Catalogo macro

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CENTRO CULTURALE ARIELE


Centro Culturale Ariele wwwrivista20.jimdo.com www.galleria-ariele.com galleriariele@gmail.com


Nuvola Creativa Festival delle Arti Living Nature - Arte, dibattiti e incontri su temi ambientali A cura di: Antonietta Campilongo Inaugurazione 9 giugno 2017 ore 18 Dal 9 al 10giugno 2017 MACRO (Museo D’Arte Contemporanea Roma) Testaccio - Spazio FACTORY La Pelanda Piazza Orazio Giustiniani, 4 Roma Comunicato stampa Il giorno 9giugno 2017 alle ore 18.00si inaugura, presso il MACRO Testaccio – Spazio FACTORY a Roma, la prima seconda edizione del Festival delle Arti “Nuvola Creativa” dal titolo: Living Nature - Arte, dibattiti e incontri su temi ambientali Con la collaborazione degli artisti invitati a partecipare, per due giorni dal 9 al 10giugno 2017, sarà affrontato il tema della natura dal punto di vista etico, sociale ed intellettuale, mutuato dalla rappresentazione artistica. Il Festival è promosso dall’Associazione Neworld e da Nwart, con il patrocinio del Comune di Roma. Living Nature Arte, dibattiti e incontri su temi ambientali Natura, genericamente, è tutto quanto non è stato realizzato dall’uomo, le cose come sono o sarebbero senza il suo intervento. Deriva dalla radice latina gna ‘generazione’, da cui nasci ‘venire ad essere per generazione’. Anche il corrispondente greco, physis deriva da phyo, ‘genero’. La forma originaria della parola era usata per indicare, infatti, il principio che genera e dà origine alle cose. Passò poi a indicare l’insieme delle cose. Il rapporto tra la natura e l’uomo è stato indagato fin dalle origini della filosofia occidentale. Già Aristotele ha distinto la realtà naturale, che non dipende dall’uomo e dalla sua tecnica, da quella artificiale. In questo rapporto, un decisivo miglioramento avviene con la rivoluzione industriale. Prima della fine del ‘700 l’uomo, nonostante avesse prodotto già notevoli modificazioni sull’ambiente, s’inseriva pienamente nei cicli naturali. Da allora lo sviluppo tecnologico ha portato una crescita enorme dell’uso di risorse non rinnovabili, dello sfruttamento del territorio, della produ

zione di rifiuti, nella creazione di sostanze di sintesi non riciclabili dai processi naturali. L’uomo diventa così uno dei principali responsabili delle alterazioni de all’ambiente. Volere bene alla natura, difendere il mondo in cui viviamo, significa oggi assumersi la responsabilità di qualsiasi scelta, di qualsiasi politica che possono ferire l’ambiente. Un compito di portata ineludibile diventa sempre di più difendere il mondo in cui viviamo dagli attacchi riconoscibili e da quelli invisibili che la Terra subisce a causa di comportamenti e azioni che rispondono a logiche economiche alienate e inadeguate di risposte sui temi delle risorse e della sostenibilità. Chi opera in campo culturale non può chiamarsi fuori: riuscire a fare passi avanti nel rafforzamento di nuove consapevolezze condivise significa appunto mostrare la bellezza della Natura ma anche denunciarne gli abusi, stimolare la ricerca, creare dibattito e informazione sui temi ambientali, o chissà, semplicemente mostrare arte che con l’ambiente ha legami particolari. La scelta di intervenire nel dibattito di sensibilizzazione sui temi dell’inquinamentoviene dall’analisi dell’ampiospettro di contenuti che abbiamo affrontato e cheaffronteremo in futuro, siamo convinti che un’azione artisticapossa contribuire ad accrescere la conoscenzae la consapevolezza di questa emergenza, da affrontare a livello di una presa di coscienza globale. L’arte riesce ad andare nel profondo, a entrare nelle situazioni a raccontare quello che le parole non sempre riescono a fare. È una mostra di racconti e di atmosfere, di rimandi e di storie in cui lo sguardo è puntato sull’universo vegetale. Alla genesi dell’arte troviamo un legame profondo tra uomo e natura. Questo legame, all’inizio, si esprime attraverso un segno elementare, il graffito, che risponde a un’esigenza di carattere prodigioso, religioso, è una sintesi di qualcosa che col tempo si evolverà in qualcosa di più complesso, l’immagine. Quello che Nuvola Creativa desidera fare è proprio aprire le porte dei luoghi dove si fa e si mostra l’arte e far posto alla bellezza della contaminazione culturale.


