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Radar FundsPeople: le nuove vie della crescita
IRLANDA Tidal entra nel mercato europeo
La piattaforma tecnologica di ETF white label Tidal Financial Group sbarca in Europa. A guidarne lo sviluppo, Telmo Rueda, responsabile EMEA. Co-fondata da Guillermo Trias nel 2015 negli Stati Uniti e con uffici a Chicago, New York e Detroit, detiene circa 6,5 miliardi di dollari di asset distribuiti su 55 ETF prodotti per conto di terzi.
STATI UNITI Acquisizione per Aristotle
Aristotle Capital Management acquista Pacific Asset Management (PAM), gestore specializzato nel credito con circa 21 miliardi di dollari in gestione e di proprietà dell’assicuratore Pacific Life. A seguito dell’operazione, Aristotle sarà rinominata Aristotle Pacific Capital.
STATI UNITI Virtus compra gestore alternativo da Natixis IM
Virtus Investment Partners, un gestore patrimoniale multiboutique, acquisirà il gestore alternativo AlphaSimplex Group da Natixis Investment Managers in un’operazione che dovrebbe concludersi verso la fine del primo trimestre del 2023. I termini dell’accordo non sono stati resi noti. STATI UNITI Nuveen cresce nel private debt
Nuveen acquisisce una quota di maggioranza in Arcmont Asset Management, società leader in Europa nel debito privato. Dall’unione delle capacità di Arcmont e dalla società già controllata da Nuveen Churchill Asset Management, nasce la nuova piattaforma Nuveen Private Capital, con oltre 60 miliardi di dollari di capitale impegnato.
URUGUAY Syz, via libera per apertura in LatAm
La banca privata e asset manager svizzero Syz Group ha ricevuto l’approvazione per l’apertura del suo primo ufficio in America Latina, che avrà sede a Montevideo. La Banca Centrale dell’Uruguay (BCU) ha dato il via libera a Syz Wealth Management per operare come gestore patrimoniale nel mercato locale.
LE NUOVE VIE DELLA CRESCITA
SVIZZERA Zest si unisce a Lfg
CINA UBS lancia una piattaforma di gestione patrimoniale
Zest, società di gestione con sede a Lugano, e il gruppo finanziario svizzero Lfg si sono incorporati sotto la stessa holding, mantenendo le rispettive società operative distinte e autonome. A seguito dell’integrazione, la nuova entità raggiunge 2,5 miliardi di franchi svizzeri di masse, posizionandosi tra i maggiori gestori indipendenti del Paese.
SVIZZERA Partners Group punta sugli investitori individuali
Partners Group, società di private equity con sede a Zug, ha formalizzato le sue attività di raccolta di fondi da patrimoni privati in una nuova business unit di Private Wealth. La nuova divisione detiene già 37 miliardi di dollari statunitensi di AuM, quasi un terzo dei 131 miliardi totali dell’azienda.
SPAGNA Due nuove linee di business per Allfunds
Allfunds annuncia la creazione di Allfunds Tech Solutions, una nuova società che integrerà le capacità tecnologiche finanziarie di Web Financial Group (WebFG) con Allfunds Digital, e di Allfunds Data Analytics che nasce dall’unione con le competenze di instiHub Analytics. WebFG e instiHub sono due società acquisite da Allfunds nel primo semestre del 2022. UBS Global Wealth Management amplia i servizi di gestione patrimoniale per la clientela affluent in Cina lanciando la piattaforma WE.UBS. Tramite un’applicazione mobile consentirà ai clienti di prendere decisioni finanziarie basate su big data e sulle view degli esperti di UBS. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo lanciata da un gestore globale in Cina.
HONG KONG Citi apre nuovo hub
La banca statunitense Citi punta su Hong Kong aprendo il nuovo Citi Global Wealth Center per servire i clienti della metropoli asiatica di Citi Private Bank e Citigold Private Client. Citi Global Wealth è una piattaforma integrata che serve i clienti in tutta la gamma di patrimoni, dai segmenti affluent a quelli ultrahigh-net-worth.
CRESCITA L’incertezza economica non ferma i deal e le operazioni strategiche dell’industria.
GIOVANNI PAPINI Country Head, UBS Italia
Cina, tra evoluzioni e opportunità
La Cina ha navigato controvento quest’anno tra crescenti tensioni geopolitiche, persistenti preoccupazioni sul mercato immobiliare e un’economia in rallentamento. Come da attese, al 20° Congresso nazionale del Partito cinese, che si è svolto in ottobre, il Presidente Xi Jinping è stato confermato, per la terza volta consecutiva, Segretario generale del Partito Comunista Cinese. L’esito dell’evento è stato una delusione per gli investitori per diversi aspetti, poiché gli alti funzionari non hanno inviato segnali positivi sulla crescita o fornito indicazioni su eventuali allentamenti della politica zero-COVID.
La politica zero Covid sembra per ora destinata a rimanere seppur con possibili allentamenti, per attendere una maggior apertura è probabile che sia necessario aspettare dopo marzo 2023 (quando ci sarà il 14° Congresso nazionale del popolo).
