â‚Ź 3,50 Trimestrale - Passioni, tecnica, storia e tendenze dei segnatempo
2014
anno II
montblanc Heritage Spirit Orbis Terrarum il world time reinventato
08
www.chanel.com
La Linea di CHANEL - Numero con addebito ripartito 840.000.210 (0,08€ al minuto).
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La Linea di CHANEL - Numero con addebito ripartito 840.000.210 (0,08€ al minuto).
editoriale di Paolo Gobbi ppgobbi@gmail.com
«Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini» (Jurij Gagarin)
Dedicato
Dedicato a chi capisce quando il gioco finisce e non si butta giù Dedicato (1976) Ivano Fossati
Questo numero, l’ottavo (anzi il nono se consideriamo Galileus Extra da qualche giorno in edicola e senza contare Galileus In Viaggio) della nostra rivista, merita una dedica molto particolare. Anzi, più di una dedica. Dedicato, prima di tutto, a chi si emoziona quando indossa un orologio, ma anche quando entra nella sua auto, stringe il nodo della cravatta, accende il motore della sua moto oppure lascia che il vento gonfi le vele della sua barca. Insomma a tutti coloro i quali vivono la loro vita senza lasciarsi condizionare dai telegiornali più vuoti delle notizie che recitano a memoria. Dedicato, anche, a chi si emoziona quando svolge il proprio lavoro, sia che questo voglia dire lucidare i cinquanta e rotti pezzi della gabbia di un tourbillon, sia che si svolga in un qualche sperduto ospedale africano, magari ad opera di uno dei dottori di Emergency, che rimane fra i pochissimi motivi di vanto di questa nostra sempre più piccola nazione. Dedicato a chi regala agli altri delle emozioni, a chi scrive con potenza, a chi suona, a chi canta, a chi sa descrivere con le immagini, ferme oppure in movimento, quello che ognuno noi ha dentro ma non riesce mai a tirare fuori. Dedicato a chi resiste, a chi è costretto a subire violenze verbali, morali, fisiche, come con
troppa frequenza sta accadendo a tanti negozianti vittime di furti, rapine, truffe. Alla loro voglia di non fermarsi, di raccogliere i cocci e rincominciare, di non farsi piegare dalla stoltezza umana, a loro una dedica speciale. Dedicato anche a chi vuole, a dispetto di tutto, crescere e costruire. A chi imprende, a chi sperimenta, a chi studia, a chi è positivo, solidale e non egoista. A loro, che sono il nostro presente, una mano tesa perché diventino anche il nostro futuro. Dedicato a chi crede, a chi ci crede, a chi non lo avrebbe mai creduto. A tutti quelli che hanno un’idea, anche sbagliata. A quelli che il domani esiste e che l’oggi merita di essere vissuto. Dedicato a chi crede nel nostro lavoro, a chi ci ha dato e ci da fiducia ogni giorno. Ma anche a quelli che al contrario non ci hanno mai voluto capire, perché anche le loro critiche ci aiutano a realizzare un media sempre nuovo e in crescita. Dedicato a chi lavora alla realizzazione di Galileus, rimanendo spesso nell’ombra e non cercando la ribalta con editoriali pretenziosi (come questo). Dedicato infine a chi riesce a guardare il mondo dall’alto, scoprendo che i confini non esistono e c’è sempre qualcosa di positivo, c’è sempre stato, ci sarà anche domani.
GALILEUS 5
sommario
28
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La forma architettonica e il parallelo con la bella orologeria
Puntiamo l’obiettivo su quello che più ci piace (e fa rigorosamente tic-tac)
6 GALILEUS
complicati 12
molto piu' che orologi
gekko 14
windows economy
Zenith
Academy Georges Favre-Jacot
Cigni neri? it.saxobank.com
ARCHITETTURA 18
Design e plastica
wakeup 20
COSA c’è di nuovo
la forma del tempo
il risveglio del tempo
Nel mondo delle lancette
Focus 24
rompere gli schemi
focus 25
sulle onde
Focus 26
160 anni assieme
focus 28
emozioni condivise
focus 30
vintage latino
focus 31
Preziose tentazioni
pronti per il 2015
pronti per il 2015
anniversari romani
anniversari milanesi
pronti per il 2015
pronti per il 2015
Bomberg
IWC
Vacheron Constantin / Hausmann & Co.
Patek philippe / Pisa orologeria
Cuervo Y Sobrinos
Bulgari
Sono le 9 di mattina si accende il "computer" si guarda con apprensione l’agenda e il telefono è l’ora migliore per scegliere un orologio nuovo
GALILEUS 7
sommario
58
76
focus 32
cucine temerarie
focus 34
run baby run
focus 36
la sfida
focus 38
Le mille e una luce
focus 42
anima marina
Tempo e gusto
Green time
Contano piĂš le emozioni o contano piĂš gli orologi? Oppure sono le emozioni, quelle vere, che riescono ancora a farci sognare? Per fortuna non abbiamo la risposta e per maggiore fortuna ognuno ha la sua...
stairs and stripes
tempo prezioso
under the sea
coverstory 44
TAG Heuer
Waltham
Rolex
Locman
padrone del mondo
il mondo sul quadrante Montblanc
emozioni 52
ecce crono
emozioni 58
J12 g10
emozioni 64
cronache del tempo
passioni per la meccanica Piaget
modi oltre le mode Chanel
visioni metropolitane
quattro ruote 68
175° Patek Philippe
8 GALILEUS
TCM
Parmigiani
1839-2014 Patek Philippe
Per informazioni: 02 3026432
- Manhattan, New York Piaget Altiplano 1205P, L’orologio e il movimento automatico di Manifattura con datario e piccoli secondi piÚ piatti al mondo. Piaget, la maestria nella creazione di movimenti extra-piatti. piaget.com
GALILEUS 9
sommario
108
80
104
le voci del tempo 74
il signore delle lancette
le voci del tempo 80
La donna secondo Baume & mercier
le voci del tempo 86
il tempo felice
le voci del tempo 92
A testa alta
chopard Davide Traxler
baume & mercier
Alain Zimmermann
Tissot Franรงois Thiebaud
10 GALILEUS
paul picot
cinema 104
rassegne
ruote veloci 108
Mario Boiocchi
a roma torna la festa del cinema le stelle dei campioni
limited edition Mercedes
a tavola 108
l'ora del gourmet
al polso 110
le prove di janvier
sapori nostrani
ultimo minuto
Pepe in grani
LG G Watch R (w110)
GALILEUS 11
COMPLICATI molto più che orologi
ZENITH Academy Georges Favre-Jacot 150 anni di storia da celebrare L’Academy Georges Favre-Jacot celebra i 150 anni di Zenith attraverso un vero e proprio concentrato dello storico savoir-faire della Manifattura. Oltre a rendere omaggio alla Maison, questa creazione di Alta Orologeria esprime un profondo senso di rispetto nei confronti di colui che ha reso possibile tanto splendore. Dal punto di vista puramente tecnico, l’Academy Georges Favre-Jacot custodisce al suo interno il movimento ad alta frequenza El Primero 4810 a carica manuale. L’indicatore della riserva di carica, situato nella parte inferiore del quadrante e impreziosito dalle iscrizioni “Force constante” e “High Frequency”, riflette appieno l’eccellente qualità del movimento. Il contatore dei piccoli secondi a ore 7:30, invece, reca il logo a stella della Manifattura.
Numero 08 - Inverno 2014 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 Direttore responsabile
Paolo Gobbi
Hanno collaborato
Valeria Altobelli, Romolo Bali, Gian Paolo Bazzani, Andrea Bono, Vasco Bretone, Daniela Fagnola, Luca Fontana, Roberto Quaglia, Francesca Vilone Art Director
Gianpiero Bertea Editore
GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma Presidente
Uberto Selvatico Estense Amministratore delegato
Fabrizio Verdolin
Concessionaria per la pubblicità
Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02 76318838 - Fax. 02 33601695 info@emotionalsrl.com Responsabile di testata
Aldo Rosina Back office
Selene Merati Distribuzione Per L’italia
SO.DI.P.”Angelo Patuzzi” Spa Via Bettola, 18 20092 Cinisello - Balsamo (MI) Tel 02.660301 Telefax 02.66030320 Stampa
Ai fini della realizzazione di questo capolavoro che, data l’occasione, sarà disponibile in un’edizione limitata di soli 150 esemplari, la Manifattura ha convocato i migliori professionisti del settore.
12 GALILEUS
Musumeci S.p.a. Loc. Amerique 97 11020 Quart (AO) – Italia I nostri partner
GALILEUS 13
gekko it.SaxoBank.com
di Gian Paolo Bazzani
E La mancanza di volatilità nei dati e nei mercati ha dato forse agli investitori un falso senso di sicurezza, che prevediamo, potrebbe portare ad un intenso scompiglio nell’anno nuovo
in collaborazione con
14 GALILEUS
cigni neri?
ccoci arrivati ormai alla fine dell’anno, e mentre facciamo il punto su com’è andato il nostro 2014 non possiamo esimerci dall’iniziare a guardare quello in arrivo. In Saxo Bank, sensibili per mestiere ai cambiamenti del mondo, abbiamo visto passare un anno non certo privo di emozioni: l’inflazione è scesa ai livelli più bassi degli ultimi decenni e i tassi di interesse l’hanno seguita da vicino mentre nel frattempo il petrolio decideva di scendere senza apparente sosta verso quota 60 dollari al barile. Il tutto però senza vedere, tranne rari e brevi casi, picchi nella volatilità. La mancanza di volatilità nei dati e nei mercati ha dato forse agli investitori un falso senso di sicurezza, che prevediamo, potrebbe portare ad un intenso scompiglio nell’anno nuovo. Ne abbiamo vissuta un’anteprima durante la caotica settimana nel mese di ottobre del 2014 e se il trend dovesse rimanere lo stesso, potremmo già considerarci in coda per un giro sulle montagne russe nel 2015. Cosa accadrà nell’anno nuovo lo leggeremo sicuramente in numerose occasioni nei prossimi giorni. In Saxo Bank non ci esimiamo naturalmente da disegnare gli scenari dell’immediato futuro ma a questo, ogni anno aggiungiamo un altro esercizio. Basandoci sulla teoria di Nassim Taleb e i suoi Cigni Neri, i nostri analisti identificano dieci scenari economici “estremi”, poco probabili ma non impossibili, che qualora si avverassero potrebbero impattare in modo significativo sull’assetto e sul comportamento dei mercati. Non si tratta quindi della view sui mercati di Saxo Bank, ma della descrizione di eventi che potremmo considerare “poco probabili ma non impossibili”. E’ il nostro modo di stimolare il pensare in modo più ampio sul futuro delle economie mondiali e sulle conseguenze di eventi
shock. Un esempio? Il crollo del prezzo del petrolio verificatosi quest’anno era uno dei Cigni Neri pubblicati a dicembre 2013. Per le previsioni 2015 ci siamo concentrati su un ventaglio di scenari che spazia dalla geopolitica (come ad esempio un nuovo default della Russia) ai temi valutari (se la Cina decidesse la svalutazione dello yuan?), dalle materie prime (i Future sul Cacao che toccano i 5.000 dollari/ ton?) fino alle calamità naturali (come una nuova eruzione del vulcano islandese Bardarbunga). I miei preferiti, sono due. Il primo arriva a guardare in là nel tempo, verso una prima uscita dall’ UE. Partiamo dalle elezioni generali del 7 maggio 2015 in Gran Bretagna con lo UK Independence Party (UKIP) che conquista il 25% dei voti nazionali, diventando clamorosamente il terzo partito in parlamento. L’UKIP si unisce ai conservatori di David Cameron per un governo di coalizione e chiede un referendum per rivedere l’adesione della Gran Bretagna nella UE nel 2017. Il debito pubblico del Regno Unito, sostenuto dai sondaggi d’opinione che indicano come la gran parte della popolazione sia orientata al ritiro totale, subisce un forte aumento dei rendimenti. Il secondo invece riguarda il Presidente della BCE. Ci siamo immaginati che Mario Draghi si faccia da parte per consentire alla BCE di procedere nel programma di QE sotto la presidenza di Jens Weidmann della Bundesbank. Una sorta di do ut des, l’Italia appoggia la candidatura tedesca in cambio dell’avvio del programma di QE a pieno regime. E per Mario Draghi, un futuro da Presidente della Repubblica Italiana. Lo confesso, io per questo Cigno Nero faccio anche un po’ il tifo. Per leggere gli altri, v’invito a visitare il nostro sito www.saxobank.it I miei migliori auguri per un sereno 2015, anche se un po’ volatile.
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GALILEUS 15
ARCHITETTura la forma nel tempo
di Roberto Quaglia
PLASTICA e design K artell è da sempre sinonimo di plastica, in assoluto una delle materie più plasmabili. Philippe Stark, durante una intervista, la definisce come il materiale più bello del mondo in quanto creato da noi esseri umani, dalla nostra intelligenza. La plastica, dice sempre Stark ha qualità superiori a tutti i materiali naturali, ed è l’unico mezzo possibile per rendere democratici prodotti di qualità. Passione, intuizione, avanguardia stilistica e tecnologica, colore e trasparenza, il gusto estetico e la funzionalità, sono gli elementi cardini dell’universo Kartell che nasce azienda industriale e diventa brand globale dell’industrial design. Tutto ha inizio nel 1949 con la figura di Giulio Castelli, discepolo del premio Nobel Giulio Natta, che laureatosi in chimica presso il Politecnico di Milano avvia un’attività sfruttando le caratteristiche rivoluzionarie del polipropilene e realizzando oggetti in plastica: dapprima autoaccessori, in seguito casalinghi e articoli da laboratorio come lampade e sedute. Il primo prodotto “made in Kartell” viene lanciato nel 1950, è il portasci disegnato da Carlo Barassi e Roberto Menghi e realizzato in collaborazione con Pirelli. La conoscenza di Anna Ferrieri, giovane architetto ed intellettuale milanese, porterà Castelli ad interfacciarsi con i più grandi architetti e designer del periodo; Albini, Gardella, Zanuso, Rogers. Kartell, in una decade, rivoluziona la quotidianità degli italiani e i numerosi premi ricevuti, tra cui ben nove compasso d’Oro ne certificano il successo. Infatti, la prima sfida è quella di “portare la plastica in casa” e sostituire il vetro con le materie plastiche nell’attrezzatura da laboratorio. Il colore, la leggerezza e le forme ergonomiche sostituiscono nel breve i pesanti prodotti in vetro e zinco. Kartell approccia in maniera del tutto innovativa la progettazione dei propri articoli, basandosi sulla
16 GALILEUS
EroS di Kartell disegnata da Philippe Starck
ricerca tecnologica e sull’esplorazione della versatilità dei materiali plastici, ridefinendo così forme e funzioni dei propri articoli. “Se un articolo risulta al termine degli studi semplice è perché alle sue spalle ci sono anni di studio e di ricerche” amava dire nelle sue interviste Anna Castelli Ferrieri paragonando alla forma semplice di una foglia la sua stessa complessità strutturale. Negli anni ’60 lo sconfinamento nel mondo dell’arredamento procura all’azienda premi internazionali e una vasta notorietà all’estero, suggerendo all’azienda di iniziare ad estendere la propria presenza nei principali mercati europei. Giulio Castelli lo sapeva da tempo, fin da quando chiamò la propria azienda Kartell, un nome di fantasia, ma che “doveva suonare bene in tutto il mondo” ed avere quell’allure di azienda internazionale. In questo periodo l’attività di Kartell si articola su due fronti: Labware, il materiale da laboratorio, che ancora rappresenta un terzo del fatturato, e Habitat, dedicata all’arredamento. Tappa fondamentale sarà il 1972, quando invitata dal Museo of Modern Art di New York, Kartell partecipa alla mostra “Italy, The New Domestic Landscape” con la produzione di tre prototipi di proposte abitative d’avanguardia disegnati da Gae Aulenti, Ettore Sottsass e Marco Zanuso; parecchi di questi pezzi di produzione vengono inseriti nella collezione permanente del museo ed attestano così la brand awarness internazionale. “Lavorare con l’avanguardia della materia spinge la ricerca oltre ciò che è immaginabile” e la produzione a livello industriale ha inizio partorendo una sedia impilabile, un alza immondizia e un battipanni, semplici oggetti della nostra quotidianità, ma oggetti a cui ci si affeziona e che generano sentimenti e a cui diamo un significato particolare. Negli anni ‘80, con lo slogan “Plastica come scienza”, Kartell sostiene la divisione Labware, pur continuando a misurarsi con il progresso tecnologico, approfondisce gli aspetti soft della produzione Habitat. E’ in questi anni, precisamente nel 1988 che Claudio Luti, genero di Giulio Castelli, subentra come proprietario e presidente dell’azienda.
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GALILEUS 17
ARCHITETTura la forma nel tempo
Louis Ghost di Kartell è una seduta in policarbonato trasparente e colorato (fumé chiaro, giallo paglierino, arancio chiaro, verde ghiaccio), dal design Luigi XV.
