Malinconci

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Alonso de Freylas

I malinconici e la divinazione Introduzione, traduzione e note di Felice Gambin


Università degli Studi di Verona Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere

“Volume pubblicato con il contributo del progetto PRIN 2008, coordinato da Giulia Poggi”.

© Copyright SEID Editori 2012 Via Antonio Giacomini, 26 - 50132 Firenze email: info@seideditori.it I diritti di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le fotocopie fotostatiche) sono riservati. Immagine di copertina: Antonio de Pereda, El sueño del caballero o Desengaño de la vida, 1645-1650 (part.), Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid Prima edizione digitale 2013 Isbn 9788889473399


A Ivana e a Giacomo, ai loro sogni



Indice

Introduzione I malinconici e la divinazione: sognare fra “spiriti aurei e belli” Il libro, la città e la peste.............................................. 7 Le prodigiose doti dei malinconici............................ 17 Tra Dio e il demonio................................................. 26 I libri e i seminaria.................................................... 33 I colori dei sogni ...................................................... 42 Nota alla traduzione.................................................. 51

Alonso de Freylas Se i malinconici possono conoscere ciò che sta per accadere o divinare gli eventi buoni e cattivi del futuro, con la forza del loro ingegno oppure sognando.................... 57

Riferimenti bibliografici...................................................... 73 Indice dei nomi................................................................... 80



I malinconici e la divinazione: sognare fra “spiriti aurei e belli”

I malinconici e la divinazione: sognare fra “spiriti aurei e belli” Felice Gambin E quel che l’istorie dicono della guerra di Farsaglia, in Abano intesa da un malinconico, e le voci che udì Bruto e molte altre, sono cose anche possibili. Ma io, sempre che ho da patir qualche cosa, mi sento tra il sonno e la vigilia un che mi chiama: “Campanella”, chiaramente, e ogni poco lo provo e sto attento, e non so chi sia, e se non è angelo o demonio, bisogna che sia l’aria turbata dalla mia passion futura, o infatta da chi me la prepara, o d’altra simile un’altra simile imaginante. Ma come forma la voce? (Tommaso Campanella, Del senso delle cose e della magia)

Il libro, la città e la peste Nel 1606 a Jaén, nel sud della Spagna, viene pubblicato un volume che contiene due trattati ed un discorso. Il frontespizio così recita: Conocimiento, curación y preservación de la peste. Adonde se trata lo que han de hazer las ciudades y governadores dellas, y cada particular vezino en su casa. Y el remedio con que se ha de preservar y curar el particular sujeto de cada uno, según su complexión, edad y naturaleza.

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Introduzione

Va añadido un tratado nuevo del arte de descontagiar las ropas de seda, telas de oro y plata, tapicerías, lienços, y otras cosas contagiadas. Con un discurso al fin, si los melancólicos pueden saber lo que está por venir con la fuerça de su ingenio o soñando. Compuesto por el doctor Alonso de Freylas, médico de cámara del Illustríssimo Señor Cardenal Don Bernardo de Rojas y Sandoval, Arçobispo de Toledo, ect. Dirigido a la ciudad famosa de Iaén, su patria. Con privilegio. En Iaén. Por Fernando Díaz de Montoya. Año 1606. Está tassado a tres maravedís y medio cada pliego.

L’autore è il medico Alonso de Freylas, forse di origine conversa, nato a Jaén intorno al 1550 e morto nel 1624.1 Discepolo di Francisco de Vallés, tra i più importanti medici del Cinquecento e medico personale di Filippo II, terminò gli studi di medicina nel 1578. Iniziò ad esercitare la professione a Cordova, per poi svolgerla dal 1590 a Jaén per conto del capitolo della cattedrale di Jaén. Ma fu anche médico de cámara, come si ricava dallo stesso frontespizio, del cardinale don Bernardo de Rojas y Sandoval, una delle più importanti figure della Spagna di quegli anni.2 Il libro, in 4°, consta di 20 carte non numerate all’ini1 Si vedano F. Palma Rodríguez, La medicina personal de las obras de Alonso de Freylas. Giennensis, doctor medicus, 1605, Jaén, Diputación Provincial de Jaén/Instituto de Estudios Giennenses, 1964; M. Caballero Venzalá, «Alonso de Freylas, entre la desolación y la peste (¿1550?-1624)», in Semblantes en la niebla, Jaén Instituto de Estudios Giennenses, 1993, pp. 119-122; M. D. Rincón González, «Humanismo Giennense: Médicos en Jaén durante los siglos XV-XVII», in Boletín Instituto de Estudios Giennenses, 163, 1997, pp. 99-159 (su Freylas pp. 144-146). 2 Bernardo de Rojas y Sandoval (1546-1618) fu vescovo di varie diocesi, tra le quali appunto Jaén, dal 1596 al 1599, cardinale e arcivescovo di Toledo, inquisitore generale e protettore dei più importanti scrittori spagnoli del tempo, da Miguel de Cervantes a Luis de Góngora, da Lope de Vega a Francisco de Quevedo.

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