Nel Rapporto di lavoro del partito, Xi ha sottolineato che “lo sviluppo di alta qualità è la massima priorità per la costruzione di un moderno paese socialista”. E per ottenere una crescita di alta qualità, sono stati ribaditi i temi di lungo termine evidenziati nel 14° Piano quinquennale, che includono aree come la tecnologia e l’innovazione, la nuova urbanizzazione e lo sviluppo verde. Allo stesso tempo, è emersa una forte attenzione sulla sicurezza nazionale, trattata per la prima volta in un capitolo separato del rapporto. Il presidente Xi ha chiesto un rafforzamento della sicurezza nazionale su tutti i fronti, in particolare quelli che coinvolgono l’alimentazione, l’energia e le catene di approvvigionamento, poiché le tensioni e i rischi geopolitici rimangono elevati. Sull’alimentazione, la conferenza ha spianato la strada ad ulteriori misure volte a migliorare l’autosufficienza. Per l’energia, oltre agli sforzi per accelerare la transizione verde, il presidente Xi ha ribadito la necessità di raggiungere la neutralità di emissioni di carbonio in modo “pragmatico e ordinato” e ha chiesto un uso più pulito dell’energia tradizionale. Sulle catene di approvvigionamento, Xi ha sottolineato la sfida di migliorare le catene di approvvigionamento tecnologico, poiché le relazioni tese con gli Stati Uniti rappresentano un rischio; ha ribadito gli sforzi per risolvere i problemi di fornitura sulle tecnologie critiche, ad esempio, sui chip di fascia alta, intelligenza artificiale e robotica, e promuovere i talenti attraverso un sistema educativo migliorato. Ci aspettiamo che il governo aumenti la spesa per la ricerca e le aree tecnologiche avanzate, rafforzi la protezione della proprietà intellettuale per l’innovazione tecnologica e continui a promuovere la propria economia digitale. Poiché era in corso il comitato, è stato pubblicato in ritardo, il dato del PIL cinese del terzo trimestre che è stato migliore delle attese al 3.9%, supportato dalla crescita degli investimenti fissi nei settori manifatturiero e delle infrastrutture, che hanno compensato il calo del settore immobiliare. La produzione industriale è accelerata, guidata dalle auto e dall’high tech, mentre la crescita delle vendite al dettaglio è rallentata in concomitanza con le restrizioni della politica zero Covid. Pensiamo che la Cina non riesca a raggiungere l’obiettivo di crescita del 5.5% di quest’anno, ma le prospettive dovrebbero migliorare nel prossimo anno. Molte manovre a supporto dell’econo-
mia da parte del governo potrebbero essere state sospese nei mesi scorsi, in attesa dell’assegnazione delle posizioni ai vertici politici. Ora che queste posizioni sono state assegnate, riteniamo che l’attenzione del governo sul riportare l’economia in carreggiata possa aumentare, ad esempio con l’introduzione di ulteriori misure per stabilizzare il mercato immobiliare. Riteniamo che i dati sulla produzione possano continuare a salire, grazie alla flessibilità del mercato del lavoro cinese nell’adattarsi ai rapidi cambiamenti della domanda e dell’offerta, il che dovrebbe permettere di ridurre i rischi legati alla catena di approvvigionamento e migliorare l’efficienza dei costi per le multinazionali. È improbabile che tale vantaggio cambi nel breve termine, soprattutto con i mercati sviluppati che sono sottoposti a forti pressioni inflazionistiche, mentre i dati dei prezzi continuano ad essere contenuti in Cina, sia sul lato dei consumi che della produzione. Anche se potrebbero esserci ulteriori interventi normativi, pensiamo che il periodo più severo sia oramai alle spalle.
Per avere notizie più concrete sulla politica economica, guarderemo con attenzione due incontri che si terranno a dicembre, la riunione del Politburo e la Conferenza centrale sul lavoro economico del 2022; in particolare durante quest’ultima conferenza i principali leader discuteranno gli obiettivi politici e le priorità per il prossimo anno, compresi gli obiettivi in termini di crescita economica. Successivamente, sarà importante osservare l’evento di marzo 2023, chiamato le “Due sessioni”, dove le posizioni relative al governo saranno ufficialmente svelate al Congresso nazionale del popolo.
DOPO QUANTO EMERSO, LA CINA RAPPRESENTA ANCORA UN’OPPORTUNITÀ? Di recente si è svolto a Shangai il nostro China Forum 2022, in cui i diversi team di investimento di UBS Asset Management localizzati nella regione hanno condiviso le proprie opinioni.
Le nostre prospettive a lungo termine sugli investimenti in Cina rimangono positive, poiché riteniamo che l’apertura dei mercati e le politiche di sostegno rimarranno il tema principale per il governo. Allo stesso tempo, riteniamo che le incertezze sui mercati persistano nel breve termine: lo stress inflazionistico esterno, insieme alla continua attuazione da parte della Cina di una rigorosa politica COVID e alla debolezza del settore immobiliare, ci portano ad avere un approccio difensivo. Preferiamo le azioni cinesi rispetto al credito, poiché riteniamo che possano essere meglio posizionate per un rimbalzo, qualora il sentiment del mercato dovesse tornare ad essere positivo. Le azioni cinesi sono ancora negoziate a sconto a causa del sentiment negativo degli investitori e riteniamo che la maggior parte della debolezza dei mercati non sia legata ai fondamentali; per questo, riteniamo che qualsiasi fattore positivo possa innescare un rimbalzo del mercato. Nel breve, preferiamo le azioni onshore rispetto a quelle offshore, perché riteniamo che siano più reattive agli stimoli e meno correlate al sentiment globale. Sul mercato obbligazionario, invece, privilegiamo i titoli di Stato cinesi dato il loro beneficio in termini di diversificazione e la politica monetaria espansiva. Preferiamo essere cauti nel breve sui crediti, in particolare sul settore high yield immobiliare in dollari, poiché i dati di vendite degli immobili devono ancora migliorare, anche se le valutazioni sono estremamente interessanti. Inoltre, riteniamo che affiancare alle asset class tradizionali, strategie con un approccio basato sul valore relativo possa essere efficace per ridurre i rischi di ribasso in un contesto di mercato così volatile, consentendo al contempo agli investitori di mantenere l’esposizione alle opportunità di crescita di lungo termine della Cina.