n.0 free magazine - Galleria Civica di Modena
numero / number 0 anno / Year I settembre / September 2010 free magazine della Galleria Civica di Modena in attesa di registrazione presso il Tribunale di Modena progetto grafico / graphic design Greco Fieni traduzioni / translations Bennett Bazalgette-Staples ufficio stampa esterno / off-site press office Studio Pesci, Bologna hanno collaborato a questo numero / in collaboration with Ugo Cornia, Silvia Ferrari, Serena Goldoni, Cristiana Minelli, Marco Pierini, Gabriella Roganti
Galleria Civica di Modena direttore / director Marco Pierini coordinamento generale / executive manager Gabriella Roganti curatrici / curators Silvia Ferrari Serena Goldoni responsabile allestimenti / exhibition design manager Fausto Ferri amministrazione / administration Isabel Sandri
crediti fotografici / photo credits Nanni Angeli, Fausto Ferri, Silvia Lelli, Roberto Masotti, Pierre Nydegger, Uriel Orlow
ufficio stampa / press office Cristiana Minelli
pre-press e stampa / printed by Eurotipo, Verona
comunicazione-design / communication-design Greco Fieni
si ringraziano / thanks to Filippo Aldovini, Anna Bartolacelli, Fabio Bonetti, Michelina Borsari, Ugo Cornia, Anna Maria Gerra, Roberto Masotti, Barbara Regondi, Franco Vaccari, Pietro Valenti
segreteria generale / general secretary Daniela Rinaldi segreteria / secretary Paola Carrubba allestimenti / exhibition design Giuseppe De Bartolo Daniele Diracca Matteo Orlandi
in copertina / cover Roberto Masotti, John Cage, Venezia, 1981 quarta di copertina / back cover Roberto Masotti, Rejoyce, Venezia, 1982 donazione alla / donation to Galleria Civica di Modena, Raccolta della fotografia contemporanea © 2010 Galleria Civica di Modena © gli autori per i testi © gli artisti e i fotografi per le immagini
servizio civile volontario / voluntary civil service Valentina D’Autilia Galleria Civica di Modena corso Canalgrande 103 41121 Modena ITALIA tel. +39 059 2032911 fax +39 059 2032932 www.galleriacivicadimodena.it galcivmo@comune.modena.it museo associato AMACI www.amaci.org
GOVERNARE IL CASO GOVERNING CHANCE IMPROVVISAZIONI PER SUONI, AZIONI, PAROLE E IMMAGINI / IMPROVISATION THROUGH SOUNDS, ACTIONS, WORDS AND IMAGES 17-19 settembre 2010 / 17th-19th September 2010 Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita corso Canalgrande 103 Modena Sala Grande Omaggio a John Cage / A Homage to John Cage Open Cage, video di / by Roberto Masotti, Gerardo Lamattina, Lino Greco, Alvin Curran (musica / music) Catch 44, video di / by David Atwood, prodotto da / produced by Nam June Paik Fotografie di / photo by Roberto Masotti Piano ammezzato / Mezzanine Parole sui muri. Fiumalbo, 1967-68 video di / by Marco Gerra
Chiostro / Cloister Performance, spettacoli e concerti / Performances, shows and concerts: venerdì 17 settembre / friday 17th September ore 22.30 / 10.30 pm Mikhail Karikis Xenon: an exploded opera ore 23.30 / 11.30 pm Paolo Angeli in concerto / in concert sabato 18 settembre / saturday 18th September ore 22.30 / 10.30 pm Aresteatro Versi controversi ore 23.30 / 11.30 pm Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari in concerto / in concert live visuals di / by Petulia Mattioli ore 00.30 / 00.30 am AD Bourke, dj set in collaborazione con / in collaboration with NODE
orari / hours 17/09: 9.00-1.00 18/09: 9.00-2.00 19/09: 9.00-0.00
domenica 19 settembre / sunday 19th September
ingresso gratuito / free entrance a tutte le iniziative / to all events
ore 23.30 / 11.30 pm Stefano “Cocco” Cantini, Giulio Stracciati in concerto / in concert
ore 22.30 / 10.30 pm Massimo Furlan, Fortuna in collaborazione con / in collaboration with ERT, Emilia Romagna Teatro
John Cage, Catch 44, 1971. Still da / from video Courtesy Electronics Arts Intermix (EAI), New York
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/ settembre 2010
GOVERNARE IL CASO GOVERNING CHANCE
Marco Pierini
“civico 103” è una rivista che nasce con propositi modesti ma idee chiare. Il compito che si prefigge è essenzialmente quello di annunciare e diffondere le iniziative della Galleria Civica, oppure di renderne conto a posteriori, documentando ciò che per propria natura non trova collocazione in pubblicazioni di maggior respiro come i cataloghi o le monografie. Pensata a cadenza trimestrale, saprà adattarsi a contrazioni o dilatazioni cronologiche, mantenendo l’obiettivo primario di essere funzionale all’attività della galleria. I contributi, le idee, le forme, i contenuti, proverranno quindi in larga parte dall’interno, da una redazione che coincide con lo staff del museo, e saranno il frutto e la vetrina del nostro lavoro quotidiano. Ciascun numero sarà esclusivamente o prevalentemente monografico, come questo numero zero incentrato su Go-
“civico 103” is a magazine that starts out in life with modest ambitions yet with clear ideas. The task it sets itself in essentially that of announcing and publicising the initiatives of the Galleria Civica di Modena, or of giving a retrospective account of them, documenting all that the nature of which is not featured in further-reaching publications such as catalogues or monographs. Designed to be issued quarterly, it will thus be able to adapt with ease to the contractions and dilations of time, with a view to its key aim of being functional to the Gallery’s activities. The contributions, the ideas, forms and contents will therefore be provided mainly from within the museum itself and its in-house staff, and will showcase the results of our everyday work. Each issue will be entirely or largely monographic, just like this issue zero focusing on Governare 5
vernare il caso, l’omaggio a John Cage organizzato sul tema del festivalfilosofia 2010: Fortuna. Su una parete della Sala Grande si distenderà un Cage wall assemblato con ritratti fotografici del musicista realizzati da Roberto Masotti, tre dei quali sono stati donati dall’autore alla raccolta della fotografia contemporanea della galleria; nel medesimo ambiente scorreranno in loop Open Cage, video di Lino Greco, Gerardo Lamattina e dello stesso Masotti con la musica di Alvin Curran e Catch 44, girato da David Atwood e prodotto da Nam June Paik nel 1971. Nell’ammezzato, invece, il documentario realizzato da Marco Gerra sulle due edizioni di Parole sui muri, precoce esempio di festival dedicato alla produzione artistica estemporanea tenutosi a Fiumalbo nel 1967 e 1968. Infine, nelle tre serate del 17, 18 e 19 settembre, performers, attori, artisti e musicisti si esibiranno dando libero corso alla loro ispirazione, in una sorta di mini rassegna dedicata all’improvvisazione. A Mikhail Karikis, Paolo Angeli, Aresteatro, Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari, Petulia Mattioli, AD Bourke, Massimo Furlan, Stefano “Cocco” Cantini, Giulio Stracciati e Ugo Cornia – che ci ha regalato un racconto con John Cage come protagonista – va il nostro ringraziamento per aver condiviso il progetto di Governare il caso.
