Corriere del Po 16 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 16 - Dal 8 Agosto al 28 Agosto 2016

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Un Thriller Mitologico TANTALO, mitico personaggio, invero, chi era costui? Un Re, dunque di sangue blu, una genealogia d’eccezione, tanto era blasonato da sedere a pranzo sull’Olimpo, ed esser parte delle orge successive…. in cui di tutti accadeva. Lo stesso Giove gli aveva affidato un cane perché lo addestrasse alla caccia. Un cane prodigio, già da cucciolo, ebbe a spuntare le ali. Un Cane con le ali? Proprio così! Avvistava un daino? S’alzava in volo e lo seguiva dall’alto a mo’ d’elicottero, aveva un bel di che nascondersi nel fitto della sterpaglia, lo teneva puntato sino a che giungeva Tantalo ad inchiodarlo con arco e frecce. Giove lo seppe, non per nulla era onnisciente, ordinò di riportarglielo. Tantalo mentì! Giura e spergiura, disse che era morto …. con ovvia intenzione di tenerlo per sé. Nel frattempo, a rincarare la dose, emerse un fatto nuovo, non gli bastava sedere alla mensa dell’Olimpo, di soppiatto si preparava il fagottino da portare a casa, così, per evitare di ritrovarsi, d’un tratto a mangiare di nuovo cacio, abbacchio e cicoria…. gli dei lo compativano, fingevano di nulla…. Poveraccio, guarda un po’, un Re…. a rubacchiar merendine….Tutt’oggi capita altrettanto: signore bene, alle mostre, alle inaugurazioni, alle feste, trafugano furtive dolciumi e tramezzini…. “Oh se fosse per me…. sono a dieta…. assaggio quasi nulla…. mio marito invece…. è tanto goloso….” indi se la svignano col sacchetto nella borsetta. Il fagottino di Tantalo tuttavia diveniva, sempre più pingue, al punto che n’avanzava…. Ne passava alle sue amanti, ad amici e conoscenti a prezzi modici, insomma, s’era fatto il gruzzolo…. inoltre, non si tratteneva dallo spettegolare in giro quanto ci accadeva negli olimpici festini. Di questo passo, impronunciabili segreti divini, trame nascoste, finivano in pasto a gente del volgo ed in bocca a lavandaie e sguattere da osteria. Non bastava, ne combinò una peggiore! Giove insisteva per riavere il cane, pensò bene di ricattare lui e tutti quanti gli altri dei che lo snobbavano a mo’ di pezzente. L’oracolo di Delo gli aveva predetto che Enomao suo figlio, lo avrebbe spodestato del trono una volta divenuto adulto, ebbene, Tantalo lo uccise, lo fece a pezzi per poi cucinarlo e, tramite Ganimede, il coppiere dell’Olimpo, lo fece servire a tavola. L’intento quale era? Accusare gli dei dell’assassinio e dell’orrido banchetto, tale notizia avrebbe sfregiato in modo perenne l’immagine di tutto quanto l’Olimpo presso i comuni mortali; in sintesi, aveva centrato due bersagli con una sola freccia, liberarsi del figlio e screditare gli dei. Il ragazzo fu servito a tavola a mo’ di spezzatino, onde nessuno potesse riconoscere la parte che mangiava…. ma nulla sfugge agli dei…. Una cornacchia, appollaiata su un ramo, persisteva a gracchiare, gah… gah… gah… a guisa di verso persecutorio foriero di sventura. Giove d’un tratto diede voce alla vestale del tempio, capiva il linguaggio degli uccelli, cosa aveva da strepitare quella dannata cornacchia proprio ad ora di pranzo? Tradusse! Inaudito!!! Stando dall’alto, l’uccellaccio, sbirciava in attesa di qualche rimasuglio…. ebbene, aveva assistito all’orrida scena del macello. Gli dei dunque, a loro insaputa, s’accingevano ad un cannibalesco festino…. che fare? La magnanimità di Giove era proverbiale! Il ragazzo fu ricomposto e riportato in vita, tuttavia, quasi al termine dell’opera, s’avvidero che mancava una spalla…. possibile? Cosa poteva essere accaduto? Cerere, la dea sovrintendente di cucina, allo scuro di tutto, s’accinse ad assaggiare lo spezzatino, prima di servire in tavola. Pur di rado gli dei, per variare, non disdegnavano qualche cibo casereccio al posto di ambrosia e nettare…. tanto era appetitoso che, pilucca di qua, pilucca di là, Cerere s’era mangiata l’intera spalla, completa di scapola e clavicola, indi, per non lasciare traccia, aveva buttato i resti ossei a bruciare nel focolare. La troupe divina cadde nello sconforto…. come sì fa…. un ragazzo senza una spalla….. la dea, a lungo fece smorfia da gnorri…. poi, sopraffatta dal rimorso, scoppiò in lacrime e confessò. Sull’Olimpo a tutto c’è rimedio, fu convocato Dedalo, il grande artiere, il genio del LABIRINTO. Il ragazzo, rinato, ebbe tutti i favori dell’Olimpo, la spalla mancante gli fu rifatta in avorio. Enomao dunque era tornato vivo e vegeto, passeggiava per l’Areopago con la candida spalla d’avorio firmata Dedalo e la mostrava come fosse sciccheria d’ultima moda…. a mo’ di Dolce e Gabbana d’oggigiorno; alla sua morte, come riferisce la mitologia, nulla va perduto di quanto giunge dall’Olimpo, la divina spalla fu posta come reliquia nel tempio di Eli, nipote di Nettuno, dio del mare. Tantalo? Reo d’omicidio, depistaggio, induzione al cannibalismo, delatore di segreti dell’Olimpo, colpevole inoltre d’aver razziato nettare ed ambrosia per darlo in pasto a baldracche ed amici di merende. Ebbe implacabile castigo, fu calato nel TARTARO, la parte più profonda dell’ADE, incatenato mani e piedi ad una colonna, condannato a soffrire di fame perenne, con una mensa sempre imbandita che gli scorreva davanti.Testimoni oculari recenti confermano che è ancora là … Giorgio Boldrini


