.867

Ipermercato

17

-0,6 %

14

Sonae SGPS, SA

Portogallo

7.588

7.781

Supermercato

62

7,6 %

-11

Foot Locker, Inc.

Stati Uniti

7.548

7.548

Abbigliamento / calzature

27

-5,7 %

-38

Associated British Foods plc /Primark

Regno Unito

7.481

17.688

Abbigliamento / calzature

13

-24,3 %

19

K’s Holdings Corporation

Giappone

7.474

7.474

Elettronica

1

11,9 %

-42

Isetan Mitsukoshi Holdings Ltd.

Giappone

7.446

7.695

Grandi magazzini

7

-27,4 %

8

President Chain Store Corp.

9

Globus Holding GmbH & Co. KG

new

new




Cultiva, Boscolo: «Carbon neutrality in cinque anni» È l’ambizioso obiettivo che si è posto il gruppo a livello globale Carlotta Benini

Cultiva, player globale del fresh cut, ha avviato nel 2022 il CN5, un ambizioso progetto che si inserisce nel programma di sostenibilità circolare mirato a ridurre le emissioni di gas serra dei prodotti e dei processi produttivi. Un software dedicato creato ad hoc, tramite il calcolo dell’LCA, quantificherà l’impatto di ogni prodotto Cultiva sul cambiamento climatico. Quindi saranno messe in campo azioni virtuose per contenerlo, fino al potenziale raggiungimento del desiderata zero

“Sostenibilità circolare”, ovvero inserita in un modello di business responsabile in cui ad azioni concrete a tutela dell’ambiente fa seguito un’attenzione particolare agli aspetti sociali ed economici di tutta la filiera e dei suoi protagonisti, dal produttore fino al consumatore. Con un obiettivo dei più sfidanti: generare un reale impatto positivo per il Pianeta. Sono queste le linee guida che disegnano il nuovo volto di Cultiva, azienda globale specializzata nella coltivazione di ortaggi a foglia che oggi è tra i principali player del fresh cut. La base della O.P. è a Taglio di Po (Rovigo), dove ha sede l’headquarter, i soci sono dislocati nelle zone più vocate della Penisola e il gruppo ha una sede anche in Florida, negli

Usa, dove è all’attivo una joint venture con la più grande azienda di quarta gamma al mondo per la produzione di baby leaf in serra. Con la nuova governance, che da un anno vede alla guida Federico Boscolo Sesillo nel ruolo di amministratore delegato, al fianco del padre Giancarlo, presidente e fondatore del gruppo, Cultiva negli ultimi anni ha concentrato la gran parte degli investimenti in ambiziosi progetti di innovazione finalizzati a uno sviluppo in ottica green. In questo contesto si inserisce il nuovo progetto “CN5 by Cultiva”, avviato nel 2022: si tratta di un percorso verso una carbon neutrality che ha l’obiettivo di perseguire nell’arco di cinque anni il traguardo delle zero emissioni su un prodotto o linea di prodotto. Si parte con la quantificazione dell’impatto di ogni singolo processo aziendale sul cambiamento climatico. Per fa-

Cultiva, specializzata nella coltivazione di ortaggi a foglia, è tra i principali player del fresh cut. L’headquarter dell’OP è a Taglio di Po (Rovigo). I soci sono dislocati nelle zone più vocate della Penisola. Il gruppo ha una sede anche in Florida (Usa), dove è attiva una joint venture con la più grande azienda di quarta gamma al mondo per la produzione di baby leaf in serra.

FRUITBOOKMAGAZINE

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Il primo passo di Cultiva verso la carbon neutrality “sarà su un comparto pilota: un prodotto, piuttosto

che una linea di confezionamento, oppure la sede aziendale. O altro ancora. Alla stregua di quanto ha fatto Lavazza, con la sua linea di capsule Zero ” Federico Boscolo (amministratore delegato Cultiva)

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re questo l’azienda ha dato a una società specializzata l’incarico di realizzare un modello progettato ad hoc in grado di misurare esattamente quanta CO2 emette in atmosfera ogni singolo prodotto Cultiva durante tutto il suo ciclo di vita, in modo da andare a individuare dove poter agire per ridurre o, idealmente, azzerare il suo impatto. “Al termine di questa prima parte del percorso avremo una sorta di risonanza magnetica di ogni prodotto Cultiva, dalla prima alla quarta gamma, che ci consentirà di capire come e dove agire per ridurre, fino al desiderata zero, le FRUITBOOKMAGAZINE

emissioni di gas serra”, esordisce l’Ad Federico Boscolo Sesillo. Il primo passo sarà appunto quello di raggiungere la carbon neutrality su un comparto pilota (un prodotto, piuttosto che una linea di confezionamento o la sede aziendale, o altro), alla stregua di quello che ha fatto Lavazza con la sua linea di capsule “Zero”. Ora la società è in fase raccolta dati, soprattutto per quanto riguarda la parte campo: le aziende agricole stanno fornendo informazioni sui prodotti utilizzati per la coltivazione, sull’impatto delle macchine agricole, della refrigerazione, del trasporto etc. Contestualmente l N.39 l MAGGIO 2022


è in programma anche “l’inventario” dello stabilimento produttivo, considerando, nel calcolo delle emissioni di gas serra, anche i consumi energetici, il packaging e la tipologia di materiale utilizzato per l’imballaggio. Il calcolo della carbon footprint si basa sul Life Cycle Assessment (LCA), ovvero l’analisi del ciclo di vita, e tutti i dati raccolti saranno elaborati tramite un modello di calcolo realizzato ad hoc. Le categorie di prodotto incluse nella misurazione sono: baby leaf, cespi, verdure da cuocere e basi per arricchire. “Il modello analizzerà la carbon footprint secondo un approccio from cradle to grave, dall’inizio alla fine, espressione che per Cultiva significa dal seme allo smaltimento della busta - sottolinea il presidente del gruppo Giancarlo Boscolo Sesillo -. Andremo quindi a sondare tutte le fasi del processo produttivo, dal campo al confezionamento in magazzino, fino ad arrivare al packaging, considerando una corretta gestione del suo smaltimento dopo l’uso da parte del consumatore, come raccomandato sui nostri pack”. Una volta definito l’impatto del singolo comparto/prodotto pilota, Cultiva saprà dove agire per ridurre le emissioni. Questo attraverso un piano di azioni virtuose, peraltro già in atto, che vanno dall’innovazione in campo all’efficientamento energetico dei processi produttivi e l’utilizzo di fonti rinnovabili, da una gestione responsabile delle risorse idriche all’ottimizzal N.39 l MAGGIO 2022

