Per la realizzazione di questo album hanno collaborato: Sonia Bartoli Matteo Bertetto Maria Bruna Cavicchi Carla Lorenzoni Marco Mannoni Gregorio Tommaseo Patrizia Rebecchi, in copertina Le foto più vecchie fanno parte dell’archivio di foto di Beverone, raccolte durante gli anni dai paesani.
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Introduzione A Beverone, per la festa di San Giovanni il 29 di agosto, in attesa della messa al mattino, oppure del vespro seguito dalla processione al pomeriggio, il piazzale della chiesa era spesso gremito di persone dei vari paesi vicini. Appoggiati al muretto del piazzale ad ammirare il paesaggio, a chiedere che paese fosse questo o quello, in tanti a dire che un paese con una vista così nel circondario non c’era. In lontananza si vedeva il mare, le Alpi Apuane sembrava di toccarle, erano lì come una cartolina. Si vedevano alcune isole, un tratto delle Alpi, molti paesi con i loro campanili. Luoghi e paesi lontani, che nemmeno provavo a immaginare come potevano essere da vicino. Ancora ragazzo, nato a Beverone, al massimo ero andato in alcuni paesi del mio comune, nel raggio di meno di cinque chilometri. Non sapevo e non mi chiedevo se da Beverone si poteva vedere un bel paesaggio, se era un posto tranquillo o altro, non sapevo niente di cosa ci fosse fuori di lì, come se tutto iniziasse e finisse lì nel nostro piccolo mondo. Poi si cresce, il mondo cambia, in tanti cercano un lavoro fuori del paese, io compreso, qualcuno ritorna, ci si ritrova e si ricorda un po' della vita che vi abbiamo trascorso. Si ritrovano alcune fotografie a cui anni prima non si era data importanza. Poche in verità perché di macchine fotografiche al paese in quel periodo ne ricordo solo una, e raramente l’ho vista usare; foto per lo più scattate da amici o parenti venuti da altri luoghi per qualche festa. Fra le altre una fotografia mai vista prima, forse la più vecchia mai fatta al paese, poco nitida, ma a bene guardare si riconoscono tutte le case e alcune stalle di allora. In un libro scritto in occasione della fondazione della provincia della Spezia nel 1923 qualcuno scopre un’acquaforte di Navarrino Navarrini, noto pittore spezzino, in cui è ritratta la chiesa. Per giungere a Beverone, venendo da Spezia, si saliva a piedi da Padivarma, se si aveva la fortuna di arrivarvi con un carro trainato da cavalli, proseguendo per Stadomelli e quindi Beverone. Il tempo necessario era attorno alle due ore, per la salita, forse un po' meno per la discesa, a condizione di essere ben allenati. 3
Chissà perché Navarrini avrà intrapreso un così lungo viaggio per quei tempi verso Beverone? Forse avrà sentito dire di un luogo dove vi era una bella vista, e poi dopo aver ammirato il panorama scelse come soggetto la chiesa? Questa acquaforte è la prima immagine che abbiamo trovato della chiesa di Beverone. Dagli inizi degli anni ’60, con la possibilità di arrivare a Beverone in automobile, il monte Beverone diventa meta di tante persone che vi giungono per ammirare uno dei panorami più belli della Val di Vara. Anche ai nostri giorni il soggetto preferito per le foto ricordo non sarà il panorama, fra l’altro non facilmente fotografabile sia per la distanza che per la vastità della veduta, ma la piccola chiesa con il suo campanile, che verrà ritratta dalle più varie angolazioni, e la preferita rimarrà quella che scelse il pittore Navarrino. Nascono i social media, e capita che chi ha scattato una foto la voglia condividere con gli amici o gruppi. Così ogni tanto si trovano scatti di persone a noi sconosciute, che un giorno erano salite sul monte Beverone anche solo per sentito dire. Da questo è nata l’idea di raccogliere le foto, i dipinti o altro che abbiamo ritrovato, e che ci sono state gentilmente offerte dai vari artisti più o meno conosciuti in un album. Scorrendo le varie immagini, nel trovarsi spesso di fronte allo stesso soggetto, ci si potrebbe annoiare, ma così non deve essere; occorre cancellare l’immagine appena vista e dedicarsi alla seguente come fosse la prima che si sta osservando. Pur non sapendo perché chi ha scattato o dipinto quella immagine abbia scelto quell’inquadratura, cosa avrà pensato di voler cogliere in quel momento, oppure cosa meditava di voler trasmettere, come se fosse il primo a proporre quell’inquadratura, anche chi osserva può avere un proprio pensiero, un ricordo, anche una critica. La chiesa di Beverone non ha particolari bellezze, è una povera chiesetta di montagna, come pure è il paese. Forse la sua ricchezza è la particolarità del luogo. Non importa trovare la porta aperta, anche se trovandovela una breve visita la fa anche chi non è abituato a frequentare la chiesa, non ci sono grandi opere d’arte da ammirare; la sola opera d’arte da vedere è lì nel piccolo piazzale o a poche decine di metri di distanza… non resta altro che andare a vedere per credere. 4
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Beverone prima metà ‘900 6
Beverone anni ‘50 7
Beverone neve ‘86 8
Beverone imbiancato 9
A Beverone O Beverone, mio picciol paesel lontano, solo chi sta lontan da te ti può vedere
con gli occhi della mente, e ricordar col cuore. Tanto sei piccolo o Beverone mio, ma tanto e grande è il bene che ti voglio io. Una casetta con il tetto rosso, una famiglia che scordar non posso.
