Corriere del Po 01 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 01 - Da 11 Gennaio al 25 Gennaio 2016

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UN MITO SENZA TRAMONTO

Marilyn! Un nuovo best seller! A distanza di oltre cinquant’anni, un capo dell’FBI che aveva in carico il caso Marilyn, ha infranto un segreto che dura da sempre ed ha parlato, sono emersi fatti inquietanti, inimmaginabili, n’è’ uscito un libro bomba uno squarcio nella cortina di mistero che tuttora adombra una tragedia, una testimonianza che sgombra il campo da dubbi e false ipotesi. Chi era Marilyn? Una grande attrice? Non veniva dall’Actor Studium come Marlon Brando o Eva Mary Saint, s’era fatta da sé passando da un regista all’altro, molte attrici la eclissavano quanto a recitazione. Era una bella donna? Certamente, ma altrettante attrici la superavano in bellezza, Kim Novak per esempio, o Jane Russel. Mai ebbe un oscar Marylin…. come mai dunque, quanto a fama, brilla tuttora come una stella, sì da mettere in ombra le grandi rivali? Era una donna simbolo, dava corpo al sogno di tutti gli uomini, era la compagna ideale, non certo come moglie, ma come girl-partner per un’avventura, per fare sfoggio, per stupire gli amici, per darsi arie di conquista. Era bionda, vistosa, morbida, sembrava di burro, aveva voce armoniosa e melodiosa che colpiva sessualmente, si esibiva come cantante, sembrava che sospirasse all’orecchio frasi d’amore…. proprio a te che ascoltavi. Era spumeggiante, un po’ svampita, non del tipo troppo intelligente, non intellettuale, non propensa ad aver sempre ragione, era la ragazza cui raccontare senza essere smentito, la compagna sessualmente disponibile che nulla negava, che rasserenava, che alzava il morale e faceva sentire qualcuno. I suoi amanti? Erano tanti! Il primo grande amore, Joe Di Maggio, un eroe nazionale campione di baseball, di buona razza italiana. Già all’inizio del campionato successivo al matrimonio dava segni di defaillance, la sua mazza prodigiosa non brillava più come prima, non di rado girava a vuoto ed i FUORI CAMPO erano sempre più rari. Scendeva in gioco

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con le occhiaie, con la faccia smunta di chi ha profuso energie…. in tutt’altro sport. Era geloso, picchiava Marilyn…. e lei nulla faceva per tranquillizzarlo, persisteva ad essere l’amica di tutti, senza freni e senza inibizioni, forse era afflitta da una lieve forma di ninfomania. Era l’epoca in cui l’attrice faceva impazzire i registi. Dovevano riprogrammare la scena ed ambientarla all’aperto poiché si presentava con gli occhi pesti ed occorrevano gli occhiali. Pare che gli occhialoni a lenti enormi, tanto di moda allora, li abbia inventati proprio lei, onde coprire i lividi, successivi alle dispute “manesche” con Di Maggio. Guarda un po’…. donde nascono le mode…. In seconde nozze sposò Artur Miller, al colmo della fama come scrittore e commediografo, fu una breve love story seguita da divorzio, era troppo cerebrale, la trattava a mo’ di sciocchina, pare la trascurasse sessualmente. In seguito ebbe tanti amanti, non ultimo John Kennedy! Aveva due schegge nella schiena il presidente, a consolidare l’aureola d’eroe di guerra; a periodi, gli davano dolori lancinanti ma nessun chirurgo era in grado d’intervenire, permaneva il rischio di ledere i gangli nervosi del midollo spinale e ridurlo in carrozzella. Non c’era farmaco risolutivo, ebbene, correva voce alla Casa Bianca…. che quando Marilyn usciva dalla sua stanza, i dolori s’erano dileguati, mentre emergevano più acuti, quando entrava Jaqueline. La First Lady si prodigava in spese pazze, spendeva in abiti, gioielli made in Italy ed in feste di rappresentanza, il centro della scena, evidentemente era lei, non certo John Fitzgerald, Era un continuo rimbrotto, il presidente l’accusava in modo perenne di mandare in tilt il pur cospicuo bilancio spese della casa bianca. Non per nulla, morto Kennedy, vedova inconsolabile, sconvolta dalla tragedia, sposò Onassis, così, per avere qualche spicciolo in più…. da spendere per quelle quattro cosucce che le servivano…. ma occorre tornare a Marilyn. Era evidente che il menage d’amore col presidente, più di tanto, non poteva durare, la politica, la ragion di stato…. Kennedy era giunto alla Casa Bianca