Progetto Educativo CRE-GREST ORATORI MOGLIA-BONDANELLO-GALVAGNINA-ZOVO COMUNE DI MOGLIA E ASSOCIAZIONE”CAMPINO DEL PRETE”

Nella foto Belelsia alcuni momenti dello spettacolo

Perdiquà lo spettacolo di fine Crest A a Moglia con tutti i Bambini, Insegnanti ed Animatori In Scena Con una storia che nasce cinquant'anni fa, caratterizzando da diverse generazioni l'estate dei più piccoli, il Cregrest racconta la profonda volontà che le comunità cristiane rivolgono nell'attenzione e nella cura verso i bambini ed i ragazzi, facendo nascere la possibilità di educare i più piccoli a creare relazioni vere d'amicizia e di fiducia. Per quest’estate il viaggio è passato proprio “Perdiqua”. Il Cregrest ha voluto essere un viaggio di comunità, un incontro tra generazioni che camminano insieme con il sogno di rendere la quotidianità un luogo di stupore e speranza, un’occasione di incontro nelle differenze e una rete di relazioni significative. Mettersi in cammino richiede preparazione ed equipaggiamento adeguato: un desiderio capace di smuoverci, il coraggio di scegliere, la capacità di fidarsi e di affidarsi, la voglia di conoscere e la disponibilità a cambiare. “Perdiqua” è stata la via per ricordarci che essere sognatori aiuta a superare gli ostacoli e dà la forza per procedere con fiducia verso il futuro; “Perdiqua” è stata la strada per scoprirci tutti stranieri bisognosi dell’altro; “Perdiqua” è stato l'itinerario alla ricerca di un luogo nel quale sentirsi a casa ed essere di casa; infine, “Perdiqua” è stato il viaggio quotidiano verso quell’Amore che si fa nostro compagno di viaggio, passo dopo passo, e si prende cura di ciascuno. Il percorso del Crecrest ai è concluso con un poderoso spettacolo realizzato sul campino del Prete al quale hanno partecipato tutti i ragazzi e tutti gli animatori, oltre un'ora di spettacolo, con musiche, coreografie su scenografie realizzate dai ragazzi stessi durante i giorni dell Crecrest, tutte ambientate sul viaggio, sul mare e sulla gioia dello stare insieme. Prima della seconda parte dello spettacolo, il Sindaco di Moglia Simona Maretti ed il parroco Alberto Ferrari, hanno salutato tutti gli intervenuti. Lorena Chittelotti responsabile del progetto educativo estivo organizzato in collaborazione con il Comune di Moglia, e l'associazione Campino del Prete, ha sintetizzato con queste parole l'intero progetto; "..LA VITA è UN VIAGGIO, è UNA TESTIMONIANZA, è UNA TRAMA DI EMOZIONI E RACCONTI DI Sé, CON SUCCESSI E FALLIMENTI. NOI PERO’ VOGLIAMO “VOLARE ALTO”: SCRUTIAMO L’ORIZZONTE, ALLUNGHIAMO LO SGUARDO E…OCCHIO ALLE SCENOGRAFIE/COREOGRAFIE: SIATE PRONTI A LASCIARVI TRASPORTARE, CON FIDUCIA E PAZIENZA , NEL “NOSTRO VIAGGIO” CREGREST...”


