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Giorgio Righetti (Acri
Giorgio Righetti
DIRETTORE GENERALE, ACRI
Investitori istituzionali focalizzati sullo sviluppo delle comunità di riferimento e del Paese, le fondazioni di origine bancaria contano su un patrimonio complessivo di 40,3 miliardi ed erogano mediamente 900 milioni all’anno.
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ltre un secolo di attività rivolta al territorio e che si è evoluta, nel tempo, con l’emergere di nuove entità. Nata nel 1912, ACRI è l’organizzazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio. “Un passaggio fondamentale risale al 1990, con la cosiddetta Legge Amato-Carli, con cui l’associazione ha iniziato a occuparsi di Fondazioni di origine bancaria, ma è stato nel 1998, con la Legge Ciampi, che si è definita la governance, le attività di missione, e i criteri di gestione del patrimonio. Da lì possiamo identificare ‘la pienezza di ruolo’ delle Fondazioni, che si evolve negli anni fino ai giorni nostri”. A fare il punto sull’evoluzione storica dell’associazione è il direttore generale Giorgio Righetti, che ricorda come oggi ACRI, insieme alle Fondazioni di origine bancaria, accompagni lo sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Tra i 108 soci di Acri, la maggioranza sono appunto Fondazioni: delle 86 esistenti, ben 83 sono associate ad ACRI. Nel loro complesso, “le 86 Fondazioni a fine 2021 hanno un patrimonio complessivo di 40,3 miliardi di euro, erogano mediamente intorno a 900 milioni di euro all’anno, ma hanno raggiunto il picco massimo di 1,7 miliardi di erogazioni prima della crisi finanziaria. Da quando sono nate hanno dato contributi a fondo perduto per oltre 26 miliardi di euro”, sottolinea Righetti che chiarisce: “Quando si parla di Fondazioni, si va da entità di dimensioni molto ridotte, con qualche milione di euro di patrimonio, a soggetti più grandi, come CompaUN UNIVERSO COMPOSITO
“Quando si parla di Fondazioni, si va da entità di dimensioni molto ridotte, con qualche milione di euro di patrimonio, a soggetti più grandi, come Compagnia San Paolo e Cariplo, il cui patrimonio si aggira intorno ai 7 miliardi”
gnia San Paolo e Cariplo il cui patrimonio si aggira intorno ai 7 miliardi”. Un universo composito, che varia anche per presenza (sia a livello di entità, sia a livello di masse amministrate) in termini di geografia del Paese.
L’ATTIVITÀ DELLE FONDAZIONI
Nel quadro generale di attività delle Fondazioni ci si riferisce, precisa Righetti, a soggetti privati non profit “che ricevono un patrimonio in dotazione, quello delle vecchie Casse di Risparmio, lo investono e dai ricavati traggono linfa da un lato per accantonamenti a riserva, e dall’altra per fornire contributi a progetti o di terzi o propri (in alcuni casi fanno progetti diretti) nei 21 settori di intervento definiti dalla legge Ciampi, dall’educazione e formazione, all’arte e cultura, a ricerca e sviluppo, all’assistenza sociale all’ambiente”. L’azione è quella degli investitori istituzionali, ma il ricavato, in questo caso va a servizio delle comunità e dei territori in cui le Fondazioni operano su scala più ampia.
Un dettaglio relativo a queste entità è la forte presenza dell’economia reale nel loro operato di investitori istituzionali. “Dal censimento che fa annualmente, Itinerari Previdenziali ci dà innanzitutto il primato tra gli investitori istituzionali con un 42% degli attivi investiti in economia reale nazionale, dalle infrastrutture alle partecipazioni nelle conferitarie, o come investitori in partecipazioni dirette in società attive in una molteplicità di settori”. Tuttavia, “la vera distinzione operata dalle Fondazioni è quella sui cosiddetti mission related. Le rilevazioni indicano ‘quanto è investito in economia reale’, mentre le Fondazioni e Acri rilevano ‘quanto l’investimento è collegato alla missione’ sulla base dei settori in cui operano. A oggi – sottolinea Righetti - siamo tra 4,5 e 5 miliardi investiti in maniera correlata, il che significa che le Fondazioni investono in qualcosa che rientra nella missione e al tempo stesso, investendo, traggono risorse con i proventi per dare contributi a fondo perduto”. Tra le iniziative sorrette con l’attività erogativa, a livello nazionale il DG ricorda il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il recente Fondo per la Repubblica Digitale e “un’altra infrastruttura sociale, la Fondazione Con il Sud, creata nel 2006 per sostenere le regioni meridionali che sono dotate di meno Fondazioni o hanno Fondazioni più piccole. A questo progetto sono stati erogati annualmente dalla nascita fino a oggi circa 20 milioni di euro, consentendo di raddoppiare le risorse che le Fondazioni di origine bancaria del Mezzogiorno erogano sul territorio. In definitiva – conclude Righetti – si tratta di un’opera di solidarietà Nord-Sud”.