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il caso, the homage to John Cage that the Galleria Civica has organised around the theme of the 2010 festivalfilosofia: Luck. On one wall of the Sala Grande a Cage Wall will be erected, put together using photo portraits of the musician created by Roberto Masotti, three of which have been donated by the photographer to the gallery’s contemporary photography collection for the occasion; the same room will also host a looped video entitled Open Cage, by Lino Greco, Gerardo Lamattina and Masotti himself, with music by Alvin Curran, along with Catch 44, shot by David Atwood and produced by Nam June Paik in 1971. On the mezzanine, on the other hand, the documentary made by Marco Gerra will be screened on the two editions of Parole sui muri, an early example of a festival dedicated to extemporary artistic production held in Fiumalbo in 1967 and 1968. Lastly, on the three evenings of 17th, 18th and 19th September, performers, actors, artists and musicians will take to the stage, unleashing their own inspiration in a sort of mini-review dedicated to improvisation. We would very much like to thank Mikhail Karikis, Paolo Angeli, Aresteatro, Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari, Petulia Mattioli, AD Bourke, Massimo Furlan, Stefano “Cocco” Cantini, Giulio Stracciati and Ugo Cornia – who has written a short story for “civico 103” featuring John Cage as the protagonist – for their having shared in the Governare il caso project. / settembre 2010
OMAGGIO A JOHN CAGE A HOMAGE TO JOHN CAGE
Cristiana Minelli
La musica del Novecento è indelebilmente segnata dalla teoria e dalla pratica musicale di John Cage. Compositore americano, nato a Los Angeles nel 1912 e morto a New York nel 1992, ha sperimentato senza sosta ogni sorta di contaminazione artistica, ispirato dalla danza, dalle filosofie orientali, dai viaggi, dall’arte, dall’architettura e dall’ambiente circostante, spesso protagonista delle sue performance e delle sue composizioni. Ha composto partiture musicali per strumenti alquanto improbabili, per cerchioni, tazzine e contenitori di latta ad esempio, sui quali esercitava le sue percussioni improprie. Ha suonato pianoforti e vasche da bagno, bulloni, pezzi di gomma, di plastica e noci.
20th-century music is indelibly marked by John Cage’s musical theories and practices. An American composer, born in Los Angeles in 1912, he died in New York in 1992. He experimented relentlessly with every kind of artistic contamination, inspired by dance, Oriental philosophies, his own travels, as well as by other arts, architecture and the surrounding environment, and was often the protagonist of his own performances and compositions. He composed musical scores for the unlikeliest of instruments: for car wheels, teacups and tin cans, which he used as forms of percussion. He played pianos and bathtubs, bolts, pieces of rubber, plastic and walnuts. He also “played” 7
E ha “suonato” il silenzio, facendone sentire il suono, rivoluzionando, di fatto, il concetto di ascolto musicale (celeberrima, in questo senso, la composizione per pianoforte 4’ 33’’). Forse è proprio dal destino che ha ricevuto la passione per la ricerca e per la sperimentazione, trovando direttamente nel suo albero genealogico, o se vogliamo nel suo DNA, lo spirito raffinato per andare all’arrembaggio delle nuove frontiere della creatività: suo padre, tra le altre cose, ha inventato un sottomarino a benzina, un sistema di proiezione televisiva e una medicina per la tosse. Viaggiatore instancabile, ha perfino partecipato come concorrente alla trasmissione televisiva Lascia o Raddoppia?, nel 1958, vincendo 5 milioni di lire per aver risposto a domande sui funghi e presentando, tra l’altro, Water Walk, una composizione per vasca da bagno, annaffiatoio, cinque radio, un pianoforte, cubetti di ghiaccio, una pentola a vapore, un vaso di fiori. Una perfomance (proposta successivamente nel popolare show televisivo americano I’ve Got A Secret e visibile oggi su YouTube), di cui oggi si sono perse le tracce ma della quale resta un surreale scambio di battute fra Cage e Mike Bongiorno. Mike, sbigottito, si congeda dicendogli – torna in America o resta qui? – Mia musica resta – risponde Cage – Ah era meglio il contrario: che la sua musica andasse via e lei restasse qui. 8
silence, letting its sound be heard, and thus revolutionising the very concept of listening to music. (The clearest example of this is his composition for piano entitled 4’ 33’’). And perhaps it was simply his destiny to be inspired by this passion for research and experimentation, as in his family tree – or rather in his DNA – this refined spirit for going in search of the new frontiers of creativity was previously to be found in his father: inventor of the petrol-driven submarine, a system for television projection as well as a cough medicine. A tireless traveller, Cage even took part in the Italian television programme Lascia o Raddoppia? in 1958, winning five million lire for answering questions on mushrooms, and also presenting Water Walk, a composition for bathtub, watering can, five radios, a piano, ice cubes, a pressure cooker and a vase of flowers. A performance (later presented on the popular American television show I’ve Got A Secret, which may be viewed to this day on YouTube) which has been lost in the mists of time, yet which spawned a bizarre exchange of words between Cage and the presenter Mike Bongiorno. Bongiorno, quite astounded, takes his leave from Cage saying, “Are you going back to America or will you remain here?” “My music will remain,” Cage replies. “Ah, but it would have been better the other way round: that your music went / settembre 2010
Evidentemente era la prima volta che Mike vedeva un’esibizione musicale cui prendessero parte anche un pesce e una paperella di plastica. Sperimentatore incallito, s’è dedicato per tutta la vita alla ricerca della musica inedita, del suono mai udito, affidandosi, e non a caso, alla teoria della casualità, e utilizzando spesso per la composizione i dadi e I Ching. L’omaggio a John Cage, principe indiscusso dell’improvvisazione, viene dunque quasi da sé, e costituisce un perfetto filo conduttore per una tre giorni di iniziative e sperimentazioni dedicate al tema della Fortuna, nel tentativo, se è possibile, di governare il caso.
away and that you stayed here.” Clearly, it was the first time that Mike had witnessed a musical performance that made use of a plastic fish and a rubber duck. A die-hard experimenter, he spent his whole life searching for unknown music, of unheard sounds, thus not by chance exploiting the theory of chance, and often using dice or the I Ching in order to put together his compositions. The homage to John Cage, unquestionably the crown-prince of improvisation, is dutiful on this occasion, and provides the perfect setting for three days of initiatives and experiments dedicated to the theme of Chance, in the attempt, if possible, to govern chance.