L’anno 2000 sarà altrettanto importante per la creazione di KartellMuseo. Progetto affidato a Ferruccio Laviano, attuale designer di riferimento dell’azienda milanese, che ne segue l’allestimento. L’ennesimo successo: il KartellMuseo vince subito il premio Guggenheim come miglior museo d’impresa. 2500 mq all’interno dello stabilimento di Noviglio progettato nel ’67 dall’architetto Ignazio Gardella e da Anna Castelli Ferrieri. Qui si ha l’ennesima riprova, la percezione di quanto Kartell sia diventata sinonimo della quotidianità italiana; 1000 oggetti presentati all’interno della struttura museale che si attestano come icone del design italiano. Gli anni ’70 sono rappresentati da mobili di Stoppino e dai componibili di Anna Castelli Ferrieri, che nascendo dalla richiesta di stile informale di quegli anni diventano un icona del design. Gli aani ‘80 sono contrassegnati dal ciclone di Stark e dalle forme sinuose della Mauri di Magistretti o dalle Onde di Ron Arad. La visita al museo, termina con la rivoluzione che Kartell e Luti inseguivano da tempo; dopo anni di ricerca Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente. Dal design moderno e minimale un prodotto che, ancora oggi ,continua a stupire insieme all’evoluzione dello stampaggio ad iniezione che ha portato all’ultimo risultato, al divano Uncle Jack, l’ultima creatura di Philippe Stark. Stark definisce Kartell ami-
ca della quotidianità di chiunque, in quanto in grado di aiutare il prossimo ad avere una vita migliore, grazie all’uso della plastica, grazie all’esperienza di Kartell che aumentando la qualità regala degli oggetti miracolosi ed incredibili accessibili a tutti. Se in origine la plastica era percepita come materia i cui limiti erano il rumore sordo ed il colore piatto (cit. Roland Barthes) al giorno d’oggi tutto ciò è confutato dalla evoluzione cha la materia stessa ha subito. Ma tutto questo successo, con l’aumentare del costo del petrolio, ha rischiato di scomparire, anche in seguito all’invasione di produzioni di bassa qualità. Per combattere questa tendenza Luti cambia le regole del gioco e mette i suoi tecnici a sperimentare nuove soluzioni tecnologiche che permetteranno di cambiare il suono, il touch la colorazione prima basica ed ora vastissima. Ma come? Inserendo del talco nell’iniezione ed ottenendo una plastica vellutata e grattando gli stampi per ottenere una plastica opaca. Questo significa dare valore ad un prodotto industriale, modificandolo. Puntando sulla versatilità del materiale plastico, accentuata dalle sempre più ardite sfide tecnologiche, rivela nuove capacità espressive proponendo una finitura “ad hoc” per ogni prodotto. Vengono così prodotti oggetti Kartell che rispondono a nuove esigenze e seducono per l’appeal del loro design inducendo una più vasta produzione che richiederà una nuova strategia commerciale e di distribuzione. Nascono così punti vendita in tutto il mondo, Flagship, Shop, e Point dedicati unicamente al prodotto Kartell e caratterizzati da un’immagine forte e coerente a quella aziendale. Emozione, sperimentazione ed esasperazione del materiale è ciò che Luti oggi vuole dai propri designers; designers che devono sempre vedere più avanti possibile per creare oggetti non comuni per complessità di realizzazione ma pur sempre di facile utilizzo quotidiano.
wakeup il risveglio del tempo
Hublot scopre il cricket Hublot e’ il primo marchio di lusso ad investire in questo sport. Due grandi eventi sono stati organizzati nello stesso giorno, in India e in Australia, per sigillare la presenza dell’orologeria svizzera in questo nuovo campo
20 GALILEUS
O
ra è ufficiale, Hublot sta entrando nel mondo del cricket, uno degli sport più popolari al mondo in termini di appassionati e fan: il gioco più popolare in India, Sri Lanka, Pakistan, Indie occidentali e negli Emirati Arabi Uniti; il secondo più popolare dopo il calcio in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Regno Unito. Il primo evento pubblicitario si è tenuto a New Delhi, in presenza di Ricardo Guadalupe, CEO di Hublot e David Richardson, Chief Executive della CCI. Durante la conferenza stampa è stata annunciata la nomina di Hublot come cronometrista ufficiale della Coppa del Mondo di Cricket ICC 2015. Guadalupe ha commentato: «Hublot ancora una volta si è dimostrato come il primo, unico e diverso marchio di lusso. Questo incredibile sport completa la nostra presenza a livello di marketing in tutto il mondo e contribuisce ad incanalare il nostro sviluppo nei paesi con alto potenziale commerciale. Sono felice di questa grande collaborazione che ci attende, e sono molto orgoglioso del fatto che l’ICC abbia scelto Hublot come partner».
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wakeup il risveglio del tempo
Un calendario venuto dallo spazio I
Il nuovo Master Calendar di Jaeger-LeCoultre ha il volto e le virtù dell’astronomia: seduce grazie anche alla scelta della pietra di meteorite per realizzare il suo quadrantE.
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n questo nuovo modello, il materiale utilizzato per il quadrante - la strana e affascinante meteorite - sconvolge i codici estetici tradizionalmente puri del Master Calendar. Il quadrante, formato da un unico blocco di meteorite individuato e raccolto in Svezia, deriva da una pietra proveniente dalla cintura asteroidale situata fra Marte e Giove. È un materiale difficile da lavorare per via dell’alto contenuto di ferro. Per ottenere un quadrante esteticamente perfetto, questo blocco di meteorite viene tagliato con molte precauzioni in più lastre sottili, fino ad ottenerne una che corrisponda ai criteri richiesti da Jaeger-LeCoultre. Sempre allo stato grezzo, la meteorite deve essere poi sottoposta a varie fasi di lavorazione prima di rivelare la struttura della sua pietra, che ad ogni taglio offre un aspetto unico. Al termine di un lungo e delicato procedimento, rivela infine la bellezza che ha accumulato nel corso di vari milioni di anni. La cassa, del diametro di 39 mm e dello spessore di 10,6 millimetri, è stata progettata per adattarsi a qualunque polso, sempre alla ricerca di un equilibrio perfetto fra savoir-faire orologiero, estetica e comfort. L’aspetto così sottile fa quasi dimenticare il grande lavoro dei maestri artigiani per inserire un movimento automatico con calendario completo in una cassa dalle proporzioni così minute.
GALILEUS 23
focus PRONTI PER IL 2015
bomberg E’ uno dei fenomeni del momento, con un codice di sportività del tutto personale
Bolt-68 Chronograph Movimento al quarzo Swiss Made Costa 865 euro.
ROMPERE GLI SCHEMI D a molti appassionati ed esperti del settore definito “il caso orologiero” più interessante degli ultimi anni, Bomberg rimane ancora una volta sulla cresta dell’onda grazie alla sua svolta Swiss Made, che regala spessore e tecnologia ai suoi segnatempo. “Da sempre orologi di qualità e tradizione puntano sullo Swiss Made – a parlare è Marzia Morandi, responsabile per il mercato italiano – anche Bomberg, coerente con le sue origini svizzere sinonimo di qualità e precisione nel mondo dell’orologeria, ha scelto di produrre orologi completamente Swiss Made, rispondendo alle attese del mercato su un prodotto come il nostro”. Rimane immutata, invece, la voglia di rompere con gli schemi, di realizzare dei modelli che non passino mai inosservati, senza per questo risultare eccessivi o so-
24 GALILEUS
Marzia Morandi, brand manager Italia di Bomberg.
vradimensionati. Gran parte del merito lo si deve alla cassa, che nel Bolt 68 è composta da due elementi: uno superiore, da 45 mm in acciaio, che contiene al suo interno il movimento e il quadrante; uno inferiore, che si chiude a baionetta sulla parte superiore, ed è solidale al cinturino. Particolarmente riuscito il quadrante, il cui stile “urbano” è caratterizzato dagli indici nickel, numeri Arabi applicati con profilo nickel, luminescenza bianca. “Bomberg è un’azienda giovane fatta da persone determinate e con passione per il loro lavoro – dice ancora la Morandi - rafforzando le linee dei nostri prodotti attuali continueremo a seguire sempre la nostra filosofia di stupire e creare tendenza, senza mai dimenticare qualità e tradizione sui quali un buon brand svizzero deve puntare”.
focus PRONTI PER IL 2015
iWC SCHaFFHaUSen di nUovo aL via deLLa voLvo oCean raCe Con Un’edizione SPeCiaLe
SULLE ONDE L a regata Volvo Ocean Race è tornata. Dalla partenza da Alicante nell’ottobre 2014 all’arrivo al traguardo nel giugno 2015 a Göteborg, la gara vedrà sfidarsi sette team che lotteranno per aggiudicarsi la vittoria affrontando le condizioni più avverse. «La Volvo Ocean Race richiede ai migliori team del mondo di lottare fino al limite delle proprie forze. Siamo orgogliosi di ricoprire per la seconda volta il ruolo di cronometrista ufficiale, di partner del team Abu Dhabi Ocean Racing nonché di sponsor del record delle 24 ore al polso di una competizione velistica internazionale» ha affermato il Ceo di IWC Georges Kern. La regata intorno al mondo sarà percorsa per la prima volta con un’imbarcazione monoscafo: si tratta del 20 metri Volvo Ocean 65. Inoltre per la prima volta da oltre dieci anni, tra i sette team in gara vi sarà di nuovo un equipaggio internazionale tutto al femminile. Durante i nove mesi di competizione sono previste altrettante tappe intermedie nonché un breve stop; le miglia marine percorse saranno 38.739, pari a 71.745 chilometri. Le condizioni meteo e quelle del vento, soprattutto nell’oceano del sud con onde alte fino a 30 metri e un vento fino a 110 chilometri all’ora, fanno sì che la regata sia una delle competizioni velistiche più ardue in assoluto.
Per coronare questa competizione sportiva unica nel suo genere, IWC Schaffhausen ha presentato il nuovo Portoghese Yacht Club Chronograph «Ocean Racer» (ref. IW390216), un orologio sportivo dal carattere virile. «Dedichiamo questo orologio allo spirito competitivo che caratterizza i team che affronteranno questa navigazione estrema», ha detto ancora Georges Kern. Dopotutto questo membro della famiglia dei Portoghesi ha nel DNA la precisione tipica degli strumenti nautici. A rivelarlo, non sono solo le grandi dimensioni della cassa, che con i suoi 45,4 millimetri di diametro offre ampio spazio al movimento di manifattura IWC calibro 89361. Questo segnatempo di ampie dimensioni ha a bordo uno dei movimenti cronografici più moderni e robusti in assoluto, abbinato alla funzione flyback e a una misurazione dei tempi addizionali fino a dodici ore riprodotta su un quadrante interno con l’indicazione analogica su due lancette. Impermeabile 6 bar, è l’unico modello della famiglia dei Portoghesi a disporre di una protezione della corona nonché di lancette e indici luminescenti. Una dotazione simile a bordo garantisce una sicurezza importante. In omaggio a questo sport agonistico, il rotore a 360 gradi presenta la forma di un timone. Il segnatempo è dotato di un cinturino in caucciù nero con inserto in pelle di alligatore.
IWC Portoghese Yacht Club Chronograph «Ocean Racer» Movimento cronografico meccanico, carica automatica, calibro di manifattura 89361 (famiglia dei calibri 89000). Dispositivo di carica a doppio cricchetto IWC, funzione flyback. Funzione cronografica per ore, minuti e secondi. Lancette delle ore cronografiche e dei minuti cronografici integrate in un contatore a ore 12, datario, piccoli secondi con dispositivo di arresto. Protezione della corona. Fondello in vetro zaffiro. Rotore a 360 gradi a forma di timone. Incisione sul fondello «IWC PORTUGIESER YACHT CLUB OCEAN RACER • ONE OUT OF 1000» Ref. IW390216 Serie limitata a 1.000 pezzi
Con il suo quadrante color argento con lancette e indici blu, caratterizzato da un’ottima leggibilità, il Portoghese Yacht Club Chronograph «Ocean Racer» rappresenta il cronografo perfetto. La tradizione della famiglia di orologi Portoghesi risale a quella degli strumenti nautici con i quali i navigatori di un tempo scoprirono il mondo.
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focus ANNIVERSARI ROMANI
Vacheron Constantin e Hausmann & Co. celebrano un connubio iniziato nella Roma dei Papi
160anni assieme
S A destra il negozio di via del Corso oggi e in alto all’inizio del ‘900. Poco è cambiato, rispetto al passato, in quanto gli ambienti storici sono vincolati dalle Belle Arti.
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iamo nel 1854 e, nella Roma ancora papalina, Vacheron Constantin vende i primi quattro orologi a Innocenzo Ricci, la cui bottega avrebbe di lì a poco accresciuto la propria fama sotto l’insegna Hausmann & Co., oggi tra i leader mondiali nel suo settore. Da allora sono passati 160 anni e questa partnership non si è mai interrotta. C’è una memoria del vostro primo incontro con Vacheron Constantin? “Non ci sono nei nostri archivi dei ricordi precisi di quel momento – ci racconta Benedetto
Mauro, che guida assieme a Francesco Hausmann la Hausmann & Co. – comunque sappiamo che François Constantin venne a Roma alla metà dell’800 con la sua celebre diligenza, dotata di cassaforte interna: in pratica il primo furgone blindato della storia.” Già allora problemi di sicurezza? “C’erano banditi, briganti, strade poco sicure. Probabilmente avrà avuto anche delle guardie del corpo, tanto che lui stesso, nelle sue memorie, afferma di aver presto smesso di girare per l’Europa – ma arrivò in piroscafo fino agli Stati Uniti – portando gli orologi con sé, preferiva avere dei disegni, anche dettagliati, sulla base dei quali prendeva gli ordini”. Viene da chiedersi se Hausmann sia stato, per Vacheron Constantin, il più antico rivenditore italiano o mondiale: “Secondo quanto risulta nei nostri archivi di Ginevra – a parlare è Marco Pagani, responsabile della Casa ginevrina per il mercato italiano – è effettivamente la relazione commerciale più longeva della Marca, testimoniata da una fitta corrispondenza epistolare tra le due società e basata sulla condivisione di alcuni elementi: aspirazione all’autenticità, attenzione ai clienti e costante ricerca della perfezio-
focus ANNIVERSARI ROMANI
A destra, il quadrante in oro, color cioccolato, con in evidenza il quadrantino a ore 6 recante le due date: 1854 nella parte superiore e 2014 in quella inferiore.
Al lato, i protagonisti di oggi: a sinistra Marco Pagani, brand manager Italia Vacheron Constantin, al centro Benedetto Mauro che, con Francesco Hausmann, a destra nella foto, guida la Hausmann & Co.
Patrimony Traditionnelle di Vacheron Constantin, realizzato in soli 16 pezzi per i 160 anni con Hausmann & Co.
ne tecnica ed estetica”. Impressionante come un produttore sia riuscito ad attraversare ere così diverse, dall’800 ad oggi “Impressionante è il termine giusto per riuscire a comprendere le difficoltà che una manifattura con 260 anni di storia ininterrotta ha dovuto affrontare per giungere fino a noi. Sono convinto che sia stato l’amore sviscerato per le proprie creazioni, la costante ricerca dell’eccellenza, il sostegno della creatività, il rispetto e la trasmissione delle tradizioni e la condivisione della passione che ha reso possibile la realizzazione del sogno di Jean-Marc Vacheron”. Torniamo a Roma, per chiedere a Benedetto Mauro se ricorda qualcuno dei suoi clienti che oggi indossa uno di questi preziosi segnatempo: “Tanti, difficile per ovvi motivi citarli. Ne rammento uno per tutti, il nostro presidente Carlo Azeglio Ciampi. Un aneddoto divertente è invece legato a Burt Lancaster e al suo soggiorno romano durante le riprese del Gattopardo, all’inizio degli anni ’60. L’attore acquistò un Vacheron Constantin nel nostro negozio e poi chiese che gli fosse recapitato in albergo. Naturalmente incaricammo uno dei nostri commessi fidati, il quale, alla consegna dell’orologio, ricevette una mancia pari al suo stipendio di un mese. Altri tempi”. Tornando alle celebrazioni, per festeggiare una ricorrenza così eccezionale, Vacheron Constantin ha creato un modello speciale che reca la firma Hausmann & Co.: si tratta del Patrimony Traditionnelle con quadrante speciale color cioccolato e minuteria personalizzata con la data della prima vendita, il 1854, e le iniziali della Casa romana. L’orologio è prodotto in 16 esemplari, uno per ogni decennio dei 160 anni. Inutile dire che gli appassionati di tutto il mondo si sono già mossi all’attacco di un così importante pezzo da collezione.
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focus ANNIVERSARI MILANESI
Gli ospiti hanno gustato una cena ideata dallo chef Gennaro Esposito, chef da due stelle Michelin di Torre Del Sarracino di Vico Equense.
PATEK PHILIPPE e PISA OROLOGERIA: UNA FORTE UNIONE
EMOZIONI CONDIVISE I
l 27 novembre è stata una data cruciale: si è celebrato il 175° anniversario di Patek Philippe ed, avvicinandosi alla fine dell’anno, si è inaugurato il 75° anniversario di Pisa Orologeria che verrà festeggiato nel 2015. Una forte componente numerica celebrata in questa occasione: quasi due secoli di storia per Patek Philippe e quasi un secolo per Pisa Orologeira. Il forte legame che si è creato tra queste due aziende e che viene ricordato in quest’occasione, ha permesso l’apertura nel 2008 del primo monomarca Patek Phippe in Italia. Il flusso della clientela vede in testa per numero di acquisti Cina (50%), Italia (16%) e Hong Kong (7%). La strategia commerciale, punto di forza di Pisa Orologeria, negli ultimi 5 anni ha portato ad un’apertura verso i mercati esteri (in particolare l’Asia) senza dimenticare la clientela italiana, affezionata da ge-
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Patek Philippe Multi-Scale Chronograph ref. 4675
focus ANNIVERSARI MILANESI
Durante la serata i principali imprenditori della città di Milano e del panorama internazionale, che sono anche clienti di Pisa Orologeria, hanno potuto ammirare l’attuale collezione di Patek Philippe ed alcuni pezzi commemorativi creati per il 175°.
nerazioni, fin dal 1940. La Diamond Tower, location scelta per la serata, è un grattacielo localizzato in Porta Nuova, un’area nel centro di Milano, in forte sviluppo e che guarda al futuro proprio come fanno Patek Philippe e Pisa Orologeria. «Questo spazio ci offre una nuova visione di Milano una città che guarda al futuro - ha detto Maristella Pisa - un foglio bianco, da scrivere insieme ma soprattutto dai nostri giovani. Il tempo è il protagonista indiscusso di questa serata il passato, con la tradizione rappresentata dai 175 anni di Patek Philippe e da noi che siamo presenti dal 1940. Il presente: noi qui ad ammirare gli splendidi segnatempo frutto di una incessante ricerca e passione. Il futuro: il panorama che ci circonda e che continuerà a mutare e le tante cose che noi e Patek Philippe avremo da raccontarvi ancora».
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focus PRONTI PER IL 2015
la più rinomata tra le orologerie della Quinta Avenida: Cuervo y Sobrinos
vintage latino C In alto, Historiador reserva de Marcha di Cuervo y Sobrinos. Costa 4.300 euro. A destra, Marzio Villa è proprietario e ispiratore del celebre marchio svizzero dalle origini cubane.
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uba alla metà del secolo scorso, era sinonimo di glamour, ritmo latino e gusto per la vita. L’allure storico di questa terra può essere affidato a un’era ormai passata ma il “Tiempo lento” rimane un’attraente filosofia. La stessa che vide Cuervo y Sobrinos come protagonista di quegli anni e che ancora oggi ne guida le creazioni. “perché Cuervo y Sobrinos nasce nell’epoca d’oro dell’orologeria, ne è protagonista – ci racconta Marzio Villa, proprietario della Casa orologeiera - un periodo dove tutti avevano il piacere di cercare il bello. La nostra non è una scelta di moda, ma una continuità storica e di pensiero. Non ci siamo trasformati in vintage, lo siamo sempre stati”. Ma come conciliare lo stile sudamericano con la provenienza Swiss Made degli orologi? “Non solo non è un controsenso, ma è anche filologicamente corretto. Sin dalla sua nascita Cuervo y Sobrinos faceva realizzare tutti i suoi orologi in un’azienda di sua proprietà a La Chaux-de-Fonds”. Il risultato è oggi visibile
a tutti, ed è un’azienda con una modellistica importante e originale, che sta tornando ad una distribuzione forte anche in Italia e che vanta un palmares di nuovi modelli allettante. Tutto Positivo? “Purtroppo no – a parlare è sempre Villa – in quanto siamo stati “toccati” da uno dei lati peggiori della modernità, quello dei grandi furti. Nel nostro caso quello perpetrato nei nostri confronti è stato quasi di tipo cinematografico”. Un grosso danno monetario? “Enorme, al quale si è aggiunto anche un altro problema: purtroppo per assicurare la nostra attività avevamo scelto una grande e solida società svizzera, che da due anni sta tardando, incomprensibilmente, con il risarcimento: a fronte di una contrattualità che era stata fatta, firmata e pagata. Questo ci sta provocando una serie di problemi che amplificano quelli relativi al furto stesso”. A dispetto di tutto ciò, i CYS stanno nuovamente conquistando il cuore degli appassionati con il feeling giusto, che si può comprendere solamente provandolo al polso.
focus PRONTI PER IL 2015
torna a rivivere La leggenda degli orologi di Alta Gioielleria Serpenti di bulgari
PREZIOSE TENTAZIONI I cona del design Bulgari dagli anni ‘40, il mitico serpente rappresenta l’eternità, la femminilità e la prosperità fin dai tempi dell’antico Egitto. Il serpente è sempre stato un simbolo molto potente, garanzia di protezione e potere per coloro che lo indossavano. Più di 2700 anni di storia romana sono racchiusi in questa creatura mitica, accessorio inseparabile di Afrodite, dea dell’amore e delle “fashion victim” Romane del I secolo d.C., che Plinio descrive con indosso due o tre orecchini, chiamati crotalia, ovvero “serpente a sonagli” in latino. Non poteva che diventare la seconda pelle di Bulgari. Nessuna figura del mondo antico è associata al serpente più di Cleopatra. Legata fortemente all’Impero Romano per via delle relazioni con Giulio Cesare e Marco Antonio, quando arrivò a Roma per la prima volta, nel 46 a.C., la folla acclamante poté ammirarne la bellezza esaltata dai bracciali d’oro a serpente che le ornavano il corpo. Quasi 2000 anni dopo, negli anni 1960, Elizabeth Taylor non poté trattenersi dal chiedere al suo gioielliere romano preferito, in via Condotti 10, di creare appositamente per lei un bracciale Serpenti, che indossò sul set di Cleopatra, film in cui interpretò la nuova regina del Nilo.
