I numeri della rivista

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APPUNTAMENTI

Maratone e manifestazioni di fine inverno

MANGIAR BENE La giusta alimentazione per lo sportivo

NOVITĂ€

DOG WALKING

cane e conduttore

Anno 12 - N. 57 - Bimestrale - Fusta Editore - MEPE Distribuzione Editoriale - Via Ettore Bugatti 15 - 20142 Milano - Poste Italiane S.p.A sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (comp. in legge 27/02/04 n. 46) Art. 1 c. 1: LO/MI - I SSN 1974-5397

57 | FEBBRAIO MARZO 2016 Euro 4,90 | Chf 9,50

SALENTO Alla scoperta delle Riserve naturali

NON SOLO NORDIC Tutte le discipline con i bastoncini

SALUTE Mani e piedi freddi: cosa fare

IL FASCINO DEI LUNGHI CAMMINI

La marcia verso Santiago de Compostela e quella da Arona alla Francigena ISSN 1974-5397

www.camminareweb.i t


I nostri numeri Editore e proprietario Fusta Editore - Saluzzo (CN) Periodicità e data di uscita Bimestrale. Entro il 15 dei mesi di febbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre, dicembre Fogliazione 80 pagine più copertina - tutto colori - brossura Formato pagina al vivo cm 20,5x27,5 Stampa Colori Diffusione 15.000 copie Prezzo di copertina € 4,90 Prezzo abbonamento € 25,00 Distribuzione Abbonamenti, edicole, sponsor e manifestazioni Sito internet e Facebook 35.000 visitatori unici mensili e oltre 15.000 contatti social Newsweb mensili Oltre 11.000 contatti mensili newsletter di camminareweb CAMMINARE di FUSTA  EDITORE di Fusta Paolo Luigi Via Colombaro dei Rossi, 2b - 12037 Saluzzo (CN) Tel. 0175 211955 www.camminareweb.it www.fustaeditore.it - info@fustaeditore.it

Paolo Fusta Tel. 338 7857309


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editoriale di Roberto Mantovani direttore@camminareweb.it

Una conquista di civiltà Pensavamo che il poter camminare da soli la sera, soprattutto per le donne, fosse ormai un diritto acquisito, e invece... I fatti ci dicono che, come ogni diritto, anche questo va esercitato con caparbietà, tutti i giorni, con il consenso dell’intera società

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amminare, lo diciamo da tempo, è un atto di libertà. Nel mondo postindustriale, quello della contemporaneità, è addirittura una rivendicazione. E non importa se si è da soli o in compagnia. Il discorso vale per tutti, uomini e donne, deve (dovrebbe) accomunare tutti, senza distinzione di genere. Ma un’enunciazione di questo tipo – come ci insegnano i tempi e i fatti di cronaca – di questi tempi rischia di apparire puramente teorica e di andare a ingrossare la fila delle buone intenzioni che inevitabilmente sono precedute dai soliti condizionali (bisognerebbe, si potrebbe, occorrerebbe che…). Sappiamo bene che, quando si cammina, si corre o, più semplicemente, si passeggia per strada, non è sempre agevole farsi largo tra pregiudizi, sfottò, commenti da bar sport. E persino tra e molestie, se si è donne. Il recentissimo caso di Colonia, al cambio d’anno, si commenta da solo. E dire che stiamo parlando della civilissima Germania… Dei fatti di San Silvestro però è bene parlarne, perché stanno rischiando di erodere in profondità quello che per le ragazze sembrava un diritto definitivamente acquisito: la possibilità di camminare la sera da sole, senza venir infastidite o, peggio, aggredite. La denuncia di comportamenti inaccettabili come quelli registrati poche ore prima di Capodanno è doverosa e sacrosanta, e noi ci uniamo allo sdegno di tutte le donne che hanno avuto il coraggio di reagire alle aggressioni e alla violenza. Detto questo, però, sia chiaro che non abbiamo nessuna intenzione di cadere nella trappola della diffusa xenofobia e di quanti ritengono di colpevolizzare tutte le persone che appartengono ad altre culture o che hanno semplicemente la pelle di un colore diverso dalla nostra.

Ci preme invece interrogarci sul modo di difendere il diritto delle donne di camminare da sole, anche di sera. Uso il femminile, perché le prime vittime degli abusi consumati per strada sono sempre le donne, anche se in alcuni casi le molestie vengono distribuite senza guardare in faccia nessuno. Noi crediamo che esista un solo modo di rivendicare il diritto di cui stiamo parlando. Quello di coltivarlo tutti i giorni con caparbietà, anche ricorrendo alla legge, ma soprattutto chiedendo a gran voce il consenso della società. E tenendo a mente che se, per incrinare la libertà di camminare, è bastata la premeditata follia della notte di San Silvestro, forse non si è fatto abbastanza per rivendicare quel diritto. È puerile credere che il problema si risolva espellendo i nordafricani presenti nelle piazze tedesche l’ultimo giorno dell’anno. Troppo facile. Il problema dev’essere eliminato alla radice. Non basterà un decreto della magistratura per far tornare le cose a posto. Le molestie attecchiscono solo se c’è un terreno adatto alla loro germinazione. Se la sera di fine anno ha preso la piega che tutti conosciamo, è perché quello che tutti consideravamo un diritto acquisito si è sgretolato da tempo, è diventato fragile senza che la maggior parte di noi se ne sia accorto. Grazie anche al menefreghismo e alla convinzione di tanti uomini, convinti che siano sempre e solo le donne che vanno a cercarsi le grane. Se occorre una cura particolare, perché gli oggetti fragili e preziosi si conservino a lungo nel tempo, dobbiamo tutti tenere presente che ne occorre molta di più per conservare intatti i diritti delle persone. E che il poter camminare senza problemi per strada, a fronte alta e senza doversi difendere, è una conquista di civiltà che non può essere scippata impunemente.

