Corriere del Po 05 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 05 - Da 07 Marzo al 20 Marzo 2016

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Danza Corpo Vita

CORRIERE DEL PO

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Il Dott. Roberto Botti, psicologo, psicoterapeuta in formazione (IPSE di Bologna) nella specializzazione di Danza Movimento Terapia organizza seminari di “DanzaCorpoVita”: metodo di Terapia innovativa mediante l’utilizzo della danza e della ritmicitˆ. E’ un metodo di danza terapia che favorisce, in special modo, la funzione creativa della personalitˆ e fa sentire il corpo secondo’ l’incarnazione dell’inconscio e rappresentano il senso del nostro essere. La DanzaCorpoVita aiuta a fidarsi senza timore dei propri istinti con la finalitˆ ultima di scoprire la Vita in tutti i suoi aspetti. Si riferisce ad una ricerca di movimenti la cui spontaneitˆ deriva ’evoluzione psicomotoria, i modelli delle emozioni di base, le forme archetipiche delle immagini, dei sentimenti e comportamenti menti organici naturali. Risveglia le emozioni e svolge un importante ruolo di equilibratore psico-fisico. Sviluppa l’autostima e la consapevolezza di sè e la possibilità di esprimersi danzando in gruppo. Favorisce la comunicazione, la socializza. Date dei seminari 2016

Gruppo 1: Marzo 12, Aprile 9, Maggio 7, Giugno 11.

Gruppo 2: Marzo 13, Aprile 10, Maggio 8, Giugno 19. dalle 9.30 alle 13.30.

Iscrizioni: Cell: 3280037812 - e-mail: roberto.botti@libero.it FB: danzacorpovita - web: www.danzacorpovita.it - Luogo dei Seminari: Studio di Chinesiologia “NATURALE” del Prof. Fabio Freddi. Via Cappuccini 41 a/b Guastalla (RE).

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo 327.2564168 Katia 345.4185917 Oriella

Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!!

Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova).

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Il simbolismo in mostra a Palazzo Reale di Milano

Un confronto di 150 opere provenienti da importanti musei e da collezioni private La mostra "Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra" a Palazzo Reale di Milano è un'occasione unica per ammirare una splendida panoramica su una delle correnti più curiose ed originali della storia dell'arte. Allestita a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi con Michel Draguet, fino al 5 giugno 2016, di taglio enciclopedico, indaga le sfumature del desiderio, le profondità della psiche, l’enigma della vita per avventurarsi negli abissi del mistero, inscenando con un allestimento dark (buio), una parata di apparizioni epifaniche di dipinti, grafiche, sculture di oltre 50 artisti, prestati da collezionisti privati, musei nazionali e stranieri, in cui s’insinuano il dubbio e le inquietudini che incrinano il superato ottimismo positivista, divenuto mito della modernità. Infatti il 'positivismo', affondando le sue radici nella Scienza e nelle scoperte scientifiche, aveva tolto l'anima della stessa arte. Al contrario l'arte del Simbolismo parla di emozioni, di paure, di sensazioni profonde, quelle che si trovano nell'intima essenza delle cose, una volta scalfita la mera apparenza del reale. L'artista simbolista diventa una sorta di profeta che, con la sua sensibilità straordinaria riesce a cogliere il cosmo nascosto e misterioso del mondo, traducendolo in una figuratività che lo palesa in tutto il suo vigore. Nato come movimento culturale sviluppatosi in Francia nel XIX secolo, il Simbolismo si manifestò nella letteratura, nelle arti figurative e di riflesso nella musica. Sebbene manifestazioni di arte simbolista si siano avute anche tempo precedente, convenzionalmente si fa coincidere la data di nascita del Simbolismo con la pubblicazione su Le Figaro del Manifesto del Simbolismo da parte del poeta Jean Moréas (18 settembre 1886). Se l’Impressionismo è lo specchio di una dimensione dell’esteriorità, che predilige la luce del giorno, le passeggiate urbane tra cafè chantant, i grandi magazzini e scene di vita in cui si celebrano i fasti della società borghese edonista, cullata dai piaceri del lusso, al contrario il Simbolismo si oppone alle estetiche del Realismo, del Naturalismo, eleggendo l’oscurità, le tenebre, la notte luogo ideale di un mondo posto altrove che riflette una condizione psicologica del turbamento e la volontà di fuga dalla realtà. Ricorre il tema della nascita di Venere dal mare, incatenano lo sguardo le ninfe dei boschi come allegoria della giovinezza. Queste e altre irresistibili donne dal fascino magnetico sono portatrici di messaggi subliminali che incarnano temi dell’amore e della morte. Diavolesse, vergini o baccanti, sirene o valchirie, lussuriose o mistiche, sfingi o sacerdotesse di perversione, tutte sono archetipi di una sensualità pervasiva, seducenti e distruttive al tempo stesso, in bilico tra carnalità e languore, dalle quali ha origine l’iconografia della donna-animale, Gorgoni dall’ambiguità erotica: croce e delizia dell’uomo che teme di precipitare nell’abisso delle passioni e della dannazione. Suddivise in 21 sezioni, le opere in mostra evidenziano le differenze tra la cupezza e le atmosfere oniriche e decadenti degli artisti del Nord Europa (Klimt, Moreau, Redon) in contrapposizione alle atmosfere ariose e vitalistiche di altri come Hodler, gli italiani (Segantini, Previati) che hanno dato vita al Divisionismo e i Nabis. La mostra si chiude immergendo lo spettatore nell'atmosfera fantastica delle Mille e una notte, il ciclo decorativo realizzato da Zecchin alla vigilia della Guerra Mondiale. 150 Sfumature di incubi, sogni, inquietudini e desideri in un nuovo movimento che seppe incrinare il mito della Scienza nata dal Positivismo, aprendo all'epoca della incertezza e del turbamento.

