€ 3,50 Trimestrale - Passioni, tecnica, storia e tendenze dei segnatempo
2015
anno III
12
MONTBLANC alla scoperta
del nuovo riferimento nel mondo delle lancette
I SIGNORI DEL TEMPO L’OROLOGERIA DI OGGI
RACCONTATA DALLE VOCI PIù autorevoli
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editoriale
Giovanni Trimani “Eros-Thanatos”, 2014 acrilico su legno. Collezione privata
di Paolo Gobbi ppgobbi@gmail.com
Benvenuti sarÀ presente ad
arte fiera 2016
Ricominciare da meno di zero e finalmente sollevare il velo e raccontarvi veramente non l’immagine vincente che la gente prova a vendere di sé Intro J-Ax
Benvenuti a tutti quelli che, quando guardano l’ora, nel momento stesso in cui volgono lo sguardo all’orologio, rimangono incantati a osservarlo, godendo della sua vista e dimenticandosi, immancabilmente, di vedere che ore sono. Benvenuti a tutti quelli che, un giorno, forse per caso o forse per fortuna, hanno scoperto l’orologeria e da quel momento nulla è stato più come prima, anche lo sguardo di chi gli osserva il polso. Benvenuti a tutti quelli che pensano che il gioco è anche faticoso, che si divertono come pazzi, che fanno uscire il bambino che è dentro di loro ogni qual volta scelgono un nuovo FeRro da PolSo. Benvenuti a tutti quelli che leggono, si informano, studiano, si confrontano, si whatsappano e alla fine, quando scelgono il loro segnatempo, sono felici e consapevoli. Benvenuti a tutti quelli che si appassionano, che collezionano, che scambiano, che comprano e che vendono. A tutti quelli che l’investimento più rilevante lo hanno fatto quando
sono riusciti a capire che nulla è più importante della propria soddisfazione personale. Benvenuti a tutti quelli che usano il telefono per telefonare, il tablet per navigare, l’orologio per guardare l’orologio… volevo dire per guardare l’ora (no, volevo proprio dire “guardare l’orologio”). Benvenuti a tutti quelli che non dicono che l’orologio lo hanno trovato in un cassetto del nonno, nell’armadio del babbo, da un amico di un collega in ufficio che ha un amico che… Benvenuti a tutti quelli che non hanno paura di indossare un orologio importante, di guidare un’auto importante, di vestire un abito importante, di leggere un libro importante. Tutto questo senza sentirsi importanti. Benvenuti a tutti quelli che non useranno mai la valvola per l’elio, il cronografo rattrapante, la ripetizione a minuti, il doppio fuso orario, ma non possono proprio fare a meno di una o tutte queste funzioni sul loro orologio da polso. Benvenuti a tutti quelli come me. Benvenuti
GALILEUS 5
sommario
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Puntiamo l’obiettivo su quello che più ci piace (e fa rigorosamente tic-tac)
6 GALILEUS
complicati 12
molto piu' che orologi
IL nuovo accessorio La pochette da giacca Eyelet Milano
eventi 14
arte fiera 2016 #bologna
gekko 16
dentro o fuori
beauty 20
oltre il piacere
wakeup 22
COSA c’è di nuovo
giornate d'arte
windows economy
il profumo del tempo
il risveglio del tempo
L'appunteamento clou dei collezionisti
it.saxobank.com
Van Cleef & Arpels
Nel mondo delle lancette
Focus 26
prima di tutto il meglio
Focus 30
il fenomeno
Focus 32
crono e oltre
oltre la precisione
haute couture
sempre piÙ complicato
Chopoard
Chanel
Baume & Mercier
GALILEUS 7
sommario
34 76
70
È nata una stella
solo per lei
the best of 34
LE voci del tempo 46
La grande icona
le voci del tempo 52
come vincere sul tempo
le voci del tempo 58
È tornata la fiducia
le voci del tempo 64
ricomincio da due
le voci del tempo 70
i love NY
Contano più le emozioni o contano più gli orologi? Per fortuna non abbiamo la risposta e per maggiore fortuna ognuno ha le sua...
8 GALILEUS
focus 33
Piaget
adesso si sale in cattedra
cover story Montblanc
bulgari Intervista a Jean Cristophe Babin
IWC Intervista a Beppe Ambrosini
il guru delle lancette Intervista a Benedetto Mauro
hublot Intervista a Ricardo Guadalupe
tiffany Intervista a Nicola Andreatta
emozioni 76
la rivoluzione coronata
pura eleganza sportiva Rolex
IT’S TIME TO OPEN.
GENÈVE
Pisa Orologeria. New Flagship Store Opening in Via Verri, Milan. pisaorologeria.com
GALILEUS 9
sommario
10 GALILEUS
82
96
106
110
emozioni 82
ritorno al futuro
emozioni 88
il battito del tempo
emozioni 96
sottile precisione
emozioni 100
Al polso del mago dei rally
oltre la tecnica
secondi veri
oltre il limite
vincere il tempo
Zenith
Jaeger Le Coultre
Parmigiani
Eberhard & Co.
ruote veloci 106
il nuovo riferimento
ruote veloci 108
comfort e dinamismo
fast and luxury
fast and luxury
Porsche
BMW
a tavola 110
l'ora del gourmet
al polso 112
le prove di janvier
sapori d'oriente
Ristorante Wood
ultimo minuto TAG Heuer - Connected con Intel Inside
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I Chronomaster 1969
GALILEUS 11
COMPLICATI molto più che orologi
IL nuovo accessorio La pochette da giacca Eyelet Milano Accessorio scelto dall’uomo che ama distinguersi, la pochette da giacca Eyelet Milano diventa un vero gioiello quando il caratteristico bottone, tipico del brand, è d’oro 18 carati nei toni del giallo, bianco o rosa. La pochette Eyelet Milano nella versione Luxury diventa il dettaglio ideale con cui osare un look inedito in ogni occasione. Il tessuto di piquet di alta gamma, morbido e setoso al tatto, fa da sfondo al bottone d’oro 18 carati, del peso di 2,80 g e del diametro di 11 mm, per un altezza di 4 mm. Creato a mano e modellato con maestria da orafi artigiani, il prezioso bottone è esaltato dall’asola di filato italiano, di cotone colorato di qualità, per un prodotto votato all’eccellenza.
Numero 12 - Inverno 2015 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 Direttore responsabile
Paolo Gobbi
Hanno collaborato
Valeria Altobelli, Romolo Bali, Gian Paolo Bazzani, Andrea Bono, Vasco Bretone, Barbara Centurelli, Daniela Fagnola, Luca Fontana, Roberto Quaglia, Francesca Vilone Art Director
Gianpiero Bertea Editore
GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma Presidente
Uberto Selvatico Estense Amministratore delegato
Fabrizio Verdolin
Concessionaria per la pubblicità
Acquistabile online sulla piattaforma www.eyeletmilano.com, la pochette è custodita da un’elegante scatola di colore nero opaco su cui brilla il logo metallizzato
Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02 76318838 - Fax. 02 33601695 info@emotionalsrl.com Responsabile di testata
Aldo Rosina Back office
Selene Merati Distribuzione Per L’italia
SO.DI.P.”Angelo Patuzzi” Spa Via Bettola, 18 20092 Cinesello - Balsamo (MI) Tel 02.660301 Telefax 02.66030320 Stampa
Grafica Nappa srl Industria poligrafica Via Gramsci,19 - 81031 Aversa (Ce) I nostri partner
12 GALILEUS
GALILEUS 13
EVENTI giornate d’arte
ARTE FIERA 2016 #bologna
A
rte Fiera a Bologna si appresta a celebrare l’edizione più importante: nel 2016 cade infatti il 40˚ anniversario della kermesse internazionale di arte moderna e contemporanea, la prima e la più longeva in Italia, che dal 29 gennaio al 1° febbraio porterà nei padiglioni di BolognaFiere 221 espositori, di cui 190 Gallerie che esporranno più di 2.000 opere per oltre 1.000 artisti rappresentati. Questo anniversario arriva in un momento molto particolare, nel periodo cioè di massima esposizione internazionale della grande arte italiana, di quell’arte che è passata dai padiglioni di BolognaFiere e che proprio Arte Fiera ha contribuito a rendere grande. L’interesse delle gallerie per l’edizione del 40˚ è confermata da una richiesta di maggiori spazi che portano a creare per Arte
Massimo Campigli “Garden Party” 1953-1958 Olio su tela, 103x136 cm Galleria Tega In alto, Ron Gorchov “Place De Grève” 2015 Olio su lino, 44 x 34,5 x 14 cm Thomas Brambilla Gallery
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Fiera 2016 addirittura un Padiglione in più che si aggiungerà ai padiglioni 25 e 26. Gli artisti italiani da alcuni anni, infatti, ricoprono il ruolo di protagonisti dei mercati internazionali, tanto da aver fatto divenire il termine Italian Sales un idioma riconosciuto nel mondo. I risultati raggiunti sono stati insuperabili, e alcuni nomi italiani sono divenuti i primi attori della scena universale dell’arte. Per il quarto anno consecutivo, Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti sono alla direzione artistica. Arte Fiera celebra i suoi 40 anni con la partnership storica con la Associazione Italiana delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea e dedica a questo evento la sua grande mostra Arte Fiera 40 che ospiterà le opere di artisti selezionati tra quelli proposti dalle Gallerie lungo tutti i 40 anni. Arte Fiera 40 mostrerà quindi un inedito sguardo di insieme sullo svolgersi, attraverso lo sguardo delle gallerie, della cultura e del mercato dell’arte in Italia. Un allestimento innovativo e interattivo racconterà poi, attraverso materiale d’archivio, la storia stessa della Fiera fin dalla fondazione nel 1974. Arte Fiera ha dato prova di una grande capacità analitica che ha accompagnato artisti e movimenti nell’arte mondiale. Un ruolo che deve continuare ad assolvere, presentando nuove proposte e lasciando spazio anche alla sperimentazione. Infatti, in questa quarantesima edizione, sarà dedicato molto spazio ai giovani italiani e alle grandi tendenze internazionali.
EVENTI giornate d’arte
Fernando Botero “Man and Woman” 2013. Olio su tela, 100x83 cm - Galleria Tega
ARTE FIERA 2016, edizione speciale per i 40 anni, assieme alla città e al gallerismo d’arte moderna e contemporanea italiana
Avvenimenti i grandi maestri dell’arte italiana
Per celebrare il suo quarantesimo anniversario Arte Fiera presenta “Arte Fiera 40”, un progetto espositivo, a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni. La mostra si sviluppa su due sedi, a partire dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna (28/01-28/03), dove è esposta una selezione di capolavori provenienti dai veri protagonisti dell’evento, le Gallerie, come risultato di un lavoro di consultazione di documenti d’archivio per individuare le presenze più assidue, gli artisti più esposti e quelli di maggior successo, e proporre uno spaccato dell’arte filtrato dal punto di vista del mercato. Il percorso si completa negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna (28/01-29/01) dove viene presentata una selezione di opere acquisite da BolognaFiere, dai maestri indiscussi degli anni Settanta fino ad artisti che hanno cominciato a operare negli anni Novanta. Insieme a loro, sono presentati esponenti delle nuove generazioni a ribadire l’importanza che Arte Fiera ha dedicato alla ricerca dei più giovani.
Per l’edizione dei 40 anni, Arte Fiera riprenderà un grande sguardo sui giovani artisti. Tutte le Gallerie ammesse a questa edizione di Arte Fiera sono invitate a esporre opere di artisti “Under40”. Un comitato - formato da curatori e direttori di grandi istituzioni museali e artistiche internazionali tra i quali Francesco Bonami (curatore, presidente del comitato di selezione), Luca Lo Pinto (curatore Kunsthalle di Vienna), Laura Carlini Fanfogna (direttrice Istituzione Bologna Musei),
Giacinto Di Pietrantonio (direttore GAMEC di Bergamo), Hou Hanru (direttore MAXXI di Roma), Andrea Bellini (Direttore Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra), Alberto Salvadori (direttore del Museo Marino Marini) - sceglierà durante la Fiera i migliori, le cui opere saranno poi portate in Pinacoteca per affiancare i grandi Maestri. Una mostra suggestiva e unica, dunque, che ripercorrerà i 40 anni passati e offrirà una visione sui 40 futuri.
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arte fiera 2016
GALILEUS 15
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di Gian Paolo Bazzani
DENTRO o fuori
P
er l’Italia, è il momento del “dentro o fuori”. Guardando all’Italia ci accorgiamo che lo scenario che abbiamo davanti agli occhi, politica monetaria accomodante - bassi prezzi dell’energia - euro debole, è evidentemente fuori norma. Anche tralasciando il rischio deflazione, un trittico di condizioni così stimolanti non durerà per i prossimi cinque anni. Il paradosso è che, se l’intervento di QE della BCE avrà successo, sarà proprio questo a sancire la fine delle condizioni favorevoli e, in primis, a convincere la Banca Centrale Europea a ridurre la liquidità in circolazione. Quella che abbiamo davanti deve essere allora considerata un’ultima occasione, siamo al “dentro
L’Italia se vuole una possibilità di rimanere “dentro” deve attuare quelle riforme strutturali di cui si parla da decenni
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o fuori”. L’Italia, se vuole una possibilità di rimanere “dentro”, deve attuare quelle riforme strutturali di cui si parla da decenni. Non ho una ricetta, diciamo che ho la mia lista della spesa: Riforma fiscale: togliere la tassazione dalla prima casa ci allontana dall’Europa più sviluppata ed è un vero e proprio elemento di disuguaglianza poiché punisce il reddito privilegiando il patrimonio; occorre invece abbassare la tassazione sul lavoro, il che aumenterebbe il consumo interno (l’eliminazione della imposta prima casa non avrebbe lo stesso effetto anche perché rischia di essere percepita come una manovra non definitiva) e la Competitività aziendale. Semplificazione fiscale: il nostro sistema delle imposte è assurdamente complicato e si presta da un lato all’elusione ma
Montblanc Heritage Chronométrie and Hugh Jackman Crafted for New Heights In omaggio all’esploratore europeo e alle sue esigenze di precisione, Montblanc ha creato il Montblanc Heritage Chronométrie Quantième Complet Vasco da Gama Special Edition: calendario completo, fasi lunari impreziosite da costellazioni in lacca blu, che mostrano esattamente lo stesso cielo notturno di Capo di Buona Speranza che osservava il portoghese nel 1497 durante il suo primo viaggio in India. Visit and shop at Montblanc.com GALILEUS 17
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Senza un piano di riforme serio e che sia attuato entro 36 mesi, al venir meno delle condizioni di mercato eccezionali che stiamo vivendo, l’Italia si ritroverà a crescita zero
Riforma della pubblica amministrazione. Oltre al punto precedente in tema di lotta alla corruzione occorre una riforma drastica: Eliminazione delle province e revisione dei poteri delle regioni (il federalismo fiscale è fallito); Riforma costituzionale per revisione delle regioni a statuto speciale; dall’altro anche all’abuso da parte della autorità; un piano di revisione catastale per mettere ordine nel sistema di monitoraggio fiscale del patrimonio più significativo del paese, quello immobiliare. Dismissione del patrimonio pubblico immobiliare “libero” per abbattere il debito pubblico. Il rapporto debito/PIL è salito ormai al 156% (calcoli OCSE), quasi quindici punti percentuali più del 2013. Del patrimonio pubblico immobiliare, stimabile tra i 200 e i 400 miliardi di euro, circa il 70% è detenuto dalle amministrazioni locali e non sempre pare ben gestito. La fetta, stimata tra i 50 e gli 80 miliardi, non utilizzata dalla pubblica amministrazione deve essere destinata ad abbattere il debito pubblico. Investire nella scuola. La nostra scuola è andata deteriorandosi nell’ultimo ventennio mostrando carenze di preparazione nel corpo docente della scuola dell’obbligo dove l’insegnamento delle lingue straniere è ad esempio affidato alla lodevole iniziativa di singoli insegnanti. Un paese che non investe nell’istruzione non ha futuro. Abbattere senza esitazione le corporazioni che imbrigliano qualsiasi tentativo di riforme. Partire dalla abolizione degli ordini professionali sarebbe il primo passo.
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Combattere la corruzione nel pubblico e nel privato. L’Italia per l’OCSE è uno dei paesi più corrotti d’Europa in base a quanto percepito dai cittadini. Le norme ci sono ma non vengono applicate. Nessun condannato deve avere il ben che minimo ruolo nella pubblica amministrazione. E il secondo passo è estendere la norma alle banche e alle società con fatturato superiore ai 500 milioni.
Applicazione rigida delle norme sul licenziamento dei dirigenti della PA; Sistema meritocratico nella pubblica amministrazione, con eliminazione di qualsiasi bonus ai dirigenti e introduzione viceversa di un sistema incentivante per tutti gli altri dipendenti; Senza un piano di riforme serio e che sia attuato entro 36 mesi, al venir meno delle condizioni di mercato eccezionali che stiamo vivendo, l’Italia si ritroverà a crescita zero. Come detto, una politica di QE non è la condizione “normale” per un sistema finanziario, alla fine il mercato dovrà essere stabilizzato. Nel momento in cui la liquidità diminuirà e diventerà più costosa, emergeranno tutte le gravi carenze che oggi vengono in qualche modo attenuate da condizioni, come detto, di tipo eccezionale. La domanda, cui confesso di non avere risposta, è se esiste un gruppo di leader politici in grado di fare tali riforme. Forse no, forse siamo noi italiani che non siamo in grado di esprimere leader di tale caratura e a quei pochi di valore facciamo mancare il consenso al primo provvedimento impopolare. “I politici sono solo l’espressione della società civile”, disse qualcuno. Proviamoci, indipendentemente dal colore e dalla bandiera, proviamoci. Penso veramente che sia l’ultima occasione per l’Italia, non facciamocela scappare. Le persone di valore se ne sono andate, i giovani più promettenti stanno progettando di farlo per cercare occasioni in paesi dove si premia il merito, l’Italia rischia di essere la prossima Grecia nell’arco di un quinquennio. Scrivo dall’Italia e da italiano, che lavora perché i propri figli abbiano l’opportunità di farsi valere nel proprio Paese, questa volta con la P maiuscola. Spero di tutto cuore che non debbano andare all’estero per farlo.
