Da ormai quasi vent’anni Rosaria Iazzetta, tramite diversi media – fotografia e scultura innanzitutto; da un certo punto in poi anche la scrittura, ma tendenzialmente sempre più aperta e vogliosa di sperimentare nuove soluzioni -, costruisce i suoi spesso ironici ma sempre accorati discorsi-denuncia intorno alle emergenze della società, con particolare riferimento, specie negli ultimi anni, al suo martoriato territorio. Proprio quest’ultimo è più che mai al centro dell’ampio percorso che l’artista, nativa di Mugnano – cittadina posta poco più a nord di Napoli– propone presso la Galleria E23, onde rilanciareuna scottante questione che, avendo avuto, grazie ai movimenti popolari di denuncia, il suo l’exploit nel 2013-2014 - biennio durante il quale il problema viene portato alla ribalta dei media e la politica è costretta a dare l’idea di mettere in atto soluzioni concrete, malgrado esse si rivelino naturalmente di pura facciata