(Tratto da Mostre in corso a Milano) Luigi Mignoli Nelle foto: La morte del becchino di Carlos Schwabe, L’angelo ferito di Ugo Simberg, La carezza di Fernand Khnopff

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Un appello da Tabellano di Suzzara per trovare dei commilitoni Nelson Savazzi di Tabellano mi ha inviato questa richiesta che volentieri pubblichiamo: “Siamo nel 1968 dove diversi volontari di leva Vigili del Fuoco delle Capannelle di Roma, dopo aver fatto un corso di addestramento, sono stati mandati nella Valle del Belice dove il terremoto del 25 gennaio aveva causato 250-300 morti. Ricorda il nome del caposquadra di Piacenza Brigadiere Chitti di Fiorenzuola d’Adda. A Nelson piacerebbe avere notizie dei commilitoni e si ricorda che erano di varie città: Torino, Milano, Mestre, Prato, Latina e oltre a lui di Suzzara provincia di Mantova c’era l’amico Luigi Canova residente attualmente a Suzzara. Chi si riconosce in questa foto di 48 anni fa?". Per info 346-0905483 Attilio Pignata

I volontari dell’Avo di Suzzara alla messa del malato In occasione della 23 ma Giornata Mondiale del Malato, la Messa domenicale che viene celebrata nella chiesetta dell’Ospedale nuovo, si è tenuta presso i locali del CUP del primo piano dell’Ospedale dove i volontari dell’AVO hanno collaborato per accompagnare gli ammalati. La Messa è stata celebrata dal parroco Mons. Egidio Faglioni che ha sottolineato il valore della fede, della libertà e del fare il volontario in Ospedale ma anche per ringraziare, ha detto Faglioni, “di poter essere particolarmente vicino a voi, care persone ammalate, e a coloro che si prendono cura di voi”. Al termine il presidente dell’AVO Dott. Enrico Guida ha ringraziato i presenti e i volontari per la possibilità di trovarsi e condividere un momento di amicizia e solidarietà. Presenti la responsabile del CUP Rosanna Rossi e dell’ufficio infermieristico Fernanda Bo. Attilio Pignata Nella foto il presidente dell’AVO Dott. Enrico Guida mentre ringrazia