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BEAUTY IL PROFUMO DEL TEMPO
oltre il piacere
V
Sopra, orologio Cadenas di Van Cleef & Arpels, cassa e bracciale in oro giallo con diamanti, quadrante madreperla, movimento al quarzo.
L’Agarwood, conosciuto anche come OUD è il durame resinoso che si forma negli alberi di Aquilaria e Gyrinops (appartenenti ai sempreverdi del sudest asiatico) quando vengono infettati da un particolare tipo di muffa
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an Cleef & Arpels, grazie al suo stile unico, raffinato ed elegante, è riconosciuta come una delle Maison più straordinarie al mondo. Collection Extraordinaire, nasce nel 2009 e si ispira alla Linea di Alta Gioielleria “Les Jardins”. Ad oggi le fragranze sono otto ed ognuna è caratterizzata dall’essenza di un singolo fiore, un vero e proprio omaggio alla maestosità e alla semplicità della natura. Ciascuna fragranza porta il numero di formulazione attribuito dal maestro profumiere. La fragranza maschile, Precious Oud 04855AM, è stata inserita nella collezione nel 2011 per rendere omaggio ad un’essenza mitica, rara e preziosa che viene ricavata da una resina aromatica scura che rivela la sua intensa profumazione grazie “all’infezione” del legno da parte di una muffa, l’Oud appunto. Il naso che ha creato questa fragranza è Amandine Marie che ha scelto di interpretare l’essenza Oud e associarla con i fiori: i misteriosi legni si combinano ad accordi floreali di Iris, Tuberosa e Gelsomino. Il tutto è arricchito con essenza di Patchouli. Chiudono il percorso olfattivo le note legnose come Oud, legno di sandalo e Vétivers che si mescolano con la ricchezza dell’ambra. Il profumo è contenuto nel classico flacone della “Collection Extraordinaire”, lussuoso e curato in ogni dettaglio come le linee di Alta Gioielleria della maison. Dal collo del flacone pende un charm in cui vi è inciso il monogramma VCA, ripreso anche sulla confezione. L’etichetta invece riporta il nome Precious Oud mentre il numero di riferimento del profumiere, 04855AM, completa la sua denominazione.
VAN CLEEF & ARPELS propone otto fragranze: ognuna è caratterizzata dall’essenza di un singolo fiore
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wakeup il risveglio del tempo
Full Black Q
uasi 30 anni per la collezione più iconografica di Paul Picot, il Plongeur. Innumerevoli versioni di cassa e colori. Casse in acciaio, acciaio oro e titanio. Serie limitate e molti testimonial d’eccezione. Questa in sintesi la forza di un disegno puro e netto: la linea retta ed il cerchio, spigoli vivi senza compromessi! Piace o non piace ma resta uguale e immutabile nel tempo. Quest’anno si veste di nero. Uno smoking sportivo con profili su cassa e cinturino in contrasto netto di colore:Blue o Orange. Movimento automatico e vetro zaffiro. Impermeabile fino a 300 metri. il plongeur full black di paul picot costa 2.700 euro
Damaged in Italy O
ut Of Order lancia un nuovo modello di orologio dal sapore vintage, rivisto in chiave moderna per adattarsi pienamente alla filosofia del brand. Ogni singolo dettaglio è curato minuziosamente con amore e passione, senza compromettere mai l’estetica e la qualità, valori fondamentali per l’azienda. Migliorano, ad esempio, i trattamenti dei singoli elementi in acciaio e l’effetto del vetro è opacizzato, facendolo diventare così un vero marchio di fabbrica Out Of Order. Ultimo “ma non meno importante” il cinturino, tagliato e cucito a mano con le nuove colorazioni naturali applicate, per dare ancora un tocco di stile in più. Out Of Order, Torpedine, cassa in acciaio trattato con una finitura brevettata dall’effetto invecchiato, cinturino tagliato e cucito a mano. Costa 409 euro.
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wakeup il risveglio del tempo
Di manifattura È
arrivato in vendita il Carrera Heuer 01, con cassa modulare (la prima volta per questa collezione) e un quadrante scheletrato che lascia intravedere il movimento cronografico di manifattura e il disco del datario. Attraverso il fondello in vetro zaffiro si può osservare la ruota colonna rossa e il ponte del cronografo. Oggetto di ben cinque anni di continui miglioramenti e ottimizzazioni, TAG Heuer Carrera Heuer 01 raggiunge oggi un altissimo livello qualitativo a cui si aggiunge un controllo dei costi di produzione che gli consente di essere l’unico cronografo svizzero interamente di manifattura a posizionarsi al di sotto del limite dei 5.000 euro.
Carrera Heuer 01, crono con movimento di manifattura. Costa 4.995 euro.
L’innovazione F
Timex Metropolitan+, cassa acciaio, doppio cinturino in silicone e arancione e nero. Illuminazione Indiglo del quadrante. Costa 139 euro.
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inalmente un orologio che unisce le funzionalità di un activity tracking band, tanto care agli sportivi di tutto il mondo, con la bellezza e la funzionalità di un segnatempo da polso tradizionale. Stiamo parlando del nuovo Timex Metropolitan+, primo prodotto della Collezione Style Connected che riesca ad unire funzionalità utilizzabili dalla palestra all’ufficio. L’orologio utilizza la tecnologia Bluetooth per connettersi a un App (iOS e Android) su di uno Smartphone che tiene traccia dell’attività quotidiana -tra cui passi, distanza e calorie bruciate- senza necessità di essere ricaricato. Il Metropolitan+ visualizza rapidamente i dati sul quadrante dell’orologio, mentre l‘App sullo Smartphone memorizza tutti i dati.
Unleash passion. “My designs come from my passion, my passion for forms”
Emmanuel Dietrich Artist, Designer, Creator.
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focus oltre la precisione
cura assoluta dei particolari, meccaniche di altissima precisione brevettate: L.U.C di Chopard.
prima di tutto il meglio N ell’oramai lontano 1963 la famiglia Scheufele rilevava la proprietà della maison Chopard. Da allora la Casa svizzera, mantenendo intatte le sue radici storiche che rappresentano anche una fonte inesauribile d’ispirazione orologiera, ha sviluppato una serie di collezioni di altissimo livello tecnico e anche estetico. Lo spirito di Chopard Manufacture è di garantire la continuità della qualità della produzione storica di Louis-Ulysse Chopard, fondatore del marchio, cui è dedicata la collezione meccanica L.U.C, un vero faro nella
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produzione odierna di altissimo livello meccanico. Ne è un perfetto esempio il L.U.C Regulator, visibile in questa pagina. Il “regolatore”, che indica sia un orologio di grande precisione sia il principio di indicazione delle informazioni decentrato, è un classico dell’orologeria che Chopard rivede in un’ottica di grande modernismo. Completamente ripensato a livello della leggibilità e dell’eleganza formale, questo modello è l’emblema dei principi fondatori delle collezione: la dimensione storica, la precisione di marcia del calibro e l’armonia delle proporzioni. Per comprendere un’altra delle novità del
focus oltre la precisione
L.U.C Regulator Costa 29.360 euro
L.U.C Quattro Platinum di Chopard Costa 28.570 euro
Quattro Platinum, dobbiamo tornare indietro al 2010 quando, in occasione del suo 150° anniversario, Chopard aveva presentato un nuovo codice estetico per la sua collezione di manifattura L.U.C, con quattro nuovi segnatempo inediti: Louis-Ulysse, Engine One, All In One e 1937. Da allora, i nuovi segnatempo che entrano a far parte di questa collezione proseguono nella stessa direzione. Quest’anno, è la volta di due nuove declinazioni del L.U.C Quattro, detentore di due brevetti grazie al suo movimento a quattro bariletti, una prima mondiale al momento del lancio nel 2005. Il calibro 98.01-L a
carica manuale è dotato di quattro bariletti sovrapposti e abbinati in serie. Questa tecnologia brevettata garantisce un’autonomia di oltre nove giorni e una regolarità di marcia costante che gli consente di soddisfare tutti i requisiti necessari all’ottenimento del certificato del Controllo Svizzero dei Cronometri (COSC). Il fondello aperto permette agli appassionati di meccanica orologiera di ammirare il movimento L.U.C 98.01-L con ponti decorati a Côte de Genève e con inciso il prestigioso Punzone di Ginevra, garanzia di qualità e di finiture di altissimo livello.
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focus oltre la precisione
L.U.C XPS Fairmined, costa 16.550 euro.
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Un’altra importante novità del 2015 è anche quella che maggiormente attira l’attenzione non solo da un punto di vista orologiero. Si tratta del L.U.C XPS Fairmined, edizione limitata di duecentocinquanta esemplari, realizzata in oro Fairmined. Questo modello è il segno tangibile del continuo impegno di Chopard nei confronti del progetto “The Journey to Sustainable Luxury” e pone l’accento sulla partnership a lungo termine tra Chopard e l’ONG sudamericana Alliance for Responsi-
ble Mining (ARM), l’organizzazione a cui si deve lo standard Fairmined per l’oro estratto con metodi artigianali e su piccola scala. Per garantire la tracciabilità dell’oro Fairmined impiegato attualmente da Chopard, l’azienda ha introdotto nei propri laboratori a Ginevra un processo di segregazione atto a impedire che l’oro Fairmined venga mescolato nelle diverse fasi di produzione con altri tipi di oro. Anche gli scarti sono gestiti in maniera differenziata.
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l’alta orologeria vive con chanel una stagione nuova ed esaltante
la Tecnica dell’oro scolpito
Con la sua leggerezza infinita, il ramo d’oro beige viene dapprima tagliato con un seghetto da gioielliere prima di essere sagomato e inciso con un modello di corteccia. Si è quindi data la forma in modo che sembri reale e naturale. L’immagine è rifinita con foglie in oro beige “guilloché” e fiori di madreperla.
Mademoiselle Privé Coromandel di Chanel in oro scolpito. Pezzo unico di manifattura Svizzera. Cassa 37,5 mm in oro beige con diamanti incastonati “a neve” (~4 cts). Quadrante in onice con miniatura in oro beige scolpito. Movimento meccanico a carica automatica. Cinturino in alligatore Mississippiensis nero.
il fenomeno L a collezione di orologi-gioiello “Mademoiselle Privé” apre le porte al mondo intimo di Gabrielle Chanel e mostra i simboli e gli oggetti a lei più cari. Nelle mani dei migliori maestri artigiani - smaltatori, incisori, intagliatori, incastonatori di pietre questa collezione aggiunge un altro capitolo alla saga creativa di Chanel esprimendo un’abilità ineguale e il know-how dei Métier d’Art usati in Alta Orologeria e Alta Gioielleria.
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Plate | The plate which bears the various movement parts and in particular the bridges. The dial is usually affixed to the bottom side of the plate. The plate is pierced with holes for the screws and recesses for the jewels in which the pivots of the movement wheels will run.
THE FOUNDATION’S PARTNERS | A. LANGE & SÖHNE | AUDEMARS PIGUET | BAUME & MERCIER | BOVET 1822 | CARTIER | CHANEL | CHOPARD | CHRISTOPHE CLARET DE BETHUNE | GIRARD-PERREGAUX | GREUBEL FORSEY | HERMÈS | IWC | JAEGER-LECOULTRE | LOUIS VUITTON | MB&F | MONTBLANC | OFFICINE PANERAI PARMIGIANI FLEURIER | PIAGET | RALPH LAUREN | RICHARD MILLE | ROGER DUBUIS | TAG HEUER | VACHERON CONSTANTIN | VAN CLEEF & ARPELS
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focus sempre più complicato
combinazione vincente tra maestria orologiera e design.
Clifton Cronografo con Calendario Completo: un orologio per la vita
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crono e oltre M odello di punta della collezione, il Clifton Cronografo con Calendario Completo va ad arricchire la gamma delle piccole complicazioni. Questo segnatempo possiede più di una qualità. Animato da un movimento automatico svizzero di eccezionale qualità (Calibro Valjoux 7751), quest’orologio dal design estremamente classico presenta due complicazioni molto funzionali: un calendario completo e un cronografo. Attraverso una lancetta centrale, il calendario con indicazione del-
la data permette di visualizzare anche il giorno e il mese (in due finestrelle a ore 12, che si aggiungono all’indicatore giorno/notte a ore 9). Le fasi lunari, racchiuse in un contatore a ore 6, sono indicate da un disco mobile che compie una rotazione in un mese lunare, della durata pari a 29 giorni e 12 ore circa. I secondi del cronografo sono indicati dalla lancetta centrale, mentre le lancette cronografiche in acciaio azzurrato nei due contatori ausiliari a ore 12 e a ore 6 consentono di rilevare rispettivamente i minuti e le ore.
focus solo per lei
Niente è troppo bello per una donna.
è nata una stella I l Limelight Stella è il primo orologio con complicazioni dedicato alle donne interamente progettato e sviluppato nelle Manifatture di La Côteaux-Fées e Ginevra, un segnatempo che vuole scrivere un nuovo capitolo della storia d’amore tra Piaget e l’universo femminile. Sin dall’alba dei tempi, e a tutte le latitudini, la Luna è sempre stata simbolo di una femminilità senza tempo. Piaget ne dà un’interpretazione totalmente nuova concentrandosi sull’estetica e sul lato fantastico, un’interpretazione in cui sogni ed immaginazione si sovrap-
pongono all’inarrestabile marcia del tempo donando all’orologio un significato profondo. La Luna ha un che di intrigante, di lei conosciamo solo un volto anche se cambia continuamente la propria immagine. La Luna è però anche una sorpresa continua, come quando rimane visibile dopo l’alba o quando riusciamo a vederla anche molto tempo prima del tramonto. Sia che si tratti di una notte in cui è nascosta o di una notte in cui si svela completamente, nessuno di noi vorrebbe mai separarsene…ma lei riesce sempre a fuggire via.
Piaget si spinge ancora una volta oltre i propri limiti, è proprio il caso di dire che il Limelight Stella è nato sotto “una buona stella”
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COVER STORY MONTBLANC di Paolo Gobbi
adesso si sale in cattedra Guadagnata sul campo la sua legittimitĂ orologiera, convinti anche gli appassionati piĂš conservatori, Montblanc si trasforma da outsider in punto di riferimento GALILEUS 35
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rmai è un dato di fatto: l’orologeria sta diventando la punta di diamante nel firmamento di Montblanc. Accanto agli iconici strumenti di scrittura, ai profumi, alla gioielleria di alto e altissimo livello (c’è addirittura un taglio molto complesso di diamante che prende il nome di Montblanc), i segnatempo stanno guadagnando spazio, sia in termini numerici che di interesse da parte del pubblico di tutto il mondo. Il merito è certamente del suo celebre CEO, Jérôme Lambert reduce dal successo in Jaeger-LeCoultre, accanto al quale si è aggiunto dal primo dicembre Davide Cerrato, celebre tra gli appassionati per aver guidato la rinascita del marchio Tudor, nominato dal primo dicembre responsabile della neonata Montblanc Watch Division. Per capire le potenzialità presenti e future di questo eclettico
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Novità del Sihh 2016, il Montblanc Heritage Chronométrie Collection Twincounter Date, ref. 114872. Si tratta di un elegante automatico 40 mm con piccoli secondi al nove e data al tre, realizzato in acciaio. Costa 2.790 euro.
produttore, siamo andati a trovare Christian Rauch, sorridente e coinvolgente managing director di Montblanc Italia. Montblanc in Italia è un nome straordinariamente conosciuto: un onore o un onere? Essere conosciuti è sempre un onore e un vantaggio per qualsiasi marchio. Entrare in una nuova categoria, invece, non è così facile. Da quasi un secolo in Italia siamo conosciuti per le penne e la pelletteria, non certo per gli orologi. In realtà la vostra produzione di segnatempo inizia 20 anni fa. Cominciano ad essere molti, eppure per tante persone è viva la percezione di Montblanc come colui che realizza delle penne stupende... Dal nostro punto di vista, la cosa più importante è garantire lo stesso livello qualitativo per tutte le cose che facciamo. Questo è vero per una penna, per una borsa e anche per un oro-
La prestigiosa manifattura Minerva, fondata nel 1858 a Villeret, nella valle di Saint-Imier, è oggi parte integrante della manifattura orologiera Montblanc. Nel settore è considerata uno dei grandi centri di specializzazione nello sviluppo di cronografi e cronometri sportivi in grado di misurare brevissime frazioni di tempo con estrema precisione.
logio. Non siamo un marchio “di moda”, facciamo cose pensate e realizzate per durare nel tempo e siamo anche un po’ tedeschi. In che senso siete tedeschi? Essere tedeschi vuol dire che non facciamo i “colori di stagione” o la complicazione soltanto perché è la più richiesta. Per noi è importante fare degli oggetti che piacciano e durino per sempre. Un esempio? Nessuno si sognerebbe mai di gettare via una borsa Montblanc usata e se un nostro cliente vuole rimetterla a posto, a prescindere dalla sua età o dal suo stato di conservazione, provvederemo sempre a ripararla. Se ne occuperà la nostra pelletteria di Firenze, che ha già operato su borse con 20 o 30 anni di vita. Lo stesso vale per gli strumenti da scrittura e, ovviamente, per gli orologi.
Una filosofia conservativa molto interessante. La realtà è che non pensiamo solamente al lancio di un prodotto o alla sua vendita. Per noi è fondamentale il “life-cycle”, il suo ciclo di vita e come potrà essere e trasformarsi nel futuro. Come gestite il servizio post vendita degli orologi? Non è facile, ma abbiamo un grande vantaggio: quello di possedere ben due manifatture totalmente nostre. Non siamo concessionari, non siamo clienti di altre manifatture ed è per questo che noi possiamo sempre mandare i nostri orologi alle nostre fabbriche. Le stesse persone che fanno gli orologi possono anche fare il servizio di riparazione. C’è differenza tra la boutique e il concessionario ufficiale? No, in quanto noi pensiamo con una mentalità prettamente inglese: quando si compra un
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COVER STORY Montblanc
oggetto Montblanc, per il cliente non deve essere importante se questo avviene in una boutique in franchise o di nostra proprietà. Il servizio è sempre lo stesso
Sopra, Tourbillon Cylindrique Geospheres Nightsky di Montblanc. Pluricomplicato realizzato in soli 18 pezzi. Costa 282.000 euro. Sotto, Christian Rauch, managing director di Montblanc Italia.