Lino Greco, Gerardo Lamattina, Roberto Masotti, Open Cage, 2007. Still da / from video
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Roberto Masotti, John Cage, New York, 1979 Donazione alla / donation to Galleria Civica di Modena, Raccolta della fotografia contemporanea
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CONCERTO NUMERO 3 PER ELEFANTE SUONABILE CONCERT NO. 3 FOR MUSICAL ELEPHANT
Ugo Cornia
Allora, l’improvvisazione. Per esempio c’è John Cage che va a uno spettacolo della tele americana e fa un’improvvisazione dove suona anche un frullatore. Cioè, a esser precisi, per prima cosa inizia suonando un pianoforte a coda ma per suonarlo usa un pesce di plastica che butta direttamente sulle corde, però poi suona anche una vasca da bagno con acqua, il famoso frullatore e una pentola a pressione, che le toglie il cappuccio così fa fsch, fsch. Poi c’ha anche un vaso di fiori e un innaffiatoio. Allora li suona un po’ tutti. E questa ovviamente è una pura improvvisazione perché c’era
And so, improvisation. For example, there’s John Cage who goes on an American TV show and does this improvisation where he even plays a food blender. Or rather, to be precise, he starts off playing a grand piano, but he uses a plastic fish to play it with, throwing it straight onto the strings, and then he also plays a bathtub full of water, the famous food blender and a pressure cooker, by opening the valve to make it go fsss, fsss. Then he’s also got a flowerpot and a watering can. And so he plays them all a bit. And obviously this is pure improvisation because there was this guy called Cage who quite by chance 11
questo Cage che per caso stava andando dal giornalaio a comprare l’ultimo numero di Life, ma per tagliare l’isolato e far prima aveva pensato di attraversare uno studio televisivo, soltanto che mentre stava attraversando lo studio l’hanno visto e gli hanno chiesto Ma lei cosa fa, lui ha detto faccio il musicista, loro gli hanno detto Ma lei cosa suona, lui ha detto Mah, io improvviso con quel che c’è, allora gli hanno detto Noi avremmo un pianoforte a coda, con un pesce di plastica, un innaffiatoio e una vasca da bagno con acqua, ce li suona? Ci improvvisa qualcosa? E lui ha detto Va bene. Poi ha improvvisato. E questa è stata l’improvvisazione. Ma io qualche dubbio ce l’avrei perché è vero che le due parole hanno un significato un po’ diverso, però nessuno può negare che abbiano una radice comune e anche un significato simile, e le due parole sono improvvisazione e improvvisata. Allora potrebbe anche succedere così. Per esempio, io vado a sorpresa dal mio amico Carlo Paternò, suono, lui dice Chi è? E io dico Son io, ti ho fatto un’improvvisata (non una improvvisazione, che sarebbe strano dire ti ho fatto un’improvvisazione a casa tua). Allora lui mi dice Vieni su, allora poi io salgo in casa sua, entro, poi appoggio sul tavolo di Carlo un innaffiatoio con un pesce di plastica e un frullatore, poi visto che Carlo ha appena cambiato casa, e per un verso è vero che sta in una casa vecchia senza ascensore, e sta al quarto 12
was going to the paper shop to buy the latest issue of Life, but cutting across the block in order to save time he thought he would go through a television studio, but just as he was passing by, they saw him and they asked him, “Who are you?”, and so he said, “I’m a musician”, and so they said, “What do you play?” and he said, “Well, I improvise with whatever there is”, and so they said, “We’ve got a grand piano, a plastic fish, a watering can and a bathtub full of water – could you play them for us? Could you improvise something?”, and so he said, “OK”. Then he improvised. And that was his improvisation. But I do have a niggling little doubt because while it’s true that the two words have a slightly different meaning, no one can deny that they have some sort of common root and also a similar meaning, and those two words are ‘improvisation’ and ‘impromptu’. And so it might go something like this. For example, I go round uninvited to my friend Carlo Paternò’s house, I ring the bell, and he says “Who is it?” and I say, “It’s me, I decided to pay you an impromptu visit (not an improvised visit, because it would be strange to say that I’ve improvised coming to your house). And so he says to me, “Come on up!”, and so I go up to his flat, I walk in, and I put a watering can with a plastic fish and a blender on Carlo’s table, and then seeing as Carlo has just moved in, and seeing as on one hand it’s true that he’s in an old block without a lift, / settembre 2010
piano, però è anche vero che in casa sua c’è una carrucola, per cui se uno deve portar su un tracantone può legarlo alla carrucola che è molto più semplice che portarlo su per le scale, e dopo lo tira su con la carrucola. Allora dopo che ho mollato sulla tavola l’innaffiatoio col frullatore e il vaso di fiori, che Carlo stava aprendo una birra gli dico Aspetta un attimo, che dovremmo portar su anche un pianoforte a coda e una vasca da bagno con acqua. E gli spiego che mi scoccia lasciare la vasca da bagno con acqua e il pianoforte a coda sulla macchina che ho un po’ paura che me li rubino, che non si sa mai, e Carlo mi dice Ma non l’hai chiusa la macchina, e io gli dico Sì, l’ho chiusa, ma mi romperebbe i maroni che passa uno e per rubarmi il pianoforte a coda e la vasca da bagno con acqua, dopo mi rompe tutti i finestrini. Allora Carlo mi aiuta a portar su la vasca da bagno con acqua e il pianoforte a coda con la carrucola, li lasciamo appoggiati in salotto, poi Carlo mi dice È stata proprio una bella improvvisata, poi ci sediamo in poltrona a berci due birre, nel frattempo si è fatto un po’ tardi, riportiamo insieme alla macchina il pianoforte a coda e la vasca da bagno con acqua, poi mentre io sto in macchina a controllare che non ci sia qualche ladro che mi rompe i finestrini per rubarmi il pianoforte a coda o la vasca da bagno con acqua Carlo torna a casa sua a prendere l’innaffiatoio col frullatore e il vaso di fiori, poi me li dà e io torno a casa.