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Giancarlo Boscolo (presidente), Federico Boscolo (Ad) e Massimo Bragotto (general manager)

zione del packaging in termini di riciclabilità, di sostenibilità del materiale e di riduzione di eventuali sprechi. L’ambizioso progetto “CN5 by Cultiva” è parte integrante della strategia a responsabilità circolare che l’azienda porta avanti da tempo, fin dagli anni Novanta, quando fu tra le prime realtà a credere e investire gran parte delle sue risorse agricole nel biologico, tanto da farne oggi la sua calling card. “Nella IV gamma abbiamo la leadership per il biologico, che oggi rappresenta il 25% del nostro business”, sottolinea Massimo Bragotto, general manager. Quello di Cultiva è un biologi-

co 4.0, che rimanda a un’innovazione internamente sviluppata che fa ricorso anche all’intelligenza artificiale e alla tecnologia digitale per ridurre al minimo l’impatto delle produzioni. “La storia di Cultiva è figlia dell’amore per l’agricoltura che si tramanda di generazione in generazione - continua -, ma anche del rispetto per la terra, della passione per l’italianità, della vocazione per la qualità e della visione di un futuro migliore per tutti”. “Stiamo parlando con i massimi esperti di cambiamento climatico al mondo e abbiamo progettato una radicale revisione della filiera, perché siamo consapevoli che dobbiamo fare qualcosa per salvaguardare il nostro Pianeta e dobbiamo farlo subito, non c’è più tempo da perFRUITBOOKMAGAZINE


modello analizzerà la carbon footprint secondo “unIl approccio from cradle to grave, dall’inizio alla

fine, espressione che per Cultiva significa dal seme allo smaltimento della busta. Andremo in tal modo a sondare tutte le fasi del processo produttivo ” Giancarlo Boscolo (presidente Cultiva)

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dere - gli fa eco l’Ad Federico Boscolo -. Desideriamo, oggi come già successo in passato, stabilire nuovi standard e per fare ciò vogliamo lavorare in partnership con i retailer, in Italia come all’estero, che hanno sposato da tempo tutti questi valori, per creare una filiera virtuosa fino a raggiungere il consumatore finale. Lo abbiamo fatto a fine anni Novanta definendo standard di sicurezza alimentare di stampo anglosassone, quando la parola traceability era pressoché sconosciuta, e lo vogliamo replicare ora raggiungendo nuovi traguardi in termini di vera sostenibilità verso cui la filiera deve puntare”. Con una costante spinta verso l’inFRUITBOOKMAGAZINE

novazione, di prodotto e di linea, un totale controllo di filiera, un approccio che unisce la tecnologia all’expertise dei soci produttori e un impegno concreto nei confronti dell’ambiente e della “sostenibilità circolare”, Cultiva è oggi un’azienda con una forte identità, che dopo essersi affermata principalmente come co-packer della quarta gamma per la Gdo, ha approcciato il mercato con un marchio proprio, che sta vivendo una fase di crescita costante, in Italia e anche all’estero.

“Chiuderemo un fatturato importante quest’anno - rivela in conclusione l’amministratore delegato di Cultiva - e stiamo consolidando la nostra presenza in alcune principali insegne della Gdo in Area 1, 2 e 3 Nielsen. Puntare verso una carbon neutrality nei prossimi cinque anni è la nostra prossima sfida. La cogliamo presentando l’offerta distintiva del nostro portafoglio che racchiude in sé esperienza, competenza, valori e i nostri eccellenti standard qualitativi, per far conoscere a tutti la cosa che da sempre sappiamo fare meglio: coltivare e vendere insalata”.

l N.39 l MAGGIO 2022



Con Apo Scaligera fragole sostenibili ed esclusive dal vivaio fino alla tavola La vera sostenibilitĂ  passa da riciclabilitĂ  al 100% e massima standardizzazione degli imballaggi Irene Forte

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È iniziata a Pasqua la nuova stagione delle fragole veronesi di Apo Scaligera, cooperativa di Zevio che con 5 mila tonnellate a campagna è tra i principali produttori italiani di questo frutto. Le previsioni produttive sono in linea con quelle dello scorso anno. Le varietà di punta sono Garda, Callas e Agnese, un’esclusiva di Apo Scaligera, messa a punto in collaborazione con il CREA. Il punto con il presidente Luigi Noro, che ci ha parlato anche di sostenibilità e packaging È iniziata dopo Pasqua la campagna fragole di Apo Scaligera, che nell’incertezza del momento storico che stiamo attraversando - con il settore ortofrutticolo stretto nella morsa dei rincari a cui si aggiungono la nuova spinta inflazionistica e le tensioni geopolitiche del conflitto russo-ucraino - guarda ai prossimi mesi con “prudente ottimismo”. Ce ne parla Luigi Noro, presidente della cooperativa con sede a Zevio, in proviancia di Verona, che con 5 mila tonnellate a campagna è storicamente tra i maggiori produttori italiani di fragole. “A seguito delle condizioni climatiche dei primi mesi dell’anno, siamo partiti con i primi volumi commerciali attorno a Pasqua, con una produzione allineata all’incirca alla scorsa stagione”, ci ha spiegato Luigi Noro. “Per quanto riguarda le varietà, abbiamo consolidato la produzione di Garda e di Callas, ma soprattutto di Agnese, una delle ultime varietà messe a punto da Apo Scaligera in collaborazione con il CREA e di produzione esclusiva della nostra cooperativa”. FRUITBOOKMAGAZINE

Apo Scaligera è una realtà consolidata nel segmento delle fragole, riconosciuta a livello europeo, in grado di concentrare nel mese di maggio elevatissimi volumi di prodotto, nonostante una campagna che poi si prolunga fino a tutta l’estate, grazie alla produzione sui Monti Lessini. “La nostra cooperativa segue l’intero ciclo produttivo - sottolinea Noro - dal vivaio fino alla confezione per il consumatore

l N.39 l MAGGIO 2022


I mercati sono sempre più esigenti in termini di “qualità, packaging, servizi. Il peso dei costi andrebbe

quanto meno condiviso con tutti gli attori della filiera. Perché una sostenibilità a 360 gradi prevede che si arrivi a una sostenibilità economica per tutti ” Luigi Noro (presidente di APO Scaligera)

finale: un controllo totale della filiera che dà garanzie al consumatore sull’origine e sulla qualità e la salubrità del prodotto”. “Viviamo come tutti l’incertezza e le tensioni geopolitiche di queste ultime settimane. Superato il Covid si sperava in un po’ di normalità, invece ci troviamo a fare i conti con lo spettro di un’altra crisi economica, appesantita da spinte inflazionistiche e forse anche da qualche azione speculativa che in questi frangenti non manca mai”, commenta il presidente di Apo Scaligera. “Noi manteniamo un profilo prudentemente ottimista. Speriamo che il meteo ci sia favorevole e che la voglia di normalità faccia muovere i consumi di un prodotto, la fragola, che nella nostra stagione produttiva arriva quasi ad acquisire il valore di una ricorrenza”. “Le aziende agricole hanno assorbito per lungo tempo i progressivi incrementi di costi sia dei materiali che della manodopera, stringendo i denti e sopportando fin troppo i capricci dei mercati”, continua Noro. “Questo ha già portato grandi cambiamenti di direzione da parte dei produttori nel corso degli ultimi anni, cambiamenti testimoni del fatto che le aziende agricole sono arrivate al limite. I mercati sono sempre più esigenti in termini di qualità, packaging, servizi. Tutto ciò non può essere garantito con prezzi uguali o minori al passato. Il peso dei costi andrebbe quanto meno condiviso con tutti gli attori della filiera. Perché l N.39 l MAGGIO 2022

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sostenibilità a 360 gradi prevede anche che ci sia una sostenibilità economica per tutti”. “La sostenibilità per chi vive dei prodotti della propria terra - precisa Noro - non è una moda, ma una costante applicata da sempre. La difesa del territorio è la prima garanzia di reddito degli agricoltori. Il team di tecnici che coordina e sostiene i nostri soci nelle coltivazioni è costantemente aggiornato sugli sviluppi normativi. In campagna non è facile, i problemi non mancano mai, ma lavoriamo sempre per ridurre al minimo gli interventi garantendo il risultato qualitativo ottimale per il consumatore”.

