N6 Anno 4 Generazione Over60

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Giugno 2022

Minnie Luongo e Paola Emilia Cicerone durante una delle presentazioni del libro “Ho vinto una biopsia “

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano: n°258 del 17/10/2018 ANNO 4, n.6 -2-


Le rubriche

EDITORIALE “Amoglianimali” Bellezza Da leggere (o rileggere) Da vedere/ascoltare Di tutto e niente Il desco dei Gourmet Il personaggio Il tempo della Grande Mela Incipit Incursioni In forma In movimento Lavori in corso Primo piano Salute Scienza Sessualità Stile Over Volontariato & Associazioni

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Generazione Over 60 DIRETTORE RESPONSABILE Minnie Luongo

I NOSTRI COLLABORATORI Marco Rossi Alessandro Littara Antonino Di Pietro Mauro Cervia Andrea Tomasini Paola Emilia Cicerone Flavia Caroppo Marco Vittorio Ranzoni Giovanni Paolo Magistri Maria Teresa Ruta

DISEGNI DI Attilio Ortolani Sito web: https://generazioneover60.com/ Email: generazioneover60@gmail.com Issuu: https://issuu.com/generazioneover60 Facebook: https://www.facebook.com/generazioneover60 Youtube: https://www.youtube.com/channel/generazioneover60

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Generazione Over 60 MINNIE LUONGO DIRETTORE RESPONSABILE

Foto Chiara Svilpo

Classe 1951, laureata in Lettere moderne e giornalista scientifica, mi sono sempre occupata di medicina e salute preferibilmente coniugate col mondo del sociale. Collaboratrice ininterrotta del Corriere della Sera dal 1986 fino al 2016, ho introdotto sulle pagine del Corsera il Terzo settore, facendo conoscere le principali Associazioni di pazienti.Ho pubblicato più libri: il primo- “Pronto Help! Le pagine gialle della salute”- nel 1996 (FrancoAngeli ed.) con la prefazione di Rita Levi Montalcini e Fernando Aiuti. A questo ne sono seguiti diversi come coautrice tra cui “Vivere con il glaucoma”; “Sesso Sos, per amare informati”; “Intervista col disabile” (presentazione di Candido Cannavò e illustrazioni di Emilio Giannelli).

Autrice e conduttrice su RadioUno di un programma incentrato sul non profit a 360 gradi e titolare per 12 anni su Rtl.102.5 di “Spazio Volontariato”, sono stata Segretario generale di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione) e Direttore responsabile testata e sito “Buone Notizie”. Fondatore e presidente di Creeds, Comunicatori Redattori ed Esperti del Sociale, dal 2018 sono direttore del magazine online Generazioneover60. Quanto sopra dal punto di vista professionale. Personalmente, porto il nome della Fanciulla del West di Puccini (opera lirica incredibilmente a lieto fine), ma non mi spiace mi si associ alla storica fidanzata di Topolino, perché come Walt Disney penso “se puoi sognarlo puoi farlo”. Nel prossimo detesto la tirchieria in tutte le forme, la malafede e l’arroganza, mentre non potrei mai fare a meno di contornarmi di persone ironiche e autoironiche. Sono permalosa, umorale e cocciuta, ma anche leale e splendidamente composita. Da sempre e per sempre al primo posto pongo l’amicizia; amo i cani, il mare, il cinema, i libri, le serie Tv, i Beatles e tutto ciò che fa palpitare. E ridere. Anche e soprattutto a 60 anni suonati.

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Chi siamo DOTTOR MARCO ROSSI

SESSUOLOGO E PSICHIATRA è presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale e responsabile della Sezione di Sessuologia della S.I.M.P. Società Italiana di Medicina Psicosomatica. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e come esperto di sessuologia a numerosi programmi radiofonici. Per la carta stampata collabora a varie riviste.

DOTTOR ALESSANDRO LITTARA

ANDROLOGO E CHIRURGO è un’autorità nella chirurgia estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico nella falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni ‘90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo

PROFESSOR ANTONINO DI PIETRO

DERMATOLOGO PLASTICO presidente Fondatore dell’I.S.P.L.A.D. (International Society of PlasticRegenerative and Oncologic Dermatology), Fondatore e Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, è anche direttore editoriale della rivista Journal of Plastic and Pathology Dermatology e direttore scientifico del mensile “Ok Salute e Benessere” e del sito www.ok-salute.it, nonché Professore a contratto in Dermatologia Plastica all’Università di Pavia (Facoltà di Medicina e Chirurgia).

DOTTOR MAURO CERVIA MEDICO VETERINARIO

è sicuramente il più conosciuto tra i medici veterinari italiani, autore di manuali di successo. Ha cominciato la professione sulle orme di suo padre e, diventato veterinario, ha “imparato a conoscere e ad amare gli animali e, soprattutto, ad amare di curare gli animali”. E’ fondatore e presidente della Onlus Amoglianimali, per aiutare quelli più sfortunati ospiti di canili e per sterilizzare gratis i randagi dove ce n’è più bisogno.

ANDREA TOMASINI

GIORNALISTA SCIENTIFICO giornalista scientifico, dopo aver girovagato per il mondo inseguendo storie di virus e di persone, oscilla tra Roma e Spoleto, collaborando con quelle biblioteche e quei musei che gli permettono di realizzare qualche sogno. Lettore quasi onnivoro, sommelier, ama cucinare. Colleziona corrispondenze-carteggi che nel corso del tempo realizzano un dialogo a distanza, diluendo nella Storia le storie, in quanto “è molto curioso degli altri”.

