Psicopatologia

Page 1


PSICO_I_XIV-001_346

25-09-2007

10:07

Pagina II


PSICO_I_XIV-001_346

25-09-2007

10:07

Pagina III

Paola Benvenuti

PSICOPATOLOGIA NELL’ARCO DELLA VITA


© Copyright Seid Editori 2007 Via Sette Santi, 16 – 50131 Firenze e-mail: info@seideditori.it Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre, archiviare in un sistema di riproduzione o trasmettere in qualsiasi forma o qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per fotocopia, registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’editore. È obbligatoria la citazione della fonte. Copertina: L’urlo di Edvard Munch Prima edizione digitale 2013 Isbn 9788889473344


PSICO_I_XIV-001_346

25-09-2007

10:07

Pagina V

INTRODUZIONE Saulo Sirigatti

L’

espressione “disturbo mentale”, secondo le descrizioni del DSM-IV e del ICD-10, include centinaia di differenti condizioni cliniche e solamente parte di esse sono state sistematicamente esplorate con studi epidemiologici su scala nazionale o sovranazionale. Da queste considerazioni muovono Wittchen & Jacobi (2005) quando, sulla base di un consistente numero di studi specifici, svolgono una rassegna critica, tesa a stimare la prevalenza dei disturbi mentali, le conseguenze disabilitanti e le terapie adottate in 16 paesi dell’Unione Europea, Italia inclusa. Si tratta di indicazioni recenti e significative, poiché in passato si sono registrati solamente tentativi limitati di mettere a confronto in modo sistematico la prevalenza e l’incidenza di differenti gruppi diagnostici al fine di individuare le principali cause di sofferenza mentale all’interno della popolazione. I dati che vengono prospettati suscitano attente riflessioni: circa il 27% della popolazione europea considerata - vale a dire quasi 83 milioni di persone tra i 18 e 65 anni – è affetta da almeno un disturbo mentale, oppure lo è stata negli ultimi 12 mesi (Wittchen & Jacobi, 2005). Può essere utile notare che, tenendo pure conto della comorbilità, i disturbi più frequentemente riscontrati risultano essere la depressione maggiore, le fobie specifiche e i disturbi somatoformi; molti di questi sono associati tanto a livelli elevati di disabilità quanto di scadimento della qualità di vita. Inoltre – in particolare l’ansietà, la dipendenza da sostanze e i disturbi somatoformi – hanno il loro esordio nell’infanzia o nell’adolescenza, influenzano negativamente il successivo sviluppo neurocognitivo, incidono sull’apprendimento scolastico e professionale, sul comportamento e le relazioni sociali, con effetti che possono dipanarsi lungo tutto l’arco della vita. Nonostante le incertezze nosografiche e diagnostiche, la variabilità metodologica delle rilevazioni, la esclusione dalla rassegna di importanti fasce di età, i dati riportati mostrano che i disturbi mentali, nel loro insieme, costituiscono una delle più diffuse e spesso marcatamente disabilitanti condizioni patologiche (Fehm, Pelissolo, Furmark, & Wittchen, 2005; Lieb, Becker, & Altamura, 2005; Wittchen & Jacobi, 2005). Quindi, la considerevole prevalenza dei disturbi di natura psicologica, il loro esordio e decorso, le loro manifestazioni e conseguenze sul piano soggettivo e sociale, costituiscono motivi per prospettare un trattato che si proponga di affrontare in maniera sistematica e approfondita i temi della psicopatologia, secondo un approccio consapevole delle traiettorie che ognuno può percorrere nell’arco della propria vita.

2. Oggi il dibattito sulla influenza della nature o della nurture nel divenire della personalità – basato essenzialmente come era su studi sui gemelli e, spesso, su infuocate contrapposizioni ideologiche – appare sostanzialmente ricomposto su una posizione di una più