Non poteva mancare, infine, un commento da parte del presidente di Apo Scaligera su uno dei temi più cari alla grande distribuzione: quello dell’imballaggio. “Siamo convinti che, al di là delle invenzioni del momento, più marketing oriented che concretamente efficaci, la vera sostenibilità passi da materiali completamente riciclabili e dalla massima standardizzazione, che permette la riduzione di scarti, sprechi, trasporti e ottimizza la logistica in generale. Considerando inoltre la difficile congiuntura che ha colpito tutta la filiera delle materie prime e degli imballaggi, puntiamo al cestino tradizionale, ormai prodotto con materiale totalmente riciclabile”.

FRUITBOOKMAGAZINE


Valfrutta, nuove insalate per i nuovi trend. Soli: “San Lidano nuovo partner strategico” Carlotta Benini

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Valfrutta Fresco torna protagonista negli scaffali refrigerati dei reparti ortofrutta con una rinnovata linea di insalate pronte al consumo che suggella una nuova partnership, quella con San Lidano, nuovo copacker per la quarta gamma. La OP con sede a Sezze, in provincia di Latina, vanta un’esperienza pluridecennale nel comparto: nata nel 1997 nel cuore dell’Agro Pontino, oggi conta oltre 60 soci nelle principali aree di produzione nazionali, da Nord a Sud, che coltivano le proprie materie prime su circa mille ettari di superficie, di cui oltre 200 coperti da moderne serre a campata multipla, garantendone l’approvvigionamento tutto l’anno. “Una partnership che segna un importante punto di incontro fra una realtà cooperativa leader del mondo produttivo e la marca industriale - spiega Stefano Soli, direttore generale di Valfrutta Fresco . Incontro che permetterà di garantire al consumatore una gamma completa di proposte, di alta qualità e 100% made in Italy, frutto di un totale controllo di filiera”. La nuova gamma si distingue per un packaging leggermente rivisitato, che dà maggiormente risalto al brand Valfrutta, accompagnato dal claim “Coltivata in Italia da agricoltura sostenibile”, a sottolineare l’impegno delle due aziende nel garantire sempre qualità certificata e filiera corta e controllata, attenzione all’ambiente e alla biodiversità e giusta retribuzione di tutta la filiera. FRUITBOOKMAGAZINE

Valfrutta ha stretto una partnership con San Lidano che dal 2022 è il nuovo copacker per la quarta gamma. Stefano Soli di Valfrutta Fresco (nella foto con Matteo Testa di San Lidano): “Questa nuova partnership segna un importante punto di incontro fra una realtà cooperativa leader del mondo produttivo e la marca industriale e ci permetterà di garantire al consumatore una gamma completa di proposte, di alta qualità e 100% made in Italy, frutto di un totale controllo di filiera”

La linea è in via di sviluppo. “L’obiettivo è quello di mettere a punto con il tempo, insieme a San Lidano, nuove linee di prodotto sottolinea Soli -. Poter contare su un partner-produttore, infatti, ci consentirà di sviluppare e testare nuove referenze, con nuove varietà e nuovi mix per rispondere in modo sempre più puntuale alle evoluzioni del mercato e anticipare i trend emergenti. Un plus che

ci permetterà di affrontare un mercato molto difficile, che vive da due anni in costante emergenza”. “L’obiettivo, quindi, è quello di tornare da protagonisti in uno scaffale certamente affollato e competitivo, dove Valfrutta Fresco intende emergere in virtù della qualità del prodotto e della capacità di innovare e rispondere ai gusti di un consumatore sempre più esigente”, conclude Stefano Soli. l N.39 l MAGGIO 2022



Nicofrutta, prima azienda a ottenere la Bandiera Blu Il prestigioso riconoscimento nella categoria BiodiversitĂ  Vanessa Righetti

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Un altro importante traguardo per la veronese Nicofrutta Srl e la sua azienda in Costa Rica, Nicoverde S.A.: è l’ottenimento della prestigiosa Bandiera Blu Ecologica nella categoria Biodiversità. Nicofrutta è la prima azienda commerciale italiana a ottenerla. A conferirla sono stati un insieme di enti e commissioni che hanno riconosciuto e premiato la scelta fatta da Nicoverde di aver messo in atto azioni concrete per proteggere e mantenere intatti gli ecosistemi dei territori su cui opera Ma cos’è e come si ottiene la Bandiera Blu nella categoria Biodiversità? Innanzitutto, per Bandiera Blu si fa riferimento a un programma istituito nel 1987 che prevedeva, e prevede tutt’oggi, di assegnare a tutte quelle località balneari che rispettano in maniera assoluta gli oltre 40 rigidi criteri e standard ambientali previsti dalla FEE - Foundation for Environmental Education e dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Per quanto riguarda invece la categoria Biodiversità, questo premio promuove lo sviluppo e la sostenibilità nel rispetto della tutela delle risorse naturali con una gestione della biodiversità che permetta di affrontare, nel pieno rispetto del territorio e delle sue risorse, le continue sfide del cambiamento climatico e la riduzione delle calamità. Questo premio nasce nel mezzo del delicato contesto della pandemia da Covid-19, oltre che delle numerose calamità naturali che ogni anno colpiscono diverse aree sensibili del pianeta. Ora più che mai quindi, educare ai valori ecologici è essenziale per FRUITBOOKMAGAZINE

preservare l’ambiente. A sostenere questa causa sono anche gli esponenti del GIZ (la Cooperazione tedesca per lo sviluppo) e il ministro dell’Ambiente del Costa Rica Andrea Meza Maurillo: “Questa nuova categoria, nata nel 2021, è uno sforzo che si integra con le attuali politiche e strategie sulla biodiversità in Costa Rica, avente come focus quello di ampliare la partecipazione sociale nella conservazione della biodiversità attraverso strumenti che promuovano la cooperazione cittadina. Il miglior esempio di questo, è ciascuno dei vincitori della categoria”. Ad attribuire la bandiera blu in questa specifica categoria sono organi specifici, deputati ad accertarsi che tutti i criteri legati alla conservazione del territorio e delle specie che vi abitano, tra cui le persone, vengano rispettati. Tra questi, spiccano istituzioni come il Minae - ministero dell’Ambiente e dell’Energia, la Commissione na-

Nicofrutta è un’azienda italiana che dal 2003 opera nell’import-export di ananas dal Costa Rica. Nel Paese, l’impresa possiede la controllata Nicoverde, proprietaria di un impianto di confezionamento e di produzioni proprie nella regione di Pital di San Carlos, nella provincia di Alajuela. La filiera di Nicofrutta è supportata da circa 120 piccoli produttori organizzati in cooperative e associazioni.