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Chi siamo PAOLA EMILIA CICERONE

GIORNALISTA SCIENTIFICA classe 1957, medico mancato per pigrizia e giornalista per curiosità, ha scoperto che adora ascoltare e raccontare storie. Nel tempo libero, quando non guarda serie mediche su una vecchia televisione a tubo catodico, pratica Tai Chi Chuan e meditazione. Per Generazione Over 60, ha scelto di collezionare ricordi e riflessioni in Stile Over.

GIOVANNI PAOLO MAGISTRI

BIOLOGO Classe 1951, biologo specializzato in patologia generale, si occupa di progettazione di sistemi per la gestione della sicurezza e dell’igiene delle produzioni alimentari. Socio Onorario dell’Associazione PianoLink vive sognando di diventare, un giorno, un bravo pianista.

FLAVIA CAROPPO

GIORNALISTA E AMBASCIATRICE DELLA CUCINA ITALIANA A NEW YORK Barese per nascita, milanese per professione e NewYorkese per adozione. Ha lavorato in TV (Studio Aperto, Italia 1), sulla carta stampata (Newton e Wired) e in radio (Numbers e Radio24). Ambasciatrice della cultura gastronomica italiana a New York, ha creato Dinner@Zia Flavia: cene gourmet, ricordi familiari, cultura e lezioni di vera cucina italiana. Tra i suoi ospiti ha avuto i cantanti Sting, Bruce Springsteen e Blondie

MARCO VITTORIO RANZONI

GIORNALISTA Milanese DOC, classe 1957, una laurea in Agraria nel cassetto. Per 35 anni nell’industria farmaceutica: vendite, marketing e infine comunicazione e ufficio stampa. Giornalista pubblicista, fumatore di Toscano e motociclista della domenica e -da quando è in pensione- anche del lunedì. Guidava una Citroen 2CV gialla molto prima di James Bond.

MONICA SANSONE

VIDEOMAKER operatrice di ripresa e montatrice video, specializzata nel settore medico scientifico e molto attiva in ambito sociale.

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Sommario -10Generazione F Anche questo mese parliamo di libri. Un argomento che... quasi nessuno sa trattare come il nostro Andrea Tomasini… Editoriale di Minnie Luongo -12Foto d’autore Uno scatto che dice tutto di Francesco Bellesia -14Di tutto e niente Perché leggo Di Andrea Tomasini -16Incursioni Diversamente libro Di Marco Vittorio Ranzoni -20Poesia Sulla pelle delle parole vive la poesia Di Rosa Mininno

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Sommario -25Il desco dei Gourmet L’importanza del servizio. Unico quello di Zoppi & Gallotti, più che mai prezioso in estate dalla Redazione -29.Da leggere (o rileggere) Un libro per riflettere sulla storia della medicina di Paola Emilia Cicerone -32Benessere Yakult per la formazione dalla Redazione -34Stile Over Diabolik compie 60 anni! di Paola Emilia Cicerone

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Generazione F ANCHE QUESTO MESE PARLIAMO DI LIBRI. UN ARGOMENTO CHE QUASI NESSUNO SA TRATTARE COME IL NOSTRO ANDREA TOMASINI… EDITORIALE

Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti, Danno moltissimo, senza chiedere nulla. Tiziano Terzani William Carlos Williams, Hermann Sudermann e i Fuochi di San Giovanni - con anche il nocino prossimo venturo. Cronaca di una piccola caccia. Faccio acqua da più parti, e non perché appena diventato sessantenne mi sia scoperto affetto da incontinenza, ma solo per via di una strutturale carenza a confarmi ai ritmi che gli altri vorrebbero per me. Per cui non contengo il necessario e lo disperdo, lo sperpero, lo spreco. Un po’ perché evapora, un po’ perché è assorbito dai terreni che calco - insomma di me dicono più le crepe e le inadempienze che non il resto. Ma in quegli esigui spazi mi piace muovermi liberamente. Mi dico che per far bene le cose occorre tempo, ma mi sento pressato e così finisce il divertimento per quello che faccio. Sovente mi si obbietta che non di divertimento ma di adempimento dovrei curarmi - sono inadempiente strutturale- ma mi piacerebbe farlo in maniera non anonima, bensì quasi artistica. Lo dico facendomi beffe di me stesso: questa cura vale più per me che non per chi si aspetta da me qualcosa. Però tendo a scantonare sulle vie laterali e mi avventuro in fuoripista che a volte causano valanghe di cui son io stesso la vittima.