and he’s on the fourth floor, on the other hand there’s a pulley outside his window, and so if you need to bring up a chest of drawers you can tie it to the end of the rope because pulling it up with the pulley is much easier than trying to carry it up the stairs. And so once I’ve set everything down on the table – the watering can, the blender and the flowerpot – and Carlo’s about to open a beer, I say, “Wait a second, we’ve still got to bring up the grand piano and the bathtub full of water!” And so I explain to him that I don’t really want to leave the bathtub full of water and the grand piano in the car because I’m afraid that someone might come along and try to nick them, you never know, and so Carlo says, “Didn’t you lock the car?” and I say, “Yeah, it’s locked, but it would be a right pain if someone passed by to nick my grand piano and bathtub full of water, and broke all the car windows in the process.” And so Carlo helps me to lug up the bathtub full of water and the grand piano with the pulley, and we leave them in the sitting room, and then Carlo says, “What a nice impromptu visit this is”, and we sit around in the armchairs and have a couple of beers, but in the meantime it’s getting late, and so we take the grand piano and the bathtub full of water back to the car, and then I wait in the car to make sure that there aren’t any thieves around who want to break my car windows to steal my grand piano and the bathtub full of water while Carlo goes back up to his flat to get the watering 13
Soltanto che visto che l’altra questione è la fortuna e la sfortuna e il destino, per esempio io ero stato previdente quando avevo fatto la mia improvvisata da Carlo e il ladro infatti non era riuscito a rubarmi la vasca da bagno con acqua che usavo per le improvvisate da Carlo, mentre magari John Cage invece aveva dei vezzi da artista, e quelli delle televisioni americane non pensavano di avere dei ladri nei loro studi televisivi, quindi per esempio nello studio televisivo americano poteva esserci un ladro che magari era appena andato a svaligiare un circo e si trovava in questa situazione, che aveva rubato una donna cannone e un elefante, e era riuscito subito a vendere la donna cannone a un ricettatore di New York, ma l’elefante non era riuscito a venderlo, anzi il ricettatore gli aveva detto che era un periodo che gli elefanti non li voleva nessuno, mentre c’era molta gente che gli chiedeva se aveva da vendergli delle vasche da bagno, e infatti il ricettatore aveva detto al ladro Se mi procuri una vasca da bagno te la compro subito, se me ne porti due te le compro tutte e due, e in quel momento il ladro che teneva il suo elefante al guinzaglio, si era trovato anche lui a passare per caso dallo stesso studio televisivo dove c’era Cage che doveva suonare il pianoforte e la vasca con anche il frullatore, e in un attimo che tutti erano distratti si era preso la vasca da bagno e al suo posto gli aveva lasciato l’elefante, e a un certo punto John Cage e quelli 14
can, the blender and the flowerpot, and then he gives them to me and I drive off home. And seeing as the other issue here is luck and misfortune and destiny, note that, for example, I was provident when I made my impromptu visit to Carlo’s, and the thief in fact didn’t manage to steal the bathtub with water that I was using to pay my impromptu visit to Carlo’s, while perhaps John Cage had his own artistic mannerisms, and the American television people didn’t think they had any thieves in their studios, but for example in the American television studio there might have been a thief who perhaps had just gone to rob a circus and who found himself in the middle of this situation, and he had stolen a cannonball lady and an elephant, and he had managed to sell the cannonball lady on immediately to a stolen goods dealer in New York, but he hadn’t managed to get rid of the elephant, and the stolen goods dealer had told him that no one was really very interested in elephants at the moment, while he had a lot of people asking him if he had any bathtubs to sell, and in fact, the stolen goods dealer said to the thief, “If you can get hold of a bathtub, I’ll buy it off you right away; if you bring me two I’ll buy them both”, anyway at that time the thief had his elephant on a lead, and he happened to be passing by the same television studio where Cage was, and where he was supposed to be playing the grand piano with food blender, and then when no one was looking the thief took the bathtub / settembre 2010
della televisione americana si erano accorti che la vasca non c’era più e invece c’era l’elefante, allora quelli della televisione avevano detto John, bisogna che ci suoni l’elefante, ma Cage gli aveva detto Io non li so suonare gli elefanti, non ho mai suonato un elefante, e loro gli avevano detto Beh, improvvisi... la vasca da bagno e il frullatore e la pentola a pressione li sapevi suonare, e Cage gli aveva detto, Eh, ma li suono sempre a casa mia. E quelli della tele gli avevano detto Allora non è vero che improvvisi, tu ti alleni di nascosto. E Cage era stato sfortunato perché tra l’altro quello era un elefante suonabile. Soltanto che Cage non aveva avuto tempo di provarlo e suonarlo. Dopo, che Cage si era portato a casa l’elefante, se l’è studiato per mesi e infatti ha scritto il suo famoso Concerto numero 3 per elefante suonabile rubato in autunno.
and he left the elephant its place, and then at a certain point, John Cage and the people in the American television studio noticed that the bathtub was missing and that there was an elephant in its place, and so the television people said to John, “You’ll just have to play the elephant,” but Cage said, “I don’t know how to play elephants; I’ve never played an elephant before,” and so they said, “Well, improvise... you managed to play the bathtub and the blender and the pressure cooker, didn’t you?”, and so Cage said, “Yeah, but I always play them at home.” And so the TV people said “Oh, so it’s not true then that you improvise: you train in secret!” And it wasn’t Cage’s lucky day because, what’s more, it was a musical elephant. It was just that Cage hadn’t had time to try it out and play it. Afterwards, Cage took the elephant home with him, he practised for months and months and in fact after that he wrote his famous Concerto No. 3 for Musical Elephant, Stolen in Autumn.
Ugo Cornia è laureato in filosofia e insegna lettere alle scuole superiori, ha pubblicato quattro romanzi con l’editore Sellerio, Sulla felicità a oltranza, Quasi amore, Roma, Le pratiche del disgusto. Due libri di racconti con Quodlibet, Sulle tristezze e i ragionamenti, Operette ipotetiche. Un libro di racconti con Feltrinelli, Le storie di mia zia. Una guida strampalata di Modena con EDT, Modena è piccolissima. Ha collaborato a varie riviste tra cui “Il semplice”, e “L’accalappiacani” edite rispettivamente da Feltrinelli e da Derive e Approdi.
