www.gazzetta.it domenica 16 novembre 2014
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno LXX LXX -- Numero numero 46 46 1,40 € Anno
DESTINI INCROCIATI
MANCINI&CONTE SOLO VINCERE! LA PRESENTAZIONE AD APPIANO
SAN SIRO, 20.45: C’E’ LA CROAZIA
«Mi piace il progetto di Thohir, ma non sono un mago tocca a noi ridare entusiasmo» E ai giocatori: «Divertiamoci!»
«Dobbiamo essere squadra!» Balo k.o. torna a Liverpool davanti giocheranno Zaza e Immobile. Darmian centrale
BREGA, DALLA VITE DA PAGINA 2 A PAGINA 6
CECCHINI, ELEFANTE, GRIMALDI, LICARI, VERNAZZA DA PAG. 8 A PAG. 11
INTER ITALIA TIRA FUORI TIRA FUORI TUTTO IL GIOCO iCommenti
MANCIO RIPARTE DA 4 DOGMI VALENTI A PAGINA 17
QUEI TECNICI DESTINATI A CORRERE BOCCI A PAGINA 2
ALTRE PANCHINE ITALIANE
IL DUELLO JUVE-ROMA IN RAMPA DI RILANCIO
TENNIS RIMONTA SPETTACOLO AL MASTERS
MALTEMPO COLPITA MILANO, A GENOVA UN DISPERSO
Ranieri licenziato Ora la Grecia pensa a Trapattoni Russia: Capello al verde pure di punti
Come corre Vidal: ginocchio ok Dvd e Totti per far volare Iturbe
Federer doma Wawrinka Oggi la finale con Djokovic
Un inferno d’acqua al Nord Mai un anno così piovoso
GRAZIANO, SEU, STOPPINI A PAGINA 15
MARTUCCI A PAGINA 27
3 Claudio Ranieri sconfitto dalle Far Oer
9 771120 506000
41 1 1 6>
CALAMAI, FROSIO, MERCHIORI PAG. 12-13-17
IN REGALO DOMANI CON LA NUOVA GAZZETTA
IL ROMPIPALLONE
Le 10 «prime» più belle Inserto da conservare
DI GENE GNOCCHI
De Laurentiis: «Sono molto dispiaciuto per l’esonero di Mazzahahahahaha...».
w DELL’ARTI, RIZZO PAG. 36
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
PRIMO PIANO
DUE UOMINI, UN’ d
il Motivo
HA DETTO
DI ALESSANDRA BOCCI
Il tempo breve di quei tecnici destinati a correre Il tempo va usato come uno strumento, non come una poltrona. Lo disse un grande presidente americano che poi di tempo ne ebbe poco, ma resta il simbolo di una generazione che voleva cambiare il corso della storia. E se si parla di tempo da gestire e volontà di cambiare, Roberto Mancini e Antonio Conte sono simili: usano il tempo con noncuranza, snobbandolo o imponendo accelerazioni. Mancini si fa beffe del tempo quanto può farlo un allenatore che ha vinto un campionato in Italia all’ultima giornata e uno in Inghilterra negli ultimi minuti, Conte il tempo letteralmente lo brucia con quei suoi metodi che spingono all’alta velocità delle intenzioni. Nessuno dei due sembra temere il tempo: è gente abituata ad andare dritto, a esprimersi anche con durezza, a prendersi quello che serve per il successo. Li hanno scelti per questo: Conte per tirar fuori la Nazionale dalla giungla che l’ha ingoiata in Brasile, Mancini per estrarre l’Inter dal pantano metropolitano e dalla pioggia che è caduta copiosa sulla testa di Mazzarri. Di tempo ce n’è poco o nulla per due tecnici che sono stati in concorrenza per la panchina della Nazionale e si trovano a vivere un momento importante a una settimana di distanza a San Siro: il posto delle fragole per Mancini che con l’Inter ha vinto sette trofei nelle sua prima esperienza nerazzurra, ma un luogo in qualche modo fortunato anche per Conte, visto che proprio da un pareggio in casa Milan è nato un ciclo vincente. Juventino di nascita eppure tradizionale rivale della Juve Mancini, juventino per sempre Conte, anche se l’ambizione lo ha spinto altrove. Mancini ha già fatto un pezzo di strada all’estero vincendo in Premier, Conte ha accettato la panchina azzurra per raggiungere il successo internazionale che con la Juve non ha avuto e ha cominciato l’avventura di corsa, sentendosi allenatore più che selezionatore e riportando la Nazionale a ritmi quasi sacchiani. Oggi Conte trova il rivale più forte del girone e sono queste le partite che dicono che tempo farà. Poi a San Siro toccherà a Mancini, che non è diventato né c.t. né tecnico della Juve, ma alla fine è tornato a casa e i ritorni non sono mai facili, i percorsi circolari sono più duri delle linee rette scelte da Conte. Conte e Mancini hanno in comune molto più dei tre scudetti consecutivi, uno con la Juve, l’altro con l’Inter: sono gravati dal peso dei sogni, che non sono mai leggeri nonostante quel che ne dice Shakespeare. Più che usare un orologio, dovranno far partire il cronometro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Su Massimo Moratti «Lui c’è sempre, ha fatto la storia dell’Inter. Ci siamo parlati e mi ha detto che è felice del mio ritorno. Abbiamo iniziato a vincere insieme»
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Su Erick Thohir «Lo ringrazio perché mi ha fatto tornare all’Inter. Era molto felice quando gli ho parlato anche se gli è dispiaciuto per Mazzarri»
Mancini: «Magie io non ne faccio Ma questa Inter ritrovi subito il successo» Il nuovo tecnico nerazzurro: «Mazzarri è un allenatore valido, ma è evidente che qui qualcosa non va. Ora tocca a noi riportare la gente a San Siro. Questa è una squadra giovane che può vincere giocando anche un buon calcio»
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE @Emmedivu APPIANO GENTILE
Scelta Stellare In questo giorno di ripartenza, l’introduzione è by Michael Bolingbroke. Il CEO scodella la new age. «Mancini ha uno storico stellare. Io ho lavorato allo United quando lui era al City e ho visto da vicino che il club, che navigava sempre nella parte media della classifica, è emerso. Non poteva esserci scelta migliore». Timbro di qualità e via. San Siro e bella storia L’affluenza al Meazza perde colpi. «L’entusiasmo è alla base di tutto, in ogni vittoria. E sta a noi riportare entusiasmo, i tifosi allo stadio e ritornare a vincere». ET vuole questo. «Non avrei mai pensato di tornare: mi hanno spiegato il progetto e mi è piaciuto. La telefonata decisiva? E’ di giovedì. Credo che si possa costruire un’altra bella storia. E credo in questo progetto, sono felice, sennò non avrei accettato». Mateo campione Si parla di mercato a gennaio («O viene un fuoriclasse o non c’è il tempo giusto per farlo ambientare»), di Vidic («Anche Platini ha faticato all’inizio»), di Guarin («Grande giocatore, voglio capire bene qual è la posizione migliore»), di Balotelli («Sta bene a Liverpool»), soprattutto di Kovacic. «Giovane, ma con grandi qualità. Credo però che possa diventare un campione». Terzo posto, ET, Moratti E Calciopoli? «Ho sempre detto le cose come stavano e non mi sono nascosto. Penso che oggi si debba pensare più al campo: bisogna migliorare anche in questo in Italia, evitare le polemiche perché i protagonisti sono i calciatori. Derby e Roma come inizio? Le gare sono tutte difficili». C’è una parola per Moratti («Lui c’è sempre»), una e mezza per Thohir: «Così come ringrazio Moratti di avermi portato 10 anni fa all’Inter, ora ringrazio Thohir per avermi fatto tornare. E’ una persona perbene, che vuole il successo dell’Inter». E il terzo posto: «Proviamo ad arrivare più in alto possibile». Non è Harry Robert, ma una «magata» vuoi che non la faccia?
«Rispondo in italiano o in inglese?». Erick Thohir, a sentire una duttilità linguistica sconosciuta di recente, godrà. Ma non è tutto qua. La seconda Prima di Roberto Mancini è un insieme di titoli detti con scioltezza, serena convinzione e una frase che fa così: «Non ho la bacchetta magica ma bisogna vincere in fretta. Nel calcio la pazienza non è tanta ma rivincere è fondamentale». Vincere: lo ripete ben nove volte. Vincere: olio su tela. Mille giorni Non sarà un mago e nemmeno Harry Robert, ma il Mancio apparecchia la sua seconda conferenza stampa della storia interista con frasi-relax e in abito blu: concetti precisi col naso all’insù. Guardare in alto, please. E’ qui per questo, «perché Mazzarri è comunque un allenatore valido ma evidentemente qualcosa non va». Vincere è la parolina magica, per un lasso di tempo più lungo possibile. «Qual è il programma per i miei primi 100 giorni? Mille mille...». E ride. E fa: «I risultati contano ovunque, soprattutto in Italia».
Qualità, sorrisi, gioventù, bel gioco E riprende. «Se c’è il rischio di ambizioni sproporzionate alla squadra? Difficile dirlo, i giocatori devo conoscerli bene ma una cosa è certa: la prima cosa che gli dirò è che l’entusiasmo è alla base del nostro lavoro perché se non si lavora sorridendo tutto è più difficile. Spero che si possa fare quello fatto 10 anni fa: questo è una squadra con qualità come c’erano proprio allora. I giocatori dovranno imparare in fretta quello che voglio: dobbiamo lavorare e vincere attraverso il lavoro. Possiamo fare una squadra giovane, vincente per molto tempo e che giochi bene a calcio. Il fatto che sia una squadra giovane è uno dei motivi per i quali ho accettato: è una squadra che può crescere insieme a me. Ed è uno stimolo».
Roberto Mancini, 49 anni GETTY
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sarà un campione « Kovacic? I giocatori imparino in fretta. Terzo posto? Possibile» ROBERTO MANCINI ALLENATORE DELL’INTER
DIECI ANNI DOPO DALLA PRESENTAZIONE DEL 2004 A QUELLA DI IERI. I PUNTI DI CONTATTO E LE DIFFERENZE Marco Branca. Nel 2014 da Michael Bolingbroke, il Chief Executive Officer. In inglese. E con la traduzione simultanea per tutti i giornalisti stranieri. Altri tempi, altri ruoli dirigenziali, altri uomini. L’Inter è cambiata: in prima fila c’erano l’advisory board Nicola Volpi, il d.g. Marco Fassone, il d.t. Piero Ausilio, il direttore dell’area amministrativa Michael Williamson, il legale Angelo Capellini. C’era Javier Zanetti, vero. Non pronto per l’allenamento, ma in completo da vicepresidente.
2014: il ciuffo è più corto ma il Mancio è lo stesso Da Facchetti a Bolingbroke, com’è cambiata la società. Però i tifosi sono sempre uguali DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO BREGA APPIANO GENTILE (Como)
La virgola bianca sull’onda è rimasta tale e quale. I capelli sono più corti, ma la pettinatura è sempre quella. Dall’8 luglio 2004 al 15 novembre 2014 sono trascorsi 3.782 giorni. «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Roberto Mancini è un po’ gattopardesco nel suo secondo capitolo interista. Ecco perché ieri, nella conferenza stampa, ha ripreso un
paio di concetti usati 10 anni fa. Attorno ai quali, come fa l’edera, avvolgerà il suo lavoro. Punti di contatto Trovate le differenze. «Solo divertendo e giocando bene si vince» (2004). «L’entusiasmo sta alla base di ogni successo, sta a noi riportare i tifosi allo stadio» (2014). Divertimento ed entusiasmo, un unico concetto. Prendete nota ancora. «È presto per parlare di moduli, prima voglio vedere tutti i giocatori, poi sceglieremo in base alle caratteristiche». (2004). «Voglio parlare con i giocatori e trarre le mie conclusioni» (2014). Da sempre ha le sue idee, chiare, palpabili. Ma sempre ha cercato di adattarsi al materiale a disposizione. Le differenze Nel 2004 venne introdotto alla Pinetina da Giacinto Facchetti, Lele Oriali e
La presentazione di Roberto Mancini all’Inter 10 anni fa, l’8 luglio 2004 (sopra), e quella di ieri (sotto) LAPRESSE-GETTY
Tifosi Parrà strano, ma una trentina erano nel luglio del 2004, una trentina erano ieri, dieci anni dopo, ad attenderlo. Pochi, però ieri erano giustificati. Acqua abbondante, freddo da spilli sulle braccia. Tanto che i riflessi hanno rallentato. Erano pronti con lo smartphone per immortalare l’arrivo in macchina del Mancio. «Speriamo arrivi presto, sono qui da due ore», sospira un tifoso. A un soffio dalle 14, l’ora della conferenza, passa un Suv nero. Rallenta, entra. «Non era Roberto, sul lato passeggero c’era un altro», gongola il tifoso. Era Roberto. Alla guida. Niente flash. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL NUMERO
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Le sconfitte di Mancini nei derby di Milano, primo impegno alla ripresa del campionato. Il tecnico di Jesi ha sfidato i rossoneri dalla panchina per 12 volte. Nelle restanti 5 occasioni ha ottenuto un pareggio e 4 vittorie.
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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’IDEA: VINCERE 4
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HA DETTO
Le vittorie di Conte alla guida degli azzurri Da quando è il c.t. della Nazionale, l’allenatore pugliese ha ottenuto 4 successi su 4 gare disputate finora. Il primo nell’amichevole nell amichevole con l’Olanda, l Olanda, l’ultimo l ul l’1-0 a Malta
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Sulle convocazioni «Il momento è particolare, le defezioni sono tante ma a me è capitato di allenare squadre forti e pure meno forti, che però sono state forti lo stesso o lo sono diventate»
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Sulla Croazia «Perché sia una bella partita bisogna giocarla in due. Questo non è accaduto contro Azerbaigian e Malta»
Conte: «Dico no ai voli pindarici e sì all’ambizione Italia, ora voglio il bel gioco» Il c.t. azzurro: «Lavoro per rendere questa squadra più squadra: con la Croazia mi aspetto una crescita. Paura? No, rispetto ma non paura. Dobbiamo qualificarci, dopo proveremo a diventare una vera macchina da guerra»
ANDREA ELEFANTE MILANO
Vincere stasera per vincere domani. E domani vuol dire anche in Francia fra un anno e mezzo, perché no. Basta non pensarci adesso, stasera, ché ce n’è già abbastanza da pensare alla Croazia. La curiosità non passa in un mese, se ad essere curiosi si possono trovare risposte importanti. Fu dopo la vittoria di Malta che Antonio Conte si disse ansioso di sapere quello che la sua squadra gli avrebbe detto nella partita di stasera e il momento è arrivato. Anche quello di diventare, eventualmente, l’unico c.t. della storia del calcio azzurro assieme a Edmondo Fabbri e Azeglio Vicini a sedersi su quella panchina e a vincere le prime cinque partite, amichevoli comprese. Una dietro l’altra, fino a cinque. Una squadra più squadra Anche quel momento, non soprattutto quel momento. Perché il singolo conta, ma sempre fino ad un certo punto. Vale per lui, vale per gli assenti «e anche se non è stato facile fare le convocazioni, noi abbiamo sempre ragionato da squadra e lo faremo pure stavolta. Il momento storico è particolare, le defezioni sono tante ma a me
è capitato di allenare squadre forti e pure meno forti, che però sono state forti lo stesso o lo sono diventate. E hanno vinto come quelle che avevano più mezzi. Non siamo preoccupati, se non di insistere con il nostro progetto di gioco e di andare in campo con un orgoglio che possa rendere orgoglioso di noi il nostro Paese». Giocare con orgoglio e giocare bene. E Conte, che pure è uno che il verbo vincere ce l’ha stampato dentro il cervello e lo vede scritto davanti agli occhi tutti i giorni, arriverebbe a barattare una grande partita con una non vittoria, stasera: «Non bisogna per forza vincere per essere soddisfatti della propria squadra: dunque non è più importante vincere rispetto al giocare bene. Neanche con la Croazia. Io lavoro per rendere questa squadra più squadra, possibilmente aumentando il suo tasso di qualità: da questa gara mi aspetto anzitutto una risposta di crescita e sono curioso di vedere che risposta sarà». Anche se poi la sintesi ideale è nota: «Una grande prestazione e una grande vittoria». Rispetto, non paura Se sarà anche una grande partita non è dato sapere, ma al massimo prevedere: «Perché sia una bella sfida bisognerebbe che ci fosse il miglior terreno di gioco possibile, per noi e per loro, e dunque speriamo che il meteo migliori. Perché sia bella bisogna giocarla in due e questo non successe contro Azerbaigian e Malta». Molto più facile che succeda contro la Croazia, magari sperando che non giochi troppo bene. Non impossibile, per come Conte l’ha studiata: «Ma non bisogna mai avere paura di qualcuno. Rispetto, non paura. Anche se loro sono forti tecnicamente e nell’uno contro uno, fanno un gran possesso palla e attaccano in tanti. Quando avremo la palla noi dovremo essere bravi a fare quanto abbiamo provato in questi giorni; quando ce l’avranno loro, bravi a restare compatti e non farci fregare dal loro palleggio». Il chiodo fisso E neanche da manie di grandezza, perché poi è lì che si torna, al Conte con un chiodo fisso in testa, come ha detto De Rossi: arrivare prima degli altri sempre, dunque anche all’Europeo. Quel chiodo si ha, ma non si dice: «Veniamo da una grande delusione e non dobbiamo dimenticarla: è quella che deve darci la forza per qualificarci. Dunque meglio andare per gradi, con i piedi di piombo: non è il momento di fare voli pindarici, ma di camminare belli rasoterra. Con ambizione, ma rasoterra: intanto qualifichiamoci e poi proveremo a diventare una macchina da guerra». Che ormai è la sua immagine cult: un po’ come vincere, appunto.
Antonio Conte, 45 anni BOZZANI
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avversari sono forti, « Gli non dobbiamo farci fregare dal loro possesso palla ANTONIO CONTE C.T. DELL’ITALIA
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SERIE A
Mancio 2.0: palla subito, 4 Baresi al capolinea difesa a 4 e trequartista E la figlia si sfoga «Dài Inter, divertiamoci» contro l’allenatore LA CARRIERA
il caso DOPO 32 ANNI IN NERAZZURRO
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Giuseppe Baresi Nato a Travagliato (Brescia) il 7 febbraio 1958 Ruolo da giocatore Difensore
Il ritorno del tecnico alla Pinetina riaccende l’entusiasmo dei giocatori e dei tifosi: staccati 300 nuovi abbonamenti 1
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1977-92 Inter 1992-94 Modena
«Bentornato un c...», twitta Regina, attaccante dell’Inter. Il padre perde il posto: colpa di vecchie ruggini con Mancini per i figli nelle giovanili?
Carriera da allenatore nell’Inter 1997-98 Allievi 2001-08 Primavera 2010-13 Vice prima squadra 2013-14 Assistente tecnico prima squadra Giuseppe Baresi, 56 anni, con la figlia Regina, 23, capitano dell’Inter femminile DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO BREGA APPIANO GENTILE (Como)
1 Roberto Mancini, 49 anni, alla conferenza di presentazione 2 Il nuovo tecnico dell’Inter col «2+2+6» sulla maglia: la somma fa 10 (il suo numero da giocatore) e 226 sono le sue panchine coi nerazzurri 3 L’allenatore di Jesi mentre dirige il primo allenamento ad Appiano Gentile
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE @Emmedivu APPIANO GENTILE (COMO)
Palla. Subito. Piove di brutto e pare tutto bello. Il Mancio ha una cartelletta con gli appunti: spiega cosa farà. I giocatori sono attorno, e il tutto dopo il veloce discorso nello spogliatoio. Palla. Subito. Divertiamoci, e lavoriamo immediatamente sulla tattica. Quattro tre uno due: ne mancano alcuni ma l’impianto c’è e può reggere. Mancio si presenta così, e dopo 10 minuti si abbassa il cappuccio. Piove di brutto, ma chissenefrega dai.
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Difesa a 4 e... gioco anch’io
Squadra corta, distanze da mantenere, Mancio si ferma e fa salire o scendere le coppie a seconda delle misure che ha in testa. Cesella e apre alla stampa 15’ della sua prima seduta: non succedeva da un po’ (Europa League a parte, ma è obbligatorio). Le coppie nel 4-31-2: Handanovic-Carrizo; Nagatomo-Mbaye, Vidic-Andreolli, Juan Jesus-Donkor, DodòD’Ambrosio; Guarin-Gyamfi
(baby), M’Vila-Gnoukouri (baby), Obi-Krhin; Palacio; Icardi e Osvaldo largo. Squadra antiMilan? Alt, mancano Kovacic, Hernanes, Ranocchia e pure Kuz. Ergo, infarinatura tattica e via. Col Mancio che si mette anche a fare due tiri. Normale. Ma tutto quanto fa spettacolo. Saluti e stasera a San Siro?
Fin qui il campo (con anche parte atletica successiva), ma prima? Il Mancio arriva a pochissimi minuti dall’ora della presentazione, va in spogliatoio di frettissima, appoggia le proprie cose, saluta chi incontra ma prima di presentarsi va anche in cucina ad abbracciare chi mancava. Poi si riunisce con Ausilio e Fassone, giusto qualche minuto, entra e saluta vecchie facce che erano già lì per il Mancini-one. Tanta gente, un centinaio. Ciao qua e ciao là, poi - dopo la conferenza - si ferma a salutare cronisti rivisti: oggi deciderà se andare a San Siro per la Nazionale. Guida lui All’ingresso della Pinetina, una trentina di tifosi lo attendeva sotto il diluvio: ombrelli e voglia di Mancio. Ci
fosse stato il sole, sarebbero stati molti di più ma intanto i miniabbonamenti hanno fatto registrare 300 tessere in quasi 48 ore. Quei tifosi rimarranno un po’ spiazzati: si attendono Mancini sul sedile del passeggero e invece guida lui, station nera, va di fretta, sarà per la prossima. Mancio fa la foto ufficiale davanti al nuovo stemma-Inter prima di entrare per avviare la Ripartenza. Entusiasmo, sorrisi, cuore Ecco: dopo quelle chiacchiere ufficiali, il Mancio va nello spogliatoio e incontra i suoi nuovi giocatori. Ci conosceremo col tempo, dice, ma poi punta su tre cose: «Entusiasmo, divertimento nel giocare e vincere perché l’Inter deve stare in alto e bisogna mettercela tutta». Faccia-a-faccia, amichevole
Allo scopo di conoscerli meglio e per scambiare opinioni circa i rispettivi ruoli, Mancini farà via via colloqui individuali coi giocatori. Intanto, per stamattina, era prevista l’amichevole, quella messa in agenda da WM. Pagina saltata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Bentornato un caz..!». Regina, si sistemi la corona, le dev’essere cascata in un tweet. La Regina in questione fa Baresi di cognome e il messaggio è stato il suo benvenuto a Roberto Mancini. Messaggio scomparso pochi istanti dopo, sempre troppo per le misure di tempo della rete che hanno letto lo sfogo. Una vita nerazzurra Perché di sfogo si tratta dopo che Regina (attaccante dell’Inter donne) ha saputo della probabile fine della storia di amore-lavoro tra l’Inter e il babbo Beppe. Quindici anni in campo, 17 da allenatore delle giovanili e della prima squadra. Ora, con il ritorno di Mancini, Baresi è vicino all’addio. Perché il nuovo allenatore si porterà uno staff che non prevede la sua presenza. Dietro a questa esclusione ci sarebbero rancori legati ai figli. Quelli di Mancini, chiariamo. Perché quando Baresi guidava la Primavera nerazzurra, Andrea e Filippo bazzicavano le giovanili nerazzurre senza trovare continui sbocchi proprio con Beppe. Ci sarebbe insomma uno scarso feeling tra Baresi e Mancini. Il vice di Roberto dovrebbe essere così Daniele Adani. L’ex difensore nerazzurro (ora opinionista tele-
visivo) e il Mancio si sono parlati a più riprese ieri. Il condizionale rimane appiccicato all’operazione perché Adani è tentato e allo stesso tempo intimorito dalla grande responsabilità. Per Mancini invece non ci sono dubbi: il vice è Adani. Roby&Lele. Altro ritorno? Intanto rimane aperta un’altra questione, quella legata al team manager nome di Giuseppe Santoro. Non è stato esonerato come WM e il resto dello staff: nei prossimi giorni si incontrerà con la società che gli farà una proposta di lavoro, difficile che possa essere lui il tm futuro ma potrebbe restare nel club con altre mansioni. Potrebbe. Proseguono, poi, i lavori in ambito diplomatico per coprire quella tabella. José Duquè, con cui Mancini ha lavorato sia al City sia al Galatasaray, arriverà. Con un ruolo però che nelle ultime ore sta virando. Non più team manager, ma assistente particolare di Roberto Mancini. Tramontato David Platt («Non si muove dall’Inghilterra» - ha detto l’allenatore a Inter Channel), potrebbe sbocciare allora la candidatura di Andrea Butti, ora al Monaco. Sarebbe un ritorno anche per lui e sarebbe un ritorno particolare perché al tempo del Mancini I fu il tecnico di Jesi a volerlo con sé in panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A bene inglese e gli sarà facile spiegare al capo quello che ha in mente, quello che gli serve, quello che si può fare meglio».
Stankovic
Una previsione: scommette che Mancini punterà su?
«Mancini è l’uomo giusto per 5 ragioni più una: Kovacic» «Gli piacciono i giocatori così, con qualità e personalità: costruirà l’Inter intorno a lui» ANDREA ELEFANTE MILANO
Dicevano fosse il cocco del Mancio: non sapevano quanti pochi sconti, negli anni, avesse fatto e facesse Rober to Mancini a Dejan Stankovic. Quei due si sono voluti bene — si vogliono bene — e hanno litigato, si sono confrontati e non sempre si sono trovati d’accordo, hanno fatto un bel pezzo di carriera entrando nello stesso spogliatoio, a Roma e a Milano, e poi ognuno ha preso la sua strada. Oggi si sentono ogni tanto («L’ultima volta a fine agosto: la prossima settimana lo chiamo», dice Deki), ma si conoscono come pochi. E se non ci si mette qualche strano scherzo del destino, visto che a Belgrado danno anche Stankovic tra i candidati alla successio-
il Retroscena
MILANO
Convinto che tutto si potesse risollevare, convintissimo che il derby si potesse vincere, straconvinto che il 27 sera sarebbe stato primo nel proprio girone in Europa League. E proprio per tutto questo ancor più abbacchiato per come è finita l’avventura. La scelta Walter Mazzarri, fra gli altri stati d’animo, è anche arci-sicuro di non aver fatto la scelta sbagliata nell’estate del 2013 quando davanti alla
ne di Advocaat sulla panchina della Serbia, si incroceranno a San Siro la sera del 7 dicembre. Uno seduto sulla panchina dell’Inter e l’altro da vice su quella dell’Udinese. Non prima di essersi abbracciati. Mancini alla Pinetina che parla di progetto Inter sorridendo: Stankovic, le ricorda qualcosa?
«Situazione diversa rispetto a dieci anni fa: allora gli si chiedeva di aprire un ciclo, oggi invece di raddrizzare una barca il più velocemente possibile. E poi di farla andare veloce subito. E lui lo farà». Perché è così sicuro?
«Per cinque motivi: bastano? Primo: perché è bravo e non l’ha dimostrato solo all’Inter. Secondo: perché conosce l’ambiente, e quando
A BELGRADO
L’ultima di Dejan Udinese battuta dalla Stella Rossa BELGRADO L’Udinese è stata sconfitta 1-0 dalla Stella Rossa (gol di Planic) in amichevole a Belgrado. Gara organizzata per dare l’addio al calcio giocato di Dejan Stankovic che è stato anche capitano della Stella. L’attuale vice di di Stramaccioni, che è stato in lizza per la presidenza della federcalcio serba, è entrato al 38’, salutato dai 15 mila spettatori, e ha giocato la fase finale del primo tempo. Ma sul finire del tempo c’è stato anche l’infortunio a Luis Muriel che è uscito per un problema muscolare.
«Kovacic, perché gli piacciono i giocatori così: giovane, con qualità e non ha paura di prendersi responsabilità. Magari gli ricorda un ragazzino che al Bologna, più di trent’anni fa... Però occhio: Mancini non fonderà mai l’Inter su Kovacic, perché una delle sue leggi è il talento al servizio della squadra. La costruirà intorno a lui, quello sì: e potrà essere un vantaggio per Mateo e per l’Inter». Un’altra previsione: cosa dirà alla squadra prima del derby?
Dejan Stankovic abbraccia Mancini dopo il gol in un derby del 2006 ANSA
non hai tempo da perdere, è una cosa che fa enormemente la differenza. Terzo: perché aveva voglia di tornare ad allenare. Quella è una “scimmia” che si ha addosso, non va via facilmente. Quarto: perché aveva voglia di tornare ad allenare in Italia. E’ il suo Paese, per certe cose gli mancava, e magari ha anche qualche discorso in sospeso con la sua carriera. Quinto: nel frattempo ha fatto esperienza, anche internazionale, ed è una cosa che non si compra al mercato». Ok, bastano. E dunque?
«Dunque credo che l’Inter da questa scelta avrà solo da guadagnare». Obiezione dei maligni: Mancini grande allenatore di grandi squadre.
«E perché, chi l’ha detto
che questa Inter non è una grande squadra?». Lo sa che è come se a Milano si fosse riaccesa una scintilla?
«Di Roberto a Milano resta in mente molto più quello che ha vinto del momento in cui disse addio. E l’Inter, i tifosi dell’Inter, avevano bisogno di questo: di ritrovare un feeling con il loro allenatore». Mancini e Thohir sono fatti per avere un buon feeling?
«Dubito che Roberto avrebbe accettato un progetto così se non gli fosse piaciuto chi glielo ha proposto. E poi adesso il Mancio parla
«Questa è più difficile, ma provo a immaginare: “E’ una partita di calcio come le altre, ma è più importante e soprattutto più bella delle altre: dunque, godetevela il più possibile”». E voi cosa vi direte il giorno di Inter-Udinese?
«Lo abbraccerò e magari gli dirò ancora grazie: perché mi ha fatto crescere come calciatore, ma senza saperlo già allora insegnava qualcosa all’allenatore che sarei diventato. Lo guardavo spiegare calcio, lo studiavo, cercavo di capire le sue idee. Non tutte, però molte erano simili alle mie: quelle che avevo allora e ho oggi. E’ strana la nostra vita, ma proprio perché è fatta così ci piace tanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mazzarri fra Milano, sms e lo stress sgonfiato Però non rinnega la scelta-Inter: rifarei tutto Roma scelse l’Inter e decisamente l’Inter. Nel suo secondday-after, WM è rimasto in centro a Milano cercando il relax dopo la tempesta. Si è ovviamente sentito coi collaboratori più fidati, ha ricevuto molti messaggi, ha raccolto le proprie cose per poi prepararsi a raggiungere la propria casa (e la propria famiglia) a Empoli. Messaggi e clima Nella sua testa, rimbombava ancora il dispiacere dei giocatori al momento dell’addio al quale poi si è aggiunta la dichiarazione di Mateo Kovacic che lo ha
alla sirena interista e di aver declinato la Roma, oggi più in auge: no, non è così, perché pur non avendo saputo subito da Moratti che la situazione societaria sarebbe poi cambiata, Mazzarri era deciso a credere nell’occasione della vita dopo 10 anni di A e la gavetta nei piani inferiori. Un’occasione che sognava da sempre.
pubblicamente ringraziato. Già: ma come se la passa realmente l’ex tecnico dell’Inter un giorno e mezzo dopo la botta dell’esonero? Certamente meno provato, paradossalmente sollevato per una situazione certamente mortificante ma che prima portava con sé un carico di stress in certi giorni insopportabile. Ambientale soprattutto, perché la squadra non lo aveva abbandonato.
Risoluzione Domanda: in Mazzarri c’è l’idea di una risoluzione di contratto? Ovviamente no. Per ora.
Rifarei tutto Nelle scorse ore
si era sparsa la voce che nella sua mente abitasse il rimpianto di non aver saputo resistere
m.d.v.
L’ex allenatore dell’Inter Walter Mazzarri, 53 anni LAPRESSE
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SERIE A
Milan anti-Inter Inzaghi prepara le contromosse Pippo farà il primo esame a Mancini nel derby C’è la gabbia per Kovacic e il modulo può cambiare COME CAMBIA L’INTER
MARCO PASOTTO
CON MAZZARRI 3-5-2
Il Milan riparte dall’espressione piuttosto torva di Inzaghi in mezzo al campo, mentre la squadra si sta allenando, pochi minuti dopo aver saputo del cambio di panchina nerazzurro: mani infilate in tasca, sguardo basso, mascella serrata. E cervello infilato in centrifuga. Questa non ci voleva, è la nuvoletta che si materializza sopra la testa di Pippo. Attenzione, però: l’arrivo di Mancini a pochi giorni dal derby non è ovviamente una gran notizia, ma molti dei tormenti di Inzaghi in realtà sono rivolti alle assenze. In sé per sé non sono tante. Il problema è che sono pesanti, e in alcuni punti del campo la coperta è talmente corta da scoprire mezzo Milan. Quindi al momento i rossoneri sono un cantiere aperto, dove l’allenatore sta studiando giorno e notte – e non è un modo di dire – per disegnare la controffensiva migliore. Anche perché tutti gli studi e le match analysis fatti fin qui sull’Inter di
HANDANOVIC RANOCCHIA
VIDIC
J. JESUS
HERNANES KOVACIC NAGATOMO MEDEL DODÒ
PALACIO
ICARDI
CON MANCINI 4-3-1-2 HANDANOVIC NAGATOMO RANOCCHIA VIDIC HERNANES
KUZMANOVIC
J. JESUS GUARIN
KOVACIC PALACIO
ICARDI
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Mazzarri sono da buttare in discarica. Il Mancio cambia Le zone da bollino rosso sono due: la parte destra della difesa e il centrodestra in mediana. Degli attuali indisponibili, le ultime proiezioni mediche indicano Alex e Muntari verso il recupero e un bel punto interrogativo su Abate e De Jong. Carico da undici: Bonera, uno che là dietro dove lo metti sta, è squalificato. Le apprensioni maggiori riguardano la mediana, perché è in quei metri che agirà Kovacic. Lo avrebbe fatto anche nel 35-2 di Mazzarri, ma a quanto pare Mancini sta allestendo un 4-3-1-2 costruito specificatamente sulle spalle del croato all’altezza della trequarti. Le qualità sono note: tecnica, tempi di inserimento, dribbling. Occhio a Mateo La medicina migliore ovviamente sarebbe De Jong, ma in questi giorni è lui ad aver bisogno di medicine. Davanti alla difesa le opzioni sono due: Essien e Van
Pippo Inzaghi, 41 anni, è alla prima stagione alla guida del Milan dopo due anni nelle giovanili rossonere ANSA
LA FASE DIFENSIVA DEL MILAN SARA’ COSI’ 4-3-3 DE SCIGLIO
DIEGO LOPEZ RAMI
ALEX
Kovacic
MUNTARI
POLI ESSIEN EL SHAARAWY
VAN GINKEL TORRES
HONDA
GDS
Ginkel, entrambe rischiose per motivi diversi. Occorre capire quale sarà il rischio minore. La logica direbbe Essien, con Bonaventura (o Van Ginkel) sulla destra per far ripartire l’azione. Mentre a sinistra dovrebbe tornare al suo posto Muntari. Ecco allora che prende forma la gab-
bia da chiudere attorno a Kovacic. Una gabbia per lo più ghanese: Essien in prima battuta, Muntari a dargli manforte nei raddoppi. Il terzo baluardo ovviamente arriverebbe, a turno, da uno dei centrali difensivi (accanto a Alex ci dovrebbe essere Rami, oppure Mexes).
Alternativa Facile a dirsi, meno a metterlo in pratica, comunque una cosa è certa: Inzaghi proverà a spegnere il fosforo di Kovacic, ma non sarà la missione primaria della sfida. Pippo ama il gioco offensivo e non intende rinunciare a giocare anteponendo le esigenze difensive a quelle del possesso palla. La prossima settimana, col rientro graduale dei nazionali, inizieranno le prove vere. Intanto sono da considerarsi valide più soluzioni. Anche quella del 4-2-3-1, missione rischiosa ma assolutamente con un senso, viste le assenze a metà campo (dove potrebbe mancare anche Poli, al momento l’indiziato maggiore per la maglia vacante da terzino destro). Il doppio mediano – presumibilmente tutto ghanese con Essien e Muntari – permetterebbe di «risparmiare» un uomo e garantirebbe comunque adeguata copertura sulle incursioni di Kovacic. Il cantiere di Inzaghi procede: ma dovrà assolutamente chiudere in una settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
NAZIONALE QUALIFICAZIONI EUROPEE
«Italia, se ci sei batti un colpo» Buffon: «Questa partita deve convincere tutti: la Nazionale c’è ancora» «Non firmo per il pari, voglio una gara epica. Balotelli va aspettato. Penso agli alluvionati: siamo italiani, “stringiamoci a coorte”» GRUPPO H Partite giocate Azerbaigian-Bulgaria Croazia-Malta Norvegia-ITALIA Bulgaria-Croazia ITALIA-Azerbaigian Malta-Norvegia Croazia-Azerbaigian Malta-ITALIA Norvegia-Bulgaria
Classifica Croazia
1-2 2-0 0-2 0-1 2-1 0-3 6-0 0-1 2-1
Pt G V N P Gf Gs 9 3 3 0 0 9 0
ITALIA
9
3 3 0 0 5
Norvegia
6
3 2 0
1
1 5 3
Bulgaria
3
3
Malta
0
3 0 0 3 0 6
1 0 2
3 4
Azerbaigian
0
3 0 0 3
2 10
LE PROSSIME PARTITE: Azerbaigian-Norvegia
Gigi Buffon, 36 anni, e Antonio Conte, 45, in una delle ultime sedute di allenamento a Coverciano ANSA
Bulgaria-Malta ITALIA-Croazia
con curiosità. Nel nostro bagaglio c’è molta MASSIMO CECCHINI umiltà, l’unico ingrediente che fa conseguire MILANO risultati importanti insieme all’ambizione, soprattutto se ti chiami Italia e rappresenti Sarà il nero intorno a San Siro, sarà la una storia calcistica come la nostra. Per quepioggia feroce che rende la notte simile a sto non firmerei per un pareggio, anche perquella popolata dai Replicanti di «Blade Run- ché veniamo da 4 vittorie di fila. Insomma, ner», ma stavolta sembra che la vigilia azzur- teniamo molto a questa sfida. Speriamo sia ra sia ricca di umori diversi. epica, significherebbe che La sfida tra Italia e Croazia, in abbiamo fatto bene. Vorremfondo, pare essere la cartina mo fare bella figura e convin«Entrare nello di tornasole delle nuove amcerci - e convincere - che la spogliatoio bizioni degli azzurri, ed a Nazionale c’è ancora. Rispetdell’Inter? Mi confermarlo è lo stesso Gigi to alla Norvegia, l’avversario piacciono gli Buffon. «La Croazia è una stavolta è due gradini più in ambienti vincenti» alto». squadra gravida di talenti e quindi è una partita da prenLui e Balo Da capitano, Bufdere con le molle. Il risultato assicurato non esiste: ci possono stare tutti e fon coccola ancora Balotelli. «Una Nazionale tre gli esiti. Non è un match come gli altri per- deve trovare la propria identità e quella si otché in questi gironi - fra pseudo-cenerentole tiene con coloro che si rendono più utili. Ora o squadre materasso - una sfida come questa ci sono giocatori più in auge come Immobile, riaccende l’entusiasmo e la fantasia, visto che Zaza, Pellè e lo stesso Giovinco, che nella Juci sono di dei protagonisti in campo di livello ve sta facendo bene. Però uno come Mario internazionale. Noi affrontiamo la partita devi attenderlo, perché è inutile negare che
Azerbaigian-Malta
Oggi Oggi Oggi 28/03/15
Croazia-Norvegia
28/03/15
Bulgaria-ITALIA
28/03/15
Croazia-ITALIA
12/06/15
Malta-Bulgaria
12/06/15
Norvegia-Azerbaigian
12/06/15
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Le presenze di Buffon con la Nazionale Il capitano azzurro è il 6° tra tutti i nazionali europei
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Le gare europee di Gigi in azzurro Tra qualificazioni e fase finale: è il primatista assoluto
abbia dei mezzi incredibili. E in questo ritiro l’ho visto sereno». A chi gli chiede se l’obiettivo Europeo non lo stimola, nell’eterna sfida con Zoff su chi sia stato il più forte, Gigi replica sereno: «Se in Francia ci saremo lo affronteremo cercando di avere meno rimpianti possibili e mettendo in campo il massimo delle nostre qualità. I confronti, come le vittorie, lasciano il tempo che trovano. Essere Pelè o Maradona, in fondo, è qualcosa di bello lo stesso».