INFO Progetto: Associazione Neworld Organizzazione: Associazione Neworld - ecologia e sociale - NWart Direzione artistica: Antonietta Campilongo A cura di: Antonietta Campilongo Testi: Collettivo Neworld


ARTISTI



CORRADO ALDERUCCI

GIORGIO BILLIA

E la terra si muove all'improvviso - acrilico su tela cm.50 x 100 2013

Donna nello smog - acrilico su tela cm.50 x 50 - 2017

Nato ad Avola (SR) nel 1946, Corrado Alderucci vive e lavora in via Giacomo Balla 1/a a Torino, dove ha frequentato negli anni Sessanta il Liceo Artistico «Vittorio Veneto», sotto la guida di Raffaele Pontecorvo, e, successivamente, i corsi serali ENALC per cartellonistica e grafica, allievo di Pippo Bercetti. Dal 1966 partecipa alle mostre e concorsi organizzati dalle Associazioni «Andrea Zerbino», «Arte Città Amica», «Galleria Europa», «Arte Totale», «Piemonte Artistico Culturale». Ha esposto al Circolo Ufficiali di Torino, Fiera Milano, Castello di Moncucco, Palazzo Salmatoris a Cherasco, 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia Torino, Palazzo Lucerna di Rorà Bene Vagienna, Paratissima Torino, Ecomuseo del Freidano Settimo Torinese, Centro Incontri Regione Piemonte, Galleria20 Torino.

Ha frequentato il liceo artistico e l’ Accademia di belle arti di Torino - insegna materie artistiche al liceo artistico “ A. PASSONI” di Torino. Vive e lavora a Rivoli (TO), tel. 3385000741. Mostre collettive e personali dal 1987 al 2016 ...le opere di Billia rivelano un’inquietudine categoriale che le rende sfuggenti, come del resto sono sfuggenti le sue immagini, costruite con particolari tanto eloquenti quanto evasivi, che colpiscono per la loro intensità, mai per la loro completezza. Questa continua indicibilità, questo continuo sottrarsi non è un’esigenza formale. E’ un’esigenza mentale. Il problema di Billia non è tanto quello di superare i generi espressivi. E’ già stato fatto. Il suo problema è quello di suggerire contrasti e irriducibilità, anche avvalendosi dell’opposizione dei mezzi espressivi. Elena Pontiggia

Vive e lavora a Torino


FRANCO BOLZONI

ENZO BRISCESE

Memorie (particolare) - t.m. su tela cm.60 x 80 - 2017

Ordine apparente - t. m. su tela cm.60 x 70 - 2009

I curiosi e intriganti quadri mummia di Franco Bolzoni. Formatosi al Liceo Artistico, ha lungamente lavorato nel campo dell’illustrazione e della pubblicità come art director dell’agenzia Armando Testa, mentre alla fine degli anni Settanta ha allestito una personale alla Galleria Quaglino di Torino con opere classicamente figurative. Ora la sua esperienza si identifica con una ricerca intorno alle mummie, a un universo di immagini celate dalle fasce, a una realtà negata all’osservatore, ma sicuramente misteriosa e, talvolta, sottilmente inquietante. In particolare, le composizioni di Bolzoni possono essere viste e «lette» come quadri-sculture estremamente essenziali, nitidi, caratterizzati dall’impiego del colore acrilico e dal poliuretano per formare l’immagine: «Desidero che in qualche modo siano vissuti ancora come veri e propri quadri e cerco più che altro il gioco, l’ironia, il divertimento anche a rischio di apparire ingenuo».