Ugo Cornia is a philosophy graduate, and teaches literature in a secondary school. He has written four novels published by Sellerio, Sulla felicità a oltranza, Quasi amore, Roma, Le pratiche del disgusto. Two collections of short stories published by Quodlibet, Sulle tristezze e i ragionamenti, Operette ipotetiche. One collection of short stories published by Feltrinelli, Le storie di mia zia. A haphazard guide to Modena published by EDT, Modena è piccolissima. He has collaborated with a number of magazines including “Il semplice”, published by Feltrinelli and “L’accalappiacani”, published by Derive e Approdi.
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PAROLE SUI MURI WORDS ON WALLS Gabriella Roganti
Pur prevedendone il clamore, Mario Molinari non poteva immaginare il successo che avrebbe riscosso quando, insieme ad alcuni amici tra cui Emilio Mattioli, Claudio Parmiggiani, Adriano Spatola e Corrado Costa, decise di organizzare a Fiumalbo, paese di cui era sindaco, una manifestazione in grado di offrire a giovani artisti e intellettuali un’occasione d’incontro e di confronto fuori dai luoghi chiusi deputati all’arte. Un evento culturalmente innovativo e ideologicamente provocatorio, in piena sintonia con il generale clima dell’epoca. Grazie all’interesse che i promotori riuscirono a creare intorno all’iniziativa e al successivo tam-tam che se ne fece, risposero all’invito molti tra i principali esponenti delle neoavanguardie internazionali, dai protagonisti della cosiddetta poesia concreta e sonora ai maggiori rappresentanti dell’arte programmata. Così, nell’estate del 1967, tra polemiche e curiosità, Parole sui 16
While having foreseen the stir that it would cause, Mario Molinari could not have imagined the success that was to be achieved when (together with a number of friends, including Emilio Mattioli, Claudio Parmiggiani, Adriano Spatola, Corrado Costa), he decided to organise an event capable of providing young artists and intellectuals with an opportunity to meet and exchange ideas, far from the isolated spaces generally designated to art: in Fiumalbo, the town of which he was the mayor. It was a culturally innovative and ideologically provocative event, quite in keeping with the general climate of that era. Thanks to the interest that the promoters managed to arouse around the initiative and the ensuing word of mouth, many of the key exponents of the new international avant-garde responded to the invitation, from the protagonists of the so-called concrete poetry and sound poetry, to the / settembre 2010
muri vide quel piccolo centro dell’Appennino modenese trasformarsi in un luogo capace di ospitare le performance, le esibizioni e le produzioni di oltre un centinaio di artisti provenienti da tutte le parti d’Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Gli artisti furono chiamati a creare opere nella maggior parte realizzate sul posto e per l’occasione, lungo le strade e sui muri, in una logica di grande happening guidato dall’improvvisazione e dal caso. L’evento fu riproposto anche l’anno dopo, ma senza ottenere la stessa entusiastica partecipazione. Scarse sono le testimonianze oggi rimaste tra cui poco più di un centinaio di fogli, lettere, poster, collage, strappati alla distruzione e ceduti molti anni dopo dallo stesso Molinari alla Raccolta del disegno contemporaneo della Galleria Civica di Modena; fotografie scattate da alcuni dei protagonisti, come quelle di Cesare Leonardi e Franco Vaccari; un filmato realizzato dall’artista reggiano Marco Gerra, straordinario documento dell’atmosfera di ludica provocazione intellettuale in cui la rassegna si svolse, ripresentato in questa occasione.
greatest representatives of programmed art. Thus, in the summer of 1967, amidst much controversy and curiosity, Parole sui muri turned the small town in the Apennine mountains of Modena into a place capable of hosting the performances, exhibitions and productions of more than 100 artists from right across Europe, the United States and Japan. The artists were called upon to create works which were mostly created in situ especially for the occasion, along the streets and on the walls, all part of one great happening, dictated by improvisation and chance. The event was held again the following year, but without achieving the same level of enthusiastic participation. The testimonies left to posterity are few and far between: a hundred-odd sheets, letters, posters and collages saved from destruction and donated many years later by Molinari himself to the Contemporary Drawing Collection of the Galleria Civica di Modena; photographic images taken by some of the protagonists, such as those by Cesare Leonardi and Franco Vaccari; a short film made by the Reggio Emilia artist Marco Gerra, and then spliced together without following any particular chronological order, an extraordinary piece of documentation of the atmosphere of tongue-in-cheek intellectual provocation in which the event took place.
Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani, Adriano Spatola, Parole sui muri, 1967, poster
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ROBERTO MASOTTI CAGE WALL: FOTOGRAFIE / PHOTOGRAPHIES
Roberto Masotti già fotografo ufficiale del Teatro alla Scala insieme a Silvia Lelli per diciassette anni, ha realizzato diversi lavori visivi in rapporto alla scena teatrale e musicale. I più recenti sono: la grande installazione Life-Size-Acts al Novara Jazz Festival 2007 che comprende fotografie a grandezza naturale di musicisti, video, disegni, oggetti, accompagnati da due filmati e dai suoni, elaborati da DJ Spooky, nonché la partecipazione al concerto dell’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja (ospiti Randy Weston, Meg, Raiz, Don Moye) per Pomigliano Jazz Festival 2008 in cui sono stati proiettati tre video. Inoltre, la serie di ritratti fotografici di musicisti contemporanei (dagli anni ’70 ad oggi) You Tourned the Tables on Me è stata inclusa nell'allestimento della mostra Il Secolo del Jazz curata da Daniel Soutif e promossa dal MART di Rovereto e nelle tappe successive di Parigi e Barcellona.
