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Da leggere (o rileggere)

«Siamo stati toccati dal comportamento di Jessy quando ha conosciuto Marianna».

«Sempre così, appena vede un cane mia figlia si lancia come il sasso di una fionda, non pensa, non riflette» .

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«Ha una predisposizione particolare e i cani la sentono, ma la nostra Jessy è sempre stata diffidente con tutti, talvolta aggressiva con gli sconosciuti, a casa sua poi! La sua reazione e l’attaccamento immediato tra loro due ci hanno molto meravigliato. E ancora di più quando siete ripartiti. Jessy pareva che piangesse con la testa sulle gambe di Marianna, sedute insieme tra le valigie. Una rivelazione. E così abbiamo pensato alla cucciola».

«Sono senza parole, signora» .

«Non deve»

«Come posso…»

«Nella cesta le ho messo un po’ di cibo per i primi giorni, già dosato . Per qualsiasi necessità, mi chiami» .

Marianna sorrideva felice, tra baci e leccate; era al colmo della gioia, con la cucciola tra le braccia che le si arrampicava addosso e la annusava ovunque. Il suo respiro, breve come una sorta di rapido risucchio, le solleticava il collo, il viso, le mani. Era appena svezzata; la testa stava tutta nella mano di Marianna che la teneva come una bambola e toccava piano le zampe, la pancia, le orecchie, la gola, la baciava e la piccolina baciava lei. Non vedeva più niente, intorno a sé: guardò i suoi amici con gli occhi che brillavano, non salutò la signora, non si accorse che sua madre la riprese, non capì nulla, non sentì niente, solo i pigolii del suo piccolo cane, il suo tepore, il suo odore, la sua codina che fremeva felice, e non vedeva l’ora di dirlo al suo papà.

«Guarda papà ! »

«Oh, eccovi a casa» .

«Ci hanno riaccompagnato in auto, per fortuna; altrimenti sul tram, con la cesta, la bambina, il cane…»

«Potevi chiamare un taxi, per una volta» .

«Papà : lei è Jessy» e gliela porse, tenendola con la pressione più lieve che poté sotto le ascelle .

«Come la sua mamma? Va bene Vieni Jessy, che mi dici?»

«Senti che buon odore, senti vicino alle orecchie».

«Le hanno già tagliato la coda, vedo; quando vanno tagliate le orecchie? Hai chiesto, Angela?»

«No, Giovanni, non ho chiesto, ma possiamo telefonare per ogni necessità».

«Non gliele voglio tagliare, le orecchie».

«È la razza: ai dobermann si tagliano coda e orecchie».

«Ma io non voglio».

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