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Da leggere (o rileggere)
I convenevoli dei grandi erano sempre lunghi e noiosi, la rimiravano tutti come la statuina di un carillon e Marianna si sentiva in imbarazzo, impalata, impacciata, non sapeva dove guardare e cosa dire; ma la mamma di Rori e Fredi, dopo averla salutata con un semplice ciao, chiamò il più grande dei suoi due figli, che la portò a giocare.
«Dov’è Jessy?» chiese Marianna.
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«Con mio papà» rispose Rori .
«Come sta?»
«Bene» .
«Speravo di vederla, quando torna?»
«Ancora non può Ciao Marianna»
«Ciao Fredi, perché non può?»
«È al mare per qualche giorno, con papà, vero Fredi?»
«Sì; li vuoi i biscotti con la marmellata di more?»
«La nostra?»
«Come ci siamo conciati quel pomeriggio, tutti e tre» .
«Io ero diventata viola ! Mio papà rideva a guardare la faccia di mia mamma che guardava il mio vestito . A voi non hanno detto niente?»
«Sì, erano felici perché ci eravamo divertiti» .
«Bambini venite, è ora» li chiamò la mamma di Rori e Fredi.
«Vieni Marianna, c’è una sorpresa per te» .
Paralizzata dalla gioia, Marianna guardò con la bocca aperta, muta, gli occhi impazziti per la bellezza, i quattro cuccioli, due neri e due marroni, adagiati in una cesta.
Non riuscì neppure a muoversi; Rori la dovette quasi spingere vicino e le spiegò:
«Sono di Jessy. Non potevo dirtelo e a momenti mio fratello mandava tutto all’aria».
«Ma se non ho detto niente ! »
«Basta bambini ! Tieni Marianna, questa te la affida Jessy, tutta per te».
«Almeno ringrazia ! »
«Ma no, signora, non è necessario Basta la sua espressione a ringraziare Non vede com’è felice?»
«Non so cosa dire, grazie anche da parte di mio marito» .