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TOURIST ATTRACTIONS

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TRADE SHOWS

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VISITORS IN LISBON CAN NOW EXPERIENCE FIRSTHAND THE 1755 EARTHQUAKE THAT DEFINED THE CITY’S HISTORY

WHERE THE EARTH TREMBLED

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Lisbon, capital of Portugal, has enjoyed growing fame and success as a tourist destination over the past couple of decades. What most visitors don’t know when they first arrive there, is that the city’s history was defined, among other things, by a huge tragedy: the 1755 earthquake, still considered one of the most intense earthquakes of modern times. A new attraction inaugurated last spring brings that event to life and gives visitors a new outlook on the city. The date was November 1st, 1755, the hour 9:45, and most people were in church, for the All Saints’ Day high mass, when the quake struck. It was short and intense, and in the blink of an eye it destroyed a large portion of the city. Then came a tsunami, and a fire that ravaged what was left; thousands of people perished. The city was changed forever, with large swathes of territory rebuilt according to newer and more modern ideas. But you can still see traces of the event throughout the city over 250 years later, for example the Convento do Carmo church, of which only the huge arches were left standing (it now houses an open-air

Chi visita Lisbona oggi può vivere in prima persona il terremoto che nel 1755 definì la storia della città

DOVE TREMÒ LA TERRA

Da almeno vent’anni Lisbona, la capitale portoghese, vede crescere la propria fama e il proprio successo come meta turistica. Quello che la maggior parte dei visitatori non sa quando arriva per la prima volta, però, è che la storia della città fu definita, tra le altre cose, anche da un’enorme tragedia: il terremoto del 1755, considerato ancora oggi tra i più forti dell’epoca moderna. Oggi una nuova attrazione, inaugurata la scorsa primavera, permette ai turisti di rivivere quell’evento e dà loro una nuova visione della città. Era il 1° novembre 1755, alle 9:45, e la maggior parte della gente si trovava in chiesa, per la messa solenne di Ognissanti, quando arrivò il terremoto. Fu un sisma breve e intenso, che in pochi istanti cancellò buona parte della città. Poi ci furono un maremoto e un enorme incendio che distrussero quello che era rimasto; le vittime furono migliaia. La città era cambiata per sempre e grandi parti di territorio furono ricostruite seguendo idee urbanistiche

Quake-Lisbon Earthquake Center in Lisbon tells the story of a dramatic earthquake which struck the city in 1755, through a 90-minute immersive multi-media experience.

A The building that hosts Quake is located in the

Belem neighborhood of Lisbon, in the same area as some of the city’s major landmarks, such as the Museu dos Coches and the Tower of Belem. Designed by Portuguese architectural studio Fragmentos, it is embedded within the earth, with a “massive and telluric” aesthetic that ties in with the content.

Quake-Lisbon Earthquake Center a Lisbona racconta la storia di un drammatico terremoto del 1755 che devastò la città, e lo fa attraverso un’esperienza immersiva, lunga 90 minuti, di tipo multimediale.

A L’edificio che ospita Quake è nel quartiere di Belem, in

una zona dove si trovano anche grandi monumenti come il Museo delle carrozze e la Torre di Belem. Progettato dallo studio portoghese di architettura Fragmentos, si erge dal terreno con un’estetica “massiccia e tellurica” che si ricollega ai contenuti.

museum). The Carmo church, rebuilt virtually, is one of the focal points of the new Quake – Lisbon Earthquake Center, a visitor attraction that opened on April 16th, 2022, in the Belem neighborhood of Lisbon. Created by Jora Vision for Turcultur – Turismo e Cultura de Portugal, Quake allows visitors to experience life prior to, during, and after the earthquake, and to learn more about seismology, city planning, and Lisbon itself. Upon arrival, visitors receive a RFID wristband that they can use to trigger content throughout the exhibition, bookmark a station that they want to receive further information about, and even take pictures. The first stop is a seismology lab, where “Professor Luis” explains about faults, plate tectonics, and everything else to do with earthquakes. Then visitors enter a “time machine” to go back to 1755, where, through realistic scenarios, they learn about the society and customs of the time. While still in 1755, visitors enter into a replica of the Carmo church, they sit in a pew watching mass unfold, and suddenly the earthquake hits, and the building starts to rumble and fall: the simulator uses screens to the front and sides, a vibrating platform for the seats, and plenty of other effects such as smoke and wind, to let visitors experience the same emotions as people felt in 1755, when they probably thought it was the Armageddon. “Designing Quake was certainly an interesting creative challenge,” said Marco Ruzza, Creative Director at Jora Vision. “On one hand the project needed to be historically and scientifically accurate, as well as respectful. But on the other hand, creating a true story-driven journey around the actual

The set-up is unique, mixing scenes with active and passive participation, ride and show scenes.