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L’esultanza del capitano della Nazionale Buffon e dei compagni dopo il gol dell’1-0 di Pirlo alla Croazia a Euro 2012, prima del pareggio di Mandzukic
Mancini e Mazzarri Sorride poi Buffon quando parla di entrare nello spogliatoio dell’Inter («mi piace entrare in ambienti di squadre che hanno vinto»), e poi non si tira indietro su Mancini e Mazzarri. «Il ritorno di Roberto è stato un fulmine a ciel sereno, ma probabilmente ineluttabile dopo le ultime settimane burrascose in casa Inter. Non mi piace però come hanno sparato su Mazzarri. È un ottimo allenatore, ha fatto cose strabilianti, ma ci sta che in un determinato contesto possa avere avuto problemi. Detto questo, uno con un curriculum come quello di Mancini può solo far bene al mostro movimento. Col carisma che ha, può riuscire a portare giocatori di livello internazionale, e questo rappresenterebbe una specie di volano per il nostro calcio». Genova: festa o niente I titoli di coda incredibilmente seri: le alluvioni in Italia e la situazione soprattutto a Genova, dove la Nazionale corre il rischio quasi di essere un problema. «Le premesse di questa partita erano positive: portare sostegno, aiuto e svago, ma il discorso sullo svolgimento della gara riguarda le istituzioni, la partita deve essere una festa altrimenti non ha senso. Ma oltre a Genova, non scordo neanche Carrara o altri piccoli centri che non vengono nominati spesso. Insomma, “stringiamoci a coorte”, siamo tutti italiani». E stavolta il calcio, per Buffon, è solo un rumore di fondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INFORTUNIO L’EX DI INTER E MILAN NON FARA’ RITORNO A SAN SIRO. IL C.T.: «COME L’HO VALUTATO IN QUESTI GIORNI? COME HO VALUTATO TUTTI I NUOVI...»
«Lieve pubalgia»: Balo lascia e torna a Liverpool Mario doveva giocare l’amichevole con l’Albania ma si è arreso a un affaticamento muscolare. Conte: «Inutile trattenerlo»
E quando di lui si smette di parlare come di un giocatore uguale a tutti gli altri e si ricomincia a parlare come del solito Balotelli. Quello che ha un dolorino («affaticamento agli adduttori con lieve pubalgia», da comunicato della Figc) e tira indietro la gamba. Quello che sa di essere scivolato all’ultimo posto nelle gerarchie di Conte e lo vive come reato di lesa maestà. Quello che sa di dover giocare solo la partita che conta di meno, quella di martedì contro l’Albania, e allora meglio niente che poco, ovvero una parte in un film in seconda serata. Quello che prende in contropiede anche i compagni di squadra: ma come, se ne va per una semplice pubalgia? C’è chi gioca mesi, con una pubalgia.
ANDREA ELEFANTE MILANO
Se ad Antonio Conte non piacciono «le cose per sentito dire», adesso le sa per conoscenza diretta: con Mario Balotelli capita che anche un semplice dolorino sia motivo per salutare la compagnia in anticipo. Tanto per alimentare tormentoni che con lui non smettono mai di essere tam tam, anche quando dalla porta della Nazionale rientra in silenzio e in punta di piedi.
Mario Balotelli, 24 anni GETTY IMAGES
Il gelo di Conte Tormentoni, appunto. Tam tam per tradurre in parole perplessità e semplici sospetti. Né verificati con certezza e né confermati, è chiaro. Fatto sta che quella pubalgia è lieve, ma non abbastanza per aspettare anco-
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IL NUMERO
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i gol segnati in questa Premier League da Balotelli in nove presenze (una rete in Champions al Ludogorets)
ra un po’ prima di (farlo) tornare a casa. Aspettare cosa?, dev’essersi chiesto Conte. Ieri, non a caso, particolarmente gelido: «Balotelli non poteva allenarsi ed era inutile tenere qui gente che non si può allenare. Come l’ho valutato in questi giorni? Come ho valutato tutti i nuovi». Già, perché il c.t., così aveva detto, voleva verificare con i suoi occhi le «affinità tecnico-tattiche, ma anche comportamentali, di Balotelli con le mie idee». Chissà che somme ha tirato, dopo questi giorni. Non più di cinque, perché già venerdì Balotelli aveva frenato sentendo questo fastidio agli adduttori e ieri la frenata è diventata stop (and go: a casa). La «sua» Milano appena sfiorata, il tempo di arrivarci con l’auto messa a disposizione dalla federazione e poi proseguire verso casa. Arrivederci e alla prossima, e chissà se e quando sarà: l’Albania poteva dire qualcosa, chissà cosa dirà il Liverpool. Quando la pubalgia sarà passata, ovviamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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COSÌ IN CAMPO A MILANO ALLE 20.45 STADIO San Siro, 79.394 spettatori DE ROSSI Senza Pirlo tocca a lui, presenza 100, fare il leader di una squadra giovane e un po' inesperta
METEO Nuvoloso, temperatura 11°
CROAZIA 4-2-3-1 MANDZUKIC
ITALIA 3-5-2 3 CHIELLINI
1 13 BUFFON RANOCCHIA
16 DE ROSSI
6 CANDREVA 20 DARMIAN
4 PERISIC
9 IMMOBILE
8 MARCHISIO
Centravanti forte fisicamente, gran lottatore: può aprire varchi per gli inserimenti e occhio al suo opportunismo
11 SRNA
23 PASQUAL
10 MODRIC 5 CORLUKA
17 7 MANDZUKIC RAKITIC
23 SUBASIC 21 VIDA
7 ZAZA
14 BROZOVIC
18 OLIC
2 DE SCIGLIO
3 PRANIJC
ALLENATORE Kovac
ALLENATORE Conte PANCHINA: 12 Sirigu, 22 Perin, 5 Rugani, 4 Moretti, 19 Bertolacci, 21 Soriano, 18 Parolo, 15 Bonaventura, 14 El Shaarawy, 11 Cerci, 10 Giovinco, 17 Pellé SQUALIFICATI: Bonucci DIFFIDATI: Florenzi, Astori, Pirlo, Zaza, Darmian INDISPONIBILI: Barzagli, Ogbonna, Astori, Paletta, Pirlo, Giaccherini, Florenzi, Verratti, Insigne, Montolivo, Balotelli, Osvaldo, G.Rossi
PANCHINA: 1 Vargic, 12 Kalinic, 6 Lovren, 19 Badelj, 9 Kramaric, 8 Halilovic, 22 Leovac, 2 Vrsaljko, 15 Jedvaj, 16 Sharbini, 13 Cop SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Strinic, Schildenfeld
ARBITRO Kuipers (Ola) GUARDALINEE Van Roekel-Zeinstra (Ola) QUARTO UOMO Diks (Ola) ARBITRI DI PORTA Van Boekel-Liesveld (Ola) TV Rai 1 e Rai 1 HD INTERNET www.gazzetta.it GDS
Conte per sfatare 4 23 il tabù Croazia Zero vittorie su 6 IL NUMERO
Finora 3 pareggi e 3 k.o. Pesano le assenze, ma il c.t. cerca il record di 5 vittorie iniziali consecutive FABIO LICARI MILANO
Il peggio che potesse capitare. Peggio della Germania, con la quale psicologicamente siamo in vantaggio e almeno non avremmo avuto niente da perdere. Forse soltanto verso Spagna e Francia abbiamo sviluppato un simile complesso d’inferiorità. Ma quelle sono grandi e ci può stare. Invece la Croazia è storicamente una piccola, fortissima, «bestia nera»: nei 6 confronti moderni le abbiamo strappato la bellezza di 3 pareggi (più 3 k.o.). Escluse rivali episodiche, quali Nord Corea e Bosnia, quella ex-jugoslava è una delle 6 nazionali con le quali il bilancio è in passivo (Brasile, Uruguay, Costa d’Avorio, Islanda e Urss le al-
tre). Come se non bastasse, sembra accanirsi anche la legge di Murphy: obbligandoci ad affrontarla proprio quando emergono i dolori di crescita, dopo i primi salutari schiaffoni di Conte. Con una lista di assenti che ci si può costruire un’altra nazionale. E con un cielo da tregenda, anche se oggi l’arca di Noè pare scongiurata. Con troppi assenti La Croazia non sa essere squadra per 90’, d’accordo: eppure contro l’Italia trova, dal profondo, motivazioni e voglia di rivincita esaltando collettivamente il talento sudamericano. Il simbolo è Modric, genio del calcio moderno: perché solo un genio, con quel fisico, può giocare da «10» basso, alla Pirlo. Il problema è che Conte non avrà l’im-
prevedibilità e la superiorità numerica create dallo juventino: avrebbe consentito a De Rossi di scivolare in difesa, proteggendo un reparto senza Bonucci, Barzagli e Ogbonna. E non ha neanche Verratti, Giaccherini (titolare sicuro), Florenzi, Insigne. Ci si affida al 3-5-2 aggiustato: Darmian ancora difensore; Candreva alla prima chance da mezzala (dopo aver «bucato» da esterno offensivo); e la coppia d’attacco Zaza-Immobile alla quale basterebbe un po’ di spazio sulla trequarti per sorprendere la difesa croata. Sulle fasce, il compito di De Sciglio (dirimpettaio di Olic) e Pasqual (contro Perisic) non sarà facile. La bestia nera Unica a porta imbattuta tra le 53 europee (con l’Islanda), la Croazia ci
le gare senza sconfitte dell’Italia, che ha ottenuto 20 vittorie e 3 pareggi, nelle gare per le eliminatorie europee: 9 vittorie e 1 pareggio per Euro 2008, 8 successi e 2 pari per Euro 2012 e infine le 3 vittorie ottenute in questa edizione delle qualificazioni europee
metterà in difficoltà sul piano del palleggio e del possesso: ma non schiera una difesa all’altezza del resto. In attacco, Kovac ha Mandzukic, gigante che fa reparto da solo e col Bayern atterrò la Juve di Conte, e può permettersi Kramaric, Kovacic e Halilovic in panchina. Senza palla, però, il reparto arretrato non sempre è sincronizzato: Conte starà studiando incursioni a sorpresa delle mezzali per far saltare gli equilibri, senza lasciare troppa libertà a Rakitic che a Barcellona si sta laureando fuoriclasse. Nata nei primi anni 90, in dieci qualificazioni a Mondiali ed Europei la Croazia ha fallito solo in due occasioni: mettendoci in riga al debutto nel 1996 (e vincendo 2-1 a Palermo il 16 novembre 1994, vent’anni fa esatti).
Risposte e risultato Per una volta Conte sacrificherebbe il successo sull’altare di un pari (ma con risposte utili sul piano del gioco): la qualificazione non è un problema epocale – il sistema un po’ discutibile che promuove 2/3 squadre per gruppo lascia ottimisti –, ma schemi, manovra, movimenti sono quello che chiede adesso. Per evolvere in fretta il suo 35-2 verso attitudini più offensive e di qualità. Se al completo, sarebbe stata la prima vera sfida per capire quanto vale l’Italia. In emergenza, no. E quindi al c.t. non importa neanche il record di 5 successi iniziali consecutivi di Fabbri e Vicini: dopo Olanda, Norvegia, Azerbaigian e Malta raggiungerli sarebbe bellissimo. Ma oggi, forse, sarebbe chiedere troppo.
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Il gruppo durante il riscaldamento i giorni scorsi a Coverciano. Ieri pomeriggio la squadra ha lasciato Firenze per Milano LAPRESSE
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LE ULTIME RIFINITURA ANNULLATA, I NUOVI SI AGGREGHERANNO STASERA. IERI IN 500 AD ASPETTARE LA SQUADRA ALLA STAZIONE
ORDINE PUBBLICO
Emergenza difesa: Darmian farà il centrale
63.000 a San Siro Scatta l’allerta per i seimila croati
Ogbonna è k.o. Rimandato l’esordio del baby Rugani, a completare la linea Chiellini e Ranocchia
(ma.cec.) Diluvio permettendo, saranno circa 63.000 gli spettatori a San Siro portando l’incasso a superare il milione di euro. Ma c’è qualche preoccupazione. Sono attesi oltre 6.000 croati, con relativa allerta per il rischio incidenti: tra di loro pare esserci anche qualche soggetto segnalato come «difficile». Ieri il consueto vertice tra le polizie dei due Paesi: predisposte le misure perché si limitino i rischi di contatto, ma l’imprevisto è sempre in agguato. Intanto la Nazionale e la Figc sono schierate al fianco dell’Airc in occasione dei «Giorni per la Ricerca».
MASSIMO CECCHINI MILANO
Col meteo umido che governa l’Italia del Nord, non che ce ne fosse strettamente bisogno, ma il «bagno» di folla che ha accolto la Nazionale alla stazione Centrale di Milano è stato di quelli che scaldano il cuore. L’ultima volta era stato
Balotelli il più acclamato, stavolta a far la parte del leone è stato lo stesso Antonio Conte e un paio dei suoi scudieri più fidi, cioè Buffon e Chiellini, ma anche Immobile e Zaza hanno avuto i loro ammiratori. In totale, comunque, erano circa cinquecento le persone che - ieri pomeriggio intorno alle 18 si sono assiepate dietro le transenne che andavano dal binario di arrivo del Frecciarossa proveniente da Firenze, per poi snodarsi lungo lo scalone centrale e arrivare fino al pullman che attendeva la squadra. Emergenza in difesa Probabilmente l’accoglienza ha rappresentato uno dei pochi sorrisi
per la truppa azzurra che, causa maltempo, ha dovuto annullare la rifinitura prevista a San Siro alle 19. Di fronte al potenziale offensivo croato ci sarà una difesa ai minimi termini, visto che anche Ogbonna (come Balotelli) ha avuto il via libera per tornare a casa in mattinata per il problema al bicipite femorale sinistro. Conte, come a Malta, adatterà Darmian a centrale difensivo, considerato che dietro ha a disposizione solo un baby e un senior, ovvero Rugani dell’Empoli e Moretti. Così la formazione anti Croazia dovrebbe esser fatta con Ranocchia e Chiellini a completare la linea davanti a Buffon, De Sciglio e Pasqual
sulle fasce, Candreva, De Rossi e Marchisio in mediana ad impostare per Zaza e Immobile. Archiviata la Croazia arriverà l’Albania e sarà un test per vedere all’opera parecchi volti nuovi, che si aggregheranno tutti (tranne Bonucci, che era già col gruppo a Firenze) già stasera. Ricordiamo la lista: Difensori: Acerbi (Sassuolo), Rossettini (Cagliari); centrocampisti: Antonelli (Genoa), Aquilani (Fiorentina), Criscito (Zenit), De Silvestri (Samp), Maggio (Napoli), Poli (Milan), Sturaro (Genoa); attaccanti: Destro (Roma), Gabbiadini (Samp), Matri (Genoa), Okaka (Samp). In bocca al lupo. Matteo Darmian, 24 anni LAPRESSE
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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NAZIONALE OGGI ITALIA—CROAZIA ALLARME MALTEMPO IL VERO PROBLEMA DEL CAPOLUOGO LIGURE E’ LO SPOSTAMENTO DI UOMINI E MEZZI
San Siro è ok, la partita di Marassi resta a rischio A Genova situazione critica per Italia-Albania: deciderà la Prefettura METEO A MILANO E GENOVA Ieri
Oggi
Forti Piogge Pioggia debole 11°
14° MILANO
GENOVA Ieri
Oggi
Domani
Martedì
Temporali Nuvoloso Forti Piogge Nuvoloso 14°
14°
11°
14° GDS
FILIPPO GRIMALDI
Milano si rialza, Genova resta in ginocchio dopo il diluvio. E’ rientrato l’allarme in serata in vista di Italia-Croazia, stasera a San Siro. Il meteo è migliorato, stamani verrà fatto il punto della situazione, ma il bel tempo previsto, con solo deboli rovesci in serata, consentirà al prato di tornare in perfette condizioni, dopo i problemi di ieri che hanno costretto l’Italia a cancellare la rifinitura e i croati ad allenarsi per un quarto d’ora su una porzione ridotta del manto erboso. Diverso il discorso in vista dell’amichevole Italia-Albania, dopodomani al Ferraris, che rimane a rischio. Ieri sul ponente genovese e ligure si è scatenata un’altra vera e propria bomba d’acqua, trentasei giorni dopo l’ultima alluvione che aveva devastato il centro cittadino.
Un disperso In alcune zone sono caduti 348 millimetri di pioggia in poche ore, pari a un terzo della pioggia di un anno, su un territorio già zuppo d’acqua da settimane. Nella zona di Mignanego i sommozzatori dei Vigili del Fuoco stanno cercando il corpo di un 67enne travolto in mattinata dalla furia di un torrente durante il nubifragio. In tilt per ore anche l’autostrada e la linea ferroviaria per la Francia.
be risorse utili per gestire tali criticità. Una decisione definitiva spetta, però, solo alla Prefettura. I contatti con la Federcalcio sono continui, ma la partita - che sinora non ha incontrato il favore dei genovesi: la prevendita viaggia a rilento - resta a rischio. «Se è giusto giocare a Genova? Sta alle istituzioni decidere e fare in modo che sia una festa per la gente, altrimenti non ha senso», il commento di Antonio Conte.
Milano ok A farne le spese, si diceva, anche il calcio. Il c.t. croato Kovac era apparso preoccupato: «Se dovesse continuare a piovere, non si gioca». Nessun problema, invece: la gara si disputerà regolarmente. A Milano hanno preferito non proteggere il campo con i teloni per non appesantire eccessivamente l’erba e danneggiarla, proprio in virtù delle previsioni odierne favorevoli al gioco.
Viaggio-incubo Ieri è stata una giornata complicata anche per la nazionale albanese, diretta nel ritiro di Rapallo. Il loro volo charter in partenza in mattinata da Rennes, in Francia, per Genova, ha avuto un ritardo di otto ore a causa della chiusura per il maltempo ed il vento dello scalo genovese, ed alla fine è riuscito a partire, atterrando però a Milano Malpensa.
Il diluvio di ieri su San Siro che ha impedito la rifinitura dell’Italia LAPRESSE Genovesi tiepidi A Genova, invece, la situazione è ben diversa. Il Ferraris, nonostante la forte pioggia non presenta particolari criticità. Il meteo annuncia per oggi una tregua del maltempo, prima di una nuova perturbazione in transito domani, con «probabili precipitazioni moderate e cumu-
late elevate, in particolare sul Levante, ed alta probabilità di fenomeni temporaleschi forti». Martedì, nuovo miglioramento. Il vero problema della gara genovese sta nel fatto che la situazione è critica dopo questa alluvione-bis, e qualunque spostamento di uomini e mezzi sul Ferraris togliereb-
il personaggio LUKA MODRIC
AZERBAIGIAN-NORVEGIA
Il quindicenne Ødegaard subito in campo (g.ada.) Il nuovo Azerbaigian di Gurbanov cerca i primi punti nel gruppo dopo tre sconfitte consecutive, costate il posto all’ex c.t. Berti Vogts, dimessosi dopo il 6-0 subito dalla Croazia. Il tecnico norvegese Høgmo in conferenza stampa ha dichiarato che potrebbe anche accontentarsi di un pareggio, dopo le vittorie su Malta e Bulgaria. Possibile l’impiego dal primo minuto del 15enne Martin Ødegaard.
Il Pirlo di Croazia sfuggito alla guerra è l’anima del Real L’ex c.t. Bilic: «E’ ingiusto che non sia tra i 23 del Pallone d’oro». Lui e Rakitic, che il Barça ha acquistato con l’idea di farne l’erede di Xavi, spadroneggiano a centrocampo
Dal 1991 fino ad oggi 47 croati in Serie A Il 25 giugno 1991 la Croazia si = proclamò Stato indipendente (a seguire la guerra con serbi e bosniaci) e da allora in Serie A hanno giocato 47 calciatori croati. I primi furono Boban e Jarni nel Bari 1991-92, gli ultimi arrivati sono stati Badelj della Fiorentina e Martic del Verona. Tra i due estremi un gruppone di campioni, buoni giocatori, meteore e bidoni, come succede in ogni flusso di stranieri. Qui sotto il nostro top 11 della Croazia in Serie A, dal 1991 ad oggi. Non abbiamo calcolato, come è ovvio, i croati arrivati prima, tipo Surjak ex dell’Udinese, perché all’epoca la Croazia era una Repubblica della ex Jugoslavia e quegli stranieri erano considerati jugoslavi. La nostra formazione ideale della Serie A-Croazia è molto sbilanciata, ma il talento non manca... Tra parentesi le squadre italiane in cui i giocatori hanno militato. s.v. 4-1-2-3
KELAVA (Udinese, Carpi)
JARNI TUDOR (Juventus, (Bari, Torino, SIMIC Juventus) Siena) (Inter, Milan) VRSALJKO (Genoa, Sassuolo) JURIC KOVACIC (Crotone, Genoa) (Inter) BOBAN (Bari, Milan) *Empoli, Venezia, Ancona, Atalanta, Ascoli, Parma, Palermo, Cesena
BOKSIC (Lazio, Juventus)
BAKU, ORE 18 AZERBAIGIAN (4-4-2) K. Agayev; Medvedev, Sadygov, Guseynov, Ramaldanov; Abdullayev, Garayev, Abisov, Nazarov; Aliyev, Nadirov. All. Gurbanov. NORVEGIA (4-3-3) Nyland; Elabdellaoui, Nordtveit, Forren, Linnes; Skjelbred, Tettey, Johansen; Ødegaard, Elyounoussi, Dæhli. All. Høgmo. ARBITRO Aranovskiy (Ucr).
SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza MILANO
Il nostro top 11
RAPAJC (Perugia, Ancona) BUDAN*
Luka Modric non è tra i 23 candidati al Pallone d’oro 2014 e Slaven Bilic, c.t. della Croazia dal 2006 al 2012 e oggi al Besiktas in Turchia, ha criticato la scelta: «Modric non viene pubblicizzato come altri, è un ragazzo molto umile e modesto. Non vincerà mai il Pallone d’Oro perché quel premio è destinato a giocatori tipo Messi, Cristiano Ronaldo, Robben, Ibrahimovic o Ribery, ma Luka meritava almeno la “nomination”». Tale padre tale figlio Qualche giorno fa, alla serata di gala della Liga, Ivano Modric, quattro anni, figlio di Luka, è stato avvicinato da Cristiano Ronaldo, compagno di squadra del papà nel Real Madrid e Pallone d’oro uscente. CR7 gli ha sorriso e fatto un buffetto sulla guancia, ma Modric junior non lo ha degnato di uno sguardo e ha continuato ad armeggiare col suo videogioco. I Modric sono così, schivi e refrattari, amano parlare sul campo, e a modo suo il bimbetto Ivano ha dato ragione a Bilic. Registi gemelli Elementare, Modric è il Pirlo di Croazia. Condividono cognomi corti, bisillabi, ideali per i titoli sui giornali, e sul campo usano gli stessi codici, impugnano il timone delle rispettive formazioni. A dividerli è l’età, il madridista è sei anni più giovane dello juventino. I croati sono molto contenti che Pirlo non giochi stasera. «Andrea ha un ruolo cruciale nell’organizzazione degli azzurri - ha detto lo stesso Modric nei giorni scorsi -, l’Italia sentirà la sua mancanza poiché le partite si decidono a a centrocampo». Due anni e mezzo fa, alla vigilia di Italia-Croazia per l’Europeo in Polonia e Ucraina, a domanda diretta («Modric o Pirlo?») Bilic, l’ex c.t. di cui sopra, rispose: «Sono due perni, se girano loro, tutto funziona, ma Modric forse è meglio». In realtà quell’Europeo vide Pirlo molto più protagonista di Modric.
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BULGARIA-MALTA
La Bulgaria cerca una vittoria interna per tornare in lotta S
Luka Modric centrocampista 29enne del Real Madrid e della Croazia. In queste qualificazioni europee è a quota due gol, contro Malta e Azerbaigian ACTION
Generazione di guerra In giro per l’Europa ci sono molti giocatori che da piccoli hanno vissuto o sono scampati alla guerra civile dei Balcani, quella che ha sgretolato la ex Jugoslavia. Modric era bambino quando insieme alla famiglia, e a tanta altra gente, fu costretto a fuggire dal suo villaggio bombardato e saccheggiato dai serbi. Uno dei suoi nonni venne ucciso sull’uscio di casa. Un piccolo profugo traumatizzato, ma Luka ce l’ha fatta, ha varcato la linea d’ombra del suo passato, sebbene un vissuto del genere sia impossibile da superare del tutto. Forse i suoi silenzi, la sua scarsa propensione alla visibilità extra-campo vengono da lì, dalle angosce dei primi anni Novanta. Stasera sul campo bisognerà fare molta attenzione ai suoi dialoghi con Ivan Rakitic, altro croato di cui non si parla granché, ma che va tenuto d’occhio. Il Barcellona non l’ha preso per togliersi uno sfizio, ma perché vede in lui il successore di Xavi (avete detto niente). Anche il Rakitic bambino fu costretto a scappare dalla sua terra, i genitori lo portarono in Svizzera. Questi ragazzi sopravvissuti all’inferno vivono il calcio col giusto distacco. In campo non si emozionano, fanno il loro gioco e amen, succeda quel che deve succedere. Qualità nella quantità, gente da Pallone d’oro, prima o poi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Per la Bulgaria la sfida interna contro Malta è fondamentale per continuare a sperare nella qualificazione. I padroni di casa guidati dal c.t. Penev arrivano da due sconfitte contro Norvegia e Croazia e sperano di ritrovare la vittoria che manca dalla prima partita del gruppo H contro l’Azerbaigian. Due gli «italiani» tra i bulgari: Chochev (Palermo) e Galabinov (Livorno). Malta è ancora alla ricerca dei primi punti in queste qualificazioni e dovrà fare a meno dell’attaccante Mifsud, espulso contro l’Italia. SOFIA, ORE 20.45 BULGARIA (4-4-1-1) Mihajlov, Manolev, S. Popov , Bodurov, Minev; Tonev, Djakov, Iliev, Manolev; I. Popov; Hristov. All. Penev. MALTA (4-5-1) Hogg, Muscat R., Muscat Z., Camilleri, Agius; Scerri, Briffa, Fenech, Failla, Schembri; Vella. All. Ghedini. ARBITRO Strömbergsson (Sve).
LA GAZZETTA SPORTIVA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
QUALIFICAZIONI EURO 2016 LE GRANDI PICCOLE LO 0-0 CON L’ESTONIA ENTRA NELLA STORIA. E IL LIECHTENSTEIN PASSA IN CASA DELLA MOLDOVA
GRUPPO C
San Marino che gioia: è il primo punto
Isco trascina la Spagna La Slovacchia è a 4 su 4
E’ il momento delle piccole, anche se spesso sono scontri fra poveri. Non quello delle Far Oer, numero 187 del ranking Fifa, che venerdì hanno steso la Grecia (18). Ieri San Marino ha pareggiato in casa 0-0 con l’Estonia che nelle precedenti qualificazione era arrivata fino al playoff (perso con l’Irlanda di Trap): è il primo punto in una competizione continentale per i sanmarinesi, in precedenza avevano raccolto 59 sconfitte. Per trovare un altro pareggio in gare ufficiali, bisogna tornare al 2001 e al punto conquistato nelle qualificazioni mondiali a Riga con la Lettonia. Esce dal campo felice anche il Liechtenstein che passa in casa della Moldova 1-0: decide Burgmeier su punizione. Dal 2004 il Liechtenstein non vinceva fuori casa in gare di qualificazione.
Le infinite risorse del calcio di Spagna. Contro la Bielorussia mancavano Iniesta, David Silva, Fabregas, oltre ai «ritirati» Xabi Alonso e Xavi: bene, dopo 18 minuti Isco, alla prima da titolare con la Roja, ha aperto le marcature con uno strepitoso destro all’incrocio. Un minuto dopo Busquets ha raddoppiato con un destro rasoterra da fuori, appena deviato, poi nella ripresa Pedro ha chiuso un’azione tutta di prima con stop e sinistro sotto la traversa, appena prima del debutto di Jose Maria Callejon e Morata con la maglia della Spagna. Del Bosque però è ancora secondo: davanti infatti non molla la Slovacchia di Marek Hamsik. Nel 2-0 in Macedonia, che tiene la nazionale guidata da Kozak in testa a punteggio pieno, è andato in gol però un altro «italiano», il genoano Kucka, autore del primo gol. Il raddoppio è stato opera di Nemec.
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La festa dei giocatori di San Marino per lo 0-0
Franz Burgmeier del Liechtenstein, 32, dopo il gol
partire la Russia, mentre l’attaccante austriaco di origini pakistane si attarda a protestare insieme con Arnautovic al limite dell’area russa. L’azione sfuma in fretta, il pallone torna nell’altra metà campo, Harnik lavora a destra e mette in mezzo dove c’è Okotie ancora lì, fermo, solo (forse Simutenkov e Semak hanno tradotto male, o per nulla, il concetto «copertura preventiva»...) e in fuorigioco. Ma è 1-0 Austria, Alaba in tribuna per l’infortunio esulta saltellando su un piede solo mentre in panchina Capello si sfoga con i suoi assistenti.
Né soldi né punti La Russia di Capello in rosso con l’Austria Un gol in fuorigioco di Okotie condanna il c.t. italiano Gli assistenti Panucci e Neri, senza contratto, non ci sono AUSTRIA RUSSIA
1 0
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Okotie al 28’ s.t.
AUSTRIA (4-2-3-1) Almer; Klein, Dragovic (dal 42’ s.t. Prodl), Hinteregger, Fuchs; Leitgeb, Ilsanker; Harnik, Junuzovic, Arnautovic (dal 46’ s.t. Sabitzer); Janko (dal 14’ s.t. Okotie). PANCHINA Ozcan, Lindner, Ulmer, Wimmer, Garics, Veli Kavlak, Hinterseer, Weimann. ALLENATORE Keller. ESPULSI nessuno. AMMONITI Hinteregger per gioco scorretto.
RUSSIA (4-1-4-1) Akinfeev; Parshivlyuk, V. Berezutski, Ignashevic, D. Kombarov; Glushakov; Shatov (dal 35’ s.t. Dzagoev), Shirokov, Fayzulin (dal 30’ s.t. Dzyuba), Cheryshev (dall’11’ s.t. Ionov); Kokorin. PANCHINA Lodygin, Rebrov, Makeev, Semenov, Schennikov, Granat, Ozdoev, Samedov, Kerzhakov. ALLENATORE Capello. ESPULSI nessuno. AMMONITI Glushakov e Parshivlyuk per gioco scorretto. ARBITRO Atkinson (Ing) NOTE spettatori 50mila circa. Tiri in porta 4-2 (con un palo). Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 5-1. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Tattica e bilancio Forse lo stesso c.t. si chiede cosa possa fare di più. «Avremmo meritato almeno il pareggio. Dobbiamo segnare i gol, perché le occasioni le creiamo, abbiamo perso perché non siamo riusciti a segnare», ha detto alla fine. Il suo piano tattico comunque aveva un senso e con un po’ più di cattiveria davanti avrebbe anche funzionato: un centravanti bravo a difendere il pallone e a giocare di sponda, Kokorin, e quattro giocatori pronti a inserirsi. Ma se poi sbagli l’ultimo controllo - Cheryshev due volte lanciato verso la porta - o fallisci la mira (colpo di testa ancora di Kokorin tutto solo in area: di poco fuori), certo la vittoria è difficile ottenerla. Nel caso di Capello, i tre punti li ha presi soltanto due volte nelle ultime nove partite, contro Lussemburgo e Liechtenstein. Ora è arrivata la prima sconfitta nelle qualificazioni all’Europeo. Un bilancio in rosso, è innegabile. Se fosse di nuovo convocato al ministero per dare giustificazioni, però, stavolta avrebbe buoni motivi per parlare (e lamentarsi) per primo.
ALEX FROSIO
Fabio Capello si muove poco e parla ancora meno. Stretto tra Simutenkov e Semak, gli unici assistenti ad aver messo la firma sul contratto dopo il Mondiale, il c.t. della Russia ha perso gli interlocutori tecnici italiani: per la prima volta è andato in panchina senza Panucci e Neri, perché va bene tutto ma dopo quattro partite «gratis» i due non sono giustamente andati in Austria per affiancare Capello. E come al solito quando le cose vanno male possono sempre peggiorare. Così, dopo essere rimasto senza soldi - da dopo Brasile 2014 non ha visto un rublo - Capello resta anche senza punti.
linee). La sfortuna si materializza nel primo tempo, al 15’, quando il destro secco dal limite di Kokorin si stampa sul palo. L’errore arbitrale sta invece sul gol vittoria dell’Austria. Okotie, la mossa vincente di Keller, appoggia in rete da posizione di fuorigioco al termine di trenta secondi da manicomio (e in cui per una volta a Capello era andata bene...). Per ordine: sugli sviluppi di un angolo, Akinfeev blocca sulla linea, non un millimetro più in là, un tocco di Okotie e fa ri-
Episodi L’Austria batte la Russia e prende il largo nel gruppo G, ma ancora una volta gli episodi condannano il c.t. italiano. Non è colpa di Akinfeev, come al Mondiale, ma della sfortuna e dell’arbitro, l’inglese Atkinson (e del suo guarda-
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Fabio Capello, 68 anni, allenatore della Russia che ha difficoltà di classifica. Ieri k.o. a Vienna AFP
GRUPPO E
Rooney fa 100 con gol E l’Inghilterra rimonta Uno spavento per l’Inghilterra, però dura poco. La Slovenia di Handanovic era andata in vantaggio a Wembley con un regalo di Henderson, un delizioso autogol di testa sulla punizione di Novakovic per battere Hart, alla prima rete incassata in queste qualificazioni. Ma un minuto dopo, per fallo di capitan Cesar (Chievo) su Rooney, il festeggiato della serata (100 presenze) ha potuto esultare trasformando il rigore che si era procurato. Handanovic aveva intuito il tiro di Rooney, ma la botta del centenario inglese era troppo potente e il portiere interista ha potuto soltanto deviare la conclusione. Poi c’è stata la doppietta di Welbeck, arrivato a quota cinque nelle eurogare: prima con un tocco sporco a centro area, poi con un colpo pregevole di dopo uno scambio con Sterling. Con il 3-1 l’Inghilterra rimane a punteggio pieno dopo quattro partite con 12 punti, 11 gol segnati e uno solo incassato.
GRUPPO G
Jovetic replica a Ibra Ma la Svezia è seconda Erano i protagonisti annunciati e non hanno tradito: prima Ibra e poi Jo-Jo, ma a sorridere è solo il secondo. Sì, perché la Svezia in Montenegro getta alle ortiche una vittoria che in ottica qualificazione avrebbe pesato tantissimo. La squadra di Hamrén non si lascia intimidire dalla bolgia di Podgorica e dopo 9’ passa in vantaggio: è proprio la stella del Psg a sbloccare il risultato, sfruttando un rimpallo tra Tomasevic e Zengin in area. Sullo 0-1 la Svezia abbassa il ritmo, contenendo agevolmente la reazione dei padroni di casa. Un atteggiamento che però non paga, visto che a dieci minuti dal termine, senza troppi meriti, il Montenegro trova il pari: Collum assegna un generoso rigore su Jovovic che il quasi omonimo Jovetic trasforma agevolmente. Il finale è tutto di Ekdal: il cagliaritano prima sbaglia un gol già fatto, poi nel recupero ne segna uno buono, che però il fischietto scozzese annulla per un presunto fallo a palla lontana di Kiese Thelin. Giuliano Adaglio
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Risultati e classifiche GRUPPO A
Classifica Islanda Rep. Ceca Olanda Lettonia Kazakistan Turchia
Pt 9 9 3 2 1 1
G 3 3 3 3 3 3
Partite giocate
Partite giocate
Kazakistan-Lettonia Rep. Ceca-Olanda Islanda-Turchia Lettonia-Islanda Olanda-Kazakistan Turchia-Rep. Ceca Kazakistan-Rep. Ceca Islanda-Olanda Lettonia-Turchia
V 3 3 1 0 0 0
0-0 2-1 3-0 0-3 3-1 1-2 2-4 2-0 1-1
N 0 0 0 2 1 1
P 0 0 2 1 2 2
Gf 8 8 4 1 3 2
Gs 0 4 5 4 7 6
Le prossime partite: Olanda-Lettonia Oggi ore 18 Rep. Ceca-Islanda Oggi ore 20.45 Turchia-Kazakistan Oggi ore 20.45 Kazakistan-Islanda 28/3/15 Rep.Ceca-Lettonia 28/3/15 Olanda-Turchia 28/3/15 Kazakistan-Turchia 12/6/15 Islanda-Rep. Ceca 12/6/15 Lettonia-Olanda 12/6/15 Rep. Ceca-Kazakistan 3/9/15 Olanda-Islanda 3/9/15 Turchia-Lettonia 3/9/15
Andorra-Galles Bosnia-Cipro Israele-Belgio Belgio-Andorra Cipro-Israele Galles-Bosnia Andorra-Israele Bosnia-Belgio Galles-Cipro
Classifica Galles Israele Belgio Cipro Bosnia Andorra
Pt 7 6 4 3 2 0
1-2 1-2 (rinv. 31/3/15) 6-0 1-2 0-0 1-4 1-1 2-1
G 3 2 2 3 3 3
GRUPPO D
GRUPPO C
GRUPPO B
Partite giocate
V 2 2 1 1 0 0
N 1 0 1 0 2 0
P 0 0 0 2 1 3
Gf 4 6 7 4 2 2
Gs 2 2 1 5 3 12
Le prossime partite: Oggi ore 18 Belgio-Galles Cipro-Andorra Oggi ore 18 Israele-Bosnia Oggi ore 20.45 Andorra-Bosnia 28/3/15 Belgio-Cipro 28/3/15 Israele-Galles 28/3/15 Andorra-Cipro 12/6/15 Bosnia-Israele 12/6/15 Galles-Belgio 12/6/15 Belgio-Bosnia 3/9/15 Cipro-Galles 3/9/15 Israele-Andorra 3/9/15
Classifica Slovacchia Spagna Ucraina Macedonia Lussemburgo Bielorussia
Pt 12 9 9 3 1 1
G 4 4 4 4 4 4
V 4 3 3 1 0 0
N 0 0 0 0 1 1
Le prossime partite: Macedonia-Bielorussia Slovacchia-Lussemburgo Spagna-Ucraina Ucraina-Lussemburgo Bielorussia-Spagna Slovacchia-Macedonia Lussemburgo-Macedonia Ucraina-Bielorussia Spagna-Slovacchia
1-1 5-1 0-1 0-2 3-2 2-1 1-0 1-3 0-4 0-3 0-2 3-0
P 0 1 1 3 3 3
Gf 8 13 6 4 3 2
Gs 2 3 1 10 11 9
27/3/15 27/3/15 27/3/15 14/6/15 14/6/15 14/6/15 5/9/15 5/9/15 5/9/15
Classifica Polonia Irlanda Scozia Germania Georgia Gibilterra
Pt 10 7 7 7 3 0
G 4 4 4 4 4 4
Partite giocate
Partite giocate
Georgia-Irlanda Germania-Scozia Gibilterra-Polonia Irlanda-Gibilterra Scozia-Georgia Polonia-Germania Gibilterra-Georgia Polonia-Scozia Germania-Irlanda Georgia-Polonia Germania-Gibilterra Scozia-Irlanda
1-2 2-1 0-7 7-0 1-0 2-0 0-3 2-2 1-1 0-4 4-0 1-0
V 3 2 2 2 1 0
N P Gf Gs 1 0 15 2 1 1 10 3 1 1 5 4 1 1 7 4 0 3 4 7 0 4 0 21
Le prossime partite: Georgia-Germania Scozia-Gibilterra Irlanda-Polonia Polonia-Georgia Irlanda-Scozia Gibilterra-Germania Georgia-Scozia Germania-Polonia Gibilterra-Irlanda
29/3/15 29/3/15 29/3/15 13/6/15 13/6/15 13/6/15 4/9/15 4/9/15 4/9/15
Estonia-Slovenia San Marino-Lituania Svizzera-Inghilterra Inghilterra-San Marino Lituania-Estonia Slovenia-Svizzera Estonia-Inghilterra Lituania-Slovenia San Marino-Svizzera Svizzera-Lituania Inghilterra-Slovenia San Marino-Estonia
Classifica Inghilterra Svizzera Slovenia Lituania Estonia San Marino
Pt 12 6 6 6 4 1
G 4 4 4 4 4 4
GRUPPO G
GRUPPO F
GRUPPO E
Partite giocate
Lussemburgo-Bielorussia Spagna-Macedonia Ucraina-Slovacchia Bielorussia-Ucraina Macedonia-Lussemburgo Slovacchia-Spagna Ucraina-Macedonia Bielorussia-Slovacchia Lussemburgo-Spagna Lussemburgo-Ucraina Macedonia-Slovacchia Spagna-Bielorussia
V 4 2 2 2 1 0
Le prossime partite: Inghilterra-Lituania Slovenia-San Marino Svizzera-Estonia Estonia-San Marino Slovenia-Inghilterra Lituania-Svizzera Estonia-Lituania San Marino-Inghilterra Svizzera-Slovenia
1-0 0-2 0-2 5-0 1-0 1-0 0-1 0-2 0-4 4-0 3-1 0-0
N 0 0 0 0 1 1
P 0 2 2 2 2 3
Gf 11 8 4 3 1 0
Gs 1 3 4 6 2 11
27/3/15 27/3/15 27/3/15 14/6/15 14/6/15 14/6/15 5/9/15 5/9/15 5/9/15
Classifica Romania Irlanda del Nord Ungheria Finlandia Far Oer Grecia
Pt 10 9 7 4 3 1
G 4 4 4 4 4 4
GRUPPO I Partite giocate
Partite giocate
Ungheria-Irlanda del Nord Isole Far Oer-Finlandia Grecia-Romania Romania-Ungheria Finlandia-Grecia Irlanda del Nord-Isole Far Oer Isole Far Oer-Ungheria Finlandia-Romania Grecia-Irlanda del Nord Grecia-Far Oer Ungheria-Finlandia Romania-Irlanda del Nord
V 3 3 2 1 1 0
N 1 0 1 1 0 1
P 0 1 1 2 3 3
Le prossime partite: Irlanda del Nord-Finlandia Romania-Far Oer Ungheria-Grecia Finlandia-Ungheria Far Oer-Grecia Irlanda del Nord-Romania Far Oer-Irlanda del Nord Grecia-Finlandia Ungheria-Romania
1-2 1-3 0-1 1-1 1-1 2-0 0-1 0-2 0-2 0-1 1-0 2-0
Gf 6 6 4 4 2 1
Gs 1 3 3 5 6 5
29/3/15 29/3/15 29/3/15 13/6/15 13/6/15 13/6/15 4/9/15 4/9/15 4/9/15
Russia-Liechtenstein Austria-Svezia Montenegro-Moldavia Liechtenstein-Montenegro Moldavia-Austria Svezia-Russia Austria-Montenegro Russia-Moldavia Svezia-Liechtenstein Austria-Russia Moldavia-Liechtenstein Montenegro-Svezia
Classifica Austria Svezia Russia Montenegro Liechtenstein Moldavia
Pt 10 6 5 5 4 1
G 4 4 4 4 4 4
V 3 1 1 1 1 0
N 1 3 2 2 1 1
P 0 0 1 1 2 3
4-0 1-1 2-0 0-0 1-2 1-1 1-0 1-1 2-0 1-0 0-1 1-1
Gf 5 5 6 3 1 2
Gs 2 3 3 2 6 6
Le prossime partite: Liechtenstein-Austria 27/3/15 Moldavia-Svezia 27/3/15 Montenegro-Russia 27/3/15 Liechtenstein-Moldavia 14/6/15 Russia-Austria 14/6/15 Svezia-Montenegro 14/6/15 Russia-Svezia 5/9/15 Austria-Moldavia 5/9/15 Montenegro-Liechtenstein 5/9/15
Danimarca-Armenia 2-1 Portogallo-Albania 0-1 Armenia-Serbia 1-1 Albania-Danimarca 1-1 Danimarca-Portogallo 0-1 Serbia-Albania sospesa* Portogallo-Armenia 1-0 Serbia-Danimarca 1-3 Riposa Albania *In attesa dell’appello dopo il 3-0 a tavolino
Classifica Danimarca Portogallo Albania Serbia Armenia
Pt 7 6 4 1 1
G 4 3 2 2 3
V 2 2 1 0 0
Le prossime partite: Albania-Armenia Portogallo-Serbia Riposa Danimarca Armenia-Portogallo Danimarca-Serbia Riposa Albania Danimarca-Albania Serbia-Armenia Riposa Portogallo
N 1 0 1 1 1
P 1 1 0 1 2
Gf 6 2 2 2 2
Gs 4 1 1 4 4
29/3/15 29/3/15 13/6/15 13/6/15 4/9/15 4/9/15
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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QUALIFICAZIONI EURO 2016
Addio a Ranieri La Grecia nel caos vuole Trapattoni
C.T. OLANDESI IN CRISI
Advocaat lascia la Serbia Hiddink rischia
Esonerato il tecnico romano: ora la federazione pensa a un altro italiano. La trattativa è aperta ALESSANDRO MERCHIORI ATENE
Poteva essere un esonero strano, perché a un certo punto sembrava che il licenziato potesse addirittura andare «al lavoro» anche martedì sera. Ma l'avventura di Ranieri con la Grecia è finita e non ci sarà nessuna appendice per l’amichevole con la Serbia. La mancata ufficialità è legata solo alle trattative in corso per la buonuscita del tecnico romano. Il resto è sicuro: tra Claudio Ranieri e la Grecia è finita. Contro la Serbia siederà ad interim in panchina Kostas Tsanas, attuale c.t. dell’Under 21. E anche la Serbia si presenterà con un c.t. ad interim, dopo le dimissioni dell’ olandese Dick Advocaat. Dimissioni che invece Ranieri ha rifiutato di dare, assumendosi sì le piene responsabilità per il terribile 0-1 di venerdì in casa contro le Far Oer, ma ribadendo «la volontà di rimanere e migliorare la situazione solo tramite il duro lavoro».
