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Da leggere (o rileggere)
«Va bene, resteranno ripiegate a bustina, non ci importa della razza».
«Sarà bellissima come la sua mamma».
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«Credo anch’io. Ora vai, sistema la sua cuccia».
«Posso andare da Claudio a fargliela vedere? E anche da Mario?»
«Va bene, ma solo pochi minuti e solo se non disturbi . Saluta con educazione, mi raccomando» .
«Sì, mamma»
Claudio, tre piani sotto, non c’era, aveva lezione di hockey.
Mario, di fronte, sullo stesso piano di Marianna, le aprì.
«Ma cos’hai lì? Entra ! Mamma vieni, c’è Marianna con un cucciolo»
«Ciao cara, ma come sei felice ! Finalmente, eh?»
«Le scattiamo una foto con la Polaroid? Guarda che forte . L’ha portata a casa mio papà dall’America, fa le foto e le stampa subito»
«Dai bambini, sorridete . A Marianna non c’è bisogno di dirlo» .
Jessy si impadronì della casa, andando ovunque con Marianna al seguito, o di fianco, o davanti, incollate l’una all’altra, per Marianna divenne in pochi istanti il centro del mondo. Tutto d’ora in poi sarebbe ruotato intorno a lei. Basta cincischiare con compiti e lezioni! Andavano terminati alla svelta, così tutto il resto del tempo poteva giocare, portarla fuori, darle da mangiare, leggerle una storia e la domenica mattina portarla a correre ai giardinetti di piazza Leonardo con il suo papà; ci andavano anche Rori e Fredi con gli altri cuccioli, gliel’avevano detto.
La sera, a cena, tutta l’attenzione di tutti fu per la piccolina in cerca di maggiore confidenza, ad altezza caviglia.
«Lasciami stare, ti ho detto ! Basta Jessy! Cosa ridete voi?»
«Come si fa a non ridere, Angela? Hai paura di una pulce ! »
«Non ho paura, mi fa inciampare . Le hai dato da mangiare, Marianna?»
«Sì, certo . Jessy vieni qui, lascia stare la mamma».
«Chiudila nel bagnetto»
«Perché?»
«Morde, e guarda : anche lì ! Almeno nel bagnetto le zone da pulire sono circoscritte» .
«È normale; ha due mesi, non può trattenerla ! »