l N.39 l MAGGIO 2022


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zionale per la gestione della biodiversità, il ministero dell’Ambiente del Governo Tedesco e il suo ufficio di Cooperazione Tecnica (GIZ), l’Alleanza Mesoamericana per la Biodiversità e la Tavola Internazionale Indigena del Costa Rica. Come specificato dal direttore generale di Nicoverde Jorge Sanchez, “Nicofrutta, come azienda italiana attraverso la sua filiale in Costa Rica Nicoverde, dedicata alla produzione e commercializzazione di ananas costaricani dal 2004, ha come obiettivo primario quello di rompere con i vecchi paradigmi nella produzione di ananas, attral N.39 l MAGGIO 2022

verso l’attuazione di buone pratiche agricole, grazie alle sue produzioni certificate”. I 38 punti da rispettare per fregiarsi della Bandiera Blu si dividono in macrocategorie a loro volta suddivise in sottosezioni, ognuna avente parametri molto rigidi da soddisfare. Tra questi, il saper mantenere una perfetta qualità delle acque circostanti, la gestione ambientale, la conservazione della biodiversità, l’uso responsabile del-

le risorse naturali presenti nell’area, coltivare i terreni senza causare deforestazioni e riciclare e smaltire i rifiuti secondo regole precise. A rendere questa Bandiera, importante e tutto tranne che scontata, è anche la sua breve durata. Questo riconoscimento infatti ha validità annuale, al termine del quale si dovranno rifare da capo le procedure per avviare i relativi accertamenti per riottenerla. Questo sistema premiante, di fatto, incentiva le aziende che operano sui territori ricchi di biodiversità e dall’ecosistema delicatissimo, come Nicoverde in Costa Rica FRUITBOOKMAGAZINE


L’impegno di Nicofrutta Srl in Centro America è avvallato e sostenuto da GIZ, il programma tedesco per la cooperazione e lo sviluppo From Field to Plate, commissionato dal Ministero Federale Tedesco per l’Ambiente (nella foto sotto). Questa alleanza pubblico-privata, stretta nel 2018, ha permesso di mettere in atto un piano di azioni nell’ambito della responsabilità e della biodiversità. Tra questi, la drastica riduzione di prodotti chimici utilizzati nelle piantagioni, sostituiti da prodotti naturali, sviluppati dal laboratorio di biotecnologia di Nicoverde Sa.

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appunto, a fare letteralmente proprie tutte quelle buone abitudini ambientali e sociali con un duplice scopo: quello di perpetrarle nel tempo e quello di attuarle lungo tutta la catena di produzione ed esportazione del prodotto, di modo che a beneficiarne, oltre al terreno di produzione, sia contemporaneamente tutto il pianeta. A proposito di esportazione, infatti, Nicoverde S.A. ha deciso di esportare i suoi prodotti via nave, andando a diminuire di molto l’inquinamento che normalmente si genera nel trasporto via aerea di questi prodotti tropicali. La Bandiera Blu nella Categoria Biodiversità ricevuta da Nicoverde per l’anno 2021-2022 è anche indice dell’attenzione impiegata dall’azienda verso tutte quelle pratiche ambientali indispensabili alla FRUITBOOKMAGAZINE

preservazione del territorio, come l’attenzione nella rigenerazione dei suoli, l’uso di un’economia circolare e la mitigazione del carbonio. Grazie all’uso mirato di batteri e funghi come la Spirulina, naturalmente prodotti dal terreno e processati anche nei laboratori presenti nello stabilimento dell’azienda, si aiuta naturalmente la nutrizione e la crescita del suolo, controllandone parassiti, malattie derivate da funghi infestanti e odori. Queste sostanze poi, sono di fatto decompositori naturali di sostanze dannose, oltre che biofertilizzanti ricchi di azoto e fosforo. Tutto questo ha portato Nicofrutta a diminuire drasticamente l’uso

dei pesticidi sui suoi ananas, fino a eliminare quasi del tutto queste sostanze agrochimiche dannose sia per il suolo che per le persone, ottenendo la certificazione Zero Pesticidi (Pesticides Free). Il rispetto per la biodiversità di Nicoverde, come detto, passa anche dal processo di smaltimento degli scarti naturali degli ananas, scarti che vengono ciclicamente reintegrati in varie modalità, tutte rigorosamente green. Una di queste, avviene tramite un processo di compostaggio, sfruttando i residui di ananas come integratore nutrizionale per il bestiame. Una volta smaltito dagli animali, questo scarto naturale viene riutilizzato mischiato alla segatura come fertilizzante naturale, andando a soddisfare molti dei criteri essenziali per una naturale concimazione dei suoli. Tutto ciò dà vita a un’economia circolare priva di sprechi nel suo processo. Addirittura, le coriacee e appuntite foglie del frutto dell’ananas vengono lavorate fino a ottenere un materiale similissimo alla pelle. Il tessuto che si può ricavare dalle foglie scartate, a differenza della comune pelle animale, è ecologico al 100%. I benefici continuano perché una volta che si desidererà smaltire l’indumento o l’oggetto, sarà 100% biodegradabile perché non ha necessitato di sostanze chimiche per essere lavorato, fungendo così da concime al momento del suo smaltimento. Questo processo 100% green prende il nome di scarto zero o Residuo Zero, ed è quello a cui qualsiasi azienda dol N.39 l MAGGIO 2022


nuova categoria della Bandiera Blu è nata “nelQuesta 2021 e si integra bene con le attuali politiche

e strategie sulla biodiversità in Costa Rica. Il suo focus è quello di ampliare la partecipazione sociale nella conservazione e rispetto della biodiversità ” Andrea M. Maurillo (ministro Ambiente Costa Rica)

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vrebbe puntare. L’ottenimento della Bandiera Blu, però, non testimonia solo un’attenzione al territorio e alla conservazione della biodiversità messa in pratica dalla realtà aziendale a cui viene conferita, ma denota anche un’etica verso tutti quei lavoratori, piccoli produttori e fornitori, che vivono dell’attività. Nicoverde è licenziatario Fairtrade dal 2004, il marchio di certificazione etica più riconosciuto al mondo. Gli standard previsti spaziano dall’avere prezzi equi per le materie prime, a un “premium” per lo sviluppo di attività a favore della comunità, a condizioni di lavoro dignitose, formazione dei dipendenti su temi legati all’importanza della biodiversità, fino all’inl N.39 l MAGGIO 2022

staurare rapporti commerciali duraturi, indispensabili per i produttori dei Paesi in via di sviluppo. Questi piccoli produttori, infatti, possono beneficiare dell’aumento nella produzione di ananas che viene commercializzata all’estero, gestendo così in maniera smart le risorse a disposizione. Tutto questo non sarebbe possibile senza un adeguato processo di educazione dei dipendenti al rispetto dei sempre più alti standard internazionali. Fairtrade, inoltre, è anche sinonimo di rispetto per l’ambiente. Il sistema obbliga a incrementare e

sostenere le produzioni eco-sostenibili che prevedono l’OGM free, ovvero la tutela delle risorse naturali come acqua o foreste, consentendo di mantenere intatta la delicata biodiversità del luogo. Svenja Paulino, direttrice del programma Biodiversidad y Negocios in Centroamerica e Repubblica Dominicana del GIZ, ha detto: “Partecipare allo sviluppo della categoria Biodiversità è stata un’opportunità straordinaria per affrontare uno dei temi più rilevanti della mia agenda in Costa Rica e nell’area: la conservazione della biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse di cui questo luogo incredibile dispone”.