After serving as official photographer of the Teatro alla Scala together with Silvia Lelli for 17 years, Roberto Masotti has produced a range of visual works related to music and the theatre. The most recent are: the large-scale installation entitled Life-Size-Acts at the Novara Jazz Festival 2007, consisting of life-size photographs of musicians, videos, drawings, objects, accompanied by two videos and sounds, elaborated by DJ Spooky, not to mention his participation in the concert of the Orchestra Napoletana di Jazz conducted by Mario Raja (guests: Randy Weston, Meg, Raiz, Don Moye) for the Pomigliano Jazz Festival 2008 in which three videos were screened, along with the series of photo portraits of contemporary musicians (from the ’70s up to the present day). You Turned the Tables on Me was included in the exhibition Il Secolo del Jazz curated by Daniel Soutif and promoted by the M.A.R.T. Museum in Rovereto and the following tour to Paris and Barcelona. John Cage e / and Roberto Masotti Foto di / photo by Silvia Lelli a fianco / beside Roberto Masotti, John Cage, Venezia, 1981 donazione alla /donation to Galleria Civica di Modena, Raccolta della fotografia contemporanea
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MIKHAIL KARIKIS VENERDÌ 17 SETTEMBRE, ORE 22.30 / FRIDAY 17th SEPTEMBER, 10.30 pm
Un alchimista del suono. Così la critica definisce Mikhail Karikis. Sound artist e performer, esplora la natura materica della voce confrontandosi con i concetti di identità e differenza, lavorando ai confini sempre più labili tra musica e arte visiva. Negli anni ha collaborato con Sonia Boyce, Zineb Sedira e Oreet Ashery, Björk, e DJ Spooky. I suoi lavori sono stati presentati alla Tate Modern, alla Tate Britain e al Southbank Centre di Londra, al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna, alla Whitstable Biennale e in numerosi festival internazionali. A Modena presenterà Xenon: an exploded opera, lavoro che include una serie di brani per voce sola da lui definiti “sculture di voce” accompagnato da un video realizzato dall’artista stesso.
An alchemist of sound. This is how Mikhail Karikis is defined by critics. A sound artist and performer, he explores the material nature of the voice, dealing with the concepts of identity and difference, working on the ever more blurred border between music and the visual arts. Over the years, her has collaborated with Sonia Boyce, Zineb Sedira and Oreet Ashery, Björk, as well as DJ Spooky. His works have been displayed at the Tate Modern, at the Tate Britain and at the Southbank Centre in London, at the Musée Cantonal des Beaux-Arts in Lausanne, at the Whitstable Biennial as well as in numerous festivals around the world. In Modena he will present Xenon: an exploded opera, a work which includes a series of pieces for solo voice which he defines as “voice sculptures” accompanied by a video produced by the artist himself.
Mikhail Karikis, esimorP, 2008 collare di / collar by Alithia Spuri-Zampetti foto di / photo by Uriel Orlow Mikhail Karikis, Contact performed for Extraordinary Voices a cura di / curated by Home Live Art, 2009, Tate Britain, London, foto di / photo by Uriel Orlow
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PAOLO ANGELI VENERDÌ 17 SETTEMBRE, ORE 23.30 / FRIDAY 17th SEPTEMBER, 11:30 pm
Musicista e ricercatore, sperimentatore accanito, laureato in Etnomusicologia al DAMS di Bologna, ha fondato nel 1990 il Laboratorio di Musica & Immagine che si è imposto all’attenzione dei principali festival europei di musica innovativa. Ha progettato la chitarra sarda preparata: strumento-orchestra a 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile, realizzato dall’artigiano Roberto Concas. Con questo strumento Paolo Angeli rielabora, improvvisa, compone musica sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale. Ha collaborato con numerosi artisti in tutto il mondo come Pat Metheny, Antonello Salis, Fred Frith. Per l’occasione sarà presentato il dual disk TIBI realizzato da Nanni e Paolo Angeli (Recommended Records, London, 2010).
Musician and researcher, die-hard experimenter, he graduated in ethnomusicology from DAMS in Bologna. In 1990 he founded the Laboratorio di Musica & Immagine, which soon came to the attention of the main European festivals of innovative music. He designed the prepared Sardinian guitar: a one-instrument orchestra with 18 strings, a hybrid between the baritone guitar, the cello and drums, complete with hammers, pedals, controllable pitch propellers, produced by the artisan Roberto Concas. With this instrument Paolo Angeli reworks, improvises and composes music suspended between free jazz, folk noise and minimal Pop. He has collaborated with a great number of artists from around the world, such as Pat Metheny, Antonello Salis and Fred Frith. On this occasion his TIBI dual disk will be presented, produced by Nanni and Paolo Angeli (Recommended Records, London, 2010).
Paolo Angeli © Nanni Angeli Photographer
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ARESTEATRO SABATO 18 SETTEMBRE, ORE 22.30 / SATURDAY 18th SEPTEMBER, 10.30 pm
Compagnia teatrale formata da Francesco Burroni, direttore artistico, Silvia Bruni ed Enrico Rustici, promuove e sviluppa l’attività di formazione, produzione e ricerca nel campo dell’improvvisazione teatrale e dell’arte estemporanea. Spazia dal linguaggio teatrale, al teatrodanza, alle forme di improvvisazione in versi della poesia popolare proseguendo in particolare con la promozione e la diffusione del format/ spettacolo Match d’improvvisazione teatrale®. Inoltre la compagnia presenta altri spettacoli su base di improvvisazione e su testo, eventi di teatro popolare, spettacoli per ragazzi, spettacoli per convention aziendali, performance di living history.
Theatre company made up of Francesco Burroni (artistic director), Silvia Bruni and Enrico Rustici, which promotes and develops training, production and research activities in the field of improvisational theatre and extemporary art. The group draws on different elements, from the theatrical language, dance theatre, forms of improvisation in verse to popular poetry, focusing in particular on format/ show entitled Match d’improvvisazione teatrale®. Furthermore, the company presents other shows based on improvisation and texts, popular theatre events, shows for kids, shows for company conventions, and living history performances.
Francesco Burroni Attore, autore, regista e insegnante, ha frequentato molti generi teatrali: dal teatro per ragazzi al cabaret, dalla Commedia dell’Arte al teatrodanza. Da diversi anni partecipa a spettacoli con cantastorie e poeti estemporanei in ottava rima della Maremma toscana. Nel 1985 inizia l’attività di formatore centrata in particolare sull’improvvisazione teatrale, tenendo corsi in varie città italiane e dando vita a metà anni Novanta alla scuola di improvvisazione dello ZELIG di Milano. Nel 1988 importa in Italia, e da allora dirige, il progetto didattico e spettacolare legato al Match d’improvvisazione teatrale® con il quale partecipa a tournées in varie parti del mondo.
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Actor, author, director and teacher, he has dealt with many kinds of theatrical genres: from children’s theatre to cabaret, from Commedia dell’Arte to dance theatre. For several years he has taken part in shows with extemporary ballad singers and ottava rima poets of the Tuscan Maremma. In 1985 he began work as a trainer, focusing particularly on theatrical improvisation, holding courses in various Italian cities, which led to him setting up the ZELIG school of improvisation in Milan in the mid-‘90s. In 1988 he imported into Italy the teaching project and show linked to the Match d’improvvisazione teatrale®, which he still head of, and which he still participates in with tours to various parts of the world.