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Generazione F Per dire... Sto rileggendo delle prose di William Carlos Williams e a un certo punto trovo. “Mi fa pensare ai Johannesfeuer. Conosce la commedia di Sudermann?”. No, io non la conosco. Mi documento su Sudermann e riesco a trovare una traduzione italiana edita da La Poligrafica a Milano nel 1901. E’ in vendita da un libraio di Comiso cui telefono per assicurarmi la copia. Williams ne scrive, nel dialogo di quel suo racconto, collocandola nell’economia del discorso come un’esemplificazione ben chiara di quello di cui stavano discorrendo “Credo di capire quello che vuol dire...”. Io non ne sono certo e per questo ho cercato il testo. Comprenderò quando arriverà? Lo spero. Intanto mi accorgo, in questo mio scantonare per piccole cacce, che oggi è il 17 e ai Fuochi di San Giovanni mancano solo 6 giorni e mi divertirebbe se il libro arrivasse prima. Io quella mattina sarò a cogliere le noci acerbe per fare il nocino, come ormai è per me tradizione. Questo è il mio fare acqua: muovo da un poeta, leggo le sue prose trovate da un libraio antiquario (un libro mai più ristampato dal 1963) mi impunto su Johannesfeuer scritto in corsivo, leggo la domanda fatta nel dialogo “Conosce la commedia di Sudermann?” e la sento come riferita a me, non so rispondere, cerco l’autore e la commedia, parlo con il libraio, mi accorgo che accade tutto a ridosso della notte di San Giovanni - notte di riti, presagi e sortilegi, in cui acqua e fuoco hanno ruolo. Mi fermo, devo arrestarmi. Uscire all’aperto e riprendere i fili del discorso, quello cui son sollecitato - lo faccio con Williams: “Tutto è successo molto più in fretta di quanto si possa immaginare. Poi, dopo un po’, tutti sono tornati al lavoro, e per quel giorno non è successo nient’altro. È finita così”. (post di Andrea Tomasini su Facebook, 17 giugno 2022)

E a proposito….tantissimi auguri, Andrea: ufficialmente entrato nella “Generazione Fortunata”!

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Foto d’autore Uno scatto che dice tutto

Il crollo dell’editoria. (Francesco Bellesia)

Ricordiamo tutti quando la mattina la sosta in edicola per acquistare il giornale (spesso più di uno) era un gesto irrinunciabile. Come gustarsi il caffè al bar prima di andare al lavoro. E adesso? C’è chi si aggiorna online, chi sbircia i titoli della prima pagina sul quotidiano della persona seduta accanto in metropolitana, chi si accontenta di ascoltare distrattamente i tg televisivi all’ora di cena. Chi non fa nulla di tutto ciò. Molto spesso la realtà, purtroppo, è quella colta dallo scatto di Francesco Bellesia.

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Foto d’autore FRANCESCO BELLESIA Sono nato ad Asti il 19 febbraio del 1950 ma da sempre vivo e lavoro a Milano. Dopo gli studi presso il liceo Artistico Beato Angelico ho iniziato a lavorare presso lo studio di mio padre Bruno, pubblicitario e pittore. Dopo qualche anno ho cominciato ad interessarmi di fotografia, che da quel momento è diventata la professione e la passione della mia vita. Ho lavorato per la pubblicità e l’editoria ma contemporaneamente la mia attenzione si è concentrata sulla fotografia di ricerca, libera da vincoli e condizionamenti, quel genere di espressione artistica che oggi ha trovato la sua collocazione naturale nella fotografia denominata FineArt. Un percorso parallelo che mi ha consentito di crescere e di sviluppare il mio lavoro, una sorta di vasi comunicanti che si sono alimentati tra di loro. Molte sono state le mostre allestite in questi anni e molte le manifestazioni alle quali ho partecipato con premi e riconoscimenti. Continuo il mio percorso sempre con entusiasmo e determinazione… lascio comunque parlare le immagini presenti sul mio sito.

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Di tutto e niente PERCHÉ LEGGO E se leggere fosse un modo per “passare al setaccio la propria vita”? E rileggere la maniera di passarla al vaglio? Perché la vita può essere equiparata a ciò che resta dopo la macinatura Di Andrea Tomasini – giornalista scientifico

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Di tutto e niente La sera mi piace addormentarmi dopo aver letto pagine di una storia in cui sono entrato. Un racconto che setacciando il mio animo lasci andare la polvere prodotta dall’attrito del vivere con il mondo - l’erosione del tempo- e lasci così in evidenza cose che in questa polvere erano nascoste. Questioni che nei pur fini fori del setaccio per intrinseche dimensioni della grana e loro consistenza non passano. Faccende – in senso etimologico- e stati d’animo che inducono sincizi con cui fare i conti. Sì. Setacciare la propria vita. Anche per questo leggo, per far affiorare e scoprire cose che non sapevo di essere e di avere. Leggo per vedere se ci sono cose nuove e, nel caso, guardarle. Rileggo per passarle al vaglio, provare a capire se quelle novità - a distanza di tempo- non siano cambiate di consistenza e ora transitino attraverso il setaccio, cadendo nel mucchio della polvere della vita, oppure mantengano ancora la loro granulosità che nella cernita le rende visibili e distinte dal resto. La vita forse è ciò che resta dalla macinatura, quella sostanza polverulenta che a mano a mano transita, s’accumula e finisce sotto, oltre il fondo del setaccio. Leggo per vivere – mi diverto e faccio i conti con il principio di realtà. La mattina mi piace riaprire il libro e riprendere a leggere là dove la sera avevo lasciato il segno. Sulla pagina le cose scritte - che sono segni- leggendole riacquistano sia l’essere sia il tempo...

