Corriere del Po 14 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 14 - Da 11 Luglio al 24 Luglio 2016

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La Montagna Incantata In una vallata delle Alpi svizzere esiste un paese a dir poco prodigioso, ove s’inseguono mille leggende. Uno sperone di roccia emerge dell’altipiano per oltre mille metri e si staglia nel cielo, al tramonto si tinge d’un rosa acceso, è una palestra naturale per scalatori, se ne vedono ad ogni ora del giorno. Non di rado bivaccano in parete, passano la notte all’addiaccio, avvolti in un sacco a pelo. appesi ad un chiodo piantato nella rupe. La parte più impervia della vetta è coperta di graffiti, scene di caccia d’uomini primitivi, strani simboli stellari o lunari, altri indefiniti, così, incisi nella viva roccia, mai decifrati. Chi mai ha potuto porsi a scolpire a quell’altezza cui nessun ponteggio può giungere? L’opera di qualche spericolato scalatore che s’è posto a scolpire di notte? Opera d’extraterrestri, come alcuni visionari sostengono? Un mistero cui nessuno può dare risposta! Si narra tra le altre una leggenda. Un cavaliere percorreva la vallata, Gladio era il suo nome. Il cavallo prese a fiutare il vento ed a tener tese le orecchie, scuoteva la testa, mostrava nervosismo, come percepisse un pericolo, dava segnali di non voler procedere lungo il sentiero per puntare verso la montagna. Il cavaliere diede briglia. Il giumento prese per una stradina appena segnata che s’addentrava in un oscuro bosco. Gladio udì un rumore indistinto.... lo scorrer di un torrente? Un verso d’uccello? Il cavallo procedeva.... ecco, di nuovo, come un lieve lamento in lontananza, avanzando s’udiva sempre più nitido. La più bella ragazza del paese a valle, non di rado nelle nottate di plenilunio, usciva in sonnambula, quella notte non era rientrata. Il sole era già alto nel cielo, cadevano le speranze ed emergevano tristi presentimenti: era caduta in un burrone? Difficilmente s’erta inoltrata tanto in alto! Aveva incontrato i lupi? Già, i lupi! Da anni esistevano soltanto nelle favole, lupàri in paese non ce n’erano più, restava soltanto qualche pelle a far da zerbino a piè del letto…. fossero ricomparsi? Correva un orrido pensiero…. la strega vampira della montagna? “Ma va.... sono leggende, tutte bufale di una volta....”! Cavallo e cavaliere giunsero quasi in vetta, il giumento prese a percuotere il terreno con lo zoccolo, occorreva scendere. Gladio si fece strada scostando la vegetazione, ecco l’ingresso d’una caverna.... e di nuovo un lamento, come zittito, come soffocato. In un baleno uscirono dalla grotta quattro pipistrelli vampiri, rapaci, grandi quanto un’aquila, famelici quanto gli avvoltoi e s’avventarono. Il tempo di trarre la spada…. Gladio era avvezzo a combattere tra una mischia di nemici, i quattro vampiri attaccarono in picchiata ma, uno per volta, caddero sgozzati. Entrò! Una ragazza giaceva in catene, aveva segni di morsi sul collo e sulle spalle.... Ecco la strega! Mandava bagliori sinistri e scariche simili a fulmini. Era orrida al di là d’ogni immaginazione. Rapiva le fanciulle, le rapava e s’acconciava coi loro capelli, le denudava per indossarne le vesti, ne succhiava il sangue e, così ringiovanita, era solita vagare la notte, in cerca d’amanti, ovviamente, altri spiriti immondi come lei. Gladio la colpì di spada ma la lama rimbalzò senza ferire, di nuovo, poi ancora.... nulla! La lama rischiava di spezzarsi. Per la prima volta in vita sua si sentì perduto. Era un sogno? Era giunta la sua ora? La strega era l’immagine della morte? Udì una voce dall’alto: “Metti la spada nel fodero e brandiscila con l’elsa in alto a mo’ di croce”! Perplesso.... così fece. Quella croce emanava luce azzurrina! La strega iniziò a perdere i suoi bagliori, prese a contorcersi, divenne simile ad una sagoma fatta di stracci.... ma occorreva bruciarla, altrimenti sarebbe rinata. Le catene della fanciulla erano cadute come per incanto, si alzò e prese un tizzone acceso dal camino. La strega arse in un rogo, mandando fetore di pece e di zolfo. Gladio riportò la ragazza in paese. Nulla restava della strega, come trofeo portò seco uno dei vampiri uccisi. Fu imbalsamato ed esposto in una teca di vetro sulla pubblica piazza. Gladio ebbe l’accoglienza d’un eroe, lo pregarono di rimanere, gli eressero una cappella votiva, dissero che era un santo vestito da cavaliere, ma non era vero. Restò qualche giorno, poi, pur tra mille che lo scongiuravano di non andare, ripartì. Verso dove? Nemmeno lo sapeva.... così, verso l’ignoto, verso la patria del cavaliere errante, che esiste, ma nessuno sa dire dove. Giorgio Boldrini