Importante convegno sulla fragilita’ dell’infanzia E’ riuscito molto bene il convegno “Per crescere un bambino serve un intero villaggio, ovvero la presentazione di un progetto per intervenire sul mondo dell’infanzia e della pre-adolescenza presso “Piazzalunga” nella Biblioteca di Suzzara. Erano presenti oltre al sindaco e l’Assessore Alessandro Guastalli ideatore e organizzatore del convegno, altri assessori, Medici, insegnanti, dirigenti scolastici, educatori, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, volontari, sacerdoti, giornalisti, direttori di giornali, fotografi, presidenti di associazioni del volontariato, della consulta, del Centro Sociale, bibliotecari, comitato genitori scuola, associazioni culturali, sportive, ricreative, diversi esponenti della cooperative sociali e un pubblico attento fra cui anche dei giovani. Una decina gli oratori che hanno spiegato la problematica. Veramente una mattinata ben riuscita dove si è visto un pubblico qualificato, attento, motivato e partecipe. Molte le persone addette ai lavori che hanno preso degli appunti. Diverse le persone venute da comuni limitrofi dando così il senso del territorio, un valore aggiunto di grandissima importanza. E’ stato bello vedere l’impegno che gli oratori hanno messo nel preparare la loro relazione, si è capito che hanno lavorato dei giorni a preparare quelle che è stata una delle più belle fotografie della nostra attuale realtà facendo il bilancio o meglio il punto della situazione, attuale, nel campo dell’infanzia e preadolescenza. Un bilancio che vuole pensare ad un futuro migliore e nuovo come il progetto presentato di prevenzione, di responsabilità, di consapevolezza ma io aggiungo un altro valore emerso molto bene nel convegno: il mettere insieme le Persone, in questo caso professionisti spinti dal desiderio di crescere in una comunità migliore anzi in un... villaggio per far crescere un bambino.

L’Assessore Guastalli e tutti i suoi stretti collaboratori hanno scritto una delle più belle pagine nella storia di Suzzara affrontando la realtà del nostro tempo sociale.

(A.P.)

Nella foto l’Assessore Alessandro Guastalli mentre apre i lavori del convegno Cogozzo - 07 Marzo 2016

Antonio Mungo

Per le tue 4 primavere ti facciamo gli Auguri più sinceri di Buon Compleanno. Da mamma, papà, zii, e nonni Mimmo, Eleonora, Camillo e Liberata.

La statua di Nettuno

II” ed ultima puntata Adone, epico personaggio della puntata precedente, cadde vittima di un complotto!

Tanto era bello che Venere, appena nato, per sottrarlo ad una mortale congiura, lo nascose all’Ade, ospite di Persefone; la regina misericordiosa lo accolse, una volta cresciuto, se ne innamorò alla follia e divennero amanti. Venere piombò dall’Olimpo, le due dee s’accapigliarono a graffi e a morsi al punto da destare Giove. N’uscì un divino compromesso, il giovane avrebbe passato quattro mesi all’Ade con Persefone, quattro sull’Olimpo con Venere, i restanti, libero di trascorrerli a piacimento. La dea dell’Ade cogitava, almanaccava…. Adone…. ove passava il tempo libero? Mandò le arpie, le spie infernali, riferirono: “Con Venere…. tuttavia, nel giorno in più dell’anno bisestile scendeva all’Ade, così, a darle il contentino”. La dea andò in furia! Convocò Marte, ex amante di Venere ed anche Diana…. Adone, mentre andava a caccia, si prendeva delle libertà con le ninfe dei boschi, le amichette “intime” di Diana. N’uscì un mortale complotto!Un cinghiale devastava la zona, irsuto, feroce…. Marte lo trasformò in una ninfetta, Adone la vide, dopo breve entrarono in amorosi intenti.

Marte mandò un input come di telecomando, Adone si ritrovò abbracciato all’immondo e feroce cinghiale, in breve ne fu dilaniato. Venere, ovviamente, furibonda, meditava vendetta…. e qui comincia un’altra storia! Entra in scena un personaggio: la regina di Nasso! Era sposata ma s’era innamorata di una statua. Una statua?