Come sta andando il mercato italiano? Dobbiamo dire che siamo molto contenti dell’Italia. È sempre stato un mercato molto importante, tra i “Top Five” Montblanc nel mondo, anche in questo momento. Abbiamo uno sviluppo molto positivo e cresciamo continuamente. Come fate a crescere in Italia? Perché gli acquisti avvengono sia da parte degli italiani, molto di più di quanto avviene per altri nostri competitor nel mondo del lusso, che dai turisti. Sono veramente tanti quelli che vengono a godere le bellezze di questo bellissimo paese e tutti arrivano in Italia anche per lo shopping, specie nelle quattro grandi città: Milano, Roma, Firenze, Venezia. Quale feedback avete dal cliente finale che acquista i vostri orologi? Abbiamo un feedback molto positivo e questo è molto importante.
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In molti stanno attuando una politica dei prezzi, con ribassi strategici in alcuni paesi del mondo. Voi come vi comportate? A noi non interessa avere o fare un prezzo strategico. Quello che conta è la filosofia di come viene gestita una categoria, in questo caso quella dei segnatempo. In Svizzera abbiamo due sedi, una a Villeret e l’altra a Le Locle, dove produciamo tutti i nostri orologi, dai più complicati in giù. Questo ci permette di ottimizzare tutta la fase produttiva, riuscendo anche a realizzare modelli molto sofisticati ad un prezzo interessante. Un esempio? Se a Villeret è stata sviluppata una complicazione, una volta passato il periodo iniziale la stessa la potremo utilizzare “for free”, quasi a costo zero per quanto riguarda ricerca e sviluppo, su tutte le nostre collezioni. Per esempio il Dual Time, che abbiamo presentato nella serie Heritage, è fatto a Le Locle ma usa una tecnologia e una complicazione che avevamo sviluppato precedentemente. Abbiamo una capacità strutturale enorme e di conseguenza un vantaggio forte nei costi: ci dedichiamo tanto alla ricerca e la applichiamo nelle diverse linee
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l’orologio MONTBLANC Timewalker Exotourbillon Minute Chronograph ReferenzA 112587. Movimento Meccanico a carica automatica calibro MB R230, doppio bariletto, Exo Tourbillon brvettato, cronografo monopulsante con innesto verticale. 296 componenti, 44 rubini, 50 ore di riserva di carica, 21.600 alternanze/ora. CASSA Mix di titanio e fibre di carbonio. 44 mm di diametro. Impermeabile fino a 30 metri. Quadrante Nero grainè, ore, minuti e data al 12. CINTURINO In alligatore di colore nero, chiusura titanio.
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di prodotti e condividiamo questo vantaggio con i nostri clienti. Come stanno andando le vendita online? Montblanc ha sempre avuto una mentalità pionieristica. Ad esempio siamo andati per primi in Asia, negli anni ’80, con le nostre boutique monomarca. Anche con internet siamo stati i primi nel gruppo di Richemont. Il successo è stato enorme, anche in Italia, dove abbiamo cominciato quasi due anni fa: siamo stati ottimisti ma il risultato ha superato ogni previsione. C’è differenza tra una boutique e un concessionario? Non c’è una grande differenza. Ci sono dei limiti solamente nelle boutiques, ma dipende veramente dallo spazio. Ad esempio, a Milano in Via Montenapoleone abbiamo dei pezzi unici, anche dell’orologeria, che non si trovano nelle
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altre boutique italiane, tutte più piccole. A proposito di orologi, come sta andando il vostro e-strap, la periferica connessa da applicare al cinturino? Abbiamo cominciato la distribuzione da pochissimo, in quanto lo sviluppo ha richiesto del tempo. Per noi è molto importante avere un prodotto che sia qualitativamente ottimo, che rimanga per tutta la vita. Generalmente, tutto quello che è “smart” dura due anni e poi dopo si butta… Esattamente. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di non fare uno smartwatch, perché un orologio è un orologio, sempre. Se, come accade nei device elettronici, dopo due o tre anni sei costretto a buttar via un prodotto, allora per Montblanc non va bene. Abbiamo così deciso di sviluppare la tecnologia nel cin-
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l’orologio turino, seguendo il concetto che comunque, dopo qualche anno, il cinturino va cambiato. Una concessione minima alla modernità? Abbiamo tante richieste da persone che amano l’orologio classico ma che desiderano la comodità di un device elettronico. L’e-strap mette d’accordo tutti. Più in generale, a fare gli smartwatch ci pensano già Apple e Samsung, noi abbiamo realizzato un accessorio per un orologio classico. Continuerete a svilupparlo? Sì, questa è l’idea. In questo mercato bisogna essere veloci e anche l’innovation cycle deve essere paragonabile a quello dei nostri concorrenti. Le novità per il 2016 Andiamo adesso a scoprire i due modelli
significativi che saranno tra i protagonisti del prossimo Sihh, il Salone dell’Alta Orologeria di Ginevra: il Cronografo Annuale e il Timewalker Exotourbillon. Indispensabile però, capire la filosofia che è concettualmente alla base dei nuovi Montblanc, che si riassume in quel ‘sharing the passion for fine watchmaking’ – condividere la passione per l’altra orologeria – che vuole riassumere l’innovazione, la precisione, l’artigianato e il dettaglio spinto fino al massimo possibile, il valore unico sia nelle funzioni che nel prezzo. I risultati sono modelli come l’Heritage Chronométrie Chronograph Quantiéme Annuel, che prende chiaramente ispirazione dalle collezioni Minerva degli anni ’50 e precisamente dal suo celebre Pitagora, ma anche dalla collezione Heritage Chronometrie, presentata nello scorso Sihh, primo fra tutti il calendario annuale con un posizionamento di prezzo molto interessante, posto in vendita a meno di 10.000 euro in
MONTBLANC Heritage Chronométrie Chronograph Quantième Annuel ReferenzA 114876. Movimento Meccanico a carica automatica calibro MB 25.09, funzioni di cronografo con calendario annuale e fasi luna. 42 rubini, 42 ore di riserva di carica, 28.800 alternanze/ ora. Aggiornamento facilitato del calendario con correttori individuali per ogni funzione. CASSA Oro rosso 5N, vetro zaffiro antiriflesso, fondello in oro con oblò in vetro zaffiro. Diametro 42 mm, spessore 13,83 mm. Impermeabile fino a 30 metri. Quadrante Argentè, indici applicati, lancette cronografiche in acciaio azzurrato. CINTURINO In alligatore di colore nero, realizzato a mano nell Pelletteria Montblanc a Firenze. PREZZO 18.900 euro versione in oro
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Con le sue raffinate finiture questo strumento cattura lo spirito di innovazione tecnica che ha segnato il periodo degli anni ’30
Presentata al SIAR 2015, la collezione Montblanc 1858 rende omaggio alla manifattura fondata con il nome Minerva introducendo una serie di orologi contemporanei dalle linee vintage. Il cronografo monopulsante sviluppato da Minerva negli anni ’30 è servito da riferimento per lo sviluppo del nuovo cronografo Montblanc 1858 Chronograph Tachymeter. Dotato di cassa rotonda in oro rosso 18 K con anse incurvate, il cronografo è azionato da un calibro meccanico a carica manuale rifinito secondo i più rigorosi canoni dell’alta orologeria.
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COVE-R STORY Montblanc
l’orologio MONTBLANC Montblanc 1858 Small Second Special Edition ReferenzA 113860. Movimento Il calibro MB 23.03 a carica manuale è semplice ed efficace. Questo movimento, con il suo ampio diametro di 37,2 mm, ricorda la bellezza dei movimenti degli orologi da tasca. Se caricato completamente, il meccanismo a 17 rubini garantisce 46 ore di autonomia ed è dotato di un bilanciere che oscilla a 21.600 vibrazioni all’ora. Attraverso il fondello trasparente è possibile osservare le finiture, come per esempio le viti blu, fedeli allo spirito degli orologi sviluppati negli anni ’30. CASSA Acciaio. Diametro 44 mm, spessore 10,95 mm. Quadrante La lettura dell’ora è agevolata dai grandi numeri arabi e dalle lancette “a cattedrale” rivestite in Super-LumiNova beige, un materiale non radioattivo che mantiene a lungo la sua fluorescenza. PREZZO 3.220 euro.
acciaio e a 14.500 euro in oro rosso 5N. Un’altra particolarità del Chronograph Quantiéme Annuel è la leggibilità immediata di tutte le funzioni cronografiche, realizzata con il sistema del codice colore, che in questo caso è il blu. Non convenzionale la visualizzazione delle fasi lunari, che sono posizionate a ore tre e che permettono di leggere la luna crescente e calante per mezzo di una lancettae non della tradizionale (ma anche fin troppo tradizionale) rotazione della luna stessa all’interno di una finestrella. In questo modello inoltre notiamo un’altra caratteristica usuale della “gestione Lambert”: per il suo sviluppo le due manifatture hanno lavorato mano nella mano. Di conseguenza la ricerca e sviluppo di Villeret viene utilizzata per gli orologi prodotti a Le Locle; il test delle 500 ore viene fatto a Le Locle; il movimento è sviluppato a Villeret; l’assem-
blaggio della cassa e del cinturino viene fatto a Le Locle... Appare chiaro che le due manifatture sono realmente coinvolte nello sviluppo dei nuovi modelli, sono supervisionate dalla stessa persona e sono “vicine” l’una all’altra, in maniera tale da poter lavorare simultaneamente. Il secondo modello visibile su queste pagine è il Timewalker Exotourbillon Minute Chronograph, che applica sempre lo stesso concetto produttivo del crono annuale, utilizzandolo naturalmente in una linea molto più sportiva e moderna. Si tratta di un’edizione limitata di 100 pezzi, con un prezzo previsto al di sotto dei 40.000 euro, decisamente pochi per un exotour - billion realizzato totalmente in manifattura, garantito da test particolarmente severi. Quindi un fortissimo “value for money”, che poi altro non è che una delle indiscusse discriminanti del nuovo corso Montblanc.
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LE voci del tempo
LE VOCI DEL TEMPO BULGARI di Paolo Gobbi
Uno sguardo appassionato su Roma, sull’alta orologeria e sul bello che nasce dall’unione di questi due mondi
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er farci raccontare il presente e le novità di Bulgari, siamo andati nella sua sede di Lungotevere Marzio, dove Jean-Christophe Babin, con certosina pazienza, coordina le scelte (sempre più vincenti) del marchio romano conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Appena arrivato in vendita, ed è già un bestseller. Ci racconti il nuovo Magnesium? Magnesium nasce su di un’icona, quella di Alluminium, riprendendone le forme ma modificandone profondamente i materiali. Questi sono all’avanguardia, esattamente come era stato per il suo predecessore. Quali sono le differenze rispetto al suo predecessore, l’Alluminium? Per prima cosa abbiamo sostituito l’alluminio
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Jean Christophe Babin
la grande icona
con il magnesio: un grande passo avanti a livello qualitativo, pur mantenendo un aspetto molto moderno. Poi abbiamo aggiunto altri due materiali particolarmente innovativi: il PEEK, un polimero particolarmente duro e resistente, e la ceramica per la lunetta. Un cocktail avanguardista, per realizzare un orologio che a livello di design e di materiali è unico. L’icona è solo rinata, con materiali più attuali. C’è poi una versione smart? Più che smart preferisco chiamarla “intelligente”, con una funzionalità unica nel suo genere: mette a disposizione dell’acquirente una cassaforte virtuale, all’interno della quale possono essere conservati tutti i propri dati personali: password, pin, login… Un’idea coerente con l’epoca, fatta di informazioni molto importanti, che viaggiano tutte in maniera virtuale.
LE VOCI DEL TEMPO VAN CLEEF & ARPELS
Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari
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LE VOCI DEL TEMPO bULGARI
Quando sarà disponibile per la vendita? La versione “intelligente” per il momento è ancora un concept-watch, anche se molto evoluto. Prima della commercializzazione dobbiamo assicurarci che la sua qualità sia uguale a quella degli altri Diagono. Stiamo lavorando alla sua produzione volumetrica, che ci permetterà di fabbricarlo in quantità. In parallelo stiamo perfezionando l’applicazione, non solo in termini di sicurezza, che era già il massimo, quanto sulla parte della facilità d’uso. La versione finale arriverà nella prossima primavera.
Octo Solotempo di Bulgari in acciaio, cinturino in alligatore.
Declinerete il Magnesium in altre versioni? Per adesso abbiamo proposto il solotempo, che sta ottenendo un grande successo commerciale. Sicuramente seguiranno delle nuove versioni. Vogliamo farlo vivere con estensioni che vedremo presto.
Dopo tre anni di “gestione Babin” è arrivato il momento di fare qualche consuntivo? Sì. Sono passati molto velocemente, con grande entusiasmo. Sono molto più felice oggi che tre anni fa e questo è veramente bello. In questo tempo ho scoperto Bulgari, la sua “gente”, la storia della marca, il suo patrimonio e le sue expertise uniche nel campo della gioielleria, dell’orologeria. Ho scoperto che è un’azienda che “non somiglia a nessun’altra”. Forse perché c’è un po’ di Roma dentro? La romanità e la latinità sono centrali nella cultura e nello stile Bulgari. Si parte da Roma e si arriva al Mediterraneo, con riferimenti artistici e storici che nessun altro marchio di lusso al mondo ha l’opportunità di avere. Un’ispirazione che nasce 2.700 anni fa. Questo ha dato a Bulgari un preciso stile a livello del design, un’audacia per i colori, nonché una cultura inimitabile. Roma, la sua storia, i suoi monumenti, la sua “grande bellezza” fonte di ispirazione per Bulgari? Negli ultimi anni abbiamo mostrato il patrimonio romano non solamente nel prodotto, ma anche nel concetto delle boutique. A partire dalla riapertura di Via Condotti, dove siamo passati da un concetto decorativo italiano a uno puramente romano. Lo stesso lavoro è stato compiuto sui gioielli e sugli orologi. I numeri vi danno ragione? Abbiamo sicuramente osservato, in questi ultimi anni, una crescita delle vendite molto interessante. Come fate a comunicare al resto del mondo il vostro patrimonio romano? Gli americani sono i primi ad essere stati ispirati dall’architettura di Roma, a partire proprio dalla capitale, Washington. Lo stesso vale per Parigi, dopo che Napoleone l’ha ricostruita. Va bene per il mondo occidentale, ma ad oriente? In Giappone, ad esempio, abbiamo in corso una mostra su Bulgari, al Tokyo National Museum. Un palazzo neoclassico, nell’androne del quale possiamo osservare, sul pavimento, la stessa stella che troviamo nel negozio di Via Condotti. Questo perché l’arte romana si è diffusa in
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tutto il mondo e alcune immagini di questa città sono conosciute in tutto il mondo. Un tempo, a Roma, eravate gli indiscussi “padroni” di Via dei Condotti, oggi i vostri competitor stanno tutti aprendo accanto al vostro flagship store. Roma è una città universale, trovo quindi strano che tutti gli altri non ci abbiano pensato prima: chi sta a Parigi oppure a Tokio, non può non stare a Roma. Inoltre, se in maniera più razionale guardiamo i numeri e le statistiche, non possiamo non accorgerci di quanti turisti vengano regolarmente nella nostra città. Come si riesce, in un mondo sempre più globale e con un’offerta ampia e diversificata, a mantenere una propria individualità creativa? A livello creativo cerchiamo di rispettare molto la nostra fonte di ispirazione, che è l’architettura romana: un quadro emozionale nel quale troviamo veramente molti stimoli. Quindi la differenza con i nostri competitor è naturale: ad esempio, chi crea gioielleria a Parigi realizzerà sempre dei
modelli molto classici, disciplinati, i nostri sono invece più esuberanti, felici, non a caso la nostra è la scuola delle pietre colorate. Il tuo rapporto personale con Roma? Io sono latino di origine, quindi per me vivere in questa città è bello, scoprendo il quotidiano di una città che già conoscevo, ma solamente per averla studiata o vissuta in vacanze sempre troppo brevi. Proprio quando ci stavamo abituando al predominio economico e commerciale asiatico, nel giro di qualche mese tutto è stato rimesso in discussione, con la Cina e HK che mandano segnali negativi per quanto riguarda il mondo del lusso. Come sta andando, dal tuo punto di vista, il mercato dell’orologeria? Penso che stia andando, semplicemente, come dicono i numeri: la Federazione dell’Orologeria riporta un calo delle esportazioni, anche se, se confrontiamo alcuni parametri, ci accorgiamo
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LE VOCI DEL TEMPO bULGARI
che sono sostanzialmente uguali a quelli del 2014, che è stato un anno record. Sì, è vero che quest’anno c’è stato un rallentamento, a partire dal mese di luglio, ma complessivamente a fine anno avremo bissato la performance dell’anno precedente che, ripeto, era stata ottima. Cosa ci dobbiamo aspettare, a livello generale, dal 2016? Probabilmente cambierà ancora la situazione cinese, in quanto si sono intensificati i controlli doganali in entrata. Di conseguenza potrebbe aumentare parecchio il mercato interno cinese, favorito anche dalla svalutazione dello Yuan. In generale, potrebbe accadere che si verificheranno degli spostamenti geografici delle piazze di acquisto dell’orologeria, creando una sorta di gioco dei vasi comunicanti.