O campanile che la in alto stai, per me l’Italia tutta tu saluterai, quando suoni per l’Avemaria ricordale di me alla terra mia, dille che sto lontana, ma che ogni sera rivolgo per tutti la mia fervida preghiera. Ciao Beverone non ti scordar di me, io ti saluto e non mi scorderò di te.
Adriana Antognelli - anni’ 50 10
“Santuario in montagna”. Acquaforte di N. Navarrini. Inizi ‘900 11
A Beverone Tu, quasi sentinella sugli spalti, vigili il paesel che a te s’aggrappa, o Beverone che dall’alto guardi,
picciola chiesa posta in vetta al monte. Quando al mattino il primo sol t’indora
Quando imbrunisce, e in faccia all’Apuane
chiaman le tue campane alla preghiera;
tramonta il sole, e giunge ormai la sera,
rispondon le altre chiese da lontano:
dicon “Ave Maria” le tue campane,
dona la pace tua Signore Iddio
e mormora il viandante una preghiera.
e dacci oggi il nostro pane quotidiano.
Brucan le pecorelle sul sagrato,
A notte tutta dorme la natura,
la rondine garrisce al campanile,
tu sola vegli, piccola chiesetta,
mentre laggiù, dove riluccica il mare,
sui morti tuoi, sui vivi,
pulsa la vita con ardor febbrile.
mentre la in fondo un’auto via saetta.
Leonardo Zucchini - anni’ 50 12
Disegno a matita. Fratello di Carla Fiori, maestra a Beverone 1939-40 13
Statua di S. Giovanni Decollato
Altare della “Madonna di Maggio”
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Chiesa interno: “Altare Maggiore” 15
29 agosto. Processione sul monte, prima metà ‘900 16
Album maestra Carla Fiori, 1939-40 17
Processione del 29 agosto - anni ’70 18
29 agosto 1924 19
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La cappella di S. Andrea
Il tetto della chiesa 22
Il tetto della chiesa e del campanile 23
Il muraglione 24
Il muraglione 25
Matteo Bertetto 26
Matteo Bertetto 27
Matteo Bertetto 28
Matteo Bertetto 29
Matteo Bertetto 30
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Matteo Bertetto
Sonia Bartoli 32
Sonia Bartoli 33
Foto archivio Beverone
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Carla Lorenzoni 35
Feste in famiglia 36
La Cresima a Veppo 1959
La scuola del 1945
Gruppo beveronesi e amici 1963 37
Marco Mannoni 38
Marco Mannoni 39
Marco Mannoni 40
Marco Mannoni 41
Marco Mannoni 42
Marco Mannoni 43
Marco Mannoni 44
Marco Mannoni 45
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Maria Bruna Cavicchi - Sbalzo su foglio di ottone 47
Gregorio Tommaseo 48
Gregorio Tommaseo 49
Gregorio Tommaseo 50
Gregorio Tommaseo 51
Gregorio Tommaseo 52
Gregorio Tommaseo 53
2019 Anno delle margherite 54
In occasione della festa di San Giovanni Decollato del 2006 fu organizzata una estemporanea di pittura. Non ricordiamo i nomi dei partecipanti, però ci sono rimaste le dodici immagini dei loro lavori che proponiamo di seguito.
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Estemporanea di pittura 2006 56
Estemporanea di pittura 2006 57
Estemporanea di pittura 2006 58
Estemporanea di pittura 2006 59
Estemporanea di pittura 2006 60
Estemporanea di pittura 2006 61
Estemporanea di pittura 2006 62
Estemporanea di pittura 2006 63
Estemporanea di pittura 2006 64
Estemporanea di pittura 2006 65
Estemporanea di pittura 2006 66
Estemporanea di pittura 2006 67
Da Beverone un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno concesso i loro lavori per la realizzazione di questo album. Non era una gara per trovare chi avesse eseguito l’opera più bella, ma se proprio dovessi scegliere direi senz’altro che è quella che deve essere ancora scattata o con qualsiasi tecnica realizzata, e forse ancora meglio quella che ognuno ha portato o porterà dentro di sé, dopo aver fatto anche una breve visita a questo piccolo e semplice luogo.
Dopo aver visto la bozza di questo album un amico ha così commentato: “Molto bello, belle foto… la chiesa di Beverone è unica al mondo per bellezza”.
Beverone - 2021 Sergio Antognelli
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