anche grazie al voto del gentil sesso, piaceva alle donne, oltre che per l’aspetto anche per l’immagine di persona seria, pulita ed assennata, una love story protratta con Marylin era deleteria. Presto fatto, John, magnanimo, pensò bene di passarla in gran segreto…. al fratello Bob…. onde si distraesse…. perennemente stressato com’era da problemi di famiglia, dalla moglie Ethel sempre incinta, già aveva cinque figli ed aspettava il sesto. Passava da un letto all’altro Marilyn ma era poco attenta ai personaggi che frequentava. Incontrava di volta involta, grandi registi, adepti della mafia, alti esponenti della CIA e dell’FBI, e contemporaneamente, persone a fama di gangster. Nutriva forti simpatie per personaggi di fede comunista amici di Artur Miller…. e, si sa com’è, da sempre, il letto racconta. Era venuta a conoscenza di segreti di stato d’opposta fazione, al punto tale da innescare una miscela esplosiva. All’interno di tale contesto ha inizio l’ultimo atto della sceneggiata…. che sceneggiata non fu, bensì dramma esistenziale. Giorgio Boldrini

segue al prossimo numero

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TEATRO MONDO TRE DI MOGLIA ESAURITO PER LO SPETTACOLO "A MOGLIA E' DI NUOVO NATALE" ORGANIZZATO DA UN GRUPPO DI ASSOCIAZIONI DEL PAESE Era desiderio degli organizzatori creare per la prima volta una festa di Natale che creasse ponti di collaborazione, di stima e di solidarietà fra gente del paese, stesso distante, associazioni, giovani e anziani, comunità di cittadini stranieri, usando come collante la musica, lo spettacolo, poesie e molto altro, e, a giudicare dal teatro esaurito, si può tranquillamente dedurre che il traguardo prefissato è stato raggiunto. Nel corso della manifestazione sono intervenuti, in video, il parroco di Moglia, il portavoce della comunità mussulmana locale, quella cinese, gli anziani della locale R.S.A. il sindaco di Moglia, i rappresentanti delle varie associazioni che hanno aderito all'iniziativa, e tanti , tanti bambini dei cori di Moglia. Nel corso dello spettacolo condotto dal fotografo Gianni Bellesia si sono esibiti: i cori dei bambini piccoli "Trilly" e "Peter Pan" dell'associazione Biancaneve, il coro di adulti e giovani della Parrocchia di Moglia, Bondanello e Zovo, il coro di bimbi "Angeli di Gesù" sempre di Moglia, gli allievi delal scuola di Musica "Giuseppe Verdi" di Moglia; ospiti il coro Gospel "Kumi's Angels; la cantante Beatrice Pezzini. Particolarmente gradito lo spettacolo dell'artista Nadia Pretto che ha coinvolto il pubblico con le sue immagini quasi magiche e oniriche, proiettate sullo schermo e realizzate muovendo la sabbia su di un tavolo luminoso. Con lei anche Carlo Truzzi famoso in tutto il mondo per le sue ombre cinesi. L'attore Riccardo Rovatti ha poi letto una storia vera di un natale mogliese del periodo della guerra. La serata ha fornito anche l'occasione per ricordare la figura del Prof. Elko Giorgi, grande appassionato di musica, padre del direttore artistico della serata il Maestro Renato Giorgi, a 20 anni dalla scomparsa. Al termine della serata due giovani zampognari all'uscita del teatro, hanno accompagnato con musiche natalizie, il pubblico che andava a casa. Gli organizzatori sperano che il successo di questa prima edizione, spinga sempre più volontari ed associazioni ad aderire alla edizione del prossimo anno nello spirito del: almeno una volta all'anno: "...gareggiare nello stimarsi a vicenda! Gianni Bellesia