Sarà positivo? Sì, per un azienda come la nostra sarà positivo. Questo perché abbiamo una rete mondiale di vendita, con ben ottanta boutique solo in Cina. Sono fiducioso che, dopo un periodo transitorio, il lavoro tornerà ad essere positivo. I flussi fanno parte integrante del business del lusso. Realizzate dei modelli specifici per i diversi mercati, oppure le vostre collezioni sono uguali in tutto il mondo? No. Abbiamo una gamma molto articolata di quattro collezioni, i nuovi Octo e Lucea, gli storici Serpenti e Bulgari Bulgari, che si trovano in tutti i nostri negozi, ovunque nel mondo. Quello che può cambiare, alle volte, è un puntare maggiormente su dimensioni che si adattano agli acquirenti, oppure dei metalli che sono più o meno graditi. Quindi differenze ergonomiche e non creative o sostanziali. Un esempio? È vero che l’acciaio e oro va benissimo negli Stati Uniti. Se però guardiamo con attenzione, ci accorgiamo che in realtà è il Texas ad amare questo abbinamento cromatico, mentre l’East Coast preferisce l’acciaio, Miami ha dei gusti latini… Non c’è quindi un gusto uguale per tutto il mondo? Il bello è che quando fai un successo, questo è globale. Quando fai un flop, è sempre globale. Questo non vuol dire che il gusto sia “uguale” per tutto il Mondo. Però, solitamente, un oggetto nato bene, coerente con la marca, diverso dalla concorrenza, prezzato giustamente, può diventare un successo. Il Lucea è il primo orologio nato sotto la tua direzione. Un vero e proprio figlio? No, una figlia! Quando sono arrivato c’era un progetto di orologio femminile per fare da complemento al Bulgari Bulgari, io ho partecipato alla fase finale dello sviluppo. Oggi siamo molto contenti di questo modello, in quanto si tratta del lancio di maggiore successo della storia recente di Bulgari, e per recente voglio dire gli ultimi quarant’anni. Oggi la sfida, il sogno, è farne un’icona, una leggenda tra gli orologi femminili, in grado di passare tra le generazioni. Si tratta di un disegno che ha ancora moltissimo da far scoprire e che vedrà presto delle novità. È un modello nato
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LE VOCI DEL TEMPO bULGARI
solo per il pubblico femminile e deve diventare il simbolo estremo del know-how di Bulgari per le donne negli orologi. Senza contare che la maggior parte dei modelli femminili di successo è la naturale derivazione di collezioni maschili. Sì, in un mondo molto maschile, con una mentalità maschile, come quello dell’orologeria svizzera, è normale che siano proprio i modelli maschili a primeggiare. Il 90% delle novità sono segnatempo da uomo. Penso, al contrario, che per crescere sia indispensabile fare innovazione proprio per le nostre clienti. Bulgari è un gioiel-
liere, la donna è al centro delle nostre attenzioni, vogliamo farla sognare, creare in lei il desiderio. In Bulgari c’è spazio per i giovani? Abbiamo tanti giovani che lavorano con noi. A loro facciamo prima di tutto formazione: creiamo i nostri orafi, i nostri orologiai, partecipando alle scuole e creando delle strutture interne che possano far crescere la loro professionalità.
Diagono Magnesium di Bulgari, cassa in magnesio, PEEK (un polimero ultra resistente) e ceramica. Costa 3.900 euro.
Mestieri antichi? I mestieri artigianali sono usciti dalle filiere scolastiche o universitarie, ma il nostro dovere è quello di mantenerli in vita.
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LE VOCI DEL TEMPO IWC di Paolo Gobbi
BEPPE AMBROSINI
Come vincere sul tempo
uno sguardo attento e sincero sullo stato del mercato orologiero
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i guarda negli occhi Beppe Ambrosini, quando parla. Sarà per questo e per una indiscussa competenza commerciale e nella gestione dei brand di lusso, che le sue parole risultano interessanti ben oltre il suo ruolo di Brand Manager di IWC Italia. Lo abbiamo incontrato a Milano.
I numeri dicono che il mercato italiano sta andando discretamente bene. Cosa ne pensa? Una precisazione. Non è il mercato italiano che va bene. E’ nel mercato italiano che le cose vanno bene. Non sono gli italiani che acquistano. Oggi l’italiano purtroppo acquista molto poco. Sono gli stranieri che acquistano sul suolo italiano. Il fatturato in Italia sta andando bene perché abbiamo un grande afflusso turistico, il 55% del quale è cinese, che fa decollare le cifre. Ma non certo il mercato italiano, dove le nostre legislazioni hanno creato tantissime paure e timori. Quindi l’italiano, quello che ha ancora la potenzialità, non acquista da noi ma acquista all’estero. Nella vicina Europa dove le leggi sono
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completamente diverse. Quindi ha fatto più danni il cosiddetto terrorismo fiscale che la crisi vera e propria? La crisi innescata dal terrorismo fiscale innanzitutto, poi c’è stata una crisi economica vera che ha fortemente diminuito il potere di acquisto. Non pensa che qualcosa si stia muovendo? La realtà è che ci si stanca anche di fare i monaci buddisti! Sta tornando la voglia, la fantasia di acquistare, meglio se i nostri governanti aumenteranno davvero la soglia dei contanti, anche se sarebbe più giusto semplicemente applicare una legge europea comune. In quel caso tutto sarebbe più facile. Oggi ci sono troppe disparità tra le varie nazioni: andrebbe fatta una legge europea dove il tetto è uguale per tutti. Intanto da noi si parla di una soglia a 3.000 euro: sono la soluzione? Sarebbe un po’ meglio egli attuali 999 euro. Come stanno andando le vostre boutique? Abbiamo aperto la prima boutique a Roma in
LE VOCI DEL TEMPO VAN CLEEF & ARPELS
Beppe Ambrosini, brand manager di IWC Italia
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Portugieser Yacht Club Worldtimer, consente una comoda lettura di 13 fusi orari, incluso il tempo universale coordinato (UTC), mediante l’anello delle 24 ore, cassa in acciaio. Costa 10.100 euro. Nelle due foto la boutique IWC di Roma, in Piazza di Spagna 28. E’ aperta tutti i giorni, domenica compresa, dalle 10 alle 19.
Piazza di Spagna. Poi a Venezia in Piazza S. Marco e presto in Via Montenapoleone a Milano. Tre piazze o strade che si affacciano sul mondo intero, città internazionali con un grosso flusso turistico, che ci hanno dato grandi soddisfazioni. Certo, al 95 % la clientela è straniera. Il cliente italiano è ancora lontano dagli acquisti di cinque anni or sono.. Lo straniero preferisce la boutique e l’italiano il plurimarca? Conta molto il fattore sconto. Il cliente straniero preferisce acquistare nella boutique monomarca perché si sente più sicuro, viene con idee precise, con la foto sull’iPad: una vendita da una parte più semplice, dall’altra meno appagante. Eravamo abituati ad una clientela italiana molto esperta e matura sul discorso dell’orologeria e quindi c’era un bel dialogo tra l’acquirente ed il commerciante. Con il cinese questo non avviene. Le boutique fanno sconti? Abbiamo una percentuale media di sconto del
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3%. Quindi praticamente nulla, più che altro un arrotondamento. Preferiamo fare un omaggio, regalare un cinturino, offrire una coppa di champagne, dare quell’accoglienza che spesso dal rivenditore generalista non c’è. Non pensa che lo sconto sia stato un po’ la tomba per tante attività commerciali? Il bene di lusso è la realizzazione di un sogno e un sogno non dovrebbe avere un prezzo. Quando si parla di sconti del 20% e oltre, con trattative per ottenere ancora qualche punto in più, è evidente che “il sogno” ne esce un po’ acciaccato. Quando i compromessi sono troppi, la vendita per il commerciante non è mai positiva. Gli italiani sono ancora dei trend-setter nel campo dell’orologeria? Il nostro gusto c’è e rimane. Il mercato di casa nostra è un mercato maturo, quindi quando arriva il cliente italiano sa quello di cui si parla. Non solo negli orologi, ma anche nelle automobili, nel design, nella moda. L’Italia è sempre stata una finestra sul mondo.
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Continua ad esserlo? Sì, ma con numeri diversi. Il mercato comanda? Oggi se il cliente cinese volesse il quadrante in pavé di diamanti con i numeri rossi in rubino, le Case metterebbero subito in produzione questo tipo di orologi. Quindi chi produce orologi tenta di seguire le richieste del mercato? Il produttore è obbligato. Lo stesso avviene anche per la misura degli orologi: si cerca di fare diametri ridotti perché il polso degli asiatici non sempre sopporta misure importanti.
primo Portugieser, l’icona della nostra marca, è stato presentato un restyling della collezione, che resta comunque fedele al suo disegno iniziale. Tra gli altri è stato presentato il nuovo calendario annuale e un movimento creato da IWC. Da mettere in evidenza che il Portugieser è da sempre affiancato dal Portofino e dai Pilot’s Watches. Siamo una delle poche Case che hanno tre colonne portanti, tre grandi famiglie che brillano ed è una grande fortuna... ad ogni modo sì, il Portugieser è l’orologio più apprezzato sul nostro mercato e non solo.
C’è anche da dire che l’orologio più piccolo è più elegante. Forse non stiamo esagerando con gli extra-large? Sotto alcuni profili sì.
La vostra è una produzione di manifattura? Stanno per iniziare i lavori per la nuova manifattura. Una nuova fabbrica che ci permetterà di realizzare quasi tutti i movimenti in manifattura. Al momento solo i movimenti più pregiati sono realizzati da IWC
Il Portugieser rimane l’orologio di IWC più conosciuto ed amato dagli italiani? Quest’anno per i 75 anni dalla nascita del
Fare un nuovo movimento costa? Fare lo studio su di un movimento comporta delle spese enormi.
Portofino Carica Manuale Day & Date, cassa 45 mm in acciaio, movimento di manifattura a carica manuale. Costa 13.400 euro.
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LE VOCI DEL TEMPO IWC
Beppe Ambrosini con Filippa Lagerbäck durante la Laureus #F1CharityNight.
C’è differenza tra l’acquisto presso una vostra boutique monomarca, ad esempio a Piazza di Spagna, e quello presso un concessionario? Nella boutique monomarca c’è più scelta del prodotto trattato, più dei modelli esclusivi realizzati per la boutique, una particolare attenzione all’accoglienza del cliente, dal concessionario c’è la scelta del multibrand. Per quanto riguarda il servizio post-vendita, l’assistenza? Dal concessionario c’è un’assistenza diretta come nelle boutique: l’orologio in riparazione viene inviato alla stessa piattaforma da tutti e due i soggetti. Come vede l’orologeria nei prossimi anni? Ci vorrebbe proprio una sfera di cristallo, in quanto oggi si naviga a vista. Ci sono talmente tanti fattori che possono influire positivamente o negativamente che è difficile fare previsioni. Una volta si facevano i programmi a 2 o 3 anni, adesso bisogna fare i programmi a 2 o 3 mesi… il mondo corre veloce come su internet. C’è una cosa che tornando indietro non rifarebbe più? Sono sincero. Ho avuto un percorso professionale interessante e completo. Penso di essere uno dei pochi dirigenti italiani del settore dell’o-
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rologeria a poter vantare un’esperienza internazionale. Ho girato il mondo e ho avuto anche la fortuna di essere un imprenditore, quindi ragionavo non solo come dirigente della marca ma facevo anche i conti, i bilanci, e rischiavo soldi di tasca mia. Conosco tutte le peculiarità della fabbricazione degli orologi: ho visto le fabbriche, in Svizzera, in Cina, i bracciali, le casse, i movimenti, i costi aggiuntivi del marchio, il marketing, la comunicazione, il packaging… insomma ho avuto una cultura orologiera completa a 360 gradi quindi sono molto felice del mio passato. Se un ragazzo volesse entrare nel mondo dell’orologeria, cosa dovrebbe fare secondo lei? C’è uno studio da fare? Oltre lo studio, ci vuole passione. Perché l’orologio è un qualcosa che si muove, che ha vita, una storia. Ci sono marchi che hanno 150 anni, 200 anni. Un vissuto. E quindi secondo me, ripeto, ci vuole una grande passione. Non è solo un oggetto di design inerme. È un mondo che ha futuro? Assolutamente sì! Nonostante gli smartwatch? Assolutamente sì. Siamo partiti con la meridiana…
LE VOCI DEL TEMPO IWC
Il Portugieser Calendario Perpetuo, sistema di ricarica automatica Pellaton, autonomia di marcia di 7 giorni, indicazione della riserva di carica, calendario perpetuo con indicazione delle fasi lunari, diametro 44,2 mm
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LE VOCI DEL TEMPO il guru delle lancette di Paolo Gobbi
BENEDETTO MAURO
È tornata la fiducia
Una riflessione sul MONDO DELLE LANCETTE assieme ad uno dei guru indiscussi dell’orologeria italiana
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l momento storico dell’orologeria è troppo importante e interessante, per fare finta di nulla e parlare esclusivamente di casse e bilancieri. Abbiamo quindi deciso di rubare un po’ di tempo a Benedetto Mauro, ben conosciuto da appassionati e operatori del settore sia per il suo ruolo di amministratore assieme a Francesco Hausmann della Hausmann & Co., storica orologeria romana apprezzata in tutto il mondo, sia per la sua conoscenza a 360 gradi del mondo delle lancette di alto e altissimo livello. Con lui ci siamo fermati a riflettere sull’andamento del mercato odierno e sulle possibilità del futuro. La prima domanda è quasi obbligatoria: come vede, dal suo osservatorio privilegiato, il mondo odierno dei segnatempo? La situazione è sempre in continua evoluzio-
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ne. I mercati asiatici sono ancora quelli dominanti, però il calo che hanno avuto in termini di prestazione di PIL li ha resi molto tesi, impauriti. Di conseguenza sicuramente c’è una riduzione del flusso di acquisti da parte dei cinesi: mantengono un certo ritmo numerico di centinaia di migliaia al mese in Europa, però comprano un pochino di meno. Anche perché in Cina stanno lentamente migliorando la condizione della classe media e questa può acquistare delle cose di valore un po’ ridotto. Fino ad ora abbiamo avuto a che fare con delle persone che, anche se erano vestite in modo un po’ strano, erano però dei ricchi. Persone che potevano comprare tranquillamente un orologio da 100.000 euro o anche più, senza capire neanche cosa stavano comprando dal punto di vista tecnico. Solo perché era bello. Oggi questo è finito. Oggi comprano cose molto più mirate, sono diventati più esperti quindi non comprano “la cosa perché bella” ma cercano di
LE VOCI DEL TEMPO il guru delle lancette
Benedetto Mauro, amministratore assieme a Francesco Hausmann della Hausmann & Co.
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LE VOCI DEL TEMPO il guru delle lancette
Parmigiani Fleurier, Tonda 1950 bracciale oro.
comprare “la cosa che mantenga un certo valore nel tempo”. Oltre ai cinesi? Fortunatamente sono venuti in soccorso i nord americani, in particolare gli Stati Uniti, ma anche un pochino il Canada e il Messico, e soprattutto gli italiani.
L’unica cosa che si è parzialmente modificata è il rapporto tra l’acquirente e la spesa
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Gli italiani tornano a spendere? Forse stanchi di non poter mai spendere! C’è qualche italiano che dice “Sai, che c’è, qualcosa da 5/6.000 euro me la posso anche permettere, magari una volta all’anno”. Di conseguenza c’è stato un progressivo rientro di clientela italiana, che adesso ci auguriamo, con questa modifica promessa dei 3.000 euro, possa ulteriormente incrementare. Magari non direttamente da noi, però comunque è un indotto. Teniamo presente che quando si entra in un certo tipo di negozio più o meno di lusso e si spendono 3.000 euro, viene battuto uno scontrino e 600 euro vanno nelle casse dello Stato come IVA, un gettito questo bruscamente calato da
quando sono state messe le regole sui contanti. Si parla tanto di ripresa. Cosa state notando dal vostro osservatorio privilegiato? Noi non abbiamo mai avuto una vera crisi, perché nel momento in cui è iniziata quella italiana, abbiamo avuto la manna del turismo asiatico. Adesso che il turismo asiatico è leggermente in frenata, tutto sommato vediamo che delle nazioni che prima erano in crisi, gli Usa, l’Italia e altre nazioni europee sono un pochino più pronte a fare delle spese voluttuarie. L’orologeria di alto livello può essere considerata un investimento? L’unico bene rifugio vero è l’oro. Per l’orologeria è più complicato. Certo, se hai acquistato un Daytona al momento giusto, hai fatto un buon affare. Ma non funziona sempre così. Cosa è stato o sta cambiando nel rapporto tra lo Stato e il vostro settore? L’unica cosa che si è parzialmente modificata è il rapporto tra l’acquirente e la spesa. Oggi abbia-
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mo ancora l’obbligo di segnalare i cittadini che acquistano beni al di sopra dei 3.600 euro: dobbiamo chiedere il codice fiscale, anche se ormai constatiamo che ci viene dato con la massima tranquillità. Parliamo di persone che acquistano nella fascia tra i 6 e gli 8.000 euro, che hanno un CUD o un 730 sufficientemente “scritto”. Non siamo certi se questo dipenda da alcune scelte che per adesso non si sono ancora concretizzate o perché molti italiani sono stufi di non spendere mai nulla per paura. Forse hanno semplicemente capito che non è una cosa così grave.
Se fossi lo Stato, eliminerei la normativa per le persone che pagano con sistemi tracciabili: per i contanti si stabilisce un limite, oltre il quale si richiede il codice fiscale. La tracciabilità del bonifico invece è immediata…
Il nuovo Oyster Perpetual di Rolex, con cassa in acciaio e movimento di manifattura. Costa 5.050 euro.
Quando si pensa ad un negozio di orologeria, nel sentire comune ci si immagina due o tre persone all’interno di un negozio che vendono questi oggetti straordinari. In realtà, un’azienda come la vostra quante persone impiega? Su tre negozi siamo 45 persone, comprese le 7/9 del laboratorio.
Sta cambiando la mentalità delle persone? Sì. Non escludo che una volta che le manovre vadano in porto ci possono essere dei benefici: ad esempio, la tassa sulla prima casa bloccava la spesa. Non tornerei sul discorso dei 3.000 perché, ripeto, a noi direttamente non ci riguarda. Mi sembra, tutto sommato, che ci sia una maggiore tranquillità.
Una realtà economica importante? Siamo una piccola impresa che fattura, dato il tipo piuttosto costoso di merce, come una media impresa. Il gruppo insieme è riuscito a fatturare 50 milioni di euro. Per raggiungere un fatturato simile, alle volte sono necessari centinaia di addetti.
C’è una ricetta precisa per far tornare gli italiani a comprare con tranquillità?
Avete il timore che qualche grande catena straniera apra in Italia?
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LE VOCI DEL TEMPO il guru delle lancette
Patek Philippe Cronografo con Calendario Annuale Ref. 5905P
Avvertiamo finalmente un progressivo rientro di clientela italiana
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Siamo molto tranquilli: fin quando le leggi italiane rimangono quelle odierne, nessuno verrebbe ad aprire una gioielleria o un’orologeria in Italia. Preferirebbero l’Olanda o l’Inghilterra.
spesso avere alla barra di comando il dittatore alla Cincinnato, che alla fine del suo mandato torna a lavorare nei suoi campi. Purtroppo da noi quando si incollano su una poltrona non si spostano più.
