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E’ stata la prima fotografa freelance italiana, e con le sue immagini ha raccontato l’Italia che cambiava ma anche la natura e la bellezza delle Dolomiti. Parliamo di Marcella Pedone, scomparsa l’11 gennaio scorso alla bella età di 103 anni . A ricordarla è stato soprattutto il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, cui Pedone ha donato qualche ano fa la sua collezione di oltre 170.000 scatti e i suoi strumenti di lavoro, le macchine fotografiche ma anche cavalletti, obiettivi microfoni e proiettori . (info / www.museoscienza.org/ it/collezioni/marcella-pedone )
“Una collezione che permette di osservare in dettaglio come era fatta la ‘bottega viaggiante’ di una fotografa documentarista freelance nel secondo dopoguerra e rimanda a una tradizione del Museo, che sin dalle origini accosta agli ambiti produttivi industriali su larga scala la ricostruzione di botteghe artigiane in diversi settori”, spiegano i responsabili del museo. Quella di Marcella Pedone è la storia di una pioniera che ha saputo affermarsi in un settore all’epoca completamente maschile lottando contro pregiudizi e stereotipi . E che ha percorso l’Italia con la sua roulotte, avvicinando pescatori e contadini oppure avventurandosi in fabbriche e miniere per raccontare un mondo che oggi ci sembra lontanissimo, anche se fa parte del passato di molti di noi.
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