4 minute read
L’evento di liquidità, da family business e family office
L’EVENTO DI LIQUIDITÀ
DA FAMILY BUSINESS A FAMILY OFFICE
Il liquidity event è l’inizio di una vera e propria nuova attività economica. Richiede il costante supporto di un team di professionalità specializzate ed indipendenti che aiutano la famiglia nell’adozione delle migliori scelte riguardanti la gestione, l’impiego e la trasmissione della ricchezza.
Il Family Business italiano sta vivendo una profonda trasformazione: la difficoltà di compiere un virtuoso passaggio generazionale, unitamente ad un mercato pieno di incognite, induce non di rado l’imprenditore a valutare la possibilità di cedere la proprietà dell’azienda a terzi, specie a fronte dell’ampio interesse da parte degli operatori del private equity (e di multipli di valutazione spesso particolarmente elevati). Mentre, quindi, le imprese diventano di proprietà di fondi di investimento (o vengono integrate all’interno di grandi gruppi industriali), le famiglie acquisiscono rilevanti disponibilità liquide, trovandosi di fronte a tematiche per loro inedite: tra le quali, in primo luogo, quella relativa all’individuazione delle idonee modalità di impiego di tali ingenti somme.
Tassi bassi, inflazione crescente, mercati finanziari volatili ed un quadro macroeconomico sempre più complesso fanno sì che non solo l’incremento, ma lo stesso mantenimento della ricchezza accumulata presupponga l’esercizio di un’attività di wealth management
professionale, complessa ed articolata (principalmente, sul piano dell’asset allocation e della definizione e gestione del rischio di portafoglio), con un costante ed attento monitoraggio dei costi (espliciti ed impliciti) e dei rendimenti, sia analitici che aggregati.
Dovrà essere attentamente valutato se e quali asset alternativi (fondi di private equity e di private debt; club deal industriali od immobiliari; venture capital; collectibles etc.) inserire in portafoglio ed in quale misura; un fascino particolare sarà quasi certamente esercitato dagli interventi - solitamente di minoranza - in società non quotate, sia per le prospettive di rendimento, sia per la possibilità di perpetuare, in tal modo, la legacy imprenditoriale della famiglia.
Si tratta tuttavia di investimenti che richiedono, oltre ad un’attenta analisi dei fondamentali, anche una cura meticolosa nella gestione degli aspetti tax and legal ad essi correlati (si pensi, a titolo di esempio, alla delicata questione dei rapporti parasociali, in particolare in vista dell’exit, oppure - sul piano fiscale - alla scelta se effettuare tali investimenti personalmente, eventualmente a mezzo di mandato PIR alternative, oppure attraverso una società holding).
ADVISORY SPECIALIZZATA
Ma le nuove sfide non riguardano solo il wealth management: la famiglia new money si troverà ad affrontare il delicato tema relativo alla governance del patrimonio, dovendo approntare (e, poi, amministrare, gestire ed implementare) una struttura che - attraverso l’utilizzo di veicoli societari, patti parasociali, donazioni o patti di famiglia, trust, etc. - sia la più idonea a proteggere e gestire la ricchezza in maniera efficiente, impiegandola nell’interesse della famiglia, nella prospettiva della trasmissione alle generazioni successive ed al fine di preservarne l’unità e la continuità, senza insorgenza di attriti o conflitti. Dovranno essere stabiliti ruoli e funzioni dei componenti della famiglia nella gestione del patrimonio (così come nelle eventuali attività filantropiche), definendo le regole per l’attribuzione di redditi o capitale a favore degli stessi. Potranno altresì essere codificati i principi etici e valoriali del fondatore, affinché, oltre alla ricchezza, venga trasmesso alle generazioni future anche il capitale umano, sociale e reputazionale della famiglia.
Il liquidity event, quindi, lungi dall’integrare il “pensionamento” dell’imprenditore e della sua famiglia, si pone come l’inizio di una vera e propria nuova attività economica, la quale richiede il costante supporto di un Family Office, ovverosia di un team di professionalità specializzate ed indipendenti che, ciascuna per l’area di advisory di propria competenza (investimenti in capital markets, private equity e venture capital, legale, fiscale, real estate, assicurazioni e previdenza, opere d’arte etc.) ma in maniera coordinata tra loro, supportino la famiglia nell’adozione delle migliori scelte riguardanti la gestione, l’impiego e la trasmissione della ricchezza.
Va tuttavia precisato che, quando si parla di Family Office, in concreto ci si può riferire ad entità tra loro differenti - anche in maniera sostanziale - per tipologia, caratteristiche e complessità. Le famiglie con disponibilità più consistenti opteranno generalmente per una struttura proprietaria che incorpori tutte le professionalità necessarie, che opereranno a suo esclusivo servizio
(Single Family Office): essa spesso trova collocazione nell’ambito della holding, la quale, al suo interno, incorpora anche i veicoli di investimento più idonei (es. società di scopo per singole iniziative immobiliari o club deal industriali, SIM, SICAV etc.).
Quando la creazione di un Single Family Office risulta antieconomica rispetto all’entità del patrimonio, la famiglia potrà optare per un servizio di Multi Family Office, per tale definendosi un’entità che serve più famiglie, e che può essere di natura professionale (costituita da uno o più studi professionali o singoli commercialisti, avvocati o consulenti indipendenti), un private investment office di derivazione bancaria od anche una società fiduciaria indipendente (la quale, per l’assenza astratta di conflitti di interesse, la trasparenza ed il regime dei controlli pubblici cui è soggetta, nonché per i servizi di consolidamento patrimoniale - anche sul piano fiscale - che può offrire, si presenta come un soggetto particolarmente qualificato nel supporto al wealth management).