Avete mai pensato di allargare la vostra attività all’estero? Le “capitali internazionali” dell’Europa sono due: Parigi e Londra, seguite da Berlino che rimane una città valida esclusivamente per la cultura. I miliardari arabi o indiani vanno tutti a Londra. Però le città europee sono tutte già ben presidiate. Nell’idea di un allargamento all’estero, potrebbero essere interessante Hong Kong, Kuala Lumpur, Taiwan, gli Stati Uniti.
Quali soluzioni? A Roma basterebbe un po’ di organizzazione. Trovo assurdo che alle quattro del pomeriggio, in Via del Corso e nelle adiacenti transitino i camion della nettezza urbana a raccogliere i cartoni che tutti i negozianti mettono fuori. Questo anche su Via Condotti. In mezzo ai turisti, non si è mai visto in nessuna parte nel mondo…
Torniamo a casa nostra. Roma sta diventando un problema? Spesso i periodi migliori che ha passato Roma sono coincisi con la presenza dei commissari straordinari al posto dei sindaci: servirebbe più
I vostri clienti stranieri commentano mai Roma? Beh, una cosa molto umiliante è che quando escono dal nostro negozio raramente mettono l’orologio appena acquistato al polso. E non lo tengono neanche dentro l’astuccio originale. Noi gli diamo una pochette di pelle sottile, che pos-
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sono tenere nella tasca dei pantaloni: così sono tranquilli.
Secondo la sua esperienza? In linea di massima non sono contrario.
L’aumento delle boutique monomarca è un problema per voi? Sono clienti che andrebbero comunque al monomarca? Facciamo un distinguo: una cosa è il monomarca gestito direttamente dal produttore, un’altra sono i cosiddetti franchising, che per inciso non sono molti, e per l’operato dei quali ho dei seri dubbi. Finché tu hai un marchio che spazia 20 tipologie di merce diverse, come tante altre griffe che magari non hanno gioielli però hanno dall’ombrello, alle scarpe, all’impermeabile, quando insomma puoi offrire tante cose con la tua marca, allora lo posso capire. Altre boutique monomarca le capisco di meno. In ogni cosa i monomarca hanno il vantaggio che, essendo espressione del produttore, normalmente offrono un assortimento quasi totale.
Per anni si è parlato dell’assistenza come di un valore aggiunto per i negozi. Oggi sembra che, guardando il mondo degli appassionati, molti stiano scappando dalle assistenze ufficiali perché sostengono costino troppo e impieghino tantissimo tempo per riparare un orologio. Voi? L’assistenza è un tipo di servizio oggi in evoluzione, dove ci si gioca molta credibilità. Ad esempio, Rolex recentemente ha prolungato il termine di garanzia da 2 a 5 anni. Ovviamente, per fare questo, ha organizzato il nuovo centro assistenza di 5.000 mq su due piani, in un palazzo separato dalla sede storica milanese. Questo vuol dire che la Rolex, come anche il Gruppo Richemont, o il Gruppo Swatch, punta a centralizzare piuttosto che decentralizzare l’assistenza. Di conseguenza, oggi avere un’assistenza interna è sempre meno importante.
Patek Philippe cronografo à rattrapante Ref. 5370
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LE VOCI DEL TEMPO HUBLOT di Paolo Gobbi
RICARDO GUADALUPE
ricomincio da due
Inaugurato il secondo edificio della manifattura hublot, alla presenza degli ambasciatori del marchio: Bar Refaeli, Lapo Elkann e Pelé
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icardo Guadalupe, quarantanove anni, dal 2012 è CEO di Hublot. Lo abbiamo incontrato in occasione dell’apertura del nuovo sito produttivo Hublot2, a Nyon, a pochi chilometri da Ginevra. Un nuovo atelier di produzione: Hublot2. Necessità o prova di forza? Una necessità, perché siamo in un momento di grande successo, ottenuto negli ultimi dieci anni, soprattutto con il Big Bang. Siamo in una fase dove vogliamo dimostrare che siamo una manifattura integrata. Questa seconda unità produttiva è stata realizzata per verticalizzare la
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nostra fabbricazione e produrre un maggior numero di manifattura, come il nostro cronografo Unico. A quali numeri puntate? Grazie alla nuova sede puntiamo di arrivare a produrre, entro un quinquennio, circa 20.000 movimenti Unico all’anno. Questi si aggiungono alle altre 500 meccaniche complicate, soprattutto tourbillon, al 100% di manifattura Solo meccaniche quindi? No. Stiamo lavorando per ottenere una verticalizzazione e l’autonomia anche per la parte esterna dell’orologio, la cassa. Contiamo di arrivare, a regime, a produrne circa 20.000 nei nostri stabilimenti. Questo ci garantirebbe anche un’importante peculiarità.
LE VOCI DEL TEMPO VAN CLEEF & ARPELS
Ricardo Guadalupe CEO di Hublot
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LE VOCI DEL TEMPO HUBLOT
Il Big Bang Tourbillon 5-Day Power reserve Full Magic Gold. Movimento calibro HUB6016 tourbillon scheletrato con indicatore di riserva di carica lato quadrante alle ore 9, a carica manuale, interamente sviluppato e prodotto da Hublot. Edizione limitata di 50 esemplari. Costa 99.000 euro.
Quale? Quella di poter lavorare su materiali innovativi, hi-tech, inconsueti: la fibra di carbonio, la ceramica, il nostro nuovo oro Magic Gold impossibile da graffiare. Farete quindi più orologi? Grazie a Hublot2 raddoppieremo la nostra capacità interna di fabbricare degli orologi. Non necessariamente a questo corrisponderà un aumento dei numeri complessivi di produzione: forse arriveremo ad un massimo di un +15%. Perché la vostra sede è a Nyon e non a Ginevra, oppure nella valle del Jura, tanto caro all’orologeria? Hublot nasce storicamente a Nyon, una decisione presa dal fondatore, Carlo Crocco. La scelta si è rivelata corretta. Siamo abbastanza vicini a Ginevra e quindi i nostri impiegati possono tranquillamente venire da lì ogni giorno. Siamo
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vicini all’aeroporto e, come se non bastasse, non siamo lontani proprio alla Valle de Joux, con tutte le sue forniture. Addirittura ci sono persone che vengono a lavorare da Neuchatel. Nuovo stabilimento vuol dire anche nuove assunzioni? Sì. Bisogna considerare che oggi Hublot è un marchio positivo, di successo. Di conseguenza tante persone vogliono venire a lavorare per noi, dal marketing, al commerciale, alla produzione. Tanti giovani? Tanti. Siamo molto positivi e sono tanti i giovani che lavorano o vorrebbero venire a lavorare in Hublot. Merito anche della tanta innovazione che ci caratterizza, importante anche per chi lavora, in quanto gli permette di aumentare le sue specializzazioni. Cosa consiglierebbe ad un ragazzo che volesse
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venire a lavorare in Hublot? Deve essere motivato, serio, avere delle idee e una buona dose di creatività. Dal canto nostroc’è la voglia di fare formazione, di creare una scuola di orologeria, che speriamo diventi attiva nel 2017 con i primi otto apprendisti orologiai. Come vede il mercato odierno dell’orologeria? È difficile da valutare. Se guardiamo, in generale, le esportazioni, notiamo che siamo sostanzialmente piatti, forse con qualche punto di percentuale in meno. È un mercato oggi molto complicato, ma non bisogna dimenticare che, se guardiamo agli ultimi dieci anni, questo è salito vertiginosamente, quindi è naturale che ogni tanto ci siano dei periodi di assestamento. La cosa riguarda anche Hublot? Solo marginalmente. Al momento il mercato che ha maggiori problemi è quello cinese, che non è uno dei più importanti per Hublot.
Cosa ne pensa degli smartwatch e Hublot ne produrrà mai uno? Come linea generale, siamo un marchio aperto a tutto. Stiamo valutando se ci siano delle funzionalità “connesse” che possano essere compatibili con la nostra marca. Non ci interessa lo smartwatch così come viene oggi proposto. Stiamo invece ragionando su di un cinturino “connesso”.
Il Classic Fusion “Britto” è un pezzo unico venduto all’inizio di novembre a Ginevra durante l’asta benefica Only Watch. Straordinario il suo quadrante in oro bianco decorato con uno smalto Champlevé Grand Feu. Partito con una stima di 80.000/120.000 franchi svizzeri, è stato aggiudicato a 135.000 franchi svizzeri.
Calcio, cricket, boxe… Hublot è un marchio sportivo o che ama gli sportivi? Lo sport va sempre pensato in una maniera sociale, fa parte della vita di ognuno di noi e noi vogliamo esserci. Ad esempio, siamo arrivati nel calcio quando nessun altro marchio orologiero, di alto livello, faceva lo stesso. Il calcio è diventato il “vostro” sport? Assolutamente sì. Siamo presenti in tutte le competizioni ai massimi livelli, dalla Coppa del
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l’orologio HUBLOT Big Bang Unico Bi-Retrograde "Juventus" Referenze 413.CQ.1112.LR.JUV15 (edizione limitata di 100 esemplari). Movimento meccanico a carica automatica HUB1261, cronografo bi-retrogrado con ruota a colonne, riserva di carica 72 ore. CASSA Big Bang Unico- Diametro 45 mm in ceramica nera lucida e satinata. Disco delle anse in resina composita bianca. Corona in caucciù nero e titanio nero con finitura satinata. Fondello in ceramica satinata con incisione « xx/100» progressiva. Vetro zaffiro con trattamento antiriflesso interno e logo Juventus. LUNETTA Fibra di carbonio con 6 viti in titanio nero a forma di H. VETRO Zaffiro con trattamento antiriflesso. Quadrante Nero e bianco. BRACCIALE Cinturino in caucciù bianco e alligatore nero con cuciture bianche. Chiusura deployante in in titanio nero. PREZZO 25.900 euro
Andrea Tessitore, Amministratore Delegato di Italia Independent Group, il calciatore David Trezeguet e Augusto Capitanucci, brand manager Hublot Italia.
Mondo alla Champions League, assieme a tutti i più importanti club sportivi. Tra i tanti, la Juventus, il Bayer Monaco… Essere nel mondo del calcio vi è servito a vendere più orologi? Difficile trovare, ma soprattutto dimostrare, una relazione diretta tra visibilità e vendite. Certamente la conoscenza del marchio è aumentata in maniera impressionante. Chiaramente non tutti possono acquistare uno dei nostri orologi. Quali sono le affinità con l’altro vostro grande impegno sportivo, quello con la Ferrari?
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Ferrari, assieme al calcio, è il secondo pilastro della nostra comunicazione. È importante e prestigioso poter condividere eventi ed esperienze con questa importante casa automobilistica. Il successo dei nostri orologi realizzati con il Cavallino Rampante è dovuto allo stretto contatto che hanno i nostri creativi e i nostri tecnici con le persone del Team Ferrari. Vi fermerete quindi allo sport? No. Stiamo esplorando nuovi mondi, come quello dell’arte, o della musica, dove ai Depeche Mode si è aggiunto recentemente il grande pianista Lang Lang.
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LE VOCI DEL TEMPO Tiffany & Co. di Paolo Gobbi
NICOLA ANDREATTA
I love
Gli orologi sono parte integrante della storia di Tiffany & Co. Oggi tornano sugli scudi con una produzione bella e di grande qualità
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onosciuto ormai in tutto il mondo per i suoi gioielli, Tiffany sta oggi entrando in prima persona anche nel mondo dell’orologeria. Lo fa grazie anche a Nicola Andreatta, entrato nella maison da due anni e ora vicepresidente e general manager per il neonato Watch Center. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare questa svolta nel mondo delle lancette. Tiffany è una marca dalla forte connotazione stelle e strisce? Il nostro brand nasce in America e di conseguenza la sua espansione è stata principalmente americana: oggi abbiamo 103 negozi negli Stati Uniti quindi un buon 33% del totale. A dire il vero stiamo lavorando per diventare una Global
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Luxury House, quindi un po’ meno americani e un po’ più globali. Di conseguenza stiamo lavorando di più con altre categorie, prima fra tutte l’orologeria. Gli orologi non sono certo una novità per Tiffany. In realtà hanno una lunghissima storia, tanto lunga quanto quella della gioielleria: il marchio è stato fondato nel 1837 e già dieci anni dopo vendevamo orologi. Inoltre c’è molta affinità: se il gioiello è l’accessorio perfetto per la donna, l’orologio diventa quello per l’uomo. Essere americani non è un valore aggiunto? Tiffany rimane americano, ma una cosa è la presenza geografica e un’altra è la capacità e la possibilità di parlare a clienti che non sono
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Nicola Andreatta general manager Tiffany & Co. (Photo Credit Martin Crook)
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LE VOCI DEL TEMPO Tiffany & Co.
Tiffany Ct60 Cronografo, cassa 42 mm in acciaio, quadrante soleil blu, movimento automatico. Costa 7.200 euro.
esclusivamente americani. Allo stesso tempo, il DNA e l’identità è ancor di più di New York. C’è differenza? New York è una città dove convivono migliaia di culture differenti. Tanta immigrazione arrivata da tutto il mondo, quindi una commistione di stili e di culture che tutt’ora esiste. Come far conoscere agli uomini il Tiffany orologiaio? Abbiamo lavorato soprattutto con il prodotto. Credo molto nel marketing, ma allo stesso tempo credo che il primo marketing si fa proprio con i prodotti Spesso si fa il contrario, tanto marketing, ma poi il prodotto… Il lavoro che abbiamo fatto con questo prodotto è volto principalmente a comunicare due messaggi: uno è che abbiamo una storia, quindi siamo andati a cercare in archivio una fonte d’ispirazione che potesse darci il là per iniziare a disegnare questa collezione. Abbiamo trovato un pezzo appartenuto a Franklin D. Roosvelt, regalato da suo genero che ha portato alla confe-
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renza di Yalta nel 1945, quindi un pezzo storicamente molto importante. E abbiamo lavorato su quel pezzo per poi derivare le forme e lo spirito di questa collezione. A proposito di storia, tanti i modelli in quella di Tiffany? Come detto prima, abbiamo sempre fatto orologi: il nostro archivio nel New Jersey conta fino a 400 pezzi. Certo, verrebbe da chiedersi: visto che il 95% della vostra clientela è femminile, perché il primo modello della nuova era è da uomo? Vogliamo comunicare che non solo abbiamo una lunga tradizione, ma che siamo capaci di fare orologi. Per fare questo dobbiamo iniziare con un modello maschile. Quindi abbiamo lavorato, per la prima volta nella nostra storia, su di una collezione esclusivamente di movimenti automatici, curando i dettagli, la maniera in cui la cassa è disegnata e rifinita, così come la finitura del bracciale. In maniera tale che qualsiasi profano si avvicini al marchio Tiffany, possa dire “Ah, però…”
LE VOCI DEL TEMPO Tiffany & Co.
Quindi curate in prima persona la produzione? Per noi è fondamentale lanciare il messaggio di ‘craftsmanship’ artigianale, avere la capacità di costruire un prodotto di qualità. Vogliamo ritrovare una credibilità che forse nel corso del tempo abbiamo perso. Non perché le collezioni precedenti fossero fatte male, però in qualche modo la credibilità del marchio Tiffany nell’orologeria si è perduta. Invece è importante far capire che Tiffany è una maison che fa anche orologeria. Primo passo per questa piccola rivoluzione? Abbiamo aperto un’unità produttiva in Svizzera che si occupa solamente dell’orologeria Dove fate produzione? Non era credibile arrivare in soli due anni a produrre in maniera autonoma i nostri orologi, specie in considerazione del concetto di manifattura integrata così come si è profilato negli ultimi anni. In maniera molto realistica, il primo passo è stato quello di disegnare in maniera autonoma la nostra collezione. Il secondo quello di costruire un network di fornitori svizzeri che ci potesse dare un tipo di prodotto di altissima qualità, di cui avevamo bisogno.
Cosa ne pensa del rapporto tra mestieri d’arte e orologeria? È molto di nicchia. Lo vedo come uno sviluppo successivo per affermare il brand. Certo, la possibilità di personalizzare un prodotto, di seguire il cliente nelle sue particolari esigenze, è uno degli obiettivi nei prossimi anni.
Tiffany East West, cassa in acciaio 42x25 mm, movimento al quarzo. Costa 3.750 euro.
Il cliente richiede modelli personalizzati? Negli ultimi mesi ho girato il mondo per lanciare la nostra nuova collezione e ho incontrato tantissime persone, tanti collezionisti. A loro abbiamo detto: “Facciamo qualcosa esclusivamente per voi?”. La risposta è stata più che entusiastica. Serve la struttura, non è così facile… È prima di tutto un tipo di lavoro, con le sue difficoltà e i suoi costi. Quando fate un orologio pensate al mercato dove verrà distribuito? Essendo il nostro un brand globale e forte, è necessario imporre quella che è la nostra idea. La tendenza comunque è quella di considerare dove si viene venduti, cercando sempre di av-
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Tiffany Ct60 tiffany ct60 calendario, cassa in oro rosa da 40 mm di diametro, movimento meccanico a carica automatica.
vicinarsi al cliente. Di conseguenza cerchiamo di gestire l’assortimento a seconda dei mercati. Quale obiettivo vi siete prefissi di raggiungere con l’orologeria? L’orologeria sarà la categoria più importante per Tiffany dopo la gioielleria e l’obiettivo è quello di arrivare, entro dieci anni, a fare il 10% del fatturato con gli orologi. Questo vuol dire che, prevedendo una crescita del fatturato totale, stiamo parlando di circa 600/700 milioni di euro con segnatempo. Puntiamo alla top 15 dei marchi mondiali dell’orologeria. Le aziende americane mettono pressione? È un’azienda Usa, quotata in borsa, quindi c’è molta impazienza… Molto è cambiato rispetto agli anni passati, siamo rimasti talmente scottati dalla situazione che si era creata in precedenza, che c’è la fortissima volontà che questa sia un’operazione di successo. Nella storia di Tiffany, tra gli anni ‘80 e oggi, ci sono state una serie di prove e non sono mai andate bene. Oggi è diverso. Partiamo dalla considerazione che è impossibile rilanciare un marchio così importante, se non c’è tutta un’organizzazione dietro. Come si concretizza tutto ciò? Nel primo anno siamo già abbondantemente al di sopra delle stime che avevamo fatto. È un buon inzio. In paesi difficili come il Giappone
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stiamo avendo un successo esagerato. L’Italia è un mercato interessante? Sì, anche se ci sono una serie di situazioni che rendono tutto un po’ complicato. La soglia dei contanti è un limite fortissimo. Lo scopo del limite era attaccare i grandi patrimoni e l’evasione. Quelli che hanno grandi patrimoni vanno a Hong Kong a comprare al 30% di sconto in qualsiasi negozio. Eppure lei continua a credere nel nostro paese? Io ci credo tanto nell’Italia. In Europa, è il paese dove avremo le più grandi soddisfazioni. Oltreoceano, la scatoletta azzurra Tiffany fa parte della cultura americana: si riceve il primo regalo Tiffany quando si nasce e si continua per tutta la vita. Abbiamo persino realizzato gli orologi di sette Presidenti. C’è una totale commistione con la vita di tutti di tutte le persone. In Europa? Naturalmente molto meno. In Italia abbiamo sette negozi, due in Svizzera, due in Spagna, poi Londra, Parigi… Nulla rispetto ai cento negozi negli USA e i cinquantacinque in Giappone.