Inverosimile, di chi? Di Nettuno! Troneggiava sul molo, alta, bronzea, solenne! Nessuna meraviglia tuttavia, le ragazze d’oggi non s’innamorano di divi di celluloide che hanno visto soltanto in tv? La donna passava sulla spiaggia il tempo sdraiata sulla sabbia, in attesa.... che Nettuno passasse. Transitava al largo, a bordo di un carro anfibio trainato da dodici delfini, con quattro tritoni armati di tridente a far da guardia del corpo. Nemmeno degnava d’uno sguardo quella sciacquetta sdraiata sul bagnasciuga col va e vieni della risacca tra le gambe. La regina ebbe una pensata! Vide il carro giungere da lontano, trascinò in mare uno spezzone di tronco trovato sull’arenile e, aggrappatasi, si spinse al largo.

Finse d’annegare, si pose a sbraitare con tale foga che Nettuno trasse le redini. Tanto dava sintomi d’asfissia che la rianimò bocca a bocca…. per farla breve, nacquero due gemelli. Figli di tanto padre non potevano essere che due prodigi! Al colmo dello sviluppo, a conti fatti, erano quasi tre metri, due giganti dunque, due spaccamontagne! Sradicavano alberi, deviavano torrenti, provocavano alluvioni.… un bel giorno, per scacciare la noia, si posero alla scalata dell’Olimpo. Giunti in cima sbirciarono oltre la siepe, videro due dee: Giunone e Diana che conversavano, se ne innamorarono alla follia, tanto da volerle maritare. Li scorse Venere…. quei due ragazzoni dall’aria leggermente tonta facevano al caso suo, ogni tanto li lasciava sbirciare dal foro del chiavistello quando s’asciugava dopo il bagno, in tal modo li manovrava a piacimento. L’idea di far sbranare Adone dal cinghiale fu di Marte, era giunto il tempo della vendetta. Convinse, con varie lusinghe, i due energumeni a chiuderlo in una botte di bronzo. Tre giorni Marte rimase prigioniero, il quarto, pensarono bene, così, per gioco, di far rotolare il recipiente giù per gli sbalzi scoscesi e i dirupi dell’Olimpo. Giunto al suolo, nonostante fosse di bronzo, il barile si sfasciò contro un macigno e Marte rivide la luce, era ridotto come una salsiccia, più morto che vivo, per metafora ovviamente, gli dei sono immortali. Insorse l’Olimpo, Nonostante fossero i figli di Nettuno, intervenne Giove. Mandò Ercole, l’eroico buttafuori, ebbe a che lottare a lungo coi due gemelli pugnaci e riottosi ma, a randellate sul cranio, riuscì a condurli a miti consigli. Marte, in cura da Esculapio il medico divino, stentava a riprendersi, era in preda ad un estremo decadimento fisico e ad un tale esaurimento allucinatorio da straparlare a mo’ di scimunito. Troppo avevano osato i due fratelli, incombeva un fatale castigo. I due amavano la caccia, mentre procedevano armati d’arco, con la freccia in cocca, uno da un lato uno dall’altro del sentiero, Diana mandò una cerva, sbucò d’un lampo dal folto della boscaglia e schizzò in mezzo a loro. D’impeto si voltarono e saettarono all’unisono, tale fu la fretta che le due frecce s’incrociarono, si trafissero a vicenda, mentre la cerva già era sgusciata avanti…. ma erano immortali…. fu compito di Ercole trascinarli a viva forza, nel Tartaro la zona più profonda dell’Ade, a quanto narra la mitologia, sono ancora là. Una storia mitica! Un personaggio emerge indelebile, Venere! Assoluta protagonista da sempre, trae le trame di tanti mali. La nostra epoca? Venere è la sola stella che brilla perenne, regina assoluta di porno star, spogliarelli e riviste sexy, padrona incontrastata di quanto di scurrile corre tra cinema, TV e porno rotocalchi. Giove e Giunone svernano in un oblio buio quanto l’Averno, Atena, la dea percettiva dell’intelligenza e del sapere, s’aggira spenta, in abiti demodee, in compagnia di Apollo, deus ex machina di negletta poesia. Soltanto Marte, l’inossidabile dio della guerra la fa da padrone, eccelle in proseliti boom quanto a guerre, palesi ed intestine, a body building e ad un denso menù di arti marziali.

Giorgio Boldrini

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