Giovanni Trapattoni, 75 anni AFP Finale previsto Facile immaginare il motivo del divorzio tra il successore di Fernando Santos e la federazione ellenica: un solo punto in 4 gare, tre sconfitte casalinghe (con zero gol segnati), da avversari, ritenuti almeno sulla carta abbordabili, come Romania, Irlanda del Nord e su tutte, le modeste Far Oer alla terza vittoria in 19 anni di euroqualificazioni
Appunti BRASILE
FUORI PER DUE EDIZIONI
Pelé dimesso dall’ospedale
Coppa d’Africa Marocco escluso
RIO (m.can.) Un sorridente Pelé è stato dimesso dall’Ospedale Albert Einstein ieri, a San Paolo del Brasile, dove era stato ricoverato fin da mercoledì sera. Accennando un saluto con la mano ai cronisti mentre usciva in automobile dall’ospedale, O’ Rei ha pure scherzato: «Sono pronto per giocare domani». L’ex giocatore di 74 anni, campione mondiale nel 1958, 1962 e 1970, era stato sottoposto giovedì a un intervento chirurgico per rimuovere calcoli renali, ureterali e vescicali che causavano l’ostruzione del flusso urinario.
Il Marocco sarà escluso da due edizioni della Coppa d’Africa dopo aver rifiutato, per timori legati alla diffusione del virus Ebola, di ospitare il torneo. La Confederazione africana (Caf) nei giorni scorsi aveva ufficializzato la squalifica della nazionale marocchina dalla competizione che la Guinea Equatoriale organizzerà tra il 17 gennaio e l’8 febbraio. Ora il presidente della Caf, Issa Hayatou, chiarisce che il provvedimento si estenderà anche alla Coppa d’Africa del 2017. Ieri sono qualificate alla fase finale Sud Africa, Camerun, Zambia, Burkina Faso, Gabon che hanno raggiunto Algeria, Capo Verde, Tunisia e la Guinea organizzatrice.
MONDIALI ’18 E ’22
GERMANIA
Ue contro la Fifa «Dossier pubblico»
Il solito Matthäus: quinto matrimonio
La Fifa trova sulla sua strada un avversario inaspettato: anche l’Unione Europea tenterà di «sdoganare» il rapporto Garcia messo sotto chiave dalla commissione etica. L’Unione vuole che sia pubblicata integralmente la relazione dell’investigatore Michael Garcia che dal canto suo ha annunciato una battaglia legale contro l’ente che lo ha incaricato dell’inchiesta tramite appello sia alla Federazione internazionale (sic) che al Tas. L’azione di Bruxelles può infliggere un colpo all’autocrazia della Fifa (sulla quale è in corso un’indagine Fbi): inaccettabile per i principi giuridici Ue la segretezza da assolutismo di Zurigo.
BERLINO Silvia, Lolita, Marijana, Liliana e adesso Anastasia: Lothar Matthäus, 53 anni, ex Bayern e Inter, ha detto sì per la quinta volta e ha sposato in un castello in Slovacchia la bella russa Anastasia Klimko di 25 anni, dalla quale ha già avuto un bambino, Milan di sette mesi. «Matthäus l’ha rifatto, si è sposato di nuovo», annuncia la Bild. «Il matrimonio con Anastasia è il suo quinto e anche il più lungo, i festeggiamenti dureranno tre giorni, durante i quali sarà celebrato anche il battesimo di Milan», scrive ancora la Bild. «Spero che Anastasia sia la mia ultima moglie», ha detto Lothar con un sorriso prima del sì.
(quelle precedenti contro l’Austria e l’Estonia). Ma per il benservito ufficiale bisogna prima trovare un accordo sulla risoluzione del contratto biennale firmato lo scorso luglio, da 1,6 milioni di euro. Le due parti stanno ancora lavorando su un accordo per un indennizzo molto inferiore ai 400 mila euro, ed è proprio questo il nodo che fa ritardare l’annuncio. Il presidente della federcalcio, Ghiorgos Sarris, si è preso le sue responsabilità per la scelta sfortunata dell’allenatore. Peccato per il record negativo e l’inesorabile statistica che farà di Ranieri il peggiore c.t. nella storia del calcio greco, peggio anche di Rino Martini, che nella lontana stagione 1957-’58, in 7 gare ottenne 2 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Trapattoni e Gattuso Successori immediati in ballo per la panchina greca non ce sono, anche perché la prossima gara sarà in marzo, contro l’ Ungheria. La federazione ha smentito l’indiscrezione secondo cui
Claudio Ranieri, 63 anni, stizzito durante la gara con le Far Oer AP
sarebbe già stato contattato Giovanni Trapattoni, che addirittura avrebbe dato, da subito la sua disponibilità.Intervistato dal sito sport24.gr, Trap si è detto onorato dell’interesse, lusingato dall’idea di potere allenare la Grecia, ammettendo però che nessuno, da parte della federcalcio greca lo ha contattato finora. «La notizia mi arriva dai media, ma al di fuori di chi sarà il prossimo
c.t., le chance di qualificazione all’ Euro ’16 non sono ancora perdute». Questo il messaggio del 75enne ex c.t. irlandese. Come dire: non ne so niente (ufficialmente), però se vengo non tutto è perduto. Silenzio assoluto, invece attorno al nome di Rino Gattuso, citato dalla stampa greca. Una stampa inferocita che paragona Ranieri alla «morte del calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Non è un buon periodo per i santoni del calcio olandese: Advocaat si è dimesso dall’incarico di c.t. della Serbia e il c.t. degli oranje Hiddink è a forte rischio. Sarà decisiva la partita di stasera ad Amsterdam contro la Lettonia. Hiddink ha raccolto l’eredità del semifinalista mondiale Van Gaal e finora ha vinto una partita. Advocaat invece ha abbandonato dopo la sconfitta casalinga contro la Danimarca nel gruppo I di qualificazione a Euro 2016: lascia dopo quattro mesi, durante i quali ha ottenuto una vittoria, due pareggi e una sconfitta. Nel girone, la Serbia è ultima con un punto. La federcalcio non ha annunciato il nome del nuovo c.t.: secondo i media locali dovrebbe essere Radovan Curcic, attuale c.t. dell’Under 21, a guidare la Serbia nell’amichevole di martedì contro la Grecia. «Mi dispiace molto che il mio lavoro qui finisca così», è stato il commento di Advocaat. Oltre all’olandese e a Ranieri, un terzo allenatore ha perso il posto in questo fine settimana. Si tratta di Temur Ketsbaia, c.t. della Georgia dal 2009. «Il mio cammino si interrompe in modo triste, sosterrò la nazionale come tifoso», ha detto il 46enne tecnico che ha raccolto una sola vittoria, contro Gibilterra. Venerdì la Georgia aveva perso in casa 4-0 contro la Polonia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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le presenze in questo campionato di Zuniga che è ancora infortunato. Ha giocato un totale di 541 minuti ma sempre a corrente alternata per i continui problemi al ginocchio.
IL RIENTRO DOPO OTTO TURNI
Lazio, c’è Basta per l’assalto alla Juventus L’esterno serbo riprenderà il suo posto sulla destra nell’anticipo dell’Olimpico
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1) Silvan Widmer, 21 anni, Udinese LAPRESSE 2) Matteo Darmian, 24, Torino LAPRESSE 3) Sebastien Pocognoli, 27, WBA REUTERS 4) Ricardo Van Rhijn, 23, Ajax AFP 5) Thomas Meunier, 23, Bruges REUTERS
Emergenza fasce C’è anche Darmian nel casting Napoli Insigne e Zuniga k.o., Ghoulam andrà in Coppa d’Africa: Bigon ha avviato la caccia agli esterni GIANLUCA MONTI NAPOLI
Un uomo di destra per risolvere i problemi della sinistra. Non è un manifesto politico, ma l’intento del direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, chiamato a risolvere l’emergenza che a gennaio si verrà a creare sulla corsia mancina in virtù della partenza di Ghoulam per la coppa d’Africa. Già, perché ad oggi l’algerino è l’unico terzino sinistro di ruolo nell’organico azzurro visto che Britos si adatta a giocare esterno (ma resta un centrale a tutti gli effetti) mentre Zuniga starà a lungo ai box per l’ormai cronico infortunio al ginocchio che si trascina dietro dalla passata stagione. Niente rinnovi Però, Bigon ed il suo staff non vogliono trova-
re soluzioni tampone come lo scorso anno con lo svincolato Reveillere e dunque valutano il dà farsi in ottica futura. A destra, infatti, la situazione è la seguente: Maggio e Mesto sono entrambi in scadenza di contratto e non sembra esserci l’intenzione da parte del Napoli di prolungare. Di conseguenza, serve un giocatore in grado di potersi adattare su entrambe le fasce, per chiudere in fretta la falla a sinistra ma possibilmente destro di piede perché il prossimo anno dovrà traslocare da quel lato. Modello Zuniga Così, il profi-
lo che viene seguito con maggiore attenzione è quello di Darmian del Torino, pronto a fare il grande salto in un club di respiro internazionale come il Napoli e capace di districarsi bene in diversi moduli di gioco. Di recente, ha dimostrato di potersela cavare an-
Agli azzurri piace tanto Widmer, ma l’Udinese non intende cederlo a gennaio Seguiti Van Rhijn dell’Ajax e il belga Meunier Nel mirino pure Pocognoli che a sinistra, anzi proprio sul «modello Zuniga» potrebbe addirittura fare meglio da quel lato. Ieri Callejon dalla Spagna ha rivelato che «Benitez vuole restare a Napoli per vincere», dunque l’ultima parola spetterà a Rafa. Però, del rinnovo di Benitez non se ne parla ancora e quindi a gennaio il Napoli deve prendere gio-
IL CASO L’AGENZIA GOVERNATIVA TAGLIA I CONTRIBUTI PER LA STAGIONE 2013-2014
Cagliari-Regione è battaglia legale Va via il marchio? FRANCESCO VELLUZZI MARIO FRONGIA
E’ guerra aperta tra Cagliari calcio e Regione Sardegna. L’Agenzia Governativa Sardegna Promozione ha ufficialmente negato al club rossoblù i contributi per il rapporto di co-marketing relativo alla stagione 2013-2014, cioè l’ultima della gestione Cellino. Si tratta di un milione e 900 mila euro. Insomma: risoluzione della convenzione e causa
aperta in tribunale. Una battaglia lunga. Il Cagliari lamenta anche il mancato pagamento del saldo della stagione 20122013 che era dovuto. Lo scorso 31 ottobre, proprio sulla Gazzetta annunciammo l’avvio del contenzioso. Ora è arrivata la conferma che coinvolge anche club di basket e pallanuoto. Il nodo è tra co-marketing, quello richiesto, e sponsorizzazione, proibita. L’Agenzia la ritiene una sponsorizzazione. Il Cagliari, come gli altri club è sicuro di aver fatto promozio-
ne dei prodotti e del territorio ed è sconcertato: «La decisione sconfessa impegni e rassicurazioni della Regione e cancella il riconoscimento delle attività svolte dal ritiro di Sappada». Tutto vero, ma il problema è legato all’annata precedente, in cui la gestione non era quella di Giulini. Qui sta il nodo. «Spesso siamo andati oltre i nostri impegni», dicono al Cagliari. Ma Tommaso Giulini, al rientro dagli Stati Uniti, dovrà decidere se continuare a tenere il marchio Sardegna (main sponsor) sulla maglia. I contributi per questa stagione (un milione e 300 mila euro) dovrebbero arrivare. L’assessore Morandi sta mediando da tempo per sistemare una vicenda che ha danneggiato il Cagliari che avrebbe potuto trovare un altro sponsor. © RIPRODUZIONE RISERVATA
catori di prospettiva, a prescindere da chi siederà in panchina il prossimo anno. Widmer dell’Udinese piace molto, ma c’è tanta concorrenza da battere e non è facile strappare ai friulani uno dei loro gioielli già a gennaio. Alternative straniere Il Na-
poli, però, ci proverà, salvo altrimenti guardare all’estero, dove lo scouting azzurro di recente ha sempre pescato bene. Ricardo Van Rhijn, classe ‘91 dell’Ajax, viene monitorato da tempo. Il Napoli si è mosso spesso, con i suoi osservatori, per andarlo a vedere dal vivo. Ha fisico, tecnica e già discreta esperienza. Tra Olanda e Belgio, inoltre, si fanno buoni affari (vedi Koulibaly che giocava nel Genk), così Meunier del Bruges è seguito con attenzione per la sua duttilità (può giocare anche esterno di attacco a sinistra, in un ruolo oggi coperto solo da Mertens) e inoltre costa poco (circa 3,5 milioni di euro). Una vecchia fiamma è Pocognoli del West Bromwich Albion, lui sì mancino naturale e sicuramente più datato rispetto alla concorrenza (27 anni). Per queste ragioni viene ritenuto una carta di riserva. Il casting, però, è appena cominciato e la scelta dipenderà in parte anche dalle caratteristiche, più o meno offensive, del sostituito dell’infortunato Insigne, che arriverà a gennaio. Il favorito di Benitez e di Bigon resta Perisic del Wolsfburg. De Laurentiis è chiamato a fare un sacrificio per provare ad accontentarli.
i minuti giocati da Ghoulam in questa stagione in serie A. Anche per lui sei gettoni in campionato e un cartellino giallo.
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gol segnato da Lorenzo Insigne in questo campionato contro il Torino in casa. Il fantasista è sempre stato utilizzato: 11 presenze per un totale di 697 minuti. Due sole gare giocate per intero. Poi l’infortunio al crociato anteriore destro contro la Fiorentina il 9 novembre. La sua stagione è fortemente a rischio Lorenzo Insigne GETTY
Dusan Basta, 30 anni, prima stagione nella Lazio LAPRESSE NICOLA BERARDINO ROMA
Dusan Basta corre verso la sfida con la Juventus. Il serbo è pronto a riprendersi la corsia destra della difesa della Lazio. L’ultima presenza risale al 21 settembre nella trasferta col Genoa: k.o. per una contusione alla mano destra. Sembrava uno stop decisamente breve, ma è sopraggiunta una lesione al polpaccio. Otto gare ai box. Un’assenza che ha acuito l’emergenza difensiva biancoceleste, già gravata dall’infortunio (sei mesi) di Gentiletti. Pioli ha varato diverse soluzioni: da Konko a Pereirinha, passando per Cavanda che ha mostrato maggiore affidabilità. Basta è però il titolare. Indiscusso. Non a caso è stato il primo rinforzo stagionale. Da tempo nel mirino del d.s. Tare, il 30enne serbo è arrivato ancor prima che venisse ingaggiato il tecnico Pioli. Che ha comunque apprezzato il valore dell’acquisto. Marcia in più Giunto a Roma dopo sei stagioni in Italia (sempre all’Udinese, tranne la parentesi di Lecce), l’esterno di Belgrado identifica il cursore che si fionda per lanciare palloni in area. Nel progetto di Pioli, Basta è la marcia in più per verticalizzare il gioco. Ieri, nel test a ranghi misti di Formello, il tecnico lo ha provato nell’assetto difensivo ipotizzabile contro la Juventus. Braafhied a sinistra con in mezzo Ciani e Novaretti («controfigura» di De Vrij, impegnato con l’Olanda). Indicazioni confortanti: il recupero è completato. Il c.t. Advocaat (nel frattempo esonerato) lo aveva convocato per il doppio impegno della Serbia contro Danimarca e Grecia, salvo poi ripensarci per non rischiare di accelerare i tempi. Gli ultimi allenamenti a Formello hanno dosato le tappe del rientro. Così contro la Juventus, sabato all’Olimpico, Basta ci sarà. A Udine lo avevano soprannominato «furia bionda» mentre a Roma ha evocato il suggestivo raffronto col mito Re Cecconi. Cresciuto nella Stella Rossa come Djordjevic, che in sua assenza si è rivelato a suon di gol (6). I rifornimenti di Basta ingolosiscono il bomber che fa sognare la Lazio. C’è un asse tutto serbo per preparare l’assalto alla Juventus.
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Taccuino
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SQUADRE
CALCIO A 5
Asti senza freni (m.cal.) La Luparense ieri ha esonerato il tecnico Musti. Gli anticipi della 7a: Napoli-Acqua&Sapone 3-3, Kaos Ferrara-Asti 1-5. Oggi: Real Rieti-Lazio (17.15, RaiSport 2), Corigliano-Latina (18), PescaraSestu (19.30). Class.: Lazio, Asti e Luparense 13.
DONNE
Tavagnacco forza 10 (m.cal.) Ok Brescia e Mozzanica. Tavagnacco esagerato. 6a: giornata: Verona-Riviera di Romagna 2-1, Como-Firenze 0-2, Tavagnacco-Orobica 10-0, MozzanicaRes Roma 2-0, Pink Bari-Cuneo 2-1, S. Zaccaria-Pordenone 3-1, Torres-Brescia 2-3. Class. (prime pos.): Brescia 16; Mozzanica 15; Verona, Firenze 14; Res Roma 13; Tavagnacco 10.
PROSSIMO TURNO
CLASSIFICA PUNTI
JUVENTUS 28 ROMA 25 NAPOLI 21 SAMPDORIA 20 LAZIO 19 GENOA 19 MILAN 17 UDINESE 17 INTER 16 VERONA 14 FIORENTINA 13 PALERMO 13 SASSUOLO 12 TORINO 12 CAGLIARI 10 EMPOLI 10 ATALANTA 10 CHIEVO 8 CESENA 7 PARMA 6
G 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11
PARTITE V N 9 1 8 1 6 3 5 5 6 1 5 4 4 5 5 2 4 4 3 5 3 4 3 4 2 6 3 3 2 4 2 4 2 4 2 2 1 4 2 0
P 1 2 2 1 4 2 2 4 3 3 4 4 3 5 5 5 5 7 6 9
CHAMPIONS PRELIMINARI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
RETI F S 25 4 19 6 20 12 14 8 21 13 15 11 20 16 14 14 17 14 13 18 10 10 12 18 10 15 7 12 17 17 12 19 4 11 8 16 8 18 14 28
Sabato 22 novembre ATALANTA-ROMA ore 18 LAZIO-JUVENTUS ore 20.45 Domenica 23 novembre, ore 15 TORINO-SASSUOLO ore 12.30 CESENA-SAMPDORIA NAPOLI-CAGLIARI PARMA-EMPOLI UDINESE-CHIEVO VERONA-FIORENTINA MILAN-INTER ore 20.45 Lunedì 24 novembre, ore 20.45 GENOA-PALERMO
MARCATORI 8 RETI Tevez (2, Juventus); Callejon (Napoli). 7 RETI Icardi (2, Inter). 6 RETI Djordjevic (Lazio); Honda (Milan); Higuain (1, Napoli); Di Natale (Udinese). 5 RETI Matri (Genoa); Cassano (1, Parma). 4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Babacar (Fiorentina); Osvaldo (Inter); Morata (Juventus); Menez (3, Milan); Dybala (1, Palermo); Destro (Roma); Gabbiadini (Sampdoria); Quagliarella (Torino); Thereau (Udinese).
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SERIE A
Sorriso Juve Vidal è tornato Tanta corsa e ginocchio ok Con il Cile 76’ da protagonista e un palo Ora prepara l’assalto alla Champions «A febbraio saremo fra le prime 16»
Arturo Vidal, 27 anni, 8 presenze e 3 gol in questo campionato LAPRESSE
MORATA
«Qui sono felice E con Chiellini che amicizia» Buone notizie dal Cile, dichiarazioni d’amore dalla Spagna. Sì, Alvaro Morata è immerso nel progetto Juve: «Era un’opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire - ha detto ai media di casa -. Mi sono adattato rapidamente. C’è chi dice che la Serie A sia noiosa, in realtà è solo un calcio molto tattico. Se torno a Madrid? Non so, ora devo ripagare la fiducia della Juve». Infine, l’amicone del momento: «E’ Chiellini, un fenomeno in campo e fuori è una persona fichissima. Un giorno mi ha accompagnato dal dentista».
ADRIANO SEU MIRKO GRAZIANO
Vidal in crescita, il ginocchio è ok. La goleada cilena contro il Venezuela non ha fatto felice solo la stampa andina, che ieri parlava di «autentico show» di Vidal e compagnia. Tra i più contenti - c’è da scommetterci - ci sarà anche Massimiliano Allegri, senza dubbio rinfrancato dalla buona prestazione del centrocampista cileno: 76 minuti giocati (prima di lasciare il posto a Millar) e una prova da protagonista che solo il palo ha impedito di suggellare con il gol al 52’, dopo una sassata dal limite dell’area. Passi da gigante Per lunghi tratti, soprattutto dalla mezz’ora in poi, si è rivisto il vero «Guerriero», quello che non
lesina corsa, sacrificio in fase di copertura e la solita, spiccata propensione agli inserimenti. Ma ciò che più conta è il confortante riscontro sulle condizioni del ginocchio che tanto ha fatto tribolare Vidal. A dispetto del leggero fastidio lamentato dal centrocampista nei primi giorni di ritiro con la sua nazionale, l’articolazione non ha creato alcun problema, spazzando via l’allarmismo generato a Torino dalle prime notizie provenienti dal Cile. «Mi sono sentito bene. È stata una splendida partita e abbiamo giocato esattamente come volevamo» ha dichiarato un entusiasta Vidal. Che subito dopo ha anche fugato ogni dubbio sulla sua presenza nella prossima amichevole. «Resterò fino a martedì per giocare contro l’Uruguay». Niente rientro anticipato a Torino, come invece avrebbe gradito la Juventus. L’unica speranza in casa bianconera è che magari il c.t. Sampaoli decida di non impiegarlo per l’intero incontro, risparmiandogli qualcosa di più dei quindici minuti finali... Formato europeo Insomma, il 27enne centrocampista di Santiago sembra aver imboccato la strada giusta. Marcato stretto anche a livello di vita privata, ora alla Juventus si aspetta il definitivo salto di qualità tecnico e fisico. Il tutto in tempo per la delicatissima fase post nazionali, nella quale si deciderà una buona fetta della stagione bianconera. Dal 22 novembre, la banda Allegri affronterà in poco più di due settimane Lazio e Malmoe fuori, poi il derby, quindi la Fiorentina al Franchi e l’Atletico Madrid di Diego Simeone in casa. In poche parole, dentro o fuori nell’Europa che conta ed esami parecchio concreti anche a livello di volata scudetto. E col miglior Vidal a disposizione nulla fa paura al popolo bianconero. Stagione a singhiozzo finora, con 11 presenze su 15 gare ufficiali, ma solo quattro da 90’. Tre le reti del cileno: doppietta contro il Cesena e gol d’apertura in Juventus-Palermo 2-0. Manca il timbro in Champions League, competizione che lo ha visto a segno ben otto volte in 18 partite bianconere. Alla Juve servono in linea di massima quattro punti per mettersi al sicuro rispetto ai greci dell’Olympiakos, «e sono certo che a febbraio saremo fra le grandi sedici d’Europa. Faremo i punti che servono, questa Juventus è forte e andrà lontano in Coppa» ha detto nei giorni scorsi proprio Vidal.
Sedute video e l’aiuto di Totti Prove di Iturbe a casa Roma I consigli del capitano, l’attenzione di Sabatini, i dvd studiati per lui da Garcia Ecco come l’argentino prepara il decollo
Juan Manuel Iturbe, 21 anni, 5 gare e un gol in questa stagione GETTY IMAGES DAVIDE STOPPINI ROMA
NUOVO INFORTUNIO
Yanga-Mbiwa: lesione al bicipite, fuori 20 giorni ROMA Altro infortunio, altro guaio in arrivo. Il regalino dalla Francia: Yanga-Mbiwa ha riportato una lesione al bicipite femorale della gamba destra dopo il match con l’Albania. Questo è l’esito degli esami svolti ieri a Rennes. A Trigoria vogliono vederci chiaro: ecco perché il calciatore sarà sottoposto a nuovi accertamenti domani a Roma, nella speranza (difficile) che il k.o. si riveli meno grave. Se tutto fosse confermato, il francese sarebbe out 20 giorni: in difesa è di nuovo emergenza. stop
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli stanno vicino. Con le parole e i dvd. Persino fisicamente, se è vero che Juan Iturbe vive a Casalpalocco, a pochi metri di distanza da Rudi Garcia. Se è vero pure che le mosse dell’argentino sono monitorate costantemente da Walter Sabatini, che non lo ammetterà mai, ma quando sale sul tetto di Trigoria per controllare il mondo Roma, uno sguardo in più lo spende per il terzo calciatore più pagato della storia giallorossa dopo Batistuta e Cassano, ma soprattutto il più costoso dell’era americana. Quattro mesi dopo l’effetto boom del suo acquisto è evaporato, al punto che Iturbe stesso, la scorsa settimana, a metà tra l’ironico e il dispiaciuto a Trigoria aveva confessato: «Per
adesso sono una pippa». Non sono però evaporate le attese. Le due condizioni Perché Garcia non smette di credere. Almeno fino a prova contraria, almeno fino a quando il rientro a pieno regime di Strootman non consentirà la possibilità di un cambio di modulo. Ma Iturbe serve e servirà, anche pensando alla possibile assenza di Gervinho a gennaio per la Coppa d’Africa. E risulterà decisivo, giurano a Trigoria, quando due condizioni si verificheranno. Condizione uno: Iturbe non gioca più nel Verona, ma in una squadra che il più delle volte è costretta ad attaccare difese schierate. Traduzione: negli spazi stretti non basta alzare la terra e sprintare a tutto gas, ma c’è bisogno di usare la testa. E Iturbe questo nuovo modo di giocare deve ancora apprenderlo. Condizione due: Juventus-Roma ha lasciato qualche scoria a Trigoria, ma soprattutto ha rischiato seriamente di far saltare il ginocchio dell’argentino, toccato duro dalle parti del crociato. Quei dolori lì non sono ancora scomparsi, ogni tanto riaffiorano, di sicuro condizionano la testa ancor prima che i movimenti. La cura...video E allora c’è del lavoro da fare. Non solo fisico. Benedetta sosta, benedetti esami di riparazione per Iturbe. Come quelli davanti ai dvd che Garcia gli ha piazzato davanti: sedute alla tv, con il supporto del videoanalista Simone Beccaccioli, per capire cosa è andato e cosa no, dove migliorare, le situazioni da correggere. È un metodo che l’allenatore francese utilizza spesso: una maniera per preparare le partite che verranno, ma anche e soprattutto per accompagnare la fase di crescita di un calciatore. Ecco, su Iturbe c’è ancora strada da fare. Iturbe corre, a volte pure troppo, questo il senso della videoanalisi. A volte a vuoto, spendendo qua e là per il campo energie che invece dovrebbe gestire meglio, risparmiare. E in alcune occasioni andandosi pure a cercare un po’ troppo i calci degli avversari. Era così anche per il Totti prima maniera. E probabilmente sarà anche questo uno dei punti di discussione tra il capitano e l’argentino, se è vero che i due spesso si sono confrontati. Fa parte del piano di crescita: il dvd, i consigli di Sabatini, le chiacchierate con Totti. Iturbe adesso vuole esplodere, ha 28 milioni di buoni motivi — tanto ha investito su di lui la società — per farlo. Su di lui la Roma ha scommesso buona parte del tesoretto Champions. Una scommessa scudetto: è pure questo il peso da cui deve liberarsi Iturbe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EVENTO STASERA A SAN SIRO PRIMA DI ITALIA-CROAZIA IL RICONOSCIMENTO NEL NOME DELLO STORICO PRESIDENTE DEGLI ARBITRI
Che squadra: Premio Campanati al Team Rizzoli Il fischietto e i suoi assistenti Faverani e Stefani hanno brillato nel mondiale brasiliano
Giulio Campanati, un simbolo Aia DFP
ANTONELLO CAPONE antonellocapone
Il «Presidentissimo» Giulio Campanati da Lassù sarà sicuramente felice questa sera a San Siro, prima di Italia-Croazia, di vedere un’intera squadra dei suoi arbitri ricevere il Premio 2014 Giulio Campanati. Sarà consegnato a Nicola Rizzoli campione del Mondiale brasiliano certo, ma anche ai suoi assistenti Renato Faverani e Andrea Stefani. Hanno brillato non da solisti ma da gruppo nella finale GermaniaArgentina. Scelta azzeccata perché Campanati ha giocato sempre per la squadra, per
l’Associazione, per la crescita in numero e qualità, in campo e fuori, della classe arbitrale. Ha spinto lo sviluppo esponenziale della categoria in Italia e all’estero, dove Richelieu Giulio ha avuto una moltitudine di sostenitori convinti, felici di essere ammaliati dai suoi modi da signore della buona borghesia milanese, dalla sua preparazione e dal suo rigore. Qualità che messe insieme gli facevano vincere le partite diplomatiche senza urlare, non solo per gli arbitri, ma anche per il bene del buon calcio nel complesso. E di sicuro quando il neo che aveva sulle labbra si dilatava per una non consueta alterazione della gestualità
c’era da avere paura. E la spuntava. Come quando nel 1990 riuscì a convincere Joseph Blatter (non uno qualunque) che era giusto convocare anche Luigi Agnolin e non solo Tullio Lanese per il Mondiale italiano. Introducendo la doppietta che il bilancino della Fifa non aveva neanche mai contemplato. Carica senza tempo Una potenza che non passò inosservata alla giovane e rampante Federcalcio italiana che poi nell’estate 1990 pensò di sfilargli l’Aia che guidava dal 1972 e con lui passò da 8 mila a 30 mila associati, aperta anche alle donne che Campanati volle
combattendo un intero calcio e un’opinione pubblica che sorridevano. Campanati sarebbe rimasto comunque il punto di riferimento. E anche dopo il 30 ottobre 2011, quando la morte lo colse ancora bello ritto, ha continuato e continua ad essere Giulio Campanati. L’Associazione che porta il suo nome, presieduta dal figlio Giorgio affiancato dal vice Cesare Gussoni, ha capito già dalla giuria che ha riunito per l’assegnazione del Premio (ne fa parte anche il direttore della Gazzetta Andrea Monti) quanta ammirazione e rispetto riscuota la figura, ingigantita vieppiù dalla sua mancanza. Nicola Rizzoli, 43 anni, in Brasile AFP
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER
Milano è stata inaugurata nei giorni scorsi A una grande mostra dedicata a Walter Bonatti. Purtroppo non ho potuto essere presente all’inaugurazione, ma amici mi hanno confermato che quella a Palazzo della Ragione è una esposizione da non perdere. Non avevo dubbi, poiché è incentrata sulle fotografie che lo stesso Bonatti ha scattato durante i viaggi di esplorazione nei circa 15 anni di lavoro per la rivista Epoca. Si tratta di immagini impresse nella memoria di intere generazioni. E anche nella mia. Io ave-
vo cominciato fin da bambino a seguire Bonatti, per le sue eccezionali scalate. Sulle grandi pareti delle Alpi non ha soltanto compiuto imprese fisiche: ci ha lasciato delle opere d’arte. E così ha poi continuato a fare, sia come scrittore, comunicando con grande profondità le emozioni vissute e non soltanto le cifre delle sue vie, sia come fotografo, curando che le inquadrature non trasmettessero solo colori e profili, ma anche i suoi stati d’animo a confronto con la natura selvaggia. Per questo ho continuato a seguirlo anche quando aveva ormai abbandonato l’alpinismo di vertice, di cui era il massimo inter-
laPuntura
MANCINI E I SUOI QUATTRO DOGMI IL PIU’ BELLO E’ GIOCARE BENE
di ROBERTO PELUCCHI
di GIANNI VALENTI
uattro dogmi rimangono ben impressi sul Q nostro taccuino dopo le prime parole pronunciate da Roberto Mancini nelle vesti di neo allenatore dell’Inter: lavorare duro, parlare con i giocatori, vincere in fretta e giocare bene al calcio. I primi due dettami possono rientrare nella normale dialettica di un nuovo tecnico ma celano comunque un aspetto importante, la flessibilità: è normale avere un credo tattico al quale si è affezionati, ma questo deve essere adeguato e plasmato in funzione del gruppo che si ha a disposizione e dai suggerimenti che emergono dallo spogliatoio. E’ necessario ascoltare chi deve mettere in scena lo spettacolo di cui si è il regista. Altrimenti gli attori rischiano di steccare. Così come è accaduto al serbo Nemanja Vidic arrivato in estate dal Manchester United con un pedigree di tutto rispetto e annegato nella difesa a tre proposta maniacalmente da Walter Mazzarri. A proposito del predecessore, il Mancio gli ha reso l’ono-
Roberto Mancini, 49 anni. Già all’Inter dal 2004-08
no lo hanno esonerato. E la stampa greca U lo ha marchiato con la più feroce delle accuse: «È la morte del calcio». L’altro è senza stipendio da cinque mesi. Una mossa studiata dalla federcalcio russa per spingerlo a dare le dimissioni rinunciando a una montagna di soldi. Tempi duri per Claudio Ranieri e Fabio Capello. Due allenatori che da tempo hanno scelto di voltare le spalle alla Serie A per andare a seminare e guadagnare oltre frontiera. In tutta onestà la posizione del tecnico romano era indifendibile. La sconfitta casalinga contro le Fär Øer non poteva che essere un passaggio senza ritorno. Il fallimento di Ranieri è difficile da spiegare. L’allenatore romano non è mai stato un rivoluzionario del pallone o un genio della panchina, ma ha sempre avuto il merito di assicurare alle sue creature il giusto equilibrio, anche nelle situazioni più complicate. Con la Grecia non c’è riuscito. Parliamo di una nazionale che non ha top-player, ma che schiera tanti giocatori interessanti, a cominciare dai romanisti Manolas e Torosidis. Le due sconfitte consecutive contro Albania e Fär Øer sembrano quasi il frutto di una crisi di rigetto da parte dello spogliatoio. Diversa la storia di Capello. Anche lui era ar-
La Grecia esonera Ranieri e pensa a Trapattoni: il nonno che avanza.
laVignetta DI STEFANO FROSINI
rivato come l’Uomo della Provvidenza, ma non ha trovato il giusto feeling con il mondo russo, un pianeta complicato da esplorare. Dopo la delusione mondiale, la federazione aspettava un passo indietro. Che non è arrivato. Poi, ha cercato di verificare se tra le pieghe del contratto poteva esserci la possibilità di licenziarlo. Ma Capello (ieri sconfitto in Austria) è formidabile in panchina e geniale nel vincolare la controparte a clausole-capestro. Così Fabio e la Russia sono costretti ad andare avanti da separati in casa. Con continui dispetti che rendono ancor più complicato il lavoro del tecnico italiano. In queste condizioni come farà la Russia a preparare nel migliore dei modi il mondiale che giocherà in casa tra tre anni? Il momento difficile di Ranieri e Capello non va però letto come una bocciatura della nostra scuola allenatori. Che continua a essere corteggiata in giro per il mondo. Il vecchio Trap e il «nuovo» Tardelli sono in rampa di lancio per approdare alla guida di due nazionali. Giuan si candida per il dopo-Ranieri: «Sarebbe un onore allenare la Grecia». E attenti anche al rampante Ringhio Gattuso che, proprio in Grecia, ha già creato un suo stile diventando un simbolo per i tifosi. Insomma, i nostri strateghi possono attraversare un momento di crisi, ma non passano mai di moda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
prete. E mi sono poi ispirato a lui nella mia vita di avventuriero. Dopo che nel 1980 ero riuscito a salire l’Everest senza ossigeno, sapevo di avere 35 anni, come Bonatti dopo il Cervino nel 1965, e mi sentivo come lui pronto a cambiare attività. Gli Ottomila non mi attiravano più, anche se, spinto dai miei compagni, ho continuato a salirli fino al 1986 e al completamento della collana delle 14 vette. Ma ormai sognavo distese di ghiaccio e deserti, grandi spazi selvaggi e isolati come quelli che avevo ammirato nelle stupende foto di Bonatti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Non solo calcio A CURA DI FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it
Non solo camorra Lo sport a Scampia cambia tante vite I racconti sui Maddaloni danno speranza: a Napoli la malavita si batte anche così
L’olimpionico Giuseppe Maddaloni a una esibizione della Polizia LAPRESSE
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MAURO BERGAMASCO Azzurro di rugby
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RANIERI ESONERATO, CAPELLO A RISCHIO MA LA SCUOLA ITALIANA RESTA DI MODA di LUCA CALAMAI
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MILANO DEDICA UN MOSTRA A BONATTI VERE OPERE D’ARTE CHE EMOZIONANO
ilCommento
re delle armi(«lo considero un allenatore bravo»), ma tra le pieghe del discorso d’investitura ha fatto capire come quel «parlare con i giocatori» servirà anche per resettare completamente le loro menti riportando entusiasmo e soprattutto autostima. Il messaggio mandato alla squadra («ha delle qualità, come quella di dieci anni fa») risulta essere fin troppo generoso nella sostanza perché l’Inter del 2004 si fondava su gente come Zanetti, Stankovic, Veron, Cambiasso e Vieri, ma ha lo scopo di ridare tono al gruppo, fino a ieri vicino a una pericolosa depressione senza ritorno. Mettendolo al tempo stesso di fronte alle proprie responsabilità. Come dire: se le cose finora sono andate in questo modo cari ragazzi la colpa è anche vostra. Il percorso professionale che ha riportato Mancini a Milano dopo i successi in Inghilterra e l’esperienza in Turchia con il Galatasaray, ci ha restituito un uomo abile nel comunicare che sa maneggiare la lingua inglese con facilità come si conviene a chi in molte occasioni dovrà fare da frontman per la sua società sul palcoscenico internazionale. Ma soprattutto il nostro campionato riabbraccia un tecnico che oggi può vantare un bagaglio professionale completo, sicuro dei suoi mezzi fino al punto di prendere da subito degli impegni importanti e perché no pericolosi. Quel «vincere in fretta» non è un suonare la musica preferita dai tifosi, bensì metterci la faccia senza aver paura di fallire. L’obiettivo,che nella situazione di classifica attuale appare lontano, rimane quel terzo posto che potrebbe poi dare la possibilità di competere nell’Europa che conta. I milioni della Champions League servirebbero per i bilanci attuali e lo sviluppo futuro. L’appendice di vincere «giocando molto bene al calcio» è il concetto che ci piace di più. Detto che le due cose vanno quasi sempre di pari passo, è ora che il calcio italiano si diriga decisamente in questa direzione. Solo così i tifosi torneranno allo stadio.