La Dolce Vita e gli anni ‘60, che portarono un’ondata di edonismo giovanile, sbarazzino e moderno in tutto il mondo (dalla musica alla moda, dalla bellezza ai gioielli) fecero propria la passione per il talismano immortale dal magnetismo seducente, giocando con il serpente come firma stilistica, immediatamente riconoscibile. A partire da questo momento Bulgari concentra la sua palette e le tecniche più avanzate sul serpente, permeando i gioielli Serpenti con i tratti distintivi del marchio: perizia tecnica impareggiabile, combinazioni di materiali sorprendenti, passione per il colore e portabilità. L’icona appare gradualmente su tutte le creazioni Bulgari: orologi, borse, foulard, occhiali da sole e bracciali in pelle. In questa prima fase del XXI secolo, il serpente rappresenta un ritorno alla magia e al simbolismo mitico. Oltre alle straordinarie qualità decorative, con il lungo corpo cilindrico ondulato e la sinuosità femminile, il serpente esprime perfettamente lo spirito dei tempi, valicando le barriere temporali che Bulgari ha sempre voluto infrangere. Oggi più che mai tale segno simboleggia la capacità di reinventarsi e distinguersi per lo stile unico, qualità fondamentali in un’epoca in cui la ricerca di sé è divenuta un culto.
BULGARI SERPENTI ALTA GIOIELLERIA Realizzate in oro bianco o rosa, le “squame” del Serpenti di Bulgari sono decorate con smalto e scintillanti diamanti taglio brillante o marquise. Dalla preziosa testa fanno capolino seducenti occhi in malachite, rubino o smeraldo taglio a goccia che confermano Serpenti come collezione iconica della Casa. Stupefacenti e funzionali, le scintillanti fauci del serpente si dischiudono per rivelare l’ora, fornita da un precisissimo movimento al quarzo, mentre il corpo dell’animale avvolge il polso in maniera originale: l’incrocio tra testa e coda viene mutuato dalle ultime creazioni di alta gioielleria ispirate a questo segno iconico, rendendolo il primo modello di orologi Serpenti a incorporare questo dettaglio stilistico.
La seduzione del motivo iconico del serpente, torna a caratterizzare i nuovissimi preziosi segnatempo della collezione Serpenti, incarnando tutti gli stilemi di Bulgari: l’amore per il colore, la giustapposizione di materiali, la portabilità e le tecniche più innovative.
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focus tempo e gusto
TCM è oggi al polso di Ilario Vinciguerra, considerato uno chef tra i più affermati e creativi
cucine temerarie C
’è una memoriQuando in TCM parlano dei loro orologi, li pensano sempre al polso dei “temerari”. Questo per tanti motivi: perché il loro disegno non è omologato con quanto si vede normalmente in giro; perché acquistare qualcosa di italiano, specie per gli italiani, sembra essere sempre qualcosa di coraggioso; ma soprattutto perché la loro costruzione, sia nella scelta dei materiali che dell’ingegnerizzazione, ne fa degli strumenti adatti anche agli utilizzi più estremi. Non stupisce che il primo vero testimonial di TCM sia uno chef, quindi una persona abituata a prendere continuamente delle decisioni, ma anche costretta a lavorare in un ambiente pieno di vapore e di agenti potenzialmente deleteri per un segnatempo meccanico. Nel caso particolare lo chef prende il nome di Ilario Vinciguerra, oggi considerato uno dei più affermati e creativi del panorama gastronomico Italiano. Al suo
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attivo importanti riconoscimenti, tra cui una stella Michelin, 17,5/20 per l’Espresso e 3 forchette per il Gambero Rosso. Al suo polso il Milano 44 tricolore di TCM, un orologio dal design tutto italiano, con movimento meccanico Swiss Made e cassa in acciaio anallergica, adatta ai vapori della cucina e impermeabile fino a 5 atm. Il cinturino in lorica, materiale speciale totalmente idrorepellente, consente di poter immergere serenamente le mani nell’acqua! Da ricordare, infine, che TCM ha in questi giorni presentato anche il nuovo Crono Sorci Verdi Mancino, che richiama nei suoi particolari le gesta dei coraggiosi piloti e le loro leggende. Dallo stemma del reparto speciale, la sagoma dei tre sorci verdi, inciso sul medaglione del fondello, fino al pulsante dello stop, smaltato in rosso, a ricordo delle mogli degli aviatori che, in segno di buon augurio, usavano sbaffare con lo smalto le carlinghe degli aerei da combattimento.
focus TEMPO E GUSTO
Crono Sorci Verdi Mancino, di TCM. Cassa in acciaio, pulsanti e corona a sinistra, movimento cronografo automatico, Quadrante su tre livelli. Costa 2.980 euro.
Lo chef pluripremiato Ilario Vinciguerra, indossa un Milano 44 tricolore di TCM.
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focus GREEN TIME
Carrera Calibre 36 Flyback Chronograph di TAG Heuer. Cassa in acciaio lucido e satinato 43mm Sfera esterna del quadrante nera, interna antracite con effetto soleil Cinturino in cocco nero Movimento cronografico automatico Calibre 36 con funzione Flyback di ritorno a zero immediato. Costa 6.700 euro
TAG Heuer sarà partner e cronometrista ufficiale di alcune delle più challenging maratone al mondo. La scelta è in linea con la nuova strategia del marchio, che intende riaffermare le sue radici sportive, raggiungendo così un pubblico di più di 320 milioni di persone nel mondo
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Largo spazio PER TAG HEUER alle tematiche ecologiche
RUN L BABY RUN
a notizia è di quelle inusuali per l’orologeria, ma probabilmente non per TAG Heuer. La casa Svizzera sarà infatti partner di alcune tra le più importanti gare di corsa su lunga distanza, a New York (TCS New York City Marathon), Chicago (Bank Of America Chicago Marathon), Berlino (BMW Berlin Marathon), Parigi (Schneider electric Marathon de Paris), Oslo e Mosca. Si tratta in fondo di un ritorno alle origini, fatto di orologi e cronografi sportivi, istinto per la competizione, sport, sfida, aspirazione all’eccellenza. In poche parole, tutte caratteristiche che appartengono al suo DNA. Essere parte di eventi sportivi come le maratone rappresenta una nuova scelta strategica per TAG Heuer – a integrazione del suo territorio di elezione, i motori – che consente di ampliare l’immaginario a cui è associato il brand e di rendere ancora più vivido
focus GREEN TIME
.La maratona è una cornice ideale, che interpreta alla perfezione il messaggio trasmesso dal nuovo claim del brand: ‘Don’t Crack Under Pressure’.
Carrera Lady Steel&Rose Gold Diamond di TAG Heuer. Cassa in acciaio 28mm Lunetta in oro rosa con 56 diamanti Top Wesselton Quadrante in madreperla con 12 diamanti Top Wesselton agli indici Bracciale con maglie in acciaio e oro rosa Movimento automatico Calibre 9. Costa 6.100 euro
In queste pagine Alcune immagini della recente maratona di New York, che ha visto TAG Heuer impegnato nel ruolo di cronometrista ufficiale.
il messaggio interpretato dalla sua nuova campagna ‘Don’t Crack Under Pressure’. Inoltre quello della maratona è un territorio ancora poco esplorato dai marchi orologieri svizzeri. Disciplina praticata da pochi appassionati fino a dieci anni fa, la maratona sta oggi chiamando a raccolta sempre più appassionati. Un pubblico trasversale, di tutte le età, con in comune desiderio di autorealizzazione, di segnare record personali, di sentire l’adrenalina, di superare i propri limiti. Secondo gli
organizzatori, la maratone più importanti raccolgono più di 250.000 partecipanti, la sola maratona di New York più di 50.000, con più di due milioni e mezzo di spettatori ad assistere ed incitare i corridori lungo le strade. Le maratone rappresentano dunque un’ottima opportunità di sponsorship per ampliare la visibilità del marchio: esposizione del marchio lungo le strade attraversate dalla corsa, media advertising, televisione, stampa, web, un impatto multimediale che va oltre la corsa stessa.
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focus Stars and Stripes
waltham Ha origini americane e una lunga storia dietro le spalle, ma anche un presente tutto da scoprire
LA SFIDA V Il Waltham ETC è espressione della nuova forma di lusso contemporaneo che Waltham vuole rappresentare, dove diversi materiali lavorano in armonia per creare un orologio raffinato e deciso, perfetto per uomini eleganti e carismatici in ogni situazioni, particolarmente attenti al dettaglio e allo stile personale.
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ogliamo riproporre prepotentemente lo spirito libero di Waltham, perché crediamo che scegliere senza condizionamenti sia il valore più grande per un vero uomo, la forma più elevata di esplorazione e scoperta dei tempi moderni. Alle caratteristiche uniche del marchio - innovazione, precisione e design angolare - uniamo l’esclusività dei dettagli, la qualità delle finiture e la combinazione di materiali insoliti e altamente tecnologici. Per realizzare orologi icona del lusso maschile contemporaneo. Queste sono le parole di Antonio Di Benedetto, Presidente e CEO di Waltham, e riassumono a perfezione la filosofia di uno dei marchi più interessanti e propositivi del momento. Il cronografo ETC Pensato per definire nuovi standard di eleganza e precisione, il cronografo Waltham ETC (Elapsed Time Chronograph) è senza dubbio il più importante
focus Stars and Stripes
WALTHAM ETC AERONAVALE CRONOGRAFO
Sopra, il Waltham Type-A13a, orologio di bordo degli F4 Phantom
Questo modello si distingue per l’originale cassa dodecagonale in Titanio G5 incastonata come in un cruscotto, soluzione studiata per richiamare il glorioso passato da strumento di bordo del modello a cui si ispira. Il quadrante dal caratteristico disegno con motivo a W in rilievo di colore nero, gli conferisce profondità e spessore, mentre le lancette ripiegate all’insù e gli indici applicati sono rivestiti in Super-LumiNova, per il massimo della visibilità in qualsiasi condizione di luce. La ghiera è di ceramica in ossido di zirconio, il vetro zaffiro ha il trattamento antiriflesso. Il moderno cinturino è in caucciù vulcanizzato con un’originale chiusura deployante in Titanio G2. E’ resistente all’acqua fino a 300 mt/30 bar. Disponibile in 3 varianti: Pure, con cassa in titanio G5 (7.800 euro); Eclipse, con l’alloggio della cassa trattato in PVD nero (8.000 euro); Black Matter, totalmente in PVD nero (8.400 euro).
Antonio Di Benedetto, Presidente e CEO di Waltham
pezzo dell’innovativa Collezione Aeronavale. Il suo pubblico d’elezione sono i nuovi pionieri, originali e tutt’altro che convenzionali come i leggendari possessori di Waltham che hanno preso parte alle più grandiose imprese degli ultimi 160 anni. Uomini mai timorosi di pensare fuori dagli schemi, pienamente consapevoli che fuggire da schemi, stereotipi e mode è il più grande valore e la sola forza di libertà e cambiamento. Non è un caso che il disegno dell’orologio sia ispirato all’F4 Phantom, uno dei caccia a reazione più all’avanguardia degli anni ’60, impiegato anche nella leggendaria Top Gun Fighter Weapons School per la formazione dei migliori piloti dell’US Air Force. Una scuola di vita, che ancora oggi plasma uomini impavidi, capaci di sovvertire le regole e di osare, per arrivare là dove gli altri nemmeno immaginano. A bordo, gli F4 erano equipaggiati con il Waltham Type-A13a, progettato per servire al meglio piloti straordinari in qualsiasi condizione. Il nuovo
Elapsed Time Chronograph reinterpreta le principali caratteristiche innovative del suo predecessore, arricchendosi di soluzioni di visualizzazione del tempo assolutamente distintive, armonizzate in un elegante e contemporaneo design angolare che racchiude materiali high-tech di qualità superiore. Tecnicamente si tratta di un cronografo automatico di alta precisione, con movimento calibro W.DB-003 Dubois-Dépraz 2078. Stupisce subito per l’estetica graffiante e le soluzioni tecnologiche adottate, come le funzioni cronografiche centrali, con lancetta dei secondi e indicatore Elapsed Time fino a 60 minuti. A ore 3 e a ore 9 si trovano invece i piccoli quadranti dei secondi e del Night&Day: soluzioni particolarmente apprezzate dai piloti dell’Aeronautica Militare, cui l’orologio si ispira, e da coloro che sfidano il tempo nella loro quotidianità, ponendosi sempre nuovi traguardi.
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focus tempo prezioso
Solo i diamanti più puri e le gemme dai colori più nobili impreziosiscono gli orologi gioiello Rolex
le mille e una luce S ono recentemente arrivate in distribuzione le nuove versioni gioiello dell’Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34 in oro giallo, bianco o Everose 18 ct., che abbinano l’arte orologiera di Rolex e il fascino ammaliante dell’oro e dei diamanti più puri e scintillanti. La straordinaria perizia di Rolex in gioielleria permette al marchio di puntare sugli stessi criteri di eccellenza che sono all’origine della sua fama in orologeria. Il quadrante di 34 mm è interamente rivestito di un pavé di diamanti. L’indicazione delle ore è, inoltre, messa in evidenza dalla lunetta con zaffiri rosa taglio
baguette nella versione in oro giallo o con zaffiri blu nella versione in oro bianco. L’edizione in oro Everose, una lega d’oro rosa esclusiva creata da Rolex e realizzata nella propria fonderia, si distingue per la lunetta che esibisce uno straordinario lavoro di incastonatura, con i diamanti taglio brillante su un delicato bordo in oro bianco, che ne ravviva l’intensità della lucentezza. Le tre versioni sono abbinate a bracciali con diamanti. La scelta delle pietre più preziose Solo le pietre di qualità più alta sono degne di essere incastonate in un orologio Rolex. I diamanti e gli zaf-
In alto, Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34, in oro bianco. Lunetta con 12 zaffiri blu e 24 zaffiri celesti taglio baguette.
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focus tempo prezioso
In queste pagine, alcune viste in dettaglio dell’Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34, nella versione in oro Everose e lunetta con 12 zaffiri rosa e 24 zaffiri rosa chiaro taglio baguette
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focus tempo prezioso
la lucentezza delle pietre preziose e la cura estrema con cui il marchio realizza il lavoro di incastonatura conferiscono ai modelli gioiello un prestigio unico A destra, Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34, in oro Everose. Spettacolare il quadrante in oro bianco, rodiato, con pavé di 455 diamantii. Anche la lunetta, in oro bianco, ha 32 diamanti a taglio brillante.
Il bracciale Pearlmaster, sagomato e con maglie massicce in oro 18 ct., conferisce all’orologio ancor più presenza e il massimo comfort al polso. È abbinato al fermaglio invisibile Crownclasp, tanto elegante quanto funzionale. In alcune versioni, le maglie intermedie esibiscono diamanti della migliore qualità valorizzati in modo sublime. Lo straordinario lavoro di incastonatura, un sottile richiamo a quello presente sulla lunetta, completa questo autentico orologio gioiello così deliziosamente femminile.
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firi più puri sono selezionati secondo i massimi criteri e incastonati a regola d’arte per garantire alle pietre la massima lucentezza. Per questo, la Casa ginevrina dispone di un proprio laboratorio di gemmologia dove gli esperti, coadiuvati dalle attrezzature tecnologicamente più avanzate, controllano che la qualità delle pietre preziose soddisfi gli standard più severi. Rolex dispone, inoltre, di una propria fonderia e utilizza le materie prime più pure per fondere le proprie leghe: oro giallo, bianco o Everose: dalla colata sino alla messa in forma e alla lucidatura, tutte le fasi sono realizzate con la massima cura nei laboratori del marchio per garantire gli standard di qualità Rolex. Questa completa padronanza interna e i criteri più severi in ogni fase della produzione permettono agli orologi gioiello di Rolex di brillare di una luminosità incomparabile. La cassa Oyster L’eleganza dell’Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34, pari a quella di un gioiello, non deve far dimenticare le sue qualità orologiere, che accomunano tutti i Rolex. La cassa Oyster, garantita impermeabile fino a 100 metri, è un esempio di robustezza, proporzioni ed eleganza. La carrure dalle linee caratteristiche
focus tempo prezioso
IL MOVIMENTO Il calibro 2236, un Cronometro Superlativo I nuovi Oyster Perpetual Datejust Pearlmaster 34 sono i primi modelli dotati del calibro 2236 con nuova spirale Syloxi in silicio sviluppata da Rolex, le cui prestazioni cronometriche non hanno pari tra i modelli femminili. Il movimento meccanico a carica automatica con indicazione della data è interamente prodotto da Rolex e inaugura una nuova generazione di movimenti per i modelli femminili del Marchio. La progettazione e la qualità di fabbricazione gli conferiscono una precisione e un’affidabilità che non temono confronti. Come tutti i movimenti Perpetual Rolex, il 2236 è un Cronometro svizzero certificato, un titolo riservato agli orologi di precisione superiore che hanno superato con successo i test del COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres).
è ricavata da un blocco massiccio di oro. Il fondello scanalato è avvitato ermeticamente con un apposito strumento utilizzato dai tecnici orologiai Rolex. La corona di carica, dotata del sistema brevettato di doppia impermeabilizzazione Twinlock, è anch’essa saldamente avvitata alla cassa. Il vetro, con lente di ingrandimento Cyclope a ore 3 per facilitare la lettura della data, è in zaffiro praticamente antiscalfitture. La cassa, completamente impermeabile, protegge con efficacia il movimento di alta precisione che ospita.