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Aresteatro: Silvia Bruni, Francesco Burroni, Enrico Rustici
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ERALDO BERNOCCHI, LORENZO ESPOSITO FORNASARI, PETULIA MATTIOLI SABATO 18 SETTEMBRE, ORE 23.30 / SATURDAY 18th SEPTEMBER, 11.30 pm
Eraldo Bernocchi Musicista, produttore e fine scultore di suoni. Membro del progetto Sigillum S, con cui durante gli anni Ottanta gira il mondo in tour. Durante gli anni Novanta la sua attività di musicista, produttore e remixer si espande, e con ciò anche le collaborazioni prestigiose: Bill Laswell e Raiz degli Almamegretta, Mick Harris, Percy Howard, Toshinori Kondo, Russell Mills, DJ Olive, Jah Wobble, Thomas Fehlmann, Markus Stokhausen e molti altri. È noto al pubblico italiano per avere composto alcune delle colonne sonore per i film di Gabriele Salvatores e prodotto Co.Dex, l’album solista del 2001 di Giovanni Lindo Ferretti, sodalizio artistico che continua tuttora. Nel 2007 ha fondato insieme a Giacomo Bruzzo l’etichetta indipendente RareNoise Records con la quale produce musica che travalica il concetto di genere.
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Musician, producer and fine sculptor of sounds, he is also a member of the Sigillum S project, with which he toured the world in the ‘80s. During the ‘90s, his activity as a musician, producer and remixer grew to include also a number of prestigious collaboration projects: with Bill Laswell and Raiz of Almamegretta, Mick Harris, Percy Howard, Toshinori Kondo, Russell Mills, DJ Olive, Jah Wobble, Thomas Fehlmann, Markus Stokhausen and many more. He is known to the Italian public for having composed several of the soundtracks for the films of Gabriele Salvatores, for having produced Co.Dex, the 2001 solo album by Giovanni Lindo Ferretti, with whom he has an ongoing artistic union. In 2007 along with Giacomo Bruzzo he founded the independent RareNoise Records label, with which he produces music that goes beyond the concept of genre. / settembre 2010
Eraldo Bernocchi
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Lorenzo Esposito Fornasari Trasversalità è ciò che rende la sua ricerca musicale e vocale complessa e originale. Particolare è l’utilizzo di una lingua inventata in buona parte dei suoi progetti. Fondamentale l’incontro con Eraldo Bernocchi: la collaborazione dà vita nel 2006 a Unisono, disco per il progetto Ashes con Bill Laswell e Raiz. Tra le collaborazioni: Giovanni Lindo Ferretti, Eraldo Bernocchi, Bill Laswell, Raiz, Gionata e Andrea Costa (Quintorigo), Mara Redeghieri (Ustmamò), Cristina Donà e Gianni Maroccolo.
The complexity and originality of his musical and vocal research are rooted in their transversal nature. An interesting element is also his use of a made-up language for most of his projects. Of great importance was his meeting with Eraldo Bernocchi: in 2006 the collaboration led to the creation of Unisono, a disc which was part of the Ashes project with Bill Laswell and Raiz. His other collaborations include those with Giovanni Lindo Ferretti, Eraldo Bernocchi, Bill Laswell, Raiz, Gionata e Andrea Costa (Quintorigo), Mara Redeghieri (Ustmamò), Cristina Donà and Gianni Maroccolo.
Lorenzo Esposito Fornasari
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Petulia Mattioli Dal 1992 lavora su video, fotografia digitale, grafica, installazione, scenografie e multivisioni create in real time utilizzando ogni mezzo e linguaggio, dal video alla materia. Dal 1994, anno in cui fonda Verba Corrige Production insieme a Eraldo Bernocchi, realizza installazioni e multivisioni basandosi sulla totale interazione tra arte e musica come unico linguaggio. Ăˆ autrice di progetti grafici, scenografie, light design, installazioni multimediali presentate insieme a diversi musicisti tra cui Eraldo Bernocchi, Bill Laswell, Toshinori Kondo, Harold Budd, Nils Petter Molvaer, Thomas Fehlmann, Dj Disk, Raiz, Giovanni Lindo Ferretti e progetti come Somma con i Monaci Tibetani, Ashes, Sigillum S, Tabla beat Science, Black Engine in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Canada.
Since 1992 she has worked on video, digital photography, graphic art, installation, set design and multivisions created in real time using every possible medium and language, from video to matter. Since 1994, the year in which she founded Verba Corrige Production together with Eraldo Bernocchi, she has produced installations and multivisions based on the complete interaction between art and music as a single language. She has created graphic projects, set designs, light designs, multimedia installations presented together with a number of musicians such as Eraldo Bernocchi, Bill Laswell, Toshinori Kondo, Harold Budd, Nils Petter Molvaer, Thomas Fehlmann, DJ Disk, Raiz, and Giovanni Lindo Ferretti, as well as projects like Somma with Tibetan Monks, Ashes, Sigillum S, Tabla beat Science, Black Engine in Italy, France, Germany, the United States and Canada.
Petulia Mattioli
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AD BOURKE SABATO 18 SETTEMBRE, ORE 00.30 / SATURDAY 18th SEPTEMBER, 00:30 am
AD Bourke (Adam Bourke, al secolo) porta l’hip hop ad un livello superiore, tra schegge techno, inflessioni dub e disturbi futuristi: di qui un magma sonoro esaltante, in perfetto equilibrio tra spigoli, groove e sensualità. Non è solo un manipolatore software, ma pure un esperto strumentista (già al fianco di Francisco e dei Jolly Music), cosa che lo porta a mettere in campo un approccio fisico e altamente spettacolare anche nell’uso di un semplice campionatore. In occasione del festivalfilosofia AD Bourke proporrà un dj set in collaborazione con NODE, caratterizzato dai più interessanti e ricercati brani funk di ieri, oggi e domani.