LA GAZZETTA SPORTIVA
@MauroBergamasco
SCUDERIA FERRARI Team di Formula 1
Il coraggio e la passione alla base della nascita della Scuderia #ForzaFerrari @InsideFerrari
MARIA SHARAPOVA Campionessa di tennis
Credo che in Giappone sia andata in onda questa roba....!! @MariaSharapova
inema e televisione, scritC tori e documentaristi, perfino cantanti e opinionisti si sono messi di impegno: Scampia significa sempre e solo Camorra. Anzi Gomorra, secondo il felice neologismo di Roberto Saviano che è diventato il nuovo marchio di fabbrica della «malanapoletanità» nel mondo. Vietato parlarne bene, proibito mostrare il più piccolo segno di speranza. Figuratevi se qualcuno si mette qui a smentire che il luogo della terra più vicino all’Inferno è proprio lì, dalle parti delle Vele, come ha saputo documentare (o sfruttare) la serie italiana di maggior successo internazionale del momento, made in Sky. Ma ogni tanto in questa informazione a senso unico si leva una voce nel deserto, qualcuno che con uno sguardo più attento e una conoscenza più approfondita prova a dirci che in quell’avamposto di illegalità sorvegliato dalle sentinelle della camorra qualcosa da salvare c’è. E in questo caso tutte le strade portano alla Palestra Star Judo Club di Gianni Maddaloni. Che, nella partita mediatica del Bene contro il Male, in questi giorni ha messo a segno tre gol importanti. Innanzitutto l’uscita del primo libro autobiografico che ha lo stesso titolo della brutta fiction Rai targata Beppe Fiorello, l’«Oro di Scampia», ma chiarisce subito che qui si fa sul serio: «Storia di lotta, di bellezza e di scugnizzi che ce l’hanno fatta». Finalmente Scampia viene presentata per quello che è e nessuno ci dice: un quartierone di centomila abitanti fra cui c’è chi ogni giorno si reca al lavoro mentre i bimbi vanno a scuola. Un deserto di cemento in cui dal 2004 esiste una palestra di judo che offre corsi gratuiti a 1.200 iscritti. «Nella convinzione che un bambino che impara i valori dello sport oggi, sarà un
killer o uno spacciatore in meno domani». Ma quella dei Maddaloni è anche una favola sportiva che ha raccontato magistralmente il nostro Luigi Garlando col suo «’O Maè, storia di judo e di camorra» (Piemme) che è stato presentato ieri a Milano nell’ambito di Bookcity, dove lo sport ha una parte rilevante. Ed eccoci alla vera sorpresa, il documentario «Judo contra la Camorra» catturato da Mario Salvini sul suo blog di Gazzetta «Che palle», andato in onda sul Canal+ spagnolo lo scorso 29 settembre all’interno del rotocalco di reportage sportivi «Informe Robinson», che da 7 stagioni fa invidia a ogni televisione del mondo (ma nessuno in Italia ha pensato di acquistare). Un clic sul video di youtube vale più di mille parole: qui c’è una Scampia fatta di madri orgogliose che hanno il marito di galera, ma spiegano meglio di uno psicologo come lo sport sta cambiando i loro figli e non ci pensano nemmeno a cambiare quartiere; ci sono gli stessi allievi di Maddaloni (Antonio, strappato alla Camorra, si è iscritto anche al Conservatorio di San Pietro a Majella e a metà dicembre terrà il primo concerto al carcere di Oristano) che raccontano con parole e mosse di judo come ‘O Maè ha cambiato loro la vita; ci sono i campioni Pino e Marco che tracciano il celebre «Percorso Maddaloni» con frasi da mettere nei cioccolatini Perugina: «Noi per vincere abbiamo cominciato dietro la linea di partenza dove c’erano i nostri avversari». Nelle curatissime immagini della regia spagnola - in anticipo sulla visita di Matteo Renzi e Papa Bergoglio programmata per la prossima primavera e sulla promessa Cittadella dello Sport - quelle Vele riprese dal basso ci sono sembrate puntare al Paradiso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
SERIE B GLI ANTICIPI DELLA 14a GIORNATA
Brescia, è un’impresa Il Bologna ha Cacia ma poi si fa ribaltare Caracciolo e Morosini firmano una vittoria d’oro per Iaconi La squadra di Lopez crolla nel finale: solo un punto in 3 gare BOLOGNA BRESCIA
1 2
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cacia (Bo) al 29’ p.t.; And. Caracciolo (Br) al 38’, Morosini (Br) al 41’ s.t.
BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 6; Ceccarelli 6, Oikonomou 6, Maietta 5,5, Morleo 5,5; Zuculini 6 (dal 13’ s.t. Troianiello 5), Matuzalem 6, Buchel 6 (dal 24’ s.t. Abero 5); Laribi 5; Cacia 6,5, Acquafresca 5 (dal 20’ s.t. Improta 5). PANCHINA Stojanovic, Ferrari, Perez, Bessa, Giannone, Bentancourt. ALLENATORE Lopez 5.
Andrea Caracciolo (a sinistra), 33 anni, segna il quinto gol in campionato IPP
BRESCIA (4-3-2-1) Minelli 5,5; Zambelli 6, Ant. Caracciolo 6,5, Di Cesare 6, Scaglia 6; Bentivoglio 6,5, Olivera 5,5 (dal 33’ s.t. Valotti 6), Benali 6; Sodinha s.v. (dal 22’ p.t. H’Maidat 5), Morosini 7,5 (dal 43’ s.t. Quaggiotto s.v.); And. Caracciolo 7. PANCHINA Arcari, Lancini, Coly, Bonioli, Gargiulo, Bertoli. ALLENATORE Iaconi 6,5. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6. GUARDALINEE Avellano 6-Bindoni 6 ESPULSI nessuno. AMMONITI Zuculini (Bo) e Olivera (Br) per gioco scorretto; Cacia (Bo) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 4.964, incasso di 27.104 euro; abbonati 9.243, quota di 62.342 euro. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 3-3. Angoli 4-12. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
ANDREA TOSI BOLOGNA
Il Brescia gioca meglio, a tratti dominando, e conquista una vittoria meritatissima infilando il Bologna con un unodue bruciante nel finale di partita, quando tutto sembrava favorire il successo del Bologna, avanti 1-0 fino a 7’ dal termine del match. Il colpo di testa di Caracciolo e la spaccata vincente di Morosini, un 19enne che sta crescendo a vista d’occhio, ribaltano il risultato e spingono il Brescia, reduce da due k.o. filati, fuori dalla crisi dove invece rischia di precipitare il Bologna che
h 7,5 Morosini il migliore
BRESCIA A 19 anni si prende la gioia di segnare il gol vincente in un campo storico
nelle ultime tre partite ha raccolto la miseria di un solo punto. Bologna all’asciutto La squadra di casa si accende a sprazzi ma riesce a sbloccare il risultato col sigillo del suo bomber designato Cacia, freddo e opportunista nell’azione che spinge avanti i rossoblù intorno alla mezzora del primo
tempo. Lopez ritrova Acquafresca rispetto alla formazione che ha pareggiato col Carpi. Il Bologna si muove molto sulle fasce con tagli centrali per favorire gli inserimenti di Laribi. Gli schemi sono sempre gli stessi, il ritmo però molto basso. L’avvio è bloccato, i rossoblù devono soprattutto difendersi in grande numero sotto la linea della palla. Il vantaggio arriva all’improvviso: dalla destra Ceccarelli mette in mezzo, Buchel carica un destro centrale che Minelli rispinge dritto per dritto proprio sul piede famelico di Cacia, pronto a centrare il quarto bersaglio stagionale. Così il Bologna può giocare anche di rimessa ma non ne approfitta come dovrebbe con spazi larghi a disposizione. Nella ripresa Cacia colpisce un palo di testa, prima del crollo nel finale. Brescia rinnovato Il cambio di sistema, con la difesa a 4, aiuta Iaconi ad invertire il trend negativo. La sua squadra si prodiga e cerca la porta ma nel primo tempo in fase conclusiva solo Morosini si fa vedere con un tiro dal limite che chiama Coppola ad una deviazione sopra la traversa. La sfortuna si accanisce su Sodinha, costretto a lasciare dopo 22’ per una distorsione al ginocchio destro. Ma il Brescia non molla e continua il suo forcing che trova i frutti preziosi negli ultimi spiccioli di gara quando Andrea Caracciolo pareggia di testa su cross di Bentivoglio e poco dopo arriva il trionfo col gol pesantissimo di Morosini, bravo a deviare alle spalle di Coppola un centro basso nel neoentrato Valotti. Per il Brescia è un successo che può scacciare incubi e fantasmi del passato e del presente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BOLOGNA GUARALDI CONTESTA L’ISTITUTO
Niente fidejussione Tacopina promette «Ora cambio banca» Sulla questione si sono accavallate due versioni: secondo Tacopina la fidejussione esiste ma i vecchi soci non gradiscono la banca d’appoggio indicata; secondo Guaraldi non ci sono tracce della fidejussione e comunque l’istituto segnalato, cioè la GBM (Gruppo Bancario Mediterraneo), non rientra nel novero dei primari istituti italiani in grado di garantire la copertura dei sei milioni. Morale: il vecchio Bologna ritiene Tacopina inadempiente.
Joe Tacopina, 48 anni LIVERANI BOLOGNA
Dopo avere vinto il duello con Massimo Zanetti sul controllo del Bologna, oggi Joe Tacopina si trova a fronteggiare un nuovo avversario per la guida del club rossoblù, ovvero la vecchia proprietà capeggiata dall’ex presidente Albano Guaraldi che domani, in un cda dei soci uscenti, discuterà della mancata fidejussione da 6 milioni che l’avvocato di New York e i suoi partner si erano impegnati a presentare entro le 12 di ieri come garanzia del completamento dell’aumento di capitale sociale per il passaggio di proprietà.
Dice Joe «Abbiamo incontrato problemi tecnici, non finanziari, per completare l’operazione - ha detto Tacopina prima della gara col Brescia - con nostra grande sorpresa i soci uscenti hanno ricusato quella banca e non capiamo il motivo. Ora ne stiamo cercando un’altra ma ci vorrà tempo, il problema però non esiste perchè quei soldi sono a garanzia del club, cioè di noi investitori, e non dei vecchi soci. E comunque Guaraldi non potrebbe mai richiamare il controllo del Bfc, al massimo può intentare una causa ma noi abbiamo 15 giorni per opporci. Sono tranquillo, andiamo avanti col programma: lunedì faremo l’Assemblea dei soci e mercoledì il nuovo cda». Intanto è arrivato Claudio Fenucci. a.to. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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SERIE B GLI ANTICIPI DELLA 14 GIORNATA a
CARPI CITTADELLA
5 2
PRIMO TEMPO 4-1 MARCATORI Gagliolo (Ca) al 25’, Romagnoli (Ca) al 28’, Barreca (Ci) al 35’, Inglese (Ca) al 38’ e al 43’ p.t.; Sgrigna (Ci) su rigore al 38’, Lasagna (Ca) al 49’ s.t.
E’ un Carpi cinque volte bello Manca Mbakogu? Si scatena Inglese: Cittadella travolto, primato blindato
CARPI (4-1-4-1) Maurantonio 5,5; Letizia 6,5 (dal 47’ s.t. Nava s.v.), Romagnoli 7, Poli 6,5, Gagliolo 7; Porcari 7; Concas 7, Lollo 6,5, Bianco 6,5, Di Gaudio 7 (dal 41’ s.t. Sabbione s.v.); Inglese 7,5 (dal 28’ s.t. Lasagna 6,5). PANCHINA Consol, Mbaye, Ricci, Gatto, Laner, Embalo. ALLENATORE Castori 7,5.
CITTADELLA (4-4-2) Valentini 5,5; Cappelletti 4,5, Scaglia 4,5, Pellizzer 5, De Leidi 4,5 (dal 7’ s.t. Gerardi 5,5); Minesso 5 (dal 29’ s.t. Pecorini s.v.), Rigoni 5,5, Benedetti 5 (dal 1’ s.t. Busellato 4,5), Barreca 5,5; Coralli 5,5, Sgrigna 6,5. PANCHINA Pierobon, Palma, Pecorini, Donazzan, Mancuso. ALLENATORE Foscarini 5,5. ARBITRO Saia di Palermo 6,5. GUARDALINEE Di Vuolo 6-Oliveri 6. ESPULSI Busellato (Ci) al 31’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e proteste). AMMONITI Minesso e Scaglia (Ci) e Lollo e Porcari (Ca) per gioco scorretto; Inglese, Di Gaudio e Poli (Ca), Gerardi (Ci) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.188, incasso di 12.200 euro; abbonati 915, quota di 7.711 euro. Tiri in porta 5-7 (con un palo e una traversa). Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 0-0. Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
DAL NOSTRO INVIATO
ROBERTO PELUCCHI CARPI (Mo)
Non chiedetevi perché il Carpi è primo, correte a vederlo. Uscirete dallo stadio contenti di aver speso bene due ore della vostra vita. Se le squadre di medio-bassa classifica della Serie A (ma anche le migliori della B) avessero il coraggio e la spregiudicatezza della squadra emiliana, probabilmente avremmo stadi un po’ più pieni e tifosi più felici. Onore a Fabrizio Castori per quello che ci regala e tanti applausi ai suoi ragazzi, sempre più in alto e sempre con più merito. Cittadella, che avvio La parti-
ta non era nata sotto una buona stella. Un po’ per i precedenti (Cittadella sempre vittorioso con il Carpi), un po’ per l’infortunio che durante il riscaldamento ha tolto di mezzo il capocannoniere Mbakogu (guaio
muscolare alla coscia destra, ma nulla di grave) e un po’ per la partenza lanciata della squadra di Foscarini, che ha subito costretto Maurantonio a deviare in angolo una botta di Sgrigna e che sul successivo corner ha centrato il palo con Pellizzer. Castori ha disegnato un 41-4-1 con un centravanti (Inglese) e tanti incursori che hanno mandato in confusione gli avversari. Tra il 25’ e il 43’ il Carpi ha travolto il Cittadella, segnando ogni volta che ha centrato la porta. Gagliolo ha aperto la festa con un sinistro perfetto dal limite dell’area, poco dopo Romagnoli è salito fino in cielo per deviare in porta il cross al bacio di Letizia: 2-0 e partita quasi chiusa. Si è riaperta per pochi minuti soltanto a causa di un errore in uscita di Maurantonio, il sostituto del super Gabriel di Bologna, che calciando la palla addosso a Barreca l’ha fatta carambolare in rete.
Roberto Inglese, 23 anni, si è sbloccato: l’anno scorso nel Carpi ne fece 2 IPP Show Il Carpi non ha subìto il contraccolpo psicologico, ha continuato ad attaccare come sa fare, con costanza e pure qualità. Di Gaudio ha saltato tutti sulla sinistra e quasi dalla linea di fondo ha messo in mezzo un rasoterra sul quale si è
h 7,5 Inglese il migliore CARPI Deve sostituire Mbakogu all’ultimo secondo e non lo fa rimpiangere con due gol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Così oggi (ore 15) SQUALIFICA FINITA: IL PERUGIA DOPO 16 MESI RIMANDA IN CAMPO LANZAFAME CLASSIFICA SQUADRE
CARPI FROSINONE SPEZIA AVELLINO LANCIANO BOLOGNA LIVORNO TRAPANI PERUGIA PRO VERCELLI BRESCIA BARI CATANIA MODENA VARESE (-1) ENTELLA TERNANA PESCARA VICENZA CITTADELLA LATINA CROTONE
PARTITE RETI PUNTI G V N P F S
28 25 23 23 22 22 21 21 20 17 17 16 15 15 15 15 14 13 13 12 10 10
14 13 13 13 13 14 13 13 13 13 14 13 13 13 13 13 13 13 13 14 13 13
8 7 7 6 5 6 6 6 5 5 4 4 4 3 4 4 3 3 3 2 1 2
4 4 2 5 7 4 3 3 5 2 5 4 3 6 4 3 5 4 4 6 7 4
2 2 4 2 1 4 4 4 3 6 5 5 6 4 5 6 5 6 6 6 5 7
27 22 16 15 21 17 20 21 12 16 14 16 20 10 19 11 12 21 9 20 11 12
14 9 11 13 15 14 11 27 10 13 16 17 20 11 24 19 17 22 17 25 17 20
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSE
TRAPANI CATANIA TRAPANI (4-4-2) 1 GOMIS 23 LO BUE 4 PAGLIARULO 33 TERLIZZI 29 RIZZATO 7 BASSO 14 CIARAMITARO 17 BARILLA’ 26 NADAREVIC 9 ABATE 11 MANCOSU All. BOSCAGLIA PANCHINA 22 Marcone, 3 Daì, 5 Scozzarella, 13 Caldara, 18 Citro, 19 Martinelli, 20 Falco, 21 Feola, 25 Lombardi.
ore 12.30 CATANIA (4-4-1-1) 1 FRISON 15 SAURO 3 SPOLLI 24 CAPUANO 18 MONZON 10 ROSINA 8 ESCALANTE 21 RINAUDO 6 MARTINHO 4 ALMIRON 11 LETO All. SANNINO PANCHINA 22 Terraciano, 33 Ramos, 13 Garufi, 16 Calello, 20 Chrapek, 27 Jankovic, 39 Odjer, 7 Marcelinho, 17 Cani.
CROTONE BARI CROTONE (4-3-3) 1 BAJZA 27 ZAMPANO 3 DOS SANTOS 13 FERRARI 24 MARTELLA 21 SUCIU 17 MAIELLO 20 SALZANO 28 CIANO 9 TORREGROSSA 10 DE GIORGIO All. DRAGO PANCHINA 22 Secco, 23 Gigli, 8 Minotti, 15 Sprocati, 19 Berardocco, 29 Oduamadi, 18 Padovan, 7 Ricci, 25 Beleck.
LATINA LANCIANO BARI (4-3-3) 22 DONNARUMMA 24 CAMPORESE 13 LIGI 15 CONTINI 3 SALVIATO 8 SCIAUDONE 5 DONATI 25 DEFENDI 10 GALANO 18 CAPUTO 21 WOLSKI All. MANGIA PANCHINA 1 Guarna, 23 Sall, 16 Filippini, 14 Minala, 11 Stevanovic, 17 Partipilo, 9 De Luca, 20 Stoian, 33 Rozzi.
LATINA (3-5-2) 12 FARELLI 15 BROSCO 4 COTTAFAVA 15 DELLAFIORE 21 ALMICI 8 CRIMI 5 BRUNO 18 VALIANI 29 ROSSI 11 PETAGNA 32 SFORZINI All. BREDA PANCHINA 1 Spilabotte, 2 Atiagli Nelson, 3 Bruscagin, 9 Paolucci, 10 Sbaffo, 16 Milani, 19 Mangni, 20 Pettinari, 28 Ricciardi.
LANCIANO (4-3-3) 12 NICOLAS 2 AQUILANTI 5 TROEST 19 FERRARIO 3 MAMMARELLA 17 VASTOLA 20 PAGHERA 24 DI CECCO 10 PICCOLO 9 THIAM 28 GATTO All. D’AVERSA PANCHINA 1 Aridità, 18 Conti, 6 Amenta, 23 Grossi, 25 Bacinovic, 29 Agazzi, 32 Pinato, 7 Turchi, 8 Monachello.
CACCIA AL PRIMO POSTO
LIVORNO PRO VERCELLI LIVORNO (4-3-3) 1 MAZZONI 8 MOSCATI 21 GONNELLI 5 EMERSON 11 LAMBRUGHI 10 LUCI 14 MOSQUERA 28 DJOKOVIC 26 SILIGARDI 24 VANTAGGIATO 31 CUTOLO All. GAUTIERI PANCHINA 36 Coser, 3 Gemiti, 9 Surraco, 15 Molinelli, 19 Rafati, 7 Belingheri, 18 Jefferson, 20 Jelenic.
PRO VERCELLI (4-3-3) 22 RUSSO 3 GERMANO 5 COSENZA 26 COLY 25 SCAGLIA 14 EMMANUELLO 17 ARDIZZONE 8 SCAVONE 30 DI ROBERTO 9 MARCHI 10 FABIANO All. SCAZZOLA PANCHINA 1 Anacoura, 4 Bani, 29 Ferri, 11 Liviero, 21 Castiglia, 20 Matute, 18 Belloni, 7 Statella, 32 Beretta.
PROSSIMO TURNO
ARBITRO Pasqua di Tivoli GUARDALINEE Ceccarelli-Carbone PREZZI da 10 a 27 euro TV Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1 HD
ARBITRO Baracani di Firenze GUARDALINEE Del Giovane-Citro PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 3 HD
ARBITRO Candussio di Cervignano del Friuli GUARDALINEE Peretti-Intagliata PREZZI da 12 a 85 euro TV Sky Calcio 7 HD
ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore GUARDALINEE Zappatore-Pentangelo PREZZI da 9 a 80 euro TV Sky Calcio 2 HD
Venerdì 21, ore 20.30 FROSINONE-LIVORNO Sabato 22, ore 15 AVELLINO-VARESE BARI-TRAPANI BRESCIA-CARPI LANCIANO-CROTONE MODENA-PESCARA PERUGIA-TERNANA PRO VERCELLI-ENTELLA SPEZIA-BOLOGNA VICENZA-CITTADELLA Domenica 23, ore 18 CATANIA-LATINA
TRAPANI Tra i pali tornerà Gomis. In avanti a fianco di Mancosu conferma di Abate essendo Iunco nuovamente fermo. Buona la prevendita, probabile nuovo record di incasso. Squalificati Aramu. Diffidati Lo Bue. CATANIA Torna Terracciano che si accomoderà in panchina come vice di Frison. Circa 400 i tifosi al seguito. Squalificati Calaiò. Diffidati Martinho, Castro, Gyomber, Capuano, Calello, Rinaudo, Spolli.
CROTONE Uomini contati a centrocampo per l’infortunio di Galardo e l’assenza di Dezi impegnato nell’Under 21. Squalificati nessuno. Diffidati Modesto, Maiello, Zampano, Oduamadi. BARI Si decide in mattinata per Defendi: se non ce la fa, spazio a Minala. In retroguardia rilancio per Camporese e Ligi, ex di turno. Circa 800 tifosi al seguito. Squalificati Romizi, Sabelli. Diffidati Ligi, Salviato, Calderoni, De Luca.
LATINA Rientra Rossi, non c’è Viviani impegnato con l’Under 21, Valiani fa l’interno. Torna titolare Sforzini che sarà affiancato da Petagna. Squalificati nessuno. Diffidati Crimi, Valiani, Viviani. LANCIANO Rientra Thiam e giocherà al centro dell’attacco al posto di Monachello. Per il resto nessuna modifica rispetto alla formazione che ha battuto il Livorno. Squalificati nessuno. Diffidati Aquilanti, Paghera, Mammarella, Thiam.
LIVORNO Formazione obbligata per le tante assenze. A centrocampo torna Mosquera a fianco di Luci. In difesa torna il giovane Gonnelli. Squalificati Bernardini, Ceccherini. Diffidati Mosquera, Djokovic, Biagianti, Lambrughi, Siligardi. PRO VERCELLI Ronaldo è stato operato dopo la rottura del crociato anteriore e starà fermo almeno 5 mesi. Out anche Ragatzu. Squalificati nessuno. Diffidati Castiglia, Ronaldo, Coly, Scavone, Belloni.
LA GRANDE IN CRISI
Mangia a Crotone si gioca il Bari: già pronto Nicola BARI (f.c.) Crotone è decisiva per Devis Mangia. Un altro passo falso sarebbe fatale al tecnico del Bari, che ha fatto un solo punto nelle ultime 4 gare. Davide Nicola (allertato in settimana) sarebbe il successore designato. La fiducia che Mangia ha incassato, a più riprese, dal presidente Gianluca Paparesta finirebbe per sbriciolarsi, al cospetto del malcontento (in settimana la squadra è stata duramente contestata) della tifoseria. «Non penso all’eventualità più negativa – confida Mangia - perché non mi dà vantaggi sul piano mentale. Anzi, mi toglierebbe solo energie. Ho solo gran voglia di continuare il mio lavoro. Farei altre valutazioni se non trovassi riscontri nella squadra. Ma i miei ragazzi a Crotone faranno bene».
PESCARA FROSINONE PESCARA (4-4-2) 18 ARESTI 2 PUCINO 5 PESOLI 15 SALAMON 33 GRILLO 7 POLITANO 13 ZUPARIC 6 APPELT 11 ZAMPANO 9 MELCHIORRI 19 MANIERO All. BARONI PANCHINA 12 Aldegani, 21 Bunoza, 17 Cosic, 16 Selasi, 34 Torreira, 25 Pasquato, 26 Da Silva, 14 Sowe, 29 Pogba.
FROSINONE (4-4-2) 22 PIGLIACELLI 2 ZANON 23 SCHIAVI 6 BLANCHARD 13 M. CIOFANI 20 GESSA 5 GORI 8 GUCHER 17 PAGANINI 9 D. CIOFANI 11 CURIALE All. STELLONE PANCHINA 1 Zappino, 3 Crivello, 21 Bertoncini, 4 Russo, 14 Musacci, 25 Altobelli, 7 Frara, 18 Dionisi, 29 Carlini.
TERNANA SPEZIA TERNANA (3-5-2) 22 BRIGNOLI 4 VALJENT 16 BASTRINI 6 MECCARIELLO 13 FAZIO 7 GAVAZZI 10 VIOLA 26 CRECCO 3 VITALE 15 BOJINOV 20 AVENATTI All. TESSER PANCHINA 1 Sala, 2 Janse, 14 Gagliardini, 28 Palumbo, 11 Falletti, 19 Diop, 9 Ceravolo, 18 Russini, 25 Taurino.
VARESE PERUGIA SPEZIA (4-3-1-2) 1 CHICHIZOLA 25 MILOS 5 CECCARELLI 26 VALENTINI 17 MIGLIORE 30 BREZOVEC 8 JUANDE 4 ACAMPORA 23 SCHIATTARELLA 9 GIANNETTI 21 EBAGUA All. BJELICA PANCHINA 22 Nocchi, 6 Ceccaroni, 31 Piccolo, 7 Sammarco, 15 Culina, 24 Gagliardini, 27 Canadjija, 11 Ardemagni, 14 Cisotti.
VARESE (4-4-2) 22 BASTIANONI 13 FIAMOZZI 5 BORGHESE 19 REA 2 LUONI 17 SCAPINELLO 8 CORTI 28 CAPEZZI 7 FALCONE 10 NETO PEREIRA 9 MIRACOLI All. BETTINELLI PANCHINA 1 Perucchini, 3 De Vito, 14 Tamas, 6 Blasi, 21 Barberis, 23 Cristiano, 20 Forte, 27 Petkovic, 29 Lupoli.
AVELLINO VICENZA PERUGIA (3-5-2) 22 PROVEDEL 13 ROSSI 25 COMOTTO 2 FLORES 18 DEL PRETE 28 LANZAFAME 19 FOSSATI 7 VERRE 15 CRESCENZI 34 PEREA 9 FALCINELLI All. CAMPLONE PANCHINA 1 Koprivec, 12 Esposito, 3 Lo Porto, 17 Fazzi, 8 Nicco, 14 Lignani, 30 Zebli, 27 Parigini, 23 Boscolo Zemelo.
fiondato in modo goffo De Leidi, così per Inglese è stato facile segnare da due passi. Ma la rete più bella è arrivata nel finale di tempo, un contropiede in velocità e con pochi passaggi: l’ultimo è stato di Concas, il 4-1 l’ha firmato ancora Inglese. Spettacolo puro. Nella ripresa il Carpi ha gestito, Sgrigna ha scheggiato la traversa su punizione e poi ha trasformato un rigore (battuto tre volte) quando la sua squadra era in 10 (doppio giallo sciocco di Busellato). Il Cittadella, però, non vince dal 20 settembre (3-2 sul Pescara) e stasera potrebbe ritrovarsi ultimo. Per il Carpi, che nel recupero ha arrotondato con Lasagna (primo gol tra i professionisti), soltanto belle notizie: primato, Cabassi imbattuto, 5 vittorie nelle ultime 6 gare e sesto risultato utile (eguagliato il record in B di Pillon). Occhio, perché non è detto che il Carpi sia una meteora.
AVELLINO (3-5-2) 22 GOMIS 27 CHIOSA 19 PISACANE 13 VISCONTI 20 BITTANTE 4 ARINI 21 KONE 8 D’ANGELO 3 ZITO 10 CASTALDO 9 COMI All. RASTELLI PANCHINA 1 Frattali, 6 Fabbro, 2 Petricciuolo, 23 Angeli, 24 D’Attilio, 26 Filkor, 15 Soumarè, 7 Pozzebon, 11 Arrighini.
ore 18 VICENZA (4-3-3) 1 BREMEC 31 SAMPIRISI 7 BRIGHENTI 26 CAMISA 14 GARCIA TENA 4 MORETTI 21 DI GENNARO 8 CINELLI 27 LAVERONE 19 COCCO 29 LORES All. MARINO PANCHINA 22 Vigorito, 23 Gentili, 32 Figliomeni, 3 D’elia, 18 Sciacca, 20 Sbrissa, 16 Gerbaudo, 11 Spiridonovic, 10 Giacomelli.
ARBITRO Maresca di Napoli GUARDALINEE Segna-Gori PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 4 HD
ARBITRO Chiffi di Padova GUARDALINEE Carbone-Villa PREZZI da 12 a 55 euro TV Sky Calcio 7 HD
ARBITRO Mariani di Aprilia GUARDALINEE Tolfo-Di Francesco PREZZI da 8 a 47 euro TV Sky Calcio 6 HD
ARBITRO Manganiello di Pinerolo GUARDALINEE Bellutti-Santuari PREZZI da 15 a 30 euro TV Sky Calcio 3 HD e Premium Calcio
PESCARA Bjarnason e Memushaj sono in Nazionale. La novità è il bosniaco Bunoza, alla prima convocazione stagionale. Squalificati Lazzari. Diffidati Cosic, Melchiorri, Memushaj. FROSINONE Stellone deve rinunciare a Soddimo e Masucci, ma recupera in extremis Crivello e Dionisi che, però, partiranno dalla panchina. Almeno 1.000 i tifosi al seguito. Squalificati Soddimo. Diffidati Gori, Paganini, Russo, Soddimo.
TERNANA Tesser è intenzionato a confermare il modulo di Bari. In difesa Meccariello per Popescu. In attacco Bojinov in coppia con Avenatti. Squalificati Popescu. Diffidati Gavazzi, Fazio, Crecco. SPEZIA Catellani e Datkovic rientreranno alla prossima, ancora infortunati Madonna, De Col e Situm. Assente Bakic con la nazionale, potrebbe essere sostituito da Acampora o Sammarco. Squalificati nessuno. Diffidati Juande, Migliore.
VARESE Recuperati Rea, Cristiano, De Vito e Lupoli, che vanno in panchina, e Scapinello, titolare al posto di Zecchin (problema alla caviglia). Squalificati nessuno. Diffidati Corti, Falcone, Borghese, Luoni, Zecchin, Simic. PERUGIA Dopo la squalifica di 16 mesi per il calcioscommesse torna Lanzafame, in lizza con Nicco e Fazzi per una maglia a centrocampo. Squalificati Fabinho, Taddei. Diffidati nessuno.
AVELLINO Emergenza in difesa per l’indisponibilità di Ely, impegnato in Cina con l’Under 21 del Brasile. Out per infortunio Vergara, Regoli e Schiavon. In attacco la coppia Comi-Castaldo. Previsto il tutto esaurito con 10mila spettatori. Squalificati nessuno. Diffidati Arini, Schiavon. VICENZA Marino conferma il 4-3-3 anche in trasferta. La novità potrebbe essere Laverone. Squalificati nessuno. Diffidati Di Gennaro, Ragusa, Gentili, Cocco.
Il Frosinone ora si affida a una coppia e ai sei ex
Roberto Stellone, 37 anni LAPRESSE MAURIZIO DI RIENZO FROSINONE
Dopo la vittoria del Carpi sul Cittadella, il Frosinone è costretto ad inseguire gli emiliani e a rispondere sul campo oggi a Pescara, per evitare di salutare la vetta. Contro i padroni di casa, ringalluzziti dal successo a Brescia, i giallazzurri di Stellone dovranno centrare il tris di vittorie dopo quelle con Latina e Trapani. In Abruzzo si assisterà alla sfida tra il terzo attacco del campionato, quello del Pescara con 21 gol segnati, e la miglior difesa, quella del Frosinone, con 9 reti subite. Quanti ex Un motivo in più d’interesse che va a sommarsi a quello della presenza di ben 6 ex tra i ciociari: il portiere Pigliacelli, i difensori M. Ciofani, Zanon e Schiavi, l’esterno di centrocampo Gessa e l’attaccante D. Ciofani. A proposito di quest’ultimo tornerà a far coppia con Curiale, visto che Dionisi partirà dalla panchina. Nelle precedenti 13 giornate è accaduto solo due volte (0-0 al Matusa con l’Avellino e 2-0, sempre in casa, con il Modena). Nelle 9 partite, invece, in cui i titolari sono stati D. Ciofani e Dionisi, la squadra ha ottenuto 17 punti, frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e altrettante sconfitte. Le due volte con Curiale e Dionisi in campo, infine, sono arrivati 4 punti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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LEGA PRO GIRONE A 13a GIORNATA
E’ Real Vicenza Tris al Novara e balzo in vetta tra gli applausi Ottima prova della squadra di Marcolini Vanno in gol Bardelloni, Malagò e Bruno Momento magico: l’ultimo k.o. ad agosto REAL VICENZA-NOVARA 3-0 MARCATORI Bardelloni all’11’, Malagò al 47’ p.t.; Bruno al 17’ s.t. REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 7,5; Carlini 7, Polverini 7, Piccinni 7; Lavagnoli 6,5 (dal 24’ s.t. Beccaro 6,5), Cristini 6,5, Dalla Bona 6,5, Malagò 7 (dal 45’ s.t. Caporali s.v.), Vannucci 6,5; Bruno 7, Bardelloni 7,5 (dal 38’ s.t. Galuppini 6). (Ziglioli, Solini, Chiarello, Bigoni). All. Marcolini 7. NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Martinelli 5,5, Freddi 5,5 (dal 18’ p.t. Beye 5), Vicari 5; Dickmann 5,5, Bianchi 6, Pesce 5,5, Schiavi 5,5 (dal 1’ s.t. Gonzalez 5,5), Garufo 5,5 (dal 1’ Garofalo 5,5); Evacuo 6, Corazza 5. (Montipò, Miglietta, Gustavo, Manconi). All. Toscano 5. ARBITRO Strippoli di Bari 6. NOTE paganti 365, abbonati 20, incasso di 2.605 euro. Ammoniti Garufo, Beye, Polverini e Corazza. Angoli 1-4.
VENEZIA
2
ALBINOLEFFE
0
Magic moment Venezia Greco piega l’AlbinoLeffe Bonazzi comincia male MARCATORE Greco al 6’ p.t. e al 14’ s.t. VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato 6,5; Sales 6, Legati 7, Marino 7, Ghosheh 6 (dal 9’ s.t. Panzeri 6); Zaccagni 6, Esposito 6,5, Varano 6 (dal 44’ s.t. Scialpi s.v.); Bellazzini 6,5; Magnaghi 6, Greco 7,5 (dal 22’ s.t. Franchini 6). (D’Arsiè, Cernuto, Scanferlato, Siega). All. Serena 7. ALBINOLEFFE (4-3-3) Offredi 5,5; Ondei 6, Moi 5,5, Allievi 5,5, Cortinovis 6 (dal 48’ s.t. Personè s.v.); Maietti 5, Nichetti 5,5 (dal 22’ s.t. Girasole 5,5), Geroni 6,5; Corradi 5 (dal 17’ s.t. Aurelio 6), Momentè 6, Vorobjovs 5,5. (Amadori, Barzaghi, Gazo, Calì). All. Bonazzi 5,5. ARBITRO Dionisi di L’Aquila 6. NOTE paganti 464, abbonati 571, incasso di 5.365 euro. Ammoniti Legati, Esposito e Momentè. Angoli 5-7. VENEZIA Il Venezia conquista la terza vittoria di fila e vola, l’AlbinoLeffe affonda nonostante il cambio di allenatore (Bonazzi al posto di Pala). Il match-winner è Beppe Greco, ma il Venezia ha cambiato passo e atteggiamento dall’arrivo di Serena. Sei minuti e il Venezia è già in vantaggio: percussione di Varano a sinistra, tocco per Esposito e cross vellutato per la deviazione vincente di testa di Greco. La squadra di Serena legittima il vantaggio con una condotta garibaldina, costruendo altre tre occasioni con Greco, mentre l’Albinoleffe si divora il gol del pareggio con Vorobjovs. In avvio di ripresa, al 6’, doppia occasione per il Venezia con Marino: prima Geroni e poi Offredi si oppongono al centrale. L’AlbinoLeffe non si rende quasi mai pericoloso, confermando la difficoltà in zona-gol. E il Venezia chiude il match ancora con Greco.
Michele Contessa
MARTA BENEDETTI VICENZA
Il Real Vicenza stende il Novara e vola da solo in testa alla classifica, complice il rinvio delle gare del Bassano, del Como e del Monza. Successo mozzafiato per la squadra di Marcolini, che ha sfoderato una prestazione superba: gol, gioco, disciplina tattica e testa. Tutto quello che è mancato al Novara, disastroso in difesa e poco concreto in avanti, che al 18’ ha perso Freddi per problemi muscolari. Gli azzurri, più pericolosi nella ripresa, hanno trovato sulla loro
LEGA PRO GIRONE B 13a GIORNATA strada uno strepitoso Tomei, capace di negare, al 37’ del primo tempo, il gol ad Evacuo con un guizzo da campione. Che tris Il 3-0 che ha schiantato gli azzurri in un Menti più gremito del solito, nonostante la pioggia, sorprende solo quelli che non hanno mai visto giocare in questa stagione il Real Vicenza. Che non perde dal 31 agosto (1-0 per la Feralpi Salò) e viaggia a ritmo da B. Anche se di campionato cadetto, per ora, si parla poco nello spogliatoio biancorosso. «Non possiamo più nasconderci - ha detto capitan Tomei - ma continuiamo a pensare alla salvezza. Dopo i 43 punti vedremo». All’11’ il vantaggio dei padroni di casa: Lavagnoli batte una punizione laterale, Bardelloni è tutto solo e insacca di testa sul palo opposto. Al 37’ Tomei viene impegnato per la prima volta, ma il suo intervento sul colpo di testa di Evacuo vale tantissimo. Al 47’ il raddoppio del Real Vicenza con Malagò, che sfrutta un retropassaggio sbagliato di Vicari, scarta Tozzo e segna. Serve a poco il doppio cambio di Toscano, che nella ripresa inserisce Gonzalez e Garofalo. Perché il Real Vicenza chiude i conti con Bruno (ottavo centro stagionale). © RIPRODUZIONE RISERVATA
GARA SOSPESA
GARE RINVIATE
Monza e Torres in campo per 30’ Poi arriva lo stop
Troppa pioggia ad Alessandria e anche a Como
MONZA (m.d.) Tra Monza e Torres ha vinto la pioggia torrenziale che ha costretto il direttore di gara a sospendere il match al 30’. Fino a quel momento si era fatta vedere di più la Torres con i tentativi di Baraye e Foglia, mentre il Monza aveva recriminato per un atterramento in area ai danni di Anastasi. Le squadre sono scese in campo così: MONZA (3-4-2-1) Viotti; Beduschi, Briganti, Massoni; Anghileri, Hetemaj, Perini, Foglio; Vita, Margiotta; Anastasi. (Chimini, Franchino, Pessina, Burrai, Rampi, Virdis, Zigoni). All. Pea. TORRES (4-3-1-2) Testa; Aya, Migliaccio, Marchetti, Imparato; Pizza, Giuffrida, Foglia; Baraye; Pizzutelli, Infantino. (Mar. Costantino, Cafiero, Funari, Ligorio, Marinaro, Lisai, Santaniello). All. Mass. Costantino. ARBITRO Giua di Pisa. NOTE spettatori 300 circa; abbonati 1.100, paganti e incasso nc. Ammoniti Anghileri, Hetemaj e Pizzutelli. Angoli 0-2.