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focus anima sottomarina
lo Stealth 300 Metri di Locman , Impermeabile fino a 300 metri, si caratterizza per l’accurata scelta dei materiali e del movimento
T
anti i motivi di interesse che spingono all’acquisto di un modello subacqueo, spesso ben lontani da quell’utilizzo sportivo o professionale che sembrerebbe loro connaturato. Questo sia perché non ci sono poi così tanti sub sportivi (che fra l’altro, oggi utilizzano nella quasi totalità dei computer da immersione), quanto e soprattutto perché l’impermeabilità è qualità di cui si può certamente “usufruire” con in-
Il fondello in titanio, chiuso per mezzo di quattro viti.
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La corona di carica, smontata, mostra le due guarnizioni in silicone che le garantiscono la tenuta all’acqua fino alla pressione di 30 atmosfere.
anima marina
focus anima sottomarina
Stealth 300 Metri di Locman. Prezzi a partire da 595 euro.
sospettabile frequenza. Un buon orologio subacqueo può infatti essere utilizzato anche nel corso di un tranquillo bagno al mare, in barca, in piscina (anche se sarebbe meglio di no, vista la deleteria aggressività sulle guarnizioni che viene esercitata dal cloro), in situazioni ambientali particolarmente stressanti, oppure in città quando si va in moto, per essere sempre sicuri in caso di pioggia. Lo ha ben capito Locman, che entra nel mondo dei sub professionali con il suo performante Stealth 300 Metri: un passo importante nel percorso di crescita dell’azienda elbana, iniziato quasi trent’anni fa e costellato di risultati importanti, sia in relazione ai progetti di costruzione delle casse che, più recentemente, allo sviluppo dei movimenti. Per ottenere la massima impermeabilità, i tecnici della Scuola Italiana di Orologeria (SIO) fondata da Locman nel 2006, hanno lavorato su tutte le componenti della cassa da 46 millimetri di questo modello, rafforzandole rispetto alla produzione attuale. La corona a vite di Stealth 300 Metri ha acquistato dimensioni maggiori ed è stata dotata di una doppia guarnizione siliconica o-ring. E’ stato aumentato anche lo spessore della cassa in acciaio 316L e titanio ultraleggero, mentre la lunetta girevole unidirezionale è costruita
in ABS, materiale termoplastico innovativo, leggero ma particolarmente resistente agli urti, alle pressioni e soprattutto alle variazioni di temperatura. Con una sfaccettatura a diamante che facilita la presa durante le immersioni, la lunetta girevole è stata progettata in maniera tale da garantire un movimento il più fluido e preciso possibile. Anche il quadrante, dalle generose dimensioni, è pensato per consentire una leggibilità ottimale anche in condizioni di scarsa visibilità, grazie anche al trattamento Superluminova per indici e lancette. All’interno dello Stealth 300 Metri troviamo un movimento meccanico automatico, calibro S.I.O. 1, con funzioni di ora, minuti, secondi e datario.
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Nell’Heritage Spirit Orbis Terrarum di Montblanc, grazie all’innovativa costruzione del quadrante a più livelli, possono essere indicate tutte le ore dei 24 fusi orari. Un disco giorno/ notte mostra immediatamente dove sul pianeta è giorno o notte. La rotazione di questo disco modifica i colori dei continenti visualizzati sul quadrante: chiari per il giorno, scuri per la notte. Questo innovativo principio funzionale si trova raramente nell’alta orologeria.
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coverstory il mondo sul quadrante di Paolo Gobbi
PADRONE DEL MONDO da montblanc un’interpretazione innovativa e convincente del world time
S Heritage Spirit Orbis Terrarum di Montblanc. Costa 4.900 euro nella versione in acciaio, 13.900 euro in quella in oro.
oltanto un anno è passato da quando Montblanc presentava un’importante collezione di orologi in omaggio allo spirito della leggendaria penna stilografica Meisterstück, giunta al suo novantesimo anniversario. A partire dal 2015, questa collezione prenderà un posto di primo piano tra le famiglie di orologi Montblanc, con la denominazione Heritage Spirit Collection. L’impulso che la muove è quello di rappresentare tutti i codici dell’alta orologeria fino al dettaglio più minuzioso e porta la firma della tradizione artigianale, del design senza tempo e della funzionalità impeccabile. Basata su ricercati codici
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coverstory il mondo sul quadrante
I
l padre del World Time così come oggi lo conosciamo, è Luois Cottier. Eccentrica ed interessante figura di orologiaio ginevrino, nato nel 1894, brillante studente di orologeria, compie il suo apprendistato alla Jaeger. Nel frattempo coltiva la sua passione per gli automi, le scatole musicali e l’orologeria d’epoca, tanto da divenire tra l’altro restauratore e manutentore della collezione privata di orologeria d’epoca di Hans Wilsdorf. A seguito poi della grande crisi del ’29 è costretto ad abbandonare il suo posto fisso, ed inizia la sua carriera di orologiaio indipendente aprendo un piccolo laboratorio nel retrobottega della libreria dove lavorava la moglie, in rue Vautier 45, a Carouge (un grazioso sobborgo di Ginevra). E’ qui che, assieme ai tanti automi e saltarelli, torna in vita un modello caro alla famiglia Cottier, in quanto fu ideato dal fratello Emmanuel nel lontano 1885: stiamo parlando naturalmende del World Time. Il primo di questi orologi fu realizzato da Louis nel 1931 per Baszanger, allora celebre gioielliere parigino trasferitosi nell’importante città svizzera, oggi custodito nel Museo d’Orologeria di Ginevra. L’idea piacque, e tanto. Arrivarono così tante richieste da parte dei più importanti produttori dell’epoca: da Vacheron & Constantin ad Agassiz, fino alla Rolex. Chi però, più di tutti, credette in questo modello, ed è la storia a ricordarcelo, fu la Patek Philippe, che ne realizzò un numero relativamente importante e con diverse varianti, per la precisione 455 movimenti, divisi tra orologi da polso, da tasca e pendolette, con una produzione media di 13 unità all’anno. Segno distintivo delle realizzazioni di Cottier, tanto da diventarne a volte quasi una “firma”, è la particolare foggia assunta di volta in volta dalla lancetta delle ore, che era generalmente in oro, fatta a mano, e disegnata per specificatamente per ogni modello.
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coverstory il mondo sul quadrante
l’orologio MONTBLANC Orbis Terrarum collezione Heritage spirit
Movimento Meccanico automatico, calibro MB29.20, frequenza di 28.800 alternanze/ora (4 hertz) con l’esclusiva complicazione sviluppata internamente da Montblanc. Cassa Ø 41 mm, in acciaio dalle linee decise, lunetta tonda convessa, vetro zaffiro incurvato antiriflesso, lati discendenti verticali con finitura satinata orizzontale. Corona personalizzata Montblanc in rilievo su sfondo sabbiato. Quadrante Ore del mondo, disco centrale in zaffiro. Lancette sfaccettate lucide di forma dauphine. FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro, secondo fuso orario. Cinturino Cinturino in alligatore nero con fibbia déployante.lucida. Costa 4.900 euro nella versione in acciaio, 13.900 euro in quella in oro.
di design, la collezione include segnatempo con quadranti chiari ed eleganti, casse raffinate che esprimono l’essenza stessa della misurazione del tempo di altissimo livello. Ciascun modello, fino alla grande complicazione, afferma la meticolosa maestria artigianale che contraddistingue tutti i segnatempo Heritage Spirit. L’ultima proposta di questa collezione, che arriverà ufficialmente solamente a gennaio durante il Salone di Ginevra 2015, prende il nome di Heritage Spirit Orbis Terrarum ed interpreta in modo nuovo e innovativo una delle complicazioni più contemporanee e utili: la funzione delle ore del mondo. Al centro dell’idea stessa di questo modello troviamo la “terra”, che non casualmente in latino si traduce orbis terrarum, andando a mettere l’accento su di un’idea globale della visione del tempo, segnando contemporaneamente l’ora nei 24 fusi orari di tutto il mondo, grazie a una complicazione di manifattura sviluppata internamente dai mastri orologiai Montblanc. Anche l’ispirazione per questa complicazione deriva dalla storia dell’orologeria e dal passato orolo-
giero. I “montres à eclipses”, orologi con più livelli di quadranti che potevano cambiare funzionalità o aspetto, erano tra le complicazioni più affascinanti all’inizio del XX secolo. Puntando sempre all’apice delle sue conoscenze, la Casa svizzera ha maturato una solida esperienza per lavorare su complicazioni che utilizzano differenti livelli: ne sono prova due esempi come il Metamorphosis II o il Rieussec Rising Hours. La funzione innovativa La complicazione dell’Heritage Spirit Orbis Terrarum, semplice da leggere e facile da usare, indica l’ora in diverse parti del mondo in modo pratico e intuitivo. Il principio tecnico su cui si basa questo orologio è quello delle Ore del Mondo: sostanzialmente semplice come la sua esecuzione, un vero e propio uovo di colombo facile e allo stesso tempo geniale come tutte le grandi idee. In pratica, nei modelli realizzati fino ad oggi, ad un orologio tradizionale, con lancetta delle dodici ore e dei minuti, è aggiunto esternamente un anello, che compie un giro intero in 24 ore ruotando in
L’Heritage Spirit Orbis Terrarum di Montblanc verrà ufficialmente presentato durante il Sihh 2015.
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Tra i protagonisti del Sihh 2015, troveremo anche questo inedito Montblanc TimeWalker Urban Speed. Nuova la cassa in acciaio sabbiato con finitura “cold gray” e la lunetta in ceramica. Al suo interno un calibro MB 25.07 cronografo meccanico a carica automatica. Costa 4.200 euro.
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senso antiorario. Su questo può essere facilmente letta l’ora universale semplicemente mettendo in corrispondenza la città dove ci troviamo sulla sua rispettiva indicazione oraria. A questo punto l’indicazione delle ore del mondo rimarrà tale senza necessitare di alcuna correzione aggiuntiva, mostrando sempre in tempo reale sia l’ora del luogo dove ci troviamo, che di conseguenza anche quella di tutte le città indicate sull’anello girevole interno. Nel caso dell’Heritage Spirit Orbis Terrarum questa funzione viene portata ad un livello superiore sia di leggibilità che di tecnica. Grazie all’innovativa costruzione del quadrante a più livelli possono essere indicate tutte le ore dei 24 fusi orari. Un disco giorno/notte mostra in tempo reale dove sul pianeta è giorno o notte. La rotazione di questo disco modifica i colori dei continenti visualizzati sul quadrante: chiari per il giorno, scuri per la notte. Questo risultato è possibile grazie ad una costruzione su più livelli. Nella zona centrale un vetro zaffiro mostra i continenti visti dal polo Nord:
questi sono ritagliati dal resto del disco, che mostra così gli oceani in azzurro. Sotto il quadrante principale si trova un disco che indica il giorno e la notte, ruotando con il movimento del meccanismo delle 24 ore. Sull’esterno del quadrante vi è un disco con i nomi di 24 città, circondate dai rispettivi fusi orari. Il disco con le città può ruotare separatamente dal disco delle 24 ore con l’aiuto del pulsante, che si trova a ore 8. Per regolare l’ora basta posizionare a ore 6 la città di partenza desiderata con il suo orario corrispondente. L’ora locale viene visualizzata dalle lancette centrali delle ore e dei minuti, che si regolano con la corona di caricamento. In viaggio, la complicazione dello Spirit Orbis Terrarum indica quindi le ore nella località di destinazione: basta regolare le lancette delle ore e dei minuti che indicano la nuova “ora locale”, mentre l’ora del paese di origine rimane visualizzata a ore 6. La metamorfosi del tempo Montblanc torna anche nel mondo delle complicazioni meccaniche con lo straordinario Ville-
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l’EVOLUZIONE «Era il 2010 quando in occasione del SIHH, Montblanc introdusse, per la prima volta l’ambizioso concetto dei quadranti sovrapposti. Dopo quella prima presentazione, ci siamo impegnati per raggiungere risultati ancora più ambiziosi. In una fusione perfetta tra tradizione e innovazione, il Metamorphosis 2 rivendica legittimamente un posto di rilievo tra le grandi complicazioni e si conferma come player dinamico e competitivo nel mondo dell’alta orologeria svizzera. Dalla presentazione durante l’ultimo Watches and Wonders di Hong Kong, il Metamorphosis 2 ha suscitato ovunque reazioni entusiaste. Siamo molto felici e orgogliosi di poter condividere con tutti gli appassionati la nostra grande passione per l’alta orologeria». Christian Rauch
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Ci sono voluti 4 anni e tutta l’esperienza unita alla passione dei maestri orologiai della manifattura Montblanc a Villeret per arrivare a questo nuovo capitolo nella storia del design orologiero Christian Rauch, Ceo Montblanc Italia
Villeret 1858 Metamorphosis di Montblanc. Serie limitata a 10 pezzi. Costa 270.000 euro.
ret 1858 Metamorphosis. Costruire un orologio che si trasformi, non solamente nell’estetica ma soprattutto nelle funzioni: questa la sfida che hanno raccolto i maestri orologiai di Montblanc. Realizzare un segnatempo in grado di cambiare, a comando, non solamente il proprio volto, ma soprattutto la sua funzionalità: nel caso particolare passare da semplice segnatempo a cronografo attraverso un meccanismo manuale che trasforma sia il quadrante che la funzionalità dell’orologio. In pratica si comporta come quei robot che cambiano totalmente la loro estetica, ma anche le cose che riescono a fare. In questo orologio il quadrante cambia i suoi tratti a seconda della modalità in cui si decide di utilizzarlo. Nella versione solotempo ad ore 12 è presente il contatore delle ore con indici romani, mentre ad ore 6 è posizionato un grande datario al cui centro è visibile un rubino. All’interno del quadrante si muovono due sfere:
una per i secondi e una dei minuti retrogradi. Facendo scorrere il pulsante sul fianco sinistro della cassa, il quadrante si apre, mentre la parte inferiore si alza. Ci troviamo ora nella modalità cronografo, ben riconoscibile grazie al colore scuro del fondo. Ora ad essere visualizzati sono i minuti crono in basso, le ore in alto. Nella versione cronografo ad ore 6 è posizionato il cronografo dei 30 minuti mentre, come nella versione solotempo ad ore 12 rimane l’indicatore delle ore ma con numeri arabi. A rendere più sportiva questa versione due rifiniture sottili di colore rosso, che disegnano il perimetro dei due contatori principali, quello del cronografo e quello delle ore. Da ricordare che l’idea base è di di Johnny Girardin e Frank Orny, mentre il grande orologiaio Demetrio Cabiddu, nel suo atelier Monblanc Villeret, ha trasformato un progetto in una funzionante realtà.
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emozioni passione per la meccanica
ecce crono PIAGET presenta L’Altiplano Chronograph L’orologio a carica manuale con cronografo flyback più sottile al mondo: 8,24 mm
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appresentazione moderna di assoluta purezza ed eleganza, con la sua apparente semplicità il Piaget Altiplano Chronograph esprime il gusto understated della collezione Altiplano. Per la prima volta, questa celebre linea dà il proprio benvenuto ad un movimento con grande complicazione, un nuovo arrivato tra i 37 movimenti di Manifattura Piaget, amato dai veri intenditori dell’Alta Orologeria. Normalmente questo classico dell’orologeria viene riservato a segnatempo dalle linee tradizionali, Piaget ha invece scelto di optare per una cassa da design snello e contemporaneo. Con i suoi 25 movimenti ultra-piatti, detentori di ben 14 record mondiali, Piaget è maestra nell’arte della sottigliezza estrema e grazie al nuovo calibro
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emozioni passione per la meccanica
QUESTO MODELLO fissa un nuovo record nel campo della creazione di segnatempo ultra-piatti, un’arte nella quale la Maison eccelle dal 1957
cronografico a carica manuale 883P dà prova ancora una volta di una competenza senza eguali nello sviluppo di movimenti ultra-piatti con grandi complicazioni. Il calibro e la cassa hanno stabilito un nuovo doppio record di sottigliezza con uno spessore di 4,65 mm per il movimento a carica manuale con cronografo flyback e soli 8,24 mm per la preziosa cassa. Innovazione allo stato puro La creazione più recente nella gamma dei movimenti interamente sviluppati da Piaget si chiama 883P ed è l’evoluzione del Calibro 880P automatico, tra i più sottili sul mercato. E sono proprio le competenze della Manufacture de Haute Horlogerie che ora le permettono di presentare il cronografo flyback a carica manuale più sottile al mondo, sia in termini di calibro che di cassa. Ci sono voluti due anni
di sviluppo presso la Manifattura di La Côteaux-Fées, luogo di nascita di Piaget, per dare vita a questa doppia impresa. I maestri orologiai e gli sviluppatori hanno voluto ricercare la sottigliezza estrema in tutti i componenti, dal pignone (0,12 mm) all’asse del bariletto (0,115 mm) al dito della ruota centrale del cronografo (0,06 mm) oltre alla raffinatezza del quadrante e delle lancette. Il risultato finale è un Calibro 883P dotato di una riserva di carica di 50 ore con funzioni ore, minuti, piccoli secondi ad ore 6, un contatore da 30 minuti ad ore 3 e l’indicazione del doppio fuso orario sulle 24 ore ad ore 9. Il movimento si distingue anche per la funzione flyback che serve a riportare le lancette a zero attraverso una semplice pressione del pulsante che fa poi ripartire automaticamente la rilevazione dei tempi. Il cronografo è controllato da una ruota a colonna responsabile della
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l’orologio PIAGET Altiplano Chronograph Ref. G0A40030 Cassa: in oro rosa 18K. Fibbia ardiglione in oro rosa Funzioni: ore e minuti, piccoli secondi ad ore 6, cronografo con funzione flyback e contatore da 30 minuti ad ore 3, secondo fuso orario ad ore 9. Quadrante: con satinatura effetto soleil. Movimento: crono flyback a carica manuale, spessore 4,6 5mm. Riserva di carica di circa 50 ore. 21.600 alternanze/ora, 30 rubini, 240 componenti. Finiture: Côtes de Genève circolari, platina perlata, ponti smussati, blasone Piaget inciso sulla platina, viti azzurrate Cinturino: in alligatore
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emozioni passione per la meccanica
coordinazione di tutte le fasi e da un innesto verticale che assicura una precisione assoluta. Il movimento, che si può ammirare attraverso il fondello trasparente, presenta una serie di raffinatezze estetiche in linea con le più nobili tradizioni orologiere: Côtes de Genève circolari, platina perlata, ponti smussati, ruote con decoro soleil e viti azzurrate. Modernità e tradizione si mescolano armoniosamente in questa nuova creazione dal carattere minimal. Con una cassa ultra-piatta dalle linee ben definite, il Piaget Altiplano Chronograph mette in mostra l’apparente semplicità di un’eleganza che permea ogni dettaglio. Lo sviluppo
di un segnatempo dall’estetica così deliberatamente essenziale - tipica della linea Altiplano - dove si è voluto includere una complicazione le cui funzioni richiedono un quadrante piuttosto elaborato è un chiaro esempio di eccellenza senza pari. La sorprendente purezza delle linee è evidente nel quadrante con satinatura effetto soleil e con snelle lancette a bastone che si muovono tra indici singoli e doppi - la caratteristica stilistica dei modelli Altiplano. La ricerca della purezza si riflette nei piccoli contatori che non sono rientranti, come accade solitamente, ma sono piuttosto allo stesso livello del resto del quadrante. Tutti questi elementi accentuano l’uniformità di un quadrante caratterizzato da
L’Altiplano Chronograph di Piaget mantiene inalterato il disegno extrapiatto della cassa di questa riuscita collezione.