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esplorazioni di Franco Michieli

Esplorare la neve Esperienze per il pieno inverno Camminare sul manto nevoso non è mai un’esperienza banale. La bellezza ha sempre un prezzo. Che nel nostro caso si può tradurre con attenzione, saggezza e consapevolezza. L’escursionismo invernale sulla neve necessita dei giusti tempi di apprendimento e di molta prudenza, richiede il rispetto di una serie di regole fondamentali e l’osservazione attenta del paesaggio circostante

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amminare sulla neve invernale è un gesto per molti versi differente dal camminare sul terreno nudo. Se lo spessore del manto nevoso è abbondante, mulattiere, sentieri e segnavia sono in gran parte sepolti, perciò l’escursionista si trova a dover ridisegnare i percorsi su una superficie da interpretare al momento, in base alle sue forme e alle condizioni della neve stessa. La necessità di reinventare un percorso adatto alla situazione non dipende solo dal nascondimento degli itinerari estivi, o dal dover prevenire passaggi su neve scivolosa o troppo fonda e inconsistente, ma soprattutto dalla possibilità che il manto sia instabile e si distacchi dal pendio scivolando a valle, travolgendo e trascinando chi si trovi sul suo percorso. Per questi motivi i tracciati invernali spesso devono essere diversi da quelli estivi: devono aggirare tutti i luoghi esposti al distacco di slavine. Il movimento nella natura innevata richiede dunque maggiori esperienza, capacità di lettura dell’ambiente e creatività rispetto all’escursionismo su solido suolo. Ciò vale anche quando sulla neve si trovino itinerari già tracciati: non è detto, per esempio, che una traccia buona al mattino resti altrettanto sicura al pomeriggio, quando la temperatura del manto è mutata. La probabilità del distacco delle valanghe è stata giustamente definita un

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enigma: non esistono regole certe e sempre valide per prevedere cosa accadrà su un pendio innevato sufficientemente ripido. Il tema è talmente complesso che non si può certo analizzare in poche righe, occorre rivolgersi a pubblicazioni specifiche e a corsi appositi. Vorrei invece accennare a un approccio generale agli ambienti innevati che può stimolare la prudenza e aggiungere significati al cammino, sia che si svolga a piedi su neve

portante, sia con gli sci o con le racchette da neve. Il segreto sta nel prendere coscienza del continuo divenire e trasformarsi dell’ambiente innevato, e della conseguente utilità di intendere ogni passo come un gesto esplorativo. Significa evitare di prestabilire itinerari rigidi diretti a una meta prefissata (condizione che spesso induce a forzare passaggi incerti per non dover rinunciare all’obiettivo e a incorrere in incidenti,


FIT WALK ING ALLENAMENTO di Maurizio Damilano

Allenarsi bene è importante, ma per raggiungere la miglior forma e il benessere fisico, occorre anche fare attenzione a cosa mangiamo. L’alimentazione può determinare una maggior o minor qualità della prestazione sportiva e della capacità di una buona pratica

Sportivi sì ma ben nutriti U

na pubblicazione del Ministero della Salute redatta dall’Istituto Superiore di Sanità mi ha stimolato nel cercare di offrire alcune informazioni riguardanti alimentazione e sport. È indubbio che il fitwalking, come la maggior parte delle discipline sportive, necessita non solo di un buon allenamento, ma anche di un’alimentazione curata; e, ancor di più se l’obiettivo è quello non solo prestativo ma di benessere e di forma fisica, aver cura dell’alimentazione è molto im-

I cinque gruppi alimentari fondamentali Gruppi

Alimenti principali

Nutrienti principali

1. Cereali e tuberi

Pane, pasta, riso, mais, avena, orzo, farro, patate, cereali per la prima colazione, ecc.

Amido (zucchero complesso), vitamine del gruppo B, proteine di scarsa qualità

2. Frutta e ortaggi

Frutta, ortaggi e legumi freschi

Fibra, vitamine, minerali e zuccheri semplici. I legumi contengono proteine di buona qualità

3. Latte e derivati

Latte, yogurt, latticini e formaggi

4. Carne, pesce e uova

Carni bianche e rosse, prodotti della pesca (pesci, molluschi, crostacei, ecc.), uova

Calcio, proteine di ottima qualità, vitamina A e vitamina B2 Minerali (zinco, rame e ferro), proteine di ottima qualità, vitamine del gruppo B

Legumi secchi 5. Grassi da condimento

Fagioli, ceci, lenticchie, ecc.

Contengono anch’essi oligoelementi e proteine di buona qualità

Origine vegetale: olio extravergine di oliva, olio di semi, ecc. Origine animale: burro, panna, strutto, lardo, ecc.