Se a Monza si è giocato per 30’, ad Alessandria e Como le partite non sono nemmeno iniziate per la forte pioggia. QUI ALESSANDRIA Dopo 16 ore di pioggia incessante su tutta la zona (chiuso anche il ponte sul Bormida di accesso alla città), il Gruppo Operativo sulla Sicurezza ha deciso di rinviare la gara tra Alessandria e Bassano. Il campo era stato ricoperto dai teloni, ma la decisione presa in Prefettura ha fatto saltare la partita. QUI COMO Rinviata la classica tra Como e Cremonese. La società di casa, in previsione delle forti piogge, aveva coperto il campo venerdi, togliendo i teloni nel primo pomeriggio di ieri. Ma sono bastate un paio d’ore di pioggia, intensificatasi nel corso della giornata, per rendere il campo impraticabile, come hanno verificato i capitani Ambrosini e Brighenti poco prima della partita insieme all’arbitro Amoroso.
CLASSIFICA SQUADRE
PUNTI
REAL VICENZA BASSANO COMO MONZA NOVARA PAVIA ALESSANDRIA VENEZIA FERALPI SALO' GIANA TORRES AREZZO CREMONESE SUDTIROL RENATE MANTOVA PRO PATRIA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PORDENONE
26 25 23 23 22 21 20 19 17 16 16 16 13 13 13 11 11 10 10 5
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
13 12 12 12 13 12 12 13 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 13 12
7 7 7 7 6 6 5 6 5 4 4 4 3 3 3 2 2 2 2 1
5 4 2 2 4 3 5 1 2 4 4 4 4 4 4 5 5 4 4 2
1 1 3 3 3 3 2 6 5 4 4 4 5 5 5 5 5 6 7 9
22 24 20 16 19 18 18 17 15 11 9 8 12 14 13 11 18 9 6 9
12 13 12 8 13 17 12 14 17 10 9 9 14 17 21 13 24 17 13 24
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
così oggi ORE 12.30 MANTOVA (3-4-3) Festa; Trainotti, Siniscalchi, Todisco; Scalise, Paro, Raggio Garibaldi, Blaze; Zanetti, Said, Caridi. (Paleari, Pondaco, Zammarini, Di Santantonio, Tomicic, Boniperti, Novothny). All. Juric. PORDENONE (3-5-2) Bazzichetto; Placido, Peccarisi, Rosania; Migliorini, Conti, Mattielig, Maracchi, Possenti; Zubin, Maccan. (Maniero, Pramparo, Buratto, Bacher, Uliano, Potenza, Barbuti). All. Foschi. ARBITRO Capilungo di Lecce (VonoD’Alia). ORE 14.30 PRO PATRIA (4-3-3) Perilli; Guglielmotti, Gerolino, Anderson, Taino; Bovi, Arati, Candido; D’Errico, Serafini, Baclet. (Melillo, Graham, Zaro, Ulizio, Giorno, Romeo, Terrani). All. Monza. AREZZO (3-5-1-1) Benassi; Pisani, Villagatti, Panariello; Brumat, Gambadori, Cucciniello, Dettori, Millesi; Erpen; Montini. (Leuci, Campagna, Padulano, Bonvissuto, Vitiello, Guarino, Morga). All. Capuano. ARBITRO Schirru di Nichelino (Lacalamita-Viola). ORE 16 PAVIA (4-3-1-2) Facchin; Ghiringhelli, Abbate, Biasi, Sereni; Pederzoli, Rosso, Carraro; Cesarini; Soncin, Ferretti. (Volturo, Sabato, Malomo, Cardin, Corvesi, Cogliati, Romanini). All. Maspero. GIANA (4-5-1) Sanchez; Perico, Bonalumi, Montesano, Augello; Rossini, Marotta, Biraghi, Di Lauri, Solerio; Perna. (Alvisi, Sosio, Pinto, Crotti, Recino, Sarao, Spiranelli). All. Albé. ARBITRO Capone di Palermo (PiazzaSantoro). ORE 18 SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati; Tait, Mladen, Tagliani, Martin; Fink, Bertoni, Branca; Fischnaller, Lendric, Marras. (Miori, Ientile, Kiem, Furlan, Pettermann, Campo, Cia). All. Sormani. LUMEZZANE (3-5-2) Gazzoli; Monticone, Belotti, Pini; Mogos, Genevier, Meduri, Baldassin, Benedetti; Ferrari, Ekuban. (Dalle Vedove, Cazé, Biondi, Franchini, Gabriel, Fumana, De Paula). All. Braghin. ARBITRO Panarese di Lecce (Graziano-Affatato). DOMANI ORE 20.45 Renate-Feralpi Salò: Capraro di Cassino. PAVIA SOLIDALE I giocatori del Pavia, oggi con la Giana, entreranno in campo con una maglia con la scritta «Forza Elena!» per esprimere solidarietà a Elena Maria Madama, consigliera comunale travolta da un’auto pirata mercoledì sera e ricoverata in gravi condizioni.
Un Cellini show Poker e dedica sono speciali: «E’ per Carrara» L’attaccante segna 4 gol al Pro Piacenza «La mia prima volta è per gli alluvionati» La Carrarese lo aspettava da 37 anni CARRARESE-PRO PIACENZA
4-0
MARCATORE Cellini al 19’ p.t.; Cellini al 30’, al 33’ e al 37’ s.t. CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni 7; Berra 7, Sbraga 7, Teso 7, Gorzegno 7,5; Brondi 7,5, Castagnetti 7, Disabato 7 (23’ s.t. Gnahorè 7); Belcastro 7 (38’ s.t. Gherardi 6,5); Cellini 9, Merini 7,5 (32’ s.t. Ademi 6,5). (Zanotti, Benassi, Lancini, Di Nardo). All. Remondina 7,5. PRO PIACENZA (4-3-1-2) Alfonso 6,5; Castellana 5 (dal 1’ s.t. Ignico 4), Rieti 4, Bini 5, Porcino 5; Schiavini 5,5, Aliboni 5 (dal 13’ s.t. Marmiroli 5), Silva 5; Matteassi 6; Torri 5, Ravasi 5 (dal 25’ s.t. Sane 5). (Iali, Mazzocchi, Bertelli, Pesaro). All. Franzini 5. ARBITRO Baldicchi di Città di Cast. 7. NOTE paganti 411, abbonati 380, incasso di 4.867 euro. Espulsi Rieti al 20’ s.t. e Ignico al 24’ s.t.; ammoniti Castagnetti e Ignico. Angoli 4-2.
Marco Cellini, 33 anni LAPRESSE LUCA SANTONI CARRARA
Una giornata da album dei ricordi, una dedica speciale per la città di Carrara e una soddisfazione enorme. Perché 4 gol in una sola partita Marco
TERAMO
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SANTARCANGELO
0
REGGIANA
0
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1
Bucchi! Teramo secondo La Reggiana si è spenta: tre k.o. di fila, ora è crisi
Un lampo di Ceccarelli E L’Aquila sale ancora Il Santarcangelo protesta
MARCATORE Bucchi all’11’ p.t. TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Diakite 6, Speranza 7, Perrotta 6,5; Scipioni 6,5, Di Paolantonio 6, Cenciarelli 6, Lulli 6 (dall’8’ s.t. Pigini 6), Masullo 6,5; Bucchi 7 (dal 26’ s.t. Buonaiuto 6), Donnarumma 6 (dal 38’ s.t. Lapadula s.v.). (Serraiocco, Brugaletta, Mancini, D’Egidio). All. Vivarini 6,5. REGGIANA (4-3-1-2) Feola 6,5; Andreoni 6 (dal 38’ s.t. Palumbo s.v.), Spanò 6, Sabotic 5,5, Mignanelli 5,5; Bruccini 6, Parola 6, Angiulli 6,5 (dal 18’ s.t. Alessi 5,5); Siega 6 (dal 28’ s.t. Tremolada 5,5); Ruopolo 5,5, Sinigaglia 5,5. (Messina, De Giosa, Maltese, Vernocchi). All. Colombo 5,5. ARBITRO Caso di Verona 6. NOTE paganti 1.148, abbonati 342, incasso di circa 4.500 euro. Ammoniti Andreoni e Pigini. Angoli 4-0.
MARCATORE Ceccarelli al 28’ p.t. SANTARCANGELO (4-3-2-1) Nardi 6; Traorè 6, Salvatori 5,5, Olivi 5,5, Rossi 6; Bisoli 5,5, Evangelisti 5 (dal 26’ s.t. Obeng 6), Ballardini 6 (dall’11’ s.t. Pedrabissi 5,5); Radoi 6,5, Torelli 6 (dal 26’ s.t. Graziani 6); Guidone 6,5. (Marani, Bigoni, Polenghi, Palmieri). All. Fraschetti 6. L’AQUILA (3-4-3) Zandrini 6,5; Pomante 6, Maccarrone 6,5, Zaffagnini 6; Scrugli 5,5, Corapi 6,5, Del Pinto 6, Pedrelli 6,5; Ceccarelli 7, Perna 5,5 (dal 20’ s.t. Pacilli 6), Sandomenico 6,5 (dal 32’ s.t. Mancini 6). (Cacchioli, Karkalis, Di Mercurio, De Francesco, Zappacosta). All. Zavettieri 6,5. ARBITRO Colosimo di Torino 5,5. NOTE paganti 260, abbonati 195, incasso di 4.100 euro. Ammoniti Torelli, Graziani e Ceccarelli. Angoli 5-3.
TERAMO Il Teramo, dopo 56 giorni di astinenza, ritrova la vittoria in casa e - in attesa delle gare di oggi - sale con L’Aquila al secondo posto in classifica. Per la Reggiana, al terzo k.o. consecutivo, è crisi: il tecnico Colombo, al termine della partita, non ha cercato alibi criticando la deludente prestazione offerta dalla sua squadra. Il match si decide nel primo tempo quando Bucchi, all’11’, sfrutta un cross di Scipioni e il mancato aggancio di Donnarumma per firmare il gol-partita (secondo centro stagionale). Proteste da una parte e dall’altra durante la sfida: prima per un contatto in area tra Sabotic e Bucchi (37’), poi per un dubbio fuorigioco sbandierato a Bruccini (46’). Nella ripresa la reazione della Reggiana è sterile. E il Teramo controlla il vantaggio senza affanni.
SANTARCANGELO (Rn) Basta un gran colpo di testa di Ceccarelli nella prima mezzora a mandare in orbita L’Aquila, momentaneamente secondo con il Teramo, e a bocciare il Santarcangelo. Sullo 0-0 le due squadre ci provano solo con conclusioni da fuori area, poi ecco il flash al 28’: cross dalla fascia sinistra di Pedrelli, a centro area ottimo stacco di Ceccarelli in anticipo su Rossi per il vantaggio. Lo 0-1 resiste fino alla fine, anche se nel secondo tempo il Santarcangelo alza il baricentro. E Radoi prova con un paio di serpentine a scardinare la difesa ospite. Dubbi su un’energica spallata di Pomante su Pedrabissi, entrato al posto di Ballardini, in piena area nei minuti di recupero: per il direttore di gara non è rigore. E così la squadra di Zavettieri trova la terza vittoria di fila.
Gaetano Lombardino
Loriano Zannoni
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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LEGA PRO GIRONE C 13 GIORNATA a
Cellini non li aveva mai segnati, neanche negli anni d’oro all’AlbinoLeffe. Grazie al suo poker la Carrarese ha steso 4-0 il Pro Piacenza (rimasta in 9 per i rossi a Rieti e Ignico), rilanciandosi dopo un periodo no. Per gli alluvionati «È la prima
volta che segno 4 reti in una gara - ha detto Cellini - e li dedico alla popolazione di Carrara alluvionata (l’intero incasso è stato devoluto alla città, ndr). Il gol più difficile? Il secondo: Merini ha messo una gran palla in mezzo, io l’ho stoppata e ho calciato bene». Gli ultimi poker in Lega Pro risalivano alla stagione 2012-13 di Seconda Divisione: Canini del Santarcangelo con il Valle d’Aosta (5-0) e D’Appolonia del Venezia in casa del Fano (4-5). Per quanto riguarda la Carrarese, Cellini diventa erede di un altro Marco, Cacciatori, che 37 anni fa segnò 4 gol all’Aglianese (5-2) in Serie D con Orrico in panchina. Il poker Il primo centro di Cellini è arrivato al 19’ in contropiede su assist di Brondi. Le altre reti nella ripresa: al 30’ il raddoppio, al 33’ ancora su invito di Brondi e al 37’ dopo un cross di Gorzegno. Da segnalare anche un rigore parato da Alfonso a Merini sull’1-0. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GARA RINVIATA
Savona-S. Marino stoppata venerdì per il maltempo Oltre alle tre partite del girone A, anche nel girone B il maltempo ha fatto rinviare una partita: in questo caso si tratta di Savona-San Marino. A differenza delle altre però questa partita era stata rinviata sin da venerdì, vista la forte perturbazione che sta colpendo la Liguria. A questo punto, proprio a causa del maltempo, è difficile che le partite saltate possano essere recuperate in tempi brevi. UNDER LEGA PRO Dopo lo stage a Ripalta Cremasca dell’Under 20, il selezionatore Valerio Bertotto ha altri due impegni nel centro tecnico di Coverciano. Da domani a mercoledì è in programma uno stage dell’Under 18, al termine del quale è in programma (ore 14.30) la partita amichevole con la Berretti della Pistoiese. Invece da giovedì 20, per una settimana, ci saranno gli stage di selezione per la nascita della nuova rappresentativa Under 16, una novità assoluta per la Lega Pro.
CLASSIFICA SQUADRE
PUNTI
ASCOLI L'AQUILA TERAMO PISA SPAL TUTTOCUOIO REGGIANA PISTOIESE GROSSETO ANCONA PONTEDERA PRATO SAVONA CARRARESE FORLI' GUBBIO LUCCHESE SANTARCANGELO SAN MARINO PRO PIACENZA (-8)
26 21 21 20 20 19 19 18 17 17 17 16 15 15 15 13 12 9 8 3
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
13 13 13 12 12 12 13 12 12 12 12 12 12 13 13 12 12 13 12 13
7 5 6 5 6 5 5 5 4 4 4 4 4 2 4 3 3 1 1 3
5 6 3 5 2 4 4 3 5 5 5 4 3 9 3 4 3 6 5 2
1 2 4 2 4 3 4 4 3 3 3 4 5 2 6 5 6 6 6 8
18 13 15 17 13 17 9 16 18 12 13 20 14 15 14 14 10 10 11 7
7 10 17 9 13 15 9 15 13 8 10 20 17 12 22 17 14 16 14 18
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
così oggi ORE 12.30 GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Manganelli, Galuppo, D’Anna; Guerri, Loviso, Casiraghi; Mancosu, Regolanti, Marchionni. (Citti, Rosato, Caldore, Esposito, Castelletto, Vettraino, Cais). All. Acori. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci; Falivena, Colombini, Ingrosso; Dramane, Gargiulo, Balde, Deiola, Pacini; Colombo, Tempesti. (Micheli, Mancini, Vitale, Gioè, Gelli, Salustri, Pane). All. Alvini. ARBITRO Fourneau di Roma (Della Vecchia-Manzolillo). ORE 14.30 LUCCHESE (4-3-1-2) Di Masi; Vittiglio, Espeche, Calistri, Calcagni; Boilini, Mingazzini, Nolè; Lo Sicco; Raicevic, Strizzolo. (Casapieri, Risaliti, Vosnakidis, Chianese, Santini, Ferretti, Ferrante). All. Pagliuca. PISTOIESE (4-3-3) Pazzagli; Celiento, Pasini, Di Bari, Frascatore; Calvano, Piana, Vassallo; Falzerano, Romeo, Tripoli. (Olczak, Falasco, Golubovic, Ciciretti, Mungo, Piscitella, Coulibaly). All. Lucarelli. ARBITRO Mainardi di Bergamo (Bresmes-Semperboni). PRATO (4-3-1-2) Brunelli; Bandini, Rickler, Dametto, Grifoni; Cavagna, Pasa, Romanò; Fanucchi; Rubino, Bocalon. (Ivusic, Bagnai, Ghidotti, Bengala, Gabbianelli, Fofana, Ogunseye). All. Esposito. PISA (3-5-2) Pelagotti; Dicuonzo, Lisuzzo, Sini; Pellegrini, Morrone, Iori, Misuraca, Napoli; Giovinco, Arma. (Moschin, Rozzio, Mandorlini, Finocchio, Frediani, Beretta, Stanco). All. Braglia. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Ficarra-Margani). ORE 16 SPAL (5-3-1-1) Menegatti; Ferretti, Silvestri, Capece, Giani, Legittimo; Filippini, Togni, Gentile; Germinale; Fioretti. (Albertoni, Aldrovandi, Landi, Lazzari, Di Quinzio, Finotto, De Cenco). All. Brevi. ANCONA (3-4-1-2) Aprea; Dierna, Paoli, D’Orazio; Di Dio, Camillucci, Di Ceglie, Bondi; Parodi; Morbidelli, Tavares. (Lori, Maini, Barilaro, Bambozzi, Gelonese, Pizzi, Cognigni). All. Cornacchini. ARBITRO Pelagatti di Arezzo (MeozziBandettini). ORE 18 PONTEDERA (3-5-2) Ricci; Redolfi, Vettori, Gasbarro; Galli, Bartolomei, Caponi, Settembrini, Paparusso; Grassi, Disanto. (Cardelli, Cesaretti, Polvani, Della Latta, Luperini, Romiti, Tazzari). All. Indiani. GROSSETO (4-3-1-2) Berardi; Mariotti, Burzigotti, Morero, Boron; Albertini, Verna, Lugo; Gambino; Pichlmann, Torromino. (Mangiapelo, Varricchio, Longo, Boccardi, Okosun, Giovio, Abbracciante). All. Padalino. ARBITRO Formato di Benevento (Macaddino-Dessena).
Benevento stop Solo un rigore evita la sconfitta con la Paganese La capolista va due volte in svantaggio Rimediano prima Alfageme e poi Eusepi Derby nervoso: espulsi tre giocatori PAGANESE
2
BENEVENTO
2
MARCATORI Calamai (P) al 7’, Alfageme (B) al 34’ p.t.; Girardi (P) al 20’, Eusepi (B) su rigore al 26’ s.t. PAGANESE (4-3-2-1) Casadei 5; Vinci 5,5 (dal 38’ p.t. Schiavino 6), Moracci 6, Tartaglia 6, Bocchetti 5; Baccolo 7, De Liguori 7,5, Calamai 6 (dal 27’ s.t. Armenise 6); Caccavallo 6 (dal 38’ p.t. Novelli 6), Herrera 6,5; Girardi 6,5. (Maaroufi, Deli, Malcore, Bernardo). All. Sottil 7. BENEVENTO (4-2-4) Pane 6; Celjak 5, Lucioni 6, Scognamiglio 6, Pezzi 6; Agyei 6, Campagnacci 6 (dal 37’ s.t. Padella 6); Mazzeo 5 (dal 27’ s.t. Kanoute 6), Marotta 5 (dal 12’ s.t. Allegretti 5), Eusepi 6,5, Alfageme 6,5. (Layeni, Frasciello, Bassini, D’Angelo). All. Brini 5,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 5,5. NOTE paganti 1.200, abbonati 257, incasso di 11.300 euro. Espulsi Casadei al 39’
p.t., Celjak al 43’ p.t. e Bocchetti al 26’ s.t.; ammoniti Baccolo, Schiavino, Lucioni, Novelli, Girardi, Moracci, De Liguori e Kanoute. Angoli 0-4.
LECCE
2
CATANZARO
2
Lecce, non basta Doumbia Il Catanzaro trova il pari e forse conferma D’Urso MARCATORI Doumbia (L) al 21’ e al 42’ p.t.; Ilari (C) al 22’, Maiorano (C) al 47’ s.t. LECCE (4-3-3) Caglioni 6; Mannini 6,5, Martinez 6, Abruzzese 6, Lopez 6; Lepore 6, Filipe 5,5 (dal 23’ s.t. Papini 5,5), Sacilotto 6; Moscardelli 5,5, Della Rocca 5 (dal 37’ s.t. Vinetot s.v.), Doumbia 7 (dal 16’ s.t. Carrozza 5). (Chironi, Donida, Rosafio, Miccoli). All. Lerda 6. CATANZARO (3-5-1-1) Scuffia 5,5; Ricci 5, Rigione 6, Ferraro 6; Daffara 6, Maiorano 6,5, Vacca 6,5, Pacciardi 5,5 (dal 10’ s.t. Ilari 6,5), Di Chiara 6,5; Kamara 5,5; Fofana 6. (Bindi, Orchi, Squillace, Morosini, Martignago, Yeboah). All. D’Urso 6. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 6. NOTE paganti 2.532, abbonati 2.228, incasso di 35.971,32 euro. Ammoniti Della Rocca, Sacilotto, Maiorano, Abruzzese, Lopez e Fofana. Angoli 5-2.
PAGANI (Sa) Tra cartellini e proteste, la Paganese frena la corsa del Benevento, che torna comunque in vetta da solo. Brini, in emergenza, schiera tutte le punte e soffre le ripartenze degli avversari. La Paganese passa con Calamai, poi viene raggiunta da Alfageme. Ad aprire il tourbillon di cartellini è Casadei, espulso per un’uscita su Marotta, a seguirlo è Celjak per una testata ad Herrera. Nella ripresa Girardi riporta avanti la Paganese. Nemmeno il tempo di esultare che Novelli anticipa Mazzeo ma l’arbitro, contro il parere del guardalinee, vede un contatto e fischia il rigore: Bocchetti viene espulso per proteste, Eusepi firma il 2-2 dal dischetto. Nel finale gol annullato ad Alfageme per un dubbio fuorigioco.
LECCE In vantaggio di due gol dopo 42’ (e quindi arrivato a 2 punti dalla capolista Benevento), il Lecce molla e subisce la clamorosa rimonta del Catanzaro, che merita il pareggio e magari prolunga l’avventura in panchina di D’Urso, all’esordio dopo l’esonero di Moriero (voci ancora su Pillon e Sanderra, in tribuna c’era Orlandi). Sembrava che Doumbia avesse chiuso la sfida con la doppietta realizzata nel primo tempo: al 21’ con una voleé di destro e al 42’ con una spettacolare conclusione da 25 metri. Nella ripresa, fuori proprio Doumbia per Carrozza, la squadra calabrese ha rimontato. Al 22’ è stato bravo Ilari (subentrato a Pacciardi) a segnare l’1-2, di testa in tuffo. Il Catanzaro nel recupero pareggia con Maiorano, che dal limite batte Caglioni con un tiro che fa carambola vincente sui due pali.
Antonio Campitiello
Giuseppe Calvi
JUVE STABIA
2
COSENZA
3
MESSINA
1
FOGGIA
2
VIGOR LAMEZIA
0
AVERSA NORMANNA
1
Gol, espulsioni ed errori La Juve Stabia rallenta Il Foggia si gode il punto
Roselli sblocca il Cosenza Fornito apre la goleada Lamezia irriconoscibile
L’Aversa con l’ex giusto Orlando flop, De Vena gol Il Messina sbatte sul palo
MARCATORI Ripa (JS) al 37’ p.t.; Iemmello (F) al 7’, Cavallaro (F) al 27’, Di Carmine (JS) al 32’ s.t. JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri 6; Jefferson 5 (dal 44’ s.t. Gomez 6,5), Romeo 6, Migliorini 6, Contessa 6,5; Vella 6, Jidayi 6,5, La Camera 6 (dal 22’ s.t. Caserta 6,5), Bombagi 5,5 (dal 15’ s.t. Gammone 5,5); Di Carmine 6, Ripa 6,5. (Fiory, Polak, Liotti, Osei). All. Pancaro 6,5. FOGGIA (4-3-3) Narciso 6; Bencivenga 6,5, Loiacono 6, Grea 6 (dal 23’ s.t. Altobelli 6), Agostinone 6; Agnelli 7 (dal 30’ s.t. Sicurella 6), Quinto 6, D’Allocco 6; Sarno s.v. (dal 18’ p.t. Micale 6), Iemmello 6,5, Cavallaro 6,5. (Curcio, Maza, Leonetti, Bollino). All. De Zerbi 6,5. ARBITRO Piccinini di Forlì 5. NOTE paganti 1.210, abbonati 378, incasso di 12.138 euro. Espulsi Narciso al 17’ p.t. e Gammone al 33’ s.t.; ammoniti Agostinone, La Camera, Iemmello e Quinto. Angoli 2-3.
MARCATORI Fornito al 6’ p.t.; Caccetta al 5’, Cori al 6’ s.t. COSENZA (4-2-3-1) Ravaglia 6; Ciancio 6,5, Tedeschi 6,5, Magli 6,5, Sperotto 6,5; Arrigoni 6,5, Caccetta 6,5; Fornito 7, Calderini 5,5 (dal 22’ s.t. Cesca 6), Zanini 6 (dal 36’ p.t. Blondett 6); Cori 7 (dal 32’ s.t. De Angelis s.v.). (Saracco, Corsi, Criaco, Mosciaro). All. Roselli 7. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti 6; Spirito 5,5, Filosa 6 (dal 23’ s.t. Kostadinovic 6), Gattari 5,5, Malerba 5; Puccio 5,5 (dal 30’ s.t. Voltasio s.v.), Battaglia 5,5, Scarsella 5; Montella 5 (dal 10’ s.t. Held 5), Del Sante 5, Improta 6. (Rosti, Rossini, Giampà, Catalano). All. Erra 5,5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 6. NOTE paganti 1.293, abbonati 325, incasso di 14.446 euro. Espulso Malerba al 46’ s.t.; ammoniti Scarsella, Caccetta e Gattari. Angoli 0-8.
MARCATORI Damonte (M) al 41’ p.t.; De Vena (AN) al 12’ s.t. MESSINA (4-4-2) Iuliano 6; Benvenga 6, Silvestri 5, Stefani 6, Donnarumma 5,5; Damonte 6, Bucolo 6 (dal 25’ s.t. De Bode 5), Izzillo 5,5, V. Pepe s.v. (dal 18’ p.t. Nigro 5,5); Corona 5,5 (dal 31’ s.t. Gaeta s.v.), Orlando 5. (Lagomarsini, Cane, Bortoli, Bonanno). All. Grassadonia 5,5. AVERSA NORMANNA (3-5-2) Forte 6; Scognamillo 6, Cardinale 6, Esposito 5,5 (dal 25’ s.t. Giovannini 5,5); Balzano 6, Catinali 6, Giannusa 5,5 (dal 1’ s.t. Papa 6), Capua 6, Pippa 6; De Vena 6,5, Cicerelli 6 (dal 14’ s.t. De Luca 6). (Salese, Castellano, Forino, Zaine). All. Marra 6. ARBITRO Bertani di Pisa 6. NOTE spettatori 2.000 circa; abbonati 1.779, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Cardinale, Silvestri, Papa, Gaeta e De Bode. Angoli 7-6.
COSENZA Al terzo tentativo Roselli centra i 3 punti, dopo un k.o. e un pareggio. Ed è il primo successo in campionato al San Vito per il Cosenza: netto 3-0 nel derby contro una irriconoscibile Vigor Lamezia. I rossoblù non vincevano dal 30 marzo. La partita si sblocca subito: Fornito disegna un gioiello su punizione, con il pallone sotto l’incrocio. Finale di tempo con la squadra di Erra che preme ma produce soltanto 5 calci d’angolo e un tiro cross di Malerba parato da Ravaglia con l’aiuto del palo. A inizio ripresa gara chiusa nel giro di pochi minuti: al 5’ assist di Calderini per Caccetta il quale supera Piacenti dall’altezza del dischetto del rigore. Da applausi il tris di Cori: stop col petto e girata di sinistro sul limite dell’area che mira l’angolino.
MESSINA Non va al di là del pari il Messina, fermato dal fanalino di coda Aversa Normanna. Nel primo tempo i giallorossi hanno sbagliato un calcio di rigore con l’ex Orlando, che al 19’ ha calciato a lato il tiro dal dischetto. Il gol del vantaggio del Messina è arrivato al 41’: lo ha realizzato Damonte con un colpo di testa su calcio d’angolo di Bucolo. Nella ripresa il Messina che non ti aspetti: invece di cercare di chiudere l’incontro, la squadra di Grassadonia si è fatta schiacciare dall’avversario fino a subire il gol del pari, firmato dall’ex De Vena. Lo stesso attaccante, 7 minuti dopo, ha pescato in area De Luca, che da pochi passi ha calciato nelle mani di Iuliano. L’unico sussulto del Messina a pochi secondi dal fischio finale, quando Benvenga ha centrato il palo.
CASTELLAMMARE DI STABIA (Na) La Juve Stabia rallenta la rincorsa verso la vetta pareggiando contro un Foggia che ha destato un’ottima impressione. Gara condizionata da un clamoroso errore dell’arbitro che, al 17’, considera da rigore - e da rosso - una uscita di Narciso su Ripa, che poi dal dischetto coglie il palo ma si riscatta al 37’ infilando in rete un cross di Contessa. Nella ripresa i rossoneri di De Zerbi ribaltano il risultato con Iemmello e Cavallaro, poi Di Carmine si inventa il definitivo 2-2. Anche la Juve Stabia finisce in 10 per l’espulsione di Gammone, ma sfiora la vittoria con Ripa (grande parata di Micale) e il nuovo entrato Gomez (palo in mischia).
Gianpaolo Esposito
Valter Leone
Orazio Raffa
CLASSIFICA SQUADRE
PUNTI
BENEVENTO SALERNITANA JUVE STABIA LECCE CASERTANA MATERA FOGGIA (-1) VIGOR LAMEZIA CATANZARO LUPA ROMA PAGANESE MESSINA MELFI BARLETTA COSENZA MARTINA SAVOIA ISCHIA REGGINA (-4) AVERSA NORMANNA
29 28 26 25 21 21 21 21 20 17 16 14 12 11 11 10 8 7 6 6
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
13 13 13 13 12 13 13 13 13 12 13 13 12 12 13 12 13 12 13 13
8 8 7 7 6 6 5 6 5 4 4 3 1 3 2 2 1 1 2 0
5 4 5 4 3 3 7 3 5 5 4 5 9 2 5 4 5 4 4 6
0 1 1 2 3 4 1 4 3 3 5 5 2 7 6 6 7 7 7 7
20 18 19 16 19 19 16 17 19 13 13 10 10 9 11 14 9 9 10 10
9 11 12 9 12 11 12 14 14 13 14 18 11 13 17 17 17 18 18 21
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
così oggi ORE 14.30 LUPA ROMA (4-3-3) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Bariti, Capodaglio, Raffaello; Faccini, Tajarol, Perrulli. (Rossini, Pasqualoni, Santarelli, Prevete, Mastropietro, Cerrai, Malatesta). All. Cucciari. ISCHIA (3-4-3) Taglialatela; Rainone, Sirignano, Empereur; Finizio, Iannascoli, Di Cesare, De Agostini; Schetter, Ingretolli, Ciotola. (Giordano, Florio, D’Amico, Fiandaca, Cruz, Bulevardi, Maione). All. Porta. ARBITRO D’Apice di Arezzo (SaccentiOrlando). ORE 16 CASERTANA (4-3-1-2) Fumagalli; Bruno, Idda, Murolo, Tito; Marano, Carrus, De Marco; Mancosu; Mancino, Diakite. (D’Agostino, D’Alterio, Mattera, Rajcic, Cruciani, Alessandro, Ricciardo). All. Tedesco (Gregucci squalificato). MARTINA (4-3-3) Bleve; De Giorgi, Patti, Fabiano, Tomi; De Risio, De Lucia, Memolla; Arcidiacono, Montalto, Carretta. (Modesti, Kalombo, Caso, Diop, Leto, Magrassi, Caruso). All. Ciullo. ARBITRO Mei di Pesaro (QuitadamoMokhtar). ORE 18 BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Guarco; De Rose, Legras, Palazzolo; Venitucci, Fall, Floriano. (De Martino, Kiakis, Zammuto, Regno, Gemignani, Danti, Ieva). All. Sesia. MELFI (4-3-1-2) Perina; Guerriera, Di Filippo, Dermaku, Pinna; Giacomarro, Spezzani, Agnello; Berardino; Caturano, Fella. (Gagliardini, Amelio, Annoni, Colella, Tundo, Chiumarulo, Libutti). All. Bitetto. ARBITRO Morreale di Roma (OlivieroAnnunziata). LA NUOVA PANCHINA Reggina ancora senza tecnico C’è Tortelli al posto di Cozza? REGGIO CALABRIA (l.v.) Dopo le dimissioni di Cozza, al termine della partita contro la Salernitana, si apre il toto allenatore alla Reggina. Foti stasera scioglierà la sua riserva e annuncerà il nome del tecnico che domani prenderà in consegna la squadra in vista della trasferta di sabato ad Ischia. La soluzione interna potrebbe essere quella di affidare la squadra al collaboratore tecnico del settore giovanile Tortelli, in possesso di patentino, magari con Mozart (o Tedesco) accanto. o andare su un tecnico che conosce la categoria: Foti ha scartato le ipotesi Campilongo, Maurizi e Simonelli.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
ENDURANCE IN BAHRAIN
Ferrari, due Mondiali sotto gli occhi di Alonso Bruni e Vilander con la 458 Italia vincono i titoli Piloti e Team Oggi la Scuderia compie 85 anni. Piero: «Papà, che coraggio» SAKHIR (Bahrain)
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Mondiali Lmgte-Pro per la Ferrari Nel dettaglio sono 2 costruttori, 3 team e 2 piloti
Vittorie della rossa a Le Mans Nel 2012 e nel 2014 con Giancarlo Fisichella, Gimmi Bruni e Toni Vilander Sopra, Gimmi Bruni e Toni Vilander sul podio. A fianco, da sinistra, Bertolini, Bruni, Alonso e, primo da destra, Rigon
Prototipi: Buemi e Davidson (Toyota) trionfano dopo due anni di dominio Audi
Doppia gioia Oltre al titolo per Bruni e Vilander, grazie al 5o posto della Porsche di Patrick Pilet e Frederic Makowiecki, è arrivato, sempre con una ga-
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I NUMERI
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(g.d.s.) Gimmi Bruni e Toni Vilander sono i nuovi campioni del mondo del Fia World Endurance Championship nella categoria Lmgte-Pro. I piloti della Ferrari 458 Italia numero 51 del Team AF Corse hanno trionfato conquistando anche la vittoria nella 6 Ore del Bahrain, precedendo sul traguardo di Sakhir l’Aston Martin di Darren Turner e Stefan Mucke e la Ferrari numero 71 di James Calado e Davide Rigon. Dominio Scattato dalla seconda posizione, l’equipaggio della vettura 51 ha preso il comando della corsa grazie ad un ottimo primo stint di Bruni che ha guidato all’attacco. Toni Vilander è stato poi aiutato dal fatto che i diretti concorrenti per il titolo, cioè gli equipaggi Porsche, non sono mai stati protagonisti. Ai box, a incitare gli equipaggi del Cavallino, si è intrattenuto in questi giorni anche Fernando Alonso.
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ra d’anticipo, anche il titolo per il team AF Corse di Amato Ferrari, padrone della categoria: da quando esiste il Wec, non ha mai mancato il Mondiale squadre. Contemporaneamente Sebastien Buemi e Anthony Davidson su Toyota TS040 Hybrid hanno vinto il Mondiale piloti nella Lmp1, mettendo fine a due anni di dominio Audi. Anniversario Intanto ricorro-
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Edizione del Mondiale Endurance Il campionato è stato inaugurato nel 2012
no oggi gli 85 anni della fondazione della Scuderia Ferrari, ad opera di Enzo Ferrari. Il figlio Piero ha detto: «La nascita della Scuderia è una delle dimostrazioni delle caratteristiche di mio padre: il coraggio e la passione per le corse. Nel 1929, anno della grande crisi, ebbe il coraggio di dare vita a una squadra che facesse correre i piloti amatori».
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ECCLESTONE SUI DOPPI PUNTI
«È stupido solo per l’ultimo GP» Raddoppiare i punti «in un solo GP è stupido». Bernie Ecclestone critica così la scelta fatta per Abu Dhabi, ultima prova della stagione, in cui sono messi appunto in palio punti doppi. Ecclestone avrebbe voluto estendere la novità anche alle gare di Austin e Interlagos, rispettivamente terzultima e penultima della stagione, «ma i team non hanno accettato questa proposta perché sono degli stupidi — ha detto all’Independent —. Sono tutti dei meccanici, pensano solo a breve termine».
CATERHAM
Abu Dhabi, Chilton con Kobayashi Dopo la positiva conclusione della raccolta fondi, e quindi la presenza al GP Abu Dhabi (23/11), la Caterham ha comunicato che il pilota che scenderà in pista al fianco di Kamui Kobayashi sarà Max Chilton, rimasto a piedi dopo la messa in liquidazione della Marussia.
RALLY DEL GALLES
Ogier a un passo dalla vittoria (an.gat.) Sebastien Ogier (Volkswagen) a un passo dalla vittoria nel Rally del Galles, ultima prova iridata. Con il suo compagno Latvala fuori dai giochi, Ogier deve amministrare 58”1 su Mikko Hirvonen (Ford). Oggi le ultime 6 speciali: diretta alle 13 su Fox Sports 2 HD.
F.3 A MACAO
Rosenqvist re, out Verstappen (ro.chi.) Lo svedese Felix Rosenqvist ha vinto la gara di qualificazione della F.3 a Macao. Ha battuto l’austriaco Lucas Auer e il britannico Tom Blomqvist. Ritirato per incidente Antonio Giovinazzi, mentre Antonio Fuoco ha chiuso 11°. Out Max Verstappen.
GARE BENEFICHE A OTTOBIANO (PV)
Dovi e Melandri a Ride for Life (m.z.) A Ottobiano (Pv) va in scena oggi la 5a edizione di Ride for Life, manifestazione benefica il cui ricavato è destinato all’assistenza di piloti e ciclisti vittime di gravi infortuni. Dalle 8.50 gare di ciclismo, motocross, quad e pitbike, oltre a spettacoli di freestyle, kart e scooter. Presenti, fra gli altri, Dovizioso, Melandri e Checa. Ingresso 20 euro.
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MOTOMONDIALE LO STUDIO RISPETTO AL 2013 INCIDENTI CRESCIUTI DEL 12% 2006
2007
2008
2009
2010
CLASSIFICA GENERALE CADUTE
2011
2012
2014 981
MotoGP
Moto2
SAM LOWES
Moto3
25
KAREL HANIKA
24 22
AXEL PONS
905
894
876
2013
22
NICCOLÒ ANTONELLI
825
20
SANDRO CORTESE
863
19
RICARD CARDUS
18
MATTIA PASINI BRADLEY SMITH
647 642
16
AZLAN SHAH
15
THITIPONG WAROKORN
15
670
IL GP ITALIA È STATO IL PIÙ SICURO 109
Marc Marquez “in azione” a Valencia
Mugello
Assen
Termas de Rio H.
Valencia
Silverstone
Brno
Jerez
Losail
Indianapolis
Le Mans
Austin
Montmelò
Aragon
Sepang
Sachsenring
Motegi
Phillip Island
Misano
71 71 67 64 59 56 52 51 49 48 46 45 44 42 38 36 33
IN MOTOGP
LA CURVA MALEDETTA È LA 10 DI MONTMELÒ: 22 K.O.
IN MOTO2
IN MOTO3
B. SMITH 16
S. LOWES 25
K. HANIKA 24
A. BAUTISTA 14
A. PONS 22
N. ANTONELLI 22
P. ESPARGARO 14
S. CORTESE 20
S. DEROUE
15
19
J. MCPHEE
15
A. IANNONE 14 K. ABRAHAM
13
R. CARDUS
M. PASINI 18
H. AZMI 14
S. BRADL
13
A. SHAH
15
M. FERRARI 14
Y. HERNANDEZ
11
T. WAROKORN
15
E. GRANADO 14
M. MARQUEZ
11
L. BALDASSARRI 14
Z. KHAIRUDDIN 14
C. CRUTCHLOW 10
X. SIMEON 14
A. MARQUEZ 14
A. ESPARGARO 10
F. MORBIDELLI
13
N. AJO
13
A. MASBOU
13
Fonte: Dorna
Cadute record, ma la sicurezza è al top Nel 2014 i piloti a terra ben 981 volte: nessun infortunio grave. Misano è la pista più «a rischio» MAURO CASADIO
I piloti della MotoGP sono extraterrestri: andare a 340 all’ora su due ruote è qualcosa di un altro pianeta. Però c’è un momento ben preciso in cui anche i marziani tornano sulla terra. O sull’asfalto, sulla ghiaia, sull’erba. La caduta li rende impotenti, mentre dalle tribune o dai divani di casa il pubblico trattiene il respiro. La stragrande maggioranza delle volte, e qui tornano ad essere extraterrestri, si rimettono in piedi in un battito di ciglia. E la prima cosa che pensano è tentare di risalire in moto. Il dot-
tor Claudio Costa, che ha speso una vita a rimarginare le ferite dei piloti, vola alto: «La caduta è l’esaltazione della ricerca del limite». Giacomo Agostini è più concreto: «Il giro prima va tutto bene. Il giro successivo, nonostante corra esattamente allo stesso modo, c’è la caduta. Sono i dettagli a fare la differenza: l’asfalto, le gomme». Buona stella I grandi campioni cadono meno. Perché hanno una sensibilità maggiore. Racconta ancora Ago: «Mi ricordo che un collega, alla fine di una gara, mi disse strabiliato: “Ero nella tua scia, facevo esattamente le tue traiettorie, ma io
sono caduto e tu no”». E poi hanno sempre una buona stella che li assiste. Prendete Marc Marquez: nel 2013 è caduto ben 15 volte, quest’anno 11. Ma, a parte una frattura al piede (Assen 2013) e una lussazione alla spalla (Silverstone 2013), se l’è sempre cavata bene. In questa stagione, la seconda in MotoGP, in gara è caduto 3 volte: a Misano (mentre era in battaglia con Rossi), ad Aragon (mentre provava ad arrivare al traguardo con le slick sotto la pioggia) e in Australia. Tutte le altre scivolate sono avvenute nelle prove, dove cerca il limite per poi capire fino a dove spingersi in gara.