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Incursioni DIVERSAMENTE LIBRO Meglio le pagine di carta o gli e-book? E perché non entrambi? Io da poco ho scoperto gli audiolibri: un modo nuovo per entrare in un altro mondo, tenuti per mano dal narratore Di Marco Vittorio Ranzoni – giornalista Alcuni ritengono faticoso leggere. Non ci hanno provato da piccoli, forse non hanno avuto gli stimoli giusti, l’ambiente adatto. Oppure hanno oggettive difficoltà. Tra un libro e l’altro io non mi vergogno di godermi anche i fumetti, che tra l’altro di solito sono molto ben scritti. Provate a trovare un errore di grammatica o di ortografia in un albo di TEX. Al contrario, fa sorridere che rudi ranger texani e spietati pistoleri seduti attorno al fuoco di un bivacco usino vocaboli tanto forbiti e un linguaggio tanto ricercato. E Topolino? Si è adattato ai tempi inserendo vocaboli e concetti moderni senza mai rinunciare al rigore della sintassi. Di solito s’inizia così a leggere, seguendo le strisce con le gesta degli eroi dei bambini e dei ragazzi.

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Incursioni Poi ci sono cose che ti colpiscono e restano scolpite in mente, come un allucinante libro di fiabe tedesco: Pierino Porcospino.

E’ una raccolta di dieci filastrocche dove i bambini (che a onor del vero sono piccoli delinquenti), sono fatti oggetto di punizioni crudeli, dal taglio delle dita alla morte per inedia, dal rogo alla caduta nel burrone. Solo di recente l’ho ritrovato: è un libro di Heinrich Hoffmann, uno psichiatra (ti pareva), direttore dell’ospedale di Francoforte che lo aveva scritto per il figlio. Non so chi me lo avesse regalato, ma i casi sono due: o non mi voleva bene o l’aveva preso distrattamente in libreria senza sfogliarlo. Se vi capita di recuperarlo (tra l’altro ha illustrazioni bellissime), capirete da dove deriva la mia passione per l’umorismo nero, cinico e dissacrante.

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Incursioni

Pierino Porcospino il sarto Già che salto di palo in frasca, tenendo però la barra del timone sul tema della lettura, dirò che ho provato - senza entusiasmo e senza convinzione, lo ammetto - ad utilizzare gli e-book. Sono comodissimi, salvaspazio e fornitori virtualmente illimitati di testi, però non mi appassionano. Come tanti che conosco, il fascino quasi fané della carta stampata mi tiene legato a doppio filo. Con una eccezione, scoperta di recente. Una sera, in macchina, sul tragitto lavoro-casa, ho ascoltato per caso alla radio una puntata di “Ad alta voce”. Ora non ricordo che opera fosse, ma mi è piaciuto talmente farmi cullare dalla voce che mi leggeva un libro che decisi di esplorare quella via. Credevo fosse impossibile apprezzare un testo guidando: invece ho scoperto che non solo non distrae, ma rende più concentrati. E l’effetto è straordinario. Non è niente di paragonabile al leggere seduto a casa in poltrona, nel senso che non è né meglio né peggio, è proprio diverso. Non penso sia un sostituto del volume cartaceo, ma un’esperienza completamente a sé. Un modo di entrare in un altro mondo tenuto per mano dal narratore. Ne ho letti (pardon, ascoltati) parecchi, così. Dopo alcuni romanzi relativamente brevi, quasi per sfida mi sono lasciato tentare da “I Promessi Sposi” letto da Paolo Poli. Credetemi, a volte prendevo volutamente una strada più lunga per non interromperlo. E mi sono goduto ogni parola, ogni descrizione e ogni sfumatura dell’intonazione: una meraviglia. Da allora quella perfettina di Lucia mi sta un po’ sulle scatole, lo ammetto.

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Incursioni Credo che l’audiolibro, che sta vivendo un momento magico, tra l’altro, possa essere un modo intelligente per avvicinarsi al mondo dei libri. Non solo per chi ha difficoltà a concentrarsi sulle pagine (ho un amico lievemente dislessico che in questo modo non rinuncia a godere della letteratura), ma anche per fare un’esperienza nuova, di un godimento quasi ‘teatrale’ di un testo. E proprio dal teatro vengono molto spesso i narratori migliori, quelli che ti prendono sottobraccio per raccontarti una storia che non vorresti mai interrompere con un tasto, anche a costo di tornare tardi a casa. Quasi dimenticavo: ovviamente nulla vieta di ascoltare audiolibri a casa in poltrona, magari con le cuffie. Quello è solo un problema mio, come quel tale che riesce a dormire solo sul treno in movimento, in un film di Carlo Verdone. Ma ci sto lavorando.

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Poesia SULLA PELLE DELLE PAROLE VIVE LA POESIA Le parole di una poesia sono quelle e quelle soltanto, e sulla loro stessa pelle s’imprimono. Sulla mente s’imprimono con le emozioni, con le riflessioni che suscitano in chi le legge Di Rosa Mininno – psicoterapeuta, ambasciatrice della lettura per il centro del libro MiC (Ministero della Cultura), e presidente della Scuola Italiana di Biblioterapia www.biblioterapia.it

La poesia non è sempre dolce, romantica, nostalgica, amorosa. E’ anche sferzante, tagliente, bruciante. Non è sempre una carezza, un bacio, è anche una ferita, uno schiaffo, una bruciatura sulla pelle delle parole in cui vive . Nella pagina in cui Leopardi ha scritto L’Infinito ci sono solo due, tre correzioni, tutto il resto della poesia è come il poeta l’aveva concepita. I poeti fanno poche correzioni perché le parole dentro di loro si fanno strada velocemente tra i distretti della mente della memoria, delle emozioni, del pensiero, del movimento, delle sensazioni .