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Lidl e GlobalGAP: al via il primo standard per la biodiversitĂ  Valentina Bonazza

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Più biodiversità nella produzione convenzionale di frutta e verdura: Lidl e GlobalGAP hanno pubblicato uno standard sulla biodiversità. I partner includono lo spin-off del FiBL Sustainable Food Systems GmbH (SFS) nel ruolo di leader del progetto, Global Nature Fund, Bioland, Fondazione Lago di Costanza e Università di Nürtingen-Geislingen come partner scientifici. Agenzie e rappresentanti dei produttori ortofrutticoli sono stati coinvolti nell’elaborazione e nel pilotaggio in Germania, Italia, Polonia e Spagna per tenere conto delle esigenze pratiche che potevano insorgere. Il GlobalGAP Add-On BioDiversity è quindi ora disponibile per tutti, dai produttori ai distributori, come modulo aggiuntivo allo standard GlobalGAP per le buone pratiche agricole. Lidl risulta quindi essere il primo attore della Gdo europea ad applicare questo standard che applicherà in una prima fase a più di 250 produttori di vari Paesi europei. In un secondo momento, l’azienda mira a espanderlo a tutti i produttori europei di frutta e verdura. “Lo standard permette ora di stabilire dei requisiti minimi per la biodiversità lungo tutta la filiera. È quindi emblematico della nostra ambizione di guidare il cambiamento a livello industriale per promuovere la conservazione della biodiversità”, ha affermato Christoph Graf, responsabile degli acquisti di Lidl in Germania. “È scientificamente provato - ha aggiunto Marion Hammerl, presiFRUITBOOKMAGAZINE

Lidl e GlobalGAP hanno pubblicato il primo standard di biodiversità per la produzione di ortofrutta. Annunciato nel 2021, il progetto vede ora il lancio ufficiale. Si chiama Add-On BioDiversity ed è disponibile per produttori e distributori, come modulo aggiuntivo allo standard GlobalGAP per le buone pratiche agricole. Lidl sarà il primo rivenditore europeo di alimenti a lavorare seguendo questo standard che applicherà, in una prima fase, a piÚ di 250 produttori in Europa

dente del Global Nature Fund che la perdita di biodiversità è la più grande sfida del nostro pianeta - e dell’agricoltura - accanto al cambiamento climatico. L’add-on protegge la biodiversità fissando una data limite per la conversione dei terreni agricoli in ecosistemi naturali, richiedendo un piano di gestione della biodiversità, stabilendo criteri più efficaci per la protezione del suolo e la gestione inte-

grata dei parassiti e molto altro. Il riferimento all’interazione delle aziende agricole con i paesaggi vicini è un primo passo verso un approccio basato sul paesaggio necessario per fermare la perdita di biodiversità”. Rispettare la biodiversità per garantire un’ampia gamma di prodotti alimentari rappresenta uno dei sei temi strategici della strategia di sostenibilità di Lidl a livello globale. l N.39 l MAGGIO 2022



OP Primo Sole, vola il fatturato. Dolce Lucano traina la crescita Nei primi tre mesi del 2022 il fatturato è già a quota 7 milioni di euro Carlotta Benini

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Distintività, qualità costante e garantita, posizionamento premium, brand awareness consolidata, legame identitario con il territorio e sostenibilità a 360 gradi. Sono le chiavi del successo di Dolce Lucano, il finocchio top di gamma del Metapontino che con le ottime performance dell’ultima campagna ha fatto chiudere a OP Primo Sole un fatturato di 10 milioni di euro. Risultato che è frutto anche degli importanti investimenti dell’ultimo anno e di una visione aziendale dinamica e innovativa Un investimento di tre milioni di euro per l’efficientamento e il potenziamento dello stabilimento aziendale, riqualificato in ottica 4.0, dove sono state inserite nuove linee di lavorazione e nuove celle di stoccaggio che hanno permesso di aumentare la capacità produttiva del 35%. Presenza sempre più capillare in Gdo, da Nord a Sud, e una campagna del finocchio che volge al termine portando a casa i risultati migliori di sempre, in termini di vendite ma anche e soprattutto di notorietà del brand e di fidelizzazione dei clienti e del consumatore finale. Non da ultimo un impegno crescente nei confronti della sostenibilità, intesa nel senso più ampio del termine, che si traduce in azioni concrete in favore dell’ambiente, del lavoro etico e del sociale. È stato un anno ricco di soddisfazioni il 2021 per Primo Sole, Organizzazione di Produttori con sede a Montescaglioso (Matera) che oggi conta più di 30 soci tra Basilicata, Puglia, Calabria e Abruzzo, con una superficie coltivata di 550 ettari nelle zone più vocate. Fondata nel FRUITBOOKMAGAZINE

L’Organizzazione di Produttori Primo Sole nasce nel 2016 nel Metapontino, il cuore agricolo della Basilicata, dalla lungimiranza del suo amministratore Giuseppe Appio e dalla ventennale esperienza di due cooperative agricole del territorio: la Primo Sole e la Terre del Sole. Ad oggi l’OP conta più di 30 soci produttori presenti in Basilicata, Puglia, Calabria ed Abruzzo, con una superficie coltivata di oltre 500 ettari.

2016 da Giuseppe Appio, amministratore della OP, l’azienda oggi è gestita con passione, dinamismo e uno sguardo giovane e innovativo sul comparto grazie al contributo delle due figlie Francesca e Rosangela Appio, rispettivamente chief financial officer e sales manager dell’organizzazione. Insieme le due sorelle si occupano anche dello sviluppo di nuovi concept di prodotto e di nuovi brand per la valorizzazione delle produzioni aziendali. I due casi di successo in questo senso sono il finocchio Dolce Lucano e le fragole Made in Lucania: due prodotti top di gamma, dal posizionamento premium e dal packaging distintivo ed eco-friendly, che permettono all’azienda di distinguersi sul mercato anche in contesti particolari come quelli attuali. A dispetto del delicato momento storico e del perdurare della pandemia, OP Primo Sole ha infatti chiuso il 2021 con risultati brillanti: il fatturato ha raggiunto i 10 l N.39 l MAGGIO 2022


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milioni di euro e nei soli primi tre mesi del 2022 il giro d’affari ha già toccato quota 7 milioni (dato al 31 marzo 2022). “Ci lasciamo alle spalle un anno molto importante per la nostra azienda - esordisce Francesca Appio, che in azienda ricopre anche il ruolo di responsabile comunicazione -, a livello economico ma soprattutto per le performance della campagna finocchio-fragole ancora in essere (va da ottobre 2021 fino a maggio 2022, ndr), dove stiamo raccogliendo i frutti degli importanti investimenti aziendali l N.39 l MAGGIO 2022

portati a termine e delle politiche di brand e di valorizzazione del prodotto su cui abbiamo scommesso negli ultimi anni”. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, segno che abbiamo fatto le scelte giuste nel momento giusto le fa eco Rosangela Appio -. La crescita non riguarda solo l’azienda ma anche tutti i nostri soci, che abbiamo affiancato in questo percorso di sviluppo nell’ottica di potenziare la base sociale non in termini numerici ma di efficienza, qualità, capacità produttiva e diversificazione dell’offerta”. Anche il portafoglio di clienti di Primo Sole è cresciuto e la distribuzione in Gdo è diventata più capillare. Dolce Lucano, il brand del FRUITBOOKMAGAZINE