Elevato apporto di energia, acidi grassi essenziali (oli vegetali e oli di pesce), vitamine liposolubili

Se quelli contenuti nella tabella sono i principali elementi utili a una corretta e sana alimentazione, non bisogna però pensare che più se ne consuma meglio è. Ogni alimento con i suoi principi ha un fine ben preciso (anche in relazione alle neces-

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portante per ottenere i benefici desiderati. Vediamo allora, utilizzando una tabella presa appunto dalla citata pubblicazione, alcune informazioni che riguardano i cinque gruppi alimentari principali, gli alimenti e i suoi essenziali principi alimentari. Premettiamo che per alimento si intendono tutti i cibi che vengono assunti (cotti o non cotti), mentre i principi alimentari sono i loro costituenti essenziali (lipidi, carboidrati, proteine, acqua, sali minerali, vitamine ecc…).

sità personali e di preparazione) e deve essere consumato in quantità corrette. Come abbiamo spesso detto, ogni singola persona ha le proprie necessità dettate da età, genere, stile di vita, volume di allenamento, così come addirittura da fattori esterni, come le condizioni climatiche che possono variare l’uso dei diversi alimenti.


FIT WA ING LK

.. . A O M A I CI TROV

SEGNALIAMO QUESTE MANIFESTAZIONI CHE HANNO UNA SEZIONE DEDICATA COMPLETAMENTE AL FITWALKING. COLLEGANDOSI COL SITO UFFICIALE DEL FITWALKING SARÀ POSSIBILE DI VOLTA IN VOLTA SCOPRIRE ALTRE MANIFESTAZIONI DEDICATE A QUESTA SPECIALITÀ

WWW.FITWAL KING.IT

28 FEBBRAIO 2016 - PIAN MUNÈ DI PAESANA (CN)

territorio, è possibile anche iscriversi il giorno della manifestazione prima della partenza. Il pacco gara è previsto solo per i pre-iscritti. Per info: 327.4385502.

La Palestra Tempio del Fitness di Revello propone un tour guidato di Fitwalking Cross sugli impianti di Pian Munè di Paesana a 2.000 metri di quota. Lungo il percorso “meire pian croesio” di 5 Km si potrà sperimentare la tecnica del Fitwalking Cross con gli istruttori Tony Caferro e Davide Bertinetto. Ritrovo alle ore 9,00 sul piazzale di Pian Munè. Evento gratuito con pacco gara in omaggio. Prenotazione telefonica obbligatoria. Per info: Baita Pian Croesio 328.6925406 - info@pianmune.it - Palestra Tempio del Fitness 0175.257900 - tempiodelfitness@gmail.com

20 MARZO - MILANO

ESCURSIONE GUIDATA DI FITWALKING CROSS SULLA NEVE

6 MARZO - SCARNAFIGI (CN)

8° FITWALKING SULLE STRADE DEI CAMPIONI

8° edizione per la più lunga gran fondo dedicata solo al Fitwalking. Come da tradizione verranno proposti tre percorsi: 30 Km – 20 Km – 10 Km. Le iscrizioni si apriranno a febbraio, per le distanze lunghe 20 e 30 Km sarà necessaria la pre-iscrizione, la scheda d’iscrizione completa del regolamento potrà essere scaricata dal sito della manifestazione, mentre per la distanza di 10 Km sarà possibile preiscriversi in una serie di punti iscrizione sul territorio oppure direttamente in loco il giorno della manifestazione sino a mezz’ora prima della partenza. Dopo il successo delle passate edizioni al Fitwalking sarà abbinata la marcia. Per info: A.s.d. Scuola del Cammino Fitwalking Italia tel. 0175.42563 www.scuolacamminosaluzzo.it - info@scuolacamminosaluzzo.it

8 MARZO - DRUENTO (TO)

MARCIA DELLA RESILIENZA FEMMINILE

L’A.F.C. Druento organizza al Parco della Mandria una camminata su tre percorsi (6-10-20 Km) all’interno del Parco. Per info: patle1@libero.it

13 MARZO - COSTIGLIOLE SALUZZO (CN)

FITWALKING SULLE COLLINE DI COSTIGLIOLE Il Fitwalking di Costigliole Saluzzo è una prova adatta a chi vuole cimentarsi con un tracciato lievemente più impegnativo, il percorso si sviluppa sulla collina tra Costigliole e Busca in un bel contesto paesaggistico, è possibile scegliere tra due distanze 6 e 12 Km. Il tratto più lungo porta i concorrenti verso Busca per poi ritornare a Costigliole su un percorso in parte sterrato ma percorribile agevolmente anche a buon passo. Partenza alle ore 9,30 da Via Monviso (lungo Varaita) e arrivo in Municipio. Iscrizioni € 5,00, pre-iscrizioni via email (asscarpediem@gmail.com) oppure presso i punti iscrizione del

STRAMILANO

È possibile prendere parte a passo di Fitwalking alla Stramilano, non competitiva di 10 Km per le vie chiuse al traffico del capoluogo lombardo. Oltre al percorso di 10 Km è prevista la Stramilanina di 5 Km. Partenza alle ore ore 9,00 da Piazza Duomo, arrivo entro le ore 13,30 all’Arena Civica. Per info ed iscrizioni: www.stramilano.it

26 MARZO - BRICHERASIO (TO)

CAMPESTRE DI BRICHERASIO

Viene riproposta a Bricherasio la campestre con sezione dedicata al cammino e al Fitwalking Cross. Per info: 0121.598403 - merlo_claudio@yahoo.it

3 APRILE - LOANO (SV)

MAREMONTATA

Il Fitwalking ed il Fitwalking Cross vengono nuovamente proposti alla Maremontana di Loano, camminata a passo libero sui sentieri del comprensorio comunale di Loano e Pietra Ligure. Il percorso a disposizione dei walkers è di 17 Km. Per info in merito alla manifestazione e alle modalità di iscrizione: www.maremontana.it – info@maremontana.it

