Roma London Paris.

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EDIZIONI “IL PONTE” FIRENZE

ROMA LONDON PARIS

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ROMA LONDON

PARIS


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LE MOSTRE


ROMA LONDON PARIS a cura di

Andrea Alibrandi

EDIZIONI “IL PONTE” FIRENZE


ROMA LONDON PARIS Galleria “Il Ponte” Firenze 14 febbraio – 18 aprile 2004 a cura di

Andrea Alibrandi Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra e in particolare il collezionista fiorentino Benito Storni per la preziosa collaborazione

Redazione editoriale Susanna Fabiani Referenze fotografiche Industrialfoto, Firenze Impaginazione computerizzata Punto Pagina, Livorno Selezioni cromatiche Selecolor, Firenze Stampa Tipografia Bandecchi & Vivaldi, Pontedera © 2004 EDIZIONI IL PONTE 50121 Firenze - Via di Mezzo, 42/b tel/fax 055240617 www.galleriailponte.com e-mail: info@galleriailponte.com

ROMA

Franco Angeli Gianfranco Baruchello Enrico Castellani Mario Ceroli Tano Festa Renato Mambor Mimmo Rotella Mario Schifano

LONDON

Peter Blake Alan Davie Gilbert & George Richard Hamilton David Hockney Allen Jones Peter Phillips Richard Smith Joe Tilson

PARIS

Arman César Christo Gérard Deschamps François Dufrêne Raymond Hains Alain Jacquet Daniel Spoerri Jacques Villeglé


SOMMARIO pag. 11

Andrea Alibrandi Per il felice clima degli anni Sessanta

pag. 15

Opere

pag. 49

Elenco delle opere


Per il felice clima degli anni Sessanta Roma London Paris raccoglie le opere di ventisei artisti operanti nelle tre capitali europee a partire dalla metà degli anni Cinquanta. È una commistione di stili, situazioni e momenti che, se può apparire una stridente e divertita accumulazione di opere, offre invece un’idea della situazione artistica nelle tre capitali europee dopo la negazione delle esperienze informali dell’immediato dopoguerra, che si erano ormai trasformate in accademia. In ognuna di queste aree le nuove generazioni risentono del clima che si sta aprendo; è quello della società dei consumi, delle nuove tecnologie: l’elettrodomestico entra nella vita di ogni giorno, mutandone profondamente le condizioni. Si è spesso associato questo momento artistico con il termine di Pop Art, per indicare il riferirsi dell’arte “colta” alla cultura popolare, alle immagini promosse dai nuovi mass-media. Ma l’essere partecipe di aree socio-economiche così diverse, portò ogni artista a operare in modo diverso, secondo il proprio sentire, in riferimento anche alla tradizione culturale e artistica in lui radicata, con cui doveva confrontarsi. 10

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Attraverso un proprio linguaggio, questi autori, negando le caratteristiche esistenziali, introspettive, la dedizione al gesto e alla materia della pittura informale, l’hanno superata. Il risultato è stato o un abbandono aprioristico della pittura, tramite il rinvenimento di materiali e oggetti prelevati dall’esterno, nella tradizione dada e duchampiana, talvolta attraverso il recupero del collage di derivazione cubista; oppure il fare della pittura un medium freddo, metallico, con cui riconquistare gli elementi della realtà quotidiana.

rimento di Castellani e Baruchello, che rappresentano in direzioni opposte un superamento della pittura dal suo interno. Per Parigi si concentra su parte degli artisti che si raccolsero attorno alla definizione di Nouveaux Réalistes, coniata nel 1960 da Pierre Restany – in occasione della mostra tenutasi a Milano alla galleria Apollinaire – che aveva raccolto, accanto ai decollagisti francesi, cui affianca Rotella, un nucleo di autori che lavoravano sui materiali di recupero e sull’assemblage.