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Neurologia di Mantova

Donato uno strumento per l’indagine dei Vasi del Collo e del Cuore Grazie alla sensibilità dei soci di tutti i Rotary club mantovani, questi hanno deciso di donare 3000 euro per l’acquisto di un software del costo di 6100 euro, comprensivo della licenza, nell’ambito della campagna “Stop all’ictus” dove tutti i rotariani lombardi propongono stili di vita sani per ridurre il rischio di ictus. La donazione di un software di aggiornamento per l’ecografo attualmente in dotazione alla neurologia permetterà di studiare i vasi del collo e del cuore. Ma la novità intelligente e preziosa consiste nel fatto che nel reparto di Neurologia (dove si ricoverano circa 400 pazienti all’anno affetti da Ictus), ebbene Il 40% degli ictus ischemici è causato da un coagulo al cuore. L’esecuzione dell’elettrocardiogramma in neurologia eviterà di spostare l’ammalato in cardiologia grazie di un ecografo messo in rete. Il Poma è l’unico ospedale in tutta la provincia ad essere dotato della Stroke Unit che vuol dire Unità Urgenza Ictus. Una donazione utile e importante. Per dovere di cronaca ricordiamo che lo strumento è stato donato dalla presidente del Mantova San Giorgio Maria Giuseppina Sordi alla presenza del direttore della struttura complessa di cardiologia Dott. Roberto Zanini, del direttore del dipartimento di neuroscienze e della struttura di Neurologia Dott. Alfonso Ciccone, referente scientifico del progetto per il Poma. Presente anche il presidente del Rotary Gonzaga-Suzzara Alessandro Guiducci. Attilio Pignata

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 - Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo - 327.2564168 Katia - 345.4185917 Oriella Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.


I Vaccini sono i Farmaci più controllati in assoluto Il fenomeno dell’ “immunità di gregge”

ININTERMEDIARI

La disinformazione in ambito sanitario fa sempre molto male. “Sono diffuse opinioni non sopportate da evidenze scientifiche e questo ha creato un certo grado di sfiducia nei confronti di tale storica pratica preventiva” si legge a pag. 15 di Etica, Salute e Famiglia” della cittadella del 12 giugno 2015. Cosa dire verso coloro che collegano l’autismo alla vaccinazione? Chi ha pubblicato in Inghilterra questo studio con la diminuzione delle vaccinazioni e l’aumento delle epidemie e relative complicanze , è stato radiato dall’Ordine dei Medici inglesi”.Quali sono le malattie infettive che potrebbero ritornare ancora come nel lontano passato? Morbillo, meningite, pertosse e difterite?. Vaccinarsi è un bene non solo per sé ma anche per gli altri. Attenzione: l’efficacia dei vaccini è molto alta però nessun vaccino è efficace al 100%. Se però in una popolazione la percentuale di coloro che sono vaccinati contro una determinata malattia supera un certo valore (in genere attorno al 95%) per molte malattie, grazie al fenomeno denominato “immunità di gregge”, risulta protetta anche la piccola percentuale di persone che non ha risposto al vaccino o che non può essere vaccinata (es. pazienti gravemente immunodepressi). Sono in corso campagne di informazione e per una corretta informazione ecco i siti istituzionali: www.asst-mantova.it Oppure www.ats-valpadana.it Attilio Pignata