3 APRILE - ROMA

MARATONA DI ROMA SEZ. FITWALKING E ROMAFUN

Doppio appuntamento con il Fitwalking a Roma, è infatti prevista la sezione Fitwalking, chi vuole cimentarsi con la distanza classica della maratona a passo di Fitwalking ha tempo ad iscriversi sino al 5 marzo per informazioni www.maratonadiroma.it Tempo massimo 7 ore e 30 minuti! Costo dell’iscrizione: € 80,00 – fino al 4 febbraio 2016 ed € 90,00 – fino al 22 marzo 2016 (chiusura iscrizioni). € 47,00 - A titolo promozionale per gli atleti residenti in Italia che si iscrivono per la prima volta alla Maratona di Roma fino al 4 febbraio 2016. € 57,00 - A titolo promozionale per gli atleti residenti in Italia che si iscrivono per la prima volta alla Maratona di Roma fino al 22 marzo 2016. € 47,00 - A titolo promozionale per gli atleti over 75 fino al 22 marzo 2016. Distanza alla portata di tutti per la RomaFun, 5 Km nella suggestiva cornice del centro storico di Roma completamente chiuso al traffico.

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Appuntamento

Festa del camminare

Undici giorni a passo lento

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Una festa rivolta a camminatori e aspiranti, curiosi e amanti della buona compagnia, cercatori di storie e anche a chi, almeno per un giorno, desidera rallentare e gustare una fetta di pane e olio mino e uno da riposo, buone calze, un abbigliamento asciutto, un asciugamano e poche cose per l’igiene personale come lo spazzolino da denti». “La vita è un viaggio da fare a piedi”. Nella frase del viaggiatore inglese Bruce Chatwin, scelta per accompagnare la Festa per tutti gli 11 giorni, è sintetizzato lo spirito dell’iniziativa. C’è il senso del tempo rappresentato dalla parola vita. C’è il riferimento alla natura nomade dell’uomo che riaffiora con la parola viaggio. E c’è il ricordo di chi siamo e dell’attività più naturale e spontanea: l’andare a piedi. E soprattutto la

citazione mette al centro il cambiamento, essenza stessa della vita. Organizzatrice dell’evento è Tra Terra e Cielo, associazione toscana che ha iniziato la sua attività camminando nel giugno del 1979 con un viaggio di 9 giorni e 14 persone sulle Alpi Apuane. A piedi, raccogliendo e cucinando erbe selvatiche e cereali integrali e dormendo sotto le stelle. Ai viaggi a piedi ha ben presto aggiunto altre vacanze, al mare e in montagna, per sperimentare in un contesto di relax modelli di vita da praticare tutti i giorni. La natura, la vita sana, il buon cibo non industriale e le buone relazioni sono la base di 37 anni di esperienza sintetizzati recentemente con tre parole: Walk, Eat, Love.

Tutti i dettagli dell’iniziativa su www.festadelcamminare.it

ph Augusto Baldini

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omenica 20 marzo è l’equinozio, inizia la primavera, mercoledì 23 marzo è luna piena, domenica 27 marzo è Pasqua di Resurrezione. È la settimana del cambio di stagione, del rinnovamento materiale e spirituale. E il cammino gioca un ruolo decisivo perché può cambiare le abitudini quotidiane e i punti di vista su sé stessi e sul mondo. A Corfino (LU), in Garfagnana, con base al Rifugio Isera, nel Parco nazionale dell’Appennino Toscano, si rinnova la Festa del Camminare, giunta alla terza edizione. Dal 18 al 28 marzo 2016 ovvero fino alle vacanze di Pasqua. Undici giorni di cammini di avvicinamento e osservazioni del cielo, trekking a cavallo e con gli asini, letture in cammino, passeggiate al chiaro di luna, consigli su come fare lo zaino, sulla scelta delle scarpe più adatte e sul cibo da viaggio. E ancora: percorsi in bici con pedalata assistita, visite guidate, mostre fotografiche, racconti a voce e in video, spettacoli, teatro, musica, lezioni e laboratori sul camminare e incontri davanti al caminetto. L’appuntamento toscano, organizzato dall’associazione Tra Terra e Cielo, è una festa rivolta a camminatori e aspiranti, curiosi e amanti della buona compagnia, cercatori di storie e anche a chi, almeno per un giorno, desidera rallentare e gustare una fetta di pane e olio. Esperti dell’andare a piedi spiegano l’importanza di essere “più lenti, più profondi e più dolci”. Da Riccardo Carnovalini, il più famoso camminatore italiano di professione, a Flaviano Bianchini, scrittore e direttore dell’organizzazione non-profit Source, passando per decine di ospiti e guide ambientali. Tutti loro accompagnano i camminatori, raccontano una storia e offrono preziosi consigli sul camminare. Ad esempio, chi lo sa che per 30 giorni di viaggio bastano 6 chili di zaino? «L’essenziale – anticipa Riccardo Carnovalini – consiste in un buon paio di scarpe da cam-


Report

Venice Marathon a passo di fitwalking I 42 km e 195 metri più famosi al mondo! Un traguardo che rappresenta non solo allenamento e fatica, ma soprattutto sfida, in primis con sé stessi, e una grande soddisfazione... ancor maggiore sé condivisa