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Poesia

Il manoscritto de “L’infinito”, praticamente senza correzioni Dritte in superficie alla meta del foglio bianco, confluiscono dalla mente alla mano che scrive, come un fiume che sfocia in mare, alacremente, quasi temessero di perdere il ritmo, il momento. Si fanno strada le parole come se corressero su una pista di atletica, come se prendessero un ascensore veloce di un grattacielo per arrivare lassù, quaggiù dove viviamo. La poesia non è sempre ispirata, è anche costruita . Che sia composta da rime ricercate o versi sciolti è una forma espressiva letteraria unica . Si può tentare di spiegare, ma ciò che il poeta o la poeta ha scritto e voluto dire nei suoi versi lo sa davvero solo lui, solo lei. Chi legge interpreta, non sa.

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Poesia Le parole di una poesia sono quelle e quelle soltanto e sulla loro stessa pelle s’imprimono. Sulla mente s’imprimono con le emozioni, con le riflessioni che suscitano in chi le legge.

Giacomo Leopardi ( 1798- 1837) Basta un verso soltanto: M’illumino d’immenso per dire tutto e di più, anche l’inesplicabile, lo stupore, la gioia, la propria finitezza, la propria immensità divina . Perché divina è la vita e la poesia sa interpretarla e trasmetterla a qualsiasi latitudine, a qualsiasi longitudine .

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Poesia

Patrizia Cavalli, poetessa italiana da poco scomparsa (1947-2022) Intarsi colorati dalle emozioni, viaggi basculanti tra il passato, il presente, il futuro. Una osmosi mentale atemporale, panculturale, radice e fondamenta del pensiero poetico. Oggi pomeriggio qui dove abito c’è stato un forte temporale, preceduto da un vento violento che scuoteva le chiome degli alberi facendo oscillare i fusti. I pini, gli alberi tutti ondeggiavano, poi la pioggia intensa, fitta, veloce, assordante accompagnata dalla grandine ha sommerso la terra. Il profumo della terra bagnata era prepotente, forte, penetrante. Bello.

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Poesia Nonostante tutto, poetico quel momento. La pioggia battente si è impressa nella mia mente e nel corpo. Quel profumo di terra bagnata si tradurrà in parole, rimarrà sulla loro pelle, saliranno un giorno a viversi in poesia. Finita la pioggia, poco fa, sono andata a vedere gli alberi da frutto, le rose e gli altri fiori. Alcune ciliegie sono cadute, le mangeranno gli uccelli, alcuni fiori si sono sparsi sulla terra. Sono andata a vedere il noce, bello, giovane, forte, pieno di malli verdi. Nutrono gli alberi da frutto, li guardo grata della loro esistenza. Poetici i loro fiori, poetici i loro frutti. I malli sul noce sono ancora lì, sui rami, il vento forte non è riuscito a strapparli via. Ne coglierò un po’ il 24 giugno, a San Giovanni, per fare il nocino, il liquore di bosco che sa d’ombra e di luce, di terra e di cielo . Una poesia anche lui, una tradizione . Lo berremo a Natale, insieme, perché ha bisogno di tempo, come noi, per maturare . Il tempo… anche donare il proprio tempo è poetico. La poesia vive sulla pelle delle parole e delle azioni. La poesia è terapeutica? Sì. In biblioterapia, tecnica terapeutica, educativa e formativa che utilizza il libro e la lettura scelta e guidata finalizzata al raggiungimento di obiettivi terapeutici, educativi e formativi la poesia, come il romanzo, il teatro, i saggi, i diari, le autobiografie, i libri testimonianza, ha il potere di scardinare cancelli nella mente e di liberare il pensiero, i ricordi, le emozioni chiusi in una gabbia dalla sofferenza psichica, dalla solitudine negativa, dal bisogno insoddisfatto di conoscenza e di espressione della propria creatività. Una prigione con la porta aperta, che solo occhi nuovi in noi possono vedere per uscire e vivere pienamente e consapevolmente. Vivere la propria solitudine ontologica, anche lei radice poetica, una solitudine positiva dalla quale si può uscire senza fuggire e alla quale si può tornare senza paura. Il telaio della vita tesse trame archetipiche che nella poesia e nella narrativa, in genere, si intrecciano nel tessuto della propria esistenza, creando intarsi, disegni intrisi di vissuti soggettivi e collettivi, ma anche universali . La poesia, più delle altre forme espressive letterarie racchiude in sé verità e libertà. La poesia è bellezza sferica, ma anche bellezza prismatica. Sulla pelle delle parole scrive se stessa.

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Il desco dei Gourmet ©GABRIELE REINA

©GABRIELE REINA

L’IMPORTANZA DEL SERVIZIO. UNICO QUELLO DI ZOPPI & GALLOTTI, PIÙ CHE MAI PREZIOSO IN ESTATE Informazione promozionale

Giuseppe Zoppi accanto a borse termiche e polibox forniti dal servizio Zoppi & Gallotti Della Linea Slim di Zoppi e Galotti abbiamo già parlato, ma vale sempre la pena ricordare di che cosa si tratta: la creazione di prodotti cotti e pastorizzati, apprezzati per il connubio di qualità e praticità. Infatti, è sufficiente qualche minuto in acqua bollente e il piatto è pronto da servire in tavola. L’offerta è davvero ampia e soddisfa tutti i gusti. Si va dai primi ai sughi alle verdure ai secondi, sia di carne che di pesce. E,