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Lettera aperta sul Dolore della Separazione e l’Importanza dei Consultori Grazie agli operatori del Consultorio di Suzzara lo psicologo Dott. Paolo Breviglieri dell’ASST di Suzzara (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) e Angela Vasconi Assistente Sociale abbiamo saputo e scoperto l’importanza del gruppo di parola per genitori separati. Quello che è emerso di interessante è che oltre la rabbia e il fallimento, è possibile portare in salvo quello che c’è di buono. Ma lasciamolo che ce lo spieghi lui: “da alcuni anni stiamo realizzando, all’interno dei Consultori Familiari della ex ASL, un’esperienza di gruppo che si rivolge a persone che vivono la separazione. Tale iniziativa è nata dalla consapevolezza che il processo di separazione necessita di un contesto di elaborazione che comprenda più interventi. Tra questi un percorso di gruppo risulta particolarmente adatto in quanto facilita il rispecchiamento reciproco, la comprensione non giudicante dei propri stati d’animo e i confronto sulle scelte che ognuno deve fare nella gestione della separazione stessa. La separazione infatti, quando vi sono dei figli comuni, non rappresenta mai la fine della relazionalità tra i coniugi, semplicemente la sposta su un terreno delicato e complesso quale è il rapporto con i figli. In questo breve articolo riportiamo una chiara e profonda testimonianza di una persona che ha partecipato ai nostri incontri”. La lettera di una partecipante agli incontri di gruppi: “Partecipare al gruppo Genitori Separati è un momento di incontro con me stessa, un resoconto, lungo il sentiero della vita. Rivivo ogni volta, nel racconto degli altri, le tappe del mio doloroso e faticosissimo tentativo di ristrutturazione da un terremoto emotivo che ha sconvolto la mia esistenza e provocato una frattura familiare. Fino a poco tempo fa mi sentivo un’aspra combattente a salvaguardia di un progetto di famiglia che non esiste più nella conformazione assunta nei 50 anni passati insieme; un progetto che aveva ed ha un importante valore forse solo per me e il cui fallimento, nonostante le giustificazioni sociali contemporanee, porta disagio anche nelle famiglie dei miei figli e nei nipoti, soprattutto. Affrontare i temi di volta in volta proposti al gruppo dagli Specialisti del Consultorio Familiare ha significato confrontarsi con il dolore della separazione: si è parlato di FALLIMENTO, RISENTIMENTO, RABBIA, ODIO, ecc. per esprimere quell’oppressione, quell’umiliazione che abbiamo subito dai nostri compagni di vita, dai padri e dalle madri dei nostri figli. Ci hanno lasciato ferite per sempre. Non ci sentiamo in colpa se proviamo sentimenti negativi, sempre pronti a manifestarsi, piuttosto ci capiamo senza vergogna. Nel gruppo ci attraversa la calda comprensione di tutti. E soprattutto vuol dire provare a smuovere le nostre resistenze, le nostre proteste, la nostra rabbia per riuscire a prendere in considerazione possibili passaggi o spostamenti verso nuove consapevolezze come ACCETTAZIONE, PERDONO, SUPERAMENTO, ecc. E’ difficile parlarne quando ci sentiamo coperti di dolore. Ogni volta me ne ritorno a casa con un concetto che faticosamente non mi entra, non apre alcun pertugio nella mia mente, ma sta lì come un rovello intorno a cui giro. Ed è già successo che poi mi sorgono pensieri o mi comporto in modo tale che quel concetto, ecco, me lo ritrovo già messo in pratica. Questa per me è una grande conquista che mi fa stare bene. E poco importa se la risposta che ottengo è positiva o negativa. Il mio successo è stato il rendere possibile un nuovo pensiero alla mia mente e un nuovo comportamento verso il padre dei miei figli, per me e per i miei figli. Infatti, il mio punto di svolta è stato mettermi nei panni dei figli e uscire dal mio dolore, cioè pensare ad un armistizio unilaterale con il loro padre (concordarlo non sarebbe stato possibile), ma l’ importante, per me, è stato uscire dalla gabbia del torto e della ragione, e capire che, anche se i figli sono arrabbiati col padre o con la madre, in fondo desiderano ritornare a passare dei momenti insieme. Ho dovuto “lasciare andare”, ho dovuto “lasciare essere” tutto ciò che mi circondava. E solo quando ho incominciato a “lasciare” ho incominciato a “vedermi” e avedere che non ero per niente distrutta, anzi ho incominciato a pensare da sola (“posso solo fare la mia parte”) e ad occupare il mio tempo con soddisfazione . Nel gruppo e guardandomi ora, mi sento più consapevole della mia esistenza, delle mie scelte, ora mi riconosco: tutte dimensioni che non avevo, ora vivo la mia verità che è la mia realtà. Certamente con una grande ferita dentro e, a volte, faccio un passo avanti, a volte faccio un passo indietro nella nostalgia; ma sempre per meno tempo e soltanto per ciò che io ho vissuto e non perché ero con lui. Quando nel gruppo si parla del nostro dolore e si trova qualcuno che quel dolore se lo porta dentro, ma con distacco, creando una zona neutra in cui quel dolore non penetra o comunque viene consapevolmente controllato, questo è un grande aiuto”.qq Attilio Pignata