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a Venice Marathon è un punto di riferimento, se non addirittura una tappa obbligatoria, per i tanti fitwalker che si sono cimentati negli anni con la distanza per eccellenza... i 42 km e 195 metri più famosi al mondo. Un traguardo che rappresenta non solo allenamenti e fatica ma soprattutto sfida, in primis con se stessi, ed una grande soddisfazione... ancor maggiore se condivisa con altri appassionati di fitwalking. Negli anni il numero di atleti che hanno partecipato alla Venice Marathon a passo di fitwalking è cresciuto esponenzialmente e quest’anno molti gruppi di appassionati giunti da tutta Italia hanno preso parte all’edizione n. 30. L’avvio della gara lungo le rive del Brenta con le splendide ville palladiane ha offerto un primo tuffo al cuore per i partecipanti, complice anche la bella giornata di sole che permetteva di godersi appieno tutte quelle meraviglie. La strada per raggiungere Venezia è però ancora lunga e incombe anche per

pugliesi guidati dall’Istruttore Grande soddisfazione per il gruppo di fitwalkers concluso la maratona! tutti hanno che ionna Melch pe di fitwalking Giusep

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molti l’incubo del cancelletto dei 30 km al parco San Giuliano. Prima però c’è ancora il tempo di transitare in mezzo alla folla in attesa nel centro di Mestre, che ha accolto come sempre in modo entusiastico i partecipanti. Passo dopo passo a buon ritmo di fitwalking si giunge al parco San Giuliano, il più esteso parco metropolitano europeo, con vista sulla laguna. Superato il parco, e l’ostacolo del famigerato cancelletto, ecco che si può proseguire spediti, si fa per dire visto che si sono già macinati più di 30 km, verso il ponte della Libertà e finalmente l’ingresso nella città dei Dogi. Dopo i 4 km di rettilineo del ponte si entra nella parte portuale e poi sulle rive. Di qui in poi è tutto un batticuore ed un’emozione unica, percorrendo le rive delle Zattere, il ponte che ci fa attraversare il Canal Grande e via tutto d’un fiato (quello che rimane ovviamente) verso piazza San Marco, dove i turisti applaudono con generosità tutti i concorrenti, ed infine ecco gli ultimi interminabili ponti su Riva degli Schiavoni e l’arrivo a Riva dei Sette Martiri con le braccia al cielo mentre si attraversa la linea d’arrivo. Alcuni passi ancora ed ecco che i simpatici Scout volontari infilano al collo la sospirata medaglia. Che gioia per tutti coloro che ricevendo quel gesto possono dire “ho conquistato Venezia”.


Venice Marathon a passo di Fitwalking | Report

ino Fitwalking Italia Il gruppo di fitwalkers dell’Asd Scuola del Camm

Foto e impressioni di alcuni fitwalker che hanno preso parte all’edizione del trentennale

C’ero anch’io e mi sono chiesta – ma so di non essere stata l’unica – chi me l’avesse fatto fare: alzarsi più o meno a notte fonda per incontrare i compagni di avventura e partire alla volta di Venezia, dove comunque ci aspettava altra fatica. Eppure l’entusiasmo di chi aveva già vissuto l’esperienza mi ha contagiata e l’adrenalina ha fatto il resto, così da farmi vivere insieme a tutti i partecipanti una giornata indimenticabile. La città, vestita di mille colori, è stata molto più di una cornice dell’evento e ha offerto agli atleti temperature primaverili e un caloroso sostegno, per non parlare dell’ospitalità impeccabile. Il percorso si snodava tra Mestre e il centro di Venezia, sovrapposto solo negli ultimi chilometri a quello dei maratoneti, tra ali di folla incoraggiante e sullo sfondo la laguna o i maestosi palazzi della Serenissima. Splendido. Un serpente infinito di partecipanti, 8000 per la maratona e 4000 per i 10 km, per un’edizione da ricordare, visto che quest’anno si celebrava il trentennale della manifestazione. GIOVANNA GAMBA

L’Authorized Fitwalking Center Lago di Garda ha partecipato al percorso di 10 km, evento affiancato alla classica maratona di Venezia

Andrea Brugnaro, Istruttore di fitwalking

a.s.d. Istruttori di fitwalking e nordic walking Altamarca

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CON I

BAS TON CINI di Paolo Fissore

Nordic walking classic, nordic walking agonistico, nordic trail, nordic hiking e fitwalking cross. Sono attività sportive che appartengono alla stessa famiglia, ma con evidenti differenze tra l’una e l’altra. Chi ne sente parlare dall’esterno non può che fare confusione, perché i diversi nomi si assomigliano. E allora proviamo a ridisegnarne la mappa e a fare un po’ di chiarezza in un panorama che finora risultava chiaro solo agli addetti ai lavori

Varianti e invarianti nella tecnica e filosofia

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ome orientarsi nell’affollato arcipelago del walking praticato con i bastoncini? Ecco una breve guida pratica compilata da Paolo Fissore. Le informazioni provengono dall’esperienza sul terreno, dalle informazioni provenienti dal web e dalla bibliografia editoriale. Dei vari appellativi corrispondenti a tecniche di cammino anche molto simili tra loro, che spesso vengono citati da “Camminare”, offriamo ai lettori un compendio descrittivo cercando di fornire risposte ad alcune domande e argomenti: ad esempio, ci siamo chiesti a cosa corrisponde una determinata definizione (ad esempio cos’è il nordic hiking), dove si pratica, quali bastoncini si impiegano e di quale lunghezza, se esiste una descrizione della tecnica, da chi si può imparare, la sua diffusione presunta o accertata. Ad alcune di queste domande, i siti web specializzati talvolta non rispondono esplicitamente, e quindi non siamo stati in grado di fornire ulteriori spiegazioni che si potranno sempre ottenere interpellando direttamente gli interessati. Ancora una precisazione: l’articolo non prende in considerazione l’uso dei bastoncini nell’ambito della classica pratica escursionistica o del trekking; lo spartiacque è costituito dall’appartenenza o meno a una pratica sportiva, ma non possiamo ignorare l’emergere di pratiche “ibride” che si propongono di coniugare tecniche di uso sportivo dei bastoncini da nordic walking e un impiego degli stessi più aderente alla pratica della camminata lenta, volta alla contemplazione della natura.