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emozioni la rivoluzione coronata
pura eleganza sportiva Il nuovo Yacht-Master 40 mm di Rolex, con il bracciale Oysterflex in elastomero e lunetta Cerachrom in ceramica opaca
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ta diventando uno dei modelli cult dell’orologeria contemporanea. Stiamo parlando del nuovo Yacht-Master di Rolex che, per la prima volta nella storia recente dei modelli tecnici della Casa ginevrina, abbandona il tradizionale bracciale in metallo per una soluzione decisamente più sportiva: il nuovo bracciale Oysterflex. Sviluppato e brevettato da Rolex, rappresenta un’alternativa sportiva ai bracciali in metallo, senza dover scendere a compromessi con la robustezza, l’impermeabilità e l’affidabilità. La sua estetica, la sua elasticità e il suo comfort sono quelli di un cinturino in caucciù, mentre la sua resistenza è pari a quella di un bracciale in metallo. La cassa e il fermaglio di sicurezza Oysterlock, infatti, sono uniti a entrambe le parti del bracciale da una lama metallica realizzata in una lega di titanio e nichel che ga-
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Il quadrante è nero con finitura opaca. Gli indici applicati sono del tipo ad alta leggibilità Chromalight (luminescenza a emissioni di lunga durata) in oro rosa 18 ct. Anche le lancette sono in oro rosa, Chromalight
emozioni la rivoluzione coronata
la casa coronata presenta ai suoi tanti appassionati una nuova declinazione del suo iconico modello nautico
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emozioni la rivoluzione coronata
Nel cuore del bracciale si trova una lama metallica estremamente elastica e rivestita In elastomero nero ad alte prestazioni
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coverstory il re di basilea 2015
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emozioni la rivoluzione coronata
Yacht-Master 40 mm di Rolex, costa 22.100 euro
quESTO BRACCIALE TECNICO RIESCE A SPOSARE COME MAI PRIMA D’ORA LA ROBUSTEZZA E L’AFFIDABILITÀ DI UN BRACCIALE METALLICO CON LA FLESSIBILITÀ, IL COMFORT E L’ESTETICA DI UN CINTURINO IN ELASTOMERO
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emozioni la rivoluzione coronata
tecnologia La lega messa a punto da Rolex permette alla spirale Parachrom di ovviare ai principali punti deboli delle spirali ferromagnetiche. Pur conservando una straordinaria stabilità rispetto agli sbalzi termici, la spirale Parachrom è insensibile agli effetti magnetici e, in caso di urto, rimane fino a dieci volte più precisa. Grazie a queste straordinarie proprietà, è possibile migliorare nettamente la precisione dell’organo regolatore e, quindi, dell’orologio stesso.
IL MOVIMENTO ROLEX CALIBRO 3135 CALIBRO 3135, Manifattura Rolex Movimento di manifattura Rolex, meccanico a carica automatica bidirezionale con rotore Perpetual PRECISIONE Cronometro svizzero con certificato ufficiale COSC FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro. Indicazione della data istantanea a ore 3 con correzione rapida. Arresto dei secondi per una regolazione precisa dell’ora. ORGANO REGOLATORE Frequenza: 28.800 alt./ora (4 Hz). Spirale Parachrom blu paramagnetica. Curva Breguet. Bilanciere di grandi dimensioni a inerzia variabile Taratura di alta precisione mediante 4 dadi Microstella in oro. Ponte del bilanciere passante PIETRE 31 rubini AUTONOMIA Circa 48 ore
rantisce una grande flessibilità. La lama è rivestita di un elastomero nero ad alte prestazioni, particolarmente resistente alle aggressioni esterne, di lunga durata e delicato sulla pelle. Per un maggiore comfort, il bracciale Oysterflex è dotato sulla superficie interna di un sistema brevettato di “cuscini” laterali che stabilizzano l’orologio al polso e di un fermaglio di sicurezza Oysterlock in oro Everose che previene qualsiasi apertura accidentale. Altro elemento distintivo, la cassa Oyster in oro Everose, proposta nel diametro da 40 mm e nella nuova misura da 37 mm, presenta una lunetta girevole dotata di un nuovo disco Cerachrom in ceramica nera, dove i numeri con finitura lucida si stagliano sullo sfondo opaco.
Un contrasto che riprende quello tra l’oro lucido della cassa e il nero opaco del bracciale Oysterflex, del quadrante e del disco Cerachrom. Il movimento è un calibro 3135, meccanico a carica automatica, interamente sviluppato e prodotto da Rolex. Si tratta di un Cronometro svizzero certificato COSC. Senza confronti la precisione e l’affidabilità, grazie all’organo regolatore, autentico cuore dell’orologio, con spirale Parachrom blu, brevettata e prodotta da Rolex in una lega esclusiva. Insensibile ai campi magnetici, vanta una grande stabilità rispetto agli sbalzi di temperatura e, in caso di urto, rimane fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale.
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emozioni oltre la tecnica
RITORNO al futuro un Omaggio al fondatore di Zenith, pioniere della moderna industria orologiera
I Realizzato in 150 esemplari, il modello Academy Georges Favre-Jacot Titanium riunisce il savoir-faire manifatturiero e lo spirito visionario che da 150 anni caratterizzano il marchio stellato
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l 2015 per Zenith è senza dubbio un anno di celebrazioni! E a ragion veduta, visto che la Manifattura festeggia 150 anni di attività. Dopo un secolo e mezzo di storia orologiera all’insegna dell’audacia e del savoir-faire, il marchio stellato coglie l’occasione per sfoderare la sua creatività e il suo spirito innovatore con una serie di eccezionali segnatempo, dedicati al carattere visionario del suo fondatore Georges Favre-Jacot. Presente fin dagli albori nel patrimonio genetico della Maison Zenith, questo spirito audace – lo stesso che spinse il giovane imprenditore di Le Locle a creare nel 1865, a 22 anni, una delle prime manifatture orologiere industriali – trova la sua piena espressione nel nuovo modello Academy Georges Favre-Jacot Titanium, realizzato in un’edizione limitata di 150 esemplari. Connubio di elevate qualità tecniche e carattere moderno, questo segnatempo
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esclusivo batte al ritmo frenetico del celebre calibro El Primero 4810, il cui nome è entrato nella leggenda fin dal 1969 grazie alle sue straordinarie prestazioni cronometriche. Erede di una tradizione di modelli dalla precisione ineguagliabile, il movimento a carica manuale, certificato cronometro dal COSC, oscilla allo straordinario ritmo di 36.000 alternanze/ ora. Inoltre, questo concentrato di savoir-faire orologiero firmato Zenith assicura una forza costante, in virtù di uno spettacolare dispositivo di trasmissione a catena collegato al bariletto. Al contempo, le sue decorazioni decisamente moderne dimostrano quanto la ricerca estetica del marchio sia proiettata verso il futuro. L’eccellenza dell’orologieria Pur detenendo numerosi primati, con più di 300 brevetti, oltre 600 varianti dei suoi movimenti e 2.333 premi di cronometria (un record assoluto), la Manifattura non cessa di impe-
gnarsi per raggiungere livelli di precisione sempre più ambiziosi. L’orologio Academy Georges Favre-Jacot Titanium ne offre una valida prova, grazie alle prodezze meccaniche che racchiude tra le sue sofisticate forme. Il suo meccanismo ad alta frequenza è ospitato all’interno di un’imponente cassa in titanio spazzolato del diametro di 45 mm. Espressioni di un carattere decisamente moderno, le funzioni del calibro El Primero 4810 a carica manuale – le ore e i minuti al centro, i piccoli secondi e l’indicatore della riserva di carica – campeggiano su un quadrante grigio ardesia, impreziosito da lancette in oro e indici sfaccettati neri con rivestimento luminescente. La finestrella situata nella parte superiore del quadrante spazzolato si apre sul sistema di trasmissione a catena con bariletto a ore 10:30 e sul fuso avvolto dalla catena a ore 1:30. Ancorati alla platina mediante viti azzurrate, due ponti fissano l’asse del fuso e quello del bariletto. La riserva di carica raggiunge le
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Il suo leggendario calibro si distingue per i suoi 797 componenti, oltre che per una frequenza di 36.000 alternanze/ora e una trasmissione a catena capace di garantire una forza costante
L’Academy Georges FavreJacot Titanium è un modello certificato COSC proietta la Maison verso il futuro, perpetuando un secolo e mezzo di savoir-faire e innovazione firmate Zenith
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50 ore ed è indicata a ore 4:30 da una lancetta rosso vivo, che si muove tra le iscrizioni “Force constante”, “Bas” e “Haut”. Il contatore dei piccoli secondi a ore 7:30, invece, sfoggia il logo a stella della Manifattura e una finitura azzurrata che richiama la minuteria sul rehaut. Per finire, il fondello trasparente della cassa, impermeabile a 100 metri, consente di ammirare una decorazione in fibra di carbonio, che contrasta fortemente con la finitura spazzolata delle ruote e del ponte di scappamento, accentuando il carattere moderno e tecnologico di questo eccezionale esemplare. Incisa sulla platina traforata, l’iscrizione “Chronomètre” rende omaggio alla precisione del movimento El Primero 4810, certificata dal COSC (l’ente svizzero di certificazione cronometrica), che combina una straordinaria capacità di frequenza e un dispositivo di trasmissione a catena collegato al bariletto. Il perfetto equilibrio e le proporzioni delle forme di questo nuovo ed esclusivo modello sono coronati da un cinturino nero in pelle d’alligatore hornback, provvisto di lato interno in caucciù e fibbia déployante con tre lame.
Zenith stupisce ancora una volta gli appassionati di orologi eccezionali presentando l’Academy Christophe Colomb Hurricane Georges Favre-Jacot, un’edizione limitata a 10 esemplari resa unica dalle straordinarie decorazioni che ornano il retro dell’orologio. Quest’opera d’arte rappresenta una vera sfida per gli artigiani, gli orologiai e gli ingegneri. Nello sviluppo del movimento si sono spinti a volte fino ai limiti del possibile, per fare in modo che la cassa di 45 mm di diametro in platino, impreziosita da un vetro zaffiro bombato, potesse ospitare queste decorazioni senza compromettere precisione e affidabilità. Un perfetto esempio dell’audacia creativa di Zenith e della sua capacità di coniugare meccaniche prodigiose con decorazioni frutto dei più prestigiosi mestieri d’arte. Un esemplare eccezionale merita uno scrigno eccezionale. L’Academy Christophe Colomb Hurricane Georges Favre-Jacot è racchiuso in un cofanetto pregiato in mogano con profili angolari e serratura in osso, che può anche servire da umidificatore per sigari una volta estratto l’orologio.
Academy christophe colomb Hurricane georges favre-jacot Cristoforo Colombo e Georges Favre-Jacot hanno sicuramente in comune lo spirito pionieristico, il desiderio di scoprire e la passione per le sfide. Un’analoga indole votata all’azione li ha spinti a esplorare nuovi orizzonti. Il primo quando ha affrontato gli oceani per aprire la rotta occidentale verso le Indie. 150 anni più tardi, il marchio stellato continua a perseguire questa ricerca di precisione e innovazione. Ma l’alta orologeria non si limita ai meccanismi. In ossequio alla sua tradizione di casse raffinate,
In scena... Lato quadrante, Zenith mostra le prodezze tecnologiche di questo movimento, realizzando una struttura aperta che consente di ammirare in azione i suoi tre meccanismi: il bariletto con trasmissione a catena (a ore 10:30 e 1:30), il sistema giroscopico “gravity control” e l’organo regolatore ad alta frequenza (a ore 6). Questo approccio tecnico e tridimensionale lascia comunque spazio a un’intensa ricerca estetica e fa ricorso ai migliori mestieri artistici, che Zenith si impegna a perpetuare nel modo più eccelso. I tre piccoli quadranti ausiliari in oro (ore/mi-
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nuti a ore 12, piccoli secondi a ore 9, riserva di carica a ore 4) sono stati finemente decorati a guilloché, successivamente smaltati di bianco e dotati di lancette e viti azzurrate che richiamano la grande tradizione orologiera. La platina è stata interamente scavata a mano in modo da far apparire in rilievo il logo Zenith e un manto di stelle; le parti incassate sono state successivamente riempite con smalto di colore blu notte. Anche il contrappeso in oro del sistema “gravity control” è stato decorato con raffinatezza, mediante una micro-incisione del logo realizzata interamente a mano. ...e dietro le quinte Il quadrante dell’Academy Christophe Colomb Hurricane Georges Favre-Jacot si presenta come un’eccezionale opera d’arte, ma la splendida decorazione del fondello non è da meno. Autentica prova di virtuosismo di emeriti artigiani, questo affresco in miniatura raffigura il fondatore di Zenith a colori e in rilievo. La scena, fissata al movimento mediante un sofisticato sistema di applicazioni in oro, illustra con maestria la creazione della Manifattura nel 1865. Su quest’opera d’arte in miniatura, attorno al meccanismo – che ricorda la sospensione cardanica dei cronometri nautici – si staglia in primo piano il ritratto di Georges Favre-Jacot, inciso a mano su oro 18 carati e delicatamente patinato. Di fronte a lui, un orologiaio al banco di lavoro, munito di lente d’ingrandimento, camice e tradizionali strumenti di orologeria meccanica. La precisione e i dettagli di questo motivo inciso a mano, corredato inoltre di splendidi colori, sono davvero sorprendenti. In secondo piano, anch’essa dipinta su oro secondo la tecnica della pittura in miniatura, la Manifattura si erge sotto un sublime cielo invernale dipinto a mano, rievocazione dei lunghi inverni che un tempo trasformavano i contadini in orologiai. Inserire questa scena, magistralmente eseguita, ha richiesto una soluzione ingegnosa. Occorreva trovare punti di fissaggio per gli elementi da applicare e ridurre al massimo lo spes-
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la trasmissione a catena Man mano che un orologio meccanico si scarica, le oscillazioni diminuiscono progressivamente di ampiezza (angolo di oscillazione del bilanciere), incidendo negativamente sulla precisione del movimento. Il sistema di trasmissione a catena consente invece alla forza motrice di mantenersi costante per tutta la durata della riserva di carica: la conformazione a isocoppia del fuso compensa la progressiva diminuzione di forza del bariletto. Nel XVI, XVII e XVIII secolo la maggior parte degli orologi da tasca era dotata di un fuso. Oggi invece sono ben poche le manifatture in grado di riprodurre questo meccanismo nello spazio ridotto di un orologio da polso. Considerando l’Academy Christophe Colomb Hurricane Georges Favre-Jacot, la Manifattura Zenith appartiene di diritto a questo club esclusivo. La trasmissione tra bariletto e fuso è assicurata da una catena costituita da 575 componenti e lunga 18 centimetri. Estremamente complessa, questa struttura alterna maglie doppie e intermedie. Una volta montata, è in grado di resistere a una forza di trazione superiore ai tre chilogrammi. Per tutta la durata della riserva di carica, la molla motrice trasmette la sua energia al fuso attraverso la catena che si avvolge intorno al bariletto. Regolando le variazioni di tensione, il fuso rende costante la forza che viene trasmessa al ruotismo e, da lì, alla ruota di scappamento in silicio posta all’interno della gabbia giroscopica. Se da una parte occorrono più di 50 ore (la durata della riserva di carica dell’orologio) affinché la catena si avvolga completamente intorno al bariletto, dall’altra l’operazione di ricarica dell’orologio mediante l’albero di carica dura pochi secondi, ma offre uno spettacolo straordinario: fuso e bariletto girano in senso opposto a quello di marcia affinché la catena si avvolga nuovamente intorno al fuso.
l’Academy Christophe Colomb Hurricane, coniuga virtuosismo tecnico e artigianale in una cassa di 45 mm in platino
sore del movimento e degli spazi tra il calibro e gli ornamenti (meno di un decimo di millimetro sotto le figurine). Completamente realizzata a mano da artigiani di estrema abilità, la favolosa decorazione dell’Academy Christophe Colomb Hurricane Georges Favre-Jacot rende ogni segnatempo un esemplare unico. Al cuore della precisione Se Cristoforo Colombo si è spinto verso nuovi orizzonti, l’orologio che porta il suo nome oltrepassa invece i limiti del tempo, combinando tre meccanismi di alta precisione: un organo regolatore ad alta frequenza di oscillazione
(36.000 alternanze/ora) per la misurazione del tempo in decimi di secondo, un sistema di trasmissione a catena che compensa le variazioni di forza del bariletto durante lo svolgimento della molla e un modulo brevettato di “gravity control” per neutralizzare gli effetti della gravità sulla marcia dell’orologio. In altre parole, risolve i problemi legati alla gravità e alla durata di carica (riduzione della coppia), garantendo una notevole precisione nella misurazione del tempo (legata alla velocità di oscillazione del bilanciere). Questi risultati sono dovuti all’eccezionalità del movimento, che conta un totale di 939 componenti.