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Essere Mamma...che fatica! Nove mesi di stanchezza, gambe gonfie, visite e nausee No, non si parla di chissà quale malattia impronunciabile ma dell’impegno che comporta la scelta di diventare madri. Ed è nulla in confronto a quello che arriverà. Perché chi non ha mai avuto figli non può capire che gioie diano...e quanti problemi comportino. Soprattutto quando, dopo mesi da reclusa in casa perché “il freddo no, i germi no, troppa gente lo innervosisce, la musica alta gli fa male” decidi di uscire. E allora eccoti là, a scervellarti su come si chiuda quel dannato aggeggio chiamato passeggino, oppure ferma davanti al cofano nel vano tentativo di giocare a tetris con le borse per il cambio, il cuscino per l’allattamento e quell’altro zaino che “proprio mi serve perché non si sa mai”. Ti ritrovi dunque a dover agganciare il seggiolino, a lottare contro cinture e schienate contro il tettuccio. No, non c’è mai abbastanza spazio, nemmeno in un auto formato famiglia. Finalmente ti infili in macchina, accendi la radio ad un volume tollerabile sia per il tuo mal di testa che per le delicate orecchie del tuo bambino, accendi il riscaldamento il tanto che basta per non congelare e via, parti in direzione del ristorante per una bella cena con gli amici. Una cena desiderata, agognata e tanto attesa. Magari sei persino riuscita a truccarti un po’ e a vestirti elegante ma appena metti piede fuori dall’auto ecco la tragedia. I tuoi amici, ovviamente ancora single o senza figli, hanno scelto quel meraviglioso ristorantino in riva al lago che però ha un grandissimo difetto: le scale. Affrontare le scale con un passeggino ed un bimbo urlante è più difficile che svolgere le fatiche di Ercole. Eppure infine eccoti là, in cima a quello che ti è sembrato l’Everest. Una sistemata ai capelli e si entra. Immediatamente ti accorgi di un altro problema: il locale è pieno, la gente ammassata schienale contro schienale e il vostro tavolo è proprio al centro. Gincana per arrivare fino a lì, tra “permesso” sussurrati tra i denti, sorrisi di scusa e occhiatacce varie ed eventuali. Ti siedi e il piccolo ha fame e se allatti al seno devi necessariamente coprirti. In primo luogo perché alcuni posti hanno tolleranza zero sulla nudità, fosse anche una donna che nutre suo figlio. In secondo luogo perché le occhiatacce sono ricominciate e vuoi solo goderti la tua cena in santa pace. Tra risate e scherzi il tempo vola e giunge un altro momento tanto temuto: il cambio del pannolino. Sei munita di fasciatoio portatile, pannolini, creme, cambi, asciugamani, bavaglini, calzine. Sei munita di tutto tranne che dello spazio. Perché quando entri in bagno noti che è un odioso quadrato da 1mq dove a malapena riesci a girarti, figurati farci entrare un passeggino o stendere la tua bellissima borsa-fasciatoio. E allora che si fa? Ti sistemi nello spazio tra i lavandini, incrociando le dita affinché nessuno abbia bisogno di lavarsi le mani proprio in quel momento. Con una mano lo cambi, con l’altra cerchi di non farlo rotolare da una parte all’altra e con il piede continui a chiudere la dannata porta da cui entra una corrente che nemmeno al Circolo Polare Artico. Ovviamente il tuo compagno non può aiutarti perché non c’è un anticamera comune ma “Bagno delle Donne” e “Bagno degli Uomini” e lui in quello femminile non può mettere piede. Nel frattempo la serata si è conclusa e tu devi ricominciare tutto da capo. Scale, passeggino, macchina, seggiolino e infine casa. Casa ed un unico pensiero: Mai più. Katia Cau NDR: Come avrete notato nelle ultime edizioni, ci piace dare voce e pubblicare tutto quello che può essere il pensiero della gente! E che magari con l’inizio dell’anno nuovo vogliano tutti “o la maggior parte” dei Ristoratori pensare a coccolare di più anche questa categoria di clienti che ahimé ormai si ritrovano a dover rinunciare sempre più spesso a serate relax, con amici proprio per questi