Nordic walking (classic) Cos’è. Il nordic walking è un’attività sportiva di cammino che si pratica con appositi bastoncini simili a quelli utilizzati nello sci di fondo, da cui deriva la tecnica

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del passo alternato (detta anche tecnica diagonale), ossia l’azione coordinata di puntamento di un bastone contrapposto all’avanzamento della gamba opposta. Nel nordic walking si impiegano inoltre i bastoncini in sequenza parallela ogni due, tre o più passi, secondo modalità chiamate tecniche avanzate (si usano i bastoncini nella corsa, nei saltelli verso l’alto, nei balzi radenti e non, negli spostamenti laterali tipo “skating”, ecc.). Dove si pratica. Ovunque, purché vi siano le condizioni per eseguire correttamente la tecnica. Fondamentalmente, i terreni ondulati con fondo sterrato o erboso, e con pendenze non eccessive sono quelli preferiti dai praticanti, che però non disdegnano anche l’asfalto, gli arenili compatti e la neve battuta. Di frequente il nordic walking viene praticato in contesti non propriamente idonei a esplicare una corretta tecnica: in questi ambiti si stanno sviluppando alcune tecniche derivate dal nordic non espressamente


a cura di Pino Dellasega

La continua formazione della Scuola Italiana Nordic Walking L a Scuola Italiana si appresta a vivere il suo nono anno di attività con una nuova grande stagione di formazione. In primis con i corsi che permettono agli allievi di diventare istruttori di nordic walking, ma anche con tutta una serie di corsi di specializzazione che saranno in grado di rendere sempre più professionali i suoi istruttori e i maestri. Per chi fosse interessato ai corsi per istruttori, pubblichiamo il calendario degli appuntamenti. per ulteriori informazioni si può consultare il sito web: www.scuolaitaliananordicwalking.it

L’importante ruolo dell’istruttore Trasmettere informazioni e tecnica è relativamente facile per chi possiede le competenze necessarie; insegnare a volare è un pochino più difficile. Volare prima di tutto vuol dire sentire dentro di sé quelle emozioni che poi deve assorbire l’allievo durante le le-

Il calendario dei corsi per diventare istruttori di nordic walking Nicolosi (CT): 4-7 febbraio (modulo unico) Livorno: 27-28 febbraio (1° modulo); 12-13 marzo (2° modulo) Arco (TN): 5-6 marzo (1° modulo); 19-20 marzo (2° modulo) Mirandola (MO): 2-3 aprile (1° modulo); 16-17 aprile (2° modulo) NORD OVEST: 2-3 aprile (1° modulo); 16-17 aprile (2° modulo) NORD EST (Friuli): 14-15 maggio (1° modulo); 28-29 maggio (2° modulo) NORD OVEST: 28-29 maggio (1° modulo); 11-12 giugno (2° modulo) Montecchio Maggiore (VI): 11-12 giugno (1° modulo); 25-26 giugno (2° modulo) Asiago (VI): 10-11 settembre (1° modulo); 24-25 settembre (2° modulo) NORD OVEST: 17-18 settembre (1° modulo); 1-2 ottobre (2° modulo) Misano (RN): 1-2 ottobre (1° modulo); 15-16 ottobre (2° modulo) Levico Terme (TN): 15-16 ottobre (1° modulo); 29-30 ottobre (2° modulo) Schio (VI): 19-20 novembre (1° modulo); 3-4 dicembre (2° modulo)

zioni. Emozioni che non si acquisiscono con la qualifica ma sono già dentro di noi, in attesa del momento in cui verranno liberate per far sentir bene anche gli altri. Ecco che allora l’istruttore diventa strumento, e l’allievo protagonista. Per fortuna, il cuore è uno dei pochi muscoli che non si può controllare: se ne va per la propria strada, cavalca le proprie emozioni, rallenta e accelera per la paura ma anche per la gioia, ti arriva sino in gola in cima a una salita e batte ancor più forte davanti ad un tramonto oppure quando provi soddisfazione nel vedere i tuoi allievi contenti. Veder volare gli allievi è davvero un’espressione appropriata. Te ne ac-

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Salento selvaggio Primavera tra le riserve naturali Due proposte per un lungo week end all’insegna dell’escursionismo di scoperta. Nell'estramo sud della penisola, a due passi dalla costa Adriatica. Nella natura piÚ bella e incontaminata, tra dune e vegetazione mediterranea, gli specchi d'acqua costituiscono una preziosa oasi per migliaia di uccelli migratori. Il paesaggio agricolo si mostra con magnifici uliveti e vigneti di pregio. Sullo sfondo di una storia millenaria e di una cultura da avvicinare con rispetto e attenzione

n Testo di Vito Paticchia | Foto di V. Paticchia, M. Ciccarese, G. De Matteis


Santiago la sfida del cammino Una vicenda di sport e solidarietà sul cammino di pellegrinaggio più frequentato d’Europa. La sua storia inizia oltre mille anni fa con la venerazione delle reliquie dell’apostolo Giacomo. Oggi migliaia di pellegrini la percorrono alla ricerca di sé stessi. Mariluz Vinaz l’ha percorsa in 15 giorni per aiutare un centro oncologico pediatrico