Nasce a Venosa, in provincia di Potenza. Inizia a dipingere negli anni sessanta. Una svolta importante avviene con la frequentazione degli studi di Giacomo Soffiantino e in seguito di Giorgio Ramella; il primo lo stimola a raffinare il disegno mentre il secondo ne arricchisce l’uso del colore. Numerose sono le esposizioni dei suoi lavori in Italia e all’estero. Le ultime esposizioni: 2012 personale alla galleria Ariele di Torino, Galerie Brehova, Praga, 2013 collettiva alla galleria20, 2014 collettiva alla Regia di Quisisana a Castellammare di Stabia, 2015 personale galleria20, 2016 collettive e personali presso la galleria20.; collettiva “Contemporanea Ovest” Galleria “Antonello da MESSINA” a Legnano. Vive e lavora a Torino tel. 347.99 39 710


SAVERIO CAPPIELLO

ALBINO CARAMAZZA

Preparazione al buon clima - olio su tela cm.70 x 50 - 2016

Perdita di riferimento - bustine di zucchero cm.70 x 50

Nato ad Altamura (BA) nel 1968, vive e lavora ad Airasca (TO). Nel 1997 frequenta un gruppo di lavoro guidato dal Pittore Antonio Manfrino, da cui apprende lo stile degli impressionisti piemontesi, dove realizza paesaggi e nature morte. Predilige in particolare la tecnica della pittura ad olio, che riesce a soddisfare la sua naturale inclinazione artistica. Dopo una serie di esperienze si dedica in particolare al ritratto e all’arte figurativa. Dal 2010 frequenta i corsi del Cedas. Affina la sua pittura sotto la guida del professor Alex Ognianoff, le cui tecniche pittoriche e la cui grande conoscenza del mondo dell’arte contribuiscono a fissare la sua attenzione verso diverse correnti artistiche. Ha un forte interesse per il surrealismo, la metafisica e il simbolismo. La sua ricerca è incentrata sulla rivisitazione delle opere del passato dei grandi maestri classici, da cui trae ispirazione e ne ricava interpretazioni personalizzate.

Nato a S. Stefano Quisquina (AG) il 4 ottobre 1953, ultimo di 5 fratelli maschi, nel 1961 si trasferisce con la famiglia a Torino. Inizia a lavorare giovanissimo alla Toro Assicurazioni, dove ha lavorato per più di 40 anni fino alla fine del 2011, diplomandosi nel frattempo. Parallelamente sviluppa la sua sensibilità artistica attraverso la continua ricerca estetica. Accresciute le intrinseche capacità con l’esercizio del disegno in bianco e nero e il carboncino, la padronanza nell’espressione cromatica è raggiunta poi trasversalmente; qualche anno fa è approdato a questa innovativa tecnica artistica: bustine di zucchero svuotate e assemblate a collage “riproducendo” opere del passato e contemporanee. Come tutte le idee, anche questa è stata casuale: il tutto è iniziato collezionando le bustine di zucchero poi, vedendo un’immagine di Arlecchino, è scattata l’intuizione…. ed ecco il primo di una lunga serie di quadri.


LORENZO CURIONI

ALDO PIETRO FERRARI

Aleppo - olio su tela - cm.55 x 85

Disagio ambientale - t. m. su carta cm40x50 - 2011

Lorenzo Curioni, pittore brianzolo, intesse sulla tela un profondo rapporto tra l’uomo e lo spazio, una relazione per lo più giocata nell’habitat urbano dove a presenza umana traccia la sua storia e si affaccia facendo sentire i diversi ritmi della sua quotidianità o impregna di sé attraverso i segni del suo passato con cui ha imparato da sempre a coabitare. L’artista dipinge questa realtà complessa, ne conosce luci ed ombre. L’arte di Curioni racconta l’uomo e il suo operato e vi affonda profonde radici ed è proprio questo che permette all’artista di sottolineare con continuità e fresca immediatezza l’attualità dei suoi paesaggi urbani. Sono scenari racchiusi da una sobria luce, tratteggiati con sottile lirismo e mossi da un’e vocazione quasi magica.