Buffoni, Villani e Giocatori alla Corte dei Medici

Una mostra a Palazzo Pitti A Firenze (Galleria Palatina) fino All’11 Settembre 2016

Caricature di uomini bizzarri e ignoranti, nani, e giocatori di scarso rilievo, buffoni e giocolieri, buontemponi e contadini sono gli interpreti di circa trenta opere che possono risalire al ‘600 e ‘700, per gran parte provenienti dai nascosti depositi della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. La Mostra curata da Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana evidenzia figure strane e balzane, molto spesso frequenti nelle collezioni dei Medici, raccolte d’arte tipiche della cosiddetta pittura “di genere”, una rappresentazione che ha per soggetto scene ed eventi tratti dalla vita quotidiana, come feste, fiere, mercati, faccende domestiche, vicende interne ... con la rappresentazione di atteggiamenti spesso burloni della stessa vita sociale di corte, oppure con intendimenti morali o didascalici. Temi ritenuti certamente “bassi” e “privi di decoro”. La mostra si propone di riscattare quello che è da sempre etichettato come genere “minore”, con le sue indegne e sconvenienti reputazioni che testimoniano la realtà del mondo. Oltre ai dipinti, la mostra propone anche alcune sculture in marmo come Il Nano musicante di Agostino Ubaldini e del Nano con sonagli di Andrea di Michelangelo Ferrucci, oltre al bronzetto del Giambologna raffigurante l’Uccellatore, proveniente dal Museo Nazionale del Bargello. Infine a corredo della mostra è stato predisposto un itinerario, con tanto di mappa, nel Giardino di Boboli che verrà animato da tutti questi personaggi, villani, contadini, giocatori da scovare nei boschetti e nelle radure. In occasione di questa esposizione sono stati effettuati i restauri di 14 dipinti, 2 sculture e diverse cornici recuperate dai depositi. La comicità di questi soggetti, non esente nel profondo anche da risvolti drammatici o almeno malinconici, si declina nei buffoni di professione, qui rappresentati nei tre tipi: della parola – abilissimi nelle acrobazie verbali e nelle improvvisazioni di spirito, del fisico, l’anomalia del nanismo e dei deformi; e, infine, della devianza mentale come il “Meo Matto” di Giusto Suttermans. Sia la mostra come il catalogo sono promosse dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei. (Tratto da redazione ansa) a cura di Luigi Mignoli


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Sala gremita per festeggiare Otto Medici in pensione in occasione del quinto compleanno del periodico “Cronache Sanitarie”