n Testo di Luca Zaramella | Foto di Pierluigi Benini


Un cammino solidale Nel caso di Mariluz Vinas la motivazione era molto forte: la finalità principale de El Reto del Camino era di raccogliere fondi in favore della Fondazione St. Jude della Repubblica Dominicana, impegnata nell’aiuto ai bambini malati di cancro che non hanno risorse per curarsi. La bontà dell'iniziativa ha raccolto il supporto tecnico di Gabel, azienda di spicco nella produzione di bastoncini da nordic walking, la quale ha partecipato alla raccolta di fondi solidale. Il gruppo ha fatto il massimo per amplificare la forza mediatica dell’evento. Obiettivo raggiunto, dato che quotidiani, settimanali e riviste italiani e spagnoli hanno dato ampio spazio all’impresa. Lungo il cammino la comitiva si è fermata spesso a chiacchierare con i moltissimi pellegrini che affollano la via di Santiago de Compostela. Il risultato? In quindici giorni sono stati raccolti oltre dieci mila euro per la Fondazione St. Jude.

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l Cammino di Santiago fonda le sue origini attorno all’anno Mille, quando le reliquie di San Giacomo, con la loro riscoperta e la venerazione (erano passati già mille anni dalla sua morte), diventano in Spagna un punto di riferimento, per contrastare l’avanzata degli Arabi nella penisola Iberica. Da allora, cattolici provenienti da tutto il mondo si misero in cammino per raggiungere la città di Santiago de Compostela, nella penisola iberica, per pregare sulla tomba dell’apostolo percorrendo un itinerario da est a ovest, che dai Pirenei francesi attraversava (e attraversa ancor) tutta la Spagna fino a raggiungere, a ridosso della costa atlantica, il luogo in cui è sepolto San Giacomo Apostolo (Santiago, in lingua spagnola).

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Ma occupiamoci del viaggio, lasciamo la storia di questo cammino a testi più autorevoli del nostro, e occupiamoci dell’avventura a piedi su una via di pellegrini lunga ben 780 chilometri, partendo dalla cittadina di St. Jean-Piedde-Port, in Francia, sul versante orientale dei Pirenei. A dirla tutta, le opzioni per percorrere l’intero pellegrinaggio comprendono, come vuole la tradizione, anche il cavallo, il più utilizzato in passato, e la bicicletta. Nel nostro caso, il viaggio si è svolto a piedi, percorrendo l’intero Cammino di Santiago in soli 15 giorni, per uno scopo umanitario nato dall’idea un po’ folle, di Mariluz Vinas (atleta che seguo da un po’ di anni), quella di dimezzare sostanzialmente i tempi impiegati di solito dai pellegrini, che lo percorrono in 34 giorni. Lo sco-


Report dal mondo Testo e foto di Giuseppe Mioni

La Sahara Marathon in nordic walking

Il primo partecipante alla maratona del Sahara con i bastoncini racconta la sua esperienza. Presto la vicenda narrata dall’autore non sarà più un’eccezione: dal 2016 chiunque potrà partecipare alla manifestazione nei 5 e 10 km e nella mezza maratona

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a Sahara Marathon è un evento diverso da tutti gli altri. La partecipazione a questa sfida richiede un grande spirito di adattamento, perché la strada che dall’Italia porta nei campi profughi in pieno deserto sahariano, dopo un estenuante viaggio di 24 ore, è lunga e faticosa. Stupore. Questa è la prima parola che mi torna in mente ricordando la settimana trascorsa nella piana desertica dell’Hammada Du Dra, uno dei tratti di deserto sahariano tra i più inospitali. Stupore è anche la parola che meglio riassume la reazione a tutti i fatti accaduti in questo periodo passato tra le decine di migliaia di rifugiati saharawi. I saharawi sono una popolazione berbera di origine magrebina dislocata in parte nello Stato del Sahara Occidentale, e in parte tra Algeria, Marocco e

Mauritania. In Algeria sono ospitati dal sistema di campi per rifugiati di Tindouf, al confine con la Mauritania. Il loro territorio, il Sahara Occidentale, è ancora oggi occupato dal Marocco e costituisce di fatto l’ultima colonia africana. A quarant’anni dalla fine dell’occupazione coloniale, la comunità internazionale non ha fatto nulla per dirimere la questione e permettere ai saharawi di riprendere pieno possesso del territorio. È importante ricordare che la gara è un pretesto per portare un aiuto solidale e concreto alla popolazione saharawi. Poiché non esistono hotel nel raggio di qualche centinaio di chilometri, l’organizzazione coinvolge le famiglie locali che per una settimana ospitano atleti e accompagnatori. Questa gestione dell’evento consente ai partecipanti di vivere un’esperienza


Dog walking Testo di Mauro Baldassarri

Cane e conduttore Regole di comportamento La passeggiata con il cane è un momento speciale, per noi e per lui: è l’occasione per strutturare e rinsaldare un legame, per creare complicità, per scambiarsi attenzioni reciproche

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InSALUTE di Santo Alfonzo Responsabile servizio prevenzione e salute sul lavoro ASL CN-1, Piemonte