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Il desco dei Gourmet cosa da non sottovalutare, tutti questi prodotti si conservano in frigo a 3 gradi, per la durata di 20 giorni. Il che significa che se fate provvista dai nostri Gourmet, il prossimo fine settimana troverete già a disposizione a casa vostra squisitezze da gustare subito. Giusto per fare qualche esempio di secondi piatti estivi che potrete cucinare in cinque minuti: filetti di sogliola, gamberi al profumo di timo, petto di tacchino alle verdure, orata alla ligure …

Una vetrina estiva dell’inconfondibile locale Zoppi e Gallotti

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Il desco dei Gourmet Ma è d’estate che la Linea Slim, e non solo, acquista un valore aggiunto grazie al servizio che si può trovare praticamente solo presso Z&G: “ Noi siamo in grado di fornire una borsa termica- spiega Giusepe Zoppiche vale non solo per la Slim, ma anche per tutti i salumi e i formaggi sottovuoto: insomma, per tutto ciò che è deperibile. Ecco perché, oltre a queste borse termiche comprensive di ghiaccio, procuriamo su richiesta anche contenitori più grandi, i cosiddetti “polibox”, che consegniamo anche a domicilio, e non solo a Milano, ma praticamente in tutta Italia.

Una borsa termica pronta all’uso Com’è possibile? Tramite particolari corrieri che, per esempio, raggiungono i nostri clienti prima che prendano il largo sulla loro barca. Ovviamente in questi casi è bene prenotare almeno una settimana prima”. Inoltre, i titolari di Zoppi e Gallotti sono attenti a soddisfare le più diverse richieste. Una per tutte: parlando di macelleria, se in una famiglia ci sono più bambini si farà facilmente ricorso a un “servizio porzionato”,

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Il desco dei Gourmet considerando che il taglio richiesto dal cliente per le fettine di carne riservato ai più piccoli sarà necessariamente diverso da quello per gli adulti. A questo punto è bene segnare in agenda il periodo di chiusura del negozio, che andrà dal 6 al 23 agosto. Avete tutto il tempo sufficiente per organizzare e fare i vostri ordini : buone vacanze e buon appetito !

Alcuni dei prodotti più indicati per un viaggio in tutta scurezza grazie al servizio Z&G Zoppi e Gallotti Via privata Cesare Battisti 2, Milano Tel. 02/5512898. Per ordini e richiesta di preventivi potete scrivere una e-mail a: info@zoppiegallotti.com Sito Internet: http://www.zoppiegallotti.com

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Da leggere (o rileggere) UN LIBRO PER RIFLETTERE SULLA STORIA DELLA MEDICINA Solo perché è estate non è detto che ci si debba dedicare unicamente alla lettura di testi “leggeri” Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

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Da leggere (o rileggere) L’estate non sembra il momento più adatto per leggere un libro di medicina. Ma la pandemia causata da SARS CoV 2 e le sue conseguenze ci coinvolgono troppo direttamente per poterle accantonare. Anche perché, nonostante il calo dei contagi e l’efficacia dei vaccini, sono ancora molte le persone che soffrono gli strascichi di un’infezione contratta mesi o anche anni fa. Ed è proprio da questo dato che parte Il lungo Covid (Utet, 230 pagine, 18 euro) di Agnese Codignola, divulgatrice scientifica con un dottorato in farmacologia. A far capire quanto sia complessa la nostra relazione con questo virus sono le storie dei tanti pazienti, ufficialmente guariti ma uniti dalla sensazione che le cose non sono più come prima e chissà se lo saranno mai, e dei ricercatori che cercano di dare valore alle decine di sintomi diversi e spesso invalidanti che caratterizzano il post Covid . Dalla fatigue, la spossatezza patologica che rende faticosa qualunque attività alla brain fog, la nebbia cognitiva che fa sentire improvvisamente invecchiati, cui spesso si aggiungono perdita dell’olfatto, depressione, insonnia. Tutti sintomi di cui si sta cercando di individuare la causa, legata forse al virus stesso, forse all’infiammazione causata da questo o ancora dalle reazioni del nostro sistema immunitario. Una sfida difficile, ricorda Codignola, ma non del tutto nuova: perché la pandemia da Covid non è il primo o l’unico caso di infezione virale a causare sintomi imprevedibili. E qui il saggio, come tutti i bei libri di medicina, si trasforma in un viaggio avventuroso nella relazione tra esseri umani, virus e altri agenti patogeni. Rievocando altre pandemie note e meno note, come l’encefalite letargica raccontata da Oliver Sacks in Risvegli, ma anche l’influenza asiatica che ha provocato oltre un milione di morti alla fine del diciannovesimo secolo, senza dimenticare gli effetti sui sopravvissuti a infezioni più vicine a noi come la SARS o Ebola.