In Europa il termine Pop, si può utilizzare con un significato preciso soltanto per gli artisti britannici, che lavoravano a Londra già a partire dalla metà degli anni Cinquanta (Paolozzi, Hamilton). Vengono qui presentati alcuni artisti che dalla fine di quegli anni ruotarono intorno al Royal College, seguendo l’indicazione Pop lanciata da Richard Hamilton nel famoso Collage presentato nel 1956 alla mostra This is Tomorrow, nella Whitechapel Art Gallery, fino all’esperienza fotografico concettuale di Gilbert & George. Per Roma la mostra muove fondamentalmente dalla cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”, con l’inse-

Non esiste un unico vero collante, ma infiniti, inestricabili punti di contatto legano l’un l’altro questi artisti che, operando a partire dalla fine degli anni ’50, primi ’60 nelle tre capitali europee, unite da una complessa situazione internazionale di continui e mutui scambi culturali, hanno lavorato Per il felice clima degli anni Sessanta, riprendendo il titolo di un dipinto di Tano Festa del 1968.

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Andrea Alibrandi

Firenze, febbraio 2004

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OPERE


16 1. Franco Angeli, Senza Titolo (1971/72)


2. Gianfranco Baruchello, Eros ecumenico postindustriale, 1970

3. Enrico Castellani, Superficie rossa, 1970


4. Mario Ceroli, La casa dell’architetto, 1967

5. Mario Ceroli, Stipo con violino, 1969


6. Tano Festa, Particolare di figura, 1964

7. Renato Mambor, Senza titolo, 1965


7. Renato Mambor, Senza titolo, 1965 6. Tano Festa, Particolare di figura, 1964


8. Mimmo Rotella, Lettere, 1961

9. Mimmo Rotella, Pericolosamente, 1972


10. Mario Schifano, Senza titolo (1963)

11. Mario Schifano, Su compagni (1968)


12. Peter Blake, Montgomery Clift, 1987 13. Alan Davie, Transformation of A.D. N째 I, 1970


15. Richard Hamilton, People, 1968 14. Gilbert & George, Westminster cross, 1981


14. Gilbert & George, Westminster cross, 1981

15. Richard Hamilton, People, 1968


16. David Hockney, Paul explaining pictures to Mie Kakigahava, 1983

17. Allen Jones, Alban Berg – Lulu, 1980/81


17. Allen Jones, Alban Berg – Lulu, 1980/81

16. David Hockney, Paul explaining pictures to Mie Kakigahava, 1983


19. Peter Phillips, Senza titolo, 1969 18. Peter Phillips, Senza titolo, 1964


18. Peter Phillips, Senza titolo, 1964 19. Peter Phillips, Senza titolo, 1969


20. Richard Smith, The envelope, 1977

21. Joe Tilson, Earth mantra, 1971/72


23. Arman, Senza titolo, NY 1982 22. Arman, Senza titolo, 1971/72


22. Arman, Senza titolo, 1971/72 23. Arman, Senza titolo, NY 1982


24. CĂŠsar, Casa esistenziale, 1974

25. Christo, Abu Dhabi Mastaba, Project for United Arab Emirates, 1978


27. François Dufrêne, Senza titolo, 1962 26. Gèrard Deschamps, Tablier au slip, 1982


26. Gèrard Deschamps, Tablier au slip, 1982

27. François Dufrêne, Senza titolo, 1962


29. Raymond Hains, Votez Arlette, 1974 28. Raymond Hains, Nei secoli fedele, 1964


28. Raymond Hains, Nei secoli fedele, 1964

29. Raymond Hains, Votez Arlette, 1974


30. Alain Jacquet, Florence, 1969

31. Daniel Spoerri, Tableau Piège, 1972


32. Jacques Villeglé, Origine et Evolution, 1978

ELENCO DELLE OPERE


32. Jacques Villeglé, Origine et Evolution, 1978

ELENCO DELLE OPERE


ROMA Franco Angeli

(Roma 1935 – 1989)

tav. 1 Senza Titolo (1971/72)

smalti e acrilici su tela, cm 99,5s129,5

Gianfranco Baruchello (Livorno 1924)

tav. 2 Eros ecumenico postindustriale, 1970

smalti e tecnica mista su alluminio, cm 127s127

Enrico Castellani

(Castelmassa 1930)

tav. 3 Superficie rossa, 1970

tela estroflessa verniciata, cm 146s114

Mario Ceroli

(Castelfrentano 1938)

tav. 4 La casa dell’architetto, 1967

legno sagomato, cm 166s100s12

tav. 5 Stipo con violino, 1969

legno sagomato, cm 70s78s20 51


Tano Festa

Mario Schifano

tav. 6 Particolare di figura, 1964

tav. 10 Senza titolo (1963)