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Dietro richiesta di un nostro lettore, il Rag. LuigiTosi, pubblichiamo la seguente informativa che tratta di un importante servizio offerto dal reparto oncologico dell'Ospedale di Guastalla. Tale Ospedale è riuscito, grazie al contributo della solidarietà della popolazione della Bassa Reggiana, ad acquistare e utilizzare i nuovi Pax-Man, la cui funzione è spiegata di seguito. Ulteriori informazioni qui:

www.prevenzionetumoriguastalla.org EVITARE LA PERDITA DEI CAPELLI (“ALOPECIA”) IN CHEMIOTERAPIA Già la diagnosi iniziale della presenza di un tumore provoca stress psicologico ed emozionale in qualsiasi paziente ma l'alopecia (perdita dei capelli) continua ad avere un effetto collaterale dirompente. Essa viene vissuta come una continua dimostrazione della propria malattia perché causa cambiamenti negativi a livello d'immagine; può diminuire l'attività personale fino ad alterare le relazioni e i rapporti esterni. Ciò può provocare perfino il rifiuto ad accettare le cure necessarie ad affrontare un virtuoso percorso clinico. Attualmente tre indipendenti studi di osservazione hanno dimostrato l'efficacia del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto nella prevenzione della perdita dei capelli causata dalla chemioterapia con ampi utilizzi di dosaggi e regimi chemioterapici. L'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla si è fatta promotrice della dotazione di tale sistema presso il reparto oncologico dell'Ospedale di Guastalla che è già in uso presso altri ospedali della Regione.

CORRIERE DEL PO

Free Press: Distribuzione Gratuita Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 - Buzzoletto di Viadana (MN) AAaContatti: 345.0633342 Carlo 327.2564168 Katia - 345.4185917 Oriella

Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. SE ANCHE TU VUOI MANDARCI QUALCOSA o PUBBLICIZZARE LA TUA ATTIVITA’ SULLE NS PAGINE

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Danza Corpo Vita

Il Dott. Roberto Botti, psicologo, psicoterapeuta in formazione (IPSE di Bologna) nella specializzazione di Danza Movimento Terapia organizza seminari di “DanzaCorpoVita”: metodo di Terapia innovativa mediante l’utilizzo della danza e della ritmicitˆ. E’ un metodo di danza terapia che favorisce, in special modo, la funzione creativa della personalitˆ e fa sentire il corpo secondo’ l’incarnazione dell’inconscio e rappresentano il senso del nostro essere. La DanzaCorpoVita aiuta a fidarsi senza timore dei propri istinti con la finalitˆ ultima di scoprire la Vita in tutti i suoi aspetti. Si riferisce ad una ricerca di movimenti la cui spontaneitˆ deriva ’evoluzione psicomotoria, i modelli delle emozioni di base, le forme archetipiche delle immagini, dei sentimenti e comportamenti menti organici naturali. Risveglia le emozioni e svolge un importante ruolo di equilibratore psico-fisico. Sviluppa l’autostima e la consapevolezza di sè e la possibilità di esprimersi danzando in gruppo. Favorisce la comunicazione, la socializza. Date dei seminari 2016 Gruppo 1: Gennaio 16, Febbraio 13, Marzo 12, Aprile 9, Maggio 7, Giugno 11. Gruppo 2: Gennaio 17, Febbraio 14, Marzo 13, Aprile 10, Maggio 8, Giugno 19. dalle 9.30 alle 13.30. Iscrizioni: Cell: 3280037812 - e-mail: roberto.botti@libero.it FB: danzacorpovita - web: www.danzacorpovita.it - Luogo dei Terapia innovativa mediante l’utilizzo della Danza e ritmicita tenuta dallo psicologo Dott.Roberto Botti a Guastalla

SAN BENEDETTO PO

RITROVO SCOLASTICO DELLA EX SCUOLA DI AGRARIA ANNI 60-80.