PSICO_I_XIV-001_346

VI

25-09-2007

10:07

Pagina VI

PSICOPATOLOGIA NELL’ARCO DELLA VITA

equilibrata interazione tra fattori interni ed esterni di sviluppo (cfr.: McMahon & Schulze, 2005; Roberts, Walton, & Viechtbauer, 2006; Windle & Windle, 2006). Ciò non toglie che, seppure le prime indagini relative al peso delle influenze genetiche e ambientali sul cambiamento e sulla continuità siano ormai datate, il dibattito relativo al contributo dato in tal senso da geni e maturazione da un lato e ambiente dall’altro non sia ancora acceso. La psicologia e la psicopatologia dell’arco della vita si occupano precipuamente della descrizione e della spiegazione - quanto meno della comprensione - sia della stabilità sia del cambiamento nel corso dell’esistenza individuale, con l’intento, sotto il profilo operativo, di promuovere le condizioni che favoriscono il sano sviluppo psicologico, di contrastare l’insorgenza dei disturbi mentali, di trattare le situazioni patologiche. Non distante da questa prospettiva, il capitolo iniziale presenta in maniera incisiva e documentata la complessa natura della personalità, nei suoi molteplici rapporti tra eredità e ambiente, nel suo divenire tra continuità e cambiamento. Vengono esposte le possibilità aperte dallo studio del genoma umano per l’acquisizione di significative conoscenze sulla interazione tra eredità e ambiente, sull’elusivo processo attraverso il quale un genotipo, esposto a specifiche stimolazioni ambientali, diviene un particolare fenotipo, sulla possibilità di un organismo, ancorché dotato di un particolare patrimonio genetico, di modificare il proprio comportamento in base alle esperienze compiute. In accordo con la recente letteratura (cfr.: Berry, Barrowclough & Wearden, 2007; Maunder, Lancee, Nolan, Hunter, & Tannenbaum, 2006; Shorey & Snyder, 2006), particolare attenzione viene rivolta alla possibile incidenza che specifiche esperienze possono avere nel modellare una traiettoria personale di sviluppo: le precoci relazioni interpersonali tra individuo e caregiver, eventi di vita potenzialmente stressanti, esperienze emotive di picco come l’innamoramento, oppure le complesse relazioni interpersonali che si attivano con la genitorialità. Spesso gli argomenti esposti vengono collocati entro una variegata atmosfera che fa riferimento, oltre ai dati clinici e sperimentali, alla ricchezza di fonti culturali che spaziano dalla letteratura alle arti figurative, dalla mitologia alla musica. Così l’esposizione rigorosa a momenti diviene narrazione, rendendo accattivante ed evocativa l’intera opera. D’altro canto, le incursioni nella psicologia e nella psicopatologia di impronta fenomenologica concorrono a rendere il lettore più sensibile, più interessato all’ascolto. I complessi rapporti tra cervello e mente, tra psiche e soma, trovano parimenti attenta considerazione sotto il profilo delle interconnessioni che possono stabilirsi tra “corpo biologico” e “corpo vissuto”, nel loro svolgersi nell’arco della vita, sia in salute sia in malattia. La dimensione della neuropsicologia clinica irrompe con particolare efficacia allorché viene affrontata la demenza nelle sue varie articolazioni attinenti alla epidemiologia, alla nosografia e al trattamento medico e psicosociale. 3. Lo stile e i contenuti adottati per la stesura dell’opera appaiono adeguati per studenti universitari che si accingono ad affrontare un corso di psicopatologia dello sviluppo, anche se conoscenze più specifiche, quanto meno di tipo biologico, potranno rivelarsi utili per comprendere alcuni punti trattati nel capitolo sulle demenze. L’approccio tipicamente psicopatologico viene spesso contemperato e integrato dalla proposta tratta dalla psicologia positiva che tende a includere nella valutazione del presente e del futuro del disturbo i fattori protettivi, le potenzialità individuali, le risorse ambientali.


PSICO_I_XIV-001_346

25-09-2007

10:07

Pagina VII

INTRODUZIONE

VII

Si può osservare come le varie parti del volume siano punteggiate dalla esposizione di casistica pertinente che - oltre a delucidare l’esordio, l’espressione e il decorso di un disturbo – descrive le modalità di un rapporto professionale. Tali esemplificazioni contribuiscono a illustrare le soluzioni adattative che i pazienti, nel rapporto con i loro terapeuti, elaborano per fronteggiare i propri disagi e problemi esistenziali. Suggeriscono, inoltre, possibili linee di aiuto che, allorché si tratti delle demenze, assumono il valore di utili tracce di intervento. Si può aggiungere che la casistica presentata, se opportunamente commentata e meditata, potrà contribuire alla formazione di un iniziale atteggiamento professionale che preluda a un responsabile saper essere. Nel complesso il volume rappresenta un valido ausilio didattico per la prima formazione degli studenti, ma anche per l’aggiornamento degli operatori sanitari. Offre pure un contributo significativo alla sistemazione teorica della psicopatologia dello sviluppo, sintetizzando un ampio insieme di ricerche e di osservazioni cliniche, secondo una cornice evolutiva che descrive e spiega l’esordio e il decorso di particolari disturbi. Costituisce, infine, un’utile sollecitazione ad aggiornare e ampliare, attraverso una ricerca e una riflessione personali, i vari argomenti esposti.

BIBLIOGRAFIA Berry, K., Barrowclough, C., & Wearden, A., (2007). A review of the role of adult attachment style in psychosis: Unexplored issues and questions for further research. Clinical Psychology Review, 27, 458-475. Fehm, L., Pelissolo, A., Furmark, T., & Wittchen, H-U., (2005). Size and burden of social phobia in Europe. European Neuropsychopharmacology, 15, 453-462. Lieb, R., Becker, E., & Altamura, C., (2005). The epidemiology of generalized anxiety in Europe. European Neuropsychopharmacology, 15, 445-452. McMahon, F.J., & Schulze, T.G., (2005). Bipolar disorder as a phenotype in genetic studies. Clinic Neuroscience Research, 5, 37-43. Maunder, R. G., Lancee, W. J., Nolan, R. P., Hunter, J. J., & Tannenbaum, D. W., (2006). The relationship of attachment insecurity to subjective stress and autonomic function during standardised acute stress in healthy adults. Journal of Psychosomatic Research, 60, 283-290. Roberts, B. W., Walton, K. E., & Viechtbauer, W., (2006). Patterns of Mean-Level Change in Personality Traits Across the Life Course: A Meta-Analysis of Longitudinal Studies. Psychological Bulletin,132(1), 1-25. Shorey, H. S., & Snyder, C. R., (2006). The role of adult attachment styles in psychopathology and psychotherapy outcomes. Review of General Psychology, 10, 1-20. Windle, M., & Windle, R. C., (2006). Adolescent temperament and lifetime psychiatric and substance abuse disorders assessed in young adulthood. Personality and Individual Differences, 41, 1525. Wittchen, H-U. & Jacobi, F., (2005). Size and burden of mental disorders in Europe - a critical review and appraisal of 27 studies. European Neuropsychopharmacology, 15, 357-376.


PSICO_I_XIV-001_346

25-09-2007

10:07

Pagina VIII


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.