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emozioni passione per la meccanica
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emozioni passione per la meccanica
tutti i 23 movimenti ultra-piatti piaget sono prodotti senza interruzioni dall’epoca del loro lancio
ordinata eleganza e perfetta leggibilità. I pulsanti del cronografo dalla raffinata forma allungata si fondono senza soluzione di continuità con le curve della cassa ultra-piatta di 41 mm di diametro. Assicurando grande comfort al polso, le linee del Piaget Altiplano Chronograph si estendono grazie a un cinturino in pelle di alligatore con fibbia ardiglione. Disponibile nella versione in oro rosa o nella versione in oro bianco con 56 diamanti taglio brillante (circa 1,8 carati), questo nuovo cronografo attirerà sicuramente una clientela dinamica con una forte propensione per le linee classiche.
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emozioni modi oltre le mode
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Sotto, il più importante del nuovi J12-G.10 di Chanel. Si tratta della versione con cassa in oro bianco con 78 diamanti taglio baguette, lunetta con 48 diamanti, quadrante con 84 diamanti, ai quali siaggiungono i 27 della chiusura, i 7 dei passanti e quello posto sulla corona. La serie è limitata a 5 pezzi.
emozioni MODI OLTRE LE MODE
j12 g.10 con questo modello chanel si prende il lusso di impreziosire il cinturino NATO, tipico del mondo militare, adattandolo all’orologeria femminile
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estinato in origine alle forze armate britanniche, questo inconfondibile cinturino conosciuto da tutti con il soprannome di “Nato”, tradizionalmente in nylon rinforzato, è sempre stato apprezzato per le sue qualità uniche di resistenza e flessibilità. Come un codice segreto, il J12-G.10 di Chanel, divenuto immediatamente un vero e proprio best-seller, sceglie così una nuova identità prendendo in prestito il nome della referenza del cinturino presente nel modulo d’ordine delle forze armate britanniche. Naturalmente tutto è uguale, ma al contempo tutto è diverso: il nylon originale è stato sostituito da un materiale inatteso: alligatore a grandi squame: le fibbie sono impreziosite con diamanti taglio brillante o baguette. Così moderno e femminile propone un allure lussuoso senza perdere le sue qualità di robustezza e di confort. Una storia che, quando si parla di Chanel, diventa incontestabilmente una piacevole consuetudine.
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emozioni passione per la meccanica
Destinato in origine alle forze armate britanniche, questo cinturino, tradizionalmente in nylon rinforzato, è sempre stato apprezzato per le sue qualità uniche di resistenza e flessibilità .
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emozioni MODI OLTRE LE MODE
l’orologio CHANEL J12-G.10 Quadrante nero, bianco o grigio con 8 indici diamanti taglio brillante
Cassa in tre versioni: ceramica high-tech nera e acciaio, bianca e acciaio, in ceramica di titanio e acciaio. Lunetta in acciaio con 53 diamanti taglio brillante (~0.96 ct). Fondello in acciaio. Nuovo cinturino in alligatore Mississippiensis nero, grigio o bianco. Passanti in acciaio impreziositi da 9 diamanti taglio brillante (~0.15 ct per passante). Fibbia ardiglione in acciaio con 17 diamanti taglio brillante (~0.27 ct). Movimento al quarzo ad alta precisione. Funzioni: ore, minuti, secondi. ImpermeabilitĂ : 50 metri. Diametro: 33mm.
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emozioni MODI OLTRE LE MODE
l’orologio CHANEL J12-G.10 Quadrante in madreperla bianco, grigio o nero con 12 indici diamanti taglio baguette Cassa in tre versioni: ceramica high-tech bianca e oro bianco 18 carati, ceramica di titanio e oro bianco 18 carati, in ceramica high-tech nera e oro bianco 18 carati. Lunetta in oro bianco 18 carati con 34 diamanti taglio baguette (~2 ct). Lancette in oro bianco 18 carati. Corona in oro bianco 18 carati impreziosita da 1 diamante taglio brillante (~0.09 ct). Fondello in titanio. Nuovo cinturino in alligatore Mississippiensis bianco, grigio o nero. Passanti in oro bianco 18 carati impreziositi da 5 diamanti taglio baguette (~0.38 ct per passante). Fibbia ardiglione in oro bianco 18 carati con 9 diamanti taglio baguette (~0.60 ct). Movimento al quarzo ad alta precisione. Funzioni: ore, minuti, secondi. Impermeabilità : 50 metri. Diametro: 33mm.
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emozioni visioni metropolitane
Cronografo Tonda MĂŠtrographe di Parmigiani Fleurier. Cassa e bracciale in acciaio, movimento automatico di manifattura. Costa 10.900 euro.
CRONACHE DEL TEMPO Parmigiani Fleurier scopre nelle opere di Giacomo Costa, l’interpretazione della collezione metro GALILEUS 65
emozioni VISIONI METROPOLITANE
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Giacomo Costa, fotografo e artista fiorentino, crea agglomerati urbani immaginari che raccontano i suoi stati d’animo e le sue inquietudini. In queste pagine, alcune immagini della mostra “The Chronicles of Time”
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l mondo dell’orologeria è scandito, oggi più che mai, da un pugno di modelli iconici e di grande riconoscibilità. La loro particolarità, il motivo che li ha condotti sugli scudi e nella memoria di tanti appassionati, è sempre quella di essere riusciti ad interpretare o vivere un’emozione. Attenzione, si tratta di un’esperienza che capita solamente in casi eccezionali, quando si riesce trovare accomunate originalità, attenzione nella costruzione e sensibilità nell’ideare un nuovo modello: quando però questo accade, allora il risultato è degno di memoria e di attenzione. Perfetto esempio ne è la nuova collezione Métro di Parmigiani Fleurier, dedicata per la sua essenza e le sue linee, alla magia delle grandi città del mondo, ai loro abitanti e al ritmo frenetico che ne scandisce i passi. Naturale il suo incontro con Roma, la metropoli per eccellenza ma anche la culla del tempo e della storia. Un incontro che è diventato concreto nello scorso novembre, quando proprio nel cuore della città eterna Parmigiani Fleurier
ha avvicinato ai suoi misuratori del tempo la mostra “The Chronicles of Time”: una serie di straordinarie illustrazioni realizzate dall’artista e fotografo Giacomo Costa. Sottile e appassionante il punto d’incontro tra i suoi lavori e la tradizione orologiera: “Nelle mie immagini l’amore per il dettaglio e la costruzione minuziosa dei particolari che compongono l’opera finita – ci ha raccontato l’artista - non nascono da foto reali, ma vengono costruite disegnando ogni singolo particolare al computer con gli stessi software usati negli effetti speciali cinematografici. Sono dunque un complesso e intricato insieme di minuscoli elementi, quasi una forma maniacale di modellismo... e questo mi ricorda molto da vicino il mondo dell’orologeria dove la perfezione dei componenti determina un meccanismo perfettamente funzionante che è, in ultima analisi, un gioiello, un’opera d’arte.” In tutti e due i casi, opera d’arte e opera meccanica, quello che colpisce è la magia nascosta dietro ad una semplicità rara: “Ci si perde nelle sue immagini di scorci di città dominate da monoliti preponderanti - a parlare è Paolo Cattagni, di Parmigiani Fleurier - e
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si può scegliere di interpretare il tempo che domina queste immagini. Quando abbiamo creato la collezione Métro la nostra filosofia era di non farsi dominare dai tempi metropolitani, rimanendo liberi di poter scegliere di mettere al polso un orologio in cui nulla è lasciato al caso, dove l’attenzione ai particolari e la qualità sono come in tutte le nostre collezioni ai massimi livelli dell’orologeria, anche in questa fascia di prezzo per noi atipica. Inoltre Giacomo è contemporaneo e giovane come noi ma lascia e lascerà il segno, proprio come noi.” Come se tutto questo non bastasse, merita di essere ricordato che l’unione tra arte e orologeria a Roma, probabilmente prima che in qualsiasi altra parte del mondo, è stata interpretata da Hausmann & Co., non a caso l’unico concessionario Parmigiani Fleurier della capitale: “Negli anni ‘30, il negozio di via del Corso era un salotto di ritrovo per artisti e pittori, fra i quali Capogrossi, Tamburi, Fazzini – a parlare è Benedetto Mauro che guida la Hausmann & Co. assieme a Francesco Hausmann - oggi, nei locali di via Condotti e via del Babuino si riflettono i colori di quadri di artisti contemporanei che, con
le loro sperimentazioni cromatiche e figurative, si sono perfettamente integrati nella realtà dei nostri negozi.” Torniamo da Giacomo Costa, per sapere se c’è un rapporto tra il tempo e i suoi paesaggi urbani: “Come dice il titolo della mostra, che è anche il titolo della mia ultima monografia, “The chronicles of time” è il mio modo di raccontare attraverso immagini di città ora in crescita e ora in distruzione, il ritmo sinusoidale del fluire del tempo, del susseguirsi degli eventi e, in estrema sintesi, della vita”. Viene da chiedersi se le città del futuro diventeranno come quelle raffigurate nelle sue opere: “Mi auguro di no. Il mio immaginario distopico parte dall’osservazione della realtà circostante e sono una pessimistica previsione di come potrebbe essere il mondo futuro se continueremo a concepire lo sviluppo e la crescita secondo un modello non sostenibile. La speranza, al contrario, anche attraverso la sensibilizzazione che può originare dalle mie riflessioni artistiche, è che si corregga la rotta salvando il mondo dal cupo destino verso il quale ci stiamo dirigendo, auspicandomi così un futuro assai roseo al contrario del mio immaginario artistico”.
A sinistra, Giacomo Costa. A destra, il Cronografo Tonda Métrographe di Parmigiani Fleurier nella versione con il cinturino in pelle Hermes.
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EMOZIONI 175° PATEK PHILIPPE di Daniela Fagnola
1839 2014 patek philippe festeggia a ginevra i suoi 175 anni di precisione
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er celebrare il traguardo dei 175 anni, lo scorso ottobre Patek Philippe ha organizzato cinque giorni di festeggiamenti. Location: la sede della Manifattura a Plans-les-Ouates, trasformata per l’occasione. Lo spazio esterno con la scultura a spirale ha dato luogo a una sorta di teatro riparato da una volta stellata, con la fontana coperta e l’ingresso chiuso da un fondale - che ha fatto da schermo, insieme ai muri circostanti, a uno spettacolare video sulla storia della Maison. La mensa è diventata un’elegante lounge, mentre il piano superiore è stato dedicato alla collezione di orologi creata ad hoc per l’anniversario: costruita
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Patek Philippe World Time Moon ref. 5575. Orologio commemorativo, prodotto in edizione limitata, unisce la tradizione degli orologi Patek Philippe a Ora Universale, molto apprezzati dai collezionisti, con un’indicazione innovatrice delle fasi lunari
secondo i canoni del Sigillo Patek Philippe, è l’emblema del savoir-faire della Manifattura. Al top, il Grandmaster Chime Referenza 5175, una “Grande Complication” senza precedenti. Risultato di sette anni di sviluppo e sei brevetti, riunisce 20 complicazioni e due prime mondiali: tra cui grande e piccola suoneria, ripetizione minuti, calendario perpetuo istantaneo con indicazione digitale dell’anno, doppio datario, indicazione delle 24 ore e delle fasi di luna, secondo fuso orario con funzione giorno/notte, indicazione dell’autonomia del movimento e della suoneria, un’inedita ripetizione della data e una altrettanto inedita sveglia (che suona con la stessa successione melodica della ripetizione minuti). Il movimento mecca-
Philippe Stern, attuale presidente onorario della manifattura Patek Philippe e suo figlio Thierry, presidente, accanto al Grandmaster Chime. Questo straordinario pluricomplicato, viene proposto in un cofanetto anniversario in ebano di Macassar e altre 17 essenze lignee, ornato di intarsi e inserti in oro.
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emozioni 175° PATEKPHILIPPE
l’orologio PATEK PHILIPPE Grandmaster Chime ref. 5175 Il Grandmaster Chime è, ad oggi, l’orologio da polso più complicato della società familiare ginevrina e certamente uno degli orologi da polso più complicati del mondo. Questa sofisticatezza non riguarda soltanto il numero delle sue complicazioni, ma anche il tipo di funzioni, due delle quali sono delle grandi prime mondiali. Il Grandmaster Chime è, d’altro canto, il primo orologio da polso Patek Philippe con doppio quadrante che può essere indossato a scelta da un lato o dall’altro, mettendo così in valore le indicazioni orarie e le suonerie, come pure il calendario perpetuo istantaneo. Questa praticità d’impiego è garantita da un ingegnoso meccanismo, collocato nelle anse del cinturino, che permette di ruotare la cassa e fissare l’orologio in modo del tutto sicuro nella posizione scelta. Le informazioni essenziali come il tempo – ore/minuti – e la data appaiono su entrambi i quadranti. Per assicurare il massimo della sicurezza e facilità d’utilizzo Patek Philippe ha ideato dei meccanismi aggiuntivi intelligenti che escludono qualsiasi cattiva manipolazione.
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nico a carica manuale, calibro GS AL 36-750 QIS FUR IRM, conta 1366 componenti e comprende 4 bariletti (una coppia è riservata alle suonerie) e un nuovo differenziale che distribuisce l’energia fra i diversi meccanismi di suoneria. Numerosi pulsanti, correttori e selettori di funzione aiutano a districarsi tra le molteplici complicazioni e ne semplificano l’utilizzo. Anche la cassa reversibile è un’assoluta novità nel catalogo Patek Philippe: in oro rosa, misura 47,4 mm di diametro per 16,1 di spessore, ed è interamente incisa a mano con un decoro di foglie d’alloro in rilievo. Formata da 214 elementi, è di complessa costruzione: nelle anse è inserito un dispositivo brevettato per farla ruotare su se
stessa di 180° e bloccarla nella posizione desiderata, in modo da mostrare il quadrante con le indicazioni orarie o quello con il calendario perpetuo. Il Grandmaster Chime è realizzato in 7 esemplari, ma solo 6 sono destinati alla vendita: uno entrerà di diritto a far parte della raccolta del Patek Philippe Museum, a segnare una tappa importante nell’evoluzione della Manifattura. È invece realizzato in 175 esemplari il Chiming Jump Hour Referenza 5275, un orologio (come indica il nome) con ora saltante a suoneria – tributo alla Ref. 3969 con ora digitale saltante uscita nell’89 per il 150° della Maison. In realtà qui sono saltanti anche i minuti e i se-
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I cronografi Patek Philippe figurano tra le complicazioni più ricercate e si presentano oggi in una grande varietà di modelli, sia dal punto di vista delle funzioni che dell’estetica
condi, benché indicati dalle tradizionali lancette, cui si aggiunge un rintocco su richiesta allo scoccare dell’ora: si tratta dunque di un sistema “assetato” di energia, che richiede un assoluto controllo delle forze in gioco. Il nuovo calibro 32-650 HGS PS, a carica manuale e con 438 componenti, ha richiesto infatti quattro anni di sviluppo e il deposito di tre brevetti: tra le innovazioni, da citare il dispositivo in Silinvar – una bascula dei secondi collegata a una molla a spirale (che immagazzina l’energia) e a una ruota ”a denti di lupo” (che ingrana con la ruota dei secondi) – per la perfetta gestione della lancetta dei secondi. La cassa tonneau in platino (di 39,8 x 47,4 mm) è ulteriormente impreziosita
dall’incisione sulla carrure di un motivo floreale, ripreso sul quadrante in oro opalino argenté. Un altro modello commemorativo è poi il Multi-Scale Chronograph Referenza 5975. Un cronografo a scale multiple, appunto, che privilegia la presenza sul quadrante della scala tachimetrica, pulsometrica e telemetrica, al posto dei tradizionali contatori - a tutto vantaggio di un’estetica rétro, di estrema eleganza e ineccepibile rigore formale. È animato da una nuova versione del calibro 28-520 a carica automatica, sviluppata appositamente: dotato di ruota a colonne e innesto verticale a dischi, consente di utilizzare la lancetta dei secondi crono anche come lancetta dei secondi continui. La cassa
Patek Philippe Multi-Scale Chronograph ref. 5975. Nel suo quadrante troviamo tre scale che permettono di misurare velocità, distanze e il battito del polso. Al suo interno troviamo un movimwento Calibro CH 28-520, meccanico a carica automatica, cronografo a ruota a colonne e innesto verticale a dischi.
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Patek Philippe Chiming Jump Hour ref. 5275. Questo modello, dotato di una cassa tonneau classica, unisce tre indicazioni “saltanti” ad una suoneria che batte le ore piene. Un piacere per l’occhio e l’orecchio e ben quattro meccanismi brevettati.
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(40 mm di diametro) è disponibile in oro giallo, bianco, rosa oppure in platino: la particolare costruzione, con doppie anse fissate da viti invisibili, permette di smontarla completamente per le periodiche operazioni di manutenzione. Realizzato in una tiratura limitata di 400 esemplari per ogni tonalità dell’oro, o di 100 esemplari in platino, il Multi-Scale Chronograph esiste anche in versione femminile, Referenza 4675: con la cassa in oro rosa o bianco (ciascuna in 150 esemplari), si distingue per gli indici incastonati di diamanti baguette, la posizione invertita delle tre scale sul quadrante e il cinturino colorato. Quindi il World Time Moon Referenza 5575: che non solo reinterpreta la storica
complicazione dell’ora universale - lanciata da Patek Philippe negli anni Trenta e brevettata nel 1959 -, ma la rinnova con l’indicazione delle fasi di luna al centro del quadrante. La Manifattura ha messo a punto infatti un inedito meccanismo, formato da due sottili dischi di vetro sovrapposti: quello inferiore, che compie una rotazione completa di 29,53 giorni, raffigura il cielo stellato con la Luna di grandi dimensioni, rappresentata con grande fedeltà in ogni dettaglio; quello superiore, fisso e a forma di cuore, nasconde man mano la parte non visibile della Luna per riprodurne con massima precisione il moto reale. La particolare finitura dei due dischi, realizzata con una nuova tecnica di me-
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il dipinto in miniatura su smalto consente di riprodurre quadri di grandi dimensioni all’interno del quadrante di un orologio, con una ricchezza di dettagli incredibile
tallizzazione, conferisce al quadrante un effetto estremamente suggestivo di profondità. Alla base di tutto c’è il nuovo calibro 240 HU LU: un movimento meccanico a carica automatica, di costruzione ultrapiatta (5,2 mm di spessore) e con micro-rotore decentrato in oro 22 carati. La cassa in oro bianco, tipo Calatrava, misura 39,8 mm di diametro - ed è declinata anche al femminile nella referenza 7175: in oro rosa, leggermente più piccola (38 mm) e con la lunetta ornata di diamanti. Il World Time Moon è replicato in 1750 esemplari (1300 per il modello da uomo e 450 per quello da donna). Non poteva mancare, infine, una collezione di Rare Handcrafts: una quarantina di esempla-
ri, fra modelli da polso, da tasca e pendolette Dôme - alcuni realizzati come pezzi unici, altri in edizione limitata. Omaggio alla città di Ginevra, riuniscono i “mestieri di alto artigianato” perpetuati con passione all’interno della Manifattura: le diverse tecniche di smaltatura (cloisonné, champlevé, plique-à-jour, flinqué, senza dimenticare il dipinto in miniatura), di incisione (intaglio, altorilievo o bassorilievo), di incastonatura (serti grain, serti neige, pavage, serti invisible) e poi il guillochage, la grisaille, la marqueterie in legno… Autentici capolavori, sono stati esposti - insieme a pezzi del passato - al quarto piano dello Château Blanc, eccezionalmente aperto al pubblico.