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OP PRIMO SOLE in cifre

2016 550 10

fondazione

ettari

soci

milioni fatturato 2021

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finocchio top di gamma lanciato a fine 2019 in una catena del Nord Ovest, oggi è presente in alcune principali insegne nazionali e locali, da Nord a Sud. “Abbiamo un parco clienti selezionato - sottolinea Rosangela Appio - e abbiamo FRUITBOOKMAGAZINE

scelto di lavorare solo con quelle insegne che abbracciano i nostri stessi valori, che sono lontani da una mera logica di prezzo”. La stessa cosa vale per le fragole a marchio Made in Lucania, la cui distribuzione in Gdo si è ampliata

2

4

regioni

specialitĂ : finocchio e fragole

nell’ultimo anno grazie alla fidelizzazione dei clienti soddisfatti dell’ottimo lavoro svolto con Dolce Lucano. Quello che OP Primo Sole oggi vuole offrire, ai buyer della Gdo e al consumatore, è una promessa: di qualità garantita e costante nel tempo, di distintività, di un prodotto identitario che ha un forte legame con il suo territorio di origine e che risponde alle esigenze del consumatore di oggi, attento alle tematiche ambientali e sociali e desideroso di essere appagato da un prodotto dalle caratteristiche uniche. Grazie a tutti questi elementi l’ultima campagna commerciale di Dolce Lucano è stata molto positiva. Dopo due annate caratterizzate da una sovrabbondanza di prodotto, con conseguenti prezzi medi contenuti, quella 2021-2022 per il finocchio italiano è stata una stagione caratterizzata da un calo produttivo generale e quindi da una minore disponibilità di prodotto sul mercato. “In questo contesto - racconta Rosangela Appio c’è stato sempre un equilibrio fra domanda e offerta, con prezzi al consumo che si sono mantenuti su livelli medio-alti”. “Dal punto di vista qualitativo è stata un’ottima annata - prosegue -, inoltre il fatto di essere un’organizzazione con una base produttiva solida e stabile ci ha permesso di soddisfare le richieste dei nostri clienti in modo continuativo, evitando rotture di stock, e di acquisire anche nuovi clienti, che inizialmente si sono rivolti a noi per soddisfare una dol N.39 l MAGGIO 2022


La crescita non riguarda solo l’azienda ma anche “tutti i nostri soci, che abbiamo affiancato in questo percorso nell’ottica di potenziare la base sociale, non in termini numerici, ma di efficienza, qualità, capacità produttiva e diversificazione dell’offerta ” Francesca e Rosangela Appio (OP Primo Sole)

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Nella foto Rosangela Appio, responsabile commerciale di OP Primo Sole, con il padre, nonché fondatore e amministratore, Giuseppe Appio, e la sorella Francesca, responsabile amministrativa e comunicazione. Nelle foto della pagina a lato i due prodotti di punta dell’OP di Montescaglioso: il finocchio, con il brand Dolce Lucano, e le fragole, con il brand Made In Lucania, proposte anche in co-branding con Candonga.

manda non evasa di prodotto sfuso da parte di altri fornitori e che poi sono stati conquistati anche dal progetto Dolce Lucano”. Sui prezzi Dolce Lucano si è mantenuto stabile. “Il posizionamento premium del prodotto infatti prevede che il prezzo non segua strettamente gli andamenti del mercato, né al rialzo né al ribasso -, precisano le sorelle Appio -. Questo aspetto, unito alle forti politiche di marca e di valorizzazione del prodotto, ci consente di garantire sempre una giusta remunerazione ai nostri soci”. Niente speculazioni dunque, nemmeno in annate di scarsità di prodotto in cui c’è anche chi potrebbe approfittare della situazione. “Non l N.39 l MAGGIO 2022

è così che lavoriamo”, continuano le due giovani imprenditrici. A riprova dell’eticità dell’azienda e dell’attenzione che essa presta alla sostenibilità delle produzioni anche sotto il profilo sociale, basti pensare che negli ultimi mesi le marginalità delle vendite di Dolce Lucano sono state destinate a una importante iniziativa benefica a sostegno della popolazione ucraina. “Abbiamo venduto 35 mila confezioni di Dolce Lucano Stop War, nel packaging giallo e blu creato appositamente per il progetto soli-

dale realizzato in collaborazione con alcune catene della Gdo”, raccontano. Per ogni confezione venduta fino al 31 marzo 20 centesimi sono stati devoluti alla Croce Rossa Italiana, impegnata a dare aiuto ai civili nelle zone di guerra. Il progetto di solidarietà è quindi proseguito con le vendite di Dolce Lucano Stop War nello shop online di Primo Sole. Se per il finocchio è stata dunque un’annata positiva a livello generale, stessa cosa non si può dire per le fragole, con una campagna che sta volgendo al termine caratterizzata da un andamento di mercato piuttosto piatto. “Anche in questo caso ci siamo saputi distinFRUITBOOKMAGAZINE


Stop War. OP Primo Sole ha destinato parte del ricavato delle vendite di Dolce Lucano a sostegno della popolazione ucraina. “Abbiamo venduto 35 mila confezioni di Dolce Lucano Stop War, nel packaging giallo e blu creato appositamente per il progetto solidale, realizzato in collaborazione con alcune catene della Gdo”, raccontano Francesca e Rosangela Appio. Per ogni confezione venduta fino al 31 marzo, 20 centesimi sono stati devoluti alla Croce Rossa Italiana, impegnata a dare aiuto ai civili nelle zone di guerra. Nella foto, il pack Stop War di Dolce Lucano.

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guere sul mercato grazie a un prodotto di qualità superiore e dal posizionamento premium - sottolineano Francesca e Rosangela Appio - e grazie anche alla capacità di andare incontro alle richieste dei clienti offrendo anche concept personalizzati”. È il caso delle fragole Candonga Top Quality - Made in Lucania, un co-branding che ha preso vita nei supermercati del gruppo Alì e che sta riscuotendo grande successo. Anche il packaging realizzato per i punti vendita Alì è esclusivo: si tratta di una vaschetta in cartone chiusa da un film in bioplastica (Pla), 100% riciclabile e biodegradabile. Un’altra principale caratteristica dei prodotti top di gamma di Primo Sole è il loro forte legame con il territorio di Matera e del MetaFRUITBOOKMAGAZINE

pontino, che la OP di Montescaglioso valorizza anche con progetti trasversali, tra cultura e turismo, con un’ambizione: riuscire a dare all’ortofrutta lo stesso charme del vino. “Abbiamo in progetto di realizzare dei tour nei nostri campi di fragole e di finocchio, in collaborazione con un’agenzia viaggi del materano, per accogliere i turisti italiani e stranieri che vogliono conoscere il nostro territorio non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche da quello agroalimentare, mettendo piede nei campi dove nascono queste eccellenze ortofrutticole. E organizzeremo degli eventi per le famiglie, per avvi-

cinare le giovani generazioni alla campagna”. Sempre in un’ottica di valorizzazione e promozione del territorio, Primo Sole ha investito anche in un’esperienza sul piccolo schermo, partecipando con un placement di prodotto alla seconda stagione della fiction Rai Imma Tataranni, ambientata nei Sassi di Matera e nelle campagne circostanti, in onda l’autunno scorso. Non da ultimo, le due giovani imprenditrici lucane sono in procinto di scommettere su una nuova avventura, l’acquisto di un palazzo storico nel cuore di Montescaglioso, per riqualificarlo e restituirlo alla città in tutto il suo splendore, valorizzandolo anche a livello turistico e ricettivo.