L’allestimento è molto particolare: mette insieme momenti di partecipazione attiva e passiva, giostra e spettacolo.

nuove e più moderne. Però le tracce di quell’evento tragico si vedono ancora in città più di 250 anni dopo, per esempio nella chiesa del Convento do Carmo, di cui rimasero in piedi solo gli enormi archi della volta (oggi le rovine ospitano un museo all’aria aperta). Proprio la chiesa del Carmo, in una ricostruzione virtuale, è uno dei punti focali del nuovo Quake-Lisbon Earthquake Center, una visitor attraction inaugurata il 16 aprile 2022 nel quartiere di Belem a Lisbona. Creato da Jora Vision per Turcultur-Turismo e Cultura de Portugal, Quake permette ai visitatori di sperimentare la vita prima, durante e dopo il terremoto, nonché di saperne di più sulla sismologia, sulla pianificazione urbanistica e sulla città di Lisbona in generale. All’arrivo i visitatori ricevono un braccialetto RFID che possono usare per attivare vari contenuti lungo l’esposizione, segnarsi una stazione su cui vogliono ricevere ulteriori informazioni, o anche scattare foto ricordo. Una volta entrati, la prima tappa è un laboratorio di sismologia, dove il “Professor Luis” spiega come funzionano le faglie, la tettonica a placche e tutto ciò che riguarda i terremoti. Poi i visitatori entrano in una “macchina del tempo” che li riporta al 1755, dove, attraverso scenari realistici, scoprono quello che c’è da sapere sulla società e sui costumi dell’epoca. Sempre nel 1755, i visitatori entrano in una replica della chiesa del Carmo, prendono posto in uno dei banchi e assistono alla messa, quando all’improvviso arriva il terremoto e l’edificio inizia a tremare e a crollare: si tratta di un simulatore con schermi sulle pareti laterali e anteriore, una piattaforma vibrante

Quake was created by Jora Vision, together with partners Painting with Light, Mr. Beam Studio, Kraftwerk Technologies and InFact Global.

Quake è stato creato da Jora Vision con i suoi partner Painting with Light, Mr. Beam Studio, Kraftwerk Technologies e InFact Global.

events was crucial for us. The experience really needed to bring visitors along for a plot: a beginning, middle, and end. Visitors needed to leave the experience having played a role on an emotional level.” It took a lot of work, but the result is exceptional. “In the end we found the sweet spot between the seriousness of the topic with the entertainment and fun factor,” Ruzza added. “We now love to see visitors absorbed in this extraordinary event.” After the simulator, the exhibition goes on, and visitors are asked to reflect on the reactions of people and authorities in the following days. They are faced with questions like: where is my family? Are they safe? Is my house safe? Do we stay here or move to another city? And also questions that the city administrators needed to face: who will rebuild the city if we allow people to leave? How should we rebuild a new city? What can we learn from the buildings that survived and from those that didn’t? “In Lisbon, we live in an area with a considerable seismic risk. Portuguese society is not very much aware of that,” explained Ricardo Clemente and Maria Marques, the two founding shareholders who first came up with the idea for Quake and who lead the project through seven years in the making. “Part of Quake’s goal is to prepare our visitors, so that when they leave here they are a little bit more aware of what they can do and what can happen if such a catastrophe happens again. And the exhibit does that by stirring their emotions, because we believe that learning comes through emotion.” n

sotto i sedili e tutta una serie di altri effetti, come fumo e vento, per permettere ai visitatori di sperimentare le stesse emozioni che provarono le persone nel 1755, probabilmente pensando che fosse arrivato il giorno del Giudizio. “Progettare Quake è stata decisamente una sfida creativa interessante”, ha commentato Marco Ruzza, direttore creativo di Jora Vision. “Da un lato, il progetto doveva essere accurato dal punto di vista storico e scientifico, nonché rispettoso. Però dall’altro lato per noi era cruciale creare un vero viaggio, una vera storia attorno agli eventi reali. L’esperienza doveva guidare i visitatori con una trama che avesse un inizio, una fase centrale e una fine. Era importante che i visitatori ne uscissero toccati a livello emotivo”. Ci è voluto un sacco di lavoro, ma il risultato è eccezionale. “Alla fine abbiamo trovato il giusto equilibrio tra la serietà dell’argomento e il fattore divertimento”, ha continuato Ruzza. “Adesso ci piace osservare i visitatori assorti in questo evento straordinario”. L’esposizione non finisce con il simulatore: in seguito i visitatori sono chiamati a riflettere sulle reazioni della gente e delle autorità nei giorni successivi. Vengono posti di fronte a domande quali: che fine ha fatto la mia famiglia? Sono tutti al sicuro? La mia casa è sicura? Rimaniamo qui o ci trasferiamo in un’altra città? E ci sono anche le domande a cui dovevano dare risposta le autorità: se lasciamo che la gente se ne vada, chi ricostruirà la città? Come dobbiamo costruire questa nuova città? Che cosa possiamo imparare dagli edifici che si sono salvati e da quelli che sono crollati? “A Lisbona siamo in una zona che ha un certo rischio sismico. La società portoghese ne è molto poco consapevole”, spiegano Ricardo Clemente e Maria Marques, i due soci fondatori che per primi ebbero l’idea di creare Quake e che hanno portato avanti il progetto per sette anni fino alla sua realizzazione. “In un certo senso Quake ha l’obiettivo di dare una preparazione ai nostri visitatori, così che escano da qui un po’ più consapevoli di quello che possono fare e di quello che può succedere nel caso si ripeta una catastrofe di queste dimensioni. E l’attrazione lo fa toccandoli a livello emotivo, perché siamo convinti che la conoscenza si trasmette attraverso le emozioni”.

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