Corriere del Po 06 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 06 - Da 21 Marzo al 03 Aprile 2016

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“A Bruno Zaffanella Pittore” In un angolo dei dipinti rosso fuoco e segni duri un grigio da interpretare un colore segreto del pittore e della sua verità o un'ombra sui visi forti dei ragazzi soli e tristi dipinti con amore negli angoli dell'emarginazione dove l'artista li trova e li consola di luce un lungo cammino di colori presi dai tempi della natura dalle foglie arrugginite dell'autunno a un forte canto della primavera l'artista rende ricca di vita l'arte povera e ci dice che il suo discorso lo ha udito dentro di noi di Pier Carpi

Cos’è e cosa fa l’Associazione Guastalla Ambiente? È un’associazione no profit, regolarmente registrata all’Albo Regionale, Provinciale, Comunale dal 1996, costituita da persone che aderiscono ad un progetto di rivalutazione del territorio, della cultura ambientale e delle tradizioni. - Promuove attività Ambientali Culturali e didattiche - Organizza camminate, pedalate e diversi momenti di aggregazione finalizzati alla conoscenza e valorizzazione dell’ecosistema, della biodiversità e della conoscenza dei prodotti del nostro territorio. - Realizza pubblicazioni, convegni, concorsi e mostre - Collabora con l’Amministrazione Comunale, con la Scuola di ogni ordine e grado, con l’Ecoparco Olmo, con la Baita Po e con enti e associazioni del territorio. - Ha progettato e realizzato un Giardino didattico nella scuola media e cura l’orto didattico delle scuole elementari, un Parco vivaio, un Giardino naturale presso il Lido Po Guastalla. Insieme possiamo collaborare per favorire la conoscenza e tutelare l’ambiente. L’adesione a Guastalla Ambiente non comporta spese, ma sostegno e collaborazione nelle iniziative. - Quest’anno Guastalla Ambiente festeggia 20 anni d’iscrizione all’Albo Regionale. Il Presidente Fondatore Walter Bonazzi

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A.V.O. di SUZZARA-GONZAGA

Parte un corso gratuito di assistenza agli ammalati aperto a tutti con esperti formatori

Si terrà presso il Centro Sociale di Viale Libertà, 32 a Suzzara. Per info: cell. 335-7469135. Mercoledì 27 aprile 2016 ore 17.30 Saluti dell’Assessore Alessandro Guastalli e del Presidente dell’AVO di Suzzara Dott. Enrico Guida. Prima lezione: “la struttura e l’organizzazione dell’Ospedale di Suzzara” (Dott.ssa Alexia Degola resp. C.I.O.) e Fernanda Bonaretti Coordinatrice infermieristica e della Fondazione dell’Ospedale di Gonzaga Dott. Cesare Sacchi direttore generale. “Il contesto del servizio AVO ( decalogo e regolamento) Gianpaolo Spaggiari presidente AVO Mantova. Seconda lezione mercoledì 4 maggio ore 17.30 Prof. Giovanna Ferri docente di tecniche della comunicazione: “il valore della comunicazione: saper ascoltare”. Terza lezione mercoledì 11 maggio ore 17.00 Dott. ssa Eleonora Bottosso psicologa e psicoterapeuta: “Fattori che incidono nell’atteggiamento del malato di fronte alla malattia”. Quarta lezione Mercoledì 18 maggio ore 17.30 Dott. Ettore Muti Fisiatra Direttore sanitario della Fondazione Mazzali di Mantova su: “Demenza: assistenza e aspetti riabilitativi”. Quinta lezione mercoledì 25 maggio ore 17.30 Mons. Paolo Gibelli, Parroco, Vicario Episcopale su: “Bisogni, stati d’animo, reazioni del malato nell’esperienza della malattia. Sesta lezione venerdì 27 maggio Presidente dell’AVO di Suzzara Enrico Guida: “Il valore magico della parola”, testimonianze di volontariato attivo Leonzio Artioli e Rossana Siliprandi.Il Corso è aperto a tutti sia a coloro che desiderano diventare Volontari AVO sia coloro che desiderano conoscere l’attività dell’associazione ed è completamente GRATUITO. Si tratta di lezioni di vita tenute da esperti formatori. L’AVO di Suzzara è presente con 52 Volontari nei reparti di Medicina Generale, Riabilitazione, Chirurgia e Ortopedia, nonché presso la Fondazione Ospedale Civile di Gonzaga. TI ASPETTIAMO!!! Nella foto il presidente Dott. E. Guida mentre presente il corso dell’anno 2015