I lavori sono iniziati con i saluti del sindaco di Quistello Dott. Luca Malavasi, il presidente della Croce Bianca Alfio Maestrelli, il Dott. Gianluca Occelli, Direttore sanitario di Cronache sanitarie che ha elogiato il direttore del periodico Attilio Pignata per aver raggiunto il traguardo del 5 anno di vita. Presenti le sezioni AVIS di Quistello e di San Benedetto Po. La serata è iniziata con la conversazione del presidente dell’Ordine dei Medici Dott. Marco Collini sull’evoluzione del Medico di Famiglia aiutandosi con delle slides. Ha fatto un excursus sulla figura del medico di medicina generale che svolge un difficile lavoro con malati cronici e fragili in aumento. Dopo aver spiegato l’importanza della medicina integrata che fa rete e quindi squadra, Collini ha detto che se è vero che la diagnosi spetta al medico, l’assistenza è devoluta all’infermiere. Parlando del periodico “Cronache Sanitarie” ha detto che è utile perché non fa solo informazione ma anche formazione. Poi le premiazioni dei medici con la consegna di una caduceo d’argento a nome dell’Ordine dei Medici e un attestato per ogni medico. Vediamoli: Dott. Gianpietro Colombo. Un medico amato dalla gente per la sua dedizione e paziente ascolto. Un medico riflessivo che ha trasmesso sicurezza ai malati e per questo raccoglie ancora oggi tante testimonianze di stima. Dott. Armando Sigillò. Un medico che ha saputo ascoltare il malato con umanità e professionalità impegnandosi a fare diagnosi con molta scrupolosità. Dott. Guido Bulgarelli. Un medico con alle spalle importanti esperienze professionali che l’hanno portato all’ascolto di ogni tipo di problematica del paziente. Sempre disponibile al sociale e pioniere di iniziative (screening) per fare prevenzione e correggere stili di vita. Dott. Vanni Fontanesi. Un medico a cui piace ascoltare il malato e poi decidere con professionalità ed umanità l’aiuto concreto da dargli. Ama la compagnia ed è sensibile alle iniziative sociali per fare beneficenza alla comunità (era assente per impegni famigliari). Dott. ssa Maria Grazia Bezzecchi. Una dottoressa sensibile, precisa e stimata che spesso coinvolgeva colleghi specialisti per dare una risposta completa ai bisogni del malato che seguiva a domicilio fino alla guarigione. Dott.ssa Fiorella Guglielmi. Una dottoressa attiva, semplice e molto stimata, aperta all’amicizia ed alle iniziative sociali benefiche. Un medico che ha usato professionalità ed umanità, ma per prima cosa cercava di dare amicizia al malato per aiutarlo. Dott. Giorgio Bondavalli. Un medico scrupoloso, stimato ed impegnato a seguire i suoi pazienti con professionalità e dedizione. Un professionista aggiornato, di grande sensibilità verso i valori umani, che continua la sua attività in altri ambiti della Medicina . E’ impegnato in diversi settori culturali e sociali delle nostre Comunità. Dott. Luciano Morselli. Direttore Sanitario del Centro Diagnosi di Suzzara, per 37 anni un medico sempre disponibile, gentile, premuroso, un vero professionista al servizio delle persone. Un medico che ha fatto tante diagnosi di laboratorio e comunicato ai medici di famiglia il sospetto consentendo di intervenire o ricoverare persone con patologie importanti. Il rinfresco è stato curato da Grazia Zoboli di San Benedetto Po grazie al contributo della Croce Bianca e dell’AVIS di Quistello. Attilio Pignata

Nobiltà e Miseria

Essere poveri, non è un disonore, ma crea differenze e rinunce. La famiglia di Alba, bella ragazza bionda con occhi da cerbiatta era forse la più povera del paese, di quella situazione ne soffriva proprio tanto. Possedevano un'unica stanza nella quale era collocata camera da letto e cucina, divisi da separè a fantasia, messo di traverso un tavolinetto sempre ricoperto da altrettanto tovaglia plastificata, sulla quale sostava sempre un minuto cestino in vimini contenente tozzi di pane che la mamma recuperava dal fornaio. Nessun mobile lussuoso, se non una vecchia credenza dalle alzate in legno che il tarlo aveva iniziato a ricamare, Alba era veramente stanca di quella situazione, si mise alla ricerca di un lavoro che con gioia trovò. Lavoro sempre umile quello da governante, ma che le dava tanto soddisfazione, in quella casa regnava il gran lusso, la bellezza, tappeti costosissimi abbellivano gli angoli più importanti di varie stanze, ceramiche preziosissime posizionate qua e là, famosi dipinti coloravano quasi tutte le pareti già abbellite da tinteggiature importanti rifinite con oro zecchino, là tutto era talmente bello e a Alba sembrava di vivere in un sogno, si sentiva frastornata, la tavola sempre imbandita con ogni ben di Dio, le venne assegnata una deliziosa divisa, un abito in raso nero abbottonato davanti, fra i capelli ricci una farfallina a mo' di cerchiello che metteva ancor più in risalto i suoi occhioni da cerbiatta, sui fianchi annodato un delizioso grembiulino bianco che li abbracciava a modo. Il suo ingenuo sculettare infastidiva la moglie del signorotto che fingeva di non notare gli occhi del marito finire spesso su quel giovane corpo, su quei fianchi che Alba muoveva con grazia, magari con astuzia, iniziava a ricevere da parte dello stesso i primi regali, cose graziosissime che Alba nemmeno avrebbe sognato, ma che per non apparire ingrata accettava. La cosa di conseguenza degenerò seguirono le prime carezze, sino ad arrivare ad accarezzare quelle profumate lenzuola in seta, andare al mulino si rimane infarinati, e successe il fattaccio scoperto anche dalla moglie, in quella nobile casa anche le mura dovevano tacere, tutto doveva restare segreto. Alba venne licenziata ma affinché nulla trapelasse le venne dato in dono un bellissimo appartamento, passarono i mesi e nacque una bella bimba che venne data in adozione. Quella casa tanto bella, che dava ad Alba felicità e gioia, non era più per lei; e quel vizioso signorotto l'ebbe vinta. Cosa possono fare i soldi, vero? Vanna Bozzolini