l N.39 l MAGGIO 2022



NU O V O L O O K PE R G L I E S T R A T T I O R T O R O MI N E W E N T R Y I G U S T I K I W I G I A LL O E T R O P I C A L E

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Colori vitaminici, elementi vegetali stilizzati che richiamano all’istante gli ingredienti primari di ogni referenza, aree trasparenti che esaltano il colore naturale dell’estratto: si presentano così i nuovi Estratti di frutta e verdura OrtoRomi, pronti a posizionarsi nel banco frigo dell’ortofrutta. Sono 16 referenze, tra cui le nuove Kiwi Giallo e Tropicale. Pulita, chiara, eye-catching, la nuova veste grafica accentua la freschezza del prodotto e ne esalta l’appetibilità. In alto, campeggia il nuovo marchio OrtoRomi facilitando la riconoscibilità del brand. Da ricerche effettuate tra i consumatori, è emersa la necessità di esplicitare i fattori distintivi del prodotto, i suggerimenti di consumo e l’eco-compatibilità del pack. Ecco perché è stata realizzata un’etichetta parlante, di facile fruizione, che esplica l’alta qualità del prodotto mediante gli aspetti differenzianti dell’estratto OrtoRomi rispetto ad un succo, suggerisce per ogni referenza l’ideale occasione di consumo ed esprime le ragioni di scelta della bottiglietta in plastica, materiale che diversamente dal vetro, resiste alle alte pres-

B A T T A G L I O : A L V I A L A PA R T NE R S H I P C O N L A S U D A F R I C A NA S R C C P E R L ’ IM P O R T D I A G R U M I

La nuova società, dal nome “Agricola Sundays”, ha concluso un investimento in un gruppo di aziende agricole nella Sundays River Valley e ha in programma di sviluppare nuovi progetti su terreni limitrofi. “È un’enorme opportunità per SRCC e per Battaglio quella di poter contribuire allo sviluppo degli agrumi nella nostra valle in Sud Africa e siamo davveFRUITBOOKMAGAZINE

sioni della tecnologia adottata per produrlo. Per ridurre l’impatto ambientale OrtoRomi sceglie inoltre di utilizzare il 50% di plastica riciclata e 100% riciclabile. Infine, il QR-code rimanda a ulteriori curiosità e consigli. Caratterizzati da eccellenti qualità organolettiche e sicuri in termini igienicosanitari, gli Estratti di frutta e verdura OrtoRomi sono prodotti buoni, genuini, naturali e sani, indicati per arricchire di gusto e varietà un’alimentazione equilibrata, rappresentando una scelta di benessere per adulti e bambini.

ro entusiasti che un’azienda solida come Battaglio si unisca alla famiglia Sundays River”, ha dichiarato Hannes de Waal, ceo di SRCC. Battaglio SpA è stata fondata a Torino nel 1972 ed è cresciuta specializzandosi nei prodotti di importazione. I due magazzini di Torino e Roma costituiscono la struttura distributiva attraverso la quale fornisce ogni giorno i propri clienti in tutta Italia. La volontà di avere una presenza nei principali luoghi di approvvigionamento ha dato origine ai precedenti investimenti in Argentina nella Valle di Rio Negro e in Colombia, per la produzione degli avocado con Agricola Persea. SRCC è stata fondata nel 1924 ed è tra i leader mondiali nell’esportazione di agrumi. Opera nella Sundays River Valley, terra vocata alla produzione di limoni, di cui è uno dei principali esportatori, ma non solo. SRCC ed i suoi azionisti coltivano infatti anche arance Navel di alta qualità, Valencia e le nuove varietà di mandarini tardivi. “Battaglio è entusiasta di partecipare attivamente all’industria agrumicola in Sudafrica supportando SRCC nel creare posti di lavoro e portando quindi valore aggiunto al territorio ed alla sua popolazione”, ha affermato Luca Battaglio, presidente di Battaglio Spa. l N.39 l MAGGIO 2022


1 0 K M NE I B O S C H I D E L S A L E NT O , MI L A NO M A R A T H O N . . . D O L E A S O S T EG N O D E L L O S P O R T Continua il supporto di Dole, leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca di alta qualità, al mondo dello sport. Sono numerosi gli eventi sponsorizzati nel 2022. Il 25 aprile è stata la volta del “Memorial Marcello e Osvaldo Longo”, gara di 10 km che si snoda tra le strade urbane ed extraurbane di Calimera, in provincia di Lecce, nel Salento. Dole è stata al fianco di tutti gli atleti offrendo nei punti ristoro la sua banana premium: frutto per eccellenza degli sportivi, ricco di sali minerali e vitamine, perfetto per dare la carica necessaria ad affrontare l’intenso sforzo fisico e per facilitare la ripresa nel dopo competizione. “È un grande piacere per noi aver supportato questa gara nazionale che si svolge in uno splendido territorio e l’augurio che facciamo sempre a tutti i runner è di vivere la giornata con il giusto mix di competizione e divertimento. Quello stesso divertimento che riteniamo debba essere alla base di uno stile alimentare salutare, perché alimentarsi bene significa stare bene e vivere in maniera gioiosa”, ha commentato Cristina Bambini, responsabile marketing Dole Italia.

C O S M I C C R I S P , LA M E L A S T E LL A R E D I V I P E V O G I N 5 A N N I A R R I V E R À A 4 0 M I L A T O NN E L L A T E

Cosmic Crisp, la nuova mela coltivata e commercializzata in esclusiva per l’Europa dai Consorzi VOG e VIP, ha raggiunto nel 2021 una produzione di circa 1.200 tonnellate. “Con grande entusiasmo abbiamo dato il via alla prima importante campagna di questa mela celestiale, che suscita ad ogni l N.39 l MAGGIO 2022

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Poche settimane prima, domenica 3 aprile, Dole Italia aveva sostenuto come official supplier la Telepass Milano Marathon e la Levissima School Marathon 2022. Un appuntamento oramai consolidato per Milano, che ha accolto migliaia di atleti professionisti e amatori che hanno corso da soli o in compagnia, per conquistare tempi migliori o sostenere le organizzazioni no profit attraverso la staffetta charity.

morso un piacere esclusivo, un’emozione intensa grande come il cielo”, ha affermato Hannes Tauber, responsabile marketing del Consorzio VOG. “Piacere celestiale” infatti è il claim della campagna di comunicazione che introduce nei punti vendita l’esclusivo piacere che provoca Cosmic Crisp ad ogni morso. Come il buon vino, questa mela innovativa raggiunge l’apice della sua qualità con il passare del tempo, diventando ancora più gustosa e aromatica; per questo fa il suo ingresso sul mercato nella seconda parte della stagione. Con i quantitativi di quest’anno, che si attestano sulle 1.200 tonnellate, Cosmic Crisp è presente nei reparti ortofrutta da febbraio ad aprile. In futuro arriverà a coprire la stagione commerciale fino a luglio. Nata dall’incrocio fra le varietà Enterprise e Honeycrisp, Cosmic Crisp fa parte di una nuova generazione di mele e si contraddistingue per il suo colore attraente, caratterizzato da toni rossi sfaccettati su uno sfondo giallo, e per la sua sorprendente succosità, accompagnata da una decisa croccantezza e un gusto bilanciato tra dolcezza e acidità. L’obiettivo, da qui ai prossimi 5 anni, è di arrivare a 40 mila tonnellate complessive prodotte in Alto Adige. FRUITBOOKMAGAZINE


