Centro Culturale Ariele presenta
Francesco Di Martino
Centro Culturale Ariele wwwrivista20.jimdo.com www.galleria-ariele.com www.facebook.com/centroariele/ testo critico: Paola Malato
in copertina
Animaletti preistorici
Centro Culturale Ariele presenta
Francesco Di Martino
BIOGRAFIA Francesco Di Martino, nato a Caltagirone, la Faenza della Sicilia, frequenta l’istituto d’arte per la ceramica conseguendo il titolo di Maestro d’Arte. Trasferitosi a Torino si iscrive all’accademia Albertina e ottiene il diploma in discipline plastiche seguito dallo scultore artista Sandro Cerchi. Si impegna nell’insegnamento d attività artistiche nelle scuole dell’obbligo di 1° e di 2° grado. Da anni si dedica alla ceramica sonora. Ha partecipato a molte manifestazioni, mostre collettive e concorsi nazionali riportando lusinghieri successi. Ha esposto in collettive e personali presso la galleria Ariele di Torino, la galleria Antonello da Messina a Legnano, la galleria Opesso di Chieri, la galleria20 di Torino Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, vive e lavora a Torino dove tiene corsi di ceramica
C R I T I CA L’argilla è la protagonista dell’arte di Francesco Di Martino: è un materiale antico, espressione della storia dell’uomo fin dalle origini quando egli ne verificò la adattabilità ad un uso pratico per la vita, e non solo questo, ma ne verificò anche la sua potenzialità estetica. L’argilla è malleabile, docile alla pressione della mano e capace di assecondarne le sollecitazioni, le spinte, le tensioni per adattarsi ad una forma che è già nata nella mente dell’artista: la sua duttilità restituisce alla manipolazione un piacere quasi sensuale. Una passione, quella di Francesco Di Martino, coltivata fin dalla giovinezza a Caltagirone dove frequenta il locale Istituto d’Arte e impara gli elementi base delle tecniche di lavorazione della materia, di infornatura e di smaltatura delle superfici. Alimentata da anni di pratica e di sperimentazioni, la passione gli consente col tempo di acquisire quelle competenze specifiche necessarie per ‘andare oltre’ l’oggetto decorativo. Ma la vera svolta avviene a Torino, seguendo il corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti: da qui nasce in Di Martino non solo una nuova consapevolezza delle sue stesse possibilità creative ma anche viene a definirsi in lui il senso vero e proprio della scultura, la sua logica strutturale, fatta di equilibri tra pieni e vuoti, tra massa e leggerezza, tra forze dinamiche e forze statiche. Intanto non rinnega la scelta per la creta, materiale antico si, ma che diventa strumento per un messaggio contemporaneo e poi comincia ora a cercare i suoi temi nella natura, tra la figura umana e gli animali. Così, piano piano, lavoro dopo lavoro, si matura in Di Martino uno stile molto personale: la necessità di mettere ordine tra l’immensa quantità di spunti che gli venivano dalle sue esperienze giovanili, fa si che egli cominci a osservare la realtà con occhi diversi. Sente il bisogno di ridurre le forme, di sintetizzarle e quindi prende a lavorare per sottrazione allo scopo di eliminare ogni elemento ornamentale in eccesso, che possa disturbare la lettura compatta e essenziale delle masse e delle forme stesse. Questa direzione esprime certamente un momento di crescita umana e concettuale nell’artista: è un rigore mentale prima ancora che artistico, di notevole valenza morale. E, per questo, gli viene in aiuto la geometria che gli consente di riassumere la complessità della realtà in forme elementari, primarie, immediatamente identificabili (cerchi, sfere, tronchi di cono, triangoli…). E’ in un certo senso lo stesso processo intuito dai minimalisti, verso la metà degli anni ’60, per ribellarsi all’esuberanza della pop Art . In questo modo Di Martino si incanala nella storia dell’arte internazionale.