Coronavirus- DNA

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Da leggere (o rileggere) Niente di nuovo, dunque: anche gli anti vax esistono da quando sono disponibili i vaccini. E anche la recente pandemia non è certo un fulmine a ciel sereno; tutta la nostra storia è segnata da eventi con strascichi di questo tipo. Con caratteristiche anche simili, come le esitazioni della classe medica nel riconoscere il disagio dei pazienti - soprattutto quando si tratta di donne, annota l’autrice - un’esitazione che ricompare quando pensiamo di malattie dalle cause ancora non identificate ma i cui sintomi ricordano quelli del Long Covid, come la fibromialgia o la sindrome da stanchezza cronica. E in casi come questi la terapia, se esiste, sta certamente in un approccio globale che tenga conto tanto dei sintomi e di eventuali danni organici quanto del disagio psicologico vissuto dai pazienti. Non è un caso che sia proprio questo l’orientamento di alcune iniziative di supporto per il post Covid di cui parla Codignola, come Covid Feel Good, il protocollo di auto aiuto on line creato dall’Istituto Auxologico Italiano (www.covidfeelgood.com/ ) o ENO Breathe, il programma di riabilitazione respiratoria on line attraverso il canto gestito dall’English National Opera (www.eno.org/breathe/ ) . Idee moderne, o forse no, visto che quasi un secolo fa la regina Elena del Montenegro - moglie di Vittorio Emanuele III - aveva promosso per i pazienti guariti dall’encefalite letargica un programma basato su terapie a base di erbe ma anche dieta, attività fisica e psicoterapia : una storia qui riassunta e raccontata più diffusamente nel libro L’erba della regina di Paolo Mazzarello (Bollati Boringhieri 2013). A ricordare come la storia della medicina, oltre ad essere avvincente, sia un elemento irrinunciabile della nostra avventura umana. Come conferma questo Il lungo Covid, che è anche uno strumento utile per chi con il long Covid debba fare i conti personalmente o in famiglia.

Foto di Emilio Morenati, vincitore premio Pulitzer per le immagini scattate agli anziani durante il Covid 19 in Catalogna

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Benessere YAKULT PER LA FORMAZIONE Informazione promozionale A cura della Redazione

Microbiota: “la centrale del benessere” “Microbiota, la centrale del benessere”, è un progetto editoriale edito da SVEMG (Scuola Medica di Medicina Generale), presentato su Radiowebcureprimarie.org e sviluppato grazie al supporto non condizionato di Yakult Italia, con il contributo di tre esperti in microbiologia, gastroenterologia e scienza dell’alimentazione: Dott.ssa Marina Elli, Dott. Enzo Ubaldi e Dott.ssa Francesca Vignati. Un approccio innovativo per un aggiornamento agile attraverso 6 audio interviste della durata di 10 minuti ciascuno, sulle tematiche legate al microbiota intestinale, alla sua composizione, ai concetti di eubiosi e disbiosi e al ruolo della nutrizione come fattore di prevenzione, con un particolare focus sui Senior. Si parte dalle informazioni fondamentali: “il microbiota, in passato definito flora batterica intestinale o microflora, rappresenta l’insieme dei microrganismi che colonizzano il nostro apparato digerente, mentre si definisce microbioma il patrimonio genetico del microbiota”, spiega Marina Elli. I microrganismi, soprattutto i batteri, vivono in simbiosi col nostro organismo e sono responsabili di vari processi: ogni individuo contiene un microbiota specifico che varia nel corso della vita e a seconda delle condizioni ambientali. Il microbiota, dunque, è un complesso ecosistema in cui entrano in gioco le interazioni dei microrganismi tra loro e con l’ospite.

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Benessere Ma quali sono i fattori che influenzano la composizione del microbiota? “si parla di eubiosi per definire l’equilibrio del sistema microbico intestinale, e di disbiosi per una sua alterazione, caratterizzato da una riduzione della quantità e della varietà del microbiota, cui corrisponde un aumento dello sviluppo della specie potenzialmente patogene” spiega Enzo Ubaldi. Nel corso della vita il microbiota è influenzato da diversi fattori, “tra cui ricordiamo l’alimentazione, lo stile di vita, le infezioni, le malattie e i farmaci che assumiamo”. Senza dimenticare le modifiche che subisce il microbiota con l’invecchiamento che ha un ruolo importante nell’attivazione di uno stato di infiammazione cronica caratteristico dell’età matura e definito inflammaging: “Secondo alcuni studi“, prosegue Ubaldi, “la longevità della popolazione giapponese potrebbe essere in parte legata anche al diffuso consumo di una bevanda a base di latte fermentato contenente L. casei Shirota, che potrebbe avere un effetto favorevole sull’immunosenescenza e sull’infiammazione cronica”. L’alimentazione gioca infatti un ruolo fondamentale per mantenere il microbiota in salute: “Una dieta molto sbilanciata, per esempio, povera di fibra vegetale, porta a uno sbilanciamento del microbiota”, spiega Francesca Vignati. La dieta mediterranea si conferma come la più favorevole per il mantenimento di un microbiota sano, ma anche i microrganismi probiotici, consumati in quantità adeguate, giocano un ruolo importante per la salute intestinale: “Oggi sempre di più si tende a prescrivere un probiotico specifico in una dose adeguata e per un periodo appropriato. Per fare un esempio, L. casei Shirota è risultato utile per il trattamento della stipsi cronica anche in anziani”. I contenuti integrali delle trasmissioni sono disponibili al seguente link: https://radiowebcureprimarie.org/microbiota-la-centrale-del-benessere-nodi/

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Stile Over DIABOLIK COMPIE 60 ANNI! Il bello dei personaggi di fantasia è che non invecchiano mai… E neppure le loro compagne, come nella realtà succederebbe a Eva Kant Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica 100 anni fa, per l’esattezza il 10 giugno 1922, nasceva Angela Giussani che assieme alla sorella Luciana, fu la creatrice del celeberrimo Diabolik. E, in occasione dei 60 anni del loro personaggio, Milano ha pensato di intitolare a loro il Giardino di piazza Grandi. Pertanto, abbiamo pensato di riproporre qui un bell’articolo di Paola Emilia Cicerone che nella sua rubrica del settembre 2020, su questo magazine, aveva scritto di Eva Kant, la compagna di Diabolik, in cui lei giocando si immedesimava da bambina. Per chi l’avesse perso: buona lettura!