Paure Valentino Rossi nel 2014 è caduto 5 volte, contro le 4 del 2013. L’esperienza gli ha fatto scansare molti guai, ma negli ultimi mesi non è riuscita ad evitargli i botti di Brno (nelle quarte libere si è ferito seriamente al mignolo sinistro) e di Aragon (trauma cranico dopo il volo in gara, complice l’erba sintetica). Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, che nel 2013 avevano compromesso la rincorsa al Mondiale con gli infortuni di metà stagione a seguito di cadute a ripetizione, sono stati più accorti (rispettivamente 2 e 6 scivolate), ma probabilmente anche troppo, visti i risultati non molto positivi. In
particolare ha destato molta impressione il blocco psicologico di Jorge ad Assen, la stessa pista dove nel 2013 si era rotto la clavicola. «Ho avuto paura», ha ammesso. Viva la sincerità. Numeri Prendendo le tre classi, in media quest’anno ci sono state 54 cadute a weekend. Bradley Smith è il pilota MotoGP più volte a terra: 16. Il primo italiano è Andrea Iannone (14). La pista dove si cade di più è Misano (109), quella dove si cade di meno è il Mugello (33). La curva che ha mietuto più «vittime» è la 10 di Montmelò (22). © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilCascatore dell’anno
Sam Lowes, dica... 25 «È colpa delle gomme Più dure, meno tenuta» GIOVANNI ZAMAGNI
Nel 2014 ci sono state 981 cadute: mai così tante negli ultimi dieci anni. Anche se, per la verità, il dato non può essere confrontabile, perché fino al 2013 Moto2 e Moto3, le categorie dove si scivola di più, effettuavano 17 GP invece dei 18 di quest’anno. Nonostante il nu-
mero elevatissimo di incidenti, non ci sono state conseguenze gravi: solo Simone Corsi ha saltato sei gare dopo essere stato abbattuto a Silverstone da Jonas Folger, con la frattura espostascomposta dell’ulna distale sinistra. Interessante come in MotoGP si sia caduti esattamente come nel 2013 (205 contro le 206 di quest’anno), mentre in Moto2 (408 contro 344) e Moto3 (367
contro 304) si sia scivolati con maggiore frequenza. C’è un motivo tecnico: per ridurre i problemi di consumo delle passate stagioni, la Dunlop ha introdotto coperture più dure, con meno tenuta. Quindi, non è un caso se il pilota finito più volte a terra sia l’inglese Sam Lowes, 24 anni, deb in Moto2, con 25 scivolate. «Con i soldi dei ricambi mi sarei comprato un’auto di lusso», scherza il team manager Luca Boscoscuro. Lowes, 25 cadute sono tante: come è successo?
Sam Lowes, 24 anni, inglese
«È un record del quale avrei fatto a meno. Ma c’è un motivo: venivo dalla Supersport, un campionato totalmente differente, così come le Pirelli rispet-
to alle Dunlop. Ci ho messo un po’ a capire le gomme e io sono uno che spinge oltre il limite. Per questo sono caduto tanto, soprattutto all’inizio». In totale le cadute sono state 981, ma, fortunatamente, nessun incidente grave: qual è la sua valutazione?
«Ho corso in tanti campionati, ma il Motomondiale è nettamente quello con gli standard di sicurezza più elevati». E in futuro?
«Credo che l’esperienza faccia una grande differenza: l’anno prossimo conoscerò piste e gomme. Lascio volentieri questo primato a qualcun altro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Abbigliamento
Un Protocollo tutela dal 2015 le classi minori (v.s.) Dopo decenni = di ammodernamento dei circuiti, l’organizzatore del Motomondiale ha deciso di cambiare passo anche riguardo all’abbigliamento del pilota. Per questo, a Valencia è stata decisa la nascita di un Protocollo di sicurezza entro due anni. Un provvedimento a tutela soprattutto delle classi minori. Non è stato raro, in questi anni, vedere piloti tornare in pista con tuta lacera e casco graffiato dopo una caduta. Non succederà più: dal 2015 ogni partecipante al Motomondiale dovrà avere a disposizione tre caschi, tre tute e tre paia di stivali a GP. Per quanto riguarda la classe regina, l’impegno riguarderà l’utilizzo da parte di tutti della tuta con airbag. Solo Dainese e Alpinestars per ora la forniscono. Tocca agli altri marchi: la posta in ballo è troppo alta per pensare ai costi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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TENNIS MASTERS A LONDRA Il confronto ROGER TENACE NOVAK SI AFFIDA AL SERVIZIO GIOCO Djokovic si è subito esaltato al servizio, e accelera le operazioni da fondo. Federer mai stato così fluido e offensivo, il Roger più completo e tenace di sempre
FISICO Djokovic scatta e spinge, ma contro Nishikori è sembrato sulle gambe. Federer è nella condizione migliore, a posto anche con la schiena. Ma occhio alla maratona di ieri.
TESTA Per Djokovic il black-out di fine 2° set con Nishikori è preoccupante. Soffre il tifo per Federer (e Nadal) Federer è concentratissimo per guadagnarsi un anno indimenticabile.
Novak Djokovic, 27 anni, ha vinto il Masters per tre volte: 2008, 2012 e 2013 LAPRESSE
Roger Federer, 33 anni: 36 i precedenti con Djokovic, lo svizzero guida 19 a 17 AFP
Sarà la finale dei sogni Federer che brividi Graziato da Wawrinka Ora sfida Djokovic DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci LONDRA
Finalmente Masters. Finalmente sangue e tennis, ed emozioni. A regalarle non è Djokovic che pure accende l’atmosfera con quel polemico ed enigmatico punto che scrive sulla telecamera, a fine match. Frenato, in extremis, da chissà che reazione verso il pubblico ancora una volta contro di lui, anche in modo scorretto, come già sul match point del Roland Garros contro Nadal. Come troppe altre volte, per la stizza del numero 1 del mondo.«Sono esausto, per l’ultima partita dell’anno spero di trovare le ultime forze per Federer o Wawrinka», si scusa il neo sposo e papà dopo gli insoliti cali di concentrazine che
l’assalgono sul più bello. Cioè avanti 6-1 1-0 con break. «Colpa mia, non avrei dovuto rispondere con l’applauso a chi mi provocava applaudendo il mio doppio fallo, mi servirà da lezione». E cede il primo set dopo 17 di fila (da Shanghai). Ma, soprattutto, sfiora il baratro sul 15-40 d’acchito nel terzo set, quando il primo asiatico al Masters e nei «top tn», Kei Nishikori, gioca in modo meraviglioso. «Sono stato fortunato, se Nishikori che è uno dei più veloci e di più talento del Tour va avanti lì non so come strada prende la partita». Che invece si spegne sui due errori del numero 5 del mondo , e poi sul doppio fallo del 6-0. Ma lo spettacolo più grande lo regala ancora lui, Roger Federer, il più amato dal pubblico anche non tennistico. Che ci mette il cuore e alla fine, dopo quasi
Nel derby tra gli amici Roger annulla quattro match point, Nole è polemico con il pubblico IL PROGRAMMA
Oggi alle 19 diretta Sky Sport 2 Atp World Tour Finals (Masters) alla O2 Arena di Londra. Semifinali, singolare: Djokovic (Ser) b. Nishikori (Gia) 6-1 3-6 6-0; Federer (Svi) b. Wawrinka (Svi) 4-6 7-5 7-6 (6); doppio: Dodig-Melo (Cro-Bra) b. Kubot-Lindstedt (Pol-Sve) 4-6 6-4 106; Bob e Mike Bryan (Usa) b. Benneteau-Roger Vasselin (Fra) 6-0 6-3. Oggi,finali. Ore, 16.30 italiane, doppio: Dodig-Melo (Cro-Bra) c. Bob e Mike Bryan (Usa); ore 19 italiane, Djokovic c. Federer. TV: diretta Sky sport 2
tre ore, doma Stan Wawrinka nel derby svizzero del rovescio a una mano, con coach svedesi (Edberg e Norman). Derby La prima partita vera
della settimana è quella degli amici che fra una settimana cercheranno di conquistare la prima coppa Davis della Svizzera. Ma che adesso si ringhiano addosso, con tanto equilibrio e tanti bei colpi nel contrasto di stili fra l’elegante e fluido re di 17 Slam (e 6 Masters) e «Stanimal», il picchiatore campione che a gennaio ha divelto gli Australian Open di gennaio dalle mani di Nadal. Sparando dal primo punto, col servizio a quasi 230 all’ora, Stan che ha appena ritrovato la forma, strappa il primo set 6-4, tiene di forza fino al 5-6, quando si fa prendere dalla tensione, e svirgola con doppio fallo e smash in rete del 5-7. Ma, dopo un’ora e mezza da punching ball, è Roger a bucare, già al primo game, concedendo il break, e poi, stanco e fiaccato anche dalle occasioni mancate (2/8 sulle palle break) sembra ormai vinto. Sembra anche che abbia la schiena intorpidita, per la disperazione persino della sua Mirka, che soffre e urla in tribuna come non mai. Mischiata ai 17.500 della O2 Arena, tutti schierati per il campione sin
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I NUMERI
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le finali raggiute al Masters da Djokovic. Le 3 già giocate le ha tutte vinte: 2008 contro Davydenko, 2012 contro Federer e 2013 contro Nadal.
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le finali raggiunte al Masters da Federer. Lo svizzero (6 volte vincitore) eguaglia il record di Ivan Lendl (9 di fila tra il 1980 e il 1988).
dalle prime battute di questo torneo. Come ormai succede sempre più spesso a Roger, il campione che unisce i popoli con la sua classe e il suo comportamento. Amore E’ amore quello che spinge la folla accanto a Roger e ai suoi 33 anni, mentre sostiene l’urto fisico di un giocatore più giovane e forte. E alla fine viene premiata dal 5-5 miracoloso. Dopo mille emozioni. Dopo tre match point salvati sul 5-4. Cioé, due cancellati da Federer, uno svirgolato dal povero Stan, solissimo nella grande arena, al termine di un lunghissimo game di 10 minuti e 55 secondi. Che porta alla soluzione più logica: al tie-break. Dove il pathos avvince tutti, fa urlare a squarciagola, fa ondeggiare ancora clamorosamente il punteggio. Dal 5-3 Federer al 6-5, e quarto match point Wawrinka. Match point che il numero 2 del mondo può salvare col servizio. Per poi chiudere la battaglia a rete, con una stop volley al bacio. Nello stile dei campioni. Con 25 vincenti e 26 errori, contro il 43/48 di Stan. Oggi il re dei re cerca il settimo sigillo al Masters. Sperando che recuperi. Il rivale, Djokovic, ha finito la sua fatica alle 15 e 41, Federer termina alle 23. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PALLAVOLO L’ANTICIPO DI SUPERLEGA
IPPICA
Modena: uno schiaffo a Piacenza poi si balla
Radiofreccia troppo forte L’Europa è suo
Ngapeth implacabile, Copra schiantata e gialloblù in testa «Ora devo portare le paste» PIACENZA MODENA
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(21-25, 20-25, 22-25) COPRA PIACENZA: Kohut 8, Vermiglio 1, Papi 4, Ostapenko 7, Le Roux 11, Zlatanov 12; Mario jr (L), Alletti, Marra (L), Tencati, Massari 2. N.e. Ter Horst, Rodrigues. All. Radici. MODENA: Vettori 10, Petric 14, Verhees 5, Bruno 3, Ngapeth 18, Piano 6; Rossini (L), Sala. N.e. Boninfante, Casadei, Donadio, Kovacevic. All. Lorenzetti. ARBITRI: Satanassi e Saltalippi. NOTE Spettatori 3570, incasso 25.550. Durata set: 29’, 28’, 28’; totale 85’. Piacenza: battute sbagliate 10, vincenti 4, muri 8, 2a linea 9, 19; Modena: battute sbagliate 12, vincenti 6, muri 5, 2a linea 10, errori 18. Trofeo Gazzetta: 6 Ngapeth, 5 Bruno, 4 Rossini, 3 Petric, 2 Vettori, 1 Piano.
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI PIACENZA
La festa si scatena nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi: «Ngapeth Mvp» urla Uros Kovacevic abbracciando il francese. E i due uomini in giallo improvvisano un balletto propiziatorio e festaiolo. Modena è sempre (di più) in testa alla classifica, mai aveva fatto
una partenza del genere: 5 vittorie da 3 punti su 5. «Ma non pensate che sia questo il motivo della festa che mi stanno facendo i compagni in questo momento — racconta il francese ridendo — sono contenti solo perché l’mvp della giornata deve portare le paste. Quindi perché sanno che si mangerà». Modena festeggia Modena
scherza: ha appena schiantato la squadra che lo scorso anno aveva vinto la Coppa Italia e soprattutto che aveva vinto gli ultimi 5 confronti contro i modenesi in campionato. Piacenza a terra e Modena in volo, con il primato in classifica ben saldo sotto braccio. «Sapevamo che questa era una partita complicata, ma sfruttando il turno di riposo — continua lo schiacciatore francese —, nella scorsa settimana abbiamo preparato bene il match con Piacenza. In più ci stiamo allenando molto bene in questo periodo. E, per il momento, i risultati si stanno vedendo in campo». Una partenza così la squadra di Modena non l’aveva mai fatta: non ha perso ancora punti per strada. «Sappiamo che abbiamo co-
L’attacco di Earvin Ngapeth, 23 anni, autore di 18 punti contro Piacenza TARANTINI
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Punti Per Modena in 5 partite: in epoca di rally point system la squadra emiliana non aveva mai fatto una partenza così
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Sconfitte consecutive per Piacenza fra campionato e Champions: Costanza, Macerata e Modena. A cui si aggiunge lo stop con Ravenna nella gara di esordio della Superlega
me obiettivo lo scudetto e anche la Coppa Italia. Come vanno le cose in regular season quindi è molto importante e non vogliamo lasciare punti per strada a nessuno. E’ vero abbiamo iniziato molto bene in questa stagione, ma la strada è ancora molto lunga». Allegria L’idea è che Modena riesca a divertirsi in campo, il gruppo sta bene assieme. E’ giusta l’impressione che si percepisce da fuori? «Sì ci divertiamo molto. Siamo un gruppo di amici. Siamo una squadra giovane, con la voglia di fare molto bene. E in campo si vede. La stessa cosa succede in allenamento. Abbiamo piacere di giocare assieme». Modena continua a vincere mentre Ngapeth ha cambiato la pettinatura: la cresta rossa che aveva caratterizzato le prime partite non c’è più. «Il colore non era più quello originale (se lo era fatto per la sua Nazionale, ai tempi del Mondiale, ndr) e così ho tagliato tutto, ma appena ricrescono un po’ i capelli è già pronto il nuovo colore: oro». Giallo, come quello della squadra in testa alla classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANTICIPO TV
Ore 18
Molfetta, torna il sorriso con i baby Spirito e Bossi A Monza il primo punto
Big match Ravenna-Trento Macerata fa il turnover in casa della matricola Milano
Dopo tre sconfitte di fila i pugliesi ritrovano la vittoria con il Vero Volley Brillano il regista (‘93) e il centrale (‘94) FRANCESCO VERDESCA MOLFETTA (Ba)
Quanta sofferenza. Alla fine torna il sereno in casa Exprivia ND dopo tre sconfitte di
MOLFETTA MONZA
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(25-23, 19-25, 25-18, 23-25, 15-12) EXPRIVIA ND MOLFETTA Spirito 3, Noda Blanco 12, Candellaro 13, Kooistra 24, Sket 20, Bossi 10; Romiti (L), Del Vecchio, Blagojevic 1, Hierrezuelo. N.e. Piscopo, Porcelli, Puliti. All. Di Pinto VERO VOLLEY MONZA Jovovic 1, Botto 15, Vigil 13, Padura 21, Galliani 17, Gotsev 9; De Pandis (L), Elia, Tiberti, Bonetti Wang 2. All. Vacondio. ARBITRI Florian, Pol NOTE Spettatori 1637, incasso 3355. Durata set: 26’, 25’, 22’, 35’, 22’; totale 130’. Molfetta: battute sbagliate 15, vincenti 3, muri 12, seconda linea 3, errori 25; Monza: b.s. 18, v. 2, m. 9, s.l. 4, e. 26. Trofeo Gazzetta 6 Padura Diaz, 5 Bossi, 4 Spirito, 3 Botto, 2 Sket, 1 Kooistra
fila nelle ultime gare. Ha ritrovato freschezza con Bossi (vivaio Modena) e Spirito, ma in ricezione le cose non vanno bene. Kooistra e Noda Blanco vanno a corrente alternata. Onore anche al Monza che non si è risparmiato ed ha guadagnato il suo primo punto. Nel finale del 1° set, due splendide schiacciate di Kooistra e Sket trafiggono la difesa del Monza e portano in vantaggio i pugliesi, dopo un parziale equilibrato. Più concreto il Monza nel 2° parziale (16-19), che chiude in bellezza (19-25), portandosi sull’1-1. Si rimette in carreggiata il Molfetta nel 3° set (1612), ma il Monza recupera (1616). Si riprende sostenuta sempre dal suo pubblico, la squadra di Di Pinto (23-17) che allunga nuovamente, chiudendo sul 25-18. Il cinese Wang ed Elia nel 4° set, ridanno speranza ai brianzoli ma al tie break esce fuori Molfetta e chiude. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RAVENNA TRENTINO (s.cam- ni.ba.) La Cmc Ravenna deve difendere la prima piazza che vanta in coabitazione con Modena e Lube dall’assalto di Trento, che segue ad un solo punto in classifica. Nessun problema di formazione per Waldo Kantor, che schiererà Cester e Mengozzi al centro, Cebulj e Koumentakis in banda, Bari e Goi liberi ed infine Toniutti in diagonale con Renan. Organico al completo per Trento, Fedrizzi probabilmente userà una maschera protettiva sul viso per una botta al naso. Confermati Zygadlo alzatore, Nemec opposto, Kaziyski e Lanza schiacciatori, Birarelli e Solè centrali con Colaci libero. MILANO-MACERATA (giu.ma.-m.giu.) Tra le fila di Milano il solo Kauliakamoa non è al top della condizione fisica, dopo la lieve distorsione di ieri. Formazione: Mattera-Bencz, Horstink e Veres schiacciatori, al centro Patriarca e De Togni, libero Rizzo. In vista della Champions League Giuliani potrebbe risparmiare Kovar e Sabbi per dare spazio a Kurek in coppia con Parodi e la diagonale Baranowicz-Fei. Stankovic-Podrascanin i centrali, Henno il libero. VERONA -LATINA (r.p. - p.a.) Al PalaOlimpia, Calzedonia non ha ancora perso un set (vittorie su Milano e Trento) ed ha un bilancio di 9-1 contro Latina (unica sconfitta il 14 ottobre 2012).Giani conta su un Gasparini in ripresa in diagonale con Coscione, Deroo e Sander ai lati, Zingel e Anzani al centro, Pesaresi libero. Latina punta su Sottile-Starovic, Rossi-Van de Voorde, Rauwerdink-Urnaut (Skrimov), Manià libero. Tra i convocati anche il nuovo centrale, lo statunitense Davis. In tv: diretta RAI Sport 1 ore 17 SANSEPOLCRO-PADOVA (an.me.-ma.s.) Unico indisponibile per Montagnani è il palleggiatore Kaszap, ma al suo posto ci sarà l’ultimo arrivato Daldello. Inizialmente giocheranno Corvetta-Baroti, Mazzone-Aganits, Della Lunga-Randazzo, Tosi libero. a Padova Rosso è tornato ad allenarsi regolarmente e oggi potrebbe essere della partita. Sestetto: Orduna-Giannotti, Volpato-Mattei, Rosso-Quiroga con Balaso libero. Riposa: PERUGIA CLASSIFICA: Modena 15, Macerata, Ravenna 12, Trento 11, Perugia 10, Piacenza e Molfetta 9, Latina 7, Verona 6, Padova 3, Sansepolcro e Monza 1, Milano 0 A-2 MASCHILE (f.c.) La 5° (ore 18): Vibo-Matera; Cantù-Sora; Potenza P.-Castellana; Tuscania-Reggio Emilia; Ortona-Corigliano; Brescia-Alessano (domani ore 20.30). Class.: Vibo, Corigliano, Potenza 9; Sora, Ortona 8; Castellana 6; Matera, Reggio Emilia, Cantù 5; Tuscania 4; Alessano 3; Brescia 1.
DONNE L’ANTICIPO DI A-1
Busto senza Diouf: Novara la strapazza BUSTO ARSIZIO – (m.b.l.) Nell’anticipo della terza giornata, Novara si aggiudica, davanti agli oltre 4mila del PalaYamamay, il derby del Ticino, strapazzando in tre set una Busto Arsizio orfana di Diouf, fuori causa per un’infiammazione al ginocchio. Un’assenza rivelatasi troppo pesante per la squadra di Parisi (36% in attacco), incapace di reggere l’urto a muro (12-1, con 5 di Hill) della corazzata piemontese di Pedullà, trascinata al terzo successo consecutivo in campionato da una Klineman in formato stellare (23 punti), ben supportata dalla costanza di Barun, dalla reattività di Chirichella e dall’esperienza di Guiggi, sempre preziosa come Hill. Dopo due set vinti sul velluto, griffati prima dai 10 punti (3 a muro) di Klineman, poi dalla crescita di Barun, ci pensa Chirichella a mettere l’ultimo acuto. Per Busto (Degradi 16) è notte fonda. BUSTO ARSIZIO-NOVARA 0-3 (12-25, 15-25, 24-26) UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Marcon 2, Michel 2, Degradi 16, Havelkova 13, Lyubushkina 7, Wolosz 1; Leonardi (l). Angelina, Perry, Pisani 1. N.e. Rania, Camera. Allenatore: Parisi. IGOR GORGONZOLA NOVARA: Hill 8, Chirichella 8, Barun 14, Klineman 23, Guiggi 6, Signorile; Sansonna (l). Zanette. N.E. Partenio, Kim, Bonifacio, Alberti. All. Pedullà. ARBITRI: La Micela, Zanussi NOTE - Spett. 4151 (200 da Novara). Incasso: 25.190 euro. D.s.: 20’, 26’, 30’. tot 75’. Unendo Yamamay: b.s. 7, v. 1, m. 1, 2° l. 2, er. 14. Igor Gorgonzola: b.s. 10, v. 3, m. 12, 2a l. 6, er. 5. T.G.: 6 Klineman, 5 Barun, 4 Chirichella, 3 Guiggi, 2 Degradi, 1 Hill. Classifica Novara 8; Piacenza 6; Busto Arsizio, Bergamo, Conegliano 4; Modena, Forlì, Montichiari 3, Casalmaggiore 2, Firenze, Scandicci 1, Urbino 0. A-2 DONNE (m.l.) Gli anticipi della 3a giornata: Piacenza-Club Italia 2-3 (27-25, 20-25, 18-25, 27-25, 13-15); Pavia-Entu Olbia 3-1 (25-18, 14-25, 25-21, 25-19). Oggi ore 18: Soverato-Rovigo; Monza-Caserta; AversaBolzano (diff. RaiSport 2, martedì 22.30); Vicenza-Trento. Riposa: Filottrano. Classifica: Pavia 7; Bolzano 6; Rovigo 5; Soverato, Pavia, Monza 4; Vicenza, Filottrano 3; Trento, Olbia, Aversa, Piacenza, Club Italia 2; Caserta 0.
Radiofreccia Fi (Fed. Esposito) domina a Roma PERRUCCI
A Roma fa un assolo e ora andrà a Parigi, come Rania che domina la prova femminile NICOLA MELILLO ROMA
Nessuno scacco alle regine. Radiofreccia Fi si conferma la numero 1 della generazione 2010 portandosi a casa il primo GP d’Europa corso a Roma. E nello stesso pomeriggio Rania Lest ha dominato l’Europa Filly impressionando nel deserto di Capannelle (pochissimi spettatori sotto un cielo grigio) e chiudendo il miglio in un 1.12, da urlo nonostante le forti raffiche di vento contrario in dirittura. In Francia! Un pomeriggio da padrone con un futuro ancora in comune: per entrambe ora il meeting d’hiver di Parigi. Non poteva essere diversamente. Radiofreccia ha conquistato, col GP che ha chiuso il circuito dei 4 anni, la quinta vittoria a seguire, completando un poker di gran premi (Città di Follonica, Bellei e Continentale i precedenti) con una superiorità disarmante. Non ci si può fermare in questo stato di grazia. Il trainer Erik Bondo: «Il 21 dicembre saremo al Criterium Continental. E poi vedremo. L’abbiamo aspettata e lei è maturata col tempo, mai nessun problema: è semplicemente diventata una fuoriserie, di testa e di meccanica. In una condizione così sarebbe uno sgarbo fermarsi». Radiofreccia ha vinto un GP d’Europa perfetto («Tutto come speravamo», l’analisi del driver Federico Esposito): partito in testa Re Italiano Ur su Romanesque, quest’ultimo passava dopo 500 metri, ma al chilometro (1.13.4) il leader era di galoppo e Radiofreccia forzava su Re Italiano passando a condurre. Corsa chiusa. La regina gestiva il comando e in retta se ne andava facile su Re Italiano, Ringostarr Treb e Rocco Grif. Solo ottavo l’atteso Remo Gas, mai sui primi. Rania show Da applausi la sorella (da Love You) di Pascià Lest nel Filly: Rania forzava dopo 600 metri e a quel punto gestiva a forza di parzialoni il comando respingendo il finale di Rodeo. Il trainer Holger Ehlert: «Forma strepitosa, motore eccellente e ora non so quando e quale corsa affronteremo, ma a Vincennes ci andiamo di sicuro». Continental anche per lei? 6ª corsa - GP Europa filly - m 1640: 1 Rania Lest (R. Vecchione) 1.12; 2 Rodeo Drive Ok; 3 Rosemary Gar; 4 Robinia; Tot.: 1,47; 1,34, 1,75, 2,80 (8,56) Tris: 43,49. 8ª corsa - GP Europa - m 2100: 1 Radiofreccia Fi (Fed. Esposito) 1.13.2; 2 Re Italiano Ur; 3 Ringostarr Treb; 4 Rocco Grif; 5 Raul Breed; Tot.: 2,11; 1,38, 3,68, 1,94 (26,87) Tris: 42,91.
ULTIMA STAGIONALE COL DILUVIO
Marmiton chiude S.Siro Poi salta il quinté A San Siro chiusura della stagione con un autentico diluvio che ha fatto saltare le ultime tre corse del convegno, tra cui il quinté. Salvo invece il Premio Berlingieri (siepi, m 3600) vinto dal ceco Marmiton (J. Faltejsek) davanti a Wrestler e a Pastoral Causeway. A NAPOLI Oggi ad Agnano le due qualificazioni (le altre due sabato 22 a Treviso) al Gran Criterium, la cui finali si disputerà lunedì 8 dicembre al Sant’Artemio. OGGI SI CORRE A Trotto: Napoli (14.05), Firenze (13), Bologna (14.30) e Montegiorgio (15.10). Galoppo: Roma (14.15). BRETAGNE Nulla di fatto per il nostro Olmo Holz (C. Martens) nel Prix de Bretagne (m 2700), prima delle 4 grandi B di preparazione all’Amerique. Il successo è andato a Tiego d’Etang (Ch. Bigeon) in 1.13.4. Secondo Akim du Cap Vert, poi Roxane Griff.
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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BASKET SESTA GIORNATA ai playoff, poi si vedrà».
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO ORIANI CANTU’ (Como)
La pioggia battente e i tuoni rimbombano nel vuoto del Pianella. E’ appena finito l’allenamento e James Feldeine si infila una felpa. Fa sempre freddo nello scatolone di Cucciago. Stasera al Forum, nel derby contro Milano, beh, altro clima, altra storia. Feldeine, Sacripanti l’ha definita il faro della squadra. Si riconosce in questo ruolo?
«Sicuramente, perché sfrutto la mia esperienza in Acb e nelle ultime due estati con la nazionale dominicana. Siamo una squadra con molti giovani e io posso aiutarli. Coach vuole che lo faccia, mi sento un allenatore in campo e li critico molto, ma per il loro bene. In particolare cerco di stimolare Buva. Mi piace tantissimo e ha tutto per diventare un giocatore fantastico tra un anno, basta che se ne renda conto».
«
Derby a Milano Feldeine l’arma non più segreta A New York, il dominicano di Cantù era chiamato «Secret Weapon»
«Grazie a mio fratello maggiore, David, che mi ha fatto da padre, visto che sono cresciuto senza un papà. Lui giocava a basket e io volevo solo imitarlo. Tutti i giorni dopo scuola passavamo ore ed ore sui playground. Mi ha tolto da un quartiere difficile, gliene sono grato. Quando sono andato al college lui ha smesso, lasciando che fossi io la faccia della famiglia per quanto riguarda lo sport».
Come nasce il soprannome Secret Weapon (Arma Segreta)?
«E’ il mio nome per lo streetball. Da ragazzino non ero conosciuto a New York, dopo il college (Quinnipiac, un piccolo ateneo del Connecticut, ndr.) la mia popolarità è cresciuta e così mi hanno affibbiato questo nickname» .
JAMES FELDEINE GUARDIA DI CANTU’
Che differenze ha notato tra il campionato spagnolo e la serie A?
«Moltissime. Nella Acb si gioca un basket più tattico, ragionato e poi non ci sono così tanti americani. Qui c’è più libertà ed è un bene per me perché si adatta meglio alle mie caratteristiche. In Spagna spesso ero frustrato dal sistema di gioco»
«Ho saltato tutto il precampionato e penso che il fatto d’aver giocato 30’ a partita al rientro abbia condizionato la squadra perché ero indietro
E’ cresciuto a Washington Heights, quartiere newyorchese tristemente conosciuto anche come Crack City. Come è riuscito a stare lontano dalla droga e dalla violenza?
«Di solito non mi piace quel tipo di pallacanestro, si guarda troppo allo showtime e poco alla sostanza. Ma mi hanno invitato, c’era un sacco di gente e ci sono andato, finendo col segnare 50 punti».
Mio fratello mi ha fatto da padre: col basket mi ha tolto da un quartiere difficile
Avete fatto tanta fatica in difesa ad inizio stagione, ora state crescendo molto sotto questo aspetto.
«L’abbiamo già affrontata in preseason ma ora si fa sul serio. Ne ho giocati con il Fuenlabrada contro il Real, capisco l’importanza. Spero di trascinare i compagni e indicargli la strada verso la vittoria» .
A proposito di playground, ha segnato 50 punti in una partita contro Kemba Walker, play di Charlotte e Brandon Jennings, ex romano, oggi a Detroit, tutti e due della Nba.
In campionato non avremo problemi, siamo tra le squadre più forti JAMES FELDEINE GUARDIA DI CANTU’
«
Sa cosa vuole dire il derby con Milano per Cantù?
Tifoso Knicks?
«No, non ho una squadra. Seguo le partite dei miei migliori amici, Kemba Walker, ora con gli Hornets ed Edgar Sosa, a Sassari. Non mi resta molto tempo per vedere altro».
nella conoscenza del gioco, non ero ancora integrato. Ma gara dopo gara continuiamo a migliorare, anche in attacco». Dove può arrivare l’Acqua Vitasnella?
«Dobbiamo innanzitutto vincere almeno 3 partite in Eurocup per passare il turno. In campionato non avremo problemi, siamo una delle squadre più forti. Puntiamo ad entrare nelle Final Eight e
James Feldeine, 26 anni, di Cantù: nazionale dominicano, è cresciuto negli Usa SCACCINI
Lavrinovic decisivo Reggio Emilia in testa
Comanda Owens Trento non si ferma più
88 94
(22-28, 46-46; 70-67) SIDIGAS AVELLINO: Gaines 11 (1/4, 3/6), Banks 19 (4/8, 2/5), Hanga 11 (4/13, 1/3), Harper 14 (7/12, 0/2), Anosike 16 (7/9); Trasolini 2 (1/2), Cavaliero 9 (2/4, 1/5), Lechthaler 3 (1/1), Cortese 3 (0/1, 1/3). N.e.: Cadougan, Severini, Gioia. All.: Vitucci. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 14 (4/8, 2/3), Mussini 11 (1/1, 3/5), Taylor 2 (1/3, 0/4), Polonara 19 (3/4, 3/4), Cervi 10 (5/6); Lavrinovic K. 23 (2/3, 3/4), Kaukenas 7 (2/3, 1/1), Della Valle 8 (2/5, 0/3). N.e.: Pini, Diener, Pechacek. All.: Menetti. ARBITRI: Mattioli, Bettini, Paglialunga. NOTE – T.l.: Ave 10/15, Reg 18/20. Rimb.: Ave 39 (Anosike 14), Reg 33 (Polonara 12). Ass.: Ave 24 (Cavaliero e Gaines 7), Reg 17 (Cinciarini 5). Progr.: 5’ 14-13, 15’ 31-42, 25’ 59-57, 35’ 76-78. F. tecn.: panchina Avellino 12’25’’ (24-35). Usc. 5 f.: Cervi 36’24’’ (76-81), Harper 39’38’’ (85-90) .Spett. 2800 per 30.500 euro. AVELLINO Senza risentire la fatica per le gare ravvicinate, tre in 6 giorni,Reggio
Emilia espugna il campo della Sidigas dopo una gara bella ed emozionante. A decidere nel convulso finale è stato Kristof Lavrinovic che sul risultato di 81-81 a 1’34’’ dalla fine ha infilato 7/7 nei liberi e 1/1 nel tiro. Ma la gara di Reggio Emilia è stata perfetta con ben 5 uomini in doppia cifra, il 50% nel tiro da tre e la zona che ha mandato in tilt gli irpini specie nell’ultimo decisivo quarto. Avellino non ha demeritato fornendo una prestazione positiva piena di energia grazie ad Anosike e Banks, pagando il neo del ricambio a Gaines non ancora trovato nell’acerbo Cadougan tenuto in panchina. Coach Menetti gonfia il petto anche perchè il rientro di Diener e Pini visti in panchina si avvicina: «Grande serata dei miei con tre straordinarie gare giocate in 6 giorni. Abbiamo iniziato bene e tenuto altrettanto nelle tre volte in cui Avellino ha dato una spallata. I ragazzi terribili Mussini e Della Valle, insieme a Polonara, ci hanno dato l’energia giusta per poter vincere coinvolgendo i due campioni ex Siena». Amareggiato Frank Vitucci: «Abbiamo giocato una buona partita in cui c’è mancato qualcosa. Abbiamo prodotto molto ma concretizzato di meno, però, il gap da annullare con le big credo sia davvero minimo». Luigi Zappella
TRENTO
86
PISTOIA
71
(30-15, 46-40; 69-52) DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Mitchell 19 (7/14, 1/8), Sanders 11 (3/6, 1/2), Pascolo 8 (3/7, 0/1), Grant 16 (1/5, 3/3), Forray 10 (2/2, 2/2), Flaccadori, Owens 18 (9/12), Baldi Rossi 1, Armwood 3 (1/1), Spanghero (0/2). All.: Buscaglia. GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Brown 8 (1/3, 2/2), Cinciarini 9 (4/8, 0/2), Williams 8 (4/9, 0/5), Milbourne 18 (6/10, 2/2), Filloy 14 (4/8, 2/4), Magro 6 (2/4), Hall (0/3, 0/2), Johnson 9 (3/4, 1/4). N. e.: Mastellari, Severini. All.: Moretti. ARBITRI: Sahin, Calbucci, Sardella. NOTE - T.l.: Trn 26/49, Pis 24/49. Rimb.: Trn 46 (Owens 12, Baldi Rossi e Pascolo 8), Pis 33 (Milbourne 9). Ass.: Trn 15 (Forray 4), Pis 12 (Cinciarini, Filloy e Hall 3). Progr. 5’ 13-9, 15’ 37-24, 25’ 62-45, 35’ 7463. Spett.: 3001. TRENTO – Finora Trento si era fatta apprezzare per l’entusiasmo, la grinta e la vivacità, ieri, per la prima volta, anche per il cinismo e la maturità. E così la Dolomiti Energia ha dimostrato di poter esse-
Derby tra Milano e Cantù: l’EA7 è in vantaggio 88-65
20
Vittorie consecutive di Milano, in stagione regolare, in casa
17.8
palle perse per partita di Milano e Cantù nelle prime 5 giornate: sono le peggiori della serie A
39.2
Percentuale da tre punti di Cantù: è seconda dietro a Reggio Emilia.
14.8
media punti di Samardo Samuels, miglior realizzatore e rimbalzista (8.4) in campionato di Milano
16.8
media punti di Darius Johnson-Odom, top scorer di Cantù in campionato
«Lo ammiravo, ma non ho mai cercato di essere come lui. Ho sempre voluto crearmi una mia identità in campo. E’ così ancora oggi».
ANTICIPO/2 CONTRO PISTOIA
REGGIO EMILIA
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Anche lei da bambino sognava di «Be like Mike», essere come Jordan?