E' terminato il FESTIVAL DEL CINEMA di BRESCELLO XIV Edizione

Si è svolto dal 23 al 26 Giugno 2016 - in Piazza Matteotti, Brescello (RE) con piatti tipici della tradizione locale. Ricordato il critico cinematografico Morando Morandini da sempre presidente del Festival del Cinema di Brescello e recentemente scomparso. Proiettato il docu-film già presentato 3 giugno 2015 in piazza a Gualtieri, "Antonio Ligabue l'uomo" di Ezio Aldoni con l'intervento sul palco dell’attore Flavio Bucci interprete di Ligabue nel film di Salvatore Nocita del 1975 al quale è stata dedicata anche una serata con un filmato sulla sua carriera. Presentati noti film, libro sul clero di don Camillo, interviste, documentario “Saccaggio” girato a Brescello con il Fishing Team brescellese. Proiettato il documentario, "Viverci" di G. Martinelli che assieme a Virginio Dall'Aglio fa parte della direzione artistica del Festival e la suggestiva pellicola di “In fondo al bosco” di Stefano Lodovichi. (Speciale SKY cinema). Nella foto scattata a Gualtieri il 3 giugno 2015 da Carlo Beccari vediamo l'attore Giuseppe Pambieri, l'artista autore del logo del Festival Marco Cagnolati e l'attore protagonista del Festival Flavio Bucci.

Donazioni del Rotary per una Città più Ricca

Nella cornice del giardino del Ristorante Cavour a Suzzara si è tenuta l’ultima conviviale del Rotary Club Suzzara Gonzaga per consegnare gli ultimi contributi dell’anno rotariano del presidente Alessandro Guiducci. Presente il Sindaco di Suzzara Ivan Ongari che nel suo intervento ha dichiarato di aver conosciuto questo anno il Rotary ed i suoi service a favore della collettività ed ha ringraziato tutto il sodalizio. Il presidente Guiducci ha proceduto alla illustrazione ed alla consegna dei service. A monsignor Egidio Faglioni il contributo per l’acquisto dei defibrillatori per gli oratori dell’unità pastorale. Al maestro di musica Gianluca Benatti il contributo per poter realizzare un ciclo di musicoterapia ai bambini con problemi neuropsichiatrici presso l’Ospedale di Suzzara in accordo con la dott.sa Fiaccadori nell’occasione rappresentata dalla dott.sa Lorenzini che ha illustrato il progetto. All’Associazione Apeiron Teatro il contributo per tre eventi teatrali a favore dell’associazione AUSER di Suzzara . Allo Studio Arte e Danza di Silvia Calabria il contributo per realizzare un ciclo di lezioni presso le scuole elementari. Alla Scuola Arti e Mestieri il contributo per l’acquisto di attrezzature per la nuova sede del corso di ristorazione, il presidente Guiducci ha ringraziato l’Associazione Strada dei Vini e Sapori Mantovani sponsor in questo ultimo service. Attilio Pignata Nella foto di gruppo da sx: Maestro Gianluca Benatti, Avv. Giacomo Zini prossimo presidente Rotary, Giovanni Falavigna presidente Auser di Suzzara, Ing. Ivan Ongari sindaco di Suzzara, Marzia Lorenzini logopedista neuropsichiatria infantile Ospedale di Suzzara, Alessandro Guiducci presidente uscente Rotary, Emanuele Sbarbabo presidente dell’Apeiron Teatro, Mons. Egidio Faglioni parroco, Ing. Alberto Ferrari direttore Scuola Arti e Mestieri.