Attilio Pignata




La “scuola stranieri” e l’8 marzo giornata della donna

Presso la sede del Centro Sociale Città di Suzzara, si realizza la Scuola per Stranieri gestita dal CPIA di Mantova in convenzione con il Comune di Suzzara e con il sostegno della Fondazione Presidio Ospedaliero F.lli Montecchi e dei Volontari del Centro Sociale. I partecipanti( circa 50), nella giornata dell’8 marzo , con le docenti Orsola Varini, Gabriella Bigi e Gianna Pappalardo hanno gestito un momento di approfondimento del significato della giornata dedicata alla donna. Poi il Presidente del Centro Gianni Semighini ha distribuito a tutti i presenti un mazzolino di mimosa e invitato ad assaggiare un dolcetto e bere una bibita di augurio di pace. Conoscenza dell’ italiano quindi ma anche confronto su temi sociali. Attilio Pignata

Centro Sociale di Suzzara e la “Scuola Stranieri”

Mimose a Pegognaga Festeggiato l'8 marzo anche in Rsa "E. Bovi" a Pegognaga, per iniziativa del Sindacato Pensionati d'Italia (SPI) collegato alla CGIL. A distribuire la tradizionale mimosa, gradita non solo dalle ospiti ma anche dagli ospiti, é stata in prima persona Silvana Stermieri, mamma del sindaco Dimitri Melli, assieme ad Antenorina Nogaretti e all'ex assessore ai servizi sociali Alberto Montani. Attilio Pignata

Silvana Stermieri mamma del sindaco mentre distribuisce mimosa alla Rsa Bovi




"PIERO DELLA FRANCESCA - INDAGINE SU UN MITO" IN MOSTRA A FORLI' A 600 ANNI DALLA NASCITA SI PROTRARRA' FINO AL 26 GIUGNO AI MUSEI SAN DOMENICO

A rendere possibile la splendida esposizione è intervenuto, con la direzione generale di Gianfranco Brunelli, un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci (direttore dei Musei Vaticani), nel quale figurano, tra gli altri, Frank Dabell, Guy Cogeval, Fernando Mazzocca, Paola Refice, Neville Rowley, Daniele Benati, Ulisse Tramonti, James Bradburne, Marco Antonio Bazzocchi, Luciano Cheles, e Maria Cristina Bandera e Giovanni Villa (gran parte storici dell'arte). Una mostra evento "Piero della Francesca. Indagine su un mito" presso il complesso monumentale di San Domenico, in Piazza Guido da Montefeltro, 12, perché riunisce un corpus unico di opere del pittore rinascimentale che, in questo contesto, viene messo a confronto con altri grandi maestri del Rinascimento, da Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello a Andrea del Castagno, Mantegna. Una esposizione di circa 250 opere che documenta anche l’influsso avuto da Piero nella storia dell'arte sulle generazioni successive di pittori quali Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano, ma anche Giovanni Bellini e Antonello da Messina. Un'ampia raccolta di capolavori organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con lo stesso Comune di Forlì. Gli echi Pierfrancescani risuonano in seguito nelle opere moderne di Degas, Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo, tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes, le sperimentazioni metafisiche di Odilon Redon e, soprattutto, le vedute geometriche di Cézanne. La fortuna novecentesca dell’artista è affidata agli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi confrontati con fondamentali artisti stranieri come Le Corbusier, Balthus e Edward Hopper che hanno consegnato l’eredità di Piero alla piena e universale modernità. Piero di Benedetto de' Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416/1417 circa – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), è stato un pittore e matematico italiano. Tra le personalità più significative del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a più livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d'attualità. Riuscì ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernità, tra religiosità e nuove affermazioni dell'Umanesimo, tra razionalità ed estetica. Piero dopo un primo apprendistato nella cittadina natale, si trasferì a Firenze dove per un breve periodo collaborò con Domenico Veneziano, uno dei tanti artisti che nella prima metà del Quattrocento rimasero in bilico tra lo stile tardo gotico e il nuovo stile rinascimentale. Nel Veneziano sono già presenti quelle applicazioni della prospettiva che in quegli anni sono presenti soprattutto nell’opera del Beato Angelico. Non è da escludere che proprio nella collaborazione con Domenico Veneziano, Piero della Francesca giunse alla conoscenza della prospettiva, di cui ben presto divenne uno dei maggiori interpreti. Una straordinaria esposizione che indaga sul mito del pittore rinascimentale e sulla sua influenza anche nei secoli successivi !!!! Luigi Mignoli