Nato a Torino il 28-06-1962. Ultimati gli studi artistici, mi inserisco nel 1985 in qualità di designer in Italdesign Giugiaro, oggi parte del Gruppo Volkswagen, dove tutt’oggi collaboro attivamente. All’interno di questa struttura, ho sviluppato molti progetti di Industrial, Transport e Interior Design, Architettura eAutomotive. Nel 2006 la decisione di esporre i miei lavori pittorici con una mia prima personale a Torino. Ho partecipato a diverse collettive e personali, in diverse parti d’Italia


ELISA FUKSA ANSELME

GIULIO GAMBERUCCI

Que nous disent les nuages - t. m. su tavola cm19x14 - 2015

Vuoti a perdere - 6 pannelli dim. tot. cm70x132

Elisa Fuksa Anselme è nata a Parigi nel 1951. Vive e lavora a Fontanette, Savoie. E’ Professoressa aggregato, Dottoressa in arti plastiche, e trasmette la sua passione per l’insegnamento della fotografia fino al 2011 come Senior Lecturer presso l’Università di Arti plastiche di Parigi 1 Panthéon-Sorbonne. Oggi, si dedica interamente alla sua pratica artistica che unisce i suoi interessi nel campo della fotografia e della pittura. Ha esposto il suo lavoro dal 1980 come fotografo e più di recente la sua ricerca artistica mira ad indagare il concetto di memoria tramite fotografie e texture painting. Queste sono alcune date: 2012 “croce sembra” Centro Culturale di SaintJean-de-Maurienne, Savoia. “Base” Bottières turistiche, Savoia / 2011 “People” MAA Parigi. Fiera Hermillon Libro, Savoia / Extraordener 2006 e 2005, Parigi / 2005 “Immagini da sopra” Grand Salon del Vecchio Vescovado di Saint-Jean-de-Maurienne, Savoia.

Nasce a Volterra nel 1981, risiede e lavora nel suo studio a Pomarance (PI). Si è diplomato presso il Liceo Artistico e nella sezione pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2008 si abilita all’insegnamento per la classe di concorso A021 Discipline Pittoriche. Dal 2006 è docente di Discipline Pittoriche presso il liceo artistico. L’artista di getto pone sul supporto in legno inchiostri, resine smalti e la sua pittura lascia spazio all’inconscio in una sorta di gioco. Le immagini che realizza sono paesaggi della memoria che appaiono illuminati da fosforescenza che avvicinano i lavori a delle installazioni figurate. Queste immagini sono attualizzate con un segno informatico (classico triangolino che indica l’apertura)


DOMENICO LASALA

MARCO LONGO

L’amante italica - olio su tela cm.60 x 80 - 2010

Paesaggio circolare - olio su tela cm.80x120 - 2016

Per Domenico Lasala la rilettura degli antichi classici e lo studio degli ulteriori passaggi artistici avvengono alla luce degli sviluppi internazionali contemporanei. Ne deriva un’interpretazione personale in cui le ambientazioni all’aperto e gli interni colpiscono per la loro essenzialità: i paesaggi rammentano vagamente il rigore dell’ultimo Carrà e le architetture urbane fanno pensare alle solide costruzioni sironiane, ma il tutto si presenta come un fondale cristallizzato in una struttura arcaica da cui, da un momento all’altro, si possono dischiudere delle quinte teatrali. La tavolozza lasaliana evoca la limpidezza di quella atmosfera colorata e i suoi luoghi e le sue stanze animate, ci trasportano in scenari, oppure in ambienti, dove suoni, danze, rapporti, perfino il sonno, non vengono sbarrati da mura di solitudine. e figure umane del pittore emergono tramite un leggero chiaroscuro; non ci sono ombre portate e lo spazio diventa “assoluto”, percorso da una sonorità silenziosa.