I PERSONAGGI DELLA NOSTRA STORIA IL CONCLAVE DEL 1846 Il 1 giugno, lunedì di Pentecoste 1846, moriva alle 9 e 30 papa Gregorio XVI, Bartolomeo Alberto Cappellari di Belluno, monaco Camaldolese. Ammalatosi di febbre reumatica accompagnata da una risipola, si spense all’età di 81 anni, dopo 15 anni di Pontificato. A questa data il Sacro Collegio contava 62 cardinali, dei quali solo 50 presero parte alle votazioni del vicino Conclave. La maggioranza era composta da Cardinali italiani: ben 53 di questi erano stati nominati dallo stesso Gregorio, altri da Pio VII e 7 da Leone XII. Non erano rappresentate le grandi metropoli come Vienna, Parigi, Monaco, Madrid, Firenze, mentre erano presenti i porporati di modestissimi centri di Provincia dello Stato Pontificio. Il Cardinale Mastai Ferretti aveva appresa la morte di Gregorio XVI solo il mattino del 4 giugno e trattenuto da alcuni gravi impegni, il pomeriggio dell’8 partì da Faenza per Roma dove giunse la sera del 12. Il Conclave si teneva al Palazzo del Quirinale per la quarta ed ultima volta; qui la sera di domenica 14 giugno il Cardinale Mastai entrava con tanta limpida serenità e solo dopo due giorni, a soli 54 anni veniva eletto Papa. Le votazioni si svolsero il 15 e il 16 giugno. I cardinali più votati erano il Cardinale Luigi Lambruschini e Mastai: quest’ultimo fu eletto alla quarta votazione con 36 voti. L’ultima votazione, in seguito a un errore era stata ripetuta: un elettore aveva deposto nell’urna una scheda lasciata aperta. Ferdinando I d’Austria aveva dato l’incarico all’arcivescovo di Milano (all’epoca ancora parte dell’Impero Asburgico), cardinale della Corona, Carlo Gaetano von Gaisruck di mettere il suo veto contro il Mastai, tuttavia Gaisruck giunse a Roma troppo tardi. (Pare che la sua carrozza avesse avuto un guasto a Fidenza, forse causato volontariamente per ritardare l’arrivo al Conclave). La sera ormai avanzata non permise la cerimonia dell’ «Habemus Papam» che fu rinviata al mattino successivo. Un episodio alquanto curioso e divertente si ricorda durante questo Conclave. Si era sparsa infatti la voce per tutta Roma che il Papa era già fatto, ma una richiesta urgente di adeguare gli abiti pontifici ad una statura corta, fece sì che si credesse fosse stato eletto il cardinale Tommaso Pasquale Gizzi tanto caro ai romani. Il povero cardinale che, al contrario,aveva ricevuto un solo voto nell’ultimo scrutinio, dovette subire un danno enorme presso i suoi palazzi. Infatti, i suoi domestici, seguendo la goffa consuetudine di allora, credendolo già eletto, festeggiarono il “creduto evento” bruciandone gli abiti cardinalizi e recandogli altri numerosi e considerevoli danni. Il cardinale pagò largamente la sua popolarità !! Il mattino seguente il protodiacono Tommaso Riario Sforza annunciò il nuovo Papa. La folla rimase grandemente delusa perché tutti speravano nel Gizzi. Si sentì solo qualche applauso, qualche sventolio di fazzoletti, qualche cappello agitato per aria, ma la maggiorparte rimase fredda e immobile. Tuttavia l’elezione di Pio IX fu salutata da tutte le Nazioni d’Europa. Ma se a Roma le dimostrazioni si contennero, queste, subito dopo si moltiplicarono in ogni luogo dello Stato, spinte non solamente dalla gioia prodotta in molti dall’amnistia che Pio IX aveva promulgato. Questo permetteva di rivedere amici e parenti, ma anche e forse più dalla speranza di riforme e di buon governo. Pareva proprio che fosse iniziata un’era nuova, e tutti i patrioti guardarono fiduciosi a Pio IX come al sovrano che doveva conciliare il principato con la libertà. Il Times di Londra scriveva il 28marzo 1847: “Costante sempre e intensa è stata l’avversione dell’Austria contro Pio IX dal momento della sua elezione. Non v’è più dubbio; il Gabinetto di Vienna desidera pigliare a volo il più piccolo pretesto per entrare coll’armi al di là del Po; se pretesto non sarà dato, si farà nascere”. Luigi Mignoli


