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La vela, maestra di vita
Gli inizi in barca a vela da bambino con un piccolo scafo e poi il passaggio alla componente dell’equipaggio partecipando a campionati in tutta Italia.
S
entirmi libero, a metà tra l’aria e l’acqua. Sentire il vento, quasi parlargli governando le vele. Ecco cosa amo dell’andare per mare. Una passione che coltivo da tutta la vita e che spero mi accompagni nel mio futuro.
Ho iniziato ad andare in barca a vela da bambino, con uno scafo piccolissimo, una specie di guscio di noce galleggiante. Mi piaceva tanto la mia barchetta, adoravo armarla con randa e scotta, affrontare il mare e mettermi alla prova con le prime regate: sentire di poter decidere la mia direzione, di poter fare le mie scelte (bordo a terra o bordo a mare?), di misurarmi nell’interpretazione del vento e della sua evoluzione è sempre stata una gran soddisfazione.
Crescendo, con l’età, si è aggiunta la componente della squadra. L’equipaggio di una barca a vela è il massimo esempio di equilibrio, complicità, disciplina, rispetto e ricerca univoca della performance. In barca ognuno ha il suo compito, ma non può prescindere dagli altri. Una splendida scuola di vita, personale e professionale.
Ho partecipato a campionati di vela in tutta Italia, con imbarcazioni di ogni dimensione. Certamente veleggiare su un 80 piedi non è come farlo su un 22, ma a me non è mai interessato: l’importante è andare per mare e sentire l’emozione della velocità del vento e quel rumore armonioso dell’acqua che scorre sullo scafo.
Mi sono sempre divertito nelle regate, le ho vissute con sana competizione, senza mai perdere lo spirito amatoriale e un po’ scanzonato.
In barca a vela ho vissuto momenti indimenticabili e costruito amicizie per me molto, molto preziose. Vacanze in giro per il Mediterraneo, da un’isola all’altra senza meta alla ricerca del mare più blu, delle notti più stellate, del vento più teso, dei profumi più forti.
E poi ho avuto la fortuna di incontrare una donna, mia moglie, che ama il mare ancora più di me.
Abbiamo navigato tanto, esplorato coste di ogni tipo, ci siamo tuffati a tutte le ore del giorno e della notte nelle calette più nascoste, abbiamo litigato furiosamente e poi fatto la pace. Proprio come il vento che arriva, spazza via tutto e poi lascia l’aria pulita e una quiete ancora più bella.
Condividere questa passione e trasmetterla ai nostri figli è stata, ed è tuttora, una delle nostre più grandi soddisfazioni. I ragazzi ormai sono cresciuti, cominciano le vacanze con gli amici ma spesso è proprio la barca a vela che ci fa ritrovare insieme a condividere l’emozione del mare e il gusto della libertà.
E infine la vela mi aiuta ad affrontare la vita: mi ha abituato a guadare l’orizzonte per prevedere quello che verrà e a gestire il presente con lucidità e prudenza, il tutto nella consapevolezza che “noi non possiamo cambiare la direzione del vento, ma possiamo sempre regolare le nostre vele per raggiungere la nostra destinazione”.
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