Per il suo 175° anniversario Patek Philippe ha voluto creare una collezione «Mestieri di alto artigianato» che rende omaggio a Ginevra e ai suoi savoir-faire divenuti rari.
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LE VOCI DEL TEMPO CHOPARD di Paolo Gobbi
DAVIDE TRAXLER
IL SIGNORE DELLE LANCETTE
Scopriamo il mondo dell’hard luxury con LA storica guida di Chopard Italia
l
o avevamo lasciato come responsabile del mercato italiano per Chopard, ma da qualche tempo si occupa anche di quello americano. Stiamo parlando di Davide Traxler, uno player più importanti nel mondo dell’alta orologeria e della gioielleria ai massimi livelli. Oggi, con la globalizzazione, sembra essere accaduto il contrario di quanto ci saremmo aspettati: non c’è un mercato standard in tutto il mondo, ma una polverizzazione in mille stili diversi. E’ solo un’impressione? C’è una doppia tendenza. Da una parte l’Asia ha avuto un suo pull particolare su di un prodotto d’oro da uomo e su di un fattore dimensionale: eravamo andati a degli estremi in Europa, con delle casse enormi, che poi il mercato asiatico ha ridimensionato. Nello stesso tempo questo crea uno spill over; una volta che si crea
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un’enorme tendenza in un mercato grande come quello asiatico, anche gli altri mercati rimbalzano su questa tendenza. Un esempio? L’orologio meccanico da donna, che è stato inizialmente richiesto “solo” dal mercato asiatico. Oggi, se andiamo in un negozio di New York, vedremo che l’acquirente femminile preferisce acquistare un automatico e non un quarzo: la consumatrice americana, messa di fronte ad un’offerta creata da una domanda asiatica, si trova allineata a questa. Un tempo queste tendenze partivano dall’Europa? No (sorridendo) partivano dall’Italia. Siamo stati il mercato trend-setter del mondo. Oggi lo siamo ancora? Personalmente amo sempre pensare di sì. Abbiamo un sentire da un punto di vista stilistico
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
Davide Traxler, Amministratore delegato Chopard Italia e Managing Director Chopard
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LE VOCI DEL TEMPO CHOPARD
che è unico al mondo. Non abbiamo più il fattore dimensionale, quindi non impattiamo più il mercato globale con quell’entità che era così significativa solo pochi anni fa. Cosa siamo destinati a diventare? Ero rimasto l’ultimo ottimista! Seriamente, quello che vediamo anche dei nostri concorrenti, è una concentrazioni nei luoghi di turismo, con una fuga dalla provincia, che comunque un tempo era un mercato importantissimo. Credo che il consumatore italiano sia stato stigmatizzato in modo estremamente anormale e sono certo che si arriverà ad una normalizzazione nel momento stesso in cui questo processo troverà un’inversione di tendenza. Quindi, quello che alcuni definiscono “terrorismo fiscale”, un po’ influisce sugli acquisti? Dire che “un po’ influisce” è un eufemismo straordinario. Questa situazione ha distrutto il consumo, ha distrutto interi settori, come quello della nautica. Si spera che si capisca che c’è ancora un consumatore che ha voglia di acquistare dei beni importanti, dalla barca all’orologio speciale, qualcosa per godersi quello che si è guadagnato, per darsi un premio.
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L.U.C 1963 di Chopard, modello da uomo in oro, movimento cronometro.
La soluzione? Si spera che le politiche non siano contrarie al fatto di celebrare il proprio successo. Non c’è una maniera per incidere su queste politiche? Molti hanno provato a sensibilizzare la classe dirigente. Però c’è la paura di una demagogia che ormai si è istallata ed è molto chiara: sembra che voler celebrare il successo sia una cosa totalmente sbagliata, dimenticando che, se non lo si celebra, il successo non arriverà mai. Bisgna spingere affinchè gli imprenditori lavorino, creino lavoro, creino e si godano il successo. Se non c’è un premio in fondo, se non c’è una carota da raccogliere, il coniglio non corre. Chiedere a tutti “di fare” nel nome di un ipotetico bene comune che, sfortunatamente, non viene percepito come tale, perché in Italia la cosa pubblica non viene percepita come cosa comune, fa sì che diventi molto difficile creare delle dinamiche di consumo che siano anche di crescita. Spostiamoci fuori da nostri confini. La sensazione è che la Svizzera si stia spostando verso la Cina e che abbandoni l’Europa. E’ corretto? Non la vedo esattamente così. Ho visto una
tendenza di questo genere qualche anno fa, mentre oggi c’è un ritorno verso l’Europa. Il vero problema è quello che vuole l’Europa.
di coda, che riceve i turisti al terzo o quarto passaggio, con il risultato che lo shopping è già stato fatto altrove.
Perché? Perché se non tutta, perlomeno buona parte dell’Europa non sta esprimendo il desiderio di far crescere il nostro mercato?
I turisti cinesi vengo in Italia per il nostro patrimonio artistico o solamente per fare shopping? Le due cose. Ormai il consumatore che viaggia ama fare shopping perché ha un differenziale di prezzo dato dalla tassazione che c’è all’interno del suo paese, e d’altra parte visita comunque un paese. Bello e interessante. Pensiamo a questi cinesi che vanno ad Interlaken a vedere lo JungfrauPark, che è pur sempre una cosa straordinaria. Ma non posso credere che l’Italia non abbia qualcosa di altrettanto straordinario. Sta tutto nella nostra capacità di vendere il nostro prodotto più importante: il prodotto Italia.
E’ così importante? Sì, perché crea momenti di gioia per i consumatori e, parallelamente, dà lavoro a tante persone. Un esempio? La Francia si è adeguata in modo fantastico per offrire al turista dei servizi di grande qualità: alberghi a cinque stelle, aeroporti funzionanti, treni funzionanti, un’infrastruttura perfetta. L’Italia? Noi non abbiamo nulla di quello che viene fatto in Francia. Per fare un esempio concreto, rispetto ai cinesi siamo il paese più difficile da visitare e quindi preferiscono andare in Germania o Francia, oppure anche in Gran Bretagna, che ultimamente ha cambiato marcia e riceve con grande facilità. L’Italia è il fanalino
Grand Prix de Monaco Historique Chrono, movimento automatico. Costa 5.900 euro.
Le donne da sempre amano Chopard. E noi (sorridendo) amiamo le donne. Come interpretate il rapporto con il mondo femminile? E’ un rapporto in realtà molto moderno, in quanto la cliente Chopard ama celebrare se stessa, un suo momento, un suo successo. Quindi è una donna forte, di carattere. Spesso è una don-
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Sopra. Erano fatti per incontrarsi. Farfalle e Happy Diamonds condividono lo stesso spirito sognatore, leggiadro e delicato: è nata una collezione che ha ereditato i geni della spensieratezza.
na che lavora con successo, un’imprenditrice, o ancora una persona che ha costruito qualcosa assieme al marito. In definitiva la nostra cliente è generalmente, molto moderna. Quindi, non è più il marito che acquista l’orologio per la moglie? No è la donna che viene a comprare il suo orologio e, sempre più spesso, è sempre lei che acquista anche quello da uomo per regalarlo. Quindi la vostra è una cliente emancipata? Sì. Questo spiega anche il perché Chopard si sia sviluppato dopo altri marchi in Italia. La nostra filosofia è più nordica, indipendente. La nostra è una donna indipendente, che lavora e che gratifica se stessa. La donna si lascia guidare dalle mode oppure sceglie in maniera autonoma? Le mode, i trend sono importanti e, generalmente, li seguiamo un po’ tutti. Rimane il fatto che le donne sono sempre più consapevoli e indipendenti. Chopard ha lanciato, per gli uomini, una serie di modelli “duri e puri”, legati ad esempio al
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mondo delle auto. Come si coniuga tutto ciò con una storia dove eleganza e classicità sono sempre stati al centro dell’attenzione? Bisogna sempre rimanere nell’idea dell’uomo che vuole celebrare il suo successo. Il gentleman driver che sceglie di dedicare tempo e denaro ad un oggetto che colleziona, che mantiene tutto l’anno e che sfrutta in realtà pochissimo e in contesti molto specifici, e che prende un momento per godersi quella “cosa” che per tutto l’anno ha seguito, curato, dedicandogli la cosa più preziosa che ha, il suo tempo, per godersi questo oggetto, in realtà è molto simile ad una donna che vuole acquistare un gioiello molto importante che poi indosserà al massimo tre volte all’anno. Quindi, il gentleman driver che sceglie il nostro orologio per interpretare la sua passione, per noi altro non è che la versione maschile di quello che è l’alta gioielleria per una donna. C’è un trend al ribasso nella gioielleria italiana? Mi permetto di contraddirti. Se guardo quest’anno, vedo che sono stati venduti meno pezzi ma di più alto valore. Chopard chiuderà con un fatturato in crescita, fatto principalmente da grandi vendite, più che da grandi numeri. Sia nella gioielleria che nell’orologeria.
Nel resto del mondo? Questo dovrebbe essere l’anno dell’apertura del mercato asiatico, che fino ad oggi è stato molto restio a comprare della gioielleria “di marchio”. Il merito è di alcune collezioni di grande successo e, ancora una volta, dell’emancipazione della clientela femminile. Lei crede nel lusso accessibile? E’ una contraddizione in termini. Credo che per ogni persona “il lusso” sia una cosa diversa, e che alcuni marchi riescono ad offrire un sogno accessibile a molti. Se penso ad esempio all’iPhone ho davanti un perfetto esempio di lusso accessibile: altissima tecnologia, innovazione, grande estetica. L’oggetto di hard luxury deve per forza essere esclusivo per potersi riconoscere nel suo DNA. Noi apparteniamo a questo tipo di proposta. I vostri orologi sono un investimento? Ho visto molte persone che, dopo aver perduto degli ingenti capitali a causa della caduta degli investimenti in borsa, si sono rammaricate di non aver “investito” nei nostri gioielli o nei nostri orologi. Il prodotto di alta qualità con un valore intrinseco, dall’oro, ai diamanti,
alla meccanica di manifattura, è un investimento fruibile.
Happy Sport Medium di Chopard, cassa acciaio e oro, movimento automatic. Costa 13.800 euro.
In che senso fruibile? Un anello con diamanti oppure un orologio complicato hanno un grande valore intrinseco, ma possono anche essere tranquillamente utilizzati nella vita di tutti i giorni. Un lingotto d’oro è fatto per vivere la sua vita chiuso al buio di una cassetta di sicurezza. Cosa vede nel futuro di Chopard? La bellezza sta nella stabilità. Poche sono le aziende, nel nostro settore, ancora a conduzione familiare. Ancora di meno quelle senza debiti e che hanno una visione così serena del presente e del futuro. Personalmente mi confronto quotidianamente con la proprietà e trovo sempre un interlocutore in grado di prendere delle decisioni in tempo reale, spesso senza pensare troppo al risultato nel breve termine ma che lavora per il lungo periodo. Cosa vede nel suo futuro Credo profondamente nell’identità europea dell’azienda familiare e, personalmente, non sarei tagliato per null’altro.
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LE VOCI DEL TEMPO BAUME & MERCIER di Paolo Gobbi
Promesse è un segnatempo che regala emozioni. scopriamo quali con il ceo di B&M
E
ssenza di uno stile prettamente classico e preziosa espressione di forti emozioni, il segnatempo Promesse discende da un modello degli anni Settanta appartenente alla collezione storica di Baume & Mercier. Grazie a questo orologio, le donne di oggi hanno l’opportunità di capire come l’originalità di linee senza tempo possa tracciare i contorni di una tradizione da sempre cara alla Maison. Inusuale nelle forme,
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Alain Zimmermann
LA DONNA SECONDO BAUME & MERCIER
l’orologio Promesse si distingue per il design leggero e l’esclusivo abbinamento della lunetta ovale alle linee morbide della cassa tonda. In questa collezione le curve del bracciale si riflettono armoniosamente in quelle della cassa in acciaio lucido, un trattamento raffinato che appare come l’interpretazione grafica dell’onda generata da una goccia d’acqua. In una frazione di secondo, imprigiona il movimento nell’acciaio lucido per renderne eterna la durata e consentire così a una promessa fatta in quello stesso momento di legar-
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
Alain Zimmermann, CEOdi Baume & Mercier.
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Promesse ref.10185 di Baume & Mercier. Cassa in acciaio, cinturino in pelle, novimento al quarzo. Costa 1.550 euro.
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si per sempre a un istante fuori dal tempo. A raccontarci il Promesse è Alain Zimmermann, Ceo di Baume & Mercier.
per assecondare il modo in cui la donna decide di portare il suo orologio.
Come nasce la vostra collezione Promesse? Baume & Mercier ha lanciato Promesse, la nuova collezione femminile, con la precisa volontà di tornare a qualcosa di appartenente al suo DNA, proprio come l’orologio da donna. Da cento anni a oggi le donne sono state, infatti, fonte di ispirazione e la nostra nuova linea femminile perpetua questa affascinante tradizione: un’eleganza generata dall’armonia delle forme.
Quanto conta il prezzo di un orologio? Creare orologi senza tempo, della più alta qualità e al miglior prezzo è uno dei principi della nostra casa. In più Baume & Mercier si presenta come partner ideale per celebrare momenti speciali: anniversari, matrimoni, traguardi scolastici o professionali spesso sono segnati da un nostro segnatempo. Ciò significa che per proporre collezioni di valore dobbiamo costantemente sottostare al perfetto bilanciamento tra estetica e funzione.
Qual è la maggiore difficoltà nel creare un orologio da donna? I codici di design nell’orologio da donna sono molto più complessi e cambiano molto più rapidamente rispetto all’orologio da uomo. La sfida è quindi enorme! Per sedurre la clientela femminile non c’è un solo diametro della cassa o un preciso tipo di cinturino. Per questo Baume & Mercier nella nuova collezione Promesse propone una incredibile varietà di scelte
Nel realizzare un nuovo modello vi fate influenzare, anche positivamente, dai mercati nei quali andrà in vendita? Baume & Mercier è e rimane una marca globale. Tuttavia, pur essendo vicino a un approccio da “brand”, è attento a richieste particolari, come ad esempio quella dei movimenti meccanici negli orologi da donna, che cerchiamo sempre di integrare con i nostri valori e i codici del design.
LE VOCI DEL TEMPO BAUME & MERCIER
Promesse ref.10184 di Baume & Mercier. Quadrante con indici in diamante, movimento automatico, cassa e bracciale in acciaio. Costa 3.700 euro.
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LE VOCI DEL TEMPO BAUME & MERCIER
Disponibile in due versioni molto femminili del diametro di 30 e 34 millimetri, Promesse trasforma il tempo in un turbinio di emozioni.
Promesse ref.10163 di Baume & Mercier. Quadrante con indici in diamante, movimento automatico, cassa e bracciale in acciaio e oro. Costa 4.200 euro.
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Quanto e perché conta la storia di un marchio, relativamente alla sua produzione attuale? Baume & Mercier come casa orologiera ha una grande tradizione e un’esperienza tale da sapere come rimanere fedeli al principio di coloro che la fondarono 184 anni fa: ”Accetta solo perfezione e realizza solamente orologi di alta qualità”. Il valore più profondo della maison consiste nel fare orologi proponendo innovazioni: rimanere quindi al passo con i tempi ma mantenendo una chiara identità, con design e finiture e ispirati a modelli che
ormai sono oggetti da collezione o da museo. L’Italia ama Baume & Mercier, voi amate l’Italia? Certamente! l’Italia è un ottimo mercato per Baume & Mercier da molti anni. Per quanto mi riguarda rappresenta un mercato alla ricerca di eleganza e buon gusto. Perfetto per noi. Quali sono i vostri progetti per il futuro? Far sì che la collezione Promesse decolli a livello internazionale e i primi segni sono incoraggianti.
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LE VOCI DEL TEMPO TISSOT di Paolo Gobbi
La qualità non è una questione di prezzo, ma è parte integrante di ogni processo di produzione di un buon orologio
N 86 GALILEUS
François Thiébaud
il tempo felice el 1996 François Thiébaud sale al timone di Tissot. Lo fa in un momento cruciale per l’orologeria mondiale, fatto di grossi cambiamenti produttivi e di mercati da conquistare.
sempre risale al 1999 con il lancio del Tissot TTouch, il primo orologio in grado di utilizzare la tecnologia tattile offrendo funzioni attivabili semplicemente toccando il vetro, tra cui previsioni del tempo, cronografo, bussola, allarme e termometro.
Lei è dal 1996 che guida Tissot, quindi 18 anni. Quali sono stati i momenti più importanti di questa sua personale storia?
Tissot ha compiuto 160 anni di attività. Come riuscite a portare questo bagaglio di cultura e di esperienza nella vostra produzione attuale?
Nicolas G. Hayek, quando mi consegnò la gestione di Tissot nel 1996, era convinto che il Brand avesse il potenziale per arrivare ad esportare dai due ai tre milioni di orologi all’anno, quando fino al 1995 ne commercializzava 840.000. Nel 2013, la nostra posizione al centro del gruppo Swatch ci ha permesso di esportare più di quattro milioni di orologi. Questo è stato sicuramente un passo molto significativo per me. Un’altra data importante che mi ricorderò
Il fatto che Tissot oggi sia leader dell’industria orologiera tradizionale svizzera parla da sé. Tissot ha da sempre a cuore la propria tradizione orologiera, un patrimonio che gli ha permesso di assumere un ruolo chiave nella creazione di modelli meccanici che riflettono il savoir faire di tutta l’industria orologiera svizzera. A Tissot, nel 2011, è stato anche assegnato il primo premio nella categoria “Classic Enterprise” in occasione dell’International Timing Competition per il
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
François Thiébaud, CEO of Tissot
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Il primo orologio tattile a carica solare è il T-Touch Expert Solar di Tissot. Lungo l’elenco delle funzioni che offre: calendario perpetuo, due sveglie, due fusi orari, meteo, altimetro, cronografo, bussola, azimut, funzione regata e retroilluminazione. Costa da 870 euro.
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LE VOCI DEL TEMPO TISSOT
movimento del Tissot Le Locle e nel 2013 si è aggiudicato il primo e il secondo posto di quella stessa categoria per il movimento del Tissot TComplication. Abbiamo inoltre creato il Tissot Luxury, alimentato dal rivoluzionario movimento Powermatic 80, che è in grado di garantire 80 ore di riserva di carica e un’estrema precisione. Questo tipo di prodotto, oltre a essere straordinario nel suo genere, è anche unico nella sua fascia prezzo ed è la dimostrazione di come Tissot riesca ad applicare la propria esperienza e il proprio know-how nell’arte dell’orologeria, per la quale hanno contribuito 160 anni di attività. A proposito di produzione, si dice che Tissot sia vicina ai 4 milioni di orologi all’anno. E’ un numero corretto? Tissot l’anno scorso ha esportato oltre 4 milioni di orologi. E guardando i numeri dei primi 10 mesi del 2014, possiamo già supporre che sarà un altro anno positivo con un aumento. Come fate a garantire la qualità su di una produzione così grande? Tissot vuole offrire prodotti e servizi di qualità nel segmento di prezzo medio per conquistare la
fiducia dei consumatori. Per me la qualità non è una questione di prezzo, ma è parte integrante di ogni processo di produzione di un buon orologio, dall’utilizzo dei migliori materiali fino al servizio clienti. Essere nel segmento di prezzo medio comporta la produzione in grandi quantità, il che ci dà più forza per migliorare la qualità dei nostri orologi nella fase produttiva, anche quando questo significa apportare modifiche last minute ai nostri impianti.
T-Touch Lady Solar di Tissot. Versione femminile del celebre multifunzioni tattile. Costa 1.140 euro.
E’ vero che Tissot viene considerato, dagli svizzeri, come l’orologio Svizzero per eccellenza? E di conseguenza anche le vostre vendite sono molto importanti “in patria”… Siamo molto orgogliosi della nostra identità svizzera e credo che questo sia molto apprezzato nel nostro paese. Condividiamo tra l’altro questo successo anche con il nostro “cugino” Swatch. Il simbolo + nel logo Tissot è lo stesso riportato nella bandiera svizzera, sinonimo di qualità e affidabilità che i maestri orologiai dimostrano con orgoglio dal 1853. La nostra sede è sempre stata a Le Locle, fra le montagne del Giura ed è l’anima svizzera l’elemento distintivo del marchio Tissot. La meticolosa attenzione ai dettagli,
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LE VOCI DEL TEMPO TISSOT
Il nome del Tissot Chemin des Tourelles Squelette celebra il luogo in cui è stato creato. Chemin des Tourelles è la via in cui si trova tuttora l’azienda Tissot, costruito nel 1907. Questo orologio mostra con orgoglio le sue origini, riflettendo gli oltre 160 anni di tradizione. L’arte orologiera è chiaramente evidente dal quadrante grazie al movimento scheletrato con lavorazione perlage.
l’utilizzo di materiali speciali e di funzioni avanzate rendono i nostri orologi precisi ed eleganti, autentici e accessibili, qualità molto apprezzate in Svizzera dove si registrano di conseguenza vendite importanti. Dal momento che i vostri orologi sono Swiss Made, quanto è importante il ruolo di Tissot all’interno dell’industria orologiera svizzera? Tissot è uno dei primi cinque marchi all’interno dell’industria svizzera in termini di valore e il numero due in termini di volume - subito dopo Swatch - con più di 4 milioni di pezzi venduti nel 2013. Uno su quattro orologi svizzeri nel segmento traditional esportati è un orologio Tissot. Anche quest’anno, come ogni anno, cerchiamo sempre di raggiungere nuovi traguardi. In Svizzera ogni anno vengono prodotti 30 milioni di orologi. L’obiettivo è quello di raggiungere i 100 milioni nei prossimi 10 anni. Come pensate di ottenere questo risultato? Realizzando un nuovo tipo di sistema industriale, oppure ampliando a dismisura quello odierno? Il limite è lungi dall’essere raggiunto. Il totale di orologi svizzeri rappresenta solo il tre per cen-
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to della produzione di orologi di tutto il mondo stimata quindi credo che ci sia ancora un grande potenziale di crescita per l’industria orologiera svizzera e, naturalmente, più in particolare Tissot, che rappresenta uno dei quattro orologi tradizionali svizzeri più esportati, tra il 5% e il 10% del totale annuo. Ci racconta come è nato, come è stato sviluppato, il nuovo T-Touch Expert Solar? Questa innovazione è il frutto dello spirito innovatore per tradizione di Tissot e del suo costante impegno all’insegna della perfezione in campo tecnologico fin dalla sua fondazione, nel 1853. La produzione dei primi orologi da tasca con due fusi orari, che è una delle funzioni che gli orologi tattili possiedono ancora oggi, ha costituito il primo passo già nel 1853. Tissot ha iniziato ad analizzare le caratteristiche tecniche dei campi magnetici e nel 1930 nasce Tissot Astrolon, il primo orologio antimagnetico. Successivamente Tissot si dedica allo studio dell’impermeabilità, della resistenza agli urti e compie ricerche sulle diverse proprietà dei materiali e sulle funzionalità del quarzo. Tutto questo ha permesso di creare già nel 1999 il primo orologio tattile, il Tissot T-Touch. Da allora,
LE VOCI DEL TEMPO TISSOT
la collezione Tissot T-Touch ha sviluppato una continua evoluzione che ha portato al rivoluzioanario Tissot T-Touch Expert Solar. Interessante l’utilizzo dei pannelli solari per l’energia. Questo però ci obbliga a una domanda: è più ecologico un tradizionale Tissot meccanico, oppure un modello con tecnologia Solar? Un orologio meccanico tradizionale sarà sempre più eco-friendly rispetto agli altri, tuttavia, la creazione di prodotti come il Tissot T-Touch Expert Solar e Tissot T-Touch Lady Solar, orologi tattili che funzionano per mezzo dell’energia solare, permette di ridurre i rifiuti generati per esempio dal cambio di batterie. Voi utilizzate le tecnologia touch da ben prima che arrivassero gli smartwatch, eppure non ne avete ancora fatto uno. Per quale motivo? In realtà Tissot ha dimostrato un approccio pioneristico a riguardo già nel 2005, realizzando per gli USA un modello con queste caratteristiche, il Tissot High-T. Un orologio in grado di fornire, oltre all’ora locale dei 6 diversi fusi degli Stati Uniti, anche informazioni riguardanti le notizie politiche, l’andamento della borsa e le previsioni meteo.
Temete la concorrenza degli smartwatch? Al giorno d’oggi è possibile guardare l’ora su vari dispositivi che sono costantemente vicinia noi durante il giorno, quando siamo in macchina, o al computer, o più semplicemente guardando il display del cellulare. Ma osservare il passare del tempo su un orologio che racchiude in sé bellezza, tradizione, manodopera e magari ci riporta al ricordo di una persona cara, dona autenticità al segnatempo ed è il motivo per cui le persone ancora oggi indossano orologi. Credo perciò che le due realtà non siano affatto in concorrenza tra loro.
T-Complication Chronometer di Tissot, movimento cronometro meccanico, certificato COSC. Costa 1.425 euro euro.
E’ nei progetti di Tissot la realizzazione di uno smartwatch? L’obiettivo principale di Tissot è quello di realizzare prodotti in grado di trasmettere emozione, mantenendo lo sguardo rivolto al futuro. Ciò significa muoversi verso nuove idee, continuando a rimanere indipendenti, nella costante ricerca verso l’innovazione tecnologica. Cosa vede nel futuro di Tissot? Tissot ha in serbo molte novità per il prossimo futuro e vi aspetta a Baselworld per condividere insieme le nuove collezioni Tissot 2015.
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LE VOCI DEL TEMPO PAUL PICOT di Paolo Gobbi
Il New Technicum di Paul Picot. In evidenza il movimento meccanico a carica manuale Lemania calibro 1872, perfettamente rifinito in ogni sua componente.
a testa alta
I
Nella pagina accanto, Mario Boiocchi, classe 1934, è presidente della BRM SpA e mente creativa degli orologi Paul Picot.
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mpossibile negarlo: Paul Picot fa un po’ parte di tutti noi che viviamo il mondo dei segnatempo ormai da qualche decennio e che abbiamo visto il boom della meccanica e dell’alta orologeria. Questo perché la marca di Le Noirmont, sin dai lontani anni ’80, ha scelto come sua filosofia produttiva di non realizzare mai modelli ordinari o industriali, preferendo la cura del particolare e la creatività che crea le mode e non le segue. Ne parliamo con Mario Boiocchi, mente creativa degli orologi Paul Picot.
MARIO BOIOCCHI
ordinario e di serie sono vocaboli che non appartengono a paul picot
LE VOCI DEL TEMPO PAUL PICOT
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LE VOCI DEL TEMPO PAUL PICOT
Sopra, il Plongeur C-Type, subacqueo professionale. Sotto, due crono degli anni ‘90, che hanno fatto la storia dell’orologeria professionale: il Le Chronographe l’U-Boat.
Una vita al servizio dell’orologeria. A che età ha iniziato e di cosa si occupava? Sono nato a Milano (n.d.r nel 1934) e fino a 21 anni ho lavorato come orafo presso la ditta Mosella. Nel 1956 mio zio, Enrico Cervi allora importatore e distributore per l’Italia e per le Colonie degli orologi Levrette, mi chiese se volevo andare a lavorare da lui a Valenza. Accolsi volentieri l’invito. La prima cosa che mi disse fu: «Mario se devi vendere un prodotto, devi conoscerlo, per essere credibile verso i tuoi clienti». Mi mandò quindi a La Chaux de Fonds, in fabbrica, per imparare il mestiere dell’orologiaio. Ritornato a Valenza, dopo qualche anno in laboratorio, mi affidò la “valigia” per andare a vendere i Levrette. Lei ha vissuto in prima persona gli anni ‘70 e ‘80. Cosa ricorda di quei momenti così tumultuosi per il mondo delle lancette? Gli anni ’70 sono stati a dir poco tragici, soprattutto per l’invasione del prodotto giapponese. L’orologeria svizzera era senza idee ed in balia alla creatività orientale che offriva un prodotto molto più moderno come i vetri sfaccettati, i quadranti colorati e cangianti, forme rivoluzionarie e soprattutto l’affidabilità. In quegli anni di grande crisi per l’orologeria svizzera a mancare era il prodotto, non il potere d’acquisto. E’ per
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questo che misi sul mercato un orologio nuovo, di ottima qualità, con forme moderne: Paul Picot. Paul Picot è una sua creatura. Com’è nata? Come dicevo prima gli anni ’70 sono stati anni di riflessione, perché non si sapeva cosa fare, ma credevo nella tecnica e tradizione orologiaia svizzera. Bisognava trovare come poterla rilanciare: leggendo alcuni libri dove si parlava degli artigiani orologiai del ‘700, che fabbricavano i propri orologi nei mesi invernali per poi venderli alle orologerie gioiellerie delle città come Ginevra, Zurigo ecc., mi sono soffermato su un orologio in particolare attratto dalla pregevole fattura delle sue incisioni, smalti e di tutte le sue componenti. Anche il nome Picot mi evocava i veri valori dell’orologeria artigianale che amavo così tanto e che avrei voluto trasmettere. E’ da questa ispirazione che nasce Paul Picot, un nome che, passo dopo passo, è diventato un vero marchio, ben noto agli amanti dell’orologeria e facile da pronunciare in tutto il mondo. Nella storia di Paul Picot ci sono modelli iconici. La produzione attuale ne segue le tracce? Paul Picot nella sua storia ha creato modelli pluripremiati, come Le Chronographe, votato
LE VOCI DEL TEMPO PAUL PICOT
Orologio dell’Anno nel 1991 dai lettori di Orologi e non solo, l’U’Boot con il cavaliere girevole attorno alla cassa, ancora oggi unico nell’universo orologiero, Technicum primo orologio automatico cronografo rattrapante con l’aiguillages centrale, calendario completo, riserva di carica certificato cronometro C.O.S.C., ambito dai collezionisti in tutto il mondo. Oggi abbiamo il nostro primo attore, che è il Nuovo Technicum a carica manuale, con movimento Lemania rivisto da Paul Picot, anche lui in edizione limitata per appassionati collezionisti. Quali sono le collezioni su cui puntate maggiormente oggi? Abbiamo creato, oltre il Technicum, anche l’Atelier Régulateur con riserva di carica e calendario circolare cronometro C.O.S.C. unico nel suo genere. Nel 2013 abbiamo inoltre presentato la nuova collezione Megarotor, composta da un regolatore, un calendario completo con fasi lunari e un solo-tempo, equipaggiati dal Megarotor, con un’innovazione tecnica esclusiva Paul Picot: un rotore in tungsteno e oro sovradimensionato di 6 mm di diametro che grazie ad una maggiore velocità di rotazione riduce di circa il 20% i tempi di ricarica del movimento.
Paul Picot vive due anime diverse, una sportiva e una elegante. Come riuscite a conciliare esigenze così diverse? Tenendo presente che la Paul Picot è una vera fabbrica con proprio personale specializzato e non solo uffici di rappresentanza il cui prodotto viene fabbricato da terzi, ha bisogno di essere alimentata continuamente, perciò le due linee sportive ed eleganti non si sovrappongono ma si completano.
Sopra, il Firshire Ronde Règulateur di Paul Picot, con movimento automatico Dubois Depraz e dispositivo Megarotor.
La vostra presenza, a tutti i livelli, nel mondo della nautica viene da molto lontano. Com’è iniziata? E’ iniziata con l’offshore, dove abbiamo avuto molte soddisfazioni correndo 6 anni di Campionato Mondiale in Classe 1. Oggi siamo presenti in F1 Motonautica al polso del tre volte Campione del Mondo e nostro ambasciatore Alex Carella. Più in generale, direi che il settore nautico ci ha contagiati ed è per questo che alcune nostre creazioni, come gli Yachtman e i C-Type, sono diventate dei veri best seller. Il mare però non è solo motore: dallo scorso anno siamo anche Official Timekeeper di A-Team, una vela d’altura con la quale abbiamo partecipato alle regate più prestigiose.
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LE VOCI DEL TEMPO PAUL PICOT
In alto, l’atelier di produzione in Rue du Doubus, a Le Noirmont, nel Jura svizzero. Sopra, il cronografo automatico Yachtman 3 Chronograph Day & Date, con cassa 43 mm in acciaio impermeabile 200 metri.
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A proposito di passioni, negli ultimi anni avete realizzato più di un modello dedicato alla storia delle competizioni automobilistiche. Perché questa scelta? Il mondo degli orologi meccanici e quello delle competizioni motoristiche sono da sempre collegati da personaggi e situazioni emozionanti: non è pensabile la storia dell’automobilismo senza riferirsi anche alla storia dell’orologeria di precisione. Molti marchi avevano già dedicato modelli di loro produzione a personaggi già molto famosi in quest’ambito. Paul Picot invece ha preferito far scoprire dei piloti, leggendari ma famosi solo ai veri appassionati di motori, dedicando loro una versione particolare del cronografo automatico Gentleman: a Giuseppe Morandi la prima serie (già esaurita) a Ferdinando “Nando” Minoia la serie per il 2014. Inoltre Paul Picot da quest’anno sponsorizza anche la scuderia di vetture d’epoca CAMSC partecipando alle più importanti classiche.
Lei è uno dei “grandi vecchi” dell’orologeria moderna. Non le viene mai voglia di fermarsi per godere, finalmente, un po’ di riposo? Mi definisce “grande vecchio”... Effettivamente gli ottanta sono passati ma mi sento come se ne avessi quaranta in meno. La domenica se mi riposo mi viene mal di testa, non vedo l’ora che arrivi il lunedì per continuare a lottare contro i grandi gruppi, anche se mi rendo conto che è come andare con una baionetta contro un carrarmato. Cosa vede nel futuro di Paul Picot? Il futuro di Paul Picot, parlando a livello globale, lo vedo molto positivo. Seppur in un panorama internazionale non facile da gestire, interpretare e prevedere, la passione e l’amore per le cose belle e fatte bene è la base più solida per continuare il cammino. Mentre se parliamo dell’Italia è un altro discorso, vuoi per il potere d’acquisto che si è molto ridimensionato, vuoi soprattutto per le regole fiscali che stanno mettendo in ginocchio il nostro mercato.
Chronograph quartz, Mod. Spyder 1101
LE VOCI DEL TEMPO BREIL di Paolo Gobbi
Lavoriamo emozionandoci e per emozionare. il ritratto di uno degli uomini d’oro dell’orologeria italiana e internazionale.
l
’orologeria contemporanea, anche quella lontana dalla nostra Italia, deve molto alla famiglia Binda e alla sua maniera innovativa di fare commercializzazione e comunicazione. Abbiamo incontrato Marcello Binda, che oggi guida l’omonimo gruppo orologiero. Binda è stato tra gli artefici della nascita, negli anni ’80, del fenomeno orologio. Cosa ricorda di quegli anni? La mia esperienza lavorativa, che ha raggiunto ormai i trent’anni, è nata proprio alla metà degli ’80, nel momento di passaggio all’era “moderna” dell’orologeria. Ho vissuto l’azienda nel momento in cui si vendeva solo l’orologio classico e chi si occupava di prodotto aveva come massima aspirazione quella di poter scegliere il colore del cinturino.
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MARCELLO BINDA
cacciatore del bello
Poi è cambiato tutto? C’è stata una vera e propria rivoluzione dell’orologeria. Swatch da un lato a livello internazionale, Hip Hop dall’altro a livello italiano hanno un po’ sovvertito le regole del mercato, dando quel tanto di colore e di accessibilità nell’uso quotidiano che mancava al settore. Chi sono oggi i vostri competitor? Non ci confrontiamo più con gli altri marchi orologieri. I nostri competitor sono la telefonia, la cura della persona, i viaggi, tutto ciò che negli anni ’80 esisteva ma non era così sviluppato. E’ cambiato il consumatore? Ha una consapevolezza diversa rispetto al passato, ed è quella che “non è detto assolutamente” che uno, attraverso un bene, possa avere la stessa soddisfazione che ottiene attraverso un servizio. In pratica si è passati dal fisico al virtuale.
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
Marcello Binda, assieme al fratello Simone è amministratore delegato del Gruppo Binda
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La collezione Manta Vintage propone diversi modelli in acciaio, anche con finitura nera o oro. I modelli in foto costano 120 euro.
Come fate a mantenere viva l’attenzione sull’orologeria? Tramite le emozioni, che sono il filo conduttore che ci accompagna sempre, sin da quando nasciamo. L’acquisto è emozione pura. Una volta era d’impulso? Sì. Oggi è tutto più razionale: ci sono i siti, i blog, i forum, i social. L’emozione, alla fine, vince sempre? Non è un caso se, quando diversi anni fa abbiamo fatto un lavoro aziendale per permeare questo gruppo di una stessa cultura, richiamando i valori storici ma aggiornandoli rispetto a quella che era stata l’evoluzione dell’azienda stessa, ci siamo firmati con un claim ben preciso “design in emotions”. Noi lavoriamo emozionandoci e per emozionare. Come fate a far emozionare le nuove generazioni, che spesso non capiscono l’orologio? E’ una grande sfida, nessuno parte vincente o perdente. Il percorso dei ragazzi è abbastanza
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ciclico: nasce sempre con l’orologio della prima comunione, che comunque muove una bella fetta di mercato; c’è poi il grande rifiuto tra i 15 e 20 anni, che poi è anche una maniera per affermare che non si vogliono più regole; dai 20 in avanti, con l’università si rimette al polso l’orologio. Nella vostra esperienza, come vivete il rapporto con i ragazzi? Per fare un esempio, nel 2010 con il forte rilancio di Hip Hop, abbiamo visto acquistare i nostri modelli da dei ragazzi che non avevano mai indossato un orologio. Hip Hop è allegro, divertente, leggero, non impegnativo, diverso. Soprattutto non è l’orologio delle regole. C’è competizione tra il mondo dell’orologeria e quello dell’elettronica? I giovani sono molto interessati alla tecnologia e lo smartphone gli permette di accedere a tante funzioni, compresa la lettura dell’ora. Però Apple, volendo fare qualcosa di diverso e di innovativo, è dovuta per forza entrare nel nostro mondo: ha dovuto fare un orologio.
LE VOCI DEL TEMPO TISSOT
Quindi i giovani lo acquisteranno? Probabilmente no, in quanto il prezzo sarà una barriera difficile da sormontare per tanti. State pensando di entrare nel mondo degli smartwatch? In realtà, come gruppo, ci siamo già entrati. Abbiamo un marchio che fa smartwatch e che fornisce tecnologia per prodotti che poi possono essere marchiati da brand di nostra proprietà. Con Kenneth Cole, negli Stati Uniti, abbiamo già proposto uno di questi modelli. Non è quindi escluso che questo tipo di tecnologia, opportunamente plasmata per seguire le caratteristiche dei diversi marchi, possa essere utilizzata. L’orologio è anche donna. Come fate a catturare l’attenzione del pubblico rosa? In realtà il nostro lavoro, a livello di azienda, è stato fortemente facilitato dal pensare, da sempre, a dei marchi fortemente unisex nel design. Breil ha fatto sempre prodotti con linee al femminile. Inoltre la nostra campagna stampa ha fatto tanto leva sulla personalità femminile. Per
Hip Hop è stato il prodotto stesso a fare leva sull’attenzione delle clienti donna. Le donne non indossano solo l’orologio. Infatti all’inizio degli anni duemila abbiamo inventato il gioiello in acciaio, cercando di essere molto coerenti con questo materiale, che era diventato davvero elettivo per il marchio e per come si proponeva. Naturalmente queste creazioni hanno spostato un po’ il marchio al femminile.
Gli orologi Manta Professional sono disegnati e sviluppati partendo da canoni classici, ma attraverso rivisitazioni e innesti moderni diventano estremamente contemporanei e quasi “sfrontati”, perfetti per consumatori esigenti che desiderano possedere un accessorio forgiato a misura del proprio polso. A sinistra, il Cronografo con allarme, costa 270 euro. A destra, l’Automatico in acciaio, costa 290 euro.
Perché riproporre Manta Vintage? Nel ripensarlo oggi a distanza di tanti anni, un po’ lo stilema del prodotto, un po’ la comunicazione, la volontà era, dopo tanto lavoro ben fatto nella comunicazione dell’orologeria e della gioielleria, di riportare l’attenzione dei consumatori sul prodotto orologio in maniera più tecnica di come avevamo fatto in passato. Vogliamo ricordare che Breil ha una storia importante di orologeria, quella che si esprime ai massimi livelli. Facendo anche innovazione? Sì. Un perfetto esempio è la scelta che facem-
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LE VOCI DEL TEMPO BREIL
L’orologio comunica il nostro modo di essere, il nostro stile. Lo fa soprattutto nei confronti dell’uomo. Meno nella donna, che ha trovato nel gioiello una sua maniera di esprimersi e di gratificarsi Dalla collezione Breil-Abarth, a sinistra il cronografo Anadigit Gent, cassa in acciaio da 43,5 mm, movimento multifunzione al quarzo. Costa 250 euro. A destra , il Chrono Gent di Breil-Abarth, cassa con trattamento IP nero. Quadrante camouflage con dettagli gialli. Costa 210 euro.
mo, già qualche decennio addietro e quindi, in tempi non sospetti, di realizzare della casse nere o comunque colorate. Siamo riusciti ad anticipare i tempi, ma soprattutto le mode, di trent’anni. Perché Manta Vintage? Il riferimento alla parola “vintage” voleva essere un punto di raccordo comunicativo di prodotto con il target giovane. I ragazzi capiscono il vintage? Lo capiscono, lo apprezzano e sono stati loro stessi i promotori di questa scelta. In che senso? I giovani, che vedono un po’ buio quando si parla di lavoro, con le università sempre più selettive, con la scuola più esigente e difficile rispetto al passato, hanno bisogno di radicamento da qualche parte. Di conseguenza una delle esigenze, che era stata segnalata già parecchi anni addietro, è stata quella della storia e dell’autenticità. L’esigenza da parte dei giovani, di un ritorno a dei valori importanti, ma anche che i prodotti avessero una sostanza.
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Come nasce, invece, Manta Professional? Manta Vintage ha il compito di riaprire un canale di comunicazione con il nostro consumatore, sulla parte più tecnica di prodotto. Manta Professional è la prima rielaborazione tecnologica e di design della prima collezione. E’ un tipo di design evoluto, per un consumatore adulto, con una maggiore disponibilità economica. La vostra partnership con Abarth? Nasce dalla volontà di raccontare la parte più tecnica di Breil. Qualche anno fa, dopo aver visto che Abarth non rappresentava più un’automobile, ma iniziava ad essere “un mondo” che si raccontava attraverso un proprio format televisivo, allora ci è sembrato che questo modo di comunicare fosse molto sintonico con quello di Breil. Ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti e abbiamo iniziato una partnership di reciproca soddisfazione. Quanto conta la comunicazione? Conta sempre tanto. E’ il mezzo ideale per far conoscere caratteristiche e design di un prodotto. Serve a mantenere viva l’emozione rispetto ad un marchio e ad un settore.
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CINEMA eventi di Romolo Bali
A ROMA TORNA LA FESTA DEL CINEMA
TANTE LE star internazionali presenti sul red carpet capitolino, per l’ultima edizione guidata da Marco Müller.
Kevin Costner durante l’incontro con il pubblico.
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CINEMA eventi
In alto il grande Tomas Milian premiato al Festival con l’Award alla carriera. A lato Cristina Capotondi In basso Valentina Lodovini, sul red carpet del film Tocco a tre.
Le star internazionali alle fine sono arrivate e non hanno “tradito” gli innumerevoli fan (soprattutto giovani e giovanissimi) che per ore hanno atteso davanti al red carpet dell’Auditorium. Da vere icone del cinema hanno firmato autografi e sorriso a lungo davanti ai fotografi. C’erano Clive Owen, interprete della nuova serie televisiva USA The Knick firmata da Steven Soderbergh in onda da noi su SKY; Kevin Costner, attore principale del film della sezione Alice nella Città Black and White di cui è autore e produttore, Benicio Del Toro con il suo Escobar: Paradise Lost e Richard Gere nei panni di un clochard nel film Time out of mind. Numerosa anche la presenza italiana, a cominciare dalla splendida Nicoletta Romanoff, madrina del Festival, per proseguire, tra
gli altri, con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Diego Abatantuono, Valentina Lodovini, Cristiana Capotondi, Francesca Inaudi, Adriano Giannini.
Dal 2015 diverse novità all’orizzonte: non più Festival ma Festa (come era all’inizio), non ci sarà più il concorso e largo spazio verrà dato al Mercato dei film.
Per quanto riguarda i film in concorso, la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si è conclusa con la vittoria, attribuita quest’anno dal pubblico, del film Trash, del regista Stephen Daldry. Il Premio del Pubblico per la sezione Cinema d’Oggi è andato invece al cinese Shier gongmin / 12 Citizens di Xu Ang, che ha aperto il suo ringraziamento con un simpatico “mamma mia!” Nella categoriaCinema Italia (Fiction) il riconoscimento ha reso felice l’anglo-pisano Roan Johnson per il suo applauditissimo Fino a qui tutto bene (sezione Prospettive Italia), sua opera seconda, che descrive l’anticamera della vita
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CINEMA eventi
Sergio Castellitto e Nicoletta Romanoff durante la cerimonia d’apertura del Festival..
i numeri la nona edizione
I numeri di questa 9a edizione: oltre 150.000 presenze stimate in 10 giorni, 80.000 presenze in sala tra pubblico e accreditati; 113 film provenienti da 23 paesi, 366 proiezioni totali, 82 delegazioni, 7 sale, 3 mostre, 474 talent. A questi vanno aggiunte le cifre riguardanti il settore Industry e Business Street che proseguono il loro trend positivo con: 811 accreditati da 52 paesi, 295 compratori, 104 venditori internazionali, 246 produttori, +35% buyers, +30% accrediti internazionali, +14% world sales.
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adulta attraverso gli ultimi giorni di condivisione di un appartamento a Pisa da parte di un gruppo di giovani. Trend in positivo anche per Alice nella Città, la sezione parallela del festival dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie che ha registrato un incremento del 25% delle presenze rispetto all’edizione 2013 con oltre 29.500 partecipanti tra pubblico e accreditati: 24.500 per le proiezioni dei film (pubblico e accreditati) e 5.000 registrate per tutte le attività aperte al pubblico a ingresso gratuito. Molto numerose anche le scuole coinvolte: 80 istituti superiori, di cui 16 provenienti dalla provincia, e 69 scuole elementari e medie di tutti i municipi di Roma. Per finire, uno sguardo al futuro: come
accennavamo all’inizio, questa è stata l’ultima edizione diretta da Marco Müller, a cui scade il contratto proprio in queste settimane. Diverse le novità in vista, presentate recentemente dal Ministro Dario Franceschini: il Ministero dei Beni Culturali entrerà nella Fondazione Cinema per Roma attraverso l’Istituto Luce con il contributo di 1 milione di euro. E il Film Fest della capitale sarà una “festa senza concorso”. “Con il sindaco Marino e il presidente della Regione Lazio Zingaretti – ha spiegato Franceschini - abbiamo concordato il rilancio di una manifestazione cinematografica nella Capitale che punti, da un lato, a sviluppare il mercato e, dall’altro, ad essere una vera festa del cinema. Per questo, non esiste nessuna concorrenza o improbabile competizione
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Kevin Costner durante l’incontro con il pubblico.
con la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che mantiene il suo ruolo di concorso di eccellenza mondiale. La Festa di Roma perderà invece la parte concorsuale per trasformarsi, appunto, da festival in festa evitando quel rischio di sovrapposizione che qualche volta c’è stato in questi anni”. Altra novità riguarderà la data di inizio del Festival, che dal prossimo anno dovrebbe essere fissa e che molto probabilmente sarà intorno alla seconda settimana di ottobre.
Carlo Verdone e Claudia Gerini ritratti in una tenera espressione.
Al lato Clive Owen mentre fa il suo ingresso sul Red Carpet.
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limited edition
le stelle dei campioni
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Ogni modello della ‘World Championship 2014 Collector’s Edition’ è un pezzo unico: ogni singola vettura, infatti, è dedicata ad uno dei 19 circuiti di Formula 1 di quest’anno che la caratterizzano in modo esclusivo.
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uest’anno Lewis Hamilton e Nico Rosberg sono saliti sul gradino più alto del podio in ben 16 delle 19 gare di Formula 1 regalando avvincenti testa a testa e trovandosi spesso letteralmente ruota a ruota. Il premio per questa leggendaria impresa sono stati il primo e il secondo posto nel Mondiale piloti e la vittoria assoluta nel Mondiale costruttori. Per l’occasione Mercedes-Benz ha dedicato una straordinaria Collector’s Edition ai suoi due piloti. La rivalità sul circuito, che spinge entrambi a raggiungere le massime performance, si rispecchia nel design completamente diverso dei due modelli. Sportività e grinta: Hamilton Il campione del mondo di Formula 1, mostra la sua passione per il glamour e l’esclusività con
Mercedes-Benz celebra la vittoria del Mondiale di Formula 1 con due modelli speciali una SL 63 AMG nera. Questa vettura è caratterizzata dalla verniciatura speciale nero notte magno designo che si ritrova anche su elementi quali specchi retrovisori esterni, maniglie delle porte e cerchi. L’oro utilizzato per scritte, alette e linee orizzontali sul paraurti posteriore, le conferiscono un’aura di potenza assoluta. I terminali di scarico sono cromati neri. Nero ed oro predominano anche negli interni: le cuciture dorate impreziosiscono i sedili in pelle Nappa nera; anche il pannello strumenti e la consolle centrale si rivestono in esclusiva pelle nera Nappa Exclusive designo e gli inserti in oro risplendono. Eleganza e stile: Rosberg La SL 63 AMG di Rosberg si distingue dalla prima versione puntando sull’eleganza. La verniciatura in bianco cashmere magno designo crea
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un discreto contrasto con il grigio Himalaya designo di elementi quali maniglie delle porte, ruote, scritte, alette, inserto nel paraurti anteriore, profilo delle luci di marcia diurna, cornici dei finestrini e spoilerino aerodinamico nel portellone del bagagliaio. Ad accomunare i due piloti di Formula 1, la scelta dei terminali di scarico cromati neri per entrambe le versioni. La pelle Exclusive designo Style in grigio titanio definisce gli interni del modello di Nico Rosberg rivestendo, ad esempio, sedili, volante, linee di cintura delle porte, tetto interno e la parte superiore del pannello strumenti. La parte inferiore della plancia è realizzata in Nappa color bianco intenso, così come la consolle centrale ed i pannelli delle porte. Gli inserti sono in bianco cashmere magno designo.
Lewis Hamilton, campione di Formula 1 nella stagione 2014, dopo una serie di memorabili duelli, ha scelto il nero come colore dominante. Nico Rosberg, il suo avversario più temibile nelle gare di quest’anno, si è invece lasciato ispirare dal bianco. Entrambi i modelli sono prodotti da Mercedes-Benz in soli 19 esemplari.
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a tavola sapori nostrani
di Luca Fontana
L’Ora del Gourmet Pepe in grani
È
il momento della pizza. Una tradizione secolare, si trova ora sotto i riflettori, polarizzando l’opinione del pubblico e dei media. Per poter sfuggire a questa tendenza e volendo invece comprendere meglio questa profonda tradizione, siamo andati a trovare uno dei suoi maestri: Franco Pepe. Questo pizzaiolo, discendente da una famiglia di lunga tradizione, stà creando un polo cultura- Pepe in Grani le a Caiazzo, in provincia di Caserta, un piccolo Vico San Giovanni Battista 3 regno dove ricerca l’eccellenza, sia negli ingre- 91013 Caiazzo (Ce) dienti sia nella panificazione, con uno sguardo pepeingrani.it attento al territorio. La tecnica di panificazione consiste in una lunga lievitazione in ambiente controllato, al riparo dai fenomeni atmosferici, a cui segue la preparazione manuale dell’impasto ad alta idratazione, e successivamente la cottura in forno ad alta temperatura. Il mix di acqua e grande calore produce una rapida vaporizzazione, rendendo la pizza ariosa e fragrante, mai pesante. Le migliori della nostra degustazione? • La Margherita: Un vero capolavoro di semplicità, in cui mozzarella fior di latte, pomodoro e basilico si mischiano per un risultato bilanciato ed appagante. • Calzone con Scarola ed Olive Taggiasche: Altro classico, di grande scuola. La nota amara della scarola, utilizzata senza alcuna pre-cottura, produce un risultato fresco e di rottura, che prepara il palato alle prossime pizze. • Tonno alletterato, crema di cipolle di Alife, mozzarella di bufala, sedano cotto in ghiaccio: Magnifico gioco tra sapori eccellenti e consistenze contrastanti. La tonno e cipolle che vorremmo tutti i giorni. • Alifana con fiordilatte, scamorza, cipolla di alife e pancetta croccante: Che goduria!
Francop Pepe
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Franco Pepe merita appieno il titolo di Maestro. Per questa serata è stato il nostro mentore, colui che ci ha portati nell’autentico mondo della pizza, al riparo dai riflettori e dalle mode. Un viaggio straordinario, che cambia completamente la visione “comune” della panificazione pizzaiola, facendoci percepire la differenza tra un prodotto d’eccellenza e di cultura rispetto ad un prodotto dozzinale.
Sarò tutto ciò che desidero essere
E’ facile fare promesse. Noi ti aiutiamo a mantenerle. Più energia, più salute, più vitalità. Scopri un mondo di benessere dove poter rinascere. Inizia il nuovo anno con noi www.harbourclub.it
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al polso ultimo minuto
in collaborazione con signoridegliorologi.tgcom24.it
Le prove di Janvier LG G WATCH R (W110)
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n questo numero di Galileus vi vorrei parlare di un nuovo smartwatch disponibile in Italia dal mese scorso: l’LG G Watch R, un modello che già mi aveva piacevolmente impressionato durante l’IFA di Berlino di quest’anno. LG G Watch R è, infatti, il primo dispositivo indossabile al mondo che richiama gli orologi classici (a voi lettori e a me tanto cari), dotato di display circolare in Plastic OLED (P-OLED) da 1.3 pollici con un utilizzo del 100% della superficie visiva, per una perfetta visibilità da qualsiasi angolazione, anche in presenza di luce solare diretta. Progettato per durare e resistere, è caratterizzato da una cassa in acciaio inossidabile e batteria in alluminio da 410mAh. LG G Watch R garantisce prestazioni ottimali grazie al processore Snapdragon 400 da 1.2GHz, al sistema operativo Android Wear, ai 4GB di memoria e ai 512 MB di RAM, mentre la classe di protezione IP67 assicura resistenza alla polvere e in acqua, fino a un metro di profondità per un massimo di 30 minuti. Dettaglio in più che ho particolarmente apprezzato è che può essere personalizzato con qualsiasi cinturino da 22 mm. LG G Watch R si presenta con sei quadranti pre-caricati. Inoltre mi è stato garantito che i prossimi aggiornamenti software porteranno ulteriori features e funzionalità, come ad esempio la riproduzione di musica offline. Gli aggiornamenti verranno effettuati in modo semplice e immediato dallo smartphone, previa autorizzazione degli utenti. L’orologio ha un prezzo consigliato al pubblico di 269,90 euro, decisamente competitivo rispetto ai suoi presenti e futuri concorrenti.
G WATCH R realizzato da LG. si tratta di uno SMARTWATCH ANDROID WEAR, DISPLAY CIRCOLARE P-OLED 1.3’’, RESISTENTE ALLA POLVERE E ALL’ACQUA, COMANDI VOCALI, CINTURINO INTERCAMBIABILE, SENSORE BATTITO CARDIACO
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Crown | The winding crown is a knurled or fluted button of various shapes, held between the thumb and forefinger and used to wind the watch. Some crowns incorporate a mobile pushbutton for operating a chronograph mechanism or to release the cover of a hunter case.
THE FOUNDATION’S PARTNERS | A. LANGE & SÖHNE | AUDEMARS PIGUET | BAUME & MERCIER | BOVET 1822 | CARTIER | CHANEL | CHOPARD | CHRISTOPHE CLARET DE BETHUNE | GIRARD-PERREGAUX | GREUBEL FORSEY | HARRY WINSTON | HERMÈS | IWC | JAEGER-LECOULTRE | LOUIS VUITTON | MONTBLANC | OFFICINE PANERAI PARMIGIANI FLEURIER | PIAGET | RALPH LAUREN | RICHARD MILLE | ROGER DUBUIS | TAG HEUER | VACHERON CONSTANTIN | VAN CLEEF & ARPELS
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