Misteri

L’angolo della Poesia

Alba “ La poesia è un atto di pace. ritorno ad un nuovo giorno. La pace costituisce il poeta come la farina il pane. (Pablo Neruda)” Chiarezza d'ombre si vanno a definire. Arriva quell'attimo Lavati visi, rinfrescati dai notturni sudori in cui distanza d'uomo dove menti hanno pensato e sognato. par divenire spazio tra gli animi. Attimi di riflessiva azione, La gentil goccia il tempo si perde nel passato frantuma la pietra che pare eterna. per rituffarsi nel presente. Sì, la parola di quell'attimo Un campanello squilla alle porte come scure d'argento per aprirsi al futuro. taglia il segno visibile dell'amore. Incognite astratte, Parete affrescata divien bianca. speranze come certezze Donna amata sconosciuta. si affacciano e premono in un complesso di azioni. Eppur cingevo tra le braccia l'amore, Corpo e mente in impeti di fresche forze eppur giuramento eterno vi fu. innestano nuove marce sincronizzate. Tutto scorre. Un nuovo giorno comincia, L'umano sentimento t'ammanta raggi di sole, del tepor d'un abbraccio nubi passeggere o minacciose ma giunto il freddo condizioneranno la quotidianità. com'egra foglia La vita è mistero, ti ritrovi a volteggiare ad ogni alba ricomincia imbrunita e morta. con luci e ombre. 29-9-2013 Tratto da "Canto Quotidiano" di Bruno Mazzacani.

tratto da "Perché no?" del Dott. Dario Anzola

Ragazza Sconosciuta La tua faccia non so come sia forse capelli mori hai ed una bocca fatta per sedurre. Il tuo paese non la tua casa non so come sia comunque la vita è tua e neanche il diavolo te la toglie. tratto da "Passione di un Fiore" di Carlo Cassiani

La Fuga La barca piena di corpi ammassati, infreddoliti, dolenti , straziati. Corpi ancor vivi, fuggiti da orrori, occhi che han dentro la morte dei cuori. I mercanti di uomini fuggono tutti. E restano ondate di terrore tra i fluttti. Lamenti e urla, urla e lamenti: il mare è un inferno di tormenti; chi subito affoga, chi annaspa, chi nuota ancora nella burrasca… Colori di stoffe sul mare ora calmo. Silenzio di morte:… nessuno è salvo!

Marina Lombardi



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Tutta la redazione del Corriere del Po Augura a tutti Buone Feste ci rivediamo il 29 Agosto 2016


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