ANTICIPO/1 AD AVELLINO
AVELLINO
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
re la rivelazione di questo inizio di campionato contro una Pistoia uscita piuttosto frastornata dal PalaTrento. Irretita non solo e non tanto dal punto di vista del gioco e dell’intensità avversaria, quanto piuttosto da quello delle continuità mentale. Perché l’Aquila non ha mai, ma proprio mai, staccato la spina. Ha condotto il match dall’inizio con autorevolezza, prevalendo nettamente a rimbalzo (46 a 33) e facendo correre benissimo il pallone tra tutti i giocatori (5 finiti in doppia cifra). Devastante l’attacco bianconero, in cui ha brillato più di tutti Owens, autore di una doppia doppia eccelsa (18+12). «Abbiamo sbagliato l’approccio alla partita — ha spiegato al termine coach Moretti - e in difesa siamo andati molto in difficoltà contro il loro pick and roll e la loro presenza diffusa sul parquet. Nella ripresa abbiamo sistemato la difesa, ma non siamo riusciti comunque a riaprire la partita». Il motivo lo spiega bene coach Buscaglia: «All’inizio del terzo quarto abbiamo messo in campo difese molto forti che ci hanno permesso di giocare la nostra pallacanestro e di allungare nel finale. Il piano partita è stato rispettato molto bene dai ragazzi che hanno risposto». Carlo Azzolini
la guida
I NUMERI In campo alle 18.15
Tv: Milano-Cantù RaiSport1 (20.30) MILANO-CANTU’ (ORE 20.30) (p.t.) EA7 al completo come l’Acqua Vitasnella per la prima volta in stagione con il rientro di Giacomo Maspero. ARBITRI: Chiari, Rossi, Lo Guzzo. TV: diretta RaiSport 1 CAPO D’ORLANDO-CASERTA (s.p.-l.b.) Non certa la presenza di Flynn, assente nelle ultime tre gare. Pasta Reggia a Capo D’Orlando con Zare Markovski al suo esordio sulla panchina. Ancora fuori Michele Vitali. ARBITRI: Martolini, Borgioni, Caiazza. CREMONA-BRINDISI (a.r.-g.m.) Cremona al completo (non al meglio Luca Vitali per il solito problema ad un piede). A Brindisi preoccupano le condizioni di Zerini e Bulleri (problemi muscolari): esordio, invece, per Cedric Simmons che sostituirà Mays ancora out per altre due settimane. Henry giocherà la sua ultima gara prima di lasciare posto a Pullen. ARBITRI:Lanzarini, Bartoli, Filippini. ROMA-VARESE (a.pit.-a.f.) Roma è al completo. Varese senza Kaungur e con Eyenga non tesserato perché Turow non ha trasmesso il nulla osta. ARBITRI: Taurino, Sabetta, Weidmann. BOLOGNA-VENEZIA (n.z.) Hazell è in dubbio per una botta al ginocchio: Valli saprà solo all’ultimo se potrà schierarlo. Anche Mazzola è acciaccato, ma ci sarà. ARBITRI: Begnis, Seghetti, Biggi. SASSARI-PESARO (DOMANI) Il posticipo alle 20 su RaiSport 1 ARBITRI: Paternicò, Vicino, Aronne. CLASSIFICA: Grissin Bon RE* 10 punti; Banco di Sardegna SS, Umana VE 8; Acqua Vitasnella Cantù, Emporio Armani MI, Sidigas AV*, Enel BR, Vanoli CR, Dolomiti Energia TN* 6; Granarolo BO**, Acea Roma, Giorgio Tesi Group PT *, Openjobmetis VA 4; Upea Capo d’Orlando, Consultinvest PS 2; Pasta Reggia CE 0. * Una gara in più. ** penalizazione -2 A-2 GOLD: FORLI’ OK Ieri: Lighthouse Trapani-Forlì 87-89 (Baldassarre 22, Evans 18; Abbott, Zizic 21). Oggi (ore 18): Manital Torino-Fileni Jesi, Moncada Agrigento-Sigma Barcellona, Angelico Biella-Dinamica Mantova, Givova Napoli-Trieste, Assigeco Casalpusterlengo-FMC Ferentino, Veroli-Novipiù Casale, Centrale Latte Brescia-Tezenis Verona (20.30). CLASSIFICA: Verona 14; Brescia 12; Biella, mantova, Casala, Agrigento, Torino 8; Napoli, Ferentino, Casalpusterlengo, Truieste, Barcellona, Trapani *, Forlì* 6; Veroli 4; Jesi 2. * Una gara in più DONNE: RAGUSA-SCHIO Oggi (ore 18): Vigarano-Acqua&Sapone Umbertide, Techmania BattipagliaCeprini Orvieto; Gesam Lucca-Fila S.Martino Lupari; CariLaSpezia-Saces Mapei Napoli; Umana Venezia-Lavezzini Parma; Calligaris Trieste-Cus Cagliari; Passalacqua Ragusa-Famila Wuber Schio. CLASSIFICA: Ragusa, Schio 14; San Martino, Lucca 10; Venezia, Umbertide, Cagliari 8; Battipaglia, Parma 6; Orvieto, Napoli 4; Vigarano, La Spezia, Trieste 2.
stars& stripes LA PEGGIOR PARTITA DI KOBE BRYANT 1/14 AL TIRO NELLA FESTA DI DUNCAN GALLINARI VINCE: 12 PUNTI IN 22’ La peggior partita di Kobe Bryant? Nella sera in cui Tim Duncan ha festeggiato i 25 punti nella Nba salendo al 19 posto nella storia, Kobe ha segnato 9 punti con 1/14 al tiro: considerando le 1154 partite nelle quali Bryant ha tirato almeno 10 volte, quella persa contro gli Spurs è stata la peggiore come percentuale di tiro. Kobe ha poi ammesso che a 36 anni, dopo 19 di Nba, è dura giocare quando non si è al massimo: «Il mio corpo non rispondeva» ha ammesso l’asso di Los Angeles che con la sola vittoria nelle prime 9 gare della stagione eguaglia la peggior partenza della franchigia nel 1957. Vince Danilo Gallinari contro Indiana realizzando 12
punti in 22’ in campo partendo dalla panchina. Datome non è entrato. RISULTATI: Indiana-Denver 87-108 (Price 14; Afflalo 17); Orlando-Milwaukee 101-85 (Harris 26; Knight 24); AtlantaMiami 114-103 (Millsap, Horford 19; Chalmers 23); BostonCleveland 121-122 (Olynyk 21; James 41); New York-Utah 100102 (Anthony 46; Hayward 33); Houston-Philadelphia 88-87 (Harden 35; Wroten 19); New Orleans -Minnesota 139-91 (Holiday 24; Wiggins 20); Oklahoma City-Detroit 89-96 dts (Lamb 24; Janning 29); PhoenixCharlotte 95-103 (Bledsoe 22; Walker 19); LA Lakers-San Antonio 80-93 (Boozer 19; Joseph 14).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
LA GAZZETTA SPORTIVA
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NUOTO MEETING A MASSAROSA
Pellegrini, un sorriso anche sprint Fede è seconda nei 100 sl alle spalle di una super Coughlin (52”68) in 53”19: «Va bene così» la guida Orsi, 21”31 sui 50 sl Scozzoli 58”51 sui 100 rana
I tifosi della Pellegrini erano numerosi anche in tribuna a Massarosa DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI MASSAROSA (Lucca)
Anche quando perde (ed in una specialità non sua come i 100 sl) è una Pellegrini che ci mette l’anima. Solo una Coughlin mai vista poteva battere Fede al trofeo versiliese valido come ultima selezione per i Mondiali di Doha in vasca corta: l’americana più decorata ai Giochi (12, con la Torres e Thompson) doma Fede grazie al personale in 52”68 (12° tempo mondiale della storia), crono che sarebbe stato inaccessibile per l’azzurra anche se avesse ribadito il suo record italiano, 52”86. Fede tocca in 53”19 e si lascia dietro di 11/100 una Erika Ferraioli ora terza di sempre in Italia: ma soprattutto evita di strappare, nuotare male, sprecare affanni forse rassegnata al rango della californiana che per anni ha dominato la gara regina. «E questa gara per me è solo un supporto per i 200». Ci prova,
«Esco da questo meeting sorpresa per i 200 e con un 100 davvero di qualità» Federica Pellegrini, 26 anni, di Spinea (Ve): non ha mai vinto l’oro mondiale in vasca corta INSIDE
aumenta le frequenze ma perde in fluidità, in questo momento di carico e non brillantezza a meno di 20 giorni dal Qatar. «Esco da questo meeting sorpresa per i 200 e con un 100 davvero molto buono». Un 100 che per una campionessa cerebrale come lei è ancora più divertente rispetto alla lunghezza e ai passi diversi dei 400: «Riabituarmi ai 100? Mi serve per la concentrazione, a poter dirmi fai tutto in 50” e non come nei 400 in cui mi dicevo fai come vuoi Fede, serve molta testa questo mi diverte molto. E le cose che mi divertono molto mi facilitano il compito». Abituiamoci da ora ai Giochi di Rio ad un solo «Fede show»: «Sto facendo cose che nessuna
duecentista ha mai fatto». Lo sa bene pure Natalie, prima anche nei 100 misti con record statunitense: «Affrontare Fede è fantastico e impegnativo, un onore ed era la prima volta che mi capitava: me ne torno in America con un bel po’ di vino buono e queste vittorie in crescendo nei meeting italiani». L’urlo dell’Orso A Bolzano aveva incrociato anche Marco Orsi, lo sprinter che nei 50 sl spara un 21”31 da top 10 mondiale stagionale: obiettivo finale sicura e magari qualcosa in più se il bolognese arriverà a Doha tranquillo e rilassato senza farsi coinvolgere dalla diatriba che lo vede adesso non iscritto nei 100 sl in favore di
ATLETICA A TORINO E IN TV
Non può più fallire: diversamente la sua carriera da maratoneta verrebbe compromessa. Andrea Lalli, alla terza esperienza sui 42 km, oggi a Torino (diretta RaiSport 2 dalle 9) deve fornire una risposta finalmente convincente. Diversamente i tanti che credono in lui come specialista di grido, dovranno cambiare idea. Per ora vanta il 3° posto dell’ottobre 2013 all’esordio di Venezia in un sofferto e modesto 2h14’26”, poi il ritiro agli Europei di Zurigo di metà agosto dopo il 25° km e una strana fiammata in salita. Troppo poco per dimostrare che la scelta di puntare sulla strada a (parziale) discapito dei cross, sia quella giusta. Per Rio «Il processo di trasformazione è stato più lungo del previsto – dice il 27enne – ma ora ne ho compiuto buona parte. Mi sono abituato a certi carichi di lavoro e a ragionare in modo nuovo. Devo solo domare l’istinto che a volte mi porta ancora a strafare. Non che ora sia un maratoneta finito. Ma intanto, su un percorso che dicono veloce, voglio migliorare il personale. Il resto verrà». Se il progetto deve portarlo ai Giochi di Rio 2016,
Tre chiamate Oltre un ottimo
Scozzoli nei 100 rana d 58”51, maturano le ultime tre convocazioni azzurre: in chiave 4x200 per il ritrovato Marco Belotti, che regola un Magnini prudente per la spalla nei 200 sl; per Alessia Polieri che nei 200 farfalla tocca in 2’05”69 ed entra nella top ten mondiale col 9° tempo e personale eguagliato davanti ad una Pirozzi che al mattino aveva stampato il terzo crono italiano di sempre e il decimo mondiale della stagione nei 400 mx (che a Doha non nuoterà); per Matteo Rivolta, al quale bastano 6/100 per precedere in 51”64 nei 100 farfalla Piero Codia e assicurarsi il pass ancora vacante per il mondiale da delfinista. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AZZURRI Verso i Mondiali di Doha (25 m, 3-7/12) la nazionale che verrà annunciata lunedì. Uomini: Toniato, Dotto, Di Fabio, Sabbioni, Leonardi, Magnini, Orsi, Detti, Paltrinieri, Turrini, D’Arrigo, Scozzoli, Pelizzari, Belotti, Rivolta. Donne: Pellegrini, Masini Luccetti, Bianchi, Esposito, Castiglioni, Di Pietro, Mizzau, Carli, Pirozzi, Ferraioli, Di Liddo, Barbieri, Galizi, Polieri. ADDIO FIORELLI Nel 38° meeting che ricorda i tre agenti di polizia usccisi dai terroristi Mussi, Femiano e Lombardi, osservato un minuto di silenzio per la morte a Roma di Paolo Fiorelli, 71 anni di cui 40 spesi come insostituibile statistico federale.
PALLANUOTO LA SESTA GIORNATA
Lalli, ultima chiamata per la maratona «Devo migliorarmi» ANDREA BUONGIOVANNI
Leonardi e Dotto pur avendo nuotato 46”: il c.t. Butini si riserva di pensarci ma nessuno per ora fa passi indietro e solo prima della riunione del 2 dicembre sapremo come andrà a finire. «Sono il migliore in vasca corta!», esclama un Orsi scatenato in acqua e deciso a farsi largo tra i grandi del mondo. Come Gabriele Detti, autore nei 1500 sl di 14’41”45 (meglio di Paltrinieri un anno fa a Viareggio) e a caccia di una finale mondiale mai vissuta neanche in vasca lunga per via di una spalla malmessa. «A Doha voglio combinare qualcosa di buono», fa il medagliato europeo dei 1500.
Risultati. (25 m). Serie dirette. Uomini. 50 sl: Orsi 21”31 (8° t. 2014), Bocchia 21”70, Dotto 22”01, Belotti 22”24; 200 sl: Belotti 1’44”84, Magnini 1’45”24, Lestingi 1’45”55, Maglia 1’46”21, Detti 1’46”27; 1500 sl: Detti 14’41”45, 50 do: Bonacchi 24”36, Milli 24”41, Pizzamiglio 24”47; 200 do: Mencarini 1’53”87, Laugeni 1’54”35, 5. Bonacchi 1’56”41; 100 ra: Scozzoli 58”51, Fossi 58”57, Giorgetti 59”31; 100 fa: Rivolta 51”64, Codia 51”70, Giordano 52”57; 200 mx: Lestingi 1’56”90, Fossi 1’58”63, Giorgetti 1’59”69. Donne. 100 sl: Coughlin (Usa) 52”68 (r.n.), Pellegrini 53”19 (26”23), Ferraioli 53”13 (25”70; 400 sl: Carli 4’04”76, Masini Luccetti 4’06”06, Caramignoli 4’09”00; 100 do: Barbieri 59”23, Gemo e Panziera 59”60, Zofkova 59”96; 50 ra: Castiglioni 31”34, Carraro 31”39, Fissneider 31”42, Scarcella 31”45; 200 ra: Fangio 2’25”17, Fissneider 2’25”88, Celli 2’26”57, Scarcella 2’26”72; 50 fa: Di Pietro 25”82, Bianchi 26”44, Di Liddo 26”60; 200 farf. Polieri 2’05”69 (2° t. ital. alltime eguagliato), Pirozzi 2’07”81, Strickner 2’10”52; 400 mx: Pirozzi 4’33”28 (3° t. ital. alltime); 100 mx: Coughlin 58”55, Bianchi 1’01”04, Letrari 1’01”70.
Torino è una tappa obbligata. Anche per cancellare quel triste primato che lo vede in testa alla lista degli azzurri con più notifiche mancate per i famigerati whereabouts antidoping. «Sono stato molto superficiale – ammette il finanziere molisano – ma ho imparato la lezione». Contro di lui, oggi, i keniani Kagia, 3° nel 2013 col personale di 2h10’38”, Kiplangat, Rutto, Masai e gli esordienti Ngeno e Njeri. Vai Anna Tra le donne fari su Anna Incerti: l’ex campionessa europea, sesta a Zurigo, dopo tante gare all’estero, ne onora una italiana: «Con nelle gambe la preparazione per la rassegna svizzera – spiega – mi sono limitata a 5-7 settimane di volumi specifici a ritmogara. Dal 2003 ho fatto bene a Firenze, Milano e Roma, voglio riuscirci anche a Torino». Insieme a lei e alla keniana Helena Kirop (2h23’37), Emma Quaglia e Deborah Toniolo, altre pedine della squadra oro continentale, Ivana Iozzia, vincitrice dodici mesi fa, Giovanna Volpato (che torna in maratona dopo cinque anni) e soprattutto la 31enne debuttante Laila Soufyane, 1h12’47” un mese fa alla mezza di Cremona. Può sorprendere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Del Lungo e Pagani trascinano il Brescia Il Recco passeggia
Andrea Lalli, 27 anni COLOMBO
CROSS IN SPAGNA
La Romagnolo oggi in gara ad Atapuerca (pe.m.) Elena Romagnolo stamane in Spagna sarà al via del Cross di Atapuerca, uno fra i più titolati del mondo.Favorita fra le donne è l’etiope Ayalev. Fra gli uomini in gara i primi tre dei Mondiali di cross, i keniani Japhet Korir e Bet e l’etiope Merga. DIVORZIO CECO (si.g.) Finito il rapporto tra Barbora Spotakova e il suo coach Jan Zelezny, assieme da 4 anni, per divergenze sui metodi di preparazione: la lanciatrice ceca, olimpionica e primatista mondiale del giavellotto, si allena per ora da sola.
Nella sfida più attesa della 6a giornata, in cui non si sono disputate per l’allerta meteo le gare in programma in Liguria (Savona-Como e BogliascoPosillipo), il Brescia doma l’Acquachiara, restando in vetta alla classifica assieme alla Pro Recco. E adesso c’è la sosta. Martedì il Settebello esordisce in World League ad Aix-en-Provence contro la Francia, mentre venerdì e sabato si giocano le partite della seconda fase di Coppa Italia. Sabato 29, invece, spazio a Champions League ed Euro Cup. CAN.NAPOLI-PRO RECCO 6-20 (3-5, 1-4, 2-6, 0-5) Canottieri Napoli: Vassallo, Buonocore 2, Peluso, Migliaccio 1, Dar.Brguljan 2, Vitullo, Ronga, Campopiano, G.Mattiello, Velotto 1, Lanfranco, Esposito, Turiello. All. Zizza. Pro Recco: Tempesti, F.Lapenna 1, Prlainovic 5, F.Di Fulvio 4, Felugo, Giacoppo 2, Figari 3, A.Fondelli 1, A.Ivovic 3, N.Gitto 1. N.e. Figlioli, Aicardi, Pastorino. All. Milanovic. Arbitri: Petronilli e Ricciotti. Note: sup. num. Canottieri 7 (3), Pro Recco 5 (3). Usc. 3 f. A.Fondelli 31’54’’. Turiello para un rigore di A.Fondelli al 24’23’’. (f.nap.) La Pro Recco passeggia alla Scandone contro la Canottieri decimata dagli infortuni di Di Costanzo e Baraldi e dalla squalifica di Borrelli. Milanovic tiene invece a riposo Figlioli (febbre) senza che il ritmo dei liguri ne risenta: i napoletani restano in partita un quarto, poi Prlainovic (doppietta) firma il break del 7-3 che stende i giallorossi e avvia la goleada recchese. Esordio tra i napoletani dei 16enni Peluso, Vitullo e Lanfranco.
BRESCIA-ACQUACHIARA 7-4 (2-1, 2-1, 2-2, 1-0) Brescia: Del Lungo, Bruni, C.Presciutti, Pagani 3, Molina 1, Rizzo, Giorgi, Nora 1, N.Presciutti, Bodegas 1, D.Fiorentini, Napolitano 1, Dian. All. Bovo. Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi, Paskvalin 1, Scotti Galletta 1, Petkovic 2, Lanzoni, Marziali, S.Luongo, Valentino, Astarita, M.Gitto, Lamoglia. All. De Crescenzo. Arbitri: Taccini e Ceccarelli. Note: sup. num. Brescia 7 (3 gol), Acquachiara 12 (1). Usc. 3 f. N.Presciutti, Molina 4° t. Esp. Bovo per proteste 4° t. Caprani para un rigore a Pagani nel 4° t. (f.pe) Il Brescia batte un’ottima Acquachiara. Gara bella e vibrante, protagonisti Pagan (tripletta) e Del Lungo. S.MANAGEMENT-ROMA VIS NOVA 13-8 (3-2, 2-1, 4-2, 4-3) Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo 1, Binchi, C.Di Fulvio, D.Filipovic 3 (1 rig.), A.Di Fulvio 1, B.Ivovic, Steardo 1, M.Lapenna 1, Bini 3, Razzi 2, Sadovyy 1, Conti. All. Baldineti. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena, Murro 2, Banovac, Parisi 1, Spinelli, Vitola, Rigo 1, Reynolds , Cuccovillo 4, Nicosia . All. Ciocchetti. Arbitri: Centineo e Pinato. Note: sup. num. Sport Management 11 (3), Roma Vis Nova 8 (5). Usc. 3 f. Banovac 3° t., Steardo 4° t. Bonito para un rigore di M.Luongo nel 3° t. (giu.ma.) A Monza, l’equilibrio regge solo nei primi due parziali, alla Vis Nova non basta la prova del portiere Bonito. L’anticipo: Lazio-Florentia 10-6. Class.: Pro Recco, Brescia 18; Sport Management 15; Acquachiara 12; Como* 9; Can.Napoli, Roma Vis Nova, Bogliasco*, Savona* 6; Posillipo*, Lazio 3; Florentia 0. (*una partita in meno) Pr. turno (3/12): Como-Brescia, Roma Vis Nova-Lazio, Sport ManagementBogliasco, Pro Recco-Savona, Acquachiara-Posillipo, Florentia-Can.Napoli.
Marco Del Lungo, 24 anni FOTOGRAMMA
DONNE
Urrà Messina Prima sconfitta per il Padova La ribalta dell’8a giornata, in A-1 donne, è tutta della Despar Messina che batte il Plebiscito Padova, fin qui sempre vittorioso. La squadra siciliana, affidata da fine ottobre a Maurizio Mirarchi, s’impone 7-6. Gli altri risultati: Orizzonte-Prato 9-5, Firenze-Rapallo 8-10, Sis Roma-Cosenza 7-12 (Mediterranea ImperiaBogliasco rinviata). Class.: Padova 21; Messina 19; Imperia* 15; Bogliasco* 13; Orizzonte 12; Prato 10; Rapallo 9; Roma, Firenze, Cosenza 3. (*una partita in meno)
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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SCI COPPA DEL MONDO IN FINLANDIA
SuperMaze si risolleva e spazza via la Shiffrin Tina vince in slalom dopo il k.o. di Soelden. Mikaela arriva all’ultimo e paga il fuso orario PIERANGELO MOLINARO
Tina è tornata, la Maze spietata, quella che dopo una stagione di sbuffi e arrabbiature a febbraio ha vinto due medaglie d’oro all’Olimpiade di Sochi. Una Maze decisa, che sa quello che vuole e cosa deve fare per ottenerlo. Non poteva essere vera quella vista a fine ottobre a Soelden in gigante, pesante e lenta, persino impacciata sulle porte più strette. Era una questione di testa e di muscoli, intasati di acido lattico per i pesanti allenamenti. Per tornare a dominare ha scelto la specialità con cui è salita sul palcoscenico internazionale tredici anni fa, lo slalom. E a Levi non era facile proprio perché troppo facile e quando le piste sono così non si può sbagliare, non ti lascia-
Si rivede Moelgg: partita con il pettorale numero 52, chiude 12a «Sono stupita»
Manuela Moelgg, 30 anni EPA
OGGI GLI UOMINI
Tocca a Hirscher Diretta tv alle 10 Si spera in Gross
Tina Maze, 30 anni, con la renna per la vincitrice. E’ il successo numero 25 in Coppa, il quinto in slalom GETTY
no recuperare. Tina la gara l’ha uccisa nella prima manche quando ha liberato tutti i cavalli sui 30 secondi del falsopiano iniziale, per cambiare marcia nello spazio di un metro quando la pista è precipitata verso il traguardo. Ha vinto perché ha capito meglio delle altre come andava affrontato questo slalom, dove e come cambiare ritmo. L’esperienza non è acqua e non è un caso che sul podio con lei ci siano due atlete esperte come la svedese Hansdotter e l’austriaca Zettel. «Sono contenta – ha detto Tina – perché la gara di Soelden non mi era proprio andata giù». La battuta Sì, sotto le luci artificiali di Levi non era giornata per le bambine e sua maestà Mikaela Shiffrin è rimasta basita quanto ha vinto sul tabel-
lone che alla fine della prima discesa c’era una voragine fra lei e le prime. Brava come al solito a scivolare sul piano, ma sul muro è stata tanto bella e sicura da vedere quanto lenta. Ora avrà capito che neppure lei può permettersi di sciare in sicurezza, lo sci dei nostri giorni è terra di azzardi e rischi. Alla fine si è piazzata undicesima nonostante la sfuriata della seconda manche. Pare abbia pure commesso l’errore di arrivare solo il giorno prima dal Colorado, nove ore di fuso non si digeriscono in un batter d’occhio. Manuela L’Italia, che in slalom sta ricostruendo, può essere soddisfatta perché ha tre donne in classifica su cinque al via, anche se erano assenti per infortunio giovani importanti come Agnelli ed Azzola.
Abbiamo ritrovato Manuela Moelgg slalomista. Partita con il 52, complice una pista perfetta, si è piazzata ventisettesima nella prima manche e nella seconda ha recuperato ancora 15 posizione terminando dodicesima. «Mi sono stupita di come sono andata forte sui piani», confessa. Ma il suo piccolo capolavoro l’ha costruito sul muro, dove sa sciare come poche. E merita un applauso anche Sarah Pardeller, bolzanina di 26 anni, sempre fra la Coppa del Mondo e quella continentale che ha sciato con coraggio. Ventesima Chiara Costazza, che non ha saputo approfittare di una pista finalmente ghiacciata. Comunque il lavoro di Livio Magoni comincia a pagare. In fondo nello slalom un tempo eravamo maestri.
SLALOM FEMMINILE (Levi): 1. Maze (Slo) 1’55”15; 2. Hansdotter (Sve) a 34/100; 3. Zettel (Aut) 52/100; 4. Pietilae Holmner (Sve) 59/100; 5. N. Loeseth (Nor) 1”17; 6. Gagnon (Can) 1”36; 7. Strachova (Cec) 1”52; 8. M. Gisin (Svi) 1”53; 9. Hosp (Aut) 1”82; 10. Daum (Aut) 2”01; 11. Shiffrin (Usa) 2”07; 12. MOELGG 2”30; 13. Holdener (Svi) 2”32; 14. Zuzulova (Slk) 2”36; 15. PARDELLER 2”41; 16. Kirchgasser (Aut) 2”44; 17. Thalmann (Aut) 2”45; 18. Stiegler (Usa) 2”45; 19. Hector (Sve) 2”80; 20. COSTAZZA 2”83. Non qual. II m.: I. Curtoni, Brignone. Coppa del Mondo (2 prove): 1. Shiffrin (Usa) p. 124; 2. Zettel (Aut) 110; 3. Maze (Slo) 109; 9. Brignone 45. Coppa slalom (1 prova): 1. Maze (Slo) p. 100; 2. Hansdotter (Sve) 80; 3. Zettel (Aut) 60; 12. Moelgg 22. OGGI SLALOM MASCHILE (manche ore 10/13). Pettorali:1 Kristoffersen (Nor) , 2 Neureuther (Ger), 3 Hargin (Sve), 4 Hirscher (Aut), 5 Dopfer (Ger), 6 THALER, 7 Matt (Aut), 8 GROSS, 9 Herbst (Aut), 10 Larsson (Sve), 11 Myhrer (Sve), 12 Kostelic (Cro), 13 Grange (Fra) 14 Byggmark (Sve), 15 Pinturault (Fra) 29 RAZZOLI, 36 RONCI, 45 TONETTI, 61 NANI, 70 DEVILLE. Coppa del Mondo (1 prova): 1. Hirscher (Aut) p. 100; 2. Dopfer (Ger) 60; 3. Pinturault (Fra) 60; 6. Simoncelli 40. TV Diretta su RaiSport 1 ed Eurosport alle 9.45 e 12.45.
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CICLISMO LA CAMPIONESSA DEL MONDO 2007 CERCA IL RILANCIO
Mamma Marta, nuova vita: «Voglio Rio 2016» Iridata a 20 anni, la Bastianelli oggi ne ha 27. È tornata in gara a 4 mesi dal parto. Con un sogno
sposata con Roberto De Patre, cinque anni da professionista (e, da un paio di mesi, entrato nell’azienda di famiglia, la Ferrotal, smaltimento di metalli) e si è trasferita da Lariano, Castelli Romani, a Roseto degli Abruzzi, fra Adriatico e Gran Sasso. «Fra Clarissa, Roberto e bici, non ho un minuto libero, ma non mi lamento, anzi, sono privilegiata. Ho le Fiamme Azzurre, di cui faccio parte. Ho anche la VaianoFondriest, per cui finalmente correrò. Ho amici, con cui condividere chilometri e allenamenti. Ho anche la squadra di ciclismo giovanile della Ferrotal, dai giovanissimi agli allievi, seguita da Sandro De Patre, il papà di Roberto. E ho la mia bici, la mia passione».
MARCO PASTONESI
In maggio: mamma. In luglio: in bici. In settembre: in pista, e due medaglie di bronzo ai campionati italiani, nel keirin e nei 500 metri. In novembre: in palestra, in piscina e in bici. Obiettivo: l’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016. Sogno Marta Bastianelli, ve la ricordate? Il 29 settembre 2007, la fuga di 15 km, da sola, quel braccio al cielo e quel pugno chiuso nell’istante in cui taglia il traguardo, felice, quel pianto sul podio, commossa e commovente, mondiale su strada, a Stoccarda, prima, medaglia d’oro, a vent’anni. Poi un diuretico non contemplato nella lista dei prodotti dopanti, la «negligenza» sentenziata dai tribunali, due anni – eccessivi – di squalifica. Poi il ritorno, fra dubbi e ripensamenti. «Un anno fa volevo mollare. Marcello Tolu, responsabile delle Fiamme Azzurre, mi ha chiesto di pensarci ancora. Mi sono convinta che, lasciando, sarebbe rimasta una storia sospesa. Poi il matrimonio e la maternità. Nove mesi lunghi, difficili. E il parto naturale, doloroso. Cla-
Marta Bastianelli qui in trionfo al Mondiale 2007 di Stoccarda REUTERS
«Con i Giochi ho un conto in sospeso. Ora ogni pedalata sarà in funzione di questo obiettivo» rissa, 3 chili e 850, impegnativa. Ma proprio in quel momento ho capito come non potessi rinunciare alla bici: il mio modo di stare al mondo, e di esprimermi, e di sognare. La mia carriera era stata generosa e, forse, anche un po’ precipitosa: il titolo iridato a vent’anni pesa e si appiccica. Ma c’era ancora un traguardo da
conquistare: l’Olimpiade. Quella di Pechino nel 2008 era svanita a cinque giorni dalla partenza, quando la valigia era già pronta. Quella di Londra nel 2012 era irraggiungibile. Ma c’è quella di Rio: ogni pedalata, ogni allenamento, ogni corsa saranno vissute pensando a quello». Da una parte lo striscione è d’arrivo: una rincorsa di quasi due anni. Dall’altra parte lo striscione è di partenza: la corsa su strada. «Una sfida con me stessa. Con tenacia e, soprattutto, con umiltà. In punta di piedi». Passione Marta, adesso, è una donna. Ha 27 anni, si è
Volontà La maternità non le ha lasciato segni, e lei è l’unica mamma italiana professionista in bicicletta. «Nove chili, smaltiti in poco tempo. Il resto è solo forza, disciplina, volontà. Vorrei correre le classiche del Nord, poi i campionati italiani, quindi il Giro Rosa. Ho ritrovato il movimento femminile più o meno come lo avevo lasciato. I soliti problemi: calendario povero, squadre non sempre affidabili, visibilità scarsa, soldi pochi. L’Uci spinge le squadre WorldTour a creare una sezione femminile, ma quelle che lo fanno sono una rarità». E se poi non dovesse farcela, nessun rimpianto. «Almeno quella fra me e l’Olimpiade non sarà una storia sospesa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
madriAtlete
LA SQUADRA DI CUNEGO
Nippo-Vini Fantini In ammiraglia anche Manzoni Valentina Vezzali (scherma) Nel 2004, oro mondiale a 4 mesi esatti dalla nascita di Pietro
Josefa Idem (canoa) Bronzo olimpico ‘96 e argento ‘04 a 15 mesi dalla nascita dei figli
Chiara Cainero (tiro a volo) Oro nello skeet agli Europei 2014, a soli 5 mesi dal parto
Simona Gioli (volley) Nel 2006 in campo 3 mesi dopo la nascita di Gabriele
Roberta Brunet (atletica) Argento olimpico ‘96 sui 5000: aveva partorito 12 mesi prima
Agnese Maffeis (atletica) Nel ‘95, 2 mesi dopo il parto aveva già ripreso a lanciare
Mario Manzoni, bergamasco, 45 anni, 14 da corridore pro’ e 10 da direttore sportivo, nella nuova stagione affiancherà Stefano Giuliani alla guida della Nippo-Vini Fantini che avrà in Damiano Cunego la star. Il primo appuntamento della squadra è fissato per giovedì e venerdì a Bologna. I successivi sono in programma dal 10 al 20 dicembre (ancora da scegliere la sede ma probabilmente nella zona di Levante della Liguria) e dall’8 al 20 gennaio a San vito Chietino. Il 10 gennaio la presentazione.
SAETTA SU ARMSTRONG
Hinault: «Lance? Se lo incontrassi non lo saluterei» «Se dovessi incontrare oggi Lance Armstrong non gli parlerei. Anzi, non lo saluterei proprio». Lo ha detto Bernard Hinault all’agenzia Afp in occasione del suo 60° compleanno. «Armstrong è diventato una macchia sulle gloriose memorie del ciclismo, che oggi però ha una reputazione che non merita».
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI RUGBY TEST MATCH A EDIMBURGO
VELA VOLVO OCEAN RACE A CITTÀ DEL CAPO
La Scozia spaventa Abu Dhabi di Walker gli All Blacks poi crolla vince la «In port race» Il Sudafrica passa in Inghilterra: sabato l’Italia
La regata a Table Bay. Mercoledì via alla seconda tappa
Settanta minuti per sognare, dieci per risvegliarsi. A Edimburgo, la Scozia (in rosso) tiene testa agli All Blacks come mai aveva fatto nell’era pro (in 109 anni 28 sconfitte e 2 pari, l’ultimo nel 1983): finisce 16-24 (p.t. 1014), dopo che una meta dell’ala Seymour e i calci di Laidlaw avevano consentito al Cardo di stare avanti. Carter (tornato titolare) ricuciva al piede, la meta della torre Thrush al 73’ chiudeva il match. A Twickenham InghilterraSudafrica 28-31 (p.t. 6-13). Un altro k.o. per l’Inghilterra, che non batte i Boks da 12 partite (11 sconfitte e il pari del 2012). La Rosa è solida nella conquista ma butta via troppi possessi. Un intercetto di Serfontein su Care dà il primo allungo al Sudafrica; nella ripresa due mete degli avanti riportano l’Inghilterra in pari, ma prima Burger e poi il piede di Lambie chiudono il match. A Cardiff Galles-Figi 17-13 (17-6): i Dragoni, che tenevano a riposo 8 titolari in vista dell’arrivo degli All Blacks di sabato, segnano due mete nel primo quarto ma poi si bloccano, anche contro una squadra in 14 (rosso a Campese Ma’afu). A
(f.co.) La prima tappa dal via di Alicante al primo approdo della Volvo Ocean race a Citta del Capo non bastava: Ian Walker e il suo equipaggio di Abu Dhabi Ocean Racing hanno voluto sottolineare la loro forza conquistando anche la in-port race di Cape Town, appuntamento che precede il via della seconda tappa, mercoledì prossimo, dal Sudafrica ad Abu Dhabi. Azzam, questo il nome della barca degli Emirati ha vinto allo sprint finale con poco più di un minuto di vantaggio su Team Brunel, del veterano olandese Bouwe Bekking e sulla barca della ragazze Team Sca. «Regatare nella Table Bay non è mai facile - è stato il commento di ian Walker dopo la regata -. Siamo partiti bene e devo dire che l’equipaggio ha lavorato alla grande. Fare così tante manovre e cambi di vele non è una cosa semplice, dare e togliere spi... avevo il fiatone solo a guardarli!».
SCHERMA COPPA DI SPADA
Sonny Bill Williams placcato GETTY
Parigi, Francia-Australia 2926. A Bucarest, RomaniaGiappone 13-18; a Gloucester, Tonga-Stati Uniti 40-12. Oggi A Dublino, IrlandaGeorgia (ore 15.30, diretta Sky Sport 3). Dopo il trionfo col Sudafrica, Schmidt cambia 13 uomini su 15 (confermati solo Zebo e Ross) e dà il primo cap al flanker Dominic Ryan e il seconda Dave Foley. ECCELLENZA Oggi alle 15 la quinta giornata: Rovigo-Lazio, CalvisanoSan Donà, Prato-Padova, Fiamme Oro- L’Aquila, Mogliano-Viadana (ore 15, diretta RaiSport 1). Classifica: Viadana 18; Calvisano 16; Rovigo 14; Mogliano 13; San Donà 11; Fiamme Oro 10; Lazio 9; Padova 6; L’Aquila, Prato 0. © RIPRODUZIONE RISERVATA
JUDO EUROPEI UNDER 23
La regata Fin dalle prime battute la flotta si è divisa in due gruppi, con Abu Dhabi Ocean Racing, Team Sca e Team Brunel in testa e gli altri a inseguire su un campo di regata particolarmente difficile da interpretare a Table
BOXE
BASEBALL AZZURRINI (m.c.) L’Italia supera di misura l’Olanda (4-3, v. Crepaldi), andando a segno al 1° e al 4°, e chiude al settimo posto al Mondiale Under 21 di Taiwan. Dodici le valide azzurre (3/3 Colagrossi, 3/4 Grimaudo). Oggi finale Giappone-Taiwan; Sud Corea-Nicaragua per il bronzo.
BOXE MONDIALE (r.g.) A Washington (Usa) Carlos Cuadras (Mes, 31-0-1) mantiene la cintura supermosca Wbc battendo per ko 6 il filippino Marvin Mabait (19-3-2). MORMECK (r.g.) Il francese Jean Marc Mormeck (37-5), ex iridato massimi leggeri, il 5 dicembre a Issy Le Molineaux (Fra) affronta l’ex europeo Mateusz Masternak (Pol, 33-2) sui 10 round, per puntare ad una rivincita con Wladimir Klitschko, che lo ha già sconfitto nel 2012.
FOOTBALL GAELICO DEBUTTO DURO La prima uscita in assoluto della nazionale italiana è stata una sconfitta pesante, a Tolosa, con la Francia: 8-22 a 0-5, battute anche le donne 514 a 2-4.
GHIACCIO GP FIGURA A MOSCA VINCE FERNANDEZ
Azzam, la barca di team Abu Dhabi
Bay. Con un vento piuttosto instabile dai 12 ai 20 nodi, cielo grigio e mare formato, le scelte tattiche e soprattutto di vele sono state fondamentali. Abu Dhabi Ocean Racing ha controllato bene da subito. Soddisfatte le ragazze di team Sca: «Abbiamo fatto buone manovre - ha detto Sam Davies - a Lanzarote dove ci siamo allenate c’erano spesso condizioni simili». Team Alvimedica ha corso con soli sette velisti a bordo, mancando il timoniere e tattico italiano Alberto Bolzan, trattenuto in Italia da problemi personali ed è stato penalizzato anche dalla rottura di una vela di prua. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GHIACCIO
A JEJU IN SUD COREA
Alla Rostelecom Cup di Mosca, 4a tappa del Grand Prix di figura, successo dello spagnolo Javier Fernandez con Ivan Righini 11°. Uomini: 1. (1.1.) Fernandez (Spa) 265.01; 2. (2.2.) Voronov (Rus) 252.00; 3. (4.3.) Brezina (R.Ceca) 241.23; 11. (11.10.) Righini 195.07. Donne. Finale: 1. (2.1.) Hongo (Giap) 178.00; 2. (3.2.) Pogorilaya (Rus) 173.43; 3. (1.3.) Chartrand (Can) 172.00. Coppie:1. (1.1.) Stolbova-Klimov (Rus) 211.97; 2. (2.5.) Tarasova-Morozov (Rus) 173.78; 3. (3.4.) Astakhova-Rogonov (Rus) 164.86. Danza. Finale: 1. (1.1.) Chock-Bates (Usa) 174.28; 2. (2.3.) Ilinykh-Zhiganshin (Rus) 160.43; 3. (2.3.) Coomes-Buckland (GB) 158.02. GRAZ E MERANO Così all’Ice Challenge Cup di Graz (Aut), 8a tappa delle Chellenger Isu. Donne. Corto: 5. Tagliapietra 46.39; 12. Bressanutti 34.78. Danza. Finale: 5. (4.6.) Komatsubara-Fabbri 127.14. Così alla 17a Merano Cup. Uomini. Corto: 2. Rizzo 62.20; 4. Dalla Torre 55.84. Donne. Corto: 3. Russo 50.50; 4. Rodeghiero 49.09; 5. Cristini 45.79. PISTA LUNGA Così a Obihiro (Giap) nella 2a giornata della 1a tappa della Coppa del Mondo in pista lunga. Uomini. 1000. I: Kulizhnikov (Rus) 1’09”23; 2. Nuis (Ola) 1’09”27; 3. Schwarz (Ger) 1’09”77; 18. Nenzi 1’11”80. II: Bosa rit. Inseguimento a squadre: 1. Olanda (Kramer, Olde Heuvel, De Vries) 3’43”68; 2. Sud Corea 3’47”15; 3. Russia 3’48”22; 7. Italia (Stefani, Tumolero, Giovannini) 3’52”68. Donne. 1000. I: 1. Leenstra (Ola) 1’16”23; 2. Wüst (Ola) 1’16”34; 3. Qishi Li (Cina) 1’16”54. II: 16. Daldossi 1’22”50. Inseguimento a squadre: 1. Olanda (Wüst, Leenstra, Joling) 3’02”54; 2. Giappone 3’04”78; 3. Germania 3’06”51.
GOLF FINAL SERIES IN TURCHIA I MOLINARI PER LA TOP TEN
Pizzo torna sul podio a Tallinn Donne male in Cina
Esposito è d’oro Italia scatenata In totale sei podi
Mondiali femminili La Davide è il faro del team italiano
Pizzo sta tornando Pizzo. L’iridato di Catania 2011, torna sul podio in Coppa del Mondo di spada a Tallinn. A fermare la corsa dell’azzurro è stato il francese Gauthier Grumier, poi vincitore finale della prova, nell’assalto di semifinale per 15-14. Si è invece conclusa ai piedi del podio la gara di Enrico Garozzo. Il bronzo mondiale in carica si è fermato ai quarti sempre contro Grumier 1511. Alberta Santuccio è stata invece la migliore azzurra nella tappa di Coppa di spada in Cina a Xuzhou. Out dagli ottavi per mano della cinese Yujie Sun (15-13). La russa Tatiana Logunova al primo turno elimina l’iridata Rossella Fiamingo 15-9.
Azzurri, che spettacolo a Wroclaw! Nell’Europeo U23 l’Italia è protagonista e dopo le tre medaglie di bronzo nella giornata di apertura, Odette Giuffrida nei 52 kg, Maria Centracchio e Anna Righetti nei 57 kg, eccone altre tre, ma Antonio Esposito (foto) è d’oro nei 73 kg. Sullo stesso podio c’è anche Augusto Meloni, splendido terzo e poi Valeria Ferrari, terza nei 70 kg, mentre Martina Greci nei 63 kg e Massimiliano Carollo negli 81 kg sono quinti. Antonio Esposito, che compirà 20 anni il 18 novembre, si è fatto il regalo più bello con cinque vittorie strepitose (Stepien, Pol, Butbul, Isr, Potparic, Slo, Gardasevic, Mne e Gusic, Mne) che gli hanno portato il titolo europeo U23 ad un anno da quello iridato U21. Classe scintillante nelle quattro vittorie di Augusto Meloni (su Pal, Hun, Dar, Isr, Massart, Por, Gardasevic, Mne) per il terzo posto nei 73 kg, caparbietà e forza di Valeria Ferrari per farsi largo nei 70 kg con le vittorie su Brolih (Slo), Gedutyte (Lit), Diedrich (Ger). Sei medaglie in due giorni, è un’Italia in salute e oggi ci sono Fabio Miranda (90), Domenico Di Guida (100), Linda Politi, Rosetta Melora (78) ed Elisa Marchiò (+78).