Nato a Torino il 27/11/56. insegna disegno e pittura presso lo studio” Ricerche Visive di Torino” Diplomato al liceo artistico, ha frequentato l’Accademia Albertina, diplomato alla “scuola Internazionale di grafica”a Venezia. Longo propone immagini di città plumbee e oscure, che riflettono le strade vuote e silenziose nell’asfalto bagnato dalla pioggia, nell’acqua delle pozzanghere, nei vetri dei palazzi. Anche le luci dei fari delle automobili, unico elemento che suggerisce la presenza dell’uomo, sono opache e avvolte nella nebbia. Il mondo urbano che viene evocato è umido,silenzioso, malinconico e ha un ‘unico colore: il grigio. Eppure non è una pittura ferma e monocorde: le tracce lasciate dalle pennellate sicure e compatte, le mescolanze dei toni (dal nero al grigio perla) illuminate dai gialli, la lucentezza dei riflessi trasformano le immagini in superfici specchianti dentro le quali entrare e ritrovare i propri spazzi quotidiani.


ALEX OGNIANOFF

RENZO SBOLCI

Il futuro di Sant’Agostino - olio su tela cm.80x80 - 2012

Totem - legno cm50x160 - 2017

Di origine bulgara, da sempre a Torino, Alex Ognianoff si è formato al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina sotto la guida di Mauro Chessa, Sergio Saroni, Renzo Regosa e poi con Raffaele Pontecorvo. Creativo a Torino Esposizioni, si ricordano in particolare le locandine del Palaghiaccio del 1969 e “in vacanza siamo tutti bambini…” del 1975. Art Director al gruppo G illustra nel 1980 il manifesto per la birra Wuhrer: “La birra è fatta, facciamo gli italiani”. Insegnante di figura disegnata al Liceo Artistico di Ivrea e di Iillustrazione all’Istituto Europeo di Design, ha contemporaneamente sviluppato un’intensa attività di ricerca espressiva ed espositiva.in quarant’anni di esperienze, il suo discorso ha trovato significativi punti di riferimento nelle mostre a partire dal debutto alla galleria “Il Ponte” nel 1964, alla galleria “Cassiopea” e da “Quaglino Incontri” a Torino, alla galleria “Borgo Pinti” di Firenze e alla galleria “10” di Padova.

Nato a Montenero (Li) nel 1947, la sua ricerca artistica inizia negli anni ottanta. Dopo un breve periodo figurativo che trae ispirazione dall’opera di Giorgio Morandi, cambia la sua ricerca volgendosi all’informale e al materico. Nel corso dell’adolescenza l’incontro con tre artisti livornesi ispirarono la ricerca: Marcello Sardelli, Voltolino Fontani, Gianfranco Ferroni. Dal 2000 abbandona definitivamente la tela per lavorare con il legno che gli permette di creare opere che è possibile definire sculture bidimensionali e dove egli ha la possibilità di indagare sul gioco dei pieni e dei vuoti. Le composizioni di Sbolci ricordano e riprendono, almeno visivamente, la vorticosità e il dinamismo tipico del futurismo. Ma le sue opere, che gli permettono di oltrepassare il limite bidimensionale della tela sfociando nella scultura, si riferiscono in realtà ad una simbologia che è ben lontana dalla cieca fiducia nel progresso che ha spinto gli artisti dell’avanguardia.


ANDREA VIVIANI

Attività umane - riutilizzo di bidoni - 2016

Andrea Viviani è nato a Tione di Trento nel 1970. Frequenta l’Università di Venezia e Trento dove si laurea in Economia Politica. Nel 2000/2001 approfondisce la tecnica ceramica presso l’atelier di Roger Capron a Vallauris in Francia. Alcune opere di Viviani sono presenti nel Keramic Museum Westerwaldmuseum of Hohr-Grenzhausen di Koblenza e presso il Museo delle ceramiche Cielle di Castellamonte (TO). Nel 2002 apre il suo studio a Madonna di Campiglio dove attualmente vive e Lavora.



Centro Culturale ARIELE - Edizione 2017


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