"SIAMO NOI OGGI, GLI INSEGNANTI DELLA VITA".

Fino ad ieri dicevamo che era una scuola per la vita, oggi diciamo che la vita è una scuola continua e siamo diventati noi gli insegnanti della vita. Da ex scolari a genitori e, oggi, nonni. La vita è una ruota che gira, dicevano i nostri anziani e girando avvengono i cambiamenti. Questi si vedono bene quando si fanno dei ritrovi scolastici, ha detto uno studente, dove si provano belle emozioni molto forti come quelli della ex Scuola di Frutti cultura di San Benedetto Po che si ritrovano un paio di volte all’anno. Ma di più! Ora possiamo anche dirlo: siamo gli unici in Italia che si ritrovano diverse volte all’anno da diversi anni, dopo più di mezzo secolo. Stiamo parlando della Scuola di Frutticoltura di San Benedetto Po, iniziata con corsi serali nel 1958 a cui si sono aggiunti corsi di meccanica, per agente rurale, la scuola di frutticoltura e zootecnia, la sezione femminile per assistenti d’azienda, tutto questo per formare un patrimonio umano di centinaia di giovani e ragazze dalla fine degli anni 50 agli anni 80. Alla cena conviviale ha partecipato l’ex Direttore di Allora Dott. Franco Bertellini e la moglie Prof. Miriam. “Non riesco a vedervi così come oggi siete, vi vedo ancora ragazzi della scuola, ha detto Bertellini aggiungendo: “dopo tanti anni, stare assieme è una cosa bellissima. La mia gioia era ed è sempre stata quella di fare qualcosa per fare contento qualcuno. Per farlo maturare e crescere nella vita.Voi eravate ragazzi inesperti della vita, costretti a lavorare in campagna senza poter crescere nelle conoscenze. Non volevo che la vostra vita rimanesse chiusa e legata alla terra per continuare di padre in figlio una tradizione contadina senza futuro, senza conoscere il mondo moderno che avanzava. Io volevo che la vostra sensibilità venisse accresciuta con le conoscenze, perché solo sapendo e conoscendo si può affrontare la vita e creare un futuro sempre migliore a se stessi e alla famiglia. La scuola ha dato la cultura, ha creato la base per costruire il vostro futuro. Dopo mezzo secolo vedervi quà dove ognuno di voi ha seguito strade diverse, (chi ha fatto carriera nella sanità, nella casearia, nella scuola come insegnante), ebbene per me è una gioia grande che mi porto dentro nel cuore fin che vivrò. Poi ha aggiunto: Sarebbe bello legalizzare, fare una associazione di alunni della ex scuola per dimostrare chi eravate e chi siete”. E’ intervenuto l’ex alunno poi insegnante e oggi preside in pensione Prof. Mario Cominotti: "si riesce ancora a recuperare ex alunni del passato ma quelli di oggi sono completamente diversi. Mi risulta difficile pensare ad una associazione di ex scolari della Scuola Agraria". Poi Massimo Messori: “trovarsi così, è bello. Oggi la gente non parla più come una volta, la tecnologia, i tablet, i cellulari non ci permettono di parlare e mentre lo diceva ha squillato un cellulare!?. Scherzi dell’informatica che ha preso ormai il suo posto anche a tavola. Infine Armando Sacchi che ha letto una bella poesia sulla vita, un pensiero molto apprezzato.Hanno risposto all’invito presso Trattoria Martinella dove la signora Bianca ha cucinato ottimi cibi genuini: Roberto Mora, Attilio Pignata, Gianni Malagutti , Massimo Messora, Franco Montanarini, Dott. Franco Bertellini e moglie Prof. Miriam, Francesco Ferrari, Armando Sacchi, Benito Foglia, Mario Cominotti, Lui Enrico, Bruno Casareggio, Davide Maccari, Marco Furio. Un grazie alle gentili mogli che hanno condivido la serata: Massima, Luciana, Nadia, Silvana, Ornella, Matilde, Elia. A tutte un omaggio floreale. Nella foto: Un momento conviviale 9

Attilio Pignata




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