Raccontino Scacciapensieri

Il tema di Gennarino, quinta elementare! Comincia così: “Io abito alla NFRASCATA, è famosa perché Caruso ci cantava “Guapparia”, si chiama così perché una volta non c’era il paese, il centro di Napoli era lontano e qui era tutta campagna. C’era un’osteria con fuori la FRASCA, un ramo d’albero appeso alla facciata perché i carrettieri che passavano capissero che era un’osteria e non una cascina di contadini. C’erano anche tanti cespugli e delle piante che facevano ombra e chi capitava poteva sedersi al FRESCO…. poi hanno costruito tante case ed ora c’è persino il filobus che porta in centro, sino alla chiesa di San Gennaro. Andiamo là tutte le domeniche, io con mamma e papà, mia sorella sposata con mio cognato Pasquale e mia sorella non sposata…. io sono contento perché mi prendono il gelato. Mi dicono sempre di pregare San Gennaro assieme a loro perché a mia sorella sposata, il bambino non arriva mai…. Il bambino è arrivato, ma non a mia sorella sposata ma all’altra non sposata. Tutti a casa dicono che, siccome è anziano, San Gennaro s’è confuso, ha fatto la grazia ma ha sbagliato sorella. Mio papà dice invece che non s’è confuso San Gennaro ma si è confuso mio cognato…. ma tutti gli danno sulla voce…. scuote la testa ma a volte si confonde anche lui, l’altro giorno è andato fuori con una scarpa marrone ed una nera e ha girato tutta mattina. Forse San Gennaro s’è confuso anche quando sono nato io, tant’è vero che mi hanno chiamato Gennarino. Dicono tutti che sono molto alto per la mia età…. e biondo, come quello spilungone del medico della mutua, abita nel quartiere da dodici anni, è di Gallarate ma ha vinto il concorso all’A.S.L. della NFRASCATA. Visita in ambulatorio ma, su prenotazione, va anche a domicilio. Mia mamma, ha l’allergia e tanti disturbi cronici, preferisce andare in ambulatorio, dopo sta bene per alcuni giorni. Mia sorella sposata dice che per quel tipo di disturbi, le medicine sono inutili e fanno male, non solo, sono fuori elenco e c’è da pagarle, meglio il medico di famiglia…. che oltretutto c’è la mutua…. Quando mio papa è in casa queste cose non si sentono mai, dicono che è insensibile ai problemi delle donne, mai d’accordo, sempre in contrasto e che si sta bene solo quando è a lavorare. In famiglia siamo in festa per il bambino, io più degli altri perché sono già zio, l’unico di tutta la scuola. D’estate, dopo cena, andiamo fuori tutti quanti, a spasso fino al quartiere Forcella, la carrozzina la fanno spingere a me. Si ferma tanta gente, tutti dicono: “Che bel bambino”! Si chiama Calogero ma molti si sbagliano, chissà perché, invece di Calogero lo chiamano Pasqualino…. eppure sono due nomi ben distanti…. Ho chiesto a casa, mi hanno detto che i bambini devono pensare a fare i compiti ed a giocare senza scucciare i grandi con tante domande e tanti perché. Da quando c’è Calogero, mio papà è noioso, brontola sempre, continua a replicare che…. non s’è confuso San Gennaro…. e per di più, non è la prima volta…. Lo rimbrottano e, col dito sulla bocca gli fan segno, che vuol dire: “E statte zitto”!!! Per me San Gennaro è un GRANDE, gli dico sempre la preghiera, questa volta gli ho chiesto di farmi la grazia per scrivere un bel tema... Sono sicuro che mi ha ascoltato, se il tema è venuto bene, la maestra è contenta, quando parla lei, sembra di leggere in un libro stampato”. Il successivo giudizio della maestra scritto sul retro del foglio: “Bravo Gennarino, hai fatto un tema ricco di sentimento, spontaneo, preciso, circostanziato, veritiero, un’analisi acuta dei problemi di casa tua e riferimenti storici al tuo quartiere; questa volta, ti do proprio dieci e lode”! Voleva leggerlo a tutta la classe ma non lo ha fatto, per evitare dileggi ai danni di Gennarino, è il suo cocco sin dalla prima, è intelligente e dice sempre la verità. Giorgio Boldrini



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