F R A G O L E S Ì B O N: F IL O D I R E T T O C O N S C U O L E , C O N S U M A T O R I E NU T R IZ I O N I S T I

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È nel vivo la campagna delle fragole premium SìBon. “Ancor più degli anni scorsi - ha dichiarato il direttore di Coop Sole, Pietro Ciardiello - crediamo sia di vitale importanza rafforzare il dialogo diretto con chi acquista e consuma ortofrutta e con coloro che, a buon diritto, possono essere ritenuti validi ambasciatori di una sana alimentazione e di un’educazione alla salute”. “Abbiamo, così, concentrato i nostri sforzi - ha sottolineato Ciardiello - rivolgendoci non solo ai consumatori attuali e potenziali del nostro brand, ma anche ad una fitta rete di istituti scolastici, distribuiti su tutto il territorio nazionale, e a professionisti della nutrizione”. “Già da metà marzo - ha aggiunto il direttore di Coop Sole abbiamo dato il via a un piano di promo-comunicazione corposo che ci ha visto protagonisti, nella settimana di Pasqua, su mezzi di larga diffusione e di grande consenso di pubblico; dal Cucchiaio d’Argento a Giallo Zafferano al Fatto Alimentare, a Elisir della Salute (organo cartaceo e online seguito e promosso da medici e dietisti), ad altri mezzi ben calibrati sul target presentato”.

S A N T ’ O R S O L A , S I A L L A R G A L A G A MM A R E S I D U O Z E R O : D O P O I L M I R T I L L O AR R I V A I L L A M P O N E È della società cooperativa agricola trentina Sant’Orsola il primo lampone certificato Residuo Zero in Italia. Si affianca al mirtillo Residuo Zero, lanciato nel 2021. Il lampone Residuo Zero di Sant'Orsola è totalmente italiano, ottenuto

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“Abbiamo, poi, intensificato - ha concluso Pietro Ciardiello il nostro impegno nelle scuole attraverso la piattaforma “educazione digitale”. Abbiamo raggiunto oltre 1.500 scuole con il programma “Gusto & Salute” che, rispetto al 2021, presenta anche una piccola sezione dedicata ai “Piccoli Frutti”, nonché il nostro gioco interattivo sulle proprietà, le sostanze e i benefici di tantissimi prodotti dell’ortofrutta.

esclusivamente dalla varietà Lagorai Plus di proprietà della cooperativa e brevettata ad uso esclusivo dei suoi soci. È certificato Csqa, dunque alla raccolta è esente da prodotti fitosanitari, nel pieno rispetto di quanto previsto dal disciplinare dell’ente preposto ai controlli. Il Residuo Zero è frutto di un sistema di gestione aziendale virtuoso e basato su rigorose pratiche agricole sostenibili, le uniche in grado di produrre un simile risultato. Il lampone Residuo Zero è sugli scaffali della grande distribuzione organizzata e nei migliori negozi italiani di ortofrutta dal mese di aprile, nel tradizionale cestino coperchiato in materiale riciclato e riciclabile da 125 grammi. Viene coltivato dalle mani sapienti dei suoi soci in alcuni territori vocati del Sud, in Sicilia ed in Calabria, su una ventina di ettari. “Questo lampone - ha dichiarato Matteo Bortolini, direttore generale Sant’Orsola - è frutto della naturale evoluzione della nostra visione complessiva: siamo orientati a garantire la sostenibilità totale della produzione delle nostre aziende agricole in rapporto stretto con le esigenze di naturalità e salubrità espresse dal consumatore. Ci aspettiamo che i lamponi possano bissare il successo dei mirtilli a Residuo Zero, che l’anno scorso hanno avuto un'ottima accoglienza”. l N.39 l MAGGIO 2022



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Irene Forte

VIP Academy, app “formativa” per gli addetti al reparto 112

Con la nuova e innovativa app di formazione “VIP Academy”, l’Associazione dei produttori di frutta e verdura della Val Venosta, VIP - che già da due anni ha attivo un progetto category per il consumatore - intende trasmettere importanti conoscenze sulle mele e sull’area di coltivazione della Val Venosta al personale specializzato dei reparti ortofrutta principalmente di Do e Gdo. L’applicazione è un corso di formazione online ma anche un concorso a premi L’applicazione “VIP Academy” è suddivisa in cinque aree tematiche e trasmette su: informazioni sulle singole varietà, il percorso di una mela, i valori del “Paradiso delle Mele” della Val Venosta, i metodi di coltivazione e la perfetta presentazione della mela sul punto vendita. La ricchezza di informazioni è presentata per mezzo di video, immagini e testi di facile comprensione. Dieci domande a scelta multipla su ogni argomento aiutano l’utente dell’applicazione a testare le conoscenze appena acquisite. L’iniziativa è collegata a un concorso. Con ogni risposta corretta, infatti, l’utente riceve un punto, e con un numero sufficiente di punti, riceve un premio. Nell’area tematica “La presentazione della mela perfetta”, il venditore al dettaglio è anche incoraggiato a mettere in pratica ciò che ha imparato sulle caratteristiche del prodotto. Per ogni foto caricata che documenta una presentazione attraente del prodotto, l’utente riceve fino a 10 punti. Si possono presentare fino a cinque foto diverse. I punti raccolti dalle domande e dalle foto vengono poi sommati e con l’aiuto di 3 livelli di punti, l’utente riceve il premio corrispettivo. La nuova app di formazione di VIP supporta i dipendenti dei reparti di frutta a diventare dei veri intenditori di mele che comunicano abilmente i valori delle mele della Val Venosta agli amanti delle mele. FRUITBOOKMAGAZINE

“Questa applicazione innovativa, scaricabile su ogni dispositivo mobile, permette di formare un numero illimitato di persone e può trasformarle in entusiasti sostenitori dei prodotti della Val Venosta”, spiega Benjamin Laimer, responsabile marketing di VIP. Con questo nuovo strumento di formazione, ancora una volta, VIP si dimostra uno specialista della mela e un partner di prima classe per i suoi clienti. VIP promuove le mele a marca “Val Venosta” principalmente nei mercati di Italia e Spagna con campagne mirate. In entrambi i Paesi, l’obiettivo primario di VIP è quello di comunicare ai clienti e ai consumatori i valori del “Paradiso delle Mele” e le eccellenti caratteristiche di prodotto delle mele della Val Venosta. Oltre alla comunicazione al trade e ai consumatori, per VIP è importante raggiungere il personale specializzato del commercio al dettaglio di generi alimentari e informarlo sulla regione di coltivazione della Val Venosta: “Queste persone sono in contatto e scambio quotidiano con i consumatori. Sono un importante portavoce di VIP, raccontando ai consumatori i nostri valori. Pertanto, è stato importante per noi creare uno strumento con il quale possiamo ispirare i professionisti nei confronti dei nostri prodotti e allo stesso tempo trasmettere informazioni importanti. È proprio per raggiungere questo obiettivo, che abbiamo creato la nostra app di formazione, che abbiamo lanciato online nel mese di aprile”, conclude Laimer. l N.39 l MAGGIO 2022




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