Ma sono passati decenni dal minimalismo, non avrebbe più senso riproporre quel medesimo linguaggio: infatti le sculture di Di Martino acquistano una nuova moderna vitalità dalla decorazione pittorica che le anima e dà loro una personalità autonoma e autentica. Una attenta sperimentazione sugli smalti e sulle alterazioni che essi subiscono nel forno, lo rende padrone della materia e fa si che egli possa tenere sempre sotto controllo ogni relazione tra gli effetti cromatici, studiandone la resa tra il lucido e l’opaco. Nascono dunque i cavalli, i tori, gli elefanti, i gufi, gli stambecchi, i tucani, le rane …. figure cariche di simbologia antica, che sembrano uscite da un immaginario mondo mitologico, liberamente dipinto, quasi surreale. Verso la metà degli anni ’80 Francesco Di Martino frequenta un gruppo di artisti interessati alle ‘sculture sonore’: essi dotano le loro opere ceramiche di un apparato sonoro, di modo che, soffiando in un foro predisposto, l’aria si metta in moto nell’interno cavo, e ne fuoriesca emettendo un suono. Si tratta in sostanza di ‘fischietti’ d’arte, la cui esecuzione risulta proprio tradizionale del Piemonte (nell’Abbazia di Grazzano –Asti – è conservato un manoscritto del 1778 in cui si dice che venivano modellati con l’argilla dei fischietti a forma di galletto, utili ai cacciatori per il richiamo degli uccelli) . Così, interessato e incuriosito, Di Martino comincia a rendere ‘sonore’ anche le sue sculture e comincia a collaborare con il comune di Moncalieri dove nel frattempo si è aperto il primo “Museo dij Subièt” e dove periodicamente si tiene la “Fera dij Subièt”. Nasce da qui un panorama ricchissimo di animali colorati che tutto sembrano, a prima vista, fuorché fischietti. Perché sono veramente sculture, anche abbastanza grandi, equilibrate negli incastri delle masse e nel gioco tra concavità e convessità e anche molto ironiche nelle interpretazione delle forme. Va dunque sottolineato il carattere sperimentale di tutto il percorso di ricerca dell’artista siciliano, che è riuscito a coniugare i contenuti e il linguaggio dell’arte ufficiale con quelli più spontanei e genuini dell’arte della tradizione popolare. Paola Malato
OPERE
Ariete terracotta - 2017 - H 43 cm
Unicorno terracotta smaltata - 2014 - H 27 cm
Pegaso terracotta dipinta a smalto - 2018 - H 43 cm
Cavallo di Troia terracotta ingobbiata e grafita - 2014 - H 28 cm
Galletto italico terraglia dipinta a freddo - 2014 - H 52 cm
Magistrato terracotta smaltata - 2016 - H 20 cm
Insetto terracotta metallizata - 2015 - H 15 cm
Galletto imperioso terracotta smaltata e metallizata - 2016 - H 38 cm
Caramba terra refrattaria smaltata - 2016 - H 38 cm
Napoleone a cavallo terracotta dipinta a freddo - 2012 - H 28 cm
Pinocchio terracotta e terraglia vetrificata - 2016 - H 20 cm
Re Gallo terracotta smaltata - 2016 - H 32 cm
Gruppo di animaletti preistorici terracotta smaltata - 2012
Pesce circolare terracotta smaltata - 2014 - H 33 cm
Civetta terra refrattaria policroma vetrificata - 2014 - H 43,5 cm
Stambecco terracotta smaltata - 2014 - H 40,5 cm
Galletto a pois terracotta smaltata - 2014 - H 43 cm
Gruppo di cavalli terracotta smaltata - 2018 - H 22 cm cadauno
Elefante terracotta smaltata e metallizzata - 2015 - H 32 cm
Toro infuriato terracotta smaltata e metallizzata - 2012 - H 28 cm
Cavallo al passo terracotta smaltata e metallizzata - 2014 - H 32 cm
Elefante palla terracotta smaltata - 2014 - H 26 cm
Gallo tornito terracotta smaltata - 2010 - H 30 cm
Gufo ovale terracotta smaltata - 2010 - H 32 cm
Gufo cilindrico terraglia dipinta - 2013 - H 35 cm
Tre civette terracotta smaltata - 2013 - H 37 cm
Toro nero terracotta smaltata- 2013 - H 28 cm
Gallo ovale terracotta smaltata - 2010 - H 40 cm
Don Chiscitte terracotta smaltata - 2016 - H 42 cm
Insetto granata terracotta smaltata - 2018 - H 33 cm
Francesco Di Martino Studio Corso Ciriè, 26 Torino
Cell. 340.66 88 690 E-mail: fp.dimartino@yahoo.it
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Centro Culturale ARIELE - Edizione 2018