(r.g.) Da oggi fino al 23 novembre pugni al femminile per l’8a edizione dei Mondiali a Jeju, isola della Corea del Sud. Niente pass per Rio, ma adesione massiccia. A cominciare dall’Europa, guidata dall’irlandese Katie Taylor (60) lanciata verso il quinto mondiale, la magiara Kovacs (+81), attiva dal 2001, per il terzo alloro e la romena Steluta nei 49 kg, La Marykom, la più popolare atleta indiana, punta al sesto mondiale: nessuna come lei. Nei 75 kg appare difficile che Claressa Shields (Usa), oro di Londra, 19 anni, abbia troppi problemi per cogliere il primo iride. Il nostro c.t. Emanuele Renzini ha dato fiducia alle protagoniste degli Europei di Bucarest di maggio, dove la azzurre hanno conquistato un oro (Marzia Davide, nella foto), un argento (Severin) e un bronzo (Mesiano). Le altre cinque sono Calabrese (48), Gordini (51) argento uscente, Marenda (60), Alberti (64) e Amato (69). Mai in passato l’Italia aveva portato tante titolari. L’oro in casa azzurra manca dal 2005, quando la Galassi colse il terzo titolo. Da allora un argento nel 2012 con la Gordini (51). Salvo l’edizione del 2008 in Nigeria, l’Italia è sempre stata presente.
Spada uomini. Finale Grumier (Fra) b. Kneip (Ger) 15-11; semifinali: Kneip (Ger) b. Kauter (Sui) 10-9, Grumier (Fra) b. Pizzo 15-14; quarti Kauter (Svi) b. Herey (Ucr) 11-10; Kneip (Ger) b. Gustin (Fra) 11-10; Grumier (Fra) b. Garozzo 15-11; Pizzo b. Heinzer (Svi) 15-12. Spada donne. Finale: Szasz (Ung) b. Branza (Rom) 14-9; semifinali Branza (Rom) b. Logunova (Rus) 11-10, Szasz (Ung) b. Shemyakina (Ucr) 15-13; ottavi: Sun (Cina) b. Santuccio 15-13; sedicesimi: Logunova (Rus) b. Batini 1513, Sun (Cin) b. Del Carretto 15-6, Santuccio b. Kuusk (Est) 15-11, Lawrence (Gbr) b. Rizzi 2-1, Shutova (Rus) b. Quondamcarlo 8-7, Szasz (Ung) b. Navarria 15-14
COPPA DI SHORT TRACK
Fontana super Seconda nei 1500 E’ il terzo podio Arianna Fontana colpisce ancora. La valtellinese, nei 1500 della tappa della Coppa del mondo a Montreal (Can), terza all’esordio lo scorso weekend a Salt Lake City (Usa) e in testa fino alla campana dopo una grande azione a 4 giri dal termine, è seconda dietro la sudcoreana Minjeong. Per l’azzurra, con la seconda piazza nei 500 nello Utah, è il terzo podio in tre gare stagionali. E oggi, partendo dai quarti, ci riprova sulla distanza più corta. Ieri, nella tarda serata italiana, ha anche guidato il quartetto della staffetta nella semifinale conquistata nei quarti senza l’influenzata Lucia Peretti, sostituita dalla 20enne Federica Tombolato, per la prima volta titolare. Uomini. 500 (I): 1. Wu Dajing (Cina); 2. Migunov (Rus); 3. Kwak Yoon-Gy (S.Cor); 22. Viscardi; 32. Rodigari; Cassinelli n.p. Donne. 500 (I): 1. Fan Kexin (Cina); 2. St-Gelais (Can); 3. Jeon Ji-Soo (S.Cor); 11. Viviani; 16. A. Valcepina; 24. Tombolato. 1500: 1. Choi Minjeong (S.Cor); 2. Fontana; 3. Shim Suk Hee (S.Cor); 27. Peretti; Tota sq.
L’australiano Wade Ormsby leader con 204 colpi (65 71 68, -12) lotta oggi per il titolo del Turkish Open, terzo dei quattro eventi delle Final Series, che concludono l’European Tour. Sul percorso del Montgomerie Maxx Royal (par 72), ad Antalya in Turchia, possono puntare a una posizione tra i top ten Edoardo Molinari, 17° con 210 (67 72 71, -6) e Francesco Molinari, 27° con 212 (70 71 71, -4), mentre è in bassa class ifica Matteo Manassero, 63° con 219 (70 77 72, +3). PAVAN E PARATORE Sono partiti con il piede giusto Andrea Pavan e il dilettante Renato Paratore, 17esimi con -3 nella Final Qualifying Stage dell’European Tour che sta avendo luogo al Pga Catalunya Resort di Girona, in Spagna. Al termine i primi 25 e pari merito riceveranno le carte categoria 15 per la stagione 2015 dell’European Tour.
HOCKEY GHIACCIO SERIE A (m.l.) Serie A. L’Appiano ha ingaggiato il 24enne difensore statunitense Tony Dehart. Intanto ieri si è giocato il 16° turno. Risultati: Appiano-Milano 1-4 (1-1, 0-2, 0-1); Caldaro-Asiago 1-6 (0-2, 0-2, 1-2); Egna-Valpellice 1-2 (0-1, 0-0, 1-1); Fassa-Vipiteno 1-4 (1-1, 0-2, 0-1); CortinaVal Pusteria 2-3 (1-1, 0-1, 1-1); GardenaRenon 1-2 (1-2, 0-0, 0-0). Classifica: Renon** 40; Val Pusteria 37; Valpellice, Asiago, Milano* 34; Gardena 28; Vipiteno* 21; Appiano 20; Cortina 19; Egna 14; Caldaro 7; Fassa 6. (** due in più, * una in più) BOLZANO (m.l.) Per il 18° turno di Ebel il Bolzano gioca oggi (domenica 16 novembre, ore 17.30) fuori casa contro il Dornbirn (Aut).Classifica (dopo 17 giornate): Vienna** 28; Salisburgo 25; Graz 24; Linz*, Znojmo, Fehervar 20; Bolzano, Villach** 17; Innsbruck** 15; Klagenfurt* 14; Dornbirner** 11; Lubiana 7. (* una in meno, ** una in più).
HOCKEY PISTA CAMPIONATO (m.nan) Così la settima giornata in A1. Bassano-Breganze 3-5, Cgc Viareggio-Lodi 2-3, Correggio-Prato 5-4, Giovinazzo-Sarzana 5-4, MateraTrissino 0-1, Pieve-Forte dei Marmi 4-7, Valdagno-Follonica 9-5. Classifica: Forte dei Marmi 21, Breganze 18, Trissino 16, Cgc Viareggio 13, Valdagno 12, Lodi 10, Follonica e Matera 9, Sarzana, Giovinazzo
GOLF IL FIGLIO DI SEVE
Ballesteros jr è professionista «Dedicato a papà» A 23 anni Javier Ballesteros, figlio del grande Severiano è passato al professionismo. Un cognome pesante per il giovane spagnolo, figlio della leggenda del golf che ha vinto in carriera 87 titoli e cinque major. Javier ha dato l’annuncio su Twitter e poi ha subito ricordato il suo papà: «Oggi non posso non pensare a mio padre - ha detto Javier - mi ha insegnato tutto della vita e quasi tutto quello che so sul golf. Avrei tanto voluto che fosse stato qui a festeggiare con me il passaggio al professionismo». Javier ha spiegato inizierà cercando la qualificazione nell’Alps Tour: «Giocare a golf è quello che ho sempre desiderato, vedermo cosa mi riserverà il futuro».
e Correggio 6, Pieve 5, Prato 0.
HOCKEY PRATO A 1 MASCHILE (g.l.g.) CosÌ ieri: Suelli-Amsicora 1-1; Cus Cagliari-Polisportiva Ferrini 2-3; San Vito Romeo Gigli-Tevere EUR 3-3; De Sisti Hockey Roma-HC Bra 2-3; SH Paolo Bonomi-Fincantieri Leyline Monfalcone (sosp). Classifica: Amsicora 19, De Sisti Hockey Roma e Tevere EUR 14, HC Bra* 13, Fincantieri Leyline Monfalcone e Pol. Ferrini * 9, SH Paolo Bonomi** 8, HC Suelli* 7, San Vito Romeo Gigli 1, CUS Cagliari 0. * = una in meno; ** = due in meno; Tevere Eur una partita in più.
PALLAMANO ELITE (an.gal.) Così l’ottava giornata elite: Girone A: Pressano-Cassano Magnago 26-22; Eppan-Bolzano 25-33. Classifica: Bolzano 21; Pressano 18; Trieste 11; Bressanone 10; Eppan 9; Cassano Magnago, Merano, Cologne 6; Mezzocorona 3. Girone B: Carpi-Castenaso 48-18; Sassari-Romagna 25-27; Bologna-Dossobuono 3736. Classifica: Carpi, Romagna 21; Ambra 12; Bologna, Casalgrande, Ferrara 9; Castenaso, Sassari 6; Dossobuono 0. Girone C: Siracusa-Lazio 35-25; Fondi-Gaeta 3932; Ancona-Fasano 29-37; ConversanoAlcamo 30-24. Classifica: Fasano 21; Fondi 18; Ancona 15(*); Siracusa 12; Gaeta, Benevento (*) 9; Conversano 6; Alcamo 3; Lazio 0. (*1 in meno).
ROTELLE AMERICANA D’ARGENTO Ai Mondiali di corsa a Rosario, in Argentina, le azzurre Zanetti, Lollobrigida e Trafeli hanno conquistato l’argento nell’americana alle spalle della Colombia.
SCACCHI MONDIALE: ANAND SPRECA CARLSEN TORNA AVANTI Drammatica sesta partita al Mondiale di Sochi (Rus). La vince il detentore norvegese Carlsen - ora in testa 3,5 a 2,5 a metà prog+ramma - dopo aver tremato per un clamoroso errore alla 26esima mossa, che però l’indiano Anand non ha colto immediatamente. Quando se ne è accorto, sei mosse dopo, lo sfidante è caduto a sua volta in un errore grave, che Carlsen ha sfruttato.
SPORT INVERNALI BOB: A PARK CITY DUE DONNE IN GARA CON GLI UOMINI La campionessa olimpica canadese Kaillie Humphries ha chiuso sesta e la vicempionessa olimpica Usa Elana Meyers Taylor si è classificata al settimo posto nella North America Cup Race a Park City, nello Utah. Per la prima volta due donne hanno gareggiato contro degli uomini in una gara ufficiale di bob. La North America Cup è di appena un livello inferiore alla Coppa del Mondo e le due atlete hanno intenzione di fare altre gare per maturare i requisiti necessari a entrare in Coppa del Mondo.
VELA ROUTE DU RHUM (r.ra.) François Gabart su Macif ha vinto la Route du Rhum nella classe IMOCA 60, impiegando 12 giorni, 4 ore, 38 minuti e 55 secondi (nuovo record di categoria) . Il trentenne velista francese, con la stessa barca, ha vinto tre regate in solitario, la BtoB, il Vendée Globe e questa edizione della Route du Rhum. PREMIATE (g.l.g.) Premiate ieri all’Aniene le due azzurre bronzo mondiale nella vela nella classe FX, Giulia Conti e Francesca Clapcich già qualificate per Rio. Giovanni Malagò, come presidente del circolo ed il generale Salerno per l’Aeronautica, hanno riaffermato la possibilità di collaborazione tra pubblico (militari) e privato (circolo) per il raggiungimento di obiettivi comuni anche di alto livello, concordando di insistere su questa strada in accordo con la federvela.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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Ma ci dovremo abituare al diluvio universale? Genova di nuovo sott’acqua: c’è un disperso. Milano travolta, si teme la piena del Po. Martedì potrebbe migliorare, però le alluvioni in Italia paiono diventate una costante
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Lista dei corsi d’acqua straripati ieri: il Riasso, il Bisagno, il Fereggiano, il Torre, il Sant’Antonino, il Ca’ de Rissi, il Fegino, il Ruscarolo, il Torbella, il Cerusa, la Stura, il Bormida, il Seveso, il Lambro, il canale Depretis, i torrenti Dondoglio, Staffora, Versa, Curone, Scuropasso, l’Orba, il rio Lovassina, il Grue, il Lemme...
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4Quanto durerà? I metereologi dicono che il tempo dovrebbe migliorare a partire da martedì. Nel frattempo si prevede un ritorno della pioggia nel Nord-Est e nubifragi su Roma e il Lazio. Il maltempo colpirà anche la Campania.
1Basta, basta... E i grandi fiu-
5È un diluvio universale?
mi? Il Po, l’Adige...
Il Po è uscito a Torino, all’altezza dei Murazzi. Poca acqua, per ora, ma il grande fiume è tenuto sotto controllo e dà molte preoccupazioni. I punti più pericolosi sono il passaggio di Pavia, e la tratta fra Mantova e Reggio Emilia che nel momento in cui scriviamo viene giudicata «di criticità elevata». È in corso la terza piena più importante degli ultimi vent’anni. Il colmo è stato raggiunto ieri mattina, 7,54 metri di livello. Sono poi stati superati gli otto metri dopo Borgoforte. L’argine maestro, come ha spiegato già alla 7 di ieri il sindaco di Luzzara, Andrea Costa, è alto 11 metri «ma si tratta di un argine di terra permeabile, dunque non ne possiamo prevedere la tenuta». Il defluire del fiume è molto lento, a causa del vento che soffia dal mare Adriatico verso terra e che, di fatto, ferma l’acqua del Po. Si prevede che il colmo transiti alla sezio-
lanciato l’allarme relativamente al Bisagno, «non uscite di casa e se necessario raggiungete i piani alti». L’invito di non uscire e di rifugiarsi nel piani alti è stato ripetuto dagli uomini della Protezione civile, che hanno girato per la città gridando il loro avvertimento nei megafoni. Anche l’assessore regionale alla Protezione civile, Raffaella Paita ha lanciato l’allarme: «Ho chiesto l’intervento dell’esercito». Su Genova, in quindici giorni, è caduta quasi la pioggia di un anno, 800 millimetri. Un’altra zona che desta preoccupazioni è l’Alessandrino, già devastato nel 1993 da una terrificante alluvione. La zona è stata colpita da allagamenti, frane e ci sono stati almeno 150 sfollati. Il fiume Bormida ha raggiunto i 9 metri, un livello mai raggiunto. «Una catastrofe», l’ha definita il sindaco e presidente della Provincia di Alessandria, Maria Rita Rossa.
1 Strade allagate a Genova 2 Nel capoluogo ligure spala l’esercito 3 Disagi e caos a Milano ANSA-LAPRESSE
ne di Pontelagoscuro oggi e si spera che poi si propaghi nei rami deltizi. A Piacenza il Po farà scattare l’allarme di massima pericolosità domani mattina. Riguarderà non la sola Piacenza, ma anche i comuni di Calendasco, Caorso, Castel San Giovanni, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Rottofreno, Sarmato, Villanova sull’Arda, Polesine Parmense, Roccabianca, Sissa Trecasali, Zibello. Mi rendo conto che il pezzo di oggi è una specie di volo d’uccello sulla carta geografica settentrionale, ma il problema è che tutto il Nord è nei guai. La lista dei corsi d’acqua esondati che abbiamo citato all’inizio riguarda fiumi
di Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia. La furia delle acque si è un po’ placata in Veneto. Ma per ora non c’è da star tranquilli neanche lì.
2Altri grandi corsi d’acqua minacciosi?
Dà preoccupazioni l’Adda, il Ticino è tenuto sotto osservazione (insieme con il Po) nel Pavese, il Tanaro è monitorato con particolare attenzione a valle della confluenza tra Orba e Bormida. Il Bollettino delle Piene riporta una previsione di elevata criticità fino a stasera per tutta la zona. C’è ansia anche per l’innalzamen-
to progressivo dei laghi Maggiore e Orta il cui colmo si spera sia raggiunto oggi. Al centro di San Michele (Piacenza) si producono a tutto spiano sacchetti di sabbia che vengono spediti fino in Liguria.
3Mi pare che in Liguria ci sia la situazione più grave.
Sì, qui c’è anche un disperso a Voltri. Era sceso per mettere in sicurezza la macchina, e la macchina è stata poi trovata nel torrente Riasso. Dell’uomo - 67 anni, si chiama Luciano Balestrero - non è stata trovata traccia dopo ore di ricerche. A Genova il sindaco Doria ha
Ho trovato in archivio certe note relativo alle inondazioni genovesi del 2011, quando fu messa in croce Marta Vincenzi, l’allora sindaco che poi fu sconfitta nell’elezione seguente. Si scoprì allora che s’erano moltiplicati i flash food, parola che non ho sentito ripetere questa volta e che significa «alluvione lampo». In pochi giorni piove tantissimo e fa succedere quello che vediamo. Le alluvioni lampo, si disse allora, si sono moltiplicate, il climatologo del Cnr Giampiero Maracchi spiegava: «Impossibile prevederle, se non un’ora prima che avvengano. Fino all’inizio degli anni Novanta si verificavano ogni 15 anni circa. Dal 1994 la frequenza è salita a 4 o 5 all’anno». Non vorrei che ci trovassimo di fronte a un fenomeno ancora più nuovo: quello delle alluvioni lampo che durano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA METROPOLI IN TILT ZONE ALLAGATE, STRADE INTERROTTE, BLACKOUT E DISAGI NEI TRASPORTI. E SCATTA SUBITO LA POLEMICA POLITICA
Esondano il Seveso e il Lambro «Milanesi, rimanete in casa» FRANCESCO RIZZO
Uscito per scattare immagini del Seveso esondato, il fotografo Paolo Vincenzo Gerace vede due anziani «cadere come birilli» mentre guadano una via trasformata in torrente. «Con le gambe ho fermato la signora — racconta Gerace — e poi l’ho afferrata per la mano stringendola fortissimo. Se non la tenevo, se ne andava con la corrente». Scene da diluvio universale in una città furibonda per i tanti disagi causati da un giorno di pioggia intensa: esce dagli argini anche il Lambro (che restitu-
isce il cadavere di una donna scomparsa), sono decine le strade chiuse nella parte settentrionale della metropoli (ma anche alcune uscite della Tangenziale Est), si allagano la Stazione di Porta Garibaldi e la zona Isola, dove i residenti filmano le auto nella melma e si sfogano sui social. E poi black out in diverse vie, linee di autobus e tram deviate, interruzioni alla metropolitana, problemi per i treni verso Bergamo e Varese. Nona La polemica politica è dietro l’angolo: «I tombini straripano perché la Giunta Pisapia non ci ha mai messo mano», è
l’attacco dell’ex vice sindaco Riccardo De Corato al Comune, che, 48 ore prima, con l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, aveva sottolineato «la necessità di attuare rapidamente il piano delle vasche di laminazione del Seveso». Nell’attesa, la città si difende: in campo oltre 100 squadre tra Protezione civile, polizia locale e squadre del servizio idrico, che ha aperto tutti i chiusini per il deflusso dell’acqua. Ma per il Seveso è la nona esondazione nel 2014. «Una delle più brutte — dice la Protezione Civile — Se potete, state a casa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sotto la pioggia a Genova ANSA
Al Nord il 2014 è già l’anno più piovoso della storia Non c’è niente di normale in quello che sta accadendo in Italia. Il nostro Paese si sta abituando a variazioni climatiche improvvise, temporali infiniti e alluvioni troppo frequenti. Ma questo 2014 non ha precedenti. Per molte regioni del Centronord, a partire da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, questo è l’anno più piovoso della storia e ci si sta avvicinando a cifre record anche per quanto riguarda il resto d’Italia. I numeri parlano chiaro: con le piogge di ieri (250 millimetri in poche ore) Genova ha superato i 2.910 millimetri di parziale annuo. Se pensiamo che manca un mese e mezzo alla fine del 2014 e che la media storica è di 1.100 millimetri in un anno, ci si rende subito conto dell’eccezionalità, e in questo caso della gravità, della situazione. Secondo i dati raccolti da meteoweb.eu, anche Udine ha battuto il proprio record, superando la soglia dei 2 mila millimetri annui. E proprio in provincia di Udine c’è la frazione di Musi, nel comune di Lusevera, nota agli statistici per il primato di luogo più piovoso d’Italia, con una media di 3.300 millimetri all’anno. Adesso ha superato i 5.250, battendo il record che aveva fatto registrare nel 1926, quando nella località friulana erano piovuti 4.882 millimetri d’acqua. Se continueranno ad esserci precipitazioni tanto abbondanti, Musi potrebbe diventare anche la località italiana più bagnata della storia. Al momento il record appartiene ad Uccea, sempre in Friuli, che nel 1960 arrivò a 6.103 millimetri di pioggia. Da domani Ma i metereologi hanno già lanciato l’allarme per la prossima settimana: l’acqua non smetterà di cadere. Meno di un mese fa si parlava del 2014 come uno degli anni più caldi della storia a livello mondiale, adesso per l’Italia potrebbe diventare anche quello più piovoso. Mentre gli esperti dell’Onu denunciano un livello di gas serra ai massimi da 800 mila anni. L’ennesimo segnale che qualcosa sta cambiando davvero.
2.910
i millimetri a Genova Genova ha già raggiunto i 2.910 mm di pioggia nel 2014. La media era 1.100
5.250 Il salvataggio di un’anziana ieri a Milano: la scena viene ripresa da un fotoreporter che, a sua volta, smettendo di scattare, impedisce che la donna venga trascinata via dalla fiumana GERACE/CORRIERE.IT
i millimetri a Musi La località friulana è nota come la più piovosa d’Italia. Ma la media era 3.300 mm
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
A ROMA CONTESTATO MARINO
ALTRI MONDI
Marcia delle periferie «Sarà lotta fiscale» Le periferie romane hanno marciato ieri nella Capitale per protestare contro il sindaco Marino. Tra tricolori, inni di Mameli
Tensione al G20, l’Ucraina divide E Putin è isolato Nel vertice australiano si parla pure di crescita Renzi: «L’Ue cambi passo», Obama lo appoggia attendere che gli Usa portino l’economia mondiale sulle loro spalle. Dunque il G20 ha la responsabilità di agire per stimolare la domanda, investire di più e creare posti di lavoro», ha ammonito Obama. In agenda anche il cambiamento climatico. Gli Usa metteranno a disposizione dei Paesi emergenti tre miliardi di dollari per combattere le conseguenze dei gas serra e dell’inquinamento.
In alto alcuni dei leader a Brisbane tra cui Cameron, Obama e la presidente brasiliana Rousseff; sotto la pacca del presidente Usa a Renzi LAPRESSE DANIELE VAIRA @danvaira
Il G20 di Brisbane in Australia ha rischiato di riservare, ieri, un vero e proprio colpo di scena. Le voci filtrate dalla delegazione di Mosca davano il presidente russo Vladimir Putin pronto ad abbandonare il vertice. Una circostanza, poi, smentita dal suo portavoce. Ma la tensione sul tema Ucraina è stata palpabile. Pare che il leader russo non abbia gradito il clima di ostilità che lo ha accolto. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha proposto nuove sanzioni, mentre Barack Oba-
Il premier italiano ha visto il collega indiano. «Faremo di tutto per i marò. Basta polemiche» ma poco prima aveva definito l’aggressione russa «una minaccia per il mondo». Alla tv tedesca Ard Putin ha poi replicato: «Vogliamo avere rapporti normali con Usa e Ue. Le eventuali sanzioni non penalizzeranno la Russia». Sul tavolo del summit tanti temi, dall’Ebola al terrorismo, passando per crescita e lavoro. «Non ci si può
LA RICERCA L’ITALIA È AL 69° POSTO PER PARITÀ DI GENERE
L’accordo Quella di ieri è stata una giornata importante anche per il premier italiano Matteo Renzi, che ha trovato i grandi della Terra, in particolare Obama, concordi su un punto: «L’austerità non basta». E per uscire dalle secche della crisi servono crescita, lavoro e investimenti. «Sono tutti d’accordo che sia necessario un cambio di passo da parte dell’Ue», ha spiegato Renzi. Oggi verrà approvato un «Action plan» per un aumento di almeno il 2% del Pil nei prossimi cinque anni. E davanti a tutti Renzi non ha fatto altro che rivendicare la sua ricetta di sempre, guardando con la coda dell’occhio i colleghi europei. A cominciare dalla Merkel, prima custode del rigore, che a Brisbane è rimasta nell’ombra e che il presidente del consiglio italiano aspetta all’inizio dell’anno prossimo a Firenze per una bilaterale. I fucilieri Renzi ha poi visto anche Narendra Modi, il premier indiano. Non è stato un vero incontro ufficiale ma uno scambio di opinioni sullo sfondo di una vicenda, quella dei marò, ancora senza soluzione. Il premier ha ribadito che il governo farà «tutto il necessario», invitando ad «evitare polemiche» con l’India.
e qualche saluto romano, il corteo ha rivolto un applauso particolare alla delegazione di Tor Sapienza: «Un esempio straordinario». Sugli striscioni si legge «Marino vattene» e in molti si dicono pronti a non pagare più le tasse. «I romani non sono razzisti, sono stanchi», ha detto il ministro Alfano.
IL DISCORSO IN VATICANO
Equipaggio Meridiana bersagliato da uova Cinque membri di diversi equipaggi Meridiana sono stati bersagliati ieri mattina all’aeroporto di Olbia dal lancio di
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uova e farina da parte di alcune persone a volto coperto. La contestazione ha provocato ritardi sui voli. Gli «esuberi» di Meridiana, ieri in corteo a Nuoro, hanno precisato: «Prendiamo le distanze da quanto avvenuto, noi ci abbiamo sempre messo la faccia, ricevendo denunce».
A notizie
JOBS ACT NEL MIRINO
Tascabili Tragedia sul Gran Sasso
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L’intervento di Papa Francesco
Aborto, il Papa parla ai medici: «Sì a obiezione» Fermo, chiaro e diretto. Il Papa ha ribadito la tradizionale dottrina cattolica su aborto ed eutanasia ed ha invitato i medici cattolici ad adeguarsi. «Il pensiero dominante propone una falsa compassione: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica produrre un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono», ha detto, ieri, il Santo Padre parlando all’associazione dei medici cattolici. Per essere fedeli «al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio», è necessario fare «scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza», ha detto il Pontefice. L’appello Francesco ha poi chiesto ai medici di avere particolare attenzione per i più fragili: malati, anziani, bambini, disabili. L’ultima parte del suo discorso, a braccio, è stata dedicata all’aborto. «Non è un problema religioso, e neanche filosofico. È un problema scientifico perché c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema». E questo concetto non può cambiare con il passare degli anni. «Nel pensiero antico e nel pensiero moderno uccidere significa lo stesso», ha concluso il Papa, rivolgendosi ai 7 mila sanitari presenti.
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un falso il video virale
Lo stipendio delle donne più leggero di 2 mila euro Quanto guadagnano le donne in Italia? Il 7,2% in meno degli uomini. O, se preferite, 2000 euro in media di meno all’anno. Lo ha calcolato la società di analisi JobPrincing elaborando i dati Global Gender Gap Report, una ricerca che analizza la partecipazione femminile alla vita economica e lavorativa in 142 Paesi. Tra le più penalizzate ci sono le impiegate, che arrivano a percepire 3000 euro in meno all’anno rispetto ai colleghi uomini. E se si scala la piramide aziendale, la musica non cambia: le donne che raggiungono i ruoli di massima responsabilità trovano in busta paga, in
RITARDO NEI VOLI DA OLBIA
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Il ministro Poletti: «In un mese più tutele nei contratti» Entro fine anno il governo intende arrivare all’approvazione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (nella foto), che ieri è stato contestato a Imola da alcuni lavoratori, parlando del Jobs Act. «Noi siamo convinti che le cose che stanno dentro la legge delega e la legge di Stabilità sono scelte che tendono a rendere più stabile il lavoro, meno precario, meno costoso e aiutano le imprese»
Abruzzo: morti due alpini Sono caduti in un dirupo «Le montagne abruzzesi spesso sono sottovalutate, anche da chi è abituato alle Alpi». Così l’alpinista aquilano Italo Fasciani, che sul Gran Sasso ha preparato una spedizione himalayana, commenta il ritrovamento dei cadaveri di due alpini pugliesi di 28 e 26 anni dispersi proprio sul Gran Sasso e di cui non si avevano più notizie da venerdì sera. I due militari, liberi dal servizio, erano partiti da Campo Imperatore per una escursione sul Corno Grande. Sono stati trovati senza vita ieri in prossimità della Conca degli Invalidi, a circa 2.600 metri d’altezza: erano senza ramponi e sarebbero scivolati in un dirupo.
Tutto ripreso con lo smartphone
Treviso, in pieno giorno un autista aggredito dal “branco” di ragazzini
Un’immagine tratta dal video dell’aggressione messo online Ha fatto il giro della rete il video dell’aggressione a un autista di autobus avvenuta ieri in pieno giorno a Treviso e ripresa con lo smartphone dal piano alto di un palazzo. L’uomo, che pare avesse impedito l’accesso al bus a un ragazzo con un biglietto falso, è stato accerchiato da un nutrito branco di giovani che dopo averlo insultato e spintonato, lo ha colpito. L’autista si è recato al pronto soccorso per accertamenti. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per identificare i responsabili.
Non ce l’ha fatta neanche il bambino
Torino: 40 anni, incinta Inciampa in casa e muore Tragedia a Varisella, in provincia di Torino, dove una donna al settimo mese di gravidanza ha perso la vita in un banale quanto drammatico incidente domestico. Manuela Rosselli, un’impiegata di 40 anni, ha urtato con un piede una cassettiera bassa, quindi ha perso l’equilibrio e cadendo ha infranto una porta a vetri che le ha reciso l’arteria femorale. È morta dissanguata. Non ce l’ha fatta nemmeno il bambino che aveva in grembo. La donna è stata subito soccorsa e trasportata in elicottero all’ospedale Mauriziano, ma tutti i tentativi per salvare lei e il piccolo sono stati vani.
media, 8 mila euro in meno dei maschi di pari livello. Islanda La parità fra i generi resta lontana. Nella classifica complessiva il nostro Paese è al 69° posto (era 71° nel 2013) mentre, se si considera solo la partecipazione delle donne nel campo economico, precipitiamo al 114° posto dal 97° dell’anno scorso. Buone notizie, invece, alla voce «rappresentanza delle donne italiane in politica» (siamo 37esimi). La classifica generale sulla parità dei generi è guidata da Islanda, Finlandia e Norvegia. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le quattordici vittime in India
Uccise da sterilizzazione C’era topicida nei farmaci Il bimbo siriano commuove tutti, ma è un attore Ha commosso mezzo mondo ed è diventato virale sui social ma il video dell’ «eroe-bambino siriano» capace di salvare la sorellina sfidando il fuoco dei cecchini (sopra, un’immagine) è un falso. Ovvero un breve film girato da una troupe norvegese a Malta, con attori professionisti locali, sullo stesso set usato per «Il Gladiatore». A rivelarlo alla Bbc è stato lo stesso regista, Lars Klevberg, 34 anni, che ha cercato di giustificarsi dicendo di aver realizzato e diffuso il tutto con l’obiettivo di sollevare un dibattito sui bambini nelle zone di guerra. Caricato su YouTube lunedì scorso, il video è stato visionato più di 5 milioni di volte.
Drammatica scoperta delle autorità sanitarie indiane sulla morte delle 14 donne in seguito a un intervento di sterilizzazione. L’antibiotico che hanno preso dopo l’operazione conteneva infatti un potente topicida. «Da un primo esame - ha detto un funzionario del dipartimento della Sanità locale - sembra che la salute delle donne operate si fosse aggravata dopo l’assunzione di medicine contaminate con fosfuro di zinco, una sostanza usata come veleno per topi». L’incidente era avvenuto otto giorni fa durante una campagna per il controllo delle nascite: erano state operate oltre 80 donne in 5 ore.
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
ALTRI MONDI
IL LANDER IN STAND-BY
Philae ora “dorme” «Ma ha inviato i dati»
MISTER BESTSELLER
Philae, il primo lander che sia riuscito ad atterrare su una cometa (nella foto), se ne è «andato a dormire» sulla
superficie dell’asteroide: si è esaurita la batteria e non si sa quando riprenderà a lavorare. «Senza sufficiente luce solare che lo ricarichi, Philae è entrato in modalità «stand-by», ha fatto sapere l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Prima, il modulo aveva trasmesso preziosi dati scientifici.
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Il Dio del deserto ed. Longanesi, 496 p.,19,90 euro
Il giovane Jack Kerouac va all’asta. Oggi la casa Skinner di Boston cederà al migliore offerente una raccolta di 17
ROBERTS E CLOONEY IL RITORNO
Wilbur Smith, 81 anni, nato in Zambia: il suo primo libro “Il destino del leone” è del 1964
Il nuovo libro è già in vetta, lui seleziona ghostwriter e di Ebola dice: «Sarà sconfitto e lo dimenticheremo»
A otto anni sparò il colpo mortale al suo primo leone, è sopravvissuto alla polio, ha ucciso 50 bufali, ha scritto 35 romanzi e ne ha vendute 122 milioni di copie (e di questi 23 in Italia), ha avuto quattro mogli (l’ultima più giovane di lui di una quarantina d’anni) e oggi a 81 anni suonati, Wilbur Smith non perde ancora colpi: «Il mio erede? Ci sono giovani bravi, ma non lo vedo. Anche perché non ho intenzione di cedere il passo». Né avrebbe senso farlo, visto che l’ultimo libro, Il Dio del deserto, il quinto della saga dell’Antico Egitto, appena uscito guida già la classifica. A Milano per partecipare a Bookcity (oggi, Castello Sforzesco, ore 17), lo scrittore nato in Zambia che vive tra Londra e Cape Town, deve proprio sentirsi un predestinato. «Ho avuto subito la strada spianata, a dieci anni sapevo già cosa fare, poco dopo avevo
All’asta oggi a Boston gli scritti di Kerouac
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Wilbur Smith graffia «Non cerco un erede, il migliore resto io» MASSIMO ARCIDIACONO MILANO
RACCOLTA GIOVANILE INEDITA
scritto la mia prima storia, era lunga due pagine, parlava di un elefante e fu pubblicata». Mr. Smith, “Il Dio del deserto” segna il ritorno di Taita: è quasi un suo alter ego?
«Mi piace pensare che lo sia e proprio per questo scrivo i libri in prima persona. È un personaggio che mi diverte: amo il suo senso dell’umorismo e anche la sua vanità. Taita è un genio, questo libro racconta di come proverà a sconfiggere gli hyksos, invasori dell’Egitto». La sua Africa ha un nuovo nemico: Ebola...
«Uscito da ogni controllo, proprio a causa delle tradizioni africane. In Nigeria, per esempio, le famiglie onorano il morto, lavandone il corpo e bevendo tutti di quell’acqua. Ma credo che in un paio d’anni Ebola sarà sconfitto e ne parleremo con distacco». È accusato di sessismo, come si difende?
«Mi hanno accusato di tutto,
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I NUMERI
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Milioni di copie Nella sua carriera, cominciata nel 1963, Wilbur Smith ha venduto 122 milioni di copie
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Donne sposate Nel 2000 si è sposato per la quarta volta. Smith ha un patrimonio stimato di 125 milioni di euro
io mi limito a dire che scrivo le mie storie così come le vedo. Se mi ritrovo a raccontare una vicenda di tremila anni fa, provo a immaginare il sessismo o, che so, il razzismo come potevano essere a quei tempi». L’anno scorso annunciò che si sarebbe affidato a dei ghostwriter. Altri lo fanno già, ma neppure si sognano di dirlo.
«Questo libro è totalmente mio: lo giuro. Ma sono andato avanti nel processo di selezione. Ho scelto due autori che hanno già pubblicato libri, mi piace il loro modo di pensare, ho spiegato le mie esigenze, credo che alla metà del prossimo anno avremo il primo frutto di questa collaborazione. Dicono che anche Shakespeare lo facesse: se andava bene per lui perché non per me? Abbiamo persino le stesse iniziali». Si lavora alla riduzione dei suoi libri per i ragazzi. E come farà con sesso e violenza?
«Semplice. Farò attenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Gireranno insieme «Money Monster» Julia Roberts torna al fianco di George Clooney. L’attrice della Georgia dovrebbe entrare nel cast di «Money Moster», diretto da Jodie Foster le cui riprese inizieranno in aprile. Nel film Clooney interpreta una star della tv, nota per essere anche un guru di Wall Street, presa in ostaggio (in diretta) da un uomo finito sul lastrico. Clooney e la Roberts hanno già lavorato insieme in film come «Ocean’s Eleven» (2001) e «Ocean’s Twelve» (2004)
lettere, un paio di cartoline postali e sette frammenti cartacei dell’autore di «On he Road», libro culto della Beat Generation. Si tratta di scritti inediti composti quando Kerouac aveva tra i 18 e i 20 anni ed era in preda ai primi, devastanti, tormenti amorosi.
SI CHIAMA COME UN PERSONAGGIO
Italiana fa causa a Peppa Pig per una capra Sarà stato sicuramente difficile essere una Capra a scuola, una Capra con gli amici, una Capra negli sport. Ma quando ci si è messa anche la tenera Peppa Pig per la signora Gabriella Capra è stato davvero troppo. In una pun- La Gabriella Capra di Peppa tata dell’amatissima serie animata per bambini, Peppa e famiglia vanno in vacanza in Italia e lì incontrano Papà Capra e la sua figlioletta... Gabriella Capra! La signora, una 40enne impiegata in una nota società privata, non ha retto l’ennesima ondata di ironia e ha deciso di difendersi facendo causa alla società che produce Peppa Pig, la Astley Baker Davies, chiedendo un indennizzo di ben 100 mila euro da devolvere in beneficenza. La Capra, inteso come la signora, ha chiesto di essere supportata in questa iniziativa legale dalla Fondazione Nazionale Consumatori, che ha così motivato la scelta: «Da quando è uscita questa puntata del cartone, Gabriella Capra viene derisa e fatta oggetto di scherno da amici e colleghi. La aiuteremo a tutelare il suo nome in sede civile». Difficile pensare che alla fine la società inglese che ha ideato e prodotto questa serie plurimilionaria, sborserà davvero i 100 mila. Nel caso, l’associazione ha assicurato che la cifra «sarà interamente devoluta in favore di associazioni che si occupano di bambini abbandonati». E questo farebbe sorridere davvero.
agli Hollywood Awards
Il solito Depp: ubriaco sul palco Forse lavora troppo: tre film in uscita nel 2015, uno nel 2016 (il nuovo «Alice nelle meraviglie» con Anne Hathaway). E così, Johnny Depp (foto Reuters) è salito apparentemente ubriaco sul palco agli Hollywood Film Awards di Los Angeles, la voce impastata e il passo incerto. «È una di quelle sere...», ha ammesso.
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6
Toro 7,5
Gemelli 6 -
Capricorno 8
Cancro 7 +
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI
Domenica forse un tantino sotto tono, ma gustosa. E utile a sgrossare e rifinire. Il sudombelico però stenta. Sarà colpa di Marte...
La Luna delinea una domenica ok per shopping, amore, lavoro, soldi. Fortune suine giungono and you are gongoling so much.
Fra famiglia, partner, casa e capi/colleghi non si sa chi piÚ rompe. Ma le soluzioni sono a portata di mano. Fornicazione un po’ sciapa.
IL MIGLIORE. Fortuna, successo e fasti toccano lavoro, amore, sudombelico. Premi in arrivo, the rivals are annasping in their bile.
La Luna vi riequilibra. E la vita sociale offre input e contatti utili. L’amor vi rincuora, voi ricevete parecchie referenze suine. Approfittatene...
Potete godervi l’ozio anelato. Giungono comunque chance utili per acquistare, incontrare, incassare. Ma non per fornicare, forse.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7+
Bilancia 6 -
Scorpione 7
Sagittario 6 -
Acquario 6
Pesci 6
La Luna nel vostro segno porta successi, semine e avvii fortunati. I puntiimmagine aumentano, l’ars suina s’ammanta di sentimento.
Domenica un po’ stanca, solitaria e sfigopendula, forse. Un imprevisto, poi, vi fa saltare the mosc at the nas. Mentre il sudombelico langue.
Domenica di successi in ogni dove, con amici e fan che aiutano. Si delineano pure svaghi fornicatori ludici, sgarzoli, pionieristici.
Casa, famiglia e lavoro incontrano intralci. Concedetevi relax, piaceri, delizie suine: stasera Venere portafortuna entra nel vostro segno!
Un po’ per l’umore cupo, un po’ per via di un esborso sgradito, potreste trascorrere una domenica mogia. Ma forse si fornica.
Aleggiano malumori e tensioni, con la Luna opposta: andate oltre le apparenze, tutto si sta sistemando. Suinally too. Fitness ok, se non altro.
FRANCESCA PICCININI
La schiacciatrice toscana è nata il 10 gennaio 1979. In carriera ha vinto 4 scudetti e 5 Coppe dei Campioni
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IMMUNO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
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Ieri è stata la giornata del ritorno ad Appiano Gentile di Roberto Mancini: rivivi tutto nella nostra fotogallery. E puoi rivedere anche il meglio della conferenza stampa nei nostri video. ÂŤNon avrei mai pensato di tornare, è successo tutto cosĂŹ in frettaÂť: sono le prime parole del Mancio da tecnico dellâ&#x20AC;&#x2122;Inter.
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Curry, che magia Fa canestro anche tirando dal tunnel
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