AD Bourke (real name: Adam Bourke) takes hip hop to a higher level, combining elements of techno, inflexions of dub and disturbances of futurism: the result is an exalting sound magma, in perfect balance between its sharp corners, grooves and smooth sensuality. He is not just a software manipulator, but also an expert instrumentalist (having featured alongside Francisco and the Jolly Music), which leads him to unleash a physical and highly spectacular approach even through the use of a simple sampling machine. On the occasion of the festivalfilosofia AD Bourke will hold a DJ set in collaboration with NODE, characterised by the most interesting and sought-after funk pieces of yesterday, today and tomorrow.
a fianco / beside AD Bourke
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MASSIMO FURLAN DOMENICA 19 SETTEMBRE, ORE 22.30 / SUNDAY 19th SEPTEMBER, 10:30 pm
Dopo essersi formato all’École des BeauxArts di Losanna (1984-1988) Massimo Furlan inizia una fase di lavoro concentrata sui temi della memoria e dell’oblio. Si esibisce con regolarità dal 1987. Si interessa di rappresentazione scenica e collabora con alcune compagnie di ballo e di teatro. Nel 2003 dà vita a Numero 23 Prod, centrato sugli aspetti della performance e dell’installazione, che porta a progetti come Numero 10, International Airport, (Love story) Superman, Palo Alto, Sono qui per l’amore, Les filles et les garçons, You can speak, you are an animal e varie altre performance. Ogni suo lavoro affonda le proprie radici in un aneddoto da cui si passa alla narrativa, alla costruzione del racconto. Le sue performance sono costituite da “immagini lunghe”, quasi senza movimento e caratterizzate da azioni semplici (un gesto, un movimento, uno sguardo) che rimangono a lungo davanti agli spettatori, costringendoli ad entrare, a diventare attivi, a ricavarne un senso con cui costruire la loro propria storia. Attraverso il suo lavoro, Massimo Furlan mette in discussione l’atto stesso di rappresentare: rivisita icone, affronta la questione del fallimento e perciò della distanza tra il modello e il vissuto, producendo così un effetto poetico e
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After training at the School of Fine Arts in Lausanne (1984-1988), Massimo Furlan began a cycle of works centred on the themes of memory and forgetting. He has exhibited regularly since 1987. He is interested in scenic representation and he collaborates with a number of dance and theatre companies. In 2003 he established Numero 23 Prod, based on aspects of performance and installation, leading to projects such as Numero 10, International Airport, (Love story) Superman, Palo Alto, Sono qui per l’amore, Les filles et les garçons, You can speak, you are an animal as well as various other performances. Each of his works is rooted in an anecdote which moves on to a narrative, to the construction of fiction. His performances consist of “long images”, almost without movement, and characterised by simple actions (a gesture, a movement, a glance) which remain before the spectators for a long time, forcing them to enter, to become active, to draw out their own sense with which to construct their own story. Through his work, Massimo Furlan questions the very act of representing: he revisits icons; he deals with the issue of failure and therefore with the distance between the model and the real experience, thus producing a poetical and at times / settembre 2010
a volte burlesco. Attorno ai suoi progetti, riunisce performers provenienti dai contesti più diversi, tanto da vedere coinvolti artisti professionisti così come alcuni dei suoi amici più intimi. In occasione di Governare il caso la performance Fortuna è organizzata in collaborazione con ERT, Emilia Romagna Teatro.
burlesque effect. Around his projects, he brings together performers from a wide range of backgrounds, involving both professional artists as well as some of his closest friends. As part of Governare il caso, the performance Fortuna will be organised in collaboration with ERT, Emilia Romagna Teatro.
Massimo Furlan © foto di / photo by Pierre Nydegger
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STEFANO “COCCO” CANTINI E GIULIO STRACCIATI DOMENICA 19 SETTEMBRE, ORE 23.30 / SUNDAY 19th SEPTEMBER, 11:30 pm
Stefano “Cocco” Cantini Ha cominciato giovanissimo lo studio del clarinetto per poi passare stabilmente al sax soprano, strumento del quale è diventato uno specialista. Durante la sua carriera ha suonato con Cameron Brown, Didier Lockwood, Michel Benita, Billy Cobham, Dave Holland, Billy Hart, Enrico Rava, Kenny Wheeler, Billy Elgart, Manhù Roche, N. Lee, Dave Liebman, Richie Beirach. Nei primi anni Novanta ha fatto parte del quartetto di Furio Di Castri e nel 1994-1995 ha suonato con Michel Petrucciani. Da molti anni collabora, in varie formazioni, con la pianista Rita Marcotulli. Il suo progetto L’Amico del vento, del quale oltre a Rita fanno parte gli Arkè string 4et, ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. È uno dei musicisti italiani più richiesti in studio, ha registrato moltissime colonne sonore e collaborato tra gli altri con Laura Pausini e Phil Collins.
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He started to learn the clarinet at a very young age, only to make a lasting move to the sax soprano: an instrument in which he has become a specialist. During his career he has played with Cameron Brown, Didier Lockwood, Michel Benita, Billy Cobham, Dave Holland, Billy Hart, Enrico Rava, Kenny Wheeler, Billy Elgart, Manhù Roche, N. Lee, Dave Liebman, and Richie Beirach. In the early ‘90s he was part of the Furio Di Castri quartet, and in 1994-1995 he played with Michel Petrucciani. For many years and in many different groups, he has collaborated with the pianist Rita Marcotulli. His project entitled L’Amico del vento includes Rita as well as the Arkè string 4et, and has achieved great recognition both in Italy and abroad. He is one of the most requested Italian studio musicians, and has recorded a great number of soundtracks, collaborating with Laura Pausini and Phil Collins to name but two. / settembre 2010
Stefano “Cocco” Cantini
Giulio Stracciati
Giulio Stracciati Giulio Stracciati ha iniziato a suonare la chitarra da autodidatta all’età di tredici anni ed ha poi perfezionato lo studio nell’ambito jazzistico, frequentando seminari della rassegna Siena jazz. Ha partecipato a stages di perfezionamento con musicisti quali John Scofield, John Abercrombie, Jim Hall, Mick Goodrick, Pat Metheny, Mick Stern. Ha pubblicato undici album a suo nome e collaborato con numerosi musicisti tra cui Enrico Rava, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Massimo Urbani, Furio Di Castri, Ares Tavolazzi, Marco Vaggi, Stefano Cantini, Franco D’Andrea, Claudio Fasoli, Gilson de Silveira, Skip Hadden, Elvin Jones, David Liebman, Rita Marcotulli, Janos Egri.
Giulio Stracciati started playing the guitar as an autodidact at the age of 13, and then went on to train in the jazz field, attending seminars at the Siena Jazz event. He has taken part in master classes with musicians such as John Scofield, John Abercrombie, Jim Hall, Mick Goodrick, Pat Metheny, and Mick Stern. He has brought out 11 albums in his name and collaborated with a great number of musicians, such as Enrico Rava, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Massimo Urbani, Furio Di Castri, Ares Tavolazzi, Marco Vaggi, Stefano Cantini, Franco D’Andrea, Claudio Fasoli, Gilson de Silveira, Skip Hadden, Elvin Jones, David Liebman, Rita Marcotulli, and Janos Egri.
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