(Roma 1938 – 1989)

(Homs 1934 – Roma 1998)

smalti, collage e tecnica mista su tavola, cm 160s96

smalti e carbone su carta incollata su tela, cm 200s200

tav. 11 Su compagni (1968)

Renato Mambor

acrilico e smalti su tela sotto plexiglas, cm 131s101

(Roma 1936)

tav. 7 Senza titolo, 1965

tecnica mista su carta, cm 72s102

Mimmo Rotella

(Catanzaro 1918) tav. 8 Lettere, 1961

decollage su cartone pressato, cm 42s32

tav. 9 Pericolosamente, 1972

artypo su carta plastificata, cm 111,5s78,5

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LONDON

David Hockney

Peter Blake

tav. 16 Paul explaining pictures to Mie Kakigahava, 1983

(Bradford 1937)

(Dartford 1932)

fotocollage su cartone, cm 89s114 #2

tav. 12 Montgomery Clift, 1987

cartoline e vernice a smalto su legno, cm 57,5s37,3

Allen Jones

(Southampton 1937)

Alan Davie

(Edimburgo 1920)

tav. 13 Transformation of A.D. N° I, 1970 olio su tela, cm 153s183

tav. 17 Alban Berg – Lulu, 1980/81

tecnica mista su carta, cm 35s25

Peter Phillips

(Birmingham 1939)

Gilbert & George

(Gilbert, Dolomiti 1943; George, Devon 1942) tav. 14 Westminster cross, 1981

collage di cartoline su cartone, cm 118s110

tav. 18 Senza titolo, 1964

tecnica mista su carta, cm 64,5s52

tav. 19 Senza titolo, 1969

olio su tela con cornice dipinta, cm 111,5s157

Richard Hamilton

Richard Smith

(Londra 1922)

(Letchworth 1931)

tav. 15 People, 1968

fotografia con serigrafia e collage su carta, cm 65s84 es. 26/26 54

tav. 20 The envelope, 1977

acrilici e pastelli su tela, alluminio e corda, cm 167s94 55


Joe Tilson

PARIS

tav. 21 Earth mantra, 1971/72

Arman

(Londra 1928)

olio su tela su pannello di legno, cm 156s156

(Nizza 1928)

tav. 22 Senza titolo, 1971/72

carte e fiches sotto plexiglas, cm 170s125

tav. 23 Senza titolo, NY 1982

matite colorate sotto plexiglas, cm 92s122

César

(Marsiglia 1921 – Parigi 1998) tav. 24 Casa esistenziale, 1974

vetroresina laccato e smalto su legno, cm 100s70s32

Christo

(Sofia 1935)

tav. 25 Abu Dhabi Mastaba, Project for United Arab Emirates, 1978 tecnica mista e collage su carta su cartone, cm 78s60

Gèrard Deschamps (Lione 1937)

tav. 26 Tablier au slip, 1982

tessuti su tela, cm 50s50 56

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François Dufrêne

Jacques Villeglé

tav. 27 Senza titolo, 1962

tav. 32 Origine et Evolution, 1978

(Parigi 1910 – 1983)

(Quimper 1926)

decollage su cartone, cm 82s133

decollage su tavola, cm 86s112

Raymond Hains

(Saint Brienc 1926)

tav. 28 Nei secoli fedele, 1964

decollage su tela, cm 136s91

tav. 29 Votez Arlette, 1974

decollage su tela, cm 149,5s199,5

Alain Jacquet

(Nevilly-sur-Seine 1939) tav. 30 Florence, 1969

cellulosa su tela, cm 155s102 es. 37/50

Daniel Spoerri (Galati 1930)

tav. 31 Tableau Piège, 1972

assemblage su legno di vetro, porcellana, plastica, acciaio, vimini, carta, cm 70s70s18 58

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Questo volume a cura di Andrea Alibrandi È stato stampato dalla Tipografia Bandecchi & Vivaldi di Pontedera Per i tipi delle Edizioni “Il Ponte” Firenze Firenze, febbraio duemilaquattro



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