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la storia Il suo nome, Geophysic, richiama un orologio che appartiene alla storia universale ma anche al patrimonio della Manifattura. Nel 1958, l’Anno Internazionale della Geofisica, Jaeger-LeCoultre crea per gli scienziati in missione un cronometro straordinario, estremamente resistente poiché in grado di affrontare i campi magnetici del polo Nord senza che questi compromettano la sua precisione. La Grande Maison sceglie di far rivivere questo nome leggendario grazie a due modelli che uniscono l’estetica, la tecnica e la praticità del XXI secolo: il Geophysic True Second e il Geophysic Universal Time. 88 GALILEUS
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Il BATTITO DEL TEMPO Con il Geophysic di jaeger-lecoultre alla scoperta dei “secondi veri”
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elebre per la maestria orologiera e il talento creativo, JaegerLeCoultre ha scelto di offrire il frutto del suo savoir-faire a un pubblico più ampio, rivelando una collezione inedita dai tratti puri e lineari, animata da un nuovo calibro di alta orologeria che veicola lo spirito di innovazione della manifattura. La linea Geophysic ci svela la sua storia per aiutarci a raccontare meglio la nostra: la chiarezza del primo approccio è un manifesto di eleganza e di equilibrio. Ogni esemplare della linea Geophysic offre più livelli di lettura e, a poco a poco, rivela un contenuto orologiero forte e innovativo, che si esprime nei codici del registro classico. Raffinato e contemporaneo, esso esprime discretamente una personalità maschile.
I calibri della collezione Geophysic sono i primi a proporre una massa oscillante, ricavata da un unico blocco d’oro massiccio, con motivo ad ancora che riprende il logo Jaeger-LeCoultre.
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La bellezza della cartina del mondo sul volto del Geophysic Universal Time, dotato del Calibro JaegerLeCoultre 772, toglie il fiato. Così lontani, eppure così vicini, i continenti disegnano la loro silhouette e invitano a viaggiare. Il mare è rappresentato da una sfumatura di blu realizzata in lacca, mentre i continenti incisi sono caratterizzati da una bella finitura “soleil”. Questo planisfero, che non ci si stanca di ammirare, è fisso, quindi può accogliere gli indici che permettono di leggere l’ora. Affascinante, il Geophysic Universal Time permette di leggere simultaneamente il tempo nei 24 fusi orari visibili su un disco mobile.
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Raffinatezza e buon senso Jaeger-LeCoultre non si limita alla semplice esteriorità. La cassa del Geophysic True Second misura esattamente 39,6 millimetri. Elegante e comodo, questo diametro sottolinea il legame culturale con l’alta orologeria. Ma, affinché questo orologio possa esprimere un’armonia perfetta, è necessario soprattutto ammirare la ricerca della dimensione che più gli si addice. Il Geophysic esplora le sfumature di un classicismo contemporaneo, enfatizzato dalle lancette a bastone, secondo i codici della Vallée de Joux, e dagli indici lineari. Anche l’estetica della cassa rivela un lato della sua personalità grazie alle finiture, degne dei modelli più preziosi della maison. Le anse non sono integrate alla carrure, ma distaccate dalla cassa e con un design più allungato, che costituisce un elemento di rottura. I profili delle anse sono
lucidi per evidenziare meglio la silhouette elegante. Osservando meglio l’orologio, si scopre che la lunetta è leggermente sporgente, cosa che non si nota al primo sguardo. Essa occupa una minima parte della cassa e delle anse per un effetto di grande purezza. Il fondello è avvitato, come il modello del 1958, per una maggiore impermeabilità. Lo sguardo non è distratto da alcun elemento: l’effetto è di massima fluidità e l’orologio possiede l’affidabilità tipica di questo sistema che tradizionalmente è presente negli orologi da immersione. Anche il réhaut ricorda l’esemplare che lo ispira, con punti in Super-LumiNova estremamente dinamici, che permettono la lettura anche di notte. Lo stile dell’orologio si manifesta nei dettagli: sobrio e raffinato, senza ostentazioni, lascia spazio all’emozione che suscita naturalmente.
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Il Geophysic True Second di Jaeger-LeCoultre, costa 8.550 euro nella versione in acciaio e 14.700 euro in quella in oro.
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Il, Geophysic In versione True Second o Universal Time, racchiude un’intensità destinata a durare nel tempo e si fa interprete di uno stile caratteristico della nostra epoca
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Il messaggio del Geophysic riunisce in sé semplicità e complessità.
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Un nuovo calibro ad alta precisione Firma della collezione Geophysic, i calibri Jaeger-LeCoultre 770 e 772 a carica automatica sono ormai sinonimi di alta precisione e di bellezza meccanica. La loro realizzazione ha coinvolto gli ingegneri più all’avanguardia del polo di ricerca e sviluppo della manifattura, che, forti della loro esperienza e immaginazione, possiedono una reale capacità di innovazione. Una capacità che si concretizza nella forma atipica del bilanciere, la cui struttura non circolare ha richiesto un lungo lavoro di ricerca al fine di ridurre gli attriti con l’aria. Inizialmente il Gyrolab, questo è il suo nome, è stato realizzato in una versione sperimentale nel 2007, per animare l’orologio Master Compressor Extreme Lab 1. Ci sono voluti otto anni per
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passare da questa prima versione a un modello che potesse essere integrato a una linea intera. Il Geophysic è la prima collezione a usufruire pienamente di questo progresso determinante per la precisione dell’orologio. Questa precisione si esprime anche mediante i “secondi veri”. Tramite questo dispositivo, la lancetta dei secondi si sposta “battendo i secondi”, vale a dire con un salto per ogni secondo, fatto non abituale per un movimento meccanico, e questo senza interferire con la marcia dell’orologio. I secondi veri sono il risultato di una struttura altamente sofisticata la cui magia si concretizza sul quadrante con una lettura dei secondi piacevolmente cadenzata. Questo savoir-faire, sapientemente gestito dalla Maison fin dal XIX secolo, testimonia
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Il Geophysic True Second ha la stoffa dei grandi classici. Il suo quadrante finemente grené dona volume e migliora ulteriormente la leggibilità delle informazioni proposte, facendo risaltare chiaramente le lancette e gli indici. Dall’aspetto vivace e grafico, il Geophysic True Second è disponibile nelle versioni in acciaio o in oro rosa. La regolazione è estremamente facile. In posizione neutra, la corona permette di caricare il movimento. La posizione 1 corrisponde alla regolazione delle ore saltanti della città in cui ci si trova e della data. La posizione 2 è quella di ore e minuti. Il Geophysic è perfetto per chi è sempre in viaggio.
l’autentico spirito strumentale del Geophysic. Per Jaeger-LeCoultre le prestazioni meccaniche trovano il loro senso solo se accompagnate dalla bellezza. A prima vista il calibro sembra appartenere alla linea dei movimenti automatici tipici della Grande Maison. Ma, a poco a poco, l’occhio distingue meglio i volumi generosi e le poderose proporzioni dei ponti. Queste superfici ampie si concedono generosamente alle decorazioni con motivo Côtes de Genève. Il tempo, l’energia e l’infinita pazienza dedicata alle finiture della collezione Geophysic si manifestano in tutta la loro bellezza nello splendore del calibro. Sempre ricchi di sorprese, i calibri della collezione Geophysic sono i primi a proporre una massa oscillante, ricavata da un unico
blocco d’oro massiccio, con motivo ad ancora che riprende il logo della Maison. Così traforata e più aperta rispetto a una classica massa, permette allo sguardo di individuare il movimento che si rivela generosamente durante le sue circonvoluzioni. Questi calibri trasmettono uno spiccato senso di tecnicità, come il motore di un bolide creato per le alte prestazioni. La loro affidabilità e precisione sono certificate dall’intransigente “Controllo delle 1000 ore”, che JaegerLeCoultre è l’unica Grande Maison a praticare. Nonostante la raffinatezza del meccanismo, gli orologi sono comunque molto funzionali e facili da regolare, è sufficiente impostare la corona. La trasposizione della filosofia del modello storico in un orologio decisamente contemporaneo.
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la storia Nel XIX secolo, epoca a cui risale l’invenzione del Tourbillon, gli orologi da taschino in posizione verticale subivano l’effetto della gravità, che squilibrando la molla del bilanciere, influiva negativamente sulla precisione dell’orologio. Attraverso un sistema di rotazione costante, il Tourbillon fa sì che la gravità agisca su tutto il piano del bilanciere, per mitigarne gli effetti negativi. Oggi come ieri, l’organo regolatore nel suo complesso è incapsulato in una gabbia mobile sospesa su un unico punto di rotazione, elemento distintivo della collezione. Effettuando un giro al minuto su se stessa, questa gabbia di grande complessità mitiga gli scarti di marcia dell’orologio in posizione verticale. Il Tourbillon offre l’affascinante spettacolo di un meccanismo che batte come un cuore pulsante. Mai orologio è parso più vivo.
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sottile precisione Tonda 1950 Tourbillon un duello di parmigiani fleurier con la forza di gravità
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ompendo tutti i suoi schemi, il polo manifatturiero di Parmigiani Fleurier ha presentato in questi giorni il tourbillon più sottile al mondo, integrato in un calibro di soli 3,4 millimetri. Una prodezza tecnologica che ha richiesto due anni di ricerca e sviluppo. Dall’ideazione alla realizzazione, ogni tappa ha mobilitato designer, ingegneri e maestri orologiai che hanno lavorato in completa sinergia per dare vita a questo miracolo di raffinatezza.
Il Tonda 1950 Tourbillon di Parmigiani Fleurier è disponibile in quattro versioni di quadrante: madreperla grigia, giada bianca o nera e quadrante blu abissi. Costa 123.800 euro.
Il movimento ultrapiatto Il micro-rotore in platino 950 che carica il movimento è l’elemento che determina la finezza del Calibro PF517. È integrato direttamente nella platina, e non rappresenta quindi uno strato o uno spessore ulteriore. Concettualmente, si
tratta di uno sviluppo affascinante. Ma in realtà rappresenta una sfida notevole. Per gestire il vincolo dello spazio, è necessario integrare in una sola platina il micro-rotore, il bariletto, la gabbia del tourbillon e il sistema di visualizzazione centrale. È possibile risolvere questa equazione decentrando la visualizzazione dell’ora ma la manifattura Parmigiani Fleurier ha escogitato una soluzione originale grazie alla disposizione millimetrica degli elementi del movimento che mantiene al centro le ore. Sempre nell’ottica di risparmio dei materiali, Parmigiani Fleurier ha realizzato un tourbillon chiamato “volante”, con la gabbia senza ponte di sostegno. Un cuscinetto a sfere molto sofisticato sostituisce la funzione di fissaggio, senza aggiungere spessore al movimento. Visibile in primo piano perché situata a livello della superficie, la gabbia emerge dal movimento come in assenza di gravità. Il tourbillon di questo modello ultrapiatto si offre allo sguardo, accattivante e ipnotico.
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I quadranti in giada bianca e nera hanno la raffinatezza che contraddistingue questa pietra. La superficie policristallina conferisce profondità e nobiltà al pezzo. Gli indici dei due modelli hanno tre faccette che donano un elemento di tecnicità al design. Lo strato di materiale luminescente sulla faccetta superiore garantisce una perfetta leggibilità anche di notte.
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Il cronometro perfetto Il tourbillon migliora il cronometraggio del segnatempo grazie alle sue rotazioni costanti che distribuendo l’impatto della gravità su diverse posizioni ne annullano gli effetti negativi sul meccanismo. Parmigiani Fleurier ha messo a punto diversi miglioramenti tecnici che rendono il funzionamento del tourbillon più fluido e regolare che mai. • Gabbia del tourbillon in titanio: la più leggera al mondo (0,255 grammi). Di solito la gabbia del tourbillon è realizzata in acciaio, metallo resistente e facile da lavorare. Preferendo il titanio, Parmigiani Fleurier è consapevole di scegliere un materiale infiammabile ed estremamente complicato da lavorare in dimensioni così ridotte. Ma grazie al titanio, la Manifattura è in grado di proporre la gabbia del tourbillon più leggera al mondo. La massa e l’inerzia minime garantiscono un movimento di rotazione senza perdita di
coppia. Aumenta così l’efficacia del tourbillon e migliora la precisione del segnatempo. • Un bilanciere a inerzia variabile con masse di equilibratura invece di un bilanciere a viti. Il tourbillon è dotato di un bilanciere con “masse di equilibratura” che gli conferisce una forma molto regolare. Si differenzia quindi da un bilanciere tradizionale le cui viti sporgono come piccole escrescenze. La struttura aerodinamica che ne risulta è molto superiore e l’intero funzionamento del tourbillon diventa più stabile. • Il perfetto equilibrio della gabbia del tourbillon è rafforzato dalla lancetta dei secondi. In questo orologio, i secondi sono scanditi da una lancetta in acciaio azzurrato parte integrante della gabbia del tourbillon. Effettua una rotazione al minuto, come la gabbia. In una Maison orologiera tradizionale, la fabbricazione di questo tipo di lancetta è indipen-
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dente da quella del tourbillon. Viene aggiunta in un secondo tempo, perché questi due elementi appartengono a entità produttive diverse. All’interno della manifattura verticalizzata Parmigiani Fleurier, lo sviluppo estetico del prodotto è inseparabile dal lavoro effettuato dalla produzione. La lancetta è stata progettata per controbilanciare con precisione il peso degli altri componenti della gabbia del tourbillon. Questo dialogo tra tutte le parti interessate sfocia infine in una gabbia del tourbillon perfettamente equilibrata e dal funzionamento ottimale. L’approccio estetico Con le sue linee pulite e la carrure slanciata, il Tonda 1950 Tourbillon è il perfetto esempio della ricerca di semplicità ed eleganza che caratterizza l’intera collezione. La famiglia Tonda 1950 si arricchisce del suo primo modello di alta orologeria. Si ispira ai codici estetici fondamentali del marchio, e li reinterpreta in chiave
contemporanea. Con il Tonda 1950 Tourbillon, tutta l’estetica del pezzo ruota attorno all’asse delle ore 7:08. È un omaggio al fondatore di Parmigiani Fleurier, nato proprio a quest’ora nella Val-de-Travers, in Svizzera. La complicazione è decentrata a sinistra, poco dopo l’indice delle ore 7, mentre l’orientamento del tourbillon è determinato da un angolo corrispondente alle ore 7:08, evidenziato da un’applique rossa sul perimetro di secondi. Anche la decorazione dei ponti del movimento segue un orientamento obliquo, illustrato da una serie di Côtes de Genève. Tale decorazione presuppone una difficoltà aggiuntiva in quanto progettata su una traiettoria circolare. Assume la forma di un’onda, come le oscillazioni del tourbillon che si propagano attraverso il movimento. Questo design circolare impone un processo produttivo complesso che richiede una ricalibrazione per ogni nuova sfaccettatura delle Côtes de Genève. Non c’è spazio per l’errore.
Dotato di indici a tre faccette, è un classico della Maison Parmigiani Fleurier, sia per il colore blu abissi, una specialità della manifattura dei quadranti, che per la decorazione Côtes de Genève che adorna le più belle creazioni marchio.
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la storia Nel 1988 Miki Biasion, a bordo della Delta Integrale vince cinque rally e il suo primo campionato mondiale. Domina anche il Giro automobilistico d’Italia in coppia con Riccardo Patrese al volante di una 75 Evoluzione da 335 cv. Nel 1989 centra altre cinque vittorie e bissa il titolo iridato. È stato il terzo rallysta, dopo Walter Röhrl e Kankkunen, a vincere due mondiali nonché il secondo, dopo lo stesso Kankkunen, a vincerli consecutivamente. Nel 1990 vince due gare, il Rally del Portogallo e il Rally di Argentina, sempre con la Delta che si conferma l’auto da battere con il suo quarto titolo mondiale marche, ma il mondiale piloti va nelle mani di Carlos Sainz.
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Al polso del mago dei rally Due volte campione del mondo di rally, Miki Biasion è un pilota italiano tra i più amati e conosciuti dai tanti appassionati
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u di un semplice adesivo attaccato sopra al fascione anteriore delle auto da rally, ancora oggi possiamo leggere i nomi del pilota e del navigatore, seguiti dall’indicazione del loro rispettivo gruppo sanguigno. Era questa una minima precauzione che, nel malaugurato caso di un incidente durante la corsa, poteva velocizzare le operazioni di soccorso quando ancora non esistevano gli archivi medici digitali. La loro presenza è oggi un monito e un gesto scaramantico, ma soprattutto ci ricorda che non si tratta di uno sport innocente o per
Tazio Nuvolari 336 di Eberhard & Co. con secondo fuso orario. Costa 3.560 euro
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«si tenta sempre e comunque di sconfiggere la bestia cattiva: il tempo»
Miki Biasion è uno dei campioni di rally più conosciuti ed apprezzati
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In basso a destra, Gigi Pirollo e Miki Biasion, navigatore e pilota della Lancia Delta Hf in livrea Eberhard & Co.
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Rallylegend è una combinazione di passione, sport, eventi, incontri, unica al mondo. Questa corsa, che vanta ormai innumerevoli tentativi di imitazione, si svolge a San Marino all’inizio di ottobre e richiama campioni e auto leggendarie da tutto il mondo. www.rallylegend.com
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tutti. Qui si va oltre il limite, si respira fumo e olio, ci si spacca i timpani, si brucia d’estate, si annega nella pioggia in inverno e qualche volta si corre anche qualche serio percolo. Ma soprattutto si tenta sempre e comunque di sconfiggere la bestia cattiva: “Sì, è proprio così che definisco il tempo. A parlare è Massimo ‘Miki’ Biasion, due volte campione del mondo rally, nel 1988 e nel 1989 - Era alla base della mia attività lavorativa, in quanto meno tempo impiegavo per fare una prova speciale, migliore era la mia classifica. Di conseguenza il mio rapporto con minuti e secondi è sempre stato angosciante. A fine prova la prima domanda al navigatore era sempre: che tempo abbiamo fatto?”