Angela (a sinistra) e Luciana Giussani, geniali inventrici del personaggio Diabolik

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Stile Over Il protagonista indiscusso era lui, Diabolik, il ladro tutt’altro che gentiluomo - anche se dotato di un proprio codice di onore - nato negli anni ‘60 dalla fantasia delle sorelle Giussani. Ma nel nostro immaginario Diabolik non esisterebbe senza la sua compagna Eva Kant, bionda e fascinosa ladra di origini aristocratiche che si è conquistata fin dalla sua apparizione nel terzo albo della serie un ruolo importante, dovuto forse al fatto che si trattava di un personaggio assai diverso dagli stereotipi dell’epoca. Già messi in crisi dal successo di un fumetto a tinte forti, dichiaratamente ispirato ai feuilleton francesi, in cui il protagonista era un cattivo . E non mancarono le critiche, assieme ai tentativi d’imitazione- alcuni, come Kriminal e Satanik di un qualche successo - che sempre confermano il gradimento di un prodotto. Ma se oggi le perfide trame di Diabolik possono farci sorridere, i suoi albi hanno ancora estimatori: Astorina non ha mai interrotto le pubblicazioni, arrivando a oltre 800 numeri - con periodicità variata nel corso degli anni - oltre a un bel numero di speciali mentre i primi albi della serie hanno raggiunto quotazioni importanti nel mercato del collezionismo e per gli appassionati c’è un sito ( www.diabolik.it/) che propone gadget e aggiornamenti. Proprio quest‘estate (2020, ndr) uno speciale - Io sono Eva - è stato dedicato alla prima giovinezza della bellissima dagli occhi verdi che deve l’impegnativo cognome alla passione di Angela Giussani per il filosofo di Königsberg: “Un incrocio tra Grace Kelly e Kim Novak”, secondo Concita De Gregorio che ha firmato la prefazione di Eva Kant entra in scena, un remake dell’incontro tra Eva e Diabolik pubblicato nel 2018 .

Diabolik con la compagna Eva Mentre in autunno - in ritardo sulle previsioni per colpa del lockdown – (in realtà il film slitterà all’anno successivo, 2021, ndr) uscirà nelle sale un nuovo film dedicato al personaggio, dopo la pellicola girata nel 1968 e interpretata da John Philip Law Marisa Mell. Nel nuovo Diabolik prodotto da Manetti Bros è Luca Marinelli

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Stile Over a indossare la calzamaglia nera, mentre Eva Kant è interpretata dalla bella Miriam Leone. Confermando il successo di un personaggio capace di ritagliarsi un solido spazio nella storia del fumetto, tanto che secondo l’enciclopedia del fumetto “il segreto della longevità e del successo di Diabolik è la presenza di una controparte femminile affascinante e determinata come Eva”.

Luca Marinelli e Miriam Leone, i più recenti interpreti cinematografici della coppia Diabolik e Eva Kant E in qualche modo Diabolik, e soprattutto Eva, fanno parte della mia infanzia, anche se a me bambina questi fumetti erano proibiti. Trovai il modo di leggerli lo stesso grazie a un’amicizia estiva con un ragazzo poco più grande di me -in realtà un giovane corteggiatore, ma quello lo capii più avanti - che me li forniva e li sfogliava con me, sbrigliando la fantasia per trasformare le nostre scorribande a caccia di more nelle avventure dei due eroi. Certamente io, undicenne, grassoccia e piuttosto goffa, avevo ben poco dell’algido fascino di Eva, e per quanto ricordo anche il mio amico non aveva il fisico né l’intraprendenza di Diabolik. Ma per fortuna l’impresa più rischiosa in programma consisteva nel cacciarsi in qualche cespuglio per uscirne vittorioso ma con le mani rovinate, visto che toccava a lui - in quanto maschio, maggiore di età e soprattutto decisamente più alto - spenzolarsi per raggiungere i frutti più maturi e attraenti. Cosa che faceva volentieri per guadagnarsi una parola gentile: se avessi saputo che quella sarebbe stata la massima espressione della mia capacità seduttiva, gli avrei forse prestato un po’ più di attenzione. Ma a me in realtà interessavano i fumetti e le more, e con la fine dell’estate, e il mio trasferimento in un’altra città, finì la nostra amicizia e ahimè anche le letture proibite. Mi è però rimasta una certa simpatia per Eva Kant, che in anni non facili per le donne – anche quelle dei fumetti – è riuscita rapidamente a conquistarsi, grazie anche alla sua abilità nei travestimenti e nelle arti marziali, un ruolo paritario a fianco del compagno. Oltre a imporsi per decenni come icona visiva, dalla pubblicità a manuali di autodifesa femminile e a un video del 2004 dei Tiromancino in cui la bellissima ladra è interpretata da Claudia Gerini https://www.youtube.com/watch?v=fJbNWsIr-ys

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Immagini e fotografie

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ILLUSTRAZIONE DI ATTILIO ORTOLANI


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