Mani e piedi freddi Cause e rimedi

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urante i mesi invernali, il freddo alle mani e ai piedi è un fenomeno molto diffuso e dovuto all’esposizione a basse temperature; alcune persone però soffrono di questo scomodo inconveniente anche d’estate. Vediamo il perché. I fattori causali sono molti, dall’esposizione al freddo ad alterazioni circolatorie e patologie concomitanti, ma il risultato è lo stesso, con mani e piedi freddi, spesso anche doloranti e pallidi o, al contrario, violacei. Oltre al freddo, fattore scatenante, possiamo distinguere cause patologiche e non patologiche. Talvolta, infatti, il problema è da ricercarsi in una precisa patologia dei vasi sanguigni, con insufficienza a livello della micro circolazione periferica. Ricordiamo poi alcune malattie pre-esistenti che hanno ripercussioni anche sul fattore microcircolatorio, come ad esempio tensione muscolare della colonna cervicale, ipotiroidismo, sindrome di Reynaud (raffreddamento dell’arto piede o mano che diventa prima pallido e poi cianotico), stati di anemia, arteriopatie periferiche, stati febbrili e infezioni (es: candidosi). Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la causa è un disturbo di tipo

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Escluse patologie specifiche, il modo migliore per evitare il fastidio degli arti gelidi è il movimento. E magari un bel massaggio plantare, che si ottiene semplicemente camminando. In inverno, infatti, occorre evitare di andare in letargo e non sospendere l’attività sportiva funzionale, vale a dire una situazione di alterato funzionamento di un distretto corporeo o di un organo senza evidenti segni patologici rilevabili clinicamente. Altri co-fattori causali sono la sedentarietà, il fumo, le allergie, le intolleranze e i problemi digestivi (digestione lenta). Anche lo stress e gli stati di ansia influiscono sul battito cardiaco e sui vasi sanguigni. Ciò dipende da disfunzione del Sistema nervoso autonomo che controlla il corretto funzionamento del metabolismo, e numerose altre funzioni, tra cui la termoregolazione. Il SNA, come indica il termine, è autonomo, e quindi non controllabile dalla volontà, ma è fortemente influenzato dallo stress, sopratutto da quello emotivo. Stati emozionali negativi, ansia e situazioni

stressanti possono creare un’iperattività del sistema, con conseguente vasocostrizione periferica e raffreddamento delle estremità. Un recente studio indica che le donne sono più soggette al problema delle estremità fredde, a causa di un fattore ormonale. Secondo lo studio britannico svolto dagli scienziati dell’Università di Portsmouth, tale disturbo pare sia dovuto agli ormoni (estrogeni) e all’influenza che questi avrebbero sui cosiddetti “termo-recettori”. Questi ultimi, che si trovano sotto la superficie della pelle e normalmente controllano la temperatura corporea regolando l’afflusso di sangue che giunge ai capillari, sono i responsabili della variazione di temperatura.


InSALUTE di Pietro Albano* Medico con specializzazione in medicina interna, geriatra e gerontologo

Alluce valgo prevenzione e cura

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gni camminatore sa bene di doversi prendere cura dei propri piedi. Ciò è fondamentale perché, se i nostri piedi lavorano male sul terreno, camminare accelera l’usura delle articolazioni di caviglia, ginocchio, anca e dei dischi intervertebrali. Immaginiamo i nostri piedi come due mani. In effetti mani e piedi hanno la stessa forma scheletrica, e nelle scimmie gli organi prensili sono tutti uguali: hanno quattro mani. Osservando i piedi dei primati, notiamo un largo spazio tra il primo e il secondo dito. Con i piedi riescono a mangiare e ad aggrapparsi ai rami. Quando camminano non urtano il tallone sul suolo con violenza, ma “mordono” il terreno con le dita dei piedi. Il fondo naturale su cui si spostano è terroso, fangoso, sabbioso, e le dita vi si possono aggrappare dando loro la giusta spinta propulsiva in avanti. Contrariamente alle scimmie, purtroppo oggi camminiamo quasi esclusivamente su terreni molto duri e non modificabili. Pensate ai danni che si creano ogni volta che il tallone entra in conflitto con l’asfalto: è come sbattere la testa contro un muro dieci mila volte al giorno, tanti sono i passi che

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L’alluce è il re del piede, come il pollice lo è della mano. Se è storto, la camminata perde efficacia, si danneggia la caviglia e si disturba la postura. Nessuno di noi nasce con l’alluce valgo: si forma a poco a poco e peggiora camminando. Succede perché i muscoli che sostengono l’arco del piede sono deboli e cedono. Operare è inutile e dannoso: non si influisce sulla causa ma solo sulla conseguenza mediamente muoviamo giornalmente. Inevitabilmente questi traumi creano onde d’urto retrogrado che usurano e danneggiano le articolazioni e la schiena. L’alluce è il re del piede, come il pollice lo è della mano. Svolge una funzione importantissima: nella fase propulsiva del passo funziona come una leva. Se l’alluce è storto, non lavora nel modo adeguato; e allora non solo la camminata perde efficacia, ma si creano danni sui metatarsi, sul tallone, sulla caviglia e su tutta la postura. Ecco perché è importante evitare ogni disturbo dell’alluce.

L’alluce valgo Provate a legare le dita della mano in modo da non poter più muovere e allargare il pollice: riuscite a fare qualcosa? È molto difficile, vi sentirete come se aveste subito una menomazione alla mano. Ora immaginiamo un piede con l’alluce valgo: è come non avere le dita, perché siamo costretti a utilizzare solo il tallone, con tutti i danni che ne conseguono. Quando si parla di alluce valgo, di solito si pensa ai casi estremi, ma i danni iniziano ben prima. Volete sapere se il vostro alluce funziona bene? Ecco un semplice esercizio: provate ad allargare


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