Migranti

Siamo arrivati in Mali, paese attraversato dal Sahara. adagiato sulle roventi sabbie dell'immenso deserto africano. Vivere qui, per noi occidentali, sembra impossibile, eppure ci sono oltre cento milioni di persone nella fascia del Sahel che lottano ogni giorno, in un ambiente ostile, contro la fame, la mancanza d'acqua, le malattie, la miseria. Come non bastasse, ciclicamente arriva la carestia. Questa non colpisce mai a sorpresa, ma è il culmine di una serie di crisi, ciascuna delle quali ha già emesso i propri inconfondibili segnali. Quando i media lanciano l'allarme "fame", la situazione è già da tempo fuori controllo. Gli aiuti giungono quasi sempre troppo tardi, durante o dopo la fase acuta. Quasi mai gli interventi vengono portati in anticipo, allo scopo di evitare le tragedie in atto. Va comunque aggiunto che il sistema inefficiente delle strade e dei trasporti, l'endemica corruzione, guerre intestine tra gruppi etnici rivali, ostacolano non poco le possibilità di intervento. Questi popoli hanno bisogno del nostro aiuto ma è molto più probabile che saranno loro a venire da noi alla ricerca di migliori condizioni di vita. Storia docet. Valentino Berni



Mostre e Cultura - Gualtieri

E' terminata l'esposizione patrocinata dal Comune di Gualtieri

- PROSPETTI -

mostra di Ivan Lanzi, Licia Landini e Riccardo Freddi - Sala Falegnami - Gualtieri (RE) dal 1 al 10 luglio 2016 - Traendo spunto dalla tradizione locale e da Internet, il paesaggio viene riproposto, visto, pensato e descritto con stili e poetiche differenti da tre artisti di Santa Vittoria - Gualtieri (RE). Freddi dip. all' "Accademia Belle Arti di Bologna" presenta il paesaggio visto dal satellite, dipinto con sapienti astrazioni tonali. Licia Landini, Ist.d'Arte Toschi" di (PR), ha esposto in un mix di grafica e pittura anche soggetti psychedelici molto espressivi, Lanzi riproduce la tradizionale pittura di genere e il paesaggio facendo molta attenzione a verismo.

In foto gli artisti con il critico prof. Marco Cagnolati che li ha descritti.

Evento Medico a Torricella di Motteggiana il 2 Settembre 2016

Una conferenza pubblica preceduta da una cena a prenotazione. Il tema è: LA GIOIA DEL NASCERE E LE OSTETRICHE A TUTELA DELLA SALUTE Interverranno: Dott. Gabrio Zacchè, ginecologo primario emerito Ospedale “Poma” di Mantova e presidente del Consultorio Prematrimoniale e Matrimoniale di Mantova (U.C.I.P.E.M.). La storia del parto. Daniela Mantovanelli Ostetrica presidente del Collegio Ostetriche Mantova. Il ruolo dell’Ostetrica. Carla Ferrari Ostetrica dipendente ATS, già assessore ai servizi sociali di Gonzaga, volontaria CRI e redattrice di Cronache Sanitarie. Il dolore del parto. Amadori Valentina Ostetrica con esperienza sul territorio, redattrice di Cronache Sanitarie. Dalla coppia coniugale alla coppia genitoriale La serata di informazione sanitaria è pubblica e aperta a tutti con inizio dei lavori ore 21.30 Chi invece volesse partecipare alla cena conviviale(euro 20.00) con inizio alle ore 20 precise, è obbligatoria la prenotazione al cell. 346.0905483. Per l’occasione verrà portata una autentica e ben conservata “Borsa dell’Ostetrica” con i ferri e gli strumenti usati nei parti a domicilio. Attilio Pignata

CORRIERE DEL PO Free Press: Distribuzione Gratuita

Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 - Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo - 327.2564168 Katia - 345.4185917 Oriella Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.



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