Abbiamo incontrato il celebre rallysta nel corso del 13esimo Rallylegend, che si è svolto a San Marino, luogo cult per gli appassionati di alto livello della specialità. Organizzato da Vito Piarulli e Paolo Valli, ha visto, come cronometrista ufficiale e partner della competizione, la Eberhard & Co, celebre produttore svizzero, specializzato nei cronografi di precisione. “In gara indossavo e indosso sempre l’orologio – ha continuato sempre Biasion, che non casualmente guidava nel Rallylegend una Lancia Delta Integrale con i colori della Casa orologiera - mi aiutava a scandire il tempo sia durante la prova che nelle pause, dove la tempistica è fondamentale. Certo, durante la guida non potevo fare altro che concentrarmi
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Contograf Special Edition di Eberhard & Co. Costa 4.300 euro.
sulla strada, tanto è vero che all’arrivo, quasi sempre mi trovavo ad avere perso la percezione corretta del tempo. Magari credevo di essere andato velocissimo e con gli occhi che brillavano chiedevo al navigatore il tempo, ritrovandomi per risposta un mugugno sconsolato. Oppure, al contrario, pensavo di aver sbagliato tutto e invece mi dicevano che ero andato fortissimo”. In ogni caso, a definire le sorti della corsa, c’è sempre stato e rimane il fattore tempo: la sua misurazione precisa e la garanzia che il cronometraggio avvenga con la stessa accuratezza per tutti i concorrenti. In pratica si tratta di avere sempre la giusta misura tra precisione ed affidabilità, due qualità che da sempre ca-
ratterizzano i cronografi meccanici Eberhard & Co. Presenti al polso e nella strumentazione di piloti e aviatori sin dagli anni ’30 e ’40, ancora oggi riescono a garantire il massimo dell’affidabilità e della qualità costruttiva. Come nel caso della fortunata collezione Tazio Nuvolari, all’interno della quale è stato recentemente presentato il doppio fuso orario, una delle “complicazioni utili” più amate dagli appassionati di tutto il mondo. Semplice da utilizzare e facilmente leggibile, il Tazio Nuvolari 336 è un “Dual Time” per eccellenza, prodotto in un’edizione limitata a 336 pezzi e dotato di un movimento meccanico a carica automatica arricchito da un dispositivo dedicato all’indicazione del secondo fuso orario.
Miki Biasion con Paolo Valli, organizzatore assieme a Vito Piarulli del 13esimo Rallylegend, che si è svolto a San Marino.
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ruote veloci
Fast and Luxury
il nuovo riferimento
A Ordinabile già ora, sul mercato italiano la nuova Porsche 911 Turbo arriverà a partire dalla fine gennaio 2016 ai seguenti prezzi: 911 Turbo 180.394 euro 911 Turbo Cab.193.814 euro 911 Turbo S 209.308 euro 911 Turbo S Cab. 222.728 euro
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ll’inizio del prossimo anno, Porsche presenterà al North American International Auto Show di Detroit il vertice della sua gamma 911, la 911 Turbo e 911 Turbo S, caratterizzati da una potenza più elevata di 15 kW (20 CV), un design rifinito e un equipaggiamento specifico. I modelli saranno da subito disponibili sia in versione Coupé sia Cabriolet. Il motore biturbo a sei cilindri con cilindrata di 3,8 litri nella 911 Turbo eroga, ora, 397 kW (540 CV). L’aumento della potenza è stato possibile grazie a condotti di aspirazione modificati nella testata dei cilindri, nuovi iniettori e una maggiore pressione del carburante. Grazie ai nuovi turbocompressori con compressore maggiorato, la 911 Turbo S sviluppa, ora, 427 kW (580 CV). Porsche è anche l’unico
pronte al debutto le nuove Porsche 911 Turbo e Turbo S costruttore automobilistico a impiegare turbocompressori con turbina a geometria variabile in combinazione con motori a benzina. Inoltre, gli ultimi motori dispongono della cosiddetta funzione Dynamic Boost, per migliorare ulteriormente la loro risposta. La pressione di alimentazione resta costante nelle variazioni di carico, ovvero ogni volta che si rilascia brevemente il pedale dell’acceleratore, interrompendo solo l’iniezione di carburante e lasciando aperta la valvola a farfalla. In questo modo il motore risponde praticamente subito al nuovo impulso di accelerazione. Nella modalità Sport e Sport Plus questa funzione è molto più efficace rispetto alla modalità Normale. In sostanza, queste nuove vetture sportive ad elevate prestazioni ottengono performance di guida mozzafiato a fronte di consumi di car-
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burante ulteriormente ridotti: la 911 Turbo S Coupé accelera da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi. La velocità massima di 330 km/h supera di 12 km/h quella raggiunta finora. La 911 Turbo raggiunge i 100 km/h in 3,0 secondi, la velocità massima è di 320 km/h, ovvero 5 km/h in più rispetto al modello precedente. I consumi si assestano a 9,1 l/100 km nei modelli Coupé e a 9,3 l/100 km nei modelli Cabriolet, pari ad una riduzione di 0,6 litri ogni 100 km per tutte le versioni. Un dato ottenuto grazie alla gestione elettronica del motore e del cambio ulteriormente sviluppata con diagramma caratteristico del cambio rielaborato. Funzionalità per la dinamica di guida Il telaio dei nuovi modelli 911 Turbo con PASM, di serie, offre ora un rapporto ancora più ampio fra performance e comfort. Inoltre, la 911 Turbo S dispone di un equipaggiamento completo funzionale alla dinamica di guida: il sistema di stabilizzazione del rollio PDCC e l’impianto frenante in ceramica PCCB sono di serie. Tutti i modelli 911 Turbo offrono nuove opzioni, fra cui l’assistente per i cambi di corsia basato su radar e un sistema di sollevamento dell’asse anteriore, grazie al quale alle basse velocità è possibile aumentare la distanza da terra di 40 mm sotto lo spoilerino frontale. Design perfezionato La nuova generazione 911 Turbo riprende, naturalmente, alcune caratteristiche sostanziali dell’incisivo design degli attuali modelli Carrera, completandole con le specificità tipiche della 911 Turbo. Il frontale di nuova configurazione, con prese d’aria laterali con linee nette e doppie lamelle e le sottili luci frontali a LED, in combinazione con le lamelle supplementari nella presa d’aria centrale, appare ancora più ampio. Lateralmente, la sportiva ad elevate prestazioni mostra i nuovi possenti cerchi da 20 pollici. Nella 911 Turbo S, sette doppie razze anziché dieci decorano i cerchi con serraggio centrale. Nuove anche le dimensioni dei nuovi cerchi della 911 Turbo: con 9 J x 20 anteriormente e 11,5 J x 20 posteriormente sono più ampi di mezzo pollice e corrispondono alle dimensioni dei cerchi della 911 Turbo S. Le nuove maniglie delle porte sono ora prive di guscio come nei modelli Carrera. Anche la parte posteriore è stata ampiamente modificata. Colpiscono al primo sguardo le luci posteriori tridimensionali, già impiegate nella serie 911 Carrera, con luce stop a quattro punti e aura luminosa.
Con il cambio di generazione, il nuovo sistema Infotainment PCM con navigazione online, di serie, s’inserisce anche nel cruscotto dei modelli 911 Turbo. È riconoscibile dallo schermo multitouch perfettamente integrato nel tunnel centrale, dotato di pregiata superficie in vetro; grazie al modulo Connect Plus di serie, offre molte nuove funzioni di connettività ampliate. La navigazione utilizza inoltre le informazioni sul traffico in tempo reale. Percorsi e località possono essere visualizzati con l’ausilio di immagini satellitari e a 360 gradi. Il sistema ora elabora anche input manoscritti ed è possibile integrare in maniera più rapida, semplice e completa anche telefoni cellulari e smartphone tramite WLAN, Bluetooth o via cavo.
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COMFORT e DINAMismo
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Analogamente a tutti i suoi predecessori, anche la nuova Bmw Serie 7 viene costruita nello stabilimento di Dingolfing.
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l design della nuova Bmw Serie 7 mette in scena con autenticità il carattere della vettura. Proporzioni equilibrate, il disegno delle superfici atletico ma pur sempre armonioso e la precisione dell’andamento delle linee segnalano una presenza di stile, dinamismo sofisticato ed eleganza esclusiva. Il fascino inconfondibile delle ammiraglie di lusso “dal passo normale oppure allungato” esprime alla perfezione l’equilibrio nuovamente ottimizzato tra piacere di guida e comfort di viaggio. Elementi caratteristici degli interni sono la generosa abitabilità, accentuata dalla configurazione orizzontale di linee e superfici, l’orientamento del cockpit verso il guidatore, materiali nobili, curati con la precisione del lavoro manuale e la sofisticata funzionalità
Lusso al massimo livello: la nuova Bmw Serie 7 delle unità di visualizzazione e di comando. Già al momento di lancio della nuova Bmw Serie 7 sono disponibili il pacchetto M Sport, Design Pure Excellence e una composizione Bmw Individual Design. Questi equipaggiamenti sottolineano puntualmente il dinamismo, l’eleganza esclusiva e l’ambiente di lusso, soddisfacendo così le richieste più differenti dei clienti di tutto il mondo. “Noi in Bmw siamo dell’avviso che il modo migliore per prevedere il futuro sia plasmarlo”, spiega Adrian von Hooydonk, Responsabile di Bmw Group Design. “L’obiettivo primario di sviluppo della nuova vettura era di creare un lusso moderno e di superare le aspettative dei nostri clienti. Per Bmw, il lusso moderno si basa sulle tecnologie più avanzate e su una particolare cura del dettaglio. Questa generazione della Bmw Serie 7 offre la vettura
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più lussuosa, più confortevole e, complessivamente, più perfetta finora da noi costruita in questa classe automobilistica.” Bmw EfficientLightweight: con Carbon Core e alleggerimento del peso fino a 130 chilogrammi. Grazie a Bmw EfficientLightweight, il peso dei modelli della nuova Bmw Serie 7 scende di un massimo di 130 chilogrammi rispetto alla generazione precedente. Al centro degli interventi vi è l’architettura della scocca con Carbon Core, che si basa sul transfer tecnologico originato dallo sviluppo delle automobili Bmw i. La nuova Bmw Serie 7 è la prima vettura del segmento di appartenenza in cui viene utilizzato del CFRP di produzione industriale in combinazione con acciaio e alluminio. Grazie al principio costruttivo che fa uso di un mix di materiali, l’intelligente concetto di scocca mette a disposizione un aumento della resistenza e della rigidità dell’abitacolo, accompagnato da un peso alleggerito della vettura. Motori sei cilindri in linea dell’ultima generazione. I motori montati nella nuova Bmw Serie 7 sono il propulsore V8 ampliamente rivisitato e il propulsore sei cilindri in linea dell’ultima generazione di motori del Bmw Group. Tutti i motori sono stati combinati con un cambio Steptronic a otto rapporti, anch’esso ottimizzato. Anche la trazione integrale intelligente Bmw xDrive presenta un rendimento ottimizzato. Sui modelli Bmw 750i xDrive e Bmw 750Li xDrive il nuovo motore a otto cilindri dalla potenza di 330 kW/450 CV è stato abbinato all’ultima versione della trazione integrale intelligente. Nella nuova Bmw 750i xDrive, l’aumento di efficienza di tutti i componenti della catena cinematica risulta in un consumo di carburante (ciclo combinato) di 8,3 – 8,1 litri (Bmw 750Li xDrive: 8,5 – 8,3 litri) per 100 chilometri ed emissioni di CO2 (ciclo combinato) di 194 – 189 grammi (Bmw 750Li xDrive: 197 – 192 grammi) per chilometro. Il motore a benzina sei cilindri in linea da 3.000 cc dei modelli Bmw 740i e Bmw 740Li eroga una potenza incrementata di 5 kW a 240 kW/326 CV rispetto al motore del modello precedente. Il consumo di carburante (ciclo combinato) e le emissioni di CO2 (ciclo combinato) dei due modelli calano ai valori identici di 7,0 – 6,6 litri per 100 chilometri e 164 – 154 grammi per chilometro.
Un’altra novità nel segmento delle ammiraglie di lusso è la Luce Laser BMW. La Luce Laser BMW include come funzione supplementare la luce abbagliante antiriflesso BMW Selective Beam e viene offerta per la nuova BMW Serie 7 in alternativa ai proiettori full-LED di serie. I gruppi ottici laser generano una luce particolarmente intensa, bianchissima. Inoltre, la portata delle luci abbaglianti raddoppia rispetto ai proiettori allo xeno e a LED, raggiungendo una distanza di 600 metri.
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a tavola sapori d’oriente
di Luca Fontana
L’Ora del Gourmet wood
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allarate, sita tra Milano e la regione dei Laghi Prealpini, è da sempre un riferimento per gli ottimi indirizzi culinari. A questi si è recentemente aggiunto il Ristorante Wood, dove una giovane coppia Lombardo-Sicula sta creando un notevole passaparola tra gli appassionati. Eccoci, dopo una prima visita ad inizio 2015, a riscoprire la cucina di Lara Casta, che si autodefinisce “senza fronzoli”. Effettivamente i suoi piatti sono molto ben studiati, dritti al punto, piacevoli, a cavallo tra ricercatezza e sapori facilmente decifrabili. C’è ancora qualche “vizio di gioventù”, che si avverte in una leggera incostanza nel livello delle portate, ma vista la qualità di alcuni piatti, su tutti il Cappuccino di Capasanta ed i Gnocchi, riteniamo che ci siano tutti i presupposti per mirare ad alti livelli di eccellenza. Da segnalare la cantina, con molte etichette fuori dal comune.
Cappuccino di capasanta con caffè turco e spuma di cavolfiore al latte. Una prima portata da urlo, in cui semplicità e ricerca si uniscono perfettamente, con un caffè, aggiunto al tavolo, dall’aroma speziato ed avvolgente.
Gnocchi di fave, calamaretti spillo, ricotta infornata, taccole e pistilli di zafferano. Giocato tra sapori delicati, dolcezza, sapidità e rotondità. Concreto e profondo.
www.ristorantewood.it
Tarte tatin con mele fondenti, glassatura d’arancia, noci pecan, zabaione al riesling, gelato allo zafferano e cannella Il paradiso dei golosi: sublime ed abbondante, senza essere stucchevole grazie alle molteplici sfaccettature.
Chef: Lara Casta Maître: Andrea Bacchi Menù alla carta: circa 60€, bevande escluse Voto: 14,5/20
Ristorante Wood Via Monte Nero 35, 21013 Gallarate (Va)
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Da segnalare l’opzione del mezzogiorno, in cui alle proposte della cucina si aggiunge uno dei nostri riferimenti nel campo degli Hamburger nel raggio di molti chilometri, con carne di Fassona e cipolla caramellata, per soli 11 euro.
arteямБera.it
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al polso ultimo minuto
in collaborazione con signoridegliorologi.tgcom24.it
Le prove di Janvier
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Il TAG Heuer Connected con Intel Inside. Costa 1.350 Euro.
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TAG Heuer - Connected con Intel Inside
AG Heuer mi ha presentato il TAG Heuer Connected, un orologio sviluppato con Intel e Google. Vediamo cos’è! E’ innanzitutto un orologio di lusso che si avvale della competenza e tradizione di TAG Heuer. Con i suoi 46 mm di diametro, il design è di un vero e proprio Carrera, con cassa, fondello e anse in titanio di grado 2, perciò leggero ma al contempo resistente. Il cinturino è in caucciù nero (sono in vendita altri sei colori – rosso, blu, bianco, arancio, verde e giallo) con fibbia deployante anch’essa in titanio di grado 2. È proposto al prezzo, per me competitivo, di 1.350 Euro. Vediamo qualche maggiore dettaglio; TAG Heuer ha sviluppato tre quadranti digitali (chiamati ‘watch face’), che richiamano il quadrante del Carrera. I quadranti attuali sono il cronografo, il quadrante a 3 lancette e il GMT, tutti con visualizzazione della data, che trovo riproducano bene l’aspetto di un vero quadrante. E poiché il TAG Heuer Connected è prima di tutto un orologio, le lancette e gli indici digitali rimangono sempre visibili, anche quando l’orologio è in modalità risparmio energetico. Veniamo alla parte innovativa. Il principio è semplice: quadrante e lancette restano, mentre le informazioni più pertinenti delle varie applicazioni vengono elegantemente visualizzate all’interno dei tre contatori sul quadrante cronografo alle ore 12, 6 e 9. Un contatore visualizza qualcosa di particolare interesse? È sufficiente toccare il contatore per aprire e interagire
con l’applicazione in modalità schermo intero. L’ho trovato subito di facile utilizzo perché mi consentiva di rimanere concentrato sull’essenziale, pur mantenendo l’aspetto classico dell’orologio. Le applicazioni personalizzate per TAG Heuer sono, inizialmente, Insiders (stile di vita), GolfShot Pro (golf), RaceChrono Pro (corsa automobilistica) e Viewrangers (trailing), offerte con abbonamento gratuito. Ma è solo l’inizio. TAG Heuer ha inoltre aggiunto le funzioni classiche di un orologio: Timer, Sveglia e Stopwatch. Ha 4 GB di memoria e una batteria che garantisce una giornata di autonomia, ed è dotato di un piccolo microfono per comunicare mediante comando vocale Google e di schermo tattile in zaffiro - complemento indispensabile alla corona con i comandi alle ore 3. E se non avete con voi il telefono? Nessun problema. L’orologio continuerà a visualizzare e scambiare dati e rimarrà connesso al cloud fintanto che sarà disponibile una connessione Wi-Fi. Ovviamente le applicazioni residenti restano attive anche in assenza di connessione. Si carica mediante una base sulla quale basta posare sopra l’orologio per ricaricarlo. L’orologio ha una garanzia di due anni e, novità che per me è sensazionale, alla scadenza dei due anni i clienti potranno recarsi in un negozio TAG Heuer per scambiarlo con un orologio meccanico Swiss Made Carrera, con un design simile e realizzato anch’esso in titanio di grado 2, sviluppato appositamente per i proprietari degli orologi connessi.
MARCH 17 – 24, 2016 BASEL – SWITZERLAND
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Baselworld is universally recognized as the premier event and trendsetting show for the global watch and
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Baselworld becomes the focal point of the whole world for eight days a year, as this is where the tone for an entire industry is determined, and trends defined. Within the 141,000 m 2 hallowed halls of Baselworld and amidst the fabulous pavilions of the most innovative and successful global brands, wonders are just waiting to be discovered. Beyond the amazement and excitement lies a bountiful world of business opportunities. The most influential brand CEOs, retailers and press representatives unite under one roof to create this singular setting. More than 4,300 journalists attending and disseminating real time show news